I Castelli del Casentino
Viaggio tra
Storia, Arte e Natura
“Borghi medievali e pievi romaniche.
Forti contrasti e morbide armonie
di paesaggi, profumi, sapori..
Un viaggio che è
un’ininterrotta sequenza
di meraviglie”
Progetto per il Turismo Scolastico
a cura di
Alessandro Baldi e Stefania Saldi
Per l’elaborazione di questo programma si è tenuto conto delle
indicazioni del Ministero della Pubblica Istruzione sui Viaggi
d’Istruzione, come segue:
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turismo: una occasione di conoscenza e apprendimento
"studenti visitatori" protagonisti
legame con programmi didattici (Storia dell'arte, Divina
Commedia, Storia)
scambio interculturale
arricchimento culturale e professionale
educazione ambientale
pasti con prodotti tipici
Destinato agli studenti delle scuole superiori di primo e secondo
grado.
Università Bicocca Milano
Laboratorio Prof.ssa Marina Rossi
Il Casentino
Toscana, Italia
Nella Toscana
orientale tra Firenze ed
Arezzo si trova una
valle appartata e
bellissima, circondata
da monti imponenti
come il Falterona, dal
quale ha origine l’Arno,
in una foresta
millenaria culla di
ecologisti speciali come
i Monaci di Camaldoli,
oggi Parco Nazionale
delle Foreste
Casentinesi. Si può
raggiungere
Campaldino, dove l’11
giugno 1289 si svolse la
storica battaglia tra
Guelfi e Ghibellini, o
incamminarsi nei
luoghi francescani, e
scoprire il Santuario
della Verna, ma noi
cominceremo il nostro
racconto dal fascino dei
borghi medievali
egregiamente
conservati, le pievi
romaniche ed i
castelli,…all’ombra dei
cipressi..

