Attività fisica e prevenzione dei processi di invecchiamento A.Zadini Exercise and Life-Satisfactory-Fitness: Complementary Strategies in the Prevention and Rehabilitation of Illnesses.( Jennen, Uhlenbruck, 2004) 13000 persone intervistate età > 50 anni appagamento stato di salute attività del tempo libero I dati in letteratura Nel programma di riabilitazione dopo varie malattie l’esercizio moderato regola i processi antiinfiammatori e promuove i processi di guarigione (Beuth,2003) La frequenza dell’esercizio influenza grandemente la percezione di benessere negli anziani (Uhlenbruck,1993) Mantenere o adottare un livello di attività fisica è associato ad un diminuito rischio di morte (Schnohr,2003) Nella cura dei pazienti con cancro un moderato esercizio fisico stimola l’attività delle natural killer-cell, riduce le recidive, stabilizza la salute mentale, riduce la fatigue syndrome, aiuta la gestione della malattia aumentando l’autoconsapevolezza (Beuth,2003,2002) Influenza dei fattori psico-sociali sul sistema immunitario (Abele,1991) Partecipazione e supporto sociale come fattori di grande impatto sulla sensazione di benessere (McConatha,1989;Diener,1984;Lin,1979) Il metodo migliore per valutare il senso di soddisfazione nei riguardi della vita è di studiare le risposte raccolte individualmente (Havighurst,1973) Scopo dello studio socio-economico degli autori su esercizio e life satisfaction è investigare sulle relazioni tra salute percepita, appagamento, tempo libero della popolazione anziana in Germania, focalizzando sulla attivià fisica Dati desunti da 8950 donne tra i 50 e i 55 aa nel 2001 seguite sino al 2010 hanno messo in evidenza come l’attività fisica allevia i sintomi depressivi ed è in grado di prevenirli (van Uffelen, 2013) Risultati (i) Lo stress mentale è indotto da una mancanza di aspettativa di vita che porta a depressione e inattività L’esercizio sembra funzionare da antidoto se praticato correttamente Il miglior allenamento, con positivi effetti mentali, è costituito da una attività aerobica, tre volte a settimana per 20-30 min. Risultati (ii) La life satisfaction è altamente dipendente dalla frequenza degli esercizi La prescrizione medica è estremamente importante per indurre la motivazione a praticare attività motoria di gruppo poiché vi è una certa inibizione alla adesione La soddisfazione rispetto al proprio stato di salute è significativamente legata al lavoro e alle attività manuali Risultati (iii) Le donne sembrano essere più motivate degli uomini rispetto agli esercizi Una attività mentale giornaliera (non il guardare passivamente la TV), partecipare a eventi culturali o a hobby personali è necessaria al mantenimento delle attività cognitive La relazione stretta con figli e nipoti aumenta la percezione di essere necessari e la visione di una “immortalità” biologica conclusioni Stabilizzazione del network psiconeuroimmunologico Rallentamento dei processi di invecchiamento fisico e mentale Prevenzione della anticipazione della disabilità Utilità del trattamento riabilitativo dei pazienti durante e dopo stati di malattia Variabili: Mobilità fisica, continenza, psichismo, vista, udito. Valutazione (vi) Valutazione motorio-funzionale: Mobilità del capo e capacità di orientare lo sguardo nell’ambiente Capacità di orientamento e coordinazione occhiomano Capacità di muovere il bacino e gli arti inferiori Capacità di girarsi sul fianco Capacità di raggiungere la stazione seduta e mantenerla Valutazione (vii) Capacità di raggiungere la stazione eretta Capacità di trasferimento letto-sedia e passaggi analoghi Capacità di deambulare e fare le scale Tali capacità vanno valutate secondo un grading che va dalla completa autonomia, alla sollecitazione verbale, alla necessità di aiuto diretto più o meno completo, con e senza ausili Valutazione (viii) Valutazione occupazionale, comprende: Dettagliata mobilità funzionale Nutrirsi, preparare il cibo, fare la spesa Igiene Vestirsi Comunicazione Pulizia della casa Passatempi preferiti Ausili in uso o necessari Valutazione (ix) Valutazione socio-familiare comprende: Abitazione e co-abitazione Barriere architettoniche Ruolo nella famiglia Reddito Invalidità civile e riconoscimento di handicap Valutazione (x) Valutazione dello stress per il parente che si assume il carico della gestione: Relatives’ Stress Scale (Greene, 1982) Caratteristiche: Esaminatore: la famiglia o chi ha in carico il soggetto. Valutazione: Scala a 5 gradi da 0 a 4. Troppo spesso il problema delle cadute nell’anziano e stato affrontato non solo dall’opinione pubblica, ma spesso anche dai medici e dal personale sanitario in genere, come un’inevitabile conseguenza dell’invecchiamento e, come tale, un imprevedibile incidente al quale l’anziano deve rassegnarsi. Oggi questo tipo di atteggiamento non e piu accettabile, e sempre di piu la caduta nell’anziano e vista come una severa sindrome geriatrica, con conseguenze mediche, funzionali e sociali di grande rilevanza, tanto piu se si tiene conto dello spessore del segmento di eta di cui stiamo parlando. Alcuni disturbi clinici e funzionali come: debolezza muscolare, disturbi della deambulazione e dell’equilibrio, e l'incapacita di svolgere attivita della vita quotidiana sono fortemente associati alle cadute. In alcuni casi queste variabili sono state identificate