Anno XIV n.4 • Ottobre-Dicembre 2013
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Notiziario trimestrale della Fraternità Francescana di Betania
D
on Tonino Bello
eNella
Fraternità
ventesimo anniversario dalla morte
ripercorriamo la storia di un’amicizia nel Signore
La nostra Fraternità nei suoi primi passi è stata provvidenzialmente accompagnata da un Vescovo speciale: Mons. Antonio Bello, vero pastore che guardava il suo gregge, lo amava, lo custodiva, lo nutriva,
lo conduceva su giusti sentieri.
Il 30 ottobre 1982, solo qualche mese dopo la fondazione della nostra Fraternità, don Tonino venne ordinato Vescovo di Molfetta – Ruvo – Giovinazzo - Terlizzi. Sin da subito si attivò con fervore di padre per
conoscere le singole realtà presenti nella diocesi e ben presto bussò anche alla nostra porta. Sì, bussò,
perché egli non annunciava la sua visita e non amava le cose troppo ufficiali ma quelle semplici. Quando
desiderava condividere con noi qualche sua esperienza lo faceva con naturalezza e senza formalità; veniva e si fermava qualche minuto tra un impegno e l’altro: voleva conoscerci anche nei momenti più ordinari. A volte, cogliendoci di sorpresa, arrivava all’ora di pranzo il mercoledì o il venerdì: sapeva che per
noi erano giorni di penitenza e davanti al nostro sgomento ci diceva: “Io sono venuto a fare digiuno con
voi!”. Alla fine del pasto poi, prendeva la fisarmonica e suonava melodie popolari creando un’atmosfera
di gioia semplice e familiare.
Ricordo che durante una delle sue prime visite in fraternità rimasi sorpresa e conquistata dalla sua capacità di ricordare ciascuno. Quando al suono del campanello tutti gli corremmo incontro per accoglierlo,
nel vedermi mi salutò affettuosamente chiamandomi per nome ed io mi chiesi: “Ma come, ricorda il mio
nome?”. Quel gesto mi fece sentire amata da un padre per il quale ogni figlio è l’unico.
Don Tonino aveva grande stima del nostro fondatore p. Pancrazio, fu sempre attento alle sue iniziative
e, pur compiendo il suo compito di Vescovo e di pastore con diligente discernimento, non gli negò mai
nulla. Erano in perfetta sintonia.
In seguito, quando iniziammo le pratiche per il riconoscimento della Fraternità, don Tonino non solo si rese
disponibile senza osteggiarci ma si affiancò a noi in questo percorso nonostante la sua malattia avesse
già iniziato a manifestarsi. Volle accompagnarci in Santa Sede e, quando lo interrogarono riguardo alla
Fraternità, egli ne parlò con tale entusiasmo che replicarono: “Eccellenza, lei sembra un co-fondatore!”
Era vero! Don Tonino aveva visto nascere e crescere l’opera che Dio gli aveva affidato; ne era consapevole e leggeva sapientemente la volontà di Dio all’interno degli eventi. Durante una sua visita egli ci raccomandò: “Non preoccupatevi di avere bolle e decreti - quelli arriveranno - ma anche quando li avrete
non perdete la vostra freschezza, non appiattitevi mai, rimanete come siete!”. Compiaciuto, così ci definiva: “Siete contempl-attivi”.
Tante cose si potrebbero ancora raccontare su don Tonino ma concludo sottolineando il suo grande amore
per la Mamma celeste che si accomuna alla nostra spiritualità mariana. Egli dal Paradiso continua ad assisterci per accompagnarci verso il Cielo.
sor. Elisabetta Fazzi FFB
In questo numero:
ritiro-vacanza
Frontignano
2013
Don Tonino Bello: un uomo che Dio ha scelto, elevato, consacrato alla dignità episcopale.
Cantore di Dio e delle sue meraviglie, innamorato
del creato e del Creatore ma anche di ogni persona
che incontrava: uomini, donne, poveri, ricchi, buoni
e meno buoni. In tutti sapeva vedere l'immagine e
somiglianza di Dio ed ammirava il tratto del Creatore nelle creature.
"Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio” (Mt 5,9): sì, don Tonino fu operatore di pace, capace di conquistare il cuore della
diocesi a lui affidata e di tutti coloro che incontrava
nel suo cammino. Egli sapeva
edificare la comunità cristiana
con il suo silenzio ed il suo sorriso, con la sua preghiera e le
sue parole.
Don Tonino vedeva in ogni essere umano che incontrava un figlio di Dio per lui importante, unico,
irripetibile e da custodire perché affidatogli dal Signore.
Uomo di speranza e lungimiranza che ha voluto
credere in questa Fraternità, scoprendo nella persona del nostro fondatore la mano di Dio, oserei
dire la maternità di Dio. Don Tonino ha accolto ciascuno di noi come fratello e sorella da amare e custodire.
