Torino, 12 Ottobre 2013 QUALITÀ DI VITA E TERAPIA ONCOLOGICA: dal modello bio-medico a quello bio-psico-sociale La Rete Oncologica in Piemonte e Valle d’Aosta: un up-date Marinella Mistrangelo Dipartimento Rete Oncologica Piemonte e Valle d’Aosta 1 1 LA RETE Forma organizzativa che mette insieme soggetti diversi, di per se autonomi, caratterizzata dal coordinamento e dalla cooperazione degli attori Promuove lo scambio o la messa in comune di prodotti e/o servizi Serve a creare maggior valore - risparmiando risorse (economie di scala) - migliorando l’out put (crescita dell’efficacia) 2 LA FILOSOFIA DELLE RETI SANITARIE Garantiscono la presa in carico del pazienti, offrendo un servizio che ogni singolo pezzo della rete, autonomamente, non riuscirebbe a fornire in maniera ottimale. Spesso consentono di ridurre i costi rispetto alla somma di quelli che ogni soggetto dovrebbe sostenere se agisse da solo 3 I Problemi delle Reti Sanitarie Diversi approcci con cui si devono affrontare la costruzione e l’attivazione della rete Alto numero dei Attenzione, non solo soggetti chiamati a agli aspetti cooperare e organizzativi, ma a coordinarsi quelli economici, sociali e culturali Attivazione di tutte le componenti che concorrono al percorso assistenziale 4 UNA RISPOSTA… Il sistema della Rete del Piemonte e della Valle D’Aosta: modello di assistenza sanitaria il cui principio guida è… o c i r a c n i a s a e u r n p i t n la o c e e l a gl ob p a z i e n t e del 5 Rete Oncologica Piemonte e Valle d’Aosta D.G.R. n. 31-4960 del 28.11.2012 messa a regime del Dipartimento Funzionale interaziendale e interregionale 6 Piano di Attività Annuale Il Piano annuale delle attività della Rete viene predisposto dal Direttore del Dipartimento approvato dall’UCR quindi validato con deliberazione di Giunta del Piemonte e della Valle d’Aosta. D.G.R. 34-5663 del 16.4.2013 …“Le Aziende Sanitarie delle due Regioni sono tenute a svolgere quanto previsto nel Piano di attività annuale presentato dal Dipartimento e approvato con deliberazione delle Giunte Regionali”… L’obiettivo prefisso è stato definito tenendo conto delle esigenze dei cittadini e dei pazienti Le modalità con cui raggiungere gli obiettivi prevedono il coinvolgimento degli operatori di tutte le Aziende che afferiscono al Dipartimento, in accordo con 8 le rispettive Direzioni Centro Accoglienza e Servizi - CAS Il CAS è responsabile del percorso di presa in carico del paziente oncologico attraverso figure professionali diverse: INFERMIERE MEDICO AMMINISTRATIVO collabora con i professionisti, il paziente e la sua famiglia nella definizione del percorso diagnostico terapeutico (PDTA- PIC) migliore 9 Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali - PDTA Percorsi Integrati di Cura - PIC Strumenti di gestione clinica usati per definire, sulla base di raccomandazioni riconosciute, adattate al contesto locale, il migliore processo assistenziale per rispondere a specifici bisogni di salute 10 Gruppi Interdisciplinari Cure - GIC Il GIC è responsabile della presa in carico multidisciplinare del paziente poiché riunisce al suo interno medici di diverse specialità che, grazie all'interdisciplinarità dell'approccio clinico, stabiliscono i percorsi di cura più appropriati e attraverso una maggiore tempestività e coordinamento degli interventi evitano la frammentazione dei percorsi diagnostico-terapeutici 11 Gruppi di Studio attivi Tumori della mammella Tumori del colon retto Tumori toraco-polmonari Tumori dell’esofago Tumori dello stomaco Tumori del pancreas Tumori delle vie biliari Tumori del fegato Tumori della testa e del collo Tumori urologici Tumori ginecologici Tumori cutanei Tumori del sistema nervoso Tumori della tiroide e delle ghiandole endocrine Tumori rari Sarcomi Linfomi Leucemie e displasie 12 midollari Gli stessi Gruppi lavorano per: Individuare gli interventi da adottare in ciascun percorso