I materiali riciclati da C&D: La nuova norma UNI 11531-1; le procedure di trattamento; le soluzioni sul mercato per il trattamento Ing. Amedeo Spisso, Cave Service srl Convegno sul tema: La qualità degli aggregati riciclati: I controlli ambientali e I controlli prestazionali Ferrara, 18 Settembre 2014 LA NORMA UNI 11531-1 sulla COSTRUZIONE delle STRADE La UNI 11531-1 si concentra sui criteri per l’impiego dei materiali naturali, artificiali e riciclati ed in particolare su terre e aggregati: • Contiene istruzioni utili per l’applicazione delle norme sui materiali sciolti: -UNI EN ISO 14688; -UNI EN 13242; -UNI EN 13285. • Fornisce ragguagli su: - classificazione delle terre; - classificazione degli aggregati e loro miscele; • Indica i valori di riferimento per caratteristiche tecniche in relazione alla destinazione d’impiego. Entriamo nel dettaglio della UNI 11531-1 Definizione di terra(EN 14688) •Ogni roccia sciolta o frammentaria, incoerente per natura o che diviene tale in seguito a più o meno prolungato contatto con acqua, ovvero insieme di granuli minerali e/o organici separabili con debole azione meccanica ottenuti da scavi o provenienti da cave, salvo l’eventuale passaggio su un vaglio sgrossatore; •E’ altresì denominato terra il risultato della miscelazione di due terre o di una terra e di un aggregato naturale; •Sono escluse dalla definizione i depositi antropici e le miscele di terre con aggregati di origine non naturale. Le norme EN per MATERIALI SCIOLTI UNI EN ISO 14688 Stabilisce i PRINCIPI GENERALI per CLASSIFICAZIONE di: -Terre naturali in sito; -Terre movimentate e ridepositate dall’uomo; indicando i CRITERI per raggrupparle in classe. IDENTIFICAZIONE e UNI EN ISO 13242 •specifica le proprietà degli aggregati ottenuti mediante trattamento di materiali naturali o artificiali o riciclati da utilizzare come materiali legati o non legati con leganti idraulici per impiego in opere di ing. civile e costruzione di strade. •fornisce criteri di classificazione degli aggregati secondo le caratteristiche geometriche, fisiche, chimiche. •Prescrive sistema di controllo di produzione per MARCATURA CE UNI EN 13285 •specializza la 13242 per miscele non legate di aggregati naturali, artificiali, riciclati destinati alle strade. Entriamo nel dettaglio della UNI 11531-1- Prima parte riguardante le terre (Ex EN ISO 14688) Principi di classificazione delle terre secondo i principi della norma UNI EN ISO 14688 •Distribuzione granulometrica: Distribuzione dimensionale dei granuli espressa come percentuale in massa del passante a un determinato numero di setacci; •Indice di Plasticità: Differenza tra il valore del limite liquido e quello del limite plastico di una terra fine ottenuti tramite prove di laboratorio: limite liquido WL: Contenuto di acqua al quale una terra fine passa dallo stato liquido allo stato plastico; limite plastico WP: Contenuto di acqua al quale una terra fine perde la consistenza dello stato plastico. IP= WL-WP Entriamo nel dettaglio della UNI 11531-1- Prima parte riguardante le terre (Ex EN ISO 14688) Principi di classificazione delle terre secondo i principi della norma UNI EN ISO 14688 •Indice di gruppo e cioè l’indice di qualità che distingue tra le terre di ciascun gruppo: •Permeabilità; •Azione del gelo sulle qualità portanti; •Qualità portanti quale terreno di sottofondo in assenza di gelo. Seconda parte della norma UNI 11531-1 riguardante gli aggregati (Ex EN ISO 13242) Aggregato Materiale granulare da utilizzare nelle costruzioni. L’aggregato può essere naturale, artificiale o riciclato. Aggregato