AUXILIUM CHRISTIANORUM SANTUARIO DIOCESANO DELLA MADONNA DELLA DIFESA - CASACALENDA Abbinato a “L’Informatore Parrocchiale” del numero Marzo-Aprile2012 Internet Periodico del Santuario diocesano della Madonna della Difesa Casacalenda La storia degli edifici in foto http:// www.difesacasacalenda.it e-mail [email protected] Nonostante il buio, qualche sprazzo di luce comincia a far capolino. In arrivo i contributi regionali per la chiesa del Santuario? E per l’edificio? EDITORIALE Don Gabriele Tamilia Sono in tanti a chiedere il motivo per cui procedono lentamente o si fermano i lavori dell’allungamento della chiesa del Santuario. Come Rettore sono tenuto a tenere informati i fedeli sulla situazione attuale, dopo l’entusiasmo iniziale con il quale avevo annunciato l’avvio dei lavori e della somma disponibile. Erano iniziati con l’abbattimento dei due locali, che, al tempo dell’Educandato funzionavano da aule scolastiche. E’ stata realizzata la cementificazione del piano sul quale costruire l’altra parte dell’edificio sacro e il muro di contenimento della scarpata sul lato della montagna. La realtà sta nel mancato finanziamento regionale che deve essere unito al 50% già deliberato dai Vescovi italiani, prelevati dall’8%° indicato sulla denuncia dei redditi o delle pensioni di noi contribuenti. Questa somma è sicuramente disponibile a condizione che ci sia anche l’altro 50%. Non abbiamo notizie, invece, dell’eventuale altro finanziamento per i lavori dell’edificio, a completamento del primo lotto, consistito nella messa in sicurezza dei locali. E’ pienamente funzionante, invece, il piano terra. Abbiamo già scritto sul numero precedente di questo Notiziario che disponiamo di un ampio salone, dotato di aria condizionata, del sistema multimediale e di 140 comode poltroncine. Anche la sala da pranzo, fornita anch’essa di aria condizionata, può ospitare oltre 80 commensali. Sono state realizzate le contro soffittature in alcuni ambienti. Ci sarebbero da migliorare i servizi igienici del piano terra, ma saranno fatti quanto prima. In questi locali sono state ospitate già alcune manifestazioni, altre richieste stanno arrivando. Il meccanismo della ripresa, come si vede, sta ripartendo e la vita lentamente riprende nel nostro Santuario. Di aiuti esterni sono arrivate poche offerte, assolutamente insufficienti per riprendere qualsiasi lavoro, sia pure piccolo. Di aiuti consistenti, da parte di qualche benefattore o di qualche gruppo di persone benestanti interessate a finanziare opere che leghino a Una persona ha promesso un contributo che potrebbe essere sufficiente per la ristrutturazione dei bagni nel corridoio del piano terra, in quanto assai piccoli e non adeguati alla normativa per i portatori di handicap. Come sono lontani i tempi dei generosi benefattori che hanno consentito lo sviluppo del Santuario e delle opere annesse! Il Vescovo e la Diocesi tengono assai al nostro Santuario. E’ nelle intenzioni di Mons. De Luca valorizzarlo in tanti modi e in tempi diversi. Tuttavia si potrà fare ben poco se non ci sarà la ristrutturazione delle numerose stanze dei due piani superiori. Rimane, però, la speranza del finanziamento del post-terremoto. E noi continueremo a sperare anche nella Provvidenza che si può servire di varie persone, sia in Italia che all’Estero. Intanto ci prepariamo ad accogliere, per il 25 marzo, il Convegno dei fidanzati delle varie parrocchie della diocesi indetto dal Vescovo. Si potranno accogliere gruppi di ragazzi, di giovani, di famiglie che vorranno vivere una giornata di incontri, di preghiera, di riflessione all’ombra della Madonna della Difesa. Chi fosse interessato e leggerà questo articolo su Intenet http://www.casacapendadifesa.it, può farne Direttore: Don Gabriele Tamilia Direttore Responsabile: Nicola Tamilia Comitato di Redazione: Ermanno Cattalano Antonio Marro per Montréal Tullio Del Gesso Raffaele Fieramosca Mimì Lionetti Maria Covatta Maria Trotta Mariolina Tavarozzi Maria Barrucco Foto: Foto Kerem Web Master: Giuseppe Buonviaggio Le offerte, di qualsiasi somma, per la realizzazione dell’Opera, si possono inviare, a devozione della Madonna della Difesa e in suffragio dei propri morti, sul conto bancario del Santuario, UniCredit Agenzia di Casacalenda, coordinate bancarie:IT 82 X 03002 41000 000401238482 Il costo di una camera ad un letto è di euro 15.000,00 (quindicimila). Gli offerenti potranno intitolarla con una targa a se stessi o ai propri morti. Gli offerenti con almeno euro 1.000,00 (mille), avranno i loro nomi scritti su una lapide. Qualsiasi offerta è sempre gradita e utile. A tutti gli offerenti, una preghiera e un grazie. 2 Inizi dei lavori del raddoppio della Chiesa Un po’ di storia del Santuario Ermanno Catalano, dal libro “Il Santuario della Madonna della Difesa in Casacalenda tra storia e leggenda” (Terza puntata) LAVORI DI MANUTENZIONE E AMPLIAMENTO DEI LOCALI Avviato il funzionamento del Santuario, esso negli anni fu meta di numerosi pellegrini, specie nel periodo della guerra di Libia e di quella mondiale. Numerosi i “miracoli” di cui tanta gente parlava e tanti ex voto portati al Santuario da coloro che dichiaravano di aver ricevuto grazie e guarigioni. Fino ad alcuni anni fa nella stessa chiesa erano esposti arti artificiali, stampelle, busti ortopedici, non ché cuori d’argento, accompagnati tutti da fotografie dei donanti ad indicazione della grazia ricevuta. Col passere degli anni, però, si resero a volta a volta necessari lavori di manutenzione o di adeguamento dei locali e, quindi, si rese indispensabile attingere le somme necessarie dalla vendita di oro vecchio proveniente da offerte e donazioni alla Madonna. Poiché si ritenne doveroso ottenere l’autorizzazione del Vescovo Diocesano, fu introdotta la relativa domanda, alla quale non giunse riscontro; per cui si ritenne che il silenzio valesse accondiscendenza. Fu così che si procedette a due vendite di oro vecchio, sempre pere far fronte ai necessari lavori. Tardivamente, però, preso dal dubbio per il procedimento forse illegittimo (anche se in buona fede) o per scrupolo, il Dr. Nardacchione pensò suo dovere chiedere al Pontefice la “sanzione ecclesiastica” con l’istanza che segue di cui ho rinvenuto la minuta all’Archivio del Convento S. Onofrio. A S.S. PAPA PIO XI ROMA Beatissimo Padre, Il sottoscritto nella qualità di Presidente della Deputazione di questo Santuario di Maria SS. Auxilium Christianorum (detta “della Difesa”), prostrato ai santissimi piedi della Santità Vostra, espone umilmente quanto segue: Nell’anno 1916 fu chiesta a S.E. Ill/ma Monsignor Vescovo di Larino l’autorizzazione a vendere dell’oro vecchio ed inutile, ex votivo, per urgenti restauri alla Chiesa del Santuario e dell’annesso edificio in costruzione (che deve servire per abitazione degli officianti la Chiesa), del valore approssimativo di circa £. 4.000. La Curia non inoltrò la domanda perché non si credettero imminenti i lavori, però la Deputazione, avendo ritenuta sufficiente la domanda fatta, provvedé, trascorso qualche tempo,alla vendita di una parte dell’oro pel valore di £. 8.667 e permise per un certo tempo i lavori, interrotti poi da qualche motivo. del rimanente oro vecchio del 1916 pel valore di £. 6.025, che unite alla prima somma di £. 8.667 del 1916 costituiscono l’approssimativo valore di £. 14.000. Il sottoscritto, essendo in ansietà di coscienza per la irregolarità compiuta sempre in buona fede e per ignoranza, chiede umilmente le ecclesiastiche sanzioni. Tanto spera ed avrà a grazia singolarissima della Santità Vostra. Casacalenda (Diocesi di Larino) 28 novembre 1922. Umilissimo e devotissimo servo Dott. Francesco Nardacchione Non ho rinvenuto, però, il riscontro alla domanda che precede. Dott. Francesco Nardacchione AMPLIAMENTO FABBRICATI Nel 1925, perseverando nel disegno di allargare il complesso del Santuario per renderlo sempre più accogliente per i pellegrini, si ripresero, anche se a singhiozzo, i lavori e si costruì, alle spalle della Chiesa, un edificio a due piani che però non fu completato per mancanza di fondi. La sospensione durò oltre venti anni. In detto periodo, però, non venne mai meno il fervore religioso da parte dei fedeli, anche perché, dal 1935 in poi, si ebbe un lungo periodo di guerre. 