Sommario Non-linearità del materiale (confinamento) Comportamento ciclico di acciaio e calcestruzzo Non-linearità N li ità geometrica t i dell’elemento/sezione d ll’ l t / i Grandi spostamenti/rotazioni; Effetti del secondo ordine Effetto trave-colonna ordine; tra e colonna Non-linearità dell’elemento Effetto del materiale Non-linearità della struttura e meccanismi di collasso Modellazione del comportamento anelastico Modellazione a “plasticità concentrata” (vantaggi e limiti); Modellazione a “plasticità plasticità diffusa diffusa” (vantaggi e limiti); Codici di modellazione Analisi non-lineari Dove siamo? Cap. 7, Cap. 8 e Par. C.8 DM 14 Gennaio 2008 Punto C.8: Per qquanto riguarda g le costruzioni esistenti in c.a. e in acciaio,, è evidenziato come in esse p possa essere attivata la capacità di elementi con meccanismi resistenti sia “duttili” che “fragili”; a tale riguardo, l’analisi sismica globale deve utilizzare, per quanto possibile, metodi di analisi che consentano di valutare in maniera appropriata sia la resistenza che la duttilità disponibile, tenendo conto della possibilità di sviluppo di entrambi i tipi di meccanismo e adottando parametri di capacità dei materiali diversificati a seconda del tipo di meccanismo. Cemento armato ordinario Modello a fibre Izmit earthquake (Turkey), 19th August 1999 Loma Prietat earthquake (USA), 17th October 1999, San Francisco Cemento armato ordinario Bingol earthquake (Turkey), 1st May 2003 Boumerdes earthquake (Algery), 21st May 2003 San Fernando earthquake (USA), February 1971 (Olive View Hospital) 9th Strutture in acciaio Grandi strutture Kobe earthquake, 2005 Punto 7.3.1 L’analisi non lineare si utilizza per sistemi dissipativi e tiene conto delle non linearità di materiale e geometriche […] I legami costitutivi utilizzati devono includere la perdita di resistenza e la resistenza residua, se significativi. Esempi di “non-linearità” come indicati da DM 14 Gennaio 2008: Non-linearità geometrica Non-linearità del materiale Taglio alla base [kN] Kobe Bridge Collection, E.E.R.C., University of California, Berkeley Calvi, Pavese. Rasulo, Bolognini, 2005 Duttilità in spostamento Errato rapporto capacità taglio/flessione meccanismo fragile a taglio Insufficiente lunghezza di sovrapposizione riduzione della capacità flessionale 1. Non-linearità geometrica effetti del secondo ordine Non si può confondere la configurazione deformata con quella indeformata Variazione degli spostamenti non proporzionale ai carichi Si modificano le sollecitazioni Sistema di riferimento locale solidale con il corpo Amplificazione del momento a causa degli effetti del secondo ordine 1. Non-linearità geometrica 500 effetti del secondo ordine 0.057 M 3000 10050 Incastro 500 N 500 3000 Lineare T 0.076 M T N 13434 4010 Nonlineare 4099 3000 2. Non-linearità geometrica grandi spostamenti e rotazioni Il carico F si decompone in 2 componenti ora abbiamo anche un carico assiale Il materiale è stato scelto in regime elastico 2. Non-linearità geometrica grandi spostamenti e rotazioni 6m Incastro 10000 Lineare Non-lineare M 60000 T 10000 58942 9991 N 427 9676 2525 3. Non-linearità geometrica Azione assiale e momento sono accoppiati Matrice rigidezza: elastica + geometrica effetto trave-colonna 3. Non-linearità geometrica effetto trave-colonna 3. Non-linearità geometrica effetto trave-colonna 6m 100 100 0 024 0.024 100 100 30000 0 035 0.035 0.004 30000 0.005 Lineare Non-lineare M T N 124 13 confinato