sa vicentina dell’Araceli, Vicenza, sintesi di tesi di laurea Università degli Studi di Firenze - Scuola di Ingegneria Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Edile LM24 – Anno Accademico 2013/2014 “IRREGOLARITÀ NELLE PARETI MURARIE: CONFRONTO FRA TELAI EQUIVALENTI E CONTINUO NONLINEARE ” Autore: Ing. Manuel Berti Relatori: Prof. Ing. Paolo Spinelli, Prof. Ing. Claudio Borri, Dott. Ing. Luca Salvatori Presentazione L’analisi sismica delle strutture in muratura è spesso affrontata nella pratica professionale attraverso modelli a telaio equivalente. Tali modelli, esplicitamente richiamati dalle attuali Norme Tecniche, immaginano la parete suddivisa in strisce verticali (maschi murari) ed orizzontali (fasce di piano) comprese fra le aperture. Maschi e fasce vengono modellati come elementi monodimensionali e rappresentano rispettivamente i pilastri e le travi del telaio equivalente. Le regioni di intersezione fra maschi e fasce (pannelli di nodo) possono essere considerate rigide, per intero o in parte. Sebbene i modelli costitutivi per maschi e fasce richiedano ancora affinamenti, in particolare per quanto riguarda la capacità di spostamento dei maschi ed il comportamento delle fasce prive di elementi tensoresistenti, la schematizzazione a telaio equivalente è in grado di riprodurre in modo ragionevole la risposta statica nonlineare di quelle pareti in cui il telaio equivalente è facilmente individuabile grazie alla presenza di aperture ben allineate fra di loro (e relativamente grandi). Nel patrimonio edilizio esistente, tuttavia, sono assai frequenti pareti con aperture disposte in modo irregolare, per le quali l’individuazione di un telaio equivalente è difficoltosa o effettuabile solo in modo arbitrario. I programmi di calcolo commerciali basati sulla modellazione a telaio equivalente sono spesso in grado di generare in modo algoritmico un telaio partendo da qualsiasi parete forata, tuttavia l’attendibilità dei modelli ottenuti nei casi più irregolari è quanto meno dubbia. In assenza di strumenti di calcolo più raffinati il professionista può usare come confronto i risultati ottenuti da analisi lineari delle pareti modellate come continui bidimensionali. Tuttavia le conseguenze di detto confronto possono essere solo l’accettazione dei risultati del modello a telaio equivalente oppure il loro rifiuto, senza sfumature intermedie. Sarebbe invece utile disporre di uno strumento analitico che consenta di misurare il “livello di irregolarità” di una parete e di definire, in base a tale livello, i limiti di applicabilità del modello a telaio equivalente, ovvero di correggerne i risultati attraverso un opportuno “fattore di confidenza del modello di calcolo”, crescente al crescere del livello di irregolarità. Tale fattore di confidenza sul modello, definito in analogia al fattore di confidenza sulla conoscenza della struttura già presente nelle Norme Tecniche, sarebbe tale da penalizzare i risultati ottenuti con il telaio equivalente in caso di pareti irregolari per le quali, si presume, il telaio peggio rappresenti la fisica del problema. Nella tesi si cerca di tradurre in termini quantitativi l’idea espressa sopra. Si affronta così un problema sentito dal professionista che si trova a dover maneggiare risultati ottenuti con programmi che funzionano come scatole nere e che pertanto egli è costretto a trattare in modo acritico. La tesi rappresenta un primo passo nella direzione della ricerca e fornisce alcuni risultati preliminari. I relatori sa vicentina dell’Araceli, Vicenza, e. N.4 N. -72014 - 2010 17 INTRODUZIONE ridotti tempi di calcolo: la capacità sismica globale di un edificio è ottenuta da un modello tridimensionale in cui le singole pareti verticali, spesso considerate Il lavoro di tesi si inserisce fra gli studi inerenti l’analisi reagenti solo nel proprio piano, interagiscono fra di sismica di strutture in muratura e si prefigge lo scopo loro tramite gli orizzontamenti. È dunque chiaro che di trattare un aspetto poco esplorato, relativo al il comportamento globale è determinato da quello di metodo a telaio equivalente. ciascuna parete, idealmente scomposta in: Il mondo dell’ingegneria strutturale ha iniziato - pannelli di fascia; a rivolgere i propri interessi nei confronti delle - pannelli di maschio; costruzioni in muratura solo da pochi decenni; tutte - pannelli di nodo rigido. le opere murarie realizzate in tempi passati basano il Tali elementi sono identificati a partire dagli loro dimensionamento su regole di natura empirica, allineamenti verticali ed orizzontali tracciati dalle fondate su considerazioni di buon senso ma prive di aperture (Fig. 1). Come ulteriore semplificazione, i supporti teorici. pannelli sono assimilati ad elementi asta, dunque lo Solo recentemente, soprattutto a seguito di eventi studio della parete si riconduce ad quello di un telaio naturali disastrosi, quali i terremoti, che hanno piano costituito da elementi monodimensionali. Fig. 19 - Icnografia del Palazzo Carignano, Torino, Archivio di Stato, Finanze, Azienda Savoia-Carignano, cat. 53, mazzo unico, Tipi, provocato vittime, danneggiamenti e crolli di intere A dispetto della semplicità concettuale e del ridotto n. 108, filigrana (ripresa a luce trasmessa). costruzioni, la comunità scientifica ha focalizzato onere computazionale, la tecnica evidenzia una la sua attenzione anche su questa tecnologia ridotta flessibilità nei confronti di strutture che costruttiva. presentino configurazioni irregolari, nelle quali Attualmente sono disponibili in letteratura diversi possono venire meno uno o più allineamenti delle modelli per lo studio del comportamento delle aperture: tali circostanze, infatti, rendono difficoltosa costruzioni murarie, alcuni mutuati da tecnologie o non univoca l’identificazione di un telaio. ulteriori (ad esempio il calcestruzzo armato), altre La stessa Normativa Tecnica vigente (N.T.C. 2008) specificatamente messe a punto per il materiale. Le evidenzia ambiguità nei confronti di tale tematica, stesse normative tecniche del settore, quella italiana stabilendo che “le costruzioni in muratura ordinaria in particolare (N.T.C. 2008), hanno seguito questi debbono avere le aperture praticate nei muri sviluppi, mostrandosi decisamente propense verso verticalmente allineate” e che “in assenza di valutazioni l’assunzione di uno di questi metodi, quello a telaio più accurate, si prendono in considerazione nel equivalente, come principale riferimento, stabilendo modello strutturale e nelle verifiche esclusivamente che “in presenza di elementi di accoppiamento, le porzioni di murodella chechiesa presentino continuità verticale Fig. 22 - Icnografia vicentina dell’Araceli, Vicenza, Musei Civici, D 1053. presenza elementi accoppiamento, l’analisi può essere facendo propendere soluzioni regolari, ma non l’analisidi può esseredi effettuata utilizzando modelli dal piano oggetto di verifica fino alleper fondazioni”. effettuata modelli a telaio,trainelementi cui le parti Il diproblema forniscono metodologie alternativeino suggerimenti in caso di a telaio,utilizzando in cui le parti di intersezione viene dunque appena accennato, intersezione tra elementi verticali e orizzontali possono presenza di irregolarità in edifici esistenti. verticali e orizzontali possono essere considerate termini abbastanza generali ed esclusivamente essere considerate infinitamente rigide” La necessità di affrontare infinitamente rigide”. per disallineamenti verticali: le prescrizionitale sonoargomento con maggior Fig. 20 - Icnografia del Palazzo Carignano, Torino, Archivio di Stato, Finanze, Azienda Savoia-Carignano, cat. 53, mazzo unico, Tipi, Le prerogative che hanno l’ampia diffusione attenzione è sancita dalla consapevolezza che, soprattutto in Le prerogative che permesso hanno permesso l’ampia di tale utili per interventi di nuova progettazione, facendo n. 108, contromarca (ripresa a luce trasmessa). approccio, sia a livello nazionale che europeo, in ambito di Italia, la casistica di edifici nei quali si riscontri tale diffusione di tale approccio, sia a livello nazionale propendere per soluzioni regolari, ma non forniscono modellazione e verifica strutturale sismica, sono la notevole circostanza è molto ricorrente, che si parli di edilizia che europeo, in ambito di modellazione e verifica metodologie alternative o suggerimenti in caso di semplicità ed i ridotti tempi di calcolo: la capacità sismica monumentale (es., Figg. 2 e 3) o di minor pregio (es., Figg. 4 strutturale sismica, sono la notevole semplicità ed i presenza di irregolarità in edifici esistenti. e 5). globale un della edificio è ottenuta da Vicenza, un modello Fig. 23 - Icnografia della chiesa Fig. 21 -di Icnografia chiesa vicentina dell’Araceli, FiguraCivici, 1 Scomposizione di una pareteain pannelli e definizione del telaio Museiequivalente Civici, D 1053, particolare. Musei D 1053, particolare trasmessa). tridimensionale in cui le (ripresa singoleluce pareti verticali, spesso considerate reagenti solo nel proprio piano, interagiscono fra di loro tramite gli orizzontamenti. È dunque chiaro che il 18 10 comportamento globale è determinato da quello di ciascuna parete, idealmente scomposta in: pannelli di fascia; vicentina dell’Araceli, Vicenza, N. 47 -- 2014 2010 Figura – Casolare ad aperture irregolar (Firenze) La necessità di affrontare tale argomento con maggior attenzione è sancita dalla consapevolezza che, soprattutto in Italia, la casistica di edifici nei quali si riscontri tale circostanza è molto ricorrente, che si parli di edilizia monumentale (es., Figg. 2 e 3) o di minor pregio (es., Figg. 4 e 5). ottenuta da un modello gole pareti verticali, spesso oprio piano, interagiscono fra enti. È dunque chiaro che il minato da quello di ciascuna : a partire dagli allineamenti dalle aperture (Fig. 1). Come pannelli sono assimilati ad della parete si riconduce ad o costituito da elementi ncettuale e del ridotto onere denzia una ridotta flessibilità e presentino configurazioni o venire meno uno o più circostanze, infatti, rendono ntificazione di un telaio. gente (N.T.C. 2008) evidenzia tematica, stabilendo che “le ia debbono avere le aperture vicentina dell’Araceli, Vicenza, esaallineate” e che “in assenza endono in considerazione nel verifiche esclusivamente le ino continuità verticale dal alle fondazioni”. Il problema ato, in termini abbastanza disallineamenti verticali: le venti di nuova progettazione, sa vicentina dell’Araceli, Vicenza, e. Figura 5 Palazzina ad aperture irregolari (Firenze) Figura – Palazzina ad aperture irregola Alla luce di queste considerazioni, la presente tesi (Firenze) si pone l’obbiettivo di analizzare, nel complesso, strutture murarie ad aperture Alla luce ildiproblema queste delle considerazioni, la presente tesi s irregolari, ricercando le principali tipologie di l’obbiettivo di analizzare, nel complesso, il problema irregolarità ed impostando un confronto tra risultati derivanti da analisi al continuo e rispettivi strutture murarie ad aperture irregolar a telaio equivalente: ammettendo, dunque, ed principali tipologie di irregolarità strutture murarie ad aperture irregolari, ri che l’approssimazione telaio essere confrontotipologie traa risultati derivanti da principali di possa irregolarità ed anali imp accettata confronto anche in tra caso di disallineamenti, è rispettivi a risultati telaio equivalente: derivanti da ammetten analisi al l’approssimazione a telaio possa essere a lecito chiedersi finoa atelaio che livello di irregolarità rispettivi equivalente: ammettendo, caso diaffidabili disallineamenti, èpossa lecitoessere chiedersi fin l’approssimazione a ed telaio accetta fornisca risultati eventualmente irregolarità forniscaè lecito risultati affidabili di disallineamenti, chiedersi fino a ec fissarne uncaso limite di applicabilità. irregolarità fornisca risultati affidabili fissarneil un limite didi applicabilità. Come anticipato, termine confronto è il ed ev fissarne unanticipato, limite di applicabilità. Come il termine di confront continuo nonlineare: gli approcci al continuo, Come anticipato, termine al di confronto nonlineare: gli ilapprocci continuo, èin infatti, una nonlineare: volta consolidata la scelta del legame infatti gli laapprocci consolidata scelta aldelcontinuo, legame costi costitutivo consolidata con dati sperimentali, sono in gradocostitutiv di la sono scelta indel legame 2 sperimentali, grado di garantire ri garantire risultati verosimili, sperimentali, sono inindipendentemente grado di garantire risultat indipendentemente dalla configurazione geo dalla configurazione geometrica. indipendentemente dalla configurazione geometri Lo studio può essere dunque riassunto Lofondamentali: studio può essere dunque inriassunto Figura del– Podestà Palazzo del Podestà (Pistoia) Lo studio può essere dunque riassunto quattro in qu Figura 3 Palazzo (Pistoia) Figura – Palazzo del Podestà (Pistoia) di fasi fondamentali: fondamentali: 1) un’attività di ricerca su edifici esistenti 1) un’attività di ricerca su edifici esistenti in cu 1. un’attività di ricerca su edifici esistenti il problema, finalizzata all’individuazion il problema, finalizzata all’individuazione de in cui si presenta tipologie ildiproblema, irregolaritàfinalizzata ed alla definiz tipologie di irregolarità ed alla definizione all’individuazione tipologie utili di delle misuraprincipali quantitativa; utili di misura quantitativa; di irregolarità ed alla definizione di strumenti scelta di un caso studio in cui, 2)2)la lascelta di un caso studio in cui, alm utili di misura quantitativa; regolare, siano disp configurazione configurazione regolare, siano disponib sperimentali; inin questa fase ho 2. la scelta disperimentali; un caso studio cui,fase almeno permodel in questa ho modellato come continuo nonlineare che la configurazione regolare, siano disponibili come continuo nonlineare che comecome telaiotela eq modellazione ha incluso un’ampia risultati sperimentali; in questa fase ho modellazione ha incluso un’ampia fase fas di deiparametri parametri modelli, al fine dei dei modelli, al fine di modellatodeila parete sia come continuo . configurazione regolare, risposte regolare, risposte sismiche co nonlineareconfigurazione che come telaio equivalente: lasismic loro e con la prova sperimentale; frafra loro e incluso con la prova sperimentale; modellazione ha un’ampia fase di Figura 4 Casolare ad aperture irregolari (Firenze) l’introduzione, in parallelo 3)3)l’introduzione, in parallelo nei nei due due modem delle irregolarità, cercando di investire delle irregolarità, cercando di investire le m Figura irregolari Figura ––Casolare Casolare ad aperture aperture irregolari delle tipologie individuate prima fa delle tipologie individuate nellanella prima fase ed (Firenze) (Firenze) gli indici di misura in essa proposti; gli indici di misura in essa proposti; N.4 19 N. -72014 - 2010 4)4)la ricerca deidei parametri che che caratterizzano la la ricerca parametri caratterizzan sismica a livello di Normativa e la elettura sismica a livello di Normativa la l Figura 2 Palazzo Vecchio (Firenze) Figura – Palazzo Vecchio (Firenze) calibrazione dei parametri dei modelli, al fine di ottenere, in configurazione regolare, risposte sismiche corrispondenti fra loro e con la prova sperimentale; 3. l’introduzione, in parallelo nei due modelli numerici, delle irregolarità, cercando di investire le maggior parte delle tipologie individuate nella prima fase ed utilizzando gli indici di misura in essa proposti; 4. la ricerca dei parametri che caratterizzano la vulnerabilità sismica a livello di Normativa e la lettura critica dei risultati, allo scopo di evidenziare le differenze prodotte in termini numerici dai due approcci, o, più precisamente, l’errore del metodo a telaio alla modellazione continuo, Fig. 19rispetto - Icnografia del Palazzo Carignano, al Torino, Archivio diche Stato, Finanze, Azienda Savoia-Carignano, cat. 53, mazzo unico, Tipi, si ricorda essere stata ipotizzata come n. 108, filigrana (ripresa a luce trasmessa). rappresentativa della realtà anche in presenza di irregolarità. Proprio quest’ultimo concetto fornisce lo spunto per evidenziare, a conclusione di questa presentazione introduttiva, le ipotesi teoriche di base per l’intero processo, fondamentali per la corretta lettura dei risultati: - il caso studio è stato scelto in modo da poter affiancare, alla modellazione al continuo, solidi dati sperimentali; con tale presupposto, il continuo nonlineare diventa specchio del comportamento reale della parete, fissato come termine di paragone affidabile per qualsiasi configurazione geometrica; in altre parole, si ipotizza che i risultati delle analisi al continuo riflettano la “realtà” e che dunque le differenze del telaio rispetto al continuo, durante l’introduzione delle il carattere di “errore” Fig. 20 -anomalie, Icnografia delassumano Palazzo Carignano, Torino, Archivio di Stato, Finanze, Azienda Savoia-Carignano, cat. 53, mazzo unico, Tipi, del telaio stesso; n. 108, contromarca (ripresa a luce trasmessa). - entrambi i modelli (continuo e telaio equivalente) sono stati calibrati in modo da condurre a risultati coincidenti con la sperimentazione nel caso di parete perfettamente regolare; i parametri meccanici omonimi per i due modelli (ad esempio il modulo o la resistenza a compressione) non hanno necessariamente valore coincidenti dopo l’operazione di calibrazione; ciò è del tutto lecito, visto che i parametri meccanici sono propri del modello e la stessa struttura, modellata con codici differenti (che si basano dunque su differenti modelli meccanici) può richiedere dati in ingresso dati difformi per ottenere i medesimi risultati; - il processo di calibrazione implica la possibilità di considerare, naturalmente solo per la configurazione regolare, anche il modello a telaio equivalente come perfettamente rappresentativo Fig. 21 realtà; - Icnografia della chiesa vicentina Vicenza, della si capisce quindi che dell’Araceli, il procedimento Musei Civici, D 1053, particolare (ripresa a luce trasmessa). 20 10 tutto lecito, visto che i parametri meccanici sono propri del modello e la stessa struttura, modellata con codici differenti (che si basano dunque su differenti modelli meccanici) può richiedere dati in ingresso dati difformi per ottenere i medesimi risultati; ideale il processo calibrazione implica di parte dalladiconfigurazione regolare,laperpossibilità la considerare, naturalmente solosupposti per la come configurazione quale entrambi gli approcci sono regolare, anche il modello a progressiva telaio equivalente come realistici, e prevede l’introduzione di perfettamente rappresentativo realtà; si capisce diverse forme di irregolarità al fine della di identificare quindi che ildalprocedimento ideale parte dalla l’errore commesso telaio equivalente. configurazione regolare, per la quale entrambi gli approcci sono supposti come realistici, e prevede DEFINIZIONE DELLE IRREGOLARITÀ l’introduzione progressiva di diverse forme di irregolarità al fine di identificare l’errore commesso dal telaio Nella prima parte del lavoro, come anticipato, è equivalente. sembrato opportuno concentrarsi sul concetto generale di irregolarità, di individuare DEFINIZIONE DELLEcercando IRREGOLARITÀ le tipologie più evidenti e fissare uno strumento Nella prima parte del lavoro, come anticipato, è sembrato di classificazione il più possibile oggettivo. opportuno concentrarsi sul concetto generale di irregolarità, Osservando un’ampiale casistica di evidenti strutture cercando di individuare tipologie più e fissare uno affette dal problema, si intuisce come il strumento di classificazione il più possibile oggettivo. concetto di irregolarità sia allo stesso tempo Osservando un’ampia casistica di strutture affette dal vago e complesso; vi sono strutturedinel quale sia allo problema, si intuisce come il concetto irregolarità si identifica minimo di ordine stesso tempo un vago e complesso; vi nell’irregolarità sono strutture nel quale si (Fig. 6), detto altrimenti, una nell’irregolarità sorta di ‘regolarità identifica un minimo di ordine (Fig. 6), detto altrimenti, una sorta ‘regolarità nell’irregolarità’; nell’irregolarità’; per di altre invece la distribuzione per altre invece la distribuzione per lo piùispirata aleatoria, è per lo più aleatoria,è peculiare, da peculiare, ispirata da esigenze circostanti. esigenze circostanti. Fig. 22 - Icnografia della chiesa vicentina dell’Araceli, Vicenza, Musei Civici, D 1053. Figura 6 Rocca Salimbeni (Siena) Figura – Rocca Salinbeni (Siena) Partendo da daquesta questa consapevolezza, l’analisi Partendo consapevolezza, l’analisi della singola della singola parete va affrontata in due diverse parete va affrontata in due diverse fasi: per prima cosa si fasi: per prima cosa sisulle focalizza l’attenzione sulle apertura focalizza l’attenzione irregolarità riscontrate, irregolarità apertura per apertura, per apertura,riscontrate, analizzandole nel particolare e cercando di fornirne una misura quantitativa relativa alla analizzandole nel particolare e cercando di singola apertura; in secondo luogo si passa dal particolare al fornirne una misura quantitativa relativa alla assegnato un indice caratteristiche della p Per definire gli indic richiede che vadano crescano con l'aume dopo aver definito i quello di fissare un livello di irregolarità la somma algebrica d Le formule proposte anche a casi con più Tipologia 1: Irregol Tale tipologia si r presenta baricentro orizzontale, rispetto riferimento (Fig. 7). Figura – Irre Detto oi il disallinea rispetto alla linea d esima, visto che le p finestra sono quelle sue adiacenti oppure muro, l’intervallo di irregolarità dell’aper come: I singola apertura; in secondo luogo si passa dal particolare al generale, riunendo con spirito critico i risultati per cercare di ottenere una misura globale di irregolarità. Tale processo necessita di classificare tutte le possibili irregolarità in una serie di tipologie predefinite, con oggettività e rigore geometrico. Ad ogni tipologia sarà poi assegnato un indice di misura normalizzato rispetto alle caratteristiche della parete. Per definire gli indici per le varie tipologie di Fig. 23 - Icnografia della chiesache vicentina dell’Araceli, Vicenza, irregolarità, si richiede vadano a zero in Musei Civici, D 1053, particolare. N. 47 -- 2014 2010 ibilità di gurazione nte come capisce e dalla ambi gli prevede regolarità al telaio crescano con l'aumentare delle anomalie. L'obiettivo finale, Tipologiaper 2: Irregolarità dopo aver definito i singoli indici, apertura apertura, è da disallineamento vertic Tale tipologia si riscontra quando la singola quello di fissare una grandezza globale che sintetizzi il presenta baricentro geometrico disallineato in d livello dicaso irregolarità dell’ intera parete, ad esempio Tipologia tramite 2: Irregolarità da disallineamento di perfetta regolarità e che crescano con verticale, rispetto alla linea centrale del piano di rife anomalie. L'obiettivo finale, delle verticale la sommal'aumentare algebricadelle delle singole irregolarità