SPORTPERTUTTI A SCUOLA LE BUONE PRATICHE 1 SPORTPERTUTTI A SCUOLA Come proporre lo SPT nella scuola? È necessaria una scelta di campo netta e precisa: quello dello sportpertutti, una sola parola da coniugare a misura di ciascuno e che racchiude le tante storie di ognuno con le sue motivazioni. 2 SPORTPERTUTTI A SCUOLA Come “aiutare” gli educatori UISP a rendere operative le nostre good practises? Attraverso un kit che possa coniugare lo SPT a scuola ed aiutare nello stesso tempo gli educatori partendo dalle nostre storie. Lavorando sulle “nostre” metodologie e proponendo percorsi possibili. 3 SPORTPERTUTTI A SCUOLA Una domanda: si possono superare le separatezze esistenti finora negli ordini scolastici assumendo il principio della continuità della crescita evolutiva dello scolaro come elemento fondante? Si! Andando “oltre” all’idea "dell'esercizio fisico", inteso come esercizio rigidamente codificato ed imposto dall'esterno e non rispettoso delle differenze e delle diversità individuali. 4 SPORTPERTUTTI A SCUOLA Essa presuppone l'ideazione di una situazione "psicosociale" che rappresenti uno spazio d'azione per il bambino, entro il quale egli possa sperimentare se stesso in rapporto con gli altri e con gli oggetti che lo circondano in una visione per l'appunto evolutiva, trasversale e, sicuramente, anche funzionale ai diversi saperi. 5 SPORTPERTUTTI A SCUOLA Tale impostazione ci consente di dare una visione di continuità agli interventi in un “continuum” che trova la sua collocazione prima di tutto nella scuola e poi nel territorio, nelle attività; in una parola negli interessi del soggetto, “agente e attore” attivo e consapevole della sua crescita culturale, sia individuale che sociale. 6 SPORTPERTUTTI A SCUOLA Questa proposta educativa fonda le sue basi su una comunicazione intesa come "ascolto dei bisogni" partecipando alla evoluzione delle situazioni-stimolo offerte, nell'intento di favorire l'orientamento esplorativo, l'iniziativa motoria, la curiosità sensoriale, la consapevolezza di sé, la partecipazione, la socialità, il superamento delle differenze e delle diversità. 7 SPORTPERTUTTI A SCUOLA L’attività motoria che qui proponiamo, permeata dei valori culturali e tecnici che ci sostengono, trova così nella scuola della continuità e dell’integrazione la sede ideale per la sua realizzazione. 8 SPORTPERTUTTI A SCUOLA LA METODOLOGIA Siamo Noi con i Nostri “STILI DI INSEGNAMENTO” 9 SPORTPERTUTTI A SCUOLA Se l'intervento educativo vuole essere di aiuto al bambino nell'acquisizione di personali caratteristiche per l'autocostruzione di sé deve essere puntato alla predisposizione di situazioni di stimolo alle quali ogni bambino risponderà in modo personale, per quanto all'interno di "consegne precise" e “regole” da tutti accettate. 10 SPORTPERTUTTI A SCUOLA Il percorso educativo poggerà le basi su attività proposte in forma ludica per evolvere gradualmente dal semplice al complesso, dall'Io al Noi. Il gioco, quindi, da quello corporeo ai giochi della tradizione, da quelli di movimento ai giochi di regole, potrà essere fondamento continuo per agire il corpo nello spazio-tempo, nelle relazioni sociali, nell'ambiente. 11 SPORTPERTUTTI A SCUOLA Gli incontri investiranno la sfera dell'immaginario e del fantastico per dar modo al bambino di “apprendere per emozioni” e confrontarsi in modo rassicurante con le proprie paure e la “vertigine del piacere”, utilizzando le più diverse situazioni che consentono di "agire" il corpo nella sua intera completezza. Lo “stile di insegnamento” deve tener conto della motivazione del bambino rispetto alla situazione. 12 SPORTPERTUTTI A SCUOLA Compatibilmente con l'età e la cultura motoria degli alunni, l'attività viene articolata in tre fasi che potranno essere utilizzate in tempi e modalità diversi e non necessariamente susseguenti una all’altra. 