Esperienze italiane di educazione ed
integrazione di bambini con autismo nella
scuola di tutti
Paola NOBILE
Pane e Cioccolata
Associazione culturale
Monteveglio 16.5.2015
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Epidemiologia ed emergenza
educativa…
Secondo quanto riportato dal Centers for Disease
Control and Prevention-CDC nel 2014, 1 bambino
su 68, negli USA, presenta una sintomatologia
nello spettro autistico
Nessun trattamento farmacologico specifico
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Ad alto impatto…
…un alunno nello spettro ogni tre-quattro classi, è il
disturbo evolutivo più diffuso in età scolastica.
…almeno un alunno con autismo nella carriera di
ogni insegnante.
•
•
Cosa sappiamo dell’intervento in autismo
Cosa viene applicato dell’evidenza scientifica che
attualmente esiste
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ABA e studi internazionali a lungo
termine
Nell’arco di decine di anni, centinaia di studi hanno
dimostrato l’efficacia dell’analisi del comportamento
su diverse popolazioni e contesti di applicazione
Nessun altro modello di trattamento può dimostrare
un’efficacia paragonabile: a paritá d’intensitá
d’intervento, il trattamento ABA produce maggior
progresso in tutte le aree evolutive, come
quoziente intellettivo, abilità adattive, linguaggio,
(vedi Eikeseth ed altri 2002, Howard ed altri 2005,
Remington et al. 2007)
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ABA e autismo
l’ABA è il ramo applicativo dell’Analisi del
Comportamento, la scienza che si occupa di
descrivere le relazioni tra il comportamento degli
organismi e gli eventi che lo influenzano.
Scopo di migliorare comportamenti socialmente
significativi, cioè:
• Incrementare competenze deficitarie
• Ridurre repertori problematici
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ABA: cosa non è
• Non è una cura per l’autismo
• Non consiste in una serie di esercizi
ripetitivi
• Non è l’insegnamento a tavolino
• Non produce comportamenti rigidi
• Non robotizza i bambini
• Non è una serie di programmi uguali per
tutti
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ABA: Analisi del Comportamento applicata
• Una delle caratteristiche che definisce
l’ABA è che la dimostrazione dell’efficacia
delle procedure utilizzate per generare il
cambiamento, avvenga tramite il metodo
scientifico.
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Linee Guida Italiane
(LGN, 2011)
• Progetto finanziato dal Ministero della Salute
Italiano
• Raccomandazioni per il trattamento messe a
punto mediante un processo di revisione
sistematica della letteratura e fondate sull’analisi
della ricerca scientifica
• «Tra i programmi intensivi comportamentali il
modello più studiato è l’analisi comportamentale
applicata: gli studi sostengono una sua efficacia
nel migliorare le abilità intellettive (QI), il
linguaggio e i comportamenti adattativi nei
bambini con disturbi dello spettro autistico»
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Linee Guida Italiane
(LGN, 2011)
La pubblicazione della LG21 e il corpo di
ricerche a disposizione in letteratura
rendono dunque possibile anche in Italia lo
sviluppo di un sistema di supporto e
intervento per i disturbi dello spettro
autistico basato sull’evidenza.
(vedi Degli Espinosa F., 2012)
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Trattamento = Educazione
Precoce e Individualizzato: sin dall’insorgere dei
primi sospetti l’intervento deve essere impostato
secondo una valutazione individualizzata di ogni
singolo bambino
Globale e Continuo: massimo coinvolgimento di tutti
gli ambienti e di tutte le figure significative nella vita
del bambino
Intensivo: significativi miglioramenti se vengono
programmate almeno 25 ore alla settimana, 50
settimane l’anno, per almeno due anni di trattamento
Fondato sul paradigma comportamentale e guidato
da un analista del comportamento (BACB)
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Un bambino con questa diagnosi, un
alunno che…
Ha diritto a un buon insegnamento e ad un
trattamento efficace.
