DIFESA DELLE COLTURE
● RISULTATI DI UN TRIENNIO DI PROVE IN PIEMONTE
Efficacia preventiva di fluopiram
contro la muffa grigia della vite
di Matteo Monchiero,
Maria Lodovica Gullino,
Angelo Garibaldi
L
a muffa grigia della vite (Botrytis cinerea) nelle annate caratterizzate da piogge prolungate nei mesi estivi e su vitigni sensibili può provocare notevoli
perdite di produzione, sia quantitative sia qualitative, per le gravi modificazioni biochimiche indotte nell’acino e, di conseguenza, nel mosto
e nel vino.
La comparsa di popolazioni resistenti nei confronti delle sostanze attive usate da più tempo (Gullino et
al., 2011) e le restrizioni stabilite dalla nuova regolamentazione europea
sugli agrofarmaci hanno imposto la
necessità di cercare nuove strategie
di lotta contro questo patogeno.
Questa necessità è stata ribadita dall’introduzione della direttiva
2009/128/Ce, recepita in Italia dal decreto legislativo 150/2012, che istituisce un quadro normativo ai fi ni dell’utilizzo sostenibile degli agrofar-
NELLE PROVE condotte tra il 2010 e il 2012 nelle province di Cuneo e Torino è stata valutata l’efficacia del nuovo antibotritico flupiram (Luna
Privilege) in una strategia che prevedeva un solo
intervento in pre-chiusura grappolo.
In annate caratterizzate da una pressione media della malattia un
solo trattamento preventivo con fluopiram in pre-chiusura è in
grado di garantire una buona protezione del grappolo bloccando la successiva diffusione della malattia.
maci, e dall’accresciuta richiesta da
parte del consumatore di riduzione
dei residui nei prodotti finali.
Gli strumenti che calcolano il rischio
ambientale legato all’utilizzo dei prodotti fitosanitari mostrano chiaramente come questo sia legato anche al numero dei trattamenti (Trevisan et al.,
2009), per cui occorre predisporre calendari di intervento che, garantendo
una corretta protezione delle piante,
Attacco precoce di muffa grigia (Botrytis cinerea) su grappolo
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L’Informatore Agrario • 30/2013
permettano di ridurre le quantità dei
prodotti distribuiti.
Sulle varietà più sensibili alla malattia la lotta alla muffa grigia può essere
condotta integrando la corretta gestione della chioma con l’utilizzo di fungicidi antiperonosporici e antioidici
ad azione secondaria antibotritica, in
modo da ridurre le condizioni favorevoli allo sviluppo del fungo per mezzo di uno o due interventi con prodotti
fungicidi specifici, effettuati nelle fasi
fenologiche di chiusura grappolo e invaiatura (Monchiero et al., 2009).
L’obiettivo principale delle prove
condotte nel periodo 2010-2012 è stato quello di valutare l’efficacia nei confronti di B. cinerea del nuovo fungicida
antibotritico fluopiram, appartenente
al gruppo chimico delle piridinil-etilbenzamidi, a confronto con prodotti
standard, in strategie che prevedevano un solo intervento l’anno contro il
patogeno.
Nelle popolazioni di B. cinerea sono
noti, infatti, diversi meccanismi di resistenza nei confronti dei diversi gruppi di fungicidi, compresi gli inibitori
della respirazione, e questo impone di
mantenere alta l’attenzione nello sviluppo di strategie di difesa con nuovi
prodotti che appartengono a famiglie
per le quali è già segnalata la comparsa di fenomeni di resistenza (Avenot e
Michailides, 2010; FRAC, 2012).
DIFESA DELLE COLTURE
Come sono state impostate le prove
Le prove sono state condotte su cultivar Moscato, un vitigno particolarmente sensibile agli attacchi di B. cinerea, nel comune di Santo Stefano
Belbo (Cuneo) (prove 1, 2 e 3) e nel vigneto sperimentale di Agroinnova a
Grugliasco (Torino) (prova 4).
