ISSN 0392-4831 - Mensile - Anno XLIII - Poste Italiane SpA - Sped. in abbonamento postale D.L 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano 3 Ospedale del mese Ospedale San Paolo, Milano. Il nuovo Pronto Soccorso Inchiesta La cura e l’assistenza dei senza dimora Attualità Libro Bianco Fiaso, i mille colori del Ssn A new approach for high precision skin cancer treatment Benefits of HDR skin brachytherapy made more accessible Visit Esteya.com for details. 888.00546 MKT [00] Availability of Esteya® in target markets is dependent on regulatory admissions and approvals. Please contact your Nucletron representative for details. Speciale Health Technology Assessment Con il patrocinio della fiera EXPOSANITÀ www.tecnicaospedaliera.it mar14 SOMMARIO Speciale Health technology assessment NUMERO TRE MARZO DUEMILA14 6 Agenda Roberta Grisotti 36 Intervista 8 Numeri e classifiche non bastano a descrivere la qualità dei servizi Pierluigi Altea Inchiesta 14 Un esempio di hospital-based Hta. Modello organizzativo, criticità e soluzioni Giovanni Guizzetti 40 Collaborare si può Emilio Chiarolla Una rete per la cura e l’assistenza delle persone senza fissa dimora Pierluigi Altea 8 14 Attualità 20 Servizio sanitario. Il prezzo della sobrietà 26 Libro Bianco Fiaso. I mille colori del Ssn Roberto Carminati Pierluigi Altea L’ospedale del mese 30 http://www.tecnicaospedaliera.it/ San Paolo, Milano. Il nuovo Pronto Soccorso Giuseppe La Franca Gestione 44 Ridurre i rischi con la scheda unica di terapia 48 Si può dimensionare il servizio di sterilizzazione? 56 Gestione centralizzata della logistica sanitaria Roberto Frazzoli B. Podda, A. Cortese, G. Abis, C. Gasperoni Roberto Frazzoli 3 TO NUMERO TRE - MARZO DUEMILA14 20 La copertina ELEKTA Palazzo Andromeda Ingr. 2 Centro Direzionale Colleoni 20864 Agrate Brianza (MB) tel. 039.6412911 fax 039.65700131 Anno XLIII - Numero 3 - marzo 2014 Direzione, Redazione, Abbonamenti/Head office, editorial office, subscriptions: Amministrazione e Pubblicità/ Administration and advertising: Casa Editrice/Publishing firm © tecniche nuove s.p.a. Via Eritrea, 21 - 20157 Milano - Italy Telefono 02390901 - 023320391 Direttore editoriale/Editor in chief: Ivo A. Nardella Tecnologie 60 Direttore responsabile/Publisher: Giuseppe Nardella Entropia. Modalità innovativa di monitoraggio dell’adeguatezza dell’anestesia Direttore commerciale/Sales manager: Cesare Gnocchi - [email protected] Redazione/Editorial staff: Cristina Suzzani; C. Gnocchi, S. Migliavacca, E. Montanelli, F. Pozzi, S. 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Prevenzione e controllo delle infezioni correlate all’assistenza Coordinamento stampa e pubblicità/ Printing and advertising coordination: Fabrizio Lubner (resp.), Giusy Fornaroli (tel. 0239090295 fax 0239090236) - [email protected] Grafica, disegni ed impaginazione/Graphics, drawings and layout: Grafica Quadrifoglio S.r.l. - Milano Abbonamenti/Subscriptions: Luisa Branchi (responsabile) e-mail: [email protected] Alessandra Caltagirone e-mail: [email protected] Domenica Sanrocco e-mail: [email protected] Tel 0239090261 - Fax 0239090335 [email protected]. Luciano Villa Ricerca applicata 70 Hanno collaborato a questo numero/Contributors to this edition: G. Abis, P. Altea, R. Carminati, S. Ceruti, E. Chiarolla, F. Chiumiento, A. Cortese, A. Ferraioli, P. Ferro, R. Frazzoli, C. Gasperoni, R. Grisotti, G. Guizzetti, G. La Franca, M. Mesolella, B. Podda, A. Silva, L. Villa Abbonamenti/Subscriptions: Tariffe per l’Italia: cartaceo annuale € 60,00; cartaceo biennale € 110,00; digitale annuale € 45,00; Tariffe per l’Estero: digitale annuale € 45,00. Per abbonarsi a Tecnica Ospedaliera è sufficiente versare l’importo sul conto corrente postale n. 394270 