11 Un po’ di storia del Santuario Ermanno Catalano, dal libro “Il Santuario della Madonna della Difesa in Casacalenda tra storia e leggenda” (Terza puntata) SGORGA L’ACQUA L’accorrere al Santuario di un sempre crescete numero di fedeli, malati o invalidi in cerca di guarigione, fece apparire in tutta la sua gravità il problema della mancanza di acqua nella zona. Numerosi sondaggi fatti nulla apportarono. La soluzione però giunse ai primi di febbraio 1900. Viveva allora in Casacalenda uno stimato maestro di musica, tal Vincenzo Mastrogirolamo, detto Tetrà, nativo di Serramonacesca (PE), affetto da accentuata sordità ad un orecchio, il quale, fervente devoto della Madonna, si recava quotidianamente al Santuario per impetrare la propria guarigione. Un giorno chiamò a sé, come d’abitudine, alcuni componenti la banda musicale ed insieme si recarono al Santuario, ove sedettero sull’erba, discutendo delle prove per un prossimo concerto. Ad un certo punto il maestro, interrompendo il discorso, esclamò: “Sentite? Fate attenzione! Non sentite scorrere l’acqua?” E così dicendo piantò il bastone bel terreno e lo ritrasse: un potente getto d’acqua proruppe fra lo stupore generale. (Questo in sintesi quello che mi raccontava mio nonno, Vincenzo Catalano, che era presente all’avvenimento. Una versione più dettagliata è stata di pugno dallo stesso Tetrà) Fatti necessari sopralluoghi, si fece installare subito un fontanino. Nel 1902, la Ditta Baranello, che costruiva all’epoca la strada provinciale Casacalenda-Guardialfiera, per devozione alla Madonna, costruì, a proprie spese, la UNA MANCATA VISITA AL SANTUARIO Dalla notorietà del Santuario, sorto da qualche anno, fu attratto anche un allora umile fraticello. Fra Pio, che sarebbe poi diventato il notissimo ed amato San Padre P i o d a Pietrelcina, il quale,, durante il suo periodo di formazione, fu nel Convento di S. Elia a Pianisi, negli anni 19031905. Così il Padre Eduardo Di Iorio, nel suo volume “I Cappuccini nel Molise” riporta la notizia della mancata visita al Santuario di Padre Pio: “Durante lo studio di filosofia, con Padre Giustino da S. Giovanni Rotondo, si recarono da S. Elia al Convento di S. Onofrio dei Frati Minori, invogliati dal dottore Don Ciccio Nardacchione, medico condotto di Casacalenda, ottimo clinico e fervente terziario che visitò più di una volta anche fra Pio, ed invitati da Padre Isidoro, Minore della Comunità del Convento di Casacalenda, che spesso si recava a S. Elia a Pianisi, trascorrendo alcuni giorni fraternamente assieme ai Cappuccini. Dal Convento vollero recarsi al Santuario della Madonna della Difesa e Appena fuori Casacalenda, un rovescio li fece tornare al Convento di S. Onofrio, tutti bagnati come pulcini. Cercarono di asciugarsi alla meglio e questa volta fra Pio mise l’abito del frate minore. Quando egli raccontava queste gite disastrose, diceva che gli era toccato fare tutte le figure, fuorché quella di Pulcinella. Questa gita gli costò cara, però, perché gli procurò raffreddore e tosse e ”d’allora, raccontava, sono incominciati i suoi mali e le sue sofferenze, che in parte ha dovuto Due Santi si sono incontrati a Casacalenda: Padre Pio e Don Ciccio Nardacchione che lo ha anche visitato più volte come medico. Cosa si saranno 10 Maria non vede, ma sente Dio Padre ti aspetta sempre Dott. J. Kai mlett e Dott. D. Sciuto A cura di P. Carmine Maurizio, casacalendese .LA MADONNA CIECA Tempo fa, nella Chiesa di Nostra Signora a Kansas, sorgeva un Santuario all’aperto dedicato alla Beata madre, dove gli indiani andavano spesso a cantare e pregare. Col passare degli anni la statua divenne vecchia e scolorita. Non appena il nuovo pastore mise gli occhi sulla triste condizione della statua, disse: “E’ un vero peccato. Qualcosa deve essere fatto”. Presto si diffuse la notizia che il nuovo pastore stava per ripitturare la statua e ristrutturare il Santuario. Gli indiani sarebbero dovuti essere molto felici per l’iniziativa, amanti com’erano dei colori brillanti. Ma vennero in forza dal pastore e gli comunicarono in termini assoluti che non desideravano che la statua fosse ripulita. “Ma perché, chiese il pastore, non volete che appaia più bella? Com’è adesso sembra che sia cieca”. “La vogliamo così com’è, gli spiegò il capo degli indiani. Lei così non può vedere i nostri difetti, può solo ascoltare le nostre preghiere”. Intorno alla stazione principale di una grande città, si dava appuntamento, ogni giorno ed ogni notte, una folla di "relitti umani": barboni, ladruncoli, "marocchini" e giovani drogati! Di tutti i tipi, e di tutti i colori... Si vedeva bene, che erano infelici e disperati. Barbe lunghe, occhi "cisposi", mani tremanti, stracci, sporcizia. Più che di soldi, avevano tutti bisogno di un po’ di consolazione, e di coraggio per vivere. Ma queste cose, oggi, non le sa dare quasi più nessuno! Colpiva, tra tutti, un giovane, sporco, e con i capelli lunghi e trascurati, che si aggirava, in mezzo agli altri poveri "naufraghi" della città, come se avesse una sua personale "zattera" di salvezza. Quando le cose gli sembravano proprio andare male, nei momenti di solitudine e di angoscia più nera, il giovane estraeva dalla sua tasca un bigliettino, unto e stropicciato, e lo leggeva… Poi, lo ripiegava accuratamente, e lo rimetteva in tasca! Qualche volta, lo baciava: se lo appoggiava al cuore, o alla fronte. La lettura del bigliettino faceva effetto subito. Il giovane sembrava "riconfortato", raddrizzava le spalle, riprendeva coraggio. Che cosa c'era scritto, su quel misterioso biglietto? Sei piccole parole, soltanto: "La porta piccola è sempre aperta!". Tutto qui... Era un biglietto, che gli aveva mandato suo padre! Significava che era stato perdonato e, in qualunque momento, sarebbe potuto tornare a casa. E una notte, lo fece! Trovò la porta piccola del giardino di casa aperta. Salì le scale, in silenzio, e si infilò nel suo letto. Il mattino dopo, quando si svegliò, accanto al letto, c'era suo padre... In silenzio, si abbracciarono! "Il biglietto misterioso spiega che c'è sempre una piccola porta aperta, per l'uomo... Può essere la porta del Confessionale, quella della Chiesa, o del pentimento! E là, sempre, un Padre che attende... Un Padre, che ha già perdonato, e che aspetta di ricominciare tutto, daccapo!". E il Padre fa festa tutte le volte che noi torniamo. Dal libro “Multivitaminico per lo spirito” Preghiamo la Madre di Dio, Regina della Pace, perché sostenga con la sua materna intercessione i nostri propositi e la nostra attività. A Lei affidiamo l’intero anno 2012 perché sia vissuto da tutti all’insegna del rispetto reciproco e del bene comune, augurandoci che nessun atto di violenza sia compiuto nel nome di Dio, supremo garante della giustizia e della pace. 3 1896: primo centenario della Difesa A perenne memoria LETTERA DEL PARROCO DI CASACALENDA Casacalenda, 22/04/1996 Carissimi parrocchiani, sapete tutti che il 1996 è l’Anno centenario dell’inizio del Santuario della Madonna della Difesa. Non può passare inosservato questo avvenimento che per noi casacalendesi ha grande importanza religiosa, culturale e sociale. Il Consiglio Pastorale Interparrocchiale ed il Consiglio di Amministrazione del Santuario hanno programmato una serie di iniziative inserite nell’Anno diocesano dell’evangelizzazione, mirante ad offrire un contributo per la crescita della nostra vita di fede. Con questa lettera vi invio una copia delle varie iniziative programmate, sia parrocchiali che diocesane. Il primo punto è la realizzazione di una Missione cittadina, animata da alcuni missionari. Essi passeranno nelle vostre case il 25-26-27 aprile per incontrarvi, per parlare con voi e per invitarvi a partecipare ai momenti comunitari che terremo nel tardo pomeriggio nella Chiesa Madre. Il Parroco don Gabriele Tamilia INIZIATIVE PARROCCHIALI 10 Centri di ascolto presso le famiglie con la “Peregrinatio Mariae” Missione cittadina: 25.-26-27 aprile Adorazione eucaristica mensile al I° sabato del mese al Santuario 12 maggio: Giornata di spiritualità e di fraternità presso il Santuario per i Sacerdoti e le Suore originari di Casacalenda e che ivi hanno operato.(oltre 60 inviti; una trentina i partecipanti). Conferenza di Ermanno Catalano al Teatro Comunale 19 maggio: Giornata degli ammalati al Santuario. Concerto in loro onore 22 maggio: Centro di ascolto organizzato dai Coltivatori Diretti 24 maggio: Festa liturgica della Madonna 15-23 maggio: Novena al Santuario in preparazione alla festa liturgica animata dalle parrocchie della Zona Pastorale di Larino: !5 maggio: Provvidenti 16 maggio: Larino Cattedrale e S. Maria 17 maggio: Larino B. V. delle Grazie 18 maggio: Ururi 19 maggio: Casacalenda le due parrocchie 20 maggio: Montorio 21 maggio: Ripabottoni 22 maggio: Morrone del Sannio 23 naggio: San Martino in Pensilis 24 maggio: Fiaccolata verso il Santuario. Veglia di preghiera e benedizione dei 4 1 agosto: “Peregrinatio Mariae” e Veglia di preghiera con Centro di ascolto al Convento di S. Onofrio per acquistare l’Indulgenza del “perdono di Assisi” 24 agosto: Veglia di preghiera Regionale organizzata dal Movimento Giovanile dei Coltivatori diretti. Recital animato dal Movimento 21 settembre: Per gli emigrati ritornati in occasione della Festa: Conferenza di Ermanno Catalano al Teatro Comunale sul tema “La nascita, l’avvio e lo sviluppo del Santuario della Difesa. - Proiezione del video sul Santuario -Pranzo in loro onore offerto dall’Amministrazione del Santuario -Concerto della Corale Polifonica “Ars antiqua et nova” e rappresentazione tea trale 22 settembre: Solenne Pontificale di conclusione del Centenario celebrato al Santuario dal Vescovo di Termoli-Larino Mons. Domenico D’Ambrosio teletrasmesso in diretta da TRSP. Posa simbolica della “prima pietra” della nuova Chiesa. Al pomeriggio: Benedizione e collocazione della statua della Madonna al quartiere nuovo della città. INIZIATIVE DIOCESANE 1 maggio: Incontro dei giovani della