naturale Materiale di origine naturale che sia sottoposto solo a lavorazione meccanica. Aggregato artificiale Aggregato minerale risultante da un processo industriale che implichi una modificazione tecnica di un altro tipo Aggregato riciclato Aggregato risultante dalla lavorazione di materiale inorganico utilizzato precedentemente nelle costruzioni Gli aggregati sono assortimenti granulari, ma se ne differenziano in quanto sono ottenuti mediante un trattamento, più o meno complesso, di materiali naturali o industriali o riciclati. •La norma EN ISO 13242 definisce i Principi generali di Classificazione degli aggregati; •Nella norma UNI 11531-1 vengono anche specificati i requisiti specifici degli aggregati naturali, artificiali e poi riciclati per ciascun impiego. Gli Aggregati riciclati • Modalità di classificazione degli aggregati riciclati è identica agli altri aggregati. • Naturali, artificiali e riciclati sono tre categorie elencate sempre insieme. Per l’impiego degli aggregati riciclati è previsto un prospetto diverso da quello degli aggregati naturali e artificiali perché i requisiti sono focalizzati a tenere conto delle specifiche caratteristiche di ciascuna tipologia. AGGREGATI RICICLATI EQUIPARATI per ogni destinazione di impiego agli altri aggregati. Ma è garantita a tutti gli aggregati pari qualità tecnica risultando indifferente usare i naturali o riciclati. COSA SONO I RIFIUTI INERTI? Principali componenti dei rifiuti inerti: - Conglomerati e misti bituminosi; - Ceramica; - Mattoni, tegole e blocchi; - Vetro; - Terreno; - Amianto; - Legname; - Materiali compositi; - Carta, cellulosa e polistirolo; - Vernici; - Metalli; - Materiali per isolamento termico ed acustico. - Plastica; - Gesso; PROCEDURA DI GESTIONE NELLA FASE DI CONFERIMENTO AD IMPIANTO PER IL TRATTAMENTO: PRODUZIONE del RIFIUTO INERTE da C&D Il produttore/detentore assegna il codice CER al rifiuto e ove previsto produce le analisi chimiche di caratterizzazione. TRASPORTO IMPIANTO DI TRATTAMENTO •Per essere avviati al recupero, i rifiuti inerti non possono essere impiegati tal quali, essi devono essere sottoposti ad un trattamento dopo la verifica della documentazione del trasportatore che porta il rifiuto inerte. •Colui che smaltisce/recupera il rifiuto è tenuto a verificare la rispondenza del CER con quello dichiarato e a controllare la relativa documentazione analitica. In determinati casi potranno essere effettuate analisi di controllo da parte del gestore dell’impianto. PROCESSO DI RICICLO INERTE da C&D 1 2 Pre-vagliatura terreno Controllo qualità telecamere Pesa 3 Stoccaggio temporaneo e movimentazione del materiale con pala meccanica 4 Macchine escavatrici dotate di martello demolitore 5 Tramoggia ed alimentatore PROCESSO DI RICICLO INERTE da C&D Frantumazione primaria 6 Deferrizzazione primaria 7 8 9 Mulino ad urto Frantoio a mascelle Vagliatura primaria Separazione frazioni leggere Cumulo di inerti in box con setti verticali RISULTATO del PROCESSO DI RICICLO INERTE da C&D Dai rifiuti C&D tramite il processo di trattamento si ottengono quindi: •Frazione leggera: carta, cartone, plastica, legno, gomma ecc.. •Frazione ferrosa; •Frazione lapidea classificata in base alla granulometria e depositata a cumulo: LA SEPARAZIONE DEGLI INERTI DA C&D DALLE FRAZIONI LEGGERE PROBLEMA PRINCIPALE: RICICLAGGIO INERTE da C&D In Italia: SEPARAZIONE INERTE da FRAZIONI LEGGERE: -Carta; -Cartone; -Gomma; -Legno; -Plastica; -Vetro… •Anni ‘90: primi tentativi non andati a buon fine(ASPIRAZIONE); •Anni 2000: SOFFIAGGIO con inserimento altri processi. In