Innamorato della Fraternità non ci ha mai lasciati
soli, anzi, ci ha sempre incoraggiati ad andare
avanti. Nei momenti per noi più importanti è sempre stato presente: dagli inizi del nostro cammino
sino alla nascita al Cielo della nostra sorella Floriana Scocco, per la quale nell’omelia del suo fune-
rale disse: “Non è stato reciso il fiore di Floriana, si
è allungato sullo stelo ed è arrivato fino al Signore,
per dare a Lui il suo profumo”. Il 6 dicembre 1992,
giorno nel quale per la prima volta si sono celebrate le professioni temporanee di alcuni fratelli e
sorelle della Fraternità, diede una parola di conforto ed incoraggiamento a ciascuno dei candidati
ai voti. A me disse: "Dante, ricevi l'anello della fedeltà. Potranno venire momenti difficili nella vita e
tu forse lì ti pentirai e dirai: "Perché ho fatto questo?"; ricordati che è il momento migliore per un
gesto vero come quello che hai fatto adesso. Il Signore ti accompagni, perche
tu possa essergli fedele..."
È vero, ci sono stati momenti
difficili ma come disse don Tonino quelli sono stati i "momenti migliori per un gesto vero", per rinnovare il
dono fattomi da Dio con la vocazione e l'appartenenza alla Fraternità.
Il 23 febbraio 1993 don Tonino incontrò p. Pancrazio con una piccola rappresentanza di fratelli e sorelle in episcopio e, ormai consumato dalla
malattia, disse: “L’ho detto a p. Pancrazio: quando
volete venire ianua patet –la porta è aperta - et
Cor amplius! e il cuore ancora di più”.
Porta aperta, cuore aperto... Grazie don Tonino per
le tue parole, per la tua pazienza e fedeltà. Grazie
p. Pancrazio, grazie Fraternità Francescana di Betania.
Beati gli operatori di Pace
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fra Dante Mazzotti FFB
Storia di un’amicizia nel Signore...
Mons Antonio Bello alessano, 18 marzo 1935 - Molfetta, 20 aprile 1993
Miei cari fratelli abbiamo sentito ripetere più volte
le parole “roccia”, “pietra”: chi costruisce la casa
sulla roccia e sulla pietra può essere sicuro che la
casa non crolla (cfr Mt 7,24). Nonostante questi
vocaboli però, vorrei invitarvi a considerare la costruzione che verrà in questo perimetro non come
una roccia perché la roccia è Gesù Cristo, ma a
considerarla una tenda. Che cosa vuol dire cari fratelli? Abituatevi alla mobilità della tenda, fate che
questa costruzione non diventi l’epicentro delle vostre sicurezze, ma l’epicentro dei vostri terremoti
spirituali, dei vostri cambi.[…] La roccia, la pietra è
Gesù Cristo, lui solo: il resto è
tenda che ora si monta e ora si
smonta per trapiantarla altrove.
Il Signore vi dia il gusto
della precarietà, la gioia
della mobilità, vi dia il gaudio del cambio che poi è la metànoia cioè il
cambiamento interiore, il rinnovamento e la
conversione.
[…]Questa casa prende il nome di Betania che è la
casa della contraddizione: la casa dell’azione e
della contemplazione, della macina e della cetra.
Faccio riferimento ad un libro autobiografico di Johann Sebastian Bach il quale, quando descrive le
origini della sua famiglia racconta di Veit Bach, suo
trisavolo, che abitava in Ungheria ed era un fornaio. Egli per questioni religiose dovette lasciare
l’Ungheria e trasferirsi in Germania ma, dopo aver
venduto tutto, riuscì a costruire un mulino dove
ogni giorno andava a lavorare. La macina girava,
demoliva il grano, girava con quel suo sottofondo
di rumore. Veit Bach, però, aveva una piccola cetra
che portava con sé ogni giorno al lavoro. Quando la
macina girava e faceva il suo ritmo lui si metteva
a suonare e, anche se dapprima la cetra e la macina non andavano d’accordo, piano piano riuscì ad
intonare l’arpeggio della cetra sulle cadenze della
macina.
Ecco allora, miei cari fratelli, la macina e la cetra.
Auguro a voi che questo possa essere il luogo dove
la macina - cioè il lavoro, la vita quotidiana, le contraddizioni quotidiane, i problemi di ogni giorno - si
alterna alla cetra cioè le cadenze della preghiera, i
silenzi lunghi, gli abbandoni, l’estasi, l’innamoramento di Dio... ma non tralasciate la Terra, perché la
Terra è bella.
Marta e Maria in fondo
sono come la macina e la
cetra. Betania è la casa
della contraddizione ma anche dell’accoglienza;
Gesù andava lì […] e io mi auguro, miei cari fratelli, che questa casa possa essere la casa dell’accoglienza […].
