Parrocchia S. Michele Arc. e S. Sebastiano M.
Maria donna
dell’annuncio
Castel Madama, 8 novembre 2013
Il racconto
In quei giorni Maria si alzò e andò in
fretta verso la regione montuosa, in
una città di Giuda.
 Entrata nella casa di Zaccaria, salutò
Elisabetta.
 Appena Elisabetta ebbe udito il
saluto di Maria, il bambino sussultò
nel suo grembo. Elisabetta fu
colmata di Spirito Santo ed
esclamò a gran voce: "Benedetta tu
fra le donne e benedetto il frutto del
tuo grembo!

Il racconto
A che cosa devo che la madre del
mio Signore venga da me? Ecco,
appena il tuo saluto è giunto ai miei
orecchi, il bambino ha sussultato di
gioia nel mio grembo.
 E beata colei che ha creduto
nell'adempimento di ciò che il
Signore le ha detto".

STRUTTURA DEL TESTO

La pericope della visita di Maria
ad Elisabetta includerebbe anche
la lode del Magnificat. Quindi
la conclusione si avrebbe
precisamente con la partenza di
Maria dalla casa di Elisabetta.
STRUTTURA
1. Una notizia di viaggio
2. Incontro nella casa di Zaccaria
saluto di Maria
sussulto del bambino nel grembo di Elisabetta
azione dello Spirito in Elisabetta
intervento di Elisabetta
benedizione
domanda sul motivo della visita
commento all'avvenimento e comunicazione
del sussulto
H. beatitudine


A.
B.
C.
D.
E.
F.
G.
Il viaggio
nel Vangelo di Luca
L'evangelista Luca attribuisce grande
importanza ai viaggi e interpreta tutto
il mistero di Gesù come un cammino,
un andare decisamente non solo verso
Gerusalemme (cfr. Le. 9,52), ma verso il
Padre.
 Il viaggio di Maria viene descritto come
viaggio missionario. È un viaggio
scomodo, faticoso per una gestante,
lontano, ma è un viaggio di carità verso
l'anziana parente incinta e nel bisogno.
Viaggio missionario perché porta in
grembo Colui che è la Vita vera, la
Salvezza, la Luce.

Andò in fretta…
Luca mette l'accento nella prontezza di
Maria nel rispondere alle esigenze della Parola
di Dio. Ella esce di casa, da Nazareth per
percorrere le montagne della Giudea facendo
più di 100 km. Maria ascolta la Parola e la
mette in pratica in modo assai efficiente.
 La fretta di Maria è piena di significato sotto
tutti i punti di vista, psicologico-narrativo e
teologico: quando si manifesta negli eventi
l'opera di Dio non si può rimanere inerti o
pigri.
 Così fa Abramo quando corre a preparare per
i tre ospiti. Si tratta della santa inquietudine
dell'annuncio che Dio pone nel cuore di coloro
che visita e a cui consegna una missione.

Maria Arca dell’Alleanza


Maria rappresenta l'arca che
reca la presenza salvifica
del Signore in mezzo al suo
popolo. Maria è salutata come
"benedetta fra le donne" perché
il bambino che è in lei è il
Signore.
Il racconto della
visitazione, è intessuto di
allusioni al trasferimento
dell'arca dell'alleanza a
Gerusalemme ad opera di
re Davide.
L’arca dell’Alleanza

L'arca era stata costruita per
ordine di Mosè in Es. 40,35.
viene portata in Canaan con
Giosuè ed era rimasta per
molto tempo a Silo, a nord di
Betel, dove era stato
costruito un tempio. L'arca fu
poi rubata dai Filistei (1 Sam
4) come trofeo di guerra, e
viene ripresa da Davide (2
Sam. 5). Il capitolo 6 ne
racconta il ritorno: la
salita a Gerusalemme.

