D I F E S A A M B I E N T E S I C U R E Z Z A S U L L AV O R O QUANDO LA TERRA VIENE AGGREDITA Alfonso Navarra 1 GLI ANGELI DEL TEVERE Vincenzo Viggiani 5 CODICE ECOLOGICO PERFETTO Giuseppe Altieri 6 UNA RIFLESSIONE SUI BISOGNI Raffaella Noseda 10 10 IO CERCO LA T.I.T.I.N.A. ORGANO UFFICIALE ORGANIZZAZIONE EUROPEA VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI PROTEZIONE E DIFESA CIVILE OVVERO LA PROGRAMMAZIONE DEMOCRATICA PER UN MODELLO ECOLOGICO DI ECONOMIA Alfonso Navarra 16 ARRIVA IL MOSTRO: IL PONTE SULLO STRETTO Antonio Mazzeo 27 16 FERMIAMO IL NUCLEARE, NON SERVE A NESSUNO direzione Accademia Kronos 28 LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE “NO NUCLEARE, SÌ RINNOVABILI” direzione Accademia Kronos 31 NEWS DA ACCADEMIA KRONOS Questa rivista è stampata su carta riciclata all’80% “Serit arbores quae alteri saeculo prosint” (Pianta gli alberi che giovino al secolo futuro) 39 28 RIFIUTI URBANI PRESENTATO IL RAPPORTO 2009 DELL’ISPRA direzione Accademia Kronos 43 CARTA DEL DECORO URBANO Vincenzo Falcucci 45 COMUNICATO STAMPA DISTACCAMENTO DI NAPOLI Vincenzo Viggiani 46 IL MONDIALE DEGLI UOMINI Stefano Ciccone 48 COMUNICATO STAMPA ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELL’ORGANIZZAZIONE NAZIONALE DEI GARANTI DEL CONTRIBUENTE 53 49 ELIA SULEIMAN UN NUOVO BUSTER KEATON PALESTINESE Angelo Gandolfi 50 UNA PROPOSTA DI INTEGRAZIONE Gerardo Porreca 53 L’INAIL INCORPORA L’ISPESL Massimo Aliprandini 58 GLI EFFETTI DELLA MANOVRA FINANZIARIA ANNO V - N. 3 LUG./AGO./SET. 2010 Foto copertina: © aysarts - Fotolia.com SU SALUTE E SICUREZZA Marco Spezia 61 61 viene aggredita di Alfonso Navarra Presidente KRONOS PRO NATURA esplosione della piattaforma BP nel Golfo del Messico, con il flusso di petrolio che incessante fuoriesce dal buco non tappato, sta già avendo tragiche conseguenze per gli abitanti del luogo, ma minaccia l’intero ecosistema globale e non sembra aver possibilità di soluzione. La fede nell’onnipotenza della tecnologia è giustamente scossa da questa vicenda, che vede i sedicenti “esperti” incapaci persino di calcolare l’entità di quanto liquido nero viene sparso e, allo stesso modo, di individuare le dinamiche della sua diffusione. Questo grande disastro ambientale è l’ennesimo che segue altri casi consimili: basti ricordare l’affondamento di navi petrolifere come la Exxon Valdez in Alaska nel 1989, la Haven nel Mar Ligure nel 1991, la Erika vicino alle coste della Bretagna nel 1999… Sono tutti esempi di inquinamento concentrato e catastrofico che nascono da un’attitudine ed abitudine di rapina nei confronti della Natura, che ci riguarda tutti, ma coinvolge in primo luogo i potentati economici, politici, militari e tecnocratici. Questi settori, ispirati alla loro logica di avida, illimitata e violenta sopraffazione, considerano e mettono in conto la distruzione dell’habitat della nostra specie, nell’ottica disperata del “o vinco e guadagno tutto io o tutto il resto può benissimo andarsene alla malora”. Per questo pensano di trivellare il petrolio dai fondali oceanici, così come di costruire centrali nucleari, di spargere in giro gli OGM, di applicare comunque tecnologie cosiddette d’avanguardia in mano solo a pochi e non sufficientemente sperimentate per un uso massivo. Fa parte del buon senso – credo - ammettere che non possono essere i macroapparati della potenza a porre rimedio alla catastrofe ambientali che essi stessi generano. L’ecologia non deve essere un business come gli altri ma può rappresentare l’opportunità per le donne e per gli uomini, nella loro stragrande maggioranza, di perseguire la strada di un futuro sostenibile: si tratta di concepire e progettare una gestione attenta, oculata ed equa delle risorse assecondando e non sconvolgendo i cicli naturali. Per imboccare questo cammino bisogna adottare una cultura, scientifica sì, laica sì, ma della modestia, della prudenza e del limite: la ragionevolezza, contrapposta alla Dea Ragione, di chi saggiamente sa di sapere poco; e che non è il caso che ci sostituiamo alla Natura e a Dio nel voler rifare il mondo a nostra immagine e somiglianza… Quando la Terra viene aggredita prima o poi si ribella ed a rimetterci saremo sicuramente noi, i figli presuntuosi che non si sono ancora staccati dal suo cordone ombelicale: ed è prematuro che, allo stadio relativamente primordiale della nostra civiltà, ci consideriamo già altra cosa rispetto alla polvere che, tutto sommato, siamo e che ridiventeremo. L’ EDITORIAL Quando la Terra 1