Il mio ringraziamento alla Finaval per esser stata lo specchio dei miei tanti anni di teoria. GRAZIE PREFAZIONE Nel mio lavoro ho affrontato la transizione dai Principi Contabili Nazionali ai Principi Contabili Internazionali eseguita dalla società Finaval Spa per la redazione del bilancio consolidato del 31/12/2006 in prospettiva ed in occasione della quotazione al mercato Telematico della Borsa Italiana. La trattazione del caso si articola nelle seguenti argomentazioni,distinguibili in cinque parti sviluppate nel seguente modo: 1) Breve Introduzione tesa a racchiudere ed inquadrare il Soggetto,oggetto di analisi,in dell’azienda;il tre differenti presente,”Il momenti:il Timoniere:Giovanni passato,”la Fagioli”;il storia” futuro,”La Mission”,la direzione che sulla scia del passato la società sta seguendo. 2) Il Primo Capitolo è dedicato a fotografare il contesto e le vesti nella quale il Soggetto,Finaval Spa,è attivo ormai da diversi anni. Partendo dalle più generali delineare,all’interno nozioni del ed informazioni gigantesco mercato sullo del Shipping,mira trasporto a marittimo internazionale,il confine entro la quale Finaval Spa opera. In sostanza viene descritto Management per dell’attività il suo mercato affrontarlo caratteristica di e riferimento,i mezzi l’organizzazione che presiede il prescelti della continuo dal gestione operare della società. 3) Il secondo capitolo,introduttivo ai due differenti modelli,ITA – GAAP e IAS – IFRS,delinea per entrambe: i soggetti predisposti alla loro gestione,i principi generali,i principi di redazione e gli schemi che li supportano. In particolare per quanto riguarda il modello IAS/IFRS vengono descritte le motivazioni e le cause che hanno spinto i soggetti interessati alla loro creazione e l’iter burocratico seguito. 2 4) Il terzo ed ultimo capitolo è il cuore dell’argomento da me affrontato: la transizione analizzato le agli IAS rettifiche /IFRS. e le In queste riclassifiche pagine che ho la descritto Finaval Spa ed ha eseguito sui bilanci redatti all’apertura ed alla chiusura dell’esercizio 2005,considerato “anno ponte”,per uniformarsi alle disposizioni CEE,obbligatorie per le società quotate in borsa. Le singole operazioni sono affrontate prima da un punto di vista teorico,evidenziando le considerazioni e valutazioni che sono alla base della voce rettificata o riclassificata;ed in un secondo momento mostrate nella pratica illustrando la scrittura contabile necessaria per registrare le voci in conformità ai Principi Contabili Internazionali. 5) Considerazioni sulle motivazioni che hanno spinto la Finaval Spa all’adozione dei Principi Contabili Internazionali,le novità introdotte dal nuovo modello ideato per una maggiore omologazione dei bilanci delle società quotate nel mercato finanziario,dettate dall’esigenza di una maggiore trasparenza delle informazioni per gli investitori ed infine i maggiori effetti subiti dai dati esposti nei bilanci chiusi al 2004,2005 e 2006 secondo i Principi Contabili Nazionali. 3 INTRODUZIONE Oporto,21 aprile 1710 “... dopo tre giorni di navigazione, la bonaccia raggiunse la nave in pieno oceano. Un deserto liquido che alterò i sensi di tutti, passeggeri ed equipaggio. Dopo due giorni, storditi dall'assenza di vento, cercavamo di decifrare i segni del blu sotto e sopra di noi; come si dice: quando c'è bonaccia tutti sono nocchieri. Solo un uomo, scuro, mai ridente, taciturno osservava. Il sesto giorno però sorrise; ricordo di aver pensato con alterigia a quel velato sarcasmo. Non immaginavo che sarebbe stata tempesta: furiosa, piena di tutti i venti che erano stati lontani da noi in quei giorni. Scoprii allora chi era quell'uomo oscuro: il timoniere. Infatti era al governo della nave, al fianco del capitano; nel suo sguardo, intenso, si perdevano i fulmini della tempesta. Egli la conduceva con lievi manovre tra quelle ondate che a noi passeggeri sembravano tutte insuperabili. Così in questo viaggio ho compreso che ci sono uomini che appaiono comuni ma che possiedono se stessi; il timoniere era due personalità: passeggero sì, ma l’altra solo sua: era il timoniere. Vorrei essere quel timoniere: egli appartiene alle persone con cui vive, sia a lui stesso nell’avversa sorte...” LA STORIA Le origini della società risalgono al 30/11/1981 quando sottoforma di SRL nasce GESCO SRL,3 anni dopo avviene la trasformazione in SPA con la denominazione FINAVAL SPA,la quale si specializza nel trasporto via mare di prodotti petroliferi e chimici,procedendo all’allestimento di navi chimiciere. Sin da subito si distingue per la sua attenzione alla tutela ambientale conseguendo le certificazioni ISO 9002 e ISO 14001,in particolare è la prima società armatoriale a far transitare sui nostri mari una nave a doppio scafo,l’Isola Blu. Dal ’97 al 2000 rafforza la sua posizione nel settore chimiciero attraverso l’acquisto di 7 navi e costituisce la Novamar International S.ca.r.l. con il Gruppo Marnavi di Napoli. Nel 2001 la Famiglia Fagioli assume il controllo totalitario della società ed avvia un processo di riorganizzazione societaria 4 improntata sull’abbandono del settore chimiciero,caratterizzato da una situazione di oligopolio dove poche grandi Shipping Companies coprono l’intera filiera logistica,e sull’ingresso nel segmento del trasporto di petrolio greggio attraverso una joint venture con la Vitol S.A.,società di diritto svizzero esperta nel settore del commercio di petrolio via mare. L’operazione consiste nell’acquisto di due navi tipo “Aframax”,la Black e la Bering Sea,sulla quale condividono profitti e perdite. Nel 2004 Giovanni Fagioli rileva dalla famiglia il controllo sulla Finaval Holding e diventa titolare dell’intero capitale sociale di Finaval.Al termine dello stesso anno porta a compimento il progetto graduale di abbandono del settore chemicals e attraverso l’acquisto della società Fingas srl attiva nel trasporto di sostanze gassose tramite l’utilizzo di 8 navi(6 di proprietà e 2 a noleggio),7 delle quali vengono cedute con contratti di noleggio a remunerazione fissa,scelta dettata dall’attenuazione dei rischi commerciali,alla società Polimeri Europa srl facente capo al gruppo Eni. Nel 2005 Finaval rinnova la propria flotta petroliera acquistando due unità navali di tipo Aframax su commissione ai cantieri coreani Samsung Heavy Industries. Nel corso dello stesso anno rileva l’intero capitale della società madeirana Glencove Corporation XCIII,successivamente ridenominata Energetica LDA,al fine di estendere la propria attività su navi non battenti bandiera italiana. L’anno seguente viene sottoscritto su quest’ultima un aumento di capitale mirato ad un adeguamento dell’assetto patrimoniale affinché Energetica LDA,in collaborazione con il gruppo amatoriale greco Ancora Shipping Act,possa costituire una società di diritto maltese la Naftilos A. Marine Ltd,con l’acquisto di una nave di tipo “Product”,la M/T Naftilos. Al fine di ultimare l’integrazione verticale nel settore Product e per ampliare l’offerta di servizi ai propri clienti lungo la filiera produttiva dei prodotti petroliferi,Finaval valuta l’ingresso nel trasporto marittimo a corto raggio aprendo le trattative con la società Cabotaggi spa,per costituire con quest’ultima una terza società,la Cabofin srl, attiva nella gestione operativa e commerciale di unità navali del tipo “Small Range” per soddisfare la richiesta delle Oil Companies nelle operazioni di ridistribuzione dei prodotti lungo il bacino Mediterraneo. Nel 2007 opta per la dismissione delle navi di proprietà nel settore gasiero, 5 mantenendo fino a termine contratto il noleggio a scafo nudo sulle due navi,Gas Ice e Gas Artic. La storia segue il solco tracciato negli ultimi anni,con il concentramento dei propri sforzi finanziari sul settore Crude Oil e Product. Al 2008 la flotta in acqua di Finaval si compone di 20 navi di cui 6 tutte di proprietà nel segmento Crude,13 nel segmento Product,di cui 8 di proprietà e 5 a noleggio ed una nel settore LPG a noleggio fino a scadenza contratto. LA MISSION Il gruppo Finaval ha come visione strategica il consolidamento della propria presenza sul mercato e si pone l’ambizione di diventare uno dei player principali della logistica “energetica” europea. La missione è quella di creare una organizzazione forte aspettative,attraverso shipping dei prodotti una in lunga grado e petroliferi di fornire consolidata e servizi tradizione petrolchimici,con superiori alle nell’ambito dello solide relazioni e partnership con alcune delle più importanti società internazionali del settore. L’obiettivo,creare nuovo valore in grado di soddisfare le attese di tutti coloro che hanno interessi verso il gruppo,ha come basi i seguenti fondamentali valori: - una organizzazione coesa, - l’entusiasmo dei clienti, - il miglioramento continuo, - la comunicazione, - il patto sociale con tutti i collaboratori - l’innovazione. Ciò si realizza mediante il continuo miglioramento della posizione di costo e della qualità dei prodotti e dei servizi offerti per i propri clienti,nonché 6 mediante l’attenzione per le esigenze dei dipendenti e per il perseguimento di un modello di crescita sostenibile anche con l’attenta valutazione degli impatti ambientali delle proprie attività e lo sviluppo di nuove e più efficienti tecnologie. Insomma il perseguimento degli obiettivi da parte di Finaval può essere paragonato alla figura del timoniere,colui che conduce la nave nella giusta rotta,capace di percorrere il tratto di mare che separa dalla meta nelle migliori condizioni di sicurezza e nel minor tempo possibile. Avere il controllo della posizione della nave sia quando si naviga nei pressi della costa;sia in mare aperto in un ambiente meno conosciuto,dove è indispensabile l’utilizzo di particolari strumenti. 7 CAPITOLO 1 FINAVAL S.P.A. IL TRASPORTO MARITTIMO Per trasporto marittimo s’intende tutto quell’insieme di uomini,strumenti,idee e tecniche che consentono il trasporto di persone e merci sul mare per mezzo di navi. Il trasporto marittimo è un operazione complessa nella quale la parte relativa all’effettivo spostamento di persone e merci non può sussistere senza tener conto delle operazioni di imbarco e di sbarco,che contribuiscono a determinare i tempi ed i costi dello stesso trasporto. Tale sistema si serve di acque navigabili,cioè tali da permettere il transito in relazione al pescaggio della nave di riferimento,ovvero in base all’altezza della parte di nave sommersa,quindi è un concetto non assoluto ma variabile in base alla profondità delle acque ed alle necessità della nave. Il sistema marittimo è la forma di trasporto privilegiata nel commercio internazionale delle merci,in quanto,nonostante le basse velocità commerciali,rimane il sistema di trasporto più economico rispetto ai sistemi di trasporto terrestri ed aerei. Il trasporto è caratterizzato dalla lunghezza dei percorsi effettuati,meglio conosciuti come rotte,che si distinguono in lunghe quando si utilizzano percorsi oceanici;medio raggio quando si tratta di percorsi di media lunghezza come ad esempio gli spostamenti all’interno del cabotaggio, rappresentate bacino dalla mediterraneo;ed navigazione lungo infine le le coste rotte allo brevi scopo o di collegare località costiere appartenenti alla stessa nazione e per svolgere la funzione di “feeder”,operazione di ridistribuzione delle merci scaricate dalle rotte transoceaniche. Le navi sono i mezzi più utilizzati per il trasporto via 8 mare;negli ultimi decenni si è assistito ad una specializzazione sempre più marcata della flotta navale,nel senso che le navi sono attrezzate e progettate in funzione del tipo di carico al cui trasporto sono adibite.Tale specializzazione della flotta comporta sicuramente una forte riduzione dei costi di viaggio e delle operazione ai terminali portuali,ma allo stesso tempo si ha una riduzione nella versatilità dell’imbarcazione.Le dimensioni di una nave (altezza,larghezza,lunghezza e pescaggio) variano a seconda del tipo di carico. Negli ultimi decenni la tendenza è stata quella di costruire navi sempre più grandi per ottenere risparmi sul costo unitario di trasporto. FIGURE GIURIDICHE DEL TRASPORTO MARITTIMO Le figure giuridiche che partecipano alla vita della nave e dell'impresa marittima sono: a) il proprietario, cioè il titolare del diritto di proprietà della nave; b) l'armatore, che esplica sotto il proprio nome e la propria responsabilità l'esercizio della navigazione; c) il vettore, che nella sua qualità di imprenditore commerciale di navigazione dà vita alla vera e propria impresa di trasporto marittimo in senso tecnico. Molto spesso queste figure di operatori sono riunite in una sola, quando il proprietario della nave assume in proprio l'esercizio della stessa e esercita altresì impresa di trasporto o altra impresa commerciale di navigazione (rimorchio, salvataggio, posacavi, pesca, dragaggio, ecc.). 9 • PROPRIETARIO: Il proprietario della nave, che può essere un singolo individuo, un gruppo di persone o una società, è comunque la figura più importante tra quelle che partecipano alla vita dell'impresa marittima, perché è il soggetto che sostiene l'onore maggiore dell'impresa in termini marittima, ed è di capitale colui su investito, cui grava che sta maggiormente alla il base rischio dell'attività marittima. • ARMATORE: L'armatore è invece giuridicamente colui che assume l'esercizio della nave (art, 265 e segg., Codice della navigazione) e quindi, dal punto di vista economico, è un imprenditore, che organizza capitale e lavoro al fine principale della navigazione. È quindi colui che arma la nave e che ne assume l'esercizio per impiegarla sia al suo servizio che al servizio di terzi. Armare una nave significa munirla dell'equipaggio, delle attrezzature e degli oggetti necessari per il compimento dei viaggi e comunque per tutti i fini attinenti la navigazione. La proprietà non è il presupposto necessario della qualità di armatore, in quanto questo può essere il proprietario o comproprietario della nave, oppure un mandatario, usufruttuario o conduttore, prendendo la nave solo in locazione. L'armamento della nave presuppone naturalmente la nomina del comandante e dell'equipaggio, cioè del personale necessario per l'espletamento a bordo di tutte le mansioni tecnico commerciali (artt. 273 e segg., Codice della navigazione). 10 VETTORE MARITTIMO: • Il vettore marittimo è infine colui che, attraverso la sua organizzazione commerciale, impiega la nave in attività di trasporto, a proprio rischio e sotto la propria responsabilità. Questa figura si può identificare con l'armatore stesso o con il noleggiatore, cioè colui che ha preso la nave a noleggio per effettuare attività di trasporto per proprio conto e rischio. Il vettore tratta con il caricatore le condizioni del trasporto; ne fissa le tariffe; riceve il carico a bordo - tramite il comandante - al momento convenuto; rilascia i documenti del trasporto a suo nome; risponde della custodia delle merci per tutto il tempo che esse rimangono a bordo e si impegna a consegnarle al ricevitore a destino, nelle stesse condizioni in cui le ha ricevute al porto di imbarco, senza danni e avarie. La responsabilità del vettore marittimo verso il caricatore e il internazionali, ricevitore dagli usi e è regolata consuetudini dalla legge, locali, dalle nonché dalle convenzioni condizioni pattuite fra le parti all'atto della stipula del contratto di trasporto (artt. 421 e segg., Codice della navigazione). IL MERCATO DI RIFERIMENTO Il settore di riferimento di Finaval è l’industria del trasporto internazionale di merci via mare, più comunemente conosciuto con il termine inglese “shipping”. Nel descrivere tale settore, giova distinguere, in primo luogo, due realtà assai diverse tra loro: • i servizi di linea, cioè il trasporto via nave di merce varia, spesso di valore stivata commerciale in relativamente apposite unità come elevato i e limitato container. volume, Tali solitamente servizi, che si 11 caratterizzano per essere molto standardizzati ed organizzati, sono svolti mediante navi che effettuano percorsi regolari attraverso una serie prestabilita di porti. È un settore in cui esistono forme di oligopoli e che risulta dominato da poche grandi aziende. • il trasporto della merci alla rinfusa secche o liquide. In particolare ci si riferisce al petrolio greggio ed ai prodotti petroliferi, al minerale di ferro, al carbone, alle granaglie, al cemento etc. I mercati in questione si presentano come molto frammentati, caratterizzati da accesso relativamente libero, con molte (spesso piccole) società armatoriali che competono sul mercato globale. Di gran lunga predominanti, come volumi trasportati, come numero di navi esistenti e investimenti di capitale, sono i settori delle rinfuse secche e delle rinfuse liquide. Il mercato del trasporto delle merci alla rinfusa liquide è a sua volta segmentabile, a seconda della tipologia di merci trasportate, in Chemical, LNG, LPG, Crude Oil e Product. Ognuna delle categorie di merci sopra indicate richiede uno specifico tipo di nave, creando ulteriori diversi sottosettori indipendenti e paralleli. Caratteristiche specifiche del settore delle rinfuse liquide – detto anche “cisterniero” – sono le problematiche di rischio ambientale e la relativa dominazione del mercato del petrolio da parte delle Major Oil Companies. Ciò rappresenta una forte barriera all’entrata, in quanto le complesse norme legislative e le suddette multinazionali impongono rigidi standard di qualità alle navi da utilizzare. Mantenere alti livelli qualitativi richiede lo stanziamento di forti investimenti da parte delle società armatoriali. Tale scelta imprenditoriale, tuttavia, nel lungo termine appare premiata dal mercato. 12 IL MERCATO DEL TRASPORTO MARITTIMO DEL PETROLIO E DEI SUOI DERIVATI Il petrolio ed i prodotti petroliferi costituiscono, senza dubbio, le merci più commercializzate su scala mondiale, mediante flussi di trasporto di assoluta rilevanza. Tale fenomeno si giustifica sulla base della circostanza che le aree di produzione non industrializzati coincidono non sono quasi in mai grado con di le aree produrre di le consumo. quantità I di paesi petrolio necessarie a soddisfare la propria domanda e dipendono massicciamente dalle importazioni di importazioni generano semilavorati e destinati alle petrolio greggio flussi di prodotti finiti aree consumo di provenienti petrolio, cui provenienti finale. dai È paesi si dai produttori. aggiungono “poli importante di i Tali flussi raffinazione” sottolineare che di e il trasporto del petrolio non segue sempre il principio “nearest first”, secondo cui i paesi più vicini ai poli di estrazione costituiscono i primi ad essere riforniti. La disposizione delle raffinerie, la struttura della domanda, le qualità richieste per i prodotti ed anche motivazioni di tipo politico possono, infatti, sovvertire le logiche relative alle rotte. Inoltre, tale principio può essere disatteso restrizioni attiene spesso o mitigato decise all’esportazione passaggio del marittimo. A greggio tale dalla dagli del stessi petrolio, attraverso riguardo, presenza la di tariffe acquirenti la stessa oleodotti distanza o venditori. può avvenire oppure sempre doganali, mediante maggiore o Per altre quanto mediante il tra i il trasporto campi di produzione ed i centri di consumo si prevede che rafforzerà lo shipping quale modalità di trasporto privilegiata rispetto agli oleodotti che rimarranno competitivi solo se potranno essere costruiti “on-shore”. L’utilizzo delle navi risulta necessario in tutti quei casi in cui la costruzione di oleodotti sarebbe impraticabile, come nel caso dei pozzi di estrazione off-shore (e.g. Mare del Nord), nonché nei casi in cui le distanze tra esportatore ed importatore sono ampie. 13 Per quanto attiene tale ultimo scenario, basti pensare che i maggiori importatori di petrolio al mondo sono paesi come gli Stati Uniti, gli stati dell’Europa occidentale e la Cina, mentre i giacimenti petroliferi sono situati prevalentemente in aree geografiche quali il Golfo Persico, l’America Latina e la Russia. A ciò si aggiunga che, in un mercato come quello del petrolio, in cui le raffinerie necessitano tanto di sicurezza nell’approvvigionamento quanto di forniture a prezzi competitivi, l’utilizzo di uno strumento di approvvigionamento fisso ed immodificabile come un oleodotto rappresenterebbe spesso un handicap rispetto alla flessibilità garantita dal trasporto via mare. Tale flessibilità differenti fonti permette agli alternative approvvigionamento a prezzi di importatori greggio competitivi. di e di Il poter sempre poter accedere negoziare trasporto di costi greggio a di avviene attraverso oleodotti quasi esclusivamente a livello nazionale e continentale (per esempio internazionale tra di Russia prodotti ed Europa raffinati occidentale), avviene quasi mentre unicamente il commercio via nave. Il trasporto navale di petrolio e di prodotti petroliferi, quale parte integrante della catena produttiva dell’industria petrolifera, interviene sia nella fase c.d. “midstream” sia in quella c.d. “downstream” della catena di distribuzione. • nella fase “midstream”, le navi trasportano petrolio greggio dai paesi di estrazione a quelli utilizzate sono LR1, di raffinazione Aframax, Suezmax e consumo. e VLCC e Tipicamente con una le navi capacità di trasporto compresa tra 60.000 DWT a oltre 300.000 DWT; • nella fase “downstream”, prodotti raffinati sono trasportati dai paesi di estrazione e raffinazione ai paesi consumatori. Tipicamente le navi per il trasporto di tali prodotti sono LR1, MR e Small Range una e quindi con capacità di trasporto compresa tra 3.000 DWT e 80.000 DWT. Tale trasporto può essere effettuato anche per mezzo di navi Aframax “coated” e quindi con capacità fino a 120.000 DWT. 14 TIPOLOGIE DI NAVI UTILIZZATE NELLO SHIPPING I settori possono essere ulteriormente suddivisi in base alla dimensione delle navi (solitamente quantificate in tonnellate di portata lorda (DWT)), in quanto per motivi di economie di scala, solo pochi tipi di carico e pochi traffici giustificano l’utilizzo di navi di grandi dimensioni. La classificazione avviene in base al tonnellaggio misurato in stazze,unità di misura del volume di una imbarcazione. Una tonnellata di stazza (valore differente dalla tonnellata) equivale a 2,83 metri cubi o 100 piedi cubici. Si distinguono: • Stazza lorda: comprende tutti i volumi interni della nave, compresi gli spazi della sala macchine, dei serbatoi di carburante, le zone riservate all'equipaggio. Si misura partendo dalla superficie esterna delle paratie. • Stazza netta: è data dal totale dei volumi adibiti al trasporto del carico pagante. Non comprende quindi la parte di impianti e di servizi della nave, e si misura dalla superficie interna dei vani. • Stazza lorda registrata (o Tonnellaggio): è una vecchia convenzione, abolita nel 1994. Rappresentava il volume interno della nave ad eccezione degli spazi non produttivi (come quelli destinati all'equipaggio). A seconda del tipo di merci trasportate poteva essere misurata valutando o meno gli spazi d'aria tra un'unità di carico e l'altra (le merci granulari non considerano spazi vuoti, gli oggetti solidi sì). • Stazza netta registrata: sempre secondo la vecchia convenzione, indicava il volume dello spazio di carico utile della nave destinato al trasporto di merci o passeggeri. Come la precedente non era interamente standardizzata ed era soggetta a variazioni a seconda delle normative del paese in cui era misurata. 