Europa: 5 tentativi tra il 2004 e oggi: •Olanda; •2 tentativi statunitensi; •Australia; •Germania. Realizzata a mano in molti cantieri: -Utilizzo di manodopera; -Basse efficienze di separazione. Aspirazione Principio fisico di aspirazione delle frazioni leggere degli inerti allo scarico di un vaglio vibrante. Processo: •Cappa aspirante che intercetta le frazioni leggere all’interno del rifiuto inerte; •Le frazioni leggere aspirate, saranno intercettate da un nastro a rete lungo il percorso; •Quando il nastro a rete esce dal campo di aspirazione, le frazioni leggere cadono in un cassone di scarico. Risultati dell’aspirazione… Costo di gestione alto: Energia elettrica assorbita alta (Potenza installata PROBLEMA ECONOMICO 37KW); Necessità di un sistema di abbattimento polveri per la presenza di grande PROBLEMA TECNICO formazione di nuvole di polvere; Non può trattare materiale che contiene inerti di granulometria bassa: 0- PROBLEMA TECNICO 60mm; Percentuali di separazione basse: molte frazioni leggere non vengono prelevate in aspirazione perché si trovano incastrate sotto pietre pesanti PROBLEMA TECNICO rimanendo con l’inerte in uscita; Rischio che le buste di plastica e altre frazioni leggere voluminose si incastrino nella rete del nastro non venendo scaricate all’esterno; PROBLEMA TECNICO Aspirazione e Soffiaggio Azioni pneumatiche: ASPIRAZIONE PROBLEMI Per miglioramento efficienza di separazione, inserimento di: ALTRI PROCESSI • Vibrazione; • Rotazione Rullo; • Piastra di separazione…. Si opta per: SOFFIAGGIO Soffiaggio con Il Tornado di Cave Service srl 1. Distributore vibrante a pettine; 5. Smorzatore; 2. Ventilatore; 6. Telaio di supporto; 3. Diffusore; 7. Nastrino di trasporto inerte pulito 4. Rullo Drive; Il Tornado Distributore vibrante a pettine: Il materiale proveniente da C&D può essere caricato nel Tornado e per precisione nel Distributore vibrante a pettine: Qui per mezzo di vibrazioni prodotte da motovibratori: •da una parte il materiale avanza; •dall’altra la speciale combinazione di frequenza e intensità delle vibrazioni stratifica il materiale facendo galleggiare le frazioni leggere sull’inerte pesante. Il Tornado Distributore vibrante a pettine: Lungo il Distributore Vibrante è presente una lamiera forata che effettua la vagliatura del fine. Al termine del Distributore Vibrante è presente un pettine in ferro che permette di allontanare e svincolare (appunto ad effetto pettine) tra loro le particelle che saranno investite da un flusso d’aria proveniente dal soffiatore. Il Tornado Ventilatore elettrico + Diffusore •Un ventilatore produce un flusso d’aria che viene inserito in un cilindro forato il quale pressurizza e accelera l’aria che fuoriesce; •Attraverso i fori avviene il passaggio di una lama d’aria che asporta le frazioni leggere dall’inerte che cade in basso in un’ apertura al di sotto della quale ci sarà un nastro dove viene scaricato l’inerte pulito. Il Tornado Rullo Drive Per facilitare l’indirizzamento delle frazioni leggere in avanti viene utilizzato un Rullo motorizzato avente dei denti sulla sua superficie. Per azionare il Rullo vi è un motore elettrico, un riduttore e un variatore di giri che permette di variare il numero di giri al minuto del Rullo Drive. •Se il materiale è di dimensione ridotta il rullo deve essere più lento; •Se le frazioni leggere sono di dimensioni più grandi il rullo dovrà girare più velocemente. I denti del rullo facilitano lo scorrimento in avanti di materiale leggero ma molto voluminoso come pezzi di legno e buste di plastica. Rullo Drive Il Funzionamento del