Seguici anche su Facebook e sul sito Anno 8 - N° 84 Ottobre 2014 il Periodico 20.000 COPIE www.ilperiodiconews.it Sindaci della Valle Staffora in coro: salviamo l'ospedale di Varzi news EDITORE DIRETTORE RESPONSABILE Alessandro Disperati [email protected] Responsabile P.R. Ornella Repetti [email protected] Direzione, redazione, amministrazione, grafica, marketing, pubblicità Viale delle Terme N° 97 27052 Godiasco Salice Terme tel.0383/944916 fax.0383/934583 www.ilperiodiconews.it [email protected] Tutti i diritti sono riservati. E’ vietata la riproduzione, di testi e foto. Stampa: San Biagio Stampa S.p.A. - Genova Registrazione presso il Tribunale di Voghera N. 178 del 31/03/2011 Distribuzione Gratuita Fibronit: "Vogliamo risposte chiare" Voghera: i commercianti chiedono un incontro con il sindaco Barbieri Stradella: la minoranza attacca la giunta sulla nomina dell'assessore Poggi il Periodico 2 OTTOBRE 2014 il Periodico 3 Commento di Antonio La Trippa Purtroppo anche in Oltrepo Pavese, il nostro povero Oltrepo, esistono dei poveri politici, intellettualmente parlando, che pur occupando posizioni “infime” al limite del ridicolo nella classifica della politica, si vorrebbero comportare come dei “ducetti” o per par condicio dei piccoli “stalin”. Le elezioni comunali sono finite, negli ultimi mesi c’è stata la spartizione delle poche “scassate” poltrone nei vari enti locali e nostrani e detto tra noi molti di questi enti sono inutili, ma proprio inutili, servono solo per aumentare le spese che ogni contribuente paga. Premesso questo, c’è comunque sempre un certo numero di polemiche, di scontri, di velati insulti che sta caratterizzando questa fase post elezioni comunali della “scassata” vita politica oltrepadana, in molti dei nostri politici da paese, c’è racchiusa l’essenza del nostro Oltrepo: un mix di populismo, opportunismo, provincialismo, volontà di guardare esclusivamente ai proprio interessi, tentativi di ideologizzare il dibattito e tecniche sotterranee, ormai più o meno ‘sgamate’, di portare acqua al proprio mulino, di non dire cose che potrebbero far perdere voti, in buona sostanza di non comportarsi come veri ed etici amministratori della cosa pubblica, ma come gente che amministra la cosa pubblica senza prendere decisioni impopolari per non perdere voti, insomma di tutto pur di non perdere la “scassata cadrega” pseudo-politica su cui siedono. In privato, molti ti dicono: “ A ghi rasò ma es po no dil perché se non la gent am vuta pu’ “. La traduzione che del resto li qualifica è “ avete ragione , ma non si può dire, altrimenti la gente non mi vota più” . Queste affermazioni “qualificano” i nostri politici paesani. Per chi conosce la storia del nostro Oltrepo e del nostro paese tutto questo non rappresenta una novità, un tempo ci si incontrava e ci si scontrava in piazza, oggi la contesa è sui giornali, in rete, sui social o sui blog, dove imperversano leoni da due lire che si dicono contro ogni totalitarismo intellettuale salvo poi teorizzare una non provata superiorità morale che li porta a considerare alla stregua di capre chiunque la pensi diversamente. Ma d’altra parte come noto l'incompetenza si manifesta con l'uso di insultanti parole. Tornando alla contesa politica oltrepadana attuale, in riferimento anche a quanto accadeva in passato, non si assiste a niente di particolarmente nuovo, sono cambiati solo in parte alcuni i personaggi e devo dire che i personaggi politici di oggi hanno molto meno stile e sono molto meno “sgamati” dei personaggi politici di ieri, quelli di oggi sono dei “parvenu”, delle persone che sono rapidamente arrivati ad occupare un “scassata sedia” della politica paesana oltrepadana e nella maggioranza dei casi questi politici paesani ci sono arrivati perché sono senza grande concorrenza. Oramai quasi più nessuno che abbia un’attività in proprio o un minimo di sale in zucca “si mette in lista”, altri ci sono arrivati perché “espressione” o meglio dire “prestanome” di qualche e più navigato politico locale. Non è nostra intenzione ripercorrere qui la storia dei politici oltrepadani, la maggior parte dei quali è bene sottolinearlo, sono dipendenti o ex dipendenti pubblici (forse hanno più tempo libero degli altri o forse più senso civico…) e questo dovrebbe far riflettere, ma vorremmo sottolineare come molti di questi, arrivati a una “scassata cadrega” comunale o di qualche patetico e probabilmente inutile ente intercomunale, quando un giornale, un sito internet o un blog, esprime opinioni diverse da quelle che loro “pensano” oppure diverse da quelle che “il loro padrino gli ha detto di pensare” , si arrabbiano, diventano permalosi e dall’alto della loro “scassata cadrega” dicono, avremmo voluto dire sentenziano, ma ci sembra una parola troppo difficile per molti di loro, “co ti agh paral pu par che mi so al sindic o l’asesur…etc ” (con te non parlo più perchè io sono il sindaco o l’assessore …etc) . Per carità legittimo, se questo non denotasse un limite, del resto palese, culturale ed intellettivo, che nel nostro oltrepo molte volte succede si esprime con la frase, “agh let co me” (c’è l’hai con me) , molto spesso non è rivolta a qualcuno che ti ha fatto qualche cosa, ma purtroppo contro qualcuno che ha un’idea diversa. Questa frase è difensiva e denota una carenza di argomentazioni. C’è da dire che questi poveri “ducetti” o poveri “stalin” , molte volte non sono soli, c’è sempre qualche giornalista-buonista che per convenienza personale dà loro ragione: l’Italia è la patria delle “veline” inviate ai giornali, dove giornalisti compiacenti le pubblicano. Succede anche in Oltrepo…purtroppo. Giornalisti che nascondono la loro mancanza di coraggio, dietro alla “mediazione” sia intesa come qualche spicciolo che, nei più svariati modi, gli entra nelle tasche, che come modo di mediare, ma la mediazione porta solo a sconquassi e l’Italia e l’Oltrepo ne sono la riprova: se hai un bicchiere di vino buono ed un bicchiere d’acqua e vuoi mediare e li mischi escono due bicchieri di vino annacquato, una volta questo vino da noi in Oltrepo si chiamava “granà”, ecco con la mediazioni distruggi sia il vino buono che l’acqua pura. Quello che è sconcertante notare è il tentativo, di questi poveri “parvenu” della politica oltrepadana, TERZA PAGINA POLITICI DA PAESE CHE VOGLIONO FARE CENSURE DA PAESE… SONO DEI “PISTOLA”! OTTOBRE 2014 di dare dimostrazioni di democrazia, ma una democrazia che non deve criticarli. Alcuni di questi “scassati politici” sono magari anche insegnati di scuola e la domanda che sorge spontanea è: ma in che mani abbiamo messi i nostri figli ? Questi sono dei “pistola” per usare un eufemismo. Forse a questi scassati politici sarebbe utile rivolgersi al proprio medico, se questi in modo stupefacente non è impegnato in viaggi con la braghetta giù nell’est Europa ( di alcuni di questi viaggi di piacere incredibilmente sembrerebbe esistere compromettente testimonianza, perché si sa il mondo è piccolo) , magari il loro medico potrebbe prescrivergli qualche terapia, affinchè questi ducetti o piccoli stalin ritornino con i piedi per terra dalla loro scassata seggiolina e comincino ad accettare qualche critica, magari con quella falsa benevolenza democristiana o socialista, comunque da prima repubblica memoria. La democrazia si sa è imperfetta oltre che una grande illusione di libertà e di potere al popolo, ma attualmente è alla base del nostro ordinamento. Con tutte le storture e le corruzioni concettuali che si possono adottare, come certificano gli ultimi 50 anni del panorama politico italiano e soprattutto oltrepadano, perché è questo che ci interessa, ovvero che il popolo può votare ma a comandare molto spesso sono sempre i soliti, questi nuovi parvenu della politica, ducetti o stalin dir si voglia, dovrebbero imparare l’arte del comando dai loro “padrini” ma per ora si limitino a fare i prestanome, un domani, magari prenderanno il posto dei loro padrini. Anche se la storia dell’Oltrepo è piena, anche ultimamente, di “Bruto” che hanno pugnalato “Cesare”, dicono sia l’arte della politica…… a me sembra l’arte dei “pistola”. Ma non tutti i nostri scassati politici da paese, sono così, per l’appunto dei pistola, c’è anche qualche bravo “Cristo” che con buon senso e dignità cerca di fare del proprio meglio, senza vendette, censure, e a volte prendendo decisioni impopolari nell’interesse di tutti e non solo per racimolare voti. il Periodico 4 OTTOBRE 2014 ATTUALITA’ L’INCONTRO TRA PROVINCIA E SINDACI PER LA MANUTENZIONE DELLE STRADE Bosone: “Serve una mobilitazione per il Ponte della Becca: la Regione ci aiuti” di Oliviero Maggi Asfaltature, piano neve, situazione del ponte della Becca. Si è parlato di tutto questo nell’incontro tra i sindaci dell’Oltrepo orientale e la Provincia di Pavia, tenutosi nei giorni scorsi presso la sala Brambilla della biblioteca comunale. All’appuntamento erano presenti molti primi cittadini, il presidente della Provincia, Daniele Bosone, l’assessore provinciale ai Lavori Pubblici, Maurizio Visponetti e i funzionari dell’amministrazione di Piazza Italia. “Quest’anno abbiamo stanziato 2 milioni di euro per lo sgombero neve, 1 milione e 300 mila euro per l’asfaltatura, 500 mila euro per la segnaletica orizzontale e verticale – ha esordito Visponetti -. Purtroppo le asfaltature, almeno per il momento, non riguarderanno l’Oltrepo. Siamo dovuti intervenire sulle strade del Pavese perché sono ridotte davvero male. Però, se il ribasso d’asta dei lavori ce lo consentirà, cercheremo di stanziare qualche risorsa per gli asfalti delle strade oltrepadane. Non dimentichiamo comunque i soldi che abbiamo investito per la sistemazione delle strade colpite dalle frane”. Una dichiarazione che non è piaciuta di certo ai sindaci, alle prese con casse vuote e buche da chiudere: “Purtroppo la condizione delle nostre strade peggiora di giorno in giorno. Qualche asfalto in più sarebbe servito. Inoltre noi stiamo aspettando ancora il risanamento della frana che ostruisce parte della strada che porta a Montebruciato” ha affermato il sindaco di Canneto Pavese, Francesca Panizzari. A seguire è intervenuto il presidente della Provincia, Daniele Bosone, che ha spiegato il senso di questi incontri con le amministrazioni locali: “Dobbiamo coordinarci sempre di più, perché è l’unico modo per aiutarci – ha spiegato Bosone -, soprattutto ora che le Province diventeranno enti di secondo livello. I Comuni devono imparare a collaborare tra di loro, a partire anche da piccoli settori, come potrebbe essere quello della pulizia e sgombero neve”. Ed è per questo che la Provincia ha chiesto ai sindaci di costituire un tavolo permanente per coordinare meglio gli interventi e unire le forze in caso di emergenza: l’idea è quella di affidare alle amministrazioni locali, ad esempio, la pulizia delle neve di tratti di strada provinciali e viceversa. “Lo scorso anno abbiamo speso due milioni di euro, ma non è nevicato tanto. Se quest’anno nevicherà di più a gennaio saremo senza soldi. Serve collaborazione, altrimenti la prossima volta ci ritroveremo per decidere quali strade chiudere, perché non riusciamo a pulirle” ha concluso Visponetti. L’idea, però, non ha entusiasmato i sindaci, che hanno chiesto a gran voce, a partire dal vicesindaco di Broni, Antonio Riviezzi, di formalizzare al più presto questi eventuali accordi tra enti. “Serve più attenzione verso i Comuni dell’Alta Valle Versa, che sono i più colpiti in caso di nevicate” ha affermato il sinda- co di Volpara, Matteo Bossi. Critico anche il sindaco di San Damiano al Colle, Cesarino Vercesi: “Sul mio territorio ci sono 18 chilometri di strade provinciali. È impensabile pretendere da noi la loro pulizia”. La Provincia ha assicurato che per ora si tratta di una fase sperimentale, utile però per uno scambio di informazioni e per velocizzare gli interventi. Il presidente Bosone si è poi soffermato sulla situazione del Ponte della Becca: “L’assessore regionale ai Trasporti è praticamente irreperibile – ha proseguito Bosone –. Per questo cercherò di parlare direttamente del problema con il presidente Maroni. La costruzione di un nuovo ponte passa dall’accordo Provincia-Regione-Stato, ma se la Regione non si muove, il governo non fa partire i finanziamenti. Così, se la Regione non farà nulla, io sono disposto, insieme ai sindaci, ad una piccola mobilitazione, magari con il blocco del traffico davanti al ponte per qualche minuto, per denunciare questo disinteresse. Smettiamola di pensare che il ponte serva solo all’Oltrepo: serve a tutta la Provincia e anche alla Regione”. il Periodico OTTOBRE 2014 5 Oltrepo Pavese – Sanita’- Pronto Soccorso di Nilo Combi Non sempre ma molto spesso, sentiamo, parlando al bar o con la gente, di lamentele sul Servizio Sanitario Nazionale, spessissimo si sente di persone che grazie ad un “amico” introdotto o potente sono riusciti ad ottenere cure ospedaliere in tempi accettabili, a molti è evidente che chi non ha “santi in paradiso”, risulta difficile ottenere pronta assistenza, come esami, visite, ricoveri se non dopo lunghissime code. E’ di questi giorni la notizia fornita da fonti dello stato che i tempi di attesa nella sanità pubblica si sono ulteriormente allungati, ma è altrettanto vero che se si hanno “santi in paradiso” per alcuni è tutto più semplice. Un lettore di un piccolo paese dell'Oltrepo ci scrive la sua storia, ma non è la prima che sentiamo, basta frequentare qualsiasi bar, per sentirne di analoghe, è una storia a lieto fine, ma che è significativa di una situazione che giusta non è! "Nei mesi scorsi, il mio bambino di 6 anni, vivace come giustamente sono i bambini, sta giocando in casa e saltella sul divano quando, come successo altre 100 volte, cade. Questa volta in malo modo ed inizia a piangere perché gli fa male il collo, dopo un attimo di smarrimento, io e mia moglie, cerchiamo di calmarlo, ma lui continua a piangere con il suo "testino" piegato di lato e tra una lacrima e l'altra ci dice che non riesce a raddrizzare il collo !!! Panico in famiglia.... guardiamo..., tentiamo..., proviamo..., cerchiamo di capire se è solo un capriccio, ma lui continua a piangere ed il collo non lo vuole muovere. Decidiamo di portarlo al pronto soccorso dell'ospedale più vicino. Nella sala d'attesa ci sono due o tre persone, parenti di persone ricoverate, sono circa le 18,30. Dopo alcuni minuti il bambino viene fatto entrare e permettono anche a noi di seguirlo, un medico lo visita e chiede di sottoporlo ad immediata radiografia, il tutto molto velocemente e con efficienza, al bambino vengono effettuate le lastre. Nel frattempo, pur non piangendo più , rimane con il suo piccolo collo, reclinato di lato e con gli occhi pieni di lacrime, occhi che ti strappano il cuore, perché in quei momenti vorresti essere tu, genitore, al suo posto... L'infermiera ci conferma che le lastre sono state effettuate e che si aspetta "la dottoressa specialista per leggerle". I minu- ti passano, noi genitori abbiamo il cuore in subbuglio, ma capiamo che ci sono anche altre persone, con le lusinghe consoliamo e teniamo calmo il nostro bambino, pur guardando con impazienza se arriva qualcuno…. e l'orologio... dove i minuti passano, minuti che sembrano ore... Finalmente l'infermiera ci dice che la "dottoressa sta arrivando", sono le 19,55, la vedo, ha circa 35 anni, la conosco di vista, so che è impegnata politicamente, perché la vedo spesso sui giornali locali, io e mia moglie siamo speranzosi che "la dottoressa" guardi le lastre e dica se c'è "qualche cosa", in modo che l'altro medico possa diagnosticare la terapia. La "dottoressa" entra nella stanza delle lastre e dopo circa 10 minuti esce, il medico gli chiede se ha visto le lastre, la sua risposta ci "gela" !!!.. "No perché dovrei aver già finito il mio turno e vado a casa......." Il medico la guarda con aria incredula e costernata, poi guarda il bambino e le dice " Ma è un bambino…. …. !!! Per favore guarda le lastre ci metti pochissimo...". Guardo l'orologio, sono le 20,05....mia moglie sbianca, sottovoce mi dice " adesso la strozzo quella......." .Io la calmo e le dico di non peggiorare la situazione, guardo il bambino con gli occhi colmi di lacrime e vorrei alzarmi per strozzare io stesso la "dottoressa", che intanto se ne va via. A quel punto mi alzo, mi guardo in giro e vedo grazie a Dio, un medico che conosco bene, dopo avermi salutato, mi chiede come mai sono lì, gli spiego la situazione, questi s'informa con l'altro medico, anche lui è avvilito e mi dice di stare tranquillo, nel frattempo chiama ATTUALITA’ Se anche da noi, non hai "Santi in Paradiso" a volte puoi anche morire... E non è giusto! un altro dottore per vedere le lastre, ci rimane accanto e cerca di consolare il bambino......Rivediamo la dottoressa che ritorna, tutta elegante, minigonna e tacchi a spillo, entra nella stanza delle lastre e dopo alcuni secondi esce e ridendo dice all'infermiera "mi ero dimenticata la borsetta". Sono le 20,30.... mi alzo di scatto, il medico mio amico mi dice in dialetto " lasa sta' ghe gnent da fà le sempar stai in si, e dop la vò qalla ciaman siur dutur " (lascia stare, non c'è niente da fare, e dopo vuole che la chiamino signor dottore ). Abbozzo e capisco che poco potrei fare, in quel momento.... Il mio amico dottore si riattiva, telefona ad un altro reparto, dopo pochi minuti arriva un altro dottore, guarda le lastre, non è niente, è solo una grossa contusione, il medico gli prescrive le cure, io e sua madre abbiamo "il cuore" che riprende a "battere". Ringrazio il medico amico, mentre mia moglie ringrazia l'altro medico, uscendo ringrazio l'infermiera che a denti stretti mi dice " ci scusi non siamo tutti come la "dottoressa " ......" Quello che è accaduto mi colpisce profondamente, perché a differenza di molti, troppi altri, io sono stato aiutato dal "classico amico medico". E' ingiusto che la sanità funzioni spesso per i raccomandati o per amicizia. La "dottoressa" non l'ho più vista, ma la rivedrò certamente e le "spiegherò" che non ci si comporta in questo modo, soprattutto se si è "Dottori" con la "D" maiuscola, quella che abbiamo purtroppo incontrato al pronto soccorso, è solo una "dottoressa" con la "d" minuscola. Ah..... nel frattempo, ho letto che alle ultime elezioni, non si è più ripresentata.....sarà andata da qualche altra parte a far la "dottoressa" con i suoi tacchi a spillo e minigonna, minigonna e tacchi di per sé già sufficientemente conosciuti …e da molti, in Oltrepo, perché l'Oltrepò è piccolo e si viene a sapere tutto di tutti "..... Purtroppo è vero come nella vita ci sono “Uomini” con la “U” maiuscola e “uomini” con la “u” minuscola cosi anche i dottori si dividono in chi ha la “D” maiuscola e chi ha la “d” minuscola, ma se hai “santi in paradiso” …tutto può cambiare in …meglio , e non è giusto! Oltrepo pavese: com'è difficile rispettare le idee e le opinioni altrui... di Nilo Combi Prendiamo spunto da una discussione poi quasi degenerata in rissa, certamente degenerata a faziosi insulti, avvenuta alcuni giorni orsono su un "social", per sottolineare a nostro personalissimo giudizio, la scarsa comprensione e tolleranza che si ha verso le opinioni e le idee altrui….Per la cronaca la discussione era iniziata su un tema in questo momento caldo per il nostro Oltrepo, c'era chi era d'accordo ad una soluzione e chi proponeva strade alternative. Come al solito in questi casi, bisogna avere la capacità di far da "spettatori", cercando quando la "diatriba" si affievolisce di fornire nuovi spunti, perchè in questo modo si scoprono tanti aspetti del carattere delle persone o di un gruppo, quando queste sono alterate, nella foga di portare avanti o meglio di imporre le loro opinioni,…cadono tante barriere: persone che due minuti prima sembrano pacificamente "normali" esplodono in una violenza che man mano cresce, un astio per non dire odio nei confronti di chi ora vien visto come avversario, ognuno si sente depositario della verità assoluta, cercando quindi di imporre la propria tesi e dando dello stupido se non peggio a chi non la pensa nello stesso modo….e naturalmente alla fine , soprattutto i più stolti, rimangono sulle proprie posizioni, carichi di rancore e di rabbia… In molti casi il fatto stupefacente è che ci si dimentica dell’oggetto della discussione, si passa direttamente agli insulti, senza in alcun modo argomentare il perché l’opinione proposta da chi la pensa diversamente potrebbe essere sbagliata, si insulta, si grida e con questo si pensa di aver ragione, in realtà, in molti casi è solo carenza di idee valide per argomentare la propria opinione. La stessa cosa accade nella vita di tutti i giorni, siamo talmente assuefatti al competere con gli altri che perfino nelle cose più banali si cerca di prevalere sull’altro, visto come avversario…..Provate invece a pensare quanto più bello e rilassante sarebbe l’accettare e rispettare le opinioni altrui, vedere l’altro non come un avversario da sottomettere o peggio da abbattere, ma come un qualcuno che ci permette di vedere i fatti da un’altra prospettiva, riflettendo e considerandola un’alternativa valida…. Forse si vivrebbe meglio, ma soprattutto si imparerebbe a relazionarsi, a controllare più efficacemente i sentimenti negativi, a conservare l'ottimismo, vedere le situazioni sotto molti punti di vista, senza avere la "supponenza" di avere "certamente" ragione. Semplice no ! il Periodico 6 VOGHERA PRESENTI IL SINDACO BARBIERI, ROCCA E MOSCARIELLO OTTOBRE 2014 Forza Silvio-Grande Voghera lancia la sfida in vista delle amministrative di Serena Simula Si è tenuto la sera di lunedì 21 settembre nella sede di via Viscontina il primo incontro della campagna elettorale per iscritti e simpatizzanti del Club “Forza Silvio - Grande Voghera”. Presenti all’appello, oltre al presidente Giuseppe Moscariello anche il sindaco Carlo Barbieri e il coordinatore di Forza Italia Giampiero Rocca i quali hanno discusso con i partecipanti dei problemi della città e delle strategie per la campagna elettorale. Chi ha segnalato strade da asfaltare e chi ha posto l’accento sulla zoppicante raccolta differenziata, ognuno dei partecipanti ha avuto modo di avanzare le proprie richieste a cui il sindaco e il suo braccio destro hanno risposto cortesemente e senza scaldarsi nemmeno davanti alle critiche. «Incontri del genere - ha sottolineato Barbieri - sono molto utili per ascoltare i problemi delle persone che spesso sfuggono a una macchina comunale che rischia di diventare autoreferenziale, perdendo di vista ciò che succede all’esterno perchè troppo concentrata a seguire ciò che si fa al suo interno. Sono contento che mi si siano poste domande sulle scelte fatte e di aver avuto la possibilità di argomentarle come si deve, perchè spiegando le cose nemmeno l’opposizione è mai riuscita a proporre delle alternative». Durante la serata, organizzata con lo scopo di avvicinare gli elettori all’attività del partito, Rocca ha poi richiesto la collaborazione di tutti in vista dell’appuntamento con le urne previsto in primavera: «Nelle prossime settimane - ha detto - istituiremo le commissioni che compileranno il programma e la lista, all’interno delle quali ci piacerebbe vedere anche qualche volto nuovo che ci aiuti ad organizzare tutto e che magari voglia provare a cimentarsi nell’esperienza del consiglio comunale. Chiunque volesse mettersi in gioco è invitato a bussare alle nostre por- te, che troverà sempre aperte». Presentato durante l’incontro anche un opuscolo che verrà distribuito nei prossimi giorni attraverso il quale i cittadini potranno avanzare le loro richieste: «L’idea - ha spiegato Moscariello - è quella di sentire ciò che le persone hanno da dirci, cosa che faremo ripristinando i rappresentanti di quartiere, figure che fino a qualche anno fa fornivano un servizio utilissimo alle amministrazioni perchè raccoglievano le lamentele di tutti e le ponevano direttamente sul tavolo di lavoro». il Periodico 7 Alida Battistella: ecco cosa sto facendo per Voghera di Serena Simula È stata un’estate impegnativa quella appena trascorsa per l’assessore vogherese dell’Udc Alida Battistella, che oltre ad essersi occupata del commercio si è data da fare per adempiere anche ai suoi doveri di assessore all’ecologia. Lo scorso 19 settembre, in conferenza stampa, ha spiegato quali provvedimenti sono stati presi negli ultimi mesi riguardo gli argomenti più vari, dalle zanzare alle alberate passando per il contenimento della sponda pericolosa dello Staffora. Cominciamo dalle zanzare... «Sì, quest’anno abbiamo eseguito una massiccia operazione per contrastare la zanzare tigre, tralasciando quella comune per il semplice motivo che gli esperti del settore ce l’hanno sconsigliato, spiegandoci che in quel caso un intervento su scala cittadina non avrebbe portato a nessun risultato apprezzabile. Per la tigre, invece, la situazione è diversa e grazie ad un sistema di 83 ovitrappole posizionate da Asm in diversi punti della città siamo riusciti ad eliminare 57 mila uova. Un risultato non da poco se si considera che ogni uovo è ovviamente una potenziale zanzara che si riproduce ad una velocità impressionante, passando dallo stadio larvale allo stadio adulto nel giro di una settimana. Nell’operazione, bisogna dirlo, siamo stati aiutati dalle temperature piuttosto basse che hanno rallentato un po’ il ciclo riproduttivo degli insetti». Con tutte queste piogge però l’argine dello Staf- fora ha rischiato di cedere dalle parti del ponte di via Piacenza... «Un problema che c’era già stato segnalato tempo fa e per la cui soluzione ci eravamo già attivati: stanziati gli 85 mila euro per la messa in sicurezza stiamo aspettando che trascorrano i 90 giorni di rito per l’esecuzione di un lavoro che prevederà l’uso di diverse gabbionate. Vorrei sottolineare a riguardo che se il comune ha l’obbligo di tenere sotto controllo situazioni di questo tipo non ha però l’obbligo di intervenire, cosa che abbiamo comunque deciso di fare per accorciare i tempi e risolvere la situazione». E quanto alle aree verdi della città? «Abbiamo eseguito anche un intervento sui quasi 5 VOGHERA “Siamo intervenuti tempestivamente per la messa in sicurezza dello Staffora” OTTOBRE 2014 mila soggetti arborei presenti in città: per tutelarne la salute l’Asm ha attivato un protocollo di difesa per il contenimento di funghi e insetti nocivi. Un’operazione, questa, che non ha previsto (se non per i casi più gravi) l’uso di prodotti chimici, facendo tornare sui nostri alberi funghi e insetti “buoni” che aiutano a sconfiggere quelli aggressivi». Un’ultima nota sul suo operato per l’assessorato al commercio, alle fiere e ai mercati? «In linea con quanto aveva predisposto l’assessore Di Valentino continueranno fino a Natale gli appuntamenti con i mercatini in centro città, che torneranno ogni weekend. Il calendario è consultabile sul sito del comune». il Periodico 8 SETTEMBRE 2014 il Periodico OTTOBRE 2014 9 PRIME MOSSE IN VISTA DELLE ELEZIONI DEL 2015 di Serena Simula Si vocifera di Pierezio Ghezzi, qualcuno nomina Paolo Gramigna e nel mucchio spunta forse anche qualche giovane: sulle candidature alle prossime primarie Pd a Voghera c’è ancora tanta incertezza o forse troppa omertà ma quel che è certo è che i nomi dovranno saltare fuori entro il 30 di ottobre. Con la fine di settembre, infatti, è stato nominato il comitato primarie e chi volesse aggiungere il suo nome all’elenco dei votabili avrà un mese di tempo per raccogliere le venti firme di iscritti necessarie per ufficializzare la candidatura. Dopodiché un mese di campagna elettorale fino all’appuntamento con le urne previsto per il 30 novembre, con eventuale ballottaggio già fissato per il 14 dicembre. In casa Pd (e lo ha dimostrato l’incontro informativo di lunedì 22 al Salone del Millenario al quale hanno partecipato il consigliere regionale Giuseppe Villani, il segretario provinciale Alberto Lasagna, l’assessore provinciale Paolo Gramigna e il deputato Alan Ferrari) il morale è abbastanza alto, risollevato dal risultato delle scorse europee e dalla vittoria di Massimo De Paoli sulla piazza pavese: «A Voghera - ha detto Alan Ferrari - ce la possiamo giocare bene, tutto sta nel fare attenzione alle alleanze che sceglieremo di intessere. Il nostro partito non può inseguire schegge impazzite di centro ma tutt’al più dovrà guardare a qualche lista civica che si opponga con serietà a un Barbieri bis: in caso se ne presentassero allora li conosceremo e valuteremo l’ipotesi di costituire una coalizione, in caso contrario correremo da soli». Pragmatico l’intervento di Alberto Lasagna: «Gli ultimi successi - ha commentato - hanno dimostrato che siamo riusciti a raggiungere nuovi strati della società, motivo per cui questo giro non dobbiamo limitarci a conservare i nostri voti storici ma dobbiamo imparare a conoscere gli elettori che si sono appena VOGHERA Ghezzi-Gramigna: ecco i primi nomi sulle primarie del Pd a Voghera avvicinati a noi, continuando a rimanere attrattivi». All’intervento dei colleghi il segretario Enzo Garofoli ha aggiunto: «Da sfruttare per le prossime elezioni c’è anche il clima di belligeranza che da quattro anni contraddistingue il centrodestra vogherese. Il loro governo è stato debole e poco coeso e questo non può che giocare a nostro favore». Passata la parola al pubblico in sala, durante l’incontro si sono poi toccati i temi più vari: dal lavoro alla lotta alla corruzione fino alla sanità e alla comunicazione. il Periodico 10 OTTOBRE 2014 il Periodico OTTOBRE 2014 11 ECCO LE OPINIONI DI ALCUNI ESERCENTI DEL CENTRO STORICO Fabrizio Girani di Fabio Albertocchi Serena Simula La crisi si fa sentire ovunque e in tutti i settori ma a Voghera una delle realtà più colpite è sicuramente quella del commercio. Con il prossimo anno, però, le cose potrebbero cambiare: non solo per l’auspicata ripresa economica ma anche per via delle imminenti elezioni amministrative che porteranno sicuramente qualche novità tra le poltrone di palazzo Gounela. Che si prospetti un Barbieri bis o un cambio della guardia abbiamo chiesto ad alcuni commercianti di avanzare le loro richieste alla futura amministrazione comunale. «Voghera - ha commentato Fabrizio Girani, titolare del bar Medagliani di via Emilia - è una città difficile da far rivivere in poco tempo e avrebbe bisogno di iniziative sistematiche che superino i pur ben riusciti cinque giovedì di sera. Per esempio la prima cosa che mi viene in mente è che la tanto decantata Voghera capitale del vino potrebbe diventarlo davvero con una manifestazione in cui si dia spazio alle nostre Michela Bonelli cantine, ora costrette ad esporre i propri prodotti a Casteggio. Al di là di quello non credo che un sindaco possa fare molto: forse aggiungere panchine, fioriere e lampioni in centro ma non saranno certo queste cose a cambiare la situazione». «Cosa potrebbe fare il sindaco per noi? Riunirci, - ha detto Fabio Albertocchi, gestore del Leon D’Oro di piazza Duomo - riunirci tutti e incontrarci periodicamente (anche solo una volta al mese) per coinvolgerci e farci superare le rivalità che contraddistinguono la categoria: solo così, infatti, potremo lavorare insieme alla rinascita di Voghera. In particolare poi vorrei che si sentissero i più giovani, quelli che hanno idee nuove e che vogliono fare qualcosa di diverso per la città». D’accordo con Albertocchi è Michela Bonelli dello storico negozio “Photo Pescador” di via Mazzini: «Al di là della situazione nazionale - ha detto - il problema maggiore del commercio vogherese è soprattutto la concorrenza spietata che ci si fa tra di noi, cosa su cui il sindaco e l’amministrazione comunale non VOGHERA Commercianti all’attacco del sindaco: “Barbieri, ci devi riunire ed ascoltare” Martina Schmidt possono intervenire. Questo clima di tensione siamo noi a doverlo sciogliere, facendo rete e aiutandoci a vicenda». In via Garibaldi, pochi passi più in là, allo storico negozio per bambini “Bersani” i problemi sono altri: «Per quanto il sindaco Barbieri abbia fatto anche cose positive come fornirci gratuitamente l’illuminazione per le vetrine nel periodo natalizio - ha spiegato Martina Schmidt, sempre dietro il bancone - da quando ha cambiato la viabilità i commercianti di questa via hanno perso tantissima visibilità. Se continuiamo a lavorare è solo perchè siamo un negozio storico, che sopravvive alle tante altre attività sulla strada che hanno dovuto chiudere i battenti. Non aiuta la nostra situazione il fatto che la prima parte di via Garibaldi (quella cioè più vicina a piazza Duomo) sia scarsamente illuminata, cosa che la sera con la brutta gente che c’è in giro può anche fare paura. Un’ultima cosa che noi notiamo perchè qui vengono tante future mamme è che in piazza Duomo non esistono parcheggi rosa a loro riservati». il Periodico OTTOBRE 2014 12 Il Comune di Voghera scende in campo a favore delle persone svantaggiate di Alessandro Disperati Il Comune di Voghera ha approvato una convenzione con la Provincia di Pavia e l’Istituto Santachiara di Voghera per la promozione e lo svolgimento di tirocini finalizzati a percorsi di inserimento/reinserimento al lavoro di persone in condizioni di svantaggio. Le persone in condizioni di svantaggio sono individuate tra disoccupati e inoccupati da almeno 12 mesi residenti nel Comune di Voghera di età compresa tra i 45 e i 60 anni, non percettori di cassa integrazione o mobilità o indennità di disoccupazione, iscritti al Centro per l’Impiego di Voghera. L’Istituto Santachiara di Voghera assume le funzioni di Ente Promotore per la promozione e lo svolgimento dei tirocini, la Provincia di Pavia presta la propria collaborazione per il tramite del Centro per l’Impiego di Voghera. Il Comune finanzierà l’attivazione di n. 12 tirocini di inserimento/reinserimento per la durata massima di 4 mesi. In caso di attivazione di tirocini di durata inferiore saranno attivati ulteriori tirocini fino a concorrenza della somma stanziata ammontante a € 20.000,00. “Con questo bando – hanno dichiarato il Sindaco Carlo Barbieri e l’Assessore alle Politiche sociali Moreno Baggini – il Comune di Voghera sperimenta una strumento a favore delle cosiddette nuove povertà individuando nelle persone disoccupate di età tra i 45 e i 60 anni una fascia di popolazione particolarmente fragile messa in difficoltà dall’attuale congiuntura economica”. Per accedere al bando è possibile presentare la do- manda dal 1.10.2014 al 20.10.2014 presso il Centro per l’Impiego di Voghera, Via del Popolo 42, dal lunedi al venerdi dalle 9,00 alle 12,00. Le domande ricevute saranno selezionate in base all’ISEE e alla presenza nel nucleo familiare di minori e inabili. Play and learn Impariamo l’inglese attraverso il gioco, la manipolazione, il teatro, le canzoni, divertendoci con la nostra insegnante madrelingua!! LEARN AND IMPROVE Speaking, Listening, Vocabulary, Dictation, Reading con il nostro insegnante madrelingua BIMBI RAGAZZI ADULTI 3-6 anni 10.30 6-8 anni 11.30 9-11 anni dalle ore 9.30 dalle dalle TUTTI I SABATO POM. 