Terapia ipoglicemizzante non insulinica nel diabete Tipo 2 Dott.ssa R.Cavani U.O.Diabetologia Sassuolo Storia naturale del diabete tipo 2 IGT Diabete Glicemia (mg/dL) Obesità Scompenso Iperglicemia pp Glicemia a digiuno Funzione b-cell residua (%) 120 Insulino resistenza 100 Insulinemia –20 –10 0 10 20 30 Anni di durata del diabete 2 International Diabetes Centre, Minneapolis, MN. 3 La Terapia del Diabete Mellito di Tipo 2: La sfida Terapie attuali Aumentare non ideali l’insulinol’insulino sensibilità Mirare al FPG e PPG Compliance del paziente con le terapie multiple Mantenere il compenso glicemico a lungo termine “La sfida” Preservare la funzione betabeta -cellulare Prevenire/ritardare le complicanze Prevenire/ritardare le complicanze microvascolari macrovascolari 4 Obiettivi glicemici nei diabetici adulti HbA1c <7,0%* (<6,5% in singoli pazienti) Glicemia a digiuno e pre-prandiale 90-130 mg/dl° Glicemia post-prandiale† <180 mg/dl° Standard di cura Italiani 2007 5 Obiettivi terapeutici per il Paziente diabetico Parametro Obiettivo ADA 2005 Obiettivo IDF 2005 Studi Evidenza PNLG Evidenza ADA Pressione arteriosa ≤130/ 80 mm Hg <130/ 80 mm Hg Metanalisi, UKPDS, HOT 1 B Hb A1c <7%; <6% <6.5% DCCT, UKPDS 1*/ 3 A*/ B Colesterolo totale ≤200 mg/ dl 4SII, CAREI, WOSCOPSI, HPSI, CARDSII 1 A > 40 a. B< 40 a. 2 A (prev II) C (prev I) Helsinki VA- HIT 2/ 3 A (II) C (I) Metanalisi, HOT US Phys. Study 1 A Colesterolo LDL <100 mg/ dl <95 mg/ dl Colesterolo HDL >40 mg/ dl M >50 mg/ dl F >40 mg/ dl Trigliceridi <150 mg/ dl <200 mg/ dl Terapia antiaggregante - *Complicanze microangiopatiche ADA Standards of Medical Care in Diabetes; Diab Care 2005: Suppl. 1 : s4 IDF Clinical Guidelines Task Force. Global guideline for Type 2 diabetes. Brussels: International Diabetes Federation, 2005. 6 HbA1c% Glicemia plasmatica media (mg/dl) 6 7 8 9 10 11 12 135 170 205 240 275 310 345 7 Oral Therapy for Type 2 Diabetes Target Sites of Action Adipose tissue Sulfonylureas Repaglinide Pancreas Gut Insulin secretion Glucose uptake Acarbose Miglitol FFA output ↓ Hyperglycemia Rosiglitazone Pioglitazone Metformin Rosiglitazone Pioglitazone Liver Hepatic glucose output Rosiglitazone Pioglitazone Metformin ↓ Glucose absorption Muscle Glucos e uptake 8 Sequenza terapeutica nel trattamento del diabete tipo 2 Trattamento Tappe . I Modifiche dello stile di vita: educazione alimentare e attività fisica II Monoterapia ipoglicemizzante orale III Terapia orale combinata IV Associazione con insulina V Terapia insulinica 9 Indicazione alla terapia farmacologica nel diabete tipo 2 Se dieta e attività fisica dopo 6 – 8 mesi non sono sufficienti a mantenere un buon controllo glicemico( HbA1c <7%), è indicato l’uso dei farmaci Nathan D M, NEJM, 2002 vol 347, n°17, 1342-1349 ADA : Clinical practice recommendations 2002. Diabetes Care 2002, 25(suppl I) 10 Management of Hyperglycemia in Type 2 Diabetes Mellitus: a Consensus Algorithm 11 ADA Position Statement, Diabetes Care, January 2008 12 Farmaci nella terapia del diabete tipo 2 • Secretagoghi – Sulfoniluree • Glimepiride • Glipizide • Glibenclamide – Glinidi • Repaglinide, – D-Phenylalanine • Nateglinide • • Insulino sensibilizzanti – Metformina – Glitazoni • Rosiglitazone • Pioglitazone Incretine • Incretinomimetici • Inibitori del DPPIV Rallentamento dell’assorbimento intestinale del glucosio • Acarbose 13 Le Sulfoniluree Pancreas Stimolano la secrezione di insulina Fegato Diminuzione produzione epatica del glucosio Iperglicemia Muscolo Aumento della captazione di glucosio DeFronzo, RA et al. Diabetes Care. 1992;15:318-368. 