Anno XIV n.4 • Ottobre-Dicembre 2013 Poste Italiane.spa - Sped. in A.P. - Art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Tassa Pagata/Tax Perceu - Aut. DCO/DCBA/138/2002 del 04/03/2002 Notiziario trimestrale della Fraternità Francescana di Betania D on Tonino Bello eNella Fraternità ventesimo anniversario dalla morte ripercorriamo la storia di un’amicizia nel Signore La nostra Fraternità nei suoi primi passi è stata provvidenzialmente accompagnata da un Vescovo speciale: Mons. Antonio Bello, vero pastore che guardava il suo gregge, lo amava, lo custodiva, lo nutriva, lo conduceva su giusti sentieri. Il 30 ottobre 1982, solo qualche mese dopo la fondazione della nostra Fraternità, don Tonino venne ordinato Vescovo di Molfetta – Ruvo – Giovinazzo - Terlizzi. Sin da subito si attivò con fervore di padre per conoscere le singole realtà presenti nella diocesi e ben presto bussò anche alla nostra porta. Sì, bussò, perché egli non annunciava la sua visita e non amava le cose troppo ufficiali ma quelle semplici. Quando desiderava condividere con noi qualche sua esperienza lo faceva con naturalezza e senza formalità; veniva e si fermava qualche minuto tra un impegno e l’altro: voleva conoscerci anche nei momenti più ordinari. A volte, cogliendoci di sorpresa, arrivava all’ora di pranzo il mercoledì o il venerdì: sapeva che per noi erano giorni di penitenza e davanti al nostro sgomento ci diceva: “Io sono venuto a fare digiuno con voi!”. Alla fine del pasto poi, prendeva la fisarmonica e suonava melodie popolari creando un’atmosfera di gioia semplice e familiare. Ricordo che durante una delle sue prime visite in fraternità rimasi sorpresa e conquistata dalla sua capacità di ricordare ciascuno. Quando al suono del campanello tutti gli corremmo incontro per accoglierlo, nel vedermi mi salutò affettuosamente chiamandomi per nome ed io mi chiesi: “Ma come, ricorda il mio nome?”. Quel gesto mi fece sentire amata da un padre per il quale ogni figlio è l’unico. Don Tonino aveva grande stima del nostro fondatore p. Pancrazio, fu sempre attento alle sue iniziative e, pur compiendo il suo compito di Vescovo e di pastore con diligente discernimento, non gli negò mai nulla. Erano in perfetta sintonia. In seguito, quando iniziammo le pratiche per il riconoscimento della Fraternità, don Tonino non solo si rese disponibile senza osteggiarci ma si affiancò a noi in questo percorso nonostante la sua malattia avesse già iniziato a manifestarsi. Volle accompagnarci in Santa Sede e, quando lo interrogarono riguardo alla Fraternità, egli ne parlò con tale entusiasmo che replicarono: “Eccellenza, lei sembra un co-fondatore!” Era vero! Don Tonino aveva visto nascere e crescere l’opera che Dio gli aveva affidato; ne era consapevole e leggeva sapientemente la volontà di Dio all’interno degli eventi. Durante una sua visita egli ci raccomandò: “Non preoccupatevi di avere bolle e decreti - quelli arriveranno - ma anche quando li avrete non perdete la vostra freschezza, non appiattitevi mai, rimanete come siete!”. Compiaciuto, così ci definiva: “Siete contempl-attivi”. Tante cose si potrebbero ancora raccontare su don Tonino ma concludo sottolineando il suo grande amore per la Mamma celeste che si accomuna alla nostra spiritualità mariana. Egli dal Paradiso continua ad assisterci per accompagnarci verso il Cielo. sor. Elisabetta Fazzi FFB In questo numero: ritiro-vacanza Frontignano 2013 Don Tonino Bello: un uomo che Dio ha scelto, elevato, consacrato alla dignità episcopale. Cantore di Dio e delle sue meraviglie, innamorato del creato e del Creatore ma anche di ogni persona che incontrava: uomini, donne, poveri, ricchi, buoni e meno buoni. In tutti sapeva vedere l'immagine e somiglianza di Dio ed ammirava il tratto del Creatore nelle creature. "Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio” (Mt 5,9): sì, don Tonino fu operatore di pace, capace di conquistare il cuore della diocesi a lui affidata e di tutti coloro che incontrava nel suo cammino. Egli sapeva edificare la comunità cristiana con il suo silenzio ed il suo sorriso, con la sua preghiera e le sue parole. Don Tonino vedeva in ogni essere umano che incontrava un figlio di Dio per lui importante, unico, irripetibile e da custodire perché affidatogli dal Signore. Uomo di speranza e lungimiranza che ha voluto credere in questa Fraternità, scoprendo nella persona del nostro fondatore la mano di Dio, oserei dire la maternità di Dio. Don Tonino ha accolto ciascuno di noi come fratello e sorella da amare e custodire. Innamorato della