Il racconto della visitazione e il
ritorno dell'arca a Gerusalemme
iniziano allo stesso modo:
2Sam 6,1-2
 Davide radunò di nuovo tutti gli
uomini migliori d'Israele, in numero
di trentamila. Poi si alzò e partì con
tutta la sua gente da Baalà di Giuda,
per trasportare di là l'arca di Dio,
sulla quale è invocato il nome, il
nome del Signore degli eserciti, che
siede in essa sui cherubini.
Lc 1,39
 In quei giorni Maria si mise in viaggio
verso la montagna e raggiunse in
fretta una città di Giuda.
Arca
dell’Alleanza
Basilica della Visitazione in
Terra Santa - Ain Karem
I riferimenti topografici e
terminologici sono numerosi:
a somiglianza di Davide, Maria si
alza e parte.
 La regione montagnosa della
Giudea è la stessa, verso cui
bisogna salire. In questo primo
versetto è Davide a spostarsi e
non ancora l'arca dell'alleanza,
egli, però, si muove per farla
salire fino a Gerusalemme. È a
questa salita dell'arca che Luca
assimila poi la salita di Maria
portante Gesù (l'erede di
Davide: Lc. 1,32) verso questa
medesima regione collinosa

"Entrata nella casa di Zaccaria, salutò
Elisabetta".
Maria ed Elisabetta si
conoscevano tutte e due.
 Erano parenti.
 Ma in questo incontro
scoprono, l'una nell'altra, un
mistero che non
conoscevano ancora e che le
riempie di molta gioia

Appena Elisabetta ebbe udito il
saluto di Maria, il bambino sussultò
nel suo grembo. (v. 41).
Il movimento di Giovanni nel seno di sua madre
(che più sotto è interpretato da Elisabetta come
un salto di gioia) è un gesto profetico.
 Si adempie così la parola dell'angelo che aveva
detto a Zaccaria: "[tuo figlio) sarà pieno di Spirito
Santo fin dal seno di sua madre". Esultando nel
grembo della madre, Giovanni dà inizio
alla propria missione di profeta, che è quella
di riconoscere il Messia.
 Lo spirito profetico del bambino è comunicato
alla madre perché possa tradurre in parole il
sussulto che ha sentito dentro di sé.

"Benedetta tu fra le donne
e benedetto il frutto del tuo seno ... "
Finito il tempo del nascondimento, ora Elisabetta
può gridare l'opera del Signore.
 Ogni maternità nella Bibbia è una benedizione, ma
la maternità di Maria è unica e procura la più
grande delle benedizioni.. Per opera dello Spirito
Santo Elisabetta comprende non solo che Maria è
incinta, ma che il bambino che porta è fonte di
benedizione. Non siamo in presenza di due
distinti oggetti benedetti (Maria e il bambino), ma
Maria è benedetta sopra tutte le altre donne a
causa della benedizione che proviene dal frutto
del suo grembo. Dio ha benedetto Maria con la
pienezza di tutte le benedizioni che sono in
Cristo (cfr.Ef.l,3).

"A che debbo che la madre del mio
Signore venga a me?" (v. 43)
È un onore per Elisabetta ricevere Maria.
La frase di Elisabetta trova la sua
giustificazione nel fatto che riconosce in
Maria la madre del Messia.
 Il titolo di Signore, che Elisabetta usa per
indicare il bambino che Maria ha in seno,
è uno dei principali titoli messianici
attribuiti a Gesù nel Nuovo Testamento, e
trova il suo appoggio scritturistico nel
salmo 110 (cfr. Mt.22,41-45;At. 2,3436;Rm. 8,34).

Davide / Elisabetta

Riferendoci al confronto tra la visita di
Maria e l'ingresso dell'arca a
Gerusalemme si nota una assonanza.


2 Sam 6, 9
Davide in quel giorno ebbe paura
del Signore e disse: "Come potrà
venire da me l'arca del Signore?" .


Lc 1,43
a che debbo che la madre del mio
Signore venga a me?
"Appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il
bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo"
(v. 44).
letteralmente è "ha saltellato" di gioia.
Nella Bibbia si parla di danza che di sussulto.
In questo versetto abbiamo una specie di
danza che Giovanni Battista compie nel
seno di sua madre.
 Sua madre l'ha interpretata così, l'ha sentita
come una danza, come un movimento
gioioso.
 Giovanni sta vivendo il primo incontro
con Gesù e gli rende testimonianza.
L'evangelista sottolinea questa
testimonianza nella gioia, come una eterna
danza divina. Luca riprende i temi ed i
termini che caratterizzano la salita: gioia,
canti e danza.

"Beata colei che ha creduto nell'adempimento
delle parole del Signore" (v. 45).



