riciclaggio carta Carta canta (e villan dorme) Passione, professionalità, tradizione familiare e uno stuolo di macchine Volvo o Maurizio Quaranta L a carta è un materiale riciclabile e, come il vetro, la carta recuperata può essere trattata e riutilizzata come materia seconda per la produzione di nuova carta. La trasformazione del rifiuto cartaceo − che si definisce carta da macero − in materia riutilizzabile necessita di varie fasi di lavorazione: in primis, la raccolta, cui segue lo stoccaggio, la selezione e la pressatura. Successivamente viene avviata alle cartiere, cui spettano una serie di procedimenti (come ad esempio lo sbiancamento e lo spappolamento) atti a reintrodurla nel ciclo di produzione. Lo scorso Gennaio abbiamo fatto visita alla C.B.M. Centro Brianza Macero di Seregno (Milano), che ci ha dato modo di prendere visione della prima fase di trattamento della carta. Qui abbiamo trovato passione, professionalità, tradizione familiare e uno stuolo di macchine Volvo, indefessamente impegnate nelle attività di carico-scarico del materiale, carico delle presse, movimentazione, stoccaggio e pulizia dei piazzali. Ad accoglierci sono i tre fratelli Pellegatta, Alessandro, Luca e Mauro. La C.B.M. Spa è una moderna azienda operante nel riciclo di carta da macero: «siamo presenti nel settore da oltre 50 anni − esordisce Mauro Pellegatta − e siamo in grado di garantire un servizio completo e puntuale. Il merito di tutto è di nostro padre Isidoro, che ha fondato la compagine e che ci ha educato e formato sui valori del rispetto dell’ambiente e del prossimo, dell’impegno nel lavoro e del sacrificio quotidiano». La società è in possesso di tutte le autorizzazioni necessarie per legge per il trasporto, la gestione e lo stoccaggio dei rifiuti: 14 dipendenti, 7000 m2 di spazio operativo, il transito di 100 camion al giorno per carico e scarico di materiale, 80.000 q al mese di carta da macero avviata alle cartiere per il riciclo. «siamo piattaforma Comieco e abbiamo stipulato accordi con circa 40 comuni della Brianza, che scaricano qui da noi la carta raccolta». Ma la compagine è in grado di effettuare oltre alla raccolta, selezione, trattamento e recupero della carta da macero, anche la raccolta e trasporto di rifiuti derivanti da cicli produttivi non pericolosi, lo smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi provenienti da settori commerciali, raccolte differenziate e utenze domestiche, il servizio di cassoni per smaltimento rifiuti, carta, legna e ferro anche per aziende private: «i nostri interventi − ancora Mauro Pellegatta − vengono effettuati presso industrie, scatolifici, studi grafici, uffici pubblici, banche, enti morali e Comuni; siamo inoltre in grado di garantire la distruzione di recycling marzo 2009 77 archivi cartacei riservati e la triturazione di qualsiasi materiale cartaceo con la massima riservatezza». «Il processo di lavorazione della carta da macero − a prendere la parola è Alessandro Pellegatta − comincia con la selezione del materiale che ci viene recapitato qui nel nostro centro, materiale proveniente per l’appunto dalla raccolta differenziata o dalle varie attività commerciali e industriali a noi consociate. Dopo la separazione per tipologia, la carta da macero viene pressata, imballa- 78 recycling marzo 2009 ta, stoccata per qualità ed infine immessa nuovamente nel circuito distributivo tramite Comieco o direttamente alle cartiere nazionali ed estere per essere riciclata». «Sono tre anni che, per quasi tutti i lavori − ancora Luca Pellegatta − che vengono effettuati all’interno del nostro Centro, ci siamo affidati alla Volvo e alle sue macchine: si tratta di macchine ottime, funzionali, poco rumorose e dai bassi consumi. Per non parlar poi dell’ottimo servizio che riceviamo…». Scendendo più nel dettaglio di ogni macchina, veniamo a sapere che «la pala L70E è il nostro “braccio armato”, entra in gioco tutte le volte in cui all’interno dei nostri capannoni è necessario movimentare contemporaneamente quintali e