Fluopiram, boscalid e la miscela fludioxonil+ciprodinil sono stati distribuiti nella fase di pre-chiusura del grappolo. Nelle stesse prove, una tesi è stata trattata con una
Fasi iniziali dell’attacco di muffa grigia
su grappolo
TABELLA A - Protocollo sperimentale adottato nel triennio di prove
Sostanze attive
(% o g/L)
Risultati delle prove
Nel 2010 l’andamento climatico è
stato favorevole allo sviluppo della
malattia; in particolare, le piogge abbondanti di metà agosto, che hanno
mantenuto i grappoli bagnati per oltre
72 ore, hanno creato condizioni favorevoli allo sviluppo del fungo, la cui
presenza è aumentata costantemente
fino a raggiungere il 17,1% di acini e il
74,3% di grappoli colpiti al momento
della raccolta (tabella 1).
Nel 2011 e nel 2012 l’andamento climatico è stato caratterizzato, nei 3040 giorni che hanno preceduto la vendemmia, da un lungo periodo caldo e
asciutto, che non ha permesso l’ulteriore sviluppo dei primi focolai di infezione che erano comparsi alla fine
dell’invaiatura, dopo un mese di luglio caratterizzato da piogge frequenti
e temperature relativamente fresche
(tabella 1).
strategia che prevedeva due interventi: il primo con la miscela
fludioxonil+ciprodinil nella fase di
pre-chiusura grappolo e il secondo
con pirimetanil all’invaiatura, dopo una pioggia di 10-15 mm o 12-15
ore di bagnatura dei grappoli. Il protocollo sperimentale è riportato nella tabella A.
Il rilevamento dei dati è stato eseguito alla comparsa dei primi sintomi su
grappolo e alla fine della prova.
•
Fluopiram (500 g/L)
Dose f.c. Fase
Nome
feno(g
commerciale
o mL/ha) logica
(ditta)
Luna Privilege
(Bayer)
Date trattamenti
Santo Stefano
Belbo (CN)
Grugliasco
(TO)
2010 2011 2012
2012
500
B
5-7
27-6
3-7
6-7
1.200
B
5-7
27-6
3-7
6-7
800
B
5-7
27-6
3-7
6-7
5-7
27-6
3-7
6-7
19-8 29-7 6-8
F.c. = formulato commerciale; B = pre-chiusura grappolo; Cf = invaiatura.
20-8
Cantus (Basf)
Boscalid (50%)
Fludioxonil+ciprodinil Switch
(Syngenta)
(37,5 + 25%)
Fludioxonil+ciprodinil Switch
(Syngenta)
(37,5 + 25%)
Scala (Basf)
Pirimetanil
800
2.000
In tutte le tre prove le strategie utilizzate hanno permesso di ridurre in
modo significativo la percentuale di
grappoli colpiti. In particolare, i risultati ottenuti trattando con fluopiram
nella sola fase B (pre-chiusura grappolo) sono paragonabili a quelli conse-
B
Cf
guiti utilizzando boscalid e la miscela ciprodinil+fludioxonil con la stessa
strategia di intervento e non si differenziano da quelli ottenuti distribuendo la miscela ciprodinil+fludioxonil in
pre-chiusura e pirimetanil nella fase
di invaiatura.
TABELLA 1 - Attività dei differenti trattamenti fungicidi verso B. cinerea nelle 4 prove
Sostanze attive
(% o g/L)
Testimone non trattato
Fluopiram (500 g/L)
Boscalid (50%)
Fludioxonil+ciprodinil (37,5 + 25%)
Fludioxonil+ciprodinil (37,5 + 25%)
Pirimetanil (400 g/L)
Prova 1
(rilievo del 13-9-2010)
Prova 2
(rilievo del 2-9-2011)
Prova 3
(rilievo del 1-9-2012)
Prova 4
(rilievo del 19-9-2012)
acini
colpiti (%)
grappoli
colpiti (%)
acini
colpiti (%)
grappoli acini colpiti grappoli acini colpiti grappoli
colpiti (%)
(%)
colpiti (%)
(%)
colpiti (%)
17,1 c
6 ab
10 b
5,1 a
74,3 b
31 a
41,3 a
30,5 a
1,2 b
0,2 a
0,1 a
0,1 a
20,1 b
3,7 a
4,4 a
4,4 a
0,6 b
0,1 a
0,1 a
0,1 a
12 a
2,4 b
2,9 a
3,3 a
2,5 b
0,2 a
0,9 a
0,8 a
26,2 b
7a
10,7 a
9,2 a
4,4 a
28,8 a
0,1 a
3,7 a
0,1 a
2a
0,6 a
7,7 a
I valori della medesima colonna seguiti dalla stessa lettera non differiscono tra loro con una probabilità di errore del 5%, secondo il test
di Tukey.
