REALIZZAZIONI FOCCHI www.focchi.it NUOVE SEDI DELL’UNIVERSITà DI TORINO facciate trasparenti e una suggestiva copertura a vela STAHLBAU PICHLER www.stahlbaupichler.com La realizzazione delle nuove sedi delle Facoltà di Giurisprudenza e di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Torino, sulle aree che furono di Italgas, porterà alla trasformazione di un’ex area industriale in un nuovo quartiere culturale, abbellito da spazi verdi, vitalizzato da piazze e luoghi aperti. A firmare il progetto un gruppo composto da archistar come Benedetto Camerana, Foster and Partners (lead architect), Giugiaro Design. Elemento distintivo del progetto sono le facciate a nastro, costituite da cellule orizzontali vetrate, in alternanza a pannelli spandrel marcapiano in metallo ondulato realizzate ad hoc dalla Focchi Spa L’azienda di Bolzano Stahlbau Pichler ha realizzato invece le strutture metalliche della copertura del nuovo complesso: una suggestiva struttura a vela per la quale sono stati adottati schemi architettonici caratterizzati da estrema irregolarità, distorsioni e forme finali dalla crescente complessità GDS 151 - aprile maggio a cura della Redazione 20 La realizzazione delle sedi delle Facoltà di Giurisprudenza e di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Torino sulle aree che furono di Italgas, rientra in un più ampio programma avviato dall’Università stessa alla fine degli anni Novanta, quando l’Ateneo torinese acquisì le aree dismesse tra la Dora e corso Regina Margherita. A vincere il concorso internazionale bandito dall’Università è stato un progetto firmato dal gruppo composto da Benedetto Camerana, Foster and Partners (lead architect), Tecnimont, Mellano Associati, Giugiaro Design, I.C.I.S. Sulla base di questo piano, una zona un tempo industriale si sta trasformando dunque in un nuovo quartiere culturale, abbellito da spazi verdi, vitalizzato da piazze e luoghi aperti in grado di assicurare una stretta sinergia tra studenti e abitanti. Inoltre il complesso prevede importanti collegamenti con il centro storico e i principali viali cittadini. Il trutto anche per favorire una vera integrazione della struttura Universitaria con la città. Il progetto Il nuovo complesso si snoda intorno a una grande piazza principale dalla forma circolare e comprende due distinti fabbricati, destinati a ospitare rispettivamente le due facoltà con i relativi dipartimenti e laboratori linguistici, i servizi per gli studenti e la grande biblioteca interdipartimentale, affacciata sul fiume. Gli edifici si aprono sullo spazio esterno attraverso facciate trasparenti dalle linee morbide e si fondono attraverso la copertura costituita da un’unica struttura ondulata. Caratterizzato dalla luminosità e dalla leggerezza, il complesso ripropone a momenti alterni passaggi aperti che fungono da collegamento tra le aree pubbliche e il giardino interno, cuore circolare verde di tutti i percorsi cinto da portici. Nell’ala delle facoltà, tra il piano terreno e il primo piano, è stato disegnato un auditorium inclinato, mentre nei piani interrati sono sistemati i parcheggi. Il progetto, grazie anche alla passerella pedonale sulla Dora e alla sistemazione delle sponde fluviali, sa ben sfruttare il contatto con il fiume, creando relazioni visive e sapienti argomentazioni prospettiche con il patrimonio naturale e artistico della città: l’arco alpino, le colline, la Basilica di Superga e la Mole Antonelliana. L’impianto progettuale integra anche gli edifici Italgas da conservare lungo Corso Regina Margherita, collocando in essi le segreterie Il nuovo complesso che ospita le sedi delle Facoltà di Giurisprudenza e di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Torino è caratterizzato da sinuose facciate curvilinee di vetro e metallo, realizzate ad hoc dalla Focchi Spa e da una suggestiva struttura a vela di particolare complessità realizzata dall’azienda Stahlbau Pichler studenti delle due facoltà distribuite su una superficie di circa 1020 m2 con 10 sportelli, e alcuni servizi generali, quali caffetteria con una disponibilità di circa 260 m2 e la comodità del collegamento alla soprastante sala studio per complessivi 240 posti su una superficie di circa 680 m2. La grande mensa delle residenze, che potrà essere ampliata rispetto all’attuale dimensione, completa la dotazione di servizi generali per gli studenti che gravitano nel nuovo