Convegno Nazionale VALUTAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO VGR2008 Pisa, 14-16 Ottobre 2008 SOMMARIO EVOLUZIONE DELLE METODOLOGIE DI CAMPIONAMENTO E ANALISI PER IL CONTROLLO IN CONDIZIONI DI EMERGENZA DI COMBUSTIONI DI COMPOSTI POLIMERICI: SITUAZIONI INCIEDENTALI REALI E ATTIVITA’ DI RICERCA Pilo F.1, Bazzacco D.2, Cusin C.3, Paolucci G.4, Sperni L .5, Causin L.6 1 Vigili del Fuoco , via della Motorizzazione, Venezia Mestre, 30170, Italia 2 Vigili del Fuoco , via della Motorizzazione, Venezia Mestre, 30170, Italia 3 Vigili del Fuoco , via della Motorizzazione, Venezia Mestre, 30170, Italia 4. U.O.R.E.C.I. - Università degli Studi di Venezia, Italia 5. U.O.R.E.C.I. - Università degli Studi di Venezia, Italia 6. Vigili del Fuoco , via della Motorizzazione, Venezia Mestre, 30170, Italia SOMMARIO Gli incendi di grosse dimensioni, coinvolgenti materiali infiammabili in notevoli quantità, rappresentano emergenze di natura chimico-industriale molto complesse. La conoscenza dei prodotti di combustione che possono essere dispersi nell’ambiente durante un incendio, di singole sostanze o di miscele, è molto importante per quanto riguarda l’analisi immediata del rischio alla popolazione e al personale di pronto intervento (VV.FF. e Protezione Civile). Soprattutto se si considera il fatto che durante la combustione si formano, attraverso reazioni di pirolisi e di ricombinazione per addizione radicalica, sostanze più tossiche di quelle originali. Diventa quindi fondamentale disporre di una banca dati contenente le informazioni relative alle emissioni delle sostanze prodotte in seguito a incendi di aziende o depositi di diversa tipologia industriale. A questo riguardo è in corso uno studio da parte dell’UORECI (acronimo per Unità Operativa e di Ricerca per le Emergenze Chimiche Industriali, dell’Università Ca’ Foscari di Venezia) Centro di Competenza del Dipartimento della Protezione Civile, sulla combustione in condizioni di simulazione di incendio di sostanze singole o di miscele di interesse industriale. I risultati delle combustioni di 23 prodotti chimici, con formazione di 659 prodotti di combustione identificati, sono stati raccolti in una banca dati insieme ad un software di facile utilizzo da parte del personale di Pronto Intervento. In quest’ambito si sta sviluppando una collaborazione con il corpo dei Vigili del Fuoco di Venezia allo scopo di raccogliere i campioni di aerosol direttamente durante gli incendi di aziende industriali di varia tipologia in modo da verificare la validità dei dati ottenuti in laboratorio con quelli reali e creare una banca dati consultabile per tipologia aziendale. Una valutazione di tipo qualitativo e semiquantitativo (dove possibile) può essere di grande aiuto per valutare in breve le dimensioni dello scenario incidentale e delle possibili ricadute sulla popolazione e sull’ambiente. Si tratta quindi di riuscire ad ottenere una valutazione che per quanto possa sembrare non completa dal punto di vista dell’analisi chimica, deve risultare necessariamente sicura e affidabile, oltre che rapida, in quanto rappresenta il primo dato per la formulazione di scelte aventi lo scopo di risoluzione dell’intervento. La tematica ha suscitato interesse in quanto pur essendo molte le pubblicazioni che riguardano i processi di combustione e le relative emissioni mancano al contrario studi mirati sulla possibilità di valutare fenomeni di questo tipo in condizioni di emergenza e quindi riuscire ad ottenere panorami abbastanza completi (almeno per quello che riguarda gli inquinanti aereodispersi) in tempi confrontabili con quelli richiesti durante la gestione dell’emergenza. 