Vi auguro che possiate essere amanti della povertà
e che questa costruzione possa crescere all’insegna della povertà. E la benedizione grandissima del
Signore scenda su tutti quanti voi che qui abiterete, pregherete, loderete il Signore, scenda su
quelli che verranno accolti, scenda su quelli che
promuovono queste opere perché da tutta questa
storia di salvezza salga la lode di Dio.
La macina e la cetra
22 settembre 1985 – omelia di Mons. Antonio Bello
alla Fraternità in occasione della posa della prima pietra
per l’edificazione della parte nuova del convento di Terlizzi
D
on Tonino Bello
e la Fraternità
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Durante il
ritiro – vacanza
le famiglie e i
giovani hanno
riflettutto sui diversi aspetti della
fede allo scopo di
fortificarla sempre
di più
La fede nella prova
La fede nella prova è rappresentata dal seme che
cade tra le spine, immagine delle preoccupazioni
e degli affanni della vita che la soffocano. La fede
non è semplicemente un atto umano, è anche
una grazia soprannaturale infusa dal Signore (cfr Mt
16,17). Essa, che è luminosa perché riguarda Cristo, tante
volte viene vissuta nell’oscurità: facciamo esperienza del
male, della morte e tutto questo, che sembra contraddire
la buona novella, può far vacillare la nostra fede e soffocarla.
La prova, da parte sua, spiazza perché di solito è improvvisa e porta con sé un carico di sofferenza che però è inseparabile dalla nostra esistenza.
Chi ha fede nel momento della prova si impegna a pregare
di più, fiducioso che Dio lo esaudirà. Può succedere, però,
che anche con un ritmo di preghiera più intenso la prova
non passi. Siamo così tentati di scoraggiarci: pensiamo di
non essere abbastanza giusti e ci sforziamo di osservare
maggiormente la legge rischiando di arrivare a pensare
che il Signore dovrà esaudirci, come se fossimo in credito
davanti a lui oppure cominciamo a provare una certa ribellione di fronte a un Dio che sembra essere sordo al nostro grido.
In questo passaggio però, la prova mette in luce che la
nostra fede è insufficiente, non riesce a spiegare il senso
della sofferenza ed ha bisogno di essere purificata.
Anche i discepoli hanno sperimentato tutto questo: essi,
non avendo compreso i tanti annunci di morte e risurrezione che Gesù rivolgeva loro, nel momento della sua passione lo hanno abbandonato. Affronta la prova persino
Maria, immagine della Chiesa in cammino, che però
decide di prendere la sua croce e seguire Gesù. Ella
ha avuto la luce per compiere ogni giorno i suoi passi
giungendo così fin sotto la croce ad essere partecipe dell’offerta del Figlio. Dovremmo anche noi accostarci con rispetto al momento della prova di ciascuno con l’umiltà e
la delicatezza di Maria. [...]
Che cosa ci chiede in questo tempo il Signore? Anche se
non capiamo il senso della sofferenza, ci chiama a portare
la croce dietro di lui. Dio non ci offre un ragionamento che
spieghi tutto, bensì la sua presenza viva accanto a noi. La
sua storia di bene, di salvezza, di amore si unisce alla nostra storia di dolore e in essa si apre un varco di luce. E
allora al posto della sfiducia, dell’incredulità, della rinuncia, ci ritroveremo ad amare Dio e i fratelli in modo nuovo,
inaspettatamente libero, capaci di non chiedere niente per
noi stessi, ma di amare con la forza che Gesù ci dà.
dalla catechesi di sor. Chiara Del Ben FFB
Abbiamo chiesto ad alcuni amici che
hanno partecipato al ritiro – vacanza di
descrivere la loro esperienza…
Comunità, umiltà e semplicità
Il desiderio di cercare Dio
Io e mia moglie Grazia l’anno scorso abbiamo intrapreso il cammino per diventare
oblati della Fraternità.
In questo ritiro – vacanza abbiamo sperimentato insieme agli altri fratelli l’essere
Chiesa cristiana, dove ognuno ha messo a
disposizione i propri talenti nei vari momenti di gioco, di preghiera, di ascolto delle catechesi. Ne è scaturita la gioia immensa dello stare insieme, di aprirsi ed ascoltare il fratello, di
perdonare le offese ricevute.
Tutto questo grazie all’azione dello Spirito Santo che ha fatto
risvegliare in ciascuno di noi il desiderio di cercare Dio perché
creati a sua immagine e somiglianza.
Vogliamo ringraziare tutti i fratelli che si sono prodigati per
l’organizzazione e un grazie ai relatori per il messaggio cristiano giunto nei nostri cuori, non ci resta che riversarlo agli
altri.
Giuseppe e Grazia Sblendorio
Frontignano 2013
Emiliano e Daniela Lambiase
Signore accresci in noi la fede
Siamo rientrati da pochissimo a casa e, mentre sistemiamo i bagagli, riordiniamo anche le idee su
questa nostra prima esperienza a Frontignano. Innanzitutto, sicuramente e decisamente positiva.
