Il mio ringraziamento alla Finaval
per esser stata lo specchio
dei miei tanti anni
di teoria.
GRAZIE
PREFAZIONE
Nel mio lavoro ho affrontato la transizione dai Principi Contabili Nazionali ai
Principi Contabili Internazionali eseguita dalla società Finaval Spa per la
redazione del bilancio consolidato del 31/12/2006 in prospettiva ed in occasione
della quotazione al mercato Telematico della Borsa Italiana. La trattazione del
caso si articola nelle seguenti argomentazioni,distinguibili in cinque parti
sviluppate nel seguente modo:
1) Breve Introduzione tesa a racchiudere ed inquadrare il Soggetto,oggetto
di
analisi,in
dell’azienda;il
tre
differenti
presente,”Il
momenti:il
Timoniere:Giovanni
passato,”la
Fagioli”;il
storia”
futuro,”La
Mission”,la direzione che sulla scia del passato la società sta seguendo.
2) Il Primo Capitolo è dedicato a fotografare il contesto e le vesti nella
quale il Soggetto,Finaval Spa,è attivo ormai da diversi anni. Partendo
dalle
più
generali
delineare,all’interno
nozioni
del
ed
informazioni
gigantesco
mercato
sullo
del
Shipping,mira
trasporto
a
marittimo
internazionale,il confine entro la quale Finaval Spa opera. In sostanza
viene
descritto
Management
per
dell’attività
il
suo
mercato
affrontarlo
caratteristica
di
e
riferimento,i
mezzi
l’organizzazione
che
presiede
il
prescelti
della
continuo
dal
gestione
operare
della
società.
3) Il secondo capitolo,introduttivo ai due differenti modelli,ITA – GAAP e
IAS
–
IFRS,delinea
per
entrambe:
i
soggetti
predisposti
alla
loro
gestione,i principi generali,i principi di redazione e gli schemi che li
supportano.
In
particolare
per
quanto
riguarda
il
modello
IAS/IFRS
vengono descritte le motivazioni e le cause che hanno spinto i soggetti
interessati alla loro creazione e l’iter burocratico seguito.
2
4) Il terzo ed ultimo capitolo è il cuore dell’argomento da me affrontato:
la
transizione
analizzato
le
agli
IAS
rettifiche
/IFRS.
e
le
In
queste
riclassifiche
pagine
che
ho
la
descritto
Finaval
Spa
ed
ha
eseguito sui bilanci redatti all’apertura ed alla chiusura dell’esercizio
2005,considerato
“anno
ponte”,per
uniformarsi
alle
disposizioni
CEE,obbligatorie per le società quotate in borsa. Le singole operazioni
sono
affrontate
prima
da
un
punto
di
vista
teorico,evidenziando
le
considerazioni e valutazioni che sono alla base della voce rettificata o
riclassificata;ed
in
un
secondo
momento
mostrate
nella
pratica
illustrando la scrittura contabile necessaria per registrare le voci in
conformità ai Principi Contabili Internazionali.
5) Considerazioni
sulle
motivazioni
che
hanno
spinto
la
Finaval
Spa
all’adozione dei Principi Contabili Internazionali,le novità introdotte
dal nuovo modello ideato per una maggiore omologazione dei bilanci delle
società
quotate
nel
mercato
finanziario,dettate
dall’esigenza
di
una
maggiore trasparenza delle informazioni per gli investitori ed infine i
maggiori effetti subiti dai dati esposti nei bilanci chiusi al 2004,2005
e 2006 secondo i Principi Contabili Nazionali.
3
INTRODUZIONE
Oporto,21 aprile 1710
“... dopo tre giorni di navigazione, la bonaccia raggiunse la nave in pieno oceano. Un deserto liquido che alterò i sensi di tutti,
passeggeri ed equipaggio. Dopo due giorni, storditi dall'assenza di vento, cercavamo di decifrare i segni del blu sotto e sopra di noi;
come si dice: quando c'è bonaccia tutti sono nocchieri. Solo un uomo, scuro, mai ridente, taciturno osservava. Il sesto giorno però
sorrise; ricordo di aver pensato con alterigia a quel velato sarcasmo. Non immaginavo che sarebbe stata tempesta: furiosa, piena di
tutti i venti che erano stati lontani da noi in quei giorni. Scoprii allora chi era quell'uomo oscuro: il timoniere. Infatti era al governo
della nave, al fianco del capitano; nel suo sguardo, intenso, si perdevano i fulmini della tempesta. Egli la conduceva con lievi
manovre tra quelle ondate che a noi passeggeri sembravano tutte insuperabili. Così in questo viaggio ho compreso che ci sono uomini
che appaiono comuni ma che possiedono se stessi; il timoniere era due personalità: passeggero sì, ma l’altra solo sua: era il timoniere.
Vorrei essere quel timoniere: egli appartiene alle persone con cui vive, sia a lui stesso nell’avversa sorte...”
LA STORIA
Le origini della società risalgono al 30/11/1981 quando sottoforma di SRL nasce
GESCO SRL,3 anni dopo avviene la trasformazione in SPA con la denominazione
FINAVAL
SPA,la
quale
si
specializza
nel
trasporto
via
mare
di
prodotti
petroliferi e chimici,procedendo all’allestimento di navi chimiciere. Sin da
subito si distingue per la sua attenzione alla tutela ambientale conseguendo le
certificazioni
ISO
9002
e
ISO
14001,in
particolare
è
la
prima
società
armatoriale a far transitare sui nostri mari una nave a doppio scafo,l’Isola
Blu. Dal ’97 al 2000 rafforza la sua posizione nel settore chimiciero attraverso
l’acquisto di 7 navi e costituisce la Novamar International S.ca.r.l. con il
Gruppo Marnavi di Napoli. Nel 2001 la Famiglia Fagioli assume il controllo
totalitario della società ed avvia un processo di riorganizzazione societaria
4
improntata
sull’abbandono
del
settore
chimiciero,caratterizzato
da
una
situazione di oligopolio dove poche grandi Shipping Companies coprono l’intera
filiera logistica,e sull’ingresso nel segmento del trasporto di petrolio greggio
attraverso una joint venture con la Vitol S.A.,società di diritto svizzero
esperta nel settore del commercio di petrolio via mare. L’operazione consiste
nell’acquisto di due navi tipo “Aframax”,la Black e la Bering Sea,sulla quale
condividono profitti e perdite. Nel 2004 Giovanni Fagioli rileva dalla famiglia
il
controllo
sulla
Finaval
Holding
e
diventa
titolare
dell’intero
capitale
sociale di Finaval.Al termine dello stesso anno porta a compimento il progetto
graduale
di
abbandono
del
settore
chemicals
e
attraverso
l’acquisto
della
società Fingas srl attiva nel trasporto di sostanze gassose tramite l’utilizzo
di 8 navi(6 di proprietà e 2 a noleggio),7 delle quali vengono cedute con
contratti di noleggio a remunerazione fissa,scelta dettata dall’attenuazione dei
rischi commerciali,alla società Polimeri Europa srl facente capo al gruppo Eni.
Nel 2005 Finaval rinnova la propria flotta petroliera acquistando due unità
navali
di
tipo
Aframax
su
commissione
ai
cantieri
coreani
Samsung
Heavy
Industries. Nel corso dello stesso anno rileva l’intero capitale della società
madeirana
Glencove
Corporation
XCIII,successivamente
ridenominata
Energetica
LDA,al fine di estendere la propria attività su navi non battenti bandiera
italiana.
L’anno
seguente
viene
sottoscritto
su
quest’ultima
un
aumento
di
capitale mirato ad un adeguamento dell’assetto patrimoniale affinché Energetica
LDA,in collaborazione con il gruppo amatoriale greco Ancora Shipping Act,possa
costituire
una
società
di
diritto
maltese
la
Naftilos
A.
Marine
Ltd,con
l’acquisto di una nave di tipo “Product”,la M/T Naftilos. Al fine di ultimare
l’integrazione verticale nel settore Product e per ampliare l’offerta di servizi
ai propri clienti lungo la filiera produttiva dei prodotti petroliferi,Finaval
valuta l’ingresso nel trasporto marittimo a corto raggio aprendo le trattative
con
la
società
Cabotaggi
spa,per
costituire
con
quest’ultima
una
terza
società,la Cabofin srl, attiva nella gestione operativa e commerciale di unità
navali del tipo “Small Range” per soddisfare la richiesta delle Oil Companies
nelle operazioni di ridistribuzione dei prodotti lungo il bacino Mediterraneo.
Nel 2007 opta per la dismissione delle navi di proprietà nel settore gasiero,
5
mantenendo fino a termine contratto il noleggio a scafo nudo sulle due navi,Gas
Ice e Gas Artic. La storia segue il solco tracciato negli ultimi anni,con il
concentramento dei propri sforzi finanziari sul settore Crude Oil e Product. Al
2008 la flotta in acqua di Finaval si compone di 20 navi di cui 6 tutte di
proprietà nel segmento Crude,13 nel segmento Product,di cui 8 di proprietà e 5 a
noleggio ed una nel settore LPG a noleggio fino a scadenza contratto.
LA MISSION
Il gruppo Finaval ha come visione strategica il consolidamento della propria
presenza
sul
mercato
e
si
pone
l’ambizione
di
diventare
uno
dei
player
principali della logistica “energetica” europea. La missione è quella di creare
una
organizzazione
forte
aspettative,attraverso
shipping
dei
prodotti
una
in
lunga
grado
e
petroliferi
di
fornire
consolidata
e
servizi
tradizione
petrolchimici,con
superiori
alle
nell’ambito
dello
solide
relazioni
e
partnership con alcune delle più importanti società internazionali del settore.
L’obiettivo,creare nuovo valore in grado di soddisfare le attese di tutti coloro
che hanno interessi verso il gruppo,ha come basi i seguenti fondamentali valori:
-
una organizzazione coesa,
-
l’entusiasmo dei clienti,
-
il miglioramento continuo,
-
la comunicazione,
-
il patto sociale con tutti i collaboratori
-
l’innovazione.
Ciò si realizza mediante il continuo miglioramento della posizione di costo e
della qualità dei prodotti e dei servizi offerti per i propri clienti,nonché
6
mediante l’attenzione per le esigenze dei dipendenti e per il perseguimento
di un modello di crescita sostenibile anche con l’attenta valutazione degli
impatti
ambientali
delle
proprie
attività
e
lo
sviluppo
di
nuove
e
più
efficienti tecnologie. Insomma il perseguimento degli obiettivi da parte di
Finaval può essere paragonato alla figura del timoniere,colui che conduce la
nave nella giusta rotta,capace di percorrere il tratto di mare che separa
dalla
meta
nelle
migliori
condizioni
di
sicurezza
e
nel
minor
tempo
possibile. Avere il controllo della posizione della nave sia quando si naviga
nei pressi della costa;sia in mare aperto in un ambiente meno conosciuto,dove
è indispensabile l’utilizzo di particolari strumenti.
7
CAPITOLO 1
FINAVAL
S.P.A.
IL TRASPORTO MARITTIMO
Per trasporto marittimo s’intende tutto quell’insieme di uomini,strumenti,idee e
tecniche che consentono il trasporto di persone e merci sul mare per mezzo di
navi. Il trasporto marittimo è un operazione complessa nella quale la parte
relativa all’effettivo spostamento di persone e merci non può sussistere senza
tener
conto
delle
operazioni
di
imbarco
e
di
sbarco,che
contribuiscono
a
determinare i tempi ed i costi dello stesso trasporto. Tale sistema si serve di
acque navigabili,cioè tali da permettere il transito in relazione al pescaggio
della
nave
di
riferimento,ovvero
in
base
all’altezza
della
parte
di
nave
sommersa,quindi è un concetto non assoluto ma variabile in base alla profondità
delle acque ed alle necessità della nave. Il sistema marittimo è la forma di
trasporto
privilegiata
nel
commercio
internazionale
delle
merci,in
quanto,nonostante le basse velocità commerciali,rimane il sistema di trasporto
più economico rispetto ai sistemi di trasporto terrestri ed aerei. Il trasporto
è caratterizzato dalla lunghezza dei percorsi effettuati,meglio conosciuti come
rotte,che si distinguono in lunghe quando si utilizzano percorsi oceanici;medio
raggio quando si tratta di percorsi di media lunghezza come ad esempio gli
spostamenti
all’interno
del
cabotaggio,
rappresentate
bacino
dalla
mediterraneo;ed
navigazione
lungo
infine
le
le
coste
rotte
allo
brevi
scopo
o
di
collegare località costiere appartenenti alla stessa nazione e per svolgere la
funzione di “feeder”,operazione di ridistribuzione delle merci scaricate dalle
rotte transoceaniche. Le navi sono i mezzi più utilizzati per il trasporto via
8
mare;negli ultimi decenni si è assistito ad una specializzazione sempre più
marcata della flotta navale,nel senso che le navi sono attrezzate e progettate
in
funzione
del
tipo
di
carico
al
cui
trasporto
sono
adibite.Tale
specializzazione della flotta comporta sicuramente una forte riduzione dei costi
di viaggio e delle operazione ai terminali portuali,ma allo stesso tempo si ha
una
riduzione
nella
versatilità
dell’imbarcazione.Le
dimensioni
di
una
nave
(altezza,larghezza,lunghezza e pescaggio) variano a seconda del tipo di carico.
Negli ultimi decenni la tendenza è stata quella di costruire navi sempre più
grandi per ottenere risparmi sul costo unitario di trasporto.
FIGURE GIURIDICHE DEL TRASPORTO MARITTIMO
Le
figure
giuridiche
che
partecipano
alla
vita
della
nave
e
dell'impresa
marittima sono:
a) il proprietario, cioè il titolare del diritto di proprietà della nave;
b) l'armatore, che esplica sotto il proprio nome e la propria responsabilità
l'esercizio della navigazione;
c) il vettore, che nella sua qualità di imprenditore commerciale di navigazione
dà vita alla vera e propria impresa di trasporto marittimo in senso tecnico.
Molto spesso queste figure di operatori sono riunite in una sola, quando il
proprietario della nave assume in proprio l'esercizio della stessa e esercita
altresì
impresa
di
trasporto
o
altra
impresa
commerciale
di
navigazione
(rimorchio, salvataggio, posacavi, pesca, dragaggio, ecc.).
9
•
PROPRIETARIO:
Il proprietario della nave, che può essere un singolo individuo, un gruppo di
persone o una società, è comunque la figura più importante tra quelle che
partecipano alla vita dell'impresa marittima, perché è il soggetto che sostiene
l'onore
maggiore
dell'impresa
in
termini
marittima,
ed
è
di
capitale
colui
su
investito,
cui
grava
che
sta
maggiormente
alla
il
base
rischio
dell'attività marittima.
•
ARMATORE:
L'armatore è invece giuridicamente colui che assume l'esercizio della nave (art,
265 e segg., Codice della navigazione) e quindi, dal punto di vista economico, è
un
imprenditore,
che
organizza
capitale
e
lavoro
al
fine
principale
della
navigazione. È quindi colui che arma la nave e che ne assume l'esercizio per
impiegarla
sia
al
suo
servizio
che
al
servizio
di
terzi.
Armare
una
nave
significa munirla dell'equipaggio, delle attrezzature e degli oggetti necessari
per
il
compimento
dei
viaggi
e
comunque
per
tutti
i
fini
attinenti
la
navigazione. La proprietà non è il presupposto necessario della qualità di
armatore, in quanto questo può essere il proprietario o comproprietario della
nave, oppure un mandatario, usufruttuario o conduttore, prendendo la nave solo
in
locazione.
L'armamento
della
nave
presuppone
naturalmente
la
nomina
del
comandante e dell'equipaggio, cioè del personale necessario per l'espletamento a
bordo di tutte le mansioni tecnico commerciali (artt. 273 e segg., Codice della
navigazione).
10
VETTORE MARITTIMO:
•
Il
vettore
marittimo
è
infine
colui
che,
attraverso
la
sua
organizzazione
commerciale, impiega la nave in attività di trasporto, a proprio rischio e sotto
la propria responsabilità. Questa figura si può identificare con l'armatore
stesso o con il noleggiatore, cioè colui che ha preso la nave a noleggio per
effettuare attività di trasporto per proprio conto e rischio. Il vettore tratta
con il caricatore le condizioni del trasporto; ne fissa le tariffe; riceve il
carico a bordo - tramite il comandante - al momento convenuto; rilascia i
documenti del trasporto a suo nome; risponde della custodia delle merci per
tutto
il
tempo
che
esse
rimangono
a
bordo
e
si
impegna
a
consegnarle
al
ricevitore a destino, nelle stesse condizioni in cui le ha ricevute al porto di
imbarco, senza danni e avarie. La responsabilità del vettore marittimo verso il
caricatore
e
il
internazionali,
ricevitore
dagli
usi
e
è
regolata
consuetudini
dalla
legge,
locali,
dalle
nonché
dalle
convenzioni
condizioni
pattuite fra le parti all'atto della stipula del contratto di trasporto (artt.
421 e segg., Codice della navigazione).
IL MERCATO DI RIFERIMENTO
Il settore di riferimento di Finaval è l’industria del trasporto internazionale
di merci via mare, più comunemente conosciuto con il termine inglese “shipping”.
Nel descrivere tale settore, giova distinguere, in primo luogo, due realtà assai
diverse tra loro:
•
i servizi di linea, cioè il trasporto via nave di merce varia, spesso di
valore
stivata
commerciale
in
relativamente
apposite
unità
come
elevato
i
e
limitato
container.
volume,
Tali
solitamente
servizi,
che
si
11
caratterizzano per essere molto standardizzati ed organizzati, sono svolti
mediante
navi
che
effettuano
percorsi
regolari
attraverso
una
serie
prestabilita di porti. È un settore in cui esistono forme di oligopoli e
che risulta dominato da poche grandi aziende.
•
il trasporto della merci alla rinfusa secche o liquide. In particolare ci
si riferisce al petrolio greggio ed ai prodotti petroliferi, al minerale di
ferro, al carbone, alle granaglie, al cemento etc. I mercati in questione
si
presentano
come
molto
frammentati,
caratterizzati
da
accesso
relativamente libero, con molte (spesso piccole) società armatoriali che
competono sul mercato globale.
Di
gran
lunga
predominanti,
come
volumi
trasportati,
come
numero
di
navi
esistenti e investimenti di capitale, sono i settori delle rinfuse secche e
delle rinfuse liquide. Il mercato del trasporto delle merci alla rinfusa liquide
è a sua volta segmentabile, a seconda della tipologia di merci trasportate, in
Chemical, LNG, LPG, Crude Oil e Product. Ognuna delle categorie di merci sopra
indicate
richiede
uno
specifico
tipo
di
nave,
creando
ulteriori
diversi
sottosettori indipendenti e paralleli. Caratteristiche specifiche del settore
delle rinfuse liquide – detto anche “cisterniero” – sono le problematiche di
rischio ambientale e la relativa dominazione del mercato del petrolio da parte
delle Major Oil Companies. Ciò rappresenta una forte barriera all’entrata, in
quanto le complesse norme legislative e le suddette multinazionali impongono
rigidi standard di qualità alle navi da utilizzare. Mantenere alti livelli
qualitativi
richiede
lo
stanziamento
di
forti
investimenti
da
parte
delle
società armatoriali. Tale scelta imprenditoriale, tuttavia, nel lungo termine
appare premiata dal mercato.
12
IL
MERCATO
DEL
TRASPORTO
MARITTIMO
DEL
PETROLIO
E
DEI
SUOI
DERIVATI
Il petrolio ed i prodotti petroliferi costituiscono, senza dubbio, le merci più
commercializzate su scala mondiale, mediante flussi di trasporto di assoluta
rilevanza. Tale fenomeno si giustifica sulla base della circostanza che le aree
di
produzione
non
industrializzati
coincidono
non
sono
quasi
in
mai
grado
con
di
le
aree
produrre
di
le
consumo.
quantità
I
di
paesi
petrolio
necessarie a soddisfare la propria domanda e dipendono massicciamente dalle
importazioni
di
importazioni
generano
semilavorati
e
destinati
alle
petrolio
greggio
flussi
di
prodotti
finiti
aree
consumo
di
provenienti
petrolio,
cui
provenienti
finale.
dai
È
paesi
si
dai
produttori.
aggiungono
“poli
importante
di
i
Tali
flussi
raffinazione”
sottolineare
che
di
e
il
trasporto del petrolio non segue sempre il principio “nearest first”, secondo
cui i paesi più vicini ai poli di estrazione costituiscono i primi ad essere
riforniti. La disposizione delle raffinerie, la struttura della domanda, le
qualità richieste per i prodotti ed anche motivazioni di tipo politico possono,
infatti, sovvertire le logiche relative alle rotte. Inoltre, tale principio può
essere
disatteso
restrizioni
attiene
spesso
o
mitigato
decise
all’esportazione
passaggio
del
marittimo.
A
greggio
tale
dalla
dagli
del
stessi
petrolio,
attraverso
riguardo,
presenza
la
di
tariffe
acquirenti
la
stessa
oleodotti
distanza
o
venditori.
può
avvenire
oppure
sempre
doganali,
mediante
maggiore
o
Per
altre
quanto
mediante
il
tra
i
il
trasporto
campi
di
produzione ed i centri di consumo si prevede che rafforzerà lo shipping quale
modalità
di
trasporto
privilegiata
rispetto
agli
oleodotti
che
rimarranno
competitivi solo se potranno essere costruiti “on-shore”. L’utilizzo delle navi
risulta necessario in tutti quei casi in cui la costruzione di oleodotti sarebbe
impraticabile, come nel caso dei pozzi di estrazione off-shore (e.g. Mare del
Nord), nonché nei casi in cui le distanze tra esportatore ed importatore sono
ampie.
13
Per
quanto
attiene
tale
ultimo
scenario,
basti
pensare
che
i
maggiori
importatori di petrolio al mondo sono paesi come gli Stati Uniti, gli stati
dell’Europa occidentale e la Cina, mentre i giacimenti petroliferi sono situati
prevalentemente in aree geografiche quali il Golfo Persico, l’America Latina e
la Russia. A ciò si aggiunga che, in un mercato come quello del petrolio, in cui
le raffinerie necessitano tanto di sicurezza nell’approvvigionamento quanto di
forniture
a
prezzi
competitivi,
l’utilizzo
di
uno
strumento
di
approvvigionamento fisso ed immodificabile come un oleodotto rappresenterebbe
spesso un handicap rispetto alla flessibilità garantita dal trasporto via mare.
Tale
flessibilità
differenti
fonti
permette
agli
alternative
approvvigionamento
a
prezzi
di
importatori
greggio
competitivi.
di
e
di
Il
poter
sempre
poter
accedere
negoziare
trasporto
di
costi
greggio
a
di
avviene
attraverso oleodotti quasi esclusivamente a livello nazionale e continentale
(per
esempio
internazionale
tra
di
Russia
prodotti
ed
Europa
raffinati
occidentale),
avviene
quasi
mentre
unicamente
il
commercio
via
nave.
Il
trasporto navale di petrolio e di prodotti petroliferi, quale parte integrante
della catena produttiva dell’industria petrolifera, interviene sia nella fase
c.d. “midstream” sia in quella c.d. “downstream” della catena di distribuzione.
•
nella fase “midstream”, le navi trasportano petrolio greggio dai paesi di
estrazione
a
quelli
utilizzate
sono
LR1,
di
raffinazione
Aframax,
Suezmax
e
consumo.
e
VLCC
e
Tipicamente
con
una
le
navi
capacità
di
trasporto compresa tra 60.000 DWT a oltre 300.000 DWT;
•
nella fase “downstream”, prodotti raffinati sono trasportati dai paesi di
estrazione e raffinazione ai paesi consumatori.
Tipicamente le navi per
il trasporto di tali prodotti sono LR1, MR e Small Range
una
e quindi
con
capacità di trasporto compresa tra 3.000 DWT e 80.000 DWT. Tale
trasporto può essere effettuato anche per mezzo di navi Aframax “coated” e
quindi con capacità fino a 120.000 DWT.
14
TIPOLOGIE DI NAVI UTILIZZATE NELLO SHIPPING
I settori possono essere ulteriormente suddivisi in base alla dimensione delle
navi (solitamente quantificate in tonnellate di portata lorda (DWT)), in quanto
per motivi di economie di scala, solo pochi tipi di carico e pochi traffici
giustificano l’utilizzo di navi di grandi dimensioni. La classificazione avviene
in base al tonnellaggio misurato in stazze,unità di misura del volume di una
imbarcazione.
Una
tonnellata
di
stazza
(valore
differente
dalla
tonnellata)
equivale a 2,83 metri cubi o 100 piedi cubici. Si distinguono:
•
Stazza lorda: comprende tutti i volumi interni della nave, compresi gli
spazi della sala macchine, dei serbatoi di carburante, le zone riservate
all'equipaggio. Si misura partendo dalla superficie esterna delle paratie.
•
Stazza netta: è data dal totale dei volumi adibiti al trasporto del carico
pagante. Non comprende quindi la parte di impianti e di servizi della
nave, e si misura dalla superficie interna dei vani.
•
Stazza
lorda
registrata
(o
Tonnellaggio):
è
una
vecchia
convenzione,
abolita nel 1994. Rappresentava il volume interno della nave ad eccezione
degli
spazi
non
produttivi
(come
quelli
destinati
all'equipaggio).