1.0 ATTIVITA’ CONGIUNTA TRA VIGILI DEL FUOCO E UORECI: PRIMI OBBIETTIVI Gli scopi fondamentali dell’attività sono: • • • Migliorare complessivamente il sistema di prelievo dei fumi implementando il sistema di campionamento su cartucce particolarmente adatto durante le fasi dell’emergenza. Migliorare la scelta dei materiali di riempimento delle carucce in funzione del tipo di combustione e della zona di prelievo. Integrare le prove e le analisi eseguite su sistema GC-MS con una apparecchiatura in grado di determinare la presenza di composti ionici alogenati e quindi migliorare il quadro complessivo della combustione sempre mantenendo soluzioni di campionamento e analisi di tipo speditivo e quindi ben adatte alle condizioni di emergenza. Confronto delle metodologie di campionamento speditive con analisi ‘classiche’di laboratorio per la valutazione dei risultati scientifici. Scopo dell’attività è quello di riuscire ad effettuare una valutazione del rischio chimico prodotto da un incendio di composti chimici di uso industriale. Le informazioni circa i rischi chimici determinati da un incendio risultano spesso frammentarie e non facilmente classificate: a questo spesso si aggiunge il fatto che è difficile la ricostruzione delle composizioni chimiche reali di molte sostanze comunemente impiegate in ambito industriale. Recentemente, in seguito all’incendio del materiale polimerico da imballaggio nell’azienda De Longhi di Treviso si è deciso di analizzare i prodotti provenienti dalla combustione di alcune sostanze polimeriche di uso comune. Nell’ambito di una collaborazione tra VVF di Venezia e l’ U.O.R.E.C.I. (Unità Operativa Ricerca Emergenze Chimiche Industriali dell’Università Ca’ Foscari di Venezia) Centro di Competenza del Dipartimento della Protezione Civile, si è cercato di creare una banca dati relativa alla combustione in laboratorio di alcuni polimeri commerciali. In quest’ambito sono stati messi a punto sistemi di raccolta dei prodotti di combustione mediante l’uso di cartucce assorbenti e di condensazione dei fumi mediante trappole fredde e dell’estrazione del particolato mediante solventi. In futuro la collaborazione con i Vigili del Fuoco consentirà di ottimizzare i sistemi di campionamento in loco mediante l’uso di cartucce assorbenti di vario tipo oltre alle distanze a terra e in quota dal punto dell’incendio utilizzando pompe aspiranti portatili. 2.0 STRUMENTAZIONE E REAGENTI 2.1 Reattore Per le prove di combustione è stato utilizzato un reattore in vetro, già utilizzato nell’ambito del progetto UORECI, il cui schema è mostrato in Figura 1. Con tale reattore è possibile condensare i fumi formati durante la simulazione d'incendio grazie alla trappola fredda (azoto liquido/acetone, -80 ˚C) contenente un battente di diclorometano, che blocca le sostanze formate. L’utilizzo della pompa da vuoto (ad acqua) favorisce il gorgogliamento della fase gas nel diclorometano. Alla fine della combustione, il diclorometano è stato disidratato (nel caso di composti clorurati e azotati è stata effettuata la neutralizzazione dell’HCl e dell’HCN formati con allumina basica) e concentrato a piccolo volume in flusso di azoto. I flussi in ingresso al reattore sono dosati mediante un programmatore di flusso in un rapporto N2/O2 pari a 30:8 v/v. Oltre all’analisi dei fumi mediante condensazione, gli stessi sono stati campionati utilizzando cartucce TENAX adatte al campionamento dei VOC, ed analizzate successivamente per desorbimento termico. È in fase di realizzazione un nuovo reattore che permetterà, mediante un sistema di campionamento diretto dei fumi, anche l’analisi dei VOC. O-ring Pompa da vuoto o collegamento ad una Pompa da eventuale seconda vuoto trappola fredda O-ring Valvola di campionamento fase gassosa Crogiolo Vetrino da orologio Dewar Azoto liquido/acetone –80 ºC Setto poroso Ingresso Ossigeno Ingresso Azoto Misuratori di flusso Programmatore di flusso O2 N2 Figura 1. Schema semplificato del reattore di combustione. 