Sono le parole di lode di Elisabetta che
esaltano Maria.
Maria è diventata la madre di Gesù
perché ha obbedito alla parola di Dio.
E quando una donna del popolo,
rivolgendosi a Gesù, la proclamerà
beata: "Beato il grembo che ti ha portato
e il seno da cui hai preso il latte!", Gesù
preciserà e completerà l'espressione di
lode, dicendo: "Beati piuttosto coloro che
ascoltano lo parola di Dio e lo osservano!"
(Lc. 11,27-28).
Credere rende beati


la beatitudine di Maria riposa sulla fede con
cui si è affidata alla parola del Signore. Maria
crede alla parola del Signore: vergine, diventa
la madre di Dio.
È il messaggio di Luca alle Comunità:
credere nella Parola di Dio, che ha la
forza di realizzare ciò che ci dice. E'
Parola che crea. Genera vita nuova nel seno
di una vergine, nel seno del popolo povero e
abbandonato che l'accoglie con fede.
Magnificat … Canto di esultanza

In questo contesto Maria
esplode nel cantico di
esultanza, il suo magnificat
per le grandi cose che
l'Onnipotente ha
compiuto in lei sua
piccola e umile Serva (cf.
lc. 1,46-55).
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi
tornò a casa sua
2sam 6,11
l'arca del Signore rimase tre mesi in casa di Obed-Èdom di Gat e il
Signore benedisse Obed Èdom e tutta la sua casa.
Lc l,56
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
Jahve benedice Obed-Èdom e tutta la sua
casa, in cui l'arca è stata deposta (2Sam. 6,1112), e benedice allo stesso modo la casa di
Zaccaria: Elisabetta e suo figlio che sobbalza di
gioia
(Lc. 1,41.44-45).
la Madre del Signore è "la nuova arca del
Signore", e suo Figlio è il Signore (1,45)
residente in questa dimora viva.
Fede e azione
In Maria si ricompone la frattura tra la parola e
l'azione, tra il volere e l'operare, tra la fede e la vita, tra il
dono e la missione.
 Maria pronuncia un "eccomi" che la porta ad accogliere la
presenza di Gesù dentro di lei. Ma poi non rimane chiusa a
gustare e a contemplare il dono ricevuto.
 Comprende che quell'''eccomi'' pronunciato la porta
ad aprirsi e a rendersi disponibile con la sua vita.
 È un "eccomi" che rivela uno stile di vita e di presenza: una
risposta di disponibilità a Dio e ai fratelli; una risposta
tesa non ad affermare se stessi ma a porsi in umile
atteggiamento di servizio. Quell' "eccomi" pronunciato a
parole diventa azione concreta nell'andare dalla cugina
Elisabetta, che era nel bisogno. Chi è davvero abitato da Dio,
sente questa sollecitudine ad andare verso chi ha bisogno;

LA VITA: La Parola mi interpella

Quanto è viva in me l'ansia
missionaria del portare agli altri
quanto ricevo nella fede?

Sono capace di stare nella storia
con impegno, vivendo con
responsabilità eventi e situazione
che incontro ogni giorno?

Cosa lascio agli altri dell'incontro
con me? Lascio le persone migliori
di come le ho trovate?
Preghiamo
Vergine santa, che guidata dallo
Spirito, "ti mettesti in cammino per
raggiungere in fretta una città di
Giuda" (Lc 1,39), dove abitava
Elisabetta, e divenisti così la prima
missionaria del Vangelo,
fa’ che, sospinti dallo stesso Spirito,
abbiamo anche noi il coraggio di
entrare nella città per portarle
annunci di liberazione e di
speranza, per condividere con essa
la fatica quotidiana, nella ricerca del
bene comune.
Donaci oggi il coraggio di non
allontanarci, di non imboscarci dai
luoghi dove ferve la mischia,
di offrire a tutti il nostro servizio
disinteressato e guardare con
simpatia questo mondo nel quale
nulla vi è genuinamente umano
che non debba trovare eco nel
nostro cuore.
Aiutaci a guardare con simpatia il
mondo, e a volergli bene. Amen
Don Tonino Bello
Prossimo Appuntamento
Venerdì 22 novembre
Ore 21.00
Chiesa S. Sebastiano
“Maria donna
dell’esultanza”
Scarica

Parrocchia S. Michele Arc. e S. Sebastiano M.