con spirali non confinato + Cls confinato.. = Cls non n confinato o. sezio one in c.a. c calcestruzzo + accciaio. Non-linearità materiale confinato con staffe c Non-linearità materiale calcestruzzo 90 f’cc Calcestruzzo non confinato f’c Ec Esec εco 2εco εsp fc0 = 54 MPa Rottura della prima staffa εcc εcu εc Deformazione di compressione p Kf = f’cc / f’c Effetto di confinamento: incremento di capacità resistente e deformativa del calcestruzzo In funzione di: quantità disposizione e resistenza armatura quantità, trasversale, forma della sezione 80 Resistenza c caratteristica a compression ne [MPa] Sforzo a com S mpressione f c Calcestruzzo confinato 70 60 Kf = 1.5 Kf = 1.5 50 Kf = 1.4 Kf = 1.3 40 Kf = 1.2 Kf = 1.1 Kf = 1.4 Kf = 1.3 Non confinato Kf = 1.2 30 20 fc0 = 40 MPa Kf = 1.1 Non confinato 10 0 0 0.002 0.004 0.006 0.008 0.01 Deformazione 0.012 0.014 0.016 0.018 Armatura di confinamento e legatura delle barre longitudinali Calcestruzzo non confinato Nucleo confinato Park and Paulay, 1975 Kf = resistenza calcestruzzo confinato / resistenza iniziale Non-linearità materiale E i f ( , , ) Modello acciaio non lineare “Model for Predicting Cyclic Behavior of Reinforcing Steel” (J. Struct. Engrg. 121, 433 (1995)) (Dodd & Restrepo-Posada, 1995) 600 Resistenza media a snervamento dell’acciaio: dell acciaio: fys = 490 MPa 500 400 [MPa] acciaio fsu = 570 MPa su = 10% fsx = 545 MPa sx = 5% sh = 1% Resistenza media ultima a trazione: fsu = 570 MPa Deformazione di snervamento: ys = 0.245% 300 fsy = 490 MPa sy = 0.245% 200 Deformazione di incipiente incrudimento: sh = 1.00% 100 0 0 0.01 0.02 0.03 0.04 0.05 0.06 0.07 0.08 0.09 0.1 Deformazione ultima: su = 10% Deformazione fs f sy sy se s sy s se syy s sh f s f sy f s f su f y f su su s su sh p se sh s su p log f su f x f su f y log su x su sh sx e f sx : coordinate di un punto intermedio nel tratto compreso fra sh e su Non-linearità materiale Comportamento ciclico con dissipazione Dipendenza da storia precedente la Midas Gen storia di carico modifica la rigidezza del Punto 7.2.6 materiale DM. 14/01/2008 Non-linearità materiale Fessurazione con accumulo di danno Midas Gen Non-linearità dell’elemento Effetto(Paulay del &materiale Priestley, 1992 Seismic Design of Reinforced Concrete and Masonry Buildings) 100 Forza [kN] Mmax 90 My 80 70 1. Fase elastica 60 Mcr 50 2. Fase fessurata 250 200 150 100 50 0 -50 -100 -150 -200 -250 -30 40 20 -20 -10 0 Spostamento [mm] 3. Fase p post-elastica 30 S250 Irreversibilità 4. Fase post-picco (softening) 10 p Dissipazione 0 0 0.01 0.02 0.03 0.04 0.05 0.06 0.07 0.08 0.09 / cr y max 0.1 Degrado 10 20 30 Non-linearità dell’elemento F F Effetto del materiale Lv Mcr cr My Mcr cr My y cr Mcr Mmax y max Distribuzione dei momenti flettenti = y + Distribuzione delle curvature Regione plastica y y Contributo Contributo elastico plastico Non-linearità della struttura e meccanismi di collasso Legami costitutivi calcestruzzo e acciaio Grandi spostamenti/rotazioni (deformazioni) Sfilamento delle barre Effetti del secondo ordine Fessurazione (effetto spinotto, Fenomeni di instabilità dell’equilibrio interlock etc.) interlock, etc ) Interazione non-lineare suolo-struttura Inizio espulsione copriferro Fine espulsione copriferro V Cerniere pplastiche Prima cerniera plastica Fessurazione y m Instabilità barre/ crisi calcestruzzo u t 3 t=3s t=3s t=4s t=4s Engineering Structures 23 (2001) 1525–1543 Modellazione Metodi di modellazione Modellazione