Impianto frutteto
S
SP EC I ALE
I R I S U LTAT I D I U N T R I E N N I O D I P R O V E
Meno lepidotteri tortricidi
nei frutteti sotto rete
•
Le reti antigrandine rivestono nei frutteti un’importanza primaria
non solo per lo scopo per il quale sono state allestite, ma anche
per il loro effetto secondario sui lepidotteri carpofagi (carpocapsa
su melo e cidia su pesco). È verosimile ipotizzare cambiamenti futuri
nelle tecniche di difesa che si potrebbero tradurre in un minor numero
di trattamenti, almeno contro Cydia pomonella
•
di D. Demaria, M. Tasin,
A. Cesano, A. Galliano,
C. Ioriatti, A. Alma
L
a grandine in Nord Italia comporta spesso notevoli perdite di
produzioni frutticole e la salvaguardia delle produzioni da
eventi meteorologici avversi è importante non solo per il valore intrinseco delle possibili perdite ma anche nell’ottica
di permanere sul mercato internazionale con una produzione costante, onde evitare la perdita di quote ambite da
altri Paesi competitori. La difesa attiva
tramite reti antigrandine è diventata in
breve tempo il sistema più diff uso a livello internazionale, almeno per quanto attiene alla frutticoltura moderna. Ad
esempio in Piemonte dalle poche decine
di ettari coperti del 1994-95 si è rapidamente giunti già alla fine del 2005 a una
superficie coperta che supera i 1.600 ha.
Se l’adozione su larga scala di tale sistema
di difesa attiva risulta sicuramente una
scelta vincente, sul piano tecnico il fenomeno ha posto alcuni interrogativi circa
l’impatto sull’agroecosistema semplificato della frutticoltura specializzata.
Rimandando a quanto riportato in Internet (indirizzo a fondo articolo) per
quanto attiene i risultati sin qui ottenuti di altri ricercatori circa gli effetti delle reti sull’agroecosistema, vengono qui
resi noti i risultati di prove condotte, nel
triennio 2004-2006, da due gruppi di ricerca sull’impatto delle reti antigrandine
sui due fitofagi chiave del melo e del pesco, rispettivamente Cydia pomonella L.
e Grapholita molesta (Busck). Alcuni dati
42
L’Informatore Agrario • 43/2008
preliminari, relativi al 1° anno di sperimentazione, sono già stati pubblicati in
Demaria et al. (2006) e parte dei risultati
riguardanti l’effetto sul comportamento
di Cydia pomonella sono stati pubblicati
su una rivista internazionale (Tasin et al.,
2008). Vengono qui ripresi completandoli
con dati inediti e con prove analoghe fatte
su Grapholita molesta. Sono inoltre presentati i risultati preliminari di un’indagine sull’eventuale influenza delle reti antigrandine sulla confusione sessuale.
Effetti
su temperatura e umidità
Sebbene l’influenza delle reti antigrandine sul micro-clima dei frutteti sia già
stato oggetto di numerosi studi, pare opportuno riassumere brevemente quanto
osservato nell’areale dove sono state condotte le sperimentazioni. Sono stati utilizzati i dati raccolti dal 2004 al 2006 da
due stazioni meteo appositamente predisposte dalla Regione Piemonte in un
meleto, l’una al di sotto della copertura
antigrandine e l’altra appena al di fuori del frutteto e quindi di tale copertura.
Sono stati analizzati i soli mesi in cui le
reti antigrandine sono aperte, ovvero da
aprile a settembre.
La temperatura media dell’intero periodo differisce di poco tra le due tesi (18,4 °C
fuori rete, 18,9 °C sotto rete), ma le temperature medie orarie (vedasi grafico in Internet) risultano sotto rete superiori anche
di 1 °C nelle ore più calde della giornata.
All’opposto l’umidità relativa registra una
diminuzione che raggiunge il 10% nelle
ore centrali del giorno con lievi variazioni
contrarie nel resto della giornata (vedasi
grafico in Internet).
La velocità media del vento è costantemente minore in presenza di copertura e
come media si attesta attorno a 0,2 m/s,
mentre senza copertura ha una media
di 1,4 m/s.
Effetti
sulla carpocapsa
Lanci e catture. Al fine di verificare l’esistenza di un effetto della presenza delle reti antigrandine sul volo della carpocapsa sono stati effettuati lanci
di 400 maschi marcati con colorante e
sono state registrate le catture. Le trap-
Reti antigrandine a capannina semplificata su un meleto. Foto: archivio Creso
Femmine fecondate (%)
Con rete antigrandine
Senza rete antigrandine
pole sono state posizionate sia
Danni. Sotto la copertura
sotto sia sopra la rete e sono
antigrandine la minor popola0,0
15,0
state innescate con due diverzione registrata dalle trappose concentrazioni dell’attrattile si traduce in un danno più
vo (codlemone 3 mg e 10 mg).