A
seconda del tipo di merci trasportate poteva essere misurata valutando o
meno gli spazi d'aria tra un'unità di carico e l'altra (le merci granulari
non considerano spazi vuoti, gli oggetti solidi sì).
•
Stazza netta registrata: sempre secondo la vecchia convenzione, indicava
il volume dello spazio di carico utile della nave destinato al trasporto
di
merci
o
passeggeri.
Come
la
precedente
non
era
interamente
standardizzata ed era soggetta a variazioni a seconda delle normative del
paese in cui era misurata.
15
Le navi vengono raggruppate in due categorie:le navi cisterna,adibite al
trasporto
di
petrolio
greggio
e
le
product
carriers
(porta
prodotti)
utilizzate per il trasporto di prodotti di raffineria.
NAVI CISTERNA:
•
Navi
“Ultra
Large
Crude
Carrier”
con
(“ULCC”),
capacità
di
carico
superiore alle 350.000 DWT. Le ULCC rappresentano le navi più grandi mai
realizzate e le loro dimensioni rendono impossibile il transito nel canale
di
Panama
e
in
quello
di
Suez.
Le
prime
unità
di
questa
tipologia
iniziarono ad essere sviluppate immediatamente dopo la crisi petrolifera
degli anni settanta e da allora sono state costruite in un centinaio di
esemplari di portata diversa. Erano utilizzate nel trasporto del petrolio
greggio dai punti di estrazione ai mercati di destinazione in Europa, Asia
e
America.
necessaria
demolizione.
Al
la
giorno
d'oggi,
costruzione,
La
più
venuta
molti
grande
ULCC
meno
la
esemplari
esistente
necessità
sono
resta
stati
la
che
ne
rese
avviati
alla
Knock
Nevis
che
costituisce una delle più grandi strutture mobili mai realizzate.
•
Navi “Very Large Crude Carrier” (“VLCC”), con capacità di carico tra le
200.000 DWT e le 350.000 DWT. Date le loro dimensioni queste navi non
possono transitare né nel canale di Suex né nel canale di Panamà. Tali
navi sono utilizzate pressoché esclusivamente per il trasporto di petrolio
greggio dai porti dei paesi produttori del Medio Oriente e dell’Africa
occidentale verso l’Asia (in particolare, Giappone, Cina ed India) e Stati
Uniti. L'origine di questa tipologia di navi è relativamente recente e si
può far risalire al periodo che seguì la crisi petrolifera degli anni
settanta. Al giorno d'oggi le VLCC continuano ad essere costruite, anche
se
le
dimensioni
massime
delle
nuove
unità
non
superano
le
300.000
tonnellate di portata lorda.
16
•
Navi “Suezmax”, con capacità di carico compresa tra i 120.000 ed i 200.000
DWT. Tali navi, impiegate quasi esclusivamente per il trasporto dipetrolio
greggio sia su brevi che su lunge distanze, presentano la dimensione
massima per riuscire ad attraversare il canale di Suez con pieno carico.
In questo caso la limitazione è data dal solo pescaggio e non dalle
dimensioni della nave dato che in questo canale non esistono chiuse. Il
pescaggio massimo consentito è di 16,1 m.
•
Navi
“Aframax”,
con
capacità
di
carico
compresa
tra
gli
80.000
ed
i
120.000 DWT. Il termine deriva dal sistema di classificazione stabilito
con l’Average Freight Rate Assessment (AFRA).Le navi “Aframax”, rispetto
alle navi di tonnellaggio maggiore, offrono il vantaggio di una notevole
flessibilità
di
carico,
data
dalla
possibilità
di
poter
caricare
indistintamente petrolio o prodotti raffinati sporchi nonché, mediante un
apposito
rivestimento
(“coating”)
delle
cisterne
interne
con
vernici
speciali, prodotti raffinati puliti come la benzina e la nafta. In ragione
delle loro dimensioni ridotte rispetto alle navi “VLCC” e “Suezmax”, le
navi “Aframax” sono impiegate in una grande varietà di traffici (e.g.
all’interno del bacino del Mar Mediterraneo, verso la regione del Far East
e verso gli Stati Uniti). Un altro fattore di assoluta flessibilità è dato
dalla possibilità, per questo tipo di imbarcazione, di attraccare in tutti
i principali porti di carico dei Caraibi, del Medio Oriente, del Mar
Mediterraneo, del Nord Africa e della Russia sia dal lato del Mar Baltico
che da quella del Mar Nero.
•
Navi “Panamax” con capacità di carico compresa tra 50.000 e 79.000 DWT.
Con la sigla Panamax si indicano le navi le cui dimensioni permettono il
loro passaggio nelle chiuse del canale di Panamá. Le chiuse del canale
misurano 304,8 m di lunghezza, 33,5 m di larghezza e 25,9 m di profondità.
Pertanto
le
dimensioni
massime
delle
navi
Panamax
sono
di
294
m
di
lunghezza, 32,3 m di larghezza e 12,04 m di pescaggio. Si può facilmente
capire, confrontando le misure delle chiuse con le dimensioni delle navi,
che il margine ad eventuali errori di navigazione è ridottissimo.
17
NAVI PRODUCT-CARRIERS:
•
Navi “Long Range” (“LR1”) con capacità di carico compresa tra 60.000 e
80.000 DWT. Tali navi sono adibite al trasporto di prodotti petroliferi
raffinati ed operano soprattutto lungo la rotta del Golfo Arabico in
direzione del Giappone e della Corea per il trasporto di nafta.
•
Navi “Medium Range” (distinte in “MR2” e “MR1”) con capacità di carico
comprese, rispettivamente, tra i 40.000 ed i 60.000 DWT e tra i 25.000 ed
i 40.000 DWT. Tali navi, adibite al trasporto di prodotti petroliferi
raffinati
ed
oli
vegetali,
sono
caratterizzate
per
una
dotazione
di
numerose cisterne (al fine di consentire il carico di più prodotti con
diverse caratteristiche), nonché dalla rivestitura interna delle cisterne
(c.d.
“coating”)
volta
ad
isolare
il
carico
dalla
superficie
delle
strutture, evitando in tal modo corrosioni e facilitando la pulizia delle
cisterne stesse tra un carico e l’altro. Le navi “MR2” presentano una
particolare flessibilità geografica, comprovata dall’utilizzo delle stesse
in diversi segmenti del mercato (mercato trans-Atlantico, trans-Pacifico,
Europeo e Caraibico), soprattutto con riferimento al trasporto di carichi
di
gasolio,
benzina
ed
olio
vegetale.
Le
navi
“MR1”,
invece,
sono
principalmente impiegate per viaggi di più breve percorrenza (quali interMediterraneo
o
intra-continente),
per
il
trasporto
di
una
varietà
di
carichi tipo benzine, jet fuel, gasolio ed olio vegetale.
•
Navi “Small Range” (“SR”), con capacità di carico compresa tra i 3.000 ed
i 25.000 DWT,destinate principalmente al trasporto di prodotti petroliferi
ed oli vegetali lungo rotte costiere di breve percorrenza (cabotaggio).
18
TIPOLOGIE CONTRATTUALI DI IMPIEGO ED UTILIZZO DELLE NAVI
I contratti di utilizzazione della nave sono il mezzo attraverso la quale le
compagnie di navigazione esplicano la loro attività e sono disciplinati dal
Codice della navigazione (art. da 376 a 456).I più importanti contratti di
trasporto marittimo utilizzati nel mercato di riferimento sono i seguenti:
Spot
•
e
Consecutive
Voyages
(Contratto
a
Viaggio
Singolo
e
a
Viaggi
Consecutivi)
Si intende il noleggio della nave in relazione ad un singolo viaggio per uno
(Spot) o più (CVS) porti di carico e scarico in una tratta o area geografica
stabilita.
Il
nolo
concordato
rispecchia
l’andamento
del
mercato
al
momento
della
negoziazione e viene corrisposto alla consegna del carico.
In tale tipologia contrattuale i “voyage costs” (rifornimento carburante, costi
portuali e di transito canali) sono direttamente a carico dell’armatore che li
ribalta al noleggiatore attraverso il nolo (nolo lordo).
•
Time Charter (Contratto a Tempo)
Si intende il noleggio della nave per un certo periodo di tempo che può essere
di breve (da 1 a 12 mesi) o lunga durata (da 1 a 5 anni).Conformemente alla
contrattualistica
disponente
standard
(“disponent
l’imbarcazione)
è
diffusa
nella
owner”,
responsabile
prassi
internazionale,
i.e.
colui
che
della
gestione
concede
tecnica
l’armatore
in
della
noleggio
nave
e
dell’organizzazione del relativo equipaggio. Sostiene, quindi, i c.d. running
costs
(equipaggio,
manutenzioni
e
assicurazioni),
mentre
il
noleggiatore
19
provvede alla gestione commerciale della nave sostenendo i “voyage costs”.
conseguenza,
l’armatore
disponente
resta
l’unico
soggetto
responsabile
Di
del
mantenimento dello stato di “classe” della nave, nonché dell’ottenimento e/o
mantenimento delle certificazioni e permessi cui è legata l’operatività stessa
della nave.Il nolo previsto da tale tipologia contrattuale consiste, di regola,
in una cifra forfettaria (lump-sum) da corrispondersi anticipatamente su base
mensile. Tale nolo con comprende la quota parte riferita ai voyage costs che
rimane a carico dei noleggiatori (nolo netto)
•
Contract of Affreightment (COA) (Contratto di Trasporto)
Si intende il contratto ai sensi del quale l’armatore si impegna a trasportare
una
serie
di
carichi
ad
un
prezzo
prestabilito
per
unità/volume,
senza
specificazione della nave sulla quale il carico verrà trasportato, stante, in
ogni
caso,
l’obbligo
per
l’armatore
di
fornire
un’imbarcazione
idonea
al
trasporto del carico pattuito in termini di quantità, qualità e di destinazione.
Analogamente a quanto previsto in relazione ai noleggi in regime “Spot”, i
contratti di trasporto “COA” prevedono che sia l’armatore a sostenere i voyage
costs (rifornimento carburante, costi portuali e di transito canali).
•
Bare Boat Charter (Noleggio a scafo nudo)
Si intende il contratto ai sensi del quale il noleggiatore gestisce la nave
direttamente, con responsabilità degli equipaggi, nonché della gestione tecnica
e commerciale dell’imbarcazione, di tal che lo stesso rileva quale armatore
disponente
(disponent
owner)
della
nave
per
l’intera
durata
del
contratto.
Conformemente alla prassi di settore, il noleggio a scafo nudo è generalmente
stipulato quale contratto di lunga durata. Il nolo viene pagato anticipatamente
su base mensile come nel contratto “Time Charter”.
20
PANORAMICA DELLE ATTIVITA’
Finaval è una società di navigazione attiva da oltre 20 anni nel trasporto via
mare di petrolio greggio e di prodotti petroliferi con forti partnership a
livello
nazionale
ed
internazionale.
La
società
in
questione
gestisce
una
moderna flotta di elevata qualità composta da 20 navi con una capacità di
trasporto complessiva di circa 1.157.000 DWT. Le imbarcazioni,tutte a doppio
scafo,forniscono servizi di trasporto via mare su scala worldwide alle maggiori
compagnie petrolifere e società di trading,tra le quali BP,Chevron,Royal Ducth
Shell,ExxonMobil,Total,Eni e Vitol.In particolare, Finaval opera attraverso due
Business Unit,che,in base al tipo di prodotto trasportato,sono identificabili
in:
•
“Crude Oil” (Petrolio greggio):attraverso una flotta di sei navi “Aframax”
con una capacità di trasporto complessiva di 670.000 DWT;
•
“Product” (Prodotti petroliferi ed oli vegetali):attraverso una flotta di
7 navi “MR2” con capacità di trasporto complessiva di 338.000 DWT;3 navi
“MR1” con capacità di trasporto di all’incirca 105.000
DWT ed infine 3
navi “SR” con capacità di trasporto pari a 40.000 DWT.
La flotta del gruppo è costruita in conformità agli standard internazionali del
settore
ed
in
conformità
alle
disposizioni
IMO(International
Marittime
Organization) e MARPOL. Le navi infatti sono sottoposte alle approvazioni da
parte delle Major Oil Companies attraverso periodiche verifiche.
21
BUSINESS UNIT RELATIVA AL SEGMENTO “CRUDE OIL”:
Nell’ambito di tale Business Unit,grazie agli alti requisiti tecnologici ed
all’uso
di
una
giovane
attesta
intorno
ai
flotta
3,67
di
anni
navi
di
età
“Aframax”(l’età
rispetto
ai
media
13
delle
anni
navi
della
si
flotta
mondiale),si pone come importante operatore soddisfacendo a pieno le esigenze
commerciali dei propri clienti. L’impiego delle navi in tale segmento avviene
prevalentemente
in
opportunità
mercato.
di
regime
Di
“Spot”,per
contro
poter
per
cogliere
minimizzare
i
a
pieno
rischi
le
migliori
connessi
alla
volatilità del mercato ha stipulato con Vitol S.A. delle joint venture sulle
navi utilizzate con clausole di “profit and loss sharing”.In sostanza ripartisce
con il colosso inglese sia i profitti che le perdita dando all’accordo una
valenza para-assicurativa,nonché una valenza industriale per le forti sinergie
che dall’incontro si generano. In pratica Vitol ha potuto acquisire una profonda
conoscenza
circa
Finaval;mentre
l’efficienza
quest’ultima
e
gode
la
qualità
del
maggior
dei
servizi
valore
resi
acquisito
da
parte
sul
di
mercato
nell’esser visti quali partner di un primario Oil Trader come Vitol,quindi
maggior
immagine
sullo
scenario
mondiale,nonché
maggior
accesso
ai
flussi
informativi relativamente alle attività ed alle tendenze di mercato del settore.
La
scelta
di
optare
sull’impiego
di
navi
“Aframax”
consente
un
elevata
flessibilità nelle rotte,infatti tali imbarcazioni consentono sia la navigazione
all’interno del bacino del Mediterraneo che traversate transoceaniche, e nelle
operazioni di carico/scarico nei principali porti dei Carabi,dell’Europa Nordoccidentale,del Mar Baltico e del Mar Nero).
22
BUSINESS UNIT RELATIVA AL SEGMENTO “PRODUCT”
Nell’ambito di tale Business Unit opera con una flotta di 13 navi distinte in
“MR1”,”MR2” e “SR” con una età media pari a 9,5 anni rispetto ad una età media
mondiale pari a 15 anni. Le navi Medium Range sono impiegate in regime “Time
Charter”,mentre le navi Small Range sono impiegate in regime
di noleggio “Spot”
o “COA”,scelta fatta per stabilizzare i flussi di cassa e neutralizzare i rischi
connessi alla volatilità del mercato. Anche in questo segmento e relativamente
ai
contatti
stipulati
con
Mansel
Oil
Limited,controllata
del
gruppo
Vitol
S.A.,sono incluse clausole di “profit and losing sharing”,dove il noleggiatore
in questione corrisponde un nolo fisso,di solito poco inferiore al canone di
mercato di un contratto “time charter” ed una componente variabile calcolata in
base ad un meccanismo di cointeressenza agli utili realizzati dal noleggiatore.
La scelta di optare per navi MR1 è dettata dal minor tonnellaggio di tali navi
che permettono la navigazione nel Mar Mediterraneo consentendo il carico per una
diversa tipologia di prodotti(benzine,jet fuel,gasolio ed oli vegetali).Per il
trasporto di tali prodotti è indispensabile l’approvazione alle classificazioni
IMO,a tal riguardo il 75% della flotta gestita da Finaval in tale segmento
risulta idonea a tali criteri,in più grazie al portafoglio ordini della società
presso
il
cantiere
coreano
Samsung
la
società
potrà
godere,grazie
ad
un
specifica tecnica di rivestimento dei serbatoi(coating) su due navi Aframax di
una maggiore capacità di trasporto nel segmento Product.
23
POLITICHE DI COSTRUZIONE E ARMAMENTO
Le navi di nuova costruzione commissionate al cantiere Samsung Heavy Industries
sono costruite sulla base dei “Last Generation Aframax Tankers Standards” e
quindi con i più alti requisiti tecnologici previsti oggi dalla cantieristica
mondiale.
A
tale
riguardo,
Finaval
ha
sostenuto
significativi
investimenti
affinché le navi siano conformi non solo alle normative attualmente esistenti ma
anche a quelle che si prevede entreranno in vigore,con efficacia non retroattiva
(con
esclusione
successivamente
quindi
alla
delle
data
di
navi
già
consegna
in
di
acqua
alla
ciascuna
data
delle
di
unità
entrata),
di
nuova
costruzione, in tal modo garantendo il rispetto della normativa in materia di
sicurezza e tutela ambientale da parte di ciascuna unità della flotta, esistente
e futura. In particolare, le nuove unità navali hanno,le ulteriori annotazioni
di classe di seguito indicate, che sono rilasciate da parte dell’American Bureau
of Shipping (ABS) e del Registro Navale Italiano S.p.A. (RINA).Nel dettaglio:
•
–
ES
Annotazioni ABS:
(Enviromental
Safety):
nave
costruita
in
conformità
ai
requisiti
di
sicurezza ambientale;
–
VEC
(Vapour
Emission
Control):
controllo/monitoraggio
emissione
di
vapori
nell’atmosfera;
– POT (Protection of Fuel & Lubrificating Oil Tank): i depositi di carburante e
olio lubrificante prive di pareti a contatto con il mare.
•
Annotazioni RINA:
– Green Star 3 Design: nave costruita con particolari accorgimenti contro
24
l’inquinamento del mare (Clean Sea) e dell’aria (Clean Air). Le annotazioni ES e
Green
Star,
in
particolare,
costituiscono
le
certificazioni
più
avanzate,complete e di difficile rilascio nel campo della tutela ambientale. Per
quanto riguarda l’acquisto di una nave il pagamento avviene di comune accordo
con la società di costruzione,in particolare Finaval esegue una rateizzazione
del seguente tipo:
• la prima rata pari al 10% del prezzo alla firma del contratto;
•
la
seconda
rata
pari
al
10%
del
prezzo
allo
“steel
cutting”
(taglio
dell’acciaio);
• la terza rata pari al 10% del prezzo al “keel laying” (approntamento della
chiglia);
• la quarta rata pari al 10% del prezzo al “launching” (messa in acqua);
• l’ultima rata pari al 60% del prezzo alla consegna ed accettazione della nave.
L’armamento di una nave,invece,consiste nella titolarità e responsabilità delle
funzioni
personale
di
di
manutenzione
bordo,
dell’imbarcazione,
gestione
delle
gestione
procedure
ed
volte
organizzazione
all’ottenimento
del
e
mantenimento dei permessi e certificazioni necessari all’operatività della nave,
nonché di gestione degli adempimenti richiesti al fine di ottemperare alla
normative applicabili in materia di sicurezza del personale navigante e tutela
dell’ambiente (safety and environmental protection). Tutte le navi di proprietà
di Finaval battono bandiera italiana,esclusa la Naftilos che batte bandiera
maltese.
Secondo
le
disposizioni
in
materia
di
diritto
sindacale,
la
composizione dell’equipaggio deve rispettare alcuni requisiti, tra cui l’obbligo
della nazionalità italiana del comandante e una certa proporzionalità nella
nazionalità dei membri dell’equipaggio. Dato che le imbarcazioni della flotta
sociale sono iscritte al registro internazionale, la società ha la possibilità
di inserire nei propri equipaggi una significativa percentuale di personale
straniero. Finaval assicura la qualità della propria flotta attraverso programmi
di revisione e manutenzione,garantendo alti standard di qualità e sicurezza
delle navi di proprietà e noleggiando le altre navi da armatori che assicurano
standard altrettanto elevati.
25
A
tal
fine,
Programmata
il
gestore
(PMS)che
minimizzazione
delle
tecnico
consente
avarie,
si
una
avvale
di
elevata
attraverso
un
Sistema
efficienza
l’utilizzo
di
di
Manutenzione
della
un
nave
software
e
la
dedicato
(AMOS-W), implementato a bordo di tutte le navi di proprietà. Le manutenzioni
ordinarie
vengono
effettuate
annualmente
durante
l’esercizio
della
nave
e
consistono in interventi da parte del personale di bordo e di terra e da tecnici
specializzati del settore. Le manutenzioni periodiche si dividono in speciali ed
intermedie. Queste tipologie di manutenzioni vengono effettuate, ad intervalli
di 30 mesi, quando la nave è in bacino e sono finalizzate al mantenimento dello
stato
di
classe
delle
imbarcazioni,
controllando
il
rispetto
dei
requisiti
standard dettati dalle società di classificazione. Tutti i controlli svolti in
sede di manutenzione intermedia riguardano parti del motore, apparati di carico
e scarico, apparati elettronici etc. Le manutenzioni speciali, oltre a ripetere
i controlli effettuati durante le manutenzioni ordinarie, intervengono sugli
elementi
strutturali
della
nave,
dell’elica,
del
motore,
etc.
Norme
e
regolamenti nazionali ed internazionali impongono sia ispezioni periodiche che
ispezioni non programmate,esercitabili da autorità di bandiera e portuali,al
fine
di
accertare
l’efficienza
delle
navi,le
condizioni
dei
macchinari,dei
sistemi informatici e dell’equipaggiamento. In particolare l’attività di vetting
consiste nella verifica circa il rispetto da parte delle navi dei parametri
minimi
di
sicurezza
Companies.Di
regola,
e
qualità
i
imposti,
rappresentanti
nello
di
specifico,
tali
dalle
società
Major
Oil
ispezionano
sistematicamente le imbarcazioni durante le operazioni di scarico, nel corso
delle
quali
è
possibile
controllare
la
totale
operatività
della
nave
e
verificarne la rispondenza ai succitati standard. Tali controlli si estendono al
monitoraggi circa i risultati della gestione tecnica operata sulle medesime
navi. Eventuali difformità denunciate dai suddetti soggetti possono comportare
delle sanzioni quali la perdita dello stato di classe ed il fermo della nave.
26
BUSINESS MODEL
Il modello di business del Gruppo Finaval è legato ad una attenta pianificazione
dell’impiego
della
flotta
gestita
sulla
base
di
una
continua
e
costante
interazione con il mercato e si pone l’obiettivo di beneficiare dell’andamento
positivo del mercato dei noli e,allo stesso tempo,di garantire una stabilità
economico-finanziaria
attraverso
i
cicli
del
settore
di
riferimento.
Tale
risultato è ottenuto attraverso l’identificazione di un sapiente impiego della
flotta mediante contratti “Spot” e contratti “Time Charter” e modificando lo
stesso
sulla
base
delle
dinamiche
del
mercato
dei
noli.
Funzionale
a
tale
formula imprenditoriale è la disponibilità di una flotta affidabile,di giovane
età ed in linea con le più stringenti normative internazionali che consenta alla
società di proporsi come qualificato partner delle Major Oil Companies e dei
principali trader in relazione allo shipping di petrolio greggio e prodotti
petroliferi. La qualità,l’affidabilità e la sicurezza della flotta sono fattori
strategici,che garantiscono il mantenimento delle unità navali ai più elevati
standard di settore attraverso un’attenta programmazione degli interventi di
manutenzione,la
promozione
di
percorsi
formativi
e
di
aggiornamento
del
personale marittimo,il costante monitoraggio dei risultati delle attività di
vetting, nonché la realizzazione delle conseguenti azioni correttive. La Società
effettua sistematicamente analisi di mercato al fine provvedere ad un costante
monitoraggio circa le azioni dei competitor, la fluttuazione del valore delle
navi
nonché
l’andamento
del
valore
dei
noli
in
relazione
alla
tipologia
contrattuale “Time Charter” e “Spot”. I risultati delle analisi, estrapolati dai
dati forniti dai principali operatori di informazione del settore, vanno a
supportare la pianificazione strategica degli assets, consentendo al management
di operare scelte commerciali e strategiche idonee ad anticipare tendenze e
mutamenti nella domanda di mercato, sulla base dell’ottenimento di un costante
flusso informativo circa le tendenze del mercato stesso.
27
Nell’ambito della pianificazione strategica degli asset, il management, sulla
base delle analisi di mercato effettuate,interpreta i segnali provenienti dal
mercato
e
determina
valutazione
contrattuali
il
conseguente
impiego
rischi/rendimenti,mediante
che,a
seconda
della
della
flotta
ad
l’individuazione
particolare
fase
di
esito
delle
di
una
formule
mercato,consentono
di
coniugare l’esigenza di massimizzare i profitti con quella di ridurre i rischi
connessi
alla
volatilità
del
mercato.
In
un’ottica
di
massimizzazione
del
rendimento, gli impieghi della navi in regime “Spot” consentono di interpretare
al
meglio
derivanti
il
momento
dalla
di
elevata
mercato,rimanendo
volatilità
del
tuttavia
relativo
esposti
settore;
al
agli
effetti
contrario,
in
un’ottica di riduzione del rischio di mercato, gli impieghi delle navi in regime
“Time Charter” consentono la migliore stabilizzazione dei ricavi per la relativa
durata
contrattuale,rinunciando
alle
eventuali
migliori
opportunità
che
il
mercato “Spot” potrebbe essere in grado di offrire nel singolo momento storico.