3.0 POLIMERI STUDIATI Sono stati studiati 5 polimeri di uso comune, in particolare: Polimeri studiati # Composto CAS Note 1 2 3 4 5 Poliuretano Polistirene PMMA Copolimero MMA-MA PVC 9009-54-5 9003-53-6 9011-14-7 9011-87-4 9002-86-2 Poliuretano Commerciale Polistirene Commerciale Compound in granuli (trasparente) Compound in granuli (colorato: arancione) Compound in polvere Il percorso seguito in questa sperimentazione, comprende i seguenti punti: • Prove di simulazione d'incendio: caratterizzazione qualitativa e semiquantitativa completa delle sostanze formate nella simulazione; analisi dei condensati dei fumi e della fuliggine formata. • Confronto con i dati ottenuti mediante assorbimento e desorbimento termico di cartucce di Tenax. • Approccio tossicologico per pesare il dato sperimentale di composizione del condensato, con un parametro di tossicità in modo da fornire un'informazione più completa relativamente alla pericolosità dei fumi formati durante la simulazione d'incendio 4.0 GC/MS Le analisi del condensato dei fumi e dell’estratto della fuliggine sono state condotte con gascromatografo accoppiato a uno spettrometro di massa a quadrupolo (Trace Gc 2000 ThermoFinnigan, con colonna capillare HP 5MS; 30 metri, 0.25 mm ID, 0.25 μm df Crosslinked 5% fenil – 95% metil silossano) in modalità TIC. Di seguito vengono riportate le condizioni operative impiegate: Condizioni gascromatografiche/spettrometro di massa Temperatura forno iniziale: 60 °C per 1 minuti Rampa 1: 5.5 °C/minuto Temperatura finale: 280 °C per 30 minuti (71 minuti di run) Iniettore (split): 300 °C Flusso: 0.8 mL/minuto Volume iniettato di estratto: 0.8/1 μL Solvent delay: 1.8 min Mass range: 35-500 Detector voltage (V): 350 Temperatura interfaccia: 280 °C Temperatura sorgente: 200 °C 4.1 Standard Per l’identificazione dei prodotti di combustione ci si è avvalsi delle librerie NIST (National Institute of Standard and Technologies) e Wiley e per alcuni composti - in particolare diversi isomeri di Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) e alcune sostanze clorurate, incluse nella miscela standard dei VOC (Volatile Organic Compounds), per le quali l'identificazione della libreria non era univoca – del confronto con i cromatogrammi ottenuti per iniezione di uno standard. Mentre per i VOC e gli IPA ci si è serviti di miscele standard già presenti in commercio come tali, gli altri composti standard sono stati acquistati singolarmente prendendo spunto dalla Environmental Protection Agency’s List of Priority Pollutants, così da poter fornire una maggiore quantità di dati sulle sostanze più rilevanti in materia di salute ed inquinamento ambientale. In tutto sono stati utilizzati 170 standard in modo da rendere più esatta possibile l’identificazione delle sostanze formate durante la simulazione di incendio. 5.0 IDENTIFICAZIONE DEI PRODOTTI DI COMBUSTIONE I prodotti di combustione sono stati dedotti dall’analisi puntuale dei picchi costituenti il cromatogramma (sia dei condensati che della fuliggine), utilizzando le librerie a nostra disposizione. L’identificazione dello spettro incognito tramite la ricerca in libreria viene solitamente associata ad un fattore di match, che consente all’operatore di avere un’idea della concordanza tra i due spettri. In questo lavoro, per ogni sostanza identificata è stato riportato il valore del reverse match, cioè del fattore di match che si ottiene ignorando i picchi che compaiono soltanto nello spettro incognito e non in quello di libreria. Questo valore consente di capire, a colpo d’occhio, l’affidabilità del dato, considerando che, generalmente si ha: - valore maggiore di 900: concordanza eccellente tra spettro incognito e spettro di libreria; valore compreso tra 800 e 900: buona concordanza; valore compreso tra 600 e 700: discreta concordanza; valore minore di 600: scarsa concordanza. L’identificazione si è spesso rivelata difficoltosa a causa del numero elevato di prodotti formatisi nella combustione di alcune sostanze: la complessità delle miscele condensate si riflette nel cromatogramma