14 Sulfoniluree Prima generazione posologia mg Acetohexamide Chlorpropamide Tolazamide Tolbutamide 250 - 1500 100 - 750 100 - 1000 250 - 3000 somministarzione 1 1 1 1 - 2 2 2 3 Seconda generazione Glimepiride Glipizide Glipizide GITS Glyburide Gliclazide 1 - 8 2.5 - 40 5 - 20 1.25 - 20 1 1 - 2 1 1 – 2 15 Meccanismo d’azione Sulfoniluree Legame ad un R specifico sulla B cellula associato ad un canale specifico per il K ATP sensibile Si chiude il canale, < l’efflusso di K, la membrana plasmatica si depolarizza, determinando l’apertura dei canali Ca , >Ca nella cellula Il Ca stimola il trasporto e l’espulsione dei granuli di insulina 16 Inzucchi S: Oral antihyperglycemic therapy for type 2 diabetes. Scientific review. JAMA 287:360-372, 2002 Sulfoniluree e danno beta cellulare Alcuni gli studi in vitro con cellule animali e umane dimostrano l’effetto pro apoptotico della gliburide sulle beta cellule JCEM 90(1):501-506, 2005 Biochemical Pharmacology 67(2004), 1733-1741 Diabetes Metab Res Rev, 2007, 23; 234- 238 17 Terapia nel diabete di tipo 2 e rischio c.v. Incidenza di IM in base alla terapia antidiabetica Pazienti con IM 350 351 300 250 P=0.01 200 207 NS 150 100 50 138 136 Diabetici con altri ADO Diabetici con Nuove SU Metformina, Acarbosio Glimepiride, 100 Non diabetici Diabetici Non Trattati n = 6.738 Diabetici con Vecchie SU Glibenclamide, Tolbutamide, Glipizide Gliclazide 18 Johnsen S.P. Am J. Ther. 2006; 13: 134-140 Rischio CV e sulfoniluree •Occorre porre molta attenzione all’impiego delle sulfoniluree nei pazienti affetti da cardiopatia ischemica si dovrebbero utilizzare solo alcune sulfaniluree della seconda generazione e le sulfaniluree della terza generazione che non hanno interazioni con il recettore SUR 2A del canale del potassio ATP-dipendente cardiaco •Le metiglinidi, avendo una breve emivita ma un’alta affinità sul recettore SUR 2A, potrebbero interferire in modo significativo con il metabolismo cardiaco. La loro influenza sul rischio cardiovascolare non è ancora completamente definita 19 Controindicazioni all’uso delle Solfoniluree Diabetici tipo 1 Donne gravide Uso delle S. di prima generazione nel recente IMA o angina instabile Pazienti che devono essere sottoposti ad intervento chirurgico maggiore, processi infettivi, gravi traumi… 20 Le Glinidi Pancreas Stimolano secrezione di insulina Fegato Controllo glicemico Muscolo ↓Produzione epatica del glucosio ↑Utilizzazione del glucosio American Diabetes Association. Medical Management of Non-Insulin-Dependent (Type II) Diabetes 3rd ed.Alexandria, VA: American Diabetes Association; 1994. 