SISTEMI ORGANIZZATIVI COMPLESSI
3 ottobre
 Roma 24 settembre- 12 dicembre 2012
 C.d.L magistrale: Comunicazione d’impresa
2° anno 9 crediti (inclusi crediti Laboratorio)
Orario: lunedì 12-14 Sani magna
Martedì 11-14
“
Mercoledì 9-11
“
 E-mail: [email protected]
 Stanza 111 (ex B4) Via Salaria113, tel.: 06
49918375- ricevimento mercoledì 11.30-13
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Joseph E. Stiglitz
Bancarotta
L’ECONOMIA GLOBALE IN CADUTA LIBERA
COME NASCE UNA CRISI
Giulia Ferrazzani
Sistemi Organizzativi Complessi – Piera Rella
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Chi è Stiglitz
 Economista keynesiano
 Nobel per l’economia
 Ha lavorato nella Banca Mondiale dove si è
interessato delle crisi dei Pvs → quando la crisi
colpì paesi periferici ci si preoccupò più di salvare le
banche occidentali, che la vita degli abitanti delle
nazioni colpite
 È stato consulente di Clinton
 Si autodefinisce riformista di centro, ma si
dichiara deluso da Obama che ha fatto
peggio di Clinton, continuando in molte
cose la politica di Bush
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Economia globale in pieno squilibrio
Mercato deregolamentato inondato di liquidità:
 Tassi di interesse bassi
 Bolle speculative→prezzi petroliferi, titoli
tecnologici, quotazioni borsistiche → bolla
immobiliare (2007) ↓
Aumento sconsiderato della concessione di
mutui subprime, ma soprattutto ↓
 Disavanzo fiscale e commerciale negli Usa
 Ingenti riserve di dollari in Cina
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Prima dello scoppio della bolla
immobiliare
Tassi di interesse
bassi +
Necessità di
aumentare
i consumi→
Mutuatari: consumi
agevolati↔
Regolamentazione
troppo permissiva
Prestiti: indice di risparmio pari allo zero
Mutuanti: enormi
profitti da spese e
commissioni sempre
più alte
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Dopo lo scoppio della bolla immobiliare
Crollano i prezzi
delle case
Economia
dissestata
Viene meno la
fiducia alla base del
sistema bancario
Congelamento dei
mercati creditizi
Valore del mutuo residuo
superiore a quello della casa:
crolla la domanda e persone
senza casa
2/3 del Pil legati al settore
immobiliare
I mercati creditizi globali
cominciano a sgretolarsi
Cedimento della domanda e
tracollo della produzione
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Il sistema bancario
FUNZIONI PRINCIPALI
A. Fornire un
meccanismo di
pagamenti che
faciliti le
transazioni,
B. Evitando guadagni
facili imponendo
forti costi
C. Valutare, gestire il
rischio e concedere
prestiti in modo
da:
 Poter restituire i
soldi dei
depositanti
 Permettere alle
Pmi di investire
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Il processo di cartolarizzazione
Tramuta una attività finanziaria indivisa –
per esempio, un credito – in una attività
divisa e vendibile, cioè in titoli.
Questi titoli sono poi venduti a investitori
privati o istituzionali, e così la banca
rientra dei soldi prestati ai mutuatari.
La banca, oltre al vantaggio di mobilizzare quelle attività poco liquide, si viene
a spogliare anche del rischio legato a quei
mutui: il rischio è passato agli investitori.
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Caccia ai colpevoli
 Le società di credito immobiliare hanno
collocato mutui esotici (Strumenti derivati,
creati dagli ingegneri finanziari, che
consentono margini di intermediazione
molto più elevati di quelli sui prodotti
standard).