sotto forma di segnali sovrapposti e picchi multicomponente di difficile interpretazione. In alcuni casi tali sostanze rappresentano una buona parte (sia in termini di area % che di numero di picchi) del cromatogramma totale ma per la maggior parte, le molecole non identificate costituiscono soltanto una piccola parte della miscela prodotta nella simulazione d’incendio (Tabella 1). Tabella 1. Parametri caratteristici delle prove di combustione e percentuale di sostanze non identificate. g bruciati % picchi % area n° tot picchi # Composto CAS (1) (2) (media) picchi non ID considerati non ID 9009-54-5 36 26 191 1,5 1 Poliuretano 9003-53-6 15 1 223 1.5 2 Polistirene 9011-14-7 27 16 176 6,5 3 PMMA 28 8 168 6 4 Copolimero MMA-MA 9011-87-4 9002-86-2 36 21 317 3,7 5 PVC (1) percentuale sostanze non identificate rispetto al numero di picchi considerato (2) percentuale sostanze non identificate rispetto all'area totale del cromatogramma 6.0 ANALISI SEMIQUANTITATIVA Sono di seguito state indicate le ipotesi che sono state fatte per permettere l’analisi dei dati della combustione. La necessità di analizzare una grande quantità di dati e contemporaneamente la necessità di sviluppare una metodologia che risultasse da un lato sufficientemente speditivi per poter essere ripetuta in condizioni di emergenza e contemporaneamente permettesse di avere dati facilmente inseribili all’interno di una banca dati ha portato a sviluppare questa metodologia semiquantitativa. Si basa essenzialmente su un confronto tra le aree dello spettro al fine di determinare un rapporto senza obbligatoriamente stabilire una retta di calibrazione per ciascun composto che comporterebbe tempi di lavoo molto lunghi per la grande quantità delle sostanze presenti. Per ogni polimero sono state effettuate da 3 a 5 prove di condensazione, bruciando da 1 a 7g. Per ogni condensato ottenuto è stata realizzata un'analisi puntuale di tutti i picchi presenti nel cromatogramma e una stima semiquantitativa della "concentrazione" delle sostanze identificate, rapportando l'area delle stesse, all'area totale di tutti i picchi considerati. La riproducibilità ottenuta tra le diverse repliche, espressa in termini di Deviazione Standard Percentuale σ % ( σ % = σ / x × 100 con x = media delle misure), è inferiore al 20 %. Tale analisi semiquantitativa ha come presupposto che tutte le sostanze analizzate "rispondano", dal punto di vista gascromatografico, allo stesso modo ovvero che abbiano tutte lo stesso fattore di risposta (FR). In realtà ciò non è vero ma, un confronto fatto in precedenti sperimentazioni tra la composizione percentuale ottenuta tramite le aree e la composizione percentuale calcolata per alcuni composti (cicloesene, cicloesano, tetralina), mediante l'utilizzo di standard interni e quindi di un fattore di risposta, ha permesso di verificare che non vi è molta discordanza tra i due dati ottenuti. Il confronto tra la composizione percentuale ottenuta mediante le aree con quella ottenuta con la prova di quantificazione, permette di affermare che, come primo approccio semiquantitativo, non si commette un grande errore considerando le aree percentuali come approssimazione della composizione del condensato dei fumi. 7.0 ANALISI DELLA FULIGGINE Per completezza, per ognuno dei polimeri bruciati, sono stati analizzati anche gli estratti, in diclorometano, delle particelle di fuliggine formatesi durante la simulazione d’incendio. Non tutte le sostanze, nelle condizioni sperimentali, producono fuliggine: non sempre, infatti, nella prima fase della combustione, si formano le specie C2 necessarie per la crescita di composti aromatici altobollenti, costituenti del particolato. Ad esempio, gli idrocarburi con ossigeno intramolecolare, confrontati con altri idrocarburi omologhi privi di eteroatomi, hanno una più elevata velocità di combustione, producendo meno fuliggine. Dai dati riportati in letteratura