ISTITUTO PROFESSIONALE PER L’INDUSTRIA E L’ARTIGIANATO
“MARGARITONE” VIA FIORENTINA 179 AREZZO
SEGNALETICA
OFFICINA MECCANICA
E PRESCRIZIONI DI
COMPORTAMENTO
Prof. Mariottini Antonio
Anno scolastico
2012/2013
CORSO SERALE
1
SEGNALETICA DI SICUREZZA
(Dlgs 493/96 e Dlgs 52/97)
• Lo scopo della segnaletica di sicurezza è :
attirare in modo rapido e facilmente comprensibile l'attenzione su
oggetti e situazioni che possono determinare pericoli:
• La segnaletica di sicurezza non sostituisce le necessarie misure di
protezione né la formazione dei lavoratori.
• L’efficacia della segnaletica dipende dall’informazione e formazione
delle persone per le quali essa può risultare utile.
• In conformità al D.Lgs. n. 493/1996 ed al D.Lgs. n. 52/1997 devono
essere utilizzati i colori ed i simboli prescritti dalle norme vigenti.
Anno scolastico
2012/2013
CORSO SERALE
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SEGNALETICA DI SICUREZZA
(Dlgs 493/96 e Dlgs 52/97)
Cartelli di divieto
Caratteristiche intrinseche:
forma rotonda; pittogramma nero su fondo bianco; bordo e banda
(verso il basso da sinistra a destra lungo il simbolo, con un
inclinazione di 45) rossi (il rosso deve coprire almeno il 35% della
superficie del cartello).
Cartelli di avvertimento
Caratteristiche intrinseche:
forma triangolare, pittogramma nero su fondo giallo, bordo nero (il giallo deve
coprire almeno il 50 % della superficie del cartello)
Cartelli di prescrizione
Caratteristiche intrinseche:
forma rotonda, pittogramma bianco su fondo azzurro (l'azzurro deve
coprire almeno il 50 % della superficie del cartello)
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SEGNALETICA DI SICUREZZA
(Dlgs 493/96 e Dlgs 52/97)
Cartelli di salvataggio
Caratteristiche intrinseche:
forma quadrata o rettangolare, pittogramma bianco su fondo
verde (il verde deve coprire almeno il 50 % della superficie
del cartello)
Cartelli per le attrezzature antincendio
Caratteristiche intrinseche:
forma quadrata o rettangolare, pittogramma bianco su fondo rosso
(il rosso deve coprire almeno il 50 % della superficie del cartello)
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SEGNALETICA DI SICUREZZA
PRESENTE NEI LABORATORI MECCANICI
Anno scolastico
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CORSO SERALE
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RISCHIO FISICO
RISCHIO MECCANICO
PERICOLI CONESSI ALL’USO DI MACCHINE
CESOIAMENTO:
si verifica quando un elemento in moto chiude un’apertura contro cui
è possibile venga a trovarsi una parte del corpo dell’operatore
(gruppi biella-monovella, i volani a razze, le lame delle cesoie).
SCHIACCIAMENTO:
si verifica quando, in zone accessibili, parti in movimento si
avvicinano con moto opposto (presse, nastri trasportatori,
ingranaggi, ecc.).
AFFERRAMENTO:
si verifica quando parti in moto rotanti o traslanti presentano una
superficie accessibile con sporgenze (albero che può trascinare in
rotazione una parte dell’indumento).
TRASCINAMENTO:
può insorgere da parti rotanti in senso opposto o da una parte in
moto rotatorio e l’altra in moto traslatorio (zona d’imbocco delle
cinghie sulle pulegge).
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6
RISCHIO FISICO
RISCHIO MECCANICO
PERICOLI CONESSI ALL’USO DI MACCHINE
TAGLIO:
si verifica su macchine con utensili taglienti (torni, fresatrici,
segatrici, trapano ecc).
ROTTURA:
rottura di utensili o parti di macchine.
ALTRI TIPI:
-espulsione di materiale in lavorazione (trucioli, getti di metallo
liquido, smeriglio ecc.),
-contatto con parti di macchina a temperatura elevata,
-scuotimenti e propagazione di vibrazioni a trasmissione diretta o
indiretta,erronea collocazione dei dispositivi di comando e di arresto
oppure loro azionamento accidentale.
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PRESCRIZIONI DI COMPORTAMENTO
E’ VIETATO utilizzare la macchina per operazioni, materiali e dimensioni
dei pezzi o provini diverse da quelle dichiarate dal costruttore nei documenti
ad essa allegati.
E’ VIETATO utilizzare la macchina senza protezioni o senza indossare
D.P.I. (dispositivi di sicurezza individuali: guanti, occhiali, scarpe
antinfortunistiche, tuta con elastici ai polsi.)
E’ VIETATO effettuare operazioni di manutenzione o riparazione con
impianti o macchine in funzione senza essere formati ed espressamente
autorizzati.
Attenersi sempre a quanto prescritto dalla segnaletica affissa.