contenuto rispetto alla situaCome si vede nella figura 1 la 3 mg
zione osservata senza la co6,7
17,0
maggior parte delle catture in
pertura. Si è infatti registrata
presenza di rete si ha sotto couna percentuale d’attacco mepertura con differenza statistidia del 7% in assenza di rete
camente significativa (Anova,
e del 2% in presenza di rete
9,7
1,3
p < 0,001). In assenza di rete le
antigrandine. Tale differenza
catture tendono a essere magè statisticamente significativa
giori nella parte alta, come no(T-test, p < 0,05).
to. Si evince che il passaggio al
15,6
0,3
di sopra della rete è fortemente 10 mg
Effetti sulla cidia
inibito. Inoltre, in presenza di
del pesco
rete le catture sono state significativamente minori (2,75%)
rispetto alle catture in assenza FIGURA 1 - Catture dei maschi marcati e rilasciati
Catture. Analogamente a
campo in presenza e assenza di rete con trappole
della copertura (12,5%) (T-test, in
quanto fatto per il melo e con
innescate con due diverse concentrazioni di feromone
P < 0,001), a evidenza del fatto
lo stesso numero di postazioche questa, oltre a impedire il
In presenza di rete antigrandine sono quasi annullate le catture ni, sono state registrate in pevolo nella parte più alta, costischeti le catture di Grapholita
delle trappole poste al di sopra della rete.
tuisce un fattore di disturbo
molesta. Nel grafico 3 si veanche per la popolazione residente al di presenza e assenza di rete nella parte alta de, innanzitutto, come le catture nella
sotto della copertura.
della vegetazione nella maggior parte dei parte alta siano più elevate che a 1,5 m,
Fecondazione femmine. Per veri- casi ha valore statisticamente significati- sebbene la differenza non sia così netficare se la presenza di reti antigrandine vo (T-test, p < 0,05), mentre il decremen- ta come nel caso della carpocapsa. La
possa interferire con il tasso di riprodu- to è molto meno evidente, con differenze differenza tra presenza e assenza di cozione della carpocapsa sono state allesti- statisticamente non significative, nelle pertura antigrandine è statisticamente significativa (T-test, p < 0,05) printe postazioni con femmine vergini lega- trappole poste a 1,5 m di altezza.
Le letture delle trappole due volte alla cipalmente in corrispondenza dei picte a un supporto per vedere se vi erano
variazioni nella percentuale di femmine settimana effettuate nel 2006 in un cam- chi di catture sia a 3 m sia ad 1,5 m di
fecondate in presenza di rete. Non sono po non hanno consentito di evidenziare altezza e sembra consolidarsi nella 3a
state registrate differenze significative anticipi o ritardi delle catture in presen- generazione.
nella percentuale di femmine fecondate za di rete. Osservando inoltre i dati per Danni. Nonostante l’osservazione, alall’altezza inferiore (1,5 m), mentre diffe- generazione e per postazione, non è stato la raccolta di alcune migliaia di frutti
renze significative (Anova, p < 0,05) so- possibile rilevare un momento e un lato per parcella sperimentale non si sono
no state osservate nelle postazioni a 3 m preferenziali per l’ingresso dall’esterno evidenziate percentuali d’attacco che si
di altezza (grafico 1), evidenziando l’in- degli adulti in volo.
differenziano in modo statisticamente
fluenza delle reti sull’accoppiamento.
significativo tra presenza (0,21%) e assenza di rete (0,77%). Le percentuali di
Catture. Accertata la presenza di un
0,6
frutti colpiti da Grapholita molesta si
disturbo degli spostamenti attraverso la
a
0,5
sono mantenute per entrambe gli anni
rete e l’influenza parziale sugli accoppiab
di osservazione al di sotto dell’1%, permenti, è stata verificata l’ipotesi di una
0,4
a
centuale troppo bassa per accertare una
conseguente riduzione delle popolazio0,3
reale differenza tra presenza e assenza
ni del fitofago al di sotto della copertura.
di copertura.
Per due anni sono state registrate setti0,2
manalmente le catture di carpocapsa in
0,1
4 impianti di melo per metà coperti da
Effetti
b
rete antigrandine. In ciascuna parcel0
sulla confusione sessuale
la erano posizionate cinque trappole a
Senza antigrandine Rete antigrandine
1,5 m di altezza e cinque appena sotto
1,5 m
3m
la rete antigrandine a circa 3 m di altezCurve di scarico dei diffusori.
za. Le catture più numerose sono state
Per capire se la presenza di reti antiA lettere diverse corrispondono differenze statisticamente
significative per P ≤ 0,05.
ottenute, come atteso, nella parte supegrandine può influenzare il tasso di ririore della vegetazione, mentre a 1,5 m GRAFICO 1 - Femmine fecondate
lascio del feromone da parte dei diffusole catture sono decisamente più modeste in presenza e assenza di rete a due
ri per la confusione sessuale, sono state
(grafico 2). Tuttavia in presenza di rete diverse altezze
effettuate delle pesate gravimetriche di
queste catture si riducono fortemente,
campioni di diff usori delle tre principaA 3 m di altezza, in presenza di rete,
con diminuzioni che possono raggiunli società produttrici Basf®, Shin-Etsu® e
gli accoppiamenti sono notevolmente
gere l’80%. La differenza tra catture in
Suterra®. Dall’analisi dei dati sulle curinibiti.