GESTIONE COMMERCIALE
La
funzione
commerciale
riveste
un
ruolo
strategico
nel
business
model
di
Finaval. Gli obiettivi di tale funzione sono riassumibili nella massimizzazione
dei risultati commerciali,rafforzamento delle relazioni con i clienti attraverso
la
promozione
Particolare
e
la
diffusione
importanza
delle
rivestono
le
politiche
attività
di
qualità
di
dell’azienda.
monitoraggio
della
domanda,nonché negoziazione e chiusura dei contratti commerciali. Per il loro
svolgimento
l’ufficio
commerciale
rimane
quotidianamente
in
contatto
con
i
broker,i quali hanno la funzione di fornire informazioni sull’andamento del
mercato e di mediare le posizioni delle controparti nelle contrattazioni. Sulla
base del flusso informativo generato da queste attività,l’ufficio commerciale
valuta la redditività dell’offerta,il cliente,la posizione della nave,la durata
del viaggio,il carico ed infine avvia la negoziazione.
28
In
definitiva,Finaval
destina
all’incirca
nelle
sue
politiche
60%
della
propria
il
di
distribuzione
flotta
sul
degli
mercato
dei
impieghi
contratti
“Spot”,e la restante quota al mercato dei contratti “Time Charter”.
GESTIONE OPERATIVA
La funzione operativa è presidiata da tre specifici uffici (in particolare,
dall’Operation
Management,
Management,
cui
al
dal
interno
Crew
opera
Management
altresì
il
e
dal
Quality
Vessel
Manager).
Supervisory
Le
attività
ricomprese nella funzione operativa hanno inizio all’atto della stipulazione del
contratto con il cliente e si articolano nella gestione del viaggio mediante la
pianificazione dei porti di approdo, dei rifornimenti, dell’ottenimento delle
necessarie
autorizzazioni
e
certificazioni,nonché
nello
svolgimento
delle
attività di quality auditing e gestione dell’equipaggio. In particolare, lo
svolgimento delle attività da parte dei suddetti uffici è ripartita come segue:
• Operation Management: si occupa della pianificazione e del monitoraggio dei
viaggi ed opera quale service desk nel caso insorgano criticità legate alla
navigazione;
• Vessel Supervisory Management: si occupa della supervisione circa l’operato
del gestore tecnico;
• Crew Management: si occupa del processo di reclutamento e formazione del
personale,attività
che
vengono
svolte
sotto
la
responsabilità
del
gestore
tecnico.
All’interno
del
Vessel
Supervisory
Management,
il
Quality
Manager
svolge
attività di auditing in relazione alla gestione tecnica delle navi di proprietà
e noleggiate dalla Società,monitora gli indicatori di qualità ed ambiente,
29
verifica la risoluzione delle criticità insorte durante la navigazione nonché
valuta lo stato di soddisfazione della clientela. La gestione operativa viene
effettuata
da
Finaval
in
relazione
alle
navi
noleggiate
con
contratti
di
noleggio di tipo “Spot” o “COA”, mentre con riferimento alle navi noleggiate con
contratti di tipo “Time Charter” si occupa principalmente delle funzioni di
monitoraggio sulle imbarcazioni.
GESTIONE TECNICA
La
gestione
tecnica
relativa
alla
flotta
di
Finaval
è
affidata
in
outsourcing alla società Tekné SAM, con sede a Montecarlo (Principato di
Monaco).
La
gestione
tecnica
comprende
sia
la
gestione
delle
manutenzioni, controlli, ispezioni e l’ottenimento e conservazione di
ogni certificato e permesso relativo all’imbarcazione,sia la gestione ed
organizzazione dell’equipaggio. Finaval,attraverso il Vessel Supervisor
Manager ed il Quality Manager, monitora costantemente i processi affidati
in outsourcing con verifiche del numero dei sopralluoghi programmati ed
effettivamente eseguiti dal gestore tecnico su ogni singola imbarcazione.
30
CAPITOLO II
MODELLO OIC E MODELLO IASB
NOZIONI E FUNZIONI DEL BILANCIO D’ESERCIZIO
L’azienda è un sistema complesso,appartenente al più ampio tessuto economicosociale,finalizzato
stata
costituita
quattro
parti
allo
svolgimento
attraverso
una
dell’attività
struttura
elementari:organismo
che
economica
può
essere
personale,assetto
per
la
quale
schematizzata
è
in
organizzativo,assetto
tecnico e patrimonio. I bilanci sono dei modelli attraverso i quali s’intende
dare una rappresentazione della realtà aziendale in un dato momento della sua
vita,l’informazione che ne risulta è:
•
Parziale;data la complessità dell’oggetto in esame,quindi il modello può
evidenziare solo i tratti dominanti e rilevanti,tralasciando quelli di
rilievo
secondario,della
quantitativo,ovvero
realtà
mostrare
il
aziendale
suo
dal
solo
patrimonio
e
punto
di
vista
l’insieme
delle
combinazioni economiche.
•
Sintetica;dato l’utilizzo di espressioni monetarie per rappresentare il
suo
elemento
patrimoniale
e
l’insieme
delle
operazioni
economiche
effettuate,in sostanza la realtà va tradotta in poche e significative
cifre.
•
Convenzionale;la configurazione di capitale e reddito offerta è vera e
corretta solo in relazione alle regole prescelte ed utilizzate per la sua
costruzione,e non circa la vera situazione aziendale.
31
L’elemento
patrimoniale,o
dall’insieme
dei
meglio
il
beni,diritti
capitale
ed
d’impresa
è
rappresentato
varie
a
disposizione
utilità
dell’imprenditore,ovvero da un punto di vista qualitativo è un insieme di beni
eterogenei
collegati
dall’imprenditore
tra
loro
all’attività
per
il
aziendale.
perseguimento
La
del
fine
rappresentazione
impresso
sintetica
di
questo universo eterogeneo è permessa attraverso la traduzione dei singoli beni
in
quantità
monetarie.
La
quantificazione
del
capitale
non
è
altro
che
il
risultato di un processo di valutazione che si traduce nella configurazione di
un fondo di valori. La valutazione è strettamente collegata al fine conoscitivo
perseguito
ed
in
base
ad
esso
si
possono
avere
diverse
configurazioni
di
bilancio:
•
capitale
Ordinario:il
documento
in
esame
considerato
ha
il
è
quello
compito
di
di
funzionamento
rappresentare
il
ed
il
reddito
attribuibile a ciascun periodo amministrativo,misurando periodicamente
il
risultato
economico
conseguito
dall’impresa.
E’
considerato
il
bilancio per antonomasia e misura la ricchezza prodotta.
•
dell’aspetto
Straordinario:l’esposizione
patrimoniale
avviene
in
relazione a particolari momenti della vita dell’impresa,caratterizzati
da profondi mutamenti organizzativi,dove il fine conoscitivo perseguito
non
è
la
periodica
misurazione
della
ricchezza
prodotta
ma
la
valutazione del monte di ricchezza di pertinenza dell’impresa. E’ il
caso della valutazione dell’impresa in una situazione di liquidazione
della
stessa,dove
i
beni
vengono
valutati
singolarmente
senza
considerazioni riguardo alla loro capacità di partecipazione alla futura
vita aziendale.
Il
capitale
anche
rappresentazioni
se
dal
unico
punto
nel
di
suo
vista
aspetto
qualitativo
quantitativo.
Il
può
avere
modello
di
diverse
bilancio
ordinario è l’unico in grado di dare una misura al risultato d’esercizio,ovvero
il
reddito
prodotto
gestione,misurato
nel
periodo
nell’incremento
o
amministrativo
decremento
di
per
ricchezza
effetto
in
seguito
della
alle
32
operazioni di gestione.Il reddito può essere calcolato in due modi,una via
sintetica ed una via analitica:la prima ha come risultato la differenza tra il
valore del capitale iniziale di periodo ed il suo valore finale,il dato è
immediato ma non riesce ad evidenziare le cause di tale variazione;al contrario
la seconda via,quella analitica,mostra la contrapposizione di tutti i valori
positivi(ricavi) e dei valori negativi(costi) del periodo oggetto di analisi
mettendo in luce le singole operazioni di gestione,quindi attraverso questo
modello è possibile individuare le cause che hanno portato alla variazione di
capitale
e
permette
di
esprimere
giudizi,da
parte
del
management
o
degli
stakeholders,sull’attività svolta dall’impresa. Lo strumento utile a tale fine è
il prospetto di conto economico. L’attività di un impresa è composta da un
insieme complesso di operazioni,che sorgono e giungono a compimento in momenti
diversi
della
vita
aziendale,di
misurazione
periodica
documento,il
quale
richiede
deve
per
uno
se
unica,continua
sforzo
artificialmente
da
parte
interrompere
il
e
inscindibile.
del
redattore
continuo
flusso
La
del
di
gestione ed eseguire stime e congetture circa il futuro evolversi di operazioni
ancora in corso rispetto alla data di riferimento,ovvero fondi di valori che non
hanno ancora trovato una conversione in denaro (rimanenze attive che saranno
impiegate
in
capitale
può
esercizi
futuri).
Si
solo
alla
avvenire
desume
interne(controllo
della
gestione),ed
economico
opera
l’azienda
in
cui
che
la
cessazione
esigenze
interessati
misurazione
dell’attività
esterne(soggetti
all’andamento
oggettiva
ma
del
esigenze
dell’ambiente
della
gestione)
portano a misurazioni periodiche della ricchezza prodotta e delle variazioni
subite dal capitale riferite ad un lasso di tempo comunemente definito “periodo
amministrativo”. Il bilancio di esercizio una volta redatto assolve due funzioni
essenziali che lo rendono:
•
Strumento di conoscenza:rivolto al sistema operativo ed utilizzato dagli
amministratori
mantenimento
per
delle
verificare
condizioni
periodicamente
di
il
equilibrio
perseguimento
dell’intero
ed
il
sistema
33
aziendale,condizione necessaria alla sopravvivenza dell’impresa più che
al suo successo.
•
Mezzo di comunicazione:rivolto all’ambiente ed utilizzato per trasmettere
all’esterno e verso i soggetti interessati una serie di informazioni
riguardo
all’andamento
obbligatorio
economico-finanziario.
renderlo
pubblico
Per
tale
secondo
motivo
una
è
definita
regolamentazione,infatti viene comunemente definito “bilancio pubblico”.
I potenziali fruitori del documento sono riassunti da parte dello IASB
nei
seguenti
soggetti:investitori,dipendenti,finanziatori,fornitori
ed
altri creditori commerciali,governi,clienti e pubblico.
La comunicazione delle informazioni può avvenire da parte del management
secondo
due
differenti
approcci:uno
neutrale
caratterizzato
da
informazioni chiare,trasparenti e complete per acquisire fiducia da parte
dei partner commerciali;ed uno strumentale caratterizzato dall’intento di
veicolare i comportamenti dei soggetti esterni.
L’informazione economica dell’azienda richiede una standardizzazione del modello
attraverso una sua regolamentazione con prestabiliti criteri. In Italia chi
redige
il
bilancio
“internazionale”,in
ha
a
ogni
disposizione
caso
ci
due
modelli,uno
sono
“nazionale”
caratteristiche
ed
uno
generali
da
rispettare;prime fra tutte è la sua piena utilità raggiungibile attraverso la
comparabilità delle informazioni esposte nei bilanci,comparazione richiesta sia
sui dati della stessa realtà aziendale nei confronti degli anni precedenti che
sui dati di imprese differenti ma operanti nello stesso settore. La comparazione
è
possibile
iscrizione
solo
e
se
l’esposizione
valutazione
uniformi
delle
nel
voci
tempo.
avviene
Altro
secondo
mezzo
per
criteri
di
soddisfare
l’utilità del bilancio è la sua attendibilità raggiunta con una informazione
neutrale,caratterizzata
da
scarsa
discrezionalità
da
parte
del
redattore,il
quale non deve favorire solo le esigenze conoscitive di un ristretto gruppo di
utenti
e
non
deve
perseguire
predeterminate
finalità
operative;ed
una
informazione verificabile,caratterizzata da parametri idonei al confronto e
34
costanti
nel
ricostruire
tempo
il
affinché
flusso
delle
anche
soggetti
operazioni
di
esterni
gestione.
indipendenti
Il
modello
possano
“nazionale”
emanato dall’OIC si caratterizza per l’inderogabilità del costo storico quale
criterio base delle valutazioni di bilancio. Tale criterio conduce a dei valori
che
rappresentano
combinazione
l’elemento
patrimoniale
aziendale,quindi
con
nel
nessun
momento
dell’ingresso
riferimento
nella
all’utilità
futura
dell’elemento stesso ma viene evidenziato il solo sacrificio economico sostenuto
per la sua acquisizione. L’iscrizione dei valori al costo storico,dettato dal
principio
di
prudenza,comporta
delle
conseguenze
che
contraddistinguono
ulteriormente questo modello ed evidenziano i seguenti tratti:elevato grado di
prudenza,dato che il valore del patrimonio è sottostimato rispetto al valore
corrente;elevata
utili
non
ritenzione
ancora
discrezionalità
di
ricchezza,data
realizzati;elevato
degli
amministratori
grado
di
l’impossibilità
di
distribuire
verificabilità,data
nell’eseguire
le
valutazioni.
la
Il
bassa
fine
ultimo è la quantificazione del reddito d’esercizio. Il modello “internazionale”
emanato dallo IASB permette,al contrario,di valutare l’elemento patrimoniale a
valori correnti ammettendo il “fair value” quale criterio alternativo al costo
storico. Tale criterio permette di considerare l’utilità futura dei beni,dato
che l’iscrizione dei valori viene effettuata al valore attuale,ovvero il prezzo
di scambio praticato sul mercato comprensivo dei futuri flussi di cassa che il
bene è in grado di generare. Questo comporta l’identificazione dei seguenti
tratti:basso
livello
l’assoggettamento
di
degli
prudenza
stessi
ed
alta
alle
variabilità
fluttuazioni
dei
del
valori,dato
mercato;alta
discrezionalità da parte degli amministratori e quindi conseguente riduzione di
verificabilità
data
la
possibilità
per
i
redattori
di
effettuare
proprie
valutazioni. L’obiettivo è la previsione dei flussi di cassa e della relativa
distribuzione temporale degli stessi.
35
L’ITER BUROCRATICO DELL’ARMONIZZAZIONE CONTABILE
L’introduzione nel nostro Stato di un secondo modello per la stesura dei bilanci
risale al 1978,data in cui ha avuto inizio un lungo processo di armonizzazione
contabile a livello europeo. Le motivazioni che hanno spinto in tale direzione
sono riducibili a due importanti fattori strettamente collegati tra loro:la
progressiva globalizzazione dei mercati,che ha come effetti diretti una sempre
più marcata migrazione di persone e capitali con imprese lontanissime tra loro
da un punto di vista geografico ma sempre più a stretto contatto negli scambi
commerciali;e come sua conseguenza la necessità di rendere comparabili i bilanci
di aziende residenti in stati diversi. L’armonizzazione contabile trova così le
sue
finalità
nel
favorire
gli
scambi
commerciali
a
livello
mondiale
e
conquistare fiducia nei risparmiatori standardizzando l’informazione economicofinanziaria delle società quotate nei mercati regolamentati,facilitando così il
reperimento dei capitali per le imprese. I primi passi sono stati mossi dal
Consiglio
Europeo
nel
1978
attraverso
l’emanazione
di
alcune
direttive
(n.
78/660/CEE in tema di conti annuali delle società;n. 83/349/CEE relativa ai
bilanci
consolidati;n.
istituti
finanziari;n.
86/635/CEE
sui
91/674/CEE
conti
annuali
delle
banche
riguardo
i
bilanci
delle
e
degli
imprese
assicurative). L’accelerazione si è avuta agli inizi del millennio con la forte
crescita dei mercati finanziari,la quale ha portato il Consiglio Europeo,negli
incontri del 23 e 24 marzo tenutisi a Lisbona,a richiedere alla Commissione
Europea
una
rapida
bilanci
tra
società
soluzione
riguardo
appartenenti
a
al
problema
stati
diversi.
della
La
comparabilità
soluzione
fu
dei
trovata
nell’adozione del modello emanato dallo IASB,set di principi contabili idoneo
per qualità dei contenuti e già largamente diffuso. Le direttive si dimostrarono
uno strumento poco efficace date la necessità di un intervento legislativo in
capo al singolo stato membro per la loro applicazione,oltre alle diverse opzioni
applicative che lasciano alle aziende nei confronti delle singole discipline
nazionali.
36
La
Commissione
idoneo,il
ha
quale
applicabile
a
essendo
una
prescindere
internazionali
omologazione
individuato
acquistano
da
parte
nel
Regolamento
fonte
dalle
forza
della
normativa
è
discipline
di
legge
strumento
obbligatorio
locali.
dopo
Commissione
lo
aver
con
le
I
giuridico
e
direttamente
principi
subito
un
direttive
più
contabili
processo
di
comunitarie.
Nell’eseguire il processo la Commissione Europea è affiancata da un comitato
politico composto dai rappresentanti degli stati membri e da un comitato tecnico
di
natura
privata,l’EFRAG(European
Financial
Reporting
Advisory
Group),costituito dai rappresentanti degli organismi interessati a vario titolo
alla
preparazione
pubblicazione
dei
nella
bilanci.
Gazzetta
L’omologazione
Ufficiale
delle
giunge
Comunità
a
termine
Europee
con
la
rendendo
la
diffusione e l’utilizzo dei principi più dinamica e flessibile. In parallelo il
Parlamento
Europeo
si
è
attivato
per
modernizzare
le
direttive
e
renderle
conformi al modello IASB,concedendo così alle imprese:l’adozione del fair value
quale
criterio
bilancio
di
di
valutazione
ulteriori
degli
strumenti
documenti(rendiconto
finanziari;l’inclusione
nel
finanziario);l’applicazione
del
principio di prevalenza della sostanza sulla forma;la suddivisione dello stato
patrimoniale nelle voci corrente/non corrente;l’accantonamento a fondi delle
sole
spese
e
non
immobilizzazioni.
anche
dei
rischi;possibilità
di
rivalutazione
delle
L’iter è giunto a compimento con l’emanazione della legge 31
ottobre 2003 da parte del governo,dopo aver ricevuto delega dal legislatore
nazionale
per
introdurre
in
territorio
1606/2002,prevedendo
la
facoltà
internazionali
tutte
le
per
di
società
nazionale
adozione
e
il
dei
imponendo
Regolamento
principi
CE
n.
contabili
l’obbligo,a
partire
dall’esercizio avente inizio il primo gennaio 2005,ai seguenti soggetti:
-
società quotate e società aventi strumenti finanziari diffusi tra il
pubblico;
-
banche ed intermediari finanziari sottoposti a vigilanza da parte
della Banca d’Italia;
-
imprese di assicurazione quotate e non;
37
I DUE ORGANISMI PREDISPOSTI ALLA ELABORAZIONE DEI
PRINCIPI CONTABILI
OIC:ORGANISMO ITALIANO DI CONTABILITA’
Il processo di armonizzazione contabile in atto a livello europeo ha indotto
anche l’Italia ad attrezzarsi di uno standard setter per affrontare i problemi
relativi la disomogeneità tra i principi nazionali e quelli internazionali. Il
27 novembre 2001 viene così fondato l’OIC,Organismo Italiano di Contabilità,alla
quale
vita
partecipano
contabile,quindi
oltre
tutti
la
quei
soggetti
professione
abbiamo
interessati
la
per
svolgere
le
seguenti
materia
partecipazione
imprese,degli analisti finanziari e degli organismi di vigilanza.
costituito
alla
funzioni:redazione
dei
delle
L’OIC è stato
nuovi
principi
contabili per tutti quei casi in cui non è prevista l’applicazione dei principi
contabili internazionali;attività di supporto allo IASB;formulazione di commenti
ai
principi
contabili
internazionali
per
facilitare
l’omologazione
con
la
disciplina locale. L’organizzazione e la struttura dell’organismo è la seguente:
•
Collegio dei Fondatori:è composto dall’insieme dei soci fondatori,ovvero
Assirevi;il
Consiglio
nazionale
dei
Dottori
Commercialisti
e
dei
ragionieri;Confcommercio;Confindustria;Abi;Andaf,;Ania;Assilla(prepares);
Aiaf;Assogestioni e centrale Bilanci(Users);e Borsa Italiana. Il collegio
oltre a sostenere finanziariamente l’intera organizzazione ne sovrintende
l’attività ed è responsabile della nomina dei componenti del Consiglio di
Amministrazione e del Collegio dei Revisori.
38
•
Consiglio
durata
di
Amministrazione:Il
dell’incarico
indirizzare
è
di
5
consiglio
anni
è
composto
rinnovabili.
Le
da
sue
15
membri,la
funzioni
sono
e controllare l’attività dell’OIC;approvare il preventivo ed
il consuntivo della Fondazione e nominare il Comitato Esecutivo.
•
Comitato Esecutivo:è composto da 9 membri selezionati tra soggetti ad
alta
professionalità
in
materia
contabile
con
durata
dell’incarico
quinquennale. La sua funzione principale è l’approvazione dei principi
contabili
nazionali;questa
è
affiancata
da
una
seconda
attività
di
supporto al Consiglio di Amministrazione nelle relazioni con gli altri
organismi europei ed internazionali che si occupano di contabilità;infine
è responsabile della nomina del Comitato tecnico-scientifico.
•
Comitato Tecnico-Scientifico: è l’organismo predisposto all’elaborazione
dei
principi
contabili
nazionali
ed
all’omologazione
dei
principi
internazionali. E’ composto da nove membri,l’incarico dura 5 anni con
possibilità di rinnovo.
•
Collegio dei Revisori:è composto da tre membri nominati dai Fondatori
stessi ed hanno il compito di vigilare sull’operato dell’amministrazione
e di verificare una corretta tenuta della contabilità.
Prima
di
giungere
all’approvazione
definitiva
di
un
principio,il
Comitato
esecutivo deve verificare l’accettazione da parte delle Authority competenti e
raggiungere una maggioranza dei voti pari a 2/3 al suo interno. In caso di
mancata maggioranza può decidere,con il voto favorevole di 7 membri;la sua
pubblicazione la quale va affiancata dalla pubblicazione del parere negativo.
39
IASB:INTERNATIONAL ACCOUNTING STANDARDS BOARD
La nascita dell’organismo risale al 1973 avvenuta a Londra sotto il nome di IASC
(International Accounting Standards Committee) dall’incontro tra le maggiori
associazioni
professionali
IASB,acronimo
di
responsabile
operanti
International
all’emanazione
dei
nei
principali
Accounting
principi
paesi
Standard
contabili
del
Board,è
mondo.
Lo
l’organismo
internazionali,ha
assunto
tale denominazione nel 2000 dando vita ad una struttura che coinvolge nella
redazione
degli
rappresentanti
standard
dei
bilanci,quali
non
soggetti
solo
la
interessati
investitori,analisti
imprenditoriale.
I
professione
principi
ad
una
contabile
corretta
finanziari,mondo
emanati
dal
vecchio
ma
anche
elaborazione
accademico
ente
sono
i
dei
ed
chiamati
IAS,International Accounting Standards; mentre quelli ideati dallo IASB prendono
il nome di IFRS,International Financial Reporting Standards;in entrambe i casi
non possono essere imposti agli organismi che vi aderiscono ma l’ente
può solo
incentivarne l’utilizzo. La struttura dell’organismo è la seguente:
•
IASC Foundation: è il vertice dell’ente ed è un organizzazione privata con
sede
a
Delware(USA).L’amministrazione
compete
al
Trustees,consiglio
di
garanti composto da 19 membri(6 del Nord America,6 dell’Europa,4 dell’Asia
e 3 delle restanti parti del mondo)nominati da un apposito Nominatine
Committee. I membri del Trustees restano in carica per 3 anni con la
possibilità
di
una
sola
rinomina
e
prendono
le
decisioni
collegialmente;ogni membro può esercitare un solo voto senza possibilità
di delega,in caso di parità spetta al presidente esprimersi.
I
loro
compiti
sono:definizione
e
revisione
dei
piani
strategici
dell’organismo;raccolta dei fondi per la gestione;nomina dei membri degli
altri
organismi
partecipi
all’attività,IASB,SAC,IFRIC;monitoraggio
del
Board;approvazione del budget e del rendiconto annuale IASB.
40
•
l’organismo
BOARD:è
preposto
all’elaborazione
ed
all’approvazione
dei
principi contabili internazionali. E’ composto da 14 membri nominati dallo
stesso
IASC
mondiale
in
Foundation
materia
selezionati
tra
i
contabile;l’incarico
maggiori
dura
5
esperti
anni
a
con
livello
una
sola
possibilità di rinnovo e le decisioni vengono prese collegialmente,con gli
stessi criteri utilizzati dallo IASC Foundation.
•
SAC:Standard Advisory Council,svolge l’attività di intermediario con tutte
le
organizzazioni
interessate
suggerimenti
al
Board
implicazioni
prodotte
circa
dagli
al
lo
lavoro
dell’ente,in
sviluppo
stessi
sui
degli
IFRS
bilanci.