aperture. (Fig. 8). dopo aver definito i singoli indici, apertura per Le formule proposte di seguito si estenderanno facilmente Tale tipologia si riscontra quando la singola apertura, è quello di fissare una grandezza globale anche a casi con piùil livello livelli più filedell’ di intera aperture.apertura presenta baricentro geometrico che sintetizzi di e irregolarità parete, ad esempio tramite la somma algebrica Tipologiadelle 1: singole Irregolarità da disallineamento orizzontale irregolarità delle aperture. Le formule si proposte di seguitoquando si estenderanno Tale tipologia riscontra la singola apertura facilmente anche a casi con più livelli e più file di presenta aperture. baricentro geometrico disallineato in direzione orizzontale, rispetto alla dalinea centrale della fila di Tipologia1: Irregolarità disallineamento orizzontale riferimento (Fig. 7). Tale tipologia si riscontra quando la singola apertura presenta baricentro geometrico sembrato egolarità, ssare uno o. fette dal à sia allo l quale si 6), detto per altre peculiare, Figura 8 Irregolarità da disallineamento verticale disallineato in direzione verticale, rispetto alla linea centrale del piano di riferimento (Fig. 8). In analogia con il caso precedente, e considerando come posizioni estreme quelle che In analogia con il casoi bordi precedente, fanno coincidere superiore eed considerand inferiore con le tracce dei solaicoincidere riferite posizioni dell’apertura estreme quelle che fanno k-esimo, l'indice di irregolarità da superiore all’interpiano ed inferiore dell’apertura con le tracce d disallineamento verticale dell’apertura i-esima riferite all’interpiano k-esimo, l'indice di irregola diventa: disallineamento verticale dell’apertura i-esima divent Iv,i = vi / max(hk+;hk-). Figura – Irregolarità da disallineamen verticale sa vicentina dell’Araceli, Vicenza, Iv,i = vi / max(hk+;hk-). Tipologia 3: Irregolarità in larghezza TipologiaTale 3: Irregolarità in larghezza tipologia si riscontra quando la singola Tale tipologia riscontra dimensioni quando ladifferenti, singola apertura si presenta in larghezza,differenti, rispetto in allelarghezza, altre disposte presenta dimensioni rispetto a disallineato in direzione orizzontale, rispetto alla sull’allineamento verticale (Fig. 9). disposte sull’allineamento verticale (Fig. 9). linea centrale della fila di riferimento 7). La variazione in larghezza si valuta con riferimento Figura – Irregolarità da(Fig.disallineamento La variazione in larghezza si valuta con riferimento Detto oi il disallineamento orizzontale dell’apertura ai due bordi esterni dell’apertura i-esima, e la bordi esterni dell’apertura i-esima, e la normalizza orizzontale i-esima rispetto alla linea d’asse verticale normalizzazione è compiuta tenendo conto che compiuta letenendo cheglilestessi posizioni limite baricentrica della fila j-esima, visto che le posizioni posizioniconto limite per siano fissate suiper g Detto oi il disallineamento dell’apertura fissate bordi delle aperture adiacenti estreme per la singola porta orizzontale o finestra sonosiano quelle bordisui dellei-esima aperture adiacenti o su quelli esterni o s che portano stessa averticale sovrapporsi baricentrica alle sue deldelmuro: esterni massima variazione in (d larghezza muro: lalafila massima in larghezza + rispetto alla linea lad’asse della j- variazione i-1 adiacenti oppure a coincidere con il bordo esterno di) è dunque pari alla alla somma delle distanze è singola dunque pari delle limite distanze i ) la esima, visto che le posizioni estreme dper porta o somma ,L ]; del muro, l’intervallo di variazione per oi è [-L individuate (L + L ). L'indice di irregolarità in larghezza j 1 j individuate (Lj-1 + Lj-1j). alle L'indice di irregolarità in larghe j finestra sono che dell’apertura portano lai-esima stessa l'indicequelle di irregolarità può a sovrapporsi per l’apertura i-esima può essere definito come: l’apertura i-esima può essere definito come: Figura 7 Irregolarità da disallineamento orizzontale a singola essere dunque definito come: sue adiacenti oppure a coincidere con il bordo esterno del sa vicentina dell’Araceli, Vicenza, Id,i I==(d(ddi I = o / max(L - ;L ). i-1 ++d d ) i/ )(L/ (L + Lj-1). + Lj). ae. cosa si muro, l’intervallo di variazione per oi è [-Lj-1,Lj]; l'indice apertura irregolarità dell’apertura i-esima può essere dunque definito cando di come: N.4 N. -72014 - 2010 singola Io,i = oi / max(Lj-1;Lj). colare al o,i i j 1 j d,i i-1 i j-1 j 21 CASO STUDIO È stata scelta come struttura di riferimento da modellare sia come continuo nonlineare che come telaio equivalente la parete denominata “Door Wall” (parete D) appartenente alla struttura scatolare in muratura sottoposta a prova È statasperimentale scelta comeda struttura di riferimentodida modellare parte dell’Università Pavia (Fig. sia come 11). continuo nonlineare che come telaio equivalente la La parete si sviluppa su due livelli e presenta paretedue denominata “Door Wall” (parete D) appartenente alla porte e due finestre perfettamente allineate; struttura scatolare inda muratura sottoposta è caratterizzata una muratura ordinariaa a prova sperimentale da parte dell’Università di Pavia (Fig. 11). La filari orizzontali posata con tessitura “English paretebond”, si sviluppa su due livelli e presenta due portee e due dall’assenza di cordoli di collegamento finestre perfettamente allineate; è caratterizzata da una dall’indipendenza nei confronti delle altre pareti, muratura ordinaria a filari orizzontali posata con tessitura vista la mancanza di elementi di ammorsamento: “English bond”, dall’assenza di cordoli di collegamento e la parete è pertanto analizzabile nel proprio piano Fig. 19 - Icnografia del Palazzo Carignano, Torino, Archivio di Stato, Finanze, Azienda Savoia-Carignano, cat. 53, mazzo unico, Tipi,dall’indipendenza nei confronti delle altre pareti, vista la in maniera indipendente. n. 108, filigrana (ripresa a luce trasmessa). mancanza di elementi di ammorsamento: la parete è pertanto La prova è ripresa in vari studi (A.H. Akhaveissy, analizzabile nel proprio piano in maniera indipendente. 2012; Calderini C. et al., 2009; Calvi G. M. et al., La prova è ripresa in vari studi (A.H.Akhaveissy, 2012; 1995; M. etCalvi al., 1994; D.Calvi et G. Calderini C. Calvi et al.,G.2009; G. M. Liberatore et al., 1995; Magenes G., D. et logia 4: Irregolarità in altezza M. et al., al., 1996; 1994; Liberatore LiberatoreD.D.etetal., al.,1996; 1996; Liberatore Figura 9 Irregolarità in larghezza Calvi G. M., 1996; Rizzano G., Sabatino R., 2010; al., 1996; Magenes G., Calvi G. M., 1996; Rizzano G., tipologia si riscontra quando la singola apertura Rizzano G. etRizzano al., 2008; Rizzano G. et al., 2011; Sabatino R., 2010; G. et al., 2008; Rizzano G. et al., 4: Irregolarità in altezza nta Tipologia dimensioni differenti, in altezza, rispetto alle Sabatino R., 2011; Sabatino R., Rizzano G., G., 2011) 2011; Sabatino R., 2011; Sabatino R., Rizzano 2011) e Tale tipologia si riscontra quando la singola e sono disponibili i parametri geometrici partemisure enti in direzione orizzontale (Fig. 10). sono disponibili i parametri geometrici e parte edelle apertura presenta dimensioni differenti, in altezza, delle misure dei paramenti meccanici. dei paramenti meccanici. alle adiacenti in direzione orizzontale logiarispetto 4: Irregolarità in altezza (Fig. 10). Figura – Irregolarità in larghezza Figura – Curva di Figura – Irregolarità in larghezza tipologia si riscontra quando la singola apertura nta dimensioni differenti, in altezza, rispetto alle enti in direzione orizzontale (Fig. 10). Fig. 22 - Icnografia della chiesa vicentina dell’Araceli, Vicenza, Musei Civici, D 1053. Fig. 20 - Icnografia del Palazzo Carignano, Torino, Archivio di Stato, Finanze, Azienda Savoia-Carignano, cat. 53, mazzo unico, Tipi, n. 108, contromarca (ripresa a luce trasmessa). Figura 11 " Pavia Door Wall" con indicazione delle azioni Figura 10 Irregolarità in altezza Figura – “Pavia Door Wall” con indicazione delleNella azioni prova sperimentale, i carichi verticali in degli impalcati sono verticali pari a Nella corrispondenza prova sperimentale, i carichi in 20.72 kN/m sul primo solaio e 19.62 kN/m sul sul corrispondenza degli impalcati sono pari a 20.72 kN/m i valori sono simili, dunque primo secondo; solaio e 19.62 kN/m sulmolto secondo; i valori sonoè molto In analogia con il caso precedente e considerandosimili,lecito definire forze orizzontali uguali dunque è lecito definire forzesismiche orizzontali sismiche Figura – Irregolarità in altezza come altezza massima di normalizzazione sui due impalcati. uguali sui due impalcati. l’altezza totale dell’interpiano k-esimo, di moduloLa curva La curva carico-spostamento per azioni cicliche carico-spostamento per azioni cicliche ottenuta nalogia il casodi precedente considerando come hk-), l’indice irregolarità in ealtezza persperimentalmente (hk+ con ottenuta sperimentalmente è riportata in Fig. 12, è riportata in Fig. 12, dove è anche za massima di può normalizzazione totale l’apertura i-esima essere definito come:l’altezza dove èlaanche la curva di inviluppo, evidenziata curvaevidenziata di inviluppo, che verrà presa come che verrà presa come riferimento per il confronto riferimento per il confronto con le analisi numeriche statiche nterpiano k-esimo, di modulo (h + h ), l’indice di kFigura – Irregolarità ink+altezza Fig. 23le - Icnografia della chiesa vicentina dell’Araceli, Vicenza, Fig. 21 - IcnografiaI della chiesa vicentina dell’Araceli, Vicenza,nonlineari = (a + a ) / (h h ) con analisi numeriche statiche nonlineari in in controllo indiretto di spostamento (pushover) i i-(ripresa k+a luce k- trasmessa). olaritàMuseiinCivici,altezza per l’apertura i-esima puòMusei essere Civici, D 1053, particolare. D 1053,a,iparticolare sviluppate nel proseguo del lavoro. In Fig. 13 si riporta il nalogia con il caso precedente e considerando come ito come: quadro fessurativo sperimentale corrispondente ad alcuni za massima di normalizzazione l’altezza totale passi della prova. I = (a + a ) / (h + h ). a,i i+ ik+ 22 10 k-esimo, di modulo (hk+ k-+ hk-), l’indice di nterpiano olarità in altezza per l’apertura i-esima può essere O STUDIO Figura – Evoluzion “Pavia Door W I principali parametri m prova ricavati dalla lett riportati in Tab. 1. Si fa unanime e la selezione ricorrenti; essa è in ogn procederà a calibrare i p capacità sperimentale, co Tabella – Paramet E [N/mm2] G [N/mm2] fm [N/mm2] fctm [N/mm2] N. 47 -2- ]2014 2010 fvm0 [N/mm 3 w [kN/m ] Modu Mod R comp Resist Coe Pe imento da modellare sia me telaio equivalente la ete D) appartenente alla di sottoposta riferimento da a modellare prova sia ferimento da modellare sia la he come telaio equivalente à di Pavia (Fig. 11). La ome(parete telaioD) equivalente la ll” appartenente resenta due porte e due alla parete D) sottoposta appartenenteaallaprova uratura èra caratterizzata da prova una sottoposta a (Fig. niversità di con Paviatessitura 11). La ali posata sità edipresenta Pavia (Fig. 11). Lae due elli due porte di collegamento e erdoli presenta due porte e due ate; è caratterizzata lleè altre pareti, vista lada una caratterizzata da una orizzontali posata con tessitura ento: laposata paretecon è pertanto tessitura aontali di cordoli di collegamento e niera indipendente. cordoli di collegamento e la onti delle altre pareti, vista (A.H.Akhaveissy, 2012;la delle altre pareti, vista morsamento: la parete è pertanto M. et al.,la1995; Calvi G. mento: parete è pertanto in maniera indipendente. , 