Mal’aria 2011 L’inquinamento atmosferico e acustico in città Messina 29 gennaio 2011 Mal’aria Mal’aria è la storica campagna di Legambiente contro l’inquinamento atmosferico e acustico nelle nostre città. Un weekend di iniziative su tutto il territorio italiano, per difendere il diritto alla salute dei cittadini e proporre soluzioni contro il traffico e per la mobilità sostenibile. Con il Dossier Mal’aria di città si fa il punto della situazione della qualità dell’aria e del rumore in città. Dossier Mal’aria di città 2011 • L’Italia è il secondo paese in Europa dove si respira l’aria peggiore • Confermata la scarsa qualità dell’aria in città, soprattutto a causa di PM10 e Biossido di Azoto • Confermata la responsabilità del traffico veicolare come principale fonte di inquinamento atmosferico e acustico • La Commissione Europea ha deferito l’Italia alla Corte di Giustizia per il non rispetto dei limiti di PM10. Chieste deroghe per oltre 30 milioni di italiani PM10 ti tengo d’occhio Nel 2010 48 città capoluogo hanno superato il limite giornaliero per la protezione umana (50 μg/m3) più delle 35 volte permesse dalla legge in un anno Comune Stazione Superamenti Comune Stazione Superamenti 1 Torino Grassi 134 11 Vicenza Quartiere Italia 87 2 Frosinone Frosinone Scalo 108 11 Milano Senato 87 3 Asti Baussano 98 13 Benevento Palazzo Del Governo 85 4 Lucca Vialle Carducci 97 14 Reggio Emilia Viale Timavo 84 5 Ancona Torrette 96 14 Treviso Via Lancieri 84 6 Napoli Ospedale Santobono 95 16 Mantova Via Ariosto 83 7 Padova Mandria 94 17 Modena Via Nonantolana 82 8 Monza Via Machiavelli 92 18 Novara Roma 77 9 Brescia Broletto 89 19 Lodi Lodi 73 9 Alessandria Volta 89 20 Venezia P.co Bissuola 71 20 Bergamo Via Garibaldi 71 Fonte: elaborazione Legambiente e www.lamiaaria.it su dati Arpa, Comuni, Province, Regioni Il monitoraggio PM10 di Legambiente Nel mese di gennaio 2011 Legambiente ha percorso le strade di dieci città italiane con uno strumento mobile (P-Dustmonit, Con.tec.) per misurare il livello di PM10 e PM2,5 che respiriamo quotidianamente camminando Pm10: la procedura di infrazione dell’UE La Commissione Europea a novembre 2010 ha deferito l’Italia presso la Corte di Giustizia per il non rispetto dei limiti del PM10. L’Italia aveva chiesto deroga per 67 aree in 15 regioni e 2 province autonome, pari al 17% del territorio e oltre 30milioni di persone. La Commissione ha sollevato obiezioni per quasi tutte le zone. Non sono state dimostrate le cause contingenti per il non rispetto, e manca un Piano Nazionale di Qualità dell’Aria. NO2 L’inquinamento da biossido di azoto (composto altamente tossico e irritante per le vie respiratorie, precursore dello smog fotochimico) è rimasto sostanzialmente invariato. Aumentano i capoluoghi che rispettano il limite di 40 μg/m3 (da 54 a 58) Aumenta la media di concentrazione (da circa 37 a 38 μg/m3) (fonte Ecosistema Urbano 2010) Benzo(a)pirene Microinquinante altamente cancerogeno, salito agli onori delle cronache nazionali per l’inquinamento di Taranto (oltre il doppio dei limiti di legge) a causa dell’Ilva. Il nuovo decreto sulla qualità dell’aria (155/2010) sposta la scadenza del rispetto di limite di legge dal 01/01/1999 al 31/12/2012 (Decreto “Salva Ilva”) Le fonti di emissione • In città sono i trasporti la principale fonte di inquinamento atmosferico: – emettono il 50% delle polveri sottili a Roma – emettono l’84% del biossido di azoto a Napoli A livello nazionale: • I trasporti su strada emettono il 34,7% del PM10, il 55,5% del benzene, il 51,7% degli NOx, il 43,1% del CO • L’industria siderurgica e petrolchimica produce il 75% degli SOx, il 35% degli IPA, il 28,8% delle polveri sottili • I riscaldamenti domestici emettono il 18,7% delle polveri sottili e il 46% degli IPA Il rumore L’inquinamento acustico continua ad essere un problema sottovalutato in Italia: • solo 10 capoluoghi di provincia hanno centraline fisse per il monitoraggio del rumore • 80 capoluoghi hanno effettuato campagne di monitoraggio nel 2009 • solo 71 capoluoghi hanno approvato la Zonizzazione acustica • solo 23 capoluoghi hanno approvato il Piano di Risanamento I pochi dati a disposizione confermano un costante superamento dei limiti di esposizione al rumore sia diurno che notturno La qualità dell’aria a Messina Da Ecosistema Urbano 2010 (dati 2009 - media dei valori medi annuali registrati da tutte le centraline) • PM10: 28,5 μg/m3 • NO2: 81,6 μg/m3 • Ozono: 0 superamenti della soglia di attenzione per la salute umana (120 μg/m3) Il monitoraggio PM10 a Messina /1 • • • • Data: 19/01/2011 Percorso: 6,9 km Durata: 5 ore Strumento: P-Dustmonit (portatile) della Con.tec. • Condizioni atmosferiche: ventilato Il monitoraggio PM10 a Messina /2 Media PM10:33,4 μg/m3 Media PM2,5:13,6 μg/m3 Picchi preoccupanti: Via Cavour 139,5 μg/m3 Via La Farina 98,1 μg/m3 Viale Boccetta 93,7 μg/m3 Viale Europa 78,2 μg/m3 Corso Vittorio Emanuele II 75,1 μg/m3 Il monitoraggio PM10 a Messina /3 Risultati monitoraggio Treno Verde 2010 (3 giorni di campionamento, centralina fissa) Il monitoraggio del rumore a Messina Monitoraggio Treno Verde 2010 (tre giorni di monitoraggio, centralina fissa) Messina ha approvato la Zonizzazione acustica nel 2001 Dal 2007 si è dotata di centraline fisse per il monitoraggio del rumore (0,9/100 km2 di superficie comunale – dato ISTAT) Il monitoraggio del rumore a Messina Dati rilevamento rete fissa e mobile comunale (2009) Ripensare la mobilità Per risolvere la malattia cronica della cattiva qualità dell’aria nelle nostre città servono interventi ampi e strutturali. - Rilancio del trasporto pubblico - Limitazione della circolazione dei veicoli più inquinanti - Riduzione dei limiti di velocità (“zone 30”) - Aumentare le ztl - Potenziale la mobilità alternativa (car pooling e car sharing) - Promuovere la mobilità dolce (piste ciclabili e zone pedonali) - Promuovere il risparmio energetico e la riqualificazione degli edifici Viviana Valentini Ufficio Scientifico Legambiente Tel. 0686268345 www.legambiente.it [email protected] [email protected]