Dipartimento Materno Infantile
U.O.C. Ostetricia e Ginecologia
PER LE
FUTURE
PARTORIRE CON NOI
MAMME
A cura del
Direttore U.O. Assistenza Ostetrica
Aziendale
e
delle ostetriche del Dipartimento
Materno Infantile
“PARTORIRE CON NOI”
Orientamento e accoglienza presso il Dipartimento Materno Infantile
Frequentemente, nel corso della gravidanza, i pensieri della donna, della coppia, si
proiettano al momento del parto, a quando la mamma incontrerà il suo bambino.
Tali pensieri sono normalmente carichi di aspettative e di timori.
Per soddisfare questa esigenza il Punto Nascita dell’Azienda ASL 1 mette a
disposizione delle gestanti e delle loro famiglie un incontro di orientamento e
accoglienza
“PARTORIRE CON NOI”
organizzato dalle ostetriche del Dipartimento Materno Infantile di Massa
stesso.
Le ostetriche hanno realizzato questo opuscolo affinché tu possa seguire e
comprendere meglio l’andamento della gravidanza volta verso il termine e possa
viverla con maggiore serenità.
L’Opuscolo mette a tua disposizione informazioni e consigli che verranno
approfonditi all’interno dell’incontro “Partorire Con Noi”.
Tale incontro è anche il momento per discutere, per chiarire ogni dubbio che tu
possa ancora avere (ad esempio come si accede al reparto di ostetricia, in
particolare di notte; se vi è la possibilità di essere accompagnati da altri parenti,
ecc.) e per verificare come il Punto Nascita può rispondere ai bisogni e alle scelte
della donna (es. situazioni cliniche specifiche, metodi per il contenimento del dolore
in travaglio come l’immersione in acqua o l’analgesia peridurale, la donazione del
sangue del cordone ombelicale, ecc.).
Verranno presentate le modalità assistenziali previste dalla Politica Aziendale dell’
”OSPEDALE AMICO DEL BAMBINO”, finalizzata alla promozione e sostegno
dell’allattamento al seno.
È utile essere informati sulle regole di accesso al reparto (modalità e orari delle
visite parenti, permanenza del padre, rooming in, tempi di degenza previsti per il
parto e per l'eventuale taglio cesareo, ecc.) per migliorare il confort della tua
permanenza in ospedale.
Per accedere a tale offerta è necessario contattare il Punto Nascita per
appuntamento chiamando il n.0585/498710.
L’incontro avverrà alla 36° settimana di gestazione circa tutti i giovedì pomeriggio
dalle ore 16:00 alle 18:00.
Con la speranza di accompagnarti al meglio in questa meravigliosa esperienza
… ti aspettiamo!
Le ostetriche del Dipartimento Materno Infantile
“VISITA
OSTETRICA
A TERMINE”
Bilancio di Salute Materno
Fetale presso il
Dipartimento Materno
Infantile
A 37 settimane,quando il feto ha maturato le competenze per nascere va
programmato
il Bilancio di Salute Materno Fetale presso gli ambulatori del Dipartimento
Materno Infantile.
Contattando telefonicamente il Dipartimento Materno Infantile
Massa ( al n. 0585/498710)
Pontremoli ( al n. 0187/462261)
sarà possibile programmare un incontro con le ostetriche del servizio per
definire la data dell’appuntamento.
In questo Bilancio di Salute si esaminano:
• la storia della gravidanza sulla base dei controlli effettuati nei 9 mesi e/o
sulla cartella ostetrica personale, lo stato di salute di mamma e
bambino
• come entrambi si stanno fisiologicamente predisponendo al parto,
• gli eventuali elementi di rischio per il parto stesso
• l’esito degli esami eseguiti in gravidanza,compresi quelli raccomandati
alla 36° settimane (che conviene aver già eseguito)
• viene predisposta la cartella clinica ospedaliera che verrà
successivamente utilizzata durante il ricovero per la nascita
• viene illustrato alla donna il piano di assistenza personalizzata per le
successive settimane di gravidanza
• si informa, inoltre, la donna in merito al programma di monitoraggio del
benessere fetale a partire da 40 settimane qualora il parto non fosse
ancora avvenuto
• in presenza di dubbi sulla salute di mamma e bambino non emersi in
precedenza, potrebbero rendersi necessari esami specifici (es. ulteriori
esami del sangue, ecografia, registrazione cardiotocografica) ed
eventualmente ulteriori incontri più ravvicinati
• per le situazioni che richiedono la programmazione di un taglio cesareo
saranno richiesti esami pre-operatori e presentato il consenso informato
al momento dell’accesso al servizio dedicato
• AMBULATORIO DI PREOSPEDALIZZAZIONE TAGLIO CESAREO
(telefonando al n. 0585/498710).