15 Le navi vengono raggruppate in due categorie:le navi cisterna,adibite al trasporto di petrolio greggio e le product carriers (porta prodotti) utilizzate per il trasporto di prodotti di raffineria. NAVI CISTERNA: • Navi “Ultra Large Crude Carrier” con (“ULCC”), capacità di carico superiore alle 350.000 DWT. Le ULCC rappresentano le navi più grandi mai realizzate e le loro dimensioni rendono impossibile il transito nel canale di Panama e in quello di Suez. Le prime unità di questa tipologia iniziarono ad essere sviluppate immediatamente dopo la crisi petrolifera degli anni settanta e da allora sono state costruite in un centinaio di esemplari di portata diversa. Erano utilizzate nel trasporto del petrolio greggio dai punti di estrazione ai mercati di destinazione in Europa, Asia e America. necessaria demolizione. Al la giorno d'oggi, costruzione, La più venuta molti grande ULCC meno la esemplari esistente necessità sono resta stati la che ne rese avviati alla Knock Nevis che costituisce una delle più grandi strutture mobili mai realizzate. • Navi “Very Large Crude Carrier” (“VLCC”), con capacità di carico tra le 200.000 DWT e le 350.000 DWT. Date le loro dimensioni queste navi non possono transitare né nel canale di Suex né nel canale di Panamà. Tali navi sono utilizzate pressoché esclusivamente per il trasporto di petrolio greggio dai porti dei paesi produttori del Medio Oriente e dell’Africa occidentale verso l’Asia (in particolare, Giappone, Cina ed India) e Stati Uniti. L'origine di questa tipologia di navi è relativamente recente e si può far risalire al periodo che seguì la crisi petrolifera degli anni settanta. Al giorno d'oggi le VLCC continuano ad essere costruite, anche se le dimensioni massime delle nuove unità non superano le 300.000 tonnellate di portata lorda. 16 • Navi “Suezmax”, con capacità di carico compresa tra i 120.000 ed i 200.000 DWT. Tali navi, impiegate quasi esclusivamente per il trasporto dipetrolio greggio sia su brevi che su lunge distanze, presentano la dimensione massima per riuscire ad attraversare il canale di Suez con pieno carico. In questo caso la limitazione è data dal solo pescaggio e non dalle dimensioni della nave dato che in questo canale non esistono chiuse. Il pescaggio massimo consentito è di 16,1 m. • Navi “Aframax”, con capacità di carico compresa tra gli 80.000 ed i 120.000 DWT. Il termine deriva dal sistema di classificazione stabilito con l’Average Freight Rate Assessment (AFRA).Le navi “Aframax”, rispetto alle navi di tonnellaggio maggiore, offrono il vantaggio di una notevole flessibilità di carico, data dalla possibilità di poter caricare indistintamente petrolio o prodotti raffinati sporchi nonché, mediante un apposito rivestimento (“coating”) delle cisterne interne con vernici speciali, prodotti raffinati puliti come la benzina e la nafta. In ragione delle loro dimensioni ridotte rispetto alle navi “VLCC” e “Suezmax”, le navi “Aframax” sono impiegate in una grande varietà di traffici (e.g. all’interno del bacino del Mar Mediterraneo, verso la regione del Far East e verso gli Stati Uniti). Un altro fattore di assoluta flessibilità è dato dalla possibilità, per questo tipo di imbarcazione, di attraccare in tutti i principali porti di carico dei Caraibi, del Medio Oriente, del Mar Mediterraneo, del Nord Africa e della Russia sia dal lato del Mar Baltico che da quella del Mar Nero. • Navi “Panamax” con capacità di carico compresa tra 50.000 e 79.000 DWT. Con la sigla Panamax si indicano le navi le cui dimensioni permettono il loro passaggio nelle chiuse del canale di Panamá. Le chiuse del canale misurano 304,8 m di lunghezza, 33,5 m di larghezza e 25,9 m di profondità. Pertanto le dimensioni massime delle navi Panamax sono di 294 m di lunghezza, 32,3 m di larghezza e 12,04 m di pescaggio. Si può facilmente capire, confrontando le misure delle chiuse con le dimensioni delle navi, che il margine ad eventuali errori di navigazione è ridottissimo. 17 NAVI PRODUCT-CARRIERS: • Navi “Long Range” (“LR1”) con capacità di carico compresa tra 60.000 e 80.000 DWT. Tali navi sono adibite al trasporto di prodotti petroliferi raffinati ed operano soprattutto lungo la rotta del Golfo Arabico in direzione del Giappone e della Corea per il trasporto di nafta. • Navi “Medium Range” (distinte in “MR2” e “MR1”) con capacità di carico comprese, rispettivamente, tra i 40.000 ed i 60.000 DWT e tra i 25.000 ed i 40.000 DWT. Tali navi, adibite al trasporto di prodotti petroliferi raffinati ed oli vegetali, sono caratterizzate per una dotazione di numerose cisterne (al fine di consentire il carico di più prodotti con diverse caratteristiche), nonché dalla rivestitura interna delle cisterne (c.d. “coating”) volta ad isolare il carico dalla superficie delle strutture, evitando in tal modo corrosioni e facilitando la pulizia delle cisterne stesse tra un carico e l’altro. Le navi “MR2” presentano una particolare flessibilità geografica, comprovata dall’utilizzo delle stesse in diversi segmenti del mercato (mercato trans-Atlantico, trans-Pacifico, Europeo e Caraibico), soprattutto con riferimento al trasporto di carichi di gasolio, benzina ed olio vegetale. Le navi “MR1”, invece, sono principalmente impiegate per viaggi di più breve percorrenza (quali interMediterraneo o intra-continente), per il trasporto di una varietà di carichi tipo benzine, jet fuel, gasolio ed olio vegetale. • Navi “Small Range” (“SR”), con capacità di carico compresa tra i 3.000 ed i 25.000 DWT,destinate principalmente al trasporto di prodotti petroliferi ed oli vegetali lungo rotte costiere di breve percorrenza (cabotaggio). 18 TIPOLOGIE CONTRATTUALI DI IMPIEGO ED UTILIZZO DELLE NAVI I contratti di utilizzazione della nave sono il mezzo attraverso la quale le compagnie di navigazione esplicano la loro attività e sono disciplinati dal Codice della navigazione (art. da 376 a 456).I più importanti contratti di trasporto marittimo utilizzati nel mercato di riferimento sono i seguenti: Spot • e Consecutive Voyages (Contratto a Viaggio Singolo e a Viaggi Consecutivi) Si intende il noleggio della nave in relazione ad un singolo viaggio per uno (Spot) o più (CVS) porti di carico e scarico in una tratta o area geografica stabilita. Il nolo concordato rispecchia l’andamento del mercato al momento della negoziazione e viene corrisposto alla consegna del carico. In tale tipologia contrattuale i “voyage costs” (rifornimento carburante, costi portuali e di transito canali) sono direttamente a carico dell’armatore che li ribalta al noleggiatore attraverso il nolo (nolo lordo). • Time Charter (Contratto a Tempo) Si intende il noleggio della nave per un certo periodo di tempo che può essere di breve (da 1 a 12 mesi) o lunga durata (da 1 a 5 anni).Conformemente alla contrattualistica disponente standard (“disponent l’imbarcazione) è diffusa nella owner”, responsabile prassi internazionale, i.e. colui che della gestione concede tecnica l’armatore in della noleggio nave e dell’organizzazione del relativo equipaggio. Sostiene, quindi, i c.d. running costs (equipaggio, manutenzioni e assicurazioni), mentre il noleggiatore 19 provvede alla gestione commerciale della nave sostenendo i “voyage costs”. conseguenza, l’armatore disponente resta l’unico soggetto responsabile Di del mantenimento dello stato di “classe” della nave, nonché dell’ottenimento e/o mantenimento delle certificazioni e permessi cui è legata l’operatività stessa della nave.Il nolo previsto da tale tipologia contrattuale consiste, di regola, in una cifra forfettaria (lump-sum) da corrispondersi anticipatamente su base mensile. Tale nolo con comprende la quota parte riferita ai voyage costs che rimane a carico dei noleggiatori (nolo netto) • Contract of Affreightment (COA) (Contratto di Trasporto) Si intende il contratto ai sensi del quale l’armatore si impegna a trasportare una serie di carichi ad un prezzo prestabilito per unità/volume, senza specificazione della nave sulla quale il carico verrà trasportato, stante, in ogni caso, l’obbligo per l’armatore di fornire un’imbarcazione idonea al trasporto del carico pattuito in termini di quantità, qualità e di destinazione. Analogamente a quanto previsto in relazione ai noleggi in regime “Spot”, i contratti di trasporto “COA” prevedono che sia l’armatore a sostenere i voyage costs (rifornimento carburante, costi portuali e di transito canali). • Bare Boat Charter (Noleggio a scafo nudo) Si intende il contratto ai sensi del quale il noleggiatore gestisce la nave direttamente, con responsabilità degli equipaggi, nonché della gestione tecnica e commerciale dell’imbarcazione, di tal che lo stesso rileva quale armatore disponente (disponent owner) della nave per l’intera durata del contratto. Conformemente alla prassi di settore, il noleggio a scafo nudo è generalmente stipulato quale contratto di lunga durata. Il nolo viene pagato anticipatamente su base mensile come nel contratto “Time Charter”. 20 PANORAMICA DELLE ATTIVITA’ Finaval è una società di navigazione attiva da oltre 20 anni nel trasporto via mare di petrolio greggio e di prodotti petroliferi con forti partnership a livello nazionale ed internazionale. La società in questione gestisce una moderna flotta di elevata qualità composta da 20 navi con una capacità di trasporto complessiva di circa 1.157.000 DWT. Le imbarcazioni,tutte a doppio scafo,forniscono servizi di trasporto via mare su scala worldwide alle maggiori compagnie petrolifere e società di trading,tra le quali BP,Chevron,Royal Ducth Shell,ExxonMobil,Total,Eni e Vitol.In particolare, Finaval opera attraverso due Business Unit,che,in base al tipo di prodotto trasportato,sono identificabili in: • “Crude Oil” (Petrolio greggio):attraverso una flotta di sei navi “Aframax” con una capacità di trasporto complessiva di 670.000 DWT; • “Product” (Prodotti petroliferi ed oli vegetali):attraverso una flotta di 7 navi “MR2” con capacità di trasporto complessiva di 338.000 DWT;3 navi “MR1” con capacità di trasporto di all’incirca 105.000 DWT ed infine 3 navi “SR” con capacità di trasporto pari a 40.000 DWT. La flotta del gruppo è costruita in conformità agli standard internazionali del settore ed in conformità alle disposizioni IMO(International Marittime Organization) e MARPOL. Le navi infatti sono sottoposte alle approvazioni da parte delle Major Oil Companies attraverso periodiche verifiche. 21 BUSINESS UNIT RELATIVA AL SEGMENTO “CRUDE OIL”: Nell’ambito di tale Business Unit,grazie agli alti requisiti tecnologici ed all’uso di una giovane attesta intorno ai flotta 3,67 di anni navi di età “Aframax”(l’età rispetto ai media 13 delle anni navi della si flotta mondiale),si pone come importante operatore soddisfacendo a pieno le esigenze commerciali dei propri clienti. L’impiego delle navi in tale segmento avviene prevalentemente in opportunità mercato. di regime Di “Spot”,per contro poter per cogliere minimizzare i a pieno rischi le migliori connessi alla volatilità del mercato ha stipulato con Vitol S.A. delle joint venture sulle navi utilizzate con clausole di “profit and loss sharing”.In sostanza ripartisce con il colosso inglese sia i profitti che le perdita dando all’accordo una valenza para-assicurativa,nonché una valenza industriale per le forti sinergie che dall’incontro si generano. In pratica Vitol ha potuto acquisire una profonda conoscenza circa Finaval;mentre l’efficienza quest’ultima e gode la qualità del maggior dei servizi valore resi acquisito da parte sul di mercato nell’esser visti quali partner di un primario Oil Trader come Vitol,quindi maggior immagine sullo scenario mondiale,nonché maggior accesso ai flussi informativi relativamente alle attività ed alle tendenze di mercato del settore. La scelta di optare sull’impiego di navi “Aframax” consente un elevata flessibilità nelle rotte,infatti tali imbarcazioni consentono sia la navigazione all’interno del bacino del Mediterraneo che traversate transoceaniche, e nelle operazioni di carico/scarico nei principali porti dei Carabi,dell’Europa Nordoccidentale,del Mar Baltico e del Mar Nero). 22 BUSINESS UNIT RELATIVA AL SEGMENTO “PRODUCT” Nell’ambito di tale Business Unit opera con una flotta di 13 navi distinte in “MR1”,”MR2” e “SR” con una età media pari a 9,5 anni rispetto ad una età media mondiale pari a 15 anni. Le navi Medium Range sono impiegate in regime “Time Charter”,mentre le navi Small Range sono impiegate in regime di noleggio “Spot” o “COA”,scelta fatta per stabilizzare i flussi di cassa e neutralizzare i rischi connessi alla volatilità del mercato. Anche in questo segmento e relativamente ai contatti stipulati con Mansel Oil Limited,controllata del gruppo Vitol S.A.,sono incluse clausole di “profit and losing sharing”,dove il noleggiatore in questione corrisponde un nolo fisso,di solito poco inferiore al canone di mercato di un contratto “time charter” ed una componente variabile calcolata in base ad un meccanismo di cointeressenza agli utili realizzati dal noleggiatore. La scelta di optare per navi MR1 è dettata dal minor tonnellaggio di tali navi che permettono la navigazione nel Mar Mediterraneo consentendo il carico per una diversa tipologia di prodotti(benzine,jet fuel,gasolio ed oli vegetali).Per il trasporto di tali prodotti è indispensabile l’approvazione alle classificazioni IMO,a tal riguardo il 75% della flotta gestita da Finaval in tale segmento risulta idonea a tali criteri,in più grazie al portafoglio ordini della società presso il cantiere coreano Samsung la società potrà godere,grazie ad un specifica tecnica di rivestimento dei serbatoi(coating) su due navi Aframax di una maggiore capacità di trasporto nel segmento Product. 23 POLITICHE DI COSTRUZIONE E ARMAMENTO Le navi di nuova costruzione commissionate al cantiere Samsung Heavy Industries sono costruite sulla base dei “Last Generation Aframax Tankers Standards” e quindi con i più alti requisiti tecnologici previsti oggi dalla cantieristica mondiale. A tale riguardo, Finaval ha sostenuto significativi investimenti affinché le navi siano conformi non solo alle normative attualmente esistenti ma anche a quelle che si prevede entreranno in vigore,con efficacia non retroattiva (con esclusione successivamente quindi alla delle data di navi già consegna in di acqua alla ciascuna data delle di unità entrata), di nuova costruzione, in tal modo garantendo il rispetto della normativa in materia di sicurezza e tutela ambientale da parte di ciascuna unità della flotta, esistente e futura. In particolare, le nuove unità navali hanno,le ulteriori annotazioni di classe di seguito indicate, che sono rilasciate da parte dell’American Bureau of Shipping (ABS) e del Registro Navale Italiano S.p.A. (RINA).Nel dettaglio: • – ES Annotazioni ABS: (Enviromental Safety): nave costruita in conformità ai requisiti di sicurezza ambientale; – VEC (Vapour Emission Control): controllo/monitoraggio emissione di vapori nell’atmosfera; – POT (Protection of Fuel & Lubrificating Oil Tank): i depositi di carburante e olio lubrificante prive di pareti a contatto con il mare. • Annotazioni RINA: – Green Star 3 Design: nave costruita con particolari accorgimenti contro 24 l’inquinamento del mare (Clean Sea) e dell’aria (Clean Air). Le annotazioni ES e Green Star, in particolare, costituiscono le certificazioni più avanzate,complete e di difficile rilascio nel campo della tutela ambientale. Per quanto riguarda l’acquisto di una nave il pagamento avviene di comune accordo con la società di costruzione,in particolare Finaval esegue una rateizzazione del seguente tipo: • la prima rata pari al 10% del prezzo alla firma del contratto; • la seconda rata pari al 10% del prezzo allo “steel cutting” (taglio dell’acciaio); • la terza rata pari al 10% del prezzo al “keel laying” (approntamento della chiglia); • la quarta rata pari al 10% del prezzo al “launching” (messa in acqua); • l’ultima rata pari al 60% del prezzo alla consegna ed accettazione della nave. L’armamento di una nave,invece,consiste nella titolarità e responsabilità delle funzioni personale di di manutenzione bordo, dell’imbarcazione, gestione delle gestione procedure ed volte organizzazione all’ottenimento del e mantenimento dei permessi e certificazioni necessari all’operatività della nave, nonché di gestione degli adempimenti richiesti al fine di ottemperare alla normative applicabili in materia di sicurezza del personale navigante e tutela dell’ambiente (safety and environmental protection). Tutte le navi di proprietà di Finaval battono bandiera italiana,esclusa la Naftilos che batte bandiera maltese. Secondo le disposizioni in materia di diritto sindacale, la composizione dell’equipaggio deve rispettare alcuni requisiti, tra cui l’obbligo della nazionalità italiana del comandante e una certa proporzionalità nella nazionalità dei membri dell’equipaggio. Dato che le imbarcazioni della flotta sociale sono iscritte al registro internazionale, la società ha la possibilità di inserire nei propri equipaggi una significativa percentuale di personale straniero. Finaval assicura la qualità della propria flotta attraverso programmi di revisione e manutenzione,garantendo alti standard di qualità e sicurezza delle navi di proprietà e noleggiando le altre navi da armatori che assicurano standard altrettanto elevati. 25 A tal fine, Programmata il gestore (PMS)che minimizzazione delle tecnico consente avarie, si una avvale di elevata attraverso un Sistema efficienza l’utilizzo di di Manutenzione della un nave software e la dedicato (AMOS-W), implementato a bordo di tutte le navi di proprietà. Le manutenzioni ordinarie vengono effettuate annualmente durante l’esercizio della nave e consistono in interventi da parte del personale di bordo e di terra e da tecnici specializzati del settore. Le manutenzioni periodiche si dividono in speciali ed intermedie. Queste tipologie di manutenzioni vengono effettuate, ad intervalli di 30 mesi, quando la nave è in bacino e sono finalizzate al mantenimento dello stato di classe delle imbarcazioni, controllando il rispetto dei requisiti standard dettati dalle società di classificazione. Tutti i controlli svolti in sede di manutenzione intermedia riguardano parti del motore, apparati di carico e scarico, apparati elettronici etc. Le manutenzioni speciali, oltre a ripetere i controlli effettuati durante le manutenzioni ordinarie, intervengono sugli elementi strutturali della nave, dell’elica, del motore, etc. Norme e regolamenti nazionali ed internazionali impongono sia ispezioni periodiche che ispezioni non programmate,esercitabili da autorità di bandiera e portuali,al fine di accertare l’efficienza delle navi,le condizioni dei macchinari,dei sistemi informatici e dell’equipaggiamento. In particolare l’attività di vetting consiste nella verifica circa il rispetto da parte delle navi dei parametri minimi di sicurezza Companies.Di regola, e qualità i imposti, rappresentanti nello di specifico, tali dalle società Major Oil ispezionano sistematicamente le imbarcazioni durante le operazioni di scarico, nel corso delle quali è possibile controllare la totale operatività della nave e verificarne la rispondenza ai succitati standard. Tali controlli si estendono al monitoraggi circa i risultati della gestione tecnica operata sulle medesime navi. Eventuali difformità denunciate dai suddetti soggetti possono comportare delle sanzioni quali la perdita dello stato di classe ed il fermo della nave. 26 BUSINESS MODEL Il modello di business del Gruppo Finaval è legato ad una attenta pianificazione dell’impiego della flotta gestita sulla base di una continua e costante interazione con il mercato e si pone l’obiettivo di beneficiare dell’andamento positivo del mercato dei noli e,allo stesso tempo,di garantire una stabilità economico-finanziaria attraverso i cicli del settore di riferimento. Tale risultato è ottenuto attraverso l’identificazione di un sapiente impiego della flotta mediante contratti “Spot” e contratti “Time Charter” e modificando lo stesso sulla base delle dinamiche del mercato dei noli. Funzionale a tale formula imprenditoriale è la disponibilità di una flotta affidabile,di giovane età ed in linea con le più stringenti normative internazionali che consenta alla società di proporsi come qualificato partner delle Major Oil Companies e dei principali trader in relazione allo shipping di petrolio greggio e prodotti petroliferi. La qualità,l’affidabilità e la sicurezza della flotta sono fattori strategici,che garantiscono il mantenimento delle unità navali ai più elevati standard di settore attraverso un’attenta programmazione degli interventi di manutenzione,la promozione di percorsi formativi e di aggiornamento del personale marittimo,il costante monitoraggio dei risultati delle attività di vetting, nonché la realizzazione delle conseguenti azioni correttive. La Società effettua sistematicamente analisi di mercato al fine provvedere ad un costante monitoraggio circa le azioni dei competitor, la fluttuazione del valore delle navi nonché l’andamento del valore dei noli in relazione alla tipologia contrattuale “Time Charter” e “Spot”. I risultati delle analisi, estrapolati dai dati forniti dai principali operatori di informazione del settore, vanno a supportare la pianificazione strategica degli assets, consentendo al management di operare scelte commerciali e strategiche idonee ad anticipare tendenze e mutamenti nella domanda di mercato, sulla base dell’ottenimento di un costante flusso informativo circa le tendenze del mercato stesso. 