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Catture di carpocapsa a 3 m (n.)
ve di scarico (in Internet
A
B
si riportano i due grafi*
16
16
ci) si osserva come per
14
14
tutti i modelli conside12
12
*
*
rati, sia quelli impiegati
*
10
10
*
*
per la confusione di Cy8
8
* *
dia pomonella che quelli
*
*
*
6
6
per Grapholita molesta,
* *
*
*
*
4
4
non ci sono differenze
* *
*
*
*
*
*
nell’erogazione di fero2
2
*
* *
mone tra diff usori posti
0
0
in presenza e in assenza
di rete antigrandine. Gli
C
D
erogatori presentano la
6
6
stessa curva di rilascio,
senza alcuna differenza
5
5
statisticamente signifi4
4
cativa tra le tesi (T-test,
p < 0,05).
3
3
Misurazione del2
2
la concentrazione
di feromone. Nel so1
1
lo anno 2006 sono sta0
0
te effettuate delle misurazioni della concentrazione di feromone a
2005
2006
Rete
No rete
3 m di altezza in campi
* = Indice differenze statisticamente significative (T-test, p < 0,05).
in confusione coperti e
GRAFICO 2 - Catture di carpocapsa in meleti coperti e non coperti da rete antigrandine
non coperti da rete anti- nei due anni di sperimentazione
grandine. La misurazione è stata fatta mediante
Le catture a 3 m di altezza sono significativamente ridotte in presenza di copertura
in entrambi gli anni.
aspirazione su supporto
in carbone attivo analizzato successivamente per la presenza di alle dimensioni più contenute della cidia la riduzione degli accoppiamenti per Cycodlemone mediante gas-cromatografia. del pesco sia al suo comportamento, me- dia pomonella, verosimilmente a causa
Pur non essendo stato possibile rifare le no legato alla parte alta della vegetazione del disturbo nelle fasi di corteggiamento.
misurazioni, si segnala tuttavia la ten- al contrario della carpocapsa.
È noto infatti che la carpocapsa preferidenza a una maggiore concentrazione
I dati meteo raccolti non forniscono sce per queste operazioni il culmine deldel feromone in presenza di copertura elementi per ipotizzare una modifica del la vegetazione (Tremblay, 1986). Questo
antigrandine.
comportamento dei lepidotteri in studio. è un ulteriore elemento che contribuisce
Le misurazioni mediante elettroanten- È stato però confermato l’effetto barrie- alla diminuzione dell’entità delle popolanografo (Eag) in impianti in confusione ra delle reti, quantomeno per quanto ri- zioni di carpocapsa all’interno dei melenon ha permesso di ottenere differenze guarda la carpocapsa; tale barriera, an- ti coperti da rete antigrandine. È possisignificative a causa dell’elevato segna- che se non totale, verobile che un effetto anale di fondo. La maggiore presenza di se- similmente contribuisce
logo accada per la cidia
Le reti antigrandine
gnale è stata rilevata nella parte elevata in maniera notevole aldel pesco, sebbene la sua
riducono la presenza
degli impianti (3 m), sia coperti sia no, la diminuzione dell’entendenza a distribuirsi
di danni della carpocapsa
rispetto alla posizione intermedia (2 m) tità numerica delle ponell’intero volume delsu melo, tale effetto
e bassa (1 m).
polazioni di lepidotteri
la vegetazione la renda
in campo. L’effetto può
probabilmente meno suè meno evidente per quanto
risultare importante
scettibile di disturbo da
riguarda la tignola su pesco
Conclusioni
proprio per questo lepiparte delle reti antigrandine nelle fasi di avviciI risultati dimostrano come le reti an- dottero, il quale ha una
tigrandine abbiano un effetto sulle po- ridotta mobilità e tende a insistere «ende- namento delle femmine e quindi negli
polazioni dei due lepidotteri presenti nei micamente» nei frutteti. La diminuzione accoppiamenti.
Infine, per spiegare l’abbassamento delfrutteti, in taluni casi tali da riflettersi sui della popolazione può far ipotizzare che
danni alla raccolta. L’effetto pare più netto anche le larve in diapausa invernale siano le catture di entrambe i tortricidi, è ancora
per Cydia pomonella, mentre per Grapho- in numero minore nelle porzioni di frut- da ricordare l’ipotesi che le reti siano caulita molesta non si possono desumere in- teto coperte dalle reti e, di conseguenza, sa indiretta della diminuzione di insetti
dicazioni precise per quanto riguarda la la 1a generazione dell’anno successivo sia dannosi attraverso l’aumento dell’efficariduzione dei danni alla raccolta. Questo più contenuta. È stata inoltre verificata, cia degli interventi insetticidi.