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APREN DE ESPAN OL corsi di Spagnolo d gruppo o i individuali inizio lezioni il 4 OTTOBRE PORTA QUESTO COUPON E AVRAI una lezione OMAGGIO il Periodico 13 TRA LE INIZIATIVE ANCHE LA MOSTRA ‘RITRATTI DI VOGHERESI’ di Serena Simula Prosegue con grande successo la rassegna culturale vogherese ideata e programmata dall’assessore alla cultura Marina Azzaretti “Iria Castle Festival”, che dopo un intenso primo mese di settembre ha ricominciato nel migliore dei modi con la programmazione di ottobre. Oltre ai tanti appuntamenti con il teatro, la musica, il cinema e l’enogastronomia grande riscontro sta avendo la curiosa mostra “Ritratti di vogheresi” allestita dalle dottoresse Natalia Stocchi dell’Archivio Storico e Simona Guioli del Museo di Scienze Naturali le quali con un percorso a pannelli hanno illustrato le vicende di 47 vogheresi che nei secoli hanno dato lustro al nome della nostra città. Tra loro ci sono i personaggi più vari che vanno dalla scrittrice gotica dalla vezzosa personalità Carolina Invernizio al taciturno e un po’ maniacale pittore di soggetti sacri Paolo Borroni, dall’astronomo ribelle Giovanni Plana che in gioventù si oppose a Napoleone fino al mistico San Rocco in grado di guarire dalla peste. Decalogo di storie affascinanti e divertenti che riguardano personaggi i cui nomi popolano le strade di Voghera ma sul cui conto non si sapeva quasi nulla, è un primo passo voluto dall’assessore Marina Azzaretti per far luce sul passato della nostra città: «Il motivo per cui ho chiesto all’archivio e al museo di occuparsene - ha spiegato - è quello di voler risvegliare il senso di unità dei nostri cittadini, per farli cento anni dalla fondazione della casa automobilistica Maserati, mentre dal 4 al 12 ottobre toccherà alla mostra antologica di pittura di Matteo Bosoni (giovane pittore vogherese prematuramente scomparso in mare al largo di Nizza nel 2011) “Il sogno del colore” e dal 18 al 25 ottobre alla “Mostra di copie d’autore” di Andrea De Lorenzi e Nicola Pietra. Le mostre sono visitabili gratuitamente il sabato e la domenica dalle 10.30 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 18.30. sentire parte di una comunità che vanta tanti antenati illustri e geniali e che ha ancora tanto da offrire nella prospettiva di un cammino di crescita. Certo è un lavoro ancora incompleto perchè ci sono tanti personaggi che non abbiamo potuto inserire subito ma dal momento che si tratta di un progetto rimandato per anni l’importante era cominciare: adesso che il primo nucleo è stato realizzato provvederemo ad ampliarla con il tempo». Oltre a questa, altre tre sono le mostre in programma per ottobre: la prima (visitabile fino alla fine della manifestazione) è quella dedicata dal circolo filatelico e numismatico vogherese ai VOGHERA Prosegue con successo l’Iria Castle Festival: si va avanti anche a ottobre OTTOBRE 2014 il Periodico 14 OTTOBRE 2014 il Periodico 15 Inaugurata la pista ciclabile “Sarà intitolata a Giancarlo Piaggi” di Alessandro Disperati Durante l’inaugurazione del tratto rivanazzanese della pista ciclopedonale, domenica 21 settembre, il Sindaco di Rivanazzano Terme, Romano Ferrari, nel suo discorso inaugurale ha comunicato l’intenzione dell’amministrazione di titolare il tratto di pista che costeggia lo Staffora a Giancarlo Piaggi, a quasi due anni dalla sua scomparsa. Nel mese di ottobre di due anni fa ci lasciava Giancarlo Piaggi. Risponde il sindaco Ferrari: “Ha seduto in consiglio comunale per quasi 40 anni. Dal 1973 al 1995 è stato Sindaco di Rivanazzano. E’ stato anche presidente del locale Circolo ACLI di Rivanazzano per quasi dieci anni. Piaggi ha costruito il Campo Sportivo, il Centro Sportivo con la piscina, ha costruito la palestra della Scuola ed ha acquisito dalla SOMS, portandone a termine la prima ristrutturazione, il Teatro Comunale”. Ha fatto tante altre cose importanti per il paese. “Ha contribuito allo sviluppo di una zona industriale in via Tortona comoda da raggiungere e non impattante. Ha sicuramente condotto un paese prevalentemente agricolo verso la modernità. Negli anni successivi al 1995 è seduto per due mandati in consiglio Comunale (1995-1999 e 2007-2012) sui banchi dell’opposizione. Ha sempre comunque svolto il suo ruolo in modo assolutamente collaborativo e privo di strumentalizzazioni”. Può essere portata a testimonianza la personale esperienza diretta dell’attuale Sindaco Romano Ferrari: “Giancarlo Piaggi negli anni dal 2007 al 2012, pur restando fisicamente seduto nei banchi dell’opposizione, ha sempre collaborato al lavoro della nostra amministrazione in maniera ineguagliabile. Mi ha e ci ha portato in dote la sua notevolissima esperienza senza nulla chiedere in cambio. Dopo esserci vicendevolmente conosciuti in maniera più approfondita, a far data dall’autunno 2007, abbiamo assolutamente superato nei vicendevoli rapporti di collaborazione, i dualismi magioranza opposizione. Abbiamo capito che Giancarlo Piaggi era una risorsa preziosa per il nostro lavoro e così è stato. Lui aveva, in poco tempo, capito che di noi si poteva fidare e ce lo ha dimostrato, da subito, con il suo atteggiamento. Questo è stato per la nostra, ancora giovane, amministrazione una importante iniezione di fiducia ed uno stimolo unico a far bene. Non ha mai voluto RIVANAZZANO TERME ALL’EX SINDACO CHE HA FATTO DAVVERO TANTO PER LA LOCALITA’ TERMALE OTTOBRE 2014 Alcuni monenti del taglio del nastro apparire ma ci ha dato nel corso di quegli anni consigli utilissimi. Consigli sempre improntati al bene del suo e nostro paese, del paese che tanto amava e da cui è stato ed è tutt’ora amato tantissimo”. Perchè volete dedicargli il tratto di pista che va da Rivanazzano Terme a Salice Terme lungo lo Staffora? “Giancarlo Piaggi ha realizzato, negli ultimi anni del suo mandato come Sindaco, un primo tratto della pista ciclabile che attualmente si snoda dai giardini Mezzacane lungo lo Staffora verso l’abitato di Salice Terme. Tratto ora ripreso e completato nell’ambito del progetto Gal-Provincia Pavia-Comune Rivanazzano Terme. Dal momento di quell’iniziale, seppur parziale, realizzazione di un primo tratto, realizzata da Giancarlo Piaggi, di fatto si è consolidata l’abitudine di intraprendere questo percorso per una passeggiata nel verde, lungo le sponde del torrente. Piaggi intuendo le potenzialità di questo percorso ha sicuramente stimolato la fruizione e la valorizzazione di una parte di territorio prima poco agevole, ponendo le basi e di fatto stimolando il completamento e la realizzazione dell’opera attuale. La sua intuizione e lungimiranza di allora hanno sicuramente contribuito a stimolare la attuale realizzazione che abbiamo inaugurato il 21 settembre scorso. Voglio inoltre se- gnalare che il progetto dell’opera attualmente completata è stato da noi portato avanti prima del 2012 e che Giancarlo Piaggi era entusiasta della cosa, vedendo la possibilità che quello che lui stesso aveva iniziato andasse a compimento”. Sarà un iter lungo? “Sempre prima di titolare una strada o una via ci sono diverse autorizzazioni da ottenere. Nel caso specifico bisogna ottenere anche un nulla osta della Provincia che è proprietaria della pista ciclopedonale. Siamo assolutamente fiduciosi in quanto il Presidente Daniele Bosone, che ringrazio per la disponibilità, ha detto, durante la giornata dell’inaugurazione, che condivide la nostra iniziativa. Giancarlo Piaggi infatti era molto conosciuto e stimato anche fuori dal nostro paese. Per la titolazione del tratto della pista ciclopedonale a Giancarlo Piaggi sarà soprattutto necessario ottenere una deroga Prefettizia. Questo perchè non sono ancora trascorsi dieci anni dalla sua morte, come prevede la normativa. Siamo di fronte però ad un personaggio eccezionale che tanto ha fatto per il paese. Per cui siamo fiduciosi di ottenere questa deroga, attiveremo l’iter al più presto. Rivanazzano Terme tutta vuole onorare al più presto la memoria di Giancarlo Piaggi titolandogli una importante perla del suo territorio”. il Periodico 16 OTTOBRE 2014 il Periodico 17 Di Giovanni: “Nonostante i tagli offriremo tanti servizi alla cittadinanza” di Alessandro Disperati Scuole e palestre: Rivanazzano Terme si conferma al top. Ne parliamo con l’assessore alla partita, Francesco Di Giovanni. Assessore, com’è la situazione? “Anche quest’anno, nonostante il difficile periodo di ristrettezza economica in cui si trovano tutte le amministrazioni locali, siamo riusciti a mantenere tutti i servizi erogati a favore delle scuole. Restano invariate le prime tre fasce ISEE che sono: 1ª fino a 5000 euro buono pasto euro 2,65; 2ª da 5001 a 10000 buono pasto euro 3,65; 3ª da 10001 a 20000 buono pasto da 4 euro. La quarta fascia che corrisponde al costo effettivo del pasto, applicata per redditi superiori a 20000 euro ed ai non residenti è di euro 4,50. Il trasporto scolastico che ci costa circa 60000 mila euro annui è fonte di un incasso di meno 10000 euro viene confermato così come le tariffe. Viene confermata l’assistenza scolastica “ad personam” con una spesa annua di oltre 25000 euro oltre ai vari trasferimenti per spese di cancelleria funzioni miste e ‘POF’ per una spesa di oltre 13000 euro". Tante le novità anche per le palestre... "Gli oltre 320 studenti della nostra scuola Primaria e Secondaria, inoltre da quest’anno, potranno godere di una palestra completamente rimessa a nuovo. Sono infatti terminati, in tempi record, i lavori di adeguamento sismico resosi necessari dopo lavvenimento sismico del novembre 2013. Oltre a detti lavori abbiamo rifatto il pavimento della palestra sostituendo la vecchia gomma con materiale di ultima generazio- RIVANAZZANO TERME SCUOLA E PALESTRE, PARLA L’ASSESSORE: ECCO LE NOVITA’ OTTOBRE 2014 ne. Rifatto gli spalti posizionando poltroncine nelle tribune in legno e sistemato i bagni. A tal proposito vorrei rinfraziare in primis l’ufficio tecnico comunale per aver preparato una gara in tempi strettissimi, lo studio Vecchi per la direzione lavori e soprattutto le ditte appaltatrici per la professionalità e la rapidità nell’esecuzione dell’opera considerando che si è lavorato esclusivamente nel mese di agosto". L'EVENTO SI E' CONCLUSO NEI GIORNI SCORSI AL PARCO BRUGNATELLI L'edicola di Gian si aggiudica il calcetto sotto le stelle di Sonia Di Liberto Anche quest’anno, per il quinto anno consecutivo, si è svolto a Rivanazzano Terme il tanto atteso “Calcetto sotto le stelle” il torneo che, come ormai consuetudine, si svolge a chiusura delle manifestazioni locali organizzate dall’amministrazione comunale, dalle varie associazioni e dalla Proloco locale, per animare l’estate dei residenti e non. Nell’ultima decade di Agosto, il paese si ritrova ogni sera al Parco Brugnatelli intorno al campetto allestito per l’occasione, a fare il tifo e divertirsi, seguendo le squadre composte dai suoi concittadini.Quest’anno il torneo è stato vinto dalla squadra de “L’edicola di Gian & Studio Franchini”, che ha bissato per la prima volta nella storia dello stesso, la vittoria di tre anni fa. Gian, dunque una vittoria importante? “Indubbiamente, e siamo molto felici del risultato ottenuto dalla squadra che quest’anno ha avuto il piacere di aggiungere un nuovo membro che si è rivelato fondamentale per la vittoria. Fabio Mezzio, il nostro grandissimo portiere, che si è inoltre guadagnato il titolo di miglior portiere del torneo. Siamo entusiasti comunque di tutta la squadra che ci ha regalato questo bel risultato”. Una squadra se non sbaglio, anche particolare direi, giusto? “Si, in effetti possiamo dire che la formazione quest’anno è stata particolarmente interessante, dato che abbiamo avuto fra le nostre fila giocatori di diverse età fra loro. A tal proposito vorrei ringraziare tutti i componenti a partire da Chicco Silvano, Daniele Fasani; Luca Pedano Raffaele Buscone, Cristian Andrej e ancor più calorosamente il nostro amatis- simo Mario Vençia, che con i suoi 68 anni di età ha dato un valore aggiunto allo spirito che ci ha spinto a giocare durante il torneo”. Che sarebbe? “ Per noi si è trattato di puro divertimento, e per quanto la vittoria sia stata agognata e desiderata, lo spirito principale che ci ha mosso è stato lo sport in se. Abbiamo potuto enfatizzare l’importanza e il ruolo che l’attività sportiva ha nel nostro paese e per ciascuno di noi a livello fisico, con un giocatore che coi suoi 68 anni ha dimostrato quanto sia importante anche da un punto di vista salutare, mantenersi giovani e con spirito grazie allo sport”. Secondo voi questa manifestazione è ancora vissuta e sentita dal paese, nonostante sia alla sua 5° edizione? “ Assolutamente si! Abbiamo avuto un clima che non ha aiutato nessuna delle varie serate organizzate per tuta l’estate, e anche col calcetto abbiamo dovuto rinviare il calcio d’inizio a causa del maltempo, ma nonostante il freddo fuori stagione, la pioggia e via dicendo, ci siamo accorti che il pubblico è sempre stato numeroso e coinvolto…fra l’altro quest’anno è stata un edizione particolarmente felice e divertente anche perché non si sono viste le dispute fra squadre degli altri anni o le accese discussioni che tenevano un po’ banco nelle precedenti edizioni del torneo. Diciamo che quest’anno lo sport e lo spirito di comunione che lo distingue, è stato l’assoluto protagonista e di questo siamo estremamente fieri”. Bene Giancarlo, per concludere? “ Sia io che l’intera squadra, ci teniamo a ringraziare in primo luogo lo Studio Franchini per la sua preziosa collaborazione con noi tutti, così come gli stessi ringraziamenti li rivolgiamo all’amministrazione comunale e alla proloco che ci permettono ogni anno di svolgere questa manifestazione così fortemente sostenuta e sentita da tutti noi. In ultimo vogliamo sottolineare che “L’edicola di Gian &Studio Franchini” dedicano la vittoria ed la coppa che la rappresenta, alla memoria di Nicola Saccomani, a cui era dedicato l’intero torneo di quest’anno”. GODIASCO SALICE T. il Periodico OTTOBRE 2014 18 INCHIESTA: COME I COMMERCIANTI INTENDONO MIGLIORARE GODIASCO “Sarebbe utile un incontro, servono più iniziative e maggiore pulizia” di Gianluca Giaconia Godiasco, un paese che si lamenta. E’ all’ordine del giorno il fatto che in ogni paese, come in tutte le città e tutte le varie realtà, siano presenti delle lamentele, un gran numero di persone che non sono contente della situazione generale ed esprimono quindi la propria opinione. Facendo riferimento agli ultimi anni, in particolare, è anche persistito, a più riprese, il pensiero di un paese in degrado, in disordine, con il chiaro bisogno di dover essere svecchiato e rinnovato. In quest’ottica abbiamo incontrato negli scorsi giorni alcuni commercianti presenti all’interno del paese per avere alcune idee e soluzioni per migliorare Godiasco e, nel caso, diversi consigli per l’attuale Amministrazione. Cominciamo il nostro giro di pareri con Nicola Pangaro, titolare della Pizzeria d’Asporto “La Tradizione”. “Godiasco è un paese svantaggiato dalla vicinanza con Salice Terme, Rivanazzano Terme e Voghera. Non è facile trovare una strada preferenziale per risolvere il problema e tendere quindi verso un rinnovamento globale. Una soluzione potrebbe essere quella di organizzare una riunione tra i commercianti in modo da avere delle idee e delle iniziative che gioverebbero al paese e istituire così un confronto”. Proseguendo verso il centro del paese, ci fermiamo a chiedere un parere all’edicolante Domenico Lo Giudice, titolare dell’edicola - cartoleria cittadina. “Godiasco può migliorare sotto tanti aspetti, a partire dalla collaborazione tra i cittadini, i quali devono interagire tra di loro e con l’amministrazione per esprimere al meglio le proprie idee – sostiene Lo Giudice -. Alcuni anni fa avevo in mente di costituire un’associazione di commercianti, ma ho dovuto in seguito abbandonare l’idea perché non persisteva tra di noi una collaborazione. E’ un peccato perché ho deciso di investire il mio futuro a Godiasco, aprendo qui un’attività otto anni fa e comprando recentemente casa. Stiamo parlando di un paese con delle buone potenzialità che non vengono sfruttate, o meglio non persiste la volontà concreta di sfruttarle a pieno”. Eccoci quindi al “Bar Roma”, dove il titolare Manuel De Zanetti ci accoglie per esprimere le proprie opinioni: “L’unica soluzione è favorire l’arrivo di nuove persone nel paese; secondo me, infatti, l’attenzione è troppo puntata su Salice piuttosto che su Godiasco. Si possono organizzare più eventi, sfruttando quindi in maniera ottimale il parco, a mio avviso migliore rispetto a quello di Rivanazzano, a livello di struttura e dimensioni, e utilizzabile in occasione di serate per attirare un maggior numero di persone, pubblicizzando al meglio l’iniziativa. E’ difficile organizzare comunque nuove iniziative, punterei piuttosto sulla valorizzazione dell’esistente. Ci stiamo provando e riproporremo il tentativo l’anno prossimo, organizzando più eventi e cercando di muoverci in anticipo”. Attraversiamo la strada e, attirati da un sapore inconfondibile, entriamo nella “Pasticceria Pini di Bertelegni Alberto”. “Godiasco ha bisogno di innovazione, a partire da una maggiore pulizia dei marciapiedi, sui quali c’è da avere “schifo” a camminare – afferma Bertelegni -. Sarebbe opportuna, inoltre, la costruzione di più parcheggi con l’auspicio di accogliere il maggior numero di persone possibili. Punterei Nicola Pangaro Domenico Lo Giudice su qualche iniziativa in grado di attirare persone, ad esempio sulle sagre, in stile Fiera d’Aprile di Rivanazzano Terme. La fiera di San Martino, seppur grande iniziativa, non è sufficiente, anche perché si tiene a Novembre, mese dalle condizioni climatiche sfavorevoli. La festa di Godiasco cade solitamente a fine maggio, ma è poco attrattiva. Il perioPatrizia Cassinelli do giusto per organizzare iniziative è quello autunnale, con riferimento alle sagre della castagna e del tartufo, ad esempio. Salice e Rivanazzano puntano su edifici più moderni, sono centri più all’avanguardia e, di conseguenza, maggiormente accoglienti. Noi commercianti facciamo il possibile, ma abbiamo i negozi al ridosso degli edifici cadenti e dei marciapiedi non puliti e le persone, guardandosi attorno, preferiscono non fermarsi e andare altrove. Bisogna dare vita ad un rinnovamento generale”. Proseguendo nella nostra inchiesta incontriamo Patrizia Cassinelli, gestore del Bar “Caffè della Rosa”: “Nell’ultimo periodo ho notato alcune lacune in termini di pulizia del paese, essendo al corrente, tuttavia, della diminuzione del personale e suggerendo quindi di richiamare all’opera alcune persone che ben avevano operato in passato. Per rilanciare il paese bisogna popolarlo, non a caso abbiamo una piazza completamente vuota; consiglierei di dare in affitto gli edifici presenti nella zona centrale e al momento disabitati. Peccato perché si tratta di un paese con ottime potenzialità, uno snodo importante per il turismo, infatti sostengo di lavorare parecchio sulle persone di passaggio. L’Amministrazione è alle prese con le dinamiche della crisi e diventa difficile intervenire. In questi anni poteva essere chiesta la partecipazione dei commercianti, riuniti magari in un’assemblea, per istituire un confronto e dare vita ad una collaborazione, mai esistente in questi anni”. Concludiamo il nostro giro di opinioni con Renato Volpini, titolare della “Macelleria Volpini”. “Godiasco avrebbe bisogno di alcune iniziative in grado di animare la popolazione nel weekend perché è difficile avere un riscontro durante la settimana. Siamo infatti circondati da una zona che punta molto sulle manifestazioni con Brallo, Varzi, Bagnaria e Ponte Nizza in grado di attirare potenziali turisti al sabato e alla domenica, ma in questo modo il problema non viene Manuel De Zanetti Alberto Bertelegni completamente risolto. Godiasco è un paese poco popolato, dicono che abbia più di 1.000 abitanti, ma io non li vedo. Una soluzione potrebbe essere un’unione tra comuni, aspetto che avrebbe effetto migliore per gli esercenti, ma i cittadini preferiscono andare altrove piuttosto che rimanere e collaborare per migliorare la situazione. Nelle iniziative organizzate noto infatti una scarsa partecipazione dei godiaschesi, rintracciabili invece nelle manifestazioni dei paesi limitrofi”. Organizzare iniziative, offrire un maggior decoro e pulizia al paese e istituire degli incontri tra i commercianti. Queste sono le principali idee emerse dalla nostra inchiesta. Ora dalle parole bisognerebbe passare ai fatti. SALICE TERME Verde abbandonato a se stesso Un gruppo di cittadini ci ha portato in redazione questa lettera in cui sottolineano: “Sono passati 4 mesi dall’elezione della nuova giunta di Godiasco Salice Terme. Il nuovo sindaco continua a rilasciare dichiarazioni alla stampa di ipotetici lavori urgenti da fare, che forse neanche sa come e quando. Su alcuni giornali ha dichiarato che è fortemente intenzionato ad una rimodulazione verso il basso di tutte le tariffe (Tares, Tari, ecc.) ed una squadra di nostri esperti tecnici è già al lavoro per raggiungere questo importante obiettivo. Chi paga questi esperti tecnici? Oppure gli stessi lavorano gratuitamente per il bene del paese? Non sarebbe forse meglio spendere i soldi per qualcosa di più costruttivo, tipo ad esempio far riparare le attrezzature e pagare le officine che le riparano (intervista del capogruppo su ‘Il Periodico’ di settembre) in modo che i vari operatori possano usarli per la cura del territorio? Inoltre le piante dei vari viali presentano malattie e andrebbero curate. Inoltre la siepe in Viale Mangiagalli è stata potata per metà in modo disastroso e poi abbandonata. Le aiuole dei fiori sono abbandonate a se stesse”. il Periodico OTTOBRE 2014 19 Corbi: “Questa giunta sta distruggendo il nostro precedente lavoro” di Gianluca Giaconia Durante il Consiglio Comunale andato in scena il 30 settembre, abbiamo incontrato il Capogruppo di minoranza, Anna Corbi, per illustrare la situazione attuale riguardante il Comune di Godiasco Salice Terme. Quali sono gli argomenti che state sviluppando all’interno del vostro gruppo? “A quattro mesi dalle elezioni è terminata la fase osservativa ed è cominciata quella analitico/critica della nuova amministrazione necessaria allo svolgimento di qualsivoglia azione contrastiva”. Nello scorso numero de “Il Periodico News” il consigliere Giacobone lamentava uno scarso impegno dell’attuale amministrazione. Qual è il suo punto di vista riguardo a tale questione? “Lei mi chiede la natura, “quale” impegno, dell’attuale amministrazione ed io le rispondo che questo impegno non mi sembra propositivo, diretto al “rinnovamento e al progresso”, come prometteva la lista n.2, bensì alla cancellazione di qualsivoglia elemento nuovo introdotto dalla nostra amministrazione e al ripristino di quanto c’era prima”. Ci può fornire degli esempi per spiegare meglio il suo pensiero? “Nel tempo dei social network, della posta e delle bacheche elettroniche, si è tornati alle lettere ai cittadini, con tanto di francobollo, per ringraziare loro della vittoria conseguita, per ripristinare le riunioni, una all’anno, nelle frazioni, totalmente inutili se i cittadini vengono ricevuti tutti i giorni. In nessun giorno ci sono impiegati comunali negli uffici di Salice, la frazione che ha il doppio degli abitanti del capoluogo, cosicché per qualsiasi pratica i salicesi devono recarsi a Godiasco. Altro esempio è l’abolizione della Consulta per gli animali, ritenuta “inutile”, termine utilizzato dal Sindaco su un giornale locale, e probabilmente a lui, che è così attento ai controlli, è sfuggito il lavoro svolto, a titolo gratuito, dai componenti della Consulta, lavoro che esige anche una competenza non attinente agli impiegati comunali, non essendo veterinari, guardie zoofile etc.., per la lotta al randagismo, la prevenzione dell’abbandono, l’educazione svolta a scuola, da personale esperto, presso i ragazzi, i quali ne sono stati entusiasti e ne hanno tratto indiscussi benefici. All’amministrazione e ai loro consiglieri esterni sono sfuggite altre “inutili” istituzioni del nostro quinquennio, meno evidenti, ma esistenti sulla carta, come la Commissione pari opportunità e la Consulta per i giovani. Le segnalo per l’abolizione”. Proseguendo? “Il logo dell’Associazione Borghi Autentici è scomparso dalle comunicazioni scritte dell’Ente. Forse siamo usciti dall’Associazione che ci ha permesso di realizzare gratuitamente il Piano delle azioni per le energie sostenibili (PAES) sul quale ora sono impegnati gli altri paesi del GAL (Gruppo di azione locale), allo scopo di contrastare l’aumento della spesa energetica e l’inquinamento? I lavori per il rifacimento del parco della “Casa del Giovane”, tramite un finanziamento importante da noi richiesto e già ottenuto, non sono stati più effettuati; non si hanno più avute notizie riguardanti la realizzazione dell’aula multimediale, finanziata dal GAL (finanziamento già ottenuto) nell’ex scuola media di Godiasco, che ora sarebbe utile per gli alunni della vicina scuola elementare e media durante l’anno scolastico. In questi giorni è stato ottenuto il finanziamento da noi richiesto per la catalogazione dell’Archivio Malaspina e speriamo che l’opera sia realizzata”. GODIASCO SALICE T. ABBIAMO INTERVISTATO IL CAPOGRUPPO DI MINORANZA, ANNA CORBI La collaborazione tra i due schieramenti mi sembra quindi difficile, cosa ne pensa? “Se mi chiede se è in atto una collaborazione, devo rispondere di no. Dalle elezioni si è tenuto un solo Consiglio Comunale per l’insediamento degli eletti, obbligatorio, ed il 30 settembre, nell’ultimo giorno utile per l’approvazione del bilancio di previsione, c’è stato il secondo consiglio, anch’esso obbligatorio. E’ evidente che chi governa non ha alcuna intenzione di avvalersi della nostra collaborazione; rimangono quindi a nostra disposizione le interpellanze. Abbiamo presentato tre interpellanze da molto tempo, ma il Sindaco ci ha fatto sapere che nel Consiglio del 30 queste non saranno trattate come da Regolamento del Consiglio Comunale. In effetti mancano tutti i presupposti per collaborare e la nostra visione politica delle cose è molto differente”. Si è appena chiusa un’estate difficile per più ragioni; bisognava organizzare più eventi, manifestazioni, serate, in grado di richiamare la popolazione? “Quest’estate il tempo non ha giovato ma è evidente che non si è data nessuna mano agli operatori commerciali e turistici. Questi ultimi rappresentano il momento godereccio nell’attrattività che vuole, però, anche eventi, spettacoli, a completamento e integrazione. Negli scorsi anni la tensostruttura dell’Auditorium Diviani ha ospitato eventi almeno per trenta serate mentre quest’anno è rimasta desolatamente inoperosa