E’
pratica
e
le
dà
dei
possibili
composto
da
30
membri,la durata dell’incarico è di 3 anni con una possibilità illimitata
di rinnovo.
•
IFRIC:International
l’organismo
Financial
predisposto
Reporting
Interpretations
all’interpretazione
degli
Committee,è
standard
che
si
traducono nei documenti nominati SIC. Oltre tale compito è predisposto
alla risoluzione tempestiva delle problematiche contabili non affrontate
dagli
IFRS.
E’
composto
da
12
membri
con
incarico
triennale
senza
limitazioni sulle possibilità di rinnovo
La proposta di emanazione di un nuovo principio può essere avanzata dallo staff
tecnico,istituito
per
supportare
il
Board,o
da
soggetti
pubblici
o
privati
esterni all’organizzazione. Le bozze vengono pubblicate dal Board dopo aver
confrontato il problema con le varie discipline locali per individuare quella
più idonea. Il loro carattere pubblico ammette consigli da
interessato attraverso il SAC e si giunge ad
qualunque soggetto
una approvazione del documento
solo dopo che il Board ha raggiunto un sufficiente livello di accettazione
riguardo al principio. Ad oggi sono stati emessi complessivamente 41 principi
contabili internazionali,IAS ed IFRS(7 abrogati e 34 ancora in vigore) e 33
documenti interpretativi,SIC.
41
I PRINCIPI CONTABILI NEI DUE MODELLI,NAZIONALE ED
INTERNAZIONALE
CLAUSOLA GENERALE
La normativa civilistica del bilancio d’esercizio è articolata su tre livelli
differenti che compongono un impianto a generalità decrescente,al primo abbiamo
la
“clausola
generale”,regolata
dall’art.
2423;al
secondo
i
“principi
di
redazione”(art. 2423-bis) ed infine i “criteri di valutazione” delle singole
voci(art.
2426)
ed
i
loro
schemi
di
redazione(art.
2424
e
art.
2425).
Il
bilancio d’esercizio a prescindere dal modello prescelto per la sua stesura
richiede il rispetto della clausola generale dettata dall’art 2423 del c.c. la
quale svolge una funzione regolativa e specifica nel suo secondo comma che:“il
bilancio
deve
essere
redatto
con
chiarezza
e
deve
rappresentare
in
modo
veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il
risultato economico dell’esercizio”. Il principio della chiarezza si traduce
nella leggibilità del documento,ovvero la forma di esposizione della situazione
patrimoniale-finanziaria della società nonché il suo risultato d’esercizio deve
essere di facile comprensione per il fruitore esterno. Il principio in questione
si
risolve
nel
rispetto
delle
seguenti
disposizioni:rispetto
dell’ordine
di
esposizione;divieto di raggruppamento di voci;obbligo di inserimento di nuove
voci
quando
necessario;adattamento
richiede;comparabilità
principio
di
verità
delle
si
stesse
riferisce
delle
e
voci
divieto
alla
esatta
di
quando
compenso
esposizione
l’attività
tra
valori.
delle
lo
Il
quantità
oggettive e delle stime,soprattutto in riferimento a queste ultime richiede che
42
siano eseguite dal redattore in maniera attendibile e ragionata. Il principio di
correttezza
si
sostanzia
nella
richiesta
fatta
al
redattore
di
esporre
un
“quadro fedele” della realtà,in particolare fa riferimento all’atteggiamento che
il soggetto deve assumere durante la redazione,ovvero tenere un comportamento
neutrale
e
non
diffondere
informazioni
finalizzate
ad
ottenere
determinati
comportamenti nei lettori.
PRINCIPI DI REDAZIONE
Il
secondo
livello
dell’impianto
normativo
civilistico
è
regolato
dall’art.
2423-bis,intitolato “Principi di redazione”,nella quale il legislatore detta una
serie di principi cui il redattore deve attenersi nella stesura del documento.
In particolare il suddetto art. recita che “la valutazione delle voci deve esser
fatta
secondo
prudenza
dell’attività,nonché
e
tenendo
nella
conto
prospettiva
della
della
funzione
continuazione
economica
dell’elemento
dell’attivo e del passivo considerato,ovvero:si possono indicare esclusivamente
gli
utili
realizzati
alla
chiusura
dell’esercizio;si
deve
tener
conto
dei
proventi e degli oneri di competenza dell’esercizio,indipendentemente dalla data
dell’incasso o del pagamento;si deve tener conto dei rischi e delle perdite di
competenza dell’esercizio,anche se conosciuti dopo la chiusura dello stesso;gli
elementi
eterogenei
singolarmente;i
esercizio
ricompresi
criteri
all’altro”.
di
valutazione
Dalla
postulati(prudenza,prevalenza
nelle
norma
della
singole
voci
devono
non
possono
il
legislatore
sostanza
sulla
essere
essere
valutati
modificati
ha
da
un
individuato
5
forma,continuità
della
gestione,competenza e costanza dei criteri di valutazione)che vengono ripresi ed
implementati,in alcuni punti in maniera divergente,dai due modelli,nazionale ed
internazionale,rispettivamente nel documento n.11 e nello IAS 1.
43
DOCUMENTO N. 11
I documenti emanati dall’OIC non hanno forza di legge,ma svolgono una funzione
interpretativa ed applicativa delle linee dettate dalla disciplina giuridica. Il
documento in questione,il n. 11 CNDC-CNR,attribuisce al bilancio le seguenti
finalità:rappresentare
la
situazione
aziendale
in
un
determinato
momento
e
diventare lo strumento informativo della stessa durante il suo funzionamento.
L’informazione avviene attraverso la dimostrazione periodica dei suoi componenti
positivi
e
negativi
quantitativi
vengono
qualitativo,nella
iscritti.
nonché
Il
nota
nei
suoi
implementati
integrativa
documento
elementi
e
per
individua
patrimoniali;inoltre
arricchiti,da
una
15
maggior
principi
un
i
dati
punto
di
vista
comprensione
dei
valori
contabili
di
carattere
generale,definiti postulati,esposti senza un ordine gerarchico e finalizzati al
supporto dei principi contabili applicati alle singole poste:
- UTILITA’:Il bilancio deve essere redatto per offrire una rappresentazione
chiara,veritiera
e
corretta
della
realtà,affinché
gli
stakeholders
possano
prendere le loro decisioni. Quindi un bilancio per essere utile deve permettere
a
più
possibili
destinatari
di
eseguire
scelte
economiche
sulla
base
d’informazioni non distorte.
- PREVALENZA DELLA SOSTANZA SULLA FORMA: Solitamente riguardo ai singoli fatti
di gestione il profili sostanziale e quello formale coincidono;ma in alcuni casi
questo non avviene e sono indispensabili ulteriori analisi per risalire alla
nature effettiva dell’operazione. Tale principio afferma che i dati andrebbero
iscritti sulla base della loro natura sostanziale,salvo i vincoli civilistici.
Esempio classico è il contratto di leasing dove secondo un profilo sostanziale
il valore del cespite andrebbe iscritto tra i beni del locatario,ma le norme
civilistiche
sui
contratti
impongono
che
l’iscrizione
del
bene
nello
stato
patrimoniale può avvenire solo in seguito al passaggio di proprietà.
44
- COMPRENSIBILITA’:è soddisfatta attraverso l’inserimento nella nota integrativa
di
tutte
quelle
informazioni
di
carattere
qualitativo
che
aiutano
la
comprensione dei dati iscritti. Il documento precisa che la comprensibilità è
raggiunta
con
una
corretta
classificazione
dei
esposizione
componenti
in
base
degli
schemi
alla
loro
attraverso
una
natura:ordinaria-
straordinaria,tipica-atipica.
- NEUTRALITA’: Il bilancio d’esercizio deve essere redatto per una moltitudine
di
destinatari
in
modo
neutrale
e
imparziale,cioè
senza
favorire
con
l’iscrizione dei dati alcuni lettori a scapito di altri. Il documento afferma il
divieto
di
utilizzare
implicitamente
rifiuta
attraverso
creazione
la
il
bilancio
come
strumento
di
le
politiche
di
livellamento
artificiosa
di
riserve
comportamento,così
dei
di
redditi,ovvero
utili
si
tende
a
standardizzare il reddito prodotto senza mostrare il suo effettivo valore nel
periodo.
- PRUDENZA: Intesa come una regola valutativa in base alla quale devono essere
imputati all’esercizio le perdite anche solo temute,mentre vanno rilevati i
ricavi effettivamente realizzati. Naturalmente anche in questo caso non si vuol
lasciare al redattore la piena arbitrarietà nelle valutazioni sino a distorcere
il
risultato
con
riduzioni
di
valore
delle
passività
e
del
risultato
d’esercizio.
- PERIODICITA’: La rivelazione non deve riguardare l’intera vita aziendale ma
deve essere fatta con cadenza periodica considerando tutte le operazioni che si
riferiscono ad un determinato arco temporale definito periodo amministrativo.
-
COMPARABILITA’:
secondo
due
Possibilità
dimensioni:una
di
confronto
temporale,ovvero
significativo
delle
confrontare
dati
i
informazioni
della
stessa
azienda ma riferiti ad esercizi differenti;una spaziale,ovvero confrontare i
dati di aziende diverse ma con riferimento allo stesso anno.
- OMOGENEITA’: Rappresentare tutti i componenti positivi e negativi,nonché i
valori dell’attivo e del passivo utilizzando una unità di misura contabile la
moneta di conto.
45
- CONTINUITA’: Le ipotesi alla base delle valutazioni devono considerare come
punto di partenza l’assunto che la vita aziendale è destinata a continuare nel
tempo,di conseguenza questo postulato non può essere utilizzato e rispettato
nelle redazioni dei bilanci straordinari.
- COMPETENZA: I componenti positivi e negativi di reddito devono essere rilevati
nell’esercizio in cui i correlati fatti di gestione si manifestano,a prescindere
dalla movimentazione monetaria. In particolare il documento afferma che i ricavi
devono essere iscritti solo se il processo produttivo è ultimato ed è avvenuto
lo scambio con terze economie,coincidente con il momento di fatturazione. La
competenza dei costi,invece, viene derivata dalla competenza dei ricavi,ovvero
vanno
iscritti:tutti
quei
costi
che
trovano
nell’esercizio
in
questione
i
corrispettivi ricavi;tutti quei costi che hanno una correlazione indiretta con i
ricavi
e
per
la
quale
è
possibile
una
ripartizione
sistematica
nel
tempo(ammortamenti);tutti quei costi che non troveranno una correlazione diretta
o indiretta con ricavi futuri,quindi che non possono essere rinviati.
- SIGNIFICATIVITA’: Il bilancio deve riportare tutte le informazioni aventi un
effetto rilevante e significativo sulla rappresentazione della realtà e sul
correlato processo decisionale degli utilizzatori. Il documento n. 11 prevede
che le stime e le valutazioni siano fatte in maniera esatta da un punto di vista
economico,“errori,semplificazioni
e
arrotondamenti
sono
inevitabili
e
devono
trovare il loro limite nella rilevanza,cioè non devono avere effetti rilevanti
sui valori di bilancio”. In sostanza è vero e attendibile se riporta tutte le
voci significativi.
- COSTO COME CRITERIO BASE DELLE VALUTAZIONI: Il costo rappresenta il valore
massimo attribuito dall’azienda ad un determinato bene affinché partecipi al
processo
produttivo,senza
presentare
possibilità
il
di
vantaggio
valutazioni
la
di
quale
una
l’acquisizione
facile
correnti.
non
avverrebbe,oltre
applicazione,data
Questo
ricuce
la
dalla
a
limitata
discrezionalità
del
redattore sulle valutazioni contribuendo a rendere il bilancio neutrale. In
sostanza esso rappresenta il tetto massimo delle valutazioni nell’iscrizione dei
beni,in
quanto
un
suo
superamento
andrebbe
a
creare
in
bilancio
utili
non
realizzati. Sono comunque previste le svalutazioni dovuto all’usura dei
46
beni,queste però vanno ripristinate al costo originario nel momento in cui
vengono meno le motivazioni alla radice della perdita di valore.
- CONFORMITA’ AI CORRETTI PRINCIPI CONTABILI: Il documento n. 11 prevede per la
stesura
del
bilancio
all’esecuzione
di
una
tre
complessa
procedura
che
può
fasi:identificazione,interpretazione
essere
e
ridotta
rappresentazione
dei fatti economici dovuti alla gestione;ricognizione valutazione dei componenti
attivi
e
passivi
del
capitale;ed
patrimoniale-finanziaria,nonché
del
infine
illustrazione
risultato
d’esercizio
della
situazione
conseguito.
Questo
richiede l’imgiego di un organizzazione amministrativa e contabile,composta da
personale
competente
in
grado
di
applicare
DELLA
NOTA
correttamente
il
tessuto
dei
principi contabili.
-
FUNZIONE
INFORMATIVA
Esplicita
INTEGRATIVA:
come
la
nota
integrativa risulti un documento fondamentale nel bilancio specificando che è
deputato a rendere leggibile l’intero e complesso schema contabile adottato. In
sostanza,dare chiarezza al bilancio e integrare le informazioni contenute nello
stato patrimoniale e nel conto economico di quell’aspetto qualitativo che una
singola
cifra
non
riesce
a
dare,rendendo
maggiormente
comprensibile
il
documento.
- VERIFICABILITA’: E’ raggiunta se il documento rende possibile la ricostruzione
dei fatti anche
a terze persone interessate in maniera indipendente.
FRAMEWORK E IAS 1
I principi di redazione del bilancio sono esposti nei due seguenti documenti,il
framework
e
lo
IAS
1,i
quali
si
integrano
a
vicenda
nei
contenuti.
Sostanzialmente non discostano tanto da quelli dettati dalla disciplina
47
civilistica a sua volta integrata dal documento n. 11 CNDC-CNR,ma in ogni caso
presentano alcune differenze. In primo luogo seguono una rigorosa disposizione
gerarchica,suddividendo i principi di redazione in due macrogruppi:le assunzioni
fondamentali,paragonabili
ai
postulati
nazionali,ridotte
al
principio
di
continuità e quello di competenza;le caratteristiche qualitative riassumibili
nei principi di comprensibilità,significatività,attendibilità(articolata nella
rappresentazione
fedele,prevalenza
della
sostanza
sulla
forma,neutralità,prudenza e completezza) ed infine comparabilità. In secondo
luogo si discostano dai principi contabili nazionali per le finalità perseguite
che
mettono
forniscono
in
il
primo
capitale
piano
gli
investitori,i
all’azienda
e
quali
necessitano
sono
di
i
maggiori
soggetti
che
informazioni
possibili riguardo i futuri flussi di cassa generabili dalla ordinaria gestione.
LE ASSUNZIONI FONDAMENTALI(I POSTULATI): Il primo,il principio della continuità
della gestione coincide con il termine inglese “going concenrn”,considera come
presupposto fondamentale per la redazione del bilancio la capacità dell’impresa
di continuare la sua attività e comporta la raccolta di tutte le informazioni
disponibili relativa al futuro andamento della gestione in riferimento ad un
arco temporale superiore ai dodici mesi. In particolare tale principio esclude
l’applicabilità dei principi contabili internazionali in caso di liquidazione
dell’impresa. Il secondo,il principio di competenza viene affrontato nello IAS 1
alla stregua
del documento n. 11 CNDC-CNR,dove gli effetti delle transazioni
devono essere rilevati quando si verificano,inoltre anche in questo caso è
richiesta per l’iscrizione dei costi una loro correlazione con i ricavi,presente
o futura,mentre nel caso di una mancata correlazione con i ricavi futuri è
doveroso
imputare
trattamento
per
i
costi
all’esercizio
l’imputazione
dei
in
questione.
ricavi,infatti
i
Diverso
è
principi
invece
il
contabili
internazionali,come specificato dallo IAS 18 intitolato ricavi,prevede una una
distinzione per gli stessi in tre diverse tipologie: ricavi provenienti dalla
vendita del bene,i quali richiedono un trasferimento sostanziale di tutti i
vantaggi ed i rischi dovuti alla effettiva proprietà per poter rendere
48
ascrivibile la voce;ricavi provenienti dall’esecuzione di un servizio,i quali
richiedono per la loro ascrivibilità un accertamento attendibile della loro
ultimazione;ricavi provenienti da operazioni che fruttano interessi,royalties e
dividendi,dove
i
primi
devono
essere
proporzionato
al
tempo
quindi
bisogna
considerare il loro importo effettivamente maturato,i secondi dipendono dalla
quota
maturata
necessitano
secondo
le
dell’insorgere
disposizioni
in
capo
al
contrattuali,ed
titolare
del
infine
diritto
a
i
dividendi
riceverne
il
raccolte
in
pagamento.
LE
CARATTERISTICHE
I
QUALITATIVE:
contenuti
delle
disposizioni
questa classe sono in linea di massima conformi alle disposizioni dettate dai
principi contabili nazionali,divergono solo in alcuni aspetti che di seguito
elenco. I concetti di rilevanza e significatività negli IAS vengono affrontati
distintamente,ovvero il grado di significatività di un informazione dipende dal
modo in cui riesce ad influenzare le decisioni dei lettori,che a sua volta
dipende dalla rilevanza
sostanza
sulla
l’operazione
forma
deve
e neutralità dei dati diffusi. Il principio della
viene
essere
nel
modello
esposta
in
base
IASB
pienamente
alla
sua
rispettato,infatti
effettiva
natura,quindi,
riprendendo l’esempio di un operazione di leasing la quale si sostanzia in un
operazione
di
finanziamento,spetta
al
locatario
iscrivere
il
bene
tra
le
attività dello stato patrimoniale in parallelo all’iscrizione del debito tra le
passività,anche se il passaggio di proprietà avverrà al momento del riscatto. Il
principio di prudenza è riferito alle situazioni estimative di un valore,dove si
richiede
cautela
nelle
valutazioni
di
valori
incerti
affinché
non
vengano
sovrastimate le attività e sottostimate le passività. La differenza sostanziale
del concetto di prudenza tra i due modelli è evidente riguardo alla valutazione
dei beni,i quali nel modello internazionale trovano
criterio
alternativo
sovrastima
valore,oltre
del
a
dato
al
“costo
rispetto
permettere
la
storico”.
al
costo
Il
nel “valore corrente”un
valore
corrente
storico,eliminando
distribuzione
di
utili
le
derivanti
implica
riserve
da
una
di
titoli
recuperabili a vista. In riferimento alla comparabilità sono ammessi
49
miglioramenti nei criteri di valutazione,ma gli eventuali effetti devono essere
dimostrati anche sui bilanci precedenti. Ulteriore novità del modello IASB
risiede nell’introduzione del concetto di tempestività dell’informazione,ovvero
per essere utile un dato può richiedere la rilevazione anche prima che siano
noti tutti gli aspetti dell’operazione,anche a discapito dell’attendibilità.
GLI SCHEMI NEI DUE MODELLI
AMBITO DI APPLICABILITA’ DEI DUE MODELLI
Il modello Nazionale segue le disposizioni dettate dagli art. 2423 e seguenti
del c.c.,i quali prevedono la loro applicazione per la redazione dei bilanci
d’esercizio
nelle
società
per
azioni,nelle
società
a
responsabilità
limitata,nelle società in accomandita per azioni,nelle imprese cooperative,nei
consorzi con attività esterna,alle holding industriali,ed infine alle società
individuali in riferimento ai soli criteri di valutazione. Il modello nazionale
non può essere applicato invece agli enti creditizi e finanziari,alle imprese di
assicurazione,ed
alle
imprese
che
redigono
il
bilancio
consolidato.
Al
contrario,l’ambito di applicazione del modello IASB è più ampio,infatti prevede
la redazione dei bilanci secondo i suoi schemi per ogni tipologia di impresa a
prescindere dalla sua forma giuridica o dal settore di riferimento. Addirittura
il loro utilizzo è esteso anche al settore pubblico e al non profit.
50
STRUTTURA DEI DUE MODELLI
Secondo l’art. 2423 del c.c. il bilancio d’esercizio deve essere redatto dagli
amministratori
della
società
e
deve
essere
composto
dai
seguenti
documenti
obbligatori:Stato Patrimoniale,Conto Economico e Nota Integrativa. I primi due
sono documenti quantitativi,devono essere redatti in unità di euro,senza cifre
decimali.
Gli eventuali arrotondamenti per quanto riguarda lo stato Patrimoniale devono
essere
accantonati
in
un
apposita
riserva,mentre
nel
Conto
Economico
vanno
iscritti tra i proventi e gli oneri di carattere straordinario. Inoltre per ogni
voce deve essere rispettato il principio di comparabilità,ovvero devono essere
riportati anche i valori delle voci del periodo precedente,quando questo non
possibili
è
necessaria
la
segnalazione
nella
Nota
Integrativa.
Il
terzo
documento è di carattere descrittivo ed è finalizzato al chiarimento dei criteri
utilizzati
contenute
nelle
nei
documenti:il
valutazioni,oltre
due
precedenti.
primo,di
natura
a
In
fornire
ulteriori
particolare,deve
obbligatoria,è
il
informazioni
contenere
Prospetto
altri
delle
non
due
variazioni
intervenute nel patrimonio netto;mentre il secondo,di natura non rilevante ai
fini di una rappresentazione veritiera e corretta,è il rendiconto finanziario.
La
relazione
incaricati
al
degli
amministratori,del
controllo
strutturato,secondo
documenti:Stato
le
assumono
le
disposizioni
Patrimoniale,Conto
collegio
vesti
di
dettate
sindacale
allegato.
dallo
Economico,Prospetto
e
Il
dei
modello
IAS
1,nei
delle
soggetti
IASB
è
seguenti
variazioni
di
patrimonio netto,rendiconto finanziario e note esplicative. Tutti i documenti
richiesti
dallo
IAS
1
hanno
natura
obbligatoria,inoltre
è
necessaria
la
comparazione tra le informazioni sia di carattere quantitativo che di carattere
qualitativo,quindi la nota esplicativa deve presentare la comparazione delle
descrizioni in riferimento anche all’anno precedente per permettere valutazioni
riguardo all’evoluzione della gestione. Una novità rispetto al modello nazionale
51
risiede
nella
richiesta
di
informazioni:denominazione
bilancio,esercizio
o
mettere
in
risalto
in
ogni
dell’impresa;specificazione
consolidato;moneta
di
pagina
della
conto
le
seguenti
tipologia
di
utilizzata;livello
di
precisione utilizzato nell’iscrizione degli importi.
STATO PATRIMONIALE
Lo schema di Stato Patrimoniale suggerito dai principi contabili nazionali è
esposto
nel
documento
n.
12
CNDC-CNR,intitolato
“composizione
e
schemi
del
bilancio d’esercizio di imprese mercantili,industriali e di servizi”,il quale
definisce
che
aziendale
alla
è
il
prospetto
data
di
contabile
destinato
riferimento,ovvero
la
ad
esporre”il
situazione
patrimonio
patrimoniale
e
finanziaria”. Il suo doppio fine evidenzia il limite dello schema offerta dalla
disciplina
civilistica,la
finanziario,infatti
quale
queste
è
carente
informazioni
nei
contenuti
richiedono
una
sotto
il
profilo
distinzione
degli
elementi dell’attivo e del passivo in relazione al tempo necessario a generare o
assorbire
liquidità.
A
tal
proposito
il
modello
nazionale
propone
una
distinzione delle attività e delle passività in breve e medio-lungo termine
basata sulle seguenti convenzioni:
-
sono
considerate
attività
e
passività
a
breve
quelle
il
cui
tempo
di
incasso/pagamento non eccede la durata del periodo amministrativo(12 mesi);
- sono considerate attività e passività a medio-lungo termine quelle il cui
tempo di incasso/pagamento eccede il periodo amministrativo;
- sono considerate tra le attività a breve le rimanenze di magazzino.
A differenza dei principi contabili nazionali il documento IAS 1,intitolato
presentazione del bilancio,individua innanzitutto una dettagliata definizione
dei concetti di attivo,passivo e patrimonio netto.
52
In particolare,sono considerate attività le risorse controllate dall’impresa e
le operazioni svolte in passato che attendono benefici economici futuri. Inoltre
la sua iscrizione non necessita dell’esistenza di un vincolo di proprietà con il
bene,ma di un controllo effettivo;e non individua una relazione diretta tra
costo
sostenuto
ed
acquisizione
dell’attività,perché
il
bene
potrebbe
non
soddisfare il requisito di utilità futura o potrebbe essere stato acquisito
senza il sostenimento di un costo(donazione). Le passività vengono definite come
le obbligazioni attuali dell’impresa nascenti da operazioni svolte in passato
che attendono il loro regolamento attraverso la fuoriuscita di risorse che
darebbero futuri benefici economici attendibilmente misurabili,quindi la sua
caratteristica fondamentale risiede nel sacrificio economico futuro. Inoltre,per
obbligazione si intende qualsiasi dovere o impegno di comportamento nel rispetto
di leggi,contratti o decisioni autonome rese pubbliche. La differenza degli
elementi attivi e passivi da invece la definizione di patrimonio netto. Riguardo
al prospetto dello Stato Patrimoniale viene dettato solo un contenuto minimale
composto da un elenco di voci prive di un ordine specifico e sono le seguenti:
- a)immobili,impianti e macchinari;
- b)immobilizzazioni immateriali;
- c)attività finanziarie(esclusi i valori esposti ai punti d),f) e g);
- d)partecipazioni contabilizzate con il metodo del patrimonio netto;
- e)rimanenze;
- f)crediti commerciali ed altri crediti;
- g)disponibilità liquide e mezzi equivalenti;
- h)debiti commerciali ed altri debiti;
- i)passività e attività fiscali come previsto dallo IAS 12;
- j)fondi;
- k)passività non correnti fruttifere di interessi;
- l) quote di pertinenza di terzi;
- m)capitale emesso e riserve.