quintali di carta per fare spazio a nuovi “arrivi”. L’escavatore gommato EW160C Cabina Sollevabile, l’ultimo arrivato in ordine cronologico, ci aiuta un po’ dappertutto: nello stoccaggio, nell’alimentazione delle tramogge delle presse e nel carico dei camion che portano le balle in cartiera. Ultime ma non ultime, le due L35B, i nostri “muli”: vanno tutto il giorno. Sono in funzione dalla mattina alla sera e fanno il grosso del nostro lavoro; si muovono in continuazione, aiutano allo scarico grazie alle pinze forestali che abbiamo istallato, alimentano le tramogge, spingendo il materiale, e puliscono i nostri piazzali». Andiamo ora ad analizzare nel dettaglio le macchine viste in azione. Azionata da un motore Volvo D6D LBE2 ad alte prestazioni (113 kW) e basse emissioni allo scarico, con doppia pompa e intercooler, la pala gommata L70E da 127 quintali offre una trazione elevata alle ruote, un’eccellente forza di penetrazione e una rapida accelerazione. grazie alle prestazioni eccellenti ai bassi regimi di giri. Uno dei segreti di efficienza della L70E risiede nell’impianto idraulico “load sensing” che, oltre a fornire un controllo di precisione dell’attrezzatura, fornisce olio soltanto se è necessario e nella quantità giusta. Oltre a consentire un risparmio notevole di carburante, l’idraulica sensibile al carico permette di utilizzare una parte maggiore della potenza motrice per la traslazione della macchina, accelerando in tal modo i cicli di lavoro. La trasmissione a controalberi della L70E, con quattro modalità di marcia avanti e retromarcia, ne accresce economia e versatilità in molti contesti operativi. La L70E dispone inoltre del TPlinkage, il sistema brevettato Volvo per il cinematismo di sollevamento: questo sistema consente una forza di strappo elevata attraverso tutto l’arco di sollevamento, abbinata all’azione parallela dei bracci. Il TP-linkage è superiore alla barra “Z” e ai sistemi a parallelogramma, nella manovra della benna e degli altri attrezzi. Come consuetudine Volvo, la cabina Care Cab è un ambiente di lavoro confortevole, con parecchie regolazioni disponibili per un adeguamento opportuno alla taglia dell’operatore. L’idraulica sensibile al carico incrementa l’efficienza della macchina durante le operazioni di taglio e livellamento. In queste applicazioni risulta particolarmente utile l’ampia angolatura della benna, con un’inclinazione massima in avanti di 90°. L’assale anteriore dispone di bloccaggio al 100% del differenziale, con innesto a denti. La pala gommata compatta Volvo L35B Pro «fornisce prestazioni eccellenti ed è una macchina altamente versatile, produttiva ed efficiente». È azionata da un motore D3DCEE2 da 57 kW che le consente di raggiungere una velocità di traslazione di 30 km/h. Ma è grazie alla vasta scelta di attrezzature disponibili (tra cui forche, benne, bracci per la movimentazione di materiale, spazzatrici e lame spazzaneve) e al TP-linkage, il sistema brevettato Volvo per il cinematismo di sollevamento, che la L35B Pro può affrontare diversi lavori con il comfort e la sicurezza di una cabina di lusso. «Cambiare le attrezzature è semplice e veloce grazie all’attacco rapido idraulico standard che consente di agganciarle direttamente dal sedile dell’operatore; inoltre sono disponibili degli adattatori che consentono di utilizzare attrezzature di altri produttori per adattarsi all’attacco rapido Volvo». La macchina monta sulla cabina stretti montanti ROPS, ampi finestrini e una sezione posteriore arrotondata per consentire all’operatore una visibilità a 360°, per semplificare le operazioni e migliorare la sicurezza. La cabina monta gradini antisdrucciolo e corrimano − sì da consentire all’operatore di avere sempre tre punti di contatto − per un accesso facile e sicuro da entrambi i lati della macchina. All’interno della cabina «troverete uno degli spazi per l’operatore più ampi nella sua categoria, per un ottimo comfort e quindi maggiore produttività. I comandi di facile lettura agevolano il lavoro