21 Repaglinide Repaglinide( der ac. Benzoico) È un secretagogo insulare che differisce dalle sulfoniluree per il legame ad uno specifico recettore, più rapido e di breve durata. lo stimolo secretorio insulinico è quindi limitato a poche ore, mentre quello delle classiche sulfoniluree è di durata nettamente superiore ha un’azione prevalente sulla glicemia postprandiale Fuhlendorff J. et al, Diabetes 47:345, 1998 Dunn C.J. Et al, Drugs 60:601, 2000 22 Repaglinide Riduzione dell’HbA1c :1,5 - 2% Riduzione della glicemia postprandiale In associazione con con metformina o glitazoni, rispetto a placebo, riduce l’HbA1c dell’ 1,5-2,5% Rosenstock J. et al, Diabetes Care 25: 1529, 2002 Hanefeld M. et al, Diabetes care 23: 202, 2000 Fuhlendorff J. et al, Diabetes 47:345, 1998 23 Le Biguanidi Pancreas Alterata secrezione dell’insulina Fegato Controllo della glicemia Diminuzione della produzione di glucosio Muscolo Aumentata captazione del glucosio 24 DeFronzo, RA et al. Diabetes Care. 1992;15:318-368. Metformina La metformina agisce prevalentemente sulla produzione epatica di glucosio, aumentata in condizioni di resistenza insulinica La sua azione è più evidente sull’iperglicemia a digiuno L’efficacia della metformina è dello stesso ordine di grandezza di quella che si osserva con le sulfoniluree e cioè pari ad una riduzione dell’HbA1c di 1.5 – 2 punti percentuali Inzucchi S: Oral antihyperglycemic therapy for type 2 diabetes. Scientific review. JAMA 25 287:360-372, 2002 Proportion of patients with events UKPDS: Vantaggi della metformina nella prevenzione dell’infarto del miocardio in diabetici in sovrappeso 0.4 Conventional (411) Intensive (951) Metformin (342) 0.3 0.2 MvC p=0.010 MvI p=0.12 0.1 0.0 0 3 6 9 12 Years from randomisation 15 26 UKPDS 34, Lancet 1998; 352: 854- 65 Controindicazioni alla terapia con metformina Insufficienza renale (valori di creatinina > a 1,5 ), scompenso cardiaco ( 3-4), insufficienza respiratoria, epatica Pazienti che devono essere sottoposti ad intervento chirurgico maggiore, processi infettivi, gravi traumi… NB: adeguata preparazione del paziente se sottoposto ad esami con liquido di contrasto 27 Confronto tra metformina e sulfoniluree Riduce la HbA1c1,2 Metformina *SI Sulfoniluree SI Abbassa il rischio di microangiopatia1,2 SI SI Migliora significativamente gli outcomes cardiovascolari1,2 SI NO Può ridurre il peso corporeo1,2 SI NO Può causare ipoglicemia1,3 NO SI Determina controllo glicemico a lungo termine (>2 anni)3 NO NO 1. UKPDS Group. Lancet 1998; 352: 854–865. 2. UKPDS Group. Lancet 1998; 352: 837–853. 3. UKPDS Group. Diabetes 1995; 44: 1249–1258. 28 *Solo i pazienti in sovrappeso Inibizione a-Glucosidasi Acarbosio Assorbimento del glucosio 160 140 120 100 80 0 30 Glicemia in volontari sani (mg/dL) 160 Senza acarbose 140 120 100 80 60 90 120 150 180 0 30 Tempo (Min.) Con acarbose 60 90 120 150 180 Tempo (Min.) 29 L’iperglicemia postprandiale Effetti metabolici dell’iperglicemia postprandiale Il profilo lipidico aterogenico è peggiorato in fase post- prandiale La dislipidemia post prandiale peggiora in relazione all’incremento glicemico L’iperlipemia post- prandiale contribuisce al rischio cardiovascolare L’iperglicemia postprandiale aumenta lo stress ossidativo Danno endoteliale Attivazione di altre vie metaboliche delle complicanze diabetiche Ceriello A Arch Intern Med. 2004; 164: 2090- 2095 Studi clinici Il contributo preciso dell’iperglicemia postprandiale sul controllo glicemico globale nei diabetici non è ben definito In studi epidemiologici l’elevata glicemia dopo carico (2-h OGTT) è stata associata ad aumentato rischio cardiovascolare indipendentemente dalla glicemia basale Pertanto, in individui che abbiano valori di glicemia pre-prandiale nel target, ma che non raggiungano gli obiettivi di HbA1c, è possibile ridurre la HbA1c prendendo in considerazione il monitoraggio della glicemia 1-2 ore dopo l’inizio del pasto e finalizzando il trattamento a valori <180 mg/dl Comunque l’effetto di questo approccio sulle complicanze micro- e macrovascolari non è stato studiato e non esistono RCT sui diabetici ADA Standard of Medical care Diabetes Care 2006; 29 (S1): S4- S42 ADA Consensus Statement. Diabetes Care 2001; 24: 775- 778 IDF Clinical Guidelines Task Force. Global guideline for Type 2 diabetes. Brussels: International Diabetes Federation, 2005 30 Farmacologia dell’acarbosio Chimica e meccanismo d’azione Oligosaccaride di origine microbica Inibitore della α-glucosidasi dell’orletto a spazzola intestinale, glicoamilasi e sucrasi, con debole effetto sulla α amilasi pancreatica Azioni farmacologiche Ridotto e rallentato assorbimento di amido, destrine, e disaccaridi Ridotta iperglicemia postprandiale Non stimola la secrezione insulinica Azione ipoglicemizzante: 3050% degli altri ipoglicemizzanti orali Ridotta insulinemia post prandiale Aumentata sensibilità all’insulina 31 KL Goodman & Gilman's The Pharmacological Basis of Therapeutics Brunton, LL; Lazo JS ; Parker 2006, 11th Edition; The McGraw- Hill Companies Azioni degli inibitori della α glicosidasi Confrontato con il placebo, Acarbose riduce l’ Hb A1c (acarbose –0.77%) la glicemia a digiuno e postprandiale Acarbose riduce il BMI di 0.17 kg/m2 (95% CI 0.08–0.26) Acarbosio non ha effeto sui lipidi . 32 van de Laar FA Diabetes Care 2005; 28: 154- 163 I tiazolidinedioni Pancreas Alterata secrezione dell’insulina Fegato Controllo della glicemia Riduce la produzione epatica di glucosio Muscolo Aumenta la captazione muscolare di glucosio American Diabetes Association. Medical Management of Non-Insulin-Dependent (Type II) Diabetes 3rd ed.Alexandria, VA: American Diabetes Association; 1994. 33 Meccanismo d’azione dei tiazolidinedioni Hanno effetto postrecettoriale Interagiscono con un recettore nucleare detto PPARs(alfa, gamma, delta) Il legame con questi recettori influenza il metabolismo dei glucidi( > GLUT-4), dei lipidi ( inibizione della lipolisi, riduzione FFA) L’effetto ipoglicemizzante è da attribuire al miglioramento della sensibilità insulinica 34 I tiazolidinedioni aumentano l’insulinosensibilità Metformina + rosiglitazone 100 (n = 172) Metformina + sulfonilurea p < 0,001 (n = 200) 80 60 40 56% 20 0 11% Popolazione ITT. Differenza rispetto al braccio di controllo aggiustata per il valore basale; media geometrica 40% (-25, +58) Home PD, et al. Diabetologia 2004; 47 (Suppl 1): A262. Abstract e poster 725. 35 I glitazoni hanno siti e meccanismi d’azione Muscolo scheletrico 1 50 Dopo stimolo insulinico p < 0,01 40 38% 30 20 10 0 p = ns Placebo n = 14 Uptake di glucosio rispetto al basale (%) Tessuto adiposo 2 50 40 p < 0,01 30 20 10 0 29% p < 0,05 17% Rosiglitazone Metformina (4 mg b.d.) (1 g b.d.) 1. Hallsten K, et al. Diabetes 2002; 51 (Suppl 2): 3479–3485. 2. Virtanen KA, et al. Diabetes 2003; 52: 283–289. 