• Non è così facile da guidare verso il
cambiamento (cioè l’apprendimento)
• Non è troppo piccolo, non è troppo grave, non è
troppo bravo per imparare
• Può imparare se rispettiamo le leggi
dell’apprendimento
La responsabilità educativa propria della scuola
verso tutti gli alunni diventa di vitale importanza
nel caso di alunni particolarmente fragili
•
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La scuola
Obiettivo dell’integrazione scolastica è di
offrire
al bambino con diagnosi la possibilità di
apprendere e interagire con i pari età
ai compagni di classe la possibilità di imparare a
conoscere e valorizzare le diversità
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Elena Clò
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Apprendere e interagire
Apprendere
Interagire
Pre-requisiti
dell’apprendimento
Pre-requisiti per la
programmazione
accademica
Apprendimenti di base
Documentazione dei
progressi
Trasferire ai compagni le
competenze imitative e
di richiesta
Eseguire istruzioni date
al gruppo
Rispondere e fare
domande ai compagni
Reciprocare commenti
Conversazioni
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Livello curricolare e insegnamento in
gruppo
In quale contesto educativo
miglioramenti più significativi?
il
bambino
avrà
•Il bambino ha le necessarie competenze verbali per poter
beneficiare di un insegnamento in gruppo?
Se un bambino non è in grado di imitare, né di fare richieste, né di rispondere
a istruzioni sarà isolato socialmente anche se inserito in una classe
•L’insegnamento in gruppo viene modificato sulla base delle
competenze dello studente con disabilità?
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i
VB-MAPP: Assessment delle Transizioni
Assessment (Sundberg 2008, traduzione italiana
a cura di Pergolizzi 2012)
Rappresenta uno strumento che garantisce allo
studente un percorso individualizzato
Nella versione italiana valuta il livello di inclusione
che il bambino deve avere rispetto alla classe dei
coetanei e le modalità con cui viene svolto
l’intervento: quanto insegnamento strutturato?
quanto insegnamento in ambiente naturale?
Quanto insegnamento individuale? Quanto in
gruppo?
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Le Barriere dell’Apprendimento
Comportamenti
problema,
mancato
controllo
sull’istruzione, richiesta assente o deficitaria, ecc.
impediscono o rendono difficoltoso l’apprendimento.
Problemi
comportamentali
come
aggressioni,
distruzione dell’ambiente, urla, non collaborazione
alle istruzioni rendono difficile l’insegnamento e
costituiscono un problema di sicurezza per il
bambino stesso e per i compagni.
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L’insegnante di
sostegno
L’ insegnante di
Rinforza ogni migliore
approssimazione
Concorda con l’insegnante di
sostegno la programmazione
individualizzata
classe
Guida con il
suggerimento necessario
e sufficiente
Non permette di
praticare l’errore:
suggerisce a 0
Guida e modella
interazioni con i pari età
a livello adeguato al
bambino
Prende dati: pochi ma
buoni
Condivide obiettivi di massima
Coinvolge l’alunno nello
svolgimento della lezione nel
rispetto delle sue competenze
Sa come rinforzare e cosa
rinforzare
È informata sulle procedure di
gestione di eventuali emergenze
comportamentali che sono state
concordate
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Profilo dell’insegnante esperto
Sa come motivare il suo studente e
suscitare nuove richieste
Ha un ritmo sostenuto di insegnamento, in
particolare nel lavoro a tavolino
Alterna tipologia e area di insegnamento
Mantiene un alto tasso di successo per il suo
alunno
Prende dati sull’apprendimento
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Esperienza di educazione ed
integrazione:
Scuola dell’Infanzia
prerequisiti per l’integrazione sociale alla scuola dell’infanzia
Assenza di comportamenti problema severi
Stare seduti su istruzione
Essere in grado di richiedere attività ed oggetti (agli adulti)
Comprendere semplici istruzioni
Eseguire transizioni su istruzione da un’attività’ ad un’altra
Rispondere ed eseguire le richieste di altri bambini
Stare seduti in gruppo ed imitare spontaneamente gli altri
Imitazione del gioco e movimenti
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Esperienza di educazione ed
integrazione: scuola dell’Infanzia
M. ha 4 anni ed è inserita in una sezione omogenea
della Scuola dell’infanzia dove è supportata dalle
insegnanti curricolari, dall’insegnante di sostegno
per 12 ore, dalle educatrici comunali per 20 ore.
Il linguaggio vocale è emergente. La bambina
utilizza un sistema di comunicazione basato sul
linguaggio dei segni. Segue dall’età di due anni un
intervento educativo comportamentale.