dell’operatore, che può facilmente controllare tutte le funzioni della macchina grazie agli indicatori ben posizionati. Un joystick ergonomico consente una movimentazione senza fatica di numerose funzioni, tra le quali, sollevare, abbassare, scavare, scaricare, scegliere la direzione e il bloccaggio del differenziale. Inoltre la cabina monta l’impianto di controllo della climatizzazione, un sedile dell’operatore regolabile e una colonna di sterzo che consente di ridurre la fatica. Grazie ad un telaio estremamente agile − con un giunto di articolazione/oscillazione che gli consente di raggiungere le aree più strette − ad un contrappeso smussato inferiormente e ad una luce libera al suolo eccellente, la L35B può operare senza problemi in spazi ristretti, cantieri trafficati o su e giù da discese ripide. L’escavatore gommato EW160C, azionato da un motore Volvo D6E EDE3, 6 cilindri da 5,7 l, 115 kW di potenza, dal peso operativo tra i 16.8–18.5 ton, presenta la cabina rialzabile e può essere allestito con braccio monoblocco o con braccio più avambraccio. «È estremamente silenziosa, tanto da poter essere impiegata per lavori all’interno ed inoltre è strutturata in modo tale da garantire il massimo comfort all’operatore». Disegnata, progettata e costruita secondo le tecnologie più avanzate, la EW160C Cabina Sollevabile recycling marzo 2009 79 Da sinistra Luca Pellegatta, Alessandro Pellegatta, Maurizio Feneri e Mauro Pellegatta è dotata di trasmissione idrostatica e fa parte della nuova gamma degli escavatori gommati EW con cabina sollevabile, che comprende l’EW140C, EW160C ed EW180C; tutti quanti presentano notevoli migliorie, in termini di funzionalità, stabilità, efficienza dei consumi e comfort: nuovo è il motore, la cabina, l’impianto idraulico, la sottostruttura, il braccio/bilanciere e i comandi. Il sottocarro solido e robusto, con una struttura ad elevata rigidezza torsionale interamente saldata, stabilizza la macchina, anche con l’ausilio della lama, 80 recycling marzo 2009 nelle operazioni di scavo, sollevamento e di precisione. Riguardo al telaio, Volvo da la possibilità al cliente di scegliere l’allestimento con ruote singole o ruote gemellate, con l’assale anteriore con bloccaggio dell’oscillazione automatico o a comando, con stabilizzatori posteriori o quattro stabilizzatori. L’impianto idraulico è a centro chiuso, con rilevamento di carico e valvole di compensazione della pressione; il dispositivo di ripartizione del flusso è abbinato ad una pompa di portata elevata a comando elettronico, il ché assicura manovrabilità ottima e movimenti rapidi, con risultati eccellenti e risparmio nei costi. Uno dei fiori all’occhiello della mac- china è senza ombra di dubbio la cabina Volvo Care Cab, ROPS standard con interno ampio e spazioso; installata su supporti viscoelastici, per garantire l’isolamento dalle vibrazioni e dal rumore, la cabina è stata disegnata in modo ergonomico e pratico con una eccellente disposizione dei comandi, per migliorare la funzionalità e ottimizzare il comfort dell’operatore. La visibilità è ottima grazie al tettuccio trasparente e ai vetri scorrevoli; l’aria, filtrata e pressurizzata, viene fornita dal climatizzatore automatico a 14 ventole, che assicura uno sbrinamento rapido e ottimi riscaldamento e raffreddamento. La cabina è sollevabile idraulicamente, fino ad una altezza massima di 5.6 m, il ché risulta particolarmente vantaggioso ai fini della perfetta visibilità sull’area di intervento e contribuisce ad aumentare il comfort dell’operatore. «Naturalmente − conclude Alessandro Pellegatta − tutte le nostre macchine hanno dovuto essere adeguatamente allestite in virtù del particolare ambiente di lavoro in cui si trovano ad operare: l’ottimo feeling che abbiamo con Maurizio Feneri, il funzionario commerciale di zona, ci ha permesso di studiare insieme gli accorgimenti e gli allestimenti da adottare, quali gomme piene, masse radianti maggiorate, protezioni ai fari e impianto di ingrassaggio. Insomma, ci sentiamo in buone mani».