complesso. L’involucro Il nuovo complesso è caratterizzato da un involucro costituito da sinuose facciate curvilinee di vetro e metallo, in colorazioni grigio chiaro, che donano all’intervento una configurazione attuale che ben si integra nel contesto urbano. L’elemento distintivo del progetto sono le facciate a nastro, costituite da cellule orizzontali vetrate, in alternanza a pannelli spandrel marcapiano in metallo ondulato realizzate ad hoc dalla Focchi Spa, sulla base del progetto architettonico, poi affinato in fase costruttiva con la direzioni lavori. Il progetto è stato pensato e realizzato con elementi a cellule pannellate e vetrate completamente prefabbricati in officina, limitando quanto più possibile le operazioni di cantiere, con l’intento di velocizzare il programma di posa e allo stesso tempo di salvaguardare la qualità dell’intervento. Credits Commessa: Nuovo Insediamento delle Facoltà di Giurisprudenza e Scienze Politiche dell’Università di Torino Committente: Università di Torino Impresa generale: Codelfa s.p.a. (Tortona) Impresa realizzatrice facciate continue: Focchi Spa (Project Manager: Claudio Conti, Design team leader: Marco Pozzi) Impresa realizzatrice strutture metalliche: Stahlbau Pichler Srl (resp. progetto: Alberto Brignach, disegnatore: Klaus Kreuzer) Progettazione architettonica copertura: Foster & Partners (Londra), Giugiaro Architettura, ICIS, Benedetto Camerana, Mellano Associati e Fiat Engineering (attualmente Tecnimont) Progettazione esecutiva dell'involucro: Focchi Spa Progettazione esecutiva strutture metalliche: Si.Me.Te. s.r.l. (Torino) Progettazione costruttiva strutture metalliche: Stahlbau Pichler Srl Consulenza costruttiva connessioni metalliche: Mastropasqua-Zanchin & Ass. Ingegneria Strutturale (Treviso-Udine) Direzione operativa Lavori Strutture: Studio Ossola (Torino) REALIZZAZIONI rale, realizzata da Stahlbau Pichler, sono stati adottati schemi architettonici caratterizzati da estrema irregolarità, distorsioni e forme finali dalla crescente complessità, che hanno generato numerosi sistemi strutturali portanti caratterizzati da molte aste convergenti. La copertura disegna una struttura straordinaria, non solo per la visibilità che se ne percepisce dall’interno del campus, ma anche per la vista godibile dai punti panoramici della città e del suo intorno. La sua fisionomia, che si dipana lungo al fiume, renderà riconoscibile il Polo Universitario all’interno del panorama torinese, anche nottetempo quando, illuminato, il tetto brillerà a simboleggiare il contributo dell’Università, e quin- La sezione tipica di facciata prevede pannelli a marcapiano prefabbricati lunghi 4 m e alti 2,40 m e un nastro vetrato orizzontale a cellula, costituito da tre specchiature con vetri incollati con tecnologia a silicone strutturale. I pannelli sono realizzati intelaiati in acciaio e cappottati interamente con lamiere in acciaio zincato poi mascherate esternamente con una lamiera puramente estetica, costituita da un’ondulina in alluminio di colore grigio metallico RAL9006. Fra i due strati, è posto l’isolante in lana di roccia, che contribuisce a fornire un isolamento acustico testato in opera di 48 D2m,n,T,w decibel. Caratteristica fondamentale del pannello marcapiano è la sua classe di resistenza al fuoco certificata EI 60. Per le parti trasparenti sia curve che rettilinee sono stati utilizzati vetri camera selettivi ad alta prestazione termica (valore U 1,1 Wm2k). Le facciate ai piani hanno ottenuto una trasmittanza termica media Ucw 0,88 Wm2k (Uinfisso 1,69/ Upannello 0,18 Wm2k). L’installazione è stata di tipo bottom-up alternando il montaggio tra cellule opache e trasparenti. Le facciate al piano terra sono realizzate a montanti e traversi con fissaggio dei vetri dall’esterno, tramite clips puntuali in alluminio inserite tra le fughe dei vetri e bloccate tramite viti autofilettanti, mascherate successivamente con guarnizioni continue in EPDM nero. Anche per questa tipologia di facciata sono stati utilizzati vetri selettivi ad alte prestazioni termiche. Le facciate “passerelle”, dei corpi di collegamento dei sette edifici, sono costituite da facciate a montanti e traversi completamente vetrate realizzate a silicone strutturale con vetri monopiano di notevoli dimensioni (L 2300 x H 4500). Completamente vetrati anche i lucernari della biblioteca e del corpo aule e dipartimenti realizzati a reticolo