Diocesi presente il Vescovo con marcia di riflessione e di preghiera dal Convento al Santuario 15-23 maggio: Novena al Santuario animata dalle Parrocchie della Zona Pastorale di Larino 18 maggio: pellegrinaggio al Santuario dalle parrocchie delle Diocesi 25 maggio: Ritiro spirituale delle Suore della Diocesi diretto dal Vescovo presso il Santuario 1-14 luglio: Due turni di laboratorio missionario diocesano al Santuario per bambini di 4^ e 5^ elementare 15 settembre: Centenario della Difesa celebrato dal Vescovo D’Ambrosio a Providence negli Stati Uniti 22 settembre: Festa della Madonna della Difesa: -Solenne Pontificale di conclusione del Centenario celebrato dal Vescovo D’Ambrosio. Posa simbolica della “prima pietra” della nuova Chiesa del Santuario Le favole della nonna A cura di Antonio Marro, Montrealese di Casacalenda LA LEPRE E LA TARARUGA IL MALDICENTE PENTITO. Un giorno una lepre incontra una tartaruga e incomincia a ridere di lei perché lenta e curiosa; vi erano presenti uccellini, rane e altri animaletti che vivono nel bosco. Dopo un po’ la tartaruga, offesa, invita la lepre a una gara di velocitá. Alla lepre si apre la bocca dal ridere fino alle orecchie, ma dopo le insistenze della tartaruga, perché offesa in pubblico accetta la sfida. Stabiliscono un tragitto: dalla curva del ruscello al piede di un albero di pere in un campo che i due conoscono. Fissano un appuntamento al punto di partenza. Al via, tra i tanti amici, vi è un fagiano veloce che fa da arbitro e tanti passerotti come assistenti. Appena partiti la tartaruga incomincia la sua corsa lenta ma stabile; la lepre fa quattro salti,si volta in dietro e nota l’avversario molto lontano; allora inizia a ridere e dice: “Ma perché arrivare tanto prima per poi aspettare”? Si allunga all’ombra di un albero e si addormenta, mentre i passerotti incoraggiano la tartaruga. Più tardi si sveglia e nota che c’è molta distanza dall’arrivo. Se ne va in giro tra i boschi e qui incontra una sua amica, la volpe, e le parla della gara. Anche lei scoppia a ridere e continuano a giocare. Intanto la tartaruga continua la sua corsa avvicinandosi al traguardo; quando è prossima all’arrivo, un uccellaccio cattivo corre a cercare la lepre;la trova e le dice che la tartaruga è vicina al traguardo. La lepre ride ancora e dice:“Io con quattro salti la sorpasso e vinco la corsa; ci mancherebbe che perdessi la corsa con una tartaruga”. Solo quando lo ritenne opportuno incominció a correre per raggiungere il traguardo, allungando le sue lunghe zampe a più non posso, ma Un giorno un tizio si presenta al Parroco e chiede di confessarsi. Il prete, sorridendo, gli dice: “Non posso confessarti perché sei un gran peccatore; tutt’al più ci sediamo e parliamo un po’ da uomo a uomo”. Il fedele non avendo scelta, accetta. Siedono e incominciano a parlare; a un certo momento il prete lo interrompe e dice: “Perché non parliamo del tale dei tali”? Lui. Sorpreso, dice: “Padre, io a torto ho parlato male di quel ragazzo”. “A sí, e cosa hai detto di lui”? Chiede il prete. “Ho detto che è un delinquente, un assassino…”. !Un assassino”? Interrompe il prete. “ Si, ho detto che ha ucciso”. “Hai detto che ha ucciso”? “Sí ho detto che ha ucciso molta gente; ma, ora che mi son confessato cosa devo fare per penitenza”? “Per penitenza vai a casa,ordina il confessore - prendi una gallina, ammazzala e portamela, perché ho molti orfanelli che soffrono la fame. Con la gallina faró del brodo per loro. Per strada, però, spennala e butta le penne via facendo”. Il peccatore ubbidì e accompagnato dalla moglie, portò la gallina; il prete lo ringraziò e mentre andava via chiese: “Ma ora sono perdonato? Ho fatto la penitenza sono assolto”? “Penitenza! Assoluzione! disse il prete. No devi fare un'altra cosa”. “Cosa?” “Tornando a casa raccogli tutte le penne della gallina e portale a me”. “Come faccio, padre! Sono volate via! Chi sa dove saranno arrivate”! “Ah, giá; è vero chissà dove saranno arrivate - confermò il sacerdote. Proprio come le menzogne che hai raccontate su quel ragazzo, chissà dove saranno arrivate; e tu pensi che questo si possa ripagare con una penitenza”? Quel prete era San Filippo Neri. Il giudizio temerario causa preoccupazione, disprezzo del prossimo, orgoglio e compiacimento in se stessi e cento altri effetti negativi, tra i quali il primo posto spetta alla maldicenza, vera peste delle conversazioni. Vorrei avere un carbone ardente del santo altare per passarlo sulle labbra degli uomini, per togliere loro la perversità e mondarli dal loro peccato, proprio come il Serafino fece sulla bocca di Isaia. Se si riuscisse a togliere la maldicenza dal mondo, La partecipazione è stata numerosa, attenta e 9 Nella poesia, l’età non ha ...età Il maestro Pasquale Catalano INNO DEI CASACALENDESI Parole e musica (non trovata) di E. Cosentino, recuperata e riproposta da Antonio Marro Don Gabriele Tamilia E’ l’anima semplice e incontaminata dalla brutture dell’esistenza che guida Pasquale nei ricordi della sua vita, che non sono mai amari e carichi di delusione o di avversione verso i propri simili. Qualche composizione è una preghiera, qualche altra ha più forma prosaica che poetica. Tutte, comunque, sono intrise di quella fede genuina e di quella spiritualità biblica semplice, ma convinta, che sempre hanno caratterizzato i testi delle sue composizioni musicali e le sue poesie. Auguriamo al M° Pasquale Catalano lunga vita e vena poetico-musicale sempre viva. Trascriviamo qualcuna delle delicate composizioni: UN SALICE PIANGENTE Il maestro Pasquale Catalano, compositore musicale e poeta, alla veneranda età di 93 anni, è ancora così giovane da comporre poesie. Una raccolta di 40 composizioni, intitolata “Rimembranze” fanno ripercorre attraverso il ricordo “le rimembranze” appunto, la vita del Nostro. In genere, queste brevi poesie hanno quasi sempre sapore autobiografico, per cui il maestro ha e dà la sensazione di ripercorrere a ritroso le fasi della sua serena esistenza. Ricordi giovanili, ricordi dell’età matura sono tutti egualmente presenti nella raccolta. Volendo tentare un approccio con i grandi poeti italiani, a volte gli scritti del Catalano fanno pensare a Giacomo Leopardi o a Giovanni Pascoli. Una velatura di tristezza fa pensare a Leopardi, ma senza la chiusura pessimistica del grande recanatese;. L’incrollabile fede del maestro, presente anche nella sua vena musicale, tiene sempre aperta la porta verso la trascendenza e verso la vita che continua dopo la morte. Al Pascoli lo fanno avvicinare: le persone, le circostanze, la natura, i tramonti, le piante, gli animali, le piccole realtà quotidiane con le quali il Catalano sembra dialogare, per cui tra il poeta e il mondo e la vita in cui è immerso, si stabilisce un contatto esistenziale, intessuto quasi di domande e di risposte. A differenza del Pascoli, però, non si mostra risentito o deluso perché la realtà non 8 In una giornata di sole, un salice piangente, non potendo rivolgere i suoi rami verso il cielo, fece scendere il passerotto ai suoi piedi e gli disse: “Tu vieni a cinguettare tutti i dì su di me, ma il canto qui non viene ascoltato. Io piango giorno e notte: è la mia sorte. Ti prego, non venire più”. Il passerotto, mortificato, rispose: “Non credevo, ma ora che so non verrò più”. E andò via. RACCONTO D’UN PASTORE Sul prato erboso un dì un pastore mi raccontò di aver sognato un lupo che gli disse: “Io non potrò mai esserti amico perché tu non mi nutri. Per vivere dovrò cercare la preda, sbranarla e divorarla. Questa è la mia natura”. Risposi: “Non sarà sempre così. Venuto il Regno di Dio non ci saranno più guerre, il mondo vivrà in pace; ci sarà pace pure fra l’uomo e l’animale. Il lupo allora risiederà con l’agnello”. E lui: “Che gioia ci sarà”! UNA STORIA A LIETO FINE Antonio Marro scrive a don Gabriele Don Gabriele, ho trovato l'allegato inno e non trovo la musica; soprattutto vorrei che questa sia scritta da un molisano per dargli il giusto tono. Ci sarebbe qualcuno di sua conoscenza che farebbe questo? Saluti Antonio Marro. Noi siam figli di Casacalenda, che portiamo nel mondo il tesoro de la stirpe, il nostro lavoro apre a tutti radioso avvenir. D’ogni ceto, d’ogni arte e mestiere siamo tutti di un solo paese; ma innalziamo un solo pavese de la patria lontana i color. Ritornello: Noi siam figli di Casacalenda e abbiamo l’Italia nel cor. Siam fratelli ché un unico amore ci sostiene la forza a sperar. Ripetere il ritornello. Nella fede di Cristo cresciuti, la parola di Roma serbammo, e un tempio cristiano innalzammo pegno bello del nostro fervor. La parola di un Santo Pastore ci fu guida paterna e sapiente. Alla chiesa voluta la mente ritempriam dopo il nostro lavor. Ripetere il ritornello, Ma se l’anima abbiamo donato, tutto quello che fosse potere, noi abbiamo il paese straniero obbligato che il pane ci dá. Ove l’italia, la gente ci porta non ci dica che ingrati noi siamo, i nostri figli educare sappiamo nell’affetto al paese ospital. Ripetere il ritornello. Don Gabriele passa il messaggio al M° Catalano Carissimo Maestro Catalano, la risposta a questa domanda di