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Laboratorio Prof.ssa Marina Rossi
I Luoghi
L’Itinerario
Gli anni che vanno dal 950 alla metà del XV secolo, rappresentano
per il Casentino il periodo di maggiore importanza sia dal punto di
vista politico ed economico che culturale ed artistico,
per questa valle toscana.
Quattrocento anni di storia nei quali vengono edificati i borghi più
importanti, le abbazie, le pievi romaniche.
Nel campo pittorico vengono commissionate a grandi maestri opere
che benché nei secoli deteriorate e sicuramente una buona parte
trafugate e vendute, ancora oggi impreziosiscono il Casentino.
Da un punto di vista politico ed economico , la valle fu dominata da
grandi famiglie nobili ed i castelli ne erano il simbolo, nobiltà e
potere…
Erano sempre situati in punti strategici, da dove si potevano
dominare ampie porzioni di territorio.
Il nostro viaggio è dedicato ai Castelli e cominceremo dai più
“rappresentativi”, quello di Poppi ed il Castello di Romena.
Completeremo la visita con la Pieve di Romena ed i Castelli di
Porciano e di San Nicolò con una significativa tappa al Museo
della Civiltà Castellana di Strada
Non possiamo abbandonare il Casentino senza una giornata nel
Parco delle Foreste Casentinesi e termineremo la nostra
favola con un percorso d'arte dedicato a Piero della Francesca
“Io non so chi tu se' né per che modo
venuto se' qua giù; ma fiorentino
mi sembri veramente quand'io t'odo.
Tu dei saper ch'i' fui conte Ugolino,
e questi è l'arcivescovo Ruggieri:
or ti dirò perché i son tal vicino...”
(Dante,Divina Commedia, XXXIII Inferno)
Lungo l’Arno del Casentino, Dante trascorse ramingo parte del
suo esilio come ospite dei feudatari locali.
Ispirato scrisse le rime di alcuni tra i più famosi canti della
“Divina Commedia”.
Nel 1310 il Castello di Poppi l’ospitò per quasi un anno..
Si narra che qui vi abbia composto il XXXIII canto dell’Inferno.
e ancora…
Si dice che l’antica torre del Castello di Romena gli abbia
suggerito la struttura conica in bolge dell’Inferno……
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Il Castello di Poppi
Fu edificato tra il XII e
XIII secolo dalla nobile e
potente famiglia dei
Guidi.
La cura e la solidità con
cui fu costruito sono
sicuramente i motivi
principali per cui il
Castello di Poppi, a parte
la torre che a fine ‘800 ha
subito una profonda
modifica strutturale, si
presenta oggi in quello
che poteva essere il suo
aspetto nel periodo
medievale.
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Laboratorio Prof.ssa Marina Rossi
Dinnanzi all’edificio, un busto di Dante Alighieri….
Cenni storici
Per accedere al Castello attraversiamo un piccolo ponte su un fossato a secco che ci
introduce nella “munizione”, edificio a base quadrata adibito a guardia e difesa
armata dell’ingresso. Giungiamo quindi nel cortile esterno che circonda il castello,
immediatamente rapiti da un bassorilievo raffigurante un grande leone e dalla
possente torre, essa fu danneggiata a fine ‘800 e la corona di merli ghibellini fu
sostituita da una cella campanaria
Entrando ci troviamo nella corte interna. Da qui è possibile vedere lo sviluppo
verticale del Castello di Poppi: ballatoi in legno, la armoniosa scala dell’architetto
Turriani realizzata alla fine del XV secolo
A pian terreno., sulla destra una piccola porta conduce nella stretta ed angusta
prigione del castello, poi troviamo le “scuderie dei Guidi”. In fondo alla corte si trova
un tavolo in pietra. E’ il “tavolo della giustizia”. Qui era amministrata la giustizia
e venivano emesse le sentenze. Questo tavolo entrò in funzione a metà ‘400 quando
Poppi venne istituito il tribunale. Proseguendo a pian terreno troviamo la sala della
battaglia. Qui sono conservate riproduzioni di strumenti da battaglia di epoca
medievale. Nella stessa sala, più in basso, un grande plastico ci mostra gli
schieramenti delle truppe Guelfe e Ghibelline durante la cruenta e sanguinosa
Battaglia di Campaldino dell’11 giugno 1289.
Le pareti interne della corte del Castello di Poppi sono impreziosite da
numerosissimi stemmi gentilizi, a pian terreno troviamo i più raffinati perché
realizzati in terracotta da Andrea della Robbia o Bottega.
Saliti al primo piano possiamo visitare il Salone delle Feste. La sala è riccamente
decorata, ed al soffitto è conservata una terracotta di Benedetto Buglioni raffigurante
la Madonna della Cintola e Santi.
Un inestimabile patrimonio di 25mila volumi antichi è costituito dalla storica
Biblioteca Rilliana, donata alla comunità di Poppi, alla sua morte nel 1826 il
Conte Fabrizio Rilli-Orsini. All’ultimo piano, detto anche Piano Nobile, si
trovavano le stanze residenziali dei Conti Guidi. In cima all’ultima rampa di
scale, vi è la cariatide del Conte Guido Simone da Battifolle, figura di rilievo della
potente casata. Visse a cavallo tra il XIII e XIV sec., contribuì alla crescita del
Castello facendogli assumere le caratteristiche odierne La piccola sala del caminetto è
ritenuta la più accogliente delle stanze dei Guidi, tutte affrescate.
Una di queste stanze, la Cappella dei Guidi, è da considerarsi uno dei gioielli artistici
dell’intero Casentino. La parte alta delle pareti e la volta a crociera ci mostrano
affreschi di Taddeo Gaddi, allievo di Giotto, eseguiti nella prima metà del ‘300 e
raffiguranti sei scene sacre: due dedicate a Giovanni Evangelista, due alla Vergine,
due a Giovanni Battista.
Dal Piano Nobile parte l’irta scala che conduce alla cella campanaria in cima alla
