Economia Industriale
Internazionale
Lezione su:
Determinanti degli IDE (Parte II)
Davide Castellani
Università di Urbino
Facoltà di Economia
Via Saffi, 2
61029 Urbino (PU)
Email: [email protected]
Tel. 0722.305562
Struttura
Ancora a proposito di determinanti settoriali
e di mercato degli IDE
z IDE orizzontali vs. verticali
z IDE export-platform
z IDE vs. export: il ruolo
dell’interdipendenza oligopolistica
z IDE vs. export: il ruolo del tempo (ciclo di
vita del prodotto)
1
IDE orizzontali e verticali
Orizzontali
ƒ
ƒ
ƒ
Alcune attività sono replicate nei mercati di
destinazione
Motivati dall’accesso al mercato
Nord-Nord
Verticali
ƒ
ƒ
ƒ
La produzione è frammentata lungo la filiera
produttiva
Motivati dall’accesso ai fattori produttivi
Nord-Sud
IDE orizzontali e verticali
Orizzontali
Verticali
Paese H
Paese F
2
Benefici e costi degli IDE
Costi
Benefici
Orizzontali
Verticali
Economie di scala a
livello di impianto non
sfruttate
Economie di
integrazione non
sfruttate
Accesso al mercato
Risparmio sui costi di
produzione
- risparmio in costi di
trasporto
- Adattamento prodotto
- Effetto strategico
IDE verticali
ƒ
processo produttivo frammentato in parti (lungo la
filiera) allocate in paesi diversi.
Semplificando:
1. HQ services (management, organizzazione, R&S) Æ input
pubblico (ec. scala a livello di impresa)
2. Produzione fisica
Î Paese ricco (w alto) produce 1. e povero (w basso) produce 2.
ƒ
ƒ
ƒ
Commercio intra-industriale (e intra-impresa) di beni
intermedi
IDE Nord-Sud
Condizioni:
Æ bassi costi di trasporto
Æ differenti dotazioni fattoriali (Î prezzi fattori) nelle
varie localizzazioni
Æ fasi diverse hanno intensità fattoriali diverse
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Determinanti degli IDE
IDEO
IDEV
Economia di scala a livello di impresa
+
-
Economia di scala a livello di impianto
-
?
Costi di trasporto/tariffe specifiche per prodotto
+
-
Costi di disintegrazione degli stadi di produzione
+
-
Differenze in intensità fattoriali tra stadi produttivi
?
+
Distanza e costi di traporto
+
-
Dimensione del mercato
+
?
Differenze nei costi dei fattori
?
+
A livello di industria
Country level
IDE verticali
Hp:
- un input soltanto: lavoro
-un’ora di lavoro per ogni unita’ di prodotto:
Y=LÆc=w
- due fasi produttive: HQ services Æ F; produzione fisica Æ w.Q
- costo di trasporto per servire il mercato (t)
- costo di trasporto per reimportare (t*)
- salari diversi in Home e Host Æ w e w*
- la produzione non viene venduta nel paese in cui si delocalizza
Æ ΠIv = PQ – [F + (K + G + w*Q + t*Q) + tQ]
Æ ΠX = PQ – [F + wQ + tQ]
Dalla massimizzazione del profitto dell’impresa nell’ipotesi X e Iv,
possiamo determinare la Qx e QIv che massimizzano i profitti nei due casi
Dopodichè possiamo determinare il valore della funzione di profitto in
corrispondenza della Q che massimizza il profitto (Π*Iv e Π*Iv)
4
IDE verticali
Si deriva facilmente che
Π*Iv = f[w*(-), t*(-)] – F - K – G
Π*x = f[w(-), t(-)] – F
Æ IDEV diventa conveniente (Π*Iv - Π*x > 0) se:
- i costi fissi (K e G) non sono troppo alti
- t* è sufficientemente basso Æ liberalizzazione aumenta IDE
- w* è basso (rispetto a w) Æ vantaggi comparati determinano IDE
IDE export-platform
ƒ Le IMN possono scegliere di usare la produzione
internazionale per servire un terzo mercato
Æ non conta solo il mercato del paese in cui stabilisco la
produzione, ma il suo mercato potenziale
Æ il mercato potenziale dipende da quanto sono grandi i
mercati limitrofi e da quanto sono limitrofi (costi di
trasporto e barriere)
ƒ Il Giappone ha usato questa strategia per