3. Iozzo P, et al. Diabetes Care 2003; 26: 2069–2074. p = ns Metformina Rosiglitazone (1 g b.d.) (4 mg b.d.) n = 13 n = 14 Uptake epatico di glucosio mmol/min/L-1/PM Uptake di glucosio * complementari a quelli di metformina Fegato 3 p = 0,001 15 12 p = 0,018 9 6 3 0 Rosiglitazone Metformina (4 mg b.d.) (1 g b.d.) 36 *Variazione rispetto al basale a 6 mesi Efficacia terapeutica dei tiazolidinedioni Rosiglitazone 8 mg/die : riduzione glicemia di circa 40 mg% e HbA1c circa 1,5% Pioglitazone 30 mg/ die: diminuzione media della glicemia 40 mg% e HbA1c circa 1,3% L’associazione con sulfoniluree e/ o metformina migliora la funzione beta cellulare, la sensibilità all’insulina, riduce i FFA (acidi grassi liberi) Agiscono prevalentemente sulla glicemia a digiuno 37 Effetti sulla beta cellula Indiretti: aumento della sensibilità all’insulina, riduzione della glucotossicità e della lipotossicità Possibili effetti diretti: attivazione del PPAR gamma delle isole pancreatiche con miglioramento della secrezione basale di insulina e ripristino della prima fase di secrezione; stimolano la proliferazione beta cellulare , riducendo l’apoptosi Shimabukuro et al: J Clin Invest 100: 290-295, 1997 Finegod et al: Diabets 50:1021-1029, 2001 38 ADOPT Obiettivo primario Confronto tra rosiglitazone, metformina e glyburide sulla durata del controllo glicemico in monoterapia in pazienti con diagnosi recente di diabete mellito tipo 2 Kahn SE et al. N Engl J Med. 2006;355:2427–2443. 39 ADOPT riduzione del fallimento della monoeterapia con rosiglitazone (FPG >180 mg/dL) Primary Endpoint Cumulative incidence of monotherapy failure (%) 40 SU 30 MET 20 ROSI 10 0 Patients at risk ROSIGLITAZONE MET SU Risk reduction with rosiglitazone: 32% over MET 63% over SU 0 1393 1397 1337 1 2 3 Time (years) 4 5 1207 1205 1114 1078 1076 958 844 818 617 324 311 218 957 950 781 The Kaplan-Meier cumulative incidence at 5 years was 15% with ROSI, 21% with MET, and 34% with SU. The risk (incidence) was reduced by 32% (95% confidence interval [CI], 15 to 45) with ROSI as compared with MET and by 63% (95% CI, 55 to 70) with ROSI as compared with SU (P<.001 for both comparisons). The characteristics of the participants who withdrew did not differ among treatment groups. The subgroup analyses demonstrated some benefit in all subgroups. The analyses suggest that the beneficial effect of ROSI versus MET was unlikely to be due to a withdrawal 40 bias. Kahn SE et al. N Engl J Med. 2006;355:2427–2443. DREAM Randomized, double-blind 2 × 2 factorial design N = 5269 with IFG and/or IGT, free from CV disease Ramipril 15 mg/d vs placebo AND Rosiglitazone 8 mg/d vs placebo Primary outcome: Diabetes or death from any cause Secondary outcomes I: CV events Combined MI, stroke, CV death, revascularization, HF, angina, ventricular arrhythmia Secondary outcomes II: Renal events Progression to micro- or macroalbuminuria, or ↓30% CrCl Secondary outcomes III: Glucose status Glucose levels, conversion to normoglycemia Follow-up: 3–5 years DREAM Trial Investigators. Diabetologia. 2004;47:1519-27. 