Per i tuoi appunti
LA GRAVIDANZA TRA 37
E 41 SETTIMANE
La maggior parte dei bambini nasce intorno a 40
settimane di gravidanza, anche se il giorno preciso
della nascita non è prevedibile.
Questa è una data teorica calcolata a partire dal
primo giorno dell’ultima mestruazione.
In realtà il momento della nascita può variare anche
di 4/5 settimane rispetto alla data teorica calcolata;
infatti si considerano a termine le gravidanze tra le
37 settimane +0 giorni e le 42 settimane +0 giorni.
In quest’ultimo periodo il bambino perfeziona la
maturazione di alcune funzioni (es. capacità di respirare), acquisisce peso e
si posiziona per il parto. La mamma, a partire da 38 settimane, generalmente
respira meglio perché “l’addome si abbassa” e incomincia a percepire
contrazioni di preparazione al travaglio. Le modificazioni che caratterizzano
questa fase, per la maggior parte delle gravidanze, portano fisiologicamente
all’inizio del travaglio .
Il piano assistenziale previsto per questo periodo tiene conto delle
caratteristiche e delle necessità individuali e viene realizzato in
collaborazione tra gli operatori del Punto Nascita.
Nelle gravidanze che proseguano oltre le 40 settimane o in quelle in cui si
manifestino specifiche indicazioni cliniche (gravidanze a rischio), si rende
necessario il monitoraggio della gravidanza con l’esecuzione della
cardiotocografia (tracciato per la valutazione del benessere fetale) e
della valutazione ecografica della quantità del liquido amniotico (AFI ).
Superato tale termine e qualora se ne ravvedesse la necessità, potrà essere
proposta l’induzione medica al parto.
L’induzione vera e propria consiste nel far cominciare il travaglio attraverso
l’utilizzo di farmaci (prostaglandine per via vaginale, ossitocina per via
endovenosa) oppure senza utilizzo di farmaci, cioè con l’amniorexi (rottura
strumentale delle membrane amniotiche).
Generalmente il travaglio viene indotto entro 42 settimane perché il
proseguimento della gravidanza risulta essere più frequentemente associato
a condizioni di sofferenza fetale.
Il Dipartimento Materno Infantile nei suoi ambulatori di Massa e Pontremoli, ti
propone pertanto un percorso di
controlli cardiotocografici e misurazione del liquido amniotico
che per la gravidanza a basso rischio iniziano a 40 settimane prendendo
appuntamento (per chi non l’avesse fatto in occasione della Cartella
Ostetrica) telefonando al
n. 0585/498710 (Massa)
n. 0187/462261 (Pontremoli)
Per le gravidanza a rischio il percorso inizierà in epoca variabile a seconda
della patologia associata alla gravidanza.
Per i tuoi appunti
DONAZIONE SANGUE
CORDONALE
Il sangue del cordone ombelicale contiene cellule staminali del tutto simili a
quelle contenute nel midollo osseo dalle quali hanno origine i globuli rossi, i
globuli bianchi e le piastrine. Per queste loro caratteristiche possono curare
diverse malattie del sangue, come l’anemia aplastica e la leucemie. Il
trapianto di cellule del sangue cordonale è una valida alternativa al più noto
trapianto di cellule del midollo osseo. Il sangue viene raccolto dal cordone
ombelicale in una sacca sterile dopo il taglio del funicolo e prima
dell’espulsione della placenta.
Non è quindi doloroso né per il bambino né per la madre.
