Azienda Ospedaliera San Camillo – Forlanini Associazione Italiana Fisica Medica INNOVAZIONE TECNOLOGICA IN AMBIENTE OSPEDALIERO: ASPETTI GENERALI DI RADIOPROTEZIONE DEGLI OPERATORI Dott. Enrico Santini II WORKSHOP INTERDISCIPLINARE FIRR NUOVE TECNOLOGIE PER IMMAGINI E RADIOTERAPIA:VALUTAZIONE DEL RISCHIO ROMA, 10 GIUGNO 2011 RADIOTERAPIA PRIMUS SINGLE SIEMENS PRIMUS DUAL SIEMENS ARTISTE SIEMENS TOMOTHERAPY TOMOTHERAPY NOVAC 7 HITESYS HIGH TECH. S. MICRO SELECTRON HDR NUCLETRON INTERN. IMPIANTI TC MODELLO DITTA COSTRUTTRICE N.STRATI AQUILON TOSHIBA 64 AQUILON TOSHIBA 64 LIGHT-SPEED G.E. 16 LIGHT-SPEED PRO G.E. 16 LIGHT-SPEED G.E. 8 SOMATOM Definition SIEMENS 64 SOMATOM Definition SIEMENS 64 TOSHIBA 64 SIEMENS 1 AQUILON SOMATOM EMOTION ANGIOGRAFI AXION ARTIS DBA G.E. INTEGRIS V5000 PHILIPS INOVA 2000 G.E. INOVA 2000 G.E. ANGIOGRAFI MOBILI - MEDICINA NUCLEARE GAMMACAMERA AXIS PICKER GAMMACAMERA DEXA ACN GAMMACAMERA STARCAM 4000 G.E. SPECT TC INFINIA- HAWKEYE G.E. GAMMACAMERA VENTRI INTEG. VENTRI INTEG. SIST. CAPTAZIONE CAPT. TIROIDEA ACN SCAN. RADIOIS. ATOM.LAB 100 BIODEX RADIOLOGIA DIGITALE Facilità di accesso e circolazione immagini Assenza di liquidi per sviluppo e fissaggio Latitudine Facilità di acquisizione immagini Mancanza di controllo della dose (indicatori di esposizione) INDICI DI ESPOSIZIONE Fuji: S = 200/ Esposizione(mR) Agfa: 1000 x log(mR) + 2000 Dose d’ingresso media per la radiografia digitale ed analogica (indagine AIFM-SIRM) Su campioni di circa 100 sale radiografiche, il valore medio della dose d’ingresso delle procedure effettuate con sistemi CR è superiore a quello delle procedure convenzionali per tutte le proiezioni considerate. Con i sistemi DR si ottiene una migliore qualità di immagine che può essere spesa per una riduzione della dose. ICRP 93: nell’introduzione dei sistemi d’immagini digitali, pur avendo essi il potenziale di una riduzione della dose, nella pratica si osserva che più frequentemente la transizione da un sistema analogico ad uno digitale comporta un incremento della dose al paziente. Necessità di un adeguato percorso formativo riguardante gli aspetti della radioprotezione che coinvolga i medici radiologi, i fisici medici, e i tecnici di radiologia. Importanza dell’organizzazione di frequenti audit in concomitanza con l’introduzione delle nuove tecnologie digitali. Flat Pannel FOV AIR GAP Fantoccio ad acqua profondo 27 cm SSD Tubo radiogeno Camera di ionizzazione TECNICHE DI ESPOSIZIONE VS DOSE Tecnica Frame FOV SSD Air gap kV mA mGy/min Scopia low 15 20 60 5 72 10,2 24,69 Scopia normal 30 20 60 5 84 23,9 55,10 Grafia low 15 20 60 5 71 23 98,75 Grafia normal 15 20 60 5 68 80 268,03 Grafia low 30 20 60 5 71 46 193,97 Grafia normal 30 20 60 5 68 162 520,18 INTERVENTISTICA CARDIOLOGICA SAN CAMILLO Tempi di scopia (min) Dap scopia (Gy*cm2 ) Dap Grafia (Gy*cm2 ) Coronar. 6,33 34,43 38,52 72,95 13,34 0,24 PTCA 21,42 137,95 87,44 225,40 41,24 1,51 Dap Dose Totale Efficace (Gy*cm2) (mSv) ESD (Gy) Nelle pratiche complesse e ripetute si possono superare le dosi soglia per gli effetti deterministici delle radiazioni sulla cute. Nelle PTCA si registrano tempi di scopia 4 volte più grandi rispetto a quelli riportati nelle coronarografie. Le procedure di Angioplastica, rispetto alle coronarografie, prevedono una somministrazione di dose 4 volte più grande in scopia e circa due volte superiore in grafia. L’OTTIMIZZAZIONE DELLA DOSE IN RADIOLOGIA INTERVENTISTICA Ottimizzare la dose significa agire su: Tecniche di esposizione (frames e modalità operative) FOV (Field of view) AIR GAP SSD (Distanza tubo radiogeno – paziente) FORMAZIONE DOSE vs FOV Tecnica Frame FOV SSD AIR GAP KV mA mGy/min % Dose Scopia low 15 20 60 5 72 10,2 24,69 1,00 Scopia low 15 17 60 5 74 10,4 26,71 1,08 Scopia low 15 15 60 5 76 10,8 29,54 1,20 Scopia low 15 12 60 5 79 9,4 40,56 1,64 DOSE vs SSD Tecnica Frame FOV SSD AIR GAP KV mA mGy/min % Dose Scopia Low 15 20 48 10 71 10,2 39,68 1,46 Scopia Low 15 20 55 10 72 10,2 33,77 1,24 Scopia Low 15 20 60 10 73 10,7 27,24 1,00 Scopia Low 15 20 70 10 70 10,7 24,69 0,91 Scopia Low 15 20 77 10 76 10,7 21,60 0,79 DOSE vs AIR GAP Tecnica Frame FOV SSD AIR GAP KV mA mGy/min % Dose Scopia low 15 20 60 5 72 10,2 24,69 1,00 Scopia low 15 20 60 10 73 10,7 27,24 1,10 Scopia low 15 20 60 15 75 10,7 29,27 1,19 Scopia low 15 20 60 20 76 10,7 31,12 1,26 MEDICINA NUCLEARE - PET RADIOISOTOPI UTILIZZATI VALUTAZIONE DELLE DOSI INDIVIDUALI DA IRRADIAZIONE ESTERNA In definitiva moderna tecnologia non significa automaticamente riduzione della dose ANZI …….. Sezioni Radiologiche Medicina Nucleare Radiologia Interventistica Dispositivi o presidi per la limitazione del rischio Valutazione del rischio Classificazione del personale Tipicamente un trattamento è composto da decine di migliaia di beamlets (~107) di dimensioni subcentimetriche (minimo 0.6x1) Ai fini della pianificazione il movimento continuo del gantry viene discretizzato in 51 proiezioni (porte d’entrate del fascio) Durante una proiezione ogni lamella può essere sempre aperta, sempre chiusa, parzialmente (nel senso temporale del termine) aperta E’ possibile trattare lesioni con dimensioni fino a 40 cm di diametro e lunghezza 160cm evitando le giunzioni campo E’ possibile trattare simultaneamente lesioni con dose per frazione diverse (SIB) e lesioni localizzate in posizioni distanti SEZIONI RADIOLOGICHE BARRIERE SECONDARIE diffusa K=400*dsec2*ddif2*Ka/aWT K = trasmissione Ka = dose di progetto dsec = distanza oggetto diffondente - barriera ddif = distanza fuoco - pelle a = rapp. tra diffusa in aria e con fantoccio (0.0013 a 90° per 100kV) A =area di irradiazione W = carico di lavoro T= fattore di occupazione SEZIONI RADIOLOGICHE VALUTAZIONE DEI RISCHI Progetto Dosi controllabili a bassi livelli Accuratezza delle valutazioni Classificazione del personale in categoria B o NE MEDICINA NUCLEARE ESPOSIZIONE DA IRRAGGIAMENTO INTERNO Inalazione Ingestione ESPOSIZIONE DA IRRAGGIAMENTO ESTERNO IRRAGGIAMENTO INTERNO Incorporazione per inalazione C = Concentrazione del radionuclide [Bq/m3] Ceq = F*A/V*R (Bq/m3) F = Frazione oraria di evaporazione [h-1] A = Attività del radion. utilizzata durante una manipolazione [Bq] V = Volume dell’ambiente [m3] R = Numero dei ricambi aria per ora [h-1] F = [10-5 - 10-3] (h-1) L’Attività inalata sarà : Jina = * Ceq * B * t (Bq) B = tasso respirazione uomo medio (20 atti da 1 litri al minuto) t = tempo di permanenza VALUTAZIONE DELLE DOSI INDIVIDUALI DA CONTAMINAZIONE coefficiente di dose impegnata per lavoratori MEDICINA NUCLEARE IRRAGGIAMENTO ESTERNO: preparazione farmaco (TSRM) iniezione (medico nucleare, infermiere) paziente (medico, infermiere e TSRM) MEDICINA NUCLEARE La preparazione del radiofarmaco deve avvenire in cella calda opportunamente schermata (5-7 cm Pb) La dose agli operatori dipende moltissimo dalla procedura adottata per la preparazione del radiofarmaco MEDICINA NUCLEARE W vs. Pb : proprietà schermanti 1 TVL shielding 2.5 TVL shielding ESEMPIO DI LAYOUT: DIAGNOSTICA PET Uscita personale