torre del Castello di Poppi.
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Pratovecchio:
il Castello di Romena
e la Pieve di San Pietro
Il Castello di Romena è il più antico del Casentino. La sua
prima edificazione è databile seconda metà del X sec.
Viene citato la prima volta nel 1008 come “castrum”
appartenente alla Signoria di Spoleto ed è più che un
semplice castello. E’ il nucleo di un grande complesso
fortificato protetto da due cerchie di mura con ben undici
torri di guardia su quella più esterna, molto ampia, che
cingeva anche il villaggio
La seconda cerchia di mura racchiudeva la zona signorile e la parte oggi rimasta del castello (edificata
probabilmente nel XII secolo quando il “castrum” era già di proprietà dei Conti Guidi) dove è ammirabile
la corte (l’attuale prato) con la torre delle prigioni a sud. Al castello si accedeva attraverso quattro porte
Oggi ne rimante eretta e visibile soltanto una: Porta Gioiosa, non lontana dalla Porta Bacìa, aperta pochi
secoli fa e attuale accesso al castello.
Dante, ospite dei Guidi durante il suo esilio, pare scrisse il XXX canto dell’Inferno nella Divina
Commedia che ne parla insieme a Fontebranda (…sulla pendice del colle che scende verso la Pieve di
Romena e vicina alla Torre della Gabella..).
Diversi secoli dopo, ad inizio ‘900, scrive di Romena anche Gabriele d’Annunzio, pure lui ospite, dei Conti
Goretti, in questo luogo..
TEMPORE FAMIS MCLII. Questa scritta è scolpita sul capitello della prima colonna di sinistra
entrando nella splendida Pieve di San Pietro a Romena ed indica la circostanza e l’anno in cui
questa pieve romanica fu edificata.
A tre navate, fu costruita su un preesistente edificio religioso, probabilmente del secolo VIII, i cui
resti e certi frammenti sono visibili scendendo nel sotto chiesa attraverso una scala, sulla destra,
all’interno dell’edificio. Fino a qualche anno fa in questa pieve si trovavano importanti opere d’arte
medievali. Queste sono oggi conservate nella vicina propositura di Pratovecchio. Esternamente la
parte di maggior fascino della Pieve di Romena, oggi dichiarata Monumento Nazionale, è
sicuramente l’abside. Al visitatore che giunge dal Castello di Romena (si può arrivare anche da una
deviazione sulla strada della Consuma) appare come una scultura perfettamente incastonata in un
classico paesaggio toscano, anzi, nel tipico e splendido paesaggio Casentinese.
Dal 1991 questa Pieve è anche sede della Fraternità di Romena, luogo di fede e amicizia.
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Affascinanti e leggendarie storie potranno
appassionare il visitatore rapito da cotanta bellezza e
così se vero è che nessuno potrà dimostrare la
veridicità di quanto il Casentino sia stato musa
d’ispirazione per il sommo poeta Dante, nessuno potrà
dimostrare il contrario, dopo averlo visitato..
Castello di Porciano
Le memorie storiche riguardanti Porciano risalgono al mille, viene infatti
nominato in uno scritto dell'anno 1017 come residenza del Conte Guido
di Teudegrimo, fondatore del ramo dei Conti Guidi da Porciano, quindi
possiamo considerare il castello come una delle prime sedi della potente
famiglia Casentinese. Anche a Porciano esistono molte memorie legate,
anche se non provate storicamente, a Dante Alighieri. Si narra che nel
1311 il poeta si recò per la prima volta a Porciano per convincere i Conti
Guidi, che da sempre osteggiavano i guelfi Fiorentini, ad appoggiare
l'appena incoronato Imperatore Arrigo VII e convincerlo a schierarsi
apertamente dalla parte ghibellina.
Castello di San Niccolò e
Museo della Civiltà
Castellana
L'antico castello di S.Niccolò, già conosciuto come 'Corte di Vado',
sorge su un'altura e dalla sua altezza domina la valle del torrente
Solano, il quale dopo pochi chilometri si immette nell'Arno nella piana
di Campaldino. Il Castello, del quale si hanno le prime notizie nel 1029,
fu una delle più forti rocche dei conti Guidi da Battifolle e la sua
storiava di pari passo con quella della potente famiglia feudale
casentinese.
Il Museo, incluso nel Sistema della Civiltà Castellana dell'Ecomuseo del Casentino, è
situato nella piccola chiesetta romanica di San Niccolò (oggi sconsacrata). Aperto nel
giugno del 2000 il percorso museale ha lo scopo di illustrare, mediante pannelli, la storia
dei castelli del Casentino e la vita che si svolgeva attorno ad essi.
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Il Parco Nazionale delle
Foreste Casentinesi
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Una giornata nel Parco
"Camminare per conoscere e tutelare la natura,
ma anche per conoscere e voler bene a se
stessi…e agli altri"
Questo potrebbe essere il nostro motto..
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Piero della Francesca
in Terra di Arezzo e
La Leggenda della Vera Croce
Fra gli itinerari possibili alla
scoperta delle opere di Piero della
Francesca, abbiamo scelto quello
che si snoda nella città di
Arezzo, dandoci la possibilità
di visitare la Basilica di San
Francesco, e visionare la
Cappella Bacci che custodisce lo
splendido ciclo di affreschi della
Leggenda della Vera Croce.
Eseguiti dall’artista per la chiesa
francescana tra il 1452 e il
1466.
Il soggetto del ciclo è tratto dalla
Legenda Aurea di Jacopo da
Varazze, scritta nel XIII secolo.
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Programma della Visita d’Istruzione
3 notti /4 giorni
Primo Giorno - Benvenuti in Casentino - L’Atmosfera di Romena

