Storia della Medicina Collana diretta da Alessandro Porro – VII – Lo Scalone d’ingresso dell’Istituto Lombardo Il presente opuscolo è stato allestito in occasione della mostra aperta dal 3 luglio 2014 nelle seguenti istituzioni milanesi: Biblioteca Pinacoteca Ambrosiana; Civica Raccolta delle Stampe “A. Bertarelli” Biblioteca Nazionale Braidense; Istituto Lombardo – Accademia di Scienze e Lettere Alessandro Porro – Bruno Falconi Lorenzo Lorusso – Antonia Francesca Franchini GIOVANNI ANTONIO LORENZO FOSSATI E LE NEUROSCIENZE OTTOCENTESCHE ALL’ISTITUTO LOMBARDO Introduzione di Adele Robbiati Bianchi GAM Editrice GLI AUTORI Antonia Francesca Franchini, medico-chirurgo, ricercatore confermato di Storia della Medicina nell’Università degli Studi di Milano. Dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità. Lorenzo Lorusso, medico-chirurgo, dirigente medico nell’ U. O. di Neurologia dell’A. O. “Mellino Mellini” di Chiari (BS). Adele Robbiati Bianchi, Cancelliere dell’Istituto Lombardo – Accademia di Scienze e Lettere - Milano. Alessandro Porro, medico-chirurgo, professore associato di Storia della Medicina nell’Università degli Studi di Brescia. Dipartimento di Specialità Medico Chirurgiche, Scienze Radiologiche e Sanità Pubblica. Bruno Falconi, medico-chirurgo, ricercatore confermato di Storia della Medicina nell’Università degli Studi di Brescia. Dipartimento di Specialità Medico Chirurgiche, Scienze Radiologiche e Sanità Pubblica. Si ringrazia tutto il personale dell’Istituto Lombardo – Accademia di Scienze e Lettere, che ha preziosamente contribuito a che il presente lavoro sortisse felicemente. © 2014 GAM Editrice - Rudiano (Brescia) © Alessandro Porro, Bruno Falconi, Antonia Francesca Franchini, Lorenzo Lorusso, Adele Robbiati Bianchi. Proprietà letteraria e artistica riservate. Riproduzione anche parziale vietata. Progetto grafico e stampa: GAM di A. Mena & C. snc Rudiano (Brescia) [email protected] - www.gamonline.it tel. 030.716202 - fax 030.716514 Finito di stampare nel mese di Giugno 2014 ISBN 9788898288250 INTRODUZIONE Adele Robbiati Bianchi L’Istituto Lombardo fu creato nel 1797 da Napoleone Bonaparte a Bologna, sul modello dell’Institut de France, in seguito alla fondazione della Repubblica Cisalpina. Napoleone, divenuto Imperatore dei Francesi e Re d’Italia, nel 1810 diede all’Istituto il nuovo nome di Istituto Reale di Scienze, Lettere ed Arti e ne spostò la sede a Milano nel Palazzo di Brera, su richiesta di alcuni suoi membri, fra i quali si ricorda Antonio Scarpa (1752-1832). Dalle sue origini a tutt’oggi l’Istituto ha funzionato continuativamente, passando indenne attraverso la dominazione austriaca e venendo subito riconosciuto dal Regno sabaudo nel 1859. L’Istituto Lombardo vanta numerosi Premi Nobel fra i quali Giosuè Carducci ed Eugenio Montale, Camillo Golgi, Daniele Bovet, Giulio Natta, Linus Pauling, Renato Dulbecco, Carlo Rubbia, Karl Alexander Müller, Riccardo Giacconi e Sir John Bertrand Gurdon. La proficua attività di studio e di ricerca svolta dai membri dell’Istituto è documentata dalle note scientifiche presentate, discusse e pubblicate nelle Memorie e nei Rendiconti. L’Istituto possiede un patrimonio librario di 450.000 volumi e un prezioso archivio che raccoglie manoscritti e autografi di personaggi illustri, tra cui i carteggi e la completa collezione dei manoscritti di Alessandro Volta (1745-1827). Anche il Fondo fotografico, conservato nella documentazione dell’Archivio ed in forma di specifiche donazioni, è assai rilevante e di interesse per svariate discipline sia di ambito umanistico, che di ambito scientifico. L’Istituto è ospitato nel Palazzo Landriani, uno fra i pochi esempi milanesi di edifici privati cinquecenteschi, anche se la forma nella quale si presenta oggi è in gran parte frutto di interventi posteriori, da quelli seicenteschi fino ai