Gianni Breda ([email protected]), M.Gabriella Castellano ([email protected]) Dispositivi di vincolo dinamico per l’Ospedale di Mirano (VE) Il complesso edilizio in ampliamento al Monoblocco Ospedaliero esistente, si sviluppa per un volume totale di circa 60.000 m3 suddivisi tra livello interrato, piano terra, piano impianti e piano secondo, ed ogni livello si sviluppa per una superficie di circa 4.500 m2 su pianta rettangolare di dimensioni 116 x 39. L’utilizzo dei dispositivi di vincolo dinamico ha consentito l’adeguamento all’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 3274/03 dell’opera già in fase di realizzazione. Il progetto strutturale originario, conforme e coordinato a quello architettonico redatto dal Prof. Giancarlo De Carlo, prevedeva la realizzazione di 4 corpi di fabbrica distinti per la presenza di giunti tecnici in cui la continuità strutturale era ottenuta, per i soli carichi statici, con la posa di collegamenti a taglio in grado di trasferire i carichi della campata dei solai adiacenti al giunto ai pilastri del vicino corpo di fabbrica, senza richiedere il raddoppio delle strutture verticali. Con l’entrata in vigore dell’ordinanza, gli uffici tecnici della regione decisero di adeguare il progetto, nonostante l’opera fosse già stata appaltata e le fondazioni fossero in corso di realizzazione. La condizione essenziale e necessaria era che l’adeguamento alla nuova norma non implicasse alcuna modifica del lay-out e non richiedesse nessuna rivisitazione dell’architettura del progetto in prossimità dei giunti, per non dover intraprendere un nuovo iter volto all’ottenimento delle autorizzazioni di rito da parte dei vigili del fuoco, ecc., che avrebbe implicato, con il cantiere aperto, l’esposizione del Committente a possibili contenziosi. Si è quindi optato per il mantenimento dei giunti a taglio per la trasmissione dei carichi verticali, accoppiati ad un sistema che consentisse deformazioni relative tra i blocchi per gli effetti termici e rendesse gli stessi mutuamente e rigidamente solidali se sottoposti a forze impulsive quali quelle sismiche. Il sistema si è ottenuto con l’impiego di dispositivi di vincolo dinamico accoppiati ed inclinati a 45° rispetto all’asse longitudinale dell’edificio, rendendo possibile l’assorbimento di spostamenti relativi e conseguenti sforzi normali, comunque orientati e diretti tra i corpi di fabbrica. I dispositivi di vincolo dinamico (noti anche con il nome inglese di shocktransmitters) sono infatti dispositivi che, nel caso di movimenti bruschi quali quelli derivanti dal sisma, si bloccano e bloccano pressoché rigidamente gli elementi strutturali che collegano. Nel caso di movimenti lenti, dovuti a dilatazione termica, i dispositivi invece oppongono una minima resistenza, normalmente inferiore al 10% della forza massima. Il dimensionamento e la determinazione delle sollecitazioni è stato ottenuto grazie alla modellazione globale dei 4 blocchi collegati da bielle di opportuna rigidezza, planimetricamente disposti nelle posizioni effettive ed orientate come già descritto. La schematizzazione e l’analisi globale, oltre alla determinazione dei carichi da assorbire con i dispositivi, ha consentito di determinare le sollecitazioni aggiuntive sulle travi e sugli impalcati dovute ai carichi concentrati che hanno raggiunto valori pari a 700 KN. Le diverse forze che i dispositivi devono trasmettere nei vari punti sono state ottenute combinando opportunamente dispositivi di tre diverse tipologie, ossia progettati per forze di 100, 200 e 350 kN. Lo spostamento di progetto è di ± 25 mm per tutte e tre le tipologie. In totale sono stati utilizzati 102 dispositivi di vincolo dinamico. La soluzione adottata è completamente integrata con la struttura e l’architettura previste dal progetto originario, tant’è che i dispositivi di vincolo dinamico sono stati inseriti nello spessore di solaio realizzando degli opportuni alloggiamenti nelle sezioni delle travi di bordo prospicienti il giunto, senza ricorrere ad elementi emergenti o sottosbordanti, incompatibili con le funzionalità richieste e l’architettura originale. La realizzazione del sistema perni a taglio e dispositivi di vincolo dinamico ha consentito, inoltre, soluzioni impiantistiche in assenza di apparecchi di attraversamento dei giunti, con evidente semplificazione realizzativa di tutto l’impianto idro-termico-sanitario estremamente articolato vista la funzionalità richiesta.