si desume inoltre che, maggiore è il valore assoluto dell’entalpia di formazione della molecola in esame, maggiore è la velocità di combustione e minore è la fuliggine. In accordo con quanto riportato in letteratura, l’analisi della fuliggine dei polimeri studiati ha messo in evidenza la formazione di sostanze a più alto peso molecolare, in particolare molti isomeri IPA. Il confronto con il cromatogramma del condensato dei fumi, mostra tale arricchimento dell’estratto in sostanze a più alto peso molecolare (alti tempi di ritenzione), mentre la parte bassa del cromatogramma risulta più povera di picchi relativi a sostanze più volatili. Non tutti i polimeri analizzati hanno dato formazione di fuliggine, in particolare si ha (Tabella 2): . # Composto Formazione di Fuliggine Picchi considerati Mass range 1 Poliuretano 244 128-418 2 Polistirene 106 128-390 3 PVC 185 128-322 4 Copolimero MMA-MA 93 128-390 5 PMMA nd nd Tabella 2. Formazione di fuliggine nei polimeri studiati In Figura 2 e’ mostrato un esempio di cromatogramma ottenuto dall’iniezione dell’estratto della fuliggine, raccolta nella simulazione di incendio del Polistirene, messo a confronto con il cromatogramma del condensato dei fumi. D:\Data pc\...\polistirene4_060208 k 06/02/2008 15.04.20 RT: 0,98 - 44,91 NL: 6,20E7 TIC MS polistirene 4_060208 4,97 100 90 80 Relative Abundance 70 60 50 2,22 3,07 40 4,66 30 6,84 20 4,39 8,36 11,91 36,73 10 7,21 11,33 8,90 15,11 12,83 0 100 16,75 18,40 24,24 25,43 27,08 20,02 21,38 22,85 29,03 30,60 31,03 33,14 35,94 38,13 41,25 41,99 43,77 NL: 4,47E6 TIC MS fuliggine_0 50208inj06 0208 25,44 90 80 70 24,25 29,03 60 36,73 50 27,06 24,02 40 30 20 30,60 2,10 4,04 4,94 10 6,55 8,38 8,63 11,93 14,68 16,81 18,41 31,03 28,09 22,85 11,34 33,14 20,11 21,40 38,14 33,45 39,17 41,26 43,77 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 Time (min) 26 28 30 32 34 36 38 40 42 44 Figura 2: confronto tra un cromatogramma ottenuto per iniezione del condensato [a] e dell’estratto della fuliggine [b] del polistirene 8.0 CONSIDERAZIONI TOSSICOLOGICHE Il dato sperimentale fornito, composizione percentuale del condensato dei fumi, dà solamente un’idea generale della pericolosità per la salute connessa ad un incendio delle sostanze chimiche prese in esame. È possibile, infatti, che la sostanza sviluppata in maggiore quantità dalla combustione non sia in realtà quella che conferisce il maggiore apporto di tossicità alla miscela; per questo motivo sarebbe importante disporre di parametri tossicologici sia della miscela, sia dei singoli componenti, così da attribuire la reale importanza ai composti identificati. L'approccio tossicologico è stato iniziato nell'ambito del progetto UORECI dove, data la difficoltà incontrata nel reperimento di dati tossicologici quali LC50 (50% Lethal Concentration) e IDLH (Immediately Dangerous to Life or Health) per tutte le sostanze considerate, è stato scelto il TEEL (Temporary Emergency Exposure Limit) per il quale è stata trovata ampia documentazione, anche se non esaustiva, e con tale parametro è stato pesato il dato sperimentale (composizione % della miscela di sostanze prodotte durante la simulazione d'incendio). Esistono quattro livelli di TEEL da 0 a 3: TEEL-0: concentrazione in aria al di sotto della quale non sono previsti effetti apprezzabili sulla salute; TEEL-1: concentrazione in aria alla quale si possono verificare effetti d'irritazione e/o altri effetti minori; TEEL-2: concentrazione in aria alla quale si possono verificare effetti d'irritazione ma reversibili; TEEL-3: concentrazione in aria alla quale si hanno effetti irreversibili e/o la morte; I "pesi" scelti sono: - il TEEL-2 (più vicino all'IDLH) mentre l’indice di pericolosità proposto è: Composizione% (TEEL − 2) 2 e; - il TEEL-3 (più vicino all'LC50) con indice di pericolosità dato da: Composizione% (TEEL − 3) 2 9.0 ESPRESSIONE DEI RISULTATI I risultati ottenuti sono