Antonio Marro residente a Montreal l’ho trovata in voi. Sareste disposto a musicare l’inno? Sarebbe una bella cosa., non vi pare? Don Gabriele Il Maestro Catalano dà l’incarico di comporre l’inno alla nipote La nipote del M° Catalano, Esmeralda Frascatore, ha musicato le parole dell’ “Inno dei Casacalendesi” che potrebbe essere suonato, cantato e inciso su CD. Riceviamo dall’Ing. Antonio Vincelli Defensa (la); voce arcaica: ved. Difesa; dəfènzə (a); in genere contrada; modo di dire: u ciéllə (u vóvə) d’a Dəfènzə, cómə fa ccuəšì pènzə l’uccello (il bue) della ‘contrada Difesa’, come fa così pensa; riferito a persona malpensante: come lei sono tutti. A Casacalenda a Dəfènzə è la contrada dov’è il Santuario di Maria SS. della Difesa, a circa 2 km dal paese. In vari paesi molisani a Dəfènzə è rappresentata dalla fascia di terreno di proprietà del Comune, recintata e a difesa di un bosco, per favorirne l’estensione con crescita spontanea e la messa a dimora di piantine. A Lucito (CB), ad esempio, la Defènza è il luogo più caldo e ferace, fertile, dell’agro e fa parte del feudo marchesale; il toponimo è citato in una canzone dal titolo ‘Maggio della Defènza’, con i versi: ‘E jecche a majje mije / de le Defènze / E l’uoreje ja specate / Lu grane mo cumenze’, oggetto di un saggio nel 1920 del musicologo del luogo Vittorio De Rubertis e riscoperta nel 1986 dal preside prof. Nicolino De Rubertis. 5 Una Madonna della Difesa...per volta Qui a Cortina d’Ampezzo (Belluno) “Alla scoperta delle Madonne della Difesa” potremmo definire una delle tante attività dell’Ingegnere Antonio Vincelli. Da questo numero iniziamo a far conoscere le diverse Madonne, individuate da lui, venerate in Italia con lo stesso titolo della nostra. Il primo ricordo dell’intervento miracoloso della Madonna a difesa degli ampezzani viene tradizionalmente riferito al 572, all’epoca dell’invasione longobarda del Cadore: si narra che la vergine, armata di spada, confuse gli assalitori avvolgendoli in una densa nube a tal punto che questi si uccisero tra loro, risparmiando gli abitanti di Cortina d’Ampezzo, in provincia di Belluno. . Nove secoli più tardi, ecco un altro leggendario intervento della Vergine che affianca documentate vicende: nel 1412 esigui gruppi di ampezzani e cadorini riuscirono a fermare le truppe imperiali di Sigismondo al passo di Cimabanche, tale vittoria venne interpretata come il nuovo miracoloso intervento della Madonna della Difesa e a perenne memoria di questo evento venne istituita la Festa del Voto, che da allora si celebra il 19 gennaio. Già dal XIV secolo è attestata la presenza di un sacello dedicato alla Difesa e nel corso del secolo successivo sorse la Confraternita dei Battuti che si riuniva in una chiesetta in località Bigontina, nei pressi dell’attuale chiesa della Difesa. L’aspetto attuale del santuario è frutto dell’edificazione del 1750. Sulla liscia facciata a capanna si trova un delicato affresco raffigurante la Madonna della Difesa. L’interno risulta illusoriamente ampliato dalla fitta ed elegante decorazione pittorica realizzata nel 1908 dai fratelli Peskoller. Nel soffitto un animato riquadro raffigura l’intervento della Vergine a difesa degli ampezzani impegnati in battaglia e si caratterizza per il dinamismo della composizione e per i vivaci accostamenti di colori. . 6 L’altare maggiore ligneo è posto s u l l ’ a m p i o presbiterio rialzato, si tratta di un’opera di chiaro gusto barocco, dove all’articolata s t r u t t u r a architettonica con colonne tortili e timpano rialzato, si aggiungono numerose statue di santi e angeli a tutto tondo. Nella nicchia si trova la venerata statua della Madonna della Difesa, opera lignea del XIV - XV secolo, riccamente abbigliata. Nello stesso altare è collocato il bel tabernacolo ligneo, firmato dall’ampezzano Bruno Apollonio Nert e datato 1892, arricchito da angioletti a tutto tondo e piccoli rilievi dipinti con scene della vita di Cristo. A destra e a sinistra dell’altare maggiore sono collocate due tele di Antonio Zeiler, rispettivamente “L’Addolorata” e “La Madonna col Bambino tra i Santi Giacomo Minore e Teresa d ’ A v i l a ” . Dal 1941 la chiesa della Beata Vergine della Difesa è affidata ai Frati Minori Francescani. Parrocchia di Cortina d'Ampezzo Via Mercato, 12 Rendiconto 2011 A cura di Tullio del Gesso, Segretario del Consiglio per gli Affari Economici del Santuario ENTRATE Offerta Jo 1.000,00 Cassette offerte votive ottobre-dicembre 2010 452,09 Offerta Pietrantonio Giuseppe Canada 64,03 Offerta Giulia Del Vicario 800,00 O f f e r t a R o s i n a P i p e r n i 1.000,00 Offerta da Anonimo 10.000,00 Competenze attive su conto Banca 92.43 Ricavato vendita ferro vecchio 220,00 Offerta Giulia Del Vicario 100,00 Offerta Angelina Siricio 100,00 Raccolta offerte S. Infanzia, versate alla Curia 160,00 Offerta in memoria Caruso Anna Emilia 1.000,00 In mem. Vincelli M. Luisa e Pietracupa Maria 200,00 Cassette offerte votive gennaio-aprile 430,00 Offerta diversi Anonimi 941,00 Offerta Ambrosio Giuseppe - Canada 165,94 Offerta Ada Corsi-Ferrara 150,00 Offerta Griguolo Antonietta - Napoli 50,00 Offerta Mastrom. Eman. - Di Labbio Luisa 137,07 Offerta Anonimo 200,00 Offerta Elena Caticchio - Roma 100,00 Offerta Antonietta Ramacieri 50,00 Offerta Anna Smargiassi 150,00 Offerta Mansi Maria - Montreal 50,00 Offerta Covatta Claudette 70,00 Offerte mese di maggio 565,00 Offerta Domenico Montaldo 100,00 Offerta dei pellegrini di Petrella Tifernina 100,00 Offerta Rosina Piperni per bolletta ENEL 264,08 Competenze attive dalla Banca 264,47 Offerta Corrado Mastrocola 600,00 Offerta mese di giugno 95,00 Offerta Franco e Carmela Pietrant. Hamilton 80,00 Offerta Maria Maletta e Rosina D’Addario 10,00 Offerta Melfi Rosina - Hamilton 50,00 Offerta sorelle Soccio 100,00 Vendita oggetti religiosi luglio-agosto 460,00 Cassette offerte votive al 23.08.2011 1.286,00 Rimborso ENEL 263,70 Offerta Angelina Piperni 1.000,00 O f f e r t a R o s i n a P i p e r n i 1.000,00 Offerta Lucia e Michele Tozzi 50,00 Offerta Maria Perluzzo e Michelangelo di Nardo 100,00 Offerta Dino Napolitano 100,00 Offerta Maria Di Tomaso 10,00 Offerta Peppino Lavalle 50,00 Offerta Annunziata Vincelli 100,00 Offerta Anita Pietrantonio - Canada 66,00 Offerte giorno festa e vendita oggetti sacri 11.450,55 Offerte Sante Messe giorno della festa 2.750,00 Offerta Emma Greco per futuro banco in chiesa 500,00 Offerta Franco ed Elisa Del Vicario 1.000,00 Offerta Giornata Missionaria (versata in Curia) 70,00 Versato in più il 31.12.2011 63,25 Offerte per la Carità del Papa (Obolo di S. Pietro) 20,00 Offerta diacono Antonio Salzano in memoria 1.000,00 USCITE Rottamazione auto Ditta Ramacieri 120,00 ENEL 1.601,89 Giornalino e spese postali estero 300,00 Revisione bagni a “La Termica” 200,00 Acconto lavori tinteggiatura controsoffitti al corridoio e ai locali del piano terra 2.000,00 Integrazione completamento lavori piano terra: pavimenti, contro soffittatura a Ditta Edilgen 10.000,00 Impianto aria condizionata Salone e Refettorio alla Ditta Ciafardini 7.050.00 Imposta di bollo alla Banca 18,45 Cassetta di sicurezza alla Banca per la conservazione oro della Madonna 343,10 Scaldabagno e montaggio a “La Termica” 350,00 Pittura , contro soffitti e rivestimento pareti piano terra escluso Salone anticipato da Don Gabriele 4.900,00 Toner stampa giornalino anticipato da don Gabr. 200,00 Controsoffitto, intonaco e pavimento ultimo piano anticipato da don Gabriele 1.900,00 Raccolta offerte S. Infanzia versate alla Curia 160,00 Saldo per materiale vario a Baccari 360,00 Riparazione lampada votiva a Franco Marcogliese 100,00 Per cambio dollari alla Banca 24,00 Rinfresco per i fidanzati della Diocesi 255,00 Impianto elettrico Salone, refettorio, corridoio piano terra a “Elettroripa” di Mario Todaro 3.285,00 Sedie per il Salone, tavoli e sedie refettorio alla Ditta Lattarulo anticipate da don Gabriele 8.200,00 Competenze passive alla Banca 53,47 Pittura Salone a Lucio Fieramosca 600,00 Impianto audio-video Salone a“Parco soluzioni” 3.384,40 Pranzo Rettori dei Santuari Abruzzesi-Molisani 600,00 Rimborso spese ai preti giorno della festa 200,00 Celebrazioni Sante Messe 2.750,00 Timbri del Santuario 48,00 Riparazione porta ingresso Ditta Tartaglia 150,00 Prelievo e libretto assegni Banca 11,00 Spedizione lettere e giornalino 93.50 Acquisto Icone da Franco Corsi 70,00 Compenso banda Campolieto per la fiaccolata 320,00 Imposta di bollo alla Banca 18,45 Offerte Giornata Missionaria versate alla Curia 70,00 Acquisto oggetti sacri 2.666,66 Imposta di bollo alla Banca 33.45 Carità del Papa versati alla Curia 200,00 —————— TOTALE USCITE 62.663,34 Debito verso don Gabriele per anticipo a: + Lucio Fieramosca per lavori piano terra 4.900,00 +Lucio Fieramosca per controsoffitto/pavimento 1.900,00 +Toner developper giornalino 200,00 +Ditta Lattarulo per sedie e tavoli 8.200,00 Se qualche offerente è stato dimenticato, farlo presente. Lasciati dall’Amministrazione Vincelli, depositati in Banca e vincolata dal Vescovo la somma di euro 77.910,58 per l’ampliamento della chiesa del Santuario. 