Cineforum G. Verdi – Breganze www.cineverdi.it Miele CAST TECNICO ARTISTICO Regia Valeria Golino Sceneggiatura Francesca Marciano Fotografia Gergely Pohárnok Montaggio Giogiò Franchini Produttore R. Scamarcio, Buena Onda Scenografia Paolo Bonfini Distribuzione Bim distribuzione Paese ITA 2013 Durata 96’ PERSONAGGI E INTERPRETI Irene Jasmine Trinca Sig. Grimaldi Carlo Cecchi Stefano VinicioMarchioni Clelia Iana Forte Rocco Libero De Rienzo Filippo Roberto De Francesco "E' sicura di volerlo fare? Vuole ripensarci? No, non proverà dolore; non ci vorranno più di due minuti..." Con Miele, Valeria Golino esordisce alla regia del suo primo lungometraggio. Conosciuta ed apprezzata come attrice, in Italia e soprattutto all'estero, la Golino sceglie di passare dall'altra parte della macchina da presa con un film che affronta una tematica etica e sociale tra le più controverse: l'eutanasia o meglio, il suicidio assistito. Tratto dal romanzo "A nome tuo", la pellicola ha come protagonista Miele, nome in codice di Irene, una giovane donna che ha scelto come professione di aiutare i malati terminali, ponendo fine alle loro sofferenze. E' un lavoro, ma Miele lo 39° anno 7° film svolge soprattutto spinta dalla sua empatia, dal sentimento di pietà che sente per le persone che incontra, dal rispetto che nutre per il dolore, in generale. Lo esercita con molto scrupolo, con riti sistematici ed apparente distacco. Questa ritualità è la maschera e la forza di cui Miele si veste per riuscire a portare a termine il volere dei suoi "clienti”. Tutto questo vivere a stretto contatto con la morte la porta però a pesanti pressioni emotive, dalle quali tenta di reagire cercando nella sua sfera personale esperienze che facciano, letteralmente, battere il cuore e sentire viva. Così stringe fugaci relazioni, si sfianca con faticosi allenamenti, si abbandona all'ascolto di musica a tutto volume. Un'iperattività con cui Miele cerca in realtà di celare in qualche parte della sua anima i dubbi e le domande che crescono dentro di lei. Perplessità che emergono irreversibilmente dopo l'incontro con l'ingegner Grimaldi. Egli è diverso dalle persone che normalmente chiedono l'aiuto di Miele. Non è come il giovane ragazzo infermo a causa della SLA. Non è neanche la donna, malata terminale di cancro. Grimaldi è un uomo vecchio e depresso, senza più stimolo o desiderio ed incapace di tollerare la noia Miele che riempie la sua esistenza. Una persona che ritiene un suo diritto decidere di porre fine alla sua storia, quando e come vuole lui. Questa visione della vita, molto diversa da quella con cui si è misurata fino a quel momento, scuote fortemente Irene. Ma la attira anche, al punto di cercare e rincorrere quest'uomo, per parlare e fargli cambiare idea. Un modo forse per trovare una giustificazione al suo modo di agire, una conferma su se stessa. Questo confronto, invece di tranquillizzarla, mette pian piano in discussione i suoi principi e fa lentamente crollare il muro di sicurezze e convinzioni su cui aveva costruito gran parte della sua esistenza. Grazie a questa relazione inizia un percorso attraverso il quale avrà modo di risvegliare una consapevolezza nuova. Diretto con uno stile sobrio e raffinato, Miele riesce a sviluppare una problematica sociale, attraverso il racconto di una storia privata. In maniera non scontata, senza alcuna presa di posizione ideologica, senza mai schierarsi, senza la pretesa di dare risposte, affronta il discusso tema della morte assistita. Valeria Golino racconta per immagini, con simboli ed allusioni la “Morte”, soggetto che non è mai 13 - 14 - 15 – 16 novembre 2013 ostentato in modo evidente, ma la cui presenza aleggia costante per l'intera durata del film. La cinematografia dell'ultimo anno ha spesso raccontato, con modi e obiettivi diversi, il tema dell'eutanasia (vanno citati ad esempio Bella Addormentata ed Amour, visti durante la scorsa rassegna). Solo coincidenze nella scelta dei soggetti, ma