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Esperienza di educazione ed
integrazione: scuola dell’Infanzia
Valutazione abilità sociali
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Esperienza di educazione ed
integrazione: scuola dell’Infanzia
Obiettivi:
Comunicazione: incrementare la comunicazione
spontanea, cioè fare semplici richieste ai
compagni
Ascoltatore: Comprendere la consegna di un
compito
Gioco: Rispettare il turno dei giochi con i
compagni; acquisire le sequenze dei giochi
imitativi in piccolo gruppo.
Motricità (grosso/fine): imparare ad evitare
ostacoli in percorsi strutturati, sviluppare
un’adeguata motricità fino e grosso motoria
.
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(equilibrio, coordinazione
,fluidità dei movimenti)
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Perché strutturare?
Perché: programmare, organizzando le specifiche
attività in modo breve e concatenato, permette di
tenere alto il livello di motivazione, e previene
maggiormente
il
rischio
di
emissione
di
comportamenti inappropriati.
Come: Individuando alcune attività in coppia, o in
piccolo
gruppo,
che
offrono
opportunità
di
comunicazione con i compagni, ovvero agiscono sulla
motivazione della bambina, creando occasioni per
fare richieste specifiche: per es. oggetti per
completare una sequenza di gioco, parti mancanti
ecc.
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Come strutturare?
Auletta per l’insegnamento individualizzato
Spazio utilizzato quotidianamente per tutte le attività
individuali, per i lavori in piccolo gruppo e in coppia
Tutto il materiale a disposizione è sistemato in modo da
essere visibile, ma non direttamente accessibile da parte
dei bambini: deve cioè essere richiesto agli adulti
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Come strutturare:
Spazio sezione
Attività in coppia
All’interno della sezione e in accordo con le insegnanti
è stato creato uno “spazio attività: un angolo in cui è
stato sistemato un tavolino di dimensioni e di colore
diverso rispetto agli altri tavoli e due sole sedie.
Il tavolino è destinato ad ospitare due soli bimbi per
volta, che svolgono una serie di attività e giochi
mediati dall’insegnante e utilizzano giochi contenuti in
scatole, separate dai giochi della sezione.
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Qualificare maggiormente il tempo
scolastico selezionando specifici
obiettivi educativi
Organizzazione della cassettiera: l’appello
La maestra chiama i bimbi per nome. M.,con l’aiuto di un
compagno e seguendo le indicazioni dell’insegnante,
consegna la foto al bambino corrispondente. Il bambino
riceve la foto, aspettando con la mano alzata, poi attacca
la foto al cartellone.
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Favorire la comunicazione:
Attività nel grande gruppo…
Non è possibile l’interazione con i pari in assenza di un
sistema
di
comunicazione:
per
favorire
la
comunicazione reciproca fra M. e i suoi compagni
abbiamo insegnato i “ segni”, che rappresentano il
sistema di comunicazione della bambina.
Canzoncine:
Abbiamo scelto di iniziare insegnando per primi i nomi degli animali
e i colori, elementi presenti in molti giochi e canzoncine svolti in
classe.
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Favorire la comunicazione:
…e nel piccolo gruppo..
La richiesta
È la prima forma di comportamento verbale acquisita dai
bambini (anche non vocali)
Permette al bambino di ottenere ciò che vuole
Riduce la presenza di comportamenti problema
Fare richieste ad un compagno rappresenta uno degli
obiettivi iniziali per lo sviluppo delle prime abilità sociali.
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Attività in piccolo gruppo
La condivisione di una specifica attività di gioco o
attività motoria è utile per facilitare l’integrazione
e la socializzazione all’interno del piccolo
gruppo...
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Attività in coppia
…..o in coppia…
La richiesta
Il gioco imitativo
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Costruire un progetto di integrazione
scolastica…
Programmare in modo individualizzato descrivendo obiettivi
specifici in tutte le aree di apprendimento
Formare educatori ed insegnanti di sostegno
Suscitare disponibilità e interesse dei compagni di classe;
renderli competenti (con insegnamento specifico) nell’aiutare
e guidare.
Disponibilità, condivisone e collaborazione con le insegnanti
Disponibilità della famiglia nel procurare ed integrare il
materiale per aumentare la varietà di attività e giochi.
GRAZIE PER L’ATTENZIONE!!!!!
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Grazie…
Ai bambini, alla famiglia
Alle colleghe: Silvia Cottitto, Erika Leonetti e Monica
Mercatelli
A Valentina Bandini,
Elena Clo’,
Francesca degli Espinosa
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