Non sono descritti effetti negativi sulla salute della madre e del neonato
collegati alla pratica della donazione del cordone. Il sangue del cordone
ombelicale può essere raccolto sia in caso di parto vaginale che in caso di
parto con taglio cesareo. Per donare il sangue del cordone è necessario
accertare con il medico del Centro Trasfusionale la propria idoneità alla
donazione attraverso la valutazione
dello stato di salute e degli esami
fatti, la disponibilità del Punto
Nascita al prelievo, e quindi, firmare
il consenso informato dopo averne
discusso con il professionista. Per
programmare
questo
incontro
intorno alla 35 – 36° settimana è
necessario telefonare al Centro
Trasfusionale dell’Azienda USL 1 Massa Carrara più vicino alla gestante:
Massa tel. 0585/493292
Carrara tel. 0585/657295
Pontremoli tel. 0187/462206-2227
Fivizzano tel. 0585/940232
Le controindicazioni alla donazione di sangue cordonale riportate dal
Ministero della Salute sono:
•
•
•
•
•
durata della gravidanza inferiore a 35 e maggiore di 41 settimane.
stato febbrile nella madre
malformazioni congenite
malattie genetiche della madre o del padre
rottura delle membrane da più di 12 ore
• stress fetale
• positività sierologica o comportamenti a rischio di
trasmettere malattie infettive del padre o della madre
• tampone vagino – rettale positivo per lo
streptococco b emolitico
• liquido amniotico fortemente tinto di meconio.
Dopo 6 mesi dalla nascita, la madre donatrice viene
nuovamente contattata per raccogliere informazioni sulle
condizioni di salute del neonato e sulla presenza di eventuali
malattie infettive o congenite, non note al momento del
parto. Viene eseguito un prelievo di sangue alla mamma per
escludere infezioni che controindicano l’utilizzo del sangue
raccolto. Una volta eseguiti tutti i controlli, le banche di
raccolta inviano i dati al Registro italiano che a sua volta è in
collegamento con il Registro mondiale (che raccoglie oltre
356.000 donatori, più di 18.000 italiani), da cui è possibile
attingere se un bambino è affetto da malattia curabile con il
trapianto di sangue cordonale e se risulta compatibile,
procedendo poi al trapianto.
Si parla in questo caso, di donazione del sangue cordonale
allogenica o altruistica,
cioè fatta per curare una persona diversa da quella che
dona.In Italia il sangue raccolto viene conservato, congelato a -196 °C,
presso una delle 18 banche per la raccolta e la conservazione del cordone.
In media solo il 30% dei campioni raccolti può essere utilizzato per trapianti.
Il campione viene infatti scartato quando:
• il sangue cordonale raccolto è inferiore a 50 cc (quantità di cellule staminali
troppo bassa)
• la sterilità nelle fasi di raccolta del campione non è stata raggiunta
• il neonato risulta portatore di infezioni o malattie alla visita di controllo dei 6
mesi
La normativa italiana prevede che il sangue donato sia disponibile per
qualsiasi paziente che abbia le caratteristiche cliniche e di compatibilità per
tale “dono” (= per malati che possono trarre vantaggio dal trapianto di cellule
del cordone).
Nel caso di familiari (fratelli o genitori) affetti da malattie curabili con cellule
staminali del cordone è autorizzata la conservazione nelle banche pubbliche
del sangue cordonale per uso familiare (o
donazione dedicata).
La conservazione autologa,
cioè fatta per curare eventualmente lo stesso
donatore in caso si dovesse successivamente
ammalare, non è una pratica di dimostrata efficacia
e, quindi, non è attualmente raccomandata. In Italia non è consentita
l’istituzione di banche per la raccolta del sangue cordonale a fini di trapianto
autologo.
Questa pratica non supportata da prove di efficacia e non raccomandata da
linee guida internazionali ha dato vita in alcuni paesi a iniziative commerciali
che sfuggono al controllo istituzionale. è comunque sempre possibile
rivolgersi a banche estere, richiedendo al Ministero della Salute
l’autorizzazione all’esportazione di sangue cordonale, previa consulenza anche
telefonica
presso
il
Centro
Nazionale
Trapianti
(www.trapianti.ministerosalute.it/cnt/).
La Direzione Sanitaria del Punto Nascita deve essere preventivamente
informata di tale richiesta per poter espletare quanto richiesto dalla
legge. Tutte le spese relative (dalla raccolta al recapito presso la banca
estera) sono a carico della famiglia.
