Impianto frutteto S SP EC I ALE I R I S U LTAT I D I U N T R I E N N I O D I P R O V E Meno lepidotteri tortricidi nei frutteti sotto rete • Le reti antigrandine rivestono nei frutteti un’importanza primaria non solo per lo scopo per il quale sono state allestite, ma anche per il loro effetto secondario sui lepidotteri carpofagi (carpocapsa su melo e cidia su pesco). È verosimile ipotizzare cambiamenti futuri nelle tecniche di difesa che si potrebbero tradurre in un minor numero di trattamenti, almeno contro Cydia pomonella • di D. Demaria, M. Tasin, A. Cesano, A. Galliano, C. Ioriatti, A. Alma L a grandine in Nord Italia comporta spesso notevoli perdite di produzioni frutticole e la salvaguardia delle produzioni da eventi meteorologici avversi è importante non solo per il valore intrinseco delle possibili perdite ma anche nell’ottica di permanere sul mercato internazionale con una produzione costante, onde evitare la perdita di quote ambite da altri Paesi competitori. La difesa attiva tramite reti antigrandine è diventata in breve tempo il sistema più diff uso a livello internazionale, almeno per quanto attiene alla frutticoltura moderna. Ad esempio in Piemonte dalle poche decine di ettari coperti del 1994-95 si è rapidamente giunti già alla fine del 2005 a una superficie coperta che supera i 1.600 ha. Se l’adozione su larga scala di tale sistema di difesa attiva risulta sicuramente una scelta vincente, sul piano tecnico il fenomeno ha posto alcuni interrogativi circa l’impatto sull’agroecosistema semplificato della frutticoltura specializzata. Rimandando a quanto riportato in Internet (indirizzo a fondo articolo) per quanto attiene i risultati sin qui ottenuti di altri ricercatori circa gli effetti delle reti sull’agroecosistema, vengono qui resi noti i risultati di prove condotte, nel triennio 2004-2006, da due gruppi di ricerca sull’impatto delle reti antigrandine sui due fitofagi chiave del melo e del pesco, rispettivamente Cydia pomonella L. e Grapholita molesta (Busck). Alcuni dati 42 L’Informatore Agrario • 43/2008 preliminari, relativi al 1° anno di sperimentazione, sono già stati pubblicati in Demaria et al. (2006) e parte dei risultati riguardanti l’effetto sul comportamento di Cydia pomonella sono stati pubblicati su una rivista internazionale (Tasin et al., 2008). Vengono qui ripresi completandoli con dati inediti e con prove analoghe fatte su Grapholita molesta. Sono inoltre presentati i risultati preliminari di un’indagine sull’eventuale influenza delle reti antigrandine sulla confusione sessuale. Effetti su temperatura e umidità Sebbene l’influenza delle reti antigrandine sul micro-clima dei frutteti sia già stato oggetto di numerosi studi, pare opportuno riassumere brevemente quanto osservato nell’areale dove sono state condotte le sperimentazioni. Sono stati utilizzati i dati raccolti dal 2004 al 2006 da due stazioni meteo appositamente predisposte dalla Regione Piemonte in un meleto, l’una al di sotto della copertura antigrandine e l’altra appena al di fuori del frutteto e quindi di tale copertura. Sono stati analizzati i soli mesi in cui le reti antigrandine sono aperte, ovvero da aprile a settembre. La temperatura media dell’intero periodo differisce di poco tra le due tesi (18,4 °C fuori rete, 18,9 °C sotto rete), ma le temperature medie orarie (vedasi grafico in Internet) risultano sotto rete superiori anche di 1 °C nelle ore più calde della giornata. All’opposto l’umidità relativa registra una diminuzione che raggiunge il 10% nelle ore centrali del giorno con lievi variazioni contrarie nel resto della giornata (vedasi grafico in Internet). La velocità media del vento è costantemente minore in presenza di copertura e come media si attesta attorno a 0,2 m/s, mentre senza copertura ha una media di 1,4 m/s. Effetti sulla carpocapsa Lanci e catture. Al fine di verificare l’esistenza di un effetto della presenza delle reti antigrandine sul volo della carpocapsa sono stati effettuati lanci di 400 maschi marcati con colorante e sono state registrate le catture. Le trap- Reti antigrandine a capannina semplificata su un meleto. Foto: archivio Creso Femmine fecondate (%) Con rete antigrandine Senza rete antigrandine pole sono state posizionate sia Danni. Sotto la copertura sotto sia sopra la rete e sono antigrandine la minor popola0,0 15,0 state innescate con due diverzione registrata dalle trappose concentrazioni dell’attrattile si traduce in un danno più vo (codlemone 3 mg e 10 mg). contenuto rispetto alla situaCome si vede nella figura 1 la 3 mg zione osservata senza la co6,7 17,0 maggior parte delle catture in pertura. Si