insieme alle altre covariate strettamente correlate, come: artrosi, diabete e neurologiche. La debolezza muscolare e oltremodo diffusa nella popolazione anziana, per lo piu derivante da malattie e inattivita, piuttosto che dall’invecchiamento di per sé. soggetti che sono fisicamente attivi conservano l'equilibrio, la forza muscolare, la coordinazione e i riflessi grazie alla attivita fisica. La ricerca nella letteratura ha evidenziato come i seguenti fattori aumentino il rischio di cadere per gli anziani: storia di precedenti cadute; paura di cadere; polifarmacoterapie e assunzione di farmaci particolari; alterazione della mobilita; alterazione della vista; rischi domestici; isolamento sociale Circa un terzo degli anziani che non ha storie precedenti di cadute ha comunque paura di cadere. La percentuale raddoppia nelle persone che sono gia cadute almeno una volta. Un’altra complicazione e la sindrome ansiosa post caduta, in cui un individuo riduce movimento e attivita in modo eccessivamente cauto, proprio per paura di cadere. Ciò contribuisce a ridurre la forza muscolare, favorendo una deambulazione anormale e, a lungo andare, un ulteriore aumento del rischio di cadere. Inoltre la caduta, soprattutto se l’evento si ripete, riduce la propria autostima, per cui a volte l’anziano omette di raccontare quanto accaduto per vergogna. 1. identificazione di una storia di cadute; 2. valutazione di deambulazione, equilibrio e debolezza muscolare; 3. valutazione del rischio osteoporotico; 4. valutazione dell’abilita funzionale soggettivamente percepita dall’anziano e paura correlata al cadere; 5. valutazione delle alterazioni della vista; 6. valutazione del deterioramento cognitivo ed esame neurologico; 7. valutazione dell’incontinenza urinaria; 8. valutazione dei rischi domestici; 9. esame cardiovascolare ed eventuale revisione del trattamento farmacologico. Inoltre deve essere indagata l’eventuale presenza di artrite, diabete, demenza, disordini del sistema vestibolare e deficit cognitivi. Ingredienti importanti dei programmi di prevenzione che sembrano migliorare la partecipazione comprendono invece le visite a domicilio, il monitoraggio telefonico della persona, la frequenza e l’intensita moderata dell’esercizio (per esempio, camminare 2-3 volte alla settimana), la chiara percezione del fatto che l’attivita sia importante, benefica e divertente per i partecipanti. Sono raccomandati programmi di intervento personalizzati tesi a migliorare la forza, la deambulazione e l’equilibrio. L’attuazione di questi programmi ha anche una valenza economica poiché prevenendo le cadute si ridurrebbero gli elevati costi di ospedalizzazione ad esso correlato (fratture ossee, eventi tromboembolici, infarto, ecc.). Dai dati emersi dagli studi selezionati si evince una buona aderenza ai programmi di prevenzione delle cadute. In uno studio una riduzione delle cadute del 31% e assicurata con una compliance dell’80% a 6 sessioni di esercizi su 7. Un’altra esperienza rivela invece una compliance media del 75% (da 64% a 86%) alle 10 sessioni di esercizi previste. Mantenere un buon esercizio fisico Eliminare gli elementi di rischio in casa Raccontare senza timore eventuali cadute anche se senza conseguenze Controllare regolarmente la propria vista www.zadini.info Gli incidenti rappresentano la sesta causa di morte sopra i 65 anni e ben due terzi degli incidenti sono rappresentati da cadute. L’incidenza delle cadute inoltre, come e comprensibile, tende ad aumentare con l’avanzare dell’eta passando dal 30 % dopo i 65 anni al 50 % dopo gli 80. Fortunatamente nella maggior parte dei casi (dal 30 al 50 %) i danni si limitano a lievi lesioni a carico dei tessuti molli (ad esempio escoriazioni, contusioni ecc) In molti casi la paura di nuovi incidenti determina una limitazione nelle attivita basilari della vita quotidiana e un progressivo isolamento, al punto che un quarto di questi pazienti riferisce di evitare o ridurre al minimo gesti quali lavarsi, vestirsi o spostarsi in casa. Fattori predisponenti e cause di caduta Il mantenimento della eretta Fino a due terzi deistatica pazienti con e un mec centrale e buona coordinazione efficienza frattura di femore non torna aled livello funzionale precedente e necessita per il cammino di supporti o di una qualche forma di assistenza. In una percentuale piccola ma non trascurabile l’esito e rappresentato dall’uso permanente di una carrozzina. L’altra causa principale di cadute e il capogiro, un sintomo molto comune tra gli anziani, ma aspecifico, che può derivare da problemi diversi (per esempio: i disturbi cardiovascolari, l’iperventilazione, ipotensione ortostatica, effetti collaterali da farmaci, ansia e depressione). farmaci, in particolare i farmaci psicoattivi, sono stati individuati in una serie di studi come fattori di rischio per le cadutefarmaci, in particolare i farmaci psicoattivi, sono stati individuati in una serie di studi come fattori di rischio per le cadute. Alcuni disturbi clinici e funzionali come: debolezza muscolare, disturbi della deambulazione e dell’equilibrio, e l'incapacita di svolgere attivita della vita quotidiana sono fortemente associati alle cadute. In alcuni casi queste variabili sono state identificate insieme alle altre covariate strettamente correlate, come: artrosi, diabete e neurologiche.