e sarà operativa solo dal 4 ottobre per il convegno dell’OFTAL che avevamo autorizzato. D’altra parte, del declino del nostro Comune, il secondo per importanza e popolazione nella Comunità Montana dell’Oltrepò Pavese, è segno tangibile il fatto che il rappresentante dell’Ente nella Comunità non ha alcuna carica. Godiasco ha perduto la Presidenza detenuta per anni ed anche l’Assessorato al turismo detenuto dalla nostra amministrazione”. Come giudica la vicinanza dei suoi sostenitori e delle persone che continuano ad appoggiare il suo lavoro? “Utile e importante; so che hanno fiducia in me e sento la responsabilità di rappresentarli degnamente”. GODIASCO SALICE T. il Periodico 20 OTTOBRE 2014 CONSIGLIO COMUNALE A GODIASCO: APPROVATO IL BILANCIO 2014 Barbieri: “Abbiamo subìto ingenti tagli dallo Stato, potenzierò l’ufficio tributi” di Gianluca Giaconia Lo scorso Martedì 30 Settembre, presso la sala consiliare del Comune di Godiasco, si è tenuto il consiglio comunale, che prevedeva, all’interno dei punti in programma, l’approvazione del bilancio 2014. La vera notizia della serata è stata costituita dalla situazione di tranquillità in cui si è tenuto il consiglio, dopo che, nella fase pre e post-elettorale, i due schieramenti hanno alzato i toni in diverse occasioni. L’unica schermaglia, risolta in poco tempo, si è avuta in occasione della decisione da parte dell'Amministrazione comunale di eliminare, con delibera, la consulta tutela animali. “Personalmente la ritengo inutile perché questo lavoro può essere svolto dagli uffici comunali competenti seguendo le direttive dell’amministrazione” ha specificato il Sindaco Gabriele Barbieri. “Nel 2006 la Regione Lombardia ha approvato la legge regionale “randagismo” e a Godiasco Salice Terme si decide di eliminarla otto anni dopo. La maggioranza ha ritenuto inutile la consulta, senza fornire delle opportune spiegazioni” ha ribattuto il Capogruppo di minoranza, Anna Corbi. In seguito sono stati approvati i regolamenti Imu, Tasi e Tari. Per quanto riguarda l’Imu, restano invariate le aliquote dell’anno precedente con la tariffa base dello 0,96% e dello 0,4% per l’abitazione principale. Alberghi, pensioni, case di cura pagheranno lo 0,86%. Per il pagamento della Tari verrà applicato lo stesso regolamento sulla base della Tares dell’anno scorso. Il saldo della Tari dovrà essere effettuato entro il 30 dicembre prossimo e si pagherà sulla base di avvisi di pagamento trasmessi dal comune. Sempre come per l’Imu, anche per la Tasi ogni contribuente deve effettuare il calcolo considerando gli immobili posseduti e la loro destinazione d’uso. È necessario conoscere la tipologia di immobile con le eventuali pertinenze dell’abitazione principale (per calcolare la detrazione se prevista), i dati del valore della rendita catastale dell’immobile per la rivalutazione, la percentuale e i mesi di possesso, riferiti all’anno 2014. L’aliquota prevista per il pagamento della Tasi è pari all’1 per mille e il pagamento dovrà avvenire entro il 16 Dicembre. “Notando una carenza del personale comunale (due impiegati) nell’ufficio tributi, sto provvedendo ad una nuova organizzazione del piano di lavoro. Il mio discorso è legato ad un potenziamento dell’ufficio tributi, in quanto, essendo falcidiati dai tagli statali, non dovremo più perdere nemmeno un centesimo” - ha sottolineato il Sindaco Barbieri. Passiamo al punto principale all’ordine del giorno, ossia l’approvazione del bilancio 2014. La situazione è stata illustrata dal Primo Cittadino del Comune di Godiasco Salice Terme. “Si tratta di un bilancio tirato, la situazione non è delle migliori – ribadisce Barbieri -. Lo Stato centrale ha deciso di tagliare ulteriormente 150.000 euro destinati ai trasferimenti sui 100.000 euro già “tagliati” lo scorso anno, in sostanza 250.000 euro in meno nelle casse comunali. Per questo motivo, come detto prima, intendo potenziare l’ufficio tributi, puntando su un gruppo di esperti, e recuperare l’evasione fiscale, infatti andrebbero a rischio anche numerosi interventi e, non per ultimo, gli stipendi dei dipendenti. Per mantenere un Comune come Godiasco Salice Terme la spesa necessaria è pari a 2.869.000 euro”. La minoranza, coordinata dal Capogruppo Anna Corbi, ha deciso di astenersi in merito all’approvazione del bilancio. E’ stata approvata la convenzione con i comuni della Comunità Montana per quanto riguarda il trasporto pubblico, il catasto e la programmazione urbanistica, aspetto che ha visto favorevole anche la minoranza, alla quale è gradito il progetto di collaborazione con i paesi limitrofi. Infine è stata approvata anche la convenzione con il Comune di Rocca Susella per il trasporto degli alunni qui residenti, con un costo di 50 euro a studente. il Periodico OTTOBRE 2014 21 “Bisogna invertire tendenza se vogliamo rilanciare il turismo in Oltrepò” di Ilaria Ricotti Francesco Preti è il presidente dell’Associazione Albergatori dell’Oltrepò e il titolare dell’albergo “Park Hotel” di Salice Terme. Le domande di questa intervista gli sono state rivolte in una splendida giornata di fine settembre, su una panchina che dava verso il castello di Nazzano. Di fronte al cielo azzurro e a un paesaggio così idilliaco, era difficile pensare alla crisi dell’Oltrepò, che però si fa sempre più reale. L’estate appena passata è stata un po’ uno spauracchio per i titolari di attività alberghiere. Come presidente degli albergatori dell’Oltrepò, qual è il bilancio della stagione? “Il periodo estivo è stato critico e difficile per motivi di diverso ordine. Prima di tutto l’Oltrepò è in crisi dal punto di vista turistico, non riesce a rendersi attraente rispetto alla concorrenza. Il meteo poi non ha di certo aiutato. Infine, la crisi mondiale si fa sentire anche qui”. Quali sono secondo lei le zone che stanno risentendo di più di questi fattori? “Di sicuro Salice Terme, oltre ad altre strutture nell’Alto Oltrepò, che sono state colpite in particolare per un discorso di clima, che quest’anno non ha indotto i milanesi a lasciare la città a causa del gran caldo, un flusso turistico che è venuto a mancare in tutta la zona e di cui si è avvertito l’effetto distintamente”. Ritornando alla prima domanda, che cosa, secondo lei, non rende più attraente l’Oltrepò? “L’Oltrepò di per sé è molto attraente, siamo noi che non siamo in grado di proporlo. L’Oltrepò è una delle zone più attraenti in prossimità di tre grandi poli italiani come Milano, Genova e Torino, ma non siamo stati e non siamo in grado di valorizzarlo al meglio. Non siamo in grado di proporci in maniera corretta, con le strutture corrette e con la professionalità corretta”. E quali sono le cause di questo, secondo lei? “Prima di tutto una mancanza di cultura imprenditoriale, ma anche una mancanza della capacità GODIASCO SALICE T. UN BILANCIO DELLA STAGIONE: PARLA IL PRESIDENTE ALBERGATORI OLTREPò di saper lavorare in squadra e una mancanza di pianificazione a mediolungo termine. Si è sempre pensato al proprio orticello e all’oggi, mai in prospettiva del domani e del futuro”. Ha in mente una possibile soluzione per questi problemi? “L’unica soluzione è quella di cambiare la cultura e la mentalità locali nella gestione di questo settore. Una cosa non facile”. Guardando verso il futuro, la prossima estate Milano starà ospitando la fase più importante dell’EXPO 2015. Si è parlato molto della possibilità e necessità di coinvolgere l’Oltrepò in questa manifestazione che porterà in Lombardia milioni di persone da tutto il mondo. C’è già in atto qualche iniziativa? “In effetti dobbiamo iniziare a ringraziare questo evento perché già qualche richiesta di informazioni, di quotazioni e di preventivi di camere sono state inoltrate. Non aspettiamoci però sei mesi di occupazione totale delle camere a prezzo pieno, perché non sarà così. A Milano forse è una prospettiva più realista, ma nell’Oltrepò è ancora tutto in via di definizione. Dopotutto, non si sta facendo molto per rendere la zona visibile a livello internazionale. Qualcosa comunque si sta muovendo e questo per noi è già un dato molto positivo”. il Periodico 22 SETTEMBRE 2014 il Periodico OTTOBRE 2014 23 INCHIESTA: I SINDACI DEI PAESI LIMITROFI A DIFESA DELL’OSPEDALE DI VARZI di Gianluca Giaconia Che Oltrepo sarebbe senza l’ospedale di Varzi? E’ da mesi che molti degli abitanti del territorio si pongono tale quesito, dal momento in cui il presidio ospedaliero è finito nel mirino, causa i tagli previsti dallo Stato centrale. All’interno di questa inchiesta, abbiamo raccolto le opinioni di alcuni dei primi cittadini dei paesi limitrofi a Varzi, apparsi decisamente a sostegno del presidio ospedaliero. Da Godiasco a Bagnaria, da Brallo a Montesegale, da Ponte Nizza a Varzi il pensiero è un unanime: “NO alla chiusura”. Molto sintetico, ma significativo il pensiero di Gabriele Barbieri, Sindaco di Godiasco Salice Terme. “Qui stiamo impazzendo – esordisce il Primo Cittadino -. Penso che “là in alto” debbano darsi una regolata perché non è possibile mettere in discussione una struttura di riferimento vitale per l’alta valle Staffora, come è effettivamente l’Ospedale di Varzi. La questione nel nostro territorio diventa allarmante se si considera che anche la struttura di Stradella, inaugurata cinque anni fa, è in discussione. A Stradella, pero’, la questione diventa meno complicata per la vicinanza di tale presidio con quello di Pavia. La situazione sta degenerando e non vedo il motivo per cui debba essere chiuso l’ospedale, strategicamente fondamentale per Varzi e l’alta montagna. Una cosa allarmante”. Emblematico e anche positivo il riscontro di Carlo Ferrari, Sindaco di Montesegale: “L’Ospedale di Varzi non chiuderà poiché sono previste deroghe nella normativa di Regione Lombardia per le zone di montagna. Siamo, quindi, ottimisti sulla sopravvivenza del nosocomio varzese. L’Ospedale di Varzi è un punto di riferimento strategico per l’utenza locale che vive nelle valli Staffora, Ardivestra e Tidone, ma non solo: è provato ed innegabile l’utilizzo di questo centro ospedaliero anche da parte di tutti i paesi confinanti con l’alta valle e le loro numerose frazioni. Sarebbe, quindi, problematico per gli abitanti di quelle zone, che normalmente afferiscono all’Ospedale di Varzi, non avere un presidio in grado di gestire le urgenze e di prestare le dovute cure. Inoltre la maggior parte della popolazione residente in queste valli è costituita da anziani, quindi soggetti particolarmente fragili e bisognosi di cure e non è pensabile aggiungere, oltre alla patologia, anche il disagio di un viaggio. In una zona di montagna, la politica non deve e non può basarsi sui numeri. Non è corretto fissare dei criteri sui posti letto o sugli accessi minimi al Pronto Soccorso, quello che fornisce l’Ospedale di Varzi è un servizio di prima necessità che ben fun- ziona e che deve essere potenziato. Chiediamo, pertanto, a Regione Lombardia di potenziare il servizio di Pronto Soccorso dell’Ospedale di Varzi e di dotare la struttura stessa di una TAC, strumento di diagnosi indispensabile e urgente”. “Sono assolutamente contrario alla possibile chiusura dell’Ospedale, in quanto è uno dei pochi centri in grado di fornire lavoro alle persone del territorio – afferma il Primo Cittadino di Ponte Nizza, Celestino Pernigotti -. I tagli e il risparmio non vanno presi in considerazione quando si parla di un tema importante, come quello della salute. Fornisco un esempio reale: lo scorso anno una persona si è sentita male in quel di Pareto, in Piemonte, e, dovendo aspettare i soccorsi provenienti da Tortona, ha perso la vita; penso che il finale poteva essere diverso se fosse stata trasportata a Varzi. Il processo di ottimizzazione sarebbe indispensabile non solo per la valle Staffora, ma anche per l’alta val Curone, pur parlando di due regioni differenti. La situazione va ottimizzata in questo senso e non chiudendo una struttura perché ha più di 100 posti letto”. Si allinea al pensiero dei suoi colleghi il Sindaco di Bagnaria, Mattia Franza: “Nelle vesti di Primo Cittadino mi sento di dovere di mostrare il mio sostegno nei confronti della struttura ospedaliera in quanto raccoglie un bacino di utenza molto ampio nel nostro territorio montano. Ad oggi il Decreto del Ministro Lorenzin si è espresso in un provvedimento che taglia i piccoli ospedali, non tenendo pero’ conto che i parametri da utilizzare nelle città o nei grossi centri più popolosi sono ben distanti da quelli che andrebbero adottati soprattutto in aree montane come la nostra; di contro la Regione competente in materia di Sanità ad oggi ci ha sempre rassicurati in tal senso. Si tratta in ogni caso di notizie non certe ed ogni voce circolante deve essere sempre presa con le dovute maniere. Spero, inoltre, che venga rafforzato il servizio di pronto soccorso, fondamentale per riscontrare una prima diagnosi al paziente, il quale verrà trasportato in seguito nei presidi limitrofi più importanti. Il ruolo dei sindaci deve coincidere col pieno sostegno nei confronti dell'ospedale di Varzi". Christos Chlapanidas, Sindaco del Brallo, è stato uno dei portavoce dell’iniziativa, nonché protagonista, negli scorsi giorni, di una secchiata di acqua provocatoria, in stile Ice Bucket Challenge, per testimoniare la piena solidarietà nei confronti del presidio ospedaliero: “L’Ospedale di Varzi è una struttura di vitale importanza per il nostro territorio, specie per gli abitanti dell’alta montagna che si troverebbero a distanza siderale da Voghera. Aspettare in eccesso l’arrivo di un soccorso può essere fatale, considerando che la popolazione del territorio è in gran parte anziana. Abbiamo bisogno di questa struttura, che deve essere potenziata, in quanto deve essere in grado di ospitare al meglio i pazienti. Risulta tuttavia difficile gestire un ospedale potenziato al 100%, ma pensiamo se questa struttura non dovesse più essere presente... E’ sufficiente la presenza di un medico che abbia delle nozioni, in grado di salvare delle vite, e la salvaguardia dei grossi reparti di chirurgia ed ortopedia perché un reparto di 1° livello, in grado di compiere interventi di base come l’ingessatura, ci deve essere e in quel caso non sarebbe necessario recarsi a Voghera. La riabilitazione e le cure del caso devono essere fatte necessariamente a Varzi e per questo deve essere istituito un protocollo d’intesa VARZI Ospedale: “Non vogliamo nemmeno pensare ad un’eventuale chiusura” con i presidi maggiori. Con la mia raccolta di firme ho ottenuto un’ottima collaborazione dai miei cittadini che hanno sposato la causa, mostrando interesse nei confronti della vicenda. L’ospedale di Varzi, non dimentichiamo, può essere considerata una struttura importante anche dal punto di vista turistico, in grado di ospitare pazienti anche da centri limitrofi, come Brallo, Zavattarello e Romagnese, che non sarebbero più presenti in caso di chiusura. Un ringraziamento particolare va a “Il Periodico News” che si sta battendo in prima persona nel dare spazio a questa battaglia, e a tutti i collaboratori che stanno sostenendo la nostra iniziativa”. In conclusione, riportiamo il parere di Gianfranco Alberti, Sindaco di Varzi, paese toccato in prima linea. “In riferimento all’ospedale sono di nuovo a sottolineare come questa problematica è di essenziale rilevanza per Varzi e per tutto il territorio montano. Il nostro presidio ospedaliero assume una valenza di vitale importanza nella gestione delle emergenze sanitarie su un territorio difficile da raggiungere, come quello della Comunità Montana, in cui la rete viaria si mostra sempre più inadeguata. La storia passata e recente ci insegna che la tempestività dell’intervento realizzato nella struttura di Varzi ha permesso in più di un’occasione di salvare diverse vite umane. E’ superfluo, in seguito, sottolineare come solide motivazioni di carattere sociale ed economico rendono, inoltre, il nostro ospedale una struttura irrinunciabile per la vitalità stessa di tutto il territorio collinare dell’alto Oltrepo Pavese. Periodicamente la politica mette in discussione la sopravvivenza dei piccoli ospedali dimenticandosi, così facendo, che intere aree rimarrebbero troppo isolate. Non possiamo permettere che i diritti diventino comodità e che il rapido accesso alla sanità pubblica diventi, col passare del tempo, un privilegio riservato a chi vive in città e un sogno per chi ha deciso di rimanere a vivere in aree marginali, montane. Il numero dei posti letto, quindi, o quello delle prestazioni erogate, non può essere, per certi territori, l’unico parametro da cui far dipendere il futuro di una struttura sanitaria. Alla luce di tutto ciò, credo che mai come oggi, soprattutto alla luce dei continui tagli in atto nel settore sanitario imposti dalle varie manovre economiche, sia indispensabile ridisegnare un modello sanitario pavese che vada a definire una rete ospedaliera diffusa sul territorio che possa garantire a tutta la popolazione, dalla montagna alla pianura, un accesso generalizzato ai sistemi medici, garantendo nel contempo una risposta tempestiva e sicura all’emergenza. Oggi fare il sindaco è una grande responsabilità, farlo nei territori marginali sta diventando sempre più difficile perché la politica è sorda alle legittime istanze che, quotidianamente, a fatica e sempre con meno risorse a disposizione, stiamo portando avanti. Pertanto un ipotetico piano che preveda il taglio di quei servizi essenziali, come quello alla salute, vedrà una netta e decisa contrarietà degli amministratori e della gente che abita e che vuole continuare ad abitare in montagna, e che non può privarsi logicamente di quei servizi essenziali e indispensabili a garantire un accettabile livello di qualità della vita; almeno questo lo pretendiamo”. il Periodico 24 VALLE STAFFORA PARLA IL PRESIDENTE FILIPPO QUAGLINI di OTTOBRE 2014 Mabedo presenta l''Oltrepò a 360 gradi “Lavorare insieme per rilanciare il turismo” Stefania Bertonazzi Mangiare, bere, dormire: ecco Mabedo. In questi giorni abbiamo incontrato Filippo Quaglini di FQ Comunication con le sue iniziative in Oltrepò. Come risponde l’Oltrepò al turismo e alla voglia di “fare” per valorizzare ciò che si produce? “Qualcosa sta cambiando su questo bel territorio, un territorio la cui sola posizione geografica, a un’ora da Milano e vicinissimo alle grandi città del Nord, già lo rende attrattivo. Nelle aziende si fanno largo i giovani, dimostrando coraggio e voglia di fare. Stanno cambiando anche le istituzioni, le Associazioni e i Consorzi. Il turismo in Oltrepò resta una voce non adeguatamente sfruttata ma si sta assistendo a una metamorfosi. Parlo ad esempio della partnership fra Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese e il tour operator PromoFast per promuovere il turismo vendemmiale e le mille potenzialità del territorio. Parlo ad esempio di “Terre Diverse”, ovvero di operatori della ricettività, del termalismo e del vino che si mettono insieme per creare pacchetti e “appeal” territoriale. La rivoluzione è in atto ma necessita ancora di un po’ di tempo per coinvolgere e fare sistema”. Nei vostri viaggi itineranti, quali sono i problemi che più riscontrate nel proporvi e proporre le vostre idee? “Qualche volta c’è ritrosia nell’accettare di lavorare insieme, altre volte qualche personalismo che guasta una chiara e oggettiva lettura delle proposte. Dobbiamo andare oltre i nomi, oltre i protagonismi personali, oltre il “campanilismo”. Sono problemi che riconduco all’assenza prolungata d’iniziative forti e di gioco di squadra sul territorio, ma a tutto c’è rimedio. Ci sono tanti produttori seri, validi, volenterosi e competenti e non è giusto che sui giornali finiscano sempre gli stessi. Il protagonismo dev’essere a “formato territorio”, con gli ovvi e dovuti distinguo”. Oltrepò, terra di vini. Quali sono i settori più promettenti e quelli meno? “L’Oltrepò Pavese ha due grandi carte: Bonarda e Pinot Nero, il primo che si lega alla cucina tradizionale ed il secondo, vitigno internazionale, da cui si dà origine a rossi da lungo affinamento e a bollicine Metodo Classico e Metodo Charmat eleganti, seducenti e uniche. Il Cruasé, poi, marchio collettivo consortile che identifica l’Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG rosé, è un nome che piace e va fatto crescere in termini di numeri e comunicazione. Il mondo del vino è il nostro giacimento di petrolio, ma ci sono altre perle: il Salame di Varzi DOP, tanti formaggi artigianali, vere eccellenze, miele, la Mostarda di Voghera, insieme a tante altre specialità. Tutto questo patrimonio deve diventare cultura, accoglienza ed economia”. Si parla di un territorio con grandi potenzialità, ma ormai sembra una “frase fatta”, quali sono le reali possibilità di questo territorio? “Non si deve parlare di potenzialità, né aspettare il miracolo che non arriverà mai. Bisogna fare, svegliarsi, agire. Ognuno può portare il proprio contributo e molti già lo fanno con successo. Il “nuovo” Oltrepò Pavese deve crescere dalla somma di tante tessere di un grande mosaico da mostrare all’Italia e al mondo”. Tra i vostri prossimi progetti? “L’11 e 12 ottobre con “Bollicine in Castello” al Castello di Mornico Losana. L’Oltrepò Pavese, patria della spumantistica italiana e del Pinot nero, inizierà un percorso che punta a valorizzare, con eleganza, la sua rete di castelli. In virtù di una partnership tra Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese e Mabedo-FQ Communication, nei giorni 11 e 12 ottobre (dalle ore 10 alle 20), si entrerà in scena con due giorni interamente dedicati al meglio della spumantistica Pinot nero d’Oltrepò, con alcuni produttori ospiti da fuori territorio per un confronto e un dialogo fra identità e stili diversi. Gli spazi saranno quelli dell’elegante Castello di Mornico Losana, edificio medievale dolcemente adagiato sulle colline dell’Oltrepò Pavese, nella valle del torrente Verzate. L’evento sarà un esclusivo palcoscenico dedicato quasi del tutto alle aziende dell’Oltrepò che producono spumanti Metodo Classico e Charmat. Il servizio food sarà affidato alla professionalità di un altro talento chilometri zero, il Vittoria Banqueting. Il biglietto d’ingresso costerà 15 euro per la singola giornata; 20 euro per i due giorni. Sarà in funzione un servizio navetta gratuito e continuato dal piazzale del municipio”. Voi operate in Oltrepò e non solo. Com’è vista la nostra terra? Come si parla del nostro Oltrepò? “Chi conosce l’Oltrepò Pavese ne parla bene, restano tutti a bocca aperta quando ne scoprono le vedute, i vini, i prodotti, le terme e le tante ricchezze. Il vero problema è che soltanto ultimamente l’Oltrepò si è messo un po’ più in vetrina. Dobbiamo imparare ad accogliere, ad animare il territorio ed a investire sull’ospitalità. Qui ci sono storia e cultura, ma dobbiamo far percepire a tutti il tanto che abbiamo da offrire”. Su cosa bisogna puntare e come? “Bisogna puntare sul sorriso, smetterla con i “mugugni”. Bisogna partire da quello che abbiamo da mostrare e raccontare al mondo, perché qualcosa manca sempre a tutti e ovunque. I territori turistici che hanno messo a valore le loro bellezze illuminano quello che c’è, facendo dimenticare quello che manca per poi lavorarci nel tempo. Possiamo andare lontano, anche sfruttando l’occasione offerta da Expo Milano 2015 che non dev’essere un punto d’arrivo ma di ripartenza”. il Periodico OTTOBRE 2014 25 Menconico, torna in campo Paolino Donato Bertorelli di Annalisa Alberti Incontriamo Paolino Donato Bertorelli, eletto sindaco di Menconico nelle elezioni comunali del 25 maggio. Durante la campagna elettorale aveva affermato la sua intenzione di ricandidarsi dopo 10 anni di assenza per completare i progetti che aveva iniziato nei precedenti mandati. Al momento del suo ritorno come ha trovato la situazione in Comune? «Da un punto di vista finanziario i bilanci sono positivi, ho trovato un po’ di problemi appunto per quanto riguarda i progetti che avevo iniziato nei miei mandati precedenti che sono rimasti in una fase di stallo». Parliamo di questi progetti “in sospeso”: nel suo programma presentato in campagna elettorale come primo punto è segnata la R.S.A. di San Pietro Casasco, come prevede di intervenire per migliorare e ottimizzare il suo funzionamento? «Il problema principale della Casa di Riposo è che non è ben inserita nella comunità di Menconico. Noi vorremmo inserirla nel contesto comunale sfruttandola per diversi servizi come quello della palestra e del centro diurno e per le assistenze domiciliari di assistenza, fisioterapia, servizio lavanderia, pasti agli anziani. Vorremmo anche riuscire a far praticare tariffe agevolate per i residenti». Altro punto del programma riguarda il Centro Turistico “La Pernice Rossa”, quindi il rilancio del turismo, cercando di coinvolgere vari enti. Con l’organizzazione del Grest di quest’estate che ha visto la partecipazione di numerosi bambini ha già quindi iniziato a mettere in pratica l’obiettivo che si era prefissato? «Certamente, come punto di partenza è stata un’esperienza molto positiva che ha riscosso notevole successo con un’adesione maggiore del previsto, considerando che il Grest di quest’estate è stato organizzato in pochissimo tempo dal Comune con la collaborazione della Cooperativa La Sveglia. Bambini e genitori sono stati molto soddisfatti. Verrà riproposto negli anni a venire e vede già l’adesione di alcuni Comuni della pianura che parteciperanno all’iniziativa dei campi estivi (compreso il pernottamento) con oltre 40 bambini». Mulino Spalla, Casa dell’Acqua e ex Asilo di Montemartino sono altri punti elencati nel suo programma, quali sono i relativi progetti? «Mulino Spalla è un edificio privato storico che durante la Seconda Guerra Mondiale ha contruibuito a sfamare la popolazione. È ancora conservato molto bene, il progetto in cantiere è quello di costituire una società mista pubblico-privato per recuperarlo come museo e per produrre energia elettrica sfruttando la sua ruota e l’acqua del torrente Aronchio. Con i proprietari è già stato raggiunto un accordo ed è in corso lo studio di fattibilità, dopodiché si passerà al progetto preliminare e infine a quello esecutivo e alla richiesta di finanziamento. Per quanto riguarda la Casa dell’Acqua è un progetto più semplice che vedrà la sua attuazione la prossima primavera. Sarà situata davanti al “Ristorante La Frasca”, verrà utilizzata l’acqua delle sorgenti di Menconico che dopo essere stata purificata attraverso un processo di osmosi inverso più lampade U.V. verrà gassata e messa a disposizione di tutti. L'ex asilo di Montemartino era una proprietà della Parrocchia, era stato recuperato con finanziamenti della Regione e trasformato in una casa per disabili. Acquistato da una grande cooperativa è ora utilizzato solo per una settimana all’anno, è quindi nostro compito conoscere le intenzioni degli attuali proprietari per poterlo rendere operativo tutto l’anno con lo scopo di creare ulteriore occupazione locale». Ci sono in cantiere altre nuove iniziative o manifestazioni? «Le manifestazioni turistiche più importanti di Menconico, che cercheremo di sostenere e portare avanti, sono il Carnevale, la Festa della Birra, la festa Argentina e la Sagra del Tartufo. Stiamo cercando di recuperare il gemellaggio con i tre comuni della Polonia». Per quanto riguarda i lavori pubblici quali opere ha in programma la sua squadra? «Abbiamo già effettuato interventi preventivi con la pulizia di alcuni fossi per agevolare il deflusso dell’acqua, indetto un appalto per asfaltare e pulire le cunette delle strade comunali. Il problema che ci preoccupa di piú è una grossa frana che parte dalla frazione Bosco e scende fino all’Aronchio che è molto vicino alle case e alla strada provinciale 461 del Passo Penice. Abbiamo chiesto un sopralluogo della Regione e stiamo aspettando i finanziamenti per poter intervenire». VALLE STAFFORA “Mi sono ricandidato per completare i progetti iniziati nei precedenti mandati” La sua giunta da chi è composta? «La mia giunta è composta da Mario Ferrari vice-sindaco Assessore al Turismo, alla Promozione dei Prodotti, al Verde Urbano e da Agostino Cerati (il candidato che ha ottenuto piú voti alle elezioni) Assessore ai Lavori Pubblici, all’Agricoltura e alla Protezione Civile. La giunta è importante ma non per questo escludiamo tutti gli altri consiglieri di maggioranza che invece partecipano attivamente alla vita amministrativa». Comunità Montana dell’Oltrepó Pavese, è appena stato eletto il nuovo Presidente il sindaco di Varzi Gianfranco Alberti, a lei è stato affidato l’incarico di Capogruppo dell’unica lista “La Montagna che vince”, qual è il suo compito? «Il mio compito è quello di coordinare il lavoro della giunta con tutti gli altri Sindaci. Io ritengo che l’obiettivo fondamentale della Comunità Montana dovrebbe essere quello di fare un unico grande progetto condiviso da tutti da presentare in Regione che possa risolvere i problemi della nostra valle. Mi ricordo che quando la Valle Staffora era “forte politicamente” la Regione Lombardia emanava delle leggi speciali per l’Oltrepó adesso è esattamente l’opposto ci dobbiamo accontentare di “prendere le briciole” di altri, quello che rimane dei finanziamenti di leggi fatte per altre zone. Dobbiamo tornare come eravamo per non far morire la nostra valle.» Lo slogan della sua campagna elettorale era: “Dove la stretta di mano ha ancora valore”, una frase carica di significato ai nostri giorni. Quali sono i valori che un sindaco deve avere per far funzionare bene e in armonia il suo Comune? «A Menconico ci conosciamo tutti da sempre, girando durante la campagna elettorale nelle varie frazioni e entrando in contatto con le varie famiglie è stato piacevole incontrare persone amiche, mi sono però reso conto che la gente ha perso la fiducia nella politica e nelle istituzioni e purtroppo anche nel Comune. Non lo vede più come un ente a loro vicino che puó dare una mano a risolvere i problemi. Quindi il nostro slogan è rivolto proprio al fatto di riuscire a riavvicinare le persone all’Amministrazione Comunale. Non sarà un compito facile perché non sempre si riescono a dare le risposte che il cittadino si aspetta complice la disponibilità finanziaria ... però ci proveremo!» il Periodico 26 OTTOBRE 2014 il Periodico OTTOBRE 2014 27 ABBIAMO INCONTRATO IL SINDACO ISABELLA CEBRELLI di Stefania Bertonazzi Come tantissimi comuni dell’Oltrepò, anche il Comune di Retorbido, la scorsa primavera, è stato chiamato al voto. Abbiamo incontrato il sindaco, Isabella Cebrelli. Un nuovo successo, quindi? “Grazie ai voti della maggioranza dei cittadini retorbidesi, che ringraziamo, abbiamo vinto le elezioni comunali tenutesi lo scorso maggio 2014 e per altri cinque anni avremo l’onore e l’onere di amministrare il nostro paese e di proseguire il percorso iniziato,appunto, cinque anni fa”. Qualche ‘chicca’ in più sul vostro programma? “Abbiamo