Al momento non sappiamo ipotizzare
può essere ipoteticamente imputato sia come già riportato in Tasin et al. (2008),
Catture di carpocapsa a 1,5 m (n.)
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sui lepidotteri carpofagi.
È verosimile ipotizzare
cambiamenti futuri nelle tecniche di difesa che si
potrebbero tradurre in un
minor numero dei trattamenti, almeno per quanto
attiene Cydia pomonella.
Infatti, la riduzione della popolazione sotto rete
antigrandine anno dopo
anno potrebbe portare a
una significativa diminuzione dei danni.
Si rendono necessarie
nuove ricerche per approfondire gli effetti a lungo
termine delle coperture
antigrandine in un’ottica
di gestione integrata del
frutteto nel rispetto dell’ambiente.
•
B
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Catture di carpocapsa a 1,5 m (n.)
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Daniele Demaria
Aldo Galliano
Consorzio di ricerca
e sperimentazione
2005
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No rete
Rete
per l’ortofrutticoltura
* = Indice differenze statisticamente significative (T-test, p < 0,05).
piemontese, Manta (Cuneo)
GRAFICO 3 - Catture di cidia del pesco in pescheti coperti e non coperti da rete
[email protected]
antigrandine nei due anni di sperimentazione
Marco Tasin
Claudio Ioriatti
Le catture a entrambe le altezze sono fortemente ridotte in presenza di copertura in entrambi
gli anni, soprattutto nell’ultima generazione.
Dipartimento protezione piante,
Istituto agrario
quale sia il motivo prevalente del feno- tenimento nel raccolto protetto da rete,
di S. Michele all’Adige (Trento)
meno che abbiamo osservato e neppure dato congruente con quanto segnalato
Alessandro Cesano, Alberto Alma
possiamo escludere che sia il risultato del da Sèvèrac e Romet (2008).
Dipartimento di valorizzazione e protezione
Dai dati ottenuti dalle pesate gravimeconcorso di più cause. Qualunque siano le
delle risorse agro-forestali
cause, è comunque netta la diminuzione triche non pare, invece, che le reti antiUniversità di Torino
Danno da carpocapsa su mela.
Foto: archivio Creso
grandine influenzino il tasso di rilascio
dei diffusori impiegati nella tecnica di difesa della confusione sessuale. Accertato
che nell’ambiente viene rilasciata la stessa quantità di feromone sia fuori sia sotto
rete anche nel periodo più caldo della stagione, resta da definire se le reti antigrandine trattengano maggiormente la nube
feromonale, ovvero aumentino la permanenza del feromone nel frutteto.
La diminuzione della ventosità registrata sotto rete potrebbe ipoteticamente modificare la persistenza del feromone rilasciato in campo. Questo dato, in ogni caso, è abbastanza diverso da quanto atteso,
nel senso che la concentrazione trovata,
comunque più alta sotto rete che fuori, è
in termini assoluti molto più alta di quella attesa e verificata in altre ricerche. In
conclusione, in un contesto di gestione integrata dei frutteti le reti antigrandine rivestono un’importanza primaria non solo
per lo scopo per il quale sono state allestite, ma anche per il loro effetto secondario
*
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delle popolazioni di carpocapsa sin dalla
1a generazione al di sotto della copertura
antigrandine, mentre per Grapholita molesta la diminuzione delle catture è evidente solamente nella 3a generazione.
Ciò che è più importante è che le differenze di popolazione sopra riportate
si riflettono anche sui danni a carico dei
frutti. Per i danni da carpocapsa è stato
possibile registrare un significativo con-
20-3
0
0
La ricerca è stata finanziata dalla Regione
Piemonte (Bando sulla ricerca scientifica
applicata 2003 - Del. Cipe 3-5-02, n. 36).
Gli esperimenti effettuati in Trentino sono stati
finanziati dal Centro SafeCrop (Provincia
autonoma di Trento, Fondo unico per la ricerca).
Per la disponibilità allo svolgimento delle prove
in campo si ringraziano le aziende agricole Brero,
Casale, Freiria, Ghione, Martini, Maso Betta,
Quaglia, Sacchetto, Tallone, Vagliengo.
Si ringraziano anche i tecnici B. Astesano,
E. Barra, S. Bunino, C. Costamagna, V. Ferrato,
I. Margaria, M. Ribotta, G. Sabena e A. Tallone.
Per l’aiuto e i consigli si ringraziano
A. Bevilacqua, F. Vittone (Creso), I. Martini,
F. Pellegrini (Iasma - Centro di assistenza tecnica),
U. Piva (Mezzacorona sca), S. Schmidt (SafeCrop).
Per i dati meteo si ringrazia il Servizio
agrometeorologico della Regione Piemonte,
in particolare G. Cressano e F. Spanna.