Fraternità non ci ha mai lasciati soli, anzi, ci ha sempre incoraggiati ad andare avanti. Nei momenti per noi più importanti è sempre stato presente: dagli inizi del nostro cammino sino alla nascita al Cielo della nostra sorella Floriana Scocco, per la quale nell’omelia del suo fune- rale disse: “Non è stato reciso il fiore di Floriana, si è allungato sullo stelo ed è arrivato fino al Signore, per dare a Lui il suo profumo”. Il 6 dicembre 1992, giorno nel quale per la prima volta si sono celebrate le professioni temporanee di alcuni fratelli e sorelle della Fraternità, diede una parola di conforto ed incoraggiamento a ciascuno dei candidati ai voti. A me disse: "Dante, ricevi l'anello della fedeltà. Potranno venire momenti difficili nella vita e tu forse lì ti pentirai e dirai: "Perché ho fatto questo?"; ricordati che è il momento migliore per un gesto vero come quello che hai fatto adesso. Il Signore ti accompagni, perche tu possa essergli fedele..." È vero, ci sono stati momenti difficili ma come disse don Tonino quelli sono stati i "momenti migliori per un gesto vero", per rinnovare il dono fattomi da Dio con la vocazione e l'appartenenza alla Fraternità. Il 23 febbraio 1993 don Tonino incontrò p. Pancrazio con una piccola rappresentanza di fratelli e sorelle in episcopio e, ormai consumato dalla malattia, disse: “L’ho detto a p. Pancrazio: quando volete venire ianua patet –la porta è aperta - et Cor amplius! e il cuore ancora di più”. Porta aperta, cuore aperto... Grazie don Tonino per le tue parole, per la tua pazienza e fedeltà. Grazie p. Pancrazio, grazie Fraternità Francescana di Betania. Beati gli operatori di Pace 2 fra Dante Mazzotti FFB Storia di un’amicizia nel Signore... Mons Antonio Bello alessano, 18 marzo 1935 - Molfetta, 20 aprile 1993 Miei cari fratelli abbiamo sentito ripetere più volte le parole “roccia”, “pietra”: chi costruisce la casa sulla roccia e sulla pietra può essere sicuro che la casa non crolla (cfr Mt 7,24). Nonostante questi vocaboli però, vorrei invitarvi a considerare la costruzione che verrà in questo perimetro non come una roccia perché la roccia è Gesù Cristo, ma a considerarla una tenda. Che cosa vuol dire cari fratelli? Abituatevi alla mobilità della tenda, fate che questa costruzione non diventi l’epicentro delle vostre sicurezze, ma l’epicentro dei vostri terremoti spirituali, dei vostri cambi.[…] La roccia, la pietra è Gesù Cristo, lui solo: il resto è tenda che ora si monta e ora si smonta per trapiantarla altrove. Il Signore vi dia il gusto della precarietà, la gioia della mobilità, vi dia il gaudio del cambio che poi è la metànoia cioè il cambiamento interiore, il rinnovamento e la conversione. […]Questa casa prende il nome di Betania che è la casa della contraddizione: la casa dell’azione e della contemplazione, della macina e della cetra. Faccio riferimento ad un libro autobiografico di Johann Sebastian Bach il quale, quando descrive le origini della sua famiglia racconta di Veit Bach, suo trisavolo, che abitava in Ungheria ed era un fornaio. Egli per questioni religiose dovette lasciare l’Ungheria e trasferirsi in Germania ma, dopo aver venduto tutto, riuscì a costruire un mulino dove ogni giorno andava a lavorare. La macina girava, demoliva il grano, girava con quel suo sottofondo di rumore. Veit Bach, però, aveva una piccola cetra che portava con sé ogni giorno al lavoro. Quando la macina girava e faceva il suo ritmo lui si metteva a suonare e, anche se dapprima la cetra e la macina non andavano d’accordo, piano piano riuscì ad intonare l’arpeggio della cetra sulle cadenze della macina. Ecco allora, miei cari fratelli, la macina e la cetra. Auguro a voi che questo possa essere il luogo dove la macina - cioè il lavoro, la vita quotidiana, le contraddizioni quotidiane, i problemi di ogni giorno - si alterna alla cetra cioè le cadenze della preghiera, i silenzi lunghi, gli abbandoni, l’estasi, l’innamoramento di Dio... ma non tralasciate la Terra, perché la Terra è bella. Marta e Maria in fondo sono come la macina e la cetra. Betania è la casa della contraddizione ma anche dell’accoglienza; Gesù andava lì […] e io mi auguro, miei cari fratelli, che questa casa possa essere la casa dell’accoglienza […]. Vi auguro che possiate essere amanti della povertà e che questa costruzione possa crescere all’insegna della povertà. E la benedizione grandissima del Signore scenda su tutti quanti voi che qui abiterete, pregherete, loderete il Signore, scenda su quelli che verranno accolti, scenda su quelli che promuovono queste opere