presentato un programma che comprende la modernizzazione del Comune per essere sempre più vicini alle esigenze dei cittadini e per ridurre il costo dei servizi. Per quanto riguarda i lavori pubblici , oltre all’ordinaria amministrazione degli edifici e delle strade, abbiamo in cantiere diverse opere che potranno essere realizzate solo quando al nostro Comune sarà permesso di uscire dal patto di stabilità che, allo stato attuale, blocca importanti investimenti. E’ stato nominato un nuovo Consiglio di Biblioteca con il quale, il Comune insieme con le altre Associazioni presenti sul territorio,collabora attivamente per la realizzazione di eventi e manifestazioni culturali atte a favorire la conoscenza non solo di Retorbido, ma di tutto il nostro patrimonio territoriale”. Quali sono i Vostri punti cardini di lavoro? “In questo periodo di crisi economica e finanziaria, complice i trasferimenti dello Stato che purtroppo sono sempre più ridotti. L’amministrazione comunale deve darsi degli obiettivi prioritari per soddisfare le varie esigenze dei cittadini, in primis i reali fabbisogni che le famiglie ci segnalano, pertanto la scuola, i servizi generali, il mantenimento delle aliquote minime delle varie imposte statali, quali, ad esempio, Imu, Tari, Tasi, l’illuminazione pubblica, lo smaltimento dei rifiuti, il servizio delle sale e della neve, la pulizia del paese, il mantenimento del verde, risultano essere i punti su cui maggiormente stiamo concentrando le nostre energie per cercare di assolvere al meglio il nostro compito di bravi amministratori pubblici”. All’inizio del nuovo anno scolastico, quali sono i Vostri punti principali al riguardo ? “Da sempre la nostra amministrazione collabora attivamente con l’Istituto Comprensivo di Rivanazzano per la gestione della scuola, mettendo a disposizione fondi per l’acquisto di cancelleria e materiale scolastico,per le attività formative, quali musica ed educazione fisica. Provvediamo inoltre ai costi di gestione della scuola stessa e forniamo il servizio di Scuolabus gratuito alle famiglie dedicato al trasporto degli alunni. Va evidenziato con forte orgoglio per noi, che il nostro è un paese in espansione e che, nonostante la crisi, i giovani tendono a rimanere nel loro paese di origine ed altri a prenderne la residenza. Un dato confermato dall’aumento di alunni iscritti alla scuola materna ed elementare”. Per un Expo sempre più alle porte, come state agendo al riguardo? VALLE STAFFORA “Obiettivo: essere più vicini alle esigenze dei cittadini e modernizzazione del Comune” “Il Comune di Retorbido, in rete con i Comuni dell’Oltrepò Pavese, il GAL ed altri “attori” territoriali ed Enti preposti, partecipa al Bando Expo 2015 di Regione Lombardia, promuovendo iniziative dirette ad incrementare l’attrattività di un territorio, come il nostro, davvero ricco di risorse. La proposta per l’Oltrepò si basa sull’idea di un Padiglione territoriale diffuso che si propone al visitatore attraverso 3 principali direttive: 1’Oltrepò, luogo di eccellenze enogastronomiche e di competenze in tema di principali produzioni e tipicità; Oltrepò, luogo di eccellenze e di vivere etico, salutare e bello; Oltrepò, percorso culturale, storico, ambientale, biodiverso. Il Padiglione diffuso offrirà la possibilità di essere visitato e di poter condurre, in esso, esperienze sensoriali ed itineranti all’interno delle aziende presenti e partecipanti, ma anche attraverso la natura. La cultura e la storia locale. Il progetto punta a ricomporre e governare un insieme di azioni e di attori fino ad oggi poco sinergici tra loro con lo scopo di arrivare ad un “prodotto finito” turistico e territoriale il più riconoscibile possibile e consolidato. Il territorio vanta una vasta offerta di risorse agroalimentari di qualità notevole, ma anche di peculiarità locali attrattive e questo progetto, vuole unire il tutto in un unico “pacchetto territoriale” per iniziare finalmente a dare il giusto e meritato riconoscimento al nostro amato Oltrepò”. il Periodico 28 OTTOBRE 2014 LUNGO IL PO ORIGINARIO DI BASTIDA DE DOSSI HA REALIZZATo MOLTE OPERE IN OLTREPO’ Giuseppe Frascaroli: il medico-pittore Ha dipinto anche i volti dei papi di Alessandro Disperati La festività di Sant’Ilario, patrono delle frazioni di Costa Croce, Casa Leone e Masera, appartenenti al Comune di Val di Nizza, è stata allietata da uno straordinario evento artistico. Il 7 settembre scorso il famoso pittore oltrepadano Giuseppe Frascaroli, ha consegnato una sua opera pittorica, olio su tela, raffigurante il ritratto di Sant’Ilario di Poitiers allo storico Oratorio intitolato al Santo, oratorio che risulta essere il più antico della Val di Nizza, risalente al IX secolo, tant’è che figura elencato nelle proprietà del Monastero di Bobbio nell’anno 862. Sono anni che l’oratorio non riceveva un’importante opera d’arte, da quando, nel lontano XIX secolo, è stata collocata nella nicchia absidale una bella statua di gesso dipinto, di Autore anonimo. Il dipinto di Frascaroli è stato collocato vicino alla statua del Santo. Frascaroli ha mirabilmente raffigurato il Santo, che con la mano sinistra sostiene il Pastorale, mentre con la mano destra porge ai fedeli un raffinato e antico ostensorio in stile gotico, foggiato a torre poligonale cuspidata contenente al centro l’ostia consacrata che simbolicamente rappresenta il corpo di Cristo, offerto in sacrificio per la redenzione dell’Umanità. Il quadro di Frascaroli, dopo essere stato brevemente illustrato dall’artista, è stato benedetto dal parroco di Romagnese, prima della Santa Messa. Presenti alla Cerimonia, oltre ai molti fedeli e ai custodi dell’oratorio, il Sindaco e il Vicesindaco di Val di Nizza, rispettivamente Franco Campetti e Paolo Culacciati. Giuseppe Frascaroli è ormai molto noto come pittore figurativo: laureato in medicina con specializzazione in neurologia, straordinario pittore eclettico e versatile, è inserito a pieno titolo fra i più importanti pittori figurativi classici che il nostro paese possa ad oggi vantare, ed è considerato il pittore neoclassicista italiano di maggior rilievo a livello istituzionale, oltre che valente studioso di Arte Pittorica. Allievo di Bruno Trabucchi, padre della pittura ecologica, Frascaroli, dopo aver orientato la propria ricerca espressiva verso ambiti neoclassicisti, per i quali ha conseguito la Medaglia d’Oro Nazionale, si è dapprima avvicinato alla pittura di matrice religiosa, quindi alla “Pittura Colta” e alla dottrina “Anacronista”, a seguito di contatti avuti con Carlo Maria Mariani e Alberto Abate. Frascaroli, noto internazionalmente come il “Pittore dei Papi”, (ha consegnato personalmente due tele pittoriche rispettivamente a Giovanni Paolo II e a Benedetto XVI ed è in corso d’opera un dipinto che verrà consegnato il prossimo autunno a Papa Francesco) vede le proprie opere esposte in importanti e storiche Sedi Istituzionali italiane ed estere, sia dello Stato sia della Santa Sede, tra cui: i Musei e il Palazzo Apostolico del Vaticano, l’Arsenale di Venezia, la Pinacoteca del Patriarcato di Venezia, Palazzo Madama - sede del Senato della Repubblica -, Palazzo Montecitorio - sede della Camera dei Deputati -, Palazzo delle Prigioni di Palazzo Ducale a Venezia, il Museo Storico Nazionale della Fanteria in Roma, la Chiesa cristiano-maronita di “San Giorgio” a Beirut in Libano, il Museo Storico Navale di Venezia, il Palazzo del Governo della Repubblica di Cina a Taipei, l’Università degli Studi “Delle Peschiere” di Genova, la Stu- pa di Boudhanath (V secolo, patrimonio dell’umanità dell’Unesco) a Kathmandu in Nepal, il Teatro alla Scala di Milano, il Museo Storico “G. Beccari” di Voghera, il Museo d’Arte Contemporanea del Castello di Montesegale, il complesso monumentale dell’Eremo di Sant’Alberto di Butrio (Pavia - XI secolo), lo storico Oratorio di Sant’Ilario a Val di Nizza (Pavia IX secolo), già elencato nelle proprietà del Monastero di Bobbio nell’anno 862. Sua è l’unica opera commemorativa per il Centocinquantennale dell’Unità d’Italia, consegnata il 17 ottobre 2011 al Presidente della Camera dei Deputati. Sua è l’unica opera commemorativa per il Duecentesimo Anniversario della nascita di Giuseppe Verdi, consegnata all’Orchestra Filarmonica della Scala di Milano durante il Concerto del 16 dicembre 2013. Presente inoltre alla 55esima Esposizione Internazionale d’Arte alla Biennale di Venezia 2013, in quel contesto Frascaroli ha consegnato un suo dipinto al Governo della Repubblica di Cina (Taiwan). In Europa e nel mondo numerose sono le Abbazie, le Cattedrali, i Musei e le Collezioni Private che ospitano le opere del Maestro: dall’Italia alla Svizzera, dalla Francia all’Irlanda, dalla Polonia al Libano, dal Brasile a Taiwan e al Nepal. Molti inoltre sono le riviste d’arte, i siti web e i quotidiani che hanno trattato la sua attività artistica, - per un totale di oltre 160 articoli - tra cui: il “Corriere della Sera”, “La Stampa”, “l’Avvenire”, il “Giornale” il “QN - Il Giorno”. Frascaroli è inserito, tra una selezione qualitativa di pittori di tutte le correnti artistiche, nell’Annuario Comed, la Guida Internazionale delle Belle Arti e sul libro didattico “Storia Semplificata dell’Arte Moderna e Contemporanea” - edizioni Guardamagna - 2013. Tra i molti riconoscimenti, le alte Onorificenze di Cavaliere dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana” e di Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, oltre che la nomina a Socio Onorario del Circolo Artistico di Venezia. E' LAUREATO IN MEDICINA Anche a Sant'Alberto di Butrio brillano le sue opere Frascaroli ha avuto il grande privilegio di consegnare proprie opere pittoriche ai massimi vertici delle Istituzioni Civili e Religiose italiane ed estere, tra cui - in ordine di tempo -: S. Ecc. Mons. Donald McKeown, Vescovo ausiliario di Down & Connor e Titolare di Killossy in Irlanda; S. Ecc. Arcivescovo Piero Marini, Maestro delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice; Papa Giovanni Paolo II; S. Ecc. Mons. Luigi Belloli, Vescovo Emerito di Anagni-Alatri; S. Ecc. Mons. Antonio Lanfranchi, Vescovo di Cesena Sarsina; S. Em. Cardinale Angelo Scola, Patriarca di Venezia, attuale Arcivescovo Metropolita di Milano, S. Em. Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato Vaticano; Papa Benedetto XVI; il Senatore a vita Giulio Andreotti; il Presidente del Senato della Repubblica Sen. Franco Marini; S. Em. Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura; S. Em. Cardinale Stanislaw Dziwisz, Arcivescovo Metropolita di Cracovia; il Presidente della Camera dei Deputati On. Gianfranco Fini; l’Ammiraglio Ispettore Onofrio Flagiello, dello Stato Maggiore della Marina; S. Em. Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo Metropolita di Genova e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, S. Ecc. Mons. Nicolas Brouwet, Vescovo di Tarbes e Lourdes; Mons. Giovanni Denegri, 2° Cappellano Militare Capo del Comando Regionale Liguria della Guardia di Finanza e Capo servizio Assistenza Spirituale Interforze della 6° Zona Pastorale Liguria; S. Ecc. Mons. Giovanni Giudici, Vescovo di Pavia; il Ministro degli Affari Culturali della Repubblica di Cina (Taiwan) Ying-Tai Lung. In Oltrepò nel mese di gennaio il quadro di Frascaroli olio su tela è stato posizionato nella cripta di Frate Ave Maria un quadro molto particolare “perchè - come sottolinea lo stesso pittore - va al di fuori dei soliti schemi". Frascaroli ha infatti dipinto frate Ave Maria (l'eremita cieco) con gli occhi aperti, velati, e, mentre passeggia nello spazio antistante all’Eremo, avverte la presenza della Madonna: cade in estasi e con gli occhi della fede vede la Madonna…. "Questo perchè - sottolinea il pittore - Frate Ave Maria era molto devoto alla Madonna e questo lo si capisce anche dalla scritta che Frascaroli ha messo all'interno del quadro... "Nella tua luce ho visto la luce". il Periodico OTTOBRE 2014 29 INTERVISTA AL CONSIGLIERE COMUNALE VALENTINA GRASSO di Marta Massacci Il Consiglio Comunale di Casteggio sta lavorando ai numerosi impegni assunti dalla neoeletta amministrazione. Valentina Grasso, giovane consigliere comunale, ci ha raccontato come è stata la sua esperienza in politica e quali sono le idee in merito al futuro della città. Da quanto tempo è attiva in politica e come è nata questa passione? “Tutto nasce quasi per caso, attorno ai 20 anni, in occasione di una prima candidatura alle elezioni comunali di Casteggio con una lista civica. Da lì è cresciuto un interesse per il mondo politico e amministrativo che mi ha portato ad iniziare un percorso con un gruppo di giovani, tra cui Lorenzo Vigo e Elisabetta Officio, con i quali oggi mi ritrovo nell’amministrazione Comunale di Casteggio. Uno stupendo percorso fatto di amicizia, politica e impegno civile che oggi mi vede protagonista di una nuova avventura anche e soprattutto grazie alla opportunità concessami dal sindaco Callegari”. Quali sono le tematiche che maggiormente le stanno a cuore e perché? “Dopo l’insediamento, ho avuto l’onore e l’onere di essere nominata alla presidenza della commissione commercio e attività produttive, tema molto caldo e centrale per Casteggio. Su questo percorso comincia il mio impegno amministrativo, cercando di tenere come centrali i temi dello sviluppo e della tutela del mondo commerciale, anche tramite l’ideazione e organizzazione di nuovi eventi e manifestazioni che potranno andare ad affiancarsi alle novità già introdotte negli ultimi anni come la Notte bianca. Vorrei che il mio fosse un percorso di amministrazione ma anche di conoscenza e approfondimento della mac- china amministrativa, da qui sono felice di cominciare la mia esperienza”. In un clima di sfiducia molto forte nei confronti della politica, lei ha deciso di impegnarsi, cosa direbbe ai suoi coetanei per convincerli a mettersi in gioco attivamente? “I giovani hanno il dovere di riprendere in mano il loro futuro e l’unico modo per farlo è quello di mettersi in gioco ed essere protagonisti anche della vita politica, potendone influenzare le sorti con nuove idee e progetti. La politica, che tanto oggi ci disgusta, è fatta di persone: se le persone che si impegnano in politica fanno bene, allora la politica ‘fa bene’”. Casteggio è una realtà locale, in una porzione di Italia. Come guarda la sua città se dovesse pensarla in un contesto europeo, soprattutto in vista di Expo 2015? “Expo 2015 è un’occasione unica ed eccezionale per promuovere il nostro territorio e la sua eccellenza vinicola. La nostra realtà locale deve essere leader nel settore, bisogna fare squadra, fare rete per andare sui mercati nazionali ed ester, in maniera chiara e organizzata. Bisogna superare i personalismi e le logiche miopi e sviluppare la “squadra Oltrepo”, tanto si sta facendo in questa direzione e il sindaco Callegari sta lavorando in prima persona ad un progetto comune per il rilancio del territorio con gli altri sindaci oltrepadani, da presentare in occasione dell’esposizione universale 2015”. Che opinione ha riguardo alla politica nazionale, si impegnerebbe un domani anche da questo punto di vista? “Bisogna fare un passo alla volta. Per il futuro non bisogna mai porsi limiti, ma credo che sia fondamentale ora iniziare a fare bene per Casteggio e comprendere i meccanismi della macchina amministrativa”. LORENZO VIGO SPIEGA LE GIORNATE DEL PATRIMONIO Tre giornate dedicate alle bellezze di Casteggio di Valentina Villani Il Comune di Casteggio insieme al Civico Museo Archeologico ha aderito anche quest’anno alle Giornate Europee del Patrimonio, iniziativa promossa dal MIBACT - Ministero dei Beni delle Attività Culturali e del Turismo, insieme con la Commissione Europea, e giunta alla sua 31esima edizione. L’evento ha acceso i riflettori su tutto quel patrimonio culturale custodito nelle nostre cittadine e molto spesso, purtroppo, poco considerato. Casteggio è stato unico comune dell’Oltrepò, insieme con Pavia e Vigevano in tutta la Provincia, ad aderire a questa iniziativa. Abbiamo incontrato il vicesindaco e assessore alla cultura Lorenzo Vigo. Il programma è stato molto ricco e vario e ha trovato l’interesse di molti visitatori, ce lo vuole raccontare? “In questi tempi difficili, anche per la cultura, possiamo ritenerci molto soddisfatti. Abbiamo proposto un programma vario, che incontrasse interessi differenti e coinvolgesse visitatori di tutte le età. Alle classiche iniziative legate all’archeologia e al nostro museo abbiamo pensato di unire la musica, con una tappa del Festival Borghi e Valli, e la fotografia con l’estro del nostro concittadino Eugenio Marchesi, la cui mostra è tutt’ora visitabile e lo sarà sino al 12 ottobre presso l’ala nobile della Certosa Cantù. Abbiamo inoltre dato spazio anche ai più giovani con un laboratorio di mosaico. L’apertura serale del museo e l’ingresso simbolico a un euro, come da accordi con il ministero, ha rappresentato un’ulteriore incentivo alle visite. Parlando di numeri possiamo stimare circa 250 partecipazioni agli eventi promossi dall’iniziativa, un ottimo risultato se consideriamo che ottenuto quasi a costo zero”. Quanto contano per realtà museali piccole ma importanti come la vostra queste iniziative? “Contano tanto. Tantissimo. In una terra ricca di cultura e povera di risorse come l’Italia di oggi, tenere in piedi strutture come un museo è per i comuni un impresa titanica. Il più grande limite del sistema culturale italiano è sicuramente quello della promozione del proprio patrimonio e della scarsa consapevolezza CASTEGGIO “Expo 2015 è un’occasione unica per promuovere il nostro territorio” Pari opportunità, Istruzione e Lavoro. Quali proposte farebbe in merito a queste tematiche sul suo territorio e poi a livello nazionale? “Mi sono potuta fin da subito accorgere delle enormi difficoltà economiche che vessano gli enti locali, la cui prima preoccupazione è quella di far combaciare le esigenze della cittadinanza con le possibilità delle ammistrazioni oggi sotto la pressa di una scellerata politica economca nazionale. Premosso ciò stiamo pensando a nuove iniziative per rinnovare gli eventi storici del comune di casteggio e proporre sempre nuove iniziative come già è stato fatto negli ultimi anni. Dai dati ASCOM degli ultimi anni Casteggio rimane il comune oltrepadano con il maggior numero di nuove attività avviate, fatto che conferma, nonostante il momento di crisi, l’appeal che il nostro comune conserva. Il nostro compito sarà quello di mantenere questo trend e possibilmente incrementarlo”. Come vede la sua città fra qualche anno? “Casteggio sarà un luogo bello dove vivere e lavorare, ma nel futuro bisogna aggregarsi per crescere e contare di più anche nell’ottica di quella che potrà essere la nuova area vasta che sostituirà la provincia con il decreto Delrio”. che gli italiani hanno di esso. Iniziative come le Giornate Europee del Patrimonio rappresentano sempre un ottima occasione per raccontare agli italiani storie di cultura e di artisti: sevono a coinvolgere i giovani perchè sappiano apprezzare le vere ricchezze che la loro terra offre”. Nonostante il prestigio di quest’iniziativa, l’adesione dei comuni è stata limitata: in Provincia dopo Casteggio solo Pavia e Vigevano, cosa ne pensa? “Penso che sia la conseguenza della grande depressione economica, sociale e culturale che sta attraversando il nostro paese: c’è molto scoramento, disillusione. La cultura vive di sogni, e se questi vengono a mancare nell’animo delle persone la cultura muore. Mi piacerebbe proporre ai comuni dell’Oltrepò una collaborazione futura anche sul tema cultura, una sorta di festival culturale oltrepadano e le Giornate Europee del Patrimonio potrebbero rappresentare un ottima occasione”. Cultura e museo, quali progetti per il futuro? Stiamo programmando eventi per i prossimi mesi toccando vari temi della cultura; dalla musica all’arte figurativa. Grande importanza continueremo a dare ai ragazzi poiché da loro si può ricostruire una etica culturale che oggi appare annebbiata. Il nostro museo vive di didattica ed entro la fine dell’anno, grazie alla Fondazione Comunitaria della Provincia di Pavia, regaleremo ai giovani una nuova aula didattica multimediale che sarà intitolata a Laura Vecchi, storica direttrice del nostro museo da poco scomparsa”. il Periodico 30 OTTOBRE 2014 il Periodico 31 IL PRESIDENTE DEGLI AMICI DELLA BIRRA PRESENTA L’EVENTO di Marta Massacci In occasione della manifestazione BirrArt che si terrà dal 9 al 12 Ottobre (Birrart Classic) e dal 16 al 19 Ottobre (Birrart Europe) a Casteggio, area fieristica di Via Truffi, abbiamo incontrato Angelo Pelizza Presidente dell’Associazione Amici della Birra, organizzatrice dell’evento. Da quanto tempo è attiva l’Associazione e come ne è diventato il Presidente? “L’Associazione è nata nel 2009 e ha come scopo quello di fondere la conoscenza della birra artigianale abbinandola principalmente ai nostri prodotti locali, quindi cercare di uscire dallo stereotipo di “birra, wurstel e crauti” e dare risalto alle primizie del nostro territorio come i risotti e altri prodotti che ben si abbinano a questa bevanda. Sono stato eletto presidente perché da me è nata questa idea, non solo in senso gastronomico ma anche affrontando tematiche come quella della sicurezza, perché la birra è una bevanda comunque alcolica e va bevuta con parsimonia. Abbiamo quindi steso un accordo con le forze dell’ordine per cui possiamo andare nelle scuole a spiegare come questa bevanda possa diventare pericolosa se non bevuta con parsimonia”. L’associazione che tipo di attività promuove? “Manifestazioni principalmente, come quella di Birrart, ma cercando di tenere fede alle tematiche di sicurezza e imprenditorialità giovanile. Sappiamo che la birra è un prodotto anche commerciale che ha portato alla nascita di tanti micro-birrifici sul territorio italiano e non. Questo è stato possibile soprattutto in seguito all’approvazione del decreto Monti del 2002, con il quale si è defiscalizzata la costituzione di nuove aziende di produzione di birra artigianale e che quindi agevolano un po’ la diffusione della stessa sul territorio italiano”. Da dove è nata l’idea di istituire una fiera sulle birre artigianali e come si è sviluppata negli anni? “L’inizio è stato dovuto semplicemente alla voglia di diffondere nel territorio del vino, proprio a Casteggio guarda caso, la conoscenza di questa birra e abbiamo pensato di organizzare un evento aperto a tutti coloro che volessero approfondire la questione. È nata un po’ così, “in sordina” ma il successo è stato tale che abbiamo continuato a crescere negli anni, portando all’interno della manifestazione non solo la materia legata strettamente alla bevanda della birra ma anche estendendo questa tematica attraverso l’inserimento di corsi che spiegano ai visitatori come questo prodotto venga prodotto, dove e perché, sempre affiancando alla birra le questioni legate alla sicurezza. È bello vedere come questo evento abbia portato poi anche all’organizzazione di giornate nelle scuole. La collaborazione con gli enti scolastici sulla questione legalità e sicurezza legate all’uso delle bevande alcoliche è uno degli argomenti che più sta a cuore all’Associazione”. Che cosa offrirà di particolare quest’anno? “La nostra manifestazione è cresciuta nel tempo e ha deciso di estendere il suo interesse anche nel resto dell’Europa, per questo motivo da un paio d’anni, il brand di Birrart è uscito dal territorio della provincia, diffondendosi anche all’estero. Abbiamo pensato quindi di aprire la fiera anche ai birrifici europei e questo è il secondo anno in cui si va a conoscere le birre blasonate dell’estero. In questo modo possiamo anche diffonderle in Italia. Inoltre, durante le giornate di Birrart è previsto un programma musicale esclusivamente per allietare il pubblico e, nella giornata di Domenica pomeriggio, sarà possibile assistere a una dimostrazione per la sicurezza, svolta dai cani della finanza”. Che legame c’è fra Birrart Europa ed Expo 2015? DIETRO AL SUCCESSO DI BIRRART Pellizza: “Non solo la birra, ma anche tutto ciò che sta intorno” di Ilaria Ricotti BirrArt ritorna anche quest’anno a Casteggio con un doppio week end e un calendario pieno di eventi. Si inizia il 9 ottobre, con il fine settimana dedicato alle birre artigianali italiane e del territorio e si conclude il 16 ottobre con le giornate dedicate alle birre di produzione europea. Birra, ma non solo. Ci saranno infatti numerosi eventi correlati, come corsi per chi vuole imparare a fare la birra a casa, laboratori di degustazione con singoli birrifici, cene tipiche accompagnate (ed eseguite con) la bevanda. Al concludersi di entrambi i week end verranno poi selezionate le birre migliori tra quelle degustate e a premiarle saranno giudici di eccezione, come Teo Musso del birrificio Baladin, uno dei primi birrifici aperti in Italia, e Lorenzo Dabove, in arte Kuaska, considerato uno dei massimi esperti di birre belghe ed inglesi. I biglietti per l’evento partono da 4 euro. Si possono acquistare anche biglietti comulativi per chi intende partecipare ad entrambi i week end o a più giornate. Angelo Pelizza è il presidente dell’Associazione Pavese Amici della Birra e un po’ il “padre” di questo evento, che giunge quest’anno alla sua sesta edizione. In questa intervista ci parla della sua BirrArt. Com’è nata l’idea dell’Associazione Pavese Amici della Birra, che poi ha dato origine al successo di BirrArt? “Il tutto è nato nel 2009, mentre eravamo seduti ad un bar. Ci è venuta questa idea per organizzare una rassegna sulla birra artigianale, sull’esempio dell’Oktoberfest, ma volevamo prima di tutto creare una manifestazione legata non solo alla birra fine a sé stessa. Volevamo qualcosa legato alla birra italiana, a quella prodotta sul nostro territorio in particolare. Non solo poi il semplice gusto del bere, ma anche come questa bevanda si lega con la gastronomia italiana”. È per questo che avete dato il via anche ad una serie di incontri, come ad esempio quelli con la Polizia e la Guardia di Finanza? “Non bisogna dimenticarsi che la birra artigianale è una bevanda alcolica, quindi va bevuta con parsimonia, per questo all’interno di BirrArt collaboriamo CASTEGGIO Si alza il sipario su Birrart: dal 9 al 12 e dal 16 al 19 ottobre a Casteggio OTTOBRE 2014 “Diciamo che la Regione quest’anno ha voluto installare nella nostra manifestazione un tir di expo2015 il villaggio interattivo dove verranno elencate e fatte conoscere le possibilità e i contributi messi a disposizione da Expo 2015 per le nuove attività, tra cui quella della birra. Questo villaggio verrà posizionato all’interno di Birrart Classic dove i funzionari parleranno del legame con Expo 2015 e mostreranno i padiglioni dedicati a questo settore, in anteprima per le scuole e gli addetti ai lavori”. Ritiene che il territorio dell’Oltrepò possa godere di maggiore visibilità attraverso la manifestazione Expo? “Il territorio dell’Oltrepò e in primo luogo la città di Casteggio stanno già avendo un grosso rilievo. Il nostro sito per esempio ha avuto negli ultimi anni un aumento di visibilità notevole viene visitato sempre di più non solo in Italia ma anche all’estero. Con Expo tutto questo potrà essere aumentato ancora di più perché c’è un effettivo interesse da parte di tutti a conoscere le possibilità che questa realtà può offrire. Io lo credo e lo crede anche la Regione, che ci sia un reale entusiasmo nel visitare questo padiglione non solo da parte dei giovani imprenditori ma anche dagli enti educativi”. con le forze dell’ordine per incontri sulla sicurezza sulle strade e gli effetti dell’alcool. Come ho già detto, non ci focalizziamo solo sulla birra, ma su tutto ciò che c’è di contorno”. Qual è secondo lei la più grande novità di quest’anno? “Non è una vera e propria novità, ma è già da due anni che ospitiamo anche la rassegna dedicata alle birre europee, che ci ha reso molto orgogliosi. Inoltre quest’anno ci sarà anche una parte dedicata all’Expo 2015, grazie al patrocinio della Regione. Avremo infatti questo punto interattivo, dove verrà spiegato al pubblico e ai giovani il business che la birra favorisce. È secondo me un’iniziativa interessante, che spero venga gradita anche dai visitatori”. È soddisfatto di come si è evoluta BirrArt in questi anni? “Sono contento che mi abbia fatto questa domanda. BirrArt è nata un po’ in sordina e in mezzo a molta diffidenza. La nostra zona è rinomata per il vino, più che per la birra, ma ora anche quest’ultima si sta evolvendo come bevanda capace di sposare i nostri sapori locali della tradizione gastronomica. Si è scoperto che la birra non è buona solo con wurstel e crauti, insomma, ma anche per ottime cene. È una grande soddisfazione poi vedere tanti giovani che si interessano a questa bevanda, in Italia e fuori, e chiedono informazioni per le loro attività. Ormai BirrArt è una tappa importante nel percorso di esibizioni annuali dei birrifici del territorio e non”. il Periodico 32 CASTEGGIO LA MANIFESTAZIONE SOFFIA SU 44 CANDELINE OTTOBRE 2014 Oltrevini: un grande successo non solo per Casteggio ma per l’Oltrepò pavese di Valentina Villani Il 19 settembre scorso è stata inaugurata a Casteggio, alla presenza di sua Eccellenza Mons.Martino Canessa e di molte autorità politiche locali, la 44esima edizione di Oltrevini. Nella rinnnovata cornice del palazzo esposizioni Oltrexpo di Via G. Saporiti la tre giorni dedicata al territorio oltrepadano e alle sue eccellenze enogastronomiche ha attirato a Casteggio migliaia di visitatori facendo registrare numeri che riportano la memoria alla rassegna dei tempi d’oro. Con un programma estremamente ricco ed accattivante tra degustazioni itineranti con isommelier della Fisar, show in live cooking e ospiti d’eccezione come l’eroe della cucina di strada lo Chef Rubio, la masterchef Beatrice de Tullio; il tutto trasmesso in diretta nazionale su radio Number One, diventata radio partner della manifestazione. Immancabile la “Notte dei Talenti” appuntamento dedicato alla premiazione delle eccellenze vitivinicole, gastronomiche e commerciali del territorio, dell’Oltrepò e della provinicia che ha visto il Nature della cantina Monsupello incoronato come miglior spumante d’Italia. Piero Bonferoni, presidente della cooperativa Clastidium Lavora ed organizzatore della manifestazione ci racconta Oltrevini 2014. Presidente, Oltrevini conferma il suo appeal con risultati stupefacenti, parliamo di numeri... “Partiamo parlando dell’allestimento, avevamo a disposizione 120 spazi 47 dei quali riservati alle aziende vitivinicole, i restanti dedicati alla gastronomia e artigianato per un bilancio finale approssimativo di 12.000 visitatori”. La cooperativa Clastidium Lavora si è aggiudicata la gestione della struttura fieristica casteggiana e l’organizzazione di Oltrevini fino al 2016, progetti ed aspettative? “Innanzitutto vorrei evidenziare un