Per le misurazioni della concentrazione
di feromone si ringraziano A. Iodice e V. Veronelli
(Cbc Europe).
Per consultare la bibliografia
e gli approfondimenti:
www.informatoreagrario.it/rdLia/
08ia43_3818_web
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Impianto frutteto
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Impianto frutteto
Articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 43/2008 a pag. 42
Meno lepidotteri tortricidi
nei frutteti sotto rete
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RIASSUNTO
Le reti antigrandine hanno raggiunto una tale diff usione da rendere sempre più indispensabili studi per acquisire conoscenze sulla loro influenza su diversi aspetti gestionali, tra cui quelli relativi all’entomofauna. Con questo lavoro vengono presentati
i risultati di ricerche condotte per tre anni (2004-2006) in due regioni d’Italia, Piemonte e Trentino-Alto Adige, circa gli effetti che la copertura antigrandine può dare
sulle popolazioni dei lepidotteri tortricidi Cydia pomonella (L.) e Grapholita molesta
(Busck) che danneggiano rispettivamente i meleti e i pescheti. Per il primo è stato
possibile verificare un certo grado di impedimento meccanico al passaggio attraverso le maglie della rete e un significativo effetto di disturbo negli accoppiamenti. Per
entrambe i lepidotteri è stata registrata una diminuzione nell’entità delle popolazioni in presenza di copertura antigrandine. Tale differenza, almeno per la carpocapsa,
si riflette anche su un contenimento dei danni alla raccolta.
È stato altresì verificato come i diff usori di feromone impiegati nella strategia di difesa basata sulla confusione sessuale non vengano influenzati dalle reti antigrandine
nell’erogazione del feromone.
PAROLE CHIAVE
Melo, pesco, reti antigrandine, Cydia pomonella, Grapholita molesta, confusione
sessuale.
SUMMARY
Anti-hail nets decrease Cydia pomonella (L.) population on apple and Grapholita
molesta (Busck) on peach but seem to not affect sexual disruption.
Anti-hail nets increased so much to raise the need to take into account their influence on many aspects among which entomofauna. We present data of research made
from 2004 to 2006 in two italian fruit-growing area, Piedmont and Trentino-Alto
Adige, about effects of nets on the two Lepidoptera Tortricidae Cydia pomonella (L.)
and Grapholita molesta (Busck) who affect apple and peach orchards respectively.
Nets represent an obstacle and contribute to decrease of mating rate at least towards
codling moth. Our data show that population of the both Lepidoptera pests are significantly lowered with anti-hail nets and we have some indication that also fruitdamages are reduced.
We also report that anti-hail nets do not affect release of pheromone by mating disruption dispensers.
Impianto frutteto
S
Impianto frutteto
S
Effetti
delle reti antigrandine
sull’agroecosistema
La difesa attiva tramite le reti antigrandine è diventata in breve tempo il
sistema più diff uso a livello internazionale almeno per quanto attiene alla frutticoltura moderna (Torggler, 1998; Borin
e Saoncella, 2000; Poldervaart, 2006). Ad
esempio in Piemonte dalle poche decine
di ettari coperti del 1994-95 si è rapidamente giunti già alla fine del 2005 a una
superficie coperta che supera i 1.600 ha
(Baldi, comunicazione personale).
Se l’adozione su larga scala di tale sistema di difesa attiva risulta sicuramente una scelta vincente, sul piano tecnico
il fenomeno ha posto alcuni interrogativi circa l’impatto sull’agroecosistema
semplificato della frutticoltura specializzata. Negli ultimi 10 anni sono stati
investigati via via l’effetto delle reti sul
microclima dei frutteti (Kon et al., 1989;
Ruegg, 1997; Jaquinet, 1998; Shahak et
al., 2004; Kuhrt et al., 2006), sulla qualità dei frutti (Peano et al., 2001; Widmer,
2001; Guerrero, et al., 2002; Leite et al.,
2002; Peano et al., 2002; Stampar et al.,
2002; Shahak et al., 2004; Thalheimer e
Paoli, 2005; Torggler, 2005, 2006), sulla fisiologia delle piante (Blanke e Weidenfeld, 1997; Ebert e Casierra, 2000;
Casierra-Posada e Ludders, 2001), sulle
tecniche di intervento e sulla deriva (Orts, 2003; Garcin e Zavagli, 2006), sull’ingresso di volatili (Middleton e McWaters,
2002), sulle malattie fungine (Szith, 1975;
Ruegg, 1997; Liesenborghs, 1998), e sull’impollinazione da api (Vaissiere et al.,
2000; Leite et al., 2002), mentre l’impatto
sull’entomofauna non è ancora completamente noto.