perché da tutta questa storia di salvezza salga la lode di Dio. La macina e la cetra 22 settembre 1985 – omelia di Mons. Antonio Bello alla Fraternità in occasione della posa della prima pietra per l’edificazione della parte nuova del convento di Terlizzi D on Tonino Bello e la Fraternità 3 Durante il ritiro – vacanza le famiglie e i giovani hanno riflettutto sui diversi aspetti della fede allo scopo di fortificarla sempre di più La fede nella prova La fede nella prova è rappresentata dal seme che cade tra le spine, immagine delle preoccupazioni e degli affanni della vita che la soffocano. La fede non è semplicemente un atto umano, è anche una grazia soprannaturale infusa dal Signore (cfr Mt 16,17). Essa, che è luminosa perché riguarda Cristo, tante volte viene vissuta nell’oscurità: facciamo esperienza del male, della morte e tutto questo, che sembra contraddire la buona novella, può far vacillare la nostra fede e soffocarla. La prova, da parte sua, spiazza perché di solito è improvvisa e porta con sé un carico di sofferenza che però è inseparabile dalla nostra esistenza. Chi ha fede nel momento della prova si impegna a pregare di più, fiducioso che Dio lo esaudirà. Può succedere, però, che anche con un ritmo di preghiera più intenso la prova non passi. Siamo così tentati di scoraggiarci: pensiamo di non essere abbastanza giusti e ci sforziamo di osservare maggiormente la legge rischiando di arrivare a pensare che il Signore dovrà esaudirci, come se fossimo in credito davanti a lui oppure cominciamo a provare una certa ribellione di fronte a un Dio che sembra essere sordo al nostro grido. In questo passaggio però, la prova mette in luce che la nostra fede è insufficiente, non riesce a spiegare il senso della sofferenza ed ha bisogno di essere purificata. Anche i discepoli hanno sperimentato tutto questo: essi, non avendo compreso i tanti annunci di morte e risurrezione che Gesù rivolgeva loro, nel momento della sua passione lo hanno abbandonato. Affronta la prova persino Maria, immagine della Chiesa in cammino, che però decide di prendere la sua croce e seguire Gesù. Ella ha avuto la luce per compiere ogni giorno i suoi passi giungendo così fin sotto la croce ad essere partecipe dell’offerta del Figlio. Dovremmo anche noi accostarci con rispetto al momento della prova di ciascuno con l’umiltà e la delicatezza di Maria. [...] Che cosa ci chiede in questo tempo il Signore? Anche se non capiamo il senso della sofferenza, ci chiama a portare la croce dietro di lui. Dio non ci offre un ragionamento che spieghi tutto, bensì la sua presenza viva accanto a noi. La sua storia di bene, di salvezza, di amore si unisce alla nostra storia di dolore e in essa si apre un varco di luce. E allora al posto della sfiducia, dell’incredulità, della rinuncia, ci ritroveremo ad amare Dio e i fratelli in modo nuovo, inaspettatamente libero, capaci di non chiedere niente per noi stessi, ma di amare con la forza che Gesù ci dà. dalla catechesi di sor. Chiara Del Ben FFB Abbiamo chiesto ad alcuni amici che hanno partecipato al ritiro – vacanza di descrivere la loro esperienza… Comunità, umiltà e semplicità Il desiderio di cercare Dio Io e mia moglie Grazia l’anno scorso abbiamo intrapreso il cammino per diventare oblati della Fraternità. In questo ritiro – vacanza abbiamo sperimentato insieme agli altri fratelli l’essere Chiesa cristiana, dove ognuno ha messo a disposizione i propri talenti nei vari momenti di gioco, di preghiera, di ascolto delle catechesi. Ne è scaturita la gioia immensa dello stare insieme, di aprirsi ed ascoltare il fratello, di perdonare le offese ricevute. Tutto questo grazie all’azione dello Spirito Santo che ha fatto risvegliare in ciascuno di noi il desiderio di cercare Dio perché creati a sua immagine e somiglianza. Vogliamo ringraziare tutti i fratelli che si sono prodigati per l’organizzazione e un grazie ai relatori per il messaggio cristiano giunto nei nostri cuori, non ci resta che riversarlo agli altri. Giuseppe e Grazia Sblendorio Frontignano 2013 Emiliano e Daniela Lambiase Signore accresci in noi la fede Siamo rientrati da pochissimo a casa e, mentre sistemiamo i bagagli, riordiniamo anche le idee su questa nostra prima esperienza a Frontignano. Innanzitutto, sicuramente e decisamente positiva. Sono tre le parole che, confrontandoci, la possono esemplificare: comunità, umiltà e semplicità. Comunità... È la nostra prima esperienza d’incontro comunitario così ampio, con persone che condividono la nostra stessa fede, ma così diverse tra di loro e, di