13 SPORTPERTUTTI A SCUOLA Per pura comodità espositiva si indica per prima la “fase libera non strutturata". Il bambino utilizza il materiale come vuole; in questa fase l'educatore è osservatore, interviene solo per stimolare chi appare poco interessato all'attività. Se l'attività cala d'interesse, l'educatore interviene più o meno indirettamente su spazi e materiali, variandoli. 14 SPORTPERTUTTI A SCUOLA Questi interventi occupano spesso anche la parte "semi-strutturata" della lezione, in cui l'educatore conduce l'attività attraverso stimoli che provocano la ricerca da parte dei bambini. Alcune volte viene poi proposta la fase "strutturata" in cui la richiesta è uguale per tutti; è assente, quindi, la possibilità di ricerca da parte del bambino dovendosi adeguare ad un modello verbale e/o visivo presentato dall'educatore. 15 SPORTPERTUTTI A SCUOLA La successione temporale delle fasi dovrà essere utilizzata in funzione del gruppo classe, delle condizioni di lavoro, del periodo di realizzazione del “programma” con la possibilità, anche all’interno della stessa “lezione” di spaziare da una fase all’altra. 16 SPORTPERTUTTI A SCUOLA In ogni caso è sempre presente il criterio dell'obliquità che è la condizione che permette a tutti e a ciascuno di “lavorare” al proprio livello vivendo il “successo” della propria azione. Ciò permette situazioni di apprendimento differenziate e, quindi, adatte ai diversi livelli di capacità dei singoli bambini. 17 SPORTPERTUTTI A SCUOLA Gli ingredienti dell’obliquità: • Attenzione al vissuto dei singoli alunni; • Revisione del concetto di errore (apprendimento per prove ed errori); • Eliminazione del giudizio gratuito per non creare “conferme di pregiudizio”; • Valorizzazione del saper fare di tutti; 18 SPORTPERTUTTI A SCUOLA • Tensione al possibile che consente la rielaborazione e la trasformazione dei dati di ognuno in “nuove proposte”; • Conduzione attraverso proposte che permettano possibilità di scelta; • Utilizzazione di modalità comunicative verbali e non verbali che rispettino le differenze di genere. 19 SPORTPERTUTTI A SCUOLA La lezione che verrà proposta avrà un andamento cosiddetto "modulare" con variazioni di intensità, in cui nella fase ascendente si cercherà di dare un'informazione, nella parte più alta un valore, in fase discendente il rinforzo dell'informazione ricevuta secondo una ciclicità legata all'età dei soggetti e quindi alle loro capacità attentive e funzionali, con lo scopo dichiarato di raggiungere gli obiettivi prefissati volta per volta con il massimo di probabilità di riuscita e di successo 20 SPORTPERTUTTI A SCUOLA Infine, le tecniche di rilassamento, i giochi e le situazioni di tranquillità mireranno a rinforzare l'attenzione positiva degli adulti verso i bambini, per sollecitarne e decodificarne la comunicazione. 21 SPORTPERTUTTI A SCUOLA Progettare per “situazioni” Significa per un educatore/insegnante pensare ad un gruppo-classe, immaginarsi TUTTI i ragazzi, gli spazi a disposizione, le attività da suggerire e capire in anticipo quale potrebbe essere il risultato di quella proposta in quel contesto: il miglior risultato per ognuno. 22 SPORTPERTUTTI A SCUOLA Servono competenze di progetto e, soprattutto, competenze di gestione, corretta comunicazione per trasmettere a tutti i soggetti le giuste modalità di azione e, infine, adeguati strumenti di ascolto dei bisogni e osservazione dello sviluppo dinamico dei processi. 23 SPORTPERTUTTI A SCUOLA FINALITA' GENERALI Questo percorso, che si articola e dispiega progressivamente nella fascia dai 5 agli 11 anni, persegue le seguenti finalità didatticoeducative: a) Promuovere lo sviluppo delle capacità relative alle funzioni senso-percettive cui sono connessi i processi di ingresso e di analisi degli stimoli e delle informazioni. 