In mattinata
Arrivo del gruppo ad Arezzo, incontro con la guida
(inquadramento storico –artistico della città e del Casentino)
e giro in pullman della Città di Arezzo, pranzo in ristorante
economico ad Arezzo

Nel pomeriggio
Partenza per la visita del Castello di Romena. Qui la guida
sarà affiancata da materiali storici e multimediali che
faranno rivivere agli studenti immagini Medievali. Sosta alla
Pieve di San Pietro di Romena (eventuale incontro con la
Fraternità di Romena)

Rientro in hotel, cena e momenti di svago

Pernottamento
Secondo Giorno – Poppi, Stia e San Niccolò

In mattinata
Partenza dopo prima colazione alla volta di Poppi, visita del
Castello di Poppi
Ambientazione didattica della Divina Commedia –




Canto XXXIII Inferno
Pranzo a Poppi
Nel pomeriggio
Partenza per San Niccolò e visita al Museo della Civiltà
Castellana Proseguimento per Stia e sosta al Castello di
Porciano
Rientro in hotel. Dopo cena, gioco didattico sul medioevo e i siti visitati
Pernottamento
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Programma
Terzo Giorno – Immergersi nella natura – Il Parco delle Foreste Casentinesi

In mattinata

Ore 13,00
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Ore 16.30- 17.00
Partenza dopo la prima colazione per l’Eremo di Camaldoli
Incontro con la Guida e Visita guidata all’Eremo
Escursione naturalistica nella Foresta Biogenetica di
Camaldoli
Pranzo al sacco - packed lunch - (preparato da hotel)
Visita al Museo Ornitologico e Breve escursione per vedere
il secolare Castagno Miraglia
Partenza e rientro a Poppi


E’ possibile organizzare anche la visita al Bioagriturismo Casale Camalda con
degustazione di marmellate e miele di loro produzione o fermarsi in una fattoria
didattica e partecipare alla lavorazione del formaggio

Rientro in hotel, cena di arrivederci con prodotti tipici allietata da canti e giochi
Pernottamento

Quarto giorno – Arezzo e Piero della Francesca

Partenza dall’hotel dopo la prima colazione
Arrivo ad Arezzo, visita ragionata storico-artistica della
Cappella Bacci, Chiesa di San Francesco “La leggenda della Vera Croce”
Tempo libero.
Ritrovo dei partecipanti e Pranzo in un ristorante
economico – centro storico Arezzo

Nel pomeriggio
Partenza per le destinazioni del gruppo
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Ospitalità
A scelta fra due località (Poppi è inserita nel programma)

Poppi
Hotel Casentino www.albergocasentino.it
Parc Hotel www.parchotel.it

Bibbiena
Hotel Giardino www.hotelgiardinobibbiena.com
Hotel Le Greti www.legreti.it (ha solo 16 camere)


E’ inoltre possibile inserire nel programma uno (o più) fra le seguenti in
alternativa a quelle proposte:












tecniche di affresco;
lavorazione della creta;
lavorazione del vimini;
laboratorio del pane e del formaggio;
i colori naturali;
l’arte dell’intreccio: il telaio;
il restauro;
laboratori di autobiografia;
laboratorio erboristico e conoscenza delle erbe officinali;
avvicinamento al cavallo;
corsi di cucina per ragazzi;
attività in fattoria;
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Recapiti utili

Apt Arezzo e Le Guide di Arezzo

Parco Foreste Casentinesi
Coop. Oros

Responsabile Tecnico
Tour Operator Colori Toscani
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