27 Nell’ambito della pianificazione strategica degli asset, il management, sulla base delle analisi di mercato effettuate,interpreta i segnali provenienti dal mercato e determina valutazione contrattuali il conseguente impiego rischi/rendimenti,mediante che,a seconda della della flotta ad l’individuazione particolare fase di esito delle di una formule mercato,consentono di coniugare l’esigenza di massimizzare i profitti con quella di ridurre i rischi connessi alla volatilità del mercato. In un’ottica di massimizzazione del rendimento, gli impieghi della navi in regime “Spot” consentono di interpretare al meglio derivanti il momento dalla di elevata mercato,rimanendo volatilità del tuttavia relativo esposti settore; al agli effetti contrario, in un’ottica di riduzione del rischio di mercato, gli impieghi delle navi in regime “Time Charter” consentono la migliore stabilizzazione dei ricavi per la relativa durata contrattuale,rinunciando alle eventuali migliori opportunità che il mercato “Spot” potrebbe essere in grado di offrire nel singolo momento storico. GESTIONE COMMERCIALE La funzione commerciale riveste un ruolo strategico nel business model di Finaval. Gli obiettivi di tale funzione sono riassumibili nella massimizzazione dei risultati commerciali,rafforzamento delle relazioni con i clienti attraverso la promozione Particolare e la diffusione importanza delle rivestono le politiche attività di qualità di dell’azienda. monitoraggio della domanda,nonché negoziazione e chiusura dei contratti commerciali. Per il loro svolgimento l’ufficio commerciale rimane quotidianamente in contatto con i broker,i quali hanno la funzione di fornire informazioni sull’andamento del mercato e di mediare le posizioni delle controparti nelle contrattazioni. Sulla base del flusso informativo generato da queste attività,l’ufficio commerciale valuta la redditività dell’offerta,il cliente,la posizione della nave,la durata del viaggio,il carico ed infine avvia la negoziazione. 28 In definitiva,Finaval destina all’incirca nelle sue politiche 60% della propria il di distribuzione flotta sul degli mercato dei impieghi contratti “Spot”,e la restante quota al mercato dei contratti “Time Charter”. GESTIONE OPERATIVA La funzione operativa è presidiata da tre specifici uffici (in particolare, dall’Operation Management, Management, cui al dal interno Crew opera Management altresì il e dal Quality Vessel Manager). Supervisory Le attività ricomprese nella funzione operativa hanno inizio all’atto della stipulazione del contratto con il cliente e si articolano nella gestione del viaggio mediante la pianificazione dei porti di approdo, dei rifornimenti, dell’ottenimento delle necessarie autorizzazioni e certificazioni,nonché nello svolgimento delle attività di quality auditing e gestione dell’equipaggio. In particolare, lo svolgimento delle attività da parte dei suddetti uffici è ripartita come segue: • Operation Management: si occupa della pianificazione e del monitoraggio dei viaggi ed opera quale service desk nel caso insorgano criticità legate alla navigazione; • Vessel Supervisory Management: si occupa della supervisione circa l’operato del gestore tecnico; • Crew Management: si occupa del processo di reclutamento e formazione del personale,attività che vengono svolte sotto la responsabilità del gestore tecnico. All’interno del Vessel Supervisory Management, il Quality Manager svolge attività di auditing in relazione alla gestione tecnica delle navi di proprietà e noleggiate dalla Società,monitora gli indicatori di qualità ed ambiente, 29 verifica la risoluzione delle criticità insorte durante la navigazione nonché valuta lo stato di soddisfazione della clientela. La gestione operativa viene effettuata da Finaval in relazione alle navi noleggiate con contratti di noleggio di tipo “Spot” o “COA”, mentre con riferimento alle navi noleggiate con contratti di tipo “Time Charter” si occupa principalmente delle funzioni di monitoraggio sulle imbarcazioni. GESTIONE TECNICA La gestione tecnica relativa alla flotta di Finaval è affidata in outsourcing alla società Tekné SAM, con sede a Montecarlo (Principato di Monaco). La gestione tecnica comprende sia la gestione delle manutenzioni, controlli, ispezioni e l’ottenimento e conservazione di ogni certificato e permesso relativo all’imbarcazione,sia la gestione ed organizzazione dell’equipaggio. Finaval,attraverso il Vessel Supervisor Manager ed il Quality Manager, monitora costantemente i processi affidati in outsourcing con verifiche del numero dei sopralluoghi programmati ed effettivamente eseguiti dal gestore tecnico su ogni singola imbarcazione. 30 CAPITOLO II MODELLO OIC E MODELLO IASB NOZIONI E FUNZIONI DEL BILANCIO D’ESERCIZIO L’azienda è un sistema complesso,appartenente al più ampio tessuto economicosociale,finalizzato stata costituita quattro parti allo svolgimento attraverso una dell’attività struttura elementari:organismo che economica può essere personale,assetto per la quale schematizzata è in organizzativo,assetto tecnico e patrimonio. I bilanci sono dei modelli attraverso i quali s’intende dare una rappresentazione della realtà aziendale in un dato momento della sua vita,l’informazione che ne risulta è: • Parziale;data la complessità dell’oggetto in esame,quindi il modello può evidenziare solo i tratti dominanti e rilevanti,tralasciando quelli di rilievo secondario,della quantitativo,ovvero realtà mostrare il aziendale suo dal solo patrimonio e punto di vista l’insieme delle combinazioni economiche. • Sintetica;dato l’utilizzo di espressioni monetarie per rappresentare il suo elemento patrimoniale e l’insieme delle operazioni economiche effettuate,in sostanza la realtà va tradotta in poche e significative cifre. • Convenzionale;la configurazione di capitale e reddito offerta è vera e corretta solo in relazione alle regole prescelte ed utilizzate per la sua costruzione,e non circa la vera situazione aziendale. 31 L’elemento patrimoniale,o dall’insieme dei meglio il beni,diritti capitale ed d’impresa è rappresentato varie a disposizione utilità dell’imprenditore,ovvero da un punto di vista qualitativo è un insieme di beni eterogenei collegati dall’imprenditore tra loro all’attività per il aziendale. perseguimento La del fine rappresentazione impresso sintetica di questo universo eterogeneo è permessa attraverso la traduzione dei singoli beni in quantità monetarie. La quantificazione del capitale non è altro che il risultato di un processo di valutazione che si traduce nella configurazione di un fondo di valori. La valutazione è strettamente collegata al fine conoscitivo perseguito ed in base ad esso si possono avere diverse configurazioni di bilancio: • capitale Ordinario:il documento in esame considerato ha il è quello compito di di funzionamento rappresentare il ed il reddito attribuibile a ciascun periodo amministrativo,misurando periodicamente il risultato economico conseguito dall’impresa. E’ considerato il bilancio per antonomasia e misura la ricchezza prodotta. • dell’aspetto Straordinario:l’esposizione patrimoniale avviene in relazione a particolari momenti della vita dell’impresa,caratterizzati da profondi mutamenti organizzativi,dove il fine conoscitivo perseguito non è la periodica misurazione della ricchezza prodotta ma la valutazione del monte di ricchezza di pertinenza dell’impresa. E’ il caso della valutazione dell’impresa in una situazione di liquidazione della stessa,dove i beni vengono valutati singolarmente senza considerazioni riguardo alla loro capacità di partecipazione alla futura vita aziendale. Il capitale anche rappresentazioni se dal unico punto nel di suo vista aspetto qualitativo quantitativo. Il può avere modello di diverse bilancio ordinario è l’unico in grado di dare una misura al risultato d’esercizio,ovvero il reddito prodotto gestione,misurato nel periodo nell’incremento o amministrativo decremento di per ricchezza effetto in seguito della alle 32 operazioni di gestione.Il reddito può essere calcolato in due modi,una via sintetica ed una via analitica:la prima ha come risultato la differenza tra il valore del capitale iniziale di periodo ed il suo valore finale,il dato è immediato ma non riesce ad evidenziare le cause di tale variazione;al contrario la seconda via,quella analitica,mostra la contrapposizione di tutti i valori positivi(ricavi) e dei valori negativi(costi) del periodo oggetto di analisi mettendo in luce le singole operazioni di gestione,quindi attraverso questo modello è possibile individuare le cause che hanno portato alla variazione di capitale e permette di esprimere giudizi,da parte del management o degli stakeholders,sull’attività svolta dall’impresa. Lo strumento utile a tale fine è il prospetto di conto economico. L’attività di un impresa è composta da un insieme complesso di operazioni,che sorgono e giungono a compimento in momenti diversi della vita aziendale,di misurazione periodica documento,il quale richiede deve per uno se unica,continua sforzo artificialmente da parte interrompere il e inscindibile. del redattore continuo flusso La del di gestione ed eseguire stime e congetture circa il futuro evolversi di operazioni ancora in corso rispetto alla data di riferimento,ovvero fondi di valori che non hanno ancora trovato una conversione in denaro (rimanenze attive che saranno impiegate in capitale può esercizi futuri). Si solo alla avvenire desume interne(controllo della gestione),ed economico opera l’azienda in cui che la cessazione esigenze interessati misurazione dell’attività esterne(soggetti all’andamento oggettiva ma del esigenze dell’ambiente della gestione) portano a misurazioni periodiche della ricchezza prodotta e delle variazioni subite dal capitale riferite ad un lasso di tempo comunemente definito “periodo amministrativo”. Il bilancio di esercizio una volta redatto assolve due funzioni essenziali che lo rendono: • Strumento di conoscenza:rivolto al sistema operativo ed utilizzato dagli amministratori mantenimento per delle verificare condizioni periodicamente di il equilibrio perseguimento dell’intero ed il sistema 33 aziendale,condizione necessaria alla sopravvivenza dell’impresa più che al suo successo. • Mezzo di comunicazione:rivolto all’ambiente ed utilizzato per trasmettere all’esterno e verso i soggetti interessati una serie di informazioni riguardo all’andamento obbligatorio economico-finanziario. renderlo pubblico Per tale secondo motivo una è definita regolamentazione,infatti viene comunemente definito “bilancio pubblico”. I potenziali fruitori del documento sono riassunti da parte dello IASB nei seguenti soggetti:investitori,dipendenti,finanziatori,fornitori ed altri creditori commerciali,governi,clienti e pubblico. La comunicazione delle informazioni può avvenire da parte del management secondo due differenti approcci:uno neutrale caratterizzato da informazioni chiare,trasparenti e complete per acquisire fiducia da parte dei partner commerciali;ed uno strumentale caratterizzato dall’intento di veicolare i comportamenti dei soggetti esterni. L’informazione economica dell’azienda richiede una standardizzazione del modello attraverso una sua regolamentazione con prestabiliti criteri. In Italia chi redige il bilancio “internazionale”,in ha a ogni disposizione caso ci due modelli,uno sono “nazionale” caratteristiche ed uno generali da rispettare;prime fra tutte è la sua piena utilità raggiungibile attraverso la comparabilità delle informazioni esposte nei bilanci,comparazione richiesta sia sui dati della stessa realtà aziendale nei confronti degli anni precedenti che sui dati di imprese differenti ma operanti nello stesso settore. La comparazione è possibile iscrizione solo e se l’esposizione valutazione uniformi delle nel voci tempo. avviene Altro secondo mezzo per criteri di soddisfare l’utilità del bilancio è la sua attendibilità raggiunta con una informazione neutrale,caratterizzata da scarsa discrezionalità da parte del redattore,il quale non deve favorire solo le esigenze conoscitive di un ristretto gruppo di utenti e non deve perseguire predeterminate finalità operative;ed una informazione verificabile,caratterizzata da parametri idonei al confronto e 34 costanti nel ricostruire tempo il affinché flusso delle anche soggetti operazioni di esterni gestione. indipendenti Il modello possano “nazionale” emanato dall’OIC si caratterizza per l’inderogabilità del costo storico quale criterio base delle valutazioni di bilancio. Tale criterio conduce a dei valori che rappresentano combinazione l’elemento patrimoniale aziendale,quindi con nel nessun momento dell’ingresso riferimento nella all’utilità futura dell’elemento stesso ma viene evidenziato il solo sacrificio economico sostenuto per la sua acquisizione. L’iscrizione dei valori al costo storico,dettato dal principio di prudenza,comporta delle conseguenze che contraddistinguono ulteriormente questo modello ed evidenziano i seguenti tratti:elevato grado di prudenza,dato che il valore del patrimonio è sottostimato rispetto al valore corrente;elevata utili non ritenzione ancora discrezionalità di ricchezza,data realizzati;elevato degli amministratori grado di l’impossibilità di distribuire verificabilità,data nell’eseguire le valutazioni. la Il bassa fine ultimo è la quantificazione del reddito d’esercizio. Il modello “internazionale” emanato dallo IASB permette,al contrario,di valutare l’elemento patrimoniale a valori correnti ammettendo il “fair value” quale criterio alternativo al costo storico. Tale criterio permette di considerare l’utilità futura dei beni,dato che l’iscrizione dei valori viene effettuata al valore attuale,ovvero il prezzo di scambio praticato sul mercato comprensivo dei futuri flussi di cassa che il bene è in grado di generare. Questo comporta l’identificazione dei seguenti tratti:basso livello l’assoggettamento di degli prudenza stessi ed alta alle variabilità fluttuazioni dei del valori,dato mercato;alta discrezionalità da parte degli amministratori e quindi conseguente riduzione di verificabilità data la possibilità per i redattori di effettuare proprie valutazioni. L’obiettivo è la previsione dei flussi di cassa e della relativa distribuzione temporale degli stessi. 35 L’ITER BUROCRATICO DELL’ARMONIZZAZIONE CONTABILE L’introduzione nel nostro Stato di un secondo modello per la stesura dei bilanci risale al 1978,data in cui ha avuto inizio un lungo processo di armonizzazione contabile a livello europeo. Le motivazioni che hanno spinto in tale direzione sono riducibili a due importanti fattori strettamente collegati tra loro:la progressiva globalizzazione dei mercati,che ha come effetti diretti una sempre più marcata migrazione di persone e capitali con imprese lontanissime tra loro da un punto di vista geografico ma sempre più a stretto contatto negli scambi commerciali;e come sua conseguenza la necessità di rendere comparabili i bilanci di aziende residenti in stati diversi. L’armonizzazione contabile trova così le sue finalità nel favorire gli scambi commerciali a livello mondiale e conquistare fiducia nei risparmiatori standardizzando l’informazione economicofinanziaria delle società quotate nei mercati regolamentati,facilitando così il reperimento dei capitali per le imprese. I primi passi sono stati mossi dal Consiglio Europeo nel 1978 attraverso l’emanazione di alcune direttive (n. 78/660/CEE in tema di conti annuali delle società;n. 83/349/CEE relativa ai bilanci consolidati;n. istituti finanziari;n. 86/635/CEE sui 91/674/CEE conti annuali delle banche riguardo i bilanci delle e degli imprese assicurative). L’accelerazione si è avuta agli inizi del millennio con la forte crescita dei mercati finanziari,la quale ha portato il Consiglio Europeo,negli incontri del 23 e 24 marzo tenutisi a Lisbona,a richiedere alla Commissione Europea una rapida bilanci tra società soluzione riguardo appartenenti a al problema stati diversi. della La comparabilità soluzione fu dei trovata nell’adozione del modello emanato dallo IASB,set di principi contabili idoneo per qualità dei contenuti e già largamente diffuso. Le direttive si dimostrarono uno strumento poco efficace date la necessità di un intervento legislativo in capo al singolo stato membro per la loro applicazione,oltre alle diverse opzioni applicative che lasciano alle aziende nei confronti delle singole discipline nazionali. 36 La Commissione idoneo,il ha quale applicabile a essendo una prescindere internazionali omologazione individuato acquistano da parte nel Regolamento fonte dalle forza della normativa è discipline di legge strumento obbligatorio locali. dopo Commissione lo aver con le I giuridico e direttamente principi subito un direttive più contabili processo di comunitarie. Nell’eseguire il processo la Commissione Europea è affiancata da un comitato politico composto dai rappresentanti degli stati membri e da un comitato tecnico di natura privata,l’EFRAG(European Financial Reporting Advisory Group),costituito dai rappresentanti degli organismi interessati a vario titolo alla preparazione pubblicazione dei nella bilanci. Gazzetta L’omologazione Ufficiale delle giunge Comunità a termine Europee con la rendendo la diffusione e l’utilizzo dei principi più dinamica e flessibile. In parallelo il Parlamento Europeo si è attivato per modernizzare le direttive e renderle conformi al modello IASB,concedendo così alle imprese:l’adozione del fair value quale criterio bilancio di di valutazione ulteriori degli strumenti documenti(rendiconto finanziari;l’inclusione nel finanziario);l’applicazione del principio di prevalenza della sostanza sulla forma;la suddivisione dello stato patrimoniale nelle voci corrente/non corrente;l’accantonamento a fondi delle sole spese e non immobilizzazioni. anche dei rischi;possibilità di rivalutazione delle L’iter è giunto a compimento con l’emanazione della legge 31 ottobre 2003 da parte del governo,dopo aver ricevuto delega dal legislatore nazionale per introdurre in territorio 1606/2002,prevedendo la facoltà internazionali tutte le per di società nazionale adozione e il dei imponendo Regolamento principi CE n. contabili l’obbligo,a partire dall’esercizio avente inizio il primo gennaio 2005,ai seguenti soggetti: - società quotate e società aventi strumenti finanziari diffusi tra il pubblico; - banche ed intermediari finanziari sottoposti a vigilanza da parte della Banca d’Italia; - imprese di assicurazione quotate e non; 37 I DUE ORGANISMI PREDISPOSTI ALLA ELABORAZIONE DEI PRINCIPI CONTABILI OIC:ORGANISMO ITALIANO DI CONTABILITA’ Il processo di armonizzazione contabile in atto a livello europeo ha indotto anche l’Italia ad attrezzarsi di uno standard setter per affrontare i problemi relativi la disomogeneità tra i principi nazionali e quelli internazionali. Il 27 novembre 2001 viene così fondato l’OIC,Organismo Italiano di Contabilità,alla quale vita partecipano contabile,quindi oltre tutti la quei soggetti professione abbiamo interessati la per svolgere le seguenti materia partecipazione imprese,degli analisti finanziari e degli organismi di vigilanza. costituito alla funzioni:redazione dei delle L’OIC è stato nuovi principi contabili per tutti quei casi in cui non è prevista l’applicazione dei principi contabili internazionali;attività di supporto allo IASB;formulazione di commenti ai principi contabili internazionali per facilitare l’omologazione con la disciplina locale. L’organizzazione e la struttura dell’organismo è la seguente: • Collegio dei Fondatori:è composto dall’insieme dei soci fondatori,ovvero Assirevi;il Consiglio nazionale dei Dottori Commercialisti e dei ragionieri;Confcommercio;Confindustria;Abi;Andaf,;Ania;Assilla(prepares); Aiaf;Assogestioni e centrale Bilanci(Users);e Borsa Italiana. Il collegio oltre a sostenere finanziariamente l’intera organizzazione ne sovrintende l’attività ed è responsabile della nomina dei componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio dei Revisori. 38 • Consiglio durata di Amministrazione:Il dell’incarico indirizzare è di 5 consiglio anni è composto rinnovabili. Le da sue 15 membri,la funzioni sono e controllare l’attività dell’OIC;approvare il preventivo ed il consuntivo della Fondazione e nominare il Comitato Esecutivo. • Comitato Esecutivo:è composto da 9 membri selezionati tra soggetti ad alta professionalità in materia contabile con durata dell’incarico quinquennale. La sua funzione principale è l’approvazione dei principi contabili nazionali;questa è affiancata da una seconda attività di supporto al Consiglio di Amministrazione nelle relazioni con gli altri organismi europei ed internazionali che si occupano di contabilità;infine è responsabile della nomina del Comitato tecnico-scientifico. • Comitato Tecnico-Scientifico: è l’organismo predisposto all’elaborazione dei principi contabili nazionali ed all’omologazione dei principi internazionali. E’ composto da nove membri,l’incarico dura 5 anni con possibilità di rinnovo. • Collegio dei Revisori:è composto da tre membri nominati dai Fondatori stessi ed hanno il compito di vigilare sull’operato dell’amministrazione e di verificare una corretta tenuta della contabilità. Prima di giungere all’approvazione definitiva di un principio,il Comitato esecutivo deve verificare l’accettazione da parte delle Authority competenti e raggiungere una maggioranza dei voti pari a 2/3 al suo interno. In caso di mancata maggioranza può decidere,con il voto favorevole di 7 membri;la sua pubblicazione la quale va affiancata dalla pubblicazione del parere negativo. 