conseguenza, anche nel modo di viverla ed esprimerla: grande opportunità di confronto e arricchimento e anche grande occasione di conoscenza e sostegno reciproco. Umiltà... Nell'incontro con le differenze di ognuno abbiamo vissuto l'importanza dell'umiltà, contro le tentazioni della superbia o dell'umiliazione di sè. È sempre dietro l'angolo la tentazione di pensare di fare meglio o peggio di altri, esprimendo giudizi su di sè o sugli altri. Ė stato importante, invece, cercare di esserci e basta, condividendo e accogliendo. Semplicità... La semplicità è stato l'atteggiamento conseguente. Per la nostra esperienza di fede, troppo spesso mediata dalla ragione e dalle conoscenze che essa può "possedere", è stato fondamentale esercitarci nella semplicità dei gesti: prega e basta, ama e basta. Senza se, ma, però, quando, dove... fare silenzio dentro e basta, pregare e basta, amare e basta. Tra le tre catechesi quella che più ci rispecchia è quella sulla fede nella prova, accompagnata da momenti di buio anche profondo ma anche da immancabili consolazioni. Nella prova, l'atteggiamento che più vogliamo imparare a vivere, è quello di provare a non chiedere al Signore "perché", e inoltre accettare che le nostre richieste potrebbero non essere esaudite, per arrivare invece a domandare sempre con più insistenza: "Signore, cosa vuoi che io faccia in questa prova? Come posso compiere la tua volontà? Accompagnami!" 5 dai Laici... Il ritiro - vacanza è stato per noi ricco di esperienze che ci hanno fatti crescere spiritualmente attraverso momenti di preghiera, catechesi e giochi insieme alle altre famiglie. Quale catechesi vi è rimasta più impressa? Le catechesi di quest’anno sembravano fatte apposta per noi, ma quella che ci è rimasta più impressa è stata quella sulla fede nella prova. La vita è piena di prove, dolori ed è importante essere saldi nella fede perché in questi momenti il rischio è quello di cadere di continuo… Come potrete concretizzare nella quotidianità quello che avete appreso nelle catechesi? Dopo questo ritiro affronteremo la nostra vita quotidiana in modo diverso mettendo non al primo ma all’unico posto Dio. Armando e Sabrina Perna Sono nove anni che, per grazia di Dio, prendiamo parte con tutta la famiglia a questo ritiro - vacanza. Abbiamo tre figlie di 10, 15 e 17 anni che sono GdB. Questa settimana per noi è un appuntamento importante di condivisione fraterna in Gesù, di ascolto della Parola e crescita spirituale. Benché si potrebbe pensare che il ritiro che si svolge da nove anni nello stesso posto non riesca a rispondere alle aspettative di una vacanza possiamo testimoniare che ogni anno è stato unico ed ha risposto alle necessità di quei precisi momenti. Ogni anno, nel momento in cui abbiamo dovuto decidere se partecipare o meno alla vacanza, abbiamo vissuto momenti di combattimento ma più la scelta da prendere è stata difficile tanto più la grazia è stata grande! Socializzare con altre famiglie permette di costruire legami di amicizia fraterna; condividere esperienze e situazioni difficili fa rendere conto che le difficoltà della vita affrontate insieme nella fede diventano più leggere. Come potrete concretizzare nella quotidianità quello che avete appreso nelle catechesi? Dopo queste catechesi cercheremo di comunicare con parole o azioni ai fratelli nella prova e nel buio questa verità facendoci “specchio” dell'Amore di Dio, rendendoci presenti nei loro momenti difficili e gioendo con loro in quelli lieti. Andrea e Anna Bibini, oblati dal CAMPO GDB Frontignano 2013 Stefano Roncali Signore accresci in noi la fede Mi è stato chiesto di raccontare l’esperienza che ho vissuto al ritiro di Frontignano con i giovani universitari nella casa di Tempori. Vorrei parlarvi di molte cose che ho pensato e provato in questi intensi giorni di preghiera ma rischierei di dilungarmi troppo. Cercherò allora di soffermarmi su ciò che ha reso questa settimana speciale anche per me. Chiedo scusa fin da ora al lettore se nel tentativo di riassumere il mio pensiero risulterò a volte poco chiaro. Sono arrivato a Frontignano quasi per caso, in un periodo in cui mi stavo confrontando con me stesso in relazione ad alcune domande sulla mia vita professionale. Tali domande non trovavano risposta ed io vivevo questo con un senso di inadeguatezza e spesso di impotenza. Sono psicologo - psicoterapeuta e da diversi anni il mio lavoro è quello di sostegno ed aiuto nelle situazioni di sofferenza a volte anche drammatiche. Nell’ultimo periodo mi era parso, con ancor più evidenza, che in fondo in