di cura per ridurre l’uso inappropriato delle procedure ritenute di minor efficacia e maggior costo r la e p i n o i z anda m o ne c c o i a r z a e t r r a e r f re e Elabo e n o i z ecu s e a t t e i m a corr s e i l deg ione z a i d a t s si e o n g a i d i d (sull’esempio del Progetto Top Five - ASCO) Proporre follow up programmati ed uniformi 13 Gruppi di Lavoro - Assistenti sociali Cure Palliative Farmacisti Oncologia Geriatrica Personale amministrativo Psiconcologi Osteoncologia Valutazione cardiovascolare 14 Momenti di collaborazione con i MMG Motivazione ai cambiamenti degli stili di vita Adesione agli screening Diagnosi tempestiva Aiuto al paziente nella scelta di trattamenti alternativi di pari efficacia Gestione domiciliare degli effetti collaterali delle terapie Esecuzione del follow up Interventi di riabilitazione e reinserimento sociali Cure palliative e aiuto ai famigliari per l’elaborazione 15 del Il ruolo degli infermieri Definire percorsi e procedure assistenziali uniformi Schede di presa in carico infermieristica comuni Partecipazione a progetti di ricerca (follow up e stili di vita il ruolo motivazionale nel cambiamento) 16 Schede Infermieristiche di presa in carico del paziente oncologico Valutazione del patrimonio venoso Valutazione del dolore G8: Strumento di screening per la valutazione geriatrica Progetto Protezione Famiglia: Scheda di individuazione delle fragilità Valutazione infermieristica per l’invio allo psicologo e/o all’assistente sociale 17 Rapporti con le associazioni di volontariato Coordinamento delle loro attività, valorizzando specificità ed evitando conflittualità Diffusione della conoscenza dei diritti del malato oncologico e dei suoi familiari Criteri uniformi per la valutazione dei volontari direttamente coinvolti nel rapporto con il paziente, progetti comuni di formazione, di selezione e di supervisione 18 Interventi formativi Rivolti a tutti gli operatori Rivolti ai team e non ai singoli Rivolti a specifici momenti del percorso Attenzione alle capacità relazionali, di ascolto, comunicative 19 Perchè investire sulla Formazione ? riduce gli errori migliora la qualità dell’assistenza riduce le esperienze negative dei pazienti riduce gli sprechi riduce la variabilità nella pratica clinica riduce l’adozione acritica di interventi a basso valore innovativo riduce il ritardo nella introduzione di interventi ad elevato valore innovativo riduce l’incapacità di riconoscere la propria ignoranza e i giusti dubbi 20 Ricerca clinica Favorire attraverso l’offerta di servizi le possibilità di ricerca nei centri della rete che abbiano le adeguate caratteristiche Conoscere le ricerche in corso nei diversi centri per le diverse patologie per favorirne l’accesso ai pazienti Promuovere studi osservazionali e di outcome research 21 Occorre spostare il centro dell’attenzione della ricerca clinica sui problemi reali dei pazienti Studi su un singolo farmaco → → strategia terapeutica → → strategia assistenziale Attività → → efficacia → → costo-efficacia Gruppi di pazienti selezionati → → gruppi di popolazione Tecnologie → → individuo Ricerca medica → → ricerca infermieristica → → ricerca multidisciplinare Trials esplicativi → → trials pragmatici Ricerca quantitativa → → ricerca qualitativa Cure attive → → cure palliative Quantità di vita → → qualità di vita 22 La Società Americana di Oncologia Clinica e il Forum Nazionale della Qualità hanno dichiarato che l’uso di chemioterapia entro 14 giorni dalla morte è un indicatore di cattiva qualità di cure di fine vita 23 Diversi studi documentano che: Più del 20% dei pazienti trattati per tumore metastatico ha iniziato un nuovo regime di chemioterapia nelle entro 2 settimane dal decesso. Nella pratica clinica statunitense nel 43% entro 30 giorni dalla morte, nel 20% entro 14 giorni. 