AMBROSETTI DAVIDE INSEGNAMENTO: BIOLOGIA MOLECOLARE AVANZATA ARGOMENTO 1: Ruolo del segnale di FGF e del fattore di trascrizione Sox2 nelle craniosisostosi. I geni della famiglia dei fattori di crescita dei fibroblasti (FGF) e i loro recettori di membrana (FGFR), svolgono un ruolo importante in molti processi dello sviluppo, tra i quali lo sviluppo osseo e la formazione dello scheletro. Nell’uomo, mutazioni attivanti dei recettori degli FGF risultano in alterazioni profonde della morfologia ossea quali quelle osservate in alcune forme di nanismo e craniosinostosi (chiusura prematura delle suture del cranio). Il nostro laboratorio è interessato alla caratterizzazione dei meccanismi molecolari che stanno dietro al segnale di FGF negli osteoblasti come presupposto per la comprensione degli effetti patologici associati all’eccessivo segnale di FGF che caratterizza alcune malformazioni ossee. I nostri dati suggeriscono che tra gli effetti principali del segnale di FGF negli osteoblasti ci sia 1) l’inibizione del segnale di WNT e 2) l’induzione del fattore di trascrizione Sox2. Gli esperimenti in corso sono volti a chiarire il ruolo di ciascuno di questi eventi molecolari nella biologia degli osteoblasti e nelle malformazioni ossee dovute ad alterazioni del segnale di FGF. SEDE DELL’INTERNATO: ex-Dipart. di Biologia, Sede di Via Selmi 3 PERIODO: da 01/2012 a 12/2012 NUMERO POSTI DISPONIBILI: 1 BERNARDONI ROBERTO INSEGNAMENTO: GENETICA ARGOMENTO 1: Analisi funzionale di alcuni componenti della famiglia dei geni ABC (ATP binding cassette) al fine di studiare il loro ruolo fisiologico e nell’insorgenza di tumori. I geni della famiglia ABC (ATP-Binding Cassette) codificano trasportatori di membrana ATP dipendenti, conservati nella scala evolutiva, insetti compresi. Nonostante siano intensamente studiati con approcci differenti, perchè capaci di trasportare le molecole utilizzate per il trattamento chemioterapico determinando fenomeni di resistenza multipla negli ammalati di tumore, poco o nulla si sa della loro funzione fisiologica. Dati recenti del nostro laboratorio hanno prodotto le seguenti evidenze: 1) alcuni componenti della sottofamiglia ABC-C funzionano come oncogeni mentre altri come oncosoppressori; 2) molti di questi sono regolati trascrizionalmente dalle proteine della famiglia Myc (c-Myc, N-Myc); 3) dati preliminari da colture cellulari sembrano indicare che alcuni di essi possano mediare un effetto di “competizione cellulare” che risulta nella morte delle cellule che non li esprimono e sopravvivenza e proliferazione delle cellule che li esprimono. La “cell competition” è nota e caratterizzata da tempo in vivo utilizzando Drosophila. Si sa che spesso è l’overespressione del fattore Myc di drosophila a determinare il comportamento delle cellule che “vincono” la competizione. Dati i presupposti ci proponiamo di studiare il coinvolgimento di alcuni geni ABC-C nella cell competition: in vivo, utilizzando drosophila, e in vitro utilizzando sistemi cellulari di insetto e uomo per cercare di collegare il fenomeno di competizione cellulare ai meccanismi di tumorigenesi. SEDE DELL’INTERNATO: ex-Dipart. di Biologia, Sede di Via Selmi 3 NUMERO POSTI DISPONIBILI: 1 BIONDI STEFANIA - DEL DUCA STEFANO INSEGNAMENTO: BIOLOGIA VEGETALE AVANZATA ARGOMENTO 1. Studio dei pollini e degli effetti delle variazioni climatiche sulla loro allergenicità. ARGOMENTO 2. Meccanismi d'interazione dei mediatori proteici dell’incompatibilità fiorale nelle piante da frutto. ARGOMENTO 3. Modificazione post-traduzionale di proteine citoscheletriche nella crescita cellulare. ARGOMENTO 4. La morte cellulare programmata in sistemi vegetali. Tecniche di analisi di tipo biochimico per metaboliti primari (poliammine) e secondari, attività enzimatiche, separazione e