montanti e traversi, assemblati e sigillati in cantiere con fissaggio a clip simile al sistema del piano terra. Al di sotto del lucernario (edificio D2) si trova la facciata del tamburo che utilizza il principio a cellule monopiano con proporzioni diverse tra parte opaca e parte trasparente. Le balaustre interne delle scale, anch’esse curvilinee, sono state realizzate completamente trasparenti con vetri temperati e stratificati di sicurezza. La copertura La realizzazione nel suo complesso si caratterizza per la grande copertura a vela, dotata di superficie non regolare, vero e proprio mezzo di connessione con l’elemento aria e tratto identificativo dell’intero organismo. Per questa progettazione struttu- Serrature Tagliapietra www.tagliapietra.it 21 GDS 151 - aprile maggio REALIZZAZIONI 22 di della formazione, alla vita di Torino. La copertura avrà inoltre il compito di ospitare i principali macchinari impiantistici, al di sotto di un “velario” ottenuto con una tela adagiata e tesata sulla sottostante struttura metallica. La copertura, di superficie approssimativa di 16.700 m2, si sviluppa su un andamento planimetrico pseudo-toroidale, riprendendo ripetitivamente lungo il suo sviluppo un particolare effetto onda, generato dalla membrana strutturale opportunamente tesata su 54 telai tubolari metallici di forma arcuata. Al di là dell’apparente regolarità del sistema a onde, la superficie di membrana si caratterizza per una geometria a doppia curvatura costantemente differente in ogni parte dell’intero sviluppo, le strutture metalliche di sostegno della membrana di conseguenza risultano anch’esse prive di regolarità geometrica. La progettazione 3D Particolare attenzione è stata posta allo studio preliminare di soluzioni nodali con l’obiettivo di una semplificazione e talvolta allo scopo di un'effettiva possibilità costruttiva degli stessi nodi che, in alcuni casi, prevedevano fino a 12 aste convergenti giacenti su piani diversi e diversamente orientate. Essenziale e irrinunciabile è stata la soddisfazione, da parte dei nodi, di una resa statica ottimale nel percorso delle forze nodali; una semplificazione delle operazioni di modellazione grafica tridimensionale e di assemblaggio in officina; la limitazione, per quanto possibile, dell’accavallamento di giunti saldati e dei relativi eccessivi apporti termici; l‘opportuna possibilità di ispezione necessaria per consentire i doverosi controlli non distruttivi alle saldature. Al fine di ottenere tutte queste garanzie è stato fondamentale uno studio progettuale iniziale approfondito sulla possibilità di fare ricorso, per quanto possibile, a giunti bullonati della tipologia cosiddetta a singola paletta con doppio coprigiunto simmetrico e ad aste tubolari circolari (profili CHS), al fine di svincolare le aste dall’avere una orientazione dei propri assi locali d’inerzia definita e ottenere, nello specifico, la riduzione della problematica del twisting delle aste, con conseguente orientazione agevole delle connessioni ai nodi. Dal punto di vista della concezione geometrica dei singoli nodi, queste due soluzioni hanno consentito di poter sfruttare, di volta in volta, un doppio grado di libertà rotazionale (attorno all’asse longitudinale) nell’orientazione asta/ paletta, al fine di poter realizzare quanti più allineanti complanari tra le palette possibili e poterle connettere ai tubi vincenti tramite unici piatti di trasferimento. Per la progettazione delle strutture metalliche di copertura si è reso dunque necessario un forte lavoro in team all’interno dell’azienda Stahlbau Pichler, con una intensa e continua interazione e collaborazione tra il gruppo di lavoro che ha seguito tutta la parte di statica e i modellatori grafici che hanno operato sulla piattaforma 3D tekla structures per la modellazione delle strutture in acciaio dell’azienda. In tal modo è stato possibile conciliare al meglio le esigenze strutturali con la necessità di tempi stretti per la progettazione costruttiva e la gestione complessiva di procedure e tempistiche dell’officina. La scelta di una piattaforma 3D avanzata ha consentito di poter condurre l’intero lavoro con precisione pur nello scambio continuo e nel passaggio di informazioni e idee. Opportune accortezze sono state adoperate al fine di poter eseguire quanta più parte di posizionamento e assemblaggio possibile già in officina per le fasi di saldatura.