oppure a mezzo vaglia o assegno bancario intestati a Tecniche Nuove Spa - Via Eritrea 21 - 20157 Milano. Gli abbonamenti decorrono dal mese successivo al ricevimento del pagamento. Costo copia singola € 2,70 (presso l’editore, fiere e manifestazioni) Copia arretrata (se disponibile) € 5,50 + spese di spedizione. L’evoluzione della specie. Distribuzione automatica degli abiti da lavoro Ufficio commerciale-vendita spazi pubblicitari/Commercial department - sale of advertising spaces: Milano - Via Eritrea, 21 Tel. 0239090283-39090272 - Fax 023551535 Mauro Mesolella Uffici regionali/Regional offices: Bologna - Via di Corticella, 181/3 Tel. 051325511 - Tel. 051324647 Vicenza - Contrà S. Caterina, 29 Tel. 0444540233 - Fax 0444540270 E-mail: [email protected] Internet:http://www.tecnichenuove.com Stampa/Printing: New Press - via De Gasperi, 4 - Cermenate (CO) Dichiarazione dell’Editore La diffusione di questo fascicolo carta + on line è di 18.169 copie 73 76 78 80 Sentenze 30 Responsabilità/Responsibility: la riproduzione delle illustrazioni e articoli pubblicati dalla rivista, nonché la loro traduzione è riservata e non può avvenire senza espressa autorizzazione della Casa Editrice. I manoscritti e le illustrazioni inviati alla redazione non saranno restituiti, anche se non pubblicati e la Casa Editrice non si assume responsabilità per il caso che si tratti di esemplari unici. La Casa Editrice non si assume responsabilità per i casi di eventuali errori contenuti negli articoli pubblicati o di errori in cui fosse incorsa nella loro riproduzione sulla rivista. Associazioni/Associations Organo Privilegiato A.I.I.C. (Associazione Italiana Ingegneri Clinici) Sotto gli auspici di S.I.T.O. (Società Italiana di Tecnica Ospedaliera) Silvia Ceruti Periodicità/Frequency of publication: mensile - Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Normativa Registrazione/Registration: N. 17 del 16-1-1971 Tribunale di Milano - Iscritta al ROC Registro degli Operatori di Comunicazione al n° 6419 (delibera 236/01/Cons del 30.6.01 dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) Testata volontariamente sottoposta a certificazione e diffusione in conformità al Regolamento Silvia Ceruti Diagnostica a cura di Piera Ferro Attrezzature a cura di Andrea Silva Tecniche Nuove pubblica inoltre le seguenti riviste/Tecniche nuove also publishes the following magazines: AE Apparecchi Elettrodomestici, Arredo e Design, Automazione Integrata, Backstage, Bagno Design, Bicitech, Commercio Idrotermosanitario, Computer Music Studio, Cosmesi in farmacia, Costruire in Laterizio, Cucina Naturale, DM Il Dentista Moderno, Elettro, Estetica Medica, Estetica Moderna, Farmacia News, Fluid Trasmissioni di Potenza, Fonderia - Pressofusione, GEC Il Giornale del Cartolaio, Global Heating and Cooling, Global Metalworking, Griffe Collection, Griffe, GT Il Giornale del Termoidraulico, HA Household Appliances, Hotel Domani, Il Commercio Edile, Il Latte, Il Nuovo Cantiere, Il Pediatra, Il Progettista Industriale, Il Tuo elettrodomestico, Imbottigliamento, Impianti Solari, Imprese Edili, Industria della Carta, Italia Grafica, Kosmetica, L’Igienista Moderno, La tua farmacia, Laboratorio 2000, Lamiera, L’Erborista, L’Impianto Elettrico & Domotico, Logistica, Luce e Design China, Luce e Design, Macchine Agricole, Macchine Alimentari, Macchine Edili, Macchine Utensili, Medicina Naturale, Nautech, NCF Notiziario Chimico Farmaceutico, Noleggio, Oleodinamica Pneumatica Lubrificazione, Organi di Trasmissione, Ortopedici e Sanitari, Plastix, Porte & Finestre, Progettare Architettura – Città - Territorio, Progetto Colore, RCI, Serramenti + Design, Stampi Progettazione e Costruzione, Strumenti Musicali, Subfornitura News, Technofashion, Tecnica