n.
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31 ottobre
2011
VETTEL COME SCHUMI
GP INDIA
Imbattibile, affidabile, e per giunta in continuo
miglioramento. Il Vettel che quest’anno non smette
di voler dominare il Mondiale ricorda sempre più
l’asso tedesco. Con un vantaggio: Seb è anche simpatico
Registrazione al tribunale Civile di Bologna
con il numero 4/06 del 30/04/2003
Direttore responsabile:
Massimo Costa
([email protected])
Redazione:
Stefano Semeraro
Marco Minghetti
Collaborano:
Carlo Baffi
Antonio Caruccio
Marco Cortesi
Valerio Faccini
Alfredo Filippone
Dario Lucchese
Claudio Pilia
Guido Rancati
Produzione:
Marco Marelli
Fotografie:
Photo4
Actualfoto
Studio Mazzi
Photo Pellegrini
MorAle
Realizzazione:
Inpagina srl
Via Giambologna, 2
40138 Bologna
Tel. 051 6013841
Fax 051 5880321
[email protected]
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FISICHELLA SHOW ALLE CASCINE FIORENTINE
Una splendida giornata di sole, inaspettata per essere a fine ottobre, i colori autunnali de Le Cascine,
il parco di Firenze trasformato per un giorno in un circuito, questi gli ingredienti che hanno fatto da
scenario all’esibizione Ferrari che si è svolta domenica 30 ottobre a mezzogiorno, proprio nel cuore
del capoluogo toscano, di fronte a diecimila persone. I fiorentini hanno accolto con grande
entusiasmo la passerella di Ferrari culminata con l’esibizione di una F10, la monoposto che ha
partecipato al Mondiale di Formula 1 nel 2010, guidata dal pilota della Scuderia Giancarlo Fisichella
GP
INDIA
RED BULL
IL PRELUDIO
DI UN
DOMINIO
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5
GP
INDIA
RED BULL
Massimo Costa
Non ci stanchiamo di dirlo. Cosa sarebbe oggi la
Red Bull senza Sebastian Vettel? Vincerebbe tutto, senza alcuna differenza, o faticherebbe? Il
confine è piuttosto evidente: da una parte il tedesco che domina undici gare, segna tredici pole,
dall’altra Mark Webber che non sempre riesce a
salire sul podio, non conquista neanche un Gran
Premio, realizza soltanto tre pole. Vettel è il valore aggiunto. Soltanto un anno fa le sue prestazioni erano simili a quelle di Webber. Da Melbourne, Sebastian ha cambiato passo e soprattutto forza mentale. La sua crescita è stata pazzesca. E lo ha dimostrato anche a New Delhi.
Tranquillamente in prima posizione, guidando
senza cedimenti, con la consueta perizia, nonostante avesse cinque secondi di vantaggio su
Jenson Button e dai box gli avessero detto di
prendersela calma, lui ha compiuto gli ultimi
due giri a tutta birra. Dal 53° al 55° giro aveva
prodotto un forcing notevolissimo: 1’27”922,
1’27”801, 1’27”782. Poi, tre tornate tranquille,
sopra l’1’28”. In vista del traguardo però, ha
voluto stupire se stesso. Al penultimo passaggio,
1’27”457, sotto la bandiera a scacchi 1’27”249.
Disarmante per gli avversari.
Vettel sa essere sempre gioviale, allegro, intelligente nelle interviste che rilascia, mai banale. E
cosa rara in F.1, è dotato di un senso umoristico
che soltanto Robert Kubica possiede nel circus.
Dopo il GP di Corea, che ha incoronato per il
secondo anno consecutivo Vettel campione del
mondo, ci eravamo chiesti quanto potesse durare il suo dominio, non quest’anno, ma nel futuro della F.1. In India, Vettel poteva viaggiare di
conserva. Addirittura in Red Bull avevano chiaramente detto che ora l’obiettivo è quello di aiutare Webber a conquistare il titolo di vice campione. Per confermare il dominio. Ma Webber,
nonostante partisse dalla prima fila, si è perso
ed è stato impossibile sia per Vettel sia per il
team poter regalare la vittoria all’australiano. La
sensazione è che siamo davanti a un lungo periodo di dominio del binomio Vettel-Red Bull, con
la ovvia direzione del genio tecnico di Adrian
Newey. Proprio come accaduto nei primi anni
2000 con Michael Schumacher e la Ferrari, con
la partecipazione di Ross Brawn. Anche se Sebastian è nettamente più giovane del sette volte iridato e la Red Bull è una squadra più fresca, aperta, simpatica di quella di Maranello dei tempi di
Jean Todt. E costruisce lattine e non auto.
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7
GP
INDIA
GLI OUTSIDER
La volata per il 2. posto
50 i punti in palio
Jenson Button 240
Fernando Alonso 227
Mark Webber 221
Lewis Hamilton 202
L’ORO DEI S
Stefano Semeraro
I secondi sono i primi degli ultimi, lo ha
detto Ayrton Senna e lo hanno detto altri
prima e dopo di lui. E’ un traguardo che
vale per le statistiche, e che serve a portare
punti anche per la classifica costruttori, e
quindi bei dollaroni, ma che non entusiasma i piloti. Specie se si tratta di tre ex-campioni del mondo e di uno che, in teoria,
aspirerebbe a diventarlo l’anno prossimo.
Però, è tutto quello che lo strapotere di
Sebastian Vettel ha lasciato ai concorrenti,
in questo finale di stagione reso un po’ pallido dal titolo già messo in cassaforte deal
tedesco. Briciole di gloria. Alla Red Bull
stanno cercando con convinzione di piazzare al secondo posto Mark Webber, perché così il k.o. tecnico e agonistico nei con-
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fronti delle blasonatissime avversarie
sarebbe completo. Uno-due, come sul ring,
McLaren e Ferrari al tappeto. Il problema
è che Webber sembra renitente alla chiamata: domenica il suo compagno di squadra ha provato per un po’ ad aspettarlo –
c’erano indicazioni bene precise al proposito – ma lo stagionato Crocodile non si è
presentato all’appuntamento. Al momento,
con 50 punti ancora in palio - è quarto con
sei punti di distacco da Jenson Button e ben
19 da Fernando Alonso, e anche se dispone
del mezzo più performante pare scarsamente papabile nella corsa alla titolo da
“vice”. In conto vanno messe anche le motivazioni, le aspirazioni, la voglia di fare. In
questo senso il favorito è sicuramente Button, l’ultratrentenne dal sorriso inossidabile che pensava ormai di avere un grande
futuro alle spalle, e che invece si è scoperto rivelazione dell’anno. La lotta all’interno
della McLaren pare averla definitivamente
vinta lui, anche grazie agli autogol di Lewis
Hamilton, e corre che è un piacere: rilassato, ma grintoso, intelligente e veloce come
non mai. Forse anche più veloce di quando
vinse il Mondiale nel 2009. Un mega contratto con la McLaren l’ha già firmato, ma
non sembra per niente disposto a tirare i
remi in barca, anche perché la classifica
parla a suo favore e un secondo posto
sarebbe la conferma che i soldi spesi per lui
a Woking sono stati spesi proprio bene:
“Il secondo posto non conta tantissimo”,
ha ammesso. “Ma non ho la minima idea di
risparmiarmi, ad Abu Dhabi e specialmente in Brasile voglio vincere”.
Chi dovrebbe sbavare per redimersi invece
SECONDI
è proprio il suo team-mate Hamilton, che
dopo l’inizio di stagione promettente è
affondato dentro se stesso, dentro i malumori e le depressioni del campioncino troppo viziato, che non sopporta di perdere e
non ha la pazienza necessaria a tentare di
vincere con l’astuzia, aspettando l’occasione propizia. Arrivare secondo non gli è piaciuto, non lo attira, e onestamente 38 punti da recuperare in due gare a Jenson sono
davvero tanti. Resta Alonso, l’uomo nel
mezzo, in tutti i sensi. Di punti fra lui e Button ce ne sono solo 13, né troppi né troppo
pochi per sognare di infilarsi dietro a
SuperSeb. Il problema però, è che a Maranello tutti stanno già pensando al 2012, e
che anche la proverbiale tigna, la “gana”, la
vocazione a non darsi mai per vinto di Fernando appare sbiadita. In equilibrio fra
l’ennesima stagione deludente e un futuro
promettente, ma incerto, Fernando è più
realista che estremista.“Ok, finire secondo
è sempre meglio che finire quinto”, ha detto in India. “Siamo in quattro in corsa per
farcela, ma non credo che sia una priorità
né per me, né per Lewis né per Jenson né
per Mark. Se arriverò secondo bene, se arriverò quarto, bene lo stesso. Rimangono due
gare e noi della Ferrari proveremo a salire
sul podio come abbiamo fatto qui, perché
gustare il sapore dello champagne è sempre bello. Di questa stagione ricorderò la
vittoria a Silverstone, un paio di belle partenze e un paio di belle gare, ma non credo
che arrivare secondi conti qualcosa, ora che
la lotta per il titolo si è chiusa. Non credo
che in futuro mi ricorderò se nel 2011 sono
arrivato secondo o terzo”.
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GP
INDIA
IL FATTO
BOCCIATI
MA PROMOSSI
Stefano Semeraro
Se Felipe Massa da una parte è l’acerrimo nemico di Lewis Hamilton,
dall’altra ormai è diventato l’alleato virtuale di Mark Webber. I due,
invisibilmente, si tengono per mano, si sostengono, si giustificano a
vicenda: inutile tu, inutile io. Ferrari e Red Bull, nonostante un annata grigia, nella quale hanno fallito i loro obiettivi – per Massa avvicinare Alonso e dare un valido sostegno alla Ferrari nella corsa al titolo
costruttori, per Webber impensierire Sebastian Vettel e puntare al titolo piloti – li hanno confermati anche per il 2012. E non si capisce benissimo perché. Webber, che pure guida come Vettel la migliore vettura
del Mondiale, non è riuscito a vincere nemmeno una volta, a differenza di Jenson Button, Lewis Hamilton e Fernando Alonso. Sempre bastonato da superSeb, sempre incerto in partenza, costretto a inseguire, e
spesso vittima o complice di tattiche di gara non sempre valide, come
quella che in India gli ha fatto perdere il podio.
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GP
INDIA
IL FATTO
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Continua a ripetere che c’erano altre scuderie interessate a lui, ma che
restare in Red Bull era l’opzione migliore per puntare a vincere il titolo
l’anno prossimo. Mah. Voi quante possibilità gli dareste, nel 2012, di fare
le scarpe a Vettel? Fra l’altro il suo ristagnare in Red Bull , a 35 anni suonati, sta facendo da “tappo” alla filiera della scuderia. Nel vivaio dei bibitari scalpitano Jaime Alguersuari e Sebastien Buemi, Helmut Marko già
avrebbe voluto uno di loro due a fianco di Vettel nella prossima stagione
– anche per liberare un altro posto alla Toro Rosso – invece Christian Horner ha spinto per confermare Webber. L’usato sicuro, ma sicuro di non
vincere.
Proprio come Felipe Massa, che nonostante un piccolo risveglio a fine
stagione, quando per due volte è riuscito a stare davanti ad Alonso in qualifica, sembra ormai prigioniero di un involuzione tecnica e psicologica preoccupante. Il team in pubblico lo sostiene, lo carezza, forse per l’inconscio
senso di colpa generato dall’incidente di Budapest. Ma in privato sono già
arrivati gli avvertimenti: l’anno prossimo prove così incerte e deludenti
non saranno più tollerate. Felipe soffre la situazione, ma non riesce a trovare la soluzione, il bandolo della matassa. Si è infilato nel tunnel di una
rissa continua con Hamilton, ma anche quando l’inglese è lontano non riesce a convincere, a mostrare un lampo, a lasciare se non un’impronta almeno un graffio sul Mondiale. Guardate alla sua prestazione a Greater Noida: in tre giorni di gara è stato l’unico a colpire due volte lo stesso cordolo rialzato, lasciandoci due volte la sospensione, in prova e in gara. Va bene
che il circuito era nuovo, ma lo era per tutti. Gli altri hanno capito in fretta dove mettere le ruote, Felipe no, ci è ricascato. Errare è umano, perseverare nell’errare è diabolico. E scegliete voi se l’errore è più di Webber e
Massa, o di chi ha deciso di puntare ancora su di loro.
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GP
INDIA
IL DUELLO
Stefano Semeraro
Ci fosse stato Boskov avrebbe chiesto: di
chi è la colpa, di Pagliuca? Invece, domenica a Greater Noida ai box c’era Mister
Bean, al secolo Rowan Atkinson, e così
sono scattate le comiche. Sì, perché l’attrazione fatale fra Felipe Massa e Lewis
Hamilton ormai ha qualcosa di surreale,
di grottesco. Sei contatti – Monaco, Silverstone, Singapore (due volte) Suzuka e
Nuova Delhi - in 17 gare: non è più una
rivalità, ma una faida, o se preferite un tormentone, una gag. Stavolta a rimetterci di
più è stato il ferrarista, che dopo il contatto in curva, colpito alla ruota posteriore
sinistra dalla anteriore destra di Hamilton, è stato costretto a rientrare ai box
come l’inglese, ma con più danni: musetto da cambiare, gomma bucata, e poi ad
eseguire il drive-through comminatogli
dai commissari. “Non capisco perché mi
abbiano punito, ero davanti ad Hamilton
e sulla parte pulita della pista, ho semplicemente fatto la mia traiettoria curvando
mentre lui era dietro e vedeva tutto. Che
altro avrei dovuto fare? No, non accetto
questa sanzione”.
Hamilton ha allargato le braccia come al
solito: “Ho provato a passare Massa, lui
non mi ha dato spazio forse perché non mi
ha visto, inevitabilmente ci siamo toccati.
Mi spiace per il team”. Nel dopo-gara si
sono scatenati i due partiti, pro Massa e
pro-Hamilton, ma più che spaccare il
capello ogni volta su chi abbia ragione
(stavolta forse l’avevano tutti e due, e tutti e due torto...), converrebbe capire come
mai in mezzo ai guai ci finiscano sempre
Bibì e Bibò. “Evidentemente i due sentono una forte attrazione l’uno verso l’altro…”, prova a sdrammatizzare Martin
Whitmarsh, team principal McLaren, che
però sotto sotto è molto irritato dalla questione e ha già fatto almeno un paio di
ramanzine sull’argomento al suo pilota.
Massa giura che: “contro Lewis non ho
proprio nulla, zero, e se lo incontro glielo
HAMILTON&MAS
COMICHE IN N
L’ennesimo corpo a corpo
tra Massa e Hamilton
Foto Mazzi
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dico. Qualche tempo fa avevo provato ad
affrontare la faccenda con lui, ma non
sembrava interessato, quindi ho smesso.
Stavolta prima della partenza è venuto da
me, mi ha messo una mano sulla spalla e
mi ha augurato buona gara. Ma vi sembra
questo il modo di recuperare un rapporto?”.
Stefano Domenicali invita a “non fare
diventare la questione con Hamilton più
grande di quello che è, anche se Massa per
me stavolta non ha sbagliato ed è stato
punito ingiustamente”, il resto del paddock assiste e un po’ ridacchia. Felipe
ormai è diventato il bersaglio della critica
( e anche di qualche tifoso ferrarista…) per
le sue ripetute toppate, perché non riesce
a dare un apporto alla Ferrari e perché nelle baruffe con Hamilton finisce inevitabilmente per fare la parte del fesso. Lewis
inquieta di più, perché sembra aver ormai
perso il sorriso, la serenità, la gioia di correre. “Come è stata la gara? Molto noiosa…”, ha detto dopo l’arrivo, e sul volto
c’era sempre quel broncetto immalinconito che indossa da tempo. Sicuramente la
rottura dolorosa con Nicole – secondo il
Daily Mirror è stato lui a scaricare lei perché non si sente ancora pronto per mettere su famiglia e fare figli – e le tragedie di
Wheldon e Simoncelli hanno contribuito
a rendere ancora più difficili le sue ultime
due settimane. Al proposito preoccupano
un po’ le frasi che proprio sulla sicurezza
in pista Hamilton si è lasciato sfuggire in
India. “Ogni volta che sali in macchina sai
il pericolo che corri, sono situazioni in cui
non vorresti mai trovarti. Ma per quanto
mi riguarda, se si tratta di morire, non
potrei scegliere un modo migliore. Ho
sempre detto che se mi toccherà, morire
su una macchina da corsa sarebbe il modo
che sceglierei. Perché correre in macchina è ciò che amo fare”. Nella stessa maniera si era espresso qualche mese fa Jaime
Alguersuari. Non vorremmo che, di scontro in scontro, di battuta in battuta, dalla
commedia si passasse alla tragedia.
SSA
NERO
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GP
INDIA
MERCEDES
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NEL
SEGNO
DI
SCHUMI
Massimo Costa
“Una corsa consistente”, così l’ha definita Ross
Brawn. Il team principal della Mercedes è soddisfatto, le sue MGP W02 guidate da Michael
Schumacher e Nico Rosberg si sono piazzate al
quinto e sesto posto. E’ la seconda volta che la
coppia di piloti tedeschi ottiene un simile risultato. A Spa si erano classificati in ugual maniera, con Schumacher quinto davanti a Rosberg.
Il migliore piazzamento di una Mercedes rimane il quarto posto del sette volte campione del
mondo sul circuito di Montreal. Sono 145 i punti incamerati dal costruttore tedesco. E’ il
meglio che possono fare, quest’anno. Dietro a
Red Bull, McLaren e Ferrari, davanti a tutti gli
altri. Renault, quinta con 72 punti, non può certo pensare di andare a infastidire la Mercedes,
considerando anche i piloti che schiera. A New
Delhi, Schumacher ha disputato una delle sue
corse più belle del 2011. Ha saputo gestire al
meglio gli pneumatici , ha impiegato col contagocce il Kers, ed ha messo dietro il compagno di
squadra Rosberg. E dire che Schumi partiva
undicesimo. Il “vecchio” della F.1 non sarà particolarmente veloce in qualifica, ma in gara ha
sempre un ottimo ritmo, sicuramente più alto
rispetto al 2010. Lo dimostra il confronto con
Rosberg, che fatica a schiacciare il compagno
più esperto come gli era riuscito la scorsa stagione. Il biondo figlio di Keke ha totalizzato a
oggi 75 punti, Schumacher ne ha 70. Si equivalgono insomma. Mercedes ha confermato il
quarto posto nella classifica costruttori, lo
stesso piazzamento del 2010. Il prossimo anno
sarà indispensabile migliorare, raggiungere la
competitività delle squadre che la precedono.