39 IASB:INTERNATIONAL ACCOUNTING STANDARDS BOARD La nascita dell’organismo risale al 1973 avvenuta a Londra sotto il nome di IASC (International Accounting Standards Committee) dall’incontro tra le maggiori associazioni professionali IASB,acronimo di responsabile operanti International all’emanazione dei nei principali Accounting principi paesi Standard contabili del Board,è mondo. Lo l’organismo internazionali,ha assunto tale denominazione nel 2000 dando vita ad una struttura che coinvolge nella redazione degli rappresentanti standard dei bilanci,quali non soggetti solo la interessati investitori,analisti imprenditoriale. I professione principi ad una contabile corretta finanziari,mondo emanati dal vecchio ma anche elaborazione accademico ente sono i dei ed chiamati IAS,International Accounting Standards; mentre quelli ideati dallo IASB prendono il nome di IFRS,International Financial Reporting Standards;in entrambe i casi non possono essere imposti agli organismi che vi aderiscono ma l’ente può solo incentivarne l’utilizzo. La struttura dell’organismo è la seguente: • IASC Foundation: è il vertice dell’ente ed è un organizzazione privata con sede a Delware(USA).L’amministrazione compete al Trustees,consiglio di garanti composto da 19 membri(6 del Nord America,6 dell’Europa,4 dell’Asia e 3 delle restanti parti del mondo)nominati da un apposito Nominatine Committee. I membri del Trustees restano in carica per 3 anni con la possibilità di una sola rinomina e prendono le decisioni collegialmente;ogni membro può esercitare un solo voto senza possibilità di delega,in caso di parità spetta al presidente esprimersi. I loro compiti sono:definizione e revisione dei piani strategici dell’organismo;raccolta dei fondi per la gestione;nomina dei membri degli altri organismi partecipi all’attività,IASB,SAC,IFRIC;monitoraggio del Board;approvazione del budget e del rendiconto annuale IASB. 40 • l’organismo BOARD:è preposto all’elaborazione ed all’approvazione dei principi contabili internazionali. E’ composto da 14 membri nominati dallo stesso IASC mondiale in Foundation materia selezionati tra i contabile;l’incarico maggiori dura 5 esperti anni a con livello una sola possibilità di rinnovo e le decisioni vengono prese collegialmente,con gli stessi criteri utilizzati dallo IASC Foundation. • SAC:Standard Advisory Council,svolge l’attività di intermediario con tutte le organizzazioni interessate suggerimenti al Board implicazioni prodotte circa dagli al lo lavoro dell’ente,in sviluppo stessi sui degli IFRS bilanci. E’ pratica e le dà dei possibili composto da 30 membri,la durata dell’incarico è di 3 anni con una possibilità illimitata di rinnovo. • IFRIC:International l’organismo Financial predisposto Reporting Interpretations all’interpretazione degli Committee,è standard che si traducono nei documenti nominati SIC. Oltre tale compito è predisposto alla risoluzione tempestiva delle problematiche contabili non affrontate dagli IFRS. E’ composto da 12 membri con incarico triennale senza limitazioni sulle possibilità di rinnovo La proposta di emanazione di un nuovo principio può essere avanzata dallo staff tecnico,istituito per supportare il Board,o da soggetti pubblici o privati esterni all’organizzazione. Le bozze vengono pubblicate dal Board dopo aver confrontato il problema con le varie discipline locali per individuare quella più idonea. Il loro carattere pubblico ammette consigli da interessato attraverso il SAC e si giunge ad qualunque soggetto una approvazione del documento solo dopo che il Board ha raggiunto un sufficiente livello di accettazione riguardo al principio. Ad oggi sono stati emessi complessivamente 41 principi contabili internazionali,IAS ed IFRS(7 abrogati e 34 ancora in vigore) e 33 documenti interpretativi,SIC. 41 I PRINCIPI CONTABILI NEI DUE MODELLI,NAZIONALE ED INTERNAZIONALE CLAUSOLA GENERALE La normativa civilistica del bilancio d’esercizio è articolata su tre livelli differenti che compongono un impianto a generalità decrescente,al primo abbiamo la “clausola generale”,regolata dall’art. 2423;al secondo i “principi di redazione”(art. 2423-bis) ed infine i “criteri di valutazione” delle singole voci(art. 2426) ed i loro schemi di redazione(art. 2424 e art. 2425). Il bilancio d’esercizio a prescindere dal modello prescelto per la sua stesura richiede il rispetto della clausola generale dettata dall’art 2423 del c.c. la quale svolge una funzione regolativa e specifica nel suo secondo comma che:“il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell’esercizio”. Il principio della chiarezza si traduce nella leggibilità del documento,ovvero la forma di esposizione della situazione patrimoniale-finanziaria della società nonché il suo risultato d’esercizio deve essere di facile comprensione per il fruitore esterno. Il principio in questione si risolve nel rispetto delle seguenti disposizioni:rispetto dell’ordine di esposizione;divieto di raggruppamento di voci;obbligo di inserimento di nuove voci quando necessario;adattamento richiede;comparabilità principio di verità delle si stesse riferisce delle e voci divieto alla esatta di quando compenso esposizione l’attività tra valori. delle lo Il quantità oggettive e delle stime,soprattutto in riferimento a queste ultime richiede che 42 siano eseguite dal redattore in maniera attendibile e ragionata. Il principio di correttezza si sostanzia nella richiesta fatta al redattore di esporre un “quadro fedele” della realtà,in particolare fa riferimento all’atteggiamento che il soggetto deve assumere durante la redazione,ovvero tenere un comportamento neutrale e non diffondere informazioni finalizzate ad ottenere determinati comportamenti nei lettori. PRINCIPI DI REDAZIONE Il secondo livello dell’impianto normativo civilistico è regolato dall’art. 2423-bis,intitolato “Principi di redazione”,nella quale il legislatore detta una serie di principi cui il redattore deve attenersi nella stesura del documento. In particolare il suddetto art. recita che “la valutazione delle voci deve esser fatta secondo prudenza dell’attività,nonché e tenendo nella conto prospettiva della della funzione continuazione economica dell’elemento dell’attivo e del passivo considerato,ovvero:si possono indicare esclusivamente gli utili realizzati alla chiusura dell’esercizio;si deve tener conto dei proventi e degli oneri di competenza dell’esercizio,indipendentemente dalla data dell’incasso o del pagamento;si deve tener conto dei rischi e delle perdite di competenza dell’esercizio,anche se conosciuti dopo la chiusura dello stesso;gli elementi eterogenei singolarmente;i esercizio ricompresi criteri all’altro”. di valutazione Dalla postulati(prudenza,prevalenza nelle norma della singole voci devono non possono il legislatore sostanza sulla essere essere valutati modificati ha da un individuato 5 forma,continuità della gestione,competenza e costanza dei criteri di valutazione)che vengono ripresi ed implementati,in alcuni punti in maniera divergente,dai due modelli,nazionale ed internazionale,rispettivamente nel documento n.11 e nello IAS 1. 43 DOCUMENTO N. 11 I documenti emanati dall’OIC non hanno forza di legge,ma svolgono una funzione interpretativa ed applicativa delle linee dettate dalla disciplina giuridica. Il documento in questione,il n. 11 CNDC-CNR,attribuisce al bilancio le seguenti finalità:rappresentare la situazione aziendale in un determinato momento e diventare lo strumento informativo della stessa durante il suo funzionamento. L’informazione avviene attraverso la dimostrazione periodica dei suoi componenti positivi e negativi quantitativi vengono qualitativo,nella iscritti. nonché Il nota nei suoi implementati integrativa documento elementi e per individua patrimoniali;inoltre arricchiti,da una 15 maggior principi un i dati punto di vista comprensione dei valori contabili di carattere generale,definiti postulati,esposti senza un ordine gerarchico e finalizzati al supporto dei principi contabili applicati alle singole poste: - UTILITA’:Il bilancio deve essere redatto per offrire una rappresentazione chiara,veritiera e corretta della realtà,affinché gli stakeholders possano prendere le loro decisioni. Quindi un bilancio per essere utile deve permettere a più possibili destinatari di eseguire scelte economiche sulla base d’informazioni non distorte. - PREVALENZA DELLA SOSTANZA SULLA FORMA: Solitamente riguardo ai singoli fatti di gestione il profili sostanziale e quello formale coincidono;ma in alcuni casi questo non avviene e sono indispensabili ulteriori analisi per risalire alla nature effettiva dell’operazione. Tale principio afferma che i dati andrebbero iscritti sulla base della loro natura sostanziale,salvo i vincoli civilistici. Esempio classico è il contratto di leasing dove secondo un profilo sostanziale il valore del cespite andrebbe iscritto tra i beni del locatario,ma le norme civilistiche sui contratti impongono che l’iscrizione del bene nello stato patrimoniale può avvenire solo in seguito al passaggio di proprietà. 44 - COMPRENSIBILITA’:è soddisfatta attraverso l’inserimento nella nota integrativa di tutte quelle informazioni di carattere qualitativo che aiutano la comprensione dei dati iscritti. Il documento precisa che la comprensibilità è raggiunta con una corretta classificazione dei esposizione componenti in base degli schemi alla loro attraverso una natura:ordinaria- straordinaria,tipica-atipica. - NEUTRALITA’: Il bilancio d’esercizio deve essere redatto per una moltitudine di destinatari in modo neutrale e imparziale,cioè senza favorire con l’iscrizione dei dati alcuni lettori a scapito di altri. Il documento afferma il divieto di utilizzare implicitamente rifiuta attraverso creazione la il bilancio come strumento di le politiche di livellamento artificiosa di riserve comportamento,così dei di redditi,ovvero utili si tende a standardizzare il reddito prodotto senza mostrare il suo effettivo valore nel periodo. - PRUDENZA: Intesa come una regola valutativa in base alla quale devono essere imputati all’esercizio le perdite anche solo temute,mentre vanno rilevati i ricavi effettivamente realizzati. Naturalmente anche in questo caso non si vuol lasciare al redattore la piena arbitrarietà nelle valutazioni sino a distorcere il risultato con riduzioni di valore delle passività e del risultato d’esercizio. - PERIODICITA’: La rivelazione non deve riguardare l’intera vita aziendale ma deve essere fatta con cadenza periodica considerando tutte le operazioni che si riferiscono ad un determinato arco temporale definito periodo amministrativo. - COMPARABILITA’: secondo due Possibilità dimensioni:una di confronto temporale,ovvero significativo delle confrontare dati i informazioni della stessa azienda ma riferiti ad esercizi differenti;una spaziale,ovvero confrontare i dati di aziende diverse ma con riferimento allo stesso anno. - OMOGENEITA’: Rappresentare tutti i componenti positivi e negativi,nonché i valori dell’attivo e del passivo utilizzando una unità di misura contabile la moneta di conto. 45 - CONTINUITA’: Le ipotesi alla base delle valutazioni devono considerare come punto di partenza l’assunto che la vita aziendale è destinata a continuare nel tempo,di conseguenza questo postulato non può essere utilizzato e rispettato nelle redazioni dei bilanci straordinari. - COMPETENZA: I componenti positivi e negativi di reddito devono essere rilevati nell’esercizio in cui i correlati fatti di gestione si manifestano,a prescindere dalla movimentazione monetaria. In particolare il documento afferma che i ricavi devono essere iscritti solo se il processo produttivo è ultimato ed è avvenuto lo scambio con terze economie,coincidente con il momento di fatturazione. La competenza dei costi,invece, viene derivata dalla competenza dei ricavi,ovvero vanno iscritti:tutti quei costi che trovano nell’esercizio in questione i corrispettivi ricavi;tutti quei costi che hanno una correlazione indiretta con i ricavi e per la quale è possibile una ripartizione sistematica nel tempo(ammortamenti);tutti quei costi che non troveranno una correlazione diretta o indiretta con ricavi futuri,quindi che non possono essere rinviati. - SIGNIFICATIVITA’: Il bilancio deve riportare tutte le informazioni aventi un effetto rilevante e significativo sulla rappresentazione della realtà e sul correlato processo decisionale degli utilizzatori. Il documento n. 11 prevede che le stime e le valutazioni siano fatte in maniera esatta da un punto di vista economico,“errori,semplificazioni e arrotondamenti sono inevitabili e devono trovare il loro limite nella rilevanza,cioè non devono avere effetti rilevanti sui valori di bilancio”. In sostanza è vero e attendibile se riporta tutte le voci significativi. - COSTO COME CRITERIO BASE DELLE VALUTAZIONI: Il costo rappresenta il valore massimo attribuito dall’azienda ad un determinato bene affinché partecipi al processo produttivo,senza presentare possibilità il di vantaggio valutazioni la di quale una l’acquisizione facile correnti. non avverrebbe,oltre applicazione,data Questo ricuce la dalla a limitata discrezionalità del redattore sulle valutazioni contribuendo a rendere il bilancio neutrale. In sostanza esso rappresenta il tetto massimo delle valutazioni nell’iscrizione dei beni,in quanto un suo superamento andrebbe a creare in bilancio utili non realizzati. Sono comunque previste le svalutazioni dovuto all’usura dei 46 beni,queste però vanno ripristinate al costo originario nel momento in cui vengono meno le motivazioni alla radice della perdita di valore. - CONFORMITA’ AI CORRETTI PRINCIPI CONTABILI: Il documento n. 11 prevede per la stesura del bilancio all’esecuzione di una tre complessa procedura che può fasi:identificazione,interpretazione essere e ridotta rappresentazione dei fatti economici dovuti alla gestione;ricognizione valutazione dei componenti attivi e passivi del capitale;ed patrimoniale-finanziaria,nonché del infine illustrazione risultato d’esercizio della situazione conseguito. Questo richiede l’imgiego di un organizzazione amministrativa e contabile,composta da personale competente in grado di applicare DELLA NOTA correttamente il tessuto dei principi contabili. - FUNZIONE INFORMATIVA Esplicita INTEGRATIVA: come la nota integrativa risulti un documento fondamentale nel bilancio specificando che è deputato a rendere leggibile l’intero e complesso schema contabile adottato. In sostanza,dare chiarezza al bilancio e integrare le informazioni contenute nello stato patrimoniale e nel conto economico di quell’aspetto qualitativo che una singola cifra non riesce a dare,rendendo maggiormente comprensibile il documento. - VERIFICABILITA’: E’ raggiunta se il documento rende possibile la ricostruzione dei fatti anche a terze persone interessate in maniera indipendente. FRAMEWORK E IAS 1 I principi di redazione del bilancio sono esposti nei due seguenti documenti,il framework e lo IAS 1,i quali si integrano a vicenda nei contenuti. Sostanzialmente non discostano tanto da quelli dettati dalla disciplina 47 civilistica a sua volta integrata dal documento n. 11 CNDC-CNR,ma in ogni caso presentano alcune differenze. In primo luogo seguono una rigorosa disposizione gerarchica,suddividendo i principi di redazione in due macrogruppi:le assunzioni fondamentali,paragonabili ai postulati nazionali,ridotte al principio di continuità e quello di competenza;le caratteristiche qualitative riassumibili nei principi di comprensibilità,significatività,attendibilità(articolata nella rappresentazione fedele,prevalenza della sostanza sulla forma,neutralità,prudenza e completezza) ed infine comparabilità. In secondo luogo si discostano dai principi contabili nazionali per le finalità perseguite che mettono forniscono in il primo capitale piano gli investitori,i all’azienda e quali necessitano sono di i maggiori soggetti che informazioni possibili riguardo i futuri flussi di cassa generabili dalla ordinaria gestione. LE ASSUNZIONI FONDAMENTALI(I POSTULATI): Il primo,il principio della continuità della gestione coincide con il termine inglese “going concenrn”,considera come presupposto fondamentale per la redazione del bilancio la capacità dell’impresa di continuare la sua attività e comporta la raccolta di tutte le informazioni disponibili relativa al futuro andamento della gestione in riferimento ad un arco temporale superiore ai dodici mesi. In particolare tale principio esclude l’applicabilità dei principi contabili internazionali in caso di liquidazione dell’impresa. Il secondo,il principio di competenza viene affrontato nello IAS 1 alla stregua del documento n. 11 CNDC-CNR,dove gli effetti delle transazioni devono essere rilevati quando si verificano,inoltre anche in questo caso è richiesta per l’iscrizione dei costi una loro correlazione con i ricavi,presente o futura,mentre nel caso di una mancata correlazione con i ricavi futuri è doveroso imputare trattamento per i costi all’esercizio l’imputazione dei in questione. ricavi,infatti i Diverso è principi invece il contabili internazionali,come specificato dallo IAS 18 intitolato ricavi,prevede una una distinzione per gli stessi in tre diverse tipologie: ricavi provenienti dalla vendita del bene,i quali richiedono un trasferimento sostanziale di tutti i vantaggi ed i rischi dovuti alla effettiva proprietà per poter rendere 48 ascrivibile la voce;ricavi provenienti dall’esecuzione di un servizio,i quali richiedono per la loro ascrivibilità un accertamento attendibile della loro ultimazione;ricavi provenienti da operazioni che fruttano interessi,royalties e dividendi,dove i primi devono essere proporzionato al tempo quindi bisogna considerare il loro importo effettivamente maturato,i secondi dipendono dalla quota maturata necessitano secondo le dell’insorgere disposizioni in capo al contrattuali,ed titolare del infine diritto a i dividendi riceverne il raccolte in pagamento. LE CARATTERISTICHE I QUALITATIVE: contenuti delle disposizioni questa classe sono in linea di massima conformi alle disposizioni dettate dai principi contabili nazionali,divergono solo in alcuni aspetti che di seguito elenco. I concetti di rilevanza e significatività negli IAS vengono affrontati distintamente,ovvero il grado di significatività di un informazione dipende dal modo in cui riesce ad influenzare le decisioni dei lettori,che a sua volta dipende dalla rilevanza sostanza sulla l’operazione forma deve e neutralità dei dati diffusi. Il principio della viene essere nel modello esposta in base IASB pienamente alla sua rispettato,infatti effettiva natura,quindi, riprendendo l’esempio di un operazione di leasing la quale si sostanzia in un operazione di finanziamento,spetta al locatario iscrivere il bene tra le attività dello stato patrimoniale in parallelo all’iscrizione del debito tra le passività,anche se il passaggio di proprietà avverrà al momento del riscatto. Il principio di prudenza è riferito alle situazioni estimative di un valore,dove si richiede cautela nelle valutazioni di valori incerti affinché non vengano sovrastimate le attività e sottostimate le passività. La differenza sostanziale del concetto di prudenza tra i due modelli è evidente riguardo alla valutazione dei beni,i quali nel modello internazionale trovano criterio alternativo sovrastima valore,oltre del a dato al “costo rispetto permettere la storico”. al costo Il nel “valore corrente”un valore corrente storico,eliminando distribuzione di utili le derivanti implica riserve da una di titoli recuperabili a vista. In riferimento alla comparabilità sono ammessi 49 miglioramenti nei criteri di valutazione,ma gli eventuali effetti devono essere dimostrati anche sui bilanci precedenti. Ulteriore novità del modello IASB risiede nell’introduzione del concetto di tempestività dell’informazione,ovvero per essere utile un dato può richiedere la rilevazione anche prima che siano noti tutti gli aspetti dell’operazione,anche a discapito dell’attendibilità. GLI SCHEMI NEI DUE MODELLI AMBITO DI APPLICABILITA’ DEI DUE MODELLI Il modello Nazionale segue le disposizioni dettate dagli art. 2423 e seguenti del c.c.,i quali prevedono la loro applicazione per la redazione dei bilanci d’esercizio nelle società per azioni,nelle società a responsabilità limitata,nelle società in accomandita per azioni,nelle imprese cooperative,nei consorzi con attività esterna,alle holding industriali,ed infine alle società individuali in riferimento ai soli criteri di valutazione. Il modello nazionale non può essere applicato invece agli enti creditizi e finanziari,alle imprese di assicurazione,ed alle imprese che redigono il bilancio consolidato. Al contrario,l’ambito di applicazione del modello IASB è più ampio,infatti prevede la redazione dei bilanci secondo i suoi schemi per ogni tipologia di impresa a prescindere dalla sua forma giuridica o dal settore di riferimento. Addirittura il loro utilizzo è esteso anche al settore pubblico e al non profit. 50 STRUTTURA DEI DUE MODELLI Secondo l’art. 2423 del c.c. il bilancio d’esercizio deve essere redatto dagli amministratori della società e deve essere composto dai seguenti documenti obbligatori:Stato Patrimoniale,Conto Economico e Nota Integrativa. I primi due sono documenti quantitativi,devono essere redatti in unità di euro,senza cifre decimali. Gli eventuali arrotondamenti per quanto riguarda lo stato Patrimoniale devono essere accantonati in un apposita riserva,mentre nel Conto Economico vanno iscritti tra i proventi e gli oneri di carattere straordinario. Inoltre per ogni voce deve essere rispettato il principio di comparabilità,ovvero devono essere riportati anche i valori delle voci del periodo precedente,quando questo non possibili è necessaria la segnalazione nella Nota Integrativa. Il terzo documento è di carattere descrittivo ed è finalizzato al chiarimento dei criteri utilizzati contenute nelle nei documenti:il valutazioni,oltre due precedenti. primo,di natura a In fornire ulteriori particolare,deve obbligatoria,è il informazioni contenere Prospetto altri delle non due variazioni intervenute nel patrimonio netto;mentre il secondo,di natura non rilevante ai fini di una rappresentazione veritiera e corretta,è il rendiconto finanziario. La relazione incaricati al degli amministratori,del controllo strutturato,secondo documenti:Stato le assumono le disposizioni Patrimoniale,Conto collegio vesti di dettate sindacale allegato. dallo Economico,Prospetto e Il dei modello IAS 1,nei delle soggetti IASB è seguenti variazioni di patrimonio netto,rendiconto finanziario e note esplicative. Tutti i documenti richiesti dallo IAS 1 hanno natura obbligatoria,inoltre è necessaria la comparazione tra le informazioni sia di carattere quantitativo che di carattere qualitativo,quindi la nota esplicativa deve presentare la comparazione delle descrizioni in riferimento anche all’anno precedente per permettere valutazioni riguardo all’evoluzione della gestione. Una novità rispetto al modello nazionale 51 risiede nella richiesta di informazioni:denominazione bilancio,esercizio o mettere in risalto in ogni dell’impresa;specificazione consolidato;moneta di pagina della conto le seguenti tipologia di utilizzata;livello di precisione utilizzato nell’iscrizione degli importi. STATO PATRIMONIALE Lo schema di Stato Patrimoniale suggerito dai principi contabili nazionali è esposto nel documento n. 12 CNDC-CNR,intitolato “composizione e schemi del bilancio d’esercizio di imprese mercantili,industriali e di servizi”,il quale definisce che aziendale alla è il prospetto data di contabile destinato riferimento,ovvero la ad esporre”il situazione patrimonio patrimoniale e finanziaria”. Il suo doppio fine evidenzia il limite dello schema offerta dalla disciplina civilistica,la finanziario,infatti quale queste è carente informazioni nei contenuti richiedono una sotto il profilo distinzione degli elementi dell’attivo e del passivo in relazione al tempo necessario a generare o assorbire liquidità. A tal proposito il modello nazionale propone una distinzione delle attività e delle passività in breve e medio-lungo termine basata sulle seguenti convenzioni: - sono considerate attività e passività a breve quelle il cui tempo di incasso/pagamento non eccede la durata del periodo amministrativo(12 mesi); - sono considerate attività e passività a medio-lungo termine quelle il cui tempo di incasso/pagamento eccede il periodo amministrativo; - sono considerate tra le attività a breve le rimanenze di magazzino. A differenza dei principi contabili nazionali il documento IAS 1,intitolato presentazione del bilancio,individua innanzitutto una dettagliata definizione dei concetti di attivo,passivo e patrimonio netto. 