PET Schermature normalmente realizzate ⇒ 5 - 10 mm piombo ⇒ 18 - 24 cm mattone pieno ⇒ 12 - 20 cm calcestruzzo VALUTAZIONE DEI RISCHI IN MEDICINA NUCLEARE Dose da preparazione farmaco distanza mani = 10 cm distanza corpo = 50cm TSRM Martì-Climent e Penuelas riportano dosi alle mani per i tecnici che preparano il radiofarmaco dell’ordine di 200 µSv/(GBq somministrato). Dose da iniezione distanza mani = 5 cm distanza corpo = 50cm MEDICI Martì-Climent e Penuelas riportano dosi alle mani dell’ordine di 80-90 µSv/(GBq somministrato). Dose da contatto pazienti MEDICI NUCLEARI INFERMIERI E TSRM 0.3GBq = 30 µSv/h ad 1 m dal paziente Ipotizzando un contatto di 1h al giorno si ottiene: 30µSv/h per 300giorni = 9 mSv/anno VALUTAZIONE DEI RISCHI IN MEDICINA NUCLEARE Il rischio di irradiazione interna è estremamente contenuto. Il rischio di irradiazione esterna è dovuto principalmente all’irradiazione da parte dei pazienti. La limitazione di tale rischio richiede: • adeguata progettazione degli spazi utilizzati e delle schermature • corrette procedure operative di gestione del paziente. Classificazione del personale in categoria A ESPOSIZIONI “Fuori Barriera” Personale sanitario maggiormente esposto Elettrofisiologia cardiaca Emodinamica Endoscopia digestiva Chirurgia Vascolare Cardiochirurgia Ortopedia Urologia Elevato carico di lavoro per intervento Esposizione di operatori fuori barriera Alte dosi al paziente con rischio di danno deterministico ESPOSIZIONI FUORI BARRIERA Parametri che influenzano la Radioprotezione • Procedure gestionali (formazione, comunicazione) • Dispositivi radioprotezione (paratie, schermi, telini) • DPI ATTENUAZIONE TELINI RADPAD Bismuto Antimonio Dist. Kerma in aria Kerma in aria mGy/h mGy/h cm con telini senza telino % ATTENUAZIONE 60 0.125 0.176 29 50 0.189 0.503 63 30 0.313 1.095 71 FATTORI DI ATTENUAZIONE DEL PB IN FUNZIONE DEI KV camice Tensione Tensione Tensione mmPb 50 kV 75 kV 90 kV 0.25 250 20 10 0.50 1000 200 50 1.0 >10000 3000 300 ESPOSIZIONI FUORI BARRIERA Parametri che influenzano la Radioprotezione • Carico di lavoro individuale • Distanza dalla sorgente • Tecniche Radiologiche • Numero operatori presenti ESPOSIZIONI FUORI BARRIERA Presenza di ampie incertezze nelle valutazioni Problemi per la classificazione Criteri di valutazione basati su principi cautelativi Probabile sovrastima di classificati in categoria A Indennità CLASSIFICAZIONE DEL PERSONALE (ALL. III) D.L. 241 Sono classificati lavoratori esposti i soggetti che sono suscettibili di un’esposizione alle r.i. superiore ad uno qualsiasi dei limiti fissati per le persone del pubblico: Limite di DOSE EFFICACE = 1mSv / anno DOSE EQUIVALENTE 15 mSv per il cristallino “ 50 mSv per la pelle (1cmq) “ 50 mSv per mani, avambracci, piedi Sono classificati lavoratori esposti in categoria A i soggetti che sono suscettibili di un’esposizione alle r.i. superiore in un anno solare ad uno qualsiasi dei seguenti valori: DOSE EFFICACE 6mSv / ANNO DOSE EQUIVALENTE 45 msv per il cristallino “ 150 msv per la pelle (1cmq) “ 150 msv mani, avambracci, piedi e caviglie I lavoratori esposti non classificati in categoria A sono classificati in categoria B. ESPOSIZIONI FUORI BARRIERA VERIFICA DOSI INDIVIDUALI Analisi delle valutazioni ambientali Dosimetria individuale: quanti dosimetri sopra o sotto il camice VALUTAZIONE DELLA DOSE EFFICACE DUE DOSIMETRI INDIVIDUALI VALUTAZIONE DELLA DOSE EFFICACE DUE DOSIMETRI INDIVIDUALI VALUTAZIONE DELLA DOSE EFFICACE UN DOSIMETRO Grazie per l’attenzione