In quel tempo Maria disse:
« L'anima mia magnifica il Signore
47 e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
48 perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
49 Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente
e Santo è il suo nome:
50 di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
51 Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
52 ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
53 ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato a mani vuote i ricchi.
54 Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
55 come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza,
per sempre».
Il Magnificat è il canto di lode
intonato da Maria nella visita
alla cugina Elisabetta. Questo
inno di lode è cantato ogni
giorno durante i vespri, in tutta
la chiesa. L’evangelista Luca
ha usato in questo cantico
alcuni versetti che in modo
simile erano cantati allora
nella pietà dei poveri. Il
Magnificat ricorda anche i
salmi che erano pregati a
Qumran. Maria usa queste
parole per esprimere la propria
esperienza con Dio. In tal
modo anche noi possiamo
comprendere questo canto come
giubilo per tutto quanto Dio ha
fatto in noi e in noi opera
giorno dopo giorno…Sulla base
di queste parole io posso
scrivere la mia
preghiera…Scrivendo capisco
sempre più per cosa posso
ringraziare Dio e per cosa mi
devo rallegrare. Io lodo Dio
perché mi ha creato, perché ha
realizzato in me la sua idea
preferita, perché mi ha formato
ed educato attraverso il mutare
degli eventi della mia vita,
perché mi ha accompagnato
nel mio cammino e ha tenuto la
sua mano protettiva su di me. Dio
mi ha sempre guardato nella mia
umiltà e nella mia povertà. Mi ha
guardato, perché io ero
importante per lui, perché mi
ama. Gli occhi benevoli e pieni di
amore di Dio sono per me motivo
sufficiente di gioia. Io non vivo
come un semplice numero, ma
sono sotto gli occhi di Dio, che
mi dà attenzione, che non
permette che il mio piede batta
contro una pietra…Se io percorro
la mia storia sotto l’angolo
visuale del mio Magnificat
personale, non chiudo gli
occhi di fronte ai periodi
scuri. Vedo, invece,
anche le situazioni più
difficili in una luce
diversa. Anche in quei
momenti Dio ha fatto
grandi cose in me, poiché
egli mi ha guidato nella
paura e nella difficoltà,
nel dubbio e
nell’oscurità, nella
solitudine e nel vuoto e
mi ha condotto verso la
libertà. Sento che non è
certamente ovvio che io
sia ancora in vita, che io sia
sano, che io sia attivo, che io
abbia voglia di vivere, che io
possa plasmare e creare
qualcosa, che io senta nel
mio cuore la pace, che la
ricerca di Dio mi renda
vivo.Anche gli altri versetti
del Magnificat descrivono
non solamente le grandi
opere di Dio nella storia, ma
l’agire di Dio in me. Dio mi
dona il suo perdono. Egli è
con me. Non mi giudica,
quando io mi rimprovero i
miei errori senza pietà.
Egli disperde la mia
alterigia, ponendomi sempre
di fronte alla mia
impotenza. Egli annienta la
mia superbia, mentre io mi
elevo sopra gli altri e mi
dondolo in illusioni. Egli
spodesta dal trono in me il
potente ego, che vorrebbe
starci tanto volentieri e che
mi recide dalla vita reale,
perché bada solo a se stesso
e si blocca sul suo trono.
Egli eleva in me quanto vi è
di povero…Egli innalza in
me quanto vi è di misero…
Egli porta in alto la realtà più infima…Egli ha
scosso i miei criteri di giudizio, l’uno con
l’altro…Egli colma con i suoi doni la fame
che è in me. Egli placa la mia fame d’amore e
di vita…Invece, là dove io mi pensavo ricco,
dove credevo di avere tutto il necessario, di là
egli mi fa uscire vuoto, là mi fa sperimentare
chele mie mani sono vuote, che io non posso
offrire niente…
Anche tu potresti
scrivere il tuo Magnificat. … Non è
importante chi ha scritto questo testo…ma
potresti dire il tuo parere sul testo che hai letto
e su come ti sei sentito scrivendo il tuo. Ti
auguro che in mezzo ai problemi che ti
assillano, scrivendo il tuo Magnificat, tu
giunga in contatto con la gioia che si trova nel
fondo del tuo cuore e che le tue parole
diventino una preghiera…Se la gioia brillerà
dai tuoi occhi, anche tu diverrai una fonte di
vitalità e di gioia per le persone che ti
incontreranno.
Elaborazione del
commento dal libro di
Anselm Grun “Ritrovare
la propria gioia”
Ed. Queriniana 2000”
Monache Benedettine
S. Margherita Fabriano
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Magnificat