Per i tuoi appunti
COSA PREPARARE PER L’OSPEDALE
1 - Cartella della gravidanza e tutti gli accertamenti effettuati
2 - Documenti d’identità
3 - Tessera sanitaria non scaduta; per le donne
straniere di paesi appartenenti all’Unione
Europea, tessera TEAM; per le donne
appartenenti a paesi extracomunitari e senza
permesso
di
soggiorno,
codice
STP
(stranieritemporaneamente presenti) che è
rilasciato dai servizi ISI (Informazione Salute
Immigrati)
Effetti personali per mamma e bambino a
4 libera scelta della mamma (senza vincoli legati a corredini per il neonato né
sacchetti con nome; poichè il neonato, per il quale potrai portare almeno 3
cambi di vestitini (body o maglietta,calzini, tutine, una copertina ed un
cappellino possibilmente con segno di riconoscimento) sarà in camera con la
mamma e a sua completa gestione. Il Punto Nascita non consiglia nessun
abbigliamento specifico per mamma; essa è libera di indossare ciò che
preferisce al parto e durante la degenza, consigliamo solo di portare un
accappatoio per usufruire della doccia o della vasca da parto,una bacinella
per l’igiene intima personale e del neonato, un detergente intimo per mamma
e bambino, stoviglie e assorbenti igienici di normali dimensioni.
Per i tuoi appunti
QUANDO ANDARE IN OSPEDALE
PER IL PARTO
•
quando le contrazioni sono dolorose, regolari
per intensità, frequenza e durata da un
periodo che varia da una a due ore (a
valutazione personale della donna a seconda
che sia al primo o al secondo parto)
•
quando avviene la perdita delle “acque” (di
liquido amniotico), entro 2 ore circa,
è importante andare in ospedale al più presto
se il colore del liquido non è chiaro(verde,
marrone o giallino)
•
quando le perdite di sangue sono maggiori di qualche goccia è
importante andare subito in
ospedale
•
in tutti i casi in cui si abbiano dubbi
• quando
si avvertono meno di 10 movimenti fetali
nelle 24 ore.
In caso di bisogno di comunicare con l’ospedale per emergenze,
telefonare ad uno dei seguenti numeri :
0585/498743 – 0585 498758
SUPPORTO IN
TRAVAGLIO E
CONTENIMENTO
DEL DOLORE
È dimostrato che avere un supporto continuo e un sostegno emotivo durante
il travaglio in fase
attiva favorisce un’esperienza di parto-nascita positiva, meno dolorosa e
promuove la salute di madre e neonato.
Supporto in travaglio significa poter contare su aiuto, incoraggiamento,
rassicurazione, conforto, comfort, presenza continua e continuativa di una
persona di fiducia e di professionisti, per affrontare e vivere al meglio la
fatica, la gioia, le paure e il dolore. La scelta di tale persona (partner, amica,
madre, sorella, ecc.) va fatta accuratamente sulla base delle proprie esigenze
e preferenze.
Un’ostetrica ospedaliera sarà presente per aiutare ad avere un parto
sicuro e offrire il miglior livello di supporto.
Conoscere prima del parto il Punto Nascita e l’équipe ostetrica può essere
utile per contenere l’ansia aggiuntiva legata alla estraneità del luogo.
L’ostetrica che segue il travaglio aiuterà la donna a riconoscere l’evoluzione
fisiologica di quanto sta succedendo, e sarà attenta nello stesso tempo a
controllare gli eventuali elementi devianti per capire se implicano qualche
rischio per la donna o per il nascituro.
Nel travaglio il dolore ha caratteristiche del tutto particolari in quanto non è
sintomo di malattia, ma esprime e promuove il naturale svolgersi del partonascita. La percezione del dolore del travaglio è un’esperienza soggettiva
influenzata, in ogni singola donna, dalle condizioni fisiche, dalle emozioni,
dalle circostanze sociali, culturali e assistenziali. Se la donna sta bene e il
feto si presenta nella posizione giusta, di dimensioni adeguate al canale da
parto, generalmente il dolore viene ben tollerato. Le risorse individuali della
donna e la normale produzione degli ormoni che sostengono le contrazioni
dell’utero e la discesa del neonato nel canale da parto nonché l’avvio del
legame mamma-bambino permettono la fisiologica evoluzione del travaglio e
ne rendono sopportabile il dolore.