Sono tre le parole che, confrontandoci, la possono
esemplificare: comunità, umiltà e semplicità.
Comunità... È la nostra prima esperienza d’incontro
comunitario così ampio, con persone che condividono la nostra stessa fede, ma così diverse tra di loro e, di conseguenza, anche nel modo di viverla ed esprimerla: grande
opportunità di confronto e arricchimento e anche grande occasione di conoscenza e sostegno reciproco.
Umiltà... Nell'incontro con le differenze di ognuno abbiamo
vissuto l'importanza dell'umiltà, contro le tentazioni della superbia o dell'umiliazione di sè. È sempre dietro l'angolo la
tentazione di pensare di fare meglio o peggio di altri, esprimendo giudizi su di sè o sugli altri. Ė stato importante, invece, cercare di esserci e basta, condividendo e accogliendo.
Semplicità... La semplicità è stato l'atteggiamento conseguente. Per la nostra esperienza di fede, troppo spesso mediata dalla ragione e dalle conoscenze che essa può
"possedere", è stato fondamentale esercitarci nella semplicità dei gesti: prega e basta, ama e basta. Senza se, ma,
però, quando, dove... fare silenzio dentro e basta, pregare e
basta, amare e basta.
Tra le tre catechesi quella che più ci rispecchia è quella sulla
fede nella prova, accompagnata da momenti di buio anche
profondo ma anche da immancabili consolazioni. Nella prova,
l'atteggiamento che più vogliamo imparare a vivere, è quello
di provare a non chiedere al Signore "perché", e inoltre accettare che le nostre richieste potrebbero non essere esaudite, per arrivare invece a domandare sempre con più
insistenza: "Signore, cosa vuoi che io faccia in questa prova?
Come posso compiere la tua volontà? Accompagnami!"
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dai Laici...
Il ritiro - vacanza è stato per noi ricco di esperienze che
ci hanno fatti crescere spiritualmente attraverso momenti
di preghiera, catechesi e giochi insieme alle altre famiglie.
Quale catechesi vi è rimasta più impressa?
Le catechesi di quest’anno sembravano fatte apposta per noi, ma quella che ci è rimasta più impressa è stata quella sulla fede nella prova. La vita
è piena di prove, dolori ed è importante essere
saldi nella fede perché in questi momenti il rischio
è quello di cadere di continuo…
Come potrete concretizzare nella quotidianità
quello che avete appreso nelle catechesi?
Dopo questo ritiro affronteremo la nostra vita quotidiana
in modo diverso mettendo non al primo ma all’unico
posto Dio.
Armando e Sabrina Perna
Sono nove anni che, per grazia di Dio, prendiamo
parte con tutta la famiglia a questo ritiro - vacanza.
Abbiamo tre figlie di 10, 15 e 17 anni che sono GdB.
Questa settimana per noi è un appuntamento importante di condivisione fraterna in Gesù, di ascolto
della Parola e crescita spirituale. Benché si potrebbe
pensare che il ritiro che si svolge da nove anni nello
stesso posto non riesca a rispondere alle aspettative di
una vacanza possiamo testimoniare che ogni anno è
stato unico ed ha risposto alle necessità di quei precisi
momenti.
Ogni anno, nel momento in cui abbiamo dovuto decidere
se partecipare o meno alla vacanza, abbiamo vissuto momenti di combattimento ma più la scelta da prendere è
stata difficile tanto più la grazia è stata grande!
Socializzare con altre famiglie permette di costruire legami di amicizia fraterna; condividere esperienze e situazioni difficili fa rendere conto che le difficoltà della vita
affrontate insieme nella fede diventano più leggere.
Come potrete concretizzare nella quotidianità
quello che avete appreso nelle catechesi?
Dopo queste catechesi cercheremo di comunicare con parole o azioni ai fratelli nella prova e nel buio questa verità facendoci “specchio” dell'Amore di Dio, rendendoci
presenti nei loro momenti difficili e gioendo con loro in
quelli lieti.
Andrea e Anna Bibini, oblati
dal CAMPO GDB
Frontignano 2013
Stefano Roncali
Signore accresci in noi la fede
Mi è stato chiesto di raccontare l’esperienza che ho
vissuto al ritiro di Frontignano con i giovani universitari nella casa di Tempori. Vorrei parlarvi di molte
cose che ho pensato e provato in questi intensi
giorni di preghiera ma rischierei di dilungarmi
troppo. Cercherò allora di soffermarmi su ciò che ha
reso questa settimana speciale anche per me.
Chiedo scusa fin da ora al lettore se nel tentativo di riassumere il mio pensiero risulterò a volte poco chiaro.
Sono arrivato a Frontignano quasi per caso, in un periodo
in cui mi stavo confrontando con me stesso in relazione
ad alcune domande sulla mia vita professionale. Tali domande non trovavano risposta ed io vivevo questo con
un senso di inadeguatezza e spesso di impotenza.