1996;indipendente. Liberatore D. et maniera studi (A.H.Akhaveissy, 2012; M., 1996; Rizzano 2012; G., di lvi (A.H.Akhaveissy, G. M. et al., 1995; Calvi G. 2008; Rizzano G.Calvi et al.,G. . M. et al., 1995; D. et al., 1996; Liberatore D. et al., 1996; D. eet G., R., G. Rizzano G., 2011) lvi M.,Liberatore 1996; Rizzano G. M., 1996; Rizzano G.,et al., rici e parte misure . et al., 2008;delle Rizzano G. al., 2008; Rizzano G. et al., batino R., Rizzano G., 2011) e o R., Rizzano G., 2011) e geometrici e parte delle misure metrici e parte delle misure sa vicentina dell’Araceli, Vicenza, l” con indicazione r Wall” indicazione Wall” con con indicazione carichi verticali in o pari a 20.72 kN/m sul e, ii valori carichi verticali i carichi verticali ndo; sono moltoin in ati sono pari a 20.72 ono a 20.72sismiche kN/mkN/m sul sul rze pari orizzontali ul secondo; i valori sono condo; i valori sono moltomolto nire orizzontali sismiche forzeforze orizzontali sismiche azioni cicliche ottenuta Fig. 12, dove è anche or azioni per azioni cicliche ottenuta cicliche che verrà presa ottenuta come a Fig. in Fig. 12, è anche 12, dovedove è anche nalisi numeriche statiche iluppo, che verrà presa o, che verrà (pushover) presa comecome spostamento on le analisi numeriche statiche analisi numeriche statiche In di Fig.spostamento 13 si riporta il etto (pushover) di spostamentoad (pushover) orrispondente alcuni lavoro. In Fig. si riporta ro. In Fig. 13 si13riporta il il ntale corrispondente ad corrispondente ad alcunialcuni sa vicentina dell’Araceli, Vicenza, e. Modellazione come continuo nonlineare Modellazione continuo nonlineare controllo indiretto diLe spostamento (pushover) simulazioni numeriche aglicome elementi finiti sono st sviluppate nel proseguo del lavoro. In Fig. 13 Le simulazioni numeriche agli elementi finiti sono eseguite utilizzando la versione 9.2 del software DIAN si riporta il quadromesso fessurativo sperimentale state eseguite utilizzando la versione 9.2 del sof- Civ a disposizione dal Dipartimento di Ingegneria corrispondente ad alcuni passi della prova. tware DIANA, messo a disposizione dal Diparti- ed Ambientale Firenze. (DICeA) dell’Università degli Studi mento di Ingegneria Civile ed Ambientale (DICeA) dell’Università degli Studi di Firenze. Figura – Curva di capacità della “Pavia Door Wall” Figura – Curva di della capacità dellaWall” “Pavia Door Figura 12 Curva di capacità “Pavia Door Figura – Curva di capacità della “Pavia Door Wall” Wall” Figura 14 Schermata rappresentativa della discretizzazione agli elementi finiti e dei vincoli applicati al modello Figura –Schermata rappresentativa della Per quanto riguarda la scelta del modello costitudiscretizzazione agli elementi finiti e dei vinco tivo si è fatto riferimento a studi effettuati presso applicati al modello lo stesso DICeA (Caccetta, 2012) nei quali si evi- Per quanto riguarda la denzia scelta delper modello costitutivo si è fa come, pannelli murari ciechi, il comriferimento a studi portamento effettuati presso lo stesso della struttura muraria possa essereDIC (Caccetta, 2012) nei simulato quali in simaniera evidenzia come, panne ragionevole tramiteper modelli murari ciechi, il comportamento di fessurazione della diffusa: struttura essi, propostimuraria in origine pos Figura 13 Evoluzione dello stato fessurativo della “Pavia essere simulato in maniera modelli per il solo ragionevole calcestruzzo, sonotramite applicabili anche Door (Sabatino R.,dello 2011) stato fessurativo della Figura –Wall” Evoluzione fessurazione diffusa: aessi, proposti in laorigine tutti quei materiali, come muratura, aper com-il so Door Wall” (SabatinodelR.,materiale 2011) I“Pavia principali parametri meccanici calcestruzzo, sono applicabili anche tutti quei portamento fragile; nelloaspecifico, è stato materia imFigura – Evoluzione dello stato fessurativo della – Evoluzione dello stato fessurativo della I Figura principali parametri del materiale relativi alla relativi alla provameccanici ricavati dalla letteratura citata come la muratura, a comportamento fragile; specific piegato un modello a fessure rotantinello basato sulle “Pavia Door (Sabatino R.,Si2011) prova precedentemente ricavati dalla citata precedentemente sono deformazioni sono riportati in Tab. 1. fa un “Pavia Doorletteratura Wall” (Sabatino R., 2011) èWall” stato impiegato modello principali a fessure rotanti totali (total strain basato rotating su Inotare principali meccanici del relativi alla riportati in Tab. Si fameccanici notare l’accordo valori non che1.parametri l’accordo suiche valori non materiale èsui unanime I principali parametri del materiale relativi alla è crack deformazioni principali totali (total rotating model). Dal puntostrain di vista dei parametri cra prova ricavati dalla letteratura citata precedentemente sono unanime la selezione proposta è basata sui valori più provae ricavati dalla letteratura citata precedentemente sono laeselezione proposta è basata sui valori più model). Dal punto di dei parametri meccanici, richiede quelli meccanici, riportati in riportati inè1. Tab. 1. fa notare che l’accordo valori non è vistail modello ricorrenti; inSiogni solo indicativa, insuiquanto riportati inessa Tab. faè Si notare che l’accordo sui valori non èsi ricorrenti; essa incaso ogni caso solo indicativa, modello richiede quelli riportati in Tab. 1 (ad eccezione Tab. 1 (ad eccezione della coesione) e parametri de unanime la selezione proposta è basata suicurva valori unanime la eselezione proposta è basata sui valori piùdi più procederà ae calibrare i parametri sulla in quanto si procederà a direttamente calibrare ie parametri coesione) parametri specifici legati al modello legati al modello di fessurazione diffuricorrenti; ècome in ogni caso solo nell’introduzione. indicativa, in quanto si ricorrenti; essa essa è insulla ogni caso solo indicativa, in quanto si specifici capacità sperimentale, già descritto direttamente curva di capacità sperimentale, fessurazione diffusa e al softening in compressione procederà a calibrare i parametri direttamente sulla curva di sa e al softening in compressione e trazione: la procederà a calibrare i parametri direttamente sulla curva di come giàsperimentale, descritto nell’introduzione. capacità come già descritto nell’introduzione. trazione: la larghezza di banda (crack bandwidth, cioè larghezza di banda (crack bandwidth, cioè la luncapacità sperimentale, comemeccanici già descrittodi nell’introduzione. Tabella – Parametri modellazione lunghezza lungo la quale “spalmata” la fessura ghezzaviene lungo la quale viene “spalmata” la fessu- e c Tabella2 1 Parametri meccanici di modellazione E [N/mm ] – Modulo di rigidezza 1400 Tabella Parametri meccanici di modellazione viene definita a partire dalle ra e che vienedimensioni definita a partiregeometriche dalle dimensioni de Tabella –2 Parametri meccanici di modellazione 2 G [N/mm Modulo di taglio 480 2] E [N/mm ] Modulo Modulo di rigidezza elementi finiti) in ecompressione geometrichedi deglifrattura elementi finiti) le energie di E [N/mm ] di rigidezza 1400 1400e le energie 2 Resistenza a 2 2 trazione. G [N/mm ] Modulo Modulo di taglio 480 frattura in compressione e trazione. fmG[N/mm ]] 6.2 480 [N/mm di taglio compressione media La discretizzazione èLastata compiuta eleme Resistenza a discretizzazione è stata utilizzando compiuta utilizzando 2 Resistenza a 2 fm [N/mm ] Resistenza a trazione 6.2 6.2 fm [N/mm ] 2 compressione media finiti isoparametrici quadrilateri a otto nodi per il problem elementi finiti isoparametrici quadrilateri a otto 0.345 fctm [N/mm ] compressione media media Resistenza a trazione piano di tensione con schema di integrazione 2 nodi per il problema piano di tensionegaussiana con sche2 Resistenza a trazione 22] fctm [N/mm ] Coesione media 0.345 fctm[N/mm [N/mm fvm0 ] 0.480 media J. 0.345 (Manie e Wijtze P.K., 2009). Sono stati2x2 utilizzati eleme media ma di integrazione gaussiana (Manie J. e Wi3 ] 2] 2] Coesione PesoCoesione specifico 18.64 fvm0 [N/mm 0.480 20 cm finiti di 0.480 lato nodo ogni elementi 10 cm). fwvm0[kN/m [N/mm mediamedia jtze P.K.,(un 2009). Sono stati utilizzati finiti 3 3 w [kN/m ] Peso Peso specifico 18.6418.64 adottata discretizzazione è mostrata in10 cm). Fig.La discretiz14, dove di lato 20 cm (un nodo ogni w [kN/m ] specifico evidenziano anche il 6vincolo di incastro alla base e quelli 6 N.4 N. -72014 - 2010 6 23 zazione adottata è mostrata in Fig. 14, dove si evidenziano anche il vincolo di incastro alla base e quelli di rigidezza assiale infinita in corrispondenza delleinfinita tracce degli impalcati. delle tracce degli rigidezza assiale in corrispondenza Al termine della fase di calibrazione, delle che ha ri- degli impalcati. igidezza assiale infinita in corrispondenza tracce chiestodella di decrementare le caratteristiche reAl termine fase di calibrazione, che ha richiesto di mpalcati. le caratteristiche resistenti iniziali, si è giuntidi sistenti iniziali, è giunti alla curva di ha capacità Aldecrementare termine della fasesi di calibrazione, che richiesto alla curva di capacità riportata in Fig. 15.iniziali, Indel corrispondenza riportata Fig. 15. In corrispondenza penulecrementare leincaratteristiche resistenti si è giunti del penultimo passo di analisi si registrano l’andamento lla curva capacità riportata in Fig. 15.l’andamento In corrispondenza timodipasso di analisi si registrano tensionale riportato in 1616siededregistrano ilil quadro quadrofessufessurativo el penultimo passo di Fig. analisi l’andamento tensionale riportato in Fig. riportato in Fig. 17. Quest’ultimo mostra un buon accordo ensionale in Fig. Fig.17.16 ed il quadro rativoriportato riportato in Quest’ultimo mostrafessurativo un con quello sperimentale (Fig. 13), tenendo conto che il iportato in Fig. 17. con Quest’ultimo mostra un(Fig. buon buon accordo quello sperimentale 13),accordo quadro fessurativo sperimentale13), è relativo un carico on quello sperimentale tenendo adconto tenendo conto che (Fig. il quadro fessurativo speri- che il ciclico, mentre quello numerico si riferisce ad una uadro mentale fessurativo sperimentale è relativo un prova carico è relativo ad un carico ciclico, ad mentre statica monotona. iclico,quello mentre quello numerico si riferisce ad una numerico si riferisce ad una prova statica prova Figura 17 Quadro fessurativo ottenute tramite modella19 - Icnografia del Palazzo Carignano, Torino, Archivio di StaFigura – Quadro fessurativo ottenuta tramite tatica Fig. monotona. monotona. zione al continuo (DIANA) in corrispondenza del penultito, Finanze, Azienda Savoia-Carignano, cat. 53, mazzo unico, Tipi, n. 108, filigrana (ripresa a luce trasmessa). modellazione al continuo (DIANA) in corrispondenza del penultimo passo di analisi per la parete regolare mo passo di analisi per la parete regolare telaio viene condotto tramite l’utilizzo del metoModellazione come telaio equivalente do quanto SAM (Aedes software, 2011; aMagenes, 2000), Per riguarda il modello telaio equivalente, ci si è nel quale pannelli fascia i maschi murari sono avvalsi del isoftware PCM,ed commercializzato da AEDES. schematizzati elementi trave: tali compoCome detto, il tramite processo di schematizzazione a telaio viene nenti sono poi dotati di estremità condotto tramite l’utilizzo del metodoinfinitamente SAM (Aedes software, rigideMagenes, in accordo con ilnel metodo pro- ed i maschi 2011; 2000), quale igeometrico pannelli fascia posto insono (Dolce, 1991). murari schematizzati tramite elementi trave: tali Una notazione parte merita la definizione