stati espressi sotto forma grafica: in particolare, per ogni polimero analizzato si ha: 9.1 Istogramma della composizione percentuale: In questi istogrammi la composizione del condensato è stata espressa in termini di area percentuale, per le sostanze presenti con percentuale maggiore di 0.1 (quelle inferiori a 0.1 % sono state riassunte in una barra dell'istogramma indicata come altre sostanze < 0.1%). Questa soglia è stata scelta arbitrariamente per evitare un elenco di dati molto lungo e dispersivo che renderebbero il grafico di difficile lettura. Negli istogrammi è stato mantenuto l'ordine di eluizione. 9.2 Istogrammi di confronto composizione percentuale vs dato pesato con gli indici di pericolosità. Dagli istogrammi si vede come l'informazione data cambia, fornendo un dato tossicologico su due livelli diversi. Tale diagramma è particolarmente importante in condizioni di emergenza e costituisce a tutti gli effetti la base della valutazione del rischio chimico durante le operazioni di soccorso. Ovviamente tale dato va a costituire il quadro generale del rischio chimico assieme ad altri fattori ricavabili direttamente ‘sul campo’. Sono omesse, per brevita’, le tabelle riassuntive contenenti tutti i prodotti di combustione identificati per ogni polimero studiato, sia del condensato che della fuliggine. Qui di seguito sono riportati per brevità i tre tipi di istogrammi solo per due dei cinque polimeri studiati (poliuretano e PVC). Durante la presentazione verranno presentati e discussi i dati dei restanti polimeri (polistirene, PMMA, copolimero MMA-MA). Poliuretano Composizione % Condensato Area % 0 1 2 3 4 5 6 m/z 45, 4 3, 87, 57 m /z 5 9 Isoprop yl Alc ohol M eth yl propyl eth er P yrrole 1-Propan ol, 2-(1-m eth yleth oxy)Eth ylbenzen e 1,2-Eth anediol, diac etate M u ltic om p onent P eak: 1H -Inden-1-one, 2,3-dihydro- + m /z Ph enylethyn e 1,2-Propan ediol diform ate M u ltic om p onent P eak: 1H -Inden e, 1-eth ylid ene- + m /z 9 1 m /z 4 6 m /z 43, 5 9, 73, 87, 100 m/z 87, 7 3 m/z 59, 69, 76 m /z 61, 1 01 m/z 45, 87 B enzene, 1-chloro-2-m ethylm /z 4 3, 7 4 B en zen e, is oc yanato- 2-Prop anon e, 1-(1-m ethyleth oxy) - B en zaldehyde O xaziridin e, 2-m ethyl-3-propylB enzofuran Propane, 1-(1-m ethyletho xy)m /z 5 9, 1 03 B enzeneac etaldeh yde m/z 8 7, 59, 41 m/z 87, 59, 41 B en zen e, 1-is oc yanato-2-m ethylAcetoph enone B enzene, 1-is oc yan ato-4-m eth ylm /z 5 9, 1 01 M u ltic om p onent peak: B enzonitrile, n-m eth yl- + m /z 105 131 Isom ero C 9H 20O 3 MW 176 Isom ero C 9H 20O 3 MW 176 D iprop e onent glyc olP eak 1 ,3-D ioxan e, 2-m ethyl- + O xiran e, [(1M u lticylen om p m ethyletho xy)m ethyl]Prop ane, 1,1-dip rop oxym/z 43, 87, 69, 5 9 Phen ol, 2-nitrom/z 43 1,3-D ioxolan e, 2-ethyl-4-m eth ylN aphth alen e, 1,2,3,4-tetrahydrom/z 45, 59, 87, 145 m /z 59, 43, 101, 87 m/z 49, 5 9, 73, 103 N aphth alen e m /z 1 04, 58, 83 m /z 8 7, 5 9 m/z 87, 5 9 3-C hloro-4 -m eth ylp henylis oc yan ate m -P hen ylene diis oc yan ate 2-Propan ol, 1,1'-[(1-m eth yl-1,2-ethan ediyl)bis(oxy)]bis1,2-B enzen edic arb onitrile Ethan ol, 2,2'-oxyb is-, diac etate (tert-Butoxym eth yl)o xiran e 1,4-B enzenedic arb onitrile B enzeneb utanenitrile m /z 5 7, 1 01, 115 Biph enyl m /z 5 9, 7 3, 11 7, 103 m/z 59 m /z 59, 87, 101, 12 1 m/z 59, 45, 87, 103 Styren e, .b eta.-nitro-, (E)m /z 59, 1 15, 4 3, 10 1, 159 m /z 87, 59, 101, 11 5 m /z 87, 59, 101, 11 5 .alph a.-N itroac etoph enon e m /z 4 3, 101, 57 m/z 87, 59 1-N aphth alen ec arb onitrile 2-N aphth alen ec arb onitrile m /z 45, 105, 7 7, 59 B enzeneprop anen itrile, b eta-hydroxyPh enol, 4-nitroB en zoic acid, p hen yl ester m /z 59, 8 7, 43 Acetic ac id, 2-phenylethyl es ter m /z 5 7, 1 15, 9 7 m /z 7 1, 1 04, 1 32 B enzene, 1,1'-(1,3-prop aned iyl)b is1,2-D ip hen ylc yc loprop ane m/z 91, 1 05, 1 56, 2 09 B en zen eprop anenitrile, .beta.