fondo le persone che incontravo nel mio studio avevano un elemento in comune: un insoddisfatto bisogno di sentirsi amate, un’insaziabile fame di sentirsi importanti, in qualche modo di dare senso alla propria esistenza. Il problema che mi veniva presentato acquisiva a volte il volto della depressione, a volte quello del disturbo d’ansia, a volte quello della psicosi e a volte quello dell’insoddisfazione e del vuoto esistenziale… ma sempre, in fondo in fondo, scavando nell’intimo del cliente scoprivo una ricerca di amore incondizionato. Il punto era come stare di fronte a questo bisogno. Tutte le tecniche imparate nei vari corsi di psicologia clinica mi sembravano dare solo parziali risposte con il conseguente sentimento di inadeguatezza che si stava insinuando nella mia vita non solo professionale. A partire da questi sentimenti ho deciso di accettare l’invito di sorella Barbara a partecipare al ritiro di Frontignano con la speranza di trovare risposte a questi miei interrogativi ma anche di ritrovare quel senso di sicurezza e di pace che stavo smarrendo sempre di più. E così mi sono trovato catapultato a Tempori. Già da subito ho capito che mi veniva chiesto con insistenza qualcosa ma che non riuscivo a comprendere. Più ero immerso nella preghiera e più mi sentivo irrequieto come se stessi trattenendo qualcosa che non volevo abbandonare. Strada facendo ho capito che mi veniva chiesto un atto molto semplice ma, nello stesso tempo, rivoluzionario: di smettere di affannarmi nel fare, di volere la perfezione, di cercare di controllare il destino mio e quello degli altri ma di imparare ad “essere” un uomo nuovo. Lasciare che Dio faccia al mio posto. Questa è la certezza che mi sono portato a casa… Dio vuole fare al mio posto e vuole trasformare i miei limiti, le mie fragilità e le mie inadeguatezze in qualcosa di grande. Questa è la sfida che porto nel cuore. Forse è giunto il momento di permettere a Cristo di fare anche lo psicologo. Magari attraverso di me. Descrivete l’esperienza Un atto semplice ma rivoluzionario 7 ori, p m e T e di s a c lcara a Le tre C e ve o B e t nche Mo n a o t l acco o n n GdB i t ha n a t no i n a ’ t s que mp o a c l i per riuniti estivo Insieme nel nome di Gesù! “Signore accresci in noi la fede” è stato il tema che quest’anno ci ha guidato durante il ritiro di Frontignano delle Famiglie e dei Giovani di Betania; tema che esprimeva il grande desiderio di poter trasmettere ed approfondire insieme l’inestimabile dono che Dio ci ha fatto nel Battesimo. “Signore accresci in noi la fede” è stata anche la continua invocazione rivolta a Dio da tutti noi per ottenere da lui, attraverso la preghiera, una fede viva, matura e gioiosa; invocazione che il Signore non ha tralasciato di esaudire. Nel corso della settimana passata insieme infatti, abbiamo constatato e toccato con mano la presenza e l’intervento di Dio nella vita dei giovani che hanno deciso di condividere con noi questa esperienza di spiritualità e fraternità. Attraverso la preghiera, la condivisione, le attività e i vari momenti di svago e gioco abbiamo intrapreso un cammino che ci ha portati ad assaporare la bellezza e la gioia del credere e dello stare insieme nel nome di Gesù. Abbiamo inoltre approfondito alcune tematiche importanti per la nostra vita di fede cercando di far crescere in noi la fiducia e l’abbandono nelle mani di Dio nel compiere la sua volontà. Tutti questi ingredienti, tenuti insieme dal vincolo dell’amore fraterno, hanno innescato nei ragazzi una grande apertura di cuore che è sfociata in momenti di toccante condivisione e di rilettura della propria storia personale alla luce della fede e dell’azione dello Spirito Santo che guida silenziosamente, ma realmente, la nostra esistenza. Come ogni anno al termine del Campo siamo stati spettatori dei piccoli miracoli che Dio opera in coloro che credono in Lui. Segno concreto e palpabile del passaggio di nostro Signore tra di noi sono state le relazioni profonde, autentiche e pure che si sono instaurate tra i ragazzi che hanno partecipato al ritiro. Il clima di vera amicizia, cresciuto durante la settimana, è esploso in numerosi e sentiti pianti di commozione durante i saluti prima del ritorno a casa. Questo è un momento sempre molto toccante poiché ci mostra come il Signore Gesù ancora oggi operi in tutti noi e, molto più, come la sua persona sia ciò che tutti noi cerchiamo. Il risultato di questa settimana di preghiera non è stato pesantezza, noia, lamentele, bensì gioia, pienezza, vita. Sia lodato il Signore. Alleluia! fra