Calzaturiera, Tecnica Ospedaliera, Tecnologie del Filo, Tema Farmacia, TF Trattamenti e Finiture, Utensili & Attrezzature, VQ - Vite, Vino & Qualità, Watt Elettroforniture, ZeroSottoZero INTERVISTA Numeri e classifiche non bastano a descrivere la qualità dei servizi PIERLUIGI ALTEA L e statistiche sui servizi sanitari pubblicate sui quotidiani economici non sempre sono attendibili, perché riportano il “dato” senza contestualizzarlo, consegnando così al lettore un’immagine distorta della realtà. È quanto sostiene Giorgio Mazzi, direttore sanitario dell’Azienda Ospedaliera Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia. La classifica nazionale sulla “qualità di vita” pubblicata poche settimane fa da Italia Oggi non è piaciuta ai vertici dell’Azienda Usl di Reggio Emilia, né all’Azienda Ospedaliera Irccs. Insieme, infatti, in un comunicato congiunto, hanno spiegato le ragioni del loro dissenso: non è metodologicamente corretto analizzare un Sistema Salute solo sulla base di indicatori di Struttura (numero dei posti letto nelle diverse discipline, numerosità delle tecnologie disponibili), né tanto meno rifacendosi esclusivamente agli indicatori strutturali di area ospedaliera, perché i servizi territoriali, la continuità assistenziale ospedale-territorio, così come l’integrazione socio-sa- Ingresso dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia 8 TO NUMERO TRE - MARZO DUEMILA14 [email protected] 8 21/02/14 12.26 nitaria hanno un peso e neppure trascurabile in Emilia Romagna. Un tema complesso che abbiamo voluto approfondire con il direttore sanitario dell’Azienda Ospedaliera Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, Giorgio Mazzi, al quale abbiamo chiesto però anche qualche altro “dato” sulla realtà in cui opera. Le statistiche sui servizi sanitari non sempre sono condotte con rigore: quali sono gli elementi che a suo avviso mostrano il livello di efficacia ed efficienza di un sistema? «C’è una frase molto eloquente di un noto statistico: “Di Dio ci fidiamo: tutti gli altri portino dati”. I sistemi complessi devono poter essere misurati e confrontati con sistemi complessi analoghi. Le statistiche, quindi, sono indispensabili per poter valutare il proprio prodotto in termini quali-quantitativi, misurarne le ricadute e pianificare le azioni di miglioramento. Il problema è che oggi, in tutti i settori, il dato non viene mai analizzato nella sua portata locale ma si trasferisce, quasi implicitamente, in una logica pseudo-competitiva che traduce tutto in mere classifiche: l’unico dato che resta nell’immaginario collettivo, in un eccesso di semplificazione è il posizio- namento, nell’ordine decrescente della classifica. Si potrebbe essere indifferenti a questa modalità di semplificazione della complessità, se non fosse che essa assume un valore quasi dogmatico e innesca dibattiti e prese di posizione pubbliche spesso estremamente superficiali, talvolta assai onerose per chi è costretto a riportate il dibattito su elementi fattuali. Venendo alla sanità, credo che oggi si disponga di rapporti ufficiali annuali (OECD, OASI, MEV, Meridiano Sanità, Piano Nazionale degli Esiti, CEIS/CREA) di assoluta affidabilità, che - analizzati nel loro insieme - costituiscono una fonte importante di stimoli di riflessione, laddove si intenda oltrepassare la logica del posizionamento delle singole realtà, per analizzarne cause e presupposti. Una cosa è certa: se in un recente passato, la qualità dell’offerta veniva, in modo sommario, valutata sulla base della numerosità delle risorse (umane, tecnologiche, strutturali, di cui disponeva), oggi è necessario fare un salto di qualità e porsi in una dimensione valutativa molto più focalizzata sui criteri di efficacia, appropriatezza, di