restauri di fine Ottocento. Tra i suoi abitanti illustri, alla metà dell’Ottocento risulta Beatrice Melzi, che ispirò a Ippolito Nievo (1831-1861) la figura della Pisana nelle Confessioni di un Italiano. Il prezioso materiale d’archivio, soprattutto quello relativo al Premio Fossati, messo a concorso dall’Amministrazione comunale di Milano, ma gestito per la parte scientifica dall’Istituto, consente di ricostruire l’evoluzione delle neuroscienze a partire dalla seconda metà dell’Ottocento. Poiché è in programma lo studio analitico dei materiali relativi al Premio Fossati, se ne sottolineano in quest’occasione taluni aspetti. 5 Il manifesto che indice il Premio Fossati 6 GIOVANNI ANTONIO LORENZO FOSSATI E L’ISTITUTO LOMBARDO: UN PATRIMONIO DA VALORIZZARE Alessandro Porro, Antonia Francesca Franchini Premessa I materiali concernenti quelle discipline che oggi definiremmo con il termine di neuroscienze, espressione della multiforme attività dell’Istituto Lombardo, documentano l’evoluzione di questa branca scientifica (intesa nel suo più ampio termine) soprattutto a partire dalla metà del secolo XIX. Si tratta di documentazione che si riferisce sia a studi pubblicati sui volumi dell’Istituto, sia a ricerche originali presentate per il conseguimento del Premio Fossati (o di altri premi organizzati o gestiti dall’Istituto). E’ quindi possibile valutare l’apporto dato dagli studiosi italiani all’evoluzione delle neuroscienze lungo un periodo di tempo, che va dagli anni Settanta dell’Ottocento agli anni Sessanta del Novecento, quando il Premio non fu più bandito, essendosi il capitale pressoché annullato dal mutato valore della lira. Giovanni Antonio Lorenzo Fossati e il Premio da lui disposto Il Premio Fossati era destinato, nella volontà del suo istitutore, Giovanni Antonio Lorenzo Fossati (1786-1874), alla diffusione degli studi frenologici ed a quelli di anatomia, fisiologia e patologia del sistema nervoso. Dopo un’iniziale carriera presso l’Ospedale Maggiore di Milano, Fossati si era trasferito a Parigi, divenendo l’allievo ed il propugnatore delle idee frenologiche di Franz Joseph Gall (1758-1828) e Johann Christoph (o Gaspard) Spurzheim (1776-1832), per tornare poi in tarda età a Milano. Oltre alla documentazione amministrativa (determinazione dei temi a concorso, nomina delle Commissioni, relazioni e giudizi, corrispondenza relativa ai vincitori del premio) sono quasi sempre disponibili i manoscritti e pressoché sempre le relative opere a stampa: esse, in caso di conseguimento del premio Fossati, dovevano essere consegnate, in triplice copia, all’Istituto Lombardo, alla Biblioteca dell’Ospedale Maggiore, ed a quella del Civico Museo di Storia Naturale. In questo modo, tutte le principali istituzioni scientifiche cittadine potevano godere dei risultati degli studi premiati dalla munificenza di Fossati e di quelli istituzionalmente presentati all’Istituto Lombardo. 7 Lussana F., Delle funzioni dei lobi anteriori del cervello umano, tenuto particolare conto delle opinioni dei moderni sull’origine e sulla sede della parola, Milano, Rechiedei, 1879, (tavola del manoscritto originale). 8 NEUROSCIENZE OTTOCENTESCHE ALL’ISTITUTO LOMBARDO Alessandro Porro, Bruno Falconi, Lorenzo Lorusso, Antonia Francesca Franchini Neuroanatomia di metà Ottocento La documentazione dell’Istituto concernente quelle discipline che oggi possono essere ricomprese sotto la definizione di neuroscienze è numerosa e di vario genere: si prescinde, nella presente occasione, dal patrimonio librario, ma in esso sono abbondantemente presenti i volumi che trattano tutti gli aspetti neuroscientifici, antichi e moderni. Tuttavia, dovendo trattare, almeno in gran parte, del premio Fossati si deve ricordare che nella documentazione specifica è presente anche materiale librario. Il punto di riferimento dal quale partire, come già