-im inoD ib utyl phth alate 1,2-B enzen edic arboxylic acid, butyl dec yl ester m/z 91, 1 17, 1 05 m /z 91, 1 70, 1 18, 1 05, 1 56, 14 2 B enzam id e, N -propylm /z 10 5, 16 3, 77 m /z 1 05, 16 3, 77 Bis(2-ethylh exyl) phth alate 1,2-B enzen edic arb oxylic acid, diis on onyl ester 1,2-B enzen edic arb oxylic acid, diis on onyl ester 1,2-B enzened ic arboxylic acid, diis onon yl ester 1,2-B enzen edic arb oxylic acid, diis on onyl ester 1,2-B enzened ic arboxylic acid, diis onon yl ester 1,2-B enzened ic arboxylic acid, diis onon yl ester 1,2-B enzen edic arb oxylic acid, diis on onyl ester 1,2-B enzened ic arboxylic acid, diis onon yl ester 1,2-B enzen edic arboxylic acid, diis onon yl ester 1,2-B enzenedic arb oxylic acid, diis on onyl ester 1,2-B enzen edic arb oxylic acid, diis on onyl ester 1,2-B enzenedic arb oxylic acid, diis on onyl ester 7 B en zen e m /z 8 7-58-41 m/z 87 69 41 m/z 45 59 73 n-Propyl1,3-D ac etate ioxolan e, 2,2 ,4-trim ethylM u ltic om p onent P eak: m /z 81 + m /z 69 , 41 m /z 8 3, 8 5 m/z 43, 57 T oluen e Prop anoic acid , 2-oxo-, m ethyl ester B enzonitrile B en zen e, 1,3-diis oc yanato-2 -m ethylB en zen e, 2,4 -diis oc yanato-1 -m ethyl- 2-N itro-1-phen yl-eth anol 0.1% altre s ostanze < 0.1 Poliuretano istogramma della composizione percentuale (area percentuale) Poliuretano Dato Pesato Indice di Pericolosita' TEEL-2 6 4 1 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0 Biphenyl 1,2-Propanedione, 1-phenylDibenzofuran Phenol, 4-nitroPhenol, 3-nitroFluorene Phenanthrene Dibutyl phthalate Fluoranthene Bis(2-ethylhexyl) phthalate Benzene, 2,4-diisocyanato-1-methyl- Propanenitrile, 2,2'-azobis[2-methylAcetophenone Benzene, nitroPhenol, 2-nitroBenzyl nitrile Benzoic Acid Naphthalene, 1,2,3,4-tetrahydroNaphthalene Quinoline Ethanol, 2,2'-oxybis-, diacetate Naphthalene, 2-methylBenzene, 1,3-diisocyanato-2-methylNaphthalene, 1-methyl- Benzaldehyde Benzonitrile 7 Istogramma del dato sperimentale pesato con il TEEL-2 Benzene, 2,4-diisocyanato-1-methylBiphenyl 1,2-Propanedione, 1-phenylDibenzofuran Phenol, 4-nitroPhenol, 3-nitroFluorene Phenanthrene Dibutyl phthalate Fluoranthene Bis(2-ethylhexyl) phthalate 2 Benzene n-Propyl acetate Toluene Isopropyl Alcohol Urea 2-Pentanone, 4-hydroxy-4-methylPyrrole Ethylbenzene 1,2-Ethanediol, diacetate Acetamide, N,N-dimethylPhenylethyne Styrene Benzene, methoxyBenzene, (1-methylethyl)Benzene, 1-chloro-2-methylBenzene, isocyanatoBenzaldehyde Benzonitrile Propanenitrile, 2,2'-azobis[2-methylAcetophenone Benzene, nitroPhenol, 2-nitroBenzyl nitrile Benzoic Acid Naphthalene, 1,2,3,4-tetrahydroNaphthalene Quinoline Ethanol, 2,2'-oxybis-, diacetate Naphthalene, 2-methylBenzene, 1,3-diisocyanato-2-methylNaphthalene, 1-methyl- 3 n-Propyl acetate Toluene Isopropyl Alcohol Urea 2-Pentanone, 4-hydroxy-4-methylPyrrole Ethylbenzene 1,2-Ethanediol, diacetate Acetamide, N,N-dimethylPhenylethyne Styrene Benzene, methoxyBenzene, (1-methylethyl)Benzene, 1-chloro-2-methylBenzene, isocyanato- 5 Benzene Poliuretano; Composizione % Poliuretano: Confronto dato sperimentale vs dato pesato con l’indice di pericolosità 0 Istogramma della composizione percentuale per le sostanze per le quali è stato possibile reperire i valori dei TEELs Poliuretano Dato Pesato Indice di Pericolosita' TEEL-3 0,40 0,35 0,30 0,25 0,20 0,15 0,10 0,05 0,00 Istogramma del dato sperimentale pesato con il TEEL-3 Biphenyl 1,2-Propanedione, 1-phenylDibenzofuran Phenol, 4-nitroPhenol, 3-nitroFluorene Phenanthrene Dibutyl phthalate Fluoranthene Bis(2-ethylhexyl) phthalate Benzene, 2,4-diisocyanato-1-methyl- Benzene n-Propyl acetate Toluene Isopropyl Alcohol Urea 2-Pentanone, 4-hydroxy-4-methylPyrrole Ethylbenzene 1,2-Ethanediol, diacetate Acetamide, N,N-dimethylPhenylethyne Styrene Benzene, methoxyBenzene, (1-methylethyl)Benzene, 1-chloro-2-methylBenzene, isocyanatoBenzaldehyde Benzonitrile Propanenitrile, 2,2'-azobis[2-methylAcetophenone Benzene, nitroPhenol, 2-nitroBenzyl nitrile