Alcuni autori hanno suggerito che la
variazione delle condizioni microclimatiche potrebbe creare situazioni favorevoli allo sviluppo di fitofagi. Un recente
lavoro (Kuhrt et al., 2006) ha mostrato
come le reti antigrandine modifichino
la temperatura all’interno della vegetazione sotto rete di meno di 1 °C. Questa
variazione è trascurabile per lo sviluppo
della carpocapsa [Cydia pomonella (L.)].
Sembra che, in simulazione, gli adulti
sfarfallino con un ritardo che può arrivare a 5 giorni in frutteti coperti rispetto a quelli non coperti, ma non ci sono
dati di campo certi. Alcuni autori hanno
evidenziato come la presenza delle reti
possa rappresentare un ostacolo meccanico al volo degli adulti riducendone la
presenza (Giulivo, 1979; Hutin e Boucher, 1996; Garnaud, 1997; Graf, 1999).
A rafforzare queste ipotesi sappiamo, da
un lavoro condotto presso il centro sperimentale della Morinière in Francia (Orts
et al., 2002), come non vi siano catture
di C. pomonella in trappole poste appena sopra la copertura antigrandine e che
la popolazione tenderebbe a concentrarsi sotto la rete. Nello stesso lavoro non
è però stata indagata la differenza tra
presenza e assenza di rete nel livello di
popolazione.
Indicazioni di minor catture di C. pomonella, alla presenza di copertura antigrandine, si evincono da un lavoro condotto in Austria nel 1978 e riportato in
un articolo di Giulivo del 1979. In tale
lavoro è sottolineata, inoltre, la mancanza dell’ultima generazione in presenza
di rete antigrandine. Più recentemente, a conferma di queste ipotesi, è stato
presentato un sistema di copertura antigrandine in grado di contenere efficacemente anche i danni da carpocapsa
(Sèvèrac e Romet, 2008).
Materiali e metodi
Le prove di lancio e cattura di maschi,
quelle riguardanti la fecondazione delle femmine e le misurazioni mediante
l’elettroantennografo (EAG) sono state
condotte in Trentino-Alto Adige nella
provincia di Trento (altitudine 194 m
s.l.m., 46° 04’ N, 11° 07’ E). Il campionamento delle popolazioni di lepidotteri mediante trappole, le misurazioni dirette della concentrazione di feromone
e il monitoraggio delle curve di scarico
dei diff usori della confusione sessuale
sono stati condotti nell’areale frutticolo del Sud Piemonte, nelle province di
Cuneo e Torino (400 m s.l.m., 44° 36’ N,
7° 30’ E).
Tutti i frutteti sono per circa la metà
coperti da rete antigrandine, mentre l’altra metà manca di tale copertura. I due
appezzamenti sperimentali (tesi «sotto
rete» e tesi «fuori rete») sono di circa 1 ha
ciascuno, appartenenti alla stessa azienda, con disposizione dei filari lungo l’asse
nord-sud. Sono inoltre contigui e omogenei fra loro per età, varietà e tecniche
colturali. L’impianto di irrigazione è del
tipo «a goccia». In tutte le aziende è stata
condotta una strategia di difesa integrata
negli anni della sperimentazione come
nei precedenti (da sottolineare il non utilizzo della confusione sessuale). Gli interventi fitoiatrici sono stati eseguiti contemporaneamente nei due appezzamenti
all’interno della stessa azienda. La sperimentazione è stata condotta nel 2005 e
nel 2006 a partire dal mese di aprile fino
al mese di settembre. Gli impianti presentano piante di circa 3,5-4 m di altezza
(cultivar Golden Delicious, portainnesto
EM9, potatura Spindle), distanza di interfi la 4 m, di intrafi la 1,5 m.
Le reti impiegate nella copertura dei
frutteti in prova sono in polietielene hdpe
100% del tipo Kristall nere (ditta Agrinova, Milano). La maglia è a tessitura piana
con il giro inglese di misura 3 × 7 mm, 45
g/m2; il filo ha diametro 0,3 mm. La larghezza della rete nell’interfila è di 4,1 m.
Le reti sono unite a metà dell’interfi la
con placchette ogni 1,5 m lasciando una
distanza tra i due lembi di circa 3 cm.
L’ombreggiatura dichiarata in etichetta è del 15%. Sono poste in campo con
disposizione a capannina semplificata.
Tutti gli impianti di rete antigrandine
dove è stata condotta la sperimentazione sono stati messi in opera nel biennio
2003-2004, erano quindi al 1°-2° anno
di copertura.
Dati meteo. I dati meteo sono ricavati da due stazioni meteo della Regione Piemonte poste in un meleto a Falicetto e a Verzuolo (Cuneo). Una delle
due stazioni è all’interno del frutteto e
quindi al di sotto della copertura, l’altra è appena al di fuori e quindi senza
copertura. I dati meteo sono disponibili
on-line al sito www.sistemapiemonte.it
(selezionando le stazioni meteo Falicetto1 e 2 della provincia di Cuneo) oppure
facendone richiesta al Settore fitosanitario della Regione Piemonte.