Sono psicologo - psicoterapeuta e da diversi anni il mio
lavoro è quello di sostegno ed aiuto nelle situazioni di sofferenza a volte anche drammatiche. Nell’ultimo periodo
mi era parso, con ancor più evidenza, che in fondo in
fondo le persone che incontravo nel mio studio avevano
un elemento in comune: un insoddisfatto bisogno di sentirsi amate, un’insaziabile fame di sentirsi importanti, in
qualche modo di dare senso alla propria esistenza. Il problema che mi veniva presentato acquisiva a volte il volto
della depressione, a volte quello del disturbo d’ansia, a
volte quello della psicosi e a volte quello dell’insoddisfazione e del vuoto esistenziale… ma sempre, in fondo in
fondo, scavando nell’intimo del cliente scoprivo una ricerca di amore incondizionato. Il punto era come stare di
fronte a questo bisogno. Tutte le tecniche imparate nei
vari corsi di psicologia clinica mi sembravano dare solo
parziali risposte con il conseguente sentimento di inadeguatezza che si stava insinuando nella mia vita non solo
professionale.
A partire da questi sentimenti ho deciso di accettare l’invito di sorella Barbara a partecipare al ritiro di Frontignano con la speranza di trovare risposte a questi miei
interrogativi ma anche di ritrovare quel senso di sicurezza
e di pace che stavo smarrendo sempre di più. E così mi
sono trovato catapultato a Tempori.
Già da subito ho capito che mi veniva chiesto con insistenza qualcosa ma che non riuscivo a comprendere. Più
ero immerso nella preghiera e più mi sentivo irrequieto
come se stessi trattenendo qualcosa che non volevo abbandonare. Strada facendo ho capito che mi veniva
chiesto un atto molto semplice ma, nello stesso
tempo, rivoluzionario: di smettere di affannarmi nel
fare, di volere la perfezione, di cercare di controllare il
destino mio e quello degli altri ma di imparare ad “essere” un uomo nuovo. Lasciare che Dio faccia al mio
posto. Questa è la certezza che mi sono portato a casa…
Dio vuole fare al mio posto e vuole trasformare i miei limiti, le mie fragilità e le mie inadeguatezze in qualcosa di
grande. Questa è la sfida che porto nel cuore. Forse è
giunto il momento di permettere a Cristo di fare anche lo
psicologo. Magari attraverso di me.
Descrivete l’esperienza
Un atto semplice ma rivoluzionario
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Insieme nel nome di Gesù!
“Signore accresci in noi la fede” è stato
il tema che quest’anno ci ha guidato durante il ritiro di Frontignano delle Famiglie e dei Giovani di Betania; tema che
esprimeva il grande desiderio di poter
trasmettere ed approfondire insieme
l’inestimabile dono che Dio ci ha fatto nel
Battesimo.
“Signore accresci in noi la fede” è stata anche la continua invocazione rivolta a Dio da tutti noi per ottenere da lui, attraverso la preghiera, una fede viva,
matura e gioiosa; invocazione che il Signore non ha
tralasciato di esaudire. Nel corso della settimana passata insieme infatti, abbiamo constatato e toccato
con mano la presenza e l’intervento di Dio nella vita
dei giovani che hanno deciso di condividere con noi
questa esperienza di spiritualità e fraternità. Attraverso la preghiera, la condivisione, le attività e
i vari momenti di svago e gioco abbiamo intrapreso un cammino che ci ha portati ad assaporare la bellezza e la gioia del credere e dello
stare insieme nel nome di Gesù. Abbiamo inoltre
approfondito alcune tematiche importanti per la nostra vita di fede cercando di far crescere in noi la fiducia e l’abbandono nelle mani di Dio nel compiere la
sua volontà. Tutti questi ingredienti, tenuti insieme
dal vincolo dell’amore fraterno, hanno innescato nei
ragazzi una grande apertura di cuore che è sfociata in
momenti di toccante condivisione e di rilettura della
propria storia personale alla luce della fede e dell’azione dello Spirito Santo che guida silenziosamente, ma realmente, la nostra esistenza.
Come ogni anno al termine del Campo siamo stati
spettatori dei piccoli miracoli che Dio opera in
coloro che credono in Lui. Segno concreto e palpabile del passaggio di nostro Signore tra di noi
sono state le relazioni profonde, autentiche e
pure che si sono instaurate tra i ragazzi che
hanno partecipato al ritiro. Il clima di vera amicizia, cresciuto durante la settimana, è esploso in numerosi e sentiti pianti di commozione durante i saluti
prima del ritorno a casa. Questo è un momento sempre molto toccante poiché ci mostra come il Signore
Gesù ancora oggi operi in tutti noi e, molto più, come
la sua persona sia ciò che tutti noi cerchiamo. Il risultato di questa settimana di preghiera non è stato
pesantezza, noia, lamentele, bensì gioia, pienezza,
vita. Sia lodato il Signore. Alleluia!
fra Leandro Cioverchia FFB
dal CAMPO GDB
IMPRESSIONI ED EMOZIONI dei ragazzi
Pensieri in libertà
Una guida per la quotidianità, una luce per la
vita, una bolla d’amore, un’oasi di fede… questa
è la nostra esperienza di Gesù, in questo campo!