verosimilmente va riconosciuto che il cinema svolge l’importante ruolo di dare voce ai pensieri comuni, aiutando a svelare ed affrontare tematiche che sono frutto dei tempi che viviamo. "L'argomento è un tabù più per le istituzioni e la politica che per le persone, spesso costrette a vivere questi dilemmi", afferma la regista durante la conferenza stampa. Miele, al contrario della dolcezza ispirata dal titolo, sa essere un film severo e duro. Chi guarda non può fare a meno di intraprendere lo stesso percorso di Miele, una Jasmine Trinca davvero convincente ed intensa in questo ruolo, e ad essere smosso, quanto meno, dalle stesse sue domande. Come ci poniamo nei confronti del dolore? Quanto siamo segnati nel vedere e vivere la sofferenza delle persone che ci sono vicine? Bisogna essere malati terminali per avere il diritto di scegliere? Giovanna Bassan [email protected] Cineforum G. Verdi – Breganze www.cineverdi.it LA REGISTA 39° anno 7° film Miele L’ATTRICE 13 - 14 - 15 – 16 novembre 2013 La locandina ll film della prossima settimana Miele The impossible di Juan Antonio Bayona durata 114’ NOME: Valeria Golino DATA DI NASCITA: 22/10/1966 LUOGO DI NASCITA: Napoli (2013) Miele Colonna sonora "Non volevo una musica di accompagnamento, ma una musica che arrivasse direttamente da dentro il film. Il trucco è stato quella di farla ascoltare dai protagonisti: la canzone che scelgono di mettere i malati mentre muoiono, quelle nell' Ipod di Miele, quelle della radio dall'ingegnere. Non volevo commentare dal di fuori quello che accade dentro al film: non volevo , attraverso la musica indurre lo spettatore a commuoversi. Questo mi ha inoltre permesso di rendere lo sfondo musicale più eterogeneo. Poi, nello specifico, le canzoni scelte sono brani che mi piacciono, che ho scoperto grazie a Riccardo o a degli amici. Come "Io sono il vento", eseguita da Marino Marini: me l'ha fatto ascoltare il marito di una delle mie sceneggiatrici[...]" Valeria Golino NOME: Jasmine Trinca DATA DI NASCITA: 24/04/1981 LUOGO DI NASCITA: Roma (2013) Un giorno devi andare (2013) Miele (2011) L'apollonide (2009) Il grande sogno (2006) Piano, solo (2005) Il Caimano (2004) Romanzo criminale (2004) Manuale d'amore (2001) La stanza del figlio Curiosità • domenica 17 novembre ore 20.45 ingresso libero • Il film è stato coprodotto daBuena Onda, fondata da Riccardo Scamarcio, compagno nella vita della regista Valeria Golino • Presentato nella prestigiosa sezione “Un Certain Regard” al Festival di Cannes, Miele ha avuto un’ottima accoglienza dal pubblico francese e ricevuto una menzione speciale dalla giuria vii festival alto vicentino rassegna internazionale di cortometraggi Miele è liberamente ispirato al libro di Mauro Covacich "A nome tuo", romanzo che inizialmente è stato scritto con lo pseudonimo Angela Del Fabbro e intitolato “Vi perdono”, edito da Einaudi. Natale 2004. Maria e Henry si trovano in vacanza assieme ai tre figli nelle paradisiache spiagge delle Thailandia. Mentre si riprendono ai bordi della piscina dalla notte di festeggiamenti appena trascorsa, la famiglia è costretta a fare i conti con lo tsunami, una montagna d’acqua che invade ogni cosa trascinando via tutto ciò che incontra. Durante la loro lotta per la sopravvivenza si accorgeranno di come la popolazione locale, nonostante il dolore e la disperazione, abbia conservato il coraggio, la gentilezza e la compassione che da sempre la caratterizza. Con una bella prova di regia The impossible alterna virtuosismi di macchina da presa con immagini di grande effetto, per poi penetrare nell’animo di un piccolo gruppo di umanità che resiste a qualcosa di enorme, ineluttabile e potente. L’opera di Bayona, senza forzare alcuna situazione, ti porta nel cinema vero fatto di suspance e sentimenti. Film precedenti • Vita di Pi • Il grande Gatsby • La città ideale • Lincoln • Il lato positivo • Il figlio dell’altra • Flight Media voto 4,09 3,72 2,89 4,16 4,02 4,40 4,16