purificazione proteine, caratterizzazione di allergeni e cross-allergeni respiratori ed alimentari. Analisi d’espressione dei principali allergeni ed altri fattori coinvolti nella sensibilizzazione allergica. Analisi morfologica al microscopio in campo chiaro e fluorescente; immunomarcature. SEDE DELL’INTERNATO: ex-Dipart. di Biologia, Sede di via Irnerio 42, Bologna NUMERO POSTI DISPONIBILI: 1 BRANDIMARTI RENATO INSEGNAMENTO: MICROBIOLOGIA MOLECOLARE ARGOMENTO 1. Ruolo della proteina Us9 di Herpes Simplex Virus 1 nel trasporto assonale anterogrado Us9 e’ una piccolo proteina (90 aminoacidi) altamente conservata tra gli α-herpesvirus, che sembra essere coinvolta nel trasporto anterogrado del virus all’interno dei neuroni. Obiettivo del progetto e’ quello di indagare I meccanismi molecolari che conferiscono a Us9 queste caratteristiche, utilizzando marcatori fluorescenti per l’analisi al microscopio e per time-lapse imaging, e analisi biochimiche per approfondire il ruolo svolto da singoli domini della proteina. ARGOMENTO 2. Ruolo della proteina cks1 (cell cycle dependent kinase subunit 1) nel controllo del ciclo cellulare Cks1 è una proteina con un ruolo essenziale nel controllo del ciclo cellulare. E’ presente in tutti gli organismi eucarioti, con un altissimo grado di omologia, dal lievito all’uomo. E’ parte integrante di diversi complessi molecolari con funzioni essenziali per la progressione e il controllo del ciclo cellulare. Obiettivo del progetto e’ quello di studiare la funzionalità della proteina in lievito e cellule di mammifero, prestando particolare attenzione al possible ruolo svolto da ipotetici cambi conformazionali nella modulazione della sua attività. SEDE DELL’INTERNATO: Dip. di Patologia NUMERO POSTI DISPONIBILI: CAVALIERE VALERIA INSEGNAMENTO: GENETICA MOLECOLARE DELLO SVILUPPO Il principale interesse di ricerca consiste nello studio dei meccanismi molecolari che intervengono nella morfogenesi e nel mantenimento degli epiteli. Tale conoscenza è di rilevante importanza per la comprensione dei processi di sviluppo e di mantenimento dell’omeostasi. Il sistema modello oggetto di tali studi è la Drosophila melanogaster che offre una vasta gamma di approcci di genetica classica e di genetica molecolare che consentono la fine analisi della funzione genica. ARGOMENTO 1. Analisi della funzione genica del gene awd, omologo di Drosophila del gene umano Nm23, soppressore di metastasi. Il gene awd è coinvolto in meccanismi di regolazione che modulano l’attività di differenti classi di recettori quali Pvr e JAK/STAT. Obiettivo principale è la fine analisi della funzione endocitotica che tale proteina svolge in differenti epiteli di Drosophila. ARGOMENTO 2. Studio delle funzioni svolte durante l'oogenesi dal recettore (EcR) dell'ormone steroideo ecdisone. Scopo di tale analisi è l’identificazione dei meccanismi molecolari attraverso i quali la segnalazione ormonale è in grado di controllare fenomeni fondamentali quali la sopravvivenza e il mantenimento della polarità cellulare nei tessuti bersaglio. ARGOMENTO 3. Analisi della funzione svolta da geni di organismi parassitoidi. Approcci di genetica molecolare saranno applicati per controllare l’espressione di tali geni secondo profili tessuto-specifici in differenti fasi di sviluppo e della vita adulta di Drosophila. Tale analisi è volta all’identificazione di prodotti per il controllo delle specie dannose. SEDE DELL’INTERNATO: ex-Dipart. di Biologia, Sede di Via Selmi 3 NUMERO POSTI DISPONIBILI: 1 CONTESTABILE ANTONIO INSEGNAMENTO: NEUROBIOLOGIA, FISIOLOGIA MOLECOLARE ARGOMENTO 1. Interazioni microglia-neuroni in coltura La ricerca è volta alla identificazione e caratterizzazione di molecole neuroprotettive prodotte da cellule della microglia e testate per la neuroprotezione