Elisabetta Tombolini
In questo campo il Signore mi ha dato l’olio per
far funzionare meglio il meccanismo della mia
vita.
Gianbattista Tortosa
A noi è piaciuto stare qui perché abbiamo trovato la fede in Dio e molti nuovi amici!
Diana Chimenti e Palmina Livadoti (dalla Germania!)
Questo era il mio primo campo, non sapevo cosa
aspettarmi… e ora sono felice perché ho conosciuto amici, anzi fratelli, che mi hanno accolto
sin dal primo momento!
Francesco Vacca
Rallegrarsi nel Signore, camminare nel suo
Amore, come un fiore germogliare e con fede Lui
lodare!
Ilaria Manera
Godere della luce del Signore è un’esperienza di
per sé straordinaria. Farlo in compagnia di altre
stupende persone, è unico!
Davide Torre
È stata un’esperienza ricca di profonda dolcezza
in cui ognuno di noi ha trovato negli animatori e
tra gli amici dei veri e propri fratelli uniti dal legame perfetto dell’amore di Dio.
Antonietta Impellizzeri
In questo campo Gesù si è fatto davvero sentire
e ha calmato i cuori per farci diventare messaggeri di gioia e amore. Con un piccolo “sì” al Signore, lui riempie di meraviglie!
Margherita Ciardi
Amore, gioia, sofferenza, dolore… rappresentano i punti cardinali del nostro cammino.
Veronica Togni
Tutto è stato molto emozionante, ma l’esperienza più bella è stata la Promessa… all’inizio
avevo paura, ma poi ho capito che è una cosa
importantissima e ho promesso di impegnarmi
per mantenerla.
Maria Regina Calabrese
“Signore è bello per noi stare qui”…ho avvertito
forte la sua presenza nel nostro essere gruppo e
ringrazio Dio per avermi chiamata in questa
grande famiglia che è Betania!
Melody Tomasini
E’ un’esperienza davvero meravigliosa dove incontri persone fantastiche che riescono a farti
sentire bene semplicemente con un sorriso!
Gabi Malnis
Al campo ci si conosce nel profondo e ci si sente
migliorati nello spirito. Ci si rende conto che Dio
ci ama!
Sion Mencucci
Un’esperienza che mi ha aiutato ad avere più fiducia e a prendermi cura degli altri.
Elisa Maurizio
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News dalle Case
Ai fratelli e sorelle della Casa di Verona
In agosto abbiamo partecipato alla santa Messa presieduta da Sua Ecc.za. Mons. Giovanni Tonucci, Arcivescovo di Loreto, presso il Centro Giovanni Paolo II di Montorso, in occasione della giornata conclusiva della GMG di Rio de Janeiro.
Sempre in agosto la fraternità si è recata nella provincia di Ascoli Piceno per visitare i luoghi in cui hanno vissuto
alcuni importanti santi francescani marchigiani. In queste occasioni abbiamo potuto conoscere alcuni padri che
sono stati confratelli del nostro p. Pancrazio negli anni trascorsi a Loreto.
Dopo 11 anni fra Angelo Tolardo ha terminato il proprio servizio di parroco presso la
Parrocchia della Santa Casa, che ha svolto con grande dedizione. In settembre durante la Celebrazione eucaristica, presieduta da Sua Ecc.za. Mons. Giovanni Tonucci,
Arcivescovo di Loreto, ha preso possesso dell’incarico fr Iginio Cattaneo, prestando
il giuramento di fedeltà. Lo affidiamo alla Vergine Lauretana affinché lo accompagni
in questo servizio.
LORETO
In questa primavera - estate, come ogni anno, abbiamo ospitato numerosi pellegrini che,
transitando a piedi sulla vicina via Francigena, necessitavano di ospitalità per qualche
giorno. Capita che con alcuni di essi si instauri un bel rapporto d’amicizia. Così è avvenuto
con una coppia di sposi cattolici tedeschi, Norbert ed Elizabeth, insegnanti: dopo essersi fermati in autunno sono
tornati in primavera per trascorrere una settimana di approfondimento della fede testimoniando di aver vissuto
nella nostra fraternità il grande incontro con Gesù! Successivamente si sono recati presso la fraternità di Aschaffenburg.
Da queste esperienza ci ha ricordato come ogni piccolo
incontro possa essere motivo di crescita reciproca e
che la preghiera condivisa crea legami molto forti tra
fratelli nella fede abbattendo le distanze geografiche!
Si avvera così ciò che p. Pancrazio ci ricorda riguardo
al significato del globo terrestre posto nelle nostre cappelle: “la nostra Parrocchia è il mondo”.