7 Una Madonna della Difesa...per volta Qui a Cortina d’Ampezzo (Belluno) “Alla scoperta delle Madonne della Difesa” potremmo definire una delle tante attività dell’Ingegnere Antonio Vincelli. Da questo numero iniziamo a far conoscere le diverse Madonne, individuate da lui, venerate in Italia con lo stesso titolo della nostra. Il primo ricordo dell’intervento miracoloso della Madonna a difesa degli ampezzani viene tradizionalmente riferito al 572, all’epoca dell’invasione longobarda del Cadore: si narra che la vergine, armata di spada, confuse gli assalitori avvolgendoli in una densa nube a tal punto che questi si uccisero tra loro, risparmiando gli abitanti di Cortina d’Ampezzo, in provincia di Belluno. . Nove secoli più tardi, ecco un altro leggendario intervento della Vergine che affianca documentate vicende: nel 1412 esigui gruppi di ampezzani e cadorini riuscirono a fermare le truppe imperiali di Sigismondo al passo di Cimabanche, tale vittoria venne interpretata come il nuovo miracoloso intervento della Madonna della Difesa e a perenne memoria di questo evento venne istituita la Festa del Voto, che da allora si celebra il 19 gennaio. Già dal XIV secolo è attestata la presenza di un sacello dedicato alla Difesa e nel corso del secolo successivo sorse la Confraternita dei Battuti che si riuniva in una chiesetta in località Bigontina, nei pressi dell’attuale chiesa della Difesa. L’aspetto attuale del santuario è frutto dell’edificazione del 1750. Sulla liscia facciata a capanna si trova un delicato affresco raffigurante la Madonna della Difesa. L’interno risulta illusoriamente ampliato dalla fitta ed elegante decorazione pittorica realizzata nel 1908 dai fratelli Peskoller. Nel soffitto un animato riquadro raffigura l’intervento della Vergine a difesa degli ampezzani impegnati in battaglia e si caratterizza per il dinamismo della composizione e per i vivaci accostamenti di colori. . 6 L’altare maggiore ligneo è posto s u l l ’ a m p i o presbiterio rialzato, si tratta di un’opera di chiaro gusto barocco, dove all’articolata s t r u t t u r a architettonica con colonne tortili e timpano rialzato, si aggiungono numerose statue di santi e angeli a tutto tondo. Nella nicchia si trova la venerata statua della Madonna della Difesa, opera lignea del XIV - XV secolo, riccamente abbigliata. Nello stesso altare è collocato il bel tabernacolo ligneo, firmato dall’ampezzano Bruno Apollonio Nert e datato 1892, arricchito da angioletti a tutto tondo e piccoli rilievi dipinti con scene della vita di Cristo. A destra e a sinistra dell’altare maggiore sono collocate due tele di Antonio Zeiler, rispettivamente “L’Addolorata” e “La Madonna col Bambino tra i Santi Giacomo Minore e Teresa d ’ A v i l a ” . Dal 1941 la chiesa della Beata Vergine della Difesa è affidata ai Frati Minori Francescani. Parrocchia di Cortina d'Ampezzo Via Mercato, 12 Rendiconto 2011 A cura di Tullio del Gesso, Segretario del Consiglio per gli Affari Economici del Santuario ENTRATE Offerta Jo 1.000,00 Cassette offerte votive ottobre-dicembre 2010 452,09 Offerta Pietrantonio Giuseppe Canada 64,03 Offerta Giulia Del Vicario 800,00 O f f e r t a R o s i n a P i p e r n i 1.000,00 Offerta da Anonimo 10.000,00 Competenze attive su conto Banca 92.43 Ricavato vendita ferro vecchio 220,00 Offerta Giulia Del Vicario 100,00 Offerta Angelina Siricio 100,00 Raccolta offerte S. Infanzia, versate alla Curia 160,00 Offerta in memoria Caruso Anna Emilia 1.000,00 In mem. Vincelli M. Luisa e Pietracupa Maria 200,00 Cassette offerte votive gennaio-aprile 430,00 Offerta diversi Anonimi 941,00 Offerta Ambrosio Giuseppe - Canada 165,94 Offerta Ada Corsi-Ferrara 150,00 Offerta Griguolo Antonietta - Napoli 50,00 Offerta Mastrom. Eman. - Di Labbio Luisa 137,07 Offerta Anonimo 200,00 Offerta Elena Caticchio - Roma 100,00 Offerta Antonietta Ramacieri 50,00 Offerta Anna Smargiassi 150,00 Offerta Mansi Maria - Montreal 50,00 Offerta Covatta Claudette 70,00 Offerte mese di maggio 565,00 Offerta Domenico Montaldo 100,00 Offerta dei pellegrini di Petrella Tifernina 100,00 Offerta Rosina Piperni per bolletta ENEL 264,08 Competenze attive dalla Banca 264,47 Offerta Corrado Mastrocola 600,00 Offerta mese di giugno 95,00 Offerta Franco e Carmela Pietrant. Hamilton 80,00 Offerta Maria Maletta e Rosina D’Addario 10,00 Offerta Melfi Rosina - Hamilton 50,00 Offerta sorelle Soccio 100,00 Vendita oggetti religiosi luglio-agosto 460,00 Cassette offerte votive al 23.08.2011 1.286,00 Rimborso ENEL 263,70 Offerta Angelina Piperni 1.000,00 O f f e r t a R o s i n a P i p e r n i 1.000,00 Offerta Lucia e Michele Tozzi 50,00 Offerta Maria Perluzzo e Michelangelo di Nardo 100,00 Offerta Dino Napolitano 100,00 Offerta Maria Di Tomaso 10,00 Offerta Peppino Lavalle 50,00 Offerta Annunziata Vincelli 100,00 Offerta Anita Pietrantonio - Canada 66,00 Offerte giorno festa e vendita oggetti sacri 11.450,55 Offerte Sante Messe giorno della festa 2.750,00 Offerta Emma Greco per futuro banco in chiesa 500,00 Offerta Franco ed Elisa Del Vicario 1.000,00 Offerta Giornata Missionaria (versata in Curia) 70,00 Versato in più il 31.12.2011 63,25 Offerte per la Carità del Papa (Obolo di S. Pietro) 20,00 Offerta diacono Antonio Salzano in memoria 1.000,00 USCITE Rottamazione auto Ditta Ramacieri 120,00 ENEL 1.601,89 Giornalino e spese postali estero 300,00 Revisione bagni a “La Termica” 200,00 Acconto lavori tinteggiatura controsoffitti al corridoio e ai locali del piano terra 2.000,00 Integrazione completamento lavori piano terra: pavimenti, contro soffittatura a Ditta Edilgen 10.000,00 Impianto aria condizionata Salone e Refettorio alla Ditta Ciafardini 7.050.00 Imposta di bollo alla Banca 18,45 Cassetta di sicurezza alla Banca per la conservazione oro della Madonna 343,10 Scaldabagno e montaggio a “La Termica” 350,00 Pittura , contro soffitti e rivestimento pareti piano terra escluso Salone anticipato da Don Gabriele 4.900,00 Toner stampa giornalino anticipato da don Gabr. 200,00 Controsoffitto, intonaco e pavimento ultimo piano anticipato da don Gabriele 1.900,00 Raccolta offerte S. Infanzia versate alla Curia 160,00 Saldo per materiale vario a Baccari 360,00 Riparazione lampada votiva a Franco Marcogliese 100,00 Per cambio dollari alla Banca 24,00 Rinfresco per i fidanzati della Diocesi 255,00 Impianto elettrico Salone, refettorio, corridoio piano terra a “Elettroripa” di Mario Todaro 3.285,00 Sedie per il Salone, tavoli e sedie refettorio alla Ditta Lattarulo anticipate da don Gabriele 8.200,00 Competenze passive alla Banca 53,47 Pittura Salone a Lucio Fieramosca 600,00 Impianto audio-video Salone a“Parco soluzioni” 3.384,40 Pranzo Rettori dei Santuari Abruzzesi-Molisani 600,00 Rimborso spese ai preti giorno della festa 200,00 Celebrazioni Sante Messe 2.750,00 Timbri del Santuario 48,00 Riparazione porta ingresso Ditta Tartaglia 150,00 Prelievo e libretto assegni Banca 11,00 Spedizione lettere e giornalino 93.50 Acquisto Icone da Franco Corsi 70,00 Compenso banda Campolieto per la fiaccolata 320,00 Imposta di bollo alla Banca 18,45 Offerte Giornata Missionaria versate alla Curia 70,00 Acquisto oggetti sacri 2.666,66 Imposta di bollo alla Banca 33.45 Carità del Papa versati alla Curia 200,00 —————— TOTALE USCITE 62.663,34 Debito verso don Gabriele per anticipo a: + Lucio Fieramosca per lavori piano terra 4.900,00 +Lucio Fieramosca per controsoffitto/pavimento 1.900,00 +Toner developper giornalino 200,00 +Ditta Lattarulo per sedie e tavoli 8.200,00 Se qualche offerente è stato dimenticato, farlo presente. Lasciati dall’Amministrazione Vincelli, depositati in Banca e vincolata dal Vescovo la somma di euro 77.910,58 per l’ampliamento della chiesa del Santuario. 7 Nella poesia, l’età non ha ...età Il maestro Pasquale Catalano INNO DEI CASACALENDESI Parole e musica (non trovata) di E. Cosentino, recuperata e riproposta da Antonio Marro Don Gabriele Tamilia E’ l’anima semplice e incontaminata dalla brutture dell’esistenza che guida Pasquale nei ricordi della sua vita, che non sono mai amari e carichi di delusione o di avversione verso i propri simili. Qualche composizione è una preghiera, qualche altra ha più forma prosaica che poetica. Tutte, comunque, sono intrise di quella fede genuina e di quella spiritualità biblica semplice, ma convinta, che sempre hanno caratterizzato i testi delle sue composizioni musicali e le sue poesie. Auguriamo al M° Pasquale Catalano lunga vita e vena poetico-musicale sempre viva. Trascriviamo qualcuna delle delicate composizioni: UN SALICE PIANGENTE Il maestro Pasquale Catalano, compositore musicale e poeta, alla veneranda età di 93 anni, è ancora così giovane da comporre poesie. Una raccolta di 40 composizioni, intitolata “Rimembranze” fanno ripercorre attraverso il ricordo “le rimembranze” appunto, la vita del Nostro. In genere, queste brevi poesie hanno quasi sempre sapore autobiografico, per cui il maestro ha e dà la sensazione di ripercorrere a ritroso le fasi della sua serena esistenza. Ricordi giovanili, ricordi dell’età matura sono tutti egualmente presenti nella raccolta. Volendo tentare un approccio con i grandi