Tornado Caratteristiche del Tornado •Efficienza di separazione: 90%; Inerte proveniente da C&D da immettere nel Tornado Inerte separato dalle frazioni leggere a valle del Tornado Risultati del Tornado •Produzione sostenuta da 20 a 40 Ton/h per Tornado serie S2; •Bassissima presenza di nuvole di polvere; •Livello di ingombro basso 2300 x 1100mm per Tornado S2; •Versione per gruppo mobile Mod. 4L che prevede 2 Tornado S2 accoppiati: •Potenza installata 9 KW Tornado S2 Soffiatore Rullo Drive •Prezzo di listino 16.000 €; Potenza(KW) 5,5 1 2 Motovibratori 2 X 1,1 Potenza Totale 9 •Progettato per riciclo dell’inerte da C&D …. ma…. Caratteristiche del Tornado …con degli specifici accorgimenti anche per il vetro: •Cambio lamiera forata da foro tondo a asolato; •Rullo non più dentato; •Velocità di rotazione rullo minore. Vetro separato Rifiuti raccolti nelle campane di riciclaggio del vetro Frazioni leggere asportate CARATTERISTICHE DI CONFRONTO MACCHINE DI SEPARAZIONE INERTE-FRAZIONI LEGGERE Si è verificato e studiato quali sono i criteri prestazionali dei dispositivi che permettono di effettuale la separazione dell’inerte dalle frazioni leggere: • Percentuale di frazione leggera separata dall’inerte; • Costo di investimento macchina; • Costo di gestione macchina(potenze applicate, costi di manutenzione); • Produzione oraria; • Rapporto Energia impiegata/Tonnellate di materiale trattato; • Livello di ingombro macchina; • Tipologia di materiale che è possibile trattare; • Presenza o meno di nuvole di polveri durante il funzionamento; • Eventuali problemi tecnici di blocco macchina. Confronto macchine Aspetto critico fondamentale: Efficienza di separazione Da prove effettuate: •Tornado S2 migliore 85-90%; •Tentativo australiano (CASO E) è il peggiore 70% Confronto macchine Aspetto critico: Potenza installata(KW): Da prove effettuate: •Grazie al sincronismo dei meccanismi di vibrazione-rotazione rullo drive e soffiaggio il Tornado risulta aver bisogno di una potenza minima; •Il resto ha bisogno di potenze installate alte Confronto macchine Trattamento Efficienza di Produzione con sabbia e Separazione oraria fillers da (media) (Ton/h) frazione Livello d’ingombro Processo Campi di utilizzo leggera Tornado S2 90% 20-40 sì Basso Soffiaggio+ C&D e riciclaggio Vibrazione vetro Rifiuti solidi urbani CASO A 85% 95-100 no Altissimo Soffiaggio (RSU) e Rifiuti commerciali e industriali (C&I). CASO B 80% 25 sì Alto CASO D 80-85% 15 no Medio-Alto CASO C 70% 5-10 no Basso CASO E 85% sì Alto Dato non fornito Soffiaggio+ Rifiuti solidi urbani Vibrazione (RSU) e C&D Soffiaggio+ Riciclaggio vetro e Vibrazione C&D Soffiaggio+ Vibrazione Soffiaggio+V ibrazione C&D C&D e altro Confronto macchine Aspetto critico: Rapporto tra Potenza applicata(KW)/Produzione oraria di materiale trattato(Ton/h) Confronto macchine Aspetto critico : Costo di investimento cliente • Tornado e dispositivo australiano a basso impatto economico per cliente; • CASO C e CASO D prezzo alto. Conclusioni Tutti i dispositivi stranieri analizzati presentano anche aspetti positivi ma ognuno di essi presenta alcune caratteristiche non all’altezza: •Bassa efficienza di separazione (CASO D-Australia); •Costi di investimento alti (CASO A, B, C,E); •Costi di gestione alti (CASO A, D); •Ingombro macchina alto (CASO A, B); •Presenza di nuvole di polvere(CASO B, E) Il Tornado permette di concentrare in poco volume un prodotto efficiente (efficienza di separazione 90%) che utilizza potenze basse e soprattutto con un costo di investimento contenuto. Vi ringrazio per la cortese attenzione…