52 In particolare,sono considerate attività le risorse controllate dall’impresa e le operazioni svolte in passato che attendono benefici economici futuri. Inoltre la sua iscrizione non necessita dell’esistenza di un vincolo di proprietà con il bene,ma di un controllo effettivo;e non individua una relazione diretta tra costo sostenuto ed acquisizione dell’attività,perché il bene potrebbe non soddisfare il requisito di utilità futura o potrebbe essere stato acquisito senza il sostenimento di un costo(donazione). Le passività vengono definite come le obbligazioni attuali dell’impresa nascenti da operazioni svolte in passato che attendono il loro regolamento attraverso la fuoriuscita di risorse che darebbero futuri benefici economici attendibilmente misurabili,quindi la sua caratteristica fondamentale risiede nel sacrificio economico futuro. Inoltre,per obbligazione si intende qualsiasi dovere o impegno di comportamento nel rispetto di leggi,contratti o decisioni autonome rese pubbliche. La differenza degli elementi attivi e passivi da invece la definizione di patrimonio netto. Riguardo al prospetto dello Stato Patrimoniale viene dettato solo un contenuto minimale composto da un elenco di voci prive di un ordine specifico e sono le seguenti: - a)immobili,impianti e macchinari; - b)immobilizzazioni immateriali; - c)attività finanziarie(esclusi i valori esposti ai punti d),f) e g); - d)partecipazioni contabilizzate con il metodo del patrimonio netto; - e)rimanenze; - f)crediti commerciali ed altri crediti; - g)disponibilità liquide e mezzi equivalenti; - h)debiti commerciali ed altri debiti; - i)passività e attività fiscali come previsto dallo IAS 12; - j)fondi; - k)passività non correnti fruttifere di interessi; - l) quote di pertinenza di terzi; - m)capitale emesso e riserve. 53 In ogni caso lo IAS 1 fornisce uno schema di riferimento che le imprese solitamente seguono nelle redazioni dei bilanci ,d’esercizio e consolidato. Le voci elencate necessitano poi di una distinzione in:grado delle attività (correnti/non dell’impresa,separando attività correnti) operative e e natura di liquidità ;destinazione all’interno finanziarie,rimanenze,crediti e denaro;natura e scadenza delle passività(correnti/non correnti). In particolare,le attività materiali devono essere distinte per classi;i crediti commerciali dagli importi derivanti da altre società del gruppo,risconti e altri crediti;le rimanenze consumo,materie fondi devono prime,prodotti essere all’attività sotto-classificate esposti dell’impresa;il in corso secondo la patrimonio in di categorie(merci,materiali lavorazione voce netto e prodotti classificata e le in riserve modo di finiti);i adeguato richiedono la separazione delle classi in capitale sottoscritto,riserva sovrapprezzo e azioni proprie;l’utile o la perdita d’esercizio va iscritto in unica voce aggregata ai valori cumulati negli esercizi precedenti. CONTO ECONOMICO Il modello nazionale considera il Conto Economico il prospetto contabile destinato a fornire la rappresentazione e dimostrazione delle operazioni di gestione attraverso reddito che hanno l’individuazione contribuito dei al componenti positivi raggiungimento del e negativi risultato di di periodo,raggruppati in modo tale da evidenziare anche i risultati intermedi. Rispetto allo schema obbligatorio dettato dal codice civile,il documento n. 12 fornisce come criterio di riclassificazione delle voci il modello di matrice tedesca che si caratterizza per tre aspetti:la prima macroclasse è destinata ad 54 accogliere il valore della produzione,ovvero considera come punto di partenza per l’individuazione svolta,quindi dei rientrano componenti tra i positivi ricavi oltre e negativi quelli già l’intera produzione realizzati anche le variazioni delle rimanenze di magazzino;i costi vengono catalogati per natura;il che comporta la possibilità di suddividere la gestione in diverse aree(ordinaria,straordinaria,tipica,atipica,finanziaria),dando la possibilità di evidenziare il contributo di ogni area,ed in particolare quello della gestione caratteristica sul risultato di periodo. A differenza del modello nazionale,il modello IASB nel framework da una precisa definizione del concetto di costo e di ricavo,prima di passare alla definizione del loro ordina e criterio di iscrizione. I costi rappresentano decrementi di benefici economici ascrivibili all’esercizio,caratterizzati da riduzioni di valore nelle attività e incrementi delle passività,sia nella gestione caratteristica che nella gestione estranei all’ordinario. Al contrario i ricavi rappresentano in fatti incrementi di benefici economici ascrivibili alla gestione che si concretizzano in aumenti dei valori delle attività e decrementi delle passività. I principi contabili internazionali non prevedono uno schema predefinito,ma anche nel conto economico come per lo stato patrimoniale,offre un elenco di voci minimali,da dettagliare nelle note esplicative: - a)ricavi; - b)risultati dell’attività operativa; - c)oneri finanziari; - d)quota dei proventi e degli oneri derivanti dalla valutazione secondo il metodo del patrimonio netto delle partecipazioni in società collegate; - e)oneri fiscali; - f)utile o perdita dell’attività ordinaria; - g)componenti straordinari; - h)quote di pertinenza di terzi; - i)utile netto o perdita netta dell’esercizio. 55 Il modello internazionale segue lo schema offerto dal modello anglosassone,ovvero al costo del venduto,dove tra i ricavi vengono iscritti quelli appunto aggregati per derivanti dai destinazione soli beni/servizi distinguendoli venduti,ed nelle tre i costi funzioni per vengono la quale vengono assorbiti:industriale,commerciale e amministrativa. IL PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO Il modello IASB richiede queste informazioni in un documento distinto,mentre il modello nazionale si limita ad imporre l’iscrizione d’informazioni equivalenti nella nota integrativa. Questa distinzione è dovuta al fatto che alcune voci transitano,nel modello internazionale vanno nazionale direttamente a conto economico,mentre ad incidere sui valori nel del modello patrimonio netto(errori rilevanti commessi in esercizi precedenti). In entrambe i modelli il contenuto del prospetto è molto simile,ed è finalizzato a mostrare le variazioni intervenute al patrimonio netto durante il periodo amministrativo. Affinché il fruitore esterno abbia a disposizione queste informazioni,lo IAS 1 richiede che il prospetto sia suddiviso in due parti. Nella prima è necessario evidenziare:l’utile proventi per la o quale la perdita altri d’esercizio;le principi richiedono voci relative l’imputazione ad a oneri e patrimonio netto;l’effetto dei cambiamenti dei principi contabili e degli errori. Nella seconda parte bisogna evidenziare:le operazioni sul capitale dei soci e le eventuali distribuzioni agli azionisti;il saldo degli utili o delle perdite accumulate ad inizio esercizio;una riconciliazione tra il valore di ciascuna classe di azioni,riserva sovrapprezzo azioni e di ciascuna riserva. In sostanza nelle colonne vengono riportate le voci che compongono il patrimonio netto,e nelle righe le voci e le loro relative variazioni che secondo altri principi non vanno imputati a conto economico ma a diretta deduzione del patrimonio netto. 56 NOTA INTEGRATIVA Secondo il modello nazionale la nota integrativa è il documento deputato ad illustrare le informazioni da un punto di vista qualitativo,affinché le informazioni fornite dagli altri documenti siano leggibili. In particolare,oltre ai contenuti dettati dal codice civile,i principi contabili nazionali integrano l’informazione con ulteriori precisazioni: - 1)la nota integrativa deve specificare le seguenti informazioni,solitamente ricomprese nella relazione sulla gestione:natura dell’attività;fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio;i rapporti con le imprese consociate - 2)dettagliare i le operazioni più significative avvenute con i dirigenti e amministratori dell’imprese o di consociate; - 3)Illustrare le informazioni relative alle variazioni di patrimonio netto comprendendo il valore iniziale,il dettaglio del movimento ed il suo valore finale; - 4)dovrebbe includere il rendiconto finanziario per facilitare la comprensione dei flussi finanziari,documento questo facoltativo; - 5)quando l’importo è significativo bisogna esplicitare la composizione delle voci,altri ricavi e proventi e oneri diversi di gestione; - 6)Indicare separatamente le imposte correnti da quelle differite; - 7)comprendere tutte le informazioni relative al bilancio necessarie a svolgere la sua funzione,diffondere informazioni riguardo il capitale ed il reddito prodotto da un impresa in un dato momento. Nel modello internazionale la nota integrativa cambia denominazione,convertita in note esplicative,le quali secondo lo IAS 1 ed in linea con le disposizioni nazionali deve svolgere le seguenti funzioni:informare sui principi di redazione adottati e sugli specifici principi contabili applicati;fornire le informazioni richieste dai principi contabili internazionali e non esposte in altre parti del 57 bilancio; ed infine fornire informazioni integrative non esposte nei prospetti di bilancio ma utili a rendere la rappresentazione attendibile. Per facilitare la lettura del documento le voci devono essere esposte secondo un ordine sistematico,ovvero nell’ordine in cui ciascuna voce è esposta nei vari prospetti attraverso una numerazione progressiva dei paragrafi in cui si articola il documento. L’ordine da seguire è il seguente: - a)Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali;valida se rispetta le disposizioni interpretativo,SIC;in di sostanza ogni è principio IAS indispensabile che e di nella ogni documento costruzione siano rispettate tutte le regole. - b)Indicazione del criterio base di valutazione e dei principi applicati;nel modello IASB è indispensabile perché oltre al criterio del costo storico sono ammesse anche le valutazioni a valori correnti;questo implica la specificazione per ogni attività e passività del criterio adottato. Mentre l’illustrazione del principio applicato è necessaria se aiuta il lettore in una migliore comprensione. - c)Informazioni di supporto delle voci esposte nei prospetti;si tratta di esporre le varie voci in maniera dettagliata sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo. - d)Altre informazioni;si tratta di ulteriori informazioni riguardo a situazioni di incertezza,ad esempio passività potenziali dove un maggior grado di dettaglio facilita la comprensibilità delle operazioni. La redazione del documento deve essere fatta considerando la natura delle operazioni della singola impresa,inoltre nel caso non siano specificate altrove bisogna specificare il domicilio e la forma giuridica,il paese di registrazione e la sua sede legale. 58 RENDICONTO FINANZIARIO Il rendiconto contabili finanziario è un internazionali,mentre documento resta obbligatorio facoltativo nei secondo i principi principi contabili nazionali senza che la sua mancata stesura comporti violazione al principio di rappresentazione veritiera e corretta. La sua funzione consiste nel dimostrare le variazioni intervenute nella situazione patrimoniale e finanziaria,con le conseguenti correlazioni tra investimenti e finanziamenti mettendo in luce le risorse finanziarie che si sono rese disponibili in seguito alle operazioni avvenute durante il periodo amministrativo. Momento importante per la preparazione del documento è la scelta della risorsa che si vuole evidenziare ed analizzare,liquidità o capitale circolante netto. Il modello nazionale non prevede uno schema predefinito esplicito,ma attraverso l’art 2427 c.c. richiede l’illustrazione delle variazioni intervenute nelle poste dell’attivo e del passivo,nonché nelle movimentazioni delle immobilizzazioni. Il documento n. 12 CNDC-CNR distingue due concetti di risorsa finanziaria:cash flow,che comprende le somme in cassa momento;capitale e tutti circolante i depositi netto,che di danaro considera la prelevabili risorsa in qualsiasi finanziaria come differenza tra i valori dell’attivo a breve e le passività a breve. In ogni caso la risorsa finanziaria reddituale;operazioni di materiali,immateriali e in esame investimento nasce o da: operazioni disinvestimento finanziarie;operazioni di di di gestione immobilizzazioni finanziamento,accensione e rimborsi di debiti,variazioni nel capitale,pagamenti di utili. Il rendiconto finanziario in termini di liquidità è lo schema preferito dal modello nazionale per la sua capacità di evidenziare la solvibilità di un azienda in qualsiasi momento. La sua stesura comporta la scomposizione dei dati in quattro aree:una prima derivante dalle gestione reddituale,ovvero dato dalla differenza tra i costi ed i ricavi che hanno assorbito liquidità e non coincide con il risultato d’esercizio il quale assorbe anche valori non monetari;la seconda area riporta i 59 valori derivanti dai flussi monetari di investimento e disinvestimento che hanno per oggetto derivanti le da considerano immobilizzazioni;la operazioni i flussi aventi generati ad sui terza evidenzia oggetto mezzi le prestiti propri. In entrate e monetari;ed particolare le uscite infine per si quanto riguarda la prima area,possiamo calcolare il flusso derivante dalla gestione reddituale in due modi:in forma diretta,sottraendo dai ricavi monetari i costi monetari;in modo indiretto,procedendo a ritroso e sommando agli utili prima i costi non monetari e poi sottraendo i ricavi non monetari. Il rendiconto finanziario in termini di variazioni di CCN evidenzia le movimentazioni che si sono avute tra le attività a breve e le passività a breve. Partendo dallo schema di stato patrimoniale si può facilmente individuare su quali grandezze avvengono le variazioni,infatti abbiamo che la variazione di CCN dipende dalle variazioni intervenute sul capitale proprio,sul capitale di terzi,sul risultato d’esercizio che misura la internazionale gestione prevede un reddituale,e solo tipo sulle di immobilizzazioni. rendiconto,quello in Il modello termini di liquidità,il quale viene articolato in modo molto simile con quello previsto dal modello nazionale. La differenza principale risiede nella diversa concezione di risorsa,infatti nel modello IASB la risorsa considerata è il cash and cash equivalent che conduce allo stesso valore della cassa e dei depositi a vista anche gli investimenti a breve facilmente convertibili in danaro. Ancora suddivide lo schema in tre aree anziché quattro,accorpando nell’ultima,quella relativa alle movimentazioni delle fonti,sia quelle relative alle passività che quelle relative al patrimonio. 60 CAPITOLO III TRANSIZIONE AGLI IAS/IFRS PREMESSA In questo Capitolo sono fornite le informazioni riguardanti le attività e le passività, la situazione finanziaria e gli utili e le perdite della Finaval Spa relativi agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2004, 2005 e 2006. Le informazioni contenute sono state ricavate dai documenti di seguito elencati: – Bilancio consolidato al 31 dicembre 2004 della Finaval Spa, predisposto in conformità ai Principi Contabili Italiani e assoggettato a revisione contabile completa dalla Società di Revisione, la quale ha emesso la propria relazione in data 14 aprile 2005; – Bilancio consolidato al 31 dicembre 2005 della Finaval Spa, predisposto in conformità ai Principi Contabili Italiani, nell’ambito ed in relazione alla procedura d’ammissione delle azioni ordinarie di Finaval S.p.A. alla quotazione sul Mercato Telematico Azionario ed alla connessa Offerta Pubblica di Sottoscrizione di azioni ordinarie di Finaval S.p.A., assoggettato a revisione contabile completa dalla Società di Revisione, la quale ha emesso al propria relazione in data 16 luglio 2007. Al riguardo, si osserva che la Società, per l’anno 2005, si era avvalsa dell’esonero dall’obbligo di redazione del bilancio consolidato in conformità a quanto previsto dall’art. 27, comma 3, del Decreto Legislativo n. 127 del 9 aprile 1991, essendo lo stesso stato redatto da Finaval Holding, controllante e socio unico dell’Emittente; – Dati finanziari consolidati al 31 dicembre 2005 e al 31 dicembre 2006 61 riesposti in accordo con i criteri di valutazione previsti dai Principi Contabili Internazionali adottati dalla Commissione Europea, nell’ambito ed in relazione alla procedura d’ammissione delle azioni ordinarie di Finaval S.p.A. alla quotazione sul Mercato Telematico Azionario ed alla connessa Offerta Pubblica di Sottoscrizione di azioni ordinarie di Finaval S.p.A., assoggettati a revisione contabile completa dalla Società di Revisione, la quale ha emesso la propria relazione in data 18 luglio 2007; in linea con quanto previsto dall’IFRS 1, in appendice ai dati finanziari consolidati riesposti al 31 dicembre 2006 sono riportati i prospetti consolidati di riconciliazione tra i Principi Contabili Italiani ed i Principi Contabili Internazionali al 1° gennaio 2005 (data di transizione) e al 31 dicembre 2005;Come previsto dal regolamento 809/2004/CE e dalla raccomandazione 05-054b del Committee of European Securities Regulators (“CESR”), la società ha presentato i dati finanziari, economici e patrimoniali per gli esercizi 2004, 2005 e 2006, avvalendosi del cosiddetto “approccio a ponte”; in particolare per l’esercizio 2005, l’informativa finanziaria è presentata sia in applicazione dei Principi Contabili Italiani sia in conformità agli IFRS. Tale esercizio viene pertanto utilizzato come anno “ponte” tra il bilancio al dicembre 2004, predisposto in applicazione dei Principi Contabili Nazionali ed il Bilancio al 31 dicembre 2006, predisposto in conformità agli IFRS. A tale riguardo, al fine di consentire la comparabilità con i Bilanci applicazione al degli 31 dicembre IFRS, 2005 Finaval e al Spa ha 31 dicembre effettuato 2006 alcune predisposti in aggregazioni, allocazioni e riclassificazioni previste dagli IFRS, di voci precedentemente esposte nei Bilanci consolidati al 31 dicembre 2004 e al 31 dicembre 2005 predisposti in conformità ai Principi Contabili Italiani. Il prospetto delle variazioni di patrimonio netto ed il rendiconto utilizzando lo stesso criterio di presentazione. finanziario sono inclusi Il presente Capitolo non include i Bilanci individuali della società con riferimento a ciascuna delle date di riferimento sopra indicate, in quanto le informazioni contenute in tali Bilanci non contengono alcuna significativa informazione aggiuntiva rispetto a quelle contenute nei Bilanci consolidati. Tutti i dati esposti nel presente Capitolo, ove non diversamente specificato, sono espressi in migliaia di Euro. 62 PRIMA APPLICAZIONE DEGLI IFRS Finaval Spa ha predisposto i dati finanziari consolidati al 31 dicembre 2006 in conformità agli International Financial Reporting Standards (IFRS), nell’ambito ed in relazione al processo di quotazione. In sede di prima applicazione degli IFRS,si è pertanto reso necessario,ai fini comparativi, riesporre conformemente alle previsioni degli IFRS anche i dati finanziari del 2005, apportando ai dati consuntivi consolidati, redatti sulla base dei Principi Contabili Nazionali,le riclassifiche e le rettifiche coerenti con i criteri di rilevazione e valutazione previsti dagli IFRS, a far data dal 1° gennaio 2005 in applicazione di quanto previsto dall’IFRS 1. In particolare ai fini dell’applicazione di tale principio contabile internazionale, alla data di transizione agli IFRS,la Società ha redatto uno stato patrimoniale di apertura al 1° gennaio 2005. Tale prospetto, che è da considerarsi come punto di partenza per la contabilizzazione delle successive operazioni secondo gli IFRS, è stato predisposto apportando le necessarie rettifiche al Bilancio consolidato al 31 dicembre 2004 redatto in base ai Principi Contabili Italiani, come di seguito illustrato: – tutte le attività e le passività la cui iscrizione è richiesta dagli IFRS, incluse quelle non previste in applicazione dei Principi Contabili Italiani, sono state rilevate e valutate secondo gli IFRS; – tutte le attività e le passività la cui iscrizione è richiesta dai Principi Contabili Italiani, ma non è ammessa dagli IFRS, sono state eliminate; – alcune voci di Bilancio sono state riclassificate secondo quanto previsto dagli IFRS. Il passaggio modifica Italiani, agli delle salvo IFRS stime quei adottati dalla precedentemente casi in cui la Commissione formulate suddetta Europea secondo i adozione non comporta Principi abbia la Contabili richiesto la formulazione di stime secondo metodologie differenti. 63 Tali stime sono basate sulle migliori conoscenze del Management al momento della transizione. L’effetto dell’adeguamento ai nuovi principi dei saldi iniziali delle attività e delle passività è stato rilevato nelle poste di patrimonio netto, al imposte netto dell’effetto differite o nelle fiscale Attività di per volta in imposte volta rilevato anticipate. I nel Fondo prospetti di riconciliazione IFRS, essendo stati predisposti solo ai fini del progetto di transizione per la redazione del primo bilancio completo secondo gli IFRS adottati dalla Commissione Europea, sono privi dei dati comparativi e delle necessarie note esplicative che sarebbero richiesti per rappresentare attendibilmente la situazione patrimoniale-finanziaria ed il risultato economico del Gruppo Finaval al 31 dicembre 2005 in conformità agli IFRS adottati dalla Commissione Europea. In particolare riconciliazioni risultato la e prima le adozione relative d’esercizio secondo degli note i IFRS esplicative precedenti richiede del di riportare patrimonio principi netto (Principi e le del Contabili Italiani) e secondo i nuovi principi,ovvero: – una descrizione dei principi contabili e dei criteri di valutazione nell’ambito degli IFRS adottati dal Gruppo ai fini della predisposizione del Bilancio Consolidato considerati ai fini al 31 della dicembre 2006 predisposizione e che delle in quanto tali riconciliazioni sono di stati seguito riportate; – la descrizione dei criteri seguiti per realizzare il passaggio dai Principi Contabili Italiani agli IFRS; – la riconciliazione tra il patrimonio netto secondo i Principi Contabili Italiani e secondo gli IFRS adottati dalla Commissione Europea al 1° gennaio 2005 (data di transizione) e al 31 dicembre 2005 (dati comparativi per il bilancio al 31 dicembre 2006), con separata evidenziazione degli effetti sulle singole poste dello stato patrimoniale; – le riconciliazione tra risultato dell’esercizio secondo i Principi Contabili Italiani e secondo gli IFRS adottati dalla Commissione Europea per l’esercizio 2005 (dati comparativi per il bilancio al 31 dicembre 2006), con separata evidenziazione degli effetti sulle singole poste del conto economico. 