è infatti registrata presenza di rete si ha sotto couna percentuale d’attacco mepertura con differenza statistidia del 7% in assenza di rete camente significativa (Anova, e del 2% in presenza di rete 9,7 1,3 p < 0,001). In assenza di rete le antigrandine. Tale differenza catture tendono a essere magè statisticamente significativa giori nella parte alta, come no(T-test, p < 0,05). to. Si evince che il passaggio al 15,6 0,3 di sopra della rete è fortemente 10 mg Effetti sulla cidia inibito. Inoltre, in presenza di del pesco rete le catture sono state significativamente minori (2,75%) rispetto alle catture in assenza FIGURA 1 - Catture dei maschi marcati e rilasciati Catture. Analogamente a campo in presenza e assenza di rete con trappole della copertura (12,5%) (T-test, in quanto fatto per il melo e con innescate con due diverse concentrazioni di feromone P < 0,001), a evidenza del fatto lo stesso numero di postazioche questa, oltre a impedire il In presenza di rete antigrandine sono quasi annullate le catture ni, sono state registrate in pevolo nella parte più alta, costischeti le catture di Grapholita delle trappole poste al di sopra della rete. tuisce un fattore di disturbo molesta. Nel grafico 3 si veanche per la popolazione residente al di presenza e assenza di rete nella parte alta de, innanzitutto, come le catture nella sotto della copertura. della vegetazione nella maggior parte dei parte alta siano più elevate che a 1,5 m, Fecondazione femmine. Per veri- casi ha valore statisticamente significati- sebbene la differenza non sia così netficare se la presenza di reti antigrandine vo (T-test, p < 0,05), mentre il decremen- ta come nel caso della carpocapsa. La possa interferire con il tasso di riprodu- to è molto meno evidente, con differenze differenza tra presenza e assenza di cozione della carpocapsa sono state allesti- statisticamente non significative, nelle pertura antigrandine è statisticamente significativa (T-test, p < 0,05) printe postazioni con femmine vergini lega- trappole poste a 1,5 m di altezza. Le letture delle trappole due volte alla cipalmente in corrispondenza dei picte a un supporto per vedere se vi erano variazioni nella percentuale di femmine settimana effettuate nel 2006 in un cam- chi di catture sia a 3 m sia ad 1,5 m di fecondate in presenza di rete. Non sono po non hanno consentito di evidenziare altezza e sembra consolidarsi nella 3a state registrate differenze significative anticipi o ritardi delle catture in presen- generazione. nella percentuale di femmine fecondate za di rete. Osservando inoltre i dati per Danni. Nonostante l’osservazione, alall’altezza inferiore (1,5 m), mentre diffe- generazione e per postazione, non è stato la raccolta di alcune migliaia di frutti renze significative (Anova, p < 0,05) so- possibile rilevare un momento e un lato per parcella sperimentale non si sono no state osservate nelle postazioni a 3 m preferenziali per l’ingresso dall’esterno evidenziate percentuali d’attacco che si di altezza (grafico 1), evidenziando l’in- degli adulti in volo. differenziano in modo statisticamente fluenza delle reti sull’accoppiamento. significativo tra presenza (0,21%) e assenza di rete (0,77%). Le percentuali di Catture. Accertata la presenza di un 0,6 frutti colpiti da Grapholita molesta si disturbo degli spostamenti attraverso la a 0,5 sono mantenute per entrambe gli anni rete e l’influenza parziale sugli accoppiab di osservazione al di sotto dell’1%, permenti, è stata verificata l’ipotesi di una 0,4 a centuale troppo bassa per accertare una conseguente riduzione delle popolazio0,3 reale differenza tra presenza e assenza ni del fitofago al di sotto della copertura. di copertura. Per due anni sono state registrate setti0,2 manalmente le catture di carpocapsa in 0,1 4 impianti di melo per metà coperti da Effetti b rete antigrandine. In ciascuna parcel0 sulla confusione sessuale la erano posizionate cinque trappole a Senza antigrandine Rete antigrandine 1,5 m di altezza e cinque appena sotto 1,5 m 3m la rete antigrandine a circa 3 m di altezCurve di scarico dei diffusori. za. Le catture più numerose sono state Per capire se la presenza di reti antiA lettere diverse corrispondono differenze statisticamente significative per P ≤ 0,05. ottenute, come atteso, nella parte supegrandine può influenzare il tasso di ririore della vegetazione, mentre a 1,5 m GRAFICO 1 - Femmine fecondate lascio del feromone da parte dei diffusole catture sono decisamente più modeste in presenza e assenza di rete a due ri per la confusione sessuale, sono state (grafico 2). Tuttavia in presenza di rete diverse altezze effettuate delle pesate gravimetriche di queste catture si riducono fortemente, campioni di diff usori delle tre principaA 3 m di altezza, in presenza di rete, con diminuzioni che possono raggiunli società produttrici Basf®, Shin-Etsu® e gli accoppiamenti sono notevolmente gere l’80%. La differenza tra catture in Suterra®. Dall’analisi dei dati sulle curinibiti. 