I vertici aziendali della Casa tedesca potrebbero non sopportare più un’altra stagione da
comprimari.
Così la Mercedes nel 2011
4. nel campionato costruttori
Miglior piazzamento
Schumacher 4° a Montreal
Miglior piazzamento di coppia
5° Schumacher 6° Rosberg a Spa
5° Schumacher 6° Rosberg a New Delhi
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GP
INDIA
KARUN CHANDHOK
IL
Perso all’ultimo minuto
il sedile per la gara,
Karun Chandok,
a destra,
si è dovuto accontentare
di salire sulla Lotus
un’oretta e mezzo
nelle libere del venerdì.
Non prima, però,
di aver familiarizzato
con la pista a bordo
di comode... calzature
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APPIEDATO
RACCOMANDATO
Massimo Costa
L’indiano doveva
correre il GP di casa
con la Lotus, ma il
team principal
Fernandes a pochi
giorni dalla corsa ha
comunicato che era
necessario per lui
schierare Kovalainen
e Trulli e non un
pilota che non ha
ancora i requisiti
necessari per aiutare
la sua squadra
Doveva essere l’elemento cardine del GP di India.
Karun Chandhok era atteso come il pilota indispensabile per la prima gara del mondiale di F.1
sul nuovissimo circuito che è sorto alle porte di
New Delhi. Il padre di Karun, presidente della
federazione automobilistica indiana, è stato l’elemento cardine di tutta la vicenda (ovvero lo sbarco della F.1 in India), amico di Bernie Ecclestone
da lungo tempo. Chandhok, mediocre pilota di
GP2, era arrivato in F.1 lo scorso anno con la
Hispania, poi messo a piedi dopo poche corse.
Alcuni sostengono per motivi di budget, altri perché le sue prestazioni erano insufficienti e al team
serviva qualcuno più brillante. Trovato spazio
come terzo pilota pagante nel team Lotus, quest’anno non ha mai convinto in quei 90 minuti nei
quali si è cimentato con la T129 di Trulli o di Kovalainen. A Melbourne ha battuto tutti i record
finendo fuori pista dopo quattro curve. Tony Fernandes lo ha fatto partecipare al GP di Germania,
al posto di Trulli. Una presenza inconsistente.
Tutto questo era in preparazione al giorno di gloria che Chandhok avrebbe dovuto vivere a casa
sua. Televisioni e stampa lo avrebbero eletto a
superman nazionale. Non è andata così. Fernandes lo ha praticamente distrutto affermando che
il suo team è in lotta per la conquista del decimo
posto nel mondiale costruttori e che era fondamentale utilizzare i suoi piloti ufficiali. Aggiungendo che Chandhok non aveva i requisiti necessari. Una umiliazione pesantissima, proprio
davanti alla sua gente. Fernandes gli ha poi concesso lo zuccherino dei 90 minuti del venerdì.
Karun anziché andarsene offeso sbattendo la porta, ha accettato. In sua difesa è anche sceso in campo il settimanale britannico Autosport, che in un
articolo ha messo l’accento su quanto sarebbe stato importante per gli indiani avere Chandhok al
via del Gran Premio. Non è stato così. Anche perché sui giornali indiani ci è finito l’altro pilota di
casa, Narain Karthikeyan. La Hispania gli aveva
promesso, dopo che per loro aveva disputato i primi GP 2011, che il sedile in India sarebbe stato per
lui. E così è stato. Una volta tanto insomma, lo
sport ha vinto. I raccomandati sono arrossiti, i
meritevoli Trulli e Kovalainen non si sono dovuti
sedere in tribuna.
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GP
INDIA
LA CURIOSITA’
IL
GOMMISTA
VETTEL
Giovedì pomeriggio, il neo bi-campione
del mondo Sebastian Vettel, ha affrontato
il direttore Motorsport Pirelli, Paul Hembery, in una sfida unica di montaggio di
pneumatici. Vettel e Hembery dovevano
montare uno pneumatico P Zero: metterlo sul cerchio, gonfiarlo alla giusta pressione e bilanciarlo secondo il peso corretto. A osservarli, le troupe televisive di tutto il mondo, in attesa di vedere se anni di
esperienza nell’industria degli pneumatici potevano avere la meglio sull’istinto
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competitivo di un campione del mondo.
Montare uno pneumatico è un lavoro fisicamente impegnativo, che richiede allo
stesso tempo moltissima precisione: ciascuna gomma deve essere adattata al cerchio manualmente con una leva dopo aver
rivestito il bordo con una colla speciale,
assicurando che la pressione e il bilanciamento del peso siano perfetti. A ogni
evento, Pirelli porta uno staff di circa 20
fitters (si chiamano così) esperti e occorrono circa due minuti e mezzo per monta-
re un pneumatico. Con l’aiuto di un
“istruttore” Pirelli a testa, Vettel e Hembery hanno completato la sfida con successo – ma entrambi hanno impiegato un
po’ più di tempo rispetto ai professionisti.
Vettel ha completato la sfida P Zero in 5’13”,
mentre Hembery ne ha impiegati 5’44”: per
cui il pilota della Red Bull Racing è stato
ancora una volta dichiarato vincitore. Al
termine, Vettel ha incontrato lo staff dei fitters Pirelli e ha trascorso un po’ di tempo
parlando con loro del loro lavoro.
“Ormai è un’abitudine vedere Sebastian
che vince tutto!”, ha detto Hembery. “È stata davvero dura: non montavo uno pneumatico da circa 15 anni e Sebastian non
l’aveva mai fatto. È stato bravo: ha uno spirito davvero competitivo e una grande
attenzione al dettaglio in tutto ciò che fa.
Credo che nessuno di noi sia stato preciso
nella pressione o nel bilanciamento: Sebastian aveva ancora 65 PSI nel suo pneumatico, ma non volevo rovinare la sua serie
vincente. La cosa più importante è che è
stato molto divertente e ci ha fatto ulteriormente apprezzare il contributo essenziale
che tutti i nostri fitters apportano allo
sport.”
Sebastian Vettel ha aggiunto: “Il duello
con Paul è stato divertente e interessante.
L’ultima volta che ho fatto una cosa del
genere era nel karting. Quando i ragazzi
della Pirelli ce l’hanno spiegato, sembrava
molto più semplice di quanto effettivamente sia stato. Paul e io eravamo abbastanza vicini come tempi e poi verso la fine
il mio pneumatico ha deciso di saltare un
po’ prima sul cerchio, dopo di che ho controllato il vantaggio fino alla bandiera a
scacchi.”
Come ricordo dell’occasione, Vettel e
Hembery hanno ricevuto dei premi: il pilota Red Bull è stato premiato con uno pneumatico Pirelli per la galleria del vento in
scala 50 per cento, mentre il direttore del
Motorsport Pirelli ha ricevuto un componente in fibra di carbonio della Red Bull
Racing vincitrice del titolo nel 2010.
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GP
INDIA
LE PAGELLE
ALGUERSUARI
SI CONFERMA
Mister Bean
10 e lode
Inimitabile, semplicemente fantastica la sua reazione al tentativo
di sorpasso di Hamilton a Massa, poi al contatto tra i due. Mister
Bean era ospite al box della McLaren. Ecclestone dovrebbe portarlo a tutte le gare.
Sebastian Vettel 10 e lode
Pole, vittoria, giro più veloce segnato all’ultimo passaggio dopo una
serie di tornate rapidissime. Il due volte iridato è stato ancora una
volta fantastico, su un altro pianeta. La sua maturazione impressiona sempre di più.
Jenson Button
9
Poco convincente in Corea, Button si è prontamente riscattato in
India correndo in apnea per tutta la gara. Superato subito Webber,
ha tentato di andare alla caccia di Vettel per 90 minuti, cercando
di mettergli pressione, di indurlo all’errore. Il secondo posto in gara
gli permette di continuare a sognare di risultare il vice campione
del mondiale 2011.
Fernando Alonso
8,5
Jaime Alguersuari
8
Un pensierino al podio questa volta lo aveva fatto dopo la bella qualifica. Il quinto posto come obiettivo massimo, solito refrain negli
altri GP, era dunque parte del passato. Alonso ha spinto fortissimo
nel finale inducendo all’errore Webber. Poi il sorpasso all’australiano avvenuto al secondo pit-stop grazie a una serie di giri veloci
e alla buona strategia Ferrari.
Settimo in Corea, ottavo in India. E la Toro Rosso ha raggiunto la
Sauber nella classifica costruttori. Ancora una grande prova del
pilota spagnolo. Che Horner si stia pentendo di avere confermato
Webber e non avere puntato su Alguersuari per il futuro?
Michael Schumacher 7
Partiva undicesimo, è arrivato quinto mettendosi dietro Rosberg.
Il Kaiser sta disputando una bella stagione, l’idea è che se avesse
una monoposto più competitiva sul podio ci salirebbe spesso.
22
Jaime Alguersuari
ancora una volta
ha salvato il bilancio
della Toro Rosso
23
GP
INDIA
LE PAGELLE
Adrian Sutil
24
Adrian Sutil
7
Sebastien Buemi
7
Sergio Perez
7
Un bel nono posto per il tedesco che spera di accasarsi alla Williams. Per Mallya, vedere la propria monoposto, con i colori della
bandiera dell’India, soddisfazione maggiore non poteva esserci.
Stava avviandosi a disputare un bel GP, la zona punti di certo sarebbe stata sua, ma si trovava dietro ad Alguersuari, che sta subendo
come non mai. Purtroppo un problema tecnico lo ha costretto al
ritiro.
Combatte, sbaglia, non si arrende, manda a quel paese i doppiati
(che si calmi però questo messicano…) e alla fine prende il decimo
posto. Permettendo alla Sauber di non ritrovarsi alle spalle della
Toro Rosso nel campionato costruttori.
Heikki Kovalainen
6,5
Una corsa notevole quella del finlandese, ancora assecondato dalla sua Lotus. D’accordo, si è pur sempre preso 2 giri, ma ha concluso davanti alla Williams di Barrichello.
Nico Rosberg
6
Paul Di Resta
6
Jarno Trulli
6
Pastor Maldonado
6
Lewis Hamilton
5
Il solito Rosberg, raramente capace di stupire e di concretizzare nella sua ormai lunga avventura in F.1.
La strategia non ha pagato, l’inglese ha dovuto fare tre soste finendo lontano dalla zona punti.
Tamponato alla prima curva, a lungo ai box, ha concluso con cocciutaggine a 4 giri dal vincitore
Tradito dal cambio, lottava con Petrov e Di Resta e un pensierino
alla zona punti poteva anche farlo.
Un’altra gara scialba. In qualifica aveva segnato il secondo tempo, a
dimostrazione delle sue capacità velocistiche, ma la sciocchezza commessa nel primo turno libero, col miglior crono realizzato con le bandiere gialle, gli è costata una giusta penalità. Partito quinto, non ha
graffiato nei primi giri come altre volte, poi il contatto con Massa, di
cui non ha colpe, lo ha definitivamente annientato. Non vedeva l’ora
di concludere la gara, passeggiando. La separazione con Nicole sembra produrre effetti preoccupanti sulla grinta di Hamilton.
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GP
INDIA
LE PAGELLE
Bruno Senna
Mark Webber
5 Jerome D’Ambrosio
5
Narain Karthikeyan
5
Partiva dalla prima fila, ma nonostante guidi una Red Bull che con
Vettel fa meraviglie, è riuscito a concludere il GP al quarto posto. E
dire che Horner era disposto a sacrificare il suo pupillo pur di aiutare Webber a conquistare la seconda posizione nel mondiale. Mark
non si aiuta e quell’improvviso giro più veloce, poi battuto da Vettel,
segnato a un paio di tornate dal traguardo dice molto sul lungo sonno di questo pilota. Che di certo non sta meritando la conferma ricevuta per il prossimo anno.
Vitaly Petrov
5
Kamui Kobayashi
4
I piloti che guidavano macchine di seconda o terza fascia, negli
anni Novanta, raccontavano che quando Ayrton Senna li doppiava lo faceva con gran cattiveria, tirando loro delle vere e proprie
staccate. Il nipote Bruno invece, si agita quando deve doppiare
la Hispania di Karthikeyan e se l’indiano non si fa da parte lui lo
manda a quel paese. Questo piccolo particolare denota la inconsistenza di Senna. La strategia di un solo pit non ha funzionato
e il nono posto che pareva certo, anche senza Kers, è naufragato.
Rubens Barrichello
5
Battuto dal rientrante Karthikeyan, ma a causa di una foratura che
lo ha costretto a una sosta in più. Per il resto, poca cosa.
Ci sono 24 piloti in F.1, lui è stato l’unico in tre giorni a distruggere due volte le sospensioni anteriori, la destra in qualifica, la sinistra in gara, contro la parte posteriore dei cordoli. Poi, l’incidente
con Hamilton che lo aveva chiaramente affiancato in rettifilo, all’interno. Ma Massa ha deciso di chiudere lo stesso la porta nella curva seguente.
Subito out, ha colpito Glock alla prima curva. Sono sette gare consecutive che il giapponese non finisce a punti. Preoccupante.
5 Timo Glock
Si avvia stancamente alla fine della stagione, e forse della sua carriera in F.1, per nulla aiutato da una Williams che fa passi indietro
anziché migliorare.
26
Siamo d’accordo sul fatto che per lui, indiano, correre il GP di casa
è stato qualcosa di sensazionale oltre che storico.
5 Daniel Ricciardo
Felipe
Massa
5
Arriva alla soglia della zona punti, paga cara la penalità, in griglia di
partenza, per l’incidente causato in Corea con Schumacher. Commette qualche errore di troppo. La Renault non può essere contenta di lui.
Bruno Senna
Porta a compimento la missione non impossibile di finire davanti
alle Hispania.
NG
Centrato da Kobayashi alla prima curva dopo il via tenta di ripartire, ma la sua Virgin non va e allora si ritira.
GP
INDIA
LE CLASSIFICHE
L'ORDINE DI ARRIVO
DOMENICA 30 OTTOBRE 2011
1 - Sebastian Vettel (Red Bull RB7-Renault) - 60 giri 1.30'35"002
2 - Jenson Button (McLaren MP4/26-Mercedes) - 8"433
3 - Fernando Alonso (Ferrari 150) - 24"301
4 - Mark Webber (Red Bull RB7-Renault) - 25"529
5 - Michael Schumacher (Mercedes MGP W02) - 1'05"421
6 - Nico Rosberg (Mercedes MGP W02) - 1'06"851
7 - Lewis Hamilton (McLaren MP4/26-Mercedes) - 1'24"183
8 - Jaime Alguersuari (Toro Rosso STR6-Ferrari) - 1 giro
9 - Adrian Sutil (Force India VJM04-Mercedes) - 1 giro
10 - Sergio Perez (Sauber C30-Ferrari) - 1 giro
11 - Vitaly Petrov (Renault R31) - 1 giro
12 - Bruno Senna (Renault R31) - 1 giro
13 - Paul Di Resta (Force India VJM04-Mercedes) - 1 giro
14 - Heikki Kovalainen (Lotus T129-Renault) - 2 giri
15 - Rubens Barrichello (Williams FW33-Cosworth) - 2 giri
16 - Jerome D'Ambrosio (Virgin VR02-Cosworth) - 2 giri
17 - Narain Karthikeyan (Hispania F111-Cosworth) - 3 giri
18 - Daniel Ricciardo (Hispania F111-Cosworth) - 3 giri
19 - Jarno Trulli (Lotus T129-Renault) - 4 giri
Giro più veloce: Sebastian Vettel 1'27"457
Ritirati
1° giro - Kamui Kobayashi
3° giro - Timo Glock
13° giro - Pastor Maldonado
25° giro - Sebastien Buemi
33° giro - Felipe Massa
IL RIEPILOGO DELLA STAGIONE 2011
Australia
Malesia
Cina
Turchia
Spagna
Monaco
Canada
Europa
Gran Bretagna
Germania
Ungheria
Belgio
Italia
Singapore
Giappone
Corea
India
Abu Dhabi
Brasile
27/03/2011
10/04/2011
17/04/2011
08/05/2011
22/05/2011
29/05/2011
12/06/2011
26/06/2011
10/07/2011
24/07/2011
31/07/2011
28/08/2011
11/09/2011
25/09/2011
09/10/2011
16/10/2011
30/10/2011
13/11/2011
27/11/2011
Sebastian Vettel
Sebastian Vettel
Lewis Hamilton
Sebastian Vettel
Sebastian Vettel
Sebastian Vettel
Jenson Button
Sebastian Vettel
Fernando Alonso
Lewis Hamilton
Jenson Button
Sebastian Vettel
Sebastian Vettel
Sebastian Vettel
Jenson Button
Sebastian Vettel
Sebastian Vettel
(RBR-Renault)
(RBR-Renault)
(McLaren-Mercedes)
(RBR-Renault)
(RBR-Renault)
(RBR-Renault)
(McLaren-Mercedes)
(RBR-Renault)
(Ferrari 150)
(McLaren-Mercedes)
(McLaren-Mercedes)
(RBR-Renault)
(RBR-Renault)
(RBR-Renault)
(McLaren-Mercedes)
(RBR-Renault)
(RBR-Renault)
58 giri in 1.29’30”259
56 giri in 1.37’39”832
56 giri in 1.36’58”226
58 giri in 1.30’17”558
66 giri in 1.39’03”303
78 giri in 2.09’38”373
70 giri in 4.04’39”537
57 giri in 1.39’36”169
52 giri in 1.28'41"194
60 giri in 1.37”30”334
70 giri in 1.46’42”327
44 giri in 1.26'44"893
53 giri in 1.20'46"172
61 giri in 1.59'06"537
53 giri in 1.30'53"427
55 giri in 1.30'01"994
60 giri in 1.30'35"002
Foto Mazzi
28
CLASSIFICA
1
3
2
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
28
28
Sebastian Vettel
Jenson Button
Fernando Alonso
Mark Webber
Lewis Hamilton
Felipe Massa
Nico Rosberg
Michael Schumacher
Vitaly Petrov
Nick Heidfeld
Adrian Sutil
Kamui Kobayashi
Jaime Alguersuari
Paul di Resta
Sebastien Buemi
Sergio Perez
Rubens Barrichello
Bruno Senna
Pastor Maldonado
Pedro De La Rosa
Jarno Trulli
Heikki Kovalainen
Vitantonio Liuzzi
Jerome d'Ambrosio
Timo Glock
Narain Karthikeyan
Daniel Ricciardo
Karun Chandhok
CLASSIFICA
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
PILOTI
RBR-Renault
McLaren-Mercedes
Ferrari
RBR-Renault
McLaren-Mercedes
Ferrari
Mercedes
Mercedes
Renault
Renault
Force India-Mercedes
Sauber-Ferrari
TR-Ferrari
Force India-Mercedes
STR-Ferrari
Sauber-Ferrari
Williams-Cosworth
Renault
Williams-Cosworth
Sauber-Ferrari
Lotus-Renault
Lotus-Renault
HRT-Cosworth
Virgin-Cosworth
Virgin-Cosworth
HRT-Cosworth
HRT-Cosworth
HRT-Cosworth
374
240
227
221
202
98
75
70
36
34
30
27
26
21
15
14
4
2
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
COSTRUTTORI
RBR-Renault
McLaren-Mercedes
Ferrari
Mercedes
Renault
Force India-Mercedes
Sauber-Ferrari
Toro Rosso-Ferrari
Williams-Cosworth
Lotus-Renault
HRT-Cosworth
Virgin-Cosworth
595
442
325
145
72
51
41
41
5
0
0
0
RETRO’
CORRADO FABI
Carlo Baffi
UN FIORE
MAI SBOCCIATO
IN F.1
Un’avventura, seppur breve, divisa tra la
F.1 e l’americana Champ Car. E’ questa la
carriera di Corrado Fabi, fratello minore di
Teo, anch’egli pilota di F.1. Nato a Milano
il 12 aprile del 1961, Corrado cresce in una
famiglia benestante (i genitori sono industriali) ed inizia a muovere i primi passi sui
kart. A differenza del fratello, che invece
preferisce divertirsi sugli sci. Per Fabi
junior i risultati non tardano ad arrivare e
nel 1975 si laurea Campione Europeo nel
kart a squadre. Poi nel ’79 sale sulle monoposto del campionato italiano di F.3. Nella
sua prima stagione della serie cadetta, Fabi
è al volante di una March 783 motorizzata
Toyota, con cui prende disputa 6 gare, tota-
30
lizzando 8 punti e piazzandosi al 10° posto
nella classifica generale. L’anno dopo milita nella stessa Formula, ma nel campionato europeo. La monoposto del Team Euroracing è una March 803 spinta dal motore
Alfa Romeo; Fabi si impone in due gare e a
fine anno è terzo assoluto con 50 punti
all’attivo. Nel 1981 prende corpo una nuova avventura targata Formula 2, che vede il
milanese come portacolori della March
Racing. Al volante della March-BMW 812
va a punti in 6 prove sulle 12 in calendario.