64 Si precisa che nell’esposizione analitica delle informazioni numeriche riportate nelle tabelle differenze, e nei nell’ordine prospetti di seguito presentati dell’unità, rispetto ai dati possono aggregati evidenziarsi di bilancio, dovute ad arrotondamenti effettuati ai differenti livelli di formazione del dato. OPZIONI ED ESENZIONI FACOLTATIVE ADOTTATE DALLA SOCIETA’ Le principali opzioni ed esenzioni facoltative di cui si è avvalsa la società, nel rispetto del disposto dell’IFRS 1, sono di seguito elencate: – Schemi di bilancio ed ulteriori prospetti: per lo schema di Stato Patrimoniale è stato adottato il criterio “corrente/non corrente” (che è generalmente applicato dalle realtà industriali e commerciali) mentre per il Conto Economico è stato adottato lo schema con i costi classificati per natura. Il rendiconto finanziario è stato predisposto con il metodo indiretto. – Benefici per i dipendenti: il Gruppo ha deciso di contabilizzare tutti gli utili e le perdite attuariali cumulati esistenti al 1° gennaio 2005, scegliendo di non adottare il “metodo del corridoio” per gli utili e le perdite attuariali che si sono generati e si genereranno successivamente a tale data, dal momento che le variazioni attuariali non producono impatti significativi sul conto economico,tali da giustificare il ricorso all’agevolazione concessa dall’IFRS 1. – Trattamento delle Joint Venture: le partecipazioni in Joint Venture sono, di regola, consolidate con il metodo proporzionale a partire dalla data in cui si verifica il controllo congiunto e fino alla data in cui tale controllo viene a cessare. Tuttavia, rispetto all’enunciato criterio generale, si segnala come non siano state consolidate con il metodo proporzionale le Joint Venture in “Novamar International Scarl in liquidazione” e “Società Marittima Siciliana S.r.l. in liquidazione”, in quanto l’inclusione di tali partecipazioni nell’area di 65 consolidamento sarebbe risultata comunque irrilevante ai fini della rappresentazione veritiera e corretta del Bilancio. Tali partecipazioni sono state pertanto valutate con il metodo del patrimonio netto. – Aggregazioni di imprese: le operazioni precedenti la data di transizione non sono state oggetto di rideterminazione retrospettiva, attraverso cioè la rideterminazione del valore corrente di attività e passività riferite al momento dell’acquisizione da parte del Gruppo. – Immobilizzazioni materiali e immateriali: si è mantenuto il costo storico (in alternativa al fair value) come criterio di valutazione per immobilizzazioni materiali e immateriali successivamente all’iscrizione iniziale. – Rimanenze (di carburanti): secondo lo IAS 2, il costo delle rimanenze deve essere determinato adottando il metodo FIFO o il metodo del costo medio ponderato. Il Gruppo ha scelto di utilizzare il metodo del costo medio ponderato per singolo movimento (costo dei carburanti del luogo dove le navi hanno fatto rifornimento). - Contributi pubblici: i contributi in conto capitale sono rilevati nello stato patrimoniale iscrivendo il contributo come posta rettificativa del valore contabile del bene per il quale è stato ottenuto. 66 Conto economico consolidato al 31 dicembre 2004, 31 dicembre 2005 e 31 dicembre 2006 CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2004, 2005 E 2006 (importi in migliaia di euro) 31 dicembre ITA GAAP IFRS 2004 2005 2005 2006 Ricavi netti Spese di porto, bunker e commissioni RICAVI BASE TIME CHARTER 128.741 (40.825) 87.916 131.065 (43.708) 87.357 98.216 (36.667) 61.549 79.383 (21.063) 58.320 Noleggi passivi Costi operativi MARGINE DI CONTRIBUZIONE FLOTTA (30.346) (28.047) 29.523 (34.868) (35.166) 17.323 (21.487) (22.118) 17.944 (10.300) (25.200) 22.820 Costi di struttura Altri ricavi/costi MARGINE OPERATIVO LORDO (EBITDA) (7.376) 1.795 23.942 (9.329) 663 8.657 (8.896) 625 9.673 (6.257) (515) 16.048 (11.553) 12.389 21.000 (10.493) 19.164 12.957 (6.974) 15.656 (135) (10.196) 5.717 Gestione finanziaria UTILE ANTE IMPOSTE 9.703 22.092 (8.424) 10.740 (5.173) 10.483 (1.850) 3.867 Imposte dell'esercizio Imposte differite Utile Netto delle Attività in Funzionamento (603) (961) 20.528 (408) 1.825 12.157 (408) 1.437 11.512 (278) 523 4.112 Utile Netto delle Attività Operative Cessate - - 1.986 (227) 20.528 12.157 13.498 3.885 Risultato da alienazione navi Ammortamenti MARGINE OPERATIVO (EBIT) UTILE NETTO 67 Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2004, 31 dicembre 2005 e 31 dicembre 2006 STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2004, 2005 E 2006 (importi in migliaia di euro) ATTIVO 31 dicembre ITA GAAP IFRS 2004 2005 2005 2006 ATTIVITA' Attività non correnti IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI Flotta Flotta in costruzione Altri beni IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI ATTIVITA' FINANZIARIE Crediti per contributi ministeriali Altri crediti e depositi cauzionali Crediti tributari Partecipazioni Attività per imposte anticipate TOTALE ATTIVITA' NON CORRENTI Attività correnti Rimanenze olii combustibili, lubrificanti e servizi in corso Crediti commerciali Altri crediti Disponibilità liquide e mezzi equivalenti Strumenti finanziari derivati Crediti tributari TOTALE ATTIVITA' CORRENTI ATTIVITA' NON CORRENTI POSSEDUTE PER LA VENDITA TOTALE ATTIVITA' 207.717 506 124 126.614 16.147 1.965 123 130.289 16.147 1.965 45 173.913 21.400 2.149 106 5.424 4.066 34 1.002 229 3.535 148 3.685 132 3.447 148 3.730 132 1.145 134 6.437 129 152.349 155.903 205.413 5.366 12.400 6.967 33.815 595 59.143 3.377 12.400 6.107 33.815 2.581 595 58.875 1.377 10.833 3.035 14.231 818 255 30.549 219.102 5.183 18.052 6.556 15.910 1.034 46.735 265.837 211.492 214.778 1.240 237.202 68 STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2004, 2005 E 2006 (importi in migliaia di euro) PASSIVO 31 dicembre ITA GAAP IAS 2004 2005 2005 PATRIMONIO NETTO E PASSIVITA' Patrimonio netto Capitale Sociale Riserva Sovraprezzo azioni Riserva di rivalutazione Riserva legale Riserva straordinaria Altre riserve Riserva Cash Flow hedge Riserva fair value attività finanziarie disponibili per la vendita Utili (perdite) portati a nuovo Utile (perdita) d'esercizio TOTALE PATRIMONIO NETTO 2006 24.220 7.385 701 2.865 8.049 - 24.220 7.385 1.579 21.962 - 24.220 7.385 1.579 21.962 - 24.220 7.385 2.033 33.549 (707) 21 20.528 63.769 (25) 12.157 67.278 30 1.250 13.498 69.924 618 2.617 3.885 73.600 Passività non correnti Debiti bancari Fondi relativi al personale Imposte differite passive Fondo oneri e spese future Altri debiti Passività correnti Obbligazioni Debiti bancari Strumenti finanziari derivati Debiti commerciali Altri debiti Debiti tributari TOTALE PASSIVITA' 96.368 569 2.574 1.143 31.557 76.814 655 777 1.430 - 79.569 669 803 559 - 111.364 779 567 202 - 1.166 22.520 29.311 16.162 698 202.068 28.854 27.327 7.667 690 144.214 28.643 916 27.326 5.679 690 144.854 30.036 3.075 10.179 7.255 145 163.602 TOTALE PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO 265.837 211.492 214.778 237.202 69 STATO PATRIMONIALE AL 2004 E 2005 REDATTO IN CONFORMITA’ AI PRINCIPI CONTABILI ITALIANI ATTIVO 31/12/2005 31/12/2004 - - 2 121 123 124 124 143.909 1.281 12 11 662 16.147 162.022 249.523 1 13 493 250.030 951 35 2.734 3.720 1.002 3.777 34 4.813 B. TOTALE IMMOBILIZZAZIONI 165.865 254.967 C. ATTIVO CIRCOLANTE I. RIMANENZE Materie prime sussidiarie e di consumo Servizi in corso di esecuzione Totale rimanenze 1.812 3.554 5.366 1.150 4.033 5.183 10.793 1.537 70 595 132 17.524 419 109 1.034 229 6.488 1.290 20.905 6.962 2.914 29.191 IV. DISPONIBILITA' LIQUIDE Depositi bancari e postali Denaro e valori in cassa Totale disponibilità liquide 33.723 92 33.815 15.755 155 15.910 C. TOTALE ATTIVO CIRCOLANTE 60.086 50.284 2.837 2.393 228.788 307.644 A. CREDITI VERSO SOCI PER VERSAMENTI ANCORA DOVUTI B. IMMOBILIZZAZIONI I. IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI Costi di impianto e di ampliamento Altre Totale immobilizzazioni immateriali II. IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI Flotta Terreni e fabbricati Impianti e macchinario Attrezzature Industriali e commerciali Altri beni Immobilizzazioni in corso e acconti Totale immobilizzazioni materiali III. IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE Partecipazioni in imprese controllate Crediti verso società controllate Crediti verso altri Altri Titoli Totale immobilizzazioni finanziarie II. CREDITI Verso clienti esigibili entro l’esercizio successivo Verso imprese controllate e collegate esigibili entro l’esercizio successivo Verso controllanti entro l’esercizio successivo Crediti Tributari entro l’esercizio successivo Imposte anticipate Crediti verso altri - crediti diversi entro l’esercizio successivo - crediti diversi oltre l’esercizio successivo Totale Crediti D. RATEI E RISCONTI TOTALE ATTIVITA’ 70 PASSIVO 31/12/2005 31/12/2004 24.220 7.385 1.579 21.962 (25) 12.157 67.278 24.220 7.385 701 10.914 21 20.528 63.769 777 1.430 2.207 2.574 1.142 3.716 655 569 - 1.166 80 28.854 76.814 22.520 96.368 983 25.701 1.625 0 690 210 2.778 27.782 299 20.417 7.289 1.605 698 109 2.433 137.310 4.324 3.777 189.212 E. RATEI E RISCONTI 21.338 50.378 TOTALE PASSIVITA’ 228.788 307.644 A. PATRIMONIO NETTO Capitale Riserva da sovrapprezzo delle azioni Riserva legale Altre riserve Utili (Perdite) portati a nuovo Utile (Perdita) dell'esercizio A. TOTALE PATRIMONIO NETTO B. FONDI PER RISCHI E ONERI Fondi per imposte Altri Accantonamenti B. TOTALE FONDI PER RISCHI E ONERI C. TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO D. DEBITI Obbligazioni Debiti verso soci Banche - esigibili entro l'esercizio successivo - esigibili oltre l'esercizio successivo Debiti verso altri finanziatori - esigibili entro l'esercizio successivo - esigibili oltre l'esercizio successivo Acconti esigibili entro l'esercizio successivo Debiti verso fornitori entro l'esercizio successivo Debiti verso imprese controllate esigibili entro l'esercizio successivo Debiti verso imprese controllanti esigibili entro l'esercizio successivo Debiti tributari entro l'esercizio successivo Debiti verso ist. di previdenza e sicurezza sociale entro l'esercizio success. Altri debiti - esigibili entro l'esercizio successivo - esigibili oltre l'esercizio successivo D. TOTALE DEBITI 71 CONTO ECONOMICO REDATTO SECONDO I PRINCIPI CONTABILI ITALIANI (importi in migliaia di euro) CONTO ECONOMICO A. VALORE DELLA PRODUZIONE Ricavi delle vendite e delle prestazioni Variazioni dei servizi in corso di esecuzione Altri ricavi e proventi A. TOTALE VALORE DELLA PRODUZIONE 31/12/2005 31/12/2004 131.707 (642) 35.378 166.443 128.378 364 5.438 134.180 20.411 54.971 35.249 16.173 44.657 30.768 16.010 939 391 14.072 753 337 61 11.884 (380) 7.847 147.383 58 13.501 248 2.777 123.344 DIFFERENZA TRA VALORE E COSTI PRODUZIONE (A - B) 19.060 10.836 C. PROVENTI E ONERI FINANZIARI Altri proventi finanziari Interessi e altri oneri finanziari Utili e perdite su cambi C. TOTALE PROVENTI E ONERI FINANZIARI 1.743 (9.280) (860) (8.397) 482 (6.930) 16.058 9.610 (27) (27) 52 (48) 4 E. PROVENTI E ONERI STRAORDINARI Proventi straordinari Oneri straordinari E. TOTALE PROVENTI E ONERI STRAORDINARI 1.323 (1.219) 104 5.251 (3.609) 1.642 RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE 10.740 22.092 Imposte sul reddito dell'esercizio (1.417) 1.564 23) RISULTATO DI ESERCIZIO 12.157 20.528 B. COSTI DELLA PRODUZIONE Per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci Per servizi Per godimento di beni di terzi Per il personale a)Salari e stipendi b)Oneri sociali c)Trattamento di fine rapporto Ammortamenti e svalutazioni a)Ammortamento delle immobilizzazioni immateriali b)Ammortamento altre immobilizzazioni materiali Variazione delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci Oneri diversi di gestione B. TOTALE COSTI DELLA PRODUZIONE D. RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITA FINANZIARIE Rivalutazioni Svalutazioni D. TOTALE RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITA’ FINANZIARIE 72 PROSPETTO ANALITICO DI RICONCILIAZIONE DELLO STATO PATRIMONIALE AL 01-01-2005 EFFETTI DELLA TRANSIZIONE AGLI IRFS SULLA SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 1 GENNAIO 2005 RETTIFICHE ITA - GAAP RICLASSIF. IAS-IFRS IAS-IFRS 01/gen/2005 NOTE 01/gen/2005 ATTIVITA' ATTIVITA' NON CORRENTI IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI 249.523 4.354 (41.806) 212.071 - - - - Altri beni 506 - - 506 IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI 124 (95) - 29 B Crediti per contributi ministeriali 5.424 (215) - 5.209 C Altri crediti e depositi cauzionali Flotta Flotta in costruzione A-A1 ATTIVITA' FINANZIARIE 4.067 - - 4.067 Crediti tributari 34 - - 34 Partecipazioni 1.002 - - 1.002 229 19 - 248 260.909 4.063 (41.806) 223.166 5.183 - (3.819) 1.364 18.052 - - 18.052 6.556 - (821) 5735 15.910 - - 15.910 - 152 - 152 1.034 - - 1.034 46.735 152 (4.640) 42.247 307.644 4.215 (18.488) 206.766 Attività per imposte anticipate TOTALE ATTIVITA' NON CORRENTI ATTIVITA' CORRENTI Rimanenze olii,lubrificanti e servizi in corso d’esecuzione Crediti commerciali Altri crediti Disponibilità liquide e mezzi equivalenti Strumenti finanziari derivati Crediti tributari TOTALE ATTIVITA' CORRENTI TOTALE ATTIVITA' H D E G2 73 EFFETTI DELLA TRANSIZIONE AGLI IRFS SULLA SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 1 GENNAIO 2005 RETTIFICHE ITA - GAAP RICLASSIF. IAS-IFRS IAS-IFRS 01/gen/2005 NOTE 01/gen/2005 PASSIVITA' PATRIMONIO NETTO Capitale sociale 24.220 - - 24.220 7.385 - - 7.385 701 - - 701 Riserva straordinaria 2.865 - - 2.865 Altre riserve 8.049 - - 8.049 Riserva cash flow hedge - - - - Riserva Riserva fair value ADV - - - - Riserva sovraprezzo azioni Riserva legale Riserva conversione IAS-IFRS Utili (perdite) portati a nuovo Utile (perdita) di esercizio TOTALE PATRIMONIO NETTO - 3.083 - 3.083 21 - - 21 20528 - - 20.528 63.769 3.083 0 66.852 93.368 - (729) 95.639 E F PASSIVITA' NON CORRENTI Debiti bancari Fondi relativi al personale 569 14 - 583 2.574 - - 2.574 1.142 - - 1.142 71.359 - (39.800) 31.559 22.520 - (92) 22.428 E - 1.118 - 1.118 G1-G2 Debiti commerciali 29.311 - - 29.311 Altri debiti 18.168 - (5.825) 12.343 698 - - 698 Imposte differite passive Fondi oneri e spese future Altri debiti A1 PASSIVITA' CORRENTI Debiti bancari Strumenti finanziari derivati Debiti tributari Obbligazioni 1.166 - - 1.166 TOTALE PASSIVITA' 243.875 1.132 (46.446) 198.561 TOTALE PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO 307.644 4.215 (46.446) 265.413 A1-D 74 PROSPETTO SINTETICO DI RICONCILIAZIONE DEL PATRIMONIO NETTO AL 01-01-2005 Prospetto di riconciliazione del Patrimonio Netto Patrimonio Netto secondo i principi contabili italiani Rettifica per dry dock Immobilizzazioni Immateriali Attualizzazione contributi ministeriali Ricalcalo Attuariale TFR Cash flow edge su tassi Cash flow edge su cambi Effettu fiscale delle rettifiche di cui ai punti precedenti Totale Patrimonio Netto secondo gli IAS-IFRS 1-1-2005 Note 63.769 4.354 (95) (215) (14) (408) (558) 19 A B C F G2 G1 H 3.083 66.852 ESPOSIZIONE DELLE RETTIFICHE E RICLASSIFICHE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI: - Principi Contabili Italiani: Sono costituite principalmente dalla flotta e sono iscritte in bilancio al costo di acquisto,incrementato dei costi sostenuti per le trasformazioni e/o ristrutturazioni. I costi aventi natura incrementativa sono attribuiti ai cespiti cui si riferiscono ed ammortizzati in relazione alle residue possibilità di utilizzo degli stessi. Gli ammortamenti sono calcolati a quote costanti, utilizzando le aliquote economico-tecniche basate sulla stimata vita utile residua. Nel caso in cui, indipendentemente dall’ammortamento già contabilizzato, risulti una perdita durevole di valore, l’immobilizzazione viene 75 corrispondentemente svalutata; se in esercizi successivi vengono meno i presupposti della svalutazione viene ripristinato il valore originario. Le spese di manutenzione delle navi, sostenute per il mantenimento in efficienza ed in classe delle stesse, sono imputate al conto economico nell’anno di sostenimento. Il Gruppo usufruisce dei contributi ex art. 11 della Legge 234/89, che sono configurabili come contributi in conto esercizio. Questi sono rilevati al conto economico nell’esercizio di competenza. Inoltre, il Gruppo usufruisce dei benefici previsti per l’industria armatoriale regolati dalle Leggi n. 361/82, integrata dalle Leggi n. 848/84, n. 234/89 (artt. 1 e 9) e n. 132/94 (art. 10). I predetti contributi sono contabilizzati al momento dell’emissione del provvedimento di concessione da parte delle competenti autorità governative tra i risconti passivi e vengono imputati al conto economico in correlazione agli ammortamenti contabilizzati in ogni esercizio sulle navi cui i contributi si riferiscono. I contributi relativi a mezzi già completamente ammortizzati o non più di proprietà del Gruppo sono rilevati al conto economico tra i proventi. - Principi Contabili Internazionali: La flotta è valutata al costo di acquisto al netto degli ammortamenti accumulati e delle eventuali perdite di valore. Il costo comprende il prezzo contrattuale e tutti gli altri oneri direttamente attribuibili al bene e sostenuti prima che il cespite risulti nelle condizioni idonee per essere utilizzato. Gli oneri sostenuti per le manutenzioni e le riparazioni di natura ordinaria sono direttamente imputati al conto economico dell’esercizio in cui sono sostenuti. La capitalizzazione dei costi inerenti l’ampliamento, ammodernamento o miglioramento degli elementi strutturali di proprietà o in uso da terzi, è effettuata esclusivamente nei limiti in cui gli stessi rispondano attività o parte ai requisiti di una per attività essere separatamente applicando il classificati criterio del come “component approach”. I costi di sostituzione di componenti relativi a beni complessi sono imputati all’attivo dello stato patrimoniale ed ammortizzati secondo la loro vita utile residua mentre il valore residuo del componente oggetto di sostituzione viene imputato a conto economico. In particolare le navi sono soggette a periodiche soste (generalmente in un periodo intercorrente tra 30 e 76 60 mesi) durante le quali vengono sostenuti costi di riparazione e manutenzione che vengono separatamente capitalizzati e ammortizzati lungo il periodo intercorrente tra una sosta in bacino e l’altra (cosiddetto “dry dock”). I contributi pubblici concessi a fronte di investimenti nella flotta sono contabilizzati a diretta riduzione del valore delle navi cui i contributi stessi si riferiscono. L’ammortamento della flotta è determinato sulla base del costo di ciascuna unità, diminuito del valore netto stimato, ricavabile dalla sua demolizione. Gli ammortamenti vengono quindi calcolati dal momento dell’entrata in funzione del bene, sulla base di una vita economico-tecnica pari a 30 anni per le navi gasiere ed a 25 anni per le altre navi. contributi sono contabilizzati al momento dell’emissione del provvedimento di concessione da parte delle competenti autorità governative e sono classificati a diretta riduzione del valore delle navi a cui si riferiscono ed imputati al conto economico quale riduzione delle rispettive quote di ammortamento. A) – A1) FLOTTA ED ALTRI CREDITI: A) Costi di ripristino in bacino – “Dry dock cost” La rettifica in oggetto è relativa alla applicazione del “component approach” alle navi. Per ogni nave, è prevista obbligatoriamente una sosta periodica in bacino (“dry dock”) nella quale vengono effettuate riparazioni, manutenzioni e sostituzioni di alcuni componenti, che non possono essere effettuate nei periodi in cui la nave è operativa. La rettifica è stata determinata estrapolando dal costo originario di acquisizione della nave, il valore relativo alla componente soggetta a ripristino periodico nelle soste in bacino. Tale componente non viene ammortizzata sulla base dell’intera vita utile della nave, ma sulla base del periodo intercorrente tra una sosta in bacino e quella successiva (normalmente viene effettuato in un periodo intercorrente fra 30 e 60 mesi, a seconda della tipologia di lavorazioni e manutenzioni da approntare). 