modificare la propria struttura produttiva
Æ delocalizzato la produzione dell’industria tessile per
liberare risorse (finanziarie ed umane) da allocare alla
produzione elettronica
5
IDE export-platform
Hp:
- devo servire due mercati (A e B) che (per semplicità) supponiamo identici
Le opzioni possibili sono
XX: Concentrare la produzione in Home ed esportare in A e B (XX), sostenendo
costi di trasporto t Æ ΠXX = 2ΠX
II: Produrre e vendere in A e B, duplicando costi G e K Æ ΠII = 2ΠI
IX: Produrre e vendere A ed esportare da A a B, sostenendo costi di trasporto τ (+
basso di t per la diversa distanza e la politica commerciale) (IDE export-platform)
Æ ΠIX = ΠI + [PBQB – wAQB – τQB]
La strategia IX conviene se:
- τ è basso (soprattutto rispetto a t)
- se manteniamo l’hp di simmetria tra A e B e’ indifferente dove localizziamo la
produzione. In caso contrario la scelta di dove localizzare la produzione (in A o B)
dipenderà dal salario relativo e dalla dimensione di relativa dei mercati in A e B
Questo modello spiega bene gli IDE per servire aree economiche integrate (ovvero
in cui le barriere interne sono inferiori a quelle esterne
IDE export-platform (IX)
A
B
P
P
ПB
ПA
ACide c+τ
c
c
QA
Q
QB
Q
6
IDE vs. export in oligopolio
ƒ Duopolio potenziale:
– Nel paese ospite un impresa locale può entrare nel
mercato domestico determinando un duopolio
– Vale il trade-off tra prossimità e concentrazione ma
le relazioni non sono più monotone (GÈÎ IDEÇ, ma
anche entrata di imprese locali che possono rendere
non profittevole IDE)
ƒ Dupolio effettivo e scambio di minacce
– l’impresa del paese B può reagire all’IDE
dell’impresa del paese A in entrata investendo a sua
volta A
ÎIDE intra-industry tra EU e US o No IDE
IDE vs. export in oligopolio
ƒ IDE come strumento di deterrenza:
– IDE, seppur meno efficiente di export, può
scoraggiare l’entrata
Hp: Alti costi fissi di impianto (sia per IMN che per impresa locale)
E: Impresa estera; D: Impresa domestica
MI: monopolio dell’IE con IDE; ME: monopolio dell’IE con EXP;
DI: duopolio con IDE dell’IE; DE: duopolio con export dell’IE
П1,DE > 0 > П1,DI
П1,ME > 0 > П1,MI
П2,DE > 0 > П2,DI
NON
ENTRA
IDE
I
Π1,MI
0
0
0
D
EXP
Π1,ME
0
IDE
ENTRA
IDE
I
Π1,DI
Π2,DI
0
Π2,ML
I
EXP
Π1,DE
Π2,DE
E
Π1,MI
0
EXP
I
Π1,D
Π2,DI
0
0
I
0
Π2,ML
Π1,ME
0
Π1,DE
Π2,DE
ÎLa possibilità di fare la prima mossa consente all’IMN di
usare IDE per scoraggiare l’entrata dell’impresa locale
7
IDE vs. export in oligopolio
ƒ Follow-the-leader (Knickerbocker,
1973)
– Parte da Hymer, ma pone l’accento sul settore,
ovvero sulle conseguenze di IDE sul mercato home.
– Reazioni oligopolistiche delle imprese home, per
evitare che l’IMN acquisisca vantaggi dall’intl (ec.
scala, razionalizzazione prod., adattamento
prodotti, …)
ÎIMN operano in settori molto concentrati (… ma
attenzione alla causalità)
Ciclo di vita del prodotto (Vernon, 1966)
ƒ Commercio determinato dall’innovazione
ƒ Innovazione e trainato dalla domanda di
consumatori evoluti (USA)
– Fase 1: prodotto innovativo viene esportato
– Fase 2: prodotto diventa più standardizzato, aumenta
l’elasticità al prezzo Æ produzione vicina al mercato per
ridurre costi (IDE verso EU)
– Fase 3: prodotto maturo, aumenta la concorrenza di
produttori in EU Æ IDE verso altri paesi
ƒ IDE sostituisce commercio quando l’imitazione
rende più importante il costo di produzione
ƒ Limiti: innovazione solo demand-pull, quindi
trascura le specificità settoriali e di impresa
(investimenti in R&S)
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