poeti italiani, a volte gli scritti del Catalano fanno pensare a Giacomo Leopardi o a Giovanni Pascoli. Una velatura di tristezza fa pensare a Leopardi, ma senza la chiusura pessimistica del grande recanatese;. L’incrollabile fede del maestro, presente anche nella sua vena musicale, tiene sempre aperta la porta verso la trascendenza e verso la vita che continua dopo la morte. Al Pascoli lo fanno avvicinare: le persone, le circostanze, la natura, i tramonti, le piante, gli animali, le piccole realtà quotidiane con le quali il Catalano sembra dialogare, per cui tra il poeta e il mondo e la vita in cui è immerso, si stabilisce un contatto esistenziale, intessuto quasi di domande e di risposte. A differenza del Pascoli, però, non si mostra risentito o deluso perché la realtà non 8 In una giornata di sole, un salice piangente, non potendo rivolgere i suoi rami verso il cielo, fece scendere il passerotto ai suoi piedi e gli disse: “Tu vieni a cinguettare tutti i dì su di me, ma il canto qui non viene ascoltato. Io piango giorno e notte: è la mia sorte. Ti prego, non venire più”. Il passerotto, mortificato, rispose: “Non credevo, ma ora che so non verrò più”. E andò via. RACCONTO D’UN PASTORE Sul prato erboso un dì un pastore mi raccontò di aver sognato un lupo che gli disse: “Io non potrò mai esserti amico perché tu non mi nutri. Per vivere dovrò cercare la preda, sbranarla e divorarla. Questa è la mia natura”. Risposi: “Non sarà sempre così. Venuto il Regno di Dio non ci saranno più guerre, il mondo vivrà in pace; ci sarà pace pure fra l’uomo e l’animale. Il lupo allora risiederà con l’agnello”. E lui: “Che gioia ci sarà”! UNA STORIA A LIETO FINE Antonio Marro scrive a don Gabriele Don Gabriele, ho trovato l'allegato inno e non trovo la musica; soprattutto vorrei che questa sia scritta da un molisano per dargli il giusto tono. Ci sarebbe qualcuno di sua conoscenza che farebbe questo? Saluti Antonio Marro. Noi siam figli di Casacalenda, che portiamo nel mondo il tesoro de la stirpe, il nostro lavoro apre a tutti radioso avvenir. D’ogni ceto, d’ogni arte e mestiere siamo tutti di un solo paese; ma innalziamo un solo pavese de la patria lontana i color. Ritornello: Noi siam figli di Casacalenda e abbiamo l’Italia nel cor. Siam fratelli ché un unico amore ci sostiene la forza a sperar. Ripetere il ritornello. Nella fede di Cristo cresciuti, la parola di Roma serbammo, e un tempio cristiano innalzammo pegno bello del nostro fervor. La parola di un Santo Pastore ci fu guida paterna e sapiente. Alla chiesa voluta la mente ritempriam dopo il nostro lavor. Ripetere il ritornello, Ma se l’anima abbiamo donato, tutto quello che fosse potere, noi abbiamo il paese straniero obbligato che il pane ci dá. Ove l’italia, la gente ci porta non ci dica che ingrati noi siamo, i nostri figli educare sappiamo nell’affetto al paese ospital. Ripetere il ritornello. Don Gabriele passa il messaggio al M° Catalano Carissimo Maestro Catalano, la risposta a questa domanda di Antonio Marro residente a Montreal l’ho trovata in voi. Sareste disposto a musicare l’inno? Sarebbe una bella cosa., non vi pare? Don Gabriele Il Maestro Catalano dà l’incarico di comporre l’inno alla nipote La nipote del M° Catalano, Esmeralda Frascatore, ha musicato le parole dell’ “Inno dei Casacalendesi” che potrebbe essere suonato, cantato e inciso su CD. Riceviamo dall’Ing. Antonio Vincelli Defensa (la); voce arcaica: ved. Difesa; dəfènzə (a); in genere contrada; modo di dire: u ciéllə (u vóvə) d’a Dəfènzə, cómə fa ccuəšì pènzə l’uccello (il bue) della ‘contrada Difesa’, come fa così pensa; riferito a persona malpensante: come lei sono tutti. A Casacalenda a Dəfènzə è la contrada dov’è il Santuario di Maria SS. della Difesa, a circa 2 km dal paese. In vari paesi molisani a Dəfènzə è rappresentata dalla fascia di terreno di proprietà del Comune, recintata e a difesa di un bosco, per favorirne l’estensione con crescita spontanea e la messa a dimora di piantine. A Lucito (CB), ad esempio, la Defènza è il luogo più caldo e ferace, fertile, dell’agro e fa parte del feudo marchesale; il toponimo è citato in una canzone dal titolo ‘Maggio della Defènza’, con i versi: ‘E jecche a majje mije / de le Defènze / E l’uoreje ja specate / Lu grane mo cumenze’, oggetto di un saggio nel 1920 del musicologo del luogo Vittorio De Rubertis e riscoperta nel 1986 dal preside prof. Nicolino De Rubertis. 5 1896: primo centenario della Difesa A perenne memoria LETTERA DEL PARROCO DI CASACALENDA Casacalenda, 22/04/1996 Carissimi parrocchiani, sapete tutti che il 1996 è l’Anno centenario dell’inizio del Santuario della Madonna della Difesa. Non può passare inosservato questo avvenimento che per noi casacalendesi ha grande importanza religiosa, culturale e sociale. Il Consiglio Pastorale Interparrocchiale ed il Consiglio di Amministrazione del Santuario hanno programmato una serie di iniziative inserite nell’Anno diocesano dell’evangelizzazione, mirante ad offrire un contributo per la crescita della nostra vita di fede. Con questa lettera vi invio una copia delle varie iniziative programmate, sia parrocchiali che diocesane. Il primo punto è la realizzazione di una Missione cittadina, animata da alcuni missionari. Essi passeranno nelle vostre case il 25-26-27 aprile per incontrarvi, per parlare con voi e per invitarvi a partecipare ai momenti comunitari che terremo nel tardo pomeriggio nella Chiesa Madre. Il Parroco don Gabriele Tamilia INIZIATIVE PARROCCHIALI 10 Centri di ascolto presso le famiglie con la “Peregrinatio Mariae” Missione cittadina: 25.-26-27 aprile Adorazione eucaristica mensile al I° sabato del mese al Santuario 12 maggio: Giornata di spiritualità e di fraternità presso il Santuario per i Sacerdoti e le Suore originari di Casacalenda e che ivi hanno operato.(oltre 60 inviti; una trentina i partecipanti). Conferenza di Ermanno Catalano al Teatro Comunale 19 maggio: Giornata degli ammalati al Santuario. Concerto in loro onore 22 maggio: Centro di ascolto organizzato dai Coltivatori Diretti 24 maggio: Festa liturgica della Madonna 15-23 maggio: Novena al Santuario in preparazione alla festa liturgica animata dalle parrocchie della Zona Pastorale di Larino: !5 maggio: Provvidenti 16 maggio: Larino Cattedrale e S. Maria 17 maggio: Larino B. V. delle Grazie 18 maggio: Ururi 19 maggio: Casacalenda le due parrocchie 20 maggio: Montorio 21 maggio: Ripabottoni 22 maggio: Morrone del Sannio 23 naggio: San Martino in Pensilis 24 maggio: Fiaccolata verso il Santuario. Veglia di preghiera e benedizione dei 4 1 agosto: “Peregrinatio Mariae” e Veglia di preghiera con Centro di ascolto al Convento di S. Onofrio per acquistare l’Indulgenza del “perdono di Assisi” 24 agosto: Veglia di preghiera Regionale organizzata dal Movimento Giovanile dei Coltivatori diretti. Recital animato dal Movimento 21 settembre: Per gli emigrati ritornati in occasione della Festa: Conferenza di Ermanno Catalano al Teatro Comunale sul tema “La nascita, l’avvio e lo sviluppo del Santuario della Difesa. - Proiezione del video sul Santuario -Pranzo in loro onore offerto dall’Amministrazione del Santuario -Concerto della Corale Polifonica “Ars antiqua et nova” e rappresentazione tea trale 22 settembre: Solenne Pontificale di conclusione del Centenario celebrato al Santuario dal Vescovo di Termoli-Larino Mons. Domenico D’Ambrosio teletrasmesso in diretta da TRSP. Posa simbolica della “prima pietra” della nuova Chiesa. Al pomeriggio: Benedizione e collocazione della statua della Madonna al quartiere nuovo della città. INIZIATIVE DIOCESANE 1 maggio: Incontro dei giovani della Diocesi presente il Vescovo con marcia di riflessione e di preghiera dal Convento al Santuario 15-23 maggio: Novena al Santuario animata dalle Parrocchie della Zona Pastorale di Larino 18 maggio: pellegrinaggio al Santuario dalle parrocchie delle Diocesi 25 maggio: Ritiro spirituale delle Suore della Diocesi diretto dal Vescovo presso il Santuario 1-14 luglio: Due turni di laboratorio missionario diocesano al Santuario per bambini di 4^ e 5^ elementare 15 settembre: Centenario della Difesa celebrato dal Vescovo D’Ambrosio a Providence negli Stati Uniti 22 settembre: Festa della Madonna della Difesa: -Solenne Pontificale di conclusione del Centenario celebrato dal Vescovo D’Ambrosio. Posa simbolica della “prima pietra” della nuova Chiesa del Santuario Le favole della nonna A cura di Antonio Marro, Montrealese di Casacalenda LA LEPRE E LA TARARUGA IL MALDICENTE PENTITO. Un giorno una lepre incontra una tartaruga e incomincia a ridere di lei perché lenta e curiosa; vi erano presenti uccellini, rane e altri animaletti che vivono nel bosco. Dopo un po’ la tartaruga, offesa, invita la lepre a una gara di velocitá. Alla lepre si apre la bocca dal ridere fino alle orecchie, ma dopo le insistenze della tartaruga, perché offesa in pubblico accetta la sfida. Stabiliscono un tragitto: dalla curva del ruscello al piede di un albero di pere in un campo che i due conoscono. Fissano un appuntamento al punto di partenza. Al via, tra i tanti amici, vi è un fagiano veloce che fa da arbitro e tanti