53
In
ogni
caso
lo
IAS
1
fornisce
uno
schema
di
riferimento
che
le
imprese
solitamente seguono nelle redazioni dei bilanci ,d’esercizio e consolidato. Le
voci elencate necessitano poi di una distinzione in:grado
delle
attività
(correnti/non
dell’impresa,separando
attività
correnti)
operative
e
e natura di liquidità
;destinazione
all’interno
finanziarie,rimanenze,crediti
e
denaro;natura e scadenza delle passività(correnti/non correnti).
In particolare,le attività materiali devono essere distinte per classi;i crediti
commerciali dagli importi derivanti da altre società del gruppo,risconti e altri
crediti;le
rimanenze
consumo,materie
fondi
devono
prime,prodotti
essere
all’attività
sotto-classificate
esposti
dell’impresa;il
in
corso
secondo
la
patrimonio
in
di
categorie(merci,materiali
lavorazione
voce
netto
e
prodotti
classificata
e
le
in
riserve
modo
di
finiti);i
adeguato
richiedono
la
separazione delle classi in capitale sottoscritto,riserva sovrapprezzo e azioni
proprie;l’utile o la perdita d’esercizio va iscritto in unica voce aggregata ai
valori cumulati negli esercizi precedenti.
CONTO ECONOMICO
Il
modello
nazionale
considera
il
Conto
Economico
il
prospetto
contabile
destinato a fornire la rappresentazione e dimostrazione delle operazioni di
gestione
attraverso
reddito
che
hanno
l’individuazione
contribuito
dei
al
componenti
positivi
raggiungimento
del
e
negativi
risultato
di
di
periodo,raggruppati in modo tale da evidenziare anche i risultati intermedi.
Rispetto allo schema obbligatorio dettato dal codice civile,il documento n. 12
fornisce come criterio di riclassificazione delle voci il modello di matrice
tedesca che si caratterizza per tre aspetti:la prima macroclasse è destinata ad
54
accogliere il valore della produzione,ovvero considera come punto di partenza
per
l’individuazione
svolta,quindi
dei
rientrano
componenti
tra
i
positivi
ricavi
oltre
e
negativi
quelli
già
l’intera
produzione
realizzati
anche
le
variazioni delle rimanenze di magazzino;i costi vengono catalogati per natura;il
che
comporta
la
possibilità
di
suddividere
la
gestione
in
diverse
aree(ordinaria,straordinaria,tipica,atipica,finanziaria),dando la possibilità di
evidenziare il contributo di ogni area,ed in particolare quello della gestione
caratteristica sul risultato di periodo. A differenza del modello nazionale,il
modello IASB nel framework da una precisa definizione del concetto di costo e di
ricavo,prima
di
passare
alla
definizione
del
loro
ordina
e
criterio
di
iscrizione. I costi rappresentano decrementi di benefici economici ascrivibili
all’esercizio,caratterizzati da riduzioni di valore nelle attività e incrementi
delle passività,sia nella gestione caratteristica che nella gestione
estranei
all’ordinario.
Al
contrario
i
ricavi
rappresentano
in fatti
incrementi
di
benefici economici ascrivibili alla gestione che si concretizzano in aumenti dei
valori
delle
attività
e
decrementi
delle
passività.
I
principi
contabili
internazionali non prevedono uno schema predefinito,ma anche nel conto economico
come per lo stato patrimoniale,offre un elenco di voci minimali,da dettagliare
nelle note esplicative:
- a)ricavi;
- b)risultati dell’attività operativa;
- c)oneri finanziari;
- d)quota dei proventi e degli oneri derivanti dalla valutazione secondo il
metodo del patrimonio netto delle partecipazioni in società collegate;
- e)oneri fiscali;
- f)utile o perdita dell’attività ordinaria;
- g)componenti straordinari;
- h)quote di pertinenza di terzi;
- i)utile netto o perdita netta dell’esercizio.
55
Il
modello
internazionale
segue
lo
schema
offerto
dal
modello
anglosassone,ovvero al costo del venduto,dove tra i ricavi vengono iscritti
quelli
appunto
aggregati
per
derivanti
dai
destinazione
soli
beni/servizi
distinguendoli
venduti,ed
nelle
tre
i
costi
funzioni
per
vengono
la
quale
vengono assorbiti:industriale,commerciale e amministrativa.
IL PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO
Il modello IASB richiede queste informazioni in un documento distinto,mentre il
modello nazionale si limita ad imporre l’iscrizione d’informazioni equivalenti
nella nota integrativa. Questa distinzione è dovuta al fatto che alcune voci
transitano,nel
modello
internazionale
vanno
nazionale
direttamente
a
conto
economico,mentre
ad
incidere
sui
valori
nel
del
modello
patrimonio
netto(errori rilevanti commessi in esercizi precedenti). In entrambe i modelli
il
contenuto
del
prospetto
è
molto
simile,ed
è
finalizzato
a
mostrare
le
variazioni intervenute al patrimonio netto durante il periodo amministrativo.
Affinché il fruitore esterno abbia a disposizione queste informazioni,lo IAS 1
richiede che il prospetto sia suddiviso in due parti. Nella prima è necessario
evidenziare:l’utile
proventi
per
la
o
quale
la
perdita
altri
d’esercizio;le
principi
richiedono
voci
relative
l’imputazione
ad
a
oneri
e
patrimonio
netto;l’effetto dei cambiamenti dei principi contabili e degli errori. Nella
seconda parte bisogna evidenziare:le operazioni sul capitale dei soci e le
eventuali distribuzioni agli azionisti;il saldo degli utili o delle perdite
accumulate ad inizio esercizio;una riconciliazione tra il valore di ciascuna
classe di azioni,riserva sovrapprezzo azioni e di ciascuna riserva. In sostanza
nelle colonne vengono riportate le voci che compongono il patrimonio netto,e
nelle righe le voci e le loro relative variazioni che secondo altri principi non
vanno imputati a conto economico ma a diretta deduzione del patrimonio netto.
56
NOTA INTEGRATIVA
Secondo il modello nazionale la nota integrativa è il documento deputato ad
illustrare
le
informazioni
da
un
punto
di
vista
qualitativo,affinché
le
informazioni fornite dagli altri documenti siano leggibili. In particolare,oltre
ai contenuti dettati dal codice civile,i principi contabili nazionali integrano
l’informazione con ulteriori precisazioni:
- 1)la nota integrativa deve specificare le seguenti informazioni,solitamente
ricomprese nella relazione sulla gestione:natura dell’attività;fatti di
rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio;i rapporti con le imprese
consociate
- 2)dettagliare i le operazioni più significative avvenute con i dirigenti e
amministratori dell’imprese o di consociate;
- 3)Illustrare le informazioni relative alle variazioni di patrimonio netto
comprendendo il valore iniziale,il dettaglio del movimento ed il suo valore
finale;
- 4)dovrebbe includere il rendiconto finanziario per facilitare la comprensione
dei flussi finanziari,documento questo facoltativo;
- 5)quando l’importo è significativo bisogna esplicitare la composizione delle
voci,altri ricavi e proventi e oneri diversi di gestione;
- 6)Indicare separatamente le imposte correnti da quelle differite;
- 7)comprendere tutte le informazioni relative al bilancio necessarie a svolgere
la sua funzione,diffondere informazioni riguardo il capitale ed il reddito
prodotto da un impresa in un dato momento.
Nel modello internazionale la nota integrativa cambia denominazione,convertita
in note esplicative,le quali secondo lo IAS 1 ed in linea con le disposizioni
nazionali deve svolgere le seguenti funzioni:informare sui principi di redazione
adottati e sugli specifici principi contabili applicati;fornire le informazioni
richieste dai principi contabili internazionali e non esposte in altre parti del
57
bilancio; ed infine fornire informazioni integrative non esposte nei prospetti
di bilancio ma utili a rendere la rappresentazione attendibile. Per facilitare
la
lettura
del
documento
le
voci
devono
essere
esposte
secondo
un
ordine
sistematico,ovvero nell’ordine in cui ciascuna voce è esposta nei vari prospetti
attraverso una numerazione progressiva dei paragrafi in cui si articola il
documento. L’ordine da seguire è il seguente:
- a)Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali;valida se
rispetta
le
disposizioni
interpretativo,SIC;in
di
sostanza
ogni
è
principio
IAS
indispensabile
che
e
di
nella
ogni
documento
costruzione
siano
rispettate tutte le regole.
- b)Indicazione del criterio base di valutazione e dei principi applicati;nel
modello IASB è indispensabile perché oltre al criterio del costo storico sono
ammesse anche le valutazioni a valori correnti;questo implica la specificazione
per ogni attività e passività del criterio adottato. Mentre l’illustrazione del
principio
applicato
è
necessaria
se
aiuta
il
lettore
in
una
migliore
comprensione.
-
c)Informazioni di supporto delle voci esposte nei prospetti;si tratta di
esporre
le
varie
voci
in
maniera
dettagliata
sia
da
un
punto
di
vista
quantitativo che qualitativo.
- d)Altre informazioni;si tratta di ulteriori informazioni riguardo a situazioni
di incertezza,ad esempio passività potenziali dove un maggior grado di dettaglio
facilita la comprensibilità delle operazioni.
La
redazione
del
documento
deve
essere
fatta
considerando
la
natura
delle
operazioni della singola impresa,inoltre nel caso non siano specificate altrove
bisogna specificare il domicilio e la forma giuridica,il paese di registrazione
e la sua sede legale.
58
RENDICONTO FINANZIARIO
Il
rendiconto
contabili
finanziario
è
un
internazionali,mentre
documento
resta
obbligatorio
facoltativo
nei
secondo
i
principi
principi
contabili
nazionali senza che la sua mancata stesura comporti violazione al principio di
rappresentazione veritiera e corretta. La sua funzione consiste nel dimostrare
le variazioni intervenute nella situazione patrimoniale e finanziaria,con le
conseguenti correlazioni tra investimenti e finanziamenti mettendo in luce le
risorse finanziarie che si sono rese disponibili in seguito alle operazioni
avvenute
durante
il
periodo
amministrativo.
Momento
importante
per
la
preparazione del documento è la scelta della risorsa che si vuole evidenziare ed
analizzare,liquidità
o
capitale
circolante
netto.
Il
modello
nazionale
non
prevede uno schema predefinito esplicito,ma attraverso l’art 2427 c.c. richiede
l’illustrazione
delle
variazioni
intervenute
nelle
poste
dell’attivo
e
del
passivo,nonché nelle movimentazioni delle immobilizzazioni. Il documento n. 12
CNDC-CNR distingue due concetti di risorsa finanziaria:cash flow,che comprende
le
somme
in
cassa
momento;capitale
e
tutti
circolante
i
depositi
netto,che
di
danaro
considera
la
prelevabili
risorsa
in
qualsiasi
finanziaria
come
differenza tra i valori dell’attivo a breve e le passività a breve. In ogni caso
la
risorsa
finanziaria
reddituale;operazioni
di
materiali,immateriali
e
in
esame
investimento
nasce
o
da:
operazioni
disinvestimento
finanziarie;operazioni
di
di
di
gestione
immobilizzazioni
finanziamento,accensione
e
rimborsi di debiti,variazioni nel capitale,pagamenti di utili. Il rendiconto
finanziario in termini di liquidità è lo schema preferito dal modello nazionale
per la sua capacità di evidenziare la solvibilità di un azienda in qualsiasi
momento. La sua stesura comporta la scomposizione dei dati in quattro aree:una
prima derivante dalle gestione reddituale,ovvero dato dalla differenza tra i
costi ed i ricavi che hanno assorbito liquidità e non coincide con il risultato
d’esercizio il quale assorbe anche valori non monetari;la seconda area riporta i
59
valori derivanti dai flussi monetari di investimento e disinvestimento che hanno
per
oggetto
derivanti
le
da
considerano
immobilizzazioni;la
operazioni
i
flussi
aventi
generati
ad
sui
terza
evidenzia
oggetto
mezzi
le
prestiti
propri.
In
entrate
e
monetari;ed
particolare
le
uscite
infine
per
si
quanto
riguarda la prima area,possiamo calcolare il flusso derivante dalla gestione
reddituale in due modi:in forma diretta,sottraendo dai ricavi monetari i costi
monetari;in modo indiretto,procedendo a ritroso e sommando agli utili prima i
costi
non
monetari
e
poi
sottraendo
i
ricavi
non
monetari.
Il
rendiconto
finanziario in termini di variazioni di CCN evidenzia le movimentazioni che si
sono avute tra le attività a breve e le passività a breve. Partendo dallo schema
di stato patrimoniale si può facilmente individuare su quali grandezze avvengono
le variazioni,infatti abbiamo che la variazione di CCN dipende dalle variazioni
intervenute sul capitale proprio,sul capitale di terzi,sul risultato d’esercizio
che
misura
la
internazionale
gestione
prevede
un
reddituale,e
solo
tipo
sulle
di
immobilizzazioni.
rendiconto,quello
in
Il
modello
termini
di
liquidità,il quale viene articolato in modo molto simile con quello previsto dal
modello nazionale. La differenza principale risiede nella diversa concezione di
risorsa,infatti nel modello IASB la risorsa considerata è il cash and cash
equivalent che conduce allo stesso valore della cassa e dei depositi a vista
anche
gli
investimenti
a
breve
facilmente
convertibili
in
danaro.
Ancora
suddivide lo schema in tre aree anziché quattro,accorpando nell’ultima,quella
relativa alle movimentazioni delle fonti,sia quelle relative alle passività che
quelle relative al patrimonio.
60
CAPITOLO III
TRANSIZIONE AGLI IAS/IFRS
PREMESSA
In questo Capitolo sono fornite le informazioni riguardanti le attività e le
passività, la situazione finanziaria e gli utili e le perdite della Finaval Spa
relativi agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2004, 2005 e 2006. Le informazioni
contenute sono state ricavate dai documenti di seguito elencati:
– Bilancio consolidato al 31 dicembre 2004 della Finaval Spa, predisposto in
conformità ai Principi Contabili Italiani e assoggettato a revisione contabile
completa dalla Società di Revisione, la quale ha emesso la propria relazione in
data 14 aprile 2005;
– Bilancio consolidato al 31 dicembre 2005 della Finaval Spa, predisposto in
conformità ai Principi Contabili Italiani, nell’ambito ed in relazione alla
procedura d’ammissione delle azioni ordinarie di Finaval S.p.A. alla quotazione
sul
Mercato
Telematico
Azionario
ed
alla
connessa
Offerta
Pubblica
di
Sottoscrizione di azioni ordinarie di Finaval S.p.A., assoggettato a revisione
contabile completa dalla Società di Revisione, la quale ha emesso al propria
relazione in data 16 luglio 2007. Al riguardo, si osserva che la Società, per
l’anno 2005, si era avvalsa dell’esonero dall’obbligo di redazione del bilancio
consolidato in conformità a quanto previsto dall’art. 27, comma 3, del Decreto
Legislativo n. 127 del 9 aprile 1991, essendo lo stesso stato redatto da Finaval
Holding, controllante e socio unico dell’Emittente;
– Dati finanziari consolidati al 31 dicembre 2005 e al 31 dicembre 2006
61
riesposti
in
accordo
con
i
criteri
di
valutazione
previsti
dai
Principi
Contabili Internazionali adottati dalla Commissione Europea, nell’ambito ed in
relazione alla procedura d’ammissione delle azioni ordinarie di Finaval S.p.A.
alla
quotazione
sul
Mercato
Telematico
Azionario
ed
alla
connessa
Offerta
Pubblica di Sottoscrizione di azioni ordinarie di Finaval S.p.A., assoggettati a
revisione contabile completa dalla Società di Revisione, la quale ha emesso la
propria relazione in data 18 luglio 2007; in linea con quanto previsto dall’IFRS
1, in appendice ai dati finanziari consolidati riesposti al 31 dicembre 2006
sono
riportati
i
prospetti
consolidati
di
riconciliazione
tra
i
Principi
Contabili Italiani ed i Principi Contabili Internazionali al 1° gennaio 2005
(data
di
transizione)
e
al
31
dicembre
2005;Come
previsto
dal
regolamento
809/2004/CE e dalla raccomandazione 05-054b del Committee of European Securities
Regulators (“CESR”), la società ha presentato i dati finanziari, economici e
patrimoniali per gli esercizi 2004, 2005 e 2006, avvalendosi del cosiddetto
“approccio
a
ponte”;
in
particolare
per
l’esercizio
2005,
l’informativa
finanziaria è presentata sia in applicazione dei Principi Contabili Italiani sia
in conformità agli IFRS. Tale esercizio viene pertanto utilizzato come anno
“ponte”
tra
il
bilancio
al
dicembre
2004,
predisposto
in
applicazione
dei
Principi Contabili Nazionali ed il Bilancio al 31 dicembre 2006, predisposto in
conformità agli IFRS. A tale riguardo, al fine di consentire la comparabilità
con
i
Bilanci
applicazione
al
degli
31
dicembre
IFRS,
2005
Finaval
e
al
Spa
ha
31
dicembre
effettuato
2006
alcune
predisposti
in
aggregazioni,
allocazioni e riclassificazioni previste dagli IFRS, di voci precedentemente
esposte nei Bilanci consolidati al 31 dicembre 2004 e al 31 dicembre 2005
predisposti in conformità ai Principi Contabili Italiani. Il prospetto delle
variazioni
di
patrimonio
netto
ed
il
rendiconto
utilizzando lo stesso criterio di presentazione.
finanziario
sono
inclusi
Il presente Capitolo non
include i Bilanci individuali della società con riferimento a ciascuna delle
date di riferimento sopra indicate, in quanto le informazioni contenute in tali
Bilanci non contengono alcuna significativa informazione aggiuntiva rispetto a
quelle contenute nei Bilanci consolidati. Tutti i dati esposti nel presente
Capitolo, ove non diversamente specificato, sono espressi in migliaia di Euro.
62
PRIMA APPLICAZIONE DEGLI IFRS
Finaval Spa ha predisposto i dati finanziari consolidati al 31 dicembre 2006 in
conformità agli International Financial Reporting Standards (IFRS), nell’ambito
ed in relazione al processo di quotazione. In sede di prima applicazione degli
IFRS,si è pertanto reso necessario,ai fini comparativi, riesporre conformemente
alle previsioni degli IFRS anche i dati finanziari del 2005, apportando ai dati
consuntivi consolidati, redatti sulla base dei Principi Contabili Nazionali,le
riclassifiche
e
le
rettifiche
coerenti
con
i
criteri
di
rilevazione
e
valutazione previsti dagli IFRS, a far data dal 1° gennaio 2005 in applicazione
di quanto previsto dall’IFRS 1. In particolare ai fini dell’applicazione di tale
principio
contabile
internazionale,
alla
data
di
transizione
agli
IFRS,la
Società ha redatto uno stato patrimoniale di apertura al 1° gennaio 2005. Tale
prospetto, che è da considerarsi come punto di partenza per la contabilizzazione
delle successive operazioni secondo gli IFRS, è stato predisposto apportando le
necessarie rettifiche al Bilancio consolidato al 31 dicembre 2004 redatto in
base ai Principi Contabili Italiani, come di seguito illustrato:
– tutte le attività e le passività la cui iscrizione è richiesta dagli IFRS,
incluse quelle non previste in applicazione dei Principi Contabili Italiani,
sono state rilevate e valutate secondo gli IFRS;
– tutte le attività e le passività la cui iscrizione è richiesta dai Principi
Contabili Italiani, ma non è ammessa dagli IFRS, sono state eliminate;
– alcune voci di Bilancio sono state riclassificate secondo quanto previsto
dagli IFRS.
Il
passaggio
modifica
Italiani,
agli
delle
salvo
IFRS
stime
quei
adottati
dalla
precedentemente
casi
in
cui
la
Commissione
formulate
suddetta
Europea
secondo
i
adozione
non
comporta
Principi
abbia
la
Contabili
richiesto
la
formulazione di stime secondo metodologie differenti.
63
Tali stime sono basate sulle migliori conoscenze del Management al momento della
transizione. L’effetto dell’adeguamento ai nuovi principi dei saldi iniziali
delle attività e delle passività è stato rilevato nelle poste di patrimonio
netto,
al
imposte
netto
dell’effetto
differite
o
nelle
fiscale
Attività
di
per
volta
in
imposte
volta
rilevato
anticipate.
I
nel
Fondo
prospetti
di
riconciliazione IFRS, essendo stati predisposti solo ai fini del progetto di
transizione
per
la
redazione
del
primo
bilancio
completo
secondo
gli
IFRS
adottati dalla Commissione Europea, sono privi dei dati comparativi e delle
necessarie
note
esplicative
che
sarebbero
richiesti
per
rappresentare
attendibilmente la situazione patrimoniale-finanziaria ed il risultato economico
del Gruppo Finaval al 31 dicembre 2005 in conformità agli IFRS adottati dalla
Commissione Europea.
In
particolare
riconciliazioni
risultato
la
e
prima
le
adozione
relative
d’esercizio
secondo
degli
note
i
IFRS
esplicative
precedenti
richiede
del
di
riportare
patrimonio
principi
netto
(Principi
e
le
del
Contabili
Italiani) e secondo i nuovi principi,ovvero:
–
una
descrizione
dei
principi
contabili
e
dei
criteri
di
valutazione
nell’ambito degli IFRS adottati dal Gruppo ai fini della predisposizione del
Bilancio
Consolidato
considerati
ai
fini
al
31
della
dicembre
2006
predisposizione
e
che
delle
in
quanto
tali
riconciliazioni
sono
di
stati
seguito
riportate;
– la descrizione dei criteri seguiti per realizzare il passaggio dai Principi
Contabili Italiani agli IFRS;
–
la
riconciliazione
tra
il
patrimonio
netto
secondo
i
Principi
Contabili
Italiani e secondo gli IFRS adottati dalla Commissione Europea al 1° gennaio
2005 (data di transizione) e al 31 dicembre 2005 (dati comparativi per il
bilancio al 31 dicembre 2006), con separata evidenziazione degli effetti sulle
singole poste dello stato patrimoniale;
– le riconciliazione tra risultato dell’esercizio secondo i Principi Contabili
Italiani e secondo gli IFRS adottati dalla Commissione Europea per l’esercizio
2005
(dati
comparativi
per
il
bilancio
al
31
dicembre
2006),
con
separata
evidenziazione degli effetti sulle singole poste del conto economico.
64
Si precisa che nell’esposizione analitica delle informazioni numeriche riportate
nelle
tabelle
differenze,
e
nei
nell’ordine
prospetti
di
seguito
presentati
dell’unità,
rispetto
ai
dati
possono
aggregati
evidenziarsi
di
bilancio,
dovute ad arrotondamenti effettuati ai differenti livelli di formazione del
dato.
OPZIONI ED ESENZIONI FACOLTATIVE ADOTTATE DALLA SOCIETA’
Le principali opzioni ed esenzioni facoltative di cui si è avvalsa la società,
nel rispetto del disposto dell’IFRS 1, sono di seguito elencate:
– Schemi di bilancio ed ulteriori prospetti: per lo schema di Stato Patrimoniale
è
stato
adottato
il
criterio
“corrente/non
corrente”
(che
è
generalmente
applicato dalle realtà industriali e commerciali) mentre per il Conto Economico
è stato adottato lo schema con i costi classificati per natura. Il rendiconto
finanziario è stato predisposto con il metodo indiretto.
– Benefici per i dipendenti: il Gruppo ha deciso di contabilizzare tutti gli
utili e le perdite attuariali cumulati esistenti al 1° gennaio 2005, scegliendo
di non adottare il “metodo del corridoio” per gli utili e le perdite attuariali
che si sono generati e si genereranno successivamente a tale data, dal momento
che
le
variazioni
attuariali
non
producono
impatti
significativi
sul
conto
economico,tali da giustificare il ricorso all’agevolazione concessa dall’IFRS 1.
– Trattamento delle Joint Venture: le partecipazioni in Joint Venture sono, di
regola, consolidate con il metodo proporzionale a partire dalla data in cui si
verifica il controllo congiunto e fino alla data in cui tale controllo viene a
cessare. Tuttavia, rispetto all’enunciato criterio generale, si segnala come non
siano state consolidate con il metodo proporzionale le Joint Venture in “Novamar
International Scarl in liquidazione” e “Società Marittima Siciliana S.r.l. in
liquidazione”,
in
quanto
l’inclusione
di
tali
partecipazioni
nell’area
di
65
consolidamento
sarebbe
risultata
comunque
irrilevante
ai
fini
della
rappresentazione veritiera e corretta del Bilancio.
Tali partecipazioni sono state pertanto valutate con il metodo del patrimonio
netto.