24 SPORTPERTUTTI A SCUOLA b) Consolidare ed affinare gli schemi posturali statico-dinamici indispensabili al controllo del corpo ed alla organizzazione dei movimenti. c) Concorrere allo sviluppo di coerenti comportamenti relazionali attraverso situazioni ed esperienze di gioco, prima, e di approccio alle discipline sportive, poi, d) Favorire l’elaborazione di regole e del loro rispetto, sviluppando anche la capacità di iniziativa e di soluzione dei problemi. 25 SPORTPERTUTTI A SCUOLA L'educazione motoria va ad interessare le varie aree della personalità e in ogni situazione motoria riscontriamo delle valenze di tipo funzionale, di tipo relazionale e di tipo cognitivo. Esplicitando i concetti esposti in premessa, indichiamo i seguenti obiettivi: 26 SPORTPERTUTTI A SCUOLA OBIETTIVI FUNZIONALI 1. conoscenza del corpo e delle sue caratteristiche: forma, dimensione, nomenclatura, funzioni, capacità per giungere alla strutturazione graduale dello schema corporeo e ad una corretta percezione dell'unità corporea. 27 SPORTPERTUTTI A SCUOLA OBIETTIVI FUNZIONALI 2. sviluppo delle capacità di discriminazione degli analizzatori: propriocettivo, vestibolare, visivo, tattile, acustico, olfattivo. 3. conoscenza delle qualità fenomeniche degli oggetti: topologia, forma, dimensioni, colore, peso, temperatura, odore. 4. percezione generalizzata dello spazio vissuto come possibilità di azione e movimento. 28 SPORTPERTUTTI A SCUOLA OBIETTIVI FUNZIONALI 5. percezione e comparazione dei diversi e differenti gradi di intensità riguardanti la stessa qualità, riconoscendo analogie, identità, differenze, contrasti e sfumature (gioco tonico: contratto - rilassato, piano forte, silenzio - rumore, intenso - debole, chiaro - scuro, ecc.). 29 SPORTPERTUTTI A SCUOLA OBIETTIVI FUNZIONALI 6. conoscenza e controllo degli schemi motori, con la scoperta di quanti modi ci sono per: camminare, correre, saltare, lanciare, ricevere, strisciare, afferrare, rotolare, arrampicarsi, con particolare riferimento a situazioni motorie che implichino rapporti anche inusuali del corpo con lo spazio. 30 SPORTPERTUTTI A SCUOLA OBIETTIVI FUNZIONALI Si sviluppano, così le capacità coordinative di equilibrio, anticipazione, orientamento spaziotemporale, differenziazione cinestetica, combinazione di movimenti, rielaborazione personale, fantasia motoria. 31 SPORTPERTUTTI A SCUOLA OBIETTIVI RELAZIONALI 1. percezione dell'ambiente circostante: vivere il piacere senso - motorio con gli oggetti. 2. conoscenza del carattere proprio e dei compagni: vivere il piacere di "fare" e di "stare" con gli altri. 32 SPORTPERTUTTI A SCUOLA OBIETTIVI RELAZIONALI 3. riconoscimento del gruppo, partecipazione interattiva con lo stesso nel rispetto delle regole nella vita della "comunità", 4. accettazione degli altri e delle diversità; 5. riconoscere l'importanza dell'individualità, delle capacità e dei limiti propri e degli altri. 33 SPORTPERTUTTI A SCUOLA OBIETTIVI RELAZIONALI 6. partecipazione attiva alla vita e alle discussioni del gruppo: comunicare ed interagire con e senza la mediazione degli adulti, 7. Acquisizione di uno stile cooperativo nella progettazione e nella realizzazione delle attività. 34 SPORTPERTUTTI A SCUOLA OBIETTIVI COGNITIVI 1. conoscenza relativa all'IO topologico, che cambia nel tempo, e all'IO funzionale. 2. capacità di classificare, misurare, seriare oggetti e "situazioni". 3. capacità di verbalizzare le esperienze vissute e di trasferirle in altri linguaggi: grafica, gestuale, sonoro, multimediale. 35 SPORTPERTUTTI A SCUOLA OBIETTIVI COGNITIVI 4. capacità di intuire, progettare, mettere in pratica comportamenti tattici all'interno di un contesto specifico, che divengono "tattici" all'interno di un gioco. 5. conoscenza delle nozioni di grandezza, velocità, direzione, orientamento, situazione. 36