Il 24 maggio Fabi trionfa al Mugello e a fine
stagione chiude al 5° posto con 29 lunghezze, alle spalle del futuro ferrarista Stefan
Johansson. Forte dell’esperienza del primo
anno, Fabi vince il titolo la stagione successiva. Con la sua March-BMW 822 vince 5
round: ancora al Mugello, poi a Vallelunga,
Hockenheim, Donington e Misano, dove
sigla pure la pole. E’ campione con 57 punti davanti a Johnny Cecotto (56) e Thierry
Boutsen (50). Degne di nota anche le sue
apparizioni alla guida delle vetture sport
nell’81 e nell’82: rispettivamente con la
BMW M1 insieme a Christian Danner e con
la Lancia LC1, in coppia con Alessandro
Nannini.
La corona della F.2 è comunque il trampolino di lancio per la classe regina. Il 13 marzo 1983 Corrado fa il suo debutto in F.1
sull’ italiana Osella nel GP del Brasile. A
Jacarepaguà parte 24° e si ritira dopo 21
giri per il cedimento del suo FordCosworth. Una stagione molto difficile, in
Sopra,
Corrado Fabi
con la Osella
all’esordio in F.1
nel 1983,
a fianco,
in F.2 nel 1982
cui la FA1D denuncia non pochi problemi,
sia nei primi GP col motore Cosworth, che
nei restanti sette con l’Alfa Romeo. Il milanese conclude soltanto una gara, in
Austria, piazzandosi 10°. L’anno dopo Fabi
emigra oltre Manica, alla Brabham-BMW,
sostituendo per tre GP il fratello Teo. Con
la scuderia di Bernie Ecclestone gareggia a
Monaco, in Canada e Stati Uniti. Se nei
primi due deve abbandonare per noie elettriche ed al turbo, l’8 luglio a Dallas si
toglie la soddisfazione di transitare al 7°
posto sotto la bandiera a scacchi. E proprio
questa, sarà la sua ultima apparizione nel
Circus. Così il 2 settembre Fabi è negli States per scendere in pista nella Champ Car.
Il suo esordio avviene sul circuito di MidOhio alla guida di una Lola T800 del Team
Forsythe Racing, in cui milita da inizio stagione il fratello Teo. Nella sua prima griglia a stelle e strisce, Corrado parte 13°, poi
in gara viene messo ko dalla trasmissione.
Cambia monoposto e sulla March 84C
giunge 10° a Sanair e 6° a Phoenix. Nella
sua quarta ed ultima prova, a Las Vegas, si
ritira al 25° giro per colpa dello scarico. In
classifica chiude al 28° posto con 11 punti.
Ma la sua carriera in America si chiude qui.
Alla fine del 1984 in seguito alla scomparsa del padre, Corrado abbandonerà le corse per dedicarsi alle attività imprenditoriali di famiglia: che comprendono una delle
più grandi miniere di talco d’Italia ed una
società di trasporti. Teo invece proseguirà
la sua attività sulle piste. Solo nel 1987,
Corrado Fabi tonerà ad indossare tuta e
casco per gareggiare nella F.3000 Internazionale. Viene chiamato dal Genoa Racing
Team di Cesare Gariboldi, reduce dal titolo conquistato l’anno precedente con Ivan
Capelli. Fabi fa coppia con Gregor Foitek,
ma nella gara d’esordio a Silverstone deve
dare forfait a causa dell’influenza. Salta
anche le tre corse successive per via di una
frattura al polso. Corrado è al via sulla
pista inglese di Donington, dove scatta dalla 25^ piazza, ma a seguito dei postumi
della frattura alza bandiera bianca. E’ tra
gli iscritti anche nel Gran Premio del Mediterraneo a Pergusa, ma purtroppo non riesce a qualificare la sua March 87B. Tornato all’attività imprenditoriale, Corrado
ricoprirà la carica di Presidente della Confindustria di Sondrio fino al 2009.
31
INDYCAR
IL DRAMMA DI DAN WHELDON
RETI DA
CAMBIARE
Marco Cortesi
Mentre il mondo del motorsport americano (e non solo) si interroga sul futuro delle ruote
scoperte sugli ovali, continuano le indagini e le inchieste sul fatale impatto che è costato la
vita a Dan Wheldon al Las Vegas Motor Speedway, come in molte altre circostanze, sotto
accusa sono finite le reti di protezione. Strumento necessario per difendere il pubblico, le
catch-fence sono e devono essere oggetto di un'attenta indagine. Innanzitutto è da rimarcare, indipendentemente dall'analisi generale, che la tipologia di reti installate sui tracciati gestiti dalla Speedway Motorsports Inc (come Las Vegas, o il Texas Motor Speedway) sia
diversa, e potenzialmente più pericolosa che nei circuiti di proprietà della NASCAR. Se, ad
esempio, a Daytona o in Michigan si trovano, a partire dalla pista, le reti, i cavi che le trattengono e poi i pali, la soluzione dall'altro lato è completamente ribaltata, con i pali di sostegno che sono il primo elemento incontrato da una vettura in caso di incidente. La differenza è stata evidenziata da molti dei piloti ed in particolare da Davey Hamilton, protagonista
di un terrificante schianto in Texas nel 2001. Tutt'ora sofferente per i danni riportati agli
arti inferiori proprio nell'impatto contro un palo, Hamilton, per scelta e di fatto, vista la
lunga esperienza in pista, si è fatto portavoce di questa istanza:
"I piloti vogliono una risposta e c'è molta gente che considera sbagliata questa soluzione,
che può essere stata uno dei fattori che ha negativamente contribuito nell'incidente di Wheldon ed è qualcosa del quale ci dobbiamo assolutamente occupare." A dargli manforte è arrivato il capo dello staff medico della serie, Terry Trammell: "Ci sono molti elementi a far
pensare che il capo di Wheldon abbia urtato un palo. E' una ricerca da polizia scientifica,
ma tutti gli indizi portano a quest'ipotesi".
Come risolvere il problema? L'ipotesi principale è quella di spostare i pali verso le tribune,
e tenere le reti ferme tramite un sistema di tiranti. Idea fattibile anche se, come fatto notare da molti osservatori, dal risultato incerto. Sarebbe cambiato l'esito dell'incidente del 16
ottobre, con un pilota "di testa" contro le reti che hanno un solo compito, quello di distruggere piuttosto che far passare? Sicuramente, è ora di ripensare una soluzione che affonda
le sue radici nel secolo scorso, se non addirittura in quello precedente. L'IndyCar ha già
dato mandato all'Università del Nebraska-Lincoln, la stessa che ideò le barriere ad assorbimento d'urto SAFER, per trovare una soluzione alternativa, che coinvolga anche materiali innovativi. Rimane il nodo di un'applicazione potenzialmente molto difficile. Il motivo è semplice. Sugli ovali, a generare il maggior ritorno finanziario, mediatico e di pubblico sono di gran lunga le stock-car per le quali - fino a questo momento - lo standard attuale ha funzionato. Come giustificare gli investimenti, gli studi ed i lavori necessari per l'adattamento? Questa l'incognita principale: trovare una soluzione al problema che sia prima di
tutto efficace e fattibile, ma che dovrà essere necessariamente condivisa.
32
“
I piloti vogliono una risposta e c'è molta gente che considera
sbagliata questa soluzione, che può essere stata uno dei fattori che ha
negativamente contribuito nell'incidente di Wheldon ed è qualcosa del
quale ci dobbiamo assolutamente occupare
33
DAVEY HAMILTON
INDYCAR
IL DRAMMA DI DAN WHELDON
Stefano Semeraro
Il dolore per la morte di Dan Wheldon è
ancora vivo, acuto, pungente. Lo schianto
di Las Vegas ha lasciato tracce profonde
nella comunità delle corse americane, la
sensazione è che non sarà dimenticato in
fretta e che la morte del driver inglese – se
non altro – servirà ad innalzare di una tacca il livello di sicurezza delle gare IndyCar.
Molte voci, molti temi sono circolati in queste due settimane. Come mai, ci si chiede,
Wheldon non è sopravvissuto a incidenti
simili a quelli di Ryan Briscoe ( a Chicagoland), Dario Franchitti (a Michigan) e Mike
Conway (a Indianapolis)? Tutta colpa solo
dei paletti e delle reti? Intanto a sbarazzare il campo dalla suggestione, molto giornalistica, che Dan sia stato vittima della sua
avidità ci ha pensato, dopo l’ingegner
Andrea Toso della Dallara, anche il mito
Mario Andretti: “Dan Wheldon non ha corso un rischio esagerato perché era super-
Lo start della gara di Las Vegas
34
“A LAS VEGAS ANDARE FORTE
È TROPPO FACILE”
motivato dal prize money di 5 milioni di
dollari”, ha tagliato corto. “Pensare che
abbia guidato in maniera diversa a causa
dei soldi è offensivo per la sua memoria”.
Uno dei punti in questione è il numero di
macchine, 34 contro le 28 previste in origine, che sono state messe in pista a Las
Vegas, un ovale di 2,5 km. Anche in Kentucky, su un ovale di dimensioni simili, o
in Texas c’erano state situazioni di affollamento paragonabili, la differenza è che in
Nevada le macchine sono rimaste compattate a lungo dopo la partenza - all’11esimo
giro, appena prima dell’incidente, la prima
metà del gruppo era compresa in appena
1,25 secondi - mentre nelle altre occasioni
si erano sparpagliate più rapidamente per
l’ovale. Inoltre, le curve rialzate dopo il
2006 per rendere più facile percorrerle in
pieno hanno forse confuso le traiettorie di
gara, infondendo nei piloti una falsa sensazione di sicurezza. Questa è anche l’opinione di Paul Tracy: “Non si può correre
“
impacchettati a quel modo su quell’ovale.
Per il futuro servono più cavalli, per rendere possibili i sorpassi e sgranare in fretta il gruppo. Ora a Las Vegas è così facile
girare in pieno, con tutto quel carico aerodinamico, che dopo 25 giri le gomme sembravano come nuove”. Troppo facile, uguale, troppo pericoloso, anche se tradizionalmente le gare ruota a ruota, con arrivi in
volata, fanno parte del fascino della IndyCar.
La strada per il futuro sembra dunque
essere quella di ripensare gli ovali, oltre
che le vetture. La Dallara del 2012, battezzata DW in onore di Wheldon, avrà tutta
una nuova filosofia, che prevede soprattutto una carrozzeria anti-decollo, e qualcuno ha già avanzato l’idea di introdurre
anche dei “cupolini” sopra l’abitacolo
(una soluzione di cui si sta dibattendo
anche in F.1). Esteticamente non sarebbe
il massimo, e nel caso serva uscire in fretta dall’abitacolo forse potrebbero nascere
problemi seri, ma è una idea che non va
scartata a priori, anche se a molti piloti
non piace per nulla. Bisognerà però tenere conto delle caratteristiche dei tracciati
dove si correrà. “A Indianapolis un incidente come quello di Las Vegas non
sarebbe potuto succedere”, ha detto ad
esempio Jean Alesi. “perché lì il “banking” delle curve è scarsissimo e nessuno
le percorre in pieno, tranne che in qualifica”. Las Vegas per il momento resta in
calendario, anche se il CEO della serie
Randy Bernhard ha fatto intendere che
potrebbero esserci ripensamenti. Per ora
la sintesi migliore l’ha fornita Dario Franchitti: “Mi piace il fatto che la IndyCar sia
un po’ un mix delle altre categorie , e che
per vincere il campionato devi essere
capace di correre su tutti i tipi di pista.
Quindi in futuro correremo ancora sugli
ovali, ma saranno ovali più sicuri. Molto
più sicuri”. Un merito che Wheldon si
sarebbe sicuramente risparmiato.
Mi piace il fatto che la IndyCar sia un mix di altre categorie, e che
per vincere devi essere capace di correre su tutti i tipi di pista. In futuro
correremo ancora sugli ovali, ma saranno ovali più sicuri. Molto più sicuri
35
DARIO FRANCHITTI
VARIE
DAVIDE RIGON
Da quel terribile wee end all’Istanbul Park
e dopo un’operazione di tre ore e mezza
durante la quale sono state necessarie 21
viti per ridurre la frattura a tibia e perone,
per Davide Rigon è iniziata la lunga corsa
verso la riabilitazione, fatta di fisioterapia,
allenamenti e sedute in camera iperbarica per aiutare la cicatrizzazione della ferita. In questo periodo, il pilota veneto ha
ripreso l’attività a Maranello nello sviluppo del simulatore e gli allenamenti al Driver Program Center per recuperare la
migliore forma in vista del 2012.
Come prosegue la riabilitazione?
“Procede bene anche se ho avuto qualche
problema con la cicatrizzazione della
ferita. Ora sta andando tutto per il
meglio. Ho ripreso anche gli allenamenti in acqua. Giorno dopo giorno la gamba fa sempre meno male e credo che tra
un mese potrei anche tornare a guidare
una macchina”.
Che tipo di lavoro e programma stai
seguendo?
“Continuo gli allenamenti al Driver Program Center con il fisioterapista Josè
Poletti. Facciamo un’ora al giorno di lavoro tra massaggi, terapia ed esercizi fisici.
Lavoriamo costantemente con l’obiettivo
di trovare la forma migliore pensando al
2012”.
Come hai vissuto questi mesi di
inattività e lontani dalla pista?
“Sono stati mesi non facili perché da 12
anni a questa parte sono stato abituato a
passare il mio tempo tra gare e test. Il forte dolore mi ha fatto capire quanto sia
importante stare bene e quanto sia stato
fortunato in carriera. In Turchia è stato il
mio primo vero incidente”.
Vedendo com’è andato il campionato in casa del tuo team, Coloni, hai
qualche rimpianto?
“Con i se e con i ma non si va da nessuna parte. La mia soddisfazione arriva dal
fatto che ancora una volta, insieme al
mio manager Giovanni Minardi, avevamo fatto la scelta giusta in termini di persone e team, come hanno poi dimostrato
i risultati. Sono stati veramente bravi.
Hanno fatto un lavoro fantastico e i setup che avevamo preparato nei test invernali a Barcellona e Silverstone si sono
rilevati utili. Fin dall’inizio sapevamo che
avremmo sofferto in Turchia per via dei
problemi con le mescole media delle
gomme. Durante il week end di Istanbul
avevamo fatto diversi esperimenti che al
team saranno stati sicuramente utili per
il proseguo della stagione”.
In attesa di tornare a guidare una
macchina hai ripreso il tuo lavoro
al simulatore della Ferrari.
“Da alcuni mesi sono tornato a disposizione della Scuderia Ferrari per prose-
“TRA UN MESE
SALGO IN MACC
36
guire il mio lavoro nello sviluppo del
simulatore. E’ stato incredibile ritrovare
il limite della macchina. Voglio ringraziare tutto il team Ferrari per essermi
stato sempre molto vicino, a partire dalla Turchia”.
Durante le tue sedute al simulatore hai modo di lavorare con ingegneri e tecnici altamente qualificati Cosa ti hanno insegnato?
“Ho l’opportunità di lavorare con i
medesimi tecnici che scendono tutti i
weekend di gara in pista. Lavoriamo al
simulatore, ma sembra di essere in un
vero e proprio test in circuito. Viene
usata la stessa metodologia di lavoro di
una giornata in pista. E’ un’esperienza
impagabile perché ti permette di capire
cos’è la F.1 e di come si lavora. Ci sono
tante persone che ti danno fiducia e per
questo hai una pressione molto alta e
questo mi piace”.