passerotti come assistenti. Appena partiti la tartaruga incomincia la sua corsa lenta ma stabile; la lepre fa quattro salti,si volta in dietro e nota l’avversario molto lontano; allora inizia a ridere e dice: “Ma perché arrivare tanto prima per poi aspettare”? Si allunga all’ombra di un albero e si addormenta, mentre i passerotti incoraggiano la tartaruga. Più tardi si sveglia e nota che c’è molta distanza dall’arrivo. Se ne va in giro tra i boschi e qui incontra una sua amica, la volpe, e le parla della gara. Anche lei scoppia a ridere e continuano a giocare. Intanto la tartaruga continua la sua corsa avvicinandosi al traguardo; quando è prossima all’arrivo, un uccellaccio cattivo corre a cercare la lepre;la trova e le dice che la tartaruga è vicina al traguardo. La lepre ride ancora e dice:“Io con quattro salti la sorpasso e vinco la corsa; ci mancherebbe che perdessi la corsa con una tartaruga”. Solo quando lo ritenne opportuno incominció a correre per raggiungere il traguardo, allungando le sue lunghe zampe a più non posso, ma Un giorno un tizio si presenta al Parroco e chiede di confessarsi. Il prete, sorridendo, gli dice: “Non posso confessarti perché sei un gran peccatore; tutt’al più ci sediamo e parliamo un po’ da uomo a uomo”. Il fedele non avendo scelta, accetta. Siedono e incominciano a parlare; a un certo momento il prete lo interrompe e dice: “Perché non parliamo del tale dei tali”? Lui. Sorpreso, dice: “Padre, io a torto ho parlato male di quel ragazzo”. “A sí, e cosa hai detto di lui”? Chiede il prete. “Ho detto che è un delinquente, un assassino…”. !Un assassino”? Interrompe il prete. “ Si, ho detto che ha ucciso”. “Hai detto che ha ucciso”? “Sí ho detto che ha ucciso molta gente; ma, ora che mi son confessato cosa devo fare per penitenza”? “Per penitenza vai a casa,ordina il confessore - prendi una gallina, ammazzala e portamela, perché ho molti orfanelli che soffrono la fame. Con la gallina faró del brodo per loro. Per strada, però, spennala e butta le penne via facendo”. Il peccatore ubbidì e accompagnato dalla moglie, portò la gallina; il prete lo ringraziò e mentre andava via chiese: “Ma ora sono perdonato? Ho fatto la penitenza sono assolto”? “Penitenza! Assoluzione! disse il prete. No devi fare un'altra cosa”. “Cosa?” “Tornando a casa raccogli tutte le penne della gallina e portale a me”. “Come faccio, padre! Sono volate via! Chi sa dove saranno arrivate”! “Ah, giá; è vero chissà dove saranno arrivate - confermò il sacerdote. Proprio come le menzogne che hai raccontate su quel ragazzo, chissà dove saranno arrivate; e tu pensi che questo si possa ripagare con una penitenza”? Quel prete era San Filippo Neri. Il giudizio temerario causa preoccupazione, disprezzo del prossimo, orgoglio e compiacimento in se stessi e cento altri effetti negativi, tra i quali il primo posto spetta alla maldicenza, vera peste delle conversazioni. Vorrei avere un carbone ardente del santo altare per passarlo sulle labbra degli uomini, per togliere loro la perversità e mondarli dal loro peccato, proprio come il Serafino fece sulla bocca di Isaia. Se si riuscisse a togliere la maldicenza dal mondo, La partecipazione è stata numerosa, attenta e 9 Un po’ di storia del Santuario Ermanno Catalano, dal libro “Il Santuario della Madonna della Difesa in Casacalenda tra storia e leggenda” (Terza puntata) SGORGA L’ACQUA L’accorrere al Santuario di un sempre crescete numero di fedeli, malati o invalidi in cerca di guarigione, fece apparire in tutta la sua gravità il problema della mancanza di acqua nella zona. Numerosi sondaggi fatti nulla apportarono. La soluzione però giunse ai primi di febbraio 1900. Viveva allora in Casacalenda uno stimato maestro di musica, tal Vincenzo Mastrogirolamo, detto Tetrà, nativo di Serramonacesca (PE), affetto da accentuata sordità ad un orecchio, il quale, fervente devoto della Madonna, si recava quotidianamente al Santuario per impetrare la propria guarigione. Un giorno chiamò a sé, come d’abitudine, alcuni componenti la banda musicale ed insieme si recarono al Santuario, ove sedettero sull’erba, discutendo delle prove per un prossimo concerto. Ad un certo punto il maestro, interrompendo il discorso, esclamò: “Sentite? Fate attenzione! Non sentite scorrere l’acqua?” E così dicendo piantò il bastone bel terreno e lo ritrasse: un potente getto d’acqua proruppe fra lo stupore generale. (Questo in sintesi quello che mi raccontava mio nonno, Vincenzo Catalano, che era presente all’avvenimento. Una versione più dettagliata è stata di pugno dallo stesso Tetrà) Fatti necessari sopralluoghi, si fece installare subito un fontanino. Nel 1902, la Ditta Baranello, che costruiva all’epoca la strada provinciale Casacalenda-Guardialfiera, per devozione alla Madonna, costruì, a proprie spese, la UNA MANCATA VISITA AL SANTUARIO Dalla notorietà del Santuario, sorto da qualche anno, fu attratto anche un allora umile fraticello. Fra Pio, che sarebbe poi diventato il notissimo ed amato San Padre P i o d a Pietrelcina, il quale,, durante il suo periodo di formazione, fu nel Convento di S. Elia a Pianisi, negli anni 19031905. Così il Padre Eduardo Di Iorio, nel suo volume “I Cappuccini nel Molise” riporta la notizia della mancata visita al Santuario di Padre Pio: “Durante lo studio di filosofia, con Padre Giustino da S. Giovanni Rotondo, si recarono da S. Elia al Convento di S. Onofrio dei Frati Minori, invogliati dal dottore Don Ciccio Nardacchione, medico condotto di Casacalenda, ottimo clinico e fervente terziario che visitò più di una volta anche fra Pio, ed invitati da Padre Isidoro, Minore della Comunità del Convento di Casacalenda, che spesso si recava a S. Elia a Pianisi, trascorrendo alcuni giorni fraternamente assieme ai Cappuccini. Dal Convento vollero recarsi al Santuario della Madonna della Difesa e Appena fuori Casacalenda, un rovescio li fece tornare al Convento di S. Onofrio, tutti bagnati come pulcini. Cercarono di asciugarsi alla meglio e questa volta fra Pio mise l’abito del frate minore. Quando egli raccontava queste gite disastrose, diceva che gli era toccato fare tutte le figure, fuorché quella di Pulcinella. Questa gita gli costò cara, però, perché gli procurò raffreddore e tosse e ”d’allora, raccontava, sono incominciati i suoi mali e le sue sofferenze, che in parte ha dovuto Due Santi si sono incontrati a Casacalenda: Padre Pio e Don Ciccio Nardacchione che lo ha anche visitato più volte come medico. Cosa si saranno 10 Maria non vede, ma sente Dio Padre ti aspetta sempre Dott. J. Kai mlett e Dott. D. Sciuto A cura di P. Carmine Maurizio, casacalendese .LA MADONNA CIECA Tempo fa, nella Chiesa di Nostra Signora a Kansas, sorgeva un Santuario all’aperto dedicato alla Beata madre, dove gli indiani andavano spesso a cantare e pregare. Col passare degli anni la statua divenne vecchia e scolorita. Non appena il nuovo pastore mise gli occhi sulla triste condizione della statua, disse: “E’ un vero peccato. Qualcosa deve essere fatto”. Presto si diffuse la notizia che il nuovo pastore stava per ripitturare la statua e ristrutturare il Santuario. Gli indiani sarebbero dovuti essere molto felici per l’iniziativa, amanti com’erano dei colori brillanti. Ma vennero in forza dal pastore e gli comunicarono in termini assoluti che non desideravano che la statua fosse ripulita. “Ma perché, chiese il pastore, non volete che appaia più bella? Com’è adesso sembra che sia cieca”. “La vogliamo così com’è, gli spiegò il capo degli indiani. Lei così non può vedere i nostri difetti, può solo ascoltare le nostre preghiere”. Intorno alla stazione principale di una grande città, si dava appuntamento, ogni giorno ed ogni notte, una folla di "relitti umani": barboni, ladruncoli, "marocchini" e giovani drogati! Di tutti i tipi, e di tutti i colori... Si vedeva bene, che erano infelici e disperati. Barbe lunghe, occhi "cisposi", mani tremanti, stracci, sporcizia. Più che di soldi, avevano tutti bisogno di un po’ di consolazione, e di coraggio per vivere. Ma queste cose, oggi, non le sa dare quasi più nessuno! Colpiva, tra tutti, un giovane, sporco, e con i capelli lunghi e trascurati, che si aggirava, in mezzo agli altri poveri "naufraghi" della città, come se avesse una sua personale "zattera" di salvezza. Quando le cose gli sembravano proprio andare male, nei momenti di solitudine e di angoscia più nera, il giovane estraeva dalla sua tasca un bigliettino, unto e stropicciato, e lo leggeva… Poi, lo ripiegava accuratamente, e lo rimetteva in tasca! Qualche volta, lo baciava: se lo appoggiava al cuore, o alla fronte. La lettura del bigliettino faceva effetto subito. Il giovane sembrava "riconfortato", raddrizzava le spalle, riprendeva coraggio. Che cosa c'era scritto, su quel misterioso biglietto? Sei piccole parole, soltanto: "La porta piccola è sempre aperta!". Tutto qui... Era un biglietto, che gli aveva mandato suo padre! Significava che era stato perdonato e, in qualunque momento, sarebbe potuto tornare a casa. E una notte, lo fece! Trovò la porta piccola del giardino di casa aperta. Salì le scale, in silenzio, e si infilò nel suo letto. Il