– Aggregazioni di imprese: le operazioni precedenti la data di transizione non
sono
state
oggetto
di
rideterminazione
retrospettiva,
attraverso
cioè
la
rideterminazione del valore corrente di attività e passività riferite al momento
dell’acquisizione da parte del Gruppo.
– Immobilizzazioni materiali e immateriali: si è mantenuto il costo storico (in
alternativa al fair value) come criterio di valutazione per immobilizzazioni
materiali e immateriali successivamente all’iscrizione iniziale.
– Rimanenze (di carburanti): secondo lo IAS 2, il costo delle rimanenze deve
essere
determinato
adottando
il
metodo
FIFO
o
il
metodo
del
costo
medio
ponderato. Il Gruppo ha scelto di utilizzare il metodo del costo medio ponderato
per singolo movimento (costo dei carburanti del luogo dove le navi hanno fatto
rifornimento).
- Contributi pubblici: i contributi in conto capitale sono rilevati nello stato
patrimoniale
iscrivendo
il
contributo
come
posta
rettificativa
del
valore
contabile del bene per il quale è stato ottenuto.
66
Conto economico consolidato al 31 dicembre 2004, 31 dicembre 2005 e 31 dicembre 2006
CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2004, 2005 E 2006
(importi in migliaia di euro)
31 dicembre
ITA GAAP
IFRS
2004
2005
2005
2006
Ricavi netti
Spese di porto, bunker e commissioni
RICAVI BASE TIME CHARTER
128.741
(40.825)
87.916
131.065
(43.708)
87.357
98.216
(36.667)
61.549
79.383
(21.063)
58.320
Noleggi passivi
Costi operativi
MARGINE DI CONTRIBUZIONE FLOTTA
(30.346)
(28.047)
29.523
(34.868)
(35.166)
17.323
(21.487)
(22.118)
17.944
(10.300)
(25.200)
22.820
Costi di struttura
Altri ricavi/costi
MARGINE OPERATIVO LORDO (EBITDA)
(7.376)
1.795
23.942
(9.329)
663
8.657
(8.896)
625
9.673
(6.257)
(515)
16.048
(11.553)
12.389
21.000
(10.493)
19.164
12.957
(6.974)
15.656
(135)
(10.196)
5.717
Gestione finanziaria
UTILE ANTE IMPOSTE
9.703
22.092
(8.424)
10.740
(5.173)
10.483
(1.850)
3.867
Imposte dell'esercizio
Imposte differite
Utile Netto delle Attività in Funzionamento
(603)
(961)
20.528
(408)
1.825
12.157
(408)
1.437
11.512
(278)
523
4.112
Utile Netto delle Attività Operative Cessate
-
-
1.986
(227)
20.528
12.157
13.498
3.885
Risultato da alienazione navi
Ammortamenti
MARGINE OPERATIVO (EBIT)
UTILE NETTO
67
Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2004, 31 dicembre 2005 e 31 dicembre 2006
STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2004, 2005 E 2006
(importi in migliaia di euro)
ATTIVO
31 dicembre
ITA GAAP
IFRS
2004
2005
2005
2006
ATTIVITA'
Attività non correnti
IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI
Flotta
Flotta in costruzione
Altri beni
IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI
ATTIVITA' FINANZIARIE
Crediti per contributi ministeriali
Altri crediti e depositi cauzionali
Crediti tributari
Partecipazioni
Attività per imposte anticipate
TOTALE ATTIVITA' NON CORRENTI
Attività correnti
Rimanenze olii combustibili, lubrificanti e servizi
in corso
Crediti commerciali
Altri crediti
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti
Strumenti finanziari derivati
Crediti tributari
TOTALE ATTIVITA' CORRENTI
ATTIVITA' NON CORRENTI POSSEDUTE
PER LA VENDITA
TOTALE ATTIVITA'
207.717
506
124
126.614
16.147
1.965
123
130.289
16.147
1.965
45
173.913
21.400
2.149
106
5.424
4.066
34
1.002
229
3.535
148
3.685
132
3.447
148
3.730
132
1.145
134
6.437
129
152.349
155.903
205.413
5.366
12.400
6.967
33.815
595
59.143
3.377
12.400
6.107
33.815
2.581
595
58.875
1.377
10.833
3.035
14.231
818
255
30.549
219.102
5.183
18.052
6.556
15.910
1.034
46.735
265.837
211.492
214.778
1.240
237.202
68
STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2004, 2005 E 2006
(importi in migliaia di euro)
PASSIVO
31 dicembre
ITA GAAP
IAS
2004
2005
2005
PATRIMONIO NETTO E PASSIVITA'
Patrimonio netto
Capitale Sociale
Riserva Sovraprezzo azioni
Riserva di rivalutazione
Riserva legale
Riserva straordinaria
Altre riserve
Riserva Cash Flow hedge
Riserva fair value attività finanziarie disponibili per la
vendita
Utili (perdite) portati a nuovo
Utile (perdita) d'esercizio
TOTALE PATRIMONIO NETTO
2006
24.220
7.385
701
2.865
8.049
-
24.220
7.385
1.579
21.962
-
24.220
7.385
1.579
21.962
-
24.220
7.385
2.033
33.549
(707)
21
20.528
63.769
(25)
12.157
67.278
30
1.250
13.498
69.924
618
2.617
3.885
73.600
Passività non correnti
Debiti bancari
Fondi relativi al personale
Imposte differite passive
Fondo oneri e spese future
Altri debiti
Passività correnti
Obbligazioni
Debiti bancari
Strumenti finanziari derivati
Debiti commerciali
Altri debiti
Debiti tributari
TOTALE PASSIVITA'
96.368
569
2.574
1.143
31.557
76.814
655
777
1.430
-
79.569
669
803
559
-
111.364
779
567
202
-
1.166
22.520
29.311
16.162
698
202.068
28.854
27.327
7.667
690
144.214
28.643
916
27.326
5.679
690
144.854
30.036
3.075
10.179
7.255
145
163.602
TOTALE PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO
265.837
211.492
214.778
237.202
69
STATO PATRIMONIALE AL 2004 E 2005 REDATTO IN CONFORMITA’ AI PRINCIPI CONTABILI ITALIANI
ATTIVO
31/12/2005
31/12/2004
-
-
2
121
123
124
124
143.909
1.281
12
11
662
16.147
162.022
249.523
1
13
493
250.030
951
35
2.734
3.720
1.002
3.777
34
4.813
B. TOTALE IMMOBILIZZAZIONI
165.865
254.967
C. ATTIVO CIRCOLANTE
I. RIMANENZE
Materie prime sussidiarie e di consumo
Servizi in corso di esecuzione
Totale rimanenze
1.812
3.554
5.366
1.150
4.033
5.183
10.793
1.537
70
595
132
17.524
419
109
1.034
229
6.488
1.290
20.905
6.962
2.914
29.191
IV. DISPONIBILITA' LIQUIDE
Depositi bancari e postali
Denaro e valori in cassa
Totale disponibilità liquide
33.723
92
33.815
15.755
155
15.910
C. TOTALE ATTIVO CIRCOLANTE
60.086
50.284
2.837
2.393
228.788
307.644
A. CREDITI VERSO SOCI PER VERSAMENTI ANCORA DOVUTI
B. IMMOBILIZZAZIONI
I. IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI
Costi di impianto e di ampliamento
Altre
Totale immobilizzazioni immateriali
II. IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI
Flotta
Terreni e fabbricati
Impianti e macchinario
Attrezzature Industriali e commerciali
Altri beni
Immobilizzazioni in corso e acconti
Totale immobilizzazioni materiali
III. IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE
Partecipazioni in imprese controllate
Crediti verso società controllate
Crediti verso altri
Altri Titoli
Totale immobilizzazioni finanziarie
II. CREDITI
Verso clienti esigibili entro l’esercizio successivo
Verso imprese controllate e collegate esigibili entro l’esercizio successivo
Verso controllanti entro l’esercizio successivo
Crediti Tributari entro l’esercizio successivo
Imposte anticipate
Crediti verso altri
- crediti diversi entro l’esercizio successivo
- crediti diversi oltre l’esercizio successivo
Totale Crediti
D. RATEI E RISCONTI
TOTALE ATTIVITA’
70
PASSIVO
31/12/2005
31/12/2004
24.220
7.385
1.579
21.962
(25)
12.157
67.278
24.220
7.385
701
10.914
21
20.528
63.769
777
1.430
2.207
2.574
1.142
3.716
655
569
-
1.166
80
28.854
76.814
22.520
96.368
983
25.701
1.625
0
690
210
2.778
27.782
299
20.417
7.289
1.605
698
109
2.433
137.310
4.324
3.777
189.212
E. RATEI E RISCONTI
21.338
50.378
TOTALE PASSIVITA’
228.788
307.644
A. PATRIMONIO NETTO
Capitale
Riserva da sovrapprezzo delle azioni
Riserva legale
Altre riserve
Utili (Perdite) portati a nuovo
Utile (Perdita) dell'esercizio
A. TOTALE PATRIMONIO NETTO
B. FONDI PER RISCHI E ONERI
Fondi per imposte
Altri Accantonamenti
B. TOTALE FONDI PER RISCHI E ONERI
C. TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO
D. DEBITI
Obbligazioni
Debiti verso soci
Banche
- esigibili entro l'esercizio successivo
- esigibili oltre l'esercizio successivo
Debiti verso altri finanziatori
- esigibili entro l'esercizio successivo
- esigibili oltre l'esercizio successivo
Acconti esigibili entro l'esercizio successivo
Debiti verso fornitori entro l'esercizio successivo
Debiti verso imprese controllate esigibili entro l'esercizio successivo
Debiti verso imprese controllanti esigibili entro l'esercizio successivo
Debiti tributari entro l'esercizio successivo
Debiti verso ist. di previdenza e sicurezza sociale entro l'esercizio success.
Altri debiti
- esigibili entro l'esercizio successivo
- esigibili oltre l'esercizio successivo
D. TOTALE DEBITI
71
CONTO ECONOMICO REDATTO SECONDO I PRINCIPI CONTABILI ITALIANI
(importi in migliaia di euro)
CONTO ECONOMICO
A. VALORE DELLA PRODUZIONE
Ricavi delle vendite e delle prestazioni
Variazioni dei servizi in corso di esecuzione
Altri ricavi e proventi
A. TOTALE VALORE DELLA PRODUZIONE
31/12/2005
31/12/2004
131.707
(642)
35.378
166.443
128.378
364
5.438
134.180
20.411
54.971
35.249
16.173
44.657
30.768
16.010
939
391
14.072
753
337
61
11.884
(380)
7.847
147.383
58
13.501
248
2.777
123.344
DIFFERENZA TRA VALORE E COSTI PRODUZIONE (A - B)
19.060
10.836
C. PROVENTI E ONERI FINANZIARI
Altri proventi finanziari
Interessi e altri oneri finanziari
Utili e perdite su cambi
C. TOTALE PROVENTI E ONERI FINANZIARI
1.743
(9.280)
(860)
(8.397)
482
(6.930)
16.058
9.610
(27)
(27)
52
(48)
4
E. PROVENTI E ONERI STRAORDINARI
Proventi straordinari
Oneri straordinari
E. TOTALE PROVENTI E ONERI STRAORDINARI
1.323
(1.219)
104
5.251
(3.609)
1.642
RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE
10.740
22.092
Imposte sul reddito dell'esercizio
(1.417)
1.564
23) RISULTATO DI ESERCIZIO
12.157
20.528
B. COSTI DELLA PRODUZIONE
Per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci
Per servizi
Per godimento di beni di terzi
Per il personale
a)Salari e stipendi
b)Oneri sociali
c)Trattamento di fine rapporto
Ammortamenti e svalutazioni
a)Ammortamento delle immobilizzazioni immateriali
b)Ammortamento altre immobilizzazioni materiali
Variazione delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci
Oneri diversi di gestione
B. TOTALE COSTI DELLA PRODUZIONE
D. RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITA FINANZIARIE
Rivalutazioni
Svalutazioni
D. TOTALE RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITA’ FINANZIARIE
72
PROSPETTO ANALITICO DI RICONCILIAZIONE DELLO STATO PATRIMONIALE AL
01-01-2005
EFFETTI DELLA TRANSIZIONE AGLI IRFS SULLA SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 1 GENNAIO 2005
RETTIFICHE
ITA - GAAP
RICLASSIF.
IAS-IFRS
IAS-IFRS
01/gen/2005
NOTE
01/gen/2005
ATTIVITA'
ATTIVITA' NON CORRENTI
IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI
249.523
4.354
(41.806)
212.071
-
-
-
-
Altri beni
506
-
-
506
IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI
124
(95)
-
29
B
Crediti per contributi ministeriali
5.424
(215)
-
5.209
C
Altri crediti e depositi cauzionali
Flotta
Flotta in costruzione
A-A1
ATTIVITA' FINANZIARIE
4.067
-
-
4.067
Crediti tributari
34
-
-
34
Partecipazioni
1.002
-
-
1.002
229
19
-
248
260.909
4.063
(41.806)
223.166
5.183
-
(3.819)
1.364
18.052
-
-
18.052
6.556
-
(821)
5735
15.910
-
-
15.910
-
152
-
152
1.034
-
-
1.034
46.735
152
(4.640)
42.247
307.644
4.215
(18.488)
206.766
Attività per imposte anticipate
TOTALE ATTIVITA' NON CORRENTI
ATTIVITA' CORRENTI
Rimanenze olii,lubrificanti e servizi in corso
d’esecuzione
Crediti commerciali
Altri crediti
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti
Strumenti finanziari derivati
Crediti tributari
TOTALE ATTIVITA' CORRENTI
TOTALE ATTIVITA'
H
D
E
G2
73
EFFETTI DELLA TRANSIZIONE AGLI IRFS SULLA SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 1 GENNAIO 2005
RETTIFICHE
ITA - GAAP
RICLASSIF.
IAS-IFRS
IAS-IFRS
01/gen/2005
NOTE
01/gen/2005
PASSIVITA'
PATRIMONIO NETTO
Capitale sociale
24.220
-
-
24.220
7.385
-
-
7.385
701
-
-
701
Riserva straordinaria
2.865
-
-
2.865
Altre riserve
8.049
-
-
8.049
Riserva cash flow hedge
-
-
-
-
Riserva Riserva fair value ADV
-
-
-
-
Riserva sovraprezzo azioni
Riserva legale
Riserva conversione IAS-IFRS
Utili (perdite) portati a nuovo
Utile (perdita) di esercizio
TOTALE PATRIMONIO NETTO
-
3.083
-
3.083
21
-
-
21
20528
-
-
20.528
63.769
3.083
0
66.852
93.368
-
(729)
95.639
E
F
PASSIVITA' NON CORRENTI
Debiti bancari
Fondi relativi al personale
569
14
-
583
2.574
-
-
2.574
1.142
-
-
1.142
71.359
-
(39.800)
31.559
22.520
-
(92)
22.428
E
-
1.118
-
1.118
G1-G2
Debiti commerciali
29.311
-
-
29.311
Altri debiti
18.168
-
(5.825)
12.343
698
-
-
698
Imposte differite passive
Fondi oneri e spese future
Altri debiti
A1
PASSIVITA' CORRENTI
Debiti bancari
Strumenti finanziari derivati
Debiti tributari
Obbligazioni
1.166
-
-
1.166
TOTALE PASSIVITA'
243.875
1.132
(46.446)
198.561
TOTALE PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO
307.644
4.215
(46.446)
265.413
A1-D
74
PROSPETTO
SINTETICO
DI
RICONCILIAZIONE
DEL
PATRIMONIO
NETTO
AL
01-01-2005
Prospetto di riconciliazione del Patrimonio Netto
Patrimonio Netto secondo i principi contabili italiani
Rettifica per dry dock
Immobilizzazioni Immateriali
Attualizzazione contributi ministeriali
Ricalcalo Attuariale TFR
Cash flow edge su tassi
Cash flow edge su cambi
Effettu fiscale delle rettifiche di cui ai punti precedenti
Totale
Patrimonio Netto secondo gli IAS-IFRS
1-1-2005
Note
63.769
4.354
(95)
(215)
(14)
(408)
(558)
19
A
B
C
F
G2
G1
H
3.083
66.852
ESPOSIZIONE DELLE RETTIFICHE E RICLASSIFICHE
IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI:
-
Principi Contabili Italiani: Sono costituite principalmente dalla flotta e
sono iscritte in bilancio al costo di acquisto,incrementato dei costi sostenuti
per le trasformazioni e/o ristrutturazioni. I costi aventi natura incrementativa
sono attribuiti ai cespiti cui si riferiscono ed ammortizzati in relazione alle
residue possibilità di utilizzo degli stessi. Gli ammortamenti sono calcolati a
quote costanti, utilizzando le aliquote economico-tecniche basate sulla stimata
vita utile residua. Nel caso in cui, indipendentemente dall’ammortamento già
contabilizzato, risulti una perdita durevole di valore, l’immobilizzazione viene
75
corrispondentemente
svalutata;
se
in
esercizi
successivi
vengono
meno
i
presupposti della svalutazione viene ripristinato il valore originario. Le spese
di manutenzione delle navi, sostenute per il mantenimento in efficienza ed in
classe delle stesse, sono imputate al conto economico nell’anno di sostenimento.
Il Gruppo usufruisce dei contributi ex art. 11 della Legge 234/89, che sono
configurabili come contributi in conto esercizio. Questi sono rilevati al conto
economico
nell’esercizio
di
competenza.
Inoltre,
il
Gruppo
usufruisce
dei
benefici previsti per l’industria armatoriale regolati dalle Leggi n. 361/82,
integrata dalle Leggi n. 848/84, n. 234/89 (artt. 1 e 9) e n. 132/94 (art. 10).
I
predetti
contributi
sono
contabilizzati
al
momento
dell’emissione
del
provvedimento di concessione da parte delle competenti autorità governative tra
i risconti passivi e vengono imputati al conto economico in correlazione agli
ammortamenti contabilizzati in ogni esercizio sulle navi cui i contributi si
riferiscono. I contributi relativi a mezzi già completamente ammortizzati o non
più di proprietà del Gruppo sono rilevati al conto economico tra i proventi.
-
Principi Contabili Internazionali: La flotta è valutata al costo di acquisto
al netto degli ammortamenti accumulati e delle eventuali perdite di valore. Il
costo comprende il prezzo contrattuale e tutti gli altri oneri direttamente
attribuibili al bene e sostenuti prima che il cespite risulti nelle condizioni
idonee per essere utilizzato. Gli oneri sostenuti per le manutenzioni e le
riparazioni di natura ordinaria sono direttamente imputati al conto economico
dell’esercizio in cui sono sostenuti. La capitalizzazione dei costi inerenti
l’ampliamento,
ammodernamento
o
miglioramento
degli
elementi
strutturali
di
proprietà o in uso da terzi, è effettuata esclusivamente nei limiti in cui gli
stessi
rispondano
attività
o
parte
ai
requisiti
di
una
per
attività
essere
separatamente
applicando
il
classificati
criterio
del
come
“component
approach”. I costi di sostituzione di componenti relativi a beni complessi sono
imputati all’attivo dello stato patrimoniale ed ammortizzati secondo la loro
vita
utile
residua
mentre
il
valore
residuo
del
componente
oggetto
di
sostituzione viene imputato a conto economico. In particolare le navi sono
soggette a periodiche soste (generalmente in un periodo intercorrente tra 30 e
76
60 mesi) durante le quali vengono sostenuti costi di riparazione e manutenzione
che
vengono
separatamente
capitalizzati
e
ammortizzati
lungo
il
periodo
intercorrente tra una sosta in bacino e l’altra (cosiddetto “dry dock”).
I
contributi
pubblici
concessi
a
fronte
di
investimenti
nella
flotta
sono
contabilizzati a diretta riduzione del valore delle navi cui i contributi stessi
si riferiscono. L’ammortamento della flotta è determinato sulla base del costo
di ciascuna unità, diminuito del valore netto stimato, ricavabile dalla sua
demolizione. Gli ammortamenti vengono quindi calcolati dal momento dell’entrata
in funzione del bene, sulla base di una vita economico-tecnica pari a 30 anni
per
le
navi
gasiere
ed
a
25
anni
per
le
altre
navi. contributi
sono
contabilizzati al momento dell’emissione del provvedimento di concessione da
parte
delle
competenti
autorità
governative
e
sono
classificati
a
diretta
riduzione del valore delle navi a cui si riferiscono ed imputati al conto
economico quale riduzione delle rispettive quote di ammortamento.
A) – A1) FLOTTA ED ALTRI CREDITI:
A) Costi di ripristino in bacino – “Dry dock cost”
La rettifica in oggetto è relativa alla applicazione del “component approach”
alle navi. Per ogni nave, è prevista obbligatoriamente una sosta periodica in
bacino (“dry dock”) nella quale vengono effettuate riparazioni, manutenzioni e
sostituzioni di alcuni componenti, che non possono essere effettuate nei periodi
in cui la nave è operativa. La rettifica è stata determinata estrapolando dal
costo originario di acquisizione della nave, il valore relativo alla componente
soggetta a ripristino periodico nelle soste in bacino. Tale componente non viene
ammortizzata sulla base dell’intera vita utile della nave, ma sulla base del
periodo intercorrente tra una sosta in bacino e quella successiva (normalmente
viene effettuato in un periodo intercorrente fra 30 e 60 mesi, a seconda della
tipologia di lavorazioni e manutenzioni da approntare).
77
Ad ogni sosta in bacino i relativi costi vengono capitalizzati sul valore della
relativa nave.
Rettifica
Dare
Flotta – Componente capitalizzata al netto dei fondi di ammortamento
Riserva di conversione IAS – IFRS
Avere
4.354
4.354
Totale
4.354
4.354
A1) Risconti per contributi in conto capitale
Come
riportato
nella
parte
dei
Principi
Contabili,
il
Gruppo
ha
adottato
l’opzione prevista dallo IAS 20 che consente di rilevare i contributi ricevuti
in conto capitale a diretta riduzione del valore contabile del bene per il quale
sono stati ottenuti. La riclassifica è pari ad Euro 41.806 migliaia.
Riclassifica
Dare
Altri debiti – non correnti
Altri debiti – correnti
Flotta
Avere
39.800
2.006
41.806
Totale
41.806
41.806
IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI:
- Principi Contabili nazionali:le immobilizzazioni immateriali, rappresentative
di costi aventi utilità pluriennale, sono iscritte nell’attivo al netto delle
quote
di
eccedere
ammortamento. Il
il
valore
valore
recuperabile,
delle
immobilizzazioni
definito
come
il
immateriali
maggiore
tra
il
non
può
valore
realizzabile tramite la sua alienazione ed il valore d’uso. Nel caso in cui,
78
alla data di chiusura dell’esercizio, il valore dell’immobilizzazione risulti
durevolmente inferiore al costo di acquisto o di produzione, diminuito dagli
ammortamenti, si procederà ad una svalutazione.
- Principi Contabili Internazionali: Le attività immateriali sono costituite da
elementi non monetari, privi di consistenza fisica,chiaramente identificabili,
controllabili ed atti a generare benefici economici futuri. Tali elementi sono
rilevati
al
costo
di
acquisto
e/o
di
produzione,
comprensivo
delle
spese
direttamente attribuibili per predisporre l’attività al suo utilizzo, al netto
degli ammortamenti cumulati e delle eventuali perdite di valore.
B) IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI:
La rettifica in oggetto è relativa alle spese per migliorie su beni di terzi,
capitalizzate secondo i Principi Contabili Italiani, che non possono invece
essere
iscritte
nell’attivo
patrimoniale
come
attività
immateriali
in
applicazione degli IFRS, perché, nonostante l’impresa godrà dei benefici futuri
ad
esse
correlati,
non
soddisfano
il
requisito
della
«identificabilità»
stabilito dallo IAS 38 per l’iscrizione di attività immateriali. Sulla base di
quanto previsto dallo IAS 38 la definizione di un’attività immateriale richiede
che
questa
sia
identificabile
per
poter
essere
distinta
chiaramente
dall’avviamento.
Rettifica
Dare
Riserva di conversione IAS – IFRS
Immobilizzazioni Immateriali
Totale
Avere
95
95
95
95
79
CREDITI
Principi Contabili
caratteristiche
Italiani: I crediti, classificati in
tra
le
“Immobilizzazioni
relazione alle loro
finanziarie”
o
nell’“Attivo
Circolante”, sono iscritti al loro presumibile valore di realizzazione al netto
del fondo di svalutazione, la cui determinazione è stata effettuata in base a
stime prudenziali sulla solvibilità dei debitori.
Principi
Contabili
Internazionali: I
crediti
commerciali
e
finanziari,
sono
rilevati inizialmente al fair value e successivamente al costo ammortizzato
sulla
base
evidenza
del
che
tasso
di
un’attività
interesse
effettivo.
finanziaria
abbia
Qualora
perso
vi
valore,
sia
un’obiettiva
l’attività
viene
ridotta in misura tale da risultare pari al valore scontato dei flussi di cassa
ottenibili in futuro. L’ammontare della perdita, rilevata a conto economico,
sarà pari alla differenza tra il valore contabile dell’attività ed il valore
attuale dei futuri flussi di cassa stimati, attualizzati utilizzando il tasso di
interesse effettivo. Se nei periodi successivi vengono meno le motivazioni delle
precedenti svalutazioni, il valore delle attività viene ripristinato fino a
concorrenza
del
valore
che
sarebbe
derivato
dall’applicazione
del
costo
ammortizzato qualora non fosse stata effettuata la svalutazione. Il valore dei
crediti è rettificato, laddove ritenuto necessario, attraverso l’iscrizione di
appositi
fondi
svalutazione
crediti
per
tenere
conto
del
rischio
di
inesigibilità dei crediti stessi.