43/2008 • L’Informatore Agrario 43 Impianto frutteto S SP EC I ALE SP EC I ALE 27-4 4-5 10-5 18-5 23-5 1-6 8-6 14-6 21-6 29-6 5-7 12-7 19-7 26-7 2-8 10-8 17-8 23-8 30-8 6-9 13-9 19-9 28-9 26-4 3-5 10-5 17-5 24-5 31-5 7-6 14-6 20-6 27-6 5-7 12-7 19-7 25-7 2-8 8-8 16-8 22-8 29-8 5-9 12-9 20-9 4-10 27-4 4-5 10-5 18-5 23-5 1-6 8-6 14-6 21-6 29-6 5-7 12-7 19-7 26-7 2-8 10-8 17-8 23-8 30-8 6-9 13-9 19-9 28-9 26-4 3-5 10-5 17-5 24-5 31-5 7-6 14-6 20-6 27-6 5-7 12-7 19-7 25-7 2-8 8-8 16-8 22-8 29-8 5-9 12-9 20-9 4-10 Catture di carpocapsa a 3 m (n.) ve di scarico (in Internet A B si riportano i due grafi* 16 16 ci) si osserva come per 14 14 tutti i modelli conside12 12 * * rati, sia quelli impiegati * 10 10 * * per la confusione di Cy8 8 * * dia pomonella che quelli * * * 6 6 per Grapholita molesta, * * * * * 4 4 non ci sono differenze * * * * * * * nell’erogazione di fero2 2 * * * mone tra diff usori posti 0 0 in presenza e in assenza di rete antigrandine. Gli C D erogatori presentano la 6 6 stessa curva di rilascio, senza alcuna differenza 5 5 statisticamente signifi4 4 cativa tra le tesi (T-test, p < 0,05). 3 3 Misurazione del2 2 la concentrazione di feromone. Nel so1 1 lo anno 2006 sono sta0 0 te effettuate delle misurazioni della concentrazione di feromone a 2005 2006 Rete No rete 3 m di altezza in campi * = Indice differenze statisticamente significative (T-test, p < 0,05). in confusione coperti e GRAFICO 2 - Catture di carpocapsa in meleti coperti e non coperti da rete antigrandine non coperti da rete anti- nei due anni di sperimentazione grandine. La misurazione è stata fatta mediante Le catture a 3 m di altezza sono significativamente ridotte in presenza di copertura in entrambi gli anni. aspirazione su supporto in carbone attivo analizzato successivamente per la presenza di alle dimensioni più contenute della cidia la riduzione degli accoppiamenti per Cycodlemone mediante gas-cromatografia. del pesco sia al suo comportamento, me- dia pomonella, verosimilmente a causa Pur non essendo stato possibile rifare le no legato alla parte alta della vegetazione del disturbo nelle fasi di corteggiamento. misurazioni, si segnala tuttavia la ten- al contrario della carpocapsa. È noto infatti che la carpocapsa preferidenza a una maggiore concentrazione I dati meteo raccolti non forniscono sce per queste operazioni il culmine deldel feromone in presenza di copertura elementi per ipotizzare una modifica del la vegetazione (Tremblay, 1986). Questo antigrandine. comportamento dei lepidotteri in studio. è un ulteriore elemento che contribuisce Le misurazioni mediante elettroanten- È stato però confermato l’effetto barrie- alla diminuzione dell’entità delle popolanografo (Eag) in impianti in confusione ra delle reti, quantomeno per quanto ri- zioni di carpocapsa all’interno dei melenon ha permesso di ottenere differenze guarda la carpocapsa; tale barriera, an- ti coperti da rete antigrandine. È possisignificative a causa dell’elevato segna- che se non totale, verobile che un effetto anale di fondo. La maggiore presenza di se- similmente contribuisce logo accada per la cidia Le reti antigrandine gnale è stata rilevata nella parte elevata in maniera notevole aldel pesco, sebbene la sua riducono la presenza degli impianti (3 m), sia coperti sia no, la diminuzione dell’entendenza a distribuirsi di danni della carpocapsa rispetto alla posizione intermedia (2 m) tità numerica delle ponell’intero volume delsu melo, tale effetto e bassa (1 m). polazioni di lepidotteri la vegetazione la renda in campo. L’effetto può probabilmente meno suè meno evidente per quanto risultare importante scettibile di disturbo da riguarda la tignola su pesco Conclusioni proprio per questo lepiparte delle reti antigrandine nelle fasi di avviciI risultati dimostrano come le reti an- dottero, il quale ha una tigrandine abbiano un effetto sulle po- ridotta mobilità e tende a insistere «ende- namento delle femmine e quindi negli polazioni dei due lepidotteri presenti nei micamente» nei frutteti. La diminuzione accoppiamenti. Infine, per spiegare l’abbassamento delfrutteti, in taluni casi tali da riflettersi sui della popolazione può far ipotizzare che danni alla raccolta. L’effetto pare più netto anche le larve in diapausa