avanzata ad elementi finiti (2D/3D) Molto accurata Permette di studiare i fenomeni locali Troppo complessa ed onerosa per lo studio di un’intera struttura (soprattutto in dinamica non-lineare) Modellazione ad elementi finiti con elementi “trave-colonna” (2D/3D) Meno accurata Non permette di studiare nel dettaglio i fenomeni locali P Permette di studiare di in i modo d più iù veloce l il comportamento globale l b l della struttura Modello ad elementi finiti di un controvento • Elementi finiti shell a comportamento nel piano e fuori dal piano. • Mesh size approssimativamente 25x25mm nelle zone plastiche. • M Modello d ll bilineare bili add hardening h d i isotropico: i t i carico ciclico. • Coupon p test: p parametri del materiale. • Imperfezione iniziale. • Storia di spostamento. Behaviour of a Brace Compressione Trazione Forza assiale-spostamento Ristporta isteretica Andamento deformato dell’area instabilizzata Zoom della zona plastica (FELL et al. 2006) Forza assiale vs. risposta in spostamento 2000 Midas FEM Model M d l Experimental Data 3000 2500 1500 1000 FEM Model M d l Midas Mid 2000 Experimental Data 1500 1000 500 500 0 -60 -40 -20 0 0 -500 -1000 -1500 20 40 -80 -60 -40 -20 -500 0 1000 -1000 -1500 -2000 -2500 2500 20 40 L Local l Performance P f Global Performance Modellazione del comportamento anelastico con elementi trave-colonna Modellazione a “plasticità concentrata” (modello cerniera plastica) A li i veloci Analisi l i Difficile calibrazione delle cerniere Esperienza dell dell’operatore operatore Accuratezza delle analisi compromessa Modellazione a “plasticità diffusa” (modello a fibre) Modellazione più semplificata Analisi più lente Nessuna calibrazione delle cerniere solo caratteristiche reali del materiale Modellazione a plasticità concentrata Nelle strutture intelaiate soggette ad azioni orizzontali, quali quelle indotte da eventi sismici, le sollecitazioni flettenti massime si verificano in corrispondenza p delle estremità di travi e colonne. E’ dunque in questi punti che, una volta superata la soglia elastica, si concentrano le deformazioni anelastiche. queste considerazioni,, alcuni modelli di trave considerano la p plasticità tutta Partendo da q concentrata in cerniere plastiche puntuali disposte alle estremità degli elementi. Tali modelli vengono denominati modelli a plasticità concentrata. Sotto sollecitazione sismica diagramma “aa farfalla farfalla” dei momenti cerniere plastiche alle estremità degli elementi (ed eventualmente vicino alla mezzeria). In queste zone si dispongono elementi non non-lineari lineari (cerniere plastiche) mentre il resto dell’elemento rimane lineare. Modellazione a plasticità concentrata: localizzazione e tipo di rottura Per definire gli elementi “cerniera” occorre: Decidere la loro localizzazione e il corrispondente tipo di rottura Rottura a flessione in mezzeria Rottura a taglio Rottura a flessione agli appoggi Modellazione a plasticità concentrata: diagramma momento curvatura N Stimare nella sezione critica il diagramma momento-curvatura in presenza di azione assiale e degrado nel tempo per scegliere MxxS,d fra i vari modelli proposti Myy MyyS,d P N P (Mxx; Myy;Nmini ) Mxx Diagramma Mxx - Myy Diagramma N - Mxx - Myy Modellazione a plasticità concentrata: isteresi del materiale Scegliere il ciclo isteretico più opportuno (modelli utilizzabili in Ruaumoko aggiornati al 2010) Momento-curvatura isteretico M Modellazione a plasticità concentrata: isteresi