Leandro Cioverchia FFB dal CAMPO GDB IMPRESSIONI ED EMOZIONI dei ragazzi Pensieri in libertà Una guida per la quotidianità, una luce per la vita, una bolla d’amore, un’oasi di fede… questa è la nostra esperienza di Gesù, in questo campo! Elisabetta Tombolini In questo campo il Signore mi ha dato l’olio per far funzionare meglio il meccanismo della mia vita. Gianbattista Tortosa A noi è piaciuto stare qui perché abbiamo trovato la fede in Dio e molti nuovi amici! Diana Chimenti e Palmina Livadoti (dalla Germania!) Questo era il mio primo campo, non sapevo cosa aspettarmi… e ora sono felice perché ho conosciuto amici, anzi fratelli, che mi hanno accolto sin dal primo momento! Francesco Vacca Rallegrarsi nel Signore, camminare nel suo Amore, come un fiore germogliare e con fede Lui lodare! Ilaria Manera Godere della luce del Signore è un’esperienza di per sé straordinaria. Farlo in compagnia di altre stupende persone, è unico! Davide Torre È stata un’esperienza ricca di profonda dolcezza in cui ognuno di noi ha trovato negli animatori e tra gli amici dei veri e propri fratelli uniti dal legame perfetto dell’amore di Dio. Antonietta Impellizzeri In questo campo Gesù si è fatto davvero sentire e ha calmato i cuori per farci diventare messaggeri di gioia e amore. Con un piccolo “sì” al Signore, lui riempie di meraviglie! Margherita Ciardi Amore, gioia, sofferenza, dolore… rappresentano i punti cardinali del nostro cammino. Veronica Togni Tutto è stato molto emozionante, ma l’esperienza più bella è stata la Promessa… all’inizio avevo paura, ma poi ho capito che è una cosa importantissima e ho promesso di impegnarmi per mantenerla. Maria Regina Calabrese “Signore è bello per noi stare qui”…ho avvertito forte la sua presenza nel nostro essere gruppo e ringrazio Dio per avermi chiamata in questa grande famiglia che è Betania! Melody Tomasini E’ un’esperienza davvero meravigliosa dove incontri persone fantastiche che riescono a farti sentire bene semplicemente con un sorriso! Gabi Malnis Al campo ci si conosce nel profondo e ci si sente migliorati nello spirito. Ci si rende conto che Dio ci ama! Sion Mencucci Un’esperienza che mi ha aiutato ad avere più fiducia e a prendermi cura degli altri. Elisa Maurizio 9 News dalle Case Ai fratelli e sorelle della Casa di Verona In agosto abbiamo partecipato alla santa Messa presieduta da Sua Ecc.za. Mons. Giovanni Tonucci, Arcivescovo di Loreto, presso il Centro Giovanni Paolo II di Montorso, in occasione della giornata conclusiva della GMG di Rio de Janeiro. Sempre in agosto la fraternità si è recata nella provincia di Ascoli Piceno per visitare i luoghi in cui hanno vissuto alcuni importanti santi francescani marchigiani. In queste occasioni abbiamo potuto conoscere alcuni padri che sono stati confratelli del nostro p. Pancrazio negli anni trascorsi a Loreto. Dopo 11 anni fra Angelo Tolardo ha terminato il proprio servizio di parroco presso la Parrocchia della Santa Casa, che ha svolto con grande dedizione. In settembre durante la Celebrazione eucaristica, presieduta da Sua Ecc.za. Mons. Giovanni Tonucci, Arcivescovo di Loreto, ha preso possesso dell’incarico fr Iginio Cattaneo, prestando il giuramento di fedeltà. Lo affidiamo alla Vergine Lauretana affinché lo accompagni in questo servizio. LORETO In questa primavera - estate, come ogni anno, abbiamo ospitato numerosi pellegrini che, transitando a piedi sulla vicina via Francigena, necessitavano di ospitalità per qualche giorno. Capita che con alcuni di essi si instauri un bel rapporto d’amicizia. Così è avvenuto con una coppia di sposi cattolici tedeschi, Norbert ed Elizabeth, insegnanti: dopo essersi fermati in autunno sono tornati in primavera per trascorrere una settimana di approfondimento della fede testimoniando di aver vissuto nella nostra fraternità il grande incontro con Gesù! Successivamente si sono recati presso la fraternità di Aschaffenburg. Da queste esperienza ci ha ricordato come ogni piccolo incontro possa essere motivo di crescita reciproca e che la preghiera condivisa crea legami molto forti tra fratelli nella fede abbattendo le distanze geografiche! Si avvera così ciò che p. Pancrazio ci ricorda riguardo al significato del globo terrestre posto nelle nostre cappelle: “la nostra Parrocchia è il mondo”. CELLA DI NOCETO A giugno abbiamo trascorso una giornata con tutti gli ammalati e i collaboratori dell’Unitalsi; dopo la S. Messa, celebrata da fra Gabriele Panzeri, alcuni amici che frequentano il Santuario hanno preparato nel salone il pranzo permettendo a tutti di