invernale siano le catture di entrambe i tortricidi, è ancora per Cydia pomonella, mentre per Grapho- in numero minore nelle porzioni di frut- da ricordare l’ipotesi che le reti siano caulita molesta non si possono desumere in- teto coperte dalle reti e, di conseguenza, sa indiretta della diminuzione di insetti dicazioni precise per quanto riguarda la la 1a generazione dell’anno successivo sia dannosi attraverso l’aumento dell’efficariduzione dei danni alla raccolta. Questo più contenuta. È stata inoltre verificata, cia degli interventi insetticidi. Al momento non sappiamo ipotizzare può essere ipoteticamente imputato sia come già riportato in Tasin et al. (2008), Catture di carpocapsa a 1,5 m (n.) Impianto frutteto S 44 L’Informatore Agrario • 43/2008 C 70 * * * 20-9 5-9 9-8 22-8 26-7 11-7 27-6 14-6 * 31-5 5-9 20-9 * * * * * 4-5 * 9-8 26-7 11-7 27-6 * 22-8 * 14-6 31-5 4-5 17-5 19-4 3-4 20-3 * * * 17-5 * 3-4 * * sui lepidotteri carpofagi. È verosimile ipotizzare cambiamenti futuri nelle tecniche di difesa che si potrebbero tradurre in un minor numero dei trattamenti, almeno per quanto attiene Cydia pomonella. Infatti, la riduzione della popolazione sotto rete antigrandine anno dopo anno potrebbe portare a una significativa diminuzione dei danni. Si rendono necessarie nuove ricerche per approfondire gli effetti a lungo termine delle coperture antigrandine in un’ottica di gestione integrata del frutteto nel rispetto dell’ambiente. • B 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 19-4 Catture di carpocapsa a 3 m (n.) Catture di carpocapsa a 1,5 m (n.) * 20-3 A 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 D 70 * 60 60 50 50 * 40 40 30 10 * * ** * 30 * * * 20 * * * 20 10 *** * * * * Daniele Demaria Aldo Galliano Consorzio di ricerca e sperimentazione 2005 2006 No rete Rete per l’ortofrutticoltura * = Indice differenze statisticamente significative (T-test, p < 0,05). piemontese, Manta (Cuneo) GRAFICO 3 - Catture di cidia del pesco in pescheti coperti e non coperti da rete [email protected] antigrandine nei due anni di sperimentazione Marco Tasin Claudio Ioriatti Le catture a entrambe le altezze sono fortemente ridotte in presenza di copertura in entrambi gli anni, soprattutto nell’ultima generazione. Dipartimento protezione piante, Istituto agrario quale sia il motivo prevalente del feno- tenimento nel raccolto protetto da rete, di S. Michele all’Adige (Trento) meno che abbiamo osservato e neppure dato congruente con quanto segnalato Alessandro Cesano, Alberto Alma possiamo escludere che sia il risultato del da Sèvèrac e Romet (2008). Dipartimento di valorizzazione e protezione Dai dati ottenuti dalle pesate gravimeconcorso di più cause. Qualunque siano le delle risorse agro-forestali cause, è comunque netta la diminuzione triche non pare, invece, che le reti antiUniversità di Torino Danno da carpocapsa su mela. Foto: archivio Creso grandine influenzino il tasso di rilascio dei diffusori impiegati nella tecnica di difesa della confusione sessuale. Accertato che nell’ambiente viene rilasciata la stessa quantità di feromone sia fuori sia sotto rete anche nel periodo più caldo della stagione, resta da definire se le reti antigrandine trattengano maggiormente la nube feromonale, ovvero aumentino la permanenza del feromone nel frutteto. La diminuzione della ventosità registrata sotto rete potrebbe ipoteticamente modificare la persistenza del feromone rilasciato in campo. Questo dato, in ogni caso, è abbastanza diverso da quanto atteso, nel senso che la concentrazione trovata, comunque più alta sotto rete che fuori, è in termini assoluti molto più alta di quella attesa e verificata in altre ricerche. In conclusione, in un contesto di gestione integrata dei frutteti le reti antigrandine rivestono un’importanza primaria non solo per lo scopo per il quale sono state allestite, ma anche per il loro effetto secondario * 20-9 5-9 22-8 9-8 26-7 11-7 27-6 14-6 31-5 17-5 4-5 19-4 3-4 5-9 20-9 9-8 22-8 26-7 11-7 27-6 14-6 31-5 17-5 4-5 19-4 3-4 20-3 delle popolazioni di carpocapsa sin dalla 1a generazione al di sotto della copertura antigrandine, mentre per Grapholita molesta la diminuzione delle catture è evidente solamente nella 3a generazione. Ciò che è più importante è che le differenze di popolazione sopra riportate si riflettono anche sui danni a carico dei frutti. Per i danni da carpocapsa è stato possibile registrare un significativo con- 20-3 0 0 La ricerca è stata finanziata dalla Regione Piemonte (Bando sulla ricerca scientifica applicata 2003 - Del. Cipe 3-5-02, n. 36). Gli esperimenti effettuati in Trentino sono stati