di componenti sono apoi dotati di estremità infinitamente rigide Figura – Curva di capacità ottenuta tramite inuna minima resistenza a trazione nelle fasce di accordo con il metodo geometrico proposto in (Dolce, piano, che non conduca le stesse a collasso premodellazione al dicontinuo (DIANA) per la parete 1991). Figura 15 Curva capacità ottenuta tramite modellazioFig. notazione 22 - già Icnografia vicentina dell’Araceli, Figura – Curva di regolare capacità ottenuta tramiteUna maturo in fase di chiesa applicazione dei carichiVicenza, verne al continuo (DIANA) per la parete regolare a della parte merita la definizione di una minima Musei Civici, D 1053. ticali. Come noto, ilnelle comportamento dei che pannelli resistenza a trazione fasce di piano, non conduca le modellazione al continuo (DIANA) per la parete di fascia rappresenta un’altra stesse a collasso prematuro giàrilevante in fase incognita di applicazione dei regolare dell’approccio telaio noto, equivalente, in merito aldei pannelli carichi verticali. aCome il comportamento Fig. 20 - Icnografia del Palazzo Carignano, Torino, Archivio di Stale Norme Tecniche sono piuttosto vaghe e incognita diquale fascia rappresenta un’altra rilevante to, Finanze, Azienda Savoia-Carignano, cat. 53, mazzo unico, Tipi, la ricerca sperimentale e numerica ed in gran parte al quale le dell’approccio a telaio equivalente in merito n. 108, contromarca (ripresa a luce trasmessa). ancora Tecniche in corso; nonostante ciò è riconosciuta, Norme sono piuttosto vaghe e la ricerca in generale, alle fasce unain minima fles- in corso; sperimentale e numerica gran capacità parte ancora nonostante ciò è riconosciuta, in generale, alle sionale, attribuibile ad effetti di ingranamento tra fasce una minima flessionale, attribuibile ad effetti di blocchi. capacità Per simulare tale contributo in PCM (che ingranamento tra blocchi. Perdelle simulare tale contributo in adotta il modello flessionale NTC2008), è PCM (che adotta il modello flessionale delle NTC2008), è stato necessario inserire nel modello numerico, stato inserire delle delle necessario armature fittizie nelle nel fascemodello di pianonumerico, (con armature fittizie nelle fasce di pianodi(con resistente pari area resistente pari all’equivalente duearea tondini all’equivalente in acciaio ϕ10).di due tondini in acciaio � 10). LaLafase calibrazionehahainoltre inoltre riguardato le resistenze fase di di calibrazione riguardato le reFigura 16 Tensioni principali minime ottenute tramite momedie a compressione, trazione etrazione taglio, ei taglio, valori dei moduli sistenze medie a compressione, dellazione al continuo principali (DIANA) in corrispondenza del peelastici edei quelli delelastici drift ultimo dei pannelli (inizialmente Figura – Tensioni minime ottenuta i valori moduli e quelli del drift ultimo nultimo passo di analisi per la parete regolare fissati a 0.004 h, per la rottura a taglio, e 0.006 h, dei pannelli (inizialmente fissati a 0.004 h, per laper quella a tramite modellazione al continuo (DIANA) in pressoflessione, seguendo le indicazioni di Normativa). I corrispondenza delprincipali penultimominime passo diottenuta analisi rottura a taglio, e 0.006 h, per quella a pressoFigura – Tensioni risultati, in termini di curva di capacità (Fig. 18) e di Modellazione come telaio equivalente flessione, seguendo le indicazioni di Normativa). per la parete regolare rottura (Fig. di 19)capacità sono equivalenti a quelli tramite modellazione al continuo (DIANA) inmeccanismo Per quanto riguarda il modello a telaio equivalenI risultati, in di termini di curva (Fig. 18) relativi alla modellazione al continuo e alla sperimentazione. te, ci si è avvalsi del software PCM, commerciae di meccanismo di rottura (Fig. 19) sono equivacorrispondenza del penultimo passo di analisi lizzato da per AEDES. la parete regolare Fig. 21 - Icnografia della chiesa vicentina dell’Araceli, Vicenza, Come detto, il processo di schematizzazione a Musei Civici, D 1053, particolare (ripresa a luce trasmessa). 24 10 lenti a quelli relativi alla modellazione al continuo Fig. 23 - Icnografia della chiesa vicentina dell’Araceli, Vicenza, eMusei allaCivici, sperimentazione. D 1053, particolare. 7 Figura – Cu modellazio rela Figura – C tramite mo (PCM) rel legenda s evidenziare simbologie d INTRODUZION Si introducono le codici di calcolo questa fase risulta N. 47 -- 2014 2010 ottenuta tramite (DIANA) vo ottenutaintramite passo di analisi uo (DIANA) in lare imo passo di analisi egolare oente equivalente, ci si è zzato equivalente, da AEDES. ci si è telaio cializzato AEDES. azione a da telaio viene atizzazione telaio viene SAM (Aedesa software, do software, elliSAM fascia(Aedes ed i maschi pannelli fascia ed elementi trave:i maschi tali ite elementi trave: à infinitamente rigidetali emità infinitamente rigide proposto in (Dolce, rico proposto in (Dolce, izione di una minima efinizione di una minima o, nonnon conduca le le sa che vicentina dell’Araceli, Vicenza, piano, che conduca efase di applicazione dei di applicazione dei rtamento dei dei pannelli mportamento pannelli rarilevante rilevanteincognita incognita inedmerito al quale le le in merito al quale vaghe e la ricerca o vaghe e la ricerca ancora corso; rteparte ancora in in corso; generale, fasce erale, allealle fasce unauna tribuibile effettidi di uibile ad adeffetti mulare contributo re taletale contributo in in onale delle NTC2008), e delle NTC2008), è è modello numerico,delle delle llo numerico, o (con area resistente pari on area resistente pari ciaio � 10). � 10). e riguardato le resistenze uardato le resistenze aglio, i valori dei moduli o, i valori moduli dei pannelli dei (inizialmente pannelli (inizialmente lio, e 0.006 h, per quella a ecazioni 0.006 h, quella a I di per Normativa). oni di Normativa). capacità (Fig. 18) eI di acità equivalenti (Fig. 18) ae quelli di sono uoequivalenti e alla sperimentazione. a quelli alla sperimentazione. sa vicentina dell’Araceli, Vicenza, e. Il lavoro si fonda sulla volontà di analizzare criticamente tutte le irregolarità precedentemente classificate: il confronto è mirato non solo alla al modello al continuo il compito di tra ‘specchio’ d definizione delle differenze numeriche i due comportamento reale della parete, e consente di qualificar approcci, ma anche alla ricerca delle categorie come ‘errore’ la differenza rispetto al corrisponden di irregolarità per le quali si riscontreranno gli ‘ermodellorori’ a telaio. maggiori. Le risposte dei due software sono Il lavoro si fonda sulla volontà di analizzare criticamen state esaminate in termini di curva di capacità, tutte le irregolarità precedentemente classificate: il confront evidenziando i valori di rigidezza, resistenza e è mirato non solo alla definizione delle differenze numerich capacità di spostamento, di vulnerabilità sismica tra i due approcci, ma anche alla ricerca delle categorie d equivalente e di configurazioni tensionali e deforirregolarità per le quali si riscontreranno gli ‘error Figura – Curva di capacità ottenuta tramite mative a collasso. maggiori. Le risposte dei due software sono state esamina Figura 18 Curva di a ottenuta tramite modellaziomodellazione equivalente (PCM) Le irregolarità sono state introdotte progressivaFigura – Curvacapacità ditelaio capacità ottenuta tramite in termini di curva di capacità, evidenziando i valori d ne a telaio equivalente (PCM) relativa alla parete regorelativaaalla parete regolare mente in tre passie (o capacità ‘step’) con di valore assoluto lare modellazione telaio equivalente (PCM) rigidezza, resistenza spostamento, d delle irregolarità di 20 cm, 40 cm e 60 cm, rispetvulnerabilità sismica equivalente e di configurazion relativa alla parete regolare tivamente. tensionali e deformative a collasso. Le irregolarità sonointrodotte introdotte su due sole aper- in tr Le irregolarità sono state progressivamente ture alla volta, scelte nell’allineamento passi (o ‘step’) con valore assoluto delle orizzonirregolarità d tale seconda della tipologia di irre20 cm, 40 cmo everticale 60 cm, arispettivamente. golaritàsono in esame. Per irregolarità orizzontali, Le irregolarità introdotte su due sole aperture sia alla volt dimensionali che da offset, gli allineamenti scelte nell’allineamento orizzontale o verticalesono a second verticali, dunque le variazioni in modo della tipologia di irregolarità in investono, esame. Per irregolari orizzontali, sia dimensionali che da offset, gli allineamen alternato, finestra e porta sinistre o finestra e sono verticali, dunque le variazioni investono, in mod porta destre. Al contrario, per irregolarità vertialternato,cali, finestra e porta sinistre o finestra edunque porta destre. A gli allineamenti sono orizzontali, le contrario, per varianti irregolarità verticali, allineamenti coppie diventano le duegli porte o le due son orizzontali, dunque le coppie varianti diventano le due por finestre. Si individuano così quattordici geomeo le due trie finestre. Si individuano così quattordici geometrie d di configurazioni variate, riportate nelle Figg. configurazioni variate, riportate nelle Figg.per 20-23. Ciascun 20-23. Ciascuna è stata considerata i tre vaè stata considerata per i tre valori crescenti di irregolarità, pe lori crescenti di irregolarità, per un totale di 84 un totalediverse di 84 diverse analizzate per ilalmodell strutturestrutture analizzate (42 per il(42 modello al continuo ed altrettante per quello a telaio). continuo ed altrettante per quello a telaio). Figura 19 Configurazione ultima ottenuta tramite mo- dellazione telaio equivalente (PCM) relativaottenuta alla parete Figura Configurazione ultima Figura ––aConfigurazione ultima ottenuta regolare, con legenda sulle colorazioni adottate per evitramite modellazione aa pannelli telaio denziare modellazione gli stati di verifica dei simbologie di tramite telaioeequivalente equivalente riferimento per le tipologie di plasticizzazione (PCM) relativa alla parete regolare, (PCM) relativa alla parete regolare,con con legenda sulle colorazioni adottate per legenda sulle colorazioni adottate per evidenziare gli stati di verifica dei pannelli e evidenziare gli stati di verifica dei pannelli e INTRODUZIONE DELLE IRREGOLARITÀ simbologie di riferimento per le tipologie di simbologie di riferimento per le tipologie di plasticizzazione Si introduconoplasticizzazione le irregolarità parallelamente su entrambi i codici di calcolo. Come anticipato INTRODUZIONE DELLE IRREGOLARITÀ nell’introduzione, in questa fase risulta fondaINTRODUZIONE DELLE IRREGOLARITÀ Si introducono le irregolarità entrambi i mentale l’ipotesi di base,parallelamente che associa al su modello codici di calcolo. Come anticipato nell’introduzione, in i Si introducono le ilirregolarità parallelamente su entrambi al continuo compito di ‘specchio’ del comporquesta fase risulta fondamentale l’ipotesi di base, che associa codici di calcolo. Come anticipato nell’introduzione, in tamento reale della parete, e consente di qualifi- questa care fase risulta fondamentale l’ipotesi di base, che associa come ‘errore’ la differenza rispetto al corrispondente modello a telaio. N.4 N. -72014 - 2010 20 Configurazioni di irregolarità relative alla Tipo8 Figura Figura – Configurazioni di irregolarità relative logia 1 – irregolarità da disallineamento orizzontale 8 alla Tipologia 1 – irregolarità da disallineamento orizzontale 25 VULNERABILITÀ SISMICA I risultati sono stati confrontati in termini di vulnerabilità sismica. L’obbiettivo è quello di ricavare coppie di valori di domanda e risposta, riferite all’accelerazione massima al suolo (PGA) ag ed al periodo di ritorno TR, con le quali stimare gli indici di ‘riFiguraFigura – Configurazioni di irregolarità relative schio’ (o più propriamente di vulnerabilità): per 21 Configurazioni di irregolarità relative alla Tipo2Configurazioni – irregolarità da disallineamento verticale Tipologia 2 –diirregolarità da quanto riguarda ag l’indice si valuta come rapiguralogia –alla irregolarità relative Figura –Configurazioni irregolarità relative porto tra capacità e domanda disallineamento verticaleda allaTipologia Tipologia 2 – irregolarità alla irregolarità da disallineamento verticale disallineamento verticale Fig. 19 - Icnografia del Palazzo Carignano, Torino, Archivio di Stato, Finanze, Azienda Savoia-Carignano, cat. 53, mazzo unico, Tipi, n. 108, filigrana (ripresa a luce trasmessa). α,ag = ag,C / ag,D , mentre per TR si utilizza la formula proposta dalla regione Marche: α,TR = ( TR,C / TR,D )0.41, nella quale l’esponente 0.41 è studiato per rendere confrontabili i due livelli di scala. In accordo con la procedura di analisi sismica nonlineare riportata dalle Norme Tecniche, si determinano le curve di capacità bilineari equivalenti alle curve di capacità ottenute dalle simulazioni numeriche. I parametri che caratteFig. 