CELLA DI NOCETO
A giugno abbiamo trascorso una giornata con tutti gli ammalati e i collaboratori dell’Unitalsi; dopo la S. Messa, celebrata da fra Gabriele Panzeri, alcuni amici che frequentano il
Santuario hanno preparato nel salone il pranzo permettendo a tutti di vivere un bel momento di agape fraterna che si è concluso con la recita del Santo Rosario.
Domenica 7 luglio abbiamo ricordato la traslazione della Cappella della Madonna dal paese di Asciano a Monte San
Savino in località Vertighe, avvenuta, come si racconta, nell’anno 1100. Erano presenti alla festa le autorità locali:
il sindaco di Monte San Savino Margherita Scarpellini e l’assessore del Comune di Asciano Fabrizio Nucci e varie
compagnie e confraternite.
La sera del 14 agosto, in occasione della solennità dell’Assunta e festa del Santuario, il nostro Arcivescovo
Mons. Riccardo Fontana ha presieduto la processione
fino all’ingresso dell’autostrada e la santa Messa della
veglia.
MONTE S. SAVINO
10
Il 2 giugno abbiamo celebrato il 40° anniversario del Movimento Carismatico di Salvador con la partecipazione di 700 fedeli. La giornata si è svolta tra catechesi, preghiera di lode, confessioni, adorazione eucaristica e ha avuto il suo culmine nella celebrazione della santa Messa.
Successivamente la nostra comunità si è vista particolarmente impegnata nell’evangelizzazione dei giovani. Dal
16 al 20 luglio, nella nostra diocesi, è stata organizzata la settimana missionaria in preparazione alla GMG 2013
di Rio. Ogni parrocchia ha accolto ragazzi da tutto il mondo organizzando varie attività: dalla presentazione dei
giovani delle varie comunità, a momenti di preghiera e riflessione, alla visita missionaria nelle favelas, il tutto accompagnato sempre dalla Celebrazione eucaristica quotidiana. Al termine della settimana anche i nostri Giovani
di Betania hanno partecipato prendendo parte alla
“Camminata della vita” caratterizzata da musiche,
danze e canti tipici brasiliani svoltasi nel centro della
città e terminata con la S. Messa di invio dei giovani in
partenza per Rio. Un entusiasmante spettacolo musicale ha concluso la serata.
SALVADOR
Nel mese di luglio i nostri cari amici di “Casa Betlemme” (AR), Davide e Marina Zanelli, hanno tenuto
tre incontri ai fratelli e sorelle della fraternità, alle famiglie e amici che ci frequentano sul valore della
vita fin dal suo concepimento e sulla procreazione responsabile. Siamo stati edificati dalla loro disponibilità, dalla ricchezza dei contenuti trasmessi e dalla loro testimonianza.
Il 20 giugno è venuta a farci visita Madre Annamaria Draghi, Superiora Generale della Congregazione delle Piccole Figlie del Sacro Cuore di Gesù. Con gioia la Madre ha visitato i luoghi della casa, dove per molti anni hanno
operato le sue consorelle prima di lasciare l’edificio dove dal 2001 risiede la fraternità.
ROVIO
In luglio, presso la nostra Casa, si è svolta una giornata di ritiro spirituale per la pastorale familiare diocesanaguidata da Sua Ecc.za Mons. Domenico Mogavero.
Nello stesso periodo abbiamo ospitato un gruppo di giovani e di giovanissimi dell’Azione
Cattolica provenienti da Vittoria e con loro abbiamo
potuto condividere momenti di vita fraterna e preghiera mettendo così in comune l’esperienza di Dio
nelle nostre vite e riscoprirlo nuovamente nello stare
insieme.
PARTANNA
In questi mesi con gioia abbiamo accolto il Vescovo di Klagenfurt, Alois Schwarz, che è venuto
a farci visita per invitarci ad aprire una Casa in Austria. Sua Eccellenza è rimasto con noi per
la Celebrazione eucaristica e la cena. Qualche settimana più tardi abbiamo accolto un gruppo
di famiglie provenienti da Klagenfurt per un ritiro spirituale.
SAN QUIRINO
Nel mese di luglio abbiamo avuto la grande gioia di ospitare nella nostra fraternità p. Pan-
ASCHAFFENBURG crazio! Durante la settimana trascorsa con noi ha partecipato alle Celebrazioni eucaristiche in
lingua tedesca e ha avuto la possibilità di incontrare con diversi fedeli del luogo. Sin da subito si é rallegrato nel poter constatare come tante persone del posto decidano di partecipare alla nostra vita di preghiera.
Il 21 luglio fra Maurizio Luparello ha celebrato la sua prima Messa e i Vespri solenni al termine dei quali ha impartito la tradizionale Einzelprimizsegens (benedizione del
sacerdote novello data nel giorno della prima Messa).
Infine, in occasione della Solennità di Maria Assunta in
Cielo, per la prima volta abbiamo celebrato la S. Messa
della veglia con una ricca ed entusiasta partecipazione
dei fedeli.