HINA”
37
GP2
LA FAVOLA COLONI
Filippi, Paolo Coloni
e il gruppo tecnico
della squadra umbra
UN SOGNO DIVEN
Un inizio di campionato difficilissimo per gli incidenti di Herck e
Rigon, la consapevolezza di aver intrapreso comunque la giusta via,
poi l’arrivo dell’esperto Filippi e il salto di qualità che ha portato
il pilota piemontese a essere il vice campione della categoria
38
NUTO REALTÀ
GP2
LA FAVOLA COLONI
Coraggioso Ceccon
nel buttarsi nella mischia
della GP2
Massimo Costa
Sembrava tutto perso. E dopo appena un
appuntamento, quello di Istanbul. Davide
Rigon era stato spinto fuori pista da Julian
Leal e si era rotto una gamba, Michael
Herck aveva subìto una uscita di pista in
qualifica che lo aveva schoccato. Tutti i
buoni propositi della vigilia della stagione
2011, erano finiti in frantumi. Paolo Coloni
era incredulo. Le belle prestazioni dei suoi
piloti nei test pre campionato avevano
lasciato intravvedere la possibilità di essere protagonisti. Ora era tutto da ricostruire. Herck ha praticamente deluso ad ogni
tappa del campionato, mentre per sostituire Rigon è stato chiamato il giovanissimo
Kevin Ceccon, al via dell’Auto GP. In quel
momento dell’anno , con tutti i piloti già
accasati, era difficile poter trovare un driver di alto livello libero. Il team italiano è
40
andato avanti con poche soddisfazioni, se
non quella di poter crescere il pupillo di
casa, Ceccon, il quale con coraggio si è buttato in questa avventura. Coloni non ha fermato gli sviluppi tecnici in atto fin dalla prima prova, migliorando non solo la parte
“umana” della squadra, ma rendendo sempre migliore il simulatore realizzato nella
sede del team. La svolta è arrivata dopo Silverstone, quinta tappa. Fino a quel
momento, il miglior risultato in qualifica
era rappresentato da due quattordicesimi
posti di Michael Herck, in gara il rumeno
aveva conquistato un sesto posto in gara 2,
quella che ha lo schieramento rovesciato.
Poca cosa, insomma. Alla vigilia di Silverstone, Luca Filippi si è trovato senza macchina, dopo aver affrontato le prime prove
con la Dallara della Super Nova. Uno sponsor gradiva Adam Carroll e così il piemontese è stato messo giù. Filippi fino a quel
momento aveva conquistato il terzo e il
quarto posto nelle due gare di Montecarlo,
poi non aveva mai concluso in zona punti.
Il cambio, dal punto di vista del team britannico, ci poteva stare. Coloni, sempre
attento a quel che accade, non si è lasciato
sfuggire l’occasione ed ha chiamato a sé
Filippi lasciando Ceccon all’Auto GP.
Mentre Coloni pensava ai piloti, i tecnici
della squadra umbra avevano modificato
gli assetti delle vetture. E si è andati al Nurburgring. Da quel giorno, i valori della GP2
sono profondamente modificati. In quattro
tappe, Filippi ha conquistato per quattro
volte il secondo tempo in qualifica facendo
sue tre vittorie, un terzo, un quarto e un
quinto posto. Una serie di incredibili risultati che hanno permesso a Filippi di divenire il vice campione della categoria. In sei
anni di permanenza nella categoria, l’italia-
Sfortunato Rigon, KO a Istanbul
I RISULTATI 2011
Davide Rigon
Istanbul: 16° Q – 10° - Rit
Non positiva l'annata di Herck
no non aveva mai ottenuto un simile piazzamento finale. E il team Coloni, mai si era
ritrovato così in alto. Il gruppo tecnico che
si affannava attorno alla vettura di Filippi
ha svolto un lavoro eccezionale. Mentre
Herck rimaneva sui suoi standard di
mediocrità, a parte il lampo di Spa (4° tempo in qualifica cui non ha fatto seguito un
buon piazzamento in gara), l’italiano volava. Filippi non aveva mai mostrato una
simile continuità nelle prestazioni negli
anni precedenti. Tutto ha iniziato a funzionare a meraviglia, ogni cosa si è incastrata come un mosaico perfetto, la via intrapresa da Coloni ha iniziato a dare i frutti
sperati. Finito il campionato, il team Coloni è rimasto al vertice anche nei test collettivi delle scorse settimane. Ceccon, Stefano Coletti, Dani Clos, Fabio Onidi, sono
stati al vertice delle classifiche. E non per
caso. Dice Paolo Coloni: “A volte si lavora
molto bene, ma non se ne raccolgono i
risultati e dunque non si capisce bene se
la strada presa è quella giusta. Si rimane
un po’ confusi. Ma quando da noi è arrivato Filippi, con la sua velocità e la sua
esperienza, ci ha dato le certezze che cercavamo e tutto è venuto facile. Incredibilmente facile. Risultando veloci sia sull’asciutto sia sul bagnato, sia con basso
carico aerodinamico, sia con alto carico.
Oggi posso dire che abbiamo fatto un salto di qualità che ci permette di stare
costantemente al vertice. E di guardare al
futuro con serenità, anche se non dobbiamo certo abbassare la guardia. Ma anche
nei test invernali recenti, tutti i piloti
impiegati sono andati molto forte, segnale che stiamo lavorando bene”. Per Abu
Dhabi, la gara extra campionato, Coloni
porterà in pista Ceccon e spera di potergli
affiancare un pilota italiano.
Michael Herck
Istanbul: 20° Q – 14° - 12°
Barcellona: 14° Q – Rit – Rit
Montecarlo: 24° Q – 13° - 15°
Valencia: 18° Q – 10° - 6°
Silverstone: 14° Q – 24° - 18°
Nurburgring: 16° Q – 11° - 10°
Budapest: 14° Q – 12° - Rit
Spa: 4° Q – 16° - 15°
Monza: 13° Q – Rit – Np
Kevin Ceccon
Barcellona: 17° Q – 19° - 15°
Montecarlo: 21° Q – 11° - 12°
Valencia: 23° Q – 18° - 20°
Silverstone: 18° Q – 19° - Rit
Luca Filippi
Nurburgring: 2° Q – 1° - 3°
Budapest: 2° Q – 6° - Rit
Spa: 2° Q – 4° - 1°
Monza: 2° Q – 1° - 5°
41
F.RENAULT
3.5
I ROOKIE
42
ROSSI E KORJUS
PRONTI PER LA F.1
L’americano e l’estone guideranno ad Abu Dhabi,
nei test per giovani piloti, la Lotus e la Renault.
Nonostante fossero al debutto,
nel 2011 sono stati grandi protagonisti
Massimo Costa
Saranno anche stati dei rookie nella Renault
3.5 del 2011, ma tra una quindicina di giorni
Alexander Rossi e Kevin Korjus saliranno su
una monoposto di F.1 ad Abu Dhabi. Rossi, 20
anni, è stato il numero uno dei debuttanti nella categoria promossa dalla Casa francese.
L’americano, che negli Emirati guiderà la
Lotus-Renault di Kovalainen e Trulli (già aveva provato a Jerez la BMW nel 2009), è stato
indubbiamente il numero uno. Lo si è capito
fin da subito, già nei test invernali. E se ne è
avuta la conferma ad Alcaniz, la prima prova
stagionale, quando Rossi ha subito conquistato la vittoria nella prima gara giungendo poi
secondo nella successiva. Un impatto tremendo quello dell’americano del team Fortec e che
arrivava da una contraddittoria stagione nella GP3. Prima ancora, Rossi aveva corso nella F.Master (2009), fatto qualche apparizione
nella GP2 Asia (2009/2010) e gareggiato nella formula addestrativa della BMW. Rossi ha
poi proseguito sempre su ottimi livelli segnando un altro successo a Le Castellet e quattro
posizioni da podio. Il weekend nero del Nurburgring lo ha di fatto estromesso dalla lotta

per il titolo finale.
43
F.RENAULT
3.5
I ROOKIE
Ancora più rookie di Rossi, per la sua limitata esperienza con le monoposto, era Korjus. Il pilota estone, 18 anni, ha debuttato
nella serie 3.5 con in tasca il titolo vinto della Eurocup Renault 2.0. Il suo ingresso nel
motorsport era avvenuto soltanto nel
2009. Eppure Korjus ha saputo essere
subito tra i primissimi della classe, ben supportato da Tech 1. Tre le vittorie conseguite, sei volte nei primi cinque in qualifica.
Non sono mancati gli errori di inesperienza, le difficoltà nel mettere a punto la macchina in certe occasioni. Ma Korjus ha
dimostrato sicuramente di essere uno dei
giovani piloti europei più interessanti in
chiave futura. Entrato nel programma
Junior di Gravity, Korjus potrà guidare la
Renault F.1 ad Abu Dhabi.
Cesar Ramos non salirà su una monoposto
di F.1 tra quindici giorni, ma lo aveva già
fatto lo scorso anno grazie alla conquista
del campionato italiano di F.3. Ramos, 22
anni, aveva guidato la Ferrari, dopo di che
si è buttato sulla Renault 3.5 raggiungendo
un accordo con il team Fortec divenendo
compagno dello scomodo Rossi. Il brasiliano, con alle spalle due anni di F.Renault 2.0
italiana ed europea, una stagione nella F.3
Euro Series e una nella F.3 Italia, è arrivato al salto di cavalleria con la giusta esperienza. L’inizio è stato avvincente, con una
pole nella seconda qualifica della prova di
apertura stagionale ad Alcaniz. Poi, un’altra pole a Monza. Ma Ramos non ha mai
saputo concretizzare questi ottimi risultati
in qualifica, che non ha più ripetuto. Troppe difficoltà nel trovare il giusto set-up,
troppi alti e bassi, mai un podio. I suoi
migliori risultati sono stati tre quarti posti.
Rossi, Korjus e Ramos sono stati i tre
migliori rookie del campionato 2011. In
quarta posizione, troviamo Nick Yelloly che
nella Renault 3.5 vi è entrato a partire da
Silverstone, a fine agosto. Partecipando poi
anche alle prove di Le Castellet e Barcellona. Proveniente dalla GP3, l’inglese del
team Pons si è subito distinto per la facilità con la quale si è adattato ai 480 cavalli
della Dallara-Renault fino a raggiungere il
2° posto nella seconda corsa di Montmelò,
quella che ha chiuso il campionato. In precedenza aveva anche ottenuto la sesta posizione (sempre in Catalogna) e la quinta a
Le Castellet seconda corsa.
Saltando Adam Carroll, definito rookie, ma
con una grande esperienza in GP2 e A1
Grand Prix, e al via della sola prova di
Budapest con il P1 Motorsport, dove per
altro ha subito fatto faville con il quarto e
44
terzo posto, troviamo Andre Negrao. Il brasiliano ha debuttato con il team Draco arrivando dalla Eurocup F.Renault 2.0. Nel
2009 aveva corso nella F.Renault Italia, ma
solo le ultime gare perché vittima di un terribile incidente stradale mentre era in sella ad una moto. Nella Renault 3.5, il 19enne
di San Paolo ha saputo tirare fuori gli artigli in più di una occasione rimediando con
grandi rimonte a qualifiche spesso difficili,
che lo costringevano a partire nelle ultime
file. Deludenti invece Oliver Webb, che
dopo il terzo posto nella F.3 britannica, ci
si attendeva qualcosa di più, e Arthur Pic,
che a lungo nella Eurocup Renault 2.0 era
stato il contendente di Korjus. Sotto le
aspettative anche Stephane Richelmii (vice
campione della F.3 Italia 2010), Daniel
McKenzie (9° nella F.3 inglese 2010), quest’ultimo mai in zona punti, e Daniel De
Jong (Eurocup F.Renault).
Sono state tre
le vittorie di Korjus
nel 2011
La classifica
Rookie 2011
1 – Alexander Rossi 156
2 – Kevin Korjus
120
3 – Cesar Ramos
47
4 – Nick Yelloly
36
5 – Adam Carroll
27
6 – Andre Negrao
20
7 – Oliver Webb
17
8 – Arthur Pic
12
9 – Stephane Richelmi 6
10 – Daniel De Jong 2
Negrao, a sinistra, si è reso protagonista di rimonte spettacolari in diverse gare. Ramos, sopra, ha totalizzato due pole
45
LAMBORGHINI BLANCPAIN
SUPERTROFEO A BARCELLONA
FINALE AL...
CARDIOPALMA
Matteo Zucchi non riesce nell’impresa.
Lo svizzero Leimer si porta a casa
il titolo che inseguiva da tre stagioni,
grazie soprattutto a un... complice: l’italiano Ragazzi.
Tensione alla stelle nella seconda gara
tra il primo e il secondo solo 0,064 sec
46
I debuttanti Enjalbert-Delhez
davanti a tutti dopo la vittoria del sabato
47
LAMBORGHINI BLANCPAIN
SUPERTROFEO A BARCELLONA
Marco Marelli
Con le ultime tre gare disputate nel
magnifico circuito di Barcellona lo scorso
week end, il monomarca a quattro ruote
motrici più veloce al mondo, archivia la
stagione 2011. Leimer conquista il titolo
gentleman driver ma gran parte del merito va a Ragazzi che senza tanti complimenti ha messo ko Zucchi, già nella prima
gara colpito dalla sfortuna in quanto aveva bucato una gomma. Il titolo si doveva
giocare nella seconda e terza gara tra Zucchi e Leimer, ma durante la rimonta del
bresciano i due italiani si sono toccati,
tanto che la vettura 22 ha avuto la peggio
con la rottura del radiatore e quindi il
rientro forzato ai box. Inspiegabile l’atteggiamento di Ragazzi con frenate prima
anticipate e poi ritardate per non far passare Zucchi che lottava per il titolo. Tra
l’altro Ragazzi che corre anch’egli per il
team Imperiale. Per tutta la stagione
Ragazzi ha dimostrato un andamento non
costante, al contrario del suo compagno
Carboni che ha pagato colpe non sue e che,
va detto, è uno che in macchina sa andare e divertirsi. Leimer quindi nella prima
gara di sabato, sotto un cielo grigio, è salito facilmente sul secondo gradino del
48
podio, mentre nella prima gara di domenica, sotto un sole scintillante e un cielo
blu, è riuscito pure a salire sul gradino più
alto, riuscendo a contrastare gli attacchi
dell’austriaco Gherard Tweraser che ha
tagliato in seconda posizione a soli 0,064
secondi. Sempre nella seconda gara molto forte è andato il duo Sladecka/Tweraser, che già ad Hockenheim si era messo
in luce, e che si è confermato pure nella
terza gara vincendola. L’ultimo podio del
SuperTrofeo 2011 è stato quindi occupato
dai tre maggiori protagonisti della stagione, con Leimer che ha accumulato quei
punti preziosi e necessari per battere Zucchi. Tra i debuttanti, hanno colpito il duo
Enjalbert/Delhez che hanno tagliato per
primi il traguardo della prima gara partendo dal sesto posto in griglia. Delhez che
ha guidato nella prima parte ha guadagnato tre posizione prima dell’apertura dei
pit. Poi Enjalbert è passato in seconda
posizione alle spalle di Leimer, che era al
comando nonostante una penalità di passaggio ai box, scontata in precedenza.
Sempre tra i debuttanti merita una citazione Francesca Sinossi, perché grazie a
lei il team Imperiale si è aggiudicato quel
punteggio necessario per rimanere nella
storia del SuperTrofeo Lamborghini.
L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 1
SABATO 29 OTTOBRE 2011
LE CLASSIFICHE FINALI
DEL TROFEO 2011 1. Delhez/Enjalbert (#69), Bonaldi Motorsport, 40:27.193
2. Leimer C. (#63), Autovitesse Garage R. Affolter, +1.038
3. Pronk/Kox (#76), Reiter, +15.546
4. Ladas/Janiš (#99), Gravity-Charouz Racing, +29.077
5. Linossi/Iacone (#20), Autocarrozzeria Imperiale S.R.L., +41.070
6. Leimer H./Jenny (#19), Autovitesse Garage R. Affolter, +42.299
7. Collin/Fasanetto (#2), Automobili Lamborghini, +1:00.805
8. Piccioli (#30), Autocarrozzeria Imperiale S.R.L., +1:04.362
9. Babini/Zucchi (#22), Autocarrozzeria Imperiale S.R.L., +1:25.534
10. Mamé/Zanardini (#3), Bonaldi Motorsport, +1:31.218
11. Hasek/Jorda (#88), Gravity-Charouz Racing, +1 giro
12. Fassitelli (#11), Bonaldi Motorsport, +3 giri
13. Sanna/Bernard (#1), Automobili Lamborghini, +4 giri
Pro-Am Drivers’ Standings
1. Cédric Leimer (SUI), 163
2. Matteo Zucchi (ITA), 160
3. Gerhard Tweraser (AUT), 151
4. Filip Sladecka (SVK), 127
5. Riccardo Ragazzi (ITA), 92
- Gianluca Carboni (ITA), 92
7. Nico Pronk (NED), 87
8. Laurent Jenny (SUI), 71
9. Eugenio Amos (ITA), 70
- Roberto Seveso (ITA), 70
11. Jakub Knoll (CZE), 64
12. Hervé Leimer (SUI), 62
13. Petr Charouz (CZE), 43
14. Jan Št’ovíček (CZE), 33
15. Bernard Delhez (BEL), 31
16. Rémy Vauthier (SUI), 23
- Andrea Mamè (ITA), 23
- Mirko Zanardini (ITA), 23
19. Athanasios Ladas (GRE), 19
20. Maurizio Piatesi (ITA), 16
21. Michael Ruh (SUI), 14
22. Lukas Lichtner-Hoyer (AUT), 9
23. Dominique Lucas (SUI), 8
24. Vitus Eckert (AUT), 7
- Gianluigi Piccioli (ITA), 7
- Fabio Fassitelli (ITA), 7
27. Francesca Linossi (ITA), 6
- Simone Iacone (ITA), 6
29. Stepan Vojtech (CZE), 4
- Dominik Hasek (CZE), 4
- Carmen Jorda (ESP), 4
Non classificati
Ragazzi/Carboni (#80), Autocarrozzeria Imperiale S.R.L.
Sladecka/Tweraser (#77), Gravity-Charouz Racing
L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 2
DOMENICA 30 OTTOBRE 2011
Sopra, lo svizzero Leimer.
Il “solitario” della stagione
2011 ha conquistato il
titolo all'ultima gara.
Arrivato sul circuito di
Barcellona con un distacco
rilevante rispetto a
Ragazzi, è riuscito a
rimontare con una
condotta priva di sbavature
e con il supporto del team
Autovitesse assolutamente
professionale. Grande la
gioia sua e del team che da
tre stagioni inseguiva
questo risultato.
A fianco,
con i grandi orologi
tra le mani, da sinistra
il team manager Imperiale,
il professionista
Fabio Babini
e il gentleman driver
Leimer.