finanziati dal Centro SafeCrop (Provincia autonoma di Trento, Fondo unico per la ricerca). Per la disponibilità allo svolgimento delle prove in campo si ringraziano le aziende agricole Brero, Casale, Freiria, Ghione, Martini, Maso Betta, Quaglia, Sacchetto, Tallone, Vagliengo. Si ringraziano anche i tecnici B. Astesano, E. Barra, S. Bunino, C. Costamagna, V. Ferrato, I. Margaria, M. Ribotta, G. Sabena e A. Tallone. Per l’aiuto e i consigli si ringraziano A. Bevilacqua, F. Vittone (Creso), I. Martini, F. Pellegrini (Iasma - Centro di assistenza tecnica), U. Piva (Mezzacorona sca), S. Schmidt (SafeCrop). Per i dati meteo si ringrazia il Servizio agrometeorologico della Regione Piemonte, in particolare G. Cressano e F. Spanna. Per le misurazioni della concentrazione di feromone si ringraziano A. Iodice e V. Veronelli (Cbc Europe). Per consultare la bibliografia e gli approfondimenti: www.informatoreagrario.it/rdLia/ 08ia43_3818_web 43/2008 • L’Informatore Agrario 45 Impianto frutteto S SP EC I ALE S Impianto frutteto Articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 43/2008 a pag. 42 Meno lepidotteri tortricidi nei frutteti sotto rete BIBLIOGRAFIA Blanke M., Weidenfeld H. (1997) - Light transmission of nets for hail and bird protection. Erwerbsobstbau, 39 (5): 141-143. Borin M., Saoncella C. (2000) - Anti-hail net plantings, technical and economic aspects. L’Informatore Agrario, 56 (29): 64-68. Casierra-Posada F., Ludders P. (2001) Influence of summer pruning and nitrogen nutrition on mineral content in apple trees under hail protection net. 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Con questo lavoro vengono presentati i risultati di ricerche condotte per tre anni (2004-2006) in due regioni d’Italia, Piemonte e Trentino-Alto Adige, circa gli effetti che la copertura antigrandine può dare sulle popolazioni dei lepidotteri tortricidi Cydia pomonella (L.) e Grapholita molesta (Busck) che danneggiano rispettivamente i meleti e i pescheti. Per il primo è stato possibile verificare un certo grado di impedimento meccanico al passaggio attraverso le maglie della rete e un significativo effetto di disturbo negli accoppiamenti. Per entrambe i lepidotteri è stata registrata una diminuzione nell’entità delle popolazioni in presenza di copertura antigrandine. Tale differenza, almeno per la carpocapsa, si riflette anche su un contenimento dei danni alla raccolta. È stato altresì verificato come i diff usori di feromone impiegati nella strategia di difesa basata sulla confusione sessuale non vengano influenzati dalle reti antigrandine nell’erogazione del feromone. PAROLE CHIAVE Melo, pesco, reti antigrandine, Cydia pomonella, Grapholita molesta, confusione sessuale. SUMMARY Anti-hail nets decrease Cydia pomonella (L.) population on apple and Grapholita molesta (Busck) on peach but seem to not affect sexual disruption. Anti-hail nets increased so much to raise the need to take into account their influence on many aspects among which entomofauna. We present data of research made from 2004 to 2006 in two italian fruit-growing area, Piedmont and Trentino-Alto Adige, about effects of nets on the two Lepidoptera Tortricidae Cydia pomonella (L.) and Grapholita molesta (Busck) who affect apple and peach orchards respectively. Nets represent an obstacle and contribute to decrease of mating rate at least towards codling moth. Our data show that population of the both Lepidoptera pests are significantly lowered with anti-hail nets and we have some indication that also fruitdamages are reduced. We also report that anti-hail nets do not affect release of pheromone by mating disruption dispensers. Impianto frutteto S Impianto frutteto S Effetti delle reti antigrandine sull’agroecosistema La difesa attiva tramite le reti antigrandine è diventata in breve tempo il sistema più diff uso a livello internazionale almeno per quanto attiene alla frutticoltura moderna (Torggler, 1998; Borin e Saoncella, 2000; Poldervaart, 2006). Ad esempio in Piemonte dalle poche decine di ettari coperti del 1994-95 si è rapidamente giunti già alla fine del 2005 a una superficie coperta che supera i 1.600 ha (Baldi, comunicazione personale). Se l’adozione su larga scala di tale sistema di difesa attiva risulta sicuramente una scelta vincente, sul piano tecnico il fenomeno ha posto alcuni interrogativi circa l’impatto sull’agroecosistema semplificato della frutticoltura specializzata. Negli ultimi 10 anni sono stati investigati via via l’effetto delle reti sul microclima dei frutteti (Kon et al., 1989; Ruegg, 1997; Jaquinet, 1998; Shahak et al., 2004; Kuhrt et al., 2006), sulla qualità dei frutti (Peano et al., 2001; Widmer, 2001; Guerrero, et al., 2002; Leite et al., 2002; Peano et al., 2002; Stampar et al., 2002; Shahak et al., 2004; Thalheimer e Paoli, 2005; Torggler, 2005, 2006), sulla fisiologia delle piante (Blanke e Weidenfeld, 1997; Ebert e Casierra, 2000; Casierra-Posada e Ludders, 2001), sulle tecniche di intervento e sulla deriva (Orts, 2003; Garcin e Zavagli, 2006), sull’ingresso di volatili (Middleton e McWaters, 2002), sulle malattie fungine (Szith, 1975; Ruegg, 1997; Liesenborghs, 1998), e sull’impollinazione da api (Vaissiere et al., 2000; Leite et al., 2002), mentre l’impatto sull’entomofauna non è ancora completamente noto. Alcuni autori hanno suggerito che la variazione delle condizioni microclimatiche potrebbe creare situazioni favorevoli allo sviluppo di fitofagi. Un recente lavoro (Kuhrt et al., 2006) ha mostrato come le reti antigrandine modifichino la temperatura all’interno della vegetazione sotto rete di meno di 1 °C. Questa variazione è trascurabile per lo sviluppo della carpocapsa [Cydia pomonella (L.)]. Sembra che, in simulazione, gli adulti sfarfallino con un ritardo che può arrivare a 5 giorni in frutteti coperti rispetto a quelli non coperti, ma non ci sono dati di campo certi. Alcuni autori hanno evidenziato come la presenza delle reti possa rappresentare un ostacolo meccanico al volo degli adulti riducendone la presenza (Giulivo, 1979; Hutin e Boucher, 1996; Garnaud, 1997; Graf, 1999). A rafforzare queste ipotesi sappiamo, da un lavoro condotto presso il centro sperimentale della Morinière in Francia (Orts et al., 2002), come non vi siano catture di C. pomonella in trappole poste appena sopra la copertura antigrandine e che la popolazione tenderebbe a concentrarsi sotto la rete. Nello stesso lavoro non è però stata indagata la differenza tra presenza e assenza di rete nel livello di popolazione. Indicazioni di minor catture di C. pomonella, alla presenza di copertura antigrandine, si evincono da un lavoro condotto in Austria nel 1978 e riportato in un articolo di Giulivo del 1979. In tale lavoro è sottolineata, inoltre, la mancanza dell’ultima generazione in presenza di rete antigrandine. Più recentemente, a conferma di queste ipotesi, è stato presentato un sistema di copertura antigrandine in grado di contenere efficacemente anche i danni da carpocapsa (Sèvèrac e Romet, 2008). Materiali e metodi Le prove di lancio e cattura di maschi, quelle riguardanti la fecondazione delle femmine e le misurazioni mediante l’elettroantennografo (EAG) sono state condotte in Trentino-Alto Adige nella provincia di Trento (altitudine 194 m s.l.m., 46° 04’ N, 11° 07’ E). Il campionamento delle popolazioni di lepidotteri mediante trappole, le misurazioni dirette della concentrazione di feromone e il monitoraggio delle curve di scarico dei diff usori della confusione sessuale sono stati condotti nell’areale frutticolo del Sud Piemonte, nelle province di Cuneo e Torino (400 m s.l.m., 44° 36’ N, 7° 30’ E). Tutti i frutteti sono per circa la metà coperti da rete antigrandine, mentre l’altra metà manca di tale copertura. I due appezzamenti sperimentali (tesi «sotto rete» e tesi «fuori rete») sono di circa 1 ha ciascuno, appartenenti alla stessa azienda, con disposizione dei filari lungo l’asse nord-sud. Sono inoltre contigui e omogenei fra loro per età, varietà e tecniche colturali. L’impianto di irrigazione è del tipo «a goccia». In tutte le aziende è stata condotta una strategia di difesa integrata negli anni della sperimentazione come nei precedenti (da sottolineare il non utilizzo della confusione sessuale). Gli interventi fitoiatrici sono stati eseguiti contemporaneamente nei due appezzamenti all’interno della stessa azienda. La sperimentazione è stata condotta nel 2005 e nel 2006 a partire dal mese di aprile fino al mese di settembre. Gli impianti presentano piante di circa 3,5-4 m di altezza (cultivar Golden Delicious, portainnesto EM9, potatura Spindle), distanza di interfi la 4 m, di intrafi la 1,5 m. Le reti impiegate nella copertura dei frutteti in prova sono in polietielene hdpe 100% del tipo Kristall nere (ditta Agrinova, Milano). La maglia è a tessitura piana con il giro inglese di misura 3 × 7 mm, 45 g/m2; il filo ha diametro 0,3 mm. La larghezza della rete nell’interfila è di 4,1 m. Le reti sono unite a metà dell’interfi la con placchette ogni 1,5 m lasciando una distanza tra i due lembi di circa 3 cm. L’ombreggiatura dichiarata in etichetta è del 15%. Sono poste in campo con disposizione a capannina semplificata. Tutti gli impianti di rete antigrandine dove è stata condotta la sperimentazione sono stati messi in opera nel biennio 2003-2004, erano quindi al 1°-2° anno di copertura. Dati meteo. I dati meteo sono ricavati da due stazioni meteo della Regione Piemonte poste in un meleto a Falicetto e a Verzuolo (Cuneo). Una delle due stazioni è all’interno del frutteto e quindi al di sotto della copertura, l’altra è appena al di fuori e quindi senza copertura. I dati meteo sono disponibili on-line al sito www.sistemapiemonte.it (selezionando le stazioni meteo Falicetto1 e 2 della provincia di Cuneo) oppure facendone richiesta al Settore fitosanitario della Regione Piemonte. Lanci e catture. I maschi rilasciati in campo sono stati acquistati dall’Inra (Avignone, Francia). Una polvere fluorescente verde (parcelle non coperte) e una gialla (parcelle coperte) sono state usate per marcare i maschi prima del loro rilascio in campo. Un totale di 400 maschi sono stati rilasciati il 16, 23 e 30 maggio del 2005 in ciascuna parcella. Per la cattura di questi esemplari sono state impiegate trappole a delta bianche (Pherocon II B della ditta Trècè, Usa) caricate per metà con un innesco da 3 mg di codlemone e per metà con 5 mg. Queste trappole sono state poste in campo per 21 giorni (dal 16 maggio al 1° giugno) attaccate in un circolo di 12 alternativamente appese a un’altezza di 2 m, all’interno della vegetazione, e di 4 m, sopra la rete antigrandine. Le trappole sono state controllate per le catture ogni 2 giorni. Femmine fecondate. L’influenza della rete sugli accoppiamenti è stata accertata posizionando delle femmine vergini in postazioni sia sotto rete sia fuori rete secondo quanto riportato in Weissling e Knight (1995). Ciascuna prova è stata ripetuta quattro volte secondo un disegno a blocchi randomizzati con 5 femmine ciascuno. La distanza tra le femmine era di 6 m. Femmine di 1 giorno allevate in laboratorio sono state legate con un tulle lungo 20 cm alla base di una trappola a delta bianca (Pherocon II B della ditta Trècè, California, Usa). Le trappole con le femmine sono state sospese a 1,5 m e 3 m di altezza. Le femmine sono state recuperate 3 giorni dopo e dissezionate per rilevare la presenza di spermatofori. Catture. Nel 2005 sono stati scelti 3 meleti, mentre nel 2006 sono stati seguiti 5 appezzamenti. Per il rilevamento dei lepidotteri in ciascuna tesi sono state disposte trappole a feromone sessuale della ditta Novapher di Novara a tunnel per Cydia pomonella e della Isagro di Milano a pagoda per Grapholita molesta nei quattro punti cardinali e nel centro. L’innesco feromonale era quello fornito da ciascuna ditta. In ciascun punto era posizionata una trappola a 1,5 m e una a 3 m di altezza, a livello degli apici vegetativi e appena sotto la rete antigrandine, a una distanza di sicurezza tra le due di circa 30-40 m. In totale sono state disposte 10 trappole per ogni parcella sperimentale coperta e no. Gli erogatori di feromone sono stati sostituiti ogni 5 settimane. Le catture, iniziate nell’ultima settimana di aprile, sono state rilevate e registrate settimanalmente sino alla fine di settembre. Al fine di correlare un’eventuale diminuzione di popolazione con benefici sul prodotto fi nale sono stati eseguiti alla raccolta rilievi su circa un migliaio di frutti per frutteto. Curve di scarico dei diffusori. Nei due anni della sperimentazione, in tre meleti scelti a caso, sono stati posizionati diff usori di tre diverse società (Shin-Etsu, Basf e Suterra). È stata seguita la curva di scarico, espressa come mg erogati in un’ora per ettaro, mediante misurazioni gravimetriche a cadenza mensile fino a luglio e poi con cadenza quindicinale fino a settembre. Per ogni modello e per ogni tesi (fuori rete e sotto rete) sono stati posizionati nella parte centrale di ogni parcella sperimentale 60 diff usori a gruppi di 15 su corde che sono state appese alle piante simulando i protocolli operativi convenzionali e in modo da non interferire con le catture delle trappole. In totale sono stati impiegati e valutati 360 diff usori per ciascuno dei seguenti modelli: Isomate (Shin-Etsu), Rak 3 (Basf) e Chekmate Cm (Suterra). Misurazioni della concentrazione di feromone. Per accertare come la rete influenzi la persistenza della nube feromonale, nel 2005, sono state eseguite della misurazioni dirette della concentrazione del feromone in campo in collaborazione con i tecnici Shin-Etsu (Cbc Europe). I campioni sono stati analizzati mediante gascromatografo nei laboratori giapponesi Shin-Etsu. Le misurazioni dirette della concentrazione di feromone sono state fatte con un elettro-antennografo Eag portatile della ditta Hilversum (Olanda). Un’antenna di un giovane maschio di 1-2 giorni è stata montata su un supporto e le estremità sono state coperte da un gel per il passaggio degli stimoli elettrici. (Blågel della ditta svedese Cefar). Il supporto è stato preparato al microscopio ottico e posizionato sullo strumento all’interno di un compartimento di protezione per evitare l’influenza dell’ambiente esterno. Un innesco per trappola a feromoni caricato con una concentrazione di 10 μg di E8,E10-dodecadien-1-ol (codlemone) è stato impiegato come confronto. Un flusso d’aria continuo (0,5 m/s) e fi ltrato da carbone attivo manteneva il livello di base. Ciascuna misura consisteva in un campionamento di riferimento (R1, 0,3 s), la misura dell’aria vera e propria (A, 0,3 s) e una seconda misurazione di riferimento (R2, 0,3 s) con un intervallo tra di esse di 5 secondi. La risposta Eag è stata calcolata con la formula: (A/((R1+R2)/2)) × 100). I dati sono stati analizzati con il programma Syntech Autospike 2.2. Per ulteriori dettagli su questo dispositivo vedere Van der Pers e Minks (1998). Le registrazioni sono state fatte mediante uno schema a griglia con 9 posizioni in ciascun frutteto, sia ai bordi sia al centro. Sono state fatte registrazioni sia sopra sia sotto vento e in ciascuna posizione sono state fatte a 3 diverse altezze (1 m, 2 m e 3 m). Ciascun frutteto è stato monitorato 18 volte con la stessa antenna. Le misurazioni sono state fatte nel maggio 2004 (1a generazione) al mattino (ore 8-10), nelle ore centrali (ore 12-15) e all’imbrunire (ore 19-22). Allo stesso modo sono state fatte a luglio dello stesso anno (2a generazione). Ulteriori misure sono state fatte nel maggio 2005 alla mattina e alla sera. Analisi statistiche. I dati sono stati analizzati statisticamente con il soft ware Spss for Windows 15.0 applicando il T-test per p<0,05 tra le due serie di dati raccolte in presenza e in assenza di copertura. I dati degli esperimenti di cattura e di fecondazione delle femmine sono stati analizzati secondo il modello generale linearizzato con il software R (R Development Core Team, 2004) seguito da analisi della varianza. • Impianto frutteto S 26 22 Umidità (%) Temperatura (°C) 24 20 18 16 14 12 90 85 80 75 70 65 60 55 50 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 Ora No rete Rete 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 Ora No rete Rete Erogazione da diffusori Shin-Etsu (mg/ora/ha) Andamento delle temperature (°C) durante il giorno. Media delle temperature registrate nel periodo in cui le reti sono aperte (aprile-settembre) Erogazione da diffusori Basf (mg/ora/ha) Impianto frutteto S Andamento dell’umidità percentuale durante il giorno. Media dei valori registrati nel periodo in cui le reti sono aperte (aprile-settembre) A 60 50 50 40 40 30 30 20 20 10 10 0 35 63 85 106 118 133 146 C 25 0 29 62 90 106 118 125 154 D 60 50 20 40 15 30 10 20 5 0 B 60 10 35 63 85 106 118 133 146 2005 No rete 0 29 Rete 62 90 106 118 125 154 2005 Andamento dei mg di feromone erogati dai diffusori di Shin-Etsu e Basf per la confusione della carpocapsa del melo ogni ora per ettaro. Non ci sono differenze significative nel rilascio della sostanza volatile nei due anni È stato possibile registrare fino a fine stagione l’andamento dei diffusori Shin-Etsu e Basf, mentre per i Suterra non sono presentati i dati in quanto per la conformazione degli stessi (ampia superficie ricettacolo di impurità che rendono inaffidabile il valore della pesata) il dato si è reso non attendibile a metà stagione in entrambe gli anni e i grafici ottenuti risultano incompleti. Erogazione da diffusori Basf (mg/ora/ha) 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 A 31 44 72 100 129 144 170 184 C 70 60 50 40 30 20 10 0 30 58 86 115 130 156 169 2005 No rete 50 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 50 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 B 31 63 92 105 119 142 154 D 31 63 92 105 119 142 154 2005 Rete Andamento dei mg di feromone erogati dai diffusori di Shin-Etsu e Basf per la confusione della cidia del pesco ogni ora per ettaro. Non ci sono differenze significative nel rilascio della sostanza volatile nei due anni È stato possibile registrare fino a fine stagione l’andamento dei diffusori Shin-Etsu e Basf, mentre per i Suterra non sono presentati i dati in quanto per la conformazione degli stessi (ampia superficie ricettacolo di impurità che rendono inaffidabile il valore della pesata) il dato si è reso non attendibile a metà stagione in entrambe gli anni e i grafici ottenuti risultano incompleti. Impianto frutteto Erogazione da diffusori Shin-Etsu (mg/ora/ha) S