efficienza, di esiti». Qual è per così dire la “filosofia di fondo” della vostra azienda ospedaliera? «L’Azienda Ospedaliera Irccs Arcispedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia è la struttura di riferimento specialistico per gli altri cinque ospedali della rete provinciale. Il suo carattere distintivo è quello di un ospedale fortemente radicato nel proprio territorio, che gode di un diffuso apprezzamento e che ha saputo innovare la propria organizzazione e migliorare la propria offerta, mantenendo un riferimento costante alle proprie radici geografiche, sociali e culturali. Anche il recente (maggio 2011) riconoscimento come Irccs in Tecnologie Avanzate e Modelli Assistenziali in Oncologia, non ne ha alterato la vision e la mission “storiche”, permeando, viceversa, l’intero corpo professionale di nuovi stimoli a utilizzare i risultati della ricerca traslazionale, per assicurare nuove opportunità cliniche e assistenziali ai pazienti. Il risultato, oggi, è quello di un’Azienda che, grazie a una prolungata stagione di efficienza gestionale (dal 2000 è in equilibrio o pareggio di bilancio), a una condivisione degli obiettivi e delle strategie tra istituzioni, management e professionisti, a una collaborazione solida e proficua con l’Azienda territoriale, continua a registrare risultati estremamente confortanti». Come si inserisce nel contesto regionale? «Facendo riferimento ai reports ufficiali pubblicati alla fine del 2013, l’Emilia Romagna risulta essere la Regio9 TO NUMERO TRE - MARZO DUEMILA14 [email protected] 9 21/02/14 12.26 INTERVISTA ne il cui Servizio Sanitario registra la migliore performance per quanto attiene al soddisfacimento dei Livelli Essenziali di Assistenza e il miglior saldo positivo tra emigrazione e immigrazione ospedaliera. Le singole Aziende (sette territoriali, una territoriale con Irccs, quattro ospedaliero-universitarie, una ospedaliera Irccs, due Irccs), grazie a una reciprocità che si estrinseca, oltre che sul piano di una puntuale e diversificata distribuzione territoriale dei secondi e terzi livelli, anche sotto il profilo di un’allocazione delle risorse riequilibrata rispetto alla semplice distribuzione per quota capitaria ponderata, contribuiscono alla realizzazione di un sistema che non rappresenta la semplice sommatoria delle singole realtà aziendali: è ormai un fatto consolidato che, se si escludono i livelli assistenziali di profilo necessariamente e capillarmente diffuso, in Emilia Romagna la programmazione ha visto le Aziende partecipare attivamente alla realizzazione di reti cliniche integrate (anche sovra-provinciali), contribuendo, con ciò, a generare i migliori risultati sul piano epidemiologico, nella qualità dei servizi, nella diversificazione dei livelli di offerta, nell’equilibrio economico-finanziario. Le Aziende Sanitarie della provincia di Reggio Emilia, contribuiscono a questi risultati, con una spesa pro-capite complessiva inferiore alla media regionale e con una spesa per il Lea ospedaliero pari al 37,63% del finanziamento complessivo: un dato particolarmente eloquente in valore assoluto a livello regionale e nazionale, soprattutto se integrato dall’analisi qualitativa dell’offerta, per quanto attiene alla sua diffusione e agli outcome di salute che essa produce». La nuova organizzazione per intensità di cura, introdotta lo scorso anno, quali vantaggi ha generato nel vostro ospedale? Per contro, ci sono sta- ti ostacoli o resistenze al cambiamento? Se sì, da parte di chi? «La nostra riorganizzazione ha alcune peculiarità. Innanzitutto di carattere metodologico: essa si è sviluppata, affidandone la fase progettuale a gruppi di lavoro multiprofessionali (esclusivamente composti da figure non apicali), sotto la regia del