Ai lati il presidente
della Lamborghini
e il direttore marketing
Blancpain
1. Leimer C. (#63), Autovitesse Garage R. Affolter, 40:13.584
2. Sladecka/Tweraser (#77), Gravity-Charouz Racing, + 0.064
3. Sanna/Bernard (#1), Automobili Lamborghini, + 37.726
4. Delhez/Enjalbert (#69), Bonaldi Motorsport, + 51.480
5. Fassitelli (#11), Bonaldi Motorsport, + 1:11.359
6. Mamé/Zanardini (#3), Bonaldi Motorsport, + 1:15.193
7. Collin/Fasanetto (#2), Automobili Lamborghini, + 1:49.459
8. Leimer H./Jenny (#19), Autovitesse Garage R. Affolter, + 1 giro
9. Ragazzi/Carboni (#80), Autocarrozzeria Imperiale S.R.L., + 1 giro
10. Ladas/Janiš (#99), Gravity-Charouz Racing, + 1 giro
11. Hasek/Jorda (#88), Gravity-Charouz Racing, + 3 giri
12. Piccioli (#30), Autocarrozzeria Imperiale S.R.L., + 3 giri
13. Pronk/Kox (#76), Reiter, + 5 laps
Non classificati
Linossi/Iacone (#20), Autocarrozzeria Imperiale S.R.L.
Babini/Zucchi (#22), Autocarrozzeria Imperiale S.R.L.
L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 3
DOMENICA 30 OTTOBRE 2011
Pro Drivers’ Standings
1. Fabio Babini (ITA), 160
2. Peter Kox (NED), 87
3. Erik Janiš (CZE), 71
4. Dimitri Enjalbert (FRA), 31
5. Lee Cunningham (GBR), 16
6. Hans-Joachim Stuck (AUT), 14
7. Gianni Giuduci (ITA), 13
8. Tomas Enge (CZE), 8
9. Jarek Janiš (CZE), 8
Teams’ Standings
1. Autocarrozzeria Imperiale S.R.L., 206
2. Gravity-Charouz Racing, 186
3. Autovitesse Garage R. Affolter, 179
4. Bonaldi Motorsport, 90
5. Reiter, 88
6. Touringauto, 70
1. Sladecka/Tweraser (#77), Gravity-Charouz Racing, 41:46.923
2. Leimer C. (#63), Autovitesse Garage R. Affolter, + 13.546
3. Babini/Zucchi (#22), Autocarrozzeria Imperiale S.R.L., + 40.192
4. Ladas/Janiš (#99), Gravity-Charouz Racing, + 45.186
5. Sanna/Bernard (#1), Automobili Lamborghini, + 1:02.023
6. Delhez/Enjalbert (#69), Bonaldi Motorsport, + 1:13.846
7. Fassitelli (#11), Bonaldi Motorsport, + 1:14.612
8. Leimer H./Jenny (#19), Autovitesse Garage R. Affolter, + 1:16.531
9. Pronk/Kox (#76), Reiter, + 1:23.636
10. Collin/Fasanetto (#2), Automobili Lamborghini, + 1:34.148
11. Piccioli (#30), Autocarrozzeria Imperiale S.R.L., + 1:53.082
12. Hasek/Jorda (#88), Gravity-Charouz Racing, + 1 giro
13. Ragazzi/Carboni (#80), Autocarrozzeria Imperiale S.R.L., +giro
Non classificati
Collin/Fasanetto (#2), Automobili Lamborghini
Linossi/Iacone (#20), Autocarrozzeria Imperiale S.R.L.
Agostini, miglior italiano
49
LAMBORGHINI BLANCPAIN
SUPERTROFEO A BARCELLONA
IL... PROFESSORE
Le coronarie le ha robuste. E non poteva essere altrimenti. Perché di anni ne ha solo 33 ma soprattutto
perché non è…schiattato quando nella prima gara del week end mentre era in testa ha subito una foratura
che l’ha portato molto indietro. Troppo. Tempra forte, Zucchi ha perso il titolo per tre punti
Dicono di lui che gli piace partire dal fondo per poi risalire. Insomma che rende
bene quando è sotto pressione. Altri sottolineano la sua precisione e ricordano che
quest’anno pur essendo alla sua prima stagione con la Lamborghini nulla ha sbagliato e pertanto lo hanno soprannominato il
professore. E scherzano: come Prost mica
come Vaccarella, anche perché è come il
francese, una vera macchina da lavoro.
Bresciano, 33 anni, occhi vivaci, Matteo
Zucchi durante la settimana è rappresentante commerciale della tipolitografia
ColorArt di Brescia, durante i week end un
pilota vero, tanto che quest’anno ha lottato
fino all’ultimo con Leimer e per un soffio
non gli è riuscito di strappare quel titolo che
lo svizzero inseguiva da due stagioni. Perché Zucchi nella prima gara ha avuto sfortuna, forando, nella seconda ha pagato un
contatto con Ragazzi e nella terza ha sofferto una macchina non perfetta, perché mira-
50
colosamente rimessa in pista dal suo team
in tempi da record. A lui dieci domande:
1) Quale l’avversario più duro?
“Leimer. E’ da tre anni che corre, conosce
le piste e la macchina. E’ uno di casa al contrario di me che sono alla prima stagione.”
2) L’anno prossimo?
“Un bel puntone di domanda”.
3) Bilancio di questa stagione nel
SuperTrofeo?
“Buona organizzazione e serietà. Sono
fiscali ma è giusto. Le piste sono le migliori europee. Si vede che è organizzato da una
grande Casa automobilistica”
4) Piloti presenti?
“Livello ottimo. Fabio Babini sostiene che
quest’anno il livello è stato superiore alle
edizioni precedenti. Mi colpisce che i gentleman non siano così lontani dai professionisti”.
5) La macchina?
“Impegnativa, con tanti cavalli e un peso
rilevante. Va gestita in un certo modo. Non
si può essere aggressivi. Accelerare prima,
in centro curva, non va bene. E nei cambi
di direzione bisogna stare attenti”.
6) Sogno nel cassetto?
“Esagerando, fare una gara in Nascar”.
7) Tutti i giorni Zucchi guida…
“Una Scirocco”.
8) E quali sono i colori preferiti?
“Verde e grigio come sul casco”.
9) A chi devi la passione per le corse?
“Mio padre. Mi ricordo ancora quante emozioni e quanta agitazione quando lui era in
pista e io dietro la rete a vederlo”.
10) Come si fa a correre il week end e
a lavorare bene durante la settimana?
“Semplice: bisogna avere una famiglia
eccezionale come eccezionale deve essere il
team. A tale proposito lasciatemi ringraziare mio fratello Federico, il generoso Ivano,
i sempre disponibili Stefano e Gianni”.
TUTA, GUANTI E CASCO
Il suo sogno è guidare una SuperTrofeo. Raffaello Porro è il direttore della comunicazione
di Automobili Lamborghini. Una Casa che mai come oggi è impegnata nel motorsport.
Ma che dalla prossima stagione lo sarà ancora di più con l'esordio del SuperTrofeo Asia...
1) Quanto è importante il motorsport
per Automobili Lamborghini?
“Molto. Per noi è un’occasione per misurarci non solo su strada ma anche su pista. Ci
consente di sviluppare innovazioni che poi
trasferiamo sulle vetture stradali. Ci permette di portare in pista, anche se con
modifiche, lo stesso modello che il cliente
compra per l’uso stradale”.
2) Esempi concreti?
“La sintesi di questi scambi è la Gallardo
Supertrofeo Stradale”.
3) Ormai chiusa la stagione 2011 quali i programmi futuri?
“Quest’anno Automobili Lamborghini nel
motorsport si è impegnata in 14 campionati, dall’Europa al sud America, dall’Asia
all’Oceania. Lamborghini corre ovunque.
Mi piace ricordarli: il Gt open, il FIA GT1,
il FIA GT3, l’italian GT, il GT3 Asia, il British GT, il Blancpain endurance Series, il
FFSA GT France, l’Adac Gt master, il GT
spagnolo, il GT brasiliano, il Gt australiano, il VdeV sport e il Belcar. Per quanto
riguarda il nostro campionato monomarca
conclude la terza stagione e non solo con-
tinuerà per le stagioni 2012 e 2013 in Europa ma raddoppierà perché al Lamborghini
Blancpain europeo si affiancherà una edizione in Asia”.
4) In quali circuiti prevedete di correre?
“Abbiamo reso noto il calendario provvisorio delle gare 2012 che in Europa vedrà
l’esordio in un circuito italiano, a cui seguiranno poi Spa, Silverstone con l’ipotesi di
chiudere ancora con Barcellona.
5) Il SuperTrofeo 2012 correrà da
solo o con….
“Vorremmo associarci al Blancpain Gt
Endurance”.
6) Con quali novità?
“Vogliamo coinvolgere maggiormente i
clienti e i fans quindi, da un lato, stiamo
ridefinendo le regole del campionato con i
team, per garantire più tempo per provare
la macchina a beneficio degli amatori; dall’altro vogliamo rafforzare la dimensione
del SuperTrofeo per azioni di comunicazione e marketing. L’ipotesi allo studio sono
quelle di creare momenti dedicati per coinvolgere ancor più fans e pubblico”.
7) E per l’Asia?
“Il campionato si svolgerà da aprile a ottobre in contemporanea con l’Europa. Sette
week end, di cui il primo di test per i piloti
a Sepang, seguito dalla prima vera prova
sempre a Sepang il mese successivo. Poi
faremo una tappa in Giappone, una a Taiwan e tre in Cina di cui l’ultima nel circuito di Shanghai.
8) Novità per la vettura 2012?
“Avrà come novità principale l’adozione del
monodado. E le vetture del campionato
asiatico saranno dotate di aria condizionata!”
9) Quante le vetture previste?
“Venti sia sulla griglia in Europa sia in
Asia”.
10) Ma quale è la ricetta vincente del
SuperTrofeo?
“L’atmosfera. Il nostro village è un punto di
ritrovo per VIP, giornalisti, team…è un
contenitore che si presta a mille iniziative.
Chi lo vive può vedere come nasce un capolavoro di orologio grazie al corner Blancpain, provare l’emozione del simulatore di
guida…godersi il cibo italiano”.
Raffaele Porro, a fianco,
mentre illustra le linee guida
del SuperTrofeo 2012
51
GT1
ANTEPRIMA SAN LUIS
LA NISSAN CE
Massimo Costa
Due gare per decidere una stagione. E ben dieci
piloti, cinque coppie, che si contendono il titolo
del campionato FIA GT1. L’atto finale si terrà
lontano, in Sud America, sul particolare tracciato di Potrero de los Funes. Al comando del campionato ci sono Michael Krumm e Lucas Luhr
con la Nissan GT-R del JR Motorsport. I due
tedeschi hanno totalizzato quattro vittorie, di
cui tre nelle championship race e una nella gara
di qualifica. Nessuno ha saputo fare meglio quest’anno. Ma Krumm-Luhr non possono stare
tranquilli. Infatti, nel weekend argentino vi
sono a disposizione ben 33 punti e loro hanno
un vantaggio di 11 lunghezze su Darren Turner
e Stefan Mucke, 131 contro 120. L’inglese e il
tedesco guidano la Aston Martin DB9 dello
Young Driver, il team ufficiale. Loro hanno vinto in Cina e sono sicuramente i principali avversari della Nissan. Le altre tre coppie che matematicamente sono ancora in lizza per il campionato hanno infatti ben poche speranze. A 101
punti, dunque devono ottenere il massimo per
portarsi a quota 134 sperando nelle disgrazie di
Krumm-Luhr
sono i leader e
potranno limitarsi
a controllare
gli avversari
52
Krumm-Luhr e Turner-Mucke, sono Markus
Winkelhock e Marc Basseng, con la Lamborghini Murcielago del Munnich Motorsport, meglio
conosciuto con il nome dello sponsor All-Inkl, e
Christian Hohenadel e Andrea Piccini con la
Aston Martin DB9 del team Hexis. Il duo teutonico che divide la Murcielago, tre successi questa stagione, era partito molto forte, ma in alcune gare sfortunate ha perso punti decisivi. Piccini, con il giovane tedesco Hohenadel, vanta un
successo e alcune occasioni importanti gettate
via. Ancora in gioco, con 100 punti, sono Tomas
Enge e Alex Muller, con la seconda Aston Martin dello Young Driver. Più che pensare alle
improbabili combinazioni che potrebbero far
vincere loro il titolo, è probabile che il ceco e il
tedesco si concentreranno nel dare un aiuto a
Turner-Mucke, loro compagni di squadra.
Tirando le somme di questa volata finale, la Nissan sfiderà l’Aston Martin, due marchi gloriosi,
con il primo che cerca il bis dopo la vittoria nel
prestigioso Super GT giapponese con il nostro
Ronnie Quintarelli, e il secondo il riscatto. Chi
sarà l’erede della Maserati MC12, trionfatrice
nel 2010 con Bertolini-Bartels?
Turner-Mucke dovranno
andare all'attacco a San Luis
ERCA IL BIS
La sfida finale
Una speranza, seppur minima, di vincere il titolo
ce l'ha anche il nostro Piccini, con Hohenadel
1 - Krumm-Luhr 131
2 - Turner-Mucke 120
3 - Winkelhock-Basseng 101
4 - Hohenadel-Piccini 101
5 - Enge-Muller 100
53
GT
OPEN
GARE A BARCELLONA
È SOHEIL AYARI
IL CAMPIONE 2011
Marco Cortesi
All'ultimo giro, all'ultimo respiro. Così si
è chiusa una stagione 2011 eccezionale
per l'International GT Open. A laurearsi
campione è stato, in solitaria, l'esperto
transalpino Soheil Ayari che, al volante
della Ferrari 458 di un ritrovato team
JMB, ha battuto il duo della Scuderia Villorba composto da Andrea Montermini
ed Emanuele Moncini. Tanti i fattori che
hanno contribuito al successo. Primo, e
più evidente, un finale che ha visto Moncini finire a contatto con Alessandro
Garofano e lo stesso Ayari esibirsi in un
gran sorpasso su Raffaele Giammaria.
Ma, scavando a fondo, è innegabile il contributo dato di volta in volta dai più
recenti compagni di squadra Nicolas
Marroc, autore insieme al neocampione
di una doppietta a Brands Hatch, e Joel
Camathias, che ha messo in mostra le
stesse qualità che gli sono finora valse
due titoli nella categoria. Tutt'altro che in
discussione la performance di casa Villorba, frenata da alcuni errori che hanno
condizionato il risultato finale, ma pronta - si spera - a rifarsi nel 2012.
In gara 1, il duo del team JMB ha comunque fatto la differenza, riuscendo a chiudere i 36 giri in programma con quasi 20
secondi di vantaggio sull'omologa Ferrari
458 di Peter-Broniszewski (un distacco
che avrebbe quasi annullato l'handicap).
Dopo una battaglia iniziale che aveva portato al vertice Ayari, Camathias ha piegato con facilità Broniszewski, tornato in
vetta grazie alla minore penalità di tempo,
mentre una sfida senza esclusione di colpi è poi andata in scena per la terza posizione assoluta. A prevalere è stato Andrea
Rizzoli, splendido interprete insieme a
Stefano Bizzarri della classe GTS. In un
finale concitatissimo, il parmense dell'AF
Corse è riuscito a tenersi alle spalle un
arrembante Robert Bell che, preso il
volante da Marco Frezza sulla seconda
Ferrari JMB, si è esibito in un duello a
suon di staccate, sorpassi e sportellate con
Montermini.
54
Nella seconda corsa, a conquistare il successo è stato un brillante Alessandro Pier
Guidi, insieme a Juan Manuel Lopez. Alla
prima gara nella categoria, il piemontese
ha sopravanzato nelle battute conclusive
Garofano andando a vincere sulla Ferrari
F430 del team Vittoria. Se la lotta per l'assoluta è durata fino alla fine, il titolo GTS
si è deciso da subito, a causa di un contat-
to che ha visto protagonista Gianluca
Roda. Il comasco si è visto costretto al ritiro, regalando di fatto il titolo a Stefano
Gattuso e Lorenzo Bontempelli. Ciò nonostante, la coppia del team Kessel ha corso
al top legittimando primo posto in graduatoria con una sensazionale vittoria di categoria che riscatta la sfortuna patita nel corso del 2010.
Bontempelli
e Gattuso hanno
conquistato
il titolo GTS
L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 1
SABATO 29 OTTOBRE 2011
1 - Ayari-Camathias (Ferrari 458) - JMB - 36 giri 1.10'13"002
2 - Peter-Broniszewski (Ferrari 458) - Kessel - 19"543
3 - Bizzarri-Rizzoli (Ferrari 458 GT3) - AF Corse - 37"540
4 - Frezza-Bell (Ferrari 458) - JMB - 37"827
5 - Montermini-Moncini (Ferrari 458) - Villorba - 38"236.