Le strategie per contenere il dolore in travaglio possono essere di diverso tipo
(naturale o farmacologico).
Naturale, senza utilizzo di farmaci
• rapporto “one-to-one” (una donna-un’ostetrica)
al momento del travaglio-parto
• sostegno emotivo: comunicazione, informazione,
ascolto, coinvolgimento nelle scelte
• azioni di sollievo: potersi muovere durante il
travaglio, poter scegliere la posizione per il parto,un
ambiente-parto confortevole, luci adatte, musica se
gradita, massaggi fatti dal partner o dall’ostetrica
• immersione in acqua: bagno caldo in vasca o
eventuale doccia calda
• tecniche di rilassamento
Queste strategie e tecniche, in generale, riducono il bisogno di farmaci per il
contenimento del dolore, riducono la necessità di interventi medici per il parto
(uso di ossitocina, episiotomia, taglio cesareo) e aumentano la soddisfazione
della donna per l’esperienza vissuta.
Il Punto Nascita del Dipartimento Materno Infantile è in grado di offrire tutte
queste opportunità di scelta grazie all’ausilio di attrezzature come la vasca da
parto, lo sgabello olandese, la palla da travaglio e soprattutto la garanzia
dell’intimità data da stanze da travaglio – parto – post partum singole
comprensive di servizio igienico.
Farmacologico, con utilizzo di farmaci
Tra quelle con utilizzo di farmaci la più utilizzata è l’analgesia peridurale che
consiste nell’inserimento di un catetere (= tubicino) per l’iniezione di farmaci
analgesici nello spazio peridurale della regione lombare della colonna
vertebrale, vicino ai nervi che trasmettono la sensazione di dolore associato
alle contrazioni dell’utero. È disponibile gratuitamente e 24/24 ore presso il
nostro Punto Nascita, e richiede una visita anestesiologica per una
valutazione preliminare, la valutazione di alcuni esami per l’anestesia e
l’espressione del consenso informato da parte della donna.(per accedere a
tale visita è necessario prendere un appuntamento presso il CUP al n.
848800920 con impegnativa del medico di famiglia con scritto “Visita
Anestesiologica”).
La donna che pensa di scegliere l’analgesia peridurale deve avere presente
che è efficace nel ridurre il dolore in corso di travaglio e può essere indicata
in alcune patologie o a supporto di alcuni interventi
assistenziali. Tuttavia può aumentare la probabilità di
un rallentamento della progressione del travaglio e la
probabilità di parti vaginali operativi e, secondo le
nostre procedure, richiede un monitoraggio più
frequente e più intensivo delle condizioni materne e
fetali (cardiotocografia, valutazione di pressione e
temperatura materna).
Esprimere i propri desideri aiuterà gli operatori della
nascita ad offrire l’assistenza più personalizzata
possibile.
È evidente che tali scelte devono essere comunque
considerate con flessibilità da parte della donna
poiché, qualora le condizioni clinico-assistenziali uscissero dal decorso
fisiologico, potrà essere necessario un tipo di assistenza addizionale non
sempre compatibile con tutti i tipi di scelte.
Talune richieste particolari, non ancora supportate da prove di efficacia, in
assenza di condizioni organizzative o in contrasto con norme e principi
vigenti, potrebbero non essere soddisfatte. Si suggerisce di discuterne
preventivamente la fattibilità con il Punto Nascita.
Per i tuoi appunti
ACCOGLIENZA DEL NEONATO
Il benessere del neonato e la qualità della
sua vita futura dipendono anche dallo stile
di accoglienza che avrà sperimentato al
momento della nascita.
Il bambino, fin dal periodo fetale, ha delle
competenze e delle capacità ed è perciò
sensibile agli stimoli dell’ambiente in cui si
svolgono il travaglio e il parto: suoni, voci,
rumori, luci, manipolazioni, posizioni
materne, temperatura, odori.
L’intimità e la calma dell’ambiente alla nascita facilitano il benessere
fisico ed emotivo e offrono al neonato le occasioni di contatto e di
“riconoscimento” della mamma.