su neuroni primari sottoposti a diversi stimoli neurotossici. Metodologie: Proteomica, Western blot, PCR quantitativa; saggi di vitalità cellulare. ARGOMENTO 2. Manipolazione sperimentale della neurogenesi adulta e suo ruolo nell’apprendimento e memoria nel ratto La ricerca comporta il trattamento di ratti adulti, o nel periodo fetale, con acido valproico, un farmaco antiepilettico che stiamo studiando per i suoi effetti sulla neurogenesi nel giro dentato dell’ippocampo e per le conseguenze comportamentali. Metodologie: manipolazione farmacologia degli animali, incluse iniezioni con analoghi della timidina per mettere in evidenza la neurogenesi; immunoistochimica convenzionale e con doppie marcature fluorescenti; conteggi cellulari; test comportamentali (fear conditioning e Novel object recognition). SEDE DELL’INTERNATO: ex-Dipart. di Biologia, Sede di Via Selmi 3 NUMERO POSTI DISPONIBILI: 1 per argomento MAESTRINI ELENA INSEGNAMENTO: GENETICA UMANA E MOLECOLARE ARGOMENTO 1. Genetica molecolare dell’autismo Lo scopo di questo progetto è l'identificazione e caratterizzazione di fattori genetici coinvolti nella patogenesi dell'autismo infantile, un grave disturbo neuropsichiatrico con una complessa base ereditaria e caratterizzato da un alto grado di eterogeneità genetica e clinica. L’Autism Genome Consortium (AGP), è un consorzio internazionale attraverso cui è stata costituita una banca di DNA e relativi dati fenotipici di oltre 2000 famiglie con autismo. Su questi campioni è stata effettuata l’analisi di più di 1 milione di SNPs (Single Nucleotide Polymorphisms) tramite la tecnologia Illumina, utilizzati sia per studi di associazione (genome-wide association study, GWAS), che per l’analisi di Copy Number Variants (CNVs). Da questi studi emerge che un insieme eterogeneo di varianti rare contribuiscono significativamente alla suscettibilità genetica dell’autismo. A partire dai dati dell’AGP ci occuperemo di: I) Identificare e caratterizzare CNVs potenzialmente patologici; II) analisi mutazionale dei geni coinvolti in specifici CNV. Prinicpali competenze da acquisire: analisi bioinformatica di dati genomici, PCR quantitativa, sequenziamnto del DNA, genotyping di SNPs isolamento di DNA/RNA, coltura di linee linfoblastoidi ARGOMENTO 2. Ruolo dei recettori nicotinici neuronali nella dipendenza da tabacco La dipendenza da nicotina dipende dall’interplay di fattori neurobiologici, ambientali e genetici. Il progetto, in collaborazione con l’univerisità di Modena, si propone di studiare il coinvolgimento di polimorfismi nei geni delle subunità dei recettori colinerigici nicotinici (nAChR) nel tabagismo, attraverso studi di associazione di SNPs. Principali competenze da acquisire: utilizzo di pacchetti bioinformatici per l’analisi di linkage disequilibrium e associazione; tecniche di genotyping di SNPs; analisi di sequenze; isolamento di DNA; gestione di data base. SEDE DELL’INTERNATO: ex-Dipart. di Biologia, Sede di Via Selmi 3 NUMERO POSTI DISPONIBILI: 1 MELANDRI SONIA INSEGNAMENTO: CHIMICA FISICA PER BIOLOGIA ARGOMENTO: Studio dell’effetto dei sostituenti e della solvatazione sulla conformazione di molecole di interesse biologico Le molecole biologiche, anche piccole, sono caratterizzate da una grande flessibilità molecolare che genera molte possibili conformazioni con energie simili. La “forma” di una biomolecola è il risultato finale di un delicato bilanciamento fra le interazioni intramolecolari ed intermolecolari (fra le molecole stesse o con il soluto). Queste interazioni a loro volta risentono fortemente della presenza di eventuali sostituenti. Lo studio conformazionale delle biomolecole o di loro oligomeri (dimeri/trimeri delle biomolecole o della biomolecola con acqua o altri solventi) isolati in fase gassosa permette di