22 - Icnografia chiesa vicentina dell’Araceli, Vicenza, rizzano la curvadella di capacità equivalente sono la Musei Civici, D 1053. rigidezza secante Ks, la resistenza equivalente Figura 22 Configurazioni di irregolarità relative alla TipoFigura –– Configurazioni diirregolarità irregolaritàrelative relative 3Configurazioni – irregolarità in altezza di Figuralogia Fy, e lo spostamento ultimo δu (Fig. 24). Per ogni alla irregolarità larghezza igura –Tipologia Configurazioni di irregolarità relative alla Tipologia 33 –– irregolarità ininlarghezza configurazione geometrica si ottiene quindi una Fig. 20 - Icnografia del Palazzo Carignano, Torino, Archivio di Stato, Finanze, Azienda Savoia-Carignano, cat. 53, mazzo unico, Tipi, allan.Tipologia 3 – irregolarità in larghezzaterna di valori (Ks, Fy, δu). 108, contromarca (ripresa a luce trasmessa). Tenendo conto dei fattori di partecipazione modale e della massa partecipante, si ottengono oscillatori ad un grado di libertà elasto-plastici equivalenti alla struttura. Le capacità in termini di periodo di ritorno (e conseguentemente di accelerazione alla base) si ottengono iterando sul periodo di ritorno stesso fino ad ottenere l’uguaglianza fra capacità di spostamento δu e domanda di spostamento, quest’ultima ottenuta tramite lo spettro di risposta anelastico di Normativa. I parametri di domanda, invece, si ottengono direttamente fissando un sito ed un periodo di riferimento VR: per il primo, la scelta arbitraria è ricaduta su Reggio Calabria, area ad elevata pericolosità sismica, per il secondo, ipotizzando destinazione residenziale (vita nominale VN Figura 23 Configurazioni di irregolarità relative allaVicenza, TipoFig. 23 - Icnografia della chiesa vicentina dell’Araceli, Vicenza, Fig. - Icnografia della chiesa vicentina dell’Araceli, Figura –21 Configurazioni di irregolarità relative =Musei 50 Civici, anni)De1053, condizioni logia 4Civici, – irregolarità in altezza particolare.di normale affollamento Musei D 1053, particolare (ripresa a luce trasmessa). Figura Configurazioni di irregolarità relative alla–Tipologia 4 – irregolarità in altezza alla– Tipologia 4 – irregolarità in altezza igura Configurazioni di irregolarità relative alla 26 10 Tipologia 4 – irregolarità in altezza 9 N. 47 -- 2014 2010 libertà elasto-plastici equivalenti iterando sul periodoalladistruttura. ritorno stesso fino ad ottenere Ks della bilineare – primo step di Le capacità in termini di periodo di ritorno� (e l’uguaglianza fra capacità di spostamento u e domanda di conseguentemente di accelerazione alla ottenuta base) si ottengono Figura – Errore relativo sulla rigidezza elastica spostamento, quest’ultima tramite lo spettro di iterando sul periodo di ritorno stesso fino ad ottenere risposta anelastico di Normativa. Ks della bilineare – primo step di irregolarità l’uguaglianza fra capacità di spostamento � u e domanda di spostamento, quest’ultima ottenuta tramite lo spettro di risposta anelastico di Normativa. i Figura – Errore relativo sulla r massima Fy della bilineare – prim Figura Errore relativo sulla resistenza Figura 26 –– Errore relativo sulla resistenza massima F irregolarità della bilineare primo step di irregolarità massima Fy– della bilineare – primo step di irregolarità Figura – Costruzione della bilineare equivalente y Figura 24 Costruzione della bilineare equivalente a partire dalla curva di capacità sperimentale a partire dalla curva di capacità sperimentale Figura – Costruzione della bilineare equivalente I parametri di domanda, invece, si ottengono direttamente a partire dalla curva di capacità sperimentale (CUun = sito 1), iled valore è pari di a 50anni. Optando VR: perpoi il primo, fissando un periodo riferimento I parametri di domanda, invece, si ottengono direttamente per arbitraria stati limiteèdiricaduta salvaguardia della vita (S.L.V.),area ad la scelta su Reggio Calabria, fissando un sito ed un periodo di riferimento VR: per il primo, elevatachepericolosità sismica, per il secondo, ipotizzando una probabilità superamenla scelta arbitraria è definiscono ricaduta su Reggio Calabria, diarea ad destinazione residenziale (vita nominale VN = 50dianni) e to dell’azione sismica del 10%, le grandezze elevata pericolosità sismica, per il secondo, ipotizzando condizioni di normale affollamento (C U = 1), il valore è pari destinazione residenziale domanda (vita sono nominale VN = 50 anni) e condizioni di normale affollamento (CU = 1), il valore è pari 10 TR,D = 475 anni, ag,D = 0.258 g. Figura ––Errore relativo sullo spostamento Figura 27 Errore relativo sullo spostamento massimo δ della bilineare – primo step di irregolarità massimo � della bilineare – primo step di u a 50anni. Optando poi per stati limite di salvaguardia della Analisi dei risultati vita (S.L.V.), che definiscono una probabilità di superamento irregolarità Per prima cosa, si evidenzia l’errore relativo u in termini di vulnerabilità oppie di valori di domanda sa vicentina dell’Araceli, Vicenza, e massima al suolo (PGA) n le quali stimare gli indici i vulnerabilità): per quanto me rapporto tra capacità e ag,D, ula proposta dalla regione TR,D)0.41, è studiato per rendere analisi sismica nonlineare si determinano le curve di curve di capacità ottenute arametri che caratterizzano ono la rigidezza secante Ks, o spostamento ultimo � u ne geometrica si ottiene � u). ecipazione modale e della oscillatori ad un grado di lla struttura. periodo di ritorno (e ne alla base) si ottengono sa vicentina dell’Araceli, Vicenza, e. stesso fino ad ottenere tamento � u e domanda di uta tramite lo spettro di dell’azione sismica del 10%, le grandezze di domanda sono commesso dal metodo a telaio rispetto al conti-Gli errori sono considerati positivi nel caso in cui i valori TR,D = 475 anni, al telaio sianosullo piùspostamento grandi rispetto a quelli δu, che ma- del nuo sui parametri di bilineare: in Fig. 25 si ripor-relativiConcentrandosi continuo. = 0.258 g. nifesta le variazioni più sostanziali, sembra optano le differenzeag,D sulla rigidezza secante Ks, in Concentrandosi sullo spostamento u, che manifesta le portuno ricercare l’andamento �dell’errore con la Fig. 26, quelle sulla resistenza massima Fy ed, variazioni più sostanziali, sembra opportuno ricercare progressione dei tre step (Figg. 28-31), differenin Fig. 27, quelle sullo spostamento ultimo δu,.l’andamento dell’errore con la progressione dei tre step tra le varie tipologie di irregolarità ed imPerdei semplicità Analisi risultati sono riportati solo i dati riferiti(Figg. ziando 28-31), differenziando tra le varie tipologie di postando un confronto con le rispettive di vulnePer prima cosa,step si evidenzia l’erroreI risultati relativo commesso dal al primo di irregolarità. dei passiirregolarità ed impostando un confronto con le rispettive di metodo a telaionon rispetto al continuo sui qualitatiparametrivulnerabilità, di rabilità, riferite riferite nello nellospecifico, specifico,all’accelerazione all’accelerazione al successivi evidenziano differenze al suolo di picco a (Figg. 32 35). bilineare: in Fig. 25 si riportano le differenze sulla rigidezza g (Figg. 3235). suolo di picco a g ve sostanziali secante Ks, in Fig. 26, quelle sulla resistenza massima Fy ed, Un’osservazione immediata riguarda il segno Gli errori sono considerati positivi nel caso in cui in Fig. 27, quelle sullo spostamento ultimo � u,. Per dell’errore, generalm i valorisono relativi al telaio grandi a di semplicità riportati solosiano i datipiù riferiti al rispetto primo step ente positivo, che manifesta la tendenza alla soquelli del continuo. irregolarità. I risultati dei passi successivi non evidenziano vrastima dei parametri da parte del modello a differenze qualitative sostanziali. telaio che conduce dunque a risultatati a sfavore di sicurezza. Un’altra considerazione può essere compiuta in merito alla sostanziale corrispondenza tra le curve riferite δu e ag, per tutte e quattro le tipologie di irregolarità: la riflessione conferma l’importanza assunta dallo spostamento ultimo di capacità δu in ambito di progettazione sismica. Osservando le curve si nota come non sempre Figura – Progressione dell’errore in � siu – riscontrino andamenti monotoni dell’errore al vairregolarità da disallineamento orizzontale riare dell’entità dell’irregolarità. Una discussione Figura – Errore relativo relativo sulla rigidezza elastica Kelastica della s Figura – 25 Errore sulla rigidezza in merito viene rimandata alle conclusioni. bilineare – primo step di irregolarità Ks della bilineare – primo step di irregolarità N.4 N. -72014 - 2010 27 andamento con lala progressione progressionedei deitretrestep step andamento dell’errore dell’errore con igg. 28-31), differenziando tra le varie tipologie Figg. 28-31), differenziando tra le varie tipologie di di egolarità ed un confronto confrontocon conlelerispettive rispettive regolarità ed impostando impostando un di di – Progressione dell’errore in � Figura lnerabilità, riferite nello specifico, all’accelerazione ulnerabilità, riferite nello specifico, all’accelerazione al al irregolarità in altezza olo di (Figg. 3235). 