mattino dopo, quando si svegliò, accanto al letto, c'era suo padre... In silenzio, si abbracciarono! "Il biglietto misterioso spiega che c'è sempre una piccola porta aperta, per l'uomo... Può essere la porta del Confessionale, quella della Chiesa, o del pentimento! E là, sempre, un Padre che attende... Un Padre, che ha già perdonato, e che aspetta di ricominciare tutto, daccapo!". E il Padre fa festa tutte le volte che noi torniamo. Dal libro “Multivitaminico per lo spirito” Preghiamo la Madre di Dio, Regina della Pace, perché sostenga con la sua materna intercessione i nostri propositi e la nostra attività. A Lei affidiamo l’intero anno 2012 perché sia vissuto da tutti all’insegna del rispetto reciproco e del bene comune, augurandoci che nessun atto di violenza sia compiuto nel nome di Dio, supremo garante della giustizia e della pace. 3 EDITORIALE Don Gabriele Tamilia Sono in tanti a chiedere il motivo per cui procedono lentamente o si fermano i lavori dell’allungamento della chiesa del Santuario. Come Rettore sono tenuto a tenere informati i fedeli sulla situazione attuale, dopo l’entusiasmo iniziale con il quale avevo annunciato l’avvio dei lavori e della somma disponibile. Erano iniziati con l’abbattimento dei due locali, che, al tempo dell’Educandato funzionavano da aule scolastiche. E’ stata realizzata la cementificazione del piano sul quale costruire l’altra parte dell’edificio sacro e il muro di contenimento della scarpata sul lato della montagna. La realtà sta nel mancato finanziamento regionale che deve essere unito al 50% già deliberato dai Vescovi italiani, prelevati dall’8%° indicato sulla denuncia dei redditi o delle pensioni di noi contribuenti. Questa somma è sicuramente disponibile a condizione che ci sia anche l’altro 50%. Non abbiamo notizie, invece, dell’eventuale altro finanziamento per i lavori dell’edificio, a completamento del primo lotto, consistito nella messa in sicurezza dei locali. E’ pienamente funzionante, invece, il piano terra. Abbiamo già scritto sul numero precedente di questo Notiziario che disponiamo di un ampio salone, dotato di aria condizionata, del sistema multimediale e di 140 comode poltroncine. Anche la sala da pranzo, fornita anch’essa di aria condizionata, può ospitare oltre 80 commensali. Sono state realizzate le contro soffittature in alcuni ambienti. Ci sarebbero da migliorare i servizi igienici del piano terra, ma saranno fatti quanto prima. In questi locali sono state ospitate già alcune manifestazioni, altre richieste stanno arrivando. Il meccanismo della ripresa, come si vede, sta ripartendo e la vita lentamente riprende nel nostro Santuario. Di aiuti esterni sono arrivate poche offerte, assolutamente insufficienti per riprendere qualsiasi lavoro, sia pure piccolo. Di aiuti consistenti, da parte di qualche benefattore o di qualche gruppo di persone benestanti interessate a finanziare opere che leghino a Una persona ha promesso un contributo che potrebbe essere sufficiente per la ristrutturazione dei bagni nel corridoio del piano terra, in quanto assai piccoli e non adeguati alla normativa per i portatori di handicap. Come sono lontani i tempi dei generosi benefattori che hanno consentito lo sviluppo del Santuario e delle opere annesse! Il Vescovo e la Diocesi tengono assai al nostro Santuario. E’ nelle intenzioni di Mons. De Luca valorizzarlo in tanti modi e in tempi diversi. Tuttavia si potrà fare ben poco se non ci sarà la ristrutturazione delle numerose stanze dei due piani superiori. Rimane, però, la speranza del finanziamento del post-terremoto. E noi continueremo a sperare anche nella Provvidenza che si può servire di varie persone, sia in Italia che all’Estero. Intanto ci prepariamo ad accogliere, per il 25 marzo, il Convegno dei fidanzati delle varie parrocchie della diocesi indetto dal Vescovo. Si potranno accogliere gruppi di ragazzi, di giovani, di famiglie che vorranno vivere una giornata di incontri, di preghiera, di riflessione all’ombra della Madonna della Difesa. Chi fosse interessato e leggerà questo articolo su Intenet http://www.casacapendadifesa.it, può farne Direttore: Don Gabriele Tamilia Direttore Responsabile: Nicola Tamilia Comitato di Redazione: Ermanno Cattalano Antonio Marro per Montréal Tullio Del Gesso Raffaele Fieramosca Mimì Lionetti Maria Covatta Maria Trotta Mariolina Tavarozzi Maria Barrucco Foto: Foto Kerem Web Master: Giuseppe Buonviaggio Le offerte, di qualsiasi somma, per la realizzazione dell’Opera, si possono inviare, a devozione della Madonna della Difesa e in suffragio dei propri morti, sul conto bancario del Santuario, UniCredit Agenzia di Casacalenda, coordinate bancarie:IT 82 X 03002 41000 000401238482 Il costo di una camera ad un letto è di euro 15.000,00 (quindicimila). Gli offerenti potranno intitolarla con una targa a se stessi o ai propri morti. Gli offerenti con almeno euro 1.000,00 (mille), avranno i loro nomi scritti su una lapide. Qualsiasi offerta è sempre gradita e utile. A tutti gli offerenti, una preghiera e un grazie. 2 Inizi dei lavori del raddoppio della Chiesa Un po’ di storia del Santuario Ermanno Catalano, dal libro “Il Santuario della Madonna della Difesa in Casacalenda tra storia e leggenda” (Terza puntata) LAVORI DI MANUTENZIONE E AMPLIAMENTO DEI LOCALI Avviato il funzionamento del Santuario, esso negli anni fu meta di numerosi pellegrini, specie nel periodo della guerra di Libia e di quella mondiale. Numerosi i “miracoli” di cui tanta gente parlava e tanti ex voto portati al Santuario da coloro che dichiaravano di aver ricevuto grazie e guarigioni. Fino ad alcuni anni fa nella stessa chiesa erano esposti arti artificiali, stampelle, busti ortopedici, non ché cuori d’argento, accompagnati tutti da fotografie dei donanti ad indicazione della grazia ricevuta. Col passere degli anni, però, si resero a volta a volta necessari lavori di manutenzione o di adeguamento dei locali e, quindi, si rese indispensabile attingere le somme necessarie dalla vendita di oro vecchio proveniente da offerte e donazioni alla Madonna. Poiché si ritenne doveroso ottenere l’autorizzazione del Vescovo Diocesano, fu introdotta la relativa domanda, alla quale non giunse riscontro; per cui si ritenne che il silenzio valesse accondiscendenza. Fu così che si procedette a due vendite di oro vecchio, sempre pere far fronte ai necessari lavori. Tardivamente, però, preso dal dubbio per il procedimento forse illegittimo (anche se in buona fede) o per scrupolo, il Dr. Nardacchione pensò suo dovere chiedere al Pontefice la “sanzione ecclesiastica” con l’istanza che segue di cui ho rinvenuto la minuta all’Archivio del Convento S. Onofrio. A S.S. PAPA PIO XI ROMA Beatissimo Padre, Il sottoscritto nella qualità di Presidente della Deputazione di questo Santuario di Maria SS. Auxilium Christianorum (detta “della Difesa”), prostrato ai santissimi piedi della Santità Vostra, espone umilmente quanto segue: Nell’anno 1916 fu chiesta a S.E. Ill/ma Monsignor Vescovo di Larino l’autorizzazione a vendere dell’oro vecchio ed inutile, ex votivo, per urgenti restauri alla Chiesa del Santuario e dell’annesso edificio in costruzione (che deve servire per abitazione degli officianti la Chiesa), del valore approssimativo di circa £. 4.000. La Curia non inoltrò la domanda perché non si credettero imminenti i lavori, però la Deputazione, avendo ritenuta sufficiente la domanda fatta, provvedé, trascorso qualche tempo,alla vendita di una parte dell’oro pel valore di £. 8.667 e permise per un certo tempo i lavori, interrotti poi da qualche motivo. del rimanente oro vecchio del 1916 pel valore di £. 6.025, che unite alla prima somma di £. 8.667 del 1916 costituiscono l’approssimativo valore di £. 14.000. Il sottoscritto, essendo in ansietà di coscienza per la irregolarità compiuta sempre in buona fede e per ignoranza, chiede umilmente le ecclesiastiche sanzioni. Tanto spera ed avrà a grazia singolarissima della Santità Vostra. Casacalenda (Diocesi di Larino) 28 novembre 1922. Umilissimo e devotissimo servo Dott. Francesco Nardacchione Non ho rinvenuto, però, il riscontro alla domanda che precede. Dott. Francesco Nardacchione AMPLIAMENTO FABBRICATI Nel 1925, perseverando nel disegno di allargare il complesso del Santuario per renderlo sempre più accogliente per i pellegrini, si ripresero, anche se a singhiozzo, i lavori e si costruì, alle spalle della Chiesa, un edificio a due piani che però non fu completato per mancanza di fondi. La sospensione durò oltre venti anni. In detto periodo, però, non venne mai meno il fervore religioso da parte dei fedeli, anche perché, dal 1935 in poi, si ebbe un lungo periodo di guerre. 11 AUXILIUM CHRISTIANORUM SANTUARIO DIOCESANO DELLA MADONNA DELLA DIFESA - CASACALENDA Abbinato a “L’Informatore Parrocchiale” del numero Marzo-Aprile2012 Internet Periodico del Santuario diocesano della Madonna della Difesa Casacalenda La storia degli edifici in foto http:// www.difesacasacalenda.it e-mail [email protected] Nonostante il buio, qualche sprazzo di luce comincia a far capolino. In arrivo i contributi regionali per la chiesa del Santuario? E per l’edificio?