6 - Ramos-Giammaria (Ferrari 458) - Edil Cris - 57"407
7 - Amos-Kox (Lamborghini Gallardo) - Goodsense - 57"621
8 - Pier Guidi-Lopez (Ferrari F430) - Vittoria - 1'04"461
9 - Bontempelli-Gattuso (Ferrari 458 GT3) - Kessel - 1'20"003
10 - De Castro-Giao (Porsche 997) - DriveX - 1'38"218
11 - Roda-Babini (Porsche 997 GT3) - Autorlando - 1'48"753
12 - Miguez-Godinho (Ferrari F430) - Vittoria - 1'56"537
13 - Ramos-Cunha (Lamborghini Gallardo) - Goodsense - 1 giro
14 - Campanico-Figueiredo (Audi R8) - Novadriver - 1 giro
15 - Talkanitsa-Talkanitsa (Ferrari 458) - AF Corse - 1 giro
16 - Caccia-Mantovani (Ferrari F430 GT3) - Kessel - 1 giro
17 - Wiser-Lancieri (Aston Martin DBRS9) - Villois - 1 giro
18 - Ramos-Silva (Ferrari F430) - Edil Cris - 1 giro
19 - Gerber-Griffin (Ferrari F430) - AF Corse - 1 giro
20 - Sdaneswitsch-Rugolo (Ferrari F430) - AF Corse - 1 giro
L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 2
DOMENICA 30 OTTOBRE 2011
1 - Pier Guidi-Lopez (Ferrari F430) - Vittoria - 26 giri 50'50"121
2 - Frezza-Bell (Ferrari 458) - JMB - 0"715
3 - Ceccato-Barba (Porsche 997) - Autorlando - 11"292
4 - Ayari-Camathias (Ferrari 458) - JMB - 12"546
5 - Ramos-Giammaria (Ferrari 458) - Edil Cris - 14"218
6 - Peter-Broniszewski (Ferrari 458) - Kessel - 15"714
7 - Gerber-Griffin (Ferrari F430) - AF Corse - 50"172
8 - Bontempelli-Gattuso (Ferrari 458 GT3) - Kessel - 1'15"840
9 - Ramos-Silva (Ferrari F430) - Edil Cris - 1'24"421
10 - Wiser-Lancieri (Aston Martin DBRS9) - Villois - 1'30"204
11 - De Castro-Giao (Porsche 997) - DriveX - 1'31"262
12 - Kox-Amos (Lamborghini Gallardo) - Goodsense - 1'32"397
13 - Enjalbert-Sicart (Ferrari 430) - Kessel - 1'34"087
14 - Ramos-Cunha (Lamborghini Gallardo) - Goodsense - 1'47"835
15 - Rangoni-Garofano (Ferrari F458) - AF Corse - 1 giro
16 - Montermini-Moncini (Ferrari 458) - Villorba - 1 giro
17 - Earle-Crespi (Ferrari 458 GT3) - Kessel - 1 giro
18 - Caccia-Mantovani (Ferrari F430 GT3) - Kessel - 1 giro
19 - Sdaneswitsch-Rugolo (Ferrari F430) - AF Corse - 1 giro
20 - Godinho-Miguez (Ferrari F430) - Vittoria - 1 giro
Giro più veloce: Andrea Montermini 1'49"894
Il campionato assoluto
1. Ayari 199; 2. Montermini-Moncini 177; 4. Frezza 173.
Il campionato GTS
1. Bontempelli-Gattuso 116; 3. Roda 103; 4. Babini 83.
I piloti del team JMB al completo con Ayari,
a sinistra, vincitore del GT Open
1 – La determinazione di Ayari
2 – L’apporto decisivo di Camathias
3 – Montermini-Moncini beffati
4 – L’errore di Roda in GTS
5 – Gattuso-Bontempelli senza freni
55
NASCAR
GARA A MARTINSVILLE
STEWART BEFFA JOHN
Marco Cortesi
Sono diventati tre i successi di Tony Stewart nella Chase For The Cup NASCAR
2011. Il due volte campione, e team manager di sé stesso sotto l'ombrello Chevrolet,
ha centrato un'affermazione al fulmicotone sullo short-track di Martinsville, Virginia, grazie ad un sorpasso a due tornate
dalla conclusione nei confronti di Jimmie
Johnson e ad un'arcigna resistenza al contrattacco del pentacampione californiano.
La quartultima prova della stagione 2011
ha regalato a Stewart, oltre che il punteggio pieno, la possibilità di affrontare il trittico finale tra Fort Worth, Phoenix ed
Homestead, da principale avversario del
leader di campionato Carl Edwards.
In una corsa che ha portato grossi guai ad
alcuni dei punti di riferimento della serie,
Jeff Gordon ha terminato terzo recuperando dopo un contatto iniziale, mentre
Kevin Harvick e Denny Hamlin hanno
56
completato la top-5. Se per Edwards,
nonostante una serie di guai che l'avevano visto doppiato, è arrivato un nono
posto che gli garantisce 8 punti di vantaggio su Stewart, i più delusi sono stati Matt
Kenseth, finito a muro e passato dalla
seconda alla quinta posizione in graduatoria, Kurt Busch, a sua volta coinvolto in
un contatto e Brad Keselowski, in testacoda negli ultimi metri. Tra i piloti più bersagliati dai contatti anche Jamie McMurray e Brian Vickers, che ha letteralmente
distrutto a più riprese la sua Toyota Camry.
Il prossimo appuntamento, al Texas
Motor Speedway, già si annuncia caldissimo, tanto più per le bellicose dichiarazioni incrociate dei principali sfidanti. Nel
dopo-gara, Stewart ed Edwards si sono
ripetutamente punzecchiati a mo' di pugili in conferenza stampa. Il tracciato, sicuramente, è uno dei più simili come concept ad un vero e proprio ring.
L'ORDINE DI ARRIVO
DOMENICA 30 OTTOBRE 2011
NSON
Alle spalle di Montoya
Brian Vickers immortalato
in uno dei numerosi contatti
di cui si è reso protagonista
L’attimo decisivo della gara:
Stewart supera Johnson dopo un restart
a due giri dalla fine
1 - Tony Stewart (Chevrolet) - Stewart-Haas - 500
2 - Jimmie Johnson (Chevrolet) - Hendrick - 500
3 - Jeff Gordon (Chevrolet) - Hendrick - 500
4 - Kevin Harvick (Chevrolet) - Childress - 500
5 - Denny Hamlin (Toyota) - Gibbs - 500
6 - Jeff Burton (Chevrolet) - Childress - 500
7 - Dale Earnhardt Jr. (Chevrolet) - Hendrick - 500
8 - Martin Truex Jr. (Toyota) - Waltrip - 500
9 - Carl Edwards (Ford) - Roush - 500
10 - Ryan Newman (Chevrolet) - Stewart-Haas - 500
11 - A.J. Allmendinger (Ford) - Petty - 500
12 - Casey Mears (Toyota) - Germain - 500
13 - Regan Smith (Chevrolet) - Furniture Row - 500
14 - Kurt Busch (Dodge) - Penske - 500
15 - Greg Biffle (Ford) - Roush - 500
16 - Travis Kvapil (Ford) - Front Row - 500
17 - Brad Keselowski (Dodge) - Penske - 500
18 - Joey Logano (Toyota) - Gibbs - 500
19 - Clint Bowyer (Chevrolet) - Childress - 500
20 - David Reutimann (Toyota) - Waltrip - 500
21 - Ken Schrader (Ford) - FAS Lane - 500
22 - Juan Montoya (Chevrolet) - Ganassi - 497
23 - Dave Blaney (Chevrolet) - Baldwin - 497
24 - Paul Menard (Chevrolet) - Childress - 497
25 - Kasey Kahne (Toyota) - Red Bull - 495
26 - Hermie Sadler (Ford) - Whitney - 493
27 - Kyle Busch (Toyota) - Gibbs - 493
28 - Mark Martin (Chevrolet) - Hendrick - 491
29 - Marcos Ambrose (Ford) - Petty - 488
30 - Brian Vickers (Toyota) - Red Bull - 484
31 - Matt Kenseth (Ford) - Roush - 477
32 - Bobby Labonte (Toyota) - JTG - 464
33 - David Ragan (Ford) - Roush - 444
34 - David Gilliland (Ford) - Front Row - 357
35 - Jamie McMurray (Chevrolet) - Ganassi - 85
36 - Reed Sorenson (Dodge) - Gordon - 77
37 - Scott Speed (Ford) - Whitney - 74
38 - David Stremme (Chevrolet) - Inception - 52
39 - Michael McDowell (Toyota) - HP Racing - 45
40 - J.J. Yeley (Ford) - Front Row - 40
41 - Joe Nemechek (Toyota) - Nemco - 33
42 - Landon Cassill (Chevrolet) - Phoenix - 27
43 - Mike Skinner (Ford) - Front Row - 7
La Chase For The Cup
1. Edwards 2273; 2. Stewart 2265; 3. Harvick 2252; 4. Keselowski 2246; 5. Kenseth 2237.
Kyle Busch
a muro
57
IRC
ANTEPRIMA RALLY DI CIPRO
UNA CORONA
PER CINQUE
Possibile, quasi probabile, che a giocarsi il titolo
della bella e intelligente serie alternativa siano
i due ufficiali Skoda Kopecky e Hanninen.
Ma il punteggio doppio che regala
l’ultimo atto stagionale, e la regola
dei sette risultati da conteggiare
lascia spazio anche alle speranze
di Neuville, Mikkelsen e Loix
Jan Kopecky il leader della serie IRC
58
La sfida finale
Kopecky 131
Hanninen 125
Neuville 115
Mikkelsen 111,5
Loix 103
59
IRC
ANTEPRIMA RALLY DI CIPRO
Guido Rancati
Primo Jan Kopecky, secondo Juho Hanninen e
terzo Thierry Neuville. Così dice la classifica dell’Intercontinental Rally Challenge prima dell’ultimo appuntamento della stagione e così è, anche
se i numeri sono da prendere con le molle. Congegnato in modo intelligente, il regolamento della serie voluta e promossa da Eurosport ha un
paio di codicilli non marginali: uno per ricordare che al momento di fare i conti verranno conteggiati solo i migliori sette risultati e un altro per
dire che l’ultimo rally distribuisce punti doppi. E
tanto basta a rimischiare ben bene le carte alla
vigilia della sfida cipriota, a ridurre di parecchio
le chances di Jan Kopecky il cui vantaggio – sei
punti – su Juho Hanninen è a ben vedere poca
cosa. Eh già, a differenza del suo compagno di
squadra che ha ancora una casella da riempire, il
céco ha già cominciato a scartare e per migliorare il proprio score dovrà rastrellare più di
quindici punti. Non solo bruscolini,
sono quasi il doppio di
quelli, otto,
60
che il belga conta di buttare via alla fine della tre
giorni sull’isola divisa. Andreas Mikkelsen, quarto in graduatoria, è nella stessa situazione e ha
mille motivi per sperare. E così pure Freddy Loix,
sesto a ventotto punti dal leader, che come Hanninen affronta la trasferta con la certezza di sommare tutto quello che riuscirà a raccogliere.
Insomma, sono ancora in cinque a poter puntare a un titolo al quale hanno invece rinunciato
Bryan Bouffier e Guy Wilks. I due non saranno
della partita: così hanno deciso i vertici della Peugeot Sport con una scelta – dicono ed è facile crederlo – dolorosa. “Purtroppo – spiegano a Velizy – non è stato possibile dar loro una mano e,
visto il budget residuo, abbiamo preferito concentrare tutti gli sforzi su Neuville che, fra l’altro,
ha avuto modo di effettuare un paio di giorni di
test nel sud della Francia, su strade anche più
dure di quelle che il belga troverà a Cipro”. Il ventitreenne ringrazia e promette di sdebitarsi, ma
non lancia proclami. Le strade bianche ancora
non sono il suo terreno preferito e si rende conto che stare davanti ad Hanninen non sarà cosa
facile…
GIRAUDET
ISPIRATORE
DELLA GARA
“PERFETTA”
Undici prove speciali per un totale di centottantasette chilometri e
mezzo: una giovedì, quattro
venerdì e sei sabato. Nel percorso (ben studiato) del Cyprus Rally c’è la mano di Denis Giraudet e
si sente: da sempre innamorato
dei tracciati misti, l’infaticabile
copilota ne ha disegnato uno quasi perfetto, con il cinquantun per
cento di strade bianche e il resto
su asfalto. Bello e più vero di quello che i protagonisti del mondiale hanno affrontato in Catalogna,
con una continua alternanza di
ghiaia, pietre e catrame da aggredire con assetti e gomme da terra., Un rally totale, incredibilmente adatto a ospitare il gran
finale dell’Intercontinental Rally
Challenge.
Sopra, la giovane rivelazione Thierry Neuville.
Sotto, il freswco vincitore del Trofeo Rally Terra
Andreas Mikkelsen con la vettura di Skoda Italia
ALBERTINI PUÒ FAR SVENTOLARE IL TRICOLORE
Stefano Albertini contro Jean-Michel Raoux in una sfida tutta Renault per
il titolo riservato a chi maneggia auto con due ruote motrici. In testa, per
ora, c’è l’italiano appoggiato dalla Meteco cha ha fin qui messo insieme tredici punti più del francese. Robetta, stante il coefficiente doppio dell’appuntamento cipriota: per far suo il titolo, uno dei giovani più interessanti
del Bel Paese dovrà stare davanti al rivale.
UNA GOLDEN STAGE DA 130.000 EURO
Tre giorni di gara vera e, alla fine, i fuochi d’artificio. Una volta ancora i ciprioti ripropongono a cose fatte – e fuori classifica – il Golden Stage Rally: una
gara nella gara da giocarsi su un unico tratto di quasi venti chilometri. Per la
gloria, ma soprattutto per un montepremi d’altri tempi: centotrentamila euro
che il migliore e più veloci dei vari gruppi si divideranno fra loro.
61
WSK FINAL CUP
GARE A ORTONA
Gabriel Samarago
Si è conclusa la stagione WSK Series sul circuito
internazionale d’Abruzzo. Sul moderno impianto in provincia di Ortona, la WSK ha assegnato
il titolo Final Cup, gara spot che ha archiviato
un’ottima stagione per la serie promossa dall’abile Luca De Donno. Assenti i KF1 dal programma, a farla da padroni sono stati i KZ,
categoria che ha visto scendere in pista tutti i
top driver mondiali, ad eccezione del vincitore
della Coppa del Mondo Thonon. Lammers (Olanda), Olsen (Norvegia) e Nielsen (Danimarc) hanno
vinto, rispettivamente, KZ1, KF2 e KF3, portando alle
stelle la scuola kartistica nord europea. Torsellini e
Travisanutto hanno tenuto alto l’onore italico, in un
contesto in cui il vivaio di piloti tricolore ci pare sempre
più in difficoltà.
TORSELLINI
E TRAVISANUTTO
SALVANO
L’ITALIA
62
Lorenzo Travisanutto
vincitore della categoria
Mini 60
63
WSK FINAL CUP
GARE A ORTONA
MINI 60 - TRAVISANUTTO
ALL’ULTIMO GIRO
Dopo la sequela interminabile di manche, necessarie a selezionare i 34 finalisti, la gara se la
giocano Besler (Top Kart-LKE-Vega), Marcu (Top Kart-LKE-Vega) e Travisanutto (Tony
Kart-Parilla-Vega). La gara dei piccoli è divertentissima e si risolve all’ultimo giro, con Travisanutto che sferra il sorpasso vincente negli ultimi metri e lascia litigare i compagni di marca Besler e Marcu. La prima finale della giornata vede un italiano sul gradino più alto del
podio, Lorenzo Travisanutto. Purtroppo sarà uno dei pochi sorrisi italiani della giornata.
KZ1-KZ2 - LAMMERS
E TORSELLINI
CHIUDONO L’ANNO
Flash di Ardigò e Toninelli in KZ1
La classe con il cambio, anzi le due categorie KZ1 e KZ2 che corrono abbinate, sono il piatto
forte del programma. Nelle manche la lotta più stretta è tra il ceco Hajek (Tony Kart-VortexDunlop team Orion) e l’olandese Bas Lammers (Intrepid-Tm-Dunlop). Inseguono i nostri
Ardigò (Tony Kart-Vortex-Dunlop), Toninelli (Lenzo-Tm-Dunlop) ed il francese Convers
(Kosmic Kart-Vortex-Dunlop). Ancora più attardati, ma sempre pericolosi per la loro esperienza sono il transalpino Kozlinski (Crg-Maxter-Dunlop) ed il leader dei KZ2 Zanchetta
(CKR-Tm-Dunlop). Al via della finalissima, Lammers ed Hajek prendono il comando seguiti da Kozlinski, autore di una partenza fulminante, poi sfilano Toninelli, Ardigò, e Convers. Il
trenino vola via compatto, al settimo giro Hajek fulmina Lammers e passa a condurre. Il ceco
sottovaluta la reazione dell’esperto avversario e gli lascia spazio, troppo, per contrattaccare.
Hajek-Lammers si sportellano prima dell’ultima chicane ed è il ceco ad avere la peggio, vola
sul cordolo e vede scappare via l’olandese. Ardigò piomba in scia ad Hajek ed in una concitata fase di gara lo tampona, facendogli saltare la catena. In un solo giro il pilota dell’Orion
Racing balza dalla vetta al ritiro! Nello stesso frangente di gara si ferma anche Kozlinski ed il
gruppo si assottiglia ulteriormente. Lammers non deve più preoccuparsi dei rivali, nella concitazione ha messo tra se e gli inseguitori oltre due secondi, distacco che manterrà sino al traguardo. La corsa per il podio è vivace e si accende nelle ultimissime tornate con Ardigò che
viene infilato da Toninelli ed al tempo stesso deve difendersi vigorosamente dall’attacco di
Convers. La KZ2 se l’aggiudica un formidabile Torsellini, autore di un weekend tutto in salita, costellato di incidenti e contrattempi, dal quale il toscano vien fuori con grinta formidabile. Torsellini è anche il primo della pattuglia Crg-Maxter e si conferma come uno dei migliori giovani emergenti del 2011.
Nielksen vincitore in KF3
I campioni della WSK Final Cup 2011
64
KF2 - OLSEN VINCE,
ORUDZHEV STRACONVINCE
Dal mucchio furioso del via il primo acuto è del debuttante in KF2 Hiltbrandt (Kosmic KartVortex-Vega).
L’acuto dello spagnolo dura poco, salgono immediatamente in cattedra i più veloci del weekend, Olsen (Energy-Tm-Vega) e Dragan (Lenzo-LKE-Vega). Spinelli (Tony Kart-VortexVega), Di Folco (Tony Kart-Tm-Vega) e Fuco (Tony Kart-Vortex-Vega) inseguono facendo
gara a parte per il podio. La lotta per il successo si delinea al decimo giro quando Olsen riesce a mettere tra se ed il rivale qualche metro ed ha modo di guidare in scioltezza. La terza
piazza la porta a casa un superbo Orudzhev (Tony Kart-Vortex-Vega). Il russo, partito in prima fila in pre-finale è stato spinto fuori alla prima “S”, è ripartito ed ha chiuso 17°. In finale,
il forte Orudzhev, ha completato il suo capolavoro prendendosi il podio su una pista che non
è proprio il posto più facile per compiere le rimonte.
KF3 - ARRIVO SHOW
DI NIELSEN
Parte con un botto la gara della KF3. A volare in modo, fortunatamente incruento, è il britannico Bradley Shaw. Dopo uno stop la gara riprende e tutto vola verso un finale che fa battere i cuori a mille! All’ultimo giro, dopo una gara tutta paraurti contro paraurti, si presentano i due Intrepid di Russell e Le Clerc, seguiti dal Tony Kart-Vortex del danese Nielsen.
Tutto lascia presagire ad un arrivo tirato, ma la realtà supera la fantasia. Nielsen, nel rettilineo che precede l’ultima variante, infila Le Clerc si infila come un missile nel destra-sinistradestra conclusivo ed affianca Russell, nel curvone a destra che precede il traguardo, e passa
primo sotto la bandiera a scacchi. Il monegasco Le Clerc si fionda nel varco tracciato da Nielse ed è secondo. Russell, frastornato dal bombardamento avversario, perde anche il terzo
posto a favore di Karpov.