3235). uolo di picco picco ag (Figg. u – Figura – Progressione dell’errore in � inu –� Figura – Progressione dell’errore irregolarità in altezza ressione dell’errore in � u – disallineamento orizzontale irregolarità in altezza u – Osservando le cur Osservando mono le cu andamenti andamenti monU dell’irregolarità. irregolarità da disallineamento orizzontale irregolarità da disallineamento orizzontale Osservando le curve dell’irregolarità. alle conclusioni. Fig. 19 - Icnografia del Palazzo Carignano, Torino, Archivio di Staandamenti monoto alle conclusioni. to, Finanze, Azienda Savoia-Carignano, cat. 53, mazzo unico, Tipi, dell’irregolarità. Un n. 108, filigrana (ripresa a luce trasmessa). Indice globale di alle conclusioni. Indice globale Come propostadi Comeglobale proposta strumento di di prev Figura – Progressione dell’errore in aIndice ir g– una misuradi‘glob strumento prev irregolarità disallineamento orizzontale Come proposta fin ressione dell’errore in � u – Figura –da Progressione dell’errore in ag – tipologie di ‘glob irreg una misura strumento di previsi da disallineamento verticale essere di di fissare tipologie irre irregolarità da disallineamento orizzontale una misura ‘global applicabilità del essere di fissare tipologie di irregol penalizzarne risu 11 applicabilità i del Figura – Progressione dell’errore in ag – essere di fissare a come si è riscontra penalizzarne i applicabilità del ris m ––Progressione dell’errore indaag – irregolarità da disallineamento verticale Figura 33 Progressione dell’errore in ag – irregolarità Figura 29 – Progressione dell’errore in δu – irregolarità da Figura Per cosa, comeprima si è riscontr disallineamento verticale penalizzarne i risult disallineamento verticale Figura – Progressione dell’errore in � u –irregolarità da disallineamento verticale lineare dell’errore Figura – Progressione dell’errore in ag – Per siprima cosa, come è riscontrato irregolarità da disallineamento verticale relativo a ciascun irregolarità da disallineamento verticale lineare dell’error Per prima cosa, du Figura – Progressione dell’errore in � u – ordinata si relativo a apprez ciascu lineare 11dell’errore irregolarità da disallineamento verticale telaio, in ascissa l ordinata si apprez relativo a ciascuna Fig. 22 - Icnografia della chiesa vicentina dell’Araceli, Vicenza, considerata. In al Musei Civici, D 1053. telaio, si inapprezza ascissa ordinata monotono dei data 11 considerata. telaio, in ascissaInl’in certa dispersione monotono In deialcu dat considerata. soluzioni a) tale certa dispersione monotono dei dati a Fig. 20 - Icnografia del Palazzo Carignano, Torino, Archivio di Staseguito, tuttavia to, Finanze, Azienda Savoia-Carignano, cat. 53, mazzo unico, Tipi, soluzioni a) tal certa dispersione d n. 108, contromarca (ripresa a luce trasmessa). procedimento prop soluzioni tale seguito, a)tuttavia seguito, tuttaviapro procedimento procedimento propo Figura 28 Progressione dell’errore in δ – irregolarità Figura – –Progressione dell’errore in �dau – Figura 32 – Progressione dell’errore in a – irregolarità da orizzontale disallineamento orizzontale Figura – Progressione dell’errore in � uFigura – disallineamento – Progressione dell’errore in ag – irregolarità da disallineamento orizzontale g u – Progressione dell’errore in a – Figura Progressione dell’errore � u – Figura Figura 30 – – Progressione dell’errore in δu, – irregolarità inin larghezza Figura 34 – Progressione dell’errore in a – irregolarità in larghezza g Figura – Progressione in � Figura in dell’errore larghezza in ag – u– irregolarità in dell’errore larghezza –irregolarità Progressione g Figura irregolarità – Progressione in dell’errore larghezza in ag – irregolarità in larghezza irregolarità in larghezza Figura 31 – Progressione dell’errore in δu,a– luce irregolarità in altezza Musei Civici, D 1053, particolare (ripresa trasmessa). Fig. 21 - Icnografia della chiesa vicentina dell’Araceli, Vicenza, Figura – Progressione dell’errore in � irregolarità in altezza u Fig. 23 - Icnografia della chiesa vicentina dell’Araceli, Vicenza, Figura 35 – Progressione dell’errore in ag – irregolarità in altezza Musei Civici, D 1053, particolare. – Figura – Progressione dell’errore in ag – irregolarità in altezza Figura ––Progressione dell’errorein inaag g–– Figura Progressione dell’errore Figura – Progressione dell’errore inUn’osservazione � u– immediata riguarda il segno dell’errore, 28 10 irregolarità in altezza altezzala tendenza alla irregolarità in generalmente positivo, che manifesta irregolarità in altezza sovrastima dei parametri da parte del ilil modello telaio che Un’osservazione immediata riguarda segno adell’errore, dell’errore, Un’osservazione immediata riguarda segno Figura – Li irregolarità Figura– Line – Li Figura irregolarità irregolarità d N. 47 -- 2014 2010 sa vicentina dell’Araceli, Vicenza, sa vicentina dell’Araceli, Vicenza, e. Indice globale di irregolarità Come proposta finale, si può tentare di definire uno strumento di previsione dell’errore del telaio in funzione di una misura ‘globale’ di irregolarità, che riunisca le varie tipologie di irregolarità analizzate. L’obbiettivo potrebbe essere di fissare attraverso tale strumento dei limiti di applicabilità del metodo a telaio equivalente, ovvero di penalizzarne i risultati (generalmente a sfavore di sicurezza, come si è riscontrato) tramite opportuni coefficienti. Per prima cosa, dunque, si è effettuata una regressione lineare dell’errore su ag rispetto all’indice di irregolarità relativo a ciascuna tipologia (Figg. 36-39). Nei grafici, in ordinata si apprezza l’errore relativo commesso dal metodo a telaio, in ascissa l’indice di irregolarità relativo alla tipologia considerata. In alcuni casi, il già osservato andamento non monotono dei dati al crescere delle irregolarità risulta in una certa dispersione dei valori. L’origine di (e le possibili soluzioni a) tale comportamento verranno discusse in seguito, tuttavia ciò non pregiudica dell’errore la logica del proFigura – Linearizzazione in ag – cedimento proposto. irregolarità da disallineamento verticale Figura – Linearizzazione dell’errore in ag – irregolarità da disallineamento verticale La pendenza di ciascuna curva di regression La pendenza di ciascuna curva di regression ‘peso’ della tipologia di irregolarità. Nella pa ‘peso’ della tipologia di irregolarità. Nella pa l’irregolarità più influente è risultata l’irregolarità più influente è risultata dimensionale orizzontale. dimensionale Si può adesso orizzontale. immaginare di definire un indi Si può adesso di definireciascuna un indi ‘globale’, che immaginare pesi differentemente ‘globale’, cheFig. pesi40, differentemente proposto in dove i dati ciascuna sono sta proposto in Fig. 40, dove sono di sta arbitrariamente, rispetto allai dati tipologia arbitrariamente, rispetto alla tipologia di influente: l’indice ‘globale’ irregolarità Figura 38––Linearizzazione Linearizzazione dell’errore in ag –di irregolarità Figura dell’errore in ag – èè ‘globale’ di irregolarità in larghezzainfluente: mediante l’indice combinazione lineare degli in irregolarità in larghezza mediante combinazione lineare degli in ciascuna tipologia di irregolarità Figura – Linearizzazione dell’errore ciascuna tipologia di irregolarità in ag – I = a1 Io+a2 Iv+a3 Id+a4 Ia, G irregolarità in larghezza IG = a1 Io+a2 Iv+a3 Id+a4 Ia, con, nel caso considerato a1 = 2.24, a2 = 2.92 con, nela4caso considerato a1 = 2.24, a2 = 2.92 a3 = 1, = 3.45. a3 = 1, a4 = 3.45. Il risultato finale è una stima dell’errore re Figura 36 – Linearizzazione dell’errore in ag – irregolarità Il risultato finale è unadell’indice stima dell’errore re Figura – Linearizzazione dell’errore in a equivalente in funzione I nella for g– da disallineamento orizzontale Figura – Linearizzazione dell’errore in ag – equivalente in funzione dell’indice I nella for irregolarità da disallineamento verticale ER = b IG irregolarità da disallineamento verticale b IG Con, nel caso considerato,EbR ==0.38. Con, nel caso considerato, b = 0.38. Partendo da questa relazione quantitativa Partendo da questa relazione quantitativa immaginare: immaginare: 1) di fissare una percentuale massima di e 1) di fissare unaessa percentuale massima di e e di far ad corrispondere, conseg evalore di farultimo ad essa corrispondere, conseg di irregolarità per cui il m valore ultimo di èirregolarità per cui il m equivalente non più applicabile; equivalente non è più applicabile; 2) di definire un coefficiente di sicure 2) di definireal un coefficiente di sicure crescente crescere dell’indice di crescente al crescere dell’indice Figura – Linearizzazione dell’errore in ag –disu agisca da ‘fattore di confidenza’ agisca dale‘fattore di epistemiche. confidenza’ su incorpori incertezze Figura – –Linearizzazione dell’errore in ag – irregolarità in altezza Figura 39 Linearizzazione in ag – irregolarità incorporidell’errore le incertezze epistemiche. in altezza Èirregolarità ovviamente possibile combinare le due c in altezza È ovviamente possibile le la duequc esempio due soglie, la combinare prima entro esempio due soglie, la prima entro la valido, la seconda oltre la quale il metodoqun La pendenza di ciascuna curva regressione valido, la seconda oltre di la quale il metodo n ed un intervallo intermedio nel quale il meto rappresenta ilun‘peso’ dellaintermedio tipologia dinelirregolaed intervallo quale il meto penalizzazione. rità. Nellapenalizzazione. parete considerata l’irregolarità più altre parole, l’obiettivo è quello di defin Figura – Linearizzazione dell’errore in ag – influente èIn risultata esserel’obiettivo quella dimensionale In altre parole, èalquello defin Figura – Linearizzazione dell’errore in ag – dominio di applicabilità telaiodiequiv irregolarità in larghezza orizzontale. dominio di applicabilità al telaio equiv all’entità globale delle irregolarità presenti ne irregolarità in larghezza Si può adesso immaginare di definire un indice all’entità globale delle irregolarità presenti ne Figura 37 – Linearizzazione dell’errore in ag – irregolarità da disallineamento verticale N.4 N. -72014 - 2010 di irregolarità ‘globale’, che pesi differentemen- 29 te ciascuna tipologia. Ciò è proposto in Fig. 40, dove i dati sono stati normalizzati, arbitrariamente, rispetto alla tipologia di irregolarità più influente: l’indice ‘globale’ di irregolarità è dunque definito mediante combinazione lineare degli indici relativi a ciascuna tipologia di irregolarità È chiaro che la proposta assuma al momento le caratteristiche di bozza preliminare e risultano altrettanto evidenti le possibilità di miglioramento. Ad esempio si possono introdurre dei pesi alle irregolarità di ciascuna apertura in base alla posizione geometrica della stessa nella parete riLa pendenza di ciascuna curva di regressione rappresenta il all’altezza e al verso dell’azione sismica: spetto ‘peso’ della tipologia di irregolarità. Nella parete considerata IG = a1 Io + a2 Iv + a3 Id + a4 Ia, risulta evidente, infatti, che le porzioni di mural’irregolarità più influente è risultata essere quella tura collocate a valle rispetto alla direzione del dimensionale orizzontale. con, nel caso considerato a = 2.24, a = 2.92, sisma considerata siano più sollecitate di quelle Si può adesso immaginare di1definire un2 indice di irregolarità a‘globale’, = 1, a = 3.45. a monte, e che la relazione sussista, con propor3 4 che pesi differentemente ciascuna tipologia. Ciò è Ilproposto risultatoinfinale unadove stimai dati dell’errore relativo zionalità chiaramente diverse, tra quelle a piano Fig. è40, sono stati normalizzati, del telaio equivalente in funzione dell’indice nelterra arbitrariamente, rispetto alla tipologia di Iirregolarità più e le rispettive in copertura; si può pensare, influente: l’indice ‘globale’ di irregolarità è dunque definito la formula: quindi, di eseguire apposito studio di sensibilimediante combinazione degli indici relativi a aiuti a comprendere i rapporti tra le due ER = blineare IG tà che Fig. 19 Icnografia del Palazzo Carignano, Torino, Archivio di Staciascuna tipologia di irregolarità grandezze e le eventuali interazioni, e consenta to, Finanze, Azienda Savoia-Carignano, cat. 53, mazzo unico, Tipi, n. 108, filigrana (ripresaIa luce trasmessa). = a I +a I +a I +a I , G 1 o 2 v 3 d 4 a Con, nel caso considerato, b = 0.38. di fissare i relativi pesi ‘geometrici’. con, nel caso considerato a1 = 2.24, a2 = 2.92,si può Partendo da questa relazione quantitativa Prendendo spunto da queste considerazioni, si a3 = 1, a4immaginare: = 3.45. dunque può pensare di proporre una misurazione alterIl risultato finale è una stima dell’errore relativo del telaio 1)di fissare una percentuale massima di nativa per gli indici, che si basi non sulle aperequivalente in funzione dell’indice I nella formula: errore accettabile e di far ad essa corrispondere, ture ma sui pannelli murari resistenti: il metodo E = b I R G conseguentemente, un valore ultimo di irregolaprevede di assumere i maschi e le fasce come Con,per nelcui caso considerato, b = 0.38. rità il metodo del telaio equivalente non è elementi sui quali misurare le irregolarità, così da Partendo da questa relazione quantitativa si può dunque più applicabile; sottoporre ad analisi le entità realmente implicaimmaginare: 2)di definire un coefficiente di sicurezza te nei meccanismi resistenti. 