distinguere fra le proprietà intrinseche e quelle indotte dalle interazioni intermolecolari o con il solvente. Presso il Laboratorio di Spettroscopia a Microonde in Espansione Supersonica ci si occupa dello studio conformazionale di piccole biomolecole isolate in fase gassosa (neurotrasmettitori, amminoacidi, peptidi, zuccheri …) e dell’influenza delle interazioni di non legame sull’equilibrio conformazionale. Tali studi vengono effettuati mediante spettroscopia molecolare ad alta risoluzione e metodi di modellizzazione. SEDE DELL’INTERNATO: Dipartimento “G. Ciamician” NUMERO POSTI DISPONIBILI: 2 PERINI GIOVANNI INSEGNAMENTO: EPIGENETICA ARGOMENTO 1. Meccanismi d'azione dei trasportatori ABCC1, ABCC3 E ABCC4 nei fenomeni d'invasione e competizione cellulare delle cellule tumorali (Referente dott. S. Gherardi) Henderson et al. 2011, J. Natl Canc Inst, in press; Porro et al. 2011 Mol Cancer Res, publ ahead online; Porro et al. 2010 Curr Pharm Des 16:431-9; Porro et al. 2010 J Biol Chem. 285:19532-43 ARGOMENTO 2. Organizzazione della cromatina e meccanismi di regolazione trascrizionale del locus DMD in pazienti affetti da distrofia muscolare di Duchenne (Referente Dott. S. Gherardi) Bovolenta et al. 2011 Nucl. Acid Res. in press (chiedere al docente) ARGOMENTO 3. Identificazione dei target genici della proteina CDKL5 e loro ruolo nella variante Hanefeld della sindrome di Rett ( Referente: dott.ssa D. Erriquez). Valli et al, Biochem Biophys Acta, submitted (chiedere al docente); Trazzi et al, 2011 Hum Mol Genet, 20:1560-73; Perini et al., 2006, Clin Genet 69:1-7. ARGOMENTO 4. Dissezione molecolare tramite screening di librerie di shRNA del complesso di repressione trascrizionale formato da MYCCN in neuroblastoma (Referente: dott. E. Valli). Marshall et al., 2011 PLoS Genet. ;7:e1002135; Iraci et al., 2011. Cancer Res, 71:404-12; Marshall et al, 2010 Oncogene, 29:5957-68; Chen et al. 2010, Cancer Res, 70:1377-8; LIu et al 2007, Proc Natl Acad Sci U S A, 104:18682-7; Perini et. 2005 Proc Natl Acad Sci U S A, 102:12117-22 ARGOMENTO 5. Meccanismi epigenetici di formazione dei neocentromeri convenzionali, privi di sequenze alfoidi ripetute, in cellule umane normali e tumorali. (Referenti: dott.ssa S. Purgato e dott.ssa M. Zoli) Alkan et al, 2011 Genome Res, 21:137-45; Storlazzi et al., 2010 Genome Res, 20:1198-206; Capozzi et al, 2009, Genome Res, 19:778-84; Gopalakrishnan et al., 2009 Hum Mol Genet, 18:3178-93; Trazzi et al., 2009, PLoS One, 4:e5832; Trazzi et al.2002 J Struct Biol, 140:39-48; Politi et al. 2002, J Cell Sci, 2002, 115:2317-27 SEDE DELL’INTERNATO: ex-Dipart. di Biologia, Sede di Via Selmi 3 NUMERO POSTI DISPONIBILI: 2 REQUISITI: media degli esami non inferiore a 29/30; non avere più di uno, max due esami, da sostenere al momento dell'inizio del tirocinio; voglia di lavorare e una buone dose di umiltà. PORCELLI ANNA MARIA - RUGOLO MICHELA INSEGNAMENTO: BIOCHIMICA CELLULARE ARGOMENTO 1. Mutazioni del DNA mitocondriale e cancro Il progetto è volto a definire se il processo di tumorigenesi sia influenzato dalla presenza di mutazioni del mtDNA che colpiscono i complessi I e III della catena respiratoria, e dal loro grado di eteroplasmia. Si utilizzeranno alcuni modelli cellulari in cui sono presenti mutazioni nella subunità ND1 del complesso I e nel citocromo b del complesso III, in diversi gradi di eteroplasmia. La tumorigenicità dei vari cloni cellulari verrà analizzata mediante saggi di invasività in vitro ed in vivo. (referente prof.ssa Anna Maria Porcelli) ARGOMENTO 2. Caratterizzazione funzionale di mutazioni nel citocromo b Il progetto si propone di indagare le alterazioni biochimiche causate da alcune mutazioni patogene identificate recentemente nel citocromo b, unica proteina del complesso III codificata dal genoma