C) CREDITI PER CONTRIBUTI PUBBLICI MINISTERIALI
La rettifica in oggetto è relativa alla attualizzazione del valore dei crediti
per contributi pubblici, che verranno incassati in rate semestrali costanti
senza interessi, entro il settembre 2009. In applicazione dello IAS 39,
80
trattandosi di un’attività finanziaria a lungo termine, il valore della stessa è
determinato
sulla
base
del
relativo
fair
value
alla
data
in
cui
è
sorta.
Pertanto, tali crediti sono stati rettificati per tener conto degli effetti
derivanti dall’attualizzazione del loro valore al 1° gennaio 2005. Il tasso
utilizzato
è
stato
il
tasso
IRS
del
periodo
di
riferimento.
La
componente
implicita di interesse attivo è stata conseguentemente scorporata dal valore del
relativo credito e verrà rilevata periodicamente come componente finanziaria.
Rettifica
Dare
Riserva di conversione IAS – IFRS
Crediti per contributi ministeriali
Avere
215
215
Totale
215
215
RIMANENZE
Principi Contabili Italiani: Le rimanenze di olio e carburante sono iscritte al
minore fra il costo di acquisto, determinato secondo il metodo del costo medio
ponderato, e il valore di realizzo desumibile dall’andamento di mercato. I
servizi in corso di esecuzione (trasporti) sono valutati in base al pro-rata
temporis
dei
ricavi
di
competenza
dell’esercizio,
stimato
sulla
base
olio
carburante
dei
giorni/viaggio.
Principi
Contabili
Internazionali: Le
rimanenze
di
e
sono
iscritte al minore fra il costo di acquisto, determinato secondo il metodo del
costo medio ponderato, ed il valore netto di realizzo. Il valore netto di
realizzo rappresenta il prezzo di vendita stimato meno le spese necessarie per
realizzare la vendita. Nella voce “lavori in corso di esecuzione”, classificata
all’interno delle rimanenze, viene considerata la quota dei viaggi effettuati a
cavallo di esercizio per i quali viene fatta una stima della competenza del
ricavo sulla base del pro-rata temporis.
81
D) RIMANENZE PER SERVIZI IN CORSO DI ESECUZIONE
La riclassifica in oggetto è relativa all’esposizione dei servizi in corso di
esecuzione, valutati in base al pro-rata temporis, al netto degli importi già
fatturati, secondo quanto previsto dallo IAS 11.
Riclassifica
Altri debiti – correnti
Rimanenze e servizi in corso di esecuzione
Totale
Dare
Avere
3.819
3.819
3.819
3.819
E) COMMISSIONI SUI MUTUI
Sulla base di quanto previsto dallo IAS 39 le commissioni su mutui, sostenute al
momento dell'accensione e successivamente riscontate di anno in anno, vengono
riclassificate in diminuzione del valore dei finanziamenti corrispondenti.
Riclassifica
Debiti bancari – non correnti
Debiti bancari – correnti
Altri Crediti - correnti
Totale
Dare
Avere
729
92
821
821
821
FONDO DI TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO
Principi Contabili Italiani:Il trattamento di fine rapporto viene stanziato per
competenza durante il periodo del rapporto di lavoro dei dipendenti, e riflette
82
l’intera passività maturata nei loro confronti a fine esercizio,in conformità
alla legislazione vigente ed ai contratti collettivi di lavoro. Tale passività è
soggetta a rivalutazione a mezzo di indici.
Principi Contabili Internazionali:Il fondo di trattamento di fine rapporto viene
stanziato per coprire l’intera passività maturata nei confronti dei dipendenti
in conformità alla legislazione vigente ed ai contratti collettivi di lavoro. I
benefici successivi al rapporto di lavoro sono definiti sulla base di programmi,
ancorché
non
formalizzati,
che
in
funzione
delle
loro
caratteristiche
sono
distinti in programmi “a contributi definiti” e programmi “a benefici definiti”.
Nei programmi a contributi definiti l’obbligazione dell’impresa, limitata al
versamento
dei
giuridicamente
contributi
distinta
allo
Stato
(cosiddetto
ovvero
a
fondo),
è
un
patrimonio
determinata
o
a
sulla
un’entità
base
dei
contributi dovuti. La passività associata ai programmi a benefici definiti (alla
quale il fondo TFR è assimilabile),al netto delle eventuali attività al servizio
del piano, è determinata sulla base di ipotesi attuariali ed è rilevata per
competenza
di
esercizio
coerentemente
al
periodo
lavorativo
necessario
all’ottenimento dei benefici. La determinazione del valore attuale degli impegni
del Gruppo è effettuata dal perito esterno con il “metodo della proiezione
unitaria del credito” (Projected Unit Credit Method). Tale metodo, che rientra
nell’ambito
più
generale
delle
tecniche
relative
ai
cosiddetti
“benefici
maturati”, considera ogni periodo di servizio prestato dai lavoratori presso
l’azienda come un’unità di diritto addizionale: la passività attuariale deve
quindi essere quantificata sulla base delle sole anzianità maturate alla data di
valutazione; pertanto,la passività totale viene di norma riproporzionata in base
al rapporto tra gli anni di servizio maturati alla data di riferimento delle
valutazioni e l’anzianità complessivamente raggiunta all’epoca prevista per la
liquidazione del beneficio. Inoltre, il predetto metodo prevede di considerare i
futuri incrementi retributivi, a qualsiasi causa dovuti (inflazione,carriera,
rinnovi
contrattuali,
ecc.),
fino
all’epoca
di
cessazione
del
rapporto
di
lavoro.
83
Il costo maturato nell’anno, relativamente ai piani a prestazioni definite, è
pari alla somma del valore attuale medio dei diritti maturati dai lavoratori
presenti
per
l’attività
prestata
nell’esercizio
e
dell’interesse
annuo
di
attualizzazione degli esborsi futuri, adottato per la stima delle passività al
termine dell’esercizio precedente. Gli utili e le perdite attuariali relative a
programmi a benefici definiti derivanti da variazioni delle ipotesi attuariali
utilizzate o da modifiche delle condizioni del piano sono rilevati integralmente
e direttamente a conto economico.
F) FONDI RELATIVI AL PERSONALE
La rettifica in oggetto è relativa alla valutazione delle passività esistenti a
fronte dei benefici ai dipendenti da erogare successivamente all’interruzione
del rapporto di lavoro e riguarda il trattamento di fine rapporto. In base alle
regole contenute nello IAS 19, tale passività è stata determinata utilizzando
metodologie attuariali di valutazione. In ottemperanza a quanto previsto dal
citato
principio
attuariale
del
contabile,si
debito
per
TFR
è
provveduto
iscritto
in
a
richiedere
bilancio.
Il
una
valutazione
debito
suddetto,
pertanto, è stato rettificato per tener conto dei risultati della suddetta
valutazione attuariale.
Rettifica
Dare
Riserva di conversione IAS – IFRS
Fondi relativi al personale
Totale
Avere
14
14
14
14
84
STRUMENTI DERIVATI
Principi Contabili Italiani: Come previsto dai principi contabili italiani, i
contratti derivati, speculativi o di copertura,stipulati dal Gruppo ed in essere
a fine esercizio, sono iscritti nei conti d’ordine, fra gli impegni. Il valore
di
iscrizione
è
pari
al
valore
nozionale
del
contratto.
Il
criterio
di
valutazione dei derivati di copertura segue il criterio di valutazione delle
attività
e
passività
sottostanti.
In
presenza
di
derivati
che
per
eventi
intercorsi successivamente alla loro stipula (ad esempio risoluzione anticipata
del
contratto
sottostante)
perdano
la
caratterizzazione
come
operazioni
di
copertura, accertato il valore corrente “fair value” dello strumento derivato
alla data di chiusura dell’esercizio, l’eventuale perdita viene accantonata tra
i
fondi
per
rischi
ed
oneri.
In
nota
integrativa
sono
fornite
specifiche
informazioni relativamente al fair value degli strumenti derivati ed alla loro
entità e natura.
Principi Contabili Internazionali: Il Gruppo utilizza gli strumenti finanziari
derivati
essenzialmente
per
la
gestione
dei
rischi
finanziari
di
tasso
d’interesse e di cambio. In base a quanto stabilito dagli IFRS, gli strumenti
finanziari derivati possono essere contabilizzati secondo le modalità stabilite
per l’hedge accounting solo quando:
• all’inizio della copertura, esiste la designazione formale e la documentazione
della relazione di copertura stessa;
• si presume che la copertura sia altamente efficace;
• l’efficacia può essere attendibilmente misurata;
• la copertura stessa è altamente efficace durante i diversi periodi contabili
per i quali è designata.
Inizialmente, tutti gli strumenti finanziari derivati sono valutati ed esposti
al fair value. Successivamente, nei casi in cui gli strumenti finanziari hanno
85
le caratteristiche per essere rilevati in hedge accounting e ne venga verificata
l’efficacia, vengono applicati i seguenti trattamenti contabili:
1. Fair value hedge - Se uno strumento finanziario derivato è designato come
copertura dell’esposizione alle variazioni del valore corrente di un’attività o
di una passività di bilancio, attribuibili ad un particolare rischio che può
determinare effetti sul conto economico, l’utile o la perdita derivante dalle
successive
variazioni
del
valore
corrente
dello
strumento
di
copertura
sono rilevati a conto economico. L’utile o la perdita sulla posta coperta,
attribuibile al concretizzarsi del rischio, modificano il valore di carico di
tale posta e vengono rilevati a conto economico.
2. Cash flow hedge - Se uno strumento finanziario è designato come copertura
dell’esposizione alla variabilità dei flussi di cassa di un’attività o di una
passività iscritta in bilancio o di una operazione prevista altamente probabile
e che potrebbe avere effetti sul conto economico, la porzione efficace degli
utili o delle perdite sullo strumenti finanziario è rilevata in un’apposita
riserva del patrimonio netto. L’utile o la perdita cumulati sono stornati dal
patrimonio netto e contabilizzati a conto economico nello stesso periodo in cui
viene rilevata l’operazione oggetto di copertura.L’utile o la perdita, associati
ad una copertura o a quella parte della copertura divenuta inefficace, sono
iscritti a conto economico immediatamente.Se uno strumento di copertura o una
relazione di copertura vengono chiusi, ma l’operazione oggetto di copertura non
si è ancora realizzata, gli utili e le perdite cumulati, fino quel momento
iscritti nel patrimonio netto, sono rilevati a conto economico nel momento in
cui la relativa operazione si realizza. Se l’operazione oggetto di copertura non
è più ritenuta probabile, gli utili o le perdite non ancora realizzati, sospesi
a
patrimonio
netto,
sono
rilevati
immediatamente
a
conto
economico.
Gli
strumenti finanziari derivati che, pur risultando efficaci nella riduzione dei
rischi finanziari, sulla base di quelle che sono le disposizioni contenute nella
“risk management policy” del Gruppo, non possono essere ammessi, ai sensi dello
IAS 39, all’hedge accounting, sono contabilizzati al fair value e le rispettive
variazioni vengono imputate direttamente a conto economico.
86
G) STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI
G1) Strumenti finanziari derivati – hedge sui cambi
La rettifica in oggetto è relativa alla contabilizzazione delle operazioni di
copertura del rischio di cambio che, secondo le disposizioni dello IAS 39, non
si qualificano per l’applicazione dell’hedge accounting. Nel caso specifico si
tratta della valutazione al fair value degli strumenti finanziari derivati sui
mutui in USD, a copertura del rischio di variazione dei tassi di cambio. Si
precisa
peraltro,
qualificandosi
ai
che
fini
i
citati
strumenti
dell’applicazione
finanziari
dell’hedge
derivati,
accounting,
pur
non
risultano
comunque appropriati ai fini della copertura dei rischi finanziari, sulla base
delle disposizioni contenute nella “risk management policy” del Gruppo.
Rettifica
Dare
Riserva di conversione IAS – IFRS
Avere
558
Strumenti finanziari derivati - Passivi
558
Totale
558
558
G2) Strumenti finanziari derivati – hedge sui tassi
La rettifica in oggetto è relativa alla contabilizzazione delle operazioni di
copertura del rischio sui tassi di interesse che, secondo le disposizioni dello
IAS 39, non si qualificano per l’applicazione dell’hedge accounting.Nel caso
specifico si tratta della valutazione al fair value degli strumenti finanziari
derivati
sui
mutui,
a
copertura
del
rischio
di
variazione
sui
tassi
di
interesse. Si precisa peraltro, che i citati strumenti finanziari derivati, pur
non qualificandosi ai fini dell’applicazione dell’hedge accounting, risultano
comunque appropriati ai fini della copertura dei rischi finanziari, sulla base
delle disposizioni contenute nella “risk management policy” del Gruppo.
87
Rettifica
Dare
Riserva di conversione IAS – IFRS
Strumenti finanziari derivati – Attivi
Avere
408
152
Strumenti finanziari derivati - Passivi
560
Totale
560
A1) e D) ALTRI
DEBITI
Si
dagli
riclassifica
altri
debiti
non
correnti
la
quota
dei
560
risconti
per
contributi in conto capitale esigibile oltre l’esercizio, per un importo pari ad
Euro 39.800 migliaia (come indicato in nota A1). Inoltre, dagli altri debiti
correnti
si
riclassificano
la
quota
dei
risconti
per
contributi
in
conto
capitale esigibile entro l’esercizio, per un importo pari ad Euro 2.006 migliaia
(come indicato in nota A1), nonché le anticipazioni ricevute a fronte di servizi
in corso di esecuzione, per un importo pari ad Euro 3.819 migliaia come indicato
in nota D).
H) ATTIVITA’ PER IMPOSTE ANTICIPATE
Principi Contabili Italiani: Imposte sul reddito sono iscritte in base alla
stima del reddito imponibile in conformità alle disposizioni di legge in vigore.
Si
evidenzia
che,
per
i
redditi
prodotti
dalle
navi
iscritte
nel
Registro
Internazionale,il Gruppo usufruisce delle agevolazioni fiscali previste dalla
legge (esenzione totale ai fini IRAP ed esenzione IRES per l’80% del reddito
imponibile). Sono iscritte in bilancio le imposte differite ovvero le imposte
anticipate,
calcolate
sull’ammontare
cumulativo
di
tutte
le
differenze
temporanee tra il valore di un’attività o di una passività secondo criteri
civilistici ed il valore attribuito a quelle attività o a quelle passività, ai
fini fiscali,applicando le aliquote in vigore al momento in cui le differenze
temporanee si riverseranno.
88
Principi Contabili Internazionali: Le imposte correnti sono calcolate sulla base
delle norme tributarie in vigore alla data di bilancio. La Capogruppo, a partire
dal 1° gennaio 2006, con scelta opzionale ma vincolante per un periodo di 10
anni per tutte le navi gestite dal Gruppo, ha aderito al regime fiscale della
“Tonnage Tax”. Secondo tale regime fiscale, il reddito imponibile ai fini IRES,
derivante
dall’utilizzo
Registro
di
cui
in
alla
traffici
L.
internazionali
27.2.1998
n.
30
delle
navi
(istitutiva
iscritte
del
al
Registro
internazionale), è calcolato in misura forfetaria sulla base della stazza netta
della flotta, secondo quanto previsto dagli articoli da 155 a 161 del T.U.I.R..
Nella
determinazione
forfetaria
del
reddito
rientrano
anche
le
eventuali
plusvalenze realizzate a seguito della vendita di navi, con alcune specifiche
limitazioni relative alle unità già possedute alla data di adesione al nuovo
regime. Per l’attività svolta dal Gruppo mediante l’utilizzo di navi iscritte al
registro
di
cui
alla
L.
n.
30/1998,
che
non
effettuano
però
traffici
internazionali, non si rende applicabile il regime della “Tonnage Tax” ma si
applica,
comunque,
richiamata
L.
n.
la
disciplina
30/1998,
che
agevolativa
prevede
contenuta
l’esenzione
nella
totale
più
volte
dall’IRAP
e
l’abbattimento dell’80% dell’imponibile ai fini IRES. Le imposte differite sono
calcolate
a
fronte
delle
differenze
temporanee
che
emergono
tra
la
base
imponibile di una attività o passività ed il relativo valore contabile. Le
imposte differite attive, incluse quelle relative alle perdite fiscali pregresse
sono riconosciute nella misura in cui si ritiene probabile che sarà realizzato
un reddito imponibile a fronte del quale possano essere recuperate.L’effetto
positivo di fiscalità differita, relativo alle rettifiche di transizione agli
IFRS al 1° gennaio 2005, è pari ad Euro 19 migliaia.
Rettifica
Dare
Attività per imposte anticipate
Riserva di conversione IAS – IFRS
Totale
Avere
19
19
19
19
89
Prospetti analitici di riconciliazione dello Stato Patrimoniale e
del Conto Economico al 31 dicembre 2005
EFFETTI DELLA TRANSIZIONE AGLI IRFS SULLA SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 31 DICEMBRE 2005
F.T.A. 1/1/05
RESTATMENT 2005
ITA - GAAP
RETTIFICHE
RETTIFICHE
31/dic/2005
IAS-IFRS
IAS-IFRS
RICLASSIF.
NOTE
IAS-IFRS
31/dic/2005
ATTIVITA'
ATTIVITA' NON CORRENTI
IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI
Flotta
Flotta in costruzione
Altri beni
IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI
143.909
4.354
(679)
(17.296)
130.289
16.147
-
-
-
16.147
1.965
-
-
-
1.965
124
(95)
17
-
45
B
3.535
(215)
127
-
3.447
C
A-A1
ATTIVITA' FINANZIARIE
Crediti per contributi ministeriali
Altri crediti e depositicauzionali
Partecipazioni
Attività per imposte anticipate
TOTALE ATTIVITA' NON CORRENTI
148
-
-
-
148
3.685
-
45
-
3.730
132
19
-
(19)
132
169.645
4.063
(490)
(17.315)
155.903
D
ATTIVITA' CORRENTI
Rimanenze
Crediti commerciali
Altri crediti
Disponibilità liquide
Strumenti finanziari derivati
Crediti tributari
TOTALE ATTIVITA' NON CORRENTI
TOTALE ATTIVITA'
5.366
-
-
(1.989)
3.377
12.400
-
-
-
12.400
6.967
-
-
(860)
6.107
33.815
-
-
-
33.815
-
152
773
1.656
2.581
595
-
-
-
595
59.143
152
773
(1.193)
58.875
228.788
4.215
283
(18.508)
214.778
E
H
G1-G2
90
EFFETTI DELLA TRANSIZIONE AGLI IRFS SULLA SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 31 DICEMBRE 2005
F.T.A. 1/1/05
RESTATMENT 2005
ITA - GAAP
RETTIFICHE
RETTIFICHE
31/dic/2005
IAS-IFRS
IAS-IFRS
RICLASSIF.
NOTE
IAS-IFRS
31/dic/2005
PASSIVITA'
PATRIMONIO NETTO
Capitale sociale
24.220
-
-
-
24.220
Riserva sovraprezzo azioni
7.385
-
-
-
7.385
Riserva legale
1.579
-
-
-
1.579
21.962
-
-
-
21.962
Riserva cash flow hedge
-
-
-
-
-
Riserva Riserva fair value ADV
-
-
30
-
30
Riserva conversione IAS-IFRS
-
3.083
-
(3.083)
-
(25)
-
(1.808)
3.083
1.250
Utile (perdita) di esercizio
12.157
-
1.341
-
13.498
TOTALE PATRIMONIO NETTO
67.278
3.083
(437)
-
69.924
76.814
-
-
2.755
79.569
655
14
-
-
669
Altre riserve
Utili (perdite) portati a nuovo
D
PASSIVITA' NON CORRENTI
Debiti bancari
Fondi relativi al personale
Imposte differite passive
Fondi oneri e spese future
Altri debiti
H-G1
F
777
-
45
(19)
803
1.430
-
-
(871)
559
16.230
-
-
(16.230)
-
A1
76.814
-
-
(211)
28.643
H
PASSIVITA' CORRENTI
Debiti bancari
Strumenti finanziari derivati
-
1.118
675
(877)
916
27.326
-
-
-
27.326
8.734
-
-
(3.055)
5.679
690
-
-
-
690
TOTALE PASSIVITA'
161.510
1.132
720
(18.508)
144.854
TOTALE PASSIVITA' E PATRIMONIO
NETTO
228.788
4.215
283
(18.508)
214.778
Debiti commerciali
Altri debiti
Debiti tributari
G1-G2
A1-E
91
EFFETTI DELLA TRANSIZIONE AGLI IRFS SULLA SITUAZIONE ECONOMICA AL 31 DICEMBRE 2005
RESTATMENT 2005
ITA - GAAP
31/dic/2005
RETTIF.
IAS-IFRS
RAMO
IAS-IFRS
RICLASSIF. COMPLESS. CHIMICO
IAS-IFRS
FINALE
31/dic/2005
NOTE
31/dic/2005
CONTO ECONOMICO
Ricavi netti
131.065
-
-
131.065
32.849
98.216
Spese di porto, bunker e commisioni
(47.870)
-
4.161
(43.709)
(7.042)
(36.667)
83.195
-
4.161
87.356
25.807
61.549
Noleggi passivi
(34.868)
-
-
(34.868)
(13.381)
(21.487)
Costi operativi
RICAVI BASE TIME CHARTER
N
(35.166)
377
3.127
(31.662)
(9.544)
MARGINE DI CONTRIBUZIONE FLOTTA
13.161
377
7.288
20.826
2.882
17.944
Costi di struttura
(9.329)
4
167
(9.158)
(262)
(8.896) B-F-N
663
-
-
663
38
625
4.495
381
7.455
12.331
2.658
9.673
25.162
5.007
(7.455)
22.714
9.757
12.957
(10.493)
(1.018)
-
(11.511)
(4.537)
MARGINE OPERATIVO LORDO
19.164
4.370
-
23.534
7.878
Gestione finanziaria
(8.424)
(2.999)
-
(11.423)
(6.250)
UTILE ANTE IMPOSTE
10.740
1.371
-
12.111
1.628
Altri ricavi e costi
MARGINE OPERATIVO LORDO
Risultato compravendita
attività non correnti
Ammortamenti
(22.118) A-F-N
(6.974) A-B
15.656
G1-G2
(5.173) L-C
10.483
Imposte dell'esercizio
(408)
-
-
(408)
-
(408)
Imposte differite
UTILE NETTO ATTIVITA'
IN FUNZIONAMENTO
1.825
(30)
-
1.795
358
1.437
12.157
1.341
-
13.498
1.986
11.512
UTILE NETTO ATTIVITA'
OPERATIVE CESSATE
UTILE NETTO
L-N
M
1.986
13.498
1.986
13.498
92
Prospetti
sintetici
di
riconciliazione
del
Patrimonio
Netto
e
del
Risultato dell’Esercizio consolidati al 31 dicembre 2005.