punto per me molto importante, ovvero l’affidamento dell’organizzazione ad una cooperativa sociale, fatto che coniuga due aspetti fondamentali: in primo luogo la cooperativa sociale è radicata sul territorio e conosce molto bene le realtà agricole ed economiche locali, il secondo aspetto è stato quello di riuscire ad impiegare persone socialmente svantaggiate; con Oltrevini abbiamo dato l’opportunità a molti inoccupati di lavorare, giovani e meno giovani, e posso affermare con profonda soddisfazione che in questi tempi difficili è stata un iniezione di fiducia, una vera e propria boccata d’ossigeno”. Soddisfatto? “La cosa più bella è stata il vedere la passione e l’impegno di costoro nella realizzazione della manifestazione. Personalmente sono molto legato ad Oltrevini, ho affiancato Gianni Saporiti nella realizzazione di sedici edizioni curando l’aspetto tecnico e trovarmi oggi ad organizzarla interamente per me è motivo di grande orgoglio. Altra nota positiva è stata la fattiva collaborazione tra il Consorzio Tutela Vini, il Distretto del Vino e i produttori, riuniti, con il Comune di Casteggio, sotto l’unica bandiera di Oltrevini, tutti insieme per il teritorio. Abbiamo inoltre riscontrato un grande interesse da parte del pubblico per gli eventi proposti all’interno della manifestazione, posso citare la partecipazione di Chef Rubio che ha portato ottimi risultati, accendendo i riflettori sul prodotto locale attraverso lo show cooking con il mitico Chef Povero Nando. Stilando quindi un bilancio possiamo affermare che i risultati sono stati al di sopra delle aspettative e quando ti rendi conto che tutto il lavoro fatto si realizza concretamente e positivamente, è davvvero motivo di grande soddisfazione”. il Periodico OTTOBRE 2014 33 APPROVATO LO “SPORTELLO COMUNALE AFFITTI” PER L’ANNO 2014 di Oliviero Maggi Il Comune di Broni in campo contro l’emergenza abitativa. Nelle scorse settimane, la giunta guidata da Luigi Paroni ha riaperto lo Sportello comunale affitti, per l’erogazione di risorse per il pagamento del canone di locazione degli immobili, riservato a soggetti e famiglie in difficoltà economica. I finanziamenti saranno erogati tramite un apposito bando, le cui richieste di accesso scadranno il prossimo 31 ottobre. Il 40% delle risorse sarà erogato dal Comune di Broni, mentre la restante parte tramite un apposito fondo regionale. Le richieste potranno essere inoltrate tramite i Caf, sparsi sul territorio. Nel 2012 le richieste di accesso ai finanziamenti erano state 64, mentre lo scorso anno 60, a dimostrazione delle sempre presenti difficoltà economiche delle famiglie. Intanto, sempre sul fronte dell’edilizia popolare, sono stati assegnati sei degli otto appartamenti a canone sociale, ricavati dalla riqualificazione dell’edificio dell’ex Mulino Meriggi. I sei appartamenti a canone moderato, invece, saranno assegnati tramite un bando regionale. Ad aumentare la disponibilità di alloggi popolari, arriveranno a breve quelli ubicati nel rinnovato quartiere residenziale “La Fracia”, ormai in via di conclusione. Di tutti questi aspetti se ne sta occupando l’assessore alla Famiglia e Solidarietà sociale, Cristina Varesi. Assessore Varesi, come state affrontando l’emergenza casa, che sta diventando sempre più grave su tutto il territorio? “Lo scorso 3 settembre, con un provvedimento della giunta, abbiamo deliberato la riapertura dello ‘Spor- tello Comunale Affitti 2014’ e del relativo bando. Questa iniziativa, giunta ormai alla quattordicesima edizione, è finalizzata a sostenere economicamente le famiglie che maggiormente faticano a pagare i propri canoni di locazione. Con riferimento alla Legge n.431/98 - art.11, il Ministero dei Lavori Pubblici istituisce annualmente un Fondo nazionale ripartito in seguito tra le Regioni; i Comuni aderenti, a loro volta, dopo aver concluso le procedure di individuazione dei soggetti che si trovano in condizione di particolare disagio economico, si occupano della BRONI “E’ un importante segnale di sostegno concreto per le famiglie in difficoltà” distribuzione delle risorse agli aventi diritto. Anche quest’anno l’amministrazione comunale ha deciso di integrare con proprie risorse i finanziamenti messi a disposizione da Regione Lombardia”. Come saranno distribuite queste risorse tra Comune e Regione? “Le somme da destinare alle famiglie in difficoltà per contribuire al pagamento dell’affitto saranno coperte per il 40% dal comune di Broni, mentre il restante 60% verrà erogato dal Fondo regionale. Questa iniziativa testimonia l’impegno, da parte dell’Amministrazione, di continuare a sostenere chi si trova in un momento di difficoltà economica nonostante i tagli al bilancio comunale imposti dal Governo. Il Bando per l’accesso ai contributi, aperto dal 15 settembre, terminerà il prossimo 31 ottobre. Per la compilazione informatica e la consegna delle domande, gli interessati dovranno rivolgersi ai Centri Autorizzati di Assistenza Fiscale (CAAF) convenzionati con il Comune di Broni: Acli di via Emilia, 76, Cisl di via Mazzini, 58, Cgil di via Cavour, 35”. Perchè è così importante questo provvedimento che avete assunto? “Visto il perdurare della crisi che sta attraversando il nostro Paese, ritengo che l’urgenza di dare attuazione a questa iniziativa sia un importante segnale di sostegno, non solo concreto ma anche morale, da dare ai nostri cittadini che si trovano in condizioni di disagio economico”. SI E’ CONCLUSO CON SUCCESSO L’ “OLTREPO WINE FESTIVAL” Riviezzi: “E’ stato il risultato di un lavoro sinergico tra tutti gli organizzatori” di Oliviero Maggi Grande successo di pubblico per l’Oltrepo Wine Festival, la festa, dedicata alla promozione del vino e dei prodotti tipici locali, che ha visto la partecipazione di un gran numero di persone, che hanno affollato le vie del centro di Broni nel secondo fine settimana di settembre. “C’è grande soddisfazione per l’ottima riuscita della manifestazione, il cui successo è dovuto al lavoro sinergico di tutti coloro che hanno contribuito all’organizzazione” dichiara l’assessore al Commercio, Antonio Riviezzi. Tra questi protagonisti ci sono stati i commercianti, che quest’anno sono stati coinvolti maggiormente con la “Notte Rosa”, i bar, che si sono occupati del servizio di ristorazione per tutti e tre i giorni della festa, il “Nomadi Club”, organizzatore del concerto degli “Utopia”, le associazioni di volontariato, i produttori di vino locali e le amministrazioni dei Comuni limitrofi, che ogni sera hanno allestito stand per promuovere i propri prodotti tipici. La festa si è conclusa con la premiazione del ‘Concorso Vetrine’, iniziativa ormai consolidata organizzata in collaborazione con Ascom, che quest’anno ha fatto registrare un gran numero di adesioni da parte delle attività commerciali. “E’ stato difficile individuare i due vincitori del concorso – continua Riviezzi – Tutte le vetrine dei partecipanti erano allestite in modo molto ricercato e molto attinente al tema del Festival”. Insomma, un successo scaturito dalla collaborazione di tutti i soggetti in campo: “Vorrei ringraziare, anche a nome dell’amministrazione comunale, tutti coloro che hanno collaborato alla riuscita di questa manifestazione. Mi riferisco in particolar modo ai volontari dell’associazione Vivoltrepo e al suo presidente Eleonora Stavar, ai commercianti e ai bar del centro, agli sponsor che hanno sostenuto l’iniziativa, ai sindaci dei Comuni limitrofi, ai consiglieri comunali Matteo Caliogna e Katia Colombi, e a tutti i volontari che hanno contribuito concretamente ad organizzare l’evento” conclude Riviezzi. il Periodico OTTOBRE 2014 34 BRONI “BRONI CONTRO L’AMIANTO” NON FIRMA. MARONI A BRONI IL 10 OTTOBRE? “Vogliamo risposte chiare sulla Fibronit: siamo pronti alla protesta” di Oliviero Maggi “Non dare ora continuità alle operazioni di totale bonifica del sito significherebbe vanificare anche i risultati della messa in sicurezza d’emergenza con relativo ingente sperpero di denaro pubblico”. È questo uno dei passaggi più significativi dell’ennesima lettera, che il Comune di Broni ha inviato a Stato, Governo, Provincia, Asl, per sollecitare la bonifica della ex Fibronit. Un’azione ormai non più rinviabile, che, però, non trova alcun riscontro nelle istituzioni: i lavori sono fermi alla messa in sicurezza e ai lavori del primo lotto. “Il 28 maggio scorso si è svolta la Conferenza dei Servizi decisoria che ha approvato il progetto di bonifica del secondo lotto, che attende di essere finanziato con urgenza, essendo palese che non è più possibile attendere oltre – si legge ancora nella missiva -. Il 22 novembre 2007 venne stipulato un accordo di programma tra Stato, Regione, Provincia e Comune. Ma siamo bel lungi dall’averlo attuato entro la scadenza prevista nel 2014. A distanza ormai di vent’anni dalla chiusura della fabbrica si è provveduto soltanto alla messa in sicurezza, oltre a modeste parziali operazioni di bonifica”. Ora, però, non si può più aspettare, perché le morti per mesotelioma continuano e i bronesi sono stanchi; e non è detto che ci saranno azioni clamorose di protesta se non verranno presi provvedimenti al più presto: “Siamo quindi in attesa di una risposta definitiva in tempi brevi circa la reale volontà di finanziare la bonifica, senza la quale non potremo più mantenere quella dignitosa compostezza che ha caratterizzato sin qui il nostro agire e saremo costretti a valutare azioni di protesta, ove necessario, anche clamorose”. Il Comune, inoltre, invita tutti i destinatari della lettera ad un incontro, dove, però, al di là delle parole di rito, vengano date risposte concrete sul prosieguo della bonifica. “Vi invitiamo quindi cortesemente ad un convegno da tenersi nel prossimo autunno in data da definirsi di concerto tra gli enti in indirizzo con il Comune, nel corso del quale chiediamo con fermezza che ci vengano fornite in merito risposte chiare e concrete” è un altro passaggio della missiva. Nella lettera l’amministrazione comunale ricorda anche alcuni numeri della tragedia dell’amianto: 13,5 ettari (il 35 % coperta da capanno- ni) situati praticamente all’interno del centro abitato a poche centinaia di metri da un plesso scolastico, 3800 solo tra ex lavoratori vittime di malattie ad esso correlate, 82,02, il tasso di incidenza del mesotelioma pleurico a Broni, più alto di quello di Casale Monferrato. “Questi aridi numeri, pur tuttavia così significativi, non danno conto dello strazio di un territorio ove ogni mese si deve dare addio ad un amico o ad un parente che se ne va per colpa delle micidiali fibre”. Il Comune ha chiesto alle forze politiche sia interne che esterne al consiglio, alle associazioni ambientaliste, ad Avani, “Broni contro l’amianto” e al Comitato studentesco di sottoscrivere la lettera prima di inviarla ai soggetti interessati. Ma il gruppo “Broni contro l’amianto” ha scelto di non firmarla: “Abbiamo deciso di non firmare questa lettera in quanto sarebbe l’ennesimo tentativo diplomatico che si andrebbe ad aggiungere agli innumerevoli inutili precedenti – affermano i responsabili del gruppo -. Abbiamo deciso di non firmare in quanto non siamo interessati più a “valutare” azioni di protesta, basta parole! Inoltre non vogliamo sottoscriverla perché non ci interessa avere il monumento alla causa”. Intanto sembra che dalla Regione qualcosa si muova: il senatore della Lega Nord Gian Marco Centinaio, infatti, ha confermato che, al più presto, il presidente Roberto Maroni dovrebbe scendere a Broni per una visita al sito Fibronit e per dare finalmente qualche risposta sui fondi che la Lombardia potrebbe stanziare per la bonifica. Una data certa non c’è ancora, anche se si parla già del 10 ottobre. DODICI LE ASSOCIAZIONI CHE HANNO PARTECIPATO ALL’INIZIATIVA Il mondo del volontariato bronese ha incontrato gli studenti delle scuole medie di Oliviero Maggi Visto il successo della “Giornata del volontariato”, organizzata la scorsa primavera al liceo di Broni e all’istituto “Faravelli” di Stradella, nei giorni scorsi le associazioni di volontariato presenti sul territorio hanno incontrato, per la prima volta, anche gli studenti delle scuole medie. Le associazioni che hanno partecipato all’iniziativa sono state Adov, Amici dei Pompieri, Amref, Anffas, Auser, Avis, Caritas, Croce Rossa Italiana, Oratorio parrocchiale “De Tommasi”, Protezione Civile, Sportello Mamma e Toyai. “Il format dell’iniziativa è diverso da quello utilizzato con gli studenti del liceo – spiega l’assessore al Coordinamento delle associazioni Antonio Riviezzi -. Insieme al neo dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Broni, Paolo Della Porta, e al corpo docente abbiamo progettato un evento adatto alle esigenze dei ragazzi che frequentano la scuola secondaria”. In particolare, durante la mattinata, i volontari della Protezione Civile hanno proiettato dei filmati esplicativi riguardanti i loro interventi, l’Adov ha spiegato come si svolge la loro attività di “donatori di voce”, facendo anche ascoltare alcuni file audio, gli Amici dei Pompieri hanno organizzato alcuni giochi educativi, gare di abilità ed hanno messo in mostra i propri mezzi di soccorso, mentre la Croce rossa ha fatto visitare ai ragazzi la propria ambulanza. “Ringrazio il dirigente scolastico, gli insegnanti, le famiglie degli alunni e le associazioni di volontariato per la grande disponibilità e l’entusiastica parteci- pazione – conclude Riviezzi – Bisogna continuare a perseguire la sinergia tra enti pubblici, associazioni e privati, che permette di organizzare iniziative interessanti per la popolazione e diffondere la cultura del volontariato tra i più giovani”. il Periodico OTTOBRE 2014 35 BOCCIATA LA CONTESTAZIONE NEI CONFRONTI DELL’ASSESSORE POGGI di Oliviero Maggi La maggioranza ha bocciato, nel corso dell’ultimo consiglio comunale, la contestazione di incompatibilità nei confronti dell’assessore Franca Poggi, presentata dai gruppi di minoranza “La Strada Nuova” e “Prima Stradella”. Il documento illustrava, a detta dell’opposizione, alcuni riferimenti normative e sentenze giuridiche che dimostravano l’incompatibilità dell’assessore Poggi, che, oltre ad essere un amministratore pubblico, è dirigente della Broni-Stradella spa, di cui il Comune di Stradella è uno dei principali azionisti. Una doppia veste, che, secondo la minoranza, potrebbe risultare non idonea a salvaguardare gli interessi del Comune. La maggioranza, dal canto suo, ha ribadito l’inconsistenza delle obiezioni di incompatibilità e ha confermato con il voto la sua fiducia nella persona e nell’operato dell’assessore. Nonostante l’esito negativo, però, la minoranza, con in testa il consigliere Antonio Curedda, ha intenzione di intentare una causa civile contro il Comune e contro Franca Poggi. Consigliere Curedda, cosa ne pensa della discussione in consiglio riguardo alla contestazione che avete presentato? “Il sindaco ha utilizzato la tecnica di “ubriacare” i consiglieri e il pubblico presente con letture molto tecniche, ma non per spiegare bensì per deviare dal cuore della discussione. Due sono gli aspetti che voglio sottolineare di questa iniziativa: da una parte la conferma che non c’è alcun personalismo nei confronti di Franca Poggi, dall’altra che la discussione non deve sembrare un discorso per addetti ai lavori, ma un aspetto che interessa tutti i cittadini. Per questo abbiamo deciso di coinvolgere anche “Prima Stradella” perché qui non si parla di scelte politiche, ma di correttezza e legalità nella gestione del bene pubblico. Correttezza che non è stata applicata dal sindaco che, alla fine del dibattito, non ha ritenuto di rispondere ad alcune mie precise richieste”. La contestazione, alla fine, è stata bocciata. Vi hanno convinto le ragioni della maggioranza? “Certo che no. Nonostante il voto contrario del consiglio, rimaniamo convinti che il ruolo di assessore di Franca Poggi sia incompatibile con la sua posizione lavorativa in Broni-Stradella spa, in quanto questa doppia veste potrebbe inficiare gli interessi del Comune. Noi non mettiamo in dubbio la buona fede dell’assessore Poggi, ma, nella sua posizione, non sappiamo se agisca davvero libera da condizionamenti e impedimenti. Ad esempio, se in giunta si dovesse parlare della Broni-Stradella spa, lei di chi prenderà le parti?”. Su che basi sostenete che l’assessore Franca Poggi sia incompatibile? “Ci sono fattori che possono influenzare negati- STRADELLA Curedda: “Per noi è incompatibile Avvieremo una causa contro il Comune” vamente l’operato in Comune di Franca Poggi, sia in termini di efficacia che di reale difesa di interessi dell’amministrazione. La normativa a cui facciamo riferimento riguarda gli articoli 47, 63, 69 del Tuel (Testo unico enti locali) e ad una sentenza della Cassazione civile (sezione 1° n. 28504 del 2011), che definiscono e rafforzano, le condizioni di incompatibilità alle cariche pubbliche di figure professionali con poteri di rappresentanza o di coordinamento in società partecipate dai Comuni stessi”. Secondo il Comune, però, la partecipazione azionaria è inferiore al 20%, sopra al quale scatterebbe l’incompatibilità. “Da tutti questi riferimenti normativi risulta palese l’incompatibilità tra le attività lavorative svolte da Franca Poggi e l’incarico di amministratore in un Comune che, al di là della partecipazione azionaria, ha in essere con Broni Stradella la gestione di molti servizi a rilevanza economica. Servizi sui quali l’assessore e la giunta possono intervenire con controllo analogo a quello che hanno sui servizi direttamente gestiti”. Consigliere Curedda, ora continuerete a sostenere questa posizione? “La contestazione che abbiamo presentato ci sembrava talmente chiara che non c’era bisogno di alcuna interpretazione. Invece, purtroppo, non è stato così. Se la mozione fosse passata Franca Poggi avrebbe dovuto scegliere quale dei due ruoli mantenere. Ora, invece, ci attiveremo per intentare un’azione legale contro il Comune e contro l’assessore e sarà un giudice a decidere in merito”. L’AREA SOGGETTA AD UN’ORDINANZA DEL COMUNE. INTERVENTO DI 40 MILA EURO Conclusi i lavori di bonifica delle coperture di amianto della ex fabbrica Massoni di Oliviero Maggi Si sono conclusi, nei giorni scorsi, i lavori di rimozione e smaltimento amianto sulle coperture della ex fabbrica Massoni. Lo ha comunicato il proprietario dell’area, Alberto Longeri, con una lettera al sindaco Piergiorgio Maggi e al responsabile del procedimento, Danilo Barberi, visto che l’amministrazione, lo scorso febbraio, aveva emanato un’ordinanza per l’immediata bonifica del sito. L’intervento è stato avviato all’inizio del mese di settembre: l’impresa esecutrice, la “Copeco srl”, ha iniziato con il ricoprire le lastre di amianto ammalorate con una speciale colla di colore blu, per evitare che il rilascio delle fibre nell’aria. Dopo il trattamento le lastre sono state rimosse e impacchettate e inviate ad apposite discariche per lo smaltimento. Sul tetto, invece, sono state installate nuove coperture. I lavori, per un importo totale di 40 mila euro, sono durati circa un mese. “Abbiamo provveduto alla rimozione completa delle lastre di fibrocemento contenenti amianto sulla copertura dei fabbricati, sia in via Repubblica che in via Di Vittorio – afferma Alberto Longeri -. La comunicazione è stata fatta anche all’Asl da parte della ditta incaricata dei lavori”. Nei prossimi giorni la proprietà provvederà a presentare le analisi attestanti l’assenza di amianto sulle lastre che non sono state rimosse. In precedenza la proprietà aveva messo in sicurezza tutte le vetrate dei capannoni e lo stesso aveva fatto il liquidatore giudiziale della società per il capannone di via San Lodovico, separato dal corpo di fabbrica principale. La situazione delle coperture, e di tutto il sito della ex falegnameria, aveva creato grande preoccupazione tra i residenti della zona, soprattutto per la vicinanza con le scuole medie. Da anni il movimento “Identità Oltrepo” e l’associazione Avani chiedevano all’amministrazione di premere sulla proprietà per avviare un serio progetto di messa in sicurezza dell’area. il Periodico OTTOBRE 2014 36 STRADELLA PARLA IL VICESINDACO E ASSESSORE ALL’URBANISTICA, MAURIZIO VISPONETTI “A breve una nuova variante al Pgt, che dovrà essere condivisa con la città” di Oliviero Maggi È stata approvata definitivamente dal consiglio comunale, nelle scorse settimane, la variante normativa al Pgt, che era stata adottata al termine della passata legislatura. Il provvedimento contiene importanti incentivi per la riqualificazione e il recupero degli edifici abbandonati, soprattutto nel centro storico, la previsione di un minore consumo di suolo, il blocco agli insediamenti di medie attività commerciali sul territorio. Ora l’amministrazione è intenzionata ad avviare una variante parziale, non più solo normativa, per concretizzare questi indirizzi, coinvolgendo la cittadinanza e tutte le forze e realtà socio-economiche del territorio. La variante non è stata avviata prima, per evitare confusione con il provvedimento normativo e per evitare complicazioni con la campagna elettorale della scorsa primavera. Durante il primo consiglio comunale di settembre, inoltre, l’amministrazione ha prorogato fino al 31 dicembre la validità dell’attuale Pgt. Intanto l’assessorato all’Urbanistica sta lavorando all’avvio del progetto di recupero dell’area ex Massoni di via Repubblica, già oggetto di un piano di riqualificazione urbana, e alla ripartenza del Piano di edilizia economica e popolare in zona Busco. Di tutti questi interventi si sta occupando il vicesindaco e assessore all’Urbanistica, Maurizio Visponetti. Vicesindaco Visponetti, su cosa sta lavorando in questi primi mesi di mandato? “Così come dal programma elettorale di Torre Civica stiamo affrontando da subito i problemi legati al territorio, in particolare i problemi urbanistici. Come primo atto, è stato dato mandato ai progettisti di controdedurre le osservazioni presentate alla variante normativa al Pgt, che è stata approvata definitivamente nel primo consiglio comunale dopo la pausa estiva. Nelle prossime settimane daremo il via al procedimento della variante parziale del Pgt secondo le linee già individuate dalla giunta Lombardi con deliberazione del marzo scorso”. Quali sono le novità più importanti contenute in questa variante? “La variante partirà con un avviso pubblico di sollecito ai cittadini interessati a presentare proposte secondo le indicazioni di cui alla delibera citata, che prevede un consumo limitato del suolo, una attenzione particolare alle ristrutturazioni del centro stori- co, incentivandole, interventi su immobili vuoti, e nel rispetto delle vigenti normative, un blocco alle aree commerciali di media struttura. Infine una particolare attenzione alle aree residenziali per le quali non sono ancora stati presentati progetti in questi ultimi 5 anni”. Quali saranno i primi progetti che partiranno con questi incentivi? “In questa ottica stiamo lavorando per portare all’attenzione del consiglio comunale il piano di recupero dell’ex area Massoni. Ci sono già stati contatti con la nuova proprietà e, appena le indagini relative alla caratterizzazione del terreno saranno pronte, si provvederà per un primo passaggio in Commissione Paesaggio. Questa variante dovrà vedere la più ampia partecipazione e collaborazione dei cittadini, delle associazioni, delle forze socio economiche della città e delle istituzioni. La commissione consiliare, appena nominata, avrà un ruolo importante, di sintesi e di confronto tra i progettisti e le proposte che emergeranno. Solo così si potrà raggiungere l’obiettivo di una variante realmente condivisa”. In quali altri settori state concentrando il vostro impegno? “Nei giorni scorsi abbiamo provveduto a pubblicare un bando per la ricerca di soggetti interessati al comparto di Peep (Piano Edilizia Economica Popolare) di zona Busco, da tempo giacente. Inoltre stiamo valutando anche la possibilità di procedere ad un nuovo Peep, confrontandoci prima con Aler di Pavia. Insomma, carne al fuoco ce n’è tanta, ma l’impegno dell’assessorato, della giunta e del consiglio comunale, ampiamente rinnovato, sono certo non verrà meno”. IL COMUNE DI STRADELLA SODDISFATTO PER IL GRANDE SUCCESSO DI VINUVA L’assessore Poggi: “Perseguiremo la strada della collaborazione” di Oliviero Maggi L’edizione 2014 di “Vinuva - Festival del vino e dell’uva”, organizzato a Stradella dal 5 al 7 settembre scorso, si è conclusa con un segno decisamente positivo e con la promozione di qualche novità. Diverse migliaia le persone che hanno visitato “Vinuva”, con un picco nella serata di sabato 6. Target diversi per età e interessi, secondo la formula di una proposta articolata e varia pensata appositamente dagli organizzatori, il Comune di Stradella, Promoltrepo e Ascom, coadiuvati da varie realtà stradelline e territoriali. Tre le novità più incisive. La prima riguarda la fisarmonica, sinonimo di identità e tradizione viva e produttiva: “Un forte segnale di collaborazione è venuto dai produttori di fisarmoniche di Stradella che per la prima volta si sono uniti e hanno animato insieme l’evento – spiega Franca Poggi, assessore al Turismo e Commercio -. La prospettiva è quella di riproporre questa formula in futuro, guardando anche al prossimo anno e ad Expo 2015”. La seconda novità è relativa all’introduzione di iniziative in via Faravelli, cornice delle degustazioni di Slow Food Oltrepo Pavese, ma anche dalla performance di PamphletArtOr- chestra e dalla mostra di “‘O smagià lâ tùaia – Vino versato ad arte” nel foyer del Teatro Sociale. Il Teatro ha ospitato inoltre il convegno dedicato al Pinot Nero organizzato dai giovani produttori di “Oltrepo in fermento”. “A questo riguardo – continua Franca Poggi – la collaborazione con ‘Oltrepò in fermento’ proseguirà e già è previsto un ulteriore momento di incontro pubblico fra alcuni mesi”. A far da collante all’evento, i vini dell’Oltrepo in degustazione e proposti in abbi- namento ai menù preparati dalla Pro loco in piazza Trieste, nel segno della tradizione del Museo Contadino, degli assaggi dell’Enoteca e fra vari momenti di spettacolo e di intrattenimento quali le “Bonardiadi”, l’avvincente gara di botti. “La promessa per il futuro è di perseguire la strada intrapresa lavorando insieme a tutti i collaboratori di Vinuva, a tutti i commercianti di Stradella, già per i prossimi appuntamenti: la Castagnata il 26 ottobre e il Mercatino di Natale l’8 dicembre” conclude Poggi. il Periodico OTTOBRE 2014 37 LA REGIONE IN CAMPO PER SALVARE LA CANTINA SOCIALE “LA VERSA” di Oliviero Maggi La Regione Lombardia scende in campo per cercare di tamponare la crisi della cantina sociale “La Versa”. Su sollecitazione del cda della società e di alcuni imprenditori agricoli del territorio, nei giorni scorsi l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianni Fava, è arrivato a Santa Maria della Versa per un tavolo di confronto istituzionale, per vedere quali possibili soluzioni si possano attuare per il salvataggio dell’importante realtà oltrepadana. Ad accompagnare Fava, il presidente della Provincia, Daniele Bosone, e il direttore del Consorzio tutela vini Oltrepo Pavese, Emanuele Bottiroli. Ad attendere l’assessore alla cantina erano presenti il presidente Alberto Dino Scarabelli, il vicepresidente Giuliano Chiesa, i consiglieri regionali Giuseppe Villani e Claudio Pedrazzini e il presidente di Riccagioia, Roberto Mura. Dopo un breve tour della cantina, con la visita alla collezione delle bottiglie storiche, il gruppo è subito passato in sala riunioni per un confronto tra i vari soggetti presenti. “La Cantina è un patrimonio della nostra storia vitivinicola lombarda. Serve subito una soluzione che non sia traumatica – ha esordito l’assessore Fava -. La Regione è disponibile a dare una mano, ma ci deve essere un piano industriale specifico su cui lavorare e su cui cercare le risorse. Personalmente, però, non credo ad una soluzione totalitaria, con unica cantina al comando. C’è una disponibilità dei fondi del PSR 2015, per un rilancio aziendale con nuovi investimenti, e di altri fondi regionali per aziende in crisi. Ma serve un progetto concreto”. Il presidente Scarabelli ripercorre le ultime vicende legate alla cantina, dalla bocciatura del piano presentato da “Terre d’Oltrepo” di Broni, fino alle ultime ipotesi in campo, sicuramente quella di Dario Tommasi, insieme ad una cantina americana, e, forse, un nuovo interessamento della cantina sociale di Canneto Pavese: “Purtroppo ci siamo ritrovati a fine agosto senza ancora una strada da percorrere – ha affermato il presidente Scarabelli -. Ormai, però, siamo al “redde rationem” e serve una soluzione il prima possibile, preservando il corpo sociale, perché il salvataggio di “La Versa” ha ripercussioni sulla nostra vallata e tutto l’Oltrepo”. Sostegno all’iniziativa della Regione arriva dal consigliere regionale Giuseppe Villani (“Dobbiamo salvaguardare il marchio, la denominazione e la specificità di questa realtà che ha prodotto così grandi risultati per il territorio”) e dal collega Claudio Pedrazzini (“Abbiamo strumenti validi da mettere in campo. La Versa è un punto di riferimento lombardo che non vogliamo perdere”). Disponibilità a costruire un progetto su “La Versa” è arrivata anche dal Centro Riccagioia: “La Versa è fondamentale all’interno di un progetto di valorizzazione di tutto l’Oltrepo, grazie all’importanza del suo marchio” ha dichiarato il presidente Roberto Mura. E dal Consorzio tutela vini OLTREPO L’assessore Fava: “Noi ci siamo, ma serve un piano serio su cui lavorare” Oltrepo Pavese: “Il mondo del cooperativismo dovrebbe parlarsi un po’ di più, giudicando i progetti e non le persone. Comunque siamo ad un punto di svolta» è stato il parere del direttore Emanuele Bottiroli. I vari soggetti si sono dati tempo fino alla fine dell’anno per la presentazione di un progetto valido, intorno al quale cercare delle risorse. Altrimenti, l’alternativa sarà il fallimento, che, oltre alla cantina, coinvolgerebbe tutta la vallata e tutto il territorio. Per questo, in chiusura dell’incontro, l’assessore Fava ha messo in guardia il cda dell’azienda e i soci da tentazioni autarchiche: “La Cantina di Tirano in Valtellina ha rifiutato il nostro aiuto e ha pensato di riuscire a fare tutto da sola. Ora, invece, ha i libri in Tribunale e sta aspettando la nomina di un commissario straordinario” ha concluso il titolare dell’Agricoltura. il Periodico 38 OTTOBRE 2014 il Periodico OTTOBRE 2014 39 831 MILA EURO PER LA SISTEMAZIONE DELLE STRADE COMUNALI DI MONTU’ di Oliviero Maggi Ammonta a 831 mila euro la cifra che il Comune di Montù Beccaria ha ottenuto dal programma “6000 Campanili” destinato alla sistemazione delle strade. L’intervento prevede la riqualificazione del centro storico con una pavimentazione in porfido, l’asfaltatura e il rifacimento dei tappetini di molte strade