mitocondriale. Si analizzeranno in particolare le variazioni a livello dei supercomplessi della fosforilazione ossidativa e la predisposizione all’apoptosi, utilizzando il modello cellulare dei cibridi. (referente prof.ssa Anna Maria Ghelli) ARGOMENTO 3. Analisi funzionale delle isoforme della proteina OPA1 La molteplicità delle funzioni di OPA1 è stata spiegata con la presenza di diverse isoforme. Il progetto si propone di identificare le funzioni delle diverse isoforme di OPA1, utilizzando fibroblasti privi di questa proteina (MEF OPA1-/-) e sovra esprimenti le singole isoforme. Il lavoro sarà inizialmente focalizzato ad identificare l’isoforma responsabile della stabilità del mtDNA e del mantenimento dei numero di nucleoidi. (referente dott.ssa Claudia Zanna) ARGOMENT0 4. Mutazioni del DNA mitocondriale e malattie neurodegenerative Mutazione del mtDNA sono responsabili della Neuropatia Ottica Ereditaria di Leber, che provoca la morte selettiva delle cellule gangliari della retina e perdita della vista. Lo scopo del progetto è di studiare l’effetto e il meccanismo d’azione di alcune molecole in grado di compensare il difetto energetico causato dalle mutazioni, allo scopo di identificare nuove strategie terapeutiche. (referente dott.ssa Luisa Iommarini) SEDE DELL’INTERNATO: ex-Dipart. di Biologia, Sede di via Irnerio 42, Bologna PERIODO: circa 1 anno NUMERO POSTI DISPONIBILI: 2. TROST PAOLO - SPARLA FRANCESCA INSEGNAMENTO: BIOLOGIA VEGETALE MOLECOLARE ARGOMENTO 1. Metabolismo dell’amido: studiato sia in vivo mediante fenotipizzazione di linee mutanti di Arabidopsis, sia in vitro mediante clonaggio, ingegnerizzazione, produzione e caratterizzazione di enzimi vegetali coinvolti nella degradazione dell’amido. ARGOMENTO 2. Organicazione fotosintetica del carbonio: analizzata in vitro con particolare attenzione agli aspetti strutturali di proteine del ciclo di Calvin-Benson (espressione di proteine ricombinanti e mutagenesi sito-specifica per studi di cristallografia ai raggi X e NMR). ARGOMENTO 3. Regolazione redox basata sulle cisteine (ossidazione, glutationilazione, nitrosilazione): analisi biochimica dei tioli modificati, meccanismi molecolari, proteine coinvolte e conseguenze fisiologiche. La ricerca è basata prevalentemente sull’uso di proteine ricombinanti e mutanti. SEDE DELL’INTERNATO: ex-Dipart. di Biologia, Sede di via Irnerio 42, Bologna NUMERO POSTI DISPONIBILI: 3 VENTUROLI GIOVANNI – FRANCESCO FRANCIA INSEGNAMENTO: FOTOBIOLOGIA (METODI SPETTROSCOPICI IN BIOLOGIA) ARGOMENTO 1. La relazione tra dinamica conformazionale e trasferimento elettronico in centri di reazione fotosintetici batterici: studi in matrici saccaridiche disidratate. L’accoppiamento tra la dinamica interna della proteina e specifici processi di trasferimento elettronico foto-indotti verrà esaminata incorporando centri di reazione fotosintetici batterici in matrici solide vetrose. Lo stato di idratazione del sistema, misurato mediante spettroscopia FTIR, modula a temperatura ambiente i moti conformazionali della proteina, inibendoli in condizioni di forte disidratazione. Verranno esaminati gli effetti della disidratazione sulla cinetica di ricombinazione di carica successiva a impulsi laser di foto-eccitazione e periodi prolungati di illuminazione continua, utilizzando metodi di spettrofotometria a flash risolta nel tempo. L’approccio consente di ottenere informazioni sui meccanismi che determinano l’elevatissima resa quantica della fotosintesi. ARGOMENTO 2. I meccanismi molecolari dell’anidrobiosi. Studio della stabilità termica di centri di reazione fotosintetici incorporati in matrici disidratate saccaridiche di diversa composizione chimica. Si indagheranno i meccanismi molecolari alla base degli effetti bioprotettivi esercitati su proteine da zuccheri