Prospetto di riconciliazione del Patrimonio Netto
Patrimonio Netto secondo i principi contabili italiani
Rettifica per dry dock
Cash flow edge su cambi
Cash flow edge su tassi
Immobilizzazioni immateriali
Attualizzazione contributi ministeriali
Business combination – Fingas Srl
Ricalcalo Attuariale TFR
Azioni BPER
Effetti fiscale delle rettifiche di cui ai punti precedenti
Patrimonio Netto secondo gli IAS-IFRS
Prospetto di riconciliazione del Conto Economico
Risultato di esercizio secondo i principi contabili italiani
Rettifica per dry dock
Fair value derivati su cambi
Fair value derivati su tassi
Immobilizzazioni immateriali
Attualizzazione contributi ministeriali
Business Combination Novamar
Effetti fiscale delle rettifiche di cui ai punti precedenti
Risultato di esercizio secondo gli IAS-IFRS
31-12-2005
Note
67.278
3.675
(340)
414
(78)
(88)
(942)
(14)
30
(11)
69.924
A
G1
G2
B
C
L
F
D
M
31-12-2005
Note
12.157
(679)
218
823
17
127
866
(31)
13.498
A
G1
G2
B
C
L
M
93
ESPOSIZIONE DELLE RETTIFICHE E RICLASSIFICHE AL 31-122005
A) - A1) FLOTTA ED ALTRI CREDITI
Il
valore
della
flotta
è
rettificato
e
riclassificato
per
tener
conto
dei
seguenti effetti:
A) Costi di ripristino in bacino – Dry dock (IAS 16)
Relativamente alla natura delle rettifiche e riclassifiche si rimanda alle noten
di commento fatte sulla situazione patrimoniale al 01-01-2005
Rettifica
Dare
Flotta – Componente capitalizzata al netto dei fondi di ammortamento
Ammortamenti – Flotta
3.599
755
Riserva di conversione IAS – IFRS
Totale
Avere
4.354
4.354
4.354
Dare
Avere
RETTIFICA RELATICA AGLI INTERVENTI 2005
Rettifica
Flotta
Ammortamenti – Flotta
76
283
Costi operativi - Manutenzioni
Totale
359
359
359
94
A1) Risconti per contributi in conto capitale (IAS 20)
La riclassifica al 31 dicembre 2005 è pari ad Euro 17.296 migliaia, come riportato nella tabella a seguire:
Riclassifica
Altri debiti – non correnti
Altri debiti – correnti
Flotta
Totale
Dare
Avere
16.230
1.066
17.296
17.296
17.296
Dare
Avere
B) Immobilizzazioni immateriali (IAS 38)
Rettifica
Riserva di conversione IAS – IFRS
Costi di struttura-migliorie beni di terzi
Immobilizzazioni Immateriali
Ammortamenti – Immobilizzazioni Immateriali
Totale
95
3
78
20
98
98
Dare
Avere
C) Crediti per contributi ministeriali (IAS 39)
Rettifica
Riserva di conversione IAS – IFRS
Proventi Gestione Finanziaria
Crediti per contributi ministeriali – non correnti
Crediti per contributi ministeriali – correnti
Totale
215
127
59
29
215
215
95
D) Partecipazioni – “Attività finanziarie disponibili per la vendita” (IAS 39)
Trattasi dell’adeguamento al fair value – rappresentato dal prezzo di mercato
alla data del 31 dicembre 2005 – delle azioni della Banca Popolare dell’Emilia
Romagna detenute in portafoglio dall’Emittente. Il citato adeguamento è stato
effettuano con contropartita in apposita ri serva di patrimonio netto, in quanto
trattasi
di
attività
finanziarie
che
non
sono
possedute
con
l’intento
di
rivenderle né di farne trading, e pertanto rientranti nella categoria delle
“attività finanziarie disponibili per la vendita”; l’impatto positivo di tale
valutazione, al netto dell’effetto fiscale, è indicato nella tabella a seguire:
Rettifica
Dare
Partecipazioni
Riserva fair value – Attività disponibili per la vendita
Totale
Avere
30
30
30
30
E) Rimanenze per servizi in corso di esecuzione (IAS 11)
Relativamente alla natura della riclassifica rimando alle note di commento fatte
sulla situazione patrimoniale in data 01-01-2005
Riclassifica
Altri debiti – correnti
Rimanenze e servizi in corso di esecuzione
Totale
Dare
Avere
1.989
1.989
1.989
1.989
96
H) Fondi relativi al personale (IAS 19)
L’effetto netto a conto economico dell’esercizio 2005 dell’adeguamento del TFR
alle previsioni dello IAS 19 è inferiore ad Euro 1 migliaia.
Rettifica
Dare
Riserva di conversione IAS – IFRS
Oneri Gestione Finanziaria
Fondi relativi al personale
Costi operativi – Stipendi Marittimi
Costi operativi – Stipendi Impiegati
Avere
14
25
14
18
7
Totale
39
39
G) Strumenti finanziari derivati e Riserva di cash flow hedge
I crediti e debiti inclusi tra le attività e le passività correnti per strumenti
finanziari
derivati
includono
i
fair
value
delle
operazioni
in
essere
su
derivati in cambi e tassi sia di negoziazione che di copertura secondo quanto
indicato nelle tabelle che seguono.
G1) Strumenti finanziari derivati – hedge sui cambi
La rettifica in oggetto è relativa alla contabilizzazione delle operazioni di
copertura del rischio sui tassi di interesse che, secondo le disposizioni dello
IAS 39, non si qualificano per l’applicazione dell’hedge accounting. Nel caso di
specie si tratta della valutazione al fair value degli strumenti finanziari
derivati
sui
mutui,
a
copertura
del
rischio
di
variazione
sui
tassi
di
interesse. Si precisa peraltro, che i citati strumenti finanziari derivati, pur
non qualificandosi ai fini dell’applicazione dell’hedge accounting, risultano
comunque appropriati ai fini della copertura dei rischi finanziari, sulla base
delle disposizioni contenute nella “risk management policy” del Gruppo. Al 31
97
dicembre
2005
figurava
una
sola
operazione
non
più
qualificabile
come
di
copertura su rischio cambi.
Rettifica
Dare
Riserva di conversione IAS – IFRS
Strumenti finanziari derivati.attività
Riserva di conversione IAS-IFRS (Business Combination Fingas srl)
Avere
558
2.122
942
Strumenti finanziari derivati – passività
Proventi Gestione Finanziaria
3.404
218
Totale
3.622
3.622
G2) Strumenti finanziari derivati – hedge sui tassi
La rettifica seguente è relativa ai crediti per strumenti finanziari che ai fini
dello IAS 39 qualificano solo in parte come hedge accounting. Nel caso di
specifico si tratta della valutazione al fair value degli strumenti finanziari
derivati
sui
mutui,
a
copertura
del
rischio
di
variazione
sui
tassi
di
interesse. Si precisa peraltro, che i citati strumenti finanziari derivati, pur
non qualificandosi ai fini dell’applicazione dell’hedge accounting, risultano
comunque appropriati ai fini della riduzione dei rischi finanziari, sulla base
delle disposizioni contenute nella “risk management policy” del Gruppo. Al 31
dicembre 2005 figurava una sola operazione su derivati non più qualificabile
come di copertura su rischio tassi, a seguito della anticipata risoluzione del
sottostante contratto di finanziamento.
Rettifica
Dare
Strumenti finanziari derivati – Attività
Riserva di conversione IAS-IFRS
Fondi oneri e spese
460
408
871
Strumenti finanziari derivati - passività
Proventi Gestione Finanziaria
Totale
Avere
822
1.739
1.739
98
H) Altri crediti – risconti attivi commissioni su mutui (IAS 39)
Debiti bancari - Commissioni su mutui (IAS 39)
Riclassifica
Dare
Debiti bancari – non correnti
Debiti bancari – correnti
Altri Crediti - correnti
Avere
211
649
860
Totale
860
860
L) Business Combination (IFRS 3)
Novamar S.r.l. - Business Combination (IFRS 3)
In data 16 maggio 2005 la Finaval S.p.A. ha acquistato il rimanente 50% della
Novamar
S.r.l.,
Dall’applicazione
raggiungendo
dell’IFRS
3
così
sono
il
emersi
100%
gli
del
capitale
effetti
sociale.
riportati
nella
sottostante tabella,derivanti principalmente dalla valutazione al fair value dei
finanziamenti passivi, denominati in USD.
Rettifica
Dare
Riserva di conversione IAS – IFRS
Proventi gestione Finanziaria
Risultato Compravendita Att-non corr.
Totale
Avere
866
4.141
5.007
5.007
5.007
99
Fingas S.r.l. - Business Combination (IFRS 3)
In data 7 febbraio 2005 la Finaval S.p.A. ha acquistato il 100% della società
Fingas
S.r.l..
Dall’applicazione
dell’IFRS
3
alla
aggregazione
aziendale
in
commento sono emersi:
– un provento finanziario pari ad Euro 1.407 migliaia, riveniente dalla positiva
valutazione al fair value di uno strumento finanziario derivato considerato non
di copertura (la cui rilevazione rappresenta quota parte nella scrittura G1);
– ed un effetto negativo a Patrimonio Netto pari ad Euro 941 migliaia, rilevato
quale integrale azzeramento dell’effetto positivo a Patrimonio Netto emerso nel
trattamento della Business Combination in applicazione dei Principi Contabili
Nazionali (cfr. scrittura G1).
A1) E) Altri debiti
Si
riclassifica
dagli
altri
debiti
non
correnti
la
quota
dei
risconti
per
contributi in conto capitale esigibile oltre l’esercizio, per un importo pari ad
Euro 16.230 migliaia (come indicato in nota A1). Inoltre, dagli altri debiti
correnti si riclassifica la quota dei risconti per contributi in conto capitale
esigibile entro l’esercizio, per un importo pari ad Euro 1.066 migliaia (come
indicato in nota A1), nonché le anticipazioni ricevute a fronte di servizi in
corso di esecuzione, per un importo pari ad Euro 1.989 migliaia come indicato in
nota E).
100
NOTE DI COMMENTO AL CONTO ECONOMICO AL 31 DICEMBRE 2005
Di seguito viene illustrata la natura delle principali rettifiche al 31 Dicembre
2005 effettuate sul Conto Economico in applicazione degli IFRS.
RICAVI
I ricavi derivanti da noleggio delle navi di proprietà e da servizi di trasporto
sono contabilizzati al momento del completamento del servizio. I proventi da
cessione di beni vengono rilevati quando i rischi ed i benefici connessi alla
proprietà
sono
d’esercizio”
trasferiti
sono
quei
all’acquirente.
viaggi
ancora
in
I
cosiddetti
corso
alla
“viaggi
data
di
a
cavallo
chiusura
del
bilancio, per i quali il Gruppo provvede ad effettuare una stima dei costi e
ricavi previsti che contabilizza in relazione alla parte di viaggio completata
alla data di bilancio. Tale stima avviene prendendo a riferimento parametri come
la
durata
e
la
destinazione
attesa
del
viaggio,
il
consumo
di
carburante
statisticamente previsto, le spese portuali ipotizzate. I contratti di nolo di
norma contengono specifiche clausole che regolamentano le operazioni di carico e
scarico tra un viaggio e l’altro stabilendone la durata massima consentita. Nel
momento
in
superati,
cui
la
tali
società
limiti
temporali,
armatoriale
contrattualmente
matura
il
diritto
determinati,
al
vengono
riconoscimento
di
controstallie.
N) Ricavi netti – (IAS 18)
La riclassifica di seguito esposta ha la finalità di rappresentare il valore
delle plusvalenze,realizzate nella vendita delle navi, al netto delle
commissioni corrisposte in relazione alla cessione.
101
Riclassifica
Dare
Risultato compravendita attività non correnti
Avere
7.455
Costi di struttura – spese generali
Costi operativi - commissioni
Spese di porto,bunker e commissioni
167
3.126
4,162
Totale
7.455
7.455
COSTI
I costi sostenuti dal Gruppo nello svolgimento dell’attività sono imputati a
conto economico quando sono relativi a beni e servizi acquistati o consumati
nell’esercizio, o per ripartizione sistematica, quando non si possa identificare
l’utilità futura degli stessi. Le spese per l’ordinaria manutenzione delle navi,
sostenute per il mantenimento in efficienza della flotta, sono imputate a conto
economico nell’esercizio di sostenimento delle stesse.
A) – F) Costi Operativi
La rettifica, pari ad Euro 377 migliaia, si riferisce principalmente allo storno
dei costi per manutenzione, contabilizzati in conformità alle previsioni dello
IAS 16 in tema di component analysis. Per una più diffusa trattazione si fa
rimando alla relativa nota di commento alla “Situazione Patrimoniale”.
A) – B) Ammortamenti e accantonamenti
In
applicazione
immobilizzazioni
delle
previsioni
immateriali
e
degli
materiali
IFRS,
sono
gli
ammortamenti
incrementati
per
un
delle
importo
102
complessivamente pari ad Euro 1.018 migliaia,a fronte dell’effetto combinato
delle seguenti rettifiche:
– imputazione di maggiori ammortamenti alla categoria Flotta, per Euro 1.038
migliaia,
al
fine
di
riflettere
il
diverso
periodo
di
ammortamento
della
componente cosiddetta “dry dock”;
– storno di ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali contabilizzati, per
Euro 20 migliaia, in applicazione dei principi contabili italiani, e che ai fini
IFRS risultano insistere su costi precedentemente imputati a conto economico
(confrontare anche nota B, di commento alla “Situazione Patrimoniale”).
ATTIVITA’ NON CORRENTI POSSEDUTE PER LA VENDITA
Nelle attività non correnti possedute per la vendita sono classificate quelle
attività
il
cui
valore
contabile
sarà
recuperato
principalmente
con
un’operazione di vendita anziché con il loro uso continuativo. Perché ciò si
verifichi, l’attività deve essere
disponibile per la vendita immediata nella
sua condizione attuale e la vendita deve essere altamente probabile. Le attività
non correnti possedute per la vendita sono valutate, nel rispetto di quanto
previsto dall’IFRS 5, al minore tra il loro valore contabile e il fair value
(valore equo) al netto dei costi di vendita.
L) Risultato compravendita attività non correnti
Accoglie l’effetto positivo della contabilizzazione, secondo l’IFRS 3, della
business conbination relativa alla Novamar S.r.l. per Euro 5.007 migliaia che al
netto
dell’effetto
negativo
sulla
gestione
finanziaria
di
Euro
4.141
migliaia, di seguito delineato - è pari ad Euro 866 migliaia.
103
L) – G1) – G2) – C) Gestione finanziaria
I
risultati
della
gestione
finanziaria
del
periodo
sono
stati
rettificati
principalmente a fronte di:
–
riclassificazione,
business
combination
attività
non
conseguenza
per
dalla
correnti,
dalla
Euro
4.141
migliaia,
gestione
relativa
valutazione
finanziaria
alla
al
dell’effetto
Novamar
fair
value
alla
S.r.l.,
dei
positivo
della
compravendita
delle
principalmente
finanziamenti
come
passivi,
denominati in USD (confronta anche nota L alla Situazione Patrimoniale);
– rilevazione al conto economico del fair value positivo dei derivati su tassi
(Euro
218
migliaia)
e
derivati
su
cambi
(Euro
822
migliaia).
Confronta
anche,rispettivamente, le note G1 e G2 alla Situazione Patrimoniale;
–
rilevazione
a
conto
economico
del
fair
value
dei
crediti
per
contributi
ministeriali, avente effetto positivo per Euro 126 migliaia (confronta anche
nota C alla Situazione Patrimoniale).
M) Imposte differite passive
L’effetto negativo della fiscalità differita sulle rettifiche apportare ai fini
della riesposizione del conto economico 2005 in conformità agli IFRS è pari a
circa Euro 30 migliaia.
104
STATO PATRIMONIALE REDATTO SECONDO I PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI
(importi in migliaia di Euro)
STATO PATRIMONIALE
31.12.2006
31.12.2005
IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI
Flotta
173.913
130.289
Flotta in costruzione
21.400
16.147
2.149
1.965
106
45
1.145
3.447
ATTIVITA'
Attività non correnti
Altri beni
IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI
ATTIVITA' FINANZIARIE
Crediti per contributi ministeriali
Altri crediti e depositi cauzionali
Partecipazioni
Attività per imposte anticipate
TOTALE ATTIVITA' NON CORRENTI
Attività correnti
Rimanenze olii combustibili, lubrificanti e servizi in corso
Crediti commerciali
Altri crediti
134
148
6.437
3.730
129
132
205.413
155.903
1.377
3.377
10.833
12.400
3.035
6.107
14.231
33.815
Strumenti finanziari derivati
818
2.581
Crediti tributari
255
595
TOTALE ATTIVITA' CORRENTI
30.549
58.875
ATTIVITA' NON CORRENTI POSSEDUTE PER LA VENDITA
1.240
Disponibilità liquide e mezi equivalenti
TOTALE ATTIVITA'
237.202
214.778
105
(importi in migliaia di Euro)
PATRIMONIO NETTO E PASSIVITA'
Patrimonio netto
Capitale Sociale
Riserva Sovraprezzo azioni
Riserva legale
Altre riserve
Riserva Cash Flow hedge
Riserva AFS fair value
31.12.2006
31.12.2005
24.220
24.220
7.385
7.385
2.033
1.579
33.549
21.962
(707)
618
30
Utili (perdite) portati a nuovo
2.617
1.250
Utile (perdita) d'esercizio
3.885
13.498
TOTALE PATRIMONIO NETTO
Passività non correnti
Debiti bancari
73.600
69.924
111.364
79.569
Fondi relativi al personale
779
669
Imposte differite passive
567
803
Fondo oneri e spese future
202
559
30.036
28.643
3.075
916
10.179
27.326
7.255
5.679
145
690
TOTALE PASSIVITA'
163.602
144.854
TOTALE PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO
237.202
214.778
Passività correnti
Debiti bancari
Strumenti finanziari derivati
Debiti commerciali
Altri debiti
Debiti tributari
106
CONCLUSIONI
Finaval S.p.A., con sede a Roma, è tra le più attive compagnie europee nel
trasporto via mare su scala worldwide di prodotti energetici, quali greggio e
prodotti petroliferi raffinati, con forti partnership a livello nazionale ed
internazionale. Dal 2004 la Società è partecipata al 100% da Giovanni Fagioli
attraverso Finaval Holding S.p.A.
Comunicato stampa,30-novembre-2007 : “ Banca IMI S.p.A. e Unipol Merchant –
Banca per le Imprese S.p.A., in qualità di Coordinatori dell’Offerta Globale di
sottoscrizione delle azioni ordinarie di Finaval S.p.A. procedono, su richiesta
della Società che non ha ritenuto possibile procedere alla stipula del contratto
di collocamento e garanzia relativo al Collocamento Istituzionale per mancato
raggiungimento
di
un
accordo
in
relazione
al
Prezzo
di
Offerta,
al
ritiro
integrale del Collocamento Istituzionale delle azioni ordinarie Finaval S.p.A.
di nuova emissione, che viene quindi annullato unitamente all'Offerta Pubblica
di Sottoscrizione. Il ritiro dell’Offerta Globale consegue dunque al venire meno
del Collocamento Istituzionale per l’impossibilità di addivenire alla stipula
del contratto di collocamento e garanzia relativo allo stesso a causa delle
attuali avverse condizioni dei mercati finanziari nazionali ed internazionali. ”
Nel tracciare le conclusioni assumo come punto di partenza il ritiro dalla
quotazione al mercato telematico delle azioni della Finaval Spa avvenuto in data
30/11/2007. Ritengo la tentata e rinviata quotazione in borsa l’emblema della
ristrutturazione e riorganizzazione societaria che ha interessato Finaval in
seguito
al
raggiungimento
titolare,Giovanni
modificare
i
Fagioli.
criteri
di
del
suo
L’offerta
redazione
controllo
pubblica
dei
ha
da
parte
segnato
la
bilanci,dovuta
dell’unico
necessità
di
dall’obbligatorietà
di
uniformare le informazioni contenute nei suddetti documenti ai principi dettati
107
dallo IASB per le società quotate. Finaval Spa svolge la propria attività su
scala
mondiale,avere
clienti
e
partner
commerciali
o
comunque
entrare
quotidianamente in contatto con realtà internazionali richiede di soddisfare una
maggiore leggibilità e comprensibilità dei documenti pubblici al di fuori del
territorio nazionale,obiettivo raggiunto attraverso l’adozione degli IAS/IFRS al
cospetto dei principi ITA/GAAP.
I due modelli sono alternativi e non totalmente differenti,le novità apportate
dal Modello Internazionale gravitano attorno a due fondamentali concetti: la
prevalenza del principio della sostanza sulla forma ed il Fair Value quale
criterio
alternativo
di
valutazione
al
costo
storico.
Il
primo
mira
ad
evidenziare la natura sostanziale dell’operazione trascendendo dalla sua natura
formale,esempio
proprietà
del
classico
bene
sono
le
in
capo
resta
operazioni
alla
di
società
leasing
di
operativo
leasing,mentre
dove
la
l’obbligo
d’iscrizione del bene nell’attivo ed il corrispettivo debito verso il concedente
nel passivo,cade in capo alla società che utilizza il bene e gode dei suoi
benefici.
Nel
caso
in
esame
la
prevalenza
della
sostanza
sulla
forma
la
ritroviamo nel trattamento contabile dei contributi pubblici della quale la
Finaval
usufruisce,dove
il
diretta
deduzione
valore
economico
quote
del
valore
ricevuto
della
d’ammortamento
già
come
incentivo
nave,riportando
nettizzate
viene
annualmente
della
quota
di
iscritto
nel
a
conto
pertinenza
dell’esercizio derivante dal contributo ricevuto. Il secondo concetto,Il Fair
Value,rappresenta il criterio alternativo di valutazione per alcuni elementi
dell’attivo e del passivo. Il Fair Value è il valore alla quale il bene in
questione
può
rappresentazione
essere
della
scambiato
realtà
sul
e
mercato,criterio
della
situazione
utile
per
dare
una
patrimoniale-finanziaria
aggiornata su valori correnti. Nel caso Finaval le valutazioni al Fair Value
sono
state
adottate
sulle
partecipazioni,titoli
e
sui
benefici
per
i
dipendenti,dove per quest’ultimo,il fondo TFR,viene calcolato attualizzando il
valore dei benefici che spettano ai subordinati al termine del rapporto di
lavoro.
108
Il maggior impatto della “First Time Application” degli IFRS sulle informazioni
contenute
nei
bilanci
della
Finaval
lo
ritroviamo
nella
valutazione
delle
immobilizzazioni materiali,rappresentate in una società attiva nello Shipping
dalla
flotta.
Le
rettifiche,dovute
al
diverso
trattamento
contabile
delle
manutenzioni periodiche,“Dry Dock Cost” e dello scrap value;e le riclassifiche,
dovute
alla
deduzione
diretta
dei
contributi
sul
valore
della
flotta,rappresentano il cambiamento più significativo nella valutazione degli
elementi dell’attivo e del passivo della società.
109
SOMMARIO
1) PREFAZIONE
PAG 1
2) INTRODUZIONE
2.1
LA STORIA
PAG 4
2.2
LA MISSION
PAG 6
3) CAPITOLO I: FINAVAL SPA
3.1
IL TRASPORTO MARITTIMO
PAG 8
3.2
FIGURE GIURIDICHE DEL TRASPORTO MARITTIMO
PAG 9
3.3
IL MERCATO DI RIFERIMENTO
PAG 11
3.3.1
Il mercato del trasporto marittimo del petrolio e dei suoi
derivati
PAG 13
3.3.2
Tipologie di navi utilizzate nello shipping
PAG 15
3.3.3
Tipologie contrattuali di impiego ed utilizzo delle navi
PAG 19
3.4
PANORAMICA DELLE ATTIVITA’
PAG 21
3.4.1
Business unit relativa al segmento crude oil
PAG 22
3.4.2
Business unit relativa al segmento product
PAG 23
3.5
POLITICHE DI COSTRUZIONE ED ARMAMENTO
PAG 24
3.6
BUSINESS MODEL
PAG 27
3.6.1
Gestione commerciale
PAG 28
3.6.2
Gestione operativa
PAG 29
3.6.3
Gestione tecnica
PAG 30
110
4) CAPITOLO II: MODELLO OIC E MODELLO IASB
4.1
NOZIONI E FUNZIONI DEL BILANCIO D’ESERCIZIO
PAG 31
4.2
L’ITER BUROCRATICO DELL’ARMONIZZAZIONE CONTABILE
PAG 36
4.3
I DUE ORGANISMI PREDISPOSTI ALL’ELABORAZIONE DEI
PRINCIPI CONTABILI
4.3.1
OIC,Organismo Italiano Contabilità
PAG 38
4.3.2
IASB,International Accounting Standard Board
PAG 40
4.4
I PRINCIPI CONTABILI NEI DUE MODELLI
4.4.1
Clausola generale
PAG 42
4.4.2
Principi di redazione:Documento 11,Framework e IAS 11
PAG 43
4.5
GLI SCHEMI NEI DUE MODELLI
4.5.1
Ambito di applicabilità
PAG 50
4.5.2
Struttura dei due modelli
PAG 51
4.5.3
Stato Patrimoniale
PAG 52
4.5.4
Conto Economico
PAG 54
4.5.5
Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto
PAG 56
4.5.6
Nota Integrativa
PAG 57
4.5.7
Rendiconto Finanziario
PAG 59
111
5) CAPITOLO III: TRANSIZIONE AGLI IAS/IFRS
5.1
PREMESSA
PAG 61
5.2
PRIMA APPLICAZIONE DEGLI IFRS
PAG 63
5.3
OPZIONI ED ESENZIONI FACOLTATIVE
PAG 65
5.4
ESPOSIZIONE DELLE RETTIFICHE E RICLASSIFICHE AL 01-01-2005
5.4.1 Immobilizzazioni materiali
PAG 75
5.4.2 Immobilizzazioni immateriali
PAG 78
5.4.3 Crediti
PAG 80
5.4.4 Rimanenze
PAG 81
5.4.5 Commissioni sui mutui
PAG 82
5.4.6 Fondo di trattamento di fine rapporto
PAG 82
5.4.7 Strumenti derivati
PAG 85
5.4.8 Altri debiti
PAG 88
5.4.9 Attività per imposte anticipate
PAG 88
5.5
EPOSIZIONE DELLE RETTIFICHE E RICLASSIFICHE AL 31-12-2005
PAG 94
5.6
NOTE DI COMMENTO AL CONTO ECONOMICO AL 31-12-2005
PAG 101
6) CONCLUSIONI
PAG 107
112
BIBLIOGRAFIA
•
Sito aziendale www.Finaval.com;
•
Documentazione interna;
•
Prospetto Informativo aziendale;
•
“Principi Contabili Internazionali”,il sole24ore,2010;
•
“Analisi di Bilancio”,O.Paganelli,Utet;
•
“Il bilancio di esercizio secondo i principi contabili
nazionali e internazionali”,Giuseppe Ravioli,A. Giuffrè, 2004
113
114
Scarica

finaval spa il trasporto marittimo