e piazze comunali. Il Comune sta dando il via, inoltre, ad un altro intervento di consolidamento del muro che porta al castello, danneggiato da alcuni movimenti franosi. Infine, a breve, partirà il cantiere per la sistemazione delle strade interpoderali, grazie ad un finanziamento della Regione per i danni degli eventi calamitosi del 2011. Di tutta questa “carne al fuoco” di sta occupando il sindaco di Montù Beccaria, Amedeo Pietro Quaroni. Sindaco Quaroni, un bel risultato quello ottenuto dal suo Comune per i “6000 Campanili”. Ora quando potranno partire i lavori? “Per un Comune come il nostro quello dei “6000 campanili” è davvero un risultato storico, frutto della grande capacità dimostrata dai tecnici e dagli uffici comunali, ma anche di un po’ di fortuna, che non guasta mai. Ora, però, i soldi non sono ancora arrivati: ne arriverà una percentuale al momento dell’assegnazione dei lavori. Il Comune ha esposto un avviso pubblico per la ricerca di imprese interessate ai lavori, con il criterio della migliore offerta economica: non chiediamo un ribasso d’asta, ma con l’offerta migliore cerchiamo di fare qualche altro lavoro sempre sulle strade. Entro metà ottobre affideremo i lavori: il problema sarà poi quello di stralciare questi soldi dal Patto di Stabilità, altrimenti, per non sforare, dovremmo ultimare gli interventi entro l’anno. Ma, ovviamente, in inverno non si possono fare gli asfalti. Ci siamo già attivati con il Ministero per trovare una soluzione, che ci consenta di effettuare gli interventi almeno la prossima primavera”. Quali sono gli interventi più importanti che realizzerete con questi soldi? “Il progetto, redatto dal nostro tecnico comunale, prevede un grosso intervento nel centro storico con la pavimentazione a cubetti di porfido in via Aureliano, dall’antico portichetto fino alla scala che porta alla chiesa, in via Circonvallo e nelle vie intorno, in alcuni vicoletti, come ad esempio vicolo Rogledi, e piazzette adiacenti alle vie principali. E poi in piazza Carlo Vercesi e via Montemartini. Accanto a questo OLTREPO “E’ un bel risultato, ottenuto grazie alla capacità degli uffici e a un po’ di fortuna” intervento nel centro storico sono in programma poi asfaltature in alcuni tratti di strada: Casa Bianca, strada Poggiolo-Cerizzola, Braccio, circonvallazione di Casa Barbieri, strada di accesso alla caserma dei Carabinieri e alcuni tappetini in centro”. C’è un altro progetto che avete in programma per i prossimi mesi. Di cosa si tratta? “Sì, in programma c’è un altro grosso intervento di risanamento idrogeologico, che però non è inserito nel progetto dei “6000 Campanili”: si tratta di uno stanziamento di 200 mila euro per il rifacimento e il consolidamento del muro di via Circonvallo, che, in pratica, sostiene la strada che porta verso il castello. Negli anni scorsi questo muro ha avuto dei grossi problemi con le frane, che hanno provocato dei piccoli cedimenti della struttura in più punti. Per questo ora va palificato e rinforzato, per evitare problemi per la circolazione sulla strada”. Sindaco Quaroni, che cosa avete ancora in cantiere per il futuro? “L’ultimo intervento in cantiere riguarda la sistemazione delle strade interpoderali, grazie ad un finanziamento regionale di 74 mila euro. Le strade interessate dagli interventi sono: strada Sguarnazzole, strada della Frisa, strada del Protto, del Pozzo (Casa Bianca), Camera (Casa Bianca), della Valle, strada Paiazza-Costa Mezzana. Si tratta di interventi da 7-8 mila euro per strada, che prevedono la sistemazione del fondo, la pulitura dei fossi, nei punti più brutti danneggiati dagli eventi calamitosi del 2011. Appena la Regione ci darà il via e dopo il collaudo della Provincia partiremo con i lavori”. IL CONSORZIO PRESENTA LA SUA “APP” UFFICIALE PER SMARTPHONE E TABLET Bottiroli: “Uno strumento per proporre in modo nuovo e simpatico l’Oltrepo Pavese” di Oliviero Maggi Il mondo della vite e del vino cambia volto, strategie e modo di comunicare. Il direttore del Consorzio tutela vini Oltrepo Pavese, Emanuele Bottiroli, ha ideato e sviluppato la prima applicazione consortile per smartphone e tablet dell’universo Apple e Android. Da oggi tutte le curiosità sui vini dell’Oltrepo saranno sempre in tasca di appassionati ed enocuriosi, in Italia e nel mondo. L’applicazione, corredata da una sezione in inglese, consente di conoscere l’Oltrepo del vino, di non perdere nessuno degli appuntamenti in agenda, di sapere dove sono i produttori, di seguire in tempo reale l’attività del Consorzio sui social network, di collegarsi con un dito al sito del Centro Riccagioia e di Terre Diverse, oltre che di ammirare tante fotografie del territorio. Completano l’applicazione la possibilità di chiamare il Consorzio premendo un tasto, di scrivere agli uffici per richiedere informazioni e le notifiche “push”, che permetteranno di ar- rivare in tempo reale al lancio di aggiornamenti sui display dei cellulari. “Ci prepariamo a Expo Milano 2015 - spiega Bottiroli -. Abbiamo uno strumento in più per proporre in modo nuovo, simpatico e accattivante l’Oltrepo a un pubblico italiano ed internazionale. La sfida è quella di arrivare ai giovani per guidarli alla scoperta di una zona che fa qualità, vini da lungo affinamento e ottimi spumanti Pinot nero Metodo Classico e Metodo Charmat”. Tutto questo è solo l’inizio di un percorso destinato ad ampliarsi: “L’app diventerà uno strumento di promozione nazionale ed internazionale per tutte le aziende consorziate – prosegue Bottiroli -. L’amplieremo presto con una guida ad alberghi, bar e ristoranti che propongono in prevalenza e con il dovuto riguardo i vini dell’Oltrepo Pavese. Il nostro è un territorio che può esprimere, da solo, un’intera carta dei vini. A breve chi sceglie i nostri produttori avrà una grande visibilità in più. Inutile piangere ogni anno in tempo di vendemmia perché calano i prezzi e il mercato non sempre tira. Le rivoluzioni partono da ciò che si fa tra una vendemmia e l’altra. Vale anche per il Consorzio, per questo innoviamo”. il Periodico 40 OTTOBRE 2014 OLTREPO E’ STATA INTITOLATA ALL’ITALIA LA NUOVA PIAZZA ALLE SPALLE DEL MUNICIPIO di Sensale: “Questo è un momento storico per la comunità di Torricella Verzate” Oliviero Maggi Grande festa a Torricella Verzate per l’inaugurazione, nei giorni scorsi, della rinnovata piazza alle spalle del municipio. Lo spazio è stato intitolato all’Italia. La cerimonia di inaugurazione si è svolta in un clima di grande gioia per tutta la comunità, felice di aver ritrovato una piazza dove poter trascorrere il tempo: insieme al sindaco Marco Sensale, erano presenti il vescovo di Tortona, Martino Canessa, il Prefetto di Pavia, Peg Strano Materia, il presidente della Provincia, Daniele Bosone, il consigliere regionale Giuseppe Villani, autorità civili e militari, numerosi cittadini e sindaci della zona, i rappresentanti delle associazioni, tra cui il generale degli alpini, Vittorio Biondi. Dopo l’alzabandiera e la deposizione della corona ai piedi del monumento ai caduti, che è stato recuperato e posto al centro dell’area, il vescovo ha impartito la benedizione: “Questa piazza è il frutto dell’impegno del sindaco e dell’amministrazione comunale, nonostante le difficoltà economiche che colpiscono i Comuni – ha affermato monsignor Canessa -. Ma ogni paese ha bisogno della sua piazza, come punto di raccolta e per momenti di festa”. Il Prefetto ha poi scoperto la targa: “La piazza è la casa di tutti i cittadini ed è importante averla intitolata all’Italia, la nostra nazione – ha affermato –. Un plauso va al sindaco, che ha creduto davvero in quello che stava facendo, sempre al servizio dei cittadini, senza distinzioni politiche. Mi auguro che questa piazza possa essere luogo di crescita per i bambini del paese”. A seguire, il sindaco Marco Sensale ha voluto ringraziare tutti i soggetti che hanno contribuito alla realizzazione del progetto: “Questo è un momento storico per la comunità di Torricella – ha ricordato il primo cittadino – che finalmente torna ad avere un centro vitale. Come dico sempre un Comune non può dirsi tale senza una piazza. Questa inaugurazione dimostra che i tanti sforzi fatti in questi anni non sono stati vani”. I lavori, iniziati nel maggio del 2010 e costati 382 mila euro, hanno riguardato l’eliminazione delle barriere architettoniche per gli uffici comunali, l’adeguamento dei locali che ora ospitano l’ufficio postale, l’ambulatorio medico, il dispensario farmaceutico, l’Auser, la riqualificazione della piazza con l’illuminazione a led, il Wi-fi libero, la videosorveglianza, sia sulla piazza che nell’ufficio postale. Ma non è stato facile arrivate alla fine del progetto: “I tempi si sono prolungati per l’inadempienza della prima ditta incaricata che abbiamo dovuto sostituire a cantiere già avviato – ha continuato Sensale -. L’intervento più importante è stato quello di rendere accessibile l’ufficio postale e riqualificare i locali dell’ambulatorio. Ora le stanze sono tutte sullo stesso piano, mentre gli uffici comunali sono al piano superiore, ma comodamente raggiungibili con l’ascensore. Grazie a questa nuova disposizione, siamo inoltre riusciti a convincere le Poste a non chiudere l’ufficio e addirittura a tenerlo aperto tutta la settimana, sabato compreso”. Il consigliere Giuseppe Villani, in chiusura, ha ricordato l’importanza della sinergia tra enti locali, soggetti privati e associazioni di volontariato: “La piazza è un vero e proprio luogo di democrazia – ha dichiarato -. Questo intervento dimostra le grandi potenzialità della rete degli enti locali, che la Regione ha il compito di sostenere. Inoltre è particolarmente significativo questo rapporto tra pubblico, privato e mondo dell’associazionismo che permette di raggiungere grandi risultati”. Al termine degli interventi e dopo una visita ai nuovi locali, le autorità, a cui si è aggiunto il presidente della Provincia, Daniele Bosone, si sono spostate al centro polifunzionale di via Roma, anch’esso recuperato nei mesi scorsi. I locali, che ospitano le attività della Pro loco e delle associazioni, è stato intitolato ufficialmente a Carlo Boatti, fondatore dell’azienda agricola “Monsupello” e grande promotore dei prodotti e delle bellezze del territorio. il Periodico OTTOBRE 2014 41 IL SINDACO DI MONTALTO PAVESE ILLUSTRA I PROGETTI FUTURI di Oliviero Maggi Dopo una lunga esperienza amministrativa come sindaco di Rocca De’ Giorgi, lo scorso maggio Angelo Villani ha deciso di candidarsi come sindaco di Montalto Pavese, vincendo le elezioni, alla guida della lista “Bene Comune” contro altri due sindaci, quello di Montalto, Marina Casarini, e quello di Ceranova, Roberto Crivelli. Le priorità della nuova amministrazione sono rivolte alla trasparenza dell’attività locale e alla massima partecipazione dei cittadini. Grande attenzione sarà riservata anche all’ambiente e al controllo del territorio. Senza dimenticare le potenzialità turistiche di Montalto, da sfruttare al massimo in vista di Expo 2015. Sindaco Villani, quali saranno le priorità della sua azione amministrativa? “Innanzitutto colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che ci hanno accordato fiducia e coloro che nel fare una scelta diversa saranno per noi di stimolo nel riuscire a convincerli con il nostro amministrare. Come anticipato durante la campagna elettorale i principi della nostra amministrazione sono basati su trasparenza, impegno e partecipazione, nell’intento di realizzare il “Bene Comune” di tutti e di ognuno”. Come avete intenzione di mettere in pratica questi principi? “Per attuare una vera partecipazione popolare da parte dei cittadini abbiamo individuato nuove forme e strumenti come consigli comunali aperti, consulte “tematiche”, incontri periodici con la cittadinanza su temi specifici già a partire da ottobre, pensando altresì a percorsi innovativi che utilizzino tecnologie e strumenti di comunicazione più vicini alle nuove generazioni. Nelle scorse settimane, ad esempio, abbiamo organizzato una riunione aperta a tutta la cittadinanza per spiegare le scelte riguardanti i tributi locali”. Cos’altro avete in cantiere? “Vogliamo far conoscere l’attività amministrativa, i progetti realizzati, le criticità incontrate, le possibi- lità di finanziamento regionali, statali, europee, ma anche le manifestazioni in programma, gli appuntamenti culturali e di svago o quant’altro possa essere di interesse per i cittadini sia attraverso un notiziario quadrimestrale sia attraverso il sito Internet comunale. All’inizio di agosto è uscito il primo numero di questo notiziario, con tutti i recapiti degli amministratori comunali e degli uffici a disposizione dei cittadini”. Senza dimenticare le problematiche del territorio. Qui come avete intenzione di muovervi? “Il territorio e l’ambiente sono due risorse importantissime per il nostro paese e pertanto devono essere il più possibile preservati. Sarà nostra cura gestire il territorio in modo attento e scrupoloso, in osservanza al Regolamento di Polizia Rurale, prevedendo, tra l’altro, la manutenzione costante dei fossi di scolo comunali, monitorando costantemente la situazione delle strade comunali e non, individuando le priorità OLTREPO Villani: “Montalto ha necessità di avere la nuova immagine di un paese verde” e pianificando interventi di manutenzione idonei (Piano delle priorità di intervento)”. Avete già in progetto alcuni lavori pubblici da realizzare? “Il settore delle opere pubbliche è quello che maggiormente dipende dal poter reperire finanziamenti a livello statale, regionale o provinciale. Massima attenzione verrà data a tutte le possibilità che verranno offerte così da poter riqualificare il patrimonio comunale (cimiteri, case popolari, centro sportivo, terreni, strade, edifici di utilizzo pubblico): abbiamo già individuato le diverse necessità e programmeremo interventi, compatibilmente con le risorse disponibili, cercando di eliminare le criticità e di incrementarne la funzionalità”. Prima si parlava di ambiente. Come preservare un gioiello territoriale come Montalto? “Montalto ha necessità di avere una nuova immagine come “paese verde”: per questo abbiamo in cantiere interventi sull’arredo urbano, per rendere più piacevole e fruibile il paese per chi ci abita e per chi ci arriva da turista. La riqualificazione del paese deve partire dal centro storico, arrivando poi a tutte le località periferiche, e sarà nostra cura incentivarla offrendo ai privati l’opportunità di attuare quanto previsto dal Piano di Governo del Territorio”. Sindaco Villani, come sfrutterete le opportunità di Expo per il vostro paese? “Promuovere Montalto e la sua immagine, significa promuovere il nostro territorio e i suoi prodotti, il vino in primis, attraverso manifestazioni che li valorizzino e che li facciano conoscere, sfruttando anche le occasioni che potranno arrivare da Expo2015. Senza dimenticare, infine, le nostre aziende e attività produttive, per il cui sviluppo è assolutamente indispensabile incoraggiare il potenziamento del servizio di telefonia mobile e la connessione Internet veloce, prevedendo anche una zona free Wi-Fi”. il Periodico OTTOBRE 2014 42 EVENTI INTERVISTA AL NEO PRESIDENTE GABRIELE SCABINI Ponte Nizza: la Pro loco al lavoro per dar vita a tanti eventi per il rilancio di Alessandro Disperati Abbiamo incontrato il neo presidente della Pro Loco di Ponte Nizza, Gabriele Scabini per fare un bilancio dell'attività della stagione estiva, per conoscere i programmi futuri e quelli più imminenti. Presidente Scabini, cominciamo a conoscere i personaggi che compongono la Pro Loco... "Oltre al sottoscritto ci cono Elisa Agosti, vice presidente; Eleonora Risi, segretaria, e quindi Elena Draghi, Matteo Lucchelli, Davide Mogni e Lara Tambornini". L'organigramma che cosa rappresenta? "In sostanza abbiamo cercato di creare un gruppo nuovo cercando di collaborare il più possibile con tutte le frazioni e per questo motivo ogni singola frazione è rappresentato nel direttivo. Inoltre nel corso della festa patronale del 30/31 agosto che ha ottenuto un bel successo, abbiamo avuto una forte collaborazione da parte di tutte le attività commerciali del Comune che hanno contribuito alla riuscita della manifestazione. Per questo motivo voglio ringraziare tutti coloro che hanno collaborato e in particolare Il presidente Gabriele Scabini coloro che da anni portano avanti la festa di San Ponzo in modo ottimale. Il loro contributo è stato davvero prezioso". Quali saranno i prossimi appuntamenti che vi vedranno impegnati? "I prossimi appuntamenti sono la festa degli anziani che abbiamo messo in calendario per sabato 18 ottobre. Quindi il 19 ci sarà Ponte Nizza in piazza che speriamo di rilanciare con una massiccia presenza delle attività commerciali del territorio. Ci sarà poi la tradizionale polentata con il cinghiale e il gorgonzola e il mercato dell'artigianato e dell'enogastronomia locale". L'EVENTO ORGANIZZATO DALLA PRO LOCO Grande successo per la Fiera di San Damiano a Montesegale La XX Edizione della Fiera di San Damiano è stata molto più di una semplice rievocazione storica è stata la festa dei Montesegalesi che, rivivendo il passato, hanno sancito forte e chiara la propria identità, e si sono riappropriati di quelle "radici" che sono presupposto fondamentale di ogni comunità. Sul canovaccio degli avvenimenti principali i Prodotti tipici enogastronomici, l’artigianato, le tradizioni, gli antichi mestieri e i prodotti De.Co., coinvolgendo il visitatore che è diventato al tempo stesso testimone degli eventi e protagonista, confondendosi tra comparse in costume e sbandieratori. E poi le sedute di degustazione del salame di Varzi DOP, dei prodotti De.Co. e dei vini DOC e DOCG dell’Oltrepò Pavese con il Direttore del Consorzio di tutela del salame di Varzi DOP Annibale Bigoni e con il Cav. Carlo Aguzzi, grande sommelier d’Oltrepò, che hanno riempito la sala del camino del Castello per tutta la giornata. La Rievocazione storica, gli spettacoli dei cantastorie e degli abili sbandieratori senza dimenticare i duelli di spada ed il torneo degli arcieri Ardivestra ci hanno offerto la possibilità di immergerci per tutta la giornata nell'atmosfera del Medioevo in una scenografia di rara bellezza e caratterizzata dalla cura per i particolari. Bravissima, come sempre, la Compagnia teatrale Oltreunpo con i suoi Laboratori teatrali per ragazzi e bambini, grande cantiere creativo per creare interesse e far avvicinare i piccoli al mondo del teatro per scoprirne fascino, magia e segreti. E infine, la Mostra personale dello straordinario pittore Giuseppe Frascaroli: “La pittura della memoria” e la Mostra personale di Tullio Raffinetti: “Io e il ferro, una storia d’amore infinita” . Un’emozionante giornata alla scoperta di un Borgo Autentico. Tutto questo grazie alla sempre attiva Proloco Montesegale che ha lavorato alacremente, permettendo così che la XX Edizione della Fiera di San Damiano si rivelasse una sorpresa dopo l'altra, un'emozione continua. Quali sono gli obiettivi della Pro Loco? "Il nostro intento è quello di rilanciare gli aspetti commerciali e turistici del Comune attirando visitatori non solo dei Comuni limitrofi ma, approfittando di Expo 2015 anche di un pubblico più variegato". Le feste di questa estate come sono andate? "Direi discretamente bene. A partire dalla raviolata del 30/31 agosto che ha cambiato location portandola al centro del paese e questo ha contribuito indubbiamente al successo. E' per questo motivo che anche il mercatino del 19 ottobre verrà allestito in quest'area. Abbiamo poi, per il primo anno, organizzato un mercatino dell'artigianato nell'area antistante l'Eremo di Sant'Alberto di Butrio in occasione della festa patronale e anche in questo caso abbiamo avuto un buon riscontro". E per il 2015? "Alla fine dell'anno stileremo il calendario degli eventi per il 2015 e alle feste già menzionate cercheremo di aggiungere altre date ed altri eventi completamente nuovi nell'ottica di realizzare eventi culturali e non in grado di attirare tanti turisti. Inoltre cercheremo di incrementare le attrezzature a disposizione della Pro Loco in modo da essere assolutamente indipendenti e di collaborare sempre di più con altre realtà del territiorio". ALL'AUSER DI VOGHERA Varzi Viva propone un nuovo spettacolo teatrale La compagnia teatrale di Varzi Viva in collaborazione con l’Auser Voghera Filo D’Argento organizza, per Sabato 11 Ottobre alle 20,45 presso il Centro Auser (Ex Colonia Elioterapica) – Via Famiglia Cignoli a Voghera, la rappresentazione, a scopo benefico, della commedia dialettale varzese “ER PALTÓ MERICAN “. La compagnia teatrale si è impegnata a tenere in vita la tradizione della commedia dialettale varzese, con un testo divertente, arricchito di canti, balli dell’epoca rappresentata, per offrire all’amato pubblico uno spettacolo di memoria e di svago. La vicenda, ambientata nel 1939, evoca l’epoca degli emigranti, delle mondine, dei commercianti e del trenino della Voghera - Varzi, importante e pittoresco mezzo di comunicazione. Per la scenografia è stata una valida fonte di documentazione la monografia di Alessandro Disperati e Celestino Fossati “Il trenino della Valle Staffora”. Lo spettacolo, già rappresentato il 5 – 6 aprile, nel teatro della “ Fondazione San Germano” di Varzi, è gradevole, meritevole dell’attenzione non solo degli appassionati, ma anche dei giovani e di chi non ha familiarità con il dialetto, perché attraverso brani musicali, battute in italiano e in yankee, la comprensione è facilitata. L’invito è di partecipare numerosi. il Periodico OTTOBRE 2014 43 EDITO DA PRIMULA EDITORE DI GIORGIO MACELLARI di Serena Simula È stato presentato ufficialmente per la prima volta lo scorso 21 settembre al castello visconteo di Voghera il secondo libro di racconti firmato dall’avvocato penalista vogherese Gianni Valmori. Dal divertente titolo “I fusilli del bancarottiere” (Primula Edizioni, circa 130 pp, 15 euro, disponibile in tutte le librerie vogheresi), si tratta di un volumetto in cui il settantaduenne Valmori ha voluto inserire alcuni episodi (tutti reali, collezionati nella sua lunga carriera tra le aule di tribunale) che non avevano trovato spazio in “Sotto la toga....tutto”, uscito ben nove anni fa. Lo abbiamo intervistato per farci raccontare qualcosa in più sull’opera. Cominciamo dalla presentazione, che peraltro è stata un successo. Ha scelto lei la location? «No, per la verità l’idea è stata del mio editore Giorgio Macellari, il quale devo dire che non poteva scegliere luogo migliore: avendo cominciato ad esercitare nel 1964, infatti, ho avuto modo di frequentarlo a lungo quando ospitava ancora il carcere cittadino e alcune delle storie che racconto nel libro si sono svolte proprio lì dentro». E quanto al titolo? Cosa sono questi 'fusilli del bancarottiere'? «È una ricetta, un semplice modo di condire la pasta inventato in carcere da un mio vecchio cliente (il bancarottiere appunto) che poi ha cambiato vita decidendo di aprire un ristorante sulla riviera ligure. Nel libro è proprio mangiando un piatto di questi fusilli sulla terrazza del locale che mi riaffiorano alla mente vecchi ricordi, quelli che poi racconto nelle pagine seguenti». Che tipo di storie sono? «Sono racconti legati a tanti casi di cui mi sono oc- EVENTI Valmori presenta il suo secondo libro “I fusilli del bancarottiere” cupato negli anni e che riguardano principalmente omicidi, droga e prostituzione. Ai più giovani sembrerà strano, ma chi ha i capelli bianchi ricorderà come negli anni sessanta fosse fiorente a Voghera il mercato della prostituzione e quanti fatti criminali (dal contrabbando allo spaccio di cocaina fino anche ai duplici omicidi) esso abbia alimentato». Durate la presentazione ha parlato di come è cambiato il suo mestiere negli anni: oggi le piace meno? «Assolutamente sì, ed è questo il motivo per cui esercito sempre meno e scrivo sempre di più. Un tempo non solo era completamente diverso il codice penale (cambiato nell’89) ma diverso era anche il rapporto con i colleghi, con i giudici, con le forze dell’ordine. Un tempo i fusilli del bancarottiere li mangiavamo alle tre di notte finiti gli interrogatori attorno a un tavolo nelle cucine del carcere, cosa oggi come oggi assolutamente impensabile». Ha già qualcos’altro di pronto nel cassetto? «Sì, anche se ho intenzione di aspettare qualche tempo prima di pubblicarli: il primo è un libro di poesie, il secondo un’altra raccolta di racconti. Oltre a questi sto anche lavorando ad un romanzo noir che spero di finire presto». un libro su giuseppe malaspina Giovanna Murgia presenta la sua nuova opera: “Un fantasma a Varzi” di Serena Simula Un nuovo libro per raccontare la storia del “Pipòn” Giuseppe Malaspina, un nome che in valle Staffora ancora si sente pronunciare di tanto in tanto da qualche anziano appassionato di storia. L’oste varzese divenuto noto per essere stato l’ultimo condannato a morte per impiccagione nel Regno d’Italia è infatti colui attorno al quale ruota “Un fantasma a Varzi” (edito da “La Commerciale Borgogno”, 115 pp., 15 euro ma disponibile anche su kindle Amazon), ultimo libro firmato dalla scrittrice sarda (ma cresciuta a Bolzano e da anni residente a Rivanazzano) Giovanna Murgia. L’abbiamo intervistata in occasione della presentazione del volume che si è tenuta lo scorso 7 settembre al Casone di Varzi. Signora Murgia, questo è il secondo libro che lei dedica al caso di Giuseppe Malaspina (il primo, “Vicolo dietro le mura, Varzi” era uscito nel 2001 con lo pseudonimo di Chiara Mura): cosa la affascina di questa vicenda? «Innanzitutto l’ambientazione: Varzi è un borgo meraviglioso e fin dalla prima volta che ho camminato per i suoi vicoli mi è venuta voglia di utilizzarli come scenario per una bella storia. Quando mi sono rivolta alla comunità montana per sapere se ci fosse qualche fatto di cronaca da poter romanzare mi hanno raccontato la storia del Pipòn il quale, accusato di aver derubato e ucciso barbaramente una famiglia che abitava in un cascinale di Cà del Monte fu condanna- to a morte per impiccagione nel 1863. La faccendami incuriosì e più mi documentavo e più mi rendevo conto che qualcosa non quadrava...» Ci spieghi meglio... «La faccenda andò così: la signora Tamburelli entra un giorno nell’osteria del Pipòn e annuncia agli avventori presenti in sala che è riuscita a racimolare abbastanza denaro per poter pagare un volontario (all’epoca si poteva fare) che sostituisca suo figlio minore al servizio militare. Quella notte la signora Tamburelli, il figlio maggiore, la nuora e il nipotino vengono uccisi con degli attrezzi da lavoro e dalla casa spariscono oro, gioielli e (cosa che mi ha assai insospettita), dei preziosi fazzoletti di seta». Mi scusi ma in che modo i fazzoletti l’avrebbero insospettita? «In settantacinque anni di vita non ho mai incontrato un uomo che sappia riconoscere il valore dei fazzoletti di seta e non vedo come un oste rissoso che picchiava la moglie e aveva tentato di avviare un losco giro di donnine avrebbe potuto fare eccezione. Per quanto fosse un tipo poco raccomandabile i carabinieri non trovarono nulla della refurtiva a casa sua e questo conferma solo i miei sospetti che sia stata una donna a commettere il delitto». Quindi il libro ricostruisce il processo? «No, è un romanzo ambientato ai giorni nostri che vede indagare sul caso un’insegnante di educazione fisica un po’ sensitiva la quale riceve in eredità dalla nonna una casa da ristrutturare a Varzi,. Una volta giunta sul luogo si mette ad esplorare l’appartamento e nella vecchia cassaforte scopre qualcosa di veramente particolare...». il Periodico OTTOBRE 2014 44 EVENTI L'EVENTO E' ORGANIZZATO DALLA PRO LOCO Il 12 ottobre a Pietragavina va in scena la tradizionale Sagra della Castagna di Alessandro Disperati Domenica 12 ottobre 2014 torna, nella suggestiva cornice della Frazione di Pietragavina di Varzi, l’immancabile appuntamento con la "Sagra della Castagna", organizzata dall’Associazione Turistica "Pro Loco di Pietragavina", guidata da Massimo Guidi, che ha stilato anche FINO AL 22 OTTOBRE Allo Spazio 53 ecco i nudi di Silvana Sottotetti di per questa edizione un programma ricco di appuntamenti e d’intrattenimento. Una giornata in allegria tra vino, castagne e tanto altro che prenderà il via a partire dalle ore 9,30. Numerosi gli stand gastronomici dove sarà possibile gustare una gran quantità di prodotti tipici del territorio e della stagione. Saranno presenti numerose bancarelle e, ad allietare il tutto, punti ristoro, distribuzione di caldarroste abbrustolite al momento, musica dal vivo, balli, momenti di intrattenimento per adulti e bambini, estrazione della Lotteria a Premi e assegnazione della 'Castagna d’Oro', quale riconoscimento a favore di chi si è distinto per l’operoso e fattivo impegno profuso a favore della comunità. A pranzo è aperto lo storico ristorante 'Posta' di Oreste Centenaro dove poter assaporare le pietanze tipiche della cucina tradizionale. Da parte di tutti gli organizzatori, un caloroso invito a scoprire gli angoli più suggestivi, i profumi ed i sapori di questo paese che cerca di far conoscere, con questa manifestazione, il meglio di sé. Un appuntamento davvero da non perdere e che come sempre richiamerà il pubblico delle grandi occasioni. Serena Simula Non solo fotografia alla galleria "Spazio 53" di Voghera dove sabato 4 ottobre è stata inaugurata la mostra della pittrice vogherese Silvana Sottotetti dal titolo "Sessantasette nudi". Una mostra piuttosto estesa per i canoni della piccola galleria di Piazza Duomo il cui numero di opere non è però casuale: il 19 ottobre, infatti, l'artista compirà proprio sessantasette anni e l'esposizione è un regalo anche per lei oltre che per la città: «Ho voluto festeggiare così questo traguardo- ha spiegato la Sottotetti- perchè anche se sono una pittrice "onnivora" che non si tira indietro davanti a nessun soggetto, dipingere nudi mi ha dato e mi dà sempre tanta gioia. Nel nudo infatti non c’è solo anatomia, ma uno stato d’animo». Arrivata alla undicesima mostra personale (la prima nel 2006 al Centro Adolescere di Voghera, l'ultima ad aprile di quest'anno in Sala Pagano), la Sottotetti si è accostata tardi alla pittura (nel 2001) ma ha recuperato in fretta frequentando un corso E.D.A alla scuola media "G. Plana” di Voghera, quattro anni di Scuola Superiore degli Artefici e a tre anni di Scuola Libera del Nudo presso l'Accademia di Brera. I nudi, in particolare, sono uno dei sette soggetti (oltre ai temi religiosi, alle figure umane, ai ritratti, ai paesaggi, alle architetture, alle nature morte e agli animali) con cui si è cimentata in questi anni di pratica artistica, perfezionando con l'esercizio quotidiano quel tratto veloce e impressionista che la contraddistingue insieme all'uso originale del colore e ai fisici morbidi. «La forza insita nelle figure di Silvana Sottotetti - ha commentato il professor Massimo Zuppelli, titolare della Libera Cattedra del Nudo dell'Accademia di Brera- deriva dal portare all'estremo del significante il segno interpretativo, creando nella costruzione della figura come un'incisione, dove il gesto è inferto sul magma del colore. I suoi dipinti, specialmente i "nudi", non sono un rifugiarsi in una razionalità spaventata, ma la sintesi, quanto mai impressiva, di una realtà nel suo farsi dal profondo». La mostra, patrocinata dall'assessorato cultura del comune di Voghera e dall'Unicef (a cui sarà destinato il ricavato dalla vendita di alcune opere) sarà visitabile gratuitamente fino al 22 ottobre dal martedì al sabato dalle 9.30 alle 12 e dalle 16 alle 19 (domenica e lunedì su appuntamento). Info al 335 6356357 o al 331 4303251. IL 4 ottobre LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO Doppia festa a Poggio Ferrato Il 12 c'è la 'Festa d'autunno' di Alessandro Disperati Doppia festa quest'anno per Poggio Ferrato, la caratteristica località di Val di Nizza. Infatti oltre alla tradizionale Festa d'Autunno che andrà in scena domenica 12 ottobre è anche in programma la presentazione del libro dal titolo 'Poggio Ferrato e dintorni' che verrà presentato oggi (sabato 4 ottobre) alle ore 16 presso la sala dell'ex ristorante 'Pernice rossa' a Poggio Ferrato. per l'occasione saranno presenti il professor Alessandro Schiavi, docente dell'Università Cattolica di Milano, il professor Giuseppe Polimeni dell'Università di Pavia nonchè le autorià del territorio e della Provincia. Il tutto è organizzato come sempre dall'Associazione Culturale 'Amici di Poggio Ferrato'. E abbiamo incontrato il presidente, Gigi Casarini che ci illustra il programma della festa in programma il 12 ottobre. "La nostra Associazione Culturale “Amici del Poggio Ferrato” vuole prepararsi a questo evento del 12 ottobre prossimo con il massimo impegno organizzativo perché vogliamo offrire al turista una giornata dove sarà possibile immergersi nella tradizione di questo territorio degustando i prodotti tipici di questa stagione come la polenta con il cinghiale, la salsiccia con i funghi, il salame, le fumanti caldarroste e le tipiche schite. Accompagneranno il visitatore numerose bancarelle di prodotti locali, di artigianato e di antiquariato. Saranno allestite alcune mostre; di pittura, di strumenti musicali, una mostra sul territorio, foto e auto d’epoca, e, per la prima volta anche una piccola esposizione di ass-cars (carrettini). Intrattenimenti in musica con artisti di strada, il gruppo corale folcloristico Val Curone e con il trio “I Milliori” di Lorenzo Barruzza. Non mancheranno giochi popolari come la gara di taglio a coppie con il “resgon” giochi per bambini e l’esibizione degli arcieri della Valle Ardivestra che vedrà la partecipazione straordinaria di Mauro Nespoli, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Londra. Il castello di Oramala aprirà le La copertina del libro di Poggio Ferrato sue porte al pubblico per visite guidate a cura dell’Associazione “Lo Spino Fiorito” per l’occasione verrà attivato un servizio navetta. Una giornata straordinaria dunque per celebrare vent’anni di storia di questa terra,raccontati attraverso le sue usanze, tradizioni e i sui prodotti". Per tutta la giornata dunque sarà festa grande a Poggio Ferrato con numerosi stand e tantissime iniziative. Insomma un appuntamento davvero da non perdere. il Periodico Trentatreesima mostra allo Spazio 53 45 di Bruna Spalla Lozza La fotografia, quando nasce dallo scatto senza filtri che la modifichino, è specchio della realtà. È in questo suo essere il mantenimento di un ruolo sociale di rilievo che non si fiacca a fronte della velocità con cui oggi i principali mezzi di comunicazione ci raggiungono. Testimone ne è stato il giovane fotografo freelance, nato a Pavia, Francesco Bruciamonti che si occupa di cronaca, automotive e reportages. Il primo di questi “Due sguardi su Baku” – parte delle fotografie è stata pubblicata sul blog del Corriere della Sera “Le persone e la dignità” – è stato oggetto di una mostra patrocinata dal Comune di Voghera – Assessorato alla Cultura - . Presentata alla galleria Spazio 53 dal 6 al 27 settembre, è stata accolta con vivo interesse. Se ne è occupato il team formato dal presidente Arnaldo Calanca, dal vicepresidente Guido Colla, dal meteomarker Pierpaolo Cigagna, dai consiglieri Massimo Sartirana e Renzo Basora, stimato critico d’arte in veste di illustratore. La mostra racconta per immagini a colori, che l’autore predilige perché a suo dire mezzo migliore per documentare ciò che è nell’intento del fotografo desideroso di completezza, uno spaccato di realtà distanti di Baku, capitale, più grande città e più grande porto dell’Azerbaigian e di tutto il Caucaso. Il reportage trasmette ciò che le periferie e i centri storici gli andavano raccontando nel momento degli scatti, documentando tradizioni, stili di vita, culture sociali: con i falò di spazzatura usati come gesti beneaugurali dai poveri e con i fuochi d’artificio dei ricchi, incarnazione dell’opulenza. Le immagini di cittadini occupati nei preparativi per il Novruz - tradizionale ricorrenza che celebra il nuovo anno e ricorre il 20 marzo o il 22, venendo di fatto a coincidere con l’equinozio di primavera - hanno fatto emergere dati importanti. Il fotoreporter è riuscito a dare risalto al lato umano delle persone anche durante la preparazione di piatti tradizionali, nel momento di una danza tipica, nell’impegno di suonare strumenti musicali, nei momenti del rilassamento. Tutto ciò è riuscito a fare emergere il modo di vivere. Le sue spiegazioni lo facevano immaginare appostato per trasmettere, anche con uno scatto, il carattere orgoglioso e timido di questo popolo con le sue differenze tra periferia e centro. Nelle due tradizioni, imposte dal Governo, dei ricchi e dei poveri, la macchina fotografica di Bruciamonti ha saputo bloccare gli attimi della realtà e delle cose da apprezzare: come la zucca, le erbe aromatiche, la carne in cucina, il modo di giocare pesante a domino, lo spazio dato all’apparenza, come il possedere una macchina anche da parte degli abitanti della periferia brutta e sporca. L’inaugurazione della mostra ha avuto come relatori l’Assessore Giuseppe Carbone molto incuriosito per la bellezza e l’obiettività delle fotografie; Arnaldo Calanca, il cui impegno è ogni volta encomiabile, am- TAGLIO DEL NASTRO ALLE ORE 11 CON IL SINDACO FRANZA EVENTI Ecco il primo reportage di Francesco Bruciamonti OTTOBRE 2014 mirato davanti a ciò che anche la giovinezza può dare alla cultura con scatti curiosi e precisi. A Pierpaolo Cigagna va il merito di aver ripreso l’evento, mentre Renzo Basora ha puntualizzato l’interesse che deriva da una mostra quando gli scatti riescono a raccontare anche ciò che si cela all’evidenza, avendo soprattutto a cuore l’uomo nella sua totalità. A questo proposito sono da sottolineare due fotografie: una raffigurante un ospedale, l’altra un bimbo a spasso con il padre. Sembrano quasi parlare, addirittura urlare il problema dell’aborto selettivo, fenomeno diffuso nel Paese, a eliminare le “inutili” figlie femmine e a procreare solo figli maschi. La sensibilità del fotoreporter ha evitato di esporre immagini documento. È stato visto con interesse, oltre al gradimento, il buffet a base di cibi locali di Baku. Il 12 ottobre a Bagnaria andrà in scena la 32esima edizione della festa della mela di Alessandro Disperati La Giornata della Mela, giunta quest’anno alla 32^ edizione verrà inaugurata dal Sindaco, Mattia Franza alle ore 11.00 con la benedizione del Parroco di Don Gianluca Vernetti e la presenza di autorità locali e regionali. La manifestazione prevede la vendita promozionale di Mele, prodotto tipico a cui è dedicata la manifestazione, da parte dei produttori locali nel Mercato Ortofrutticolo ubicato nella Piazza A Moro di Bagnaria. Ai visitatori che acquisteranno il prelibato e gustoso frutto presso il mercato ortofrutticolo verranno consegnati i tagliandi per l’estrazione di premi (30 kg di mele ciascuno). L’estrazione avrà luogo alle ore 18.00. Durante tutto l’arco della giornata venditori am- bulanti di prodotti tipici enogastronomici locali e di generi vari animeranno un mercatino che si terrà nelle immediate vicinanze del Mercato Ortofrutticolo mentre la ProLoco locale a pranzo preparerà un’ottima polenta con salamino o zola accompagnata da un bicchiere di vino d’Oltrepò, il tutto accompagnato per tutto il pomeriggio dalla musica di “Ermanno”. Sempre all’interno dell’area fieristica sarà allestita una mostra fotografica sul trenino dell’ex ferrovia Voghera-Varzi a cura di Primula Editore e di Alessandro Disperati. I ristoranti ubicati nel Comune inseriranno nei loro menù del giorno, piatti a base di Mele. Infine sarà possibile partecipare ad un escursione guidata di tipo naturalistico curata dalle associazioni locali operanti nel settore. MOTORI il Periodico 46 AUTO, RALLY ED IMMAGINE: QUALE FUTURO? Il mercato dell’auto, il rally e l’immagine aziendale – in ogni sua forma – stanno attraversando un periodo di forte crisi dovuto principalmente al difficile momento economico, le Case costruttrici infatti sono sottoposte ad una fortissima concorrenza e subendo negli ultimi anni una consistente riduzione dei margini di profitto hanno cercato tra esse stesse collaborazioni di vario tipo sia per abbassare i costi sia per migliorare il proprio sistema di produzione. La permanenza sul mercato inoltre è sempre più instabile e risulta difficile collocare le migliaia di vetture prodotte ogni giorno. L’ascesa di nuovi Paesi come Cina ed Indi,a pur rappresentando un’ottima potenziale opportunità per acquisire nuovi clienti si potrebbe mostrare nel contempo un temibile concorrente per i nostri mercati nella produzione e vendita di automobili. Il rally, fin dalle sue origini agli inizi del 1900, ha sempre avuto lo scopo di collaudare, migliorare e pubblicizzare automobili. Infatti gli stessi Bernardi e Ford appoggiarono questo sport proprio per testare e diffondere le loro vetture. Bernardi, inventore assoluto dell’automobile, partecipò e vinse molte competizioni con le “vetturette” che egli costruiva, mentre Ford, personaggio chiave per la produzione in serie delle automobili, aveva notato che gareggiando con un esemplare del suo marchio tutti i modelli ad esso legati beneficiavano di importante pubblicità. Il rally pertanto svolse (e nel tempo continuò a farlo) la funzione di veicolo promozionale grazie alla forte identificazione del pubblico nei piloti e nelle vetture molto simili a quelle proposte in commercio. In questi ultimi anni si è assistito ad un declino di questa specialità per due ordini di motivi: i costi e l’ostilità della società. Da una parte regolamenti sempre più sofisticati hanno portato alla costruzione di vetture estremamente costose che hanno impedito la permanenza di Case poco facoltose nei campionati di vertice, dall’altra parte la collettività civile tollera sempre con più difficoltà i disagi creati dall’intera organizzazione di un rally (la chiusura delle strade, il rumore delle vetture, l’aumento della circolazione, i problemi legati alla sicurezza di abitanti e spettatori…). Le industrie automobilistiche, inoltre stanno producendo sempre più auto simili, con un progressivo calo di differenziazione poiché gli enormi costi fissi legati alla progettazione e costruzione delle componenti di una vettura costringono le Case ad utilizzare parti comuni. Infatti in alcuni segmenti le automobili hanno le medesime linee e caratteristiche rendendo pertanto difficoltosa la percezione degli elementi di identità aziendale. Inoltre la pubblicità con la quale le aziende cercano di raggiungere i clienti è considerata sempre più invasiva e la comunicazione che le imprese progettano per sedimentare il loro marchio nella mente del consumatore (spot televisivi, pubblicità sui giornali… ) fatica ad avere successo. Come coniugare a questo punto la rinascita e la sopravvivenza del rally? Si dovrebbero innanzitutto modificare i regolamenti, poiché i costi legati alla preparazione delle vetture sono aumentati in maniera esponenziale con il passare degli anni. Per incentivare i produttori a partecipare ai rally si dovrebbero scrivere norme che limitino le modifiche apportate alle auto di serie utilizzate come base, in modo tale da evitare investimenti onerosi e proibitivi per un settore già in difficoltà finanziaria. Inoltre in questo momento le auto da rally possono essere omologate presso la Federazione Internazionale (FIA) solo dalle case costruttrici e prodotte solo da quest’ultime o da loro succursali o affiliati, in buona sostanza se un a casa costruttrice non vuole omologare una vettura, nessuno può farla correre nei rally, anche se quella vettura potrebbe competere. Invece sarebbe molto più semplice ed incentivante che qualsiasi privatopreparatore di macchine rally, potesse, comperando semplicemente la macchina di serie, preparare la vettura da gara, apportando le modifiche prescritte nei regolamenti per quella categoria di vetture, in questo modo si abbasserebbero di molto i costi e si creerebbe un movimento sportivo–economico di più ampio respiro. Non esistono controindicazioni per fare VOLKSWAGEN POLO STRADALE OTTOBRE 2014 questo, perché vale la pena sottolineare che prima di ogni rally, le vetture devono essere sottoposte a verifica tecnica, pertanto se una vettura non è conforme ai regolamenti non può iniziare la gara, quindi una vettura potrebbe essere preparata da chiunque, purchè venga fatto secondo i regolamenti. Oltretutto questa soluzione sarebbe fondamentale per garantire l’identificazione con il pubblico, elemento necessario per stimolare le vendite. Per quel che riguarda l’attrito a livello sociale si dovrebbe far si che i rally fossero una festa, uno show, questo per ampliare il bacino d’utenza degli spettatori, oggi purtroppo i rally hanno regolamenti talmente complicati e farraginosi che solamente i “super appassionati” e gli addetti ai lavori capiscono in modo compiuto il funzionamento ed il risultato di una gara. Si deve, inoltre, sottolineare che il rally è potenzialmente pericoloso, come qualsiasi gara motoristica, ma è pericoloso solo qualora non vengano rispettate le direttive di posizionamento previste dalle autorità e dagli organizzatori, le indicazioni dei commissari (soggetti incaricati di gestire il pubblico) e le normali regole civiche di buon senso. Per facilitare la buona condotta degli spettatori gli organizzatori dovrebbero essere più severi nel far rispettare dal pubblico le zone dove è permesso assistere alle prove speciali, delimitandole con apposite segnalazioni, come del resto si fa in numerosi paese del nord europa, dove le zone consentite al pubblico sono recintate da “fettuccie” e solo in quelle zone il pubblico può assistere alla gara, nel contempo bisognerebbe informare meglio tramite volantini, prima di ogni gara, quali sono le esclusive zone dove si può assistere al rally. Facendo partecipare le vetture preparate da chiunque ne abbia la competenza e la voglia, in accordo ai regolamenti, non solo si spingerebbero le vendite delle stesse ma si potrebbe in tal modo costruire l’immagine vincente e sportiva dell’azienda, permettendo ai preparatori privati di preparare un’auto da rally si potrebbe dunque rivitalizzare il mercato dell’auto, ripristinare l’importanza del rally come sport e anche rinvigorire l’immagine aziendale delle case costruttrici. VOLKSWAGEN POLO WRC - RALLY il Periodico 47 ECCO I PRIMI VOTI DEGLI ALLENATORI AI GIOCATORI DI PRIMA E SECONDA CAT. OTTOBRE 2014 SPORT GRANDE INZIO PER I GRANATA IN VETTA ALLA CLASSIFICA il Periodico OTTOBRE 2014 48 SPORT PARLA IL PRESIDENTE GIANCARLO FRANCHINI Adolescere Rivanazzano sugli scudi "Puntiamo a far crescere il vivaio" di Alessandro Disperati Adolescere Rivanazzano è un'isola felice del volley oltrepadano. E ne parliamo con il presidente del club termale, Giancarlo Franchini. Che esordisce così: "Non finiremo mai di ringraziare l’amministrazione comunale di Rivanazzano per i lavori svolti in palestra che hanno dato maggior lustro anche alla nostra società...", gongola il presidente della Cester & Co. Rivanazzano Volley. La società oltrepadana, sta per inziare la nuova stagione sportiva con grande entusiasmo. Il Presidente Giancarlo Franchini ringrazia l’Amministrazione Comunale per come è stata abbellita la palestra. "Si, non finiremo mai di ringraziare l’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Romano Ferrari per i lavori fatti in palestra. Adesso giocheremo in una struttura completamente antisismica, e grazie agli abbellimenti e al rifacimento completo del fondo, penso che tutte le società sportive che vengono a Rivanazzano ci invidieranno. Grazie e grazie ancora all’Amministrazione per il modo in cui ci è vicina". E per quanto riguarda i campionati? "Stiamo aspettando l’inizio dei campionati con le squadre Regionali costruite in sinergia con Adolescere. L’allenatore della serie C è Claudio Bravuzzo. L’entusiasmo dopo il terzo posto dell’anno scorso è molto elevato e, considerato che la squadra è la stessa, speriamo di fare bene. Per quanto riguarda la serie D la squadra allenata da Antonio Morabito è formata da atlete giovanissime per la categoria. Ma la nostra è una scommessa, e lo scopo non è vincere, ma far crescere le ragazze. Non dimentichiamoci comunque che siamo i vice campioni provinciali in carica under 18 femminile". A proposito di giovani, come va il vivaio? "Abbiamo una squadra di seconda divisione, allenata da Luca Ceccarelli, secondo me competitiva e con grossi margini di crescita. Puntiamo molto poi sulla squadra giovanile under 12, allenata da Ilaria Barbieri, e sulle under 13 e under 14 e under 16 , (che disputerà il doppio campionato provinciale di seconda divisione), tutte allenate da Alessandra Beccaria, che a sua volta sarà affiancata come allenatrici dalle new entry Valeria Sala e Manuela Borin. Il direttore Sportivo è Claudio Maggi". E per chi deve cominciare con la pallavolo? "E’ nelle fasce più giovani, dai dieci anni in giù, che stanno arrivandoci un sacco di adesioni. Penso che questa sia la dimostrazione più tangibile di come stiamo lavorando bene sul giovanile. Questi risultati sono una bella vetrina per chi si affaccia al mondo della pallavolo, perchè un genitore che iscrive la ragazza al mini volley, vede un futuro nello sport che pratichiamo, con allenatori tutti qualificati e preparati. Il Minivolley sarà seguito da Jhon Porri e Mattia Domenichella, il superminivolley da Marco Maspero, Valeria Sala, e Francesca Raiola". A proposito di giovani, una vostra ragazza ha appena spiccato il volo. "Si, Elisa Zarri, classe 2001, è appena stata chiamata dall’Orago per disputare il campionato nazionale under 14. Non dimentichiamoci che l’Orago è da anni Campione d’Italia in quasi tutte le categorie giovanili. E’ un buon segnale e una grossa gioia per noi che investiamo tanto nel settore giovanile. Ed è anche una grossa soddisfazione per i nostri allenatori i quali crescono ragazze che poi arrivano ad alti livelli come in passato Anna Gray". A PREGOLA LA PRESENTAZIONE IL 18 OTTOBRE Ecco il libro "Giovanni Alberti Campione discreto" Ecco il libro su Giovanni Alberti. Lo ha scritto Piero Ventura e sarà presentato sabato 18 ottobre alle ore 17 presso il Park Hotel Olimpia di Pregola. Come sottolinea Maddalena Alberti "Grazie al prezioso lavoro dell'amico Piero Ventura, siamo riusciti a realizzare un desiderio nutrito da tempo: dare il giusto riconoscimento ai meriti sportivi di un uomo che ha contribuito a scrivere una pagina significativa dell'automobilismo agonistico, attraverso mezzo secolo di storia italiana, Giovanni Alberti". E sabato 18 ottobre dunque la famiglia Alberti presenterà questa preziosa opera dal titolo "Giovanni Alberti. Il Campione discreto". OTTOBRE 2014 49 UN RAGAZZO DI 34 ANNI ALLA CONQUISTA DEL FITNESS di Valentina Villani Intervistiamo Francesco Fiocchi, ideatore di una nuova disciplina sportiva: lo Spartan System. Spartan, un nome epico: ma in realtà di cosa si tratta? “Lo Spartan System trae ispirazione dal mondo greco: gli spartani infatti, furono i primi a praticare allenamenti a corpo libero; da sempre “spartano”simboleggia qualcosa di semplice, crudo, essenziale come gli abitanti dell’epica cittadina greca, famosi per la loro vita morigerata e per essere persone molto prestanti sia dal punto di vista morale che fisico”. In sostanza come funziona? “E’ un’attività basata sull’utilizzo solo del proprio corpo, non richiede nessun tipo di attrezzatura ed è applicabile in qualsiasi contesto, è un sistema integrato muscolare e cardiovascolare finalizzato al miglioramento delle singole capacità di forza, resistenza, elasticità, velocità e possiede una gamma motoria di circa 500 esercizi a corpo libero. L’idea dello Spartan nasce inizialmente da una mia necessità, ero un personal trainer, forse un po’ stufo di applicare le mie conoscenze basandomi solo su insegnamenti che venivano dettati da altre persone, era venuta meno la capacità dell’estro creativo e non sentivo gratificazioni da un punto di vista morale nello svolgere questo tipo di attività. Decisi così di abbandonare il discorso del personal trainer standard e puntare sulla creazione di un mio sistema personalizzato che cercasse di fare cultura; parallelamente, per lavoro, ero costretto a muovermi spesso e non sempre potevo trovare una palestra che mi garantisse di allenarmi costantemente. Avevo bisogno di qualcosa che mi desse la possibilità di farlo ovunque, dal balcone, al giardino, alla piazza o più semplicemente una stanza: così ho partorito quest’idea”. Dove è nato il suo progetto? “Da lì il passo è stato breve: attraverso un protocollo, con la sede vogherese della Facoltà di Scienze Motorie dell’ Università degli Studi di Pavia, è nato un progetto a carattere scientifico: sono stati selezionati quaranta soggetti, uomini e donne, e testati attraverso tabelle di lavoro standardizzate dello Spartan System per circa tre mesi; i dati ottenuti sono stati molto incoraggianti. Abbiamo quindi pensato di sviluppare il progetto anche a livello di corsi collettivi,e successivamente, alla formazione di personale qualificato: a distanza di due anni contiamo sul territorio circa una cinquantina di istruttori certificati e quindici palestre che svolgono l’attività dello Spartan diffuse soprattutto nel nord Italia e con centri anche a Roma, in Toscana e nel sud Italia”. Il 29 settembre ha inaugurato il suo centro funzionale a Retorbido: può dirci qualcosa di più? “Partiamo dal concetto di funzionale: funzionale è un qualcosa che esplica una funzione, si traduce quindi nel raggiungimento di un determinato obiettivo. Quest’obiettivo è cercare di ritornare ad utilizzare il corpo con i movimenti primordiali dell’uomo, che purtroppo si sono andati a perdere nel tempo, ovvero: lanciare, spingere, trazionare, sollevare, rotolare e così via, cercando di riprodurre gesti della quotidianità con lo scopo di migliorare il benessere psicofisico di un soggetto. Ovviamente, il nostro centro non sarà dedicato alla sola disciplina dello Spartan,che rimane comunque il nostro “faro guida”, ma a tutta una serie di allenamenti dall’ utilizzo del kettlebell alla slam ball, dagli elastici alla borsa bulgara. Ultimo ma non meno importante il cosiddetto functional system, un allenamento basato su circuiti dove vengono utilizzati strumenti e mezzi diciamo... originali”. Cosa intende per originali? E’ il caso di dire “spazio alla fantasia”, ci spieghi meglio cosa si è inventato... “Strumenti originali si, ma solo in una palestra. In realtà abbiamo attinto dalla vita di tutti i giorni, trasformando oggetti della quotidianità in veri e propri SPORT Dall’antica Grecia arriva a Retorbido lo Spartan System DIVERTIMENTO il Periodico attrezzi specifici per allenamenti: per esempio ceste per l’uva zavorrate con ghiaia per trazioni o spinte, mazzette da muratore, pneumatici, cubi artigianali in legno per il potenziamento degli arti inferiori, sacchi di juta da caffè riempiti di sassi all’interno, insomma, quello che si dice “minima spesa massima resa”. In un mondo dove la sedentarietà ed il cibo spazzatura la fanno da padroni, quanto sono importanti per il nostro benessere attività sportiva ed alimentazione? “Viviamo in un epoca dove per spostarsi si usano solo mezzi, il lavoro è spesso sedentario e l’offerta presenta quasi sempre cibi poco sani, per tentare di riparare ai danni si ricorre spesso al fai da te: le diete drastiche, i prodotti dimagranti e tutto ciò che presenta risultati in breve tempo, all’apparenza miracolosi, sono nocivi per il nostro corpo e possono provocare danni anche molto gravi. Alimentazione e sport sono due aspetti strettamente correlati, non ci può essere una dicotomia tra le due componenti, è bene nutrirsi in modo sano e fare attività fisica per investire sul proprio corpo attuando un processo di totale benessere psico-fisico”. So che è docente per Università di Pavia e Federazione italiana del Fitness: cosa si prova ad aver raggiunto tutti questi traguardi? Qual è il suo obiettivo principale? “Paraddossalmente il tutto è correlato allo Spartan: mi sono laureato in Scienze Motorie e sono diventato un personal trainer, di pari passo con il mio lavoro e con la diffusione dello Spartan System ho avuto anche la possibilità di confrontarmi con altre persone ed altre scuole di pensiero, mi è stata data l’opportunità di poter entrare a far parte della Federazione Italiana del Fitness, che ad oggi è l’organo più rappresentativo nell’ambito dello sport a livello italiano. In quest’ultimo anno parallelamente sono docente seminarista all’Università di Pavia dove insegno metodologia a carattere funzionale presso la facoltà di Scienze Motorie. Il mio obiettivo primario non è legato solo all’aspetto economico: mi preme fare cultura, cercare di trasmettere una passione alle persone, incoraggiarli a credere in se stessi poichè ritengo che lo sport sia un elemento paritetico a ciò che accade nella vita di tutti i giorni. Volere è potere, lo sport come la vita è sacrificio, sudore e fatica: io l’ho vissuto in prima persona in questi due anni. Ho creduto in un idea, l’ho sviluppata e non ho mai mollato, e credo che già questo possa considerarsi un buon successo indipendentemente da tutto; la soddisfazione è il motore veicolante nella vita di una persona, un uomo realizzato è sicuramente un uomo felice”. Concludendo, per conoscere lo Spartan più da vicino: ci dia qualche coordinata. Nel nostro centro funzionale a Retorbido, daremo la possibilità, a chiunque fosse interessato di provare i nostri corsi. Al sabato inoltre, è possibile svolgere dei test specifici sulla mobilità articolare, sulla forza e sulla resistenza per andare a comprendere in maniera soggettiva le problematiche sia posturali ma anche condizionali e poter lavorare in maniera mirata sul singolo soggetto il tutto abbinato a consigli sull’alimentazione”. il Periodico 50 OTTOBRE 2014 SPORT VIA ALLA STAGIONE 2014/2015 DELLA PALLACANESTRO FEMMINILE BRONI ‘93 Sacchi: “Sono mesi che stiamo lavorando, abbiamo voglia di iniziare” di Oliviero Maggi È iniziata ufficialmente la nuova stagione 2014/2015 per la Omc Broni guidata da coach ‘Cico’ Sacchi. Nei giorni scorsi, al PalaBrera di Broni, la squadra di pallacanestro femminile si è radunata, alla presenza di tantissimi tifosi del gruppo “Viking Broni”, striscioni appesi, foto di rito, interviste e tanto entusiasmo da parte di tutti. A fare gli onori di casa il dirigente responsabile Gianluca Caraffini che ha tenuto il discorso di inizio anno in una conferenza stampa allestita per i vari media presenti. È toccato poi a Cico Sacchi spiegare il mese di preparazione in vista dell’esordio in A2 del 11 ottobre. “Il fatto di essere qua oggi è fantastico, una cosa unica – spiega coach Sacchi –. Erano mesi che stavamo lavorando a questo progetto. Tante persone hanno contribuito alla realizzazione di quello che vediamo in questo momento. E’ bello poi ritrovare certe facce, certe giocatrici, ho veramente voglia di iniziare! Nei giorni scorsi le ragazze hanno avuto modo di incontrare lo staff tecnico (Alessio Firullo, preparatore atletico e Paolo Peraro, vice allenatore) che personalmente conosco da tempo e sono lusingato che abbiano accettato di seguirmi in questa avventura”. Tra le conferme più attese della passata stagione c’è Arianna Zampieri, che è stata scelta come neo capitana: “E’ un ruolo nuovo per me quello del capitano - spiega l’ala veneziana - Ho avuto la fortuna di avere Silvia Carù come esempio, una giocatrice che ritengo super. Sono molto contenta di questa fiducia che spero di poter ripagare. Nella squadra ci sono volti nuovi, comunque ne conosco diverse, so che sono giocatrici serie, professionali, che hanno sempre voglia di mettersi in gioco. Poi ci sono le giovani che possono crescere. Sono rimasta a Broni perché mi sono trovata bene con l’ambiente, non mi è mai mancato niente. Broni è una buona opportunità per farsi vedere”. E, fin da subito, anche i Viking hanno voluto ribadire l’entusiasmo e l’attaccamento alla squadra anche per questa nuova stagione: “La squadra è tornata ad allenarsi al Brera e noi eravamo presentissimi come sempre da ventiquattro anni! Abbiamo voluto darle la giusta carica in vista del nuovo campionato. Entusiasmo, passione, i nostri striscioni, i nostri colori, voglia di starle vicino sin dal primo giorno. Noi Vikinghi ci siamo, tutti pronti per questa nuova stagione, pronti per urlarle il nostro amore. Finalmente si ricomincia”. Dopo l’esordio l’11 ottobre in Sardegna a Selargius, ci sarà un doppio impegno casalingo al Palabrera, il 19 con la Pallacanestro Torino e il 26 contro il Sanga Milano. Trasferta ad Alghero il 1 novembre e successivamente Carugate in casa, Genova in trasferta e Geas per chiudere il girone di andata il 23 novembre al PalaBrera. La fase di qualificazione che decreterà i posti per la poule promozione e retrocessione terminerà il 25 gennaio. Questo il roster a disposizione di coach Sacchi per la stagione 2014/2015: Arianna Zampieri (Ala, 1988, 183cm), Licia Corradini (Play, 1985, 172cm), Elisa Borghi (Guardia, 1989, 169cm), Enrica Pavia (Guardia, 1989, 176cm), Dimana Georgieva (Pivot, 1988, 190cm), Valeria De Pretto (Ala, 1991, 185cm), Dya- na Accini (Guardia, 1989, 173cm), Giulia Bona (Ala, 1994, 184cm), Ilaria Bonvecchio (Play, 1995, 175cm), Federica Fanaletti (Play/Guardia, 1995, 164cm), Sofia Savini (Guardia, 1998, 176cm), Michela Rossi (Guardia, 1990, 172cm). al centro riccagioia Calcio e vino, binomio vincente: Walter Mazzarri in Oltrepò di Gemma Del Conte Calcio e vino, un connubio difficile, ma possibile che ha fatto dell’evento “Gol a grappoli” un incontro unico di eccellenze e maestranze provenienti da due mondi apparentemente diversi, ma accomunati