Nelle prove non si sono rilevate differenze significative tra due diverse strategie, unico intervento in pre-chiusura grappolo
e doppio intervento.
30/2013 • L’Informatore Agrario
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DIFESA DELLE COLTURE
Soltanto nel 2010 nella tesi in cui è
stato effettuato un solo trattamento
con boscalid si è avuto un minore contenimento dell’intensità degli attacchi
su acino.
Strategico l’intervento
in pre-chiusura
I risultati conseguiti mostrano che
nelle annate in cui si ha una pressione media della malattia, anche sulle
varietà sensibili, un solo trattamento
con un prodotto efficace come fluopiram nella fase di pre-chiusura grappolo è sufficiente per garantire una
buona protezione nei confronti della
muffa grigia e che tale trattamento
può diventare l’intervento cardine della strategia di difesa.
Questo intervento, infatti, posizionato tra la fine di un periodo di piogge
frequenti e prima della fase più asciutta, che di solito caratterizza l’estate,
permette di prevenire meglio la diffusione di B. cinerea, in quanto ne blocca
il possibile sviluppo sui residui fiorali. In base all’andamento stagionale si
potrà poi valutare se intervenire con
un secondo trattamento all’invaiatura,
che dovrà essere effettuato solo se le
condizioni meteorologiche (una pioggia di 10-15 mm con 12-15 ore di bagnatura dei grappoli) favoriranno la diffusione dell’inoculo nel vigneto.
Questi risultati mostrano la possibilità di mettere in atto strategie per la
protezione della vite da B. cinerea che,
prevedendo il ricorso a un solo trattamento per stagione, nelle annate ad
andamento climatico favorevole, aumentano la sostenibilità complessiva
Attacco di Botrytis cinerea su grappolo a maturazione avanzata
degli interventi antiparassitari, riducono la presenza di residui nel vino
e aiutano a prevenire la comparsa di
fenomeni di resistenza (Gullino et al.,
2011). Va ribadito, infatti, che la disponibilità di prodotti con un’elevata attività non deve portare a modificare
le strategie di intervento, che devono
rimanere di tipo preventivo e prevedere un numero ridotto di interventi
per stagione con le stesse sostanze
attive, soprattutto se questi appartengono a famiglie chimiche per le quali
sono già noti fenomeni di resistenza
(Leroux et al., 2010).
Matteo Monchiero
Maria Lodovica Gullino
Angelo Garibaldi
Centro di competenza per l’innovazione
in campo agroambientale (Agroinnova)
Università di Torino
Lavoro svolto nell’ambito dell’attività
del Centro di saggio Agroinnova.
Per capire meglio l’analisi statistica
si rimanda agli articoli pubblicati su
L’Informatore Agrario nel corso del 2012:
n. 17 a pag. 36; n. 20 a pag. 33; n. 25
a pag. 55; n. 30 a pag. 55; n. 31 a pag. 46.
Per commenti all’articolo, chiarimenti
o suggerimenti scrivi a:
[email protected]
Per consultare gli approfondimenti
e/o la bibliografia:
www.informatoreagrario.it/rdLia/
13ia30_7112_web
ALTRI ARTICOLI SULL’ARGOMENTO
• Trattare in pre-chiusura grappolo contro
la botrite della vite
Pubblicato su L’Informatore Agrario
n. 11/2013 a pag. 53.
• Contro la botrite della vite fondamentale
la difesa integrata
Pubblicato su L’Informatore Agrario
n. 23/2009 a pag. 57.
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