 Le banche hanno acquistato i mutui, li
hanno riconfezionati e venduti a investitori
sprovveduti
 Le agenzie di rating che li hanno
approvati e consigliati in Usa e altrove
 Economisti per i quali i mercati si
regolano da soli
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Caccia ai colpevoli…
più in generale I MERCATI FINANZIARI
AVREBBERO DOVUTO
• Gestire il rischio
• Stanziare il capitale
• Monetizzare il
risparmio
• Tenere bassi i costi
di transazione
HANNO
• Creato rischi
• Collocato il capitale
in modo sbagliato
• Incentivato l’
indebitamento
• Imposto costi di
transazione elevati
RISCHIO BASATO SU UNA SCOMMESSA:
all’occorrenza, Fed e Tesoro sarebbero corsi in
aiuto
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Per i fautori della deregulation…
I costi della regolamentazione supererebbero i
benefici
•La regolamentazione soffocherebbe
l’innovazione
•I problemi più gravi, per gli operatori del
settore finanziario meno regolamentato(hedge
funds), si sono verificati nel settore più
regolamentato (le banche)
In realtà…
•Le innovazioni dei mercati americani sono
mirate proprio ad aggirare le regole, le norme
contabili e l’imposizione fiscale
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Deregulation 2
Gli operatori finanziari accusano la Fed di
aver consentito tassi di interesse troppo
bassi per troppo tempo
•Le banche accusano il governo di non
averle fermate mentre tentavano di fare
quello che lo Stato gli aveva chiesto:
incentivare l’acquisto della casa
•I regolatori non si sono assicurati che le
banche non si comportassero male
Assurdo che anche dopo la
socializzazione delle perdite non si
cambino le regole
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I fallimenti del mercato finanziario
1. AGENZIE
• Gestiscono denaro e prendono decisioni per
conto d’altri→Gli investimenti e le valutazioni
sono effettuati per conto dei gestori dei fondi.
• Attenzione per i risultati economici  Enfasi
sugli utili a breve termine
• Retribuzioni basate sul prezzo del mercato
delle azioni
• Wall Street inventa nuovi prodotti capaci di
generare redditi elevati per le sue aziende nel
breve periodo
• Controlli di qualità pressoché inesistenti
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I fallimenti del mercato finanziario:
2 cartolarizzazione
I prodotti finanziari più richiesti
prima della crisi erano basati sulla
cartolarizzazione
VANTAGGIO
Distribuzione del
rischio
SVANTAGGIO
Informazione
imperfetta
Acquisto di titoli
garantiti da ipoteca
Si prestano soldi ad
un proprietario di casa
di cui non si sa nulla
Si da per scontato che la
banca venditrice abbia
effettuato controlli/indagini
La banca si fida
dell’intermediario che ha
erogato il mutuo ipotecario
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I fallimenti del mercato finanziario
3) ESTERNALITA’
• Situazione in cui uno scambio di mercato
crea costi o vantaggi per soggetti che non vi
partecipano
• L’odierno sistema finanziario è intrecciato e
centrale per l’economia  il fallimento ha
colpito tutti
• Le esternalità costituiscono la causa del
contagio→Il Fmi ha chiesto un massiccio
intervento pubblico in contrasto con il
Fondamentalismo del Mercato (I mercati sono
efficienti, capaci di correggersi da soli)
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I fallimenti del mercato finanziario
3) ESTERNALITA’
• Fed e Tesoro Usa hanno osteggiato l’introduzione di regole che avrebbero potuto rendere le operazioni di salvataggio multimiliardarie meno probabili e meno costose
I salvataggi costituiscono il segno di una
politica incoerente con conseguenze
potenzialmente di lungo periodo
Azzardo Morale
Gli incentivi verrebbero indeboliti se gli
intestatari di un mutuo sapessero di avere la
possibilità di essere aiutati in caso di
inadempienza
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In conclusione serve più regolamentazione
I fallimenti del mercato finanziario
chiariscono che il governo ha un ruolo
da svolgere:
se fa bene il proprio lavoro ci saranno
meno incidenti, o almeno saranno meno
gravosi
Il governo deve contribuire, ma il modo
in cui lo stato interviene influisce sulla
possibilità che si verifichino altre crisi in
futuro e sul senso di equità e giustizia
di una nazione.