41 DREAM Conclusioni – Rosiglitazone Alla dose di 8 mg/die riduce i nuovi casi di diabete ( > 60%) nelle persone con IGT o IFG Promuove la normalizzzaione delle glicemie ( IFG & 2 hr PG >70%) Aumenta del ~ 3% il peso corporeo, ma ha un effetto favorevole sul rapporto vita fianchi Per 1000 persone trattate con rosiglitazone per ~ 3 anni, si prevengono 144 casi di diabete tipo 2 con un aumento di ~ 4 casi di scompenso cardiaco DREAM Trial Investigators. Diabetologia. 2004;47:1519-27 42 I Glitazoni: effetti non ipoglicemizzanti ↓ i livelli di trigliceridi del 1010-20%, di acidi grassi liberi del 1010-15% ↑ i livelli di colesterolo HDL Effetto antiinfiammatorio: ↓ i livelli di alcuni marker di infiammazione di (PCR, ILIL6, PAIPAI-1) Effetto antiaterogeno: ↑ il rilascio di NO dall’endotelio ↓ l’espressione dei VCAMVCAM-1 (molecole di adesione dei leucociti nell’endotelio) 43 Effetti metabolici dei glitazonici Parametro Pioglitazone Rosiglitazone -1- 1.5% -1- 1.5% +3 Kg +3 Kg Colesterolo totale = +21 (18, 25) mg/ dl Colesterolo HDL +4,6 (3.6, 5.5) mg/ dl +2.7 (2.0, 3.4) mg/ dl Colesterolo LDL = +15 (13- 17) mg/ dl -40 (-53, -26) mg/ dl -1.1 (-14, 12) mg/ dl n/a Sist.: -0.7 (-2.6, 1.1) mm Hg Dias.:-0.8 (-1.8, 0.3) mm Hg Hb A1c Peso corporeo Trigliceridi Pressione art. Chiquette E Arch Intern Med. 2004;164: 2097- 104 44 Controindicazioni all’uso dei TZD e rischi correlati Recente infarto del miocardio Scompenso di cuore Edema maculare Fratture ossee ( donne) 45 PPARγ Ligands and Adipose Tissue Redistribution 46 Effetto di Piogliazone sulla distribuzione del peso corporeo 342± ±44* 350 Dopo Pioglitazone 45mg / 4 mesi 0.70 Grasso Area (cm (cm²) 300± ±44 0.65 300 0.59± ±0.08 0.60 0.55 250 0.50 0.44± ±0.06* 200 0.45 0.40 144± ±13 150 131± ±16† 0.35 100 *p<0.01 †p<0.05 0.75 0.30 Grasso sottocutaneo Grasso viscerale Ratio Rapporto grasso viscerale/sottocutaneo Prima di Pioglitazone 47 DeFronzo RA, et al. Diabetes 2000;49(suppl):A299 Associazioni tra i diversi AO con metformina 48 Sulfonilurea + Metformina Effetto sull’ HbA1c Variazioni medie HbA1c (%) 1 +0.2% 0 * * -1 † -2 * * Gliburide Metformina Metformina + Gliburide -0.4% -1.7% † † 13 17 † † 21 25 † -3 0 9 29 Settimane * P<0.01; † P<0.001, vs. glyburide monotherapy DeFronzo, et al. N Engl J Med. 1995;333:541-49. 49 Metformina + Repaglinide: effetto sull’ HbA1c 10 Media HbA1c (%) Metformina Repaglinide Repaglinide + metformina 9 – 0.3% – 0.4% 8 7 6 – 1.4% 0 1 3 Mesi Moses, et al. Diabetes Care. 1999;22:119-124 50 Rosiglitazone+ metformina: efficacia nel tempo Variazioni dell’HbA1c nel tempo3 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 2,5 anni 0 3 6 9 12 15 18 Mesi 21 24 27 30 Adattato da dati raggruppati: pazienti che hanno completato 30 mesi di studio (n=222); 4-8 mg di Rosiglitazone in aggiunta alla Metformina 1. Fonseca V, et al. JAMA 2000; 283: 1695-1702. 2. Jones TA, et al. Diabetes, Obesity and Metabolism 2003; 5: 163-170 3. Jariwala S, et al. Diabetic Medicine 2003; 20 (Suppl 2):105 and poster 51 Associazione Monotherapia Effetto stimato degli A.O. Sulfonylurea Metformin Pioglitazone Rosiglitazone Troglitazone Repaglinide Acarbose HbA1c 1.5% to 2% 1% to 2% 0.6% to 1.9% 0.7% to 1.8% 0.6% to 1.0% 0.8% to 1.7% 0.5% to 1.0% FBG (mg/dL) 50 to 60 50 to 60 55 to 60 55 to 60 20 to 40 30 to 40 20 to 30 Sulfonylurea + Metformin Sulfonylurea + Pioglitazone Sulfonylurea + Troglitazone Sulfonylurea + Acarbose Repaglinide + Metformin