del materiale Alcuni esempi di cicli isteretici: IHYST = 4 (Modified Takeda) IHYST = 2 IHYST = 9 (Wayne Stewart degradating hysteresis) IHYST = 22 (Li Xinrong rc column) Modellazione a plasticità concentrata: isteresi del materiale Tener conto della ggrande variabilità del comportamento p non-lineare ciclico Aumento della capacità flessionale in presenza di sezioni a “T” “Pinching”: deve essere introdotto a priori, calibrando il legame (Park & Paulay, 1975) Modellazione a plasticità concentrata: lunghezza della cerniera plastica Predire la lunghezza di cerniera plastica equivalente tale per cui il prodotto di questa per la curvatura definisca una rotazione prossima a quella reale ((Eq. q 8.7.2.1a DM 14/01/2008)) (Eq C8A.6.5 (Eq. C8A 6 5 Circ. Circ DM 14/01/2008) u = y + p,u p,u = 0.5(u –y)Lpl (1-0.5Lpl/Lv) Non si considera il passo delle staffe F shear flex Lv = + slip Scorrimento barre + Modellazione a plasticità concentrata: esempi di lunghezza di cerniera plastica Provino con staffe passo 12 Provino con staffe passo 6 Distribuzione del danno: concentrato alla base Modellazione a plasticità concentrata: esempi dei dati di input richiesti Definizione D fi i i d l legame del l momento - rotazione i o curvatura (Eurocodice 8, FEMA), interazione P M M perfomance P-M-M, f point i t per ognii stato t t limite li it Modellazione a plasticità concentrata VANTAGGI: Utili principalmente Utilizza i i l t elementi l ti elastici, l ti i in i pochi hi puntiti non-linearità li ità del d l materiale t i l minor onere computazionale Permette con opportuna scelta del legame costitutivo della cerniera, Permette, cerniera di descrivere diversi fenomeni oltre al comportamento flessionale (deformabilità a taglio, scorrimento dell’armatura dell armatura, flessibilità del nodo trave-colonna, trave-colonna interazione telaio-tamponamenti, telaio-tamponamenti etc.) etc ) versatilità, adeguata modellazione del comportamento di strutture esistenti LIMITI: Richiede esperienza p dell’operatore p pper stabilire dove distribuire le zone non-lineari,, pper scegliere lunghezze e curve caratteristiche l’accuratezza dell’intera analisi può essere facilmente compromessa Modellazione a plasticità diffusa Si considerano elementi tipo trave con comportamento anelastico Gauss Section b node A node B Gauss Section a B A L/2 3 L/2 RC Section Unconfined Concrete Fibres A l ti ità diffusa Anelasticità diff i tutto in t tt l’elemento: l’ l t impiego i i di elementi l ti a fibre fib Confined Concrete Fibres Steel Fibres Modellazione a plasticità diffusa Modellazione a plasticità diffusa: confinamento Due possibili tipi di modellazione: Implicita: Definizione del fattore di confinamento (Kc = fcc / fc), costante ad ogni passo dell’analisi dell analisi (σ-ε (σ ε cambia) constant confinement Esplicita: Definizione del dettaglio delle staffe (es. diametro, passo, etc.) e calcolo del confinamento ad ogni passo dell dell’analisi analisi variable confinement Kent & Park (1973) esteso da Scott (1982) Modellazione a plasticità diffusa L’intero elemento trave/colonna è suddiviso in “elementi fibre” (elementi monodimensionali con legame costitutivo non-lineare). Lo stato di sforzo-deformazione di una sezione del generico elemento è ottenuto tramite integrazione della risposta sforzo-deformazione uniassiale non-lineare di ciascuna fibra. La distribuzione della non-linearità del materiale nella sezione è modellata accuratamente anche in condizioni di elevata non-linearità se si utilizza un numero sufficiente di fibre 200-400 in modello 3D Una descrizione accurata di formazione e diffusione di cerniera plastica nell’elemento (senza bisogno di supporla a priori) dovrebbe essere ottenuta tramite opportuna distribuzione di sezioni di integrazione in ciascun elemento strutturale. 