accennato, può essere arretrato alla metà dell’Ottocento. Il primo ed importante riferimento non può che andare alla figura di Bartolomeo Panizza (1785-1867), anatomico dell’Università di Pavia e Membro dell’Istituto, ed ai suoi studi (1855) nei quali annunciava la scoperta dell’area occipitale visiva. In quegli stessi anni devono essere ricordati i lavori di Andrea Verga (1811-1895) sulla struttura dei ventricoli cerebrali e sulla prima descrizione della patologia acromegalica. Si tratta di studi e di lavori che pongono l’ambiente accademico milanese (all’epoca rappresentato al più alto grado dall’Istituto Lombardo) al centro dell’evoluzione neuroscientifica, non solo per quanto concerne l’anatomia e la fisiologia, ma anche per quanto concerne la casistica clinica, fornita prevalentemente dall’Ospedale Maggiore. Il primo conferimento del Premio Fossati (1878) Esso fu appannaggio di Filippo Lussana (1820-1897) medico bergamasco, che aveva già alle spalle ed avrebbe concluso una luminosa carriera sulla cattedra di fisiologia dell’Università di Padova e nei ranghi accademici dell’Istituto Veneto. Il tema assegnato era il seguente: Delle funzioni dei lobi anteriori del cervello, tenuto particolar conto delle opinioni dei moderni sull’origine e la sede della parola. Il lavoro premiato era ampio, ben strutturato, fornito di solide osservazioni anatomiche, di fisiologia sperimentale, nonché di ampia casistica clinica. Lussana si era infatti dedicato all’argomento da diversi decenni, anticipando le più moderne visioni sul ruolo dei lobi frontali (e come vedremo, delle localizzazioni cerebrali). 9 Tenchini L., Contributo alla storia dei progressi dell’anatomia e della fisiologia del cervello nel secolo corrente con particolare riguardo alla dottrina di Gall (dalle ultime pubblicazioni di Gall al 1870), Napoli-Roma, Detken, 1880. La tavola fa parte di una serie di illustrazioni, di mano di Tenchini, allegate al manoscritto originale, ma non presenti nell’opera a stampa. 10 Dalla frenologia alle localizzazioni cerebrali La documentazione disponibile consente di valutare l’evoluzione delle teorie intorno alle localizzazioni cerebrali, a partire dalle posizioni di Gall sulla frenologia sostenute da Filippo Lussana, per giungere alle più moderne vedute di Luigi Luciani (1840-1919) e Giuseppe Seppilli (1851-1939). Argomenti frenologici compaiono come materia premiata dalla Fondazione Fossati una sola volta, con un lavoro di Lorenzo Tenchini (1852-1906), anatomico di scuola pavese. In tale lavoro, l’autore prospettava un resoconto analitico dell’evoluzione delle dottrine neuroscientifiche successivamente alla morte di Gall. Il ruolo delle dottrine frenologiche, nella genesi delle moderne teorie sulle localizzazioni cerebrali, ed in particolare il ruolo giocato da una serie di medici lombardi e veneti verso la metà del secolo XIX merita di essere rivalutato e sottolineato. Essi precedono di almeno un decennio le più famose osservazioni di Paul Broca (1824-1880). I ricercatori erano tutti allievi di Panizza: un filo conduttore lega quindi gli esponenti lombardi (e anche veneti) che si occuparono del tema per buona parte dell’Ottocento. Cesare Lombroso: allievi e avversari Non mancarono gli allievi (come il già citato Tenchini) di Cesare Lombroso (18351909) e lui stesso fu membro dell’Istituto Lombardo; si possono ricordare lavori presentati all’Istituto in tema di pellagra e antropologia criminale. L’importanza di questa patologia per l’ambito neuropsichiatrico era al tempo evidente, giacché la gran parte dei ricoverati nelle strutture manicomiali erano affetti da tale malattia. La documentazione originale presente si riferisce a lavori lombrosiani di argomento pellagrologico. Sono da ricordare anche gli apporti di Lombroso in tema di antropologia criminale: fra le sue memorie presentate all’Istituto non mancarono