1) di fissare una percentuale massima di errore accettabile aggiuntivo, crescente al crescere dell’indice di Tale approccio, sebbene leggermente più come di far ad essa corrispondere, conseguentemente, un irregolarità, che agisca da ‘fattore di confidenza’ plicato dal punto di vista geometrico, consenvalore ultimo di irregolarità per cui il metodo del telaio sul modello e ne incorpori incertezze epistemitirebbe di correlare le informazioni direttamente equivalente non è più le applicabile; che. agli elementi resistenti e di effettuare più mirati 2) di definire un coefficiente di sicurezza aggiuntivo, Fig. 22di - Icnografia della dell’Araceli, Vicenza, È ovviamente possibile combinare le due cose, studi sensibilità sulchiesa pesovicentina relativo alle posizioni crescente al crescere dell’indice di irregolarità, Musei che Civici, D 1053. fissando ad esempio due soglie, la prima entro agisca da ‘fattore di confidenza’ sul modello edegli ne stessi. la quale il metodo è valido, la seconda oltre la incorpori le incertezze epistemiche. quale il metodo non è combinare applicabile,leed inter-fissando CONCLUSIONI È ovviamente possibile dueuncose, ad Fig. 20 -intermedio Icnografia del nel Palazzo Carignano, Torino,richieda Archivio diuna Stavallo quale il metodo esempio due soglie, la primacat.entro la quale il metodo è to, Finanze, Azienda Savoia-Carignano, 53, mazzo unico, Tipi, n. 108, contromarca (ripresa a luce trasmessa). penalizzazione. valido, la seconda oltre la quale il metodo non è applicabile, Il lavoro si pone l’obiettivo di valutare il comporIn parole, l’obiettivo quello di definire una ed altre un intervallo intermedioè nel quale il metodo richiedatamento una di pareti murarie, in presenza di irregopenalizzazione. sorta di dominio di applicabilità al telaio equivalarità nella distribuzione delle aperture, attraverlente, base all’entità globale delle In altrein parole, l’obiettivo è quello di irregolarità definire una sorta so di un confronto tra modelli di calcolo al continuo dominio nella di applicabilità al telaio equivalente, in ebase presenti struttura. telaio equivalente. all’entità globale delle irregolarità presenti nella struttura.Per affrontare il problema è stato scelto un caso studio di cui, per la configurazione regolare, fossero disponibili dati sperimentali a sostegno della modellazione numerica. Al momento dell’introduzione delle irregolarità, il continuo nonlineare è stato assunto come riferimento per evidenziare gli ‘errori’ commessi dal metodo a telaio. Prima di trarre conclusioni sui risultati, sembra opportuno indicare, per entrambi gli approcci, le approssimazioni indotte dal calcolo numerico, derivanti dall’analisi sulla parete regolare, dunque indipendenti dal tipo di configurazione geoFigura – Linearizzazione dell’errore in ag metrica e dalla distribuzione delle aperture: Figura – Linearizzazione in adi stabilita su su ‘globale’ irregolarità g Fig. 23 - Icnografia della chiesa vicentina dell’Araceli, Vicenza, Fig. 21stabilita -40 Icnografia dellaindice chiesa dell’errore vicentina dell’Araceli, Vicenza, Per riguarda il continuo nonlineare, oltre indiceCivici, ‘globale’ di irregolarità Museiquanto Civici, D 1053, particolare. Musei D 1053, particolare (ripresa a luce trasmessa). È chiaro che la proposta assuma al momento le caratteristiche di bozza preliminare e risultano altrettanto evidenti le possibilità di miglioramento. 30 10 13 N. 47 -- 2014 2010 sa vicentina dell’Araceli, Vicenza, sa vicentina dell’Araceli, Vicenza, e. alle approssimazioni legate alla scelta del modello costitutivo, si evidenzia la necessità di un attento studio sul passo di procedura incrementale, per garantire maggior stabilità di risultati: la calibrazione ha evidenziato che piccole variazioni del passo di carico comportino differenze a volte percentualmente maggiori sui valori dello spostamento ultimo δu a causa della difficoltà nel cogliere il ramo decrescente di abbattimento della resistenza che precede il collasso. La scelta è ricaduta dunque su di una soluzione di compromesso fra precisione dei risultati e tempi di calcolo. Passando invece al modello a telaio equivalente, è opportuno soffermarsi sulla scelta del drift ultimo dei pannelli, valore fondamentale per stimarne lo spostamento. Come noto, seguendo la Normativa vigente (N.T.C. 2008), esso si attesta per edifici esistenti su 0.006 per collassi da pressoflessione e 0.004 per quelli a taglio. Tale procedimento evidenzia notevoli lacune, in quanto, non solo configura discontinuità tra le due capacità di spostamento (si passa appunto da 0.006 a 0.004 senza raccordo), ma fissa tali valori indipendentemente dalla snellezza, dallo stato di sforzo assiale, dalle condizioni di vincolo e dal tipo di muratura utilizzata. La variazione dello spostamento in testa al singolo pannello, chiaramente, condiziona la configurazione limite dell’intera parete. In fase di calibrazione dei modelli si è evidenziato che si possono ottenere risultati molto discordanti in termini di capacità globale di spostamento δu, con variazioni del 30÷50% (ovviamente, lo stesso ordine di grandezza delle variazioni relative al singolo pannello) a fronte di modifiche dei parametri resistenti (per esempio la resistenza a taglio) anche molto piccole ma che comportino il cambiamento di modalità di rottura. Il problema si ripercuote su tutta la fase successiva del lavoro. Si sono infatti talvolta osservati andamenti non monotoni della vulnerabilità sismica al variare dell’entità della stessa irregolarità: progredendo da uno step al successivo può capitare che la parete passi da spostamenti localizzati a piano terra, a successivi estesi al livello superiore (con conseguente aumento dello spostamento ultimo) e che, magari, incrementando ulteriormente il disallineamento, la modalità di collasso torni a configurarsi come in partenza. Questo andamento irregolare complica la fase finale del lavoro, con variazioni dell’errore difficilmente prevedibili e spesso non monotone, N.4 N. -72014 - 2010 e genera dispersione di dati al momento della ricerca dei trend lineari. La fase di sintesi è senza dubbio influenzata da queste approssimazioni e non può prescindere dalla consapevolezza che analisi più raffinate condurrebbero senza dubbio a risultati meno dispersi. Si sottolinea inoltre come i risultati siano da intendersi riferiti alla parete di due piani e tre maschi considerata come riferimento; è tuttavia ragionevole attendersene di qualitativamente simili in altre situazioni ed in ogni caso l’intento dichiarato sin dall’inizio è quello di sollevare il problema e di tracciare un modo per affrontarlo, più che di definire quantitativamente i parametri, la qual cosa richiederebbe senz’altro una casistica più ampia (in assenza di una improbabile teoria generale). Partendo da questi presupposti le conclusioni che si possono ricavare dalla lettura dei grafici sono comunque rilevanti: - Osservando i primi istogrammi, relativi all’andamento dell’errore sui tre parametri di bilineare equivalente (δu, Fy e Ks) al primo step di irregolarità, appare evidente che lo spostamento δu sia, senza dubbio, la grandezza più critica: in particolare, l’errore sulla rigidezza Ks si stabilizza su valori che non superano mai il 10%, di segno sia negativo che positivo, mentre quello sulla resistenza massima Fy prevede moduli leggermente superiori ma comunque mai al di sopra del 20%, con segno ancora variabile; osservando l’errore sullo spostamento δu, si rilevano invece differenze mediamente del 20%, con picchi superiori al 50%, e segno sempre positivo. La criticità sugli spostamenti riguarda dunque due aspetti fondamentali: il primo, connesso con il modulo degli errori, generalmente maggiori rispetto a quelli sulle altre due grandezze, il secondo con il loro segno, sempre positivo (cioè con sovrastima della capacità di spostamento da parte del telaio); questa considerazione è molto importante, soprattutto in ottica di progettazione, in quanto implica di operare costantemente a sfavore di sicurezza; il fatto, poi, che il parametro critico δu compaia direttamente nelle formule di verifica sismica, secondo la Normativa vigente (N.T.C. 2008), presume riflessioni generali sul metodo a telaio equivalente e sulla attuale definizione normativa della capacità di spostamento, indipendentemente dalla distribuzione regolare o meno delle aperture. - Passando poi ai grafici sulla variazione dell’errore in δu ed ag, suddivisi per tipologie di irregolarità, l’aspetto più evidente è la difficoltà nel de- 31 finire andamenti monotoni al crescere dell’entità delle irregolarità medesime, a causa del già discusso comportamento discontinuo del drift ultimo nei pannelli al variare della modalità di rottura nella modellazione a telaio equivalente. - Un’altra considerazione, sempre in riferimento ai risultati ottenuti per gli errori su δu ed ag, riguarda l’evidente analogia di comportamento delle relative curve di errore ed è frutto dell’approccio agli spostamenti seguito. Se infatti si prova a seguire, in parallelo, l’andamento delle stesse per le quattro tipologie di irregolarità, non si può che evidenziarne la corrispondenza, a meno di fattori di scala. Questo aspetto non è da sottovalutare, tenendo conto del significato fisico delle due Fig. 19 - Icnografia del Palazzo Carignano, Torino, Archivio di Stagrandezze: la proporzionalità nelle di erroto, Finanze, Azienda Savoia-Carignano, cat. 53, curve mazzo unico, Tipi, n. 108, filigrana (ripresa a luce trasmessa). re, autorizza, infatti, per valutazioni di massima, a stimare la vulnerabilità sismica di una parete direttamente dalla sua capacità di spostamento. In altre parole, dei tre parametri di bilineare che risultano dalla curva di capacità di una parete, il più adatto a stimarne la vulnerabilità sismica è lo spostamento ultimo. Si riporta infine come, nella definizione delle quattro tipologie di irregolarità, sono state trascurate, ad esempio, quelle derivanti dalla presenza di archi o volte, oppure quelle riferite a differente numero di aperture per piano: i motivi alla base della scelta sono di ordine pratico, e ribadiscono lo scopo preliminare del lavoro. Per le prime, infatti, sarebbe necessario un attento studio sulle spinte orizzontali, aspetto normalmente trascurato nelle approssimazioni a telaio; per le Fig. 20 - Icnografia del Palazzo Carignano, Torino, Archivio di Staseconde, invece, potrebbe risultare complicata to, Finanze, Azienda Savoia-Carignano, cat. 53, mazzo unico, Tipi, n. contromarcadell’indice (ripresa a luce di trasmessa). la108, definizione irregolarità, vista la difficoltà nello stabilire la grandezza di normalizzazione più ragionevole. BIBLIOGRAFIA • AA.VV., “Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni”, D.M. Infrastrutture 14 Gennaio 2008. 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N. 47 -- 2014 2010