65
PRODOTTO
KIA RIO
ADESSO FA SUL S
Marco Marelli
E’ una segmento B, quindi ha come rivali la
Fiesta, la Yaris, la C e la Grande Punto.
E’ stata disegnata nel centro stile Kia capitanato dal designer tedesco Peter Schreyer,
famoso per aver seguito l’Audi TT.
Schreyer dopo l’Audi è passato in Kia e nel
2007 presentò una concept che inaugurava il nuovo frontale di tutti i prossimi
modelli a venire della
Casa coreana definito
“naso di tigre”. Le forme
della carrozzeria sono
molto elaborate con archi
ruota enfatizzati e scavi sulla
66
fiancata, oltre al frontale aggressivo. Un
cocktail non leggero ma che non la fa passare inosservata. Ma attenzione: mancano
utili protezioni in gomma per proteggere la
vernice in caso di contatti nelle fasi di parcheggio. All’interno colpiscono soluzioni
raffinate che si ritrovano su auto di categoria superiore come la plancia soft touch. Ma
attenzione non su tutte le versioni, quelle
che costano meno hanno una plancia meno
pregiata. Sempre all’interno chi ha avuto
un’Alfa troverà i comandi della climatizzazione simili a quelli dell’Alfa 147 o dell’Audi TT prima generazione; così come sempre dall’Alfa ma questa volta Giulietta sono
stati ripresi i comandi a bilanciere dell’ac-
ERIO
censione clima, sbrinatore lunotto,…ricircolo. Non piace la posizione del pulsante
chiusura centralizzata troppo ad uso esclusivo di chi guida. L’abitabilità è buona:
anche se davanti siede una persona di 180
cm, dietro si può accomandare un altro
soggetto dalla medesima corporatura. Non
sono molto le compatte che riescono ad
essere così spaziose. Va però sottolienato
che la Rio è la più lunga della categoria con
404 cm. Peccato che per regolare lo schienale del sedile guida conviene tenere aperta la portiera perché la mano entra con difficoltà per raggiungere la leva di sblocco. La
Rio non è leggera, poi ha una sezione frontale importante, rapporti del cambio lunghi, quindi non è una saetta. La Fiesta ad
esem-
pio o la Grande Punto sono più veloci e più
rapide nell’accelerazione. Questa pigrizia si
deve anche al motore che sotto i 2000 giri
è fiacco. Per quanto riguarda i consumi non
è tra le più parche. Anche come in sonorizzazione c’è chi fa molto meglio: soprattutto alla voce rotolamento. Lo sterzo è diretto e da l’idea di cosa scorre sotto le ruote. Il
cambio è un onesto sei marce. Valida la frizione. Un po’ meno i freni. Le carreggiate
larghe e l’altezza ridotta aiutano così come
la taratura delle sospensioni ben fatta.
Come tutte le sue rivali ha un mcpherson
davanti con assale torcente dietro. Una
soluzione iper collaudata da tutti. In definitiva è una valida alternativa a tante compatte più note come la Polo o la Yaris. In
più è garantita 7 anni, fattore da non sottostimare.
67
I CALENDARI 2011
I VINCITORI DELLE GA
FORMULA 1
27 marzo - Melbourne Sebastian Vettel
10 aprile - Sepang Sebastian Vettel
17 aprile - Shanghai Lewis Hamilton
8 maggio - Istanbul Sebastian Vettel
22 maggio - Barcellona Sebastian Vettel
29 maggio - Montecarlo Sebastian Vettel
12 giugno - Montreal Jenson Button
26 giugno - Valencia Sebastian Vettel
10 luglio - Silverstone Fernando Alonso
24 luglio - Nurburgring Lewis Hamilton
31 luglio - Budapest Jenson Button
28 agosto - Spa Sebastian Vettel
11 settembre - Monza Sebastian Vettel
25 settembre - Singapore Sebastian Vettel
9 ottobre - Suzuka Jenson Button
16 ottobre - Yeongam Sebastian Vettel
30 ottobre – Nuova Delhi Sebastian Vettel
13 novembre - Abu Dhabi
27 novembre – San Paolo
MONDIALE RALLY
10-13 febbraio - Svezia Hirvonen-Lhetinen
3-6 marzo - Messico Loeb-Elena
24-27 marzo - Portogallo Ogier-Ingrassia
13-16 aprile - Giordania Ogier-Ingrassia
5-8 maggio - Italia Loeb-Elena
26-29 maggio - Argentina Loeb-Elena
16-19 giugno - Grecia Ogier-Ingrassia
28-30 luglio - Finlandia Loeb-Elena
18-21 agosto - Germania Ogier-Ingrassia
8-11 settembre - Australia Hirvonen-Lhetinen
29 settembre-2 ottobre - Francia Ogier-Ingrassia
20-23 ottobre - Spagna Loeb-Elena
10-13 novembre - Gran Bretagna
IRC
18-22 gennaio - Monte Carlo Bouffier-Panseri
14-16 aprile - Canarie Hanninen-Markkula
13-15 maggio - Tour de Corse Neuville-Gilsoul
2-4 giugno - Prime Yalta Hanninen-Markkula
23-25 giugno - Ypres Loix-Miclotte
14-16 luglio - Azzorre Hanninen-Markkula
26-28 agosto - Barum Kopecky-Stary
9-11 settembre - Mecsek Kopecky-Stary
22-24 settembre - Sanremo Neuville-Gilsoul
7-9 ottobre - Scozia Mikkelsen-Floene
3-5 novembre - Cipro
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MOTO GP
20 marzo – Losail Casey Stoner
3 aprile - Jerez Jorge Lorenzo
1 maggio - Estoril Dani Pedrosa
15 maggio - Le Mans Casey Stoner
5 giugno - Barcellona Casey Stoner
12 giugno - Silverstone Casey Stoner
25 giugno - Assen Ben Spiess
3 luglio - Mugello Jorge Lorenzo
17 luglio - Sachsenring Dani Pedrosa
24 luglio - Laguna Seca Casey Stoner
14 agosto - Brno Casey Stoner
28 agosto -Indianapolis Casey Stoner
4 settembre - Misano Jorge Lorenzo
18 settembre - Alcaniz Casey Stoner
2 ottobre - Motegi Dani Pedrosa
16 ottobre - Phillip Island Casey Stoner
23 ottobre -Sepang n.d.
6 novembre - Valencia
GP2
8 maggio - Istanbul Grosjean / Coletti
22 maggio - Barcellona Pic / Leimer
29 maggio - Montecarlo Valsecchi / Pic
26 giugno - Valencia Grosjean / Gutierrez
10 luglio - Silverstone Bianchi / Grosjean
24 luglio - Nurburgring Filippi / Grosjean
31 luglio - Budapest Grosjean / Coletti
28 agosto - Spa Vietoris / Filippi
11 settembre - Monza Filippi / Vietoris
GP2 ASIA
12 febbraio – Abu Dhabi Bianchi / Coletti
27 marzo – Imola Grosjean / Clos
F.NIPPON
15 maggio – Suzuka Andre Lotterer
5 giugno – Autopolis Kazuki Nakajima
17 luglio – Fuji Andre Lotterer
7 agosto – Motegi Joao Paulo De Oliveira
4 settembre – Suzuka n.d.
25 settembre – Sugo Andre Lotterer
6 novembre – Motegi
14 novembre – Fuji (extra camp)
INDYCAR
27 marzo - St Petersburg Dario Franchitti
10 aprile - Birmingham Will Power
17 aprile - Long Beach Mike Conway
1 maggio - San Paolo Will Power
29 maggio - Indianapolis Dan Wheldon
11 giugno - Fort Worth Franchitti / Power
19 giugno – West Allis Dario Franchitti
25 giugno - Newton Marco Andretti
10 luglio - Toronto Dario Franchitti
24 luglio - Edmonton Will Power
7 agosto - Lexington Scott Dixon
14 agosto - Loudon Ryan Hunter-Reay
28 agosto - Sonoma Will Power
4 settembre - Baltimora Will Power
18 settembre - Motegi Scott Dixon
2 ottobre - Sparta Ed Carpenter
16 ottobre - Las Vegas n.d.
SUPERLEAGUE
5 giugno - Assen Burman / Tappy / Dolby
17 luglio - Zolder Dolby / Martin / Vervisch
AUTO GP
15 maggio – Monza Venturini / Onidi
5 giugno – Budapest Ceccon / Afanasiev
19 giugno – Brno Filippi / Buttarelli
17 luglio – Donington Lancaster / Buttarelli
31 luglio – Oschersleben Afanasiev / Venturini
4 settembre – Valencia Afanasiev / Haryanto
2 ottobre – Mugello Tambay / Carroll
FORMULA RENAULT 3.5
17 aprile – Alcaniz Rossi / Korjus
1 maggio – Spa Wickens / Vergne
15 maggio – Monza Korjus / Ricciardo
29 maggio – Montecarlo Ricciardo
19 giugno – Nurburgring Wickens / Korjus
3 luglio – Budapest Vergne / Vergne
21 agosto – Silverstone Wickens / Wickens
18 settembre – Le Castellet Vergne / Rossi
9 ottobre – Barcellona Wickens / Costa
ARE 2011
GP3
8 maggio - Istanbul Zanella / Zanella
22 maggio - Barcellona Melker / Sims
26 giugno - Valencia Quaife Hobbs / Calado
10 luglio - Silverstone Muller / Williamson
24 luglio - Nurburgring Haryanto / Bottas
31 luglio - Budapest Bottas / Haryanto
28 agosto - Spa Bottas / Stanaway
11 settembre - Monza Bottas / Da Costa
F.2
17 aprile - Silverstone Bortolotti / Monras
15 maggio - Magny Cours Zanella / Zanella
26 giugno - Spa Bratt / Bortolotti
3 luglio - Nurburgring Bortolotti / Bortolotti
24 luglio - Brands Hatch Clarke / Pineiro
28 agosto - Zeltweg Pineiro / Pineiro
2 ottobre - Monza Marinescu / Bortolotti
30 ottobre - Barcellona Bortolotti / Bortolotti
TROFEO INTERNAZIONALE F.3
22 maggio - Pau Marco Wittmann
14 agosto - Zandvoort Felix Rosenqvist
20 novembre - Macao
27 novembre - Yeongam
TBA - Hockenheim
F.3 EURO SERIES
3 aprile - Le Castellet Melker / Merhi / Juncadella
1 maggio - Hockenheim Merhi / Juncadella / Merhi
15 maggio - Zandvoort Melker / Sato / Wittman
5 giugno - Zeltweg Merhi / Merhi / Juncadella
3 luglio - Norisring Melker / Wittman / Wittman
7 agosto - Nurburgring Merhi / Merhi / Juncadella
11 settembre - Silverstone Merhi / Sorensen / Wittman
2 ottobre - Valencia Melker / Wittman / Merhi
23 ottobre - Hockenheim Merhi / Rosenqvist / Merhi
F.3 ITALIA
15 maggio - Franciacorta Mancinelli / Maisano
5 giugno - Misano Liberati / Marciello
17 luglio - Imola Liberati / Giovesi
7 agosto - Spa Lewis / Campana
4 settembre - Adria Marciello / Jousse
18 settembre - Vallelunga Campana / Maisano
2 ottobre - Mugello Lewis / Giovesi
16 ottobre - Monza Lewis / Guerin
BRITISH F.3
16 aprile – Monza Nasr / Svendsen-Cook / Nasr
25 aprile – Outlon Park Foresti / Christodoulou / Nasr
15 maggio – Snetterton Magnussen / Foresti / Magnussen
19 giugno – Brands Hatch Foresti / Tinknell / Nasr
3 luglio – Nurburgring Magnussen / Harvey / Nasr
17 luglio – Le Castellet Nasr / Buller / Nasr
30 luglio – Spa Merhi / Magnussen / Merhi
4 settembre – Rockingham Fantin / Pye / Magnussen
25 settembre – Donington Svendsen-Cook / Bottas / Magnussen
9 ottobre – Silverstone Magnussen / Sims / Huertas
FORMEL 3
24 aprile – Oschersleben Stanaway / Stanaway
7 maggio – Spa Bachler / Stanaway
15 maggio – Sachsenring Stanaway / Bachler
5 giugno – Assen Stanaway / Stanaway
12 giugno – Zolder Stanaway / Blomqvist
14 agosto – Zeltweg Stanaway / Stanaway
4 settembre – Lausitzring Sorensen / Stanaway
18 settembre – Assen Bachler / Stanaway
2 ottobre – Hockenheim Stanaway / Stanaway
EUROPEAN F.3 OPEN
17 aprile - Valencia Jokinen / Fernandez
15 maggio - Magny Cours Correa / Jokinen
26 giugno - Spa Gamberini / Fontana
24 luglio - Brands Hatch Ilyas / Correa
18 settembre - Portimao Fumanelli / Cunha
2 ottobre - Monza Fumanelli / Fontana
16 ottobre - Jerez Fumanelli / Jammal
30 ottobre - Barcellona Amberg / Fumanelli
JAPAN F.3
15 maggio – Suzuka Yasuda / Yamauchi
12 giugno – Fuji Sekiguchi / Yasuda
17 luglio – Fuji Sekiguchi / Yasuda
7 agosto – Motegi Sekiguchi / Sekiguchi
28 agosto – Okayama Yasuda / Yamauchi
25 settembre - Sugo Yamauchi / Sekiguchi / Sekiguchi
EUROCUP F.RENAULT
17 aprile – Alcaniz Sainz / Stevens
1 maggio – Spa Sainz / Kvyat
19 giugno – Nurburgring Frijns / Kvyat
3 luglio – Budapest Frijns / Hansen
21 agosto – Silverstone Frijns / Frijns
18 settembre – Le Castellet Chatin / Frijns
9 ottobre – Barcellona Tarancon / Riberas
F.RENAULT ALPS
27 marzo – Monza Gibbin / Zimmer
8 maggio – Imola McKee / McKee
22 maggio – Pau Tarancon / Tarancon
12 giugno – Zeltweg McKee / Hansen
3 luglio – Budapest Tarancon / Chatin
18 settembre – Le Castellet Chatin / Chatin
2 ottobre – Spa Riberas / Riberas
F.RENAULT NEC
10 aprile - Hockenheim Kvyat / Sainz / Sainz
1 maggio - Spa Sainz / Kvyat
14 maggio - Nurburgring Sainz / Sainz
5 giugno - Assen Sainz / Frijns / Wiman
31 luglio - Oschersleben Ellinas / Sainz
14 agosto - Zandvoort Sainz / Sainz
28 agosto - Most Kvyat / Sainz
25 settembre - Monza Kvyat / Kvyat / Kvyat
F.ABARTH EUROPEAN SERIES
8 maggio – Valencia Niederhauser / Sirotkin
5 giugno – Misano Barrabeig / Visoiu
7 agosto – Spa Sirotkin / Niederhauser
28 agosto – Zeltweg Sirotkin / Niederhauser
2 ottobre – Mugello Sirotkin / Niederhauser
16 ottobre – Monza Sirotkin / Niederhauser
30 ottobre – Barcellona Sirotkin / Visoiu
F.ACI-CSAI ABARTH
17 aprile – Vallelunga Niederhauser / Heche
22 maggio – Varano Niederhauser / Camplese
5 giugno – Misano Barrabeig / Visoiu
17 luglio – Imola Niederhauser / Heche
7 agosto – Spa Sirotkin / Niederhauser
2 ottobre – Mugello Niederhauser / Camplese
16 ottobre – Monza Sirotkin / Niederhauser
CHALLENGE F.RENAULT ITALIA
27 marzo – Monza Mancinelli / Boffo
8 maggio – Imola Ciccaglioni / Mancinelli
28 maggio – Mugello Mancinelli / Mambretti
12 giugno – Zeltweg Boffo / N. De Val
24 luglio – Misano Mancinelli / Boffo
25 settembre - Varano Mancinelli / S. De Val
2000 LIGHT
20 marzo - Imola Calamia / Von Grunigen
10 aprile - Franciacorta Frisone / Frisone
1 maggio - Imola Pellitteri / Pellitteri
22 maggio – Varano Pellitteri / Viero
2 luglio - Imola Pellitteri / Pellitteri
4 settembre - Adria Pellitteri / Curatolo
2 ottobre - Monza Spiga / Coppi
I CALENDARI 2011
3000 LIGHT
10 aprile - Franciacorta Marco Betti
1 maggio - Magione Marco Betti
10 luglio - Adria
31 luglio - Pergusa
4 settembre - Adria
24 ORE DI LE MANS
12 giugno Treluyer-Lotterer-Fassler
LE MANS SERIES
3 Aprile – Le Castellet Collard-Tinseau-Jousse
8 maggio – Spa Collard-Tinseau-Jousse
3 luglio – Imola Belicchi-Boullion
11 settembre – Silverstone Belicchi-Boullion
25 settembre – Estoril Collard-Tinseau-Jousse
ILMC
19 marzo – 12 Ore di Sebring Panis-Lapierre-Duval
8 maggio – 6 Ore di Spa Gené-Wurz-Davidson
11 giugno – 24 Ore di Le Mans Treluyer-Lotterer-Fassler
3 luglio – 6 Ore di Imola Bourdais-Davidson
11 settembre – 6 Ore di Silverstone Bourdais-Pagenaud
1 ottobre – Petit Le Mans Montagny-Sarrazin-Wurz
12 novembre – Cina (?)