2 diverse formulazioni: Displacement-based Displacement based e Force-based Force based Modellazione a plasticità diffusa: spostamenti vs. forze Suddivisione degli elementi strutturali: Elemento unico È richiesta una mesh accurata Telaio con elementi Displacement-based Telaio con elementi Force-based Modellazione a plasticità diffusa VANTAGGI: N Non richiede i hi d esperienza i d ll’ dell’operatore: t è sufficiente ffi i t conoscere le l caratteristiche tt i ti h geometriche e il comportamento anelastico ciclico accuratezza dell’intera analisi LIMITI: Utilizza legami costitutivi non-lineari in tutto ll’elemento elemento maggiore onere computazionale NOTA: Ancora pochi i codici che colgono tutti gli aspetti della risposta strutturale ad azione sismica, come ad es. deformazione taglio. Metodi non lineari Punto 7.3.1 DM. 14/01/2008 ANALISI NON-LINEARI “L’analisi non lineare si utilizza per sistemi dissipativi e tiene conto delle nonlinearità di materiale t i l e geometriche; t i h […]. [ ] I legami l i costitutivi tit ti i utilizzati tili ti devono d i l d includere l perdita la dit di resistenza e la resistenza residua, se significativi.” (Punto 7.3.1 DM. 14 Gennaio 2008) ANALISI DINAMICA NON-LINEARE NON LINEARE (NLTH) ANALISI STATICA NON-LINEARE (PUSHOVER) t=4s Sommario Analisi dinamica non-lineare: Introduzione Definizione D fi i i d li accelerogrammi degli l i Accelerogrammi naturali, artificiali e sintetici; software per la selezione (REXEL) Metodologia di modellazione Smorzamento viscoso equivalente Metodi di integrazione e definizione del “time-step” time-step Algoritmi disponibili; Smorzamento numerico Confronti con risultati sperimentali Prove pseudo-dinamiche su telai 2D, 3D e ponti; Prove cicliche su telai e nodi Analisi dinamica non lineare: introduzione La risposta della struttura è calcolata integrando direttamente l’equazione non-lineare del moto del sistema utilizzando un modello tridimensionale ad elementi finiti e come azione di input degli accelerogrammi. CU F(U) MRx MU g tipo di analisi più completa: rappresentazione diretta del fenomeno reale (sollecitazioni e deformazioni dei membri della struttura nel tempo) tipo di analisi più complessa: Punto 7.3.4.2 DM. 14/01/2008 • Scelta del modello isteretico • Calibrazione dello smorzamento • D fi i i Definizione d li accelerogrammi degli l i • Scelta dei criteri di convergenza ottimali z Analisi dinamica non lineare: introduzione 5 CU KU MRx MU g U 1x U 1y U 1 .. U .. U 5 x U 5y U 5 4 vettore di influenza del terremoto: spostamenti nella direzione dei gradi di libertà del sistema per uno spostamento unitario del terreno 3 2 1 y x U5=1 U4=1 U3=1 U2=1 U1=1 z 1 1 R 1 1 1 y x ug=1 ug=1 x ug=1 cos sin 0 .. R .. cos sin 0 Analisi dinamica non lineare: definizione degli accelerogrammi Il DM. 14 Gennaio 2008 al Punto 3.2.3.6 stabilisce che possono essere adottati accelerogrammi appartenenti ad una delle seguenti categorie: • Accelerogrammi naturali: registrati durante eventi sismici passati http://peer.berkeley.edu/smcat/search.html • Accelerogrammi artificiali: generati, partendo da uno spettro iniziale, mediante algoritmi