Dall’1 al 6 luglio nella nostra fraternità padre Arturo Elberti, sacerdote della Compagnia di Gesù, ha
tenuto un corso di esercizi spirituali dal titolo “La ricerca di Dio sulle orme di Cristo”.
Nei mesi scorsi è iniziato il viaggio della statua della Madonna Pellegrina nelle case dei nostri Familiari che proseguirà anche nelle famiglie oblate delle altre Case! Le intenzioni di preghiera che accompagnano
questa iniziativa sono: l’unità e la santità della famiglia e la missionarietà dei nostri laici.
Mercoledì 18 settembre Roberto Tomadon e Tiziana Fazzi, oblati interni della nostra Casa hanno festeggiato il loro
venticinquesimo anniversario di matrimonio circondati dall’affetto di tutta la Fraternità.
TERLIZZI
11
Eventi
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Terlizzi Curia Generalizia
• Sabato 22 giugno sor Elena Tuccitto, dopo aver
partecipato alla Celebrazione eucaristica presieduta dal Santo Padre Francesco nella Cappella
della Domus Sanctae Marthae, ha avuto modo di
avvicinare il Papa, mostrargli la foto di tutti i membri della Fraternità e chiedergli di impartire la sua
benedizione.
Via P. Fiore, 143 - 70038 Terlizzi (BA)
Tel. 080-3517712 • 080-3517653 • fax 080-3517806
e-mail: [email protected]
San Quirino
Via Aprilis, 23 - 33080 San Quirino (PN)
Tel. 0434-91409 • fax 0434-1851038
e-mail: [email protected]
• Il 7 luglio dopo un lungo periodo di malattia il Signore ha chiamato a sé Licia Dambrosio, oblata della Fraternità mentre
il 21 luglio è mancata Giuseppina
Scalabroni mamma di Floriana
Scocco e terziaria carmelitana.
Le ricordiamo con affetto e stima.
Rovio
- Svizzera
Via San Felice - 6821 Rovio - Ticino (CH)
Tel./fax +41-916306540
e-mail: [email protected]
Cella di Noceto
Via San Pio da Pietrelcina, 3 - 43015 Cella di Noceto (PR)
Tel. 0521-624582 • 0521-624052 • fax 0521-629314
e-mail: [email protected]
• La Casa Madre dal 2 al 6 settembre ha accolto il
1° Sinodo dei GdB.
Roma
• Domenica 8 settembre, presso la Casa Madre in
Terlizzi, si è svolta la cerimonia d’ingresso in noviziato di undici fratelli e sorelle.
Via M.D. Brun Barbantini, 151 - 00123 Roma
Tel. 06-30311636 • 06-30361295 • fax 06-83394136
e-mail: [email protected]
• Sabato 14 settembre la Fraternità con le professioni temporanee celebrate presso la Casa Madre
in Terlizzi si è arricchita di tre nuovi consacrati: fra
Daniele Chimenti, sor Patrizia Maiorano e fra Francesco Primerano.
Loreto
Via Castelfidardo, 7 - 60025 Loreto (AN)
Tel./fax 071-7501343
e-mail: [email protected]
• Domenica 29 settembre hanno emesso i voti perpetui nove nostri fratelli e sorelle: sor. Debora
Menco, sor. Francesca Mariafida Torre, fra Francesco Zanoni, sor. Liliana Mirella Scalera, fra Luca
Rondinone, sor. Mariangela Grisoni, fra Paolo Polenta, sor. Sarah Zanoni, fra Simone Maria Robbiani.
Partanna
• Domenica 6 ottobre Sua Ecc.za Mons. Giuseppe
Zenti, Vescovo di Verona, presso la Cappella del
Convento dei Frati Minori Cappuccini ha presieduto
la Celebrazione eucaristica per l’inaugurazione
della nostra nuova Fraternità di Verona.
Santuario Madonna delle Vertighe - Loc. Vertighe, 563
52048 Monte San Savino (AR) • Tel. 0575-849326
fax 0575-955298 • e-mail: [email protected]
Santuario Madonna della Libera
Contrada Montagna - 91028 Partanna (TP)
Tel./fax 0924-49665 • e-mail: [email protected]
Monte S. Savino
Verona Nuova Sede
Via Colonnello Fincato, 35 - 37131 Verona
Tel. 045-525374 • fax 045-527225
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CORRISPONDENTI: sor. Veronica Garofalo (Terlizzi), fra Gregorio Merendino e sor. Valentina Spadotto (Roma), fra Giuseppe Bianco (Rovio), sor. Luigina Busani (Loreto),
fra Marco Balatresi (S. Quirino), sor. Alessandra Monachese (Partanna), sor. Orietta
Dal Pont (Cella di Noceto), sor. Raffaella Falconi (Monte S. Savino), fra Alberto Onofri (Würzburg), sor. Elena Tuccitto (Salvador)
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