Pioglitazone + Metformin Rosiglitazone + Metformin ~1.7% ~1.2% ~0.9% to 1.8% ~1.3% ~1.4% ~0.7% ~0.8% ~65 ~50 ~40 - 60 ~40 ~40 ~40 ~50 DeFronzo, et al. N Engl J Med 1995;333:541-549; Horton, et al. Diabetes Care. 1998;21:1462-1469; Coniff, et al. Diabetes Care. 52 1995;18:817-824; Moses, et al. Diabetes Care 1999;22:119-124; Schneider, et al. Diabetes 1999; 48 (Suppl 1): A106; Egan, et al. Diabetes 1999; 48 (Suppl 1):A117. Fonseca, et al. Diabetes 1999:48 (Suppl 1):A100. Nuovi farmaci 53 Incretinomimetici e inibitori DPP-IV° 54 “Gut derived factors that increase Glucose stimulated insulin secretion” In – Cret – In Intestinal Secretion Insulin La Barre. 1930 Am J Physiol. 91: 649 Le incretine hanno un ruolo fisiologico importante ♦ Le incretine sono ormoni secreti dalle cellule endocrine intestinali in risposta all’assunzione di cibo ♦ Le incretine influenzano l’omeostasi glicemica tramite con un’azione multifattoriale che include la secrezione glucosio-dipendente della Insulina, soppressione della secrezione postprandiale del glucagone, e rallentamento dello svuotamento gastrico ♦ Le incretine sono state identificate quando si è scoperto che il glucosio somministrato per via orale stimolava la secrezione d’insulina molto più di quando lo stesso livello glicemico era ottenuto con infusione EV • Questo descrive il fenomeno chiamato “effetto incretinico” • L’effetto incretinico è responsabile per il 60% della secrezione totale d’insulina dopo un pasto Drucker DJ. Diabetes Care. 2003;26:2929-2940.; Perley MJ, Kipnis DM. J Clin Invest. 1967;46:1954-1962.; Nauck M, et al. Diabetologia. 1986;29:46-52. L’effetto incretinico: differente risposta al glucosio orale ed EV Glucosio orale Glucosio EV 2.0 11 C-peptide peptide (nmol/L) Glicemia (mmol/L) * 5.5 1.5 * * 1.0 * Effetto * incretinico * * 0.5 0.0 0 01 02 60 120 Tempo (min) 180 01 02 60 120 Tempo (min) Mean ± SE; N = 6; *P ≤.05; 01-02 = glucose infusion time. Nauck MA, et al. Incretin effects of increasing glucose loads in man calculated from venous insulin and C-peptide responses. J Clin Endocrinol Metab. 1986;63:492-498. Copyright 1986. The Endocrine Society. 180 Effetti del GLP-1 GLP-1 secreted upon the ingestion of food Promuove la sazietà e riduce l’appetito Alpha cellule: ↓ secrezione postprandiale di glucagone Beta cellule: aumenta la secrezione glucosio dipendente d’insulina Fegato: ↓ Glucagone riduce la produzione epatica di glucosio Stomaco: aiuta a regolare lo svuotamento gastrico Adapted from Flint A, et al. J Clin Invest. 1998;101:515-520.; Adapted from Larsson H, et al. Acta Physiol Scand. 1997;160:413-422.; Adapted from Nauck MA, et al. Diabetologia. 1996;39:1546-1553.; Adapted from Drucker DJ. Diabetes. 1998;47:159-169. 58 Meccanismo d’azione Stimolo della biosintesi e secrezione di insulina Basso rischio di ipoglicemia glucosio-dipendente Effetti a lungo termine sulla Inibizione del rilascio di glucagone glucosiodipendente Ritardo dello svuotamento funzionalità β-cellulare Riduzione ( exenatide) e mantenimento del peso corporeo( inibitori DPPIV) gastrico 59 GLP-1: azione sulle beta-cellule Miglioramento funzione beta cellule GLP-1 beta cellule pancreatiche • Stimola il rilascio di insulina glucosio-dipendente* • Promuove la biosintesi