77 Ad ogni sosta in bacino i relativi costi vengono capitalizzati sul valore della relativa nave. Rettifica Dare Flotta – Componente capitalizzata al netto dei fondi di ammortamento Riserva di conversione IAS – IFRS Avere 4.354 4.354 Totale 4.354 4.354 A1) Risconti per contributi in conto capitale Come riportato nella parte dei Principi Contabili, il Gruppo ha adottato l’opzione prevista dallo IAS 20 che consente di rilevare i contributi ricevuti in conto capitale a diretta riduzione del valore contabile del bene per il quale sono stati ottenuti. La riclassifica è pari ad Euro 41.806 migliaia. Riclassifica Dare Altri debiti – non correnti Altri debiti – correnti Flotta Avere 39.800 2.006 41.806 Totale 41.806 41.806 IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI: - Principi Contabili nazionali:le immobilizzazioni immateriali, rappresentative di costi aventi utilità pluriennale, sono iscritte nell’attivo al netto delle quote di eccedere ammortamento. Il il valore valore recuperabile, delle immobilizzazioni definito come il immateriali maggiore tra il non può valore realizzabile tramite la sua alienazione ed il valore d’uso. Nel caso in cui, 78 alla data di chiusura dell’esercizio, il valore dell’immobilizzazione risulti durevolmente inferiore al costo di acquisto o di produzione, diminuito dagli ammortamenti, si procederà ad una svalutazione. - Principi Contabili Internazionali: Le attività immateriali sono costituite da elementi non monetari, privi di consistenza fisica,chiaramente identificabili, controllabili ed atti a generare benefici economici futuri. Tali elementi sono rilevati al costo di acquisto e/o di produzione, comprensivo delle spese direttamente attribuibili per predisporre l’attività al suo utilizzo, al netto degli ammortamenti cumulati e delle eventuali perdite di valore. B) IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI: La rettifica in oggetto è relativa alle spese per migliorie su beni di terzi, capitalizzate secondo i Principi Contabili Italiani, che non possono invece essere iscritte nell’attivo patrimoniale come attività immateriali in applicazione degli IFRS, perché, nonostante l’impresa godrà dei benefici futuri ad esse correlati, non soddisfano il requisito della «identificabilità» stabilito dallo IAS 38 per l’iscrizione di attività immateriali. Sulla base di quanto previsto dallo IAS 38 la definizione di un’attività immateriale richiede che questa sia identificabile per poter essere distinta chiaramente dall’avviamento. Rettifica Dare Riserva di conversione IAS – IFRS Immobilizzazioni Immateriali Totale Avere 95 95 95 95 79 CREDITI Principi Contabili caratteristiche Italiani: I crediti, classificati in tra le “Immobilizzazioni relazione alle loro finanziarie” o nell’“Attivo Circolante”, sono iscritti al loro presumibile valore di realizzazione al netto del fondo di svalutazione, la cui determinazione è stata effettuata in base a stime prudenziali sulla solvibilità dei debitori. Principi Contabili Internazionali: I crediti commerciali e finanziari, sono rilevati inizialmente al fair value e successivamente al costo ammortizzato sulla base evidenza del che tasso di un’attività interesse effettivo. finanziaria abbia Qualora perso vi valore, sia un’obiettiva l’attività viene ridotta in misura tale da risultare pari al valore scontato dei flussi di cassa ottenibili in futuro. L’ammontare della perdita, rilevata a conto economico, sarà pari alla differenza tra il valore contabile dell’attività ed il valore attuale dei futuri flussi di cassa stimati, attualizzati utilizzando il tasso di interesse effettivo. Se nei periodi successivi vengono meno le motivazioni delle precedenti svalutazioni, il valore delle attività viene ripristinato fino a concorrenza del valore che sarebbe derivato dall’applicazione del costo ammortizzato qualora non fosse stata effettuata la svalutazione. Il valore dei crediti è rettificato, laddove ritenuto necessario, attraverso l’iscrizione di appositi fondi svalutazione crediti per tenere conto del rischio di inesigibilità dei crediti stessi. C) CREDITI PER CONTRIBUTI PUBBLICI MINISTERIALI La rettifica in oggetto è relativa alla attualizzazione del valore dei crediti per contributi pubblici, che verranno incassati in rate semestrali costanti senza interessi, entro il settembre 2009. In applicazione dello IAS 39, 80 trattandosi di un’attività finanziaria a lungo termine, il valore della stessa è determinato sulla base del relativo fair value alla data in cui è sorta. Pertanto, tali crediti sono stati rettificati per tener conto degli effetti derivanti dall’attualizzazione del loro valore al 1° gennaio 2005. Il tasso utilizzato è stato il tasso IRS del periodo di riferimento. La componente implicita di interesse attivo è stata conseguentemente scorporata dal valore del relativo credito e verrà rilevata periodicamente come componente finanziaria. Rettifica Dare Riserva di conversione IAS – IFRS Crediti per contributi ministeriali Avere 215 215 Totale 215 215 RIMANENZE Principi Contabili Italiani: Le rimanenze di olio e carburante sono iscritte al minore fra il costo di acquisto, determinato secondo il metodo del costo medio ponderato, e il valore di realizzo desumibile dall’andamento di mercato. I servizi in corso di esecuzione (trasporti) sono valutati in base al pro-rata temporis dei ricavi di competenza dell’esercizio, stimato sulla base olio carburante dei giorni/viaggio. Principi Contabili Internazionali: Le rimanenze di e sono iscritte al minore fra il costo di acquisto, determinato secondo il metodo del costo medio ponderato, ed il valore netto di realizzo. Il valore netto di realizzo rappresenta il prezzo di vendita stimato meno le spese necessarie per realizzare la vendita. Nella voce “lavori in corso di esecuzione”, classificata all’interno delle rimanenze, viene considerata la quota dei viaggi effettuati a cavallo di esercizio per i quali viene fatta una stima della competenza del ricavo sulla base del pro-rata temporis. 81 D) RIMANENZE PER SERVIZI IN CORSO DI ESECUZIONE La riclassifica in oggetto è relativa all’esposizione dei servizi in corso di esecuzione, valutati in base al pro-rata temporis, al netto degli importi già fatturati, secondo quanto previsto dallo IAS 11. Riclassifica Altri debiti – correnti Rimanenze e servizi in corso di esecuzione Totale Dare Avere 3.819 3.819 3.819 3.819 E) COMMISSIONI SUI MUTUI Sulla base di quanto previsto dallo IAS 39 le commissioni su mutui, sostenute al momento dell'accensione e successivamente riscontate di anno in anno, vengono riclassificate in diminuzione del valore dei finanziamenti corrispondenti. Riclassifica Debiti bancari – non correnti Debiti bancari – correnti Altri Crediti - correnti Totale Dare Avere 729 92 821 821 821 FONDO DI TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO Principi Contabili Italiani:Il trattamento di fine rapporto viene stanziato per competenza durante il periodo del rapporto di lavoro dei dipendenti, e riflette 82 l’intera passività maturata nei loro confronti a fine esercizio,in conformità alla legislazione vigente ed ai contratti collettivi di lavoro. Tale passività è soggetta a rivalutazione a mezzo di indici. Principi Contabili Internazionali:Il fondo di trattamento di fine rapporto viene stanziato per coprire l’intera passività maturata nei confronti dei dipendenti in conformità alla legislazione vigente ed ai contratti collettivi di lavoro. I benefici successivi al rapporto di lavoro sono definiti sulla base di programmi, ancorché non formalizzati, che in funzione delle loro caratteristiche sono distinti in programmi “a contributi definiti” e programmi “a benefici definiti”. Nei programmi a contributi definiti l’obbligazione dell’impresa, limitata al versamento dei giuridicamente contributi distinta allo Stato (cosiddetto ovvero a fondo), è un patrimonio determinata o a sulla un’entità base dei contributi dovuti. La passività associata ai programmi a benefici definiti (alla quale il fondo TFR è assimilabile),al netto delle eventuali attività al servizio del piano, è determinata sulla base di ipotesi attuariali ed è rilevata per competenza di esercizio coerentemente al periodo lavorativo necessario all’ottenimento dei benefici. La determinazione del valore attuale degli impegni del Gruppo è effettuata dal perito esterno con il “metodo della proiezione unitaria del credito” (Projected Unit Credit Method). Tale metodo, che rientra nell’ambito più generale delle tecniche relative ai cosiddetti “benefici maturati”, considera ogni periodo di servizio prestato dai lavoratori presso l’azienda come un’unità di diritto addizionale: la passività attuariale deve quindi essere quantificata sulla base delle sole anzianità maturate alla data di valutazione; pertanto,la passività totale viene di norma riproporzionata in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati alla data di riferimento delle valutazioni e l’anzianità complessivamente raggiunta all’epoca prevista per la liquidazione del beneficio. Inoltre, il predetto metodo prevede di considerare i futuri incrementi retributivi, a qualsiasi causa dovuti (inflazione,carriera, rinnovi contrattuali, ecc.), fino all’epoca di cessazione del rapporto di lavoro. 83 Il costo maturato nell’anno, relativamente ai piani a prestazioni definite, è pari alla somma del valore attuale medio dei diritti maturati dai lavoratori presenti per l’attività prestata nell’esercizio e dell’interesse annuo di attualizzazione degli esborsi futuri, adottato per la stima delle passività al termine dell’esercizio precedente. Gli utili e le perdite attuariali relative a programmi a benefici definiti derivanti da variazioni delle ipotesi attuariali utilizzate o da modifiche delle condizioni del piano sono rilevati integralmente e direttamente a conto economico. F) FONDI RELATIVI AL PERSONALE La rettifica in oggetto è relativa alla valutazione delle passività esistenti a fronte dei benefici ai dipendenti da erogare successivamente all’interruzione del rapporto di lavoro e riguarda il trattamento di fine rapporto. In base alle regole contenute nello IAS 19, tale passività è stata determinata utilizzando metodologie attuariali di valutazione. In ottemperanza a quanto previsto dal citato principio attuariale del contabile,si debito per TFR è provveduto iscritto in a richiedere bilancio. Il una valutazione debito suddetto, pertanto, è stato rettificato per tener conto dei risultati della suddetta valutazione attuariale. Rettifica Dare Riserva di conversione IAS – IFRS Fondi relativi al personale Totale Avere 14 14 14 14 84 STRUMENTI DERIVATI Principi Contabili Italiani: Come previsto dai principi contabili italiani, i contratti derivati, speculativi o di copertura,stipulati dal Gruppo ed in essere a fine esercizio, sono iscritti nei conti d’ordine, fra gli impegni. Il valore di iscrizione è pari al valore nozionale del contratto. Il criterio di valutazione dei derivati di copertura segue il criterio di valutazione delle attività e passività sottostanti. In presenza di derivati che per eventi intercorsi successivamente alla loro stipula (ad esempio risoluzione anticipata del contratto sottostante) perdano la caratterizzazione come operazioni di copertura, accertato il valore corrente “fair value” dello strumento derivato alla data di chiusura dell’esercizio, l’eventuale perdita viene accantonata tra i fondi per rischi ed oneri. In nota integrativa sono fornite specifiche informazioni relativamente al fair value degli strumenti derivati ed alla loro entità e natura. Principi Contabili Internazionali: Il Gruppo utilizza gli strumenti finanziari derivati essenzialmente per la gestione dei rischi finanziari di tasso d’interesse e di cambio. In base a quanto stabilito dagli IFRS, gli strumenti finanziari derivati possono essere contabilizzati secondo le modalità stabilite per l’hedge accounting solo quando: • all’inizio della copertura, esiste la designazione formale e la documentazione della relazione di copertura stessa; • si presume che la copertura sia altamente efficace; • l’efficacia può essere attendibilmente misurata; • la copertura stessa è altamente efficace durante i diversi periodi contabili per i quali è designata. Inizialmente, tutti gli strumenti finanziari derivati sono valutati ed esposti al fair value. Successivamente, nei casi in cui gli strumenti finanziari hanno 85 le caratteristiche per essere rilevati in hedge accounting e ne venga verificata l’efficacia, vengono applicati i seguenti trattamenti contabili: 1. Fair value hedge - Se uno strumento finanziario derivato è designato come copertura dell’esposizione alle variazioni del valore corrente di un’attività o di una passività di bilancio, attribuibili ad un particolare rischio che può determinare effetti sul conto economico, l’utile o la perdita derivante dalle successive variazioni del valore corrente dello strumento di copertura sono rilevati a conto economico. L’utile o la perdita sulla posta coperta, attribuibile al concretizzarsi del rischio, modificano il valore di carico di tale posta e vengono rilevati a conto economico. 2. Cash flow hedge - Se uno strumento finanziario è designato come copertura dell’esposizione alla variabilità dei flussi di cassa di un’attività o di una passività iscritta in bilancio o di una operazione prevista altamente probabile e che potrebbe avere effetti sul conto economico, la porzione efficace degli utili o delle perdite sullo strumenti finanziario è rilevata in un’apposita riserva del patrimonio netto. L’utile o la perdita cumulati sono stornati dal patrimonio netto e contabilizzati a conto economico nello stesso periodo in cui viene rilevata l’operazione oggetto di copertura.L’utile o la perdita, associati ad una copertura o a quella parte della copertura divenuta inefficace, sono iscritti a conto economico immediatamente.Se uno strumento di copertura o una relazione di copertura vengono chiusi, ma l’operazione oggetto di copertura non si è ancora realizzata, gli utili e le perdite cumulati, fino quel momento iscritti nel patrimonio netto, sono rilevati a conto economico nel momento in cui la relativa operazione si realizza. Se l’operazione oggetto di copertura non è più ritenuta probabile, gli utili o le perdite non ancora realizzati, sospesi a patrimonio netto, sono rilevati immediatamente a conto economico. Gli strumenti finanziari derivati che, pur risultando efficaci nella riduzione dei rischi finanziari, sulla base di quelle che sono le disposizioni contenute nella “risk management policy” del Gruppo, non possono essere ammessi, ai sensi dello IAS 39, all’hedge accounting, sono contabilizzati al fair value e le rispettive variazioni vengono imputate direttamente a conto economico. 86 G) STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI G1) Strumenti finanziari derivati – hedge sui cambi La rettifica in oggetto è relativa alla contabilizzazione delle operazioni di copertura del rischio di cambio che, secondo le disposizioni dello IAS 39, non si qualificano per l’applicazione dell’hedge accounting. Nel caso specifico si tratta della valutazione al fair value degli strumenti finanziari derivati sui mutui in USD, a copertura del rischio di variazione dei tassi di cambio. Si precisa peraltro, qualificandosi ai che fini i citati strumenti dell’applicazione finanziari dell’hedge derivati, accounting, pur non risultano comunque appropriati ai fini della copertura dei rischi finanziari, sulla base delle disposizioni contenute nella “risk management policy” del Gruppo. Rettifica Dare Riserva di conversione IAS – IFRS Avere 558 Strumenti finanziari derivati - Passivi 558 Totale 558 558 G2) Strumenti finanziari derivati – hedge sui tassi La rettifica in oggetto è relativa alla contabilizzazione delle operazioni di copertura del rischio sui tassi di interesse che, secondo le disposizioni dello IAS 39, non si qualificano per l’applicazione dell’hedge accounting.Nel caso specifico si tratta della valutazione al fair value degli strumenti finanziari derivati sui mutui, a copertura del rischio di variazione sui tassi di interesse. Si precisa peraltro, che i citati strumenti finanziari derivati, pur non qualificandosi ai fini dell’applicazione dell’hedge accounting, risultano comunque appropriati ai fini della copertura dei rischi finanziari, sulla base delle disposizioni contenute nella “risk management policy” del Gruppo. 87 Rettifica Dare Riserva di conversione IAS – IFRS Strumenti finanziari derivati – Attivi Avere 408 152 Strumenti finanziari derivati - Passivi 560 Totale 560 A1) e D) ALTRI DEBITI Si dagli riclassifica altri debiti non correnti la quota dei 560 risconti per contributi in conto capitale esigibile oltre l’esercizio, per un importo pari ad Euro 39.800 migliaia (come indicato in nota A1). Inoltre, dagli altri debiti correnti si riclassificano la quota dei risconti per contributi in conto capitale esigibile entro l’esercizio, per un importo pari ad Euro 2.006 migliaia (come indicato in nota A1), nonché le anticipazioni ricevute a fronte di servizi in corso di esecuzione, per un importo pari ad Euro 3.819 migliaia come indicato in nota D). H) ATTIVITA’ PER IMPOSTE ANTICIPATE Principi Contabili Italiani: Imposte sul reddito sono iscritte in base alla stima del reddito imponibile in conformità alle disposizioni di legge in vigore. Si evidenzia che, per i redditi prodotti dalle navi iscritte nel Registro Internazionale,il Gruppo usufruisce delle agevolazioni fiscali previste dalla legge (esenzione totale ai fini IRAP ed esenzione IRES per l’80% del reddito imponibile). Sono iscritte in bilancio le imposte differite ovvero le imposte anticipate, calcolate sull’ammontare cumulativo di tutte le differenze temporanee tra il valore di un’attività o di una passività secondo criteri civilistici ed il valore attribuito a quelle attività o a quelle passività, ai fini fiscali,applicando le aliquote in vigore al momento in cui le differenze temporanee si riverseranno. 88 Principi Contabili Internazionali: Le imposte correnti sono calcolate sulla base delle norme tributarie in vigore alla data di bilancio. La Capogruppo, a partire dal 1° gennaio 2006, con scelta opzionale ma vincolante per un periodo di 10 anni per tutte le navi gestite dal Gruppo, ha aderito al regime fiscale della “Tonnage Tax”. Secondo tale regime fiscale, il reddito imponibile ai fini IRES, derivante dall’utilizzo Registro di cui in alla traffici L. internazionali 27.2.1998 n. 30 delle navi (istitutiva iscritte del al Registro internazionale), è calcolato in misura forfetaria sulla base della stazza netta della flotta, secondo quanto previsto dagli articoli da 155 a 161 del T.U.I.R.. Nella determinazione forfetaria del reddito rientrano anche le eventuali plusvalenze realizzate a seguito della vendita di navi, con alcune specifiche limitazioni relative alle unità già possedute alla data di adesione al nuovo regime. Per l’attività svolta dal Gruppo mediante l’utilizzo di navi iscritte al registro di cui alla L. n. 30/1998, che non effettuano però traffici internazionali, non si rende applicabile il regime della “Tonnage Tax” ma si applica, comunque, richiamata L. n. la disciplina 30/1998, che agevolativa prevede contenuta l’esenzione nella totale più volte dall’IRAP e l’abbattimento dell’80% dell’imponibile ai fini IRES. Le imposte differite sono calcolate a fronte delle differenze temporanee che emergono tra la base imponibile di una attività o passività ed il relativo valore contabile. Le imposte differite attive, incluse quelle relative alle perdite fiscali pregresse sono riconosciute nella misura in cui si ritiene probabile che sarà realizzato un reddito imponibile a fronte del quale possano essere recuperate.L’effetto positivo di fiscalità differita, relativo alle rettifiche di transizione agli IFRS al 1° gennaio 2005, è pari ad Euro 19 migliaia. Rettifica Dare Attività per imposte anticipate Riserva di conversione IAS – IFRS Totale Avere 19 19 19 19 89 Prospetti analitici di riconciliazione dello Stato Patrimoniale e del Conto Economico al 31 dicembre 2005 EFFETTI DELLA TRANSIZIONE AGLI IRFS SULLA SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 31 DICEMBRE 2005 F.T.A. 1/1/05 RESTATMENT 2005 ITA - GAAP RETTIFICHE RETTIFICHE 31/dic/2005 IAS-IFRS IAS-IFRS RICLASSIF. NOTE IAS-IFRS 31/dic/2005 ATTIVITA' ATTIVITA' NON CORRENTI IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI Flotta Flotta in costruzione Altri beni IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI 143.909 4.354 (679) (17.296) 130.289 16.147 - - - 16.147 1.965 - - - 1.965 124 (95) 17 - 45 B 3.535 (215) 127 - 3.447 C A-A1 ATTIVITA' FINANZIARIE Crediti per contributi ministeriali Altri crediti e depositicauzionali Partecipazioni Attività per imposte anticipate TOTALE ATTIVITA' NON CORRENTI 148 - - - 148 3.685 - 45 - 3.730 132 19 - (19) 132 169.645 4.063 (490) (17.315) 155.903 D ATTIVITA' CORRENTI Rimanenze Crediti commerciali Altri crediti Disponibilità liquide Strumenti finanziari derivati Crediti tributari TOTALE ATTIVITA' NON CORRENTI TOTALE ATTIVITA' 5.366 - - (1.989) 3.377 12.400 - - - 12.400 6.967 - - (860) 6.107 33.815 - - - 33.815 - 152 773 1.656 2.581 595 - - - 595 59.143 152 773 (1.193) 58.875 228.788 4.215 283 (18.508) 214.778 E H G1-G2 90 EFFETTI DELLA TRANSIZIONE AGLI IRFS SULLA SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 31 DICEMBRE 2005 F.T.A. 1/1/05 RESTATMENT 2005 ITA - GAAP RETTIFICHE RETTIFICHE 31/dic/2005 IAS-IFRS IAS-IFRS RICLASSIF. NOTE IAS-IFRS 31/dic/2005 PASSIVITA' PATRIMONIO NETTO Capitale sociale 24.220 - - - 24.220 Riserva sovraprezzo azioni 7.385 - - - 7.385 Riserva legale 1.579 - - - 1.579 21.962 - - - 21.962 Riserva cash flow hedge - - - - - Riserva Riserva fair value ADV - - 30 - 30 Riserva conversione IAS-IFRS - 3.083 - (3.083) - (25) - (1.808) 3.083 1.250 Utile (perdita) di esercizio 12.157 - 1.341 - 13.498 TOTALE PATRIMONIO NETTO 67.278 3.083 (437) - 69.924 76.814 - - 2.755 79.569 655 14 - - 669 Altre riserve Utili (perdite) portati a nuovo D PASSIVITA' NON CORRENTI Debiti bancari Fondi relativi al personale Imposte differite passive Fondi oneri e spese future Altri debiti H-G1 F 777 - 45 (19) 803 1.430 - - (871) 559 16.230 - - (16.230) - A1 76.814 - - (211) 28.643 H PASSIVITA' CORRENTI Debiti bancari Strumenti finanziari derivati - 1.118 675 (877) 916 27.326 - - - 27.326 8.734 - - (3.055) 5.679 690 - - - 690 TOTALE PASSIVITA' 161.510 1.132 720 (18.508) 144.854 TOTALE PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO 228.788 4.215 283 (18.508) 214.778 Debiti commerciali Altri debiti Debiti tributari G1-G2 A1-E 91 EFFETTI DELLA TRANSIZIONE AGLI IRFS SULLA SITUAZIONE ECONOMICA AL 31 DICEMBRE 2005 RESTATMENT 2005 ITA - GAAP 31/dic/2005 RETTIF. IAS-IFRS RAMO IAS-IFRS RICLASSIF. COMPLESS. CHIMICO IAS-IFRS FINALE 31/dic/2005 NOTE 31/dic/2005 CONTO ECONOMICO Ricavi netti 131.065 - - 131.065 32.849 98.216 Spese di porto, bunker e commisioni (47.870) - 4.161 (43.709) (7.042) (36.667) 83.195 - 4.161 87.356 25.807 61.549 Noleggi passivi (34.868) - - (34.868) (13.381) (21.487) Costi operativi RICAVI BASE TIME CHARTER N (35.166) 377 3.127 (31.662) (9.544) MARGINE DI CONTRIBUZIONE FLOTTA 13.161 377 7.288 20.826 2.882 17.944 Costi di struttura (9.329) 4 167 (9.158) (262) (8.896) B-F-N 663 - - 663 38 625 4.495 381 7.455 12.331 2.658 9.673 25.162 5.007 (7.455) 22.714 9.757 12.957 (10.493) (1.018) - (11.511) (4.537) MARGINE OPERATIVO LORDO 19.164 4.370 - 23.534 7.878 Gestione finanziaria (8.424) (2.999) - (11.423) (6.250) UTILE ANTE IMPOSTE 10.740 1.371 - 12.111 1.628 Altri ricavi e costi MARGINE OPERATIVO LORDO Risultato compravendita attività non correnti Ammortamenti (22.118) A-F-N (6.974) A-B 15.656 G1-G2 (5.173) L-C 10.483 Imposte dell'esercizio (408) - - (408) - (408) Imposte differite UTILE NETTO ATTIVITA' IN FUNZIONAMENTO 1.825 (30) - 1.795 358 1.437 12.157 1.341 - 13.498 1.986 11.512 UTILE NETTO ATTIVITA' OPERATIVE CESSATE UTILE NETTO L-N M 1.986 13.498 1.986 13.498 92 Prospetti sintetici di riconciliazione del Patrimonio Netto e del Risultato dell’Esercizio consolidati al 31 dicembre 2005. Prospetto di riconciliazione del Patrimonio Netto Patrimonio Netto secondo i principi contabili italiani Rettifica per dry dock Cash flow edge su cambi Cash flow edge su tassi Immobilizzazioni immateriali Attualizzazione contributi ministeriali Business combination – Fingas Srl Ricalcalo Attuariale TFR Azioni BPER Effetti fiscale delle rettifiche di cui ai punti precedenti Patrimonio Netto secondo gli IAS-IFRS Prospetto di riconciliazione del Conto Economico Risultato di esercizio secondo i principi contabili