Benzoic Acid Naphthalene, 1,2,3,4-tetrahydroNaphthalene Quinoline Ethanol, 2,2'-oxybis-, diacetate Naphthalene, 2-methylBenzene, 1,3-diisocyanato-2-methylNaphthalene, 1-methyl- 0,45 PVC: istogramma della composizione percentuale (area percentuale) PVC Composizione % Condensato 0 2 4 6 10 8 12 14 16 18 20 acetone Ethene, 1,2-dichloro-, (E)Hexane Trichloromethane Furan, tetrahydroBenzene Carbon Tetrachloride 2-Butene, 1-chloro-3-methylPropane, 1,2-dichloroTrichloroethylene 1-Butene, 2-(chloromethyl)Methyl Isobutyl Ketone Toluene 1-Butene, 3,4-dichlorom/z 59, 43, 107; Prob 1-Cl 91% Isopropyl Alcohol Tetrachloroethylene Butane, 2,3-dichloro-2-methylm/z 89, 53, 103 Benzene, chloroEthylbenzene Phenylethyne m/z 103, 67, 138; Prob 2-Cl 94% o-Xylene m/z 103, 67, 138; Prob 2-Cl 94% m/z 67, 89, 103, 41, 53, 76, 138; Prob 2-Cl 94& 2-Butene, 1,4-dichloro-, (E)m/z 67, 103, 89, 138; Prob 2-Cl 94% m/z 103, 67, 41, 138; Prob 2-Cl 94% Benzaldehyde m/z 93, 43, 107, 57; Prob 3-Cl 82% m/z 67, 103, 41, 138; Prob 2-Cl 86% Benzyl chloride m/z 76, 110, 103, 125 m/z 76, 110, 103, 125 2-Chloromethyl-1,3-dichloro-2-methylpropane Benzene, (2-chloroethenyl)-(E) Naphthalene, 1,2,3,4-tetrahydroNaphthalene 1,3-Butadiene, 1,1,2,3,4,4-hexachloroBenzene, (1,2-dichloroethyl)Naphthalene, 2-methyl1H-Indene, 1,2-dichloro-2,3-dihydroBiphenyl m/z 129, 165, 200 Prob 2-Cl 86% Dichlorobiphenyl C12H8Cl2 MW 222 Phenanthrene 1,2-Benzenedicarboxylic acid, bis(2-methylpropyl) ester n-Hexadecanoic acid 1,2-Benzenedicarboxylic acid, diisooctyl ester altre sostanze < 0,1% 0.1% PVC Dato Pesato Indice di pericolosita' TEEL-2 18 8 6 4 2 0 Fluoranthene 20 Istogramma del dato sperimentale pesato con il TEEL-2 Pyrene p-Terphenyl Benz[a]anthracene Chrysene Benz[e]acephenanthrylene Benzo[k]fluoranthene Indeno[1,2,3-cd]pyrene 10 H ex ane T ric hlorom ethane F uran, tetrahy dro- Ethene, 1,2-dic hloro-, (E)- 20 Benz ene C arbon T etrac hloride Propane, 1,2-dic hloroT ric hloroethy lene Methy l Is obuty l Ketone T oluene Ethane, 1,1,2-tric hloro3-Penten-2-one, 4-m ethy lIs opropy l Alc ohol T etrac hloroethy lene Benz ene, c hloroEthy lbenz ene m -Xy lene + p-Xy lene Pheny lethy ne o-Xy lene 2-Butene, 1,4-dic hloro-, (E)Benz ene, propy lBenz aldehy de 4-H eptanone, 2,6-dim ethy lBenz ene, 1-ethy l-2-m ethy lPhenol, 2-c hloroBenz ene, 1,2,4-trimethy lBenz ene, 1,4-dic hloroBenz ene, 1,3-dic hloroBenz y l c hloride Indane Benz ene, 1,2,3-trimethy lBenz oy l c hloride Benz ene, 1-m ethy l-4-(1-m ethy lethy l)N aphthalene, 1,2,3,4-tetrahy droPhenol, 2,4-dic hloro1,2,4-T ric hlorobenz ene N aphthalene 1,3-Butadiene, 1,1,2,3,4,4-hex ac hloroPhenol, 3-c hloro1-Propene, 1,1,2,3,3,3-hex ac hloroBenz ene, 1,2,3-tric hloro1,3-Butadiene, 1,1,2,3,4,4-hex ac hloroBenz ene, (tric hlorom ethy l)2-Propenal, 3-pheny lN aphthalene, 2-methy lN aphthalene, 1-methy lBenz ene, 1,2,4,5-tetrac hloroH ex ac hloroc y c lopentadiene Phenol, 2,4,6-tric hloroN aphthalene, 2-c hloroBipheny l N aphthalene, 1-c hloro1,4-N aphthalenedione D ipheny lm ethane D ibenz ofuran Benz ene, pentac hloro1,1'-Bipheny l, -c hloroF luorene D iethy l Phthalate Benz ophenone C hlorobipheny l C 12H 9C l M W 188 Benz ene, hex ac hloroD ic hlorobipheny l C 12H 8C l2 M W 222 Phenol, pentac hloroD ic hlorobipheny l C 12H 8C l2 M W 222 Phenanthrene Anthrac ene D ic hlorobipheny l C 12H 8C l2 M W 222 D ic hlorobipheny l C 12H 8C l2 M W 222 n-H ex adec anoic ac id D ibuty l phthalate F luoranthene Py rene p-T erpheny l Benz [a]anthrac ene C hry s ene Benz [e]ac ephenanthry lene Benz o[k ]fluoranthene Indeno[1,2,3-c d]py rene 0 ac etone 5 acetone Ethene, 1,2-dichloro-, (E)Hexane Trichloromethane Furan, tetrahydroBenzene Carbon Tetrachloride Propane, 1,2-dichloroTrichloroethylene Methyl Isobutyl Ketone Toluene Ethane, 1,1,2-trichloro3-Penten-2-one, 4-methylIsopropyl Alcohol Tetrachloroethylene Benzene, chloroEthylbenzene m-Xylene + p-Xylene Phenylethyne o-Xