L'OK DALLA CONSULTA
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dei consiglieri
Una seduta del consiglio regionale
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La Consulta grazia i consiglieri: non dovranno rivelare come hanno usato i fondi
La Corte dei Conti
aveva chiesto
le cifre dal 2010
al 2012 ma l'ente
si era opposto
di MARIO LANCISI
1 colpo di spugna sulle spese folli di molti consigli regionali: gli scontrini dei
consiglieri regionali prima del
2012 restano segreti. La Corte
dei conti non può chiedere il
rendiconto delle spese fatte. Poco importa se un consigliere ha
speso i soldi pubblici per acquistare materiale necessario per il
suo lavoro o se, come è successo ad esempio in Lombardia e
in Lazio, per acquistare Suv, Nutella, champagne, aragoste o organizzare mega feste in costume da antica Roma. Per finire
alle mutande verdi del governatore leghista Roberto Cota perché la Casta nella sua arroganza
e senso di impunibilità, spesso
cade nel ridicolo.
Agenti contabili. Il colpo di spugna è la conseguenza di una
sentenza della Corte costituzionale, la numero 107, che ha annullato i provvedimenti con cui
la procura dei Conti aveva chiesto spiegazioni sulle spese dei
consigli regionali in Toscana
per gli anni 2010-2012 e in Piemonte per il 2003-2008. «La Corte costituzionale ha accolto il ricorso della Regione Toscana
contro i decreti della Corte dei
conti con cui si chiedeva la resa
del conto ai presidenti dei grippi del Consiglio regionale, affermando chiaramente che essi
non "non sono agenti contabili", riconoscendo loro un ruolo
costituzionale da tutelare»,
spiega l'avvocato Nicola Pignatelli del collegio difensivo dei
presidenti dei gruppi consigliari. La sentenza li cita, si tratta di
Marco Ruggeri, nel 2014 capogruppo del Pd, Alberto Magnolfi (Forza Italia), Pieraldo Ciucchi (Psi), Marta Gazzarri (Idv),
Antonio Gambetta Vianna (Lega nord), Monica Sgherri (Rifondazione comunista) e Giuseppe Del Carlo (Udc).
Lo scandalo Fiorito. Tutto nasce
dallo scandalo di Francesco Fiorito, il capogruppo del Pdl nel
Lazio, che avrebbe speso un milione e 300 mila euro senza alcuna giustificazione.
Siamo
nell'estate del 2012. Le spese
folli di Fiorito fanno clamore e
gli occhi delle procure si addensano sulle spese delle altre regioni mentre il governo Monti
stabilisce regole di sobrietà e
trasparenza. Le spese folli non
sono più possibili. I gruppi devono rendicontare quelle sostenute. Presentare gli scontrini.
Documentare. Alla luce del sole. Mai più un caso Fiorito. Almeno questi i buoni propositi
del governo di Mario Monti.
Dal Trota alla Minetti . Mentre
Palazzo Chigi stringe i cordoni
della spesa dei gruppi consiliari, le procure indagano ed è un
susseguirsi di scandali. Dalla
Lombardia di Renzo Bossi, il
Trota, figlio del fondatore della
Lega e dell'igienista dentale Nicole Minetti, cerchio magico di
Berlusconi, all'emiliano Marco
Monari, Pd, accusato di aver
speso 1200 euro per un fine settimana a Venezia. Ma l'elenco
delle spese allegre dei gruppi è
lungo. In esso però, va detto,
non appare la Toscana, neppure nella lista compilata dal settimanale berlusconiano Panorama.
Che buona la cucina toscana. Regione virtuosa? Può darsi. Fatto
è che la virtù è anche figli a delle
tentazioni e i soldi erogati ai
gruppi si aggirano sugli 811 mila euro nel 2010 e 700mila nel
2011 contro, ad esempio, i 14
milioni del Lazio. Anche se la
moralità pubblica può essere ferita anche da pochi euro spesi
in maniera inappropriata. Nei
rendiconti dei gruppi toscani,
sarà forse per la bontà della cucina nostrana, la voce più gettonata è quella dei ristoranti.
Pranzi, cene, buffet a gogò. Tutto regolare? L'invito a pranzo è
per il consulente da sentire per
stilare una legge o magari per
l'amante segreta? Dopo la sentenza della Corte costituzionale
non lo sapremo mai.
Lo scontro tra Regione e Corte
dei conti. La procura della Corte
dei conti regionale ci prova a
comune, con l'obbligo di rendicontare, scontrino dopo scontrino, il denaro pubblico. La Regione invece replica che la legge li obbliga al rendiconto solo
a partire dalla legge del governo
Monti del 2012. Anno in cui i
gruppi consegnano il oro rendiconti alla sezione di controllo
dela Corte dei conti che li approva. I capigruppo non accettano di essere dei contabili e di
rendere retroattiva una legge,
quella del governo Monti. La
Corte costituzionale dà ragione
ai gruppi consili ari: «La sentenza riconosce come il vuoto normativo preesistente sia stato
colmato dalla legge del 2012,
che ha demandato il controllo
sulle spese dei gruppi alle sezioni regionali di controllo della
Corte, e che dunque non si può
attribuire la funzione di agente
contabile ai capigruppo. Tutto
qui», conclude il presidente Alberto Monaci.
E le spese del passato? Colpo
di spugna. Il passato è passato.
0P 1 PR0DdZ10N E RISER'/ATA
Criscuolo, presidente della Corte
spulciare nelle spese dei nostri
consiglieri e chiede gli scontrini
delle spese sostenute nel 2010 e
nel 2011. Ma la risposta è negativa. Da qui nasce un conflitto
tra la procura della corte dei
conti e il consiglio regionale. La
prima, rifacendosi ad una legge
del Ventennio, considerai capigruppo degli «agenti economici», a1 pari degli economi di un
Rirnborsi a consiglieri regionali
per partecipazione studi.
convegni e manifestazioni
134.224
22.840 , 1.536
Spese per convegni
e attività di informazione
15.495
59.207
27.534
Spese di rappresentanza
5r)
21.133
5.577
'
Spese di gestione
del conto corrente
617
465
145
488
Spese telefoniche
2.238
1.647
596
651
Spese postali e telegraficihe
7.213
22.840
4.059
759
57a133
g8m707'
TOTALE USCITE GRUPPO 2011
193.075 177A224Y
* L'eccedente coperto da avanzo di esercizio precedente
** Gruppo in disavanzo di 5.913 euro per avanzo anno precedente
TI
M I .,::, á
1 R1
Rimborsi a consìg;lieri regionali
per partecipazione studi.
convegni e manifestazioni
Spese per convegni
e attività di informazione
2.512
Spese di rappresentanza
7.270
Spese di gestione
del conto corrente
409
Spese telefoniche
7.307
Spese postali e telegrafiche
10.512
6.542
143»030
63»i48k
TOTALE USC I TE GRUPPO 2012
227
\lcl
6
* L'eccedente coperto da avanzo di esercizio precedente
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