quelle di craniologia. Fra coloro che avversarono le idee lombrosiane, soprattutto in campo pellagrologico, deve annoverarsi il già citato Lussana. Egli ancor giovane aveva conseguito un altro premio dell’Istituto Lombardo, quello della Fondazione Cagnola, per i suoi studi sulla pellagra, condotti in collaborazione con il collega Carlo Frua (1810-1879). Essi avevano correttamente, per i tempi, stabilito che la patologia pellagrosa non doveva essere correlata all’assunzione di tossine provenienti dal mais guasto, come sostanzialmente sosteneva Lombroso, ma a carenze alimentari. 11 Golgi C., Sulla fina anatomia degli organi centrali del sistema nervoso, Milano, Hoepli, 1886. Tav. 16. Frammento di sezione verticale del grande piede di Hippocampo dell’uomo. 12 Camillo Golgi e i suoi allievi Del Premio Nobel Camillo Golgi (1843-1926) si ricordano gli studi sulla “fina” anatomia degli organi centrali del sistema nervoso, nei quali egli riscrive gran parte dell’anatomia del sistema nervoso centrale usando la sua rivoluzionaria “reazione nera”. Si tratta in parte di documentazione ben nota e già pubblicata, ma la sua importanza per l’evoluzione della neuroanatomia è tale, da non poter mancare in una trattazione dedicata alle neuroscienze. Di sicuro interesse sono anche i lavori del suo allievo Vittorio Marchi (1851-1908), che ideò una modificazione del metodo di colorazione di Golgi. Il metodo di Marchi, che colora elettivamente le guaine mieliniche dei nervi, è tuttora di grande importanza ed applicazione. Negli anni, possiamo notare, fra i temi assegnati per il Premio Fossati, la presenza di argomenti propri delle ricerche golgiane. Tematiche di fine secolo Verso la fine del secolo XIX, compaiono tematiche che approfondiscono i rapporti fra sistema nervoso centrale e periferico, così come nuovi approfondimenti in tema di localizzazione cerebrale. Così, possiamo segnalare gli studi di Giovanni Mingazzini (1859-1929) aventi a tema i nuclei di origine dei nervi. Si tratta di un tema che aveva diviso gli anatomisti fin dai tempi più remoti; solo con i nuovi metodi di colorazione potevano riconoscersi tali origini. Si segnalano inoltre gli studi di Casimiro Mondino (1859-1924) concernenti i centri nervosi. Un caso particolare Un caso particolare di documentazione conservata nei faldoni del premio Fossati è quello relativo ad una memoria di Angelo Ruffini (1864-1929), avente ad oggetto i corpuscoli che da lui prendono il nome, terminazioni nervose periferiche. Poiché alla memoria non fu conferito il Premio Fossati, essa è rimasta “nascosta” fra le carte d’archivio e potrebbe rappresentare una fase preliminare di parte dei suoi studi. La neurofisiologia Un altro particolare cenno meritano gli studi di Angelo Mosso (1846-1910) sulla termometria cerebrale. L’opera del fisiologo dell’Università di Torino per lo sviluppo delle discipline fisiologiche (con l’elaborazione di strumenti quali l’ergografo, lo pneumografo, lo sfigmomanometro) e di quelle psicologiche sperimentali è di grande rilievo, e lo pone fra i maggiori scienziati del suo tempo. Egli fu anche un importante propagatore all’estero dei risultati scientifici italiani. Gli sviluppi degli studi di termometria cerebrale presentati all’Istituto Lombardo, non solo rappresentavano un tema di stringente attualità, ma furono oggetto della Croonian Lecture della Royal Society di Londra del 1892, unica assegnata al tempo ad un italiano. 13 Mosso A., “Les phénomènes psychiques et la température du cerveau”, Philosophical transactions of the Royal Society of London, 183, 1892, pp. 209309. 