FIA GT1
26 marzo - Abu Dhabi Piccione-Dusseldorp
10 aprile - Zolder Winkelhock-Basseng
8 maggio - Portimao Luhr-Krumm
15 maggio - Sachsenring Hohenadel-Piccini
5 giugno - Silverstone Luhr-Krumm
3 luglio - Navarra Pastorelli-Schwager
17 luglio - Le Castellet Luhr-Krumm / Luhr-Krumm
4 settembre - Ordos Martin-Makowiecki
11 settembre - Pechino Turner-Mucke
6 novembre - San Luis
ENDURANCE SERIES
17 aprile - Monza Ruberti-Roda-Giammaria
22 maggio - Navarra Bartels-Kechele-Verdonk
31 luglio – Spa Ekstrom-Franchi-Scheider
27 agosto – Magny Cours Ekstrom-Franchi-Scheider
9 ottobre - Silverstone Leinders-Palttala-Martin
GT OPEN
1 maggio – Imola Frezza-Lopez / Ceccato-Barba
15 maggio – Magny Cours Montermini-Moncini / Frezza-Lopez
26 giugno – Spa Montermini-Moncini / Frezza-Lopez
24 luglio – Brands Hatch Palttala-Martin-Leinders
28 agosto – Zeltweg Ceccato-Barba / Gattuso-Bontempelli
18 settembre – Portimao Giammaria-Ramos / Ayari-Camathias
2 ottobre – Monza Peter-Broniszewski / Montermini-Moncini
30 ottobre - Barcellona Ayari-Camathias / Pier Guidi-Lopez
70
SUPER GT JAP
1 maggio – Fuji Motoyama-Treluyer
22 maggio – Okayama Matsuda-Oliveira
19 giugno – Sepang Kogure-Duval
31 luglio – Sugo Quintarelli-Yanagida
21 agosto – Suzuka Kogure-Duval
11 settembre – Fuji Tachikawa-Hirate
2 ottobre – Autopolis Motoyama-Treluyer
16 ottobre – Motegi Motoyama-Treluyer
13 novembre – Fuji
DTM
1 maggio - Hockenheim Bruno Spengler
15 maggio - Zandvoort Mike Rockenfeller
5 giugno - Zeltweg Martin Tomczyk
19 giugno - Lausitzring Martin Tomczyk
3 luglio - Norisring Bruno Spengler
7 agosto - Nurburgring Mattias Ekstrom
4 settembre - Brands Hatch Martin Tomczyk
18 settembre - Oschersleben Mattias Ekstrom
2 ottobre - Valencia Mattias Ekstrom
23 ottobre - Hockenheim Jamie Green
WTCC
20 marzo - Curitiba Huff / Menu
24 aprile - Zolder Huff / Tarquini
15 maggio - Monza Huff / Huff
5 giugno - Budapest Menu / Muller
19 giugno - Brno Huff / Muller
3 luglio - Porto Menu / Huff
17 luglio - Donington Muller / Muller
31 luglio - Oschersleben Muller / Engstler
4 settembre - Valencia Muller / Muller
23 ottobre - Suzuka Menu / Coronel
5 novembre - Cina
20 novembre – Macao
GRAND AM
29 gennaio - 24 Ore di Daytona Hand-Pruett-Rahal-Rojas
5 marzo - Homestead Pruett-Rojas
9 aprile - Birmingham Pruett-Rojas
14 maggio - Virginia Barbosa/Borcheller/France
30 maggio - Lime Rock Angelelli / Taylor
4 giugno - Watkins Glen Angelelli / Taylor
25 giugno - Road America Pruett-Rojas
9 luglio - Laguna Seca Fogarty-Gurney
24 luglio - Milville Pruett-Rojas
13 agosto - Watkins Glen Angelelli / Taylor
20 agosto - Montreal Fogarty-Gurney
17 settembre - Mid-Ohio Dalziel-Potolicchio
ALMS
16 marzo – Sebring Lapierre-Panis-Duval
16 aprile – Long Beach Graf/Luhr
9 luglio – Lakeville Dyson-Smith
24 luglio – Mosport Graf/Luhr
6 agosto – Lexington Graf/Luhr
21 agosto – Elkhart Lake Graf/Luhr
4 settembre – Baltimora Al Masaood-Kane
17 settembre – Laguna Seca Fernandez-Primat-Mucke
NASCAR
20 febbraio – Daytona Trevor Bayne
27 febbraio – Phoenix Jeff Gordon
6 marzo – Las Vegas Carl Edwards
20 MARZO – BRISTOL Kyle Busch
27 marzo – Fontana Kevin Harvick
3 aprile – Martinsville Kevin Harvick
9 aprile – Fort Worth Matt Kenseth
17 aprile – Talladega Jimmie Johnson
30 aprile – Richmond Kyle Busch
7 maggio – Darlington Regan Smith
15 maggio – Dover Matt Kenseth
29 maggio – Charlotte Kevin Harvick
5 giugno – Kansas Brad Keselowski
12 giugno – Pocono Jeff Gordon
19 giugno – Michigan Denny Hamlin
26 giugno – Sonoma Kurt Busch
2 luglio – Daytona David Ragan
9 luglio – Kentucky Kyle Busch
17 luglio – Loudon Ryan Newman
31 luglio – Indianapolis Paul Menard
7 agosto – Pocono Brad Keselowski
14 agosto – Watkins Glen Marcos Ambrose
21 agosto – Michigan Kyle Busch
27 agosto – Bristol Brad Keselowski
4 settembre – Atlanta Jeff Gordon
10 settembre – Richmond Kevin Harvick
18 settembre – Chicago Tony Stewart
25 settembre – Loudon Tony Stewart
2 ottobre – Dover Kurt Busch
9 ottobre – Kansas Jimmie Johnson
15 ottobre – Charlotte Matt Kenseth
23 ottobre – Talladega Clint Bowyer
30 ottobre – Martinsville Tony Stewart
6 novembre – Fort Worth
13 novembre – Phoenix
20 novembre – Miami
SUPERSTARS
10 aprile – Monza Pigoli / Cerruti
8 maggio – Valencia Bertolini / Palma
22 maggio – Portimao Biagi / Biagi
5 giugno – Misano Ferrara / Pigoli
19 giugno – Donington Bertolini / Bertolini
10 luglio – Misano Cerqui / Rangoni
7 agosto – Spa Bertolini / Bertolini
25 settembre – Mugello Cerqui / Cerqui
9 ottobre – Vallelunga Bertolini / Bertolini
GT SPRINT SUPERSTARS
10 aprile – Monza Mugelli / Palma
22 maggio – Portimao Cirò / Barri
10 luglio – Misano Cressoni / Cirò
7 agosto – Spa Cadei / Cressoni
25 settembre – Mugello Cressoni / Cressoni
9 ottobre – Vallelunga Cirò / Solieri
GT ITALIA
17 aprile - Vallelunga Bonanomi-Sonvico / Bonanomi-Sonvico
5 giugno - Misano Cordoni-Ruberti / Livio-Piccini
19 giugno - Magione Cordoni-Ruberti / Bonanomi-Sonvico
17 luglio - Imola Di Benedetto-Merendino / Capello-Cicognani
31 luglio - Mugello Di Benedetto-Merendino / Bonanomi-Sonvico
18 settembre - Vallelunga Di Benedetto-Merendino / Geri-Cioci
2 ottobre - Mugello Fornaroli-Mastronard / Kruglyk-Basov
16 ottobre - Monza Amos-Kox / Kox-Amos
FERRARI CHALLENGE
10 aprile – Monza Gai / Gai
11 giugno – Le Mans Philip Baron
10 luglio – Misano Bontempelli / Malucelli
4 settembre - Zeltweg Gay/ Bontempelli
25 settembre – Mugello Malucelli / Malucelli
9 ottobre - Vallelunga Malucelli / Malucelli
TROFEO MASERATI
1 maggio - Imola Baldi / Baldi
15 maggio - Monza Sbirrazzuoli / Gai
5 giugno - Hungaroring Kiss / Kiss
26 giugno - Spa Catsburg / Sbirrazzuoli
17 luglio - Donington Sbirrazzuoli / Ardagna
4 settembre - Valencia Piancastelli / Baldi
18 settembre - Vallelunga Pier Guidi / Pier Guidi
2 ottobre - Mugello Pier Guidi / Bertolini
TROFEO LAMBORGHINI
17 aprile – Monza Amos / Amos / Leimer
5 giugno – Silverstone Amos / Babini-Zucchi / Babini-Zucchi
17 luglio – Le Castellet Babini-Zucchi / Sladecka/Tweraser / Sladecka/Tweraser
31 luglio – Spa Babini-Zucchi / Janiš-Knoll / Janiš-Knoll
2 ottobre – Hockenheim Babini-Zucchi / Babini-Zucchi / Leimer
30 ottobre – Barcellona Delhez/Enjalbert / Leimer / Sladecka/Tweraser
EUROMEGANE TROPHY
17 aprile – Alcaniz Comini / Comini
1 maggio – Spa Comini / Comini
19 giugno – Nurburgring Comini / Comini
3 luglio – Budapest Nalio / Comini
21 agosto – Silverstone Comini / Comini
18 settembre – Le Castellet Schothorst / Comini
9 ottobre – Barcellona Comini / Nalio
EUROCUP CLIO
1 maggio – Spa Milan / Milan
19 giugno – Nurburgring Milan / Verschuur
18 settembre – Le Castellet Pedalà / Milan
9 ottobre – Barcellona Milan / Duenas
CLIO CUP ITALIA
27 marzo – Monza Nogues / Marchetti
8 maggio – Imola Nogues / Nogues
29 maggio – Mugello Rinaldi / Nogues
12 giugno – Zeltweg Nogues / Marchetti
24 luglio – Misano Nogues / Zanini
25 settembre – Varano Nogues / Nogues
ENDURANCE CHAMPIONS CUP
27 marzo - 4 Ore di Monza Perazzini-Cioci
15 maggio - 500 Miglia di Imola Invernizzi-Venturi-Maino
23 luglio - 6 Ore di Misano Perazzini-Cioci-Casè
20 novembre - 6 Ore di Vallelunga
TURISMO SERIE
17 aprile - Adria Toby / Toby
15 maggio - Imola Tramontozzi
12 giugno - Zeltweg Piatesi / Tramontozzi
3 luglio - Franciacorta
24 luglio - Misano
25 settembre - Varano
23 ottobre - Vallelunga
COPPA ITALIA
17 aprile - Adria Mengozzi / Romano
8 maggio - Imola Bianco / Pasquinelli
29 maggio - Mugello Necchi / Piatesi
12 giugno - Zeltweg Necchi / Finco
3 luglio - Franciacorta
24 luglio - Misano
25 settembre - Varano
23 ottobre - Vallelunga
CITE
17 aprile - Vallelunga Necchi / Bacci
15 maggio - Franciacorta Necchi / Necchi
5 giugno - Misano Meloni / Necchi
19 giugno - Magione Rangoni-Mulacchiè / Rangoni-Mulacchiè
17 luglio - Imola Bacci / Bacci
31 luglio - Mugello
4 settembre - Adria
2 ottobre - Monza
PORSCHE CARRERA CUP
1 maggio - Imola
15 maggio - Franciacorta
5 giugno - Misano
26 giugno - Nurburgring
31 luglio - Mugello
18 settembre - Vallelunga
16 ottobre - Monza
PORSCHE TARGA TRICOLORE
3 aprile - Imola
8 maggio - Misano
22 maggio - Zeltweg
3 luglio - Monza
11 settembre - Mugello
9 ottobre - Adria
30 ottobre - Vallelunga
ITALIANO RALLY
24-27 marzo – Ciocco Andreucci-Andreussi
17 aprile – 1000 Miglia Andreucci-Andreussi
8 maggio – Costa Smeralda Andreucci-Andreussi
5 giugno – Targa Florio Andreucci-Andreussi
19 giugno – Salento Andreucci-Andreussi
14-16 luglio – San Crispino Andreucci-Andreussi
4 settembre – Alpi Orientali Rossetti-Chiarcossi
18 settembre – S. M. di Castrozza Andreucci-Andreussi
TROFEO RALLY ASFALTO
1 maggio – Aosta Pedersoli-Romano
29 maggio – Marca Re-Bariani
12 giugno – Lanterna Re-Bariani
26 giugno – Appennino Reggiano Michelini-Perna
28 agosto – Proserpina Pedersoli-Romano
25 settembre – Sanremo Pedersoli-Romano
23 ottobre – Como Virag-Pozzi
TROFEO RALLY TERRA
3 aprile – Adriatico Navarra-Fedeli
8 maggio – Costa Smeralda Trentin / De Marco
3 luglio – San Marino Mikkelsen-Floene
17 luglio – San Crispino Aghini-Cerrai
2 ottobre – Azzano Mikkelsen-Floene
30 ottobre – Conca d’Oro Arminen-Nikkola
IDOMENICA
CALENDARI
2011
PER DOMENICA
31 luglio
F.1 a Budapest
GP2 a Budapest
GP3 a Budapest
Mondiale Rally in Finlandia
WTCC a Oschersleben
Auto GP a Oschersleben
F.3 internazionale a Spa
British F.3 a Spa
Endurance Series a Spa
Nascar a Indianapolis
Super Gt Jap a Sugo
GT Italia al Mugello
CITE al Mugello
Porsche Carrera Cup al Mugello
3000 Light a Pergusa
7 agosto
Indycar a Lexington
ALMS a Lexington
Nascar a Pocono
F.Nippon a Motegi
Japan F.3 a Motegi
F.3 Euro Series al Nurburgring
DTM al Nurburgring
F.3 Italia a Spa
F.Abarth European Series a Spa
F.ACI-CSAI Abarth a Spa
Superstars a Spa
GT Sprint Superstars a Spa
14 agosto
Indycar a Loudon
F.3 internazionale a Zandvoort
Formel 3 Zeltweg
Adac Masters a Zeltweg
Grand Am a Watkins Glen
Nascar a Watkins Glen
MotoGP a Brno
21 agosto
Mondiale Rally in Germania
World Series Renault a Silverstone
Eurocup F.Renault a Silverstone
Eurocup Megane a Silverstone
Grand Am a Montreal
ALMS a Elkhart Lake
Nascar a Michigan
Super Gt Jap a Suzuka
28 agosto
F.1 a Spa
GP2 a Spa
GP3 a Spa
F.2 a Zeltweg
F.Abarth European Series a Zeltweg
Indycar a Sonoma
Japan F.3 a Okayama
Nascar a Bristol
GT Open a Zeltweg
IRC a Barum
Trofeo Rally Asfalto Proserpina
MotoGP a Indianapolis
4 settembre
Indycar a Baltimora
Nascar ad Atlanta
GT1 a Ordos
DTM a Brands Hatch
WTCC a Valencia
ALMS a Baltimora
Auto GP a Valencia
Trofeo Maserati a Valencia
F.3 Italia ad Adria
CITE ad Adria
2000 Light ad Adria
3000 Light ad Adria
British F.3 a Rockingham
Formel 3 al Lausitzring
F.Nippon a Suzuka
Adac Masters al Lausitzring
Ferrari Challenge a Zeltweg
Italiano Rally Alpi Orientali
MotoGP a Misano
11 settembre
F.1 a Monza
GP2 a Monza
GP3 a Monza
Mondiale Rally in Australia
IRC a Mecsek
F.3 Euro Series a Silverstone
Le Mans Series a Silverstone
British F.3 al Nurburgring
F.Abarth European Series a Hockenheim
Superstars a Hockenheim
GT Sprint Superstars a Hockenheim
Super Gt Jap al Fuji
Targa Tricolore Porsche al Mugello
Nascar a Richmond
18 settembre
Indycar a Motegi
World Series Renault a Le Castellet
Eurocup F.Renault a Le Castellet
F.Renault ALPS a Le Castellet
Eurocup Megane a Le Castellet
Eurocup Clio a Le Castellet
DTM a Oschersleben
F.3 Italia a Vallelunga
GT Italia a Vallelunga
Porsche Carrera Cup a Vallelunga
Trofeo Maserati a Vallelunga
GT Open a Portimao
European F3 Open a Portimao
Formel 3 ad Assen
Adac Masters ad Assen
Grand Am a Lexington
ALMS a Laguna Seca
Nascar a Chicago
Italiano Rally San Martino di Castrozza
MotoGP ad Alcaniz
25 settembre
F.1 a Singapore
Superleague in Cina
F.Nippon a Sugo
Japan F.3 a Sugo
British F.3 a Donington
Le Mans Series a Estoril
Superstars al Mugello
GT Sprint Superstars al Mugello
Ferrari Challenge al Mugello
Challenge F.Renault Italia a Varano
Clio Cup a Varano
Turismo Serie a Varano
Coppa Italia a Varano
Nascar a Loudon
IRC a Sanremo
Trofeo Rally Asfalto Sanremo
2 ottobre
Mondiale Rally in Francia
Indycar a Sparta
AutoGp al Mugello
F.3 Italia al Mugello
F.Abarth European Series al Mugello
F.ACI-CSAI Abarth al Mugello
F.Renault ALPS a Spa
GT Italia al Mugello
Trofeo Maserati al Mugello
F.2 a Monza
GT Open a Monza
European F3 Open a Monza
2000 Light a Monza
CITE a Monza
F.3 Euro Series a Valencia
DTM a Valencia
Formel 3 a Hockenheim
Adac Masters a Hockenheim
Endurance Series a Hockenheim
ALMS a Braselton
Nascar a Dover
Super Gt Jap a Autopolis
Trofeo Rally Terra ad Azzano
9 ottobre
F.1 a Suzuka
World Series Renault a Barcellona
Eurocup F.Renault a Barcellona
Eurocup Megane a Barcellona
Eurocup Clio a Barcellona
British F.3 a Silverstone
Superstars a Vallelunga
GT Sprint Superstars a Vallelunga
Ferrari Challenge a Vallelunga
Targa Tricolore Porsche ad Adria
IRC in Scozia
Nascar a Kansas
16 ottobre
F.1 a Yeongam
Indycar a Las Vegas
Superleague in Brasile
F.3 Italia a Monza
F.Abarth European Series a Monza
F.ACI-CSAI Abarth a Monza
GT Italia a Monza
Porsche Carrera Cup a Monza
European F3 Open a Jerez
Super Gt Jap a Motegi
Nascar a Charlotte
MotoGP a Phillip Island
23 ottobre
Mondiale Rally in Spagna
F.3 Euro Series a Hockenheim
DTM a Hockenheim
GT1 a Curitiba
WTCC a Suzuka
Nascar a Talladega
Turismo Serie a Vallelunga
Coppa Italia a Vallelunga
Trofeo Rally Asfalto Como
MotoGP a Sepang
30 ottobre
F.1 a New Delhi
F.2 a Barcellona
European F3 Open a Barcellona
GT Open a Barcellona
Endurance Series a Barcellona
Nascar a Martinsville
Targa Tricolore Porsche a Vallelunga
Trofeo Rally Terra Conca d’Oro
6 novembre
F.Nippon a Motegi
GT1 a San Luis
WTCC a Guangdong
IRC a Cipro
Nascar a Fort Worth
MotoGP a Valencia
13 novembre
F.1 ad Abu Dhabi
Superleague in Emirati Arabi
Mondiale Rally in Gran Bretagna
F.Nippon al Fuji
Super Gt Jap al Fuji
Nascar a Phoenix
20 novembre
WTCC a Macao
F.3 internazionale a Macao
Nascar a Miami
Endurance Cup a Vallelunga
27 novembre
F.1 a San Paolo
Superleague in Nuova Zelanda
F.3 internazionale a Yeongam
Il graffio di Baffi
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