Le prime esperienze di relazione del neonato sono molto importanti per tutte
le sue future conquiste. Il primo obiettivo dell’accoglienza al neonato è quello
di verificare se il piccolo ha bisogno solo delle cure della sua mamma oppure
se ha bisogno anche di cure mediche. Pertanto è importante che al momento
della nascita si conosca la storia della gravidanza, l’andamento del travaglio e
del parto e la modalità di adattamento alla vita fuori dall’utero (inizio della
respirazione, colorito della pelle, frequenza dei battiti del cuore).
Quando l’adattamento avviene senza problemi la mamma e il bambino
devono poter continuare il loro stretto contatto, senza interruzioni, in modo
naturale; assicurandogli una sensazione di contenimento e di temperatura
costante come aveva nel grembo materno…
Fin dalle prime ore di vita la natura offre condizioni
ottimali per favorire l’attaccamento tra mamma e
bambino e il benessere di entrambi. Il neonato si
guarda intorno con gli occhi spalancati, gira la testa
al suono della voce umana, il viso di chi lo circonda
lo attrae più che un oggetto inanimato; la distanza a
cui il neonato vede meglio è dai 20 ai 30 centimetri
che equivale alla distanza tra i suoi occhi e quelli
della mamma quando è in braccio o al seno. Il
contatto pelle-pelle con la mamma lo riscalda nel
modo migliore e, insieme con la suzione precoce al seno, aumenta nella
mamma gli ormoni che le danno tranquillità e le fanno risparmiare energie; la
lontananza e l’assenza di suzione producono invece gli ormoni dello “stress”,
dell’allarme e del consumo di energie.
In caso di parto spontaneo come di taglio cesareo ( se l’anestesia materna
non è generale) è possibile, con l’aiuto degli operatori presenti alla nascita,
non allontanare il bambino dalla mamma, permettendo loro di ritrovarsi
immediatamente a contatto, anche se talvolta il bambino può avere delle
reazioni più lente.
Queste prime due ore risultano di fondamentale importanza anche per un
buon avvio dell’allattamento al seno, in quanto la suzione entro questo tempo
favorisce la produzione di latte e permette un adattamento più dolce alla vita
extrauterina.
Per permettere che tutto ciò avvenga il Punto
Nascita propone la permanenza del neonato con la
mamma nelle prime 2 ore dopo il parto nell’Area
Parto come altresì previsto dai 10 Passi
OMS – UNICEF “OSPEDALE AMICO DEL
BAMBINO”.
Il nostro Punto Nascita, riconosciuto “OSPEDALE
AMICO DEL BAMBINO” è impegnato a conciliare i
bisogni di mamma e neonato con le esigenze
organizzative ospedaliere che comportano
l’osservazione di alcune regole di naturale rispetto.
I PRIMI GIORNI
DOPO LA NASCITA
ROOMING – IN
(IN CAMERA CON)
Nei primi giorni dopo il parto l’ostetrica
controlla l’utero, il perineo, le mammelle
e le perdite vaginali (chiamate lochi, lochiazioni) che sono inizialmente di
colore rosso (come una mestruazione molto abbondante) e via via diventano
sempre più chiare fino a diventare giallastre. Queste perdite sono piuttosto
abbondanti e sono caratterizzate da un odore particolare.
Il neonatologo compie alcuni controlli sul neonato per confermarne la buona
salute.
Al di là dei controlli clinici, i primi giorni sono l’occasione per mamma e
neonato per continuare la loro relazione, ora extra uterina, in un ambiente in
cui possono usufruire dell'esperienza degli operatori per raccogliere conferme
ed aiuto rispetto ai loro bisogni.
Infatti all’uscita dalla sala parto, per favorire la continuazione della loro
strettissima relazione, la mamma e il bambino dovrebbero rimanere nella
stessa camera, sia in caso di parto spontaneo, sia in caso di taglio cesareo
(rooming-in).
Questo consente alla mamma di imparare a riconoscere le richieste del
neonato e a rispondere ad esse in tempi e modi adeguati, e abituandola a
riposarsi mentre il bambino dorme.
Le cure quotidiane per il neonato sano sono molto semplici e richiedono
soprattutto disponibilità verso il suo ritmo di vita. La giornata è scandita da
numerosi periodi di sonno alternati da richieste di cibo e di coccole. Alla
nascita non si osservano differenze nelle durate dei periodi di sonno o di
veglia diurni rispetto a quelli notturni.