dalla stessa passione per il territorio, la tradizione e il buon cibo. Ancora una volta, il Centro Riccagioia, su invito del Consorzio Tutela Vini dell’Oltrepò Pavese, ha organizzato una serata ricca di emozioni e di interessanti spunti di riflessioni sul mondo del calcio e su quello del vino. Ospite d’onore della serata è stato l’allenatore dell’Inter, Walter Mazzarri, che ha avuto l’occasione di presentare il suo nuovo libro “Il meglio deve ancora venire” , la nuova sfida editoriale attraverso la quale vuole provare a comunicare con tutti coloro che lo seguono e non, proprio per dimostrare che un buon allenatore dovrebbe essere considerato tale per le sue doti tecniche e non per il grado di comunicazione che lo caratterizza – perché si sa, il noto allenatore non è famoso per Tweet o post su Facebook o per scoop che riguardano la sua vita privata – . “Ho pensato troppo a fare l’allenatore e troppo poco alla mia immagine”, dice così Walter Mazzarri, spiegando come per lui la carriera da allenatore sia stata più in salita rispetto ad altri “comunicatori” migliori di lui. Il dibattito della serata, moderato da Lara Vecchio, nota firma sportiva del Sole24Ore, ha avuto come tema principale il cambiamento della cronaca sportiva dallo storico bianco e nero, ai Tweet incessanti dei Social Media. Al dibattito hanno partecipato volti noti della televisione, come Carlo Pelleggatti, la storica voce delle telecronache del Milan, Marco Civoli, inconfondibile voce della telecronaca ai mondiali in Germania, Carlo Genta, professore, giornalista e noto conduttore di Radio24, Paolo Casarin, ex arbitro e oggi opinionista sportivo, e Roberto Torti, giornalista e blogger neroazzuro. Se un tempo i giornalisti avevano un rapporto più stretto con i calciatori e gli allenatori, facendo le interviste direttamente a fine partita o fine allenamento, oggi non è più possibile. E’ diventato d’obbligo prendere degli appuntamenti con ogni singolo calciatore o allenatore, il tempo stabilito per effettuare l’intervista non deve essere sforato e gli incontri infrasettimanali sono diventati sempre più scarsi. Mazzarri si dice aperto a una semplificazione di questo sistema, ma il problema è molto più intricato e fuori dal suo controllo, in quanto ogni emittente televisiva pretende lo stesso numero di interviste e lo stesso tempo dedicato, per non parlare del crescente numero di giornalisti e blogger accreditati. Tutto oggi, attraverso i social, è moltiplicato, tutti possono sapere dove ti trovi, le ultime cose accadute durante un allenamento o una partita, ancora prima che una testata giornalistica accreditata abbia avuto il tempo di battere l’articolo. E’ indubbio che i social abbiano permesso di dare risalto a molti argomenti e fatti, ma il tema sulla privacy, sui diritti e sull’informazione che circola attraverso essi è ancora largamente aperto e incontrollato. Dal punto di vista giornalistico il problema non è da meno, in quanto oggi la notizia risulta essere già superata pochi attimi dopo che sia accaduta, la differenza tra giornalisti e blogger è difficile da intuire e il loro continuo aumento incontrollato molte volte rischia di creare confusione, notizie incomplete e rischia di minare il buon giornalismo. Per concludere il suo intervento, Mazzarri ha voluto far sapere a tutti i tifosi neroazurri, di avere pazienza, i risultati arriveranno, e puntare sulle giovani leve nel momento giusto, senza bruciare le tappe, come invece spesso avviene. La serata si è conclusa nel migliore dei modi, con un brindisi di Cruasé da parte del direttore del Consorzio Tutela Vini, Emanuele Bottiroli, proprio per siglare ancora meglio l’incontro tra questi due mondi solo apparentemente distanti. il Periodico 51 A NOVEMBRE LA POSSIBILITA’ DI ARRIVARE AL TITOLO DEI PESI SUPERLEGGERI di Gianluca Giaconia E’ ufficiale. A Novembre Francesco Acatullo, pugile professionista, andrà a disputare il match valido per il titolo d’Italia dei pesi superleggeri contro Andrea Scarpa. Si tratta di un’opportunità unica per il nuovo talento del pugilato, che si è creato questa possibilità attraverso ottime prestazioni sul ring. Abbiamo incontrato negli scorsi giorni Acatullo e il Maestro Luciano Bernini presso la palestra Malibù di Voghera, che ospita i due atleti per gli allenamenti settimanali. Acatullo, la grande possibilità tanto attesa sta per arrivare, qual e' l' iter che l'ha portata a sfidarsi per il titolo d'Italia dei pesi super leggeri? “Nella classifica dei pugili professionisti presenti ero posizionato al 9° posto sui 16 atleti totali. Lo scorso 20 Giugno a Piacenza ho sfidato Massimiliano Ballisai nel match che mi avrebbe consentito il salto verso i primissimi posti della graduatoria. Sono stato sconfitto per due punti da Ballisai, pugile esperto, ex Campione del Mediterraneo e continentale e vicinissimo al titolo dell’Unione Europea, detenuto da Brunet Zamora. Ho combattuto come se fosse un incontro valevole per il titolo italiano. In caso di vittoria avrei avuto la possibilità di sfidare il Campione italiano dei pesi leggeri, Manuel Lancia”. Cosa è cambiato rispetto a questa sconfitta? “Perdendo per pochissimo, ho mantenuto la 9° posizione in graduatoria. Il titolo italiano dei pesi super leggeri era stato reso vacante dal Campione Andrea Scarpa e il Manager Loreni ha deciso di favorire il mio passaggio dai leggeri ai super leggeri. Questo cambio mi ha portato al 5° posto in graduatoria, avendo così maturato una possibilità per il titolo vacante. Lo scorso 16 Settembre si è avverato il sogno: avere un match per il titolo d’Italia dei pesi super leggeri contro Andrea Scarpa, il quale possiede ancora i punteggi utili per avere nuovamente la possibilità di tornare campione. Sono partito nei giorni successivi con la massima carica per prepararmi al meglio in vista dell’incontro in programma per il mese di Novembre”. Ci può presentare il suo avversario? “Il mio avversario è poco più alto di me, molto magro, può contare su un bel destro ed è stato Campione d’Italia dei super piuma, battendo Nicola Cipolletta, difendendo il titolo contro Floriano Pagliara, e lasciandolo successivamente vacante per passare ai super leggeri. Per ottenere questa cintura ha sconfitto Renato De Donato e ha reso nuovamente vacante il titolo dopo una difesa, per poter ambire più in alto, in quanto aveva anche cambiato, nel frattempo, parecchi Manager. Ora si è affidato al Manager Salvatore Chierchi e può contare su 16 vittorie in 18 incontri, quindi lo rispetto, ma lo affronterò senza alcun timore”. Il suo obbiettivo? “Cercherò con la fame di strappargli il titolo, voglio vincere e convincere il mio Manager che non ho intenzione solamente di affermarmi in Italia, ma puntare a titoli internazionali in futuro, come quello dell’Unione Europea o l’Europeo. Voglio crescere e arrivare in alto”. Maestro Bernini, come cambieranno le tipologie di allenamento in vista di tale match? “Gli allenamenti non subiranno un grosso cambiamento, essendo stati svolti sulle sei riprese. Faremo più guanti, dato che il match sarà previsto sulle dieci riprese, e più fondo, quindi cambierà la durata dell’allenamento. Non nascondo che i sacrifici sono tantissimi perché Francesco lavora come parrucchiere a Rivanazzano Terme e gli orari sono sempre molto tirati. Per arrivare a determinati traguardi il guadagno è minimo e i ragazzi che compiono questi sacrifici e praticano il professionismo in questa maniera vanno elogiati”. Cosa significa “in questa maniera”? “Il pugile professionista dovrebbe praticare solo SPORT Parte da Voghera la sfida di Acatullo: “Cercherò di vincere senza timore” OTTOBRE 2014 questa professione, ma in Italia non è così, quindi il sacrificio deve essere maggiore. Sono entusiasta, ho sempre creduto in lui perché possiede la fantasia, una caratteristica che tanti altri pugili attualmente non hanno. Bisogna crederci e il risultato di conseguenza arriva. Andrea Scarpa può contare su una maggiore esperienza, non è un avversario facile da battere. Se Francesco si impegna come sempre, le soddisfazioni non mancheranno, avevo pronosticato un suo match per il titolo entro la fine dell’anno ed il giorno è arrivato. Le qualità ci sono, dipende da lui”. Ringraziamenti? “Vogliamo ringraziare assieme la Palestra Malibù di Voghera, che ci ospita a qualsiasi orario per poter disputare gli allenamenti. La generosità e la disponibilità dello Staff, a cominciare da Alberto Ghiozzi e dall’insegnante Francesco Pierro, permette di allenarci sempre, nonostante i molteplici impegni lavorativi. Siamo qui da due anni, siamo una grande famiglia, da qui partono i nostri sacrifici, le nostre fatiche”. il Periodico 52 OTTOBRE 2014 il Periodico OTTOBRE 2014 53 PRIMA CATEGORIA, INTERVISTA ALL’ALLENATORE DELLA RIVANAZZANESE di Gianluca Giaconia Un punto in due partite di campionato e brillante qualificazione nel girone di Coppa Lombardia. Si può riassumere in questa maniera l’inizio di stagione della Rivanazzanese, compagine che si appresta a disputare il suo terzo campionato consecutivo di 1° categoria. In estate abbiamo assistito ad una vera e propria rivoluzione societaria che ha portato sulla panchina gialloblu Alessandro Pagano, reduce da diverse stagioni brillanti alla guida del Nord Voghera, e, non dimentichiamo, da un passato come calciatore professionista. Abbiamo incontrato il nuovo allenatore della Rivanazzanese dopo la sconfitta interna contro l’Atletica del Po. Mister, come si è evoluta la trattativa che l’ha portata a Rivanazzano? “Nell’estate scorsa sono stato contattato dai nuovi dirigenti Assolini e Raso, provenienti dal Nord Voghera ed appena insediati nella società. Mi hanno chiesto se ero disponibile a sedermi sulla panchina della Rivanazzanese e ho deciso di accettare il nuovo incarico”. La vostra stagione è iniziata positivamente con la qualificazione nel girone di Coppa Lombardia. “Abbiamo vinto le prime tre partite contro Nord Voghera, Varzi e Torrevillese, ottenendo la qualificazione con un turno di anticipo e perdendo, in modo quindi ininfluente, l’ultimo match a Casteggio”. La Rivanazzanese era inserita nel girone composto da squadre oltrepadane: come valuta le avversarie? “Andiamo con ordine e partiamo col Nord Voghera, squadra rognosa e piena di giovani, difficile da affrontare, in particolare in casa loro. Proseguiamo col Varzi, sconfitto 1-0 a Rivanazzano, e autore di una campagna acquisti rilevante, con l’arrivo di 4-5 giocatori importanti, che la candidano di diritto come una delle favorite per la vittoria finale. A mio avviso la Torrevillese, battuta da noi 2-1, si è rinforzata rispetto allo scorso anno grazie all’arrivo di qualche elemento interessante. Non posso valutare l’ultima partita a Casteggio, da noi affrontato a qualificazione ormai conseguita. In quell’occasione ho schierato coloro che avevano avuto meno spazio, a fronte di una squadra che invece ha schierato 6 titolari dall’inizio. Ritengo, comunque, che anche il Casteggio si sia rinforzato e punti a disputare un egregio campionato”. Passiamo ora al campionato e all’analisi delle prime due giornate. “Alla prima giornata abbiamo ottenuto un buon pareggio e fornito un’ottima prestazione a Lomello, squadra costruita con l’obiettivo di vincere il campionato. Domenica scorsa siamo incappati in una prestazione negativa, coincisa con la sconfitta interna per mano dell’Atletica del Po, frutto di un vero e proprio blackout collettivo. Resta il fatto che il migliore in campo è stato il portiere avversario, bravo a sventare le tante palle gol nitide da noi create. Spero GRAZIE ALL’ASSOCIAZIONE PAVIA NEL CUORE Arriva allo stadio di Voghera un defibrillatore Pavia nel Cuore continua la sua attività di informazione e formazione installando un nuovo defibrillatore allo stadio di Voghera. La cerimonia di inaugurazione si è svolta nei giorni scorsi alla presenza del Sindaco Carlo Barbieri e delle autorità locali. Il defibrillatore, posizionato vicino alla porta di accesso al campo e all’ingresso dello stadio, resterà a disposizione di tutti gli utenti dello stadio e a tutti coloro che svolgeranno attività sportiva. Il defibrillatore, installato da Pavia nel Cuore, è stato acquistato grazie al gruppo Leo di Voghera, che ha donato l’importo necessario per lo strumento (circa 1500 euro). “Pavia nel Cuore – spiega Alessandro Tavernari, responsabile comunicazione e sviluppo dell’associazione – ha già provveduto a formare alcune persone appartenenti alle associazioni che gravitano intorno allo stadio, ma sta già organizzando un altro corso per altri interessati. Pavia nel Cuore è ovviamente disponibile a formare chiunque fosse interessato, perché ritiene fondamentale che sempre più persone siano in grado di applicare queste semplici manovre salvavita”. SPORT Pagano: “Vogliamo migliorare il piazzamento della passata stagione” sia stata una semplice domenica negativa, del resto ci vuole tempo per migliorare”. Secondo lei quali possono essere le altre squadre in grado di insediarsi in alta classifica? “La favorita rimane il Lomello, che ha puntato su giocatori validissimi e una squadra costruita quindi con una logica ben precisa. Non ho ancora visto all’opera Vermezzo e Cisliano, ma sono due compagini che daranno del filo da torcere a tutte le pretendenti”. E la Rivanazzanese con che obiettivi ha iniziato la stagione? “Intendiamo migliorare il piazzamento conseguito nell’ultima stagione. Gran parte del lavoro è stato improntato sul potenziamento del settore giovanile, che si vuole rilanciare, partendo dalla partecipazione della squadra juniores al campionato regionale, impegno tutt’altro che semplice. Dicendo questo, la prima squadra non è stata per niente trascurata, per noi si tratta dell’anno zero e ci sono tutti i presupposti per fare bene, considerata la voglia e l’entusiasmo presenti”. Si è appena chiuso il mercato estivo: quali ultimi acquisti sono previsti? “Abbiamo acquistato Diokhane, attaccante classe ’94, l’anno scorso con me al Nord Voghera. Oltre a questo, penso non siano previsti degli altri movimenti”. L’acquisto di Andrea Cigagna, l’anno scorso in forza all’Oltrepo Voghera, è di certo un valore aggiunto per la squadra. Cosa può fornire un elemento di categoria superiore? “Stiamo parlando di un bravissimo ragazzo e per questo sono contento che abbia trovato un posto di lavoro importante a Parma e tale “spostamento” limiterà, purtroppo, la sua presenza ai nostri allenamenti. Oltre ad essere un bravissimo ragazzo, Andrea è anche un ottimo calciatore e la sua presenza sarà molto importante sia in campo che all’interno dello spogliatoio”. Parlavamo prima del settore giovanile… “La Rivanazzanese si è presentata all’inizio della nuova stagione puntando su un settore giovanile completo, sprovvisto solamente dei giovanissimi. La partecipazione della squadra juniores al campionato regionale, dopo la vittoria dei provinciali nello scorso anno, rappresenta una vetrina importante; l’obiettivo sarà quello di mantenere la categoria. I colori gialloblu saranno rappresentati anche da allievi, esordienti, pulcini, primi calci e piccoli amici, ricordando inoltre che si è tenuto un campus ad agosto per raggruppare i bambini e coinvolgerli nelle attività previste per il nuovo anno”. Quest’anno lei andrà a prendere il posto di Alessandro Di Trani, con cui aveva avuto qualche battibecco lo scorso anno. Cosa ne pensa di questo avvicendamento? “Ci sono giocatori e allenatori che vanno dal Milan all’Inter e viceversa, quindi non mi sorprendo di essere oggi su questa panchina. Con i dirigenti della Rivanazzanese non ci sono mai stati problemi, eccesso qualche disguido con Di Trani, per altro chiarito in seguito. Non si può mai sapere dove andrò ad allenare nelle prossime stagioni, magari posso essere senza panchina, oppure a Casteggio, a Varzi…”. il Periodico 54 SPORT SETTE PUNTI IN TRE PARTITE PER LA SQUADRA DEL PATRON FOSSATI OTTOBRE 2014 “L’obiettivo è il campionato, anche se vincere non è un’ossessione” di Gianluca Giaconia Una sontuosa campagna acquisti, coordinata in primis dal Presidente Lorenzo Fossati, ha inserito di diritto il Varzi nel gruppo delle favorite per la vittoria del campionato di 1° categoria. I granata punteranno sull’entusiasmo generale e sui giocatori provenienti da categorie superiori per riscattare la sfortunata, ma positiva, stagione passata. Abbiamo incontrato Fossati dopo la larga vittoria di Robbio per analizzare l’inizio di stagione. Fossati, il buon avvio in campionato è in linea con le vostre aspettative di inizio stagione? “L’avvio è globalmente positivo, abbiamo solo steccato la partita iniziale col Casteggio in casa, ma siamo arrivati provati dalle prime uscite stagionali, e bisogna dire che i gialloblu hanno disputato una buona prestazione. Sono arrivate in seguito due ottime vittorie con Nord Voghera e Robbio per 4-0, lanciando un segnale importante alle avversarie le quali devono essere consapevoli che per la lotta al vertice quest’anno c’è anche il Varzi”. Sinceramente lei avverte un po’ di pressione dopo la campagna acquisti faraonica della scorsa estate e la consapevolezza, quindi, di aver costruito una squadra di vertice? “Quest’anno abbiamo costruito una squadra per NELLA CECIMA-SERRA Pedale Godiaschese: coppia d’assi La cronoscalata Cecima-Serra del Monte dei giorni scorsi ha laureato i Campioni Provinciali A.C.S.I. della Montagna. La gara, organizzata dal Gruppo Ciclistico del Dlf di Voghera, ha visto al via 52 cronomam che si sono dati battaglia nei circa 4 chilometri del percorso. Damiano Chiesa (veterani) e Mauro Bonamici (gentleman) hanno indossato per i colori del Pedale Godiaschese la maglia di Campioni provinciali. Bonamici bissa così il successo ottenuto l’anno scorso nella categoria ‘veterani’. Con quetse due affermazioni salgono a 9 le volte che gli atleti della Godiaschese vestono la maglia di leader e al settino anno consecutivo che tesserati della società centrano questo obiettivo. Prossimamente altri due ragazzi saliranno sul palco delle premiazioni finali di Coppa Piemonte Strada 2014 che si terranno il 9 novembre al Museo dei Campionissimi di Novi Ligure: si tratta di Giancarlo Arpesella (7° gentleman) e Damiano Chiesa (4° veterani 1). Gianni Daglia, patron del Pedale Godiaschese e Massimo Albini, vice presidente sono entusiasti per i risultati sin qui ottenuti ed affermano: “Siamo davvero orgogliosi e felici per i nostru ragazzi e per le loro conquiste”. vincere, ma vincere non è un’ossessione. Le nostre intenzioni erano quelle di arrivare in Promozione nell’arco di tre anni, lo scorso anno ci siamo andati vicinissimi, arrivando in finale di Coppa Lombardia, ora vogliamo vincere il campionato, unico obiettivo rimasto. I giocatori sanno che la piazza è importante e devono essere consapevoli che vogliamo vincere”. Il campionato è diventato l’unico obiettivo a vostra disposizione dopo l’eliminazione in coppa. E’ rimasto deluso da questa eliminazione? “Purtroppo la Coppa Lombardia prevedeva un regolamento anomalo in questa stagione, passava una sola squadra su 5 e steccando la prima partita con la Rivanazzanese, siamo stati penalizzati. Spero che la Riva vada avanti il più possibile, auguro loro una cavalcata come la nostra della passata stagione, magari con un finale migliore”. Le ultime due partite vinte per 4-0 testimoniano un evidente miglioramento sia in fase difensiva che offensiva. Come commenta questi fattori importanti? “Il miglior attacco è la difesa, reparto che abbiamo deciso di rinnovare completamente, a partire dall’acquisto di Guidi, a mio avviso un giocatore da Eccellenza, che ha accettato il progetto, condividendo quindi le nostre ambizioni. A Guidi è stato affiancato Savi, giocatore di esperienza e dalle leve lunghe: i due si completano alla perfezione. Il reparto offensivo, composto da Baldini, Sozzi, Amaro e Bariani, rappresenta il nostro fiore all’occhiello, con 4 giocatori che tutti vorrebbero avere in rosa. L’obiettivo, al di là dei marcatori, resta quello di divertire e far rendere la squadra”. E’ stato riconfermato in panchina Mister Landini: come prosegue il rapporto con l’allenatore stradellino? “Landini è prima di tutto un amico, e soprattutto un professionista, che ha voglia di fare calcio. In quest’ottica abbiamo rafforzato la rosa con sei innesti utili a comporre lo scacchiere granata, operando in tutti i reparti per colmare le lacune esistenti. Abbiamo puntato su giocatori in grado di permetterci il salto di qualità e su questo lui e il Ds Mizar Mancinelli sono stati in sintonia con me, portando a termine un mercato più che positivo”. Quali sono le sfidanti più agguerrite nella rincorsa al titolo? “Vermezzo e Lomello sono, a mio avviso, superiori a tutte le altre compagini. Per il resto non sono ancora ben definiti i ruoli perché alcune squadre, partite con buone ambizioni, sono partite un po’ a stento, altre, invece, si sono trovate con più punti del previsto. Prevedo un campionato difficilissimo perché sono presenti tanti giocatori provenienti da Eccellenza e Promozione. La 1° categoria risulta essere, infatti, un campionato di Promozione a tutti gli effetti”. Come procede la crescita dei giovani granata all’interno del settore giovanile? “Tutti i campionati, eccetto gli esordienti, hanno preso il via. Puntiamo su un settore giovanile completo e molto ricco, grazie anche alla collaborazione con Nizza e Anspi Godiasco, fondamentale perché la costruzione di un settore unico nella valle Staffora è la strategia vincente per queste società. Il settore è cresciuto di 30 unità, quindi ci troviamo 140 ragazzi da gestire più le rispettive prime squadre, insomma un ottimo traguardo raggiunto”. Lorenzo Fossati ha creato, in poco più di un anno, una grande realtà, quella di Varzi, che punta sull’entusiasmo per ritornare ai livelli passati. Cosa ne pensa della propria creatura e che altri nuovi obiettivi si pone per il futuro? “Parto subito col dire che anche quest’anno abbiamo superato i 200 abbonati, fattore più che positivo. Varzi è, senza dubbio, la piazza più calda della 1° categoria: in questo aspetto è stato importante l’arrivo della nuova gestione, dato che era necessaria un’ondata di entusiasmo dopo la difficile stagione di due anni fa. Abbiamo cercato di realizzare iniziative anche fuori dal calcio e ciò ha attirato bambini, ragazzi, donne e persone nuove a seguire una partita di calcio. Ho notato che anche altre società stanno cercando, attraverso piccoli sacrifici, di portare i loro giovani verso il campo di gioco. Questo è sinonimo di calcio, per questo abbiamo deciso di dare vita ad una nuova immagine a Varzi dopo i noti fatti di Pieve Emanuele. Chi viene a Varzi può assistere ad un piacevole spettacolo dentro e fuori dal campo. Da quest’anno abbiamo deciso, inoltre, di filmare tutte le partite interne, altro fattore che sta creando maggiore entusiasmo e curiosità. Il nostro intento è quello di creare divertimento, la squadra deve comportarsi bene in campo e fuori. Anche in 1° categoria si diventa personaggi”. il Periodico OTTOBRE 2014 55 NEL MIRINO IL PARCO DI SALICE E L’UNIONE DEI COMUNI Leggo sul “Il Periodico” di Settembre 2014 due risposte dedicate al sottoscritto a seguito della mia “lettera al direttore del mese di agosto”. La prima è quella dell’Assessore Barbieri che ho tirato in ballo per la sua totale assenza di fatti e di opinioni quando le Terme ed il Parco furono cedute al privato. Ma si sa che il coraggio delle proprie opinioni non è da tutti; meglio assumere un basso profilo ed aspettare gli sviluppi... magari poi “divento il Direttore sanitario della struttura...”. Le cose purtroppo andarono diversamente e iniziò il caos. Dice invece una cosa che condivido, il Dott. Barbieri, si doveva fare entrare in gioco la Regione Lombardia, come fece Acqui Terme con la Regione Piemonte. Ma allora a decidere tutto ciò fu la giunta De Antoni con il sig. Berogno ed il rag. Bina che premevano e minacciavano disastri se non si fosse, al più presto, fatta la cessione al privato. Naturalmente il privato dopo avere illuso tutto e tutti ci ha portato dove siamo adesso: ad un passo dal fallimento! Poi il dott. Barbieri ci delizia con un ragionamento molto bizzarro: parte della sua missione è avviare rapporti con i due stabilimenti di Salice; Terme di Salice e President Hotel con le Terme di Rivanazzano poichè questa realtà provoca problemi di gestione tra terme private diverse ma vicine di territorio. Lasciamo per un attimo da parte le Terme di Rivanazzano (private) che negli ultimi anni hanno investito parecchio in strutture nuove e Residence, dando l’esempio a tutti di come l’intelligenza imprenditoriale privata, con una oculata gestione ed unita a passione e volontà, risulti vincente. Le Terme Negrini da sempre hanno puntato sul beauty, fitness, e terapie termali. Anche qui gestite dalla famiglia Moro (private). Infine le Terme di Salice: erano il faro luminoso che guidava il termalismo locale e non solo, ora sono ad un passo dalla bancarotta e presto ci arriveranno. Credo che queste buone intenzioni siano un’altra pia illusione, nessuno vuol fare sistema con chi stà fallendo, anzi è da tempo che assistiamo ad una sana competizione tra le tre realtà. Sarebbe molto meglio, invece che affrontare il problema della collaborazione tra le tre Terme, unire Salice con Rivanazzano. Le risponde esaustivamente a pag. 4 il suo punto di vista (che è anche il mio come tutti sanno) il Sig. Chiodi, ex portavoce e consigliere comunale della scorsa Amministrazione di Rivanazzano. Al di là dei campanilismi fine a se stessi che non portano da nessuna parte, l’Unione dei Comuni deve diventare un argomento da portare avanti. Ha ragione Chiodi quando dice “mi viene il dubbio che a Godiasco-Salice Terme abbiano sbagliato referendum” . Il referendum che fu fatto dalla giunta Corbi di unire il nome di Godiasco davanti a quello di Salice Terme è stata una assoluta presa in giro che non ha risolto niente e portato a nulla. L’unico risultato tangibile che ne è venuto fuori è stata l’ennesima spaccatura del comune in due, con polemiche e rancori riemersi e mai sopiti. Per concludere Direttore, mi consenta un ultima cosa: negli anni ho maturato una mia personale convinzione che è la seguente. Per fare una seria amministrazione della cosa - pubblica, bisogna dedicare molto tempo a tutto ciò, tempo che ovviamente viene sottratto alla propria famiglia, ed al proprio lavoro principale (se non si è pensionati). Gli amministratori che vogliono fare ogni cosa, troppe cose, rischiano spesso di fare tutto male illudendo i cittadini, ne abbiamo avuto un esempio in un comune qui vicino alcuni anni fa. Ho lasciato per ultima la riflessione del Dott. Barbieri che mi affascina di più ed è perciò che auguro a lui ed a tutta la nuova giunta di riuscire nell’intento. Alla domanda del direttore:... quali le priorità per Salice Terme? Risposta:... sicuramente il parco e la sua manutenzione ecc.ecc. Ricordo al dott. Barbieri che già nel Giugno del 2006 la giunta Berogno con il patrocinio del Senatore Azzaretti commissionò uno studio botanico e fitosanitario di riqualificazione del parco. Un ottimo lavoro fatto con competenza e professionalità. Purtroppo subito dopo il 2006 iniziarono ad emergere i guai per le Terme e questo lavoro finì in un cassetto dimenticato da tutti. Nel Maggio del 2011, il sottoscritto fu contattato dalle Terme per dare un parere professionale sulla situazione del parco di allora: evidentemente dal 2006 al 2011 ci sono stati peggioramenti aggiuntivi ai precedenti, per cui tutto il lavoro andava rifatto. Su mio consiglio le Terme accettarono di avvalersi del parere di un ufficio “super partes” ma sopratutto di grande competenza. L’Ufficio Fitopatologico della Regione Lombardia nella persona del Dott. Cavanna e del Dott.Tantardini. Il sottoscritto, a titolo gratuito, insieme al dott. Tantardini in una settimana molto intensa di lavoro, aggiornammo lo stato fitosanitario del parco con indicazioni e suggerimenti. DAI LETORI Nuovo intervento di Benedini che replica al dottor Barbieri e a Rochini Questo dossier di circa 80 pagine con fotografie pianta per pianta e diagnosi relativa, è nelle mani dell’Ufficio Tecnico del Comune e delle Terme che lo hanno commissionato. Il parere dell’ufficio fitopatologico della R.L. va oltre i veti o gli impedimenti che la Sopraintendenza alle belle arti a volte poneva. Per cui le autorizzazioni a procedere ed i nulla osta vengono speditamente licenziate e senza discussioni. Con questa “mia” rispondo anche alla lettera inviata al mensile dal sig. Daniele Rochini, capogruppo di Rinnovamento e Progresso. Come vede sig. Ronchini la mia parte (costruttiva) io l’ho già data, ma se mi venissero richiesti pareri e/o consulenze per il parco di Salice lo farei ancora. Riguardo al suo consiglio di candidarmi nel Comune di Rivanazzano tra due anni, temo che non sarà nè possibile nè attuabile. Il mio carattere non è facile da gestire, io stesso ho difficoltà alle volte. Non sopporto l’ipocrisia, l’ignoranza altrui (quando parlano di ciò che non conoscono) e la falsità in genere. Come vede, sono queste, tutte qualità dei politici di mestiere e non, nelle quali non mi riconosco. Con stima, i miei più distinti saluti Luciano Benedini A SALICE TERME “Attenzione: nel parco ci sono due piante da abbattere” Gentilissimo Direttore, sono una abituale frequentatrice del Parco di Salice sin da quando ero bambina. Giorni fa, durante l’ennesima passeggiata, non ho potuto fare a meno di constatare che due piante notoriamente presenti in ogni dove del nostro territorio, bordi stradali, rive e sponde, boschi, lungo lo Staffora ecc.ecc. stanno velocemente invadendo il parco di Salice. Le piante sono: l’Ailanthus altissima detto ailanto o pianta puzzona, e l’altra la più nota ai più la Robinia pseudoacacia. Botanicamente queste due piante quando furono introdotte in Europa, erano considerate dai botanici due piante interessanti per parchi e giardini. Ma dopo breve tempo ci si rese conto che il loro sviluppo e la loro propagazione non li fermava più nessuno. E’ necessario che si provveda al più presto ad eliminarle nel parco, altrimenti tra qualche anno ci ritroveremo il parco completamente invaso da queste due specie. La ringrazio se vorrà rendere nota a chi di dovere queste mie segnalazioni, e con l’occasione porgo a Lei ed a tutti i suoi lettori i miei saluti più affettuosi. Nadia Gandini LETTERE AL DIRETTORE Questa pagina è a disposizione dei lettori per lettere, suggerimenti o per intervenire sulle questioni dibattute dal nostro giornale. Scrivete una email a: [email protected]. Le lettere non devono superare le 1500 battute! Mi raccomando le 1500 battute e non 5 mila come spesso vengono recapitate in redazione. E devono contenere nome, cognome, indirizzo e numero di telefono che non saranno pubblicati sul giornale ma che ci permetteranno di riconoscere la veridicità del mittente. il Periodico 56 OTTOBRE 2014