14 Bibliografia Si segnalano alcuni riferimenti bibliografici utili per un approfondimento dei temi trattati: Lussana F., Delle funzioni dei lobi anteriori del cervello umano, tenuto particolare conto delle opinioni dei moderni sull’origine e sulla sede della parola, Milano, Rechiedei, 1879. Tenchini L., Contributo alla storia dei progressi dell’anatomia e della fisiologia del cervello nel secolo corrente con particolare riguardo alla dottrina di Gall (dalle ultime pubblicazioni di Gall al 1870), Napoli-Roma, Detken, 1880. Golgi C., Sulla fina anatomia degli organi centrali del sistema nervoso, Milano, Hoepli, 1886. Mosso A., “Les phénomènes psychiques et la température du cerveau”, Philosophical transactions of the Royal Society of London, 183, 1892, pp. 209-309. Mazzarello P., La medicina e le discipline affini nelle pubblicazioni dell’istituto Lombardo, in: E. Gatti, A. Bianchi Robbiati (a cura di), L’istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere (secoli XIX-XX), vol II, Storia della classe di scienze matematiche e naturali, Milano, Motta, 2009, pp. 565-670. Aminoff M. J., Boller F., Swaab D. F. (Eds.), History of Neurology, Amsterdam, Elsevier, 2010. Mazzarello P., Golgi. A biography of the founder of modern neuroscience, New York, Oxford University Press, 2010. Lorusso L., Cristini C., Falconi B., Porro A., Franchini A. F., “Angelo Mosso’s Legacy and his Laboratory: From Physiology to Psychophysiology”, Journal of the History of the Neurosciences, vol. 19, 2010, pp. 48-49. Lorusso L., Bravi Giulio O., Buzzetti S., Porro A., “Filippo Lussana (1820-1897): from medical practitioner to Neuroscience”, Neurological Sciences, 33, (3), 2012, pp. 703-708. 15 SUMMARY INTRODUZIONE Adele Robbiati Bianchi The Istituto Lombardo was founded in 1797 by Napoleon Bonaparte in Bologna, having the same aims as those established for the Institut de France. When Napoleon became Emperor of France and King of Italy in 1810, he gave the Institute’s new name of Royal Institute of Sciences, Letters and Fine Arts, moving the seat to Palazzo di Brera in Milan. From its origin the Institute has continued to operate uninterruptedly, through the Austrian domination and being immediately recognized by King Vittorio Emanuele II in 1859. Several Nobel Prize winners were or are members of the Institute: Giosuè Carducci and Eugenio Montale, Camillo Golgi, Daniele Bovet, Giulio Natta, Linus Pauling, Renato Dulbecco, Carlo Rubbia, Karl Alexander Müller, Riccardo Giacconi and Sir John Bertrand Gurdon. The activities of study and scientific research are well documented through the Institute’s publications. The Institute owns a library (450.000 volumes), a precious archive containing manuscripts and autographs of eminent authors, letters and the complete collection of Alessandro Volta’s autographs. GIOVANNI ANTONIO LORENZO FOSSATI E L’ISTITUTO LOMBARDO: UN PATRIMONIO DA VALORIZZARE Alessandro Porro – Antonia Francesca Franchini Giovanni Antonio Lorenzo Fossati (1786-1874), physician at Ospedale Maggiore (Main Hospital) in Milan, decided to reach Paris in the Twenties, and there he became Gall’s assistant and the main promoter of phrenology. He tried to introduce phrenology in Italy, without success. Fossati then returned to Milan, and in 1872 he subsidized a Prize, devoted to the development of phrenology and of studies about anatomy, physiology and pathology of nervous system. NEUROSCIENZE OTTOCENTESCHE ALL’ISTITUTO LOMBARDO Alessandro Porro – Bruno Falconi – Lorenzo Lorusso – Antonia Francesca Franchini The materials document the evolution of Neurology, from the mid-nineteenth century. It refers both to studies published by the Istituto and to original research submitted for the achievement of the Premio Fossati, the award destined to studies of phrenology, anatomy, physiology and pathology of the central and peripheral nervous system. Of particular note Camillo Golgi’s studies on the “fine” anatomy of the nervous system central organs and Angelo Mosso’s study on the cerebral thermometry. This last issue was the only Croonian Lecture at the time assigned to an Italian scholar. 16