Solo con il passare delle settimane i periodi di sonno diventeranno più lunghi
durante la notte, intervallati dalle poppate notturne, che sono particolarmente
importanti perché più ricche di nutrienti. A volte l’idea di doversi occupare fin
da subito del proprio bambino, tenerlo in camera invece che affidarlo alle cure
delle infermiere del Nido, può spaventare la donna.
E' importante sapere che la natura ha programmato nei minimi dettagli la
risposta ormonale che, in presenza del bambino, sintonizza i ritmi della vita
quotidiana tra mamma e figlio. Il poter seguire tali ritmi fino in fondo (cosa in
realtà possibile poi solo a casa) permette alla donna di riprendersi
rapidamente dagli effetti del parto e acquisire fiducia nelle proprie capacità.
Il luogo migliore dove sviluppare il rapporto mamma-bambino-famiglia è
certamente la loro casa. Generalmente, se mamma e bambino stanno bene,
la dimissione viene proposta già dopo 60-72 ore incaso di parto spontaneo e
dopo 3-4 giorni in caso di taglio cesareo.
Accogliere bene mamma e bambino vuole dire da parte di tutti: rispettare
la loro voglia/necessità di stare insieme, sforzarsi di capire le loro richieste e
comunicare serenità.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità
raccomanda, nei primi giorni dopo la nascita, alcuni comportamenti che
costituiscono un obiettivo per tutti i Punti Nascita regionali:
1. Definire un protocollo scritto per l'allattamento al seno da far
conoscere a tutto il personale sanitario
2. Preparare tutto il personale sanitario per attuare compiutamente
questo protocollo
3. Informare tutte le donne in gravidanza dei vantaggi e dei metodi di
realizzazione dell'allattamento al seno
4. Aiutare le madri perché comincino ad allattare al seno già mezz'ora
dopo il parto
5. Mostrare alle madri come allattare e come mantenere la secrezione
lattea anche nel caso in cui vengano separate dai neonati
6. Non somministrare ai neonati alimenti o liquidi diversi dal latte
materno, tranne che su precisa prescrizione medica
7. Sistemare il neonato nella stessa stanza della madre ( rooming-in ),
in modo che trascorrano insieme ventiquattr'ore su ventiquattro durante la
permanenza in ospedale
8. Incoraggiare l'allattamento al seno a richiesta tutte le volte che il
neonato sollecita nutrimento
9. Non dare tettarelle artificiali o succhiotti ai neonati durante il periodo
dell'allattamento
10. Favorire la creazione di gruppi di sostegno alla pratica
dell'allattamento al seno, in modo che le madri vi si possano rivolgere dopo
essere state
dimesse
dall'ospedale o
dalla clinica.
DIVENTARE PADRE
Negli ultimi decenni, sono avvenuti
cambiamenti che vedono frequentemente
una maggior partecipazione attiva del
padre alle cure del bambino e, anche prima durante la gravidanza, ai corsi di
accompagnamento alla nascita. Essere presente agli incontri con le
ostetriche, se desiderato da entrambi, può essere un mezzo per condividere
le informazioni, le emozioni e per sapere meglio interpretare supportare e
gestire i cambiamenti cui la donna va incontro, e di conseguenza saper
meglio come esserle di aiuto.
Una maggiore consapevolezza della complessità della nascita, rende il neo
padre più disponibile, sereno e protettivo, favorendo così un più equilibrato
attaccamento tra la madre e il bambino.
Essere presente al parto può essere un’esperienza unica ma è importante
riflettere insieme su come viverla al meglio evitando di sentirsi in qualche
modo obbligato ( …“perché tutti i papà debbono assistere al parto” ….“io non
posso essere da meno”…..“tutti i miei amici lo hanno fatto”).
Infatti, essere presenti in sala parto non è né “giusto” né “sbagliato”, dipende
dalla propria cultura, dalla propria emotività, dalle scelte effettuate in coppia,
da come ci si sente in quel momento e dal contesto.