Mantenere sempre ordinata l’area di pertinenza della macchina garantendo
adeguate vie di scorrimento di persone e mezzi.
L’equipaggiamento e l’impiantistica elettrica delle macchine devono
rispondere alle norme CEI ed avere adeguate protezioni.
I comandi per la messa in moto degli organi o l’attivazione di agenti fisici
devono essere chiaramente individuabili, conformati e protetti contro
azionamenti accidentali.
I passaggi e i posti di lavoro vanno protetti contro i pericoli derivanti dal
malfunzionamento della macchina.
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PRIMA DELL’USO – DURANTE L’USO – DOPO L’USO
PRIMA DELL’USO
Verificare installazione, regolazione ed efficienza delle protezioni.
Verificare che le parti attive (UTENSILI, ORGANI DI BLOCCAGGIO) siano
adeguate alla macchina ed alle operazioni.
Impostare parametri di lavorazione idonei alla tipologia di operazione.
Predisporre la zona di lavoro in modo da lasciare spazio di manovra all’operatore.
Utilizzare i Dispositivi di Protezione Individuali (D.P.I.) previsti.
DURANTE L’USO
Non interferire con la macchina in funzione.
Non rimuovere, manomettere o modificare le protezioni presenti.
Controllare l’efficienza dei sistemi ausiliari (aspirazione, lubrificazione, ecc).
Non pulire, registrare, lubrificare parti in movimento o ancora in funzione.
Evitare l’avvicinamento di estranei alla postazione di lavoro.
Avvisare il responsabile dell’attività di ogni avaria o situazione di pericolo.
DOPO L’USO
Interrompere l’alimentazione della macchina ed attendere l’arresto o lo
spegnimento. Recuperare il materiale lavorato.
Controllare che la macchina non abbia subito danni durante l’utilizzo.
Riordinare l’area attorno alla macchina
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DISPOSITIVI DI SICUREZZA
I dispositivi di sicurezza devono inserirsi nel sistema di comando in modo che:
- la messa in moto degli elementi mobili non sia possibile fintanto che l'operatore
può arrivarne a contatto;
- la persona esposta non possa accedere agli elementi in movimento;
- la loro regolazione richieda un intervento volontario, ad esempio l'uso di un
attrezzo, di una chiave, ecc.;
- la mancanza o il mancato funzionamento di uno dei loro elementi impedisca o
provochi l'arresto degli elementi mobili.
Dispositivo di interblocco:
dispositivo che impedisce ad una macchina di funzionare in determinate condizioni
(generalmente finché un riparo non sia chiuso).
Comando a due mani:
comando ad azione mantenuta su due attuatori manuali per avviare e mantenere
in funzione la macchina, assicurando protezione alla persona che li aziona; al
rilascio anche di un solo attuatore il ciclo di lavoro si interrompe. Non é una misura
sufficiente se alla macchina è addetto più di un lavoratore.
Dispositivo sensibile:
dispositivo che provoca l'arresto della macchina o dei suoi elementi quando una
persona o una parte del suo corpo va oltre il limite di sicurezza: barriere immateriali
(cellule fotoelettriche), tappeti sensibili (l’avvio della macchina è impedito quando è
rilevata la presenza di un operatore nella zona pericolosa)
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CARATTERISTICHE RICHIESTE PER LE
PROTEZIONI ED I SPOSITIVI DI PROTEZIONE
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Deve essere di robusta costituzione;
Non deve creare rischi supplementari;
Non devono essere facilmente elusi o resi inefficaci;
Devono essere posizionati ad una distanza sufficiente dalla fonte di
pericolo;
Non devono limitare più del necessario l’osservazione del ciclo di lavoro;
Devono permettere gli interventi indispensabili per l’installazione e/o
sostituzione degli attrezzi, norchè per lavori di manutenzione, limitando però
l’accesso soltanto al settore in cui deve essere effettuato il lavoro e se
possibile, senza smontare la protezione o il dispositivo di protezione
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DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
(DPI)
DPI PER USO DI MACCHINE
camici, giacche, tute per
protezione del corpo da
sporco, polvere,
proiezioni di schegge o
liquidi, calore,…
Guanti antitaglio,
antiabrasione,
anticalore,
antivibrazioni,
impermeabili ad olii
o altre sostanze
corrosive
Protezione dei piedi con
scarpe antinfortunistiche
Occhiali, mascherine,
visiere, maschere, schermi
per la proteggere da azioni
meccaniche, termiche o
luminose di vario tipo
Protezione dell’apparato
uditivo dalla rumorosità
dell’attrezzatura: cuffie,
archetti, inserti
Protezione delle vie
respiratorie da
polveri e fumi
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12
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE (DPI)
Anno scolastico
2012/2013
CORSO SERALE
13
ESEMPI DI RIPARI E PROTEZIONI PER
MACCHINE UTENSILI
Anno scolastico
2012/2013
CORSO SERALE
14
OBIETTIVO FINALE NESSUN LAVORO SENZA
SICUREZZA E PREVENZIONE
Anno scolastico
2012/2013
CORSO SERALE
15
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