24 L’unica variabile statisticamente significativa come predittiva per il proseguio della chemioterapia nelle ultime 4 settimane di vita è rappresentata dall’essere seguiti da un medico oncologo (P < 0.05). Anche se non statisticamente significativo, si osserva un trend anche per le ultime 2 settimane di vita (P = 0.06). 25 Uno studio numericamente ampio su pazienti in cura presso l’hospice e nessuna chemioterapia vs coloro che non hanno ricevuto assistenza in hospice ma hanno effettuato chemioterapia, ha dimostrato che: la sopravvivenza è significativamente maggiore nei pazienti seguiti in hospice se affetti da tumore polmonare e del pancreas, maggiore in tumore del colon, sovrapponibile nel tumore della mammella o della prostata. 26 Una possibile spiegazione per l’ulteriore prescrizione della chemioterapia è rappresentata dal fatto che, spesso, la prosecuzione del trattamento fino alla fine della vita sia una scelta più facile rispetto al discutere con i pazienti e i loro familiari solo il 39% dei pazienti ha potuto discutere della prognosi o della possibilità della morte con l'oncologo curante. 27 L’introduzione precoce delle cure palliative nella storia della malattia tumorale, porterebbe a: - somministrare cure di fine vita meno aggressive - ridurre i costi personali e sociali inutili e onerosi 28 In situazioni cliniche organizzative dove si è riusciti ad ottenere una drastica riduzione delle prescrizioni della quarta linea di chemioterapia in pazienti con NSCLC e tumori del colon-retto si è dimostrato che non vi è alcuna variazione in termini di sopravvivenza globale e si riducono nettamente i costi dei trattamenti. 29 Perché dopo la valutazione prognostica non cambiano le scelte ? Vi è uno scarso sviluppo dell’outcomes research ⇒ Prevalgono gli studi registrativi I trials registrativi portano a sovrastimare i benefici e sottostimare i rischi E’ dominante una visione “specialisticaprofessionale” Sono influenti le logiche di mercato 30 Perché dopo la valutazione prognostica non cambiano le scelte? (2) L’oncologo ha difficoltà ad affrontare emotivamente la comunicazione della sospensione delle terapie attive Si sono alimentate aspettative poco realistiche nel paziente e nei familiari Si accampano scusanti di “medicina difensivistica” Perché spesso il luogo di cura rimane l’ospedale con le sue logiche organizzative 31 Piano di attività 2013 Progetti di Rete Amb ienti senz a Fu mo ri o l a iV e d la o s s Bu Follow up e Stili di Vita UN NUOVO MODO DI ORGANIZZARE IL FOLLOW UP: UN’OCCASIONE PER IL CAMBIAMENTO DEGLI STILI DI VITA 32 PROGETTO FOLLOW UP E STILI DI … VITA Obiettivi : Valutare l’impatto di un intervento mirante a modificare lo stile di vita dei pazienti in follow-up dopo trattamento di tumori del colon-retto e della mammella seguiti presso i diversi GIC (Gruppi Interdisciplinari e Cure) della Rete Oncologica. Le visite di follow-up programmate possono rappresentare momenti in cui identificare pazienti affetti da sindrome metabolica e offrire indicazioni relative ai cambiamenti dello stile di vita, in grado di influire positivamente sulla prognosi e rappresentano l’occasione per rinforzare il messaggio in incontri successivi, modulandolo in relazione alle difficoltà e ai 33 La Bussola dei Valori Con i Focus Group, Group cui partecipano tutti gli operatori, si discutono i valori ispiratori del lavoro quotidiano in Rete e le concrete azioni organizzative per attuarli costruendo in tal modo la Bussola dei Valori della Rete Oncologica 34 Le reti nascono dalla spinta di un gruppo che crede nell’iniziativa e che realizza il progetto nonostante tutto, superando ostacoli di carattere burocratico e economico, vincendo ritrosie e riserve di carattere culturale, sociale. A questa spinta emotiva iniziale deve fare seguito un coinvolgimento diffuso fra tutti gli operatori, in modo che ciascuno si senta parte della rete e sia in grado di fornire il proprio contributo al suo mantenimento ed al suo sviluppo 35