stocastici e basati sulla teoria delle vibrazioni casuali e delle “wavelets”. • Accelerogrammi sintetici: ottenuti mediante simulazioni numeriche complesse (sia deterministiche che stocastiche) del problema sismologico di generazione di un t terremoto. t Punto 3.2.3.6 DM. 14/01/2008 In generale è preferibile utilizzare accelerogrammi naturali: • Più realistici in termini di contenuto in frequenza, durata, etc. Analisi dinamica non lineare: definizione degli accelerogrammi Il software REXEL,, sviluppato pp dall’Università degli g Studi di Napoli p Federico II e distribuito gratuitamente su http://www.reluis.it/index.php?option=com_content&view=article&id=118%3Arexel&catid=42%3Asoftware&Itemid=105&lang=it permette la selezione automatica di combinazioni di accelerogrammi naturali compatibili con gli spettri di risposta del DM. 14 Gennaio 2008 (e dell’EC8) Sono necessari i seguenti quattro passi principali: 1.Definizione dello spettro p target g 2.Ricerca nel database degli accelerogrammi da considerare nell’analisi 3.Definizione delle specifiche della selezione 4.Ricerca delle combinazioni Analisi dinamica non lineare: definizione degli accelerogrammi STEP 1: Definizione dello spettro target (Target Spectrum) in accelerazione • Longitudine • Latitudine • Categoria di sottosuolo • Categoria T Topografica fi • Vita nominale • Classe dd’uso uso • Stato limite (SLD, SLC SLV) SLC, • Componente dell azione dell’azione sismica Analisi dinamica non lineare: definizione degli accelerogrammi STEP 2: Ricerca nel database degli accelerogrammi da considerare nell nell’analisi analisi (Preliminary database search) • Intervallo magnitudo (Mmin, Mmax) [momento] [ t ] • Intervallo distanza epic. epic (Rmin, Rmax) [km] • Database • Classe di suolo (quella del sito in esame o una q qualsiasi) ) Analisi dinamica non lineare: definizione degli accelerogrammi STEP 3: Definizione delle specifiche della selezione (Spectrum matching) • S Sottostima e sovrastima max rispetto i tt allo spettro di riferimento • Intervallo di periodi (T1, T2) Analisi dinamica non lineare: definizione degli accelerogrammi STEP 4: Ricerca delle combinazioni • 1 component: 7 accelerogrammi in una sola dir. (orizz. o vert.) • 2 components: 7 coppie di accelerogrammi ( e y; oriz.) (x i ) • 3 components: 7 gruppi di accelerogrammi (x y e z; oriz (x, oriz. e vert.) Analisi dinamica non lineare: definizione degli accelerogrammi VERSIONE AGGIORNATA Analisi dinamica non lineare: metodologia di modellazione Definizione del modello geometrico tridimensionale della struttura P Punto 7.2.6 26 DM. 14/01/2008 Calcolo delle masse sismiche (applicazione sotto forma di carichi gravitazionali) Definizione dello smorzamento della struttura Legame costitutivo non-lineare dei materiali (valori medi delle proprietà dei materiali) Input sismico (accelerazione alla base): modello sollecitato contemporaneamente da due eventi sismici orizzontali ed eventualmente da un evento verticale Punto 7.3.5 DM. 14/01/2008 Verifica della struttura (momenti, tagli, rotazioni alla corda, spostamenti) Punto C7.3.4.2 DM. 14/01/2008 Analisi dinamica non lineare: smorzamento della struttura Generalmente, nell’analisi dinamica non-lineare la maggior parte dell’energia generata dal sisma viene dissipata grazie allo smorzamento isteretico che è implicitamente incluso (i) nella formulazione del modello a fibre degli elementi non-lineari o (ii) nella formulazione della curva di risposta non-lineare “forza-spostamento”. Quando non si hanno dissipatori all all’interno interno della struttura, struttura tutte le sorgenti di dissipazione che non si possono quantificare (es. radiazione di energia attraverso le fondazioni, calore etc.) calore, etc ) vengono considerate applicando uno smorzamento viscoso equivalente (ξ) alla struttura. Valori tipici, in funzione della tipologia strutturale, sono i seguenti: ξ = 5% per strutture in C.A. CA ξ = 2% per strutture in acciaio eff 1 Apl 4 Ael Analisi dinamica non lineare: smorzamento viscoso equivalente modello di Rayleigh y g CU KU MRx MU g C K M T1T2 2T1 1T2 T1 2 T22 4 1T1 2T2 T1 2 T22 dove T e ξ sono, rispettivamente il periodo e lo smorzamento del primo (1) e dell dell’ultimo ultimo (2) modo di interesse della struttura. NOTA: Nelle strutture in C.A., però, la proporzionalità dello smorzamento rispetto alla massa non è fisicamente giustificata. 2000 2000 1000 1000 Damping Fo orce (kN) Stiffness Fo orce (kN) Analisi dinamica non lineare: smorzamento viscoso equivalente C K matrice di rigidezza g 0 -1000 -2000 -1000 -2000 -0.1 0 Displacement (m) 0.1 -0.1 (a) 2000 2000 1000 1000 Damping Force (kN) Stiffness F Force (kN) I iti l stiffness Initial tiff proportional ti l ddamping i 0 0 -1000 -2000 2000 0 Displacement (m) 0.1 Non ha significato fisico Si sottostima tt ti la l risposta i t Tangent stiffness proportional damping 0 -1000 -2000 2000 -0.1 0 Displacement (m) 0.1 -0.1 (b) 0 Displacement (m) 0.1 (Priestley & Grant, 2005) Award of Excellence, 7 Ottobre 2010, predizione della risposta sperimentale su tavola vibrante di una pila da ponte circolare in cemento armato in scala reale, U.C. San Diego. Analisi dinamica non lineare: smorzamento viscoso equivalente comparazioni p sperimentali p Analisi dinamica non lineare: smorzamento viscoso equivalente comparazioni p sperimentali p 0.15 Experiment Displaceement (m)) 0.1 Tangent-Stiffness Initial Stiffness 0.05 0 -0.05 -0.1 -0.15 0 2 4 6 Time (sec) 8 10 12 Analisi dinamica non lineare: smorzamento viscoso equivalente comparazioni sperimentali 0.15 Experiment Displacem ment (m) 0.1 No damping p g 0.05 0 -0.05 -0.1 -0.15 0 2 4 6 Time (sec) 8 10 12 Analisi dinamica non lineare: metodi di integrazione definizione del “time step” p Type Stability Explicit 0 1/2 t T min Newmark (bilinear acceleration) Implicit 1/6 1/2 t 1 . 7 T min Newmark (constant acceleration) Implicit 1/4 1/2 Unconditional Hilber - Hughes – Taylor* Implicit 1/4(1-)2 1/2- Unconditional Method Newmark (central differences) La stabilità e l’accuratezza dell’analisi dipendono dal time-step adottato, così come la durata dell’analisi. In generale si ottengono buoni risultati se: Tmin t 0.01 10 NOTA: L’introduzione di uno smorzamento numerico può essere opportuna. Analisi dinamica non lineare: Full-scale RC Building – Pseudo-dynamic testing ((European p Joint Research Centre,, Ispra, p , Italy) y) 1:2 Modello numerico (telaio nudo) 1:2 Struttura Eucentre (2008) 1:1 Struttura Ispra (2003) 1:1 Modello numerico 1:2 Struttura Eucentre (2007) 1:2 Modello numerico (telaio tamponato) Analisi dinamica non lineare: distribuzione del danno C5 C1 C2 C9 C3 C4 C8 C6 C7 (Cosenza et al., 2005) Analisi dinamica non lineare: modello a fibre (SeismoStruct) (Lanese et al., 2008) Analisi dinamica non lineare: confronto dei risultati numerici e sperimentali 4 Experimental Roof disp placement 3 Analytical 2 1 0 -1 -2 -3 0 2 4 6 8 10 12 14 Time (Lanese et al., 2008) 16