OSSERVATORIO DI DIRITTO SANITARIO 21 GENNAIO 2015 L’ovulo umano manipolato, ma non fecondato, non costituisce un “embrione umano” L’ovulo umano manipolato, ma non fecondato, non costituisce un “embrione umano” Corte di Giustizia dell’Unione, sentenza 18 dicembre 2014, causa C-364/13 International Stem Cell Corporation c. Comptroller General of Patents, Design and Trade Marks. Nozione di “embrione umano” – Ovulo umano – Capacità di svilupparsi in essere umano – Ovulo umano attivato per partenogenesi – Non è un embrione umano – Possibilità di brevetto a fini industriali – Interpretazione dell’art. 6, paragrafo 2, lettera c), della direttiva 98/44. Nella sentenza in rassegna, la Corte di Lussemburgo è chiamata a pronunciarsi in merito alla questione se la nozione di “embrione umano” – così come interpretata nella nota sentenza “Brustle” del 18 ottobre 2011 – si limiti a ricomprendere i soli organismi atti ad avviare il processo di sviluppo che conduce ad un essere umano. In particolare, ad avviso di codesti giudici europei, un ovulo umano, per essere qualificato quale “embrione umano”, deve necessariamente avere la capacità intrinseca di svilupparsi in essere umano. Conseguentemente, il solo fatto che un ovulo umano attivato per partenogenesi1 inizi un processo di sviluppo non è sufficiente per considerarlo embrione umano. Laddove, invece, un ovulo di tal genere avesse la predetta capacità intrinseca di svilupparsi in essere umano, dovrebbe essere trattato alla stregua di un ovulo umano fecondato, in tutte le fasi del suo sviluppo. Ne deriva che, l’art. 6, paragrafo 2, lettera c), della direttiva 98/44 sulla protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche – secondo la quale non sono brevettabili le utilizzazioni di embrioni umani a fini industriali o commerciali – deve essere interpretato nel senso che un ovulo umano manipolato, ma non fecondato, e privo, pertanto, della capacità intrinseca di svilupparsi in essere umano, può essere brevettato a fini industriali. M.S.B. La partogenesi consiste nell’attivazione di un ovocita, in assenza di spermatozoi, attraverso un insieme di tecniche chimiche ed elettriche. L’organismo che ne deriva è denominato “partenote”. 1 2 federalismi.it – Osservatorio di diritto sanitario