vivere un bel momento di agape fraterna che si è concluso con la recita del Santo Rosario. Domenica 7 luglio abbiamo ricordato la traslazione della Cappella della Madonna dal paese di Asciano a Monte San Savino in località Vertighe, avvenuta, come si racconta, nell’anno 1100. Erano presenti alla festa le autorità locali: il sindaco di Monte San Savino Margherita Scarpellini e l’assessore del Comune di Asciano Fabrizio Nucci e varie compagnie e confraternite. La sera del 14 agosto, in occasione della solennità dell’Assunta e festa del Santuario, il nostro Arcivescovo Mons. Riccardo Fontana ha presieduto la processione fino all’ingresso dell’autostrada e la santa Messa della veglia. MONTE S. SAVINO 10 Il 2 giugno abbiamo celebrato il 40° anniversario del Movimento Carismatico di Salvador con la partecipazione di 700 fedeli. La giornata si è svolta tra catechesi, preghiera di lode, confessioni, adorazione eucaristica e ha avuto il suo culmine nella celebrazione della santa Messa. Successivamente la nostra comunità si è vista particolarmente impegnata nell’evangelizzazione dei giovani. Dal 16 al 20 luglio, nella nostra diocesi, è stata organizzata la settimana missionaria in preparazione alla GMG 2013 di Rio. Ogni parrocchia ha accolto ragazzi da tutto il mondo organizzando varie attività: dalla presentazione dei giovani delle varie comunità, a momenti di preghiera e riflessione, alla visita missionaria nelle favelas, il tutto accompagnato sempre dalla Celebrazione eucaristica quotidiana. Al termine della settimana anche i nostri Giovani di Betania hanno partecipato prendendo parte alla “Camminata della vita” caratterizzata da musiche, danze e canti tipici brasiliani svoltasi nel centro della città e terminata con la S. Messa di invio dei giovani in partenza per Rio. Un entusiasmante spettacolo musicale ha concluso la serata. SALVADOR Nel mese di luglio i nostri cari amici di “Casa Betlemme” (AR), Davide e Marina Zanelli, hanno tenuto tre incontri ai fratelli e sorelle della fraternità, alle famiglie e amici che ci frequentano sul valore della vita fin dal suo concepimento e sulla procreazione responsabile. Siamo stati edificati dalla loro disponibilità, dalla ricchezza dei contenuti trasmessi e dalla loro testimonianza. Il 20 giugno è venuta a farci visita Madre Annamaria Draghi, Superiora Generale della Congregazione delle Piccole Figlie del Sacro Cuore di Gesù. Con gioia la Madre ha visitato i luoghi della casa, dove per molti anni hanno operato le sue consorelle prima di lasciare l’edificio dove dal 2001 risiede la fraternità. ROVIO In luglio, presso la nostra Casa, si è svolta una giornata di ritiro spirituale per la pastorale familiare diocesanaguidata da Sua Ecc.za Mons. Domenico Mogavero. Nello stesso periodo abbiamo ospitato un gruppo di giovani e di giovanissimi dell’Azione Cattolica provenienti da Vittoria e con loro abbiamo potuto condividere momenti di vita fraterna e preghiera mettendo così in comune l’esperienza di Dio nelle nostre vite e riscoprirlo nuovamente nello stare insieme. PARTANNA In questi mesi con gioia abbiamo accolto il Vescovo di Klagenfurt, Alois Schwarz, che è venuto a farci visita per invitarci ad aprire una Casa in Austria. Sua Eccellenza è rimasto con noi per la Celebrazione eucaristica e la cena. Qualche settimana più tardi abbiamo accolto un gruppo di famiglie provenienti da Klagenfurt per un ritiro spirituale. SAN QUIRINO Nel mese di luglio abbiamo avuto la grande gioia di ospitare nella nostra fraternità p. Pan- ASCHAFFENBURG crazio! Durante la settimana trascorsa con noi ha partecipato alle Celebrazioni eucaristiche in lingua tedesca e ha avuto la possibilità di incontrare con diversi fedeli del luogo. Sin da subito si é rallegrato nel poter constatare come tante persone del posto decidano di partecipare alla nostra vita di preghiera. Il 21 luglio fra Maurizio Luparello ha celebrato la sua prima Messa e i Vespri solenni al termine dei quali ha impartito la tradizionale Einzelprimizsegens (benedizione del sacerdote novello data nel giorno della prima Messa). Infine, in occasione della Solennità di Maria Assunta in Cielo, per la prima volta abbiamo celebrato la S. Messa della veglia con una ricca ed entusiasta partecipazione dei fedeli. Dall’1 al 6 luglio nella nostra fraternità padre Arturo Elberti, sacerdote della Compagnia di Gesù, ha tenuto un corso di esercizi spirituali dal titolo “La ricerca di Dio sulle orme di Cristo”. Nei mesi scorsi è iniziato il viaggio della statua della Madonna Pellegrina nelle case dei nostri Familiari