di insulina e stimola la trascrizione del gene dell’insulina ** • Migliora la risposta delle beta-cellule al glucosio** • Aumenta l’espressione di mRNA per la glucochinasi e per il Glut-2 Effetti sul turnover delle beta cellule • Promuove la proliferazione delle beta cellule*** • Riduce l’apoptosi delle beta cellule**,*** *Studi in pazienti con diabete tipo 2 **Studi In vitro. ***Studi In vitro e ex vivo in animali Quddusi S et al. Diabetes Care. 2003;26:791–798; Drucker DJ. Mol Endocrinol. 2003;17:161–171; Holz GG, Chepurny OG. Curr 60 Med Chem. 2003;10:2471–2483; Zhou J et al. Diabetes. 1999;48:2358–2366; Farilla L et al. Endocrinology. 2002;143:4397–4408; Tourrel C et al. Diabetes. 2001;50:1562–1570. Incretinomimetici Mimetico del GLPGLP-1(Exenatide) Numerosi studi in corso nei diabetici tipo 2 hanno documentato che questo farmaco: • aumenta sia la prima che la seconda fase della secrezione insulinica con un andamento simile a quello dei soggetti normali • produce una significativa riduzione della HbA1c • produce una progressiva riduzione del peso corporeo • riduce i livelli di glucosio a digiuno e postpost-prandiali • migliora la funzione betabeta-cellulare Indicazioni: non a target( HbA1c >7%) con terapia orale di associazione ( metformina , solfanilurea) 61 Inibitori del DPPIV: Sitagliptin e Vitagliptin* Riducono la degradazione del GLP1 aumentandone le concentazioni ematiche Si assumono per os Hanno effetto ipoglicemizzante Si associano alla metfomina/ glitazonici, quando HbA1c non a target ( > a7%) *in associazione anche alla solfanilurea 62 Management of Hyperglycemia in Type 2 Diabetes Mellitus: a Consensus Algorithm 63 ADA Position Statement, Diabetes Care, January 2008 64 Un uso più razionale degli AO: valutazione dei Fenotipi Iperglicemia a digiuno Iperglicemia postprandiale Obesità Normopeso 65 Fenotipo obeso con prevalente iperglicemia a digiuno: iniziare con metformina ( 1500-3000 mg die ); se non a target dopo 3 mesi ( HbA1c > 7% e prevalente iperglicemia a digiuno), aggiungere TZD; Se dopo tre mesi non a target aggiungere iniziare con incretinomimetici 66 Fenotipo magro Escludere diabete autoimmune a lento esordio ( LADA) con il dosaggio degli anticorpi anti GAD 67 Fenotipo con prevalente iperglicemia postprandiale iniziare con metformina se non a target dopo 3 mesi aggiungere repaglinide / acarbosio , o incretinomimetici 68 Conclusioni L’uso degli AO non sempre si accompagna al raggiungimento degli obiettivi glicemici in quanto : Il singolo farmaco non agisce contemporaneamente in modo efficace su tutti i meccanismi patogenetici Gli A.O., sia in mono che in politerapia, perdono efficacia nel tempo E’ auspicabile un trattamento con un forte razionale patogenetico in grado di opporsi alla naturale evoluzione del diabete di tipo 2 ( fenotipizzazione ) Sono disponibili attualmente farmaci potenzialmente in 69 grado di ridurre il declino beta cellulare 70 Conclusioni La storia naturale del diabete tipo 2 evolve verso il progressivo depauperamento della funzione beta cellulare Gli elementi patogenetici responsabili sono: l’insulino resistenza e il progressivo declino della funzione beta cellulare Al momento della diagnosi clinica si ha già una ridotta funzione beta cellulare 71