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La crisi globale
MACRO E MICROPROBLEMI
• Gli Usa hanno esportato la loro filosofia 
quasi ¼ dei mutui tossici viene acquistato
da istituti esteri
• Molti paesi europei hanno dovuto affrontare
problemi propri:
 Spagna: bolla enorme  crollo mercato
immobiliare (norme rigorose nel mercato
finanziario)
 Islanda: comportamento sconsiderato delle tre
banche estere  primo paese Ue che chiede
aiuto dall’Fmi
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La crisi globale
nell‘Unione europea e nei Pvs
UE ha una pecca sostanziale
dell’integrazione: il ‘mercato unico’ fa sì che
qualsiasi banca europea possa operare in
qualsiasi paese, mentre la responsabilità
della regolamentazione spetta al paese di
provenienza
Paesi in via di sviluppo: diminuzione delle
rimesse (trasferimenti di denaro ai familiari dai
paesi industrializzati) e dei capitali esteri +
politiche di liberalizzazione sbagliate del
mercato finanziario e dei capitali imposte
dall’Fmi
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Il quadro generale
L’ECONOMIA GLOBALE E’ SOGGETTA A
SCOSSE SISMICHE
Paesi sviluppati: tendenza al passaggio dal
settore manifatturiero al terziario
↓
Globalizzazione: delocalizzazione della produzione
•Vantaggio comparato in Cina, India e in altri paesi
emergenti
•Paesi poveri che prestano soldi a quelli più ricchi:
deficit insostenibile
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Le conclusioni di Stiglitz
• Per
riportare
in
salute
l’economia
mondiale bisognerà tenere conto delle
nuove acquisizioni in materia di dottrina
economica e correggere gli squilibri
• Una qualche nuova bolla potrà sostituire
quella immobiliare (che aveva sostituito quella
tecnologica, che a sua volta aveva preso il posto
di quella petrolifera)
• Negli Stati Uniti vanno risolti i problemi di
fondo della regolamentazione: NON SI
PUO’
ASPETTARE
CHE
LA
CRISI
FINISCA: SI DEVE AGIRE PRIMA
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Che fare secondo Stiglitz
 Il bisogno di nuove regole
 Un nuovo ordine capitalistico con un
nuovo ruolo dello stato
 Innovazione va indirizzata al
risparmio energetico e di risorse
naturali e non di posti di lavoro→ è
paradossale avere molti disoccupati in un
mondo sull’orlo del disastro ambientale
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Che deve fare lo stato?
 Promuovere la piena occupazione e la
stabilità dell’economia
 Smembrare banche troppo grandi per
fallire, difficile finche forniscono contributi
elettorali→ migliorare i processi democratici
 Promuovere l’innovazione
 Scienze di base e conoscenza
 Innovazione per risolvere problemi
ambientali e sociali
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Aspetti comuni a Crouch Gallino e
Stiglitz
 Crisi sistemica
 Attenzione al neo-liberismo
 La attuale globalizzazione è poco
democratica
 Vanno smascherati gli intrecci tra politica
ed economia
 Bisogna guardare aldilà dello stato nazione
(solo in parte Stiglitz che guarda anzitutto
agli Usa)
 non sono ottimisti sulle vie d’uscita a breve
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Gallino
La crisi mette
in risalto
l’afferma-zione
di un nuovo
capitalismo
L’attenzione
va anche alle
relazioni tra
Nord e Sud del
mondo
Differenze
Crouch
Stiglitz
La crisi è
conseguenza
di una globalizzazione in
cui le Tnc
hanno sempre
più potere
L’attenzione è
più orientata
all’Occidente
Un nuovo
ordine mondiale è possibile con + regole e un
nuovo ruolo
dello stato
Attenzione agli
Usa, ma anche
ai Pvs
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Gallino
Che fare?
Crouch
Stiglitz
Servono
Lo stato
nuove regole
nazione è
per la finanza,
debole
sia a livello
nazionale, che I mass-media
europeo e
sono asserviti
mondiale
Come Gallino,
con proposte x
nuovo sistema
monetario
mondiale
(bancor di
Keynes)
Bisogna
difendere e
creare beni
comuni
Alla crisi morale
si risponde anche con misure
diverse dal Pil
Rimane la
società civile
per attenuare
lo strapotere
delle TNC
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