Lanci e catture. I maschi rilasciati
in campo sono stati acquistati dall’Inra
(Avignone, Francia). Una polvere fluorescente verde (parcelle non coperte) e una
gialla (parcelle coperte) sono state usate
per marcare i maschi prima del loro rilascio in campo. Un totale di 400 maschi
sono stati rilasciati il 16, 23 e 30 maggio
del 2005 in ciascuna parcella.
Per la cattura di questi esemplari sono
state impiegate trappole a delta bianche
(Pherocon II B della ditta Trècè, Usa) caricate per metà con un innesco da 3 mg
di codlemone e per metà con 5 mg. Queste trappole sono state poste in campo
per 21 giorni (dal 16 maggio al 1° giugno) attaccate in un circolo di 12 alternativamente appese a un’altezza di 2 m,
all’interno della vegetazione, e di 4 m,
sopra la rete antigrandine. Le trappole sono state controllate per le catture
ogni 2 giorni.
Femmine fecondate. L’influenza
della rete sugli accoppiamenti è stata
accertata posizionando delle femmine
vergini in postazioni sia sotto rete sia
fuori rete secondo quanto riportato in
Weissling e Knight (1995). Ciascuna prova è stata ripetuta quattro volte secondo un disegno a blocchi randomizzati con 5 femmine ciascuno. La distanza
tra le femmine era di 6 m. Femmine di 1
giorno allevate in laboratorio sono state
legate con un tulle lungo 20 cm alla base di una trappola a delta bianca (Pherocon II B della ditta Trècè, California,
Usa). Le trappole con le femmine sono
state sospese a 1,5 m e 3 m di altezza. Le
femmine sono state recuperate 3 giorni
dopo e dissezionate per rilevare la presenza di spermatofori.
Catture. Nel 2005 sono stati scelti 3 meleti, mentre nel 2006 sono stati seguiti 5
appezzamenti. Per il rilevamento dei lepidotteri in ciascuna tesi sono state disposte
trappole a feromone sessuale della ditta
Novapher di Novara a tunnel per Cydia
pomonella e della Isagro di Milano a pagoda per Grapholita molesta nei quattro
punti cardinali e nel centro. L’innesco feromonale era quello fornito da ciascuna
ditta. In ciascun punto era posizionata
una trappola a 1,5 m e una a 3 m di altezza, a livello degli apici vegetativi e appena
sotto la rete antigrandine, a una distanza
di sicurezza tra le due di circa 30-40 m. In
totale sono state disposte 10 trappole per
ogni parcella sperimentale coperta e no.
Gli erogatori di feromone sono stati sostituiti ogni 5 settimane. Le catture, iniziate
nell’ultima settimana di aprile, sono state
rilevate e registrate settimanalmente sino
alla fine di settembre.
Al fine di correlare un’eventuale diminuzione di popolazione con benefici sul
prodotto fi nale sono stati eseguiti alla
raccolta rilievi su circa un migliaio di
frutti per frutteto.
Curve di scarico dei diffusori.
Nei due anni della sperimentazione, in
tre meleti scelti a caso, sono stati posizionati diff usori di tre diverse società
(Shin-Etsu, Basf e Suterra). È stata seguita la curva di scarico, espressa come
mg erogati in un’ora per ettaro, mediante misurazioni gravimetriche a cadenza
mensile fino a luglio e poi con cadenza
quindicinale fino a settembre. Per ogni
modello e per ogni tesi (fuori rete e sotto rete) sono stati posizionati nella parte
centrale di ogni parcella sperimentale
60 diff usori a gruppi di 15 su corde che
sono state appese alle piante simulando i protocolli operativi convenzionali
e in modo da non interferire con le catture delle trappole. In totale sono stati impiegati e valutati 360 diff usori per
ciascuno dei seguenti modelli: Isomate
(Shin-Etsu), Rak 3 (Basf) e Chekmate
Cm (Suterra).
Misurazioni della concentrazione di feromone. Per accertare come
la rete influenzi la persistenza della nube
feromonale, nel 2005, sono state eseguite
della misurazioni dirette della concentrazione del feromone in campo in collaborazione con i tecnici Shin-Etsu (Cbc
Europe). I campioni sono stati analizzati
mediante gascromatografo nei laboratori
giapponesi Shin-Etsu.
Le misurazioni dirette della concentrazione di feromone sono state fatte con un
elettro-antennografo Eag portatile della
ditta Hilversum (Olanda). Un’antenna
di un giovane maschio di 1-2 giorni è
stata montata su un supporto e le estremità sono state coperte da un gel per il
passaggio degli stimoli elettrici. (Blågel
della ditta svedese Cefar). Il supporto è
stato preparato al microscopio ottico e
posizionato sullo strumento all’interno
di un compartimento di protezione per
evitare l’influenza dell’ambiente esterno.