Collegio di Direzione, che, in tutti gli incontri a cadenza mensile del 2011 e 2012, ne ha presidiato e condiviso gli obiettivi, le soluzioni proposte e le modalità attuative. L’altro aspetto distintivo si riferisce all’ambito dell’intervento: pur condividendo pienamente la necessità di superare le segmentazioni nella continuità di cura derivanti da un modello basato sulla suddivisione dei posti letto per discipline, sussisteva la necessità di salvaguardare il patrimonio specialistico dell’ospedale, responsabilizzando, comunque, anche le Strutture non direttamente interessate dalla riorganizzazione sugli obiettivi del progetto. Esso ha coinvolto circa il 45% degli 802 posti letto di degenza, ripartiti in piattaforme logistiche di Alta Intensità (medica e chirurgica), Degenza Ordinaria, Week Hospital (medico e chirurgico), Post-acuzie e Lungodegenza. Alle piattaforme citate si aggiungono 2 aree nel Dipartimento di emergenza-urgenza dedicate, rispettivamente, ai pazienti in osservazione breve intensiva ed ai ricoverati in attesa del posto letto nella piattaforma di degenza più appropriata, ed un’altra destinata ai pazienti dimessi in attesa dell’arrivo dei mezzi per il trasporto dall’ospedale alla destinazione successiva. I risultati, a 8 mesi dall’attivazione, sono certamente incoraggianti: una costante disponibilità di posti letto per i ricoveri urgenti (che ha azzerato il ricorso al blocco dei ricoveri programmati), una riduzione dei ricoveri nelle ore notturne, un incremento di quelli destinati a Strutture a valenza specialistica, senza passaggi intermedi in reparti più generalisti, CHI È GIORGIO MAZZI Giorgio Mazzi, 51 anni, è direttore sanitario dell’Azienda Ospedaliera Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia. Laureato in Medicina e Chirurgia e Specialista in Chirurgia Generale e Igiene, a soli 36 anni ha assunto la Direzione del Presidio Ospedaliero dell’Asl di Modena e successivamente l’incarico di Direttore Sanitario della medesima Asl. Nel 2006 assume la Direzione Operativa dell’Azienda Ospedaliera Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia; nel 2010 viene nominato Direttore Sanitario aziendale e, successivamente al riconoscimento dell’Arcispedale come Irccs in Tecnologie Avanzate e Modelli Assistenziali in Oncologia, ne assume contestualmente la Direzione Operativa. 10 TO NUMERO TRE - MARZO DUEMILA14 [email protected] 10 21/02/14 12.26 INTERVISTA una riduzione della durata media di degenza. A questi, si unisce l’interessante esperienza legata alla realizzazione di una Medicina ad indirizzo oncologico con unità di cure palliative ospedaliere, impegnata nella sperimentazione di nuovi modelli assistenziali di palliazione precoce e simultaneous care, che ha ottenuto riscontri unanimemente positivi dai pazienti e dai familiari che sono transitati, in questi 8 mesi, dalla Struttura». Rispetto ai percorsi integrati (ospedale-territorio), come sono organizzati nell’area di Reggio Emilia? Quali vantaggi hanno generato ai pazienti e al Ssr? «L’integrazione tra i servizi ospedalieri e tra questi e l’offerta socio-sanitaria territoriale costituisce la risposta organizzativa più evoluta e moderna di un Sistema Sanitario, che, grazie a essa, sa intercettare la domanda di continuità della cura e dell’assistenza avanzata dai pazienti, qualificando l’offerta dei professionisti. Risalgono alla seconda metà degli anni ‘90 le prime esperienze di costituzione di gruppi multidisciplinari di patologia nella provincia di Reggio Emilia: nel tempo si sono consolidati e sono evoluti nella direzione di Programmi provinciali (i cd. Dipartimenti Funzionali) o nella messa a punto, in particolare nell’ambito oncologico, di Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali (PDTA), in cui all’analisi del contesto, all’elaborazione dei diagrammi di flusso, alla definizione degli obiettivi assistenziali, alla creazione dei database, seguono la valutazione, il monitoraggio e la ridefinizione di nuovi standard ed obiettivi. Non è semplice affermare quali vantaggi abbia portato ai cittadini questo modo di concepire l’organizzazione sanitaria ed applicarla nel quotidiano: si tratterebbe, infatti, di dare una misura, un valore numerico alla presa in carico, alla continuità di cura, alla riduzione delle ridondanze, al superamento delle segmentazioni, all’appropriatezza clinica, alla centralità dei pazienti nei percorsi diagnostici, terapeutici e di follow up. Tuttavia è innegabile che siano queste le sfide attuali dell’innovazione organizzativa e che siano questi i modelli che i pazienti ed i loro familiari ci chiedono di applicare diffusamente». Crede che il vostro modello sia “esportabile” anche in altre Regioni? «Ho sempre grandi perplessità sulla mera trasferibilità e replicabilità dei modelli. Forse questo è uno dei tanti motivi per cui la metodologia scientifica si applica con difficoltà alla ricerca sanitaria: uno dei principi fondamenta- li, quello della riproducibilità, spesso non trova riscontro laddove uno stesso modello, applicato in contesti diversi, produce risultati non confrontabili. La valutazione sull’esportabilità dei modelli presuppone, infatti, l’analogia dei principi ispiratori e dei valori da salvaguardare. Credo di poter affermare che, se si condivide l’intangibilità dei principi di universalità, di equità, di centralità della persona ammalata e della sua famiglia, se questi si radicano su un terreno sociale, culturale e organizzativo orientato al servizio, se i modelli non costituiscono l’obiettivo, ma rappresentano lo strumento attraverso cui rendere esigibili diritti fondamentali, modelli organizzativi e assistenziali realmente patient oriented sono certamente applicabili, replicabili e producono risultati direttamente proporzionali alla qualità ed alla portata dei valori che le persone esprimono». Per concludere, come si immagina la sanità di domani? Il nostro Ssn continuerà a essere tra i migliori al mondo? «Il Sistema Sanitario Nazionale, contrariamente all’immagine che i media consegnano ai cittadini, è innegabilmente un Sistema che ha dimostrato di saper produrre risultati eccellenti, nonostante sia tra i meno costosi in valore assoluto e in rapporto percentuale a un Pil non paragonabile a quello dei principali Paesi europei. Così come, pur con diverse accelerazioni, con situazioni ancora inaccettabili sotto il profilo gestionale e con un eterogeneo senso di appartenenza dei suoi operatori, sa offrire prodotti di altissima qualità, troppo spesso sopraffatti dal clamore suscitato dal tema dei tempi d’attesa (per prestazioni specialistiche frequentemente inappropriate) o di episodi etichettati (talvolta approssimativamente) come malasanità. Il tema della sua futura sostenibilità, tuttavia, deve essere riportato su un binario non economicistico: la sanità è certamente un costo, ma le analisi condotte a livello internazionale dimostrano, in modo inconfutabile, che è anche un potente motore dell’economia e dell’occupazione. Quello che non sappiamo prevedere è quanto essa sarà in grado di cambiare tempestivamente passo rispetto alla progressiva e radicale transizione epidemiologica verso l’invecchiamento della popolazione e la cronicizzazione delle patologie, modificando i suoi consolidati assetti organizzativi e di erogazione dei servizi, per porsi in una dimensione assistenziale molto più personalizzata ed attenta al bisogno del singolo». ■ © RIPRODUZIONE RISERVATA 12 TO NUMERO TRE - MARZO DUEMILA14 [email protected] 12 21/02/14 12.26