Accezione corrente Istruzione, erudizione dello spirito, specifico patrimonio di conoscenze di cui una persona si è impadronita. il punto di vista filosofico Insieme dei modi di vita espressi negli orientamenti speculativi e nei comportamenti pratici, creati, appresi e trasmessi da una generazione all’altra. (F. Lever, P.C. Rivoltella, A. Zanacchi, Dizionario della comunicazione, RaiEri, 2002) Accezione corrente Il processo di umanizzazione dell’uomo, l’acquisizione e lo sviluppo delle facoltà più elevate mediante l’educazione, la filosofia, le arti, nonché l’ideale punto di arrivo di tale processo. Cfr. voce «Cultura», in Luciano Gallino, Dizionario di sociologia, Tea, Torino 1993. Accezione corrente Questo significato richiama i concetti greco di paidéia e latino di humanitas: il risultato della massima approssimazione al modello di uomo pienamente realizzato, grazie a un processo di educazione o formazione. Cfr. voce «Cultura-civiltà», in Enciclopedia Garzanti di filosofia, Milano 1993. Paidéia Formazione generale dell’uomo e del cittadino Paidéia Nozione centrale dell’immagine del mondo culturale greco Contrapposizione al mondo barbaro Grammatica, musica e ginnastica Isocrate e Platone Paidéia Apposite istituzioni deputate alla trasmissione di un sapere di alto livello nascono nel IV secolo e vedono contrapporsi due modelli. Isocrate, convinto dell’inaccessibilità della conoscenza assoluta, ritiene l’eloquenza lo strumento per acquisire la saggezza di vita necessaria a partecipare alla vita dello Stato. Paidéia Platone (Repubblica, libro VII) prevede invece un tirocinio nelle discipline tradizionali e uno più lungo nella matematica, prima dell’approdo, per pochi eletti, alla filosofia vera e propria: la dialettica culminante nella conoscenza del Bene. Paidéia Valore politico della sofistica. I primi sofisti, maestri di sapienza, erano consapevolmente inseriti in una tradizione pedagogica. La mutata situazione storico-sociale del V secolo impone nuove finalità al processo di educazione: non più l’ammaestramento dei giovani nobili a virtù aristocratiche ed eroiche ma formazione dei membri del nuovo stato democratico alla ἀρετή politica, conoscenza dei mezzi per acquistare successo e indirizzare alla scelta del giusto. Paidéia Al di là dei mezzi ritenuti più idonei (sapere enciclopedico, sviluppo di tutte le energie spirituali, affinamento delle discipline dialettiche), è comune ai sofisti un nuovo concetto di paidéia che riconosce nel sapere la potenza formatrice dell’uomo e affida il diritto di comandare alla superiorità effettiva delle qualità e non al privilegio di sangue. La cultura dimensioni dimensione oggettiva • Proprietà interiore dell’individuo • Qualcosa che caratterizza la sua personalità e • Si può inferire solo indirettamente dalla sua condotta esteriore Nelle concezioni più antiche è presente inoltre il senso di crescita progressiva della persona Humanitas Il concetto di humanitas ha la sua prima implicita formulazione nell’opera di Publio Terenzio Afro, che sostiene la superiorità dell’uomo sopra ogni altro essere, grazie alla sua dignità. In lui è innata la socialità, ossia l’impulso a unirsi con i propri simili e a dare solidità, mediante legami stabili, alla famiglia e alla vita civile. Humanitas L’ideale della humanitas sottintende la visione etica di un’umanità positiva, fiduciosa nelle proprie capacità, sensibile e attenta ai valori interpersonali e ai sentimenti. Ciò che conta è che quest’ideale sia valido per tutti gli uomini, senza distinzioni di razza o di sesso o di livello sociale. È stato Terenzio a dire: Homo sum, humani nihil a me alienum puto. Humanitas I principi della humanitas latina sono tre: • Filantropia e dovere di porsi, sul piano politico, al servizio dell’umanità. Da qui scaturisce la legittimazione teorica dell’impero di Roma, che ha il compito di proteggere tutte le genti e assicurare loro pace e giustizia. • L’affermazione dell’autonomia della persona. Sul piano politico ciò comporta il riconoscimento delle singole personalità, che si sottraggono all’etica collettivistica dell’antica disciplina romana. Humanitas • La giustificazione dell’attività culturale (otium) come autonoma e non meno dignitosa dell’attività politica (negotium). Humanitas L’assertore più continuo del concetto di humanitas è stato però Cicerone, che lo utilizzava per descrivere la formazione di un “comunicatore ideale”. L’oratore doveva secondo lui possedere una serie di virtù adatte alla “vita attiva” e al servizio pubblico, innestate sulla piattaforma dello studio delle bonae litterae fonte anche di “formazione continua” e di piacere. Questa nozione di cultura passa perciò dall’antichità classica al medioevo cristiano, trasferendo le sue procedure di acquisizione nelle “arti liberali”, il curriculum di studi seguito dai chierici prima di accedere agli studi universitari. «Più in generale le arti liberali erano quelle attività dove era necessario un lavoro prettamente intellettuale, a fronte delle “arti meccaniche” che richiedevano lo sforzo fisico» (Wikipedia). Si mantiene, nonostante le differenze, il carattere aristocratico del sapere profondo, riservato agli uomini “liberi”, in grado cioè di dedicarsi ad attività teoretico-contemplative. ‘ Humanitas Il concetto di humanitas verrà in seguito largamente ripreso in ambito rinascimentale da Coluccio Salutati, che per primo renderà al vocabolo la connotazione legata al movimento storico dell’umanesimo. La cultura classica Solo quando in alcune società si sviluppa l’investimento sul pensiero razionale, si riconosce il valore politico della vita pubblica e s’iniziano a coltivare le arti per diletto può nascere, e nasce, una “cultura” nel senso che ancora oggi possiamo riconoscere. La cultura classica • La realizzazione dell’umanità degli uomini liberi implica un’aristocrazia dello spirito, un concetto di qualità e un percorso di ricerca della perfezione. • L’idea che questo ambito sia riproducibile e trasmissibile attraverso l’stanza pedagogica introduce un elemento di “potenziale” democrazia. • All’utilità per la vita interiore e la coltivazione delle virtù, si aggiunge il valore filantropico della spendibilità pubblica, della cittadinanza politica e della fratellanza universale. Cultura moderna