diversi (trealosio, saccarosio, glucosio, lattosio, maltosio, ecc.) che si ritiene siano alla base dell’anidrobiosi. Le metodologie utilizzate saranno la spettroscopia di assorbimento nell’infrarosso e nel visibile e la spettroscopia EPR ad alta risoluzione (in collaborazione con il MaxPlanck-Institute for Bioinorganic Chemistry di Muelheim). SEDE DELL’INTERNATO: ex-Dipart. di Biologia, Sede di via Irnerio 42, Bologna NUMERO POSTI DISPONIBILI: 2 ZANNONI DAVIDE – FEDI STEFANO INSEGNAMENTO: MICROBIOLOGIA MOLECOLARE ARGOMENTO 1: Studio della biodegradazione aerobica di sostanze organiche alogenate in ceppi di Pseudomonas e Rhodococcus I solventi clorurati sono derivati del metano, etano o etilene e di composti aromatici come il bifenile. Sono altamente tossici e presenti in falde contaminate, in acque reflue derivanti da processi industriali oppure, come i policlorobifenili, accumulati in sedimenti fluviali e marini. Gran parte di questi composti sono scarsamente utilizzabili dai microrganismi come fonti di carbonio ed energia. Una strategia per la loro biodegradazione è il co-metabolismo aerobio, ovvero: il metabolismo batterico attivo nella degradazione di un substrato primario (ad es. metano, butano o bifenile) viene anche utilizzato nella degradazione del solvente clorurato (substrato cometabolizzato). In anni recenti, nel nostro laboratorio sono stati isolati diversi ceppi batterici in grado di utilizzare alcuni dei substrati primari citati e degradare numerosi composti organici clorurati tra cui: tricloroetilene, cloroformio, 1,2-dicloroetano e policlorobifenili. In collaborazione con i gruppi di ricerca dei proff.ri Pinelli e Frascari, Dipart. di Ingegn. Chimica, Mineraria & Tecnologie Ambientali e dei proff.ri Fava e Zanaroli, Dipart. di Chimica Applicata & Scienza dei Materiali, sono previste tesi in co-tutela sulla caratterizzazioni microbiologica dei ceppi isolati o di consorzi microbici applicati a bioreattori su cellule immobilizzate. Sono previsti studi per valutare lo sviluppo e la funzione del consorzio tramite metodologie molecolari PCR-TRFPL e/o PCR-DGGE. ARGOMENTO 2: Degradazione di PCBs in biofilms eterogenei batteri/funghi I biofilms sono delle comunità batteriche aderenti ad una superficie ed inclusi in una matrice polimerica extracellulare. La maggior parte dei biofilms è formata da specie cellulari sia eucariotiche che procariotiche. Al riguardo è stato proposto che biofilms eterogenei formati da batteri e funghi possano offrire un habitat ottimale per affrontare aree contaminate contemporaneamente da metalli pesanti e inquinanti organici. La ricerca, prevista per il periodo 2011-12, ha lo scopo di determinare l'influenza che i biofilms formati dal fungo Pleurotus ostreatis 3004 esercitano sulla formazione di biofilms da parte di Pseudomonas pseudoalcaligenes KF 707, un ceppo batterico noto per la capacità di degradare congeneri basso clorurati di PCB. Il piano di lavoro è il seguente: 1. Applicare il sistema MBEC (Calgary Biofilm Device) per studiare gli effetti del biofilm fungino sullo sviluppo del biofilm di KF707. 2. Analizzare l'effetto combinato dei metalli e dei PCB basso clorurati sullo sviluppo del biofil m fungo/batterio e verificare come questa interazione influenzi la degradazione aerobica dei PCB. 3. Messa a punto di un protocollo specifico per l’analisi proteomica dei meccanismi che sottostanno ai cambiamenti metabolici nel corso della differenziazione cellulare durante il passaggio dalla fase di crescita delle cellule planctoniche allo sviluppo del biofilm. Per saperne di più, cliccare su: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/ e inserire: Zannoni D SEDE DELL’INTERNATO: ex-Dipart. di Biologia, Sede di via Irnerio 42, Bologna PERIODO: 12.2011-12.2012 NUMERO POSTI DISPONIBILI: 2