italiani Rettifica per dry dock Fair value derivati su cambi Fair value derivati su tassi Immobilizzazioni immateriali Attualizzazione contributi ministeriali Business Combination Novamar Effetti fiscale delle rettifiche di cui ai punti precedenti Risultato di esercizio secondo gli IAS-IFRS 31-12-2005 Note 67.278 3.675 (340) 414 (78) (88) (942) (14) 30 (11) 69.924 A G1 G2 B C L F D M 31-12-2005 Note 12.157 (679) 218 823 17 127 866 (31) 13.498 A G1 G2 B C L M 93 ESPOSIZIONE DELLE RETTIFICHE E RICLASSIFICHE AL 31-122005 A) - A1) FLOTTA ED ALTRI CREDITI Il valore della flotta è rettificato e riclassificato per tener conto dei seguenti effetti: A) Costi di ripristino in bacino – Dry dock (IAS 16) Relativamente alla natura delle rettifiche e riclassifiche si rimanda alle noten di commento fatte sulla situazione patrimoniale al 01-01-2005 Rettifica Dare Flotta – Componente capitalizzata al netto dei fondi di ammortamento Ammortamenti – Flotta 3.599 755 Riserva di conversione IAS – IFRS Totale Avere 4.354 4.354 4.354 Dare Avere RETTIFICA RELATICA AGLI INTERVENTI 2005 Rettifica Flotta Ammortamenti – Flotta 76 283 Costi operativi - Manutenzioni Totale 359 359 359 94 A1) Risconti per contributi in conto capitale (IAS 20) La riclassifica al 31 dicembre 2005 è pari ad Euro 17.296 migliaia, come riportato nella tabella a seguire: Riclassifica Altri debiti – non correnti Altri debiti – correnti Flotta Totale Dare Avere 16.230 1.066 17.296 17.296 17.296 Dare Avere B) Immobilizzazioni immateriali (IAS 38) Rettifica Riserva di conversione IAS – IFRS Costi di struttura-migliorie beni di terzi Immobilizzazioni Immateriali Ammortamenti – Immobilizzazioni Immateriali Totale 95 3 78 20 98 98 Dare Avere C) Crediti per contributi ministeriali (IAS 39) Rettifica Riserva di conversione IAS – IFRS Proventi Gestione Finanziaria Crediti per contributi ministeriali – non correnti Crediti per contributi ministeriali – correnti Totale 215 127 59 29 215 215 95 D) Partecipazioni – “Attività finanziarie disponibili per la vendita” (IAS 39) Trattasi dell’adeguamento al fair value – rappresentato dal prezzo di mercato alla data del 31 dicembre 2005 – delle azioni della Banca Popolare dell’Emilia Romagna detenute in portafoglio dall’Emittente. Il citato adeguamento è stato effettuano con contropartita in apposita ri serva di patrimonio netto, in quanto trattasi di attività finanziarie che non sono possedute con l’intento di rivenderle né di farne trading, e pertanto rientranti nella categoria delle “attività finanziarie disponibili per la vendita”; l’impatto positivo di tale valutazione, al netto dell’effetto fiscale, è indicato nella tabella a seguire: Rettifica Dare Partecipazioni Riserva fair value – Attività disponibili per la vendita Totale Avere 30 30 30 30 E) Rimanenze per servizi in corso di esecuzione (IAS 11) Relativamente alla natura della riclassifica rimando alle note di commento fatte sulla situazione patrimoniale in data 01-01-2005 Riclassifica Altri debiti – correnti Rimanenze e servizi in corso di esecuzione Totale Dare Avere 1.989 1.989 1.989 1.989 96 H) Fondi relativi al personale (IAS 19) L’effetto netto a conto economico dell’esercizio 2005 dell’adeguamento del TFR alle previsioni dello IAS 19 è inferiore ad Euro 1 migliaia. Rettifica Dare Riserva di conversione IAS – IFRS Oneri Gestione Finanziaria Fondi relativi al personale Costi operativi – Stipendi Marittimi Costi operativi – Stipendi Impiegati Avere 14 25 14 18 7 Totale 39 39 G) Strumenti finanziari derivati e Riserva di cash flow hedge I crediti e debiti inclusi tra le attività e le passività correnti per strumenti finanziari derivati includono i fair value delle operazioni in essere su derivati in cambi e tassi sia di negoziazione che di copertura secondo quanto indicato nelle tabelle che seguono. G1) Strumenti finanziari derivati – hedge sui cambi La rettifica in oggetto è relativa alla contabilizzazione delle operazioni di copertura del rischio sui tassi di interesse che, secondo le disposizioni dello IAS 39, non si qualificano per l’applicazione dell’hedge accounting. Nel caso di specie si tratta della valutazione al fair value degli strumenti finanziari derivati sui mutui, a copertura del rischio di variazione sui tassi di interesse. Si precisa peraltro, che i citati strumenti finanziari derivati, pur non qualificandosi ai fini dell’applicazione dell’hedge accounting, risultano comunque appropriati ai fini della copertura dei rischi finanziari, sulla base delle disposizioni contenute nella “risk management policy” del Gruppo. Al 31 97 dicembre 2005 figurava una sola operazione non più qualificabile come di copertura su rischio cambi. Rettifica Dare Riserva di conversione IAS – IFRS Strumenti finanziari derivati.attività Riserva di conversione IAS-IFRS (Business Combination Fingas srl) Avere 558 2.122 942 Strumenti finanziari derivati – passività Proventi Gestione Finanziaria 3.404 218 Totale 3.622 3.622 G2) Strumenti finanziari derivati – hedge sui tassi La rettifica seguente è relativa ai crediti per strumenti finanziari che ai fini dello IAS 39 qualificano solo in parte come hedge accounting. Nel caso di specifico si tratta della valutazione al fair value degli strumenti finanziari derivati sui mutui, a copertura del rischio di variazione sui tassi di interesse. Si precisa peraltro, che i citati strumenti finanziari derivati, pur non qualificandosi ai fini dell’applicazione dell’hedge accounting, risultano comunque appropriati ai fini della riduzione dei rischi finanziari, sulla base delle disposizioni contenute nella “risk management policy” del Gruppo. Al 31 dicembre 2005 figurava una sola operazione su derivati non più qualificabile come di copertura su rischio tassi, a seguito della anticipata risoluzione del sottostante contratto di finanziamento. Rettifica Dare Strumenti finanziari derivati – Attività Riserva di conversione IAS-IFRS Fondi oneri e spese 460 408 871 Strumenti finanziari derivati - passività Proventi Gestione Finanziaria Totale Avere 822 1.739 1.739 98 H) Altri crediti – risconti attivi commissioni su mutui (IAS 39) Debiti bancari - Commissioni su mutui (IAS 39) Riclassifica Dare Debiti bancari – non correnti Debiti bancari – correnti Altri Crediti - correnti Avere 211 649 860 Totale 860 860 L) Business Combination (IFRS 3) Novamar S.r.l. - Business Combination (IFRS 3) In data 16 maggio 2005 la Finaval S.p.A. ha acquistato il rimanente 50% della Novamar S.r.l., Dall’applicazione raggiungendo dell’IFRS 3 così sono il emersi 100% gli del capitale effetti sociale. riportati nella sottostante tabella,derivanti principalmente dalla valutazione al fair value dei finanziamenti passivi, denominati in USD. Rettifica Dare Riserva di conversione IAS – IFRS Proventi gestione Finanziaria Risultato Compravendita Att-non corr. Totale Avere 866 4.141 5.007 5.007 5.007 99 Fingas S.r.l. - Business Combination (IFRS 3) In data 7 febbraio 2005 la Finaval S.p.A. ha acquistato il 100% della società Fingas S.r.l.. Dall’applicazione dell’IFRS 3 alla aggregazione aziendale in commento sono emersi: – un provento finanziario pari ad Euro 1.407 migliaia, riveniente dalla positiva valutazione al fair value di uno strumento finanziario derivato considerato non di copertura (la cui rilevazione rappresenta quota parte nella scrittura G1); – ed un effetto negativo a Patrimonio Netto pari ad Euro 941 migliaia, rilevato quale integrale azzeramento dell’effetto positivo a Patrimonio Netto emerso nel trattamento della Business Combination in applicazione dei Principi Contabili Nazionali (cfr. scrittura G1). A1) E) Altri debiti Si riclassifica dagli altri debiti non correnti la quota dei risconti per contributi in conto capitale esigibile oltre l’esercizio, per un importo pari ad Euro 16.230 migliaia (come indicato in nota A1). Inoltre, dagli altri debiti correnti si riclassifica la quota dei risconti per contributi in conto capitale esigibile entro l’esercizio, per un importo pari ad Euro 1.066 migliaia (come indicato in nota A1), nonché le anticipazioni ricevute a fronte di servizi in corso di esecuzione, per un importo pari ad Euro 1.989 migliaia come indicato in nota E). 100 NOTE DI COMMENTO AL CONTO ECONOMICO AL 31 DICEMBRE 2005 Di seguito viene illustrata la natura delle principali rettifiche al 31 Dicembre 2005 effettuate sul Conto Economico in applicazione degli IFRS. RICAVI I ricavi derivanti da noleggio delle navi di proprietà e da servizi di trasporto sono contabilizzati al momento del completamento del servizio. I proventi da cessione di beni vengono rilevati quando i rischi ed i benefici connessi alla proprietà sono d’esercizio” trasferiti sono quei all’acquirente. viaggi ancora in I cosiddetti corso alla “viaggi data di a cavallo chiusura del bilancio, per i quali il Gruppo provvede ad effettuare una stima dei costi e ricavi previsti che contabilizza in relazione alla parte di viaggio completata alla data di bilancio. Tale stima avviene prendendo a riferimento parametri come la durata e la destinazione attesa del viaggio, il consumo di carburante statisticamente previsto, le spese portuali ipotizzate. I contratti di nolo di norma contengono specifiche clausole che regolamentano le operazioni di carico e scarico tra un viaggio e l’altro stabilendone la durata massima consentita. Nel momento in superati, cui la tali società limiti temporali, armatoriale contrattualmente matura il diritto determinati, al vengono riconoscimento di controstallie. N) Ricavi netti – (IAS 18) La riclassifica di seguito esposta ha la finalità di rappresentare il valore delle plusvalenze,realizzate nella vendita delle navi, al netto delle commissioni corrisposte in relazione alla cessione. 101 Riclassifica Dare Risultato compravendita attività non correnti Avere 7.455 Costi di struttura – spese generali Costi operativi - commissioni Spese di porto,bunker e commissioni 167 3.126 4,162 Totale 7.455 7.455 COSTI I costi sostenuti dal Gruppo nello svolgimento dell’attività sono imputati a conto economico quando sono relativi a beni e servizi acquistati o consumati nell’esercizio, o per ripartizione sistematica, quando non si possa identificare l’utilità futura degli stessi. Le spese per l’ordinaria manutenzione delle navi, sostenute per il mantenimento in efficienza della flotta, sono imputate a conto economico nell’esercizio di sostenimento delle stesse. A) – F) Costi Operativi La rettifica, pari ad Euro 377 migliaia, si riferisce principalmente allo storno dei costi per manutenzione, contabilizzati in conformità alle previsioni dello IAS 16 in tema di component analysis. Per una più diffusa trattazione si fa rimando alla relativa nota di commento alla “Situazione Patrimoniale”. A) – B) Ammortamenti e accantonamenti In applicazione immobilizzazioni delle previsioni immateriali e degli materiali IFRS, sono gli ammortamenti incrementati per un delle importo 102 complessivamente pari ad Euro 1.018 migliaia,a fronte dell’effetto combinato delle seguenti rettifiche: – imputazione di maggiori ammortamenti alla categoria Flotta, per Euro 1.038 migliaia, al fine di riflettere il diverso periodo di ammortamento della componente cosiddetta “dry dock”; – storno di ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali contabilizzati, per Euro 20 migliaia, in applicazione dei principi contabili italiani, e che ai fini IFRS risultano insistere su costi precedentemente imputati a conto economico (confrontare anche nota B, di commento alla “Situazione Patrimoniale”). ATTIVITA’ NON CORRENTI POSSEDUTE PER LA VENDITA Nelle attività non correnti possedute per la vendita sono classificate quelle attività il cui valore contabile sarà recuperato principalmente con un’operazione di vendita anziché con il loro uso continuativo. Perché ciò si verifichi, l’attività deve essere disponibile per la vendita immediata nella sua condizione attuale e la vendita deve essere altamente probabile. Le attività non correnti possedute per la vendita sono valutate, nel rispetto di quanto previsto dall’IFRS 5, al minore tra il loro valore contabile e il fair value (valore equo) al netto dei costi di vendita. L) Risultato compravendita attività non correnti Accoglie l’effetto positivo della contabilizzazione, secondo l’IFRS 3, della business conbination relativa alla Novamar S.r.l. per Euro 5.007 migliaia che al netto dell’effetto negativo sulla gestione finanziaria di Euro 4.141 migliaia, di seguito delineato - è pari ad Euro 866 migliaia. 103 L) – G1) – G2) – C) Gestione finanziaria I risultati della gestione finanziaria del periodo sono stati rettificati principalmente a fronte di: – riclassificazione, business combination attività non conseguenza per dalla correnti, dalla Euro 4.141 migliaia, gestione relativa valutazione finanziaria alla al dell’effetto Novamar fair value alla S.r.l., dei positivo della compravendita delle principalmente finanziamenti come passivi, denominati in USD (confronta anche nota L alla Situazione Patrimoniale); – rilevazione al conto economico del fair value positivo dei derivati su tassi (Euro 218 migliaia) e derivati su cambi (Euro 822 migliaia). Confronta anche,rispettivamente, le note G1 e G2 alla Situazione Patrimoniale; – rilevazione a conto economico del fair value dei crediti per contributi ministeriali, avente effetto positivo per Euro 126 migliaia (confronta anche nota C alla Situazione Patrimoniale). M) Imposte differite passive L’effetto negativo della fiscalità differita sulle rettifiche apportare ai fini della riesposizione del conto economico 2005 in conformità agli IFRS è pari a circa Euro 30 migliaia. 104 STATO PATRIMONIALE REDATTO SECONDO I PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI (importi in migliaia di Euro) STATO PATRIMONIALE 31.12.2006 31.12.2005 IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI Flotta 173.913 130.289 Flotta in costruzione 21.400 16.147 2.149 1.965 106 45 1.145 3.447 ATTIVITA' Attività non correnti Altri beni IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI ATTIVITA' FINANZIARIE Crediti per contributi ministeriali Altri crediti e depositi cauzionali Partecipazioni Attività per imposte anticipate TOTALE ATTIVITA' NON CORRENTI Attività correnti Rimanenze olii combustibili, lubrificanti e servizi in corso Crediti commerciali Altri crediti 134 148 6.437 3.730 129 132 205.413 155.903 1.377 3.377 10.833 12.400 3.035 6.107 14.231 33.815 Strumenti finanziari derivati 818 2.581 Crediti tributari 255 595 TOTALE ATTIVITA' CORRENTI 30.549 58.875 ATTIVITA' NON CORRENTI POSSEDUTE PER LA VENDITA 1.240 Disponibilità liquide e mezi equivalenti TOTALE ATTIVITA' 237.202 214.778 105 (importi in migliaia di Euro) PATRIMONIO NETTO E PASSIVITA' Patrimonio netto Capitale Sociale Riserva Sovraprezzo azioni Riserva legale Altre riserve Riserva Cash Flow hedge Riserva AFS fair value 31.12.2006 31.12.2005 24.220 24.220 7.385 7.385 2.033 1.579 33.549 21.962 (707) 618 30 Utili (perdite) portati a nuovo 2.617 1.250 Utile (perdita) d'esercizio 3.885 13.498 TOTALE PATRIMONIO NETTO Passività non correnti Debiti bancari 73.600 69.924 111.364 79.569 Fondi relativi al personale 779 669 Imposte differite passive 567 803 Fondo oneri e spese future 202 559 30.036 28.643 3.075 916 10.179 27.326 7.255 5.679 145 690 TOTALE PASSIVITA' 163.602 144.854 TOTALE PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO 237.202 214.778 Passività correnti Debiti bancari Strumenti finanziari derivati Debiti commerciali Altri debiti Debiti tributari 106 CONCLUSIONI Finaval S.p.A., con sede a Roma, è tra le più attive compagnie europee nel trasporto via mare su scala worldwide di prodotti energetici, quali greggio e prodotti petroliferi raffinati, con forti partnership a livello nazionale ed internazionale. Dal 2004 la Società è partecipata al 100% da Giovanni Fagioli attraverso Finaval Holding S.p.A. Comunicato stampa,30-novembre-2007 : “ Banca IMI S.p.A. e Unipol Merchant – Banca per le Imprese S.p.A., in qualità di Coordinatori dell’Offerta Globale di sottoscrizione delle azioni ordinarie di Finaval S.p.A. procedono, su richiesta della Società che non ha ritenuto possibile procedere alla stipula del contratto di collocamento e garanzia relativo al Collocamento Istituzionale per mancato raggiungimento di un accordo in relazione al Prezzo di Offerta, al ritiro integrale del Collocamento Istituzionale delle azioni ordinarie Finaval S.p.A. di nuova emissione, che viene quindi annullato unitamente all'Offerta Pubblica di Sottoscrizione. Il ritiro dell’Offerta Globale consegue dunque al venire meno del Collocamento Istituzionale per l’impossibilità di addivenire alla stipula del contratto di collocamento e garanzia relativo allo stesso a causa delle attuali avverse condizioni dei mercati finanziari nazionali ed internazionali. ” Nel tracciare le conclusioni assumo come punto di partenza il ritiro dalla quotazione al mercato telematico delle azioni della Finaval Spa avvenuto in data 30/11/2007. Ritengo la tentata e rinviata quotazione in borsa l’emblema della ristrutturazione e riorganizzazione societaria che ha interessato Finaval in seguito al raggiungimento titolare,Giovanni modificare i Fagioli. criteri di del suo L’offerta redazione controllo pubblica dei ha da parte segnato la bilanci,dovuta dell’unico necessità di dall’obbligatorietà di uniformare le informazioni contenute nei suddetti documenti ai principi dettati 107 dallo IASB per le società quotate. Finaval Spa svolge la propria attività su scala mondiale,avere clienti e partner commerciali o comunque entrare quotidianamente in contatto con realtà internazionali richiede di soddisfare una maggiore leggibilità e comprensibilità dei documenti pubblici al di fuori del territorio nazionale,obiettivo raggiunto attraverso l’adozione degli IAS/IFRS al cospetto dei principi ITA/GAAP. I due modelli sono alternativi e non totalmente differenti,le novità apportate dal Modello Internazionale gravitano attorno a due fondamentali concetti: la prevalenza del principio della sostanza sulla forma ed il Fair Value quale criterio alternativo di valutazione al costo storico. Il primo mira ad evidenziare la natura sostanziale dell’operazione trascendendo dalla sua natura formale,esempio proprietà del classico bene sono le in capo resta operazioni alla di società leasing di operativo leasing,mentre dove la l’obbligo d’iscrizione del bene nell’attivo ed il corrispettivo debito verso il concedente nel passivo,cade in capo alla società che utilizza il bene e gode dei suoi benefici. Nel caso in esame la prevalenza della sostanza sulla forma la ritroviamo nel trattamento contabile dei contributi pubblici della quale la Finaval usufruisce,dove il diretta deduzione valore economico quote del valore ricevuto della d’ammortamento già come incentivo nave,riportando nettizzate viene annualmente della quota di iscritto nel a conto pertinenza dell’esercizio derivante dal contributo ricevuto. Il secondo concetto,Il Fair Value,rappresenta il criterio alternativo di valutazione per alcuni elementi dell’attivo e del passivo. Il Fair Value è il valore alla quale il bene in questione può rappresentazione essere della scambiato realtà sul e mercato,criterio della situazione utile per dare una patrimoniale-finanziaria aggiornata su valori correnti. Nel caso Finaval le valutazioni al Fair Value sono state adottate sulle partecipazioni,titoli e sui benefici per i dipendenti,dove per quest’ultimo,il fondo TFR,viene calcolato attualizzando il valore dei benefici che spettano ai subordinati al termine del rapporto di lavoro. 108 Il maggior impatto della “First Time Application” degli IFRS sulle informazioni contenute nei bilanci della Finaval lo ritroviamo nella valutazione delle immobilizzazioni materiali,rappresentate in una società attiva nello Shipping dalla flotta. Le rettifiche,dovute al diverso trattamento contabile delle manutenzioni periodiche,“Dry Dock Cost” e dello scrap value;e le riclassifiche, dovute alla deduzione diretta dei contributi sul valore della flotta,rappresentano il cambiamento più significativo nella valutazione degli elementi dell’attivo e del passivo della società. 109 SOMMARIO 1) PREFAZIONE PAG 1 2) INTRODUZIONE 2.1 LA STORIA PAG 4 2.2 LA MISSION PAG 6 3) CAPITOLO I: FINAVAL SPA 3.1 IL TRASPORTO MARITTIMO PAG 8 3.2 FIGURE GIURIDICHE DEL TRASPORTO MARITTIMO PAG 9 3.3 IL MERCATO DI RIFERIMENTO PAG 11 3.3.1 Il mercato del trasporto marittimo del petrolio e dei suoi derivati PAG 13 3.3.2 Tipologie di navi utilizzate nello shipping PAG 15 3.3.3 Tipologie contrattuali di impiego ed utilizzo delle navi PAG 19 3.4 PANORAMICA DELLE ATTIVITA’ PAG 21 3.4.1 Business unit relativa al segmento crude oil PAG 22 3.4.2 Business unit relativa al segmento product PAG 23 3.5 POLITICHE DI COSTRUZIONE ED ARMAMENTO PAG 24 3.6 BUSINESS MODEL PAG 27 3.6.1 Gestione commerciale PAG 28 3.6.2 Gestione operativa PAG 29 3.6.3 Gestione tecnica PAG 30 110 4) CAPITOLO II: MODELLO OIC E MODELLO IASB 4.1 NOZIONI E FUNZIONI DEL BILANCIO D’ESERCIZIO PAG 31 4.2 L’ITER BUROCRATICO DELL’ARMONIZZAZIONE CONTABILE PAG 36 4.3 I DUE ORGANISMI PREDISPOSTI ALL’ELABORAZIONE DEI PRINCIPI CONTABILI 4.3.1 OIC,Organismo Italiano Contabilità PAG 38 4.3.2 IASB,International Accounting Standard Board PAG 40 4.4 I PRINCIPI CONTABILI NEI DUE MODELLI 4.4.1 Clausola generale PAG 42 4.4.2 Principi di redazione:Documento 11,Framework e IAS 11 PAG 43 4.5 GLI SCHEMI NEI DUE MODELLI 4.5.1 Ambito di applicabilità PAG 50 4.5.2 Struttura dei due modelli PAG 51 4.5.3 Stato Patrimoniale PAG 52 4.5.4 Conto Economico PAG 54 4.5.5 Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto PAG 56 4.5.6 Nota Integrativa PAG 57 4.5.7 Rendiconto Finanziario PAG 59 111 5) CAPITOLO III: TRANSIZIONE AGLI IAS/IFRS 5.1 PREMESSA PAG 61 5.2 PRIMA APPLICAZIONE DEGLI IFRS PAG 63 5.3 OPZIONI ED ESENZIONI FACOLTATIVE PAG 65 5.4 ESPOSIZIONE DELLE RETTIFICHE E RICLASSIFICHE AL 01-01-2005 5.4.1 Immobilizzazioni materiali PAG 75 5.4.2 Immobilizzazioni immateriali PAG 78 5.4.3 Crediti PAG 80 5.4.4 Rimanenze PAG 81 5.4.5 Commissioni sui mutui PAG 82 5.4.6 Fondo di trattamento di fine rapporto PAG 82 5.4.7 Strumenti derivati PAG 85 5.4.8 Altri debiti PAG 88 5.4.9 Attività per imposte anticipate PAG 88 5.5 EPOSIZIONE DELLE RETTIFICHE E RICLASSIFICHE AL 31-12-2005 PAG 94 5.6 NOTE DI COMMENTO AL CONTO ECONOMICO AL 31-12-2005 PAG 101 6) CONCLUSIONI PAG 107 112 BIBLIOGRAFIA • Sito aziendale www.Finaval.com; • Documentazione interna; • Prospetto Informativo aziendale; • “Principi Contabili Internazionali”,il sole24ore,2010; • “Analisi di Bilancio”,O.Paganelli,Utet; • “Il bilancio di esercizio secondo i principi contabili nazionali e internazionali”,Giuseppe Ravioli,A. Giuffrè, 2004 113 114