Non ha nulla a che vedere con i sentimenti che si provano verso la propria
compagna e verso il proprio figlio. Il ruolo del partner/papà al momento della
nascita, come nelle settimane successive, è quello di garantire un sostegno
emotivo, una presenza affettuosa, una mediazione e protezione nei confronti
dell’ambiente esterno. Per essere efficace tale
sostegno deve rispettare i tempi e i modi con cui
ciascuna coppia mamma-bambino esprime le
proprie emozioni.
In epoca recente il vecchio modello di padre ha
dovuto confrontarsi con le modificazioni socioeconomiche e culturali che hanno richiesto nuovi
adattamenti alla realtà e, di conseguenza, si
sono modificati i comportamenti individuali e
collettivi, compreso il ruolo del padre alla nascita
( decreto legislativo 26 marzo 2001, n°151 “
testo unico delle disposizioni legislative in
materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, a norma
dell’articolo 15 della legge 8 marzo 2000, n°53” ).
PREVENZIONE E CURA
DEL PERINEO E DEL
PAVIMENTO PELVICO
In seguito al continuo aggiornamento sul settore,
per rendere migliore l’esito che il parto può dare
sul tuo pavimento pelvico, desideriamo darti
alcune indicazioni di gesti e servizi offerti, che
potranno aiutarti ad avere una migliore ripresa
delle normali attività dopo il parto.
Ti invitiamo a consultare le ostetriche del corso di preparazione al parto o del
nostro ambulatorio di rieducazione del pavimento pelvico per avere
informazioni sul massaggio perineale, che risulta essere un buon metodo per
prevenire danni perineali al parto, rendendo più elastiche le fibre che
andranno a distendersi al momento della fuoriuscita del tuo bambino.
Riteniamo che sia di grande importanza dell’igiene perineale con cambio
frequenti di assorbenti e lavaggi quotidiani della zona perineale prima e dopo
il parto.
Ti invitiamo ad urinare frequentemente durante il travaglio, per mantenere la
vescica vuota al momento del periodo espulsivo.
Ti invitiamo a muoverti liberamente in travaglio cercando la posizione più
consona alle tue esigenze per assecondare le spinte espulsive senza forzare
artificialmente sui muscoli del pavimento pelvico.
Dopo il parto, ti consigliamo di lavarti accuratamente ogni volta che ti alzi per
andare in bagno, usando una soluzione antisettica, anche a base di salvia e
timo (con potere disinfettante nel rispetto dell’ecosistema vulvare)
opportunamente diluita. Nel passaggio delle urine l’acqua tiepida versata
sulla vulva e perineo, ne diluisce e previene il dolore. L’uso della pancera è
indicato solo su consiglio del ginecologo o dell’ostetrica a casi selezionati.
In caso di punti o abrasioni, ti consigliamo di mantenere la zona suturata ben
asciutta con tessuti morbidi e ti invitiamo sempre a farti controllare il perineo
in caso di dolore.
Ti Invitiamo a muovere dopo il parto i muscoli del pavimento pelvico, questo
avviene semplicemente in maniera spontanea anche con cambio di posizione
nel letto/poltrona e passeggiate frequenti quando ti è possibile, sempre
compatibilmente con le tue esigenze e quelle del bambino. Un movimento
anche leggero aiuta a migliorare la cicatrizzazione e riduce il gonfiore.
Infine per risolvere piccoli problemi di incontinenza o rilassamento muscolare,
all'interno del Dipartimento Materno Infantile abbiamo attivato un servizio
ambulatoriale specifico, dedicato alla rieducazione del pavimento pelvico.
Questo servizio è strutturato sulla base della convinzione che la rieducazione,
oltre a prevenire disturbi vaginali e perineali, rappresenta una valida
possibilità per la cura dell'incontinenza urinaria e per la prevenzione del
prolasso genitale.
Quello che proponiamo, è un incontro con noi per valutare la tua situazione
non prima di 6-8 settimane dal parto e, in quell’occasione laddove se ne
ravveda l’indicazione, definire il piano rieducativo più appropriato alle tue
esigenze.
Puoi contattarci lasciando il tuo recapito telefonico al numero 0858/498710.
Sarai richiamata e concorderemo con te un incontro.
Regione Toscana
Azienda USL 1 di Massa e Carrara
Dipartimento Materno Infantile
U.O.C Ginecologia e Ostetricia
Direttore: Dr. Paolo MIGLIORINI
Prima Edizione
Aprile 2011
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