Un innesco per trappola a feromoni caricato con una concentrazione di 10 μg
di E8,E10-dodecadien-1-ol (codlemone)
è stato impiegato come confronto. Un
flusso d’aria continuo (0,5 m/s) e fi ltrato da carbone attivo manteneva il livello
di base. Ciascuna misura consisteva in
un campionamento di riferimento (R1,
0,3 s), la misura dell’aria vera e propria
(A, 0,3 s) e una seconda misurazione
di riferimento (R2, 0,3 s) con un intervallo tra di esse di 5 secondi. La risposta Eag è stata calcolata con la formula:
(A/((R1+R2)/2)) × 100). I dati sono stati analizzati con il programma Syntech
Autospike 2.2. Per ulteriori dettagli su
questo dispositivo vedere Van der Pers
e Minks (1998).
Le registrazioni sono state fatte mediante uno schema a griglia con 9 posizioni in ciascun frutteto, sia ai bordi sia
al centro. Sono state fatte registrazioni
sia sopra sia sotto vento e in ciascuna
posizione sono state fatte a 3 diverse altezze (1 m, 2 m e 3 m). Ciascun frutteto
è stato monitorato 18 volte con la stessa
antenna. Le misurazioni sono state fatte nel maggio 2004 (1a generazione) al
mattino (ore 8-10), nelle ore centrali (ore
12-15) e all’imbrunire (ore 19-22). Allo
stesso modo sono state fatte a luglio dello stesso anno (2a generazione). Ulteriori
misure sono state fatte nel maggio 2005
alla mattina e alla sera.
Analisi statistiche. I dati sono stati
analizzati statisticamente con il soft ware Spss for Windows 15.0 applicando il
T-test per p<0,05 tra le due serie di dati
raccolte in presenza e in assenza di copertura. I dati degli esperimenti di cattura e di fecondazione delle femmine
sono stati analizzati secondo il modello
generale linearizzato con il software R (R
Development Core Team, 2004) seguito
da analisi della varianza.
•
Impianto frutteto
S
26
22
Umidità (%)
Temperatura (°C)
24
20
18
16
14
12
90
85
80
75
70
65
60
55
50
2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24
Ora
No rete
Rete
2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24
Ora
No rete
Rete
Erogazione da diffusori Shin-Etsu
(mg/ora/ha)
Andamento delle temperature (°C)
durante il giorno. Media
delle temperature registrate
nel periodo in cui le reti sono
aperte (aprile-settembre)
Erogazione da diffusori Basf
(mg/ora/ha)
Impianto frutteto
S
Andamento dell’umidità
percentuale durante il giorno.
Media dei valori registrati
nel periodo in cui le reti sono
aperte (aprile-settembre)
A
60
50
50
40
40
30
30
20
20
10
10
0
35
63
85
106 118 133 146
C
25
0
29
62
90
106 118 125 154
D
60
50
20
40
15
30
10
20
5
0
B
60
10
35
63
85
106 118 133 146
2005
No rete
0
29
Rete
62
90
106 118 125 154
2005
Andamento dei mg di feromone erogati dai diffusori di Shin-Etsu e Basf
per la confusione della carpocapsa del melo ogni ora per ettaro. Non ci sono
differenze significative nel rilascio della sostanza volatile nei due anni
È stato possibile registrare fino a fine stagione l’andamento dei diffusori Shin-Etsu
e Basf, mentre per i Suterra non sono presentati i dati in quanto per la conformazione
degli stessi (ampia superficie ricettacolo di impurità che rendono inaffidabile il valore
della pesata) il dato si è reso non attendibile a metà stagione in entrambe gli anni
e i grafici ottenuti risultano incompleti.
Erogazione da diffusori Basf
(mg/ora/ha)
45
40
35
30
25
20
15
10
5
0
A
31
44
72 100 129 144 170 184
C
70
60
50
40
30
20
10
0
30
58
86
115 130 156 169
2005
No rete
50
45
40
35
30
25
20
15
10
5
0
50
45
40
35
30
25
20
15
10
5
0
B
31
63
92
105 119 142 154
D
31
63
92
105 119 142 154
2005
Rete
Andamento dei mg di feromone erogati dai diffusori di Shin-Etsu e Basf
per la confusione della cidia del pesco ogni ora per ettaro. Non ci sono
differenze significative nel rilascio della sostanza volatile nei due anni
È stato possibile registrare fino a fine stagione l’andamento dei diffusori Shin-Etsu
e Basf, mentre per i Suterra non sono presentati i dati in quanto per la conformazione
degli stessi (ampia superficie ricettacolo di impurità che rendono inaffidabile il valore
della pesata) il dato si è reso non attendibile a metà stagione in entrambe gli anni
e i grafici ottenuti risultano incompleti.
Impianto frutteto
Erogazione da diffusori Shin-Etsu
(mg/ora/ha)
S
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Meno lepidotteri tortricidi nei frutteti sotto rete