che proseguirà anche nelle famiglie oblate delle altre Case! Le intenzioni di preghiera che accompagnano questa iniziativa sono: l’unità e la santità della famiglia e la missionarietà dei nostri laici. Mercoledì 18 settembre Roberto Tomadon e Tiziana Fazzi, oblati interni della nostra Casa hanno festeggiato il loro venticinquesimo anniversario di matrimonio circondati dall’affetto di tutta la Fraternità. TERLIZZI 11 Eventi www.ffbetania.it Terlizzi Curia Generalizia • Sabato 22 giugno sor Elena Tuccitto, dopo aver partecipato alla Celebrazione eucaristica presieduta dal Santo Padre Francesco nella Cappella della Domus Sanctae Marthae, ha avuto modo di avvicinare il Papa, mostrargli la foto di tutti i membri della Fraternità e chiedergli di impartire la sua benedizione. Via P. Fiore, 143 - 70038 Terlizzi (BA) Tel. 080-3517712 • 080-3517653 • fax 080-3517806 e-mail: [email protected] San Quirino Via Aprilis, 23 - 33080 San Quirino (PN) Tel. 0434-91409 • fax 0434-1851038 e-mail: [email protected] • Il 7 luglio dopo un lungo periodo di malattia il Signore ha chiamato a sé Licia Dambrosio, oblata della Fraternità mentre il 21 luglio è mancata Giuseppina Scalabroni mamma di Floriana Scocco e terziaria carmelitana. Le ricordiamo con affetto e stima. Rovio - Svizzera Via San Felice - 6821 Rovio - Ticino (CH) Tel./fax +41-916306540 e-mail: [email protected] Cella di Noceto Via San Pio da Pietrelcina, 3 - 43015 Cella di Noceto (PR) Tel. 0521-624582 • 0521-624052 • fax 0521-629314 e-mail: [email protected] • La Casa Madre dal 2 al 6 settembre ha accolto il 1° Sinodo dei GdB. Roma • Domenica 8 settembre, presso la Casa Madre in Terlizzi, si è svolta la cerimonia d’ingresso in noviziato di undici fratelli e sorelle. Via M.D. Brun Barbantini, 151 - 00123 Roma Tel. 06-30311636 • 06-30361295 • fax 06-83394136 e-mail: [email protected] • Sabato 14 settembre la Fraternità con le professioni temporanee celebrate presso la Casa Madre in Terlizzi si è arricchita di tre nuovi consacrati: fra Daniele Chimenti, sor Patrizia Maiorano e fra Francesco Primerano. Loreto Via Castelfidardo, 7 - 60025 Loreto (AN) Tel./fax 071-7501343 e-mail: [email protected] • Domenica 29 settembre hanno emesso i voti perpetui nove nostri fratelli e sorelle: sor. Debora Menco, sor. Francesca Mariafida Torre, fra Francesco Zanoni, sor. Liliana Mirella Scalera, fra Luca Rondinone, sor. Mariangela Grisoni, fra Paolo Polenta, sor. Sarah Zanoni, fra Simone Maria Robbiani. Partanna • Domenica 6 ottobre Sua Ecc.za Mons. Giuseppe Zenti, Vescovo di Verona, presso la Cappella del Convento dei Frati Minori Cappuccini ha presieduto la Celebrazione eucaristica per l’inaugurazione della nostra nuova Fraternità di Verona. Santuario Madonna delle Vertighe - Loc. Vertighe, 563 52048 Monte San Savino (AR) • Tel. 0575-849326 fax 0575-955298 • e-mail: [email protected] Santuario Madonna della Libera Contrada Montagna - 91028 Partanna (TP) Tel./fax 0924-49665 • e-mail: [email protected] Monte S. Savino Verona Nuova Sede Via Colonnello Fincato, 35 - 37131 Verona Tel. 045-525374 • fax 045-527225 e-mail: [email protected] Sostieni il progetto Aschaffenburg Brasile - Germania Kapuzinerplatz, 8 - D 63739 Aschaffenburg Tel. +49-06021-583920 • fax +49-06021-583921 • 080-9697011 e-mail: [email protected] Salvador - Brasile Rod BA 526 s/n, Km 12 - Bairro São Cristóvão 41502 - 400 Salvador (BA) Brasil • Tel. 005571-82491713 0523-1656181 • e-mail: [email protected] SE destinando il 5x1000 delle tue tasse alla Fondazione Betania O.N.L.U.S. (Fraternità Francescana di Betania) indicando nell’apposita casella del modulo di dichiarazione dei redditi il codice della Fondazione 93346130722 Per chi desidera fare donazioni per la realizzazione del progetto: BANCO DI NAPOLI Filiale di Terlizzi 1 - Via Roma 144/146 codice IBAN: IT58 R010 1041 7011 0000 0002 345 Per maggiori informazioni: w w w. f f b e t a n i a . i t VUOI CONTRIBUIRE CON UNA OFFERTA: C.C.P. 24480709 Autorizzazione Trib. di Trani n. 366 del 10.11.2000 PROPRIETà ED EDITORe: Fraternità Francescana di Betania SEDE: Via P. 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Elena Tuccitto (Salvador) In base al D. lgs. n.196/2003 sulla tutela dei dati personali, per qualunque comunicazione relativa ai vostri dati (rettifica o cancellazione) scrivete a: sor. Cristina Pavone c/o Fraternità Francescana di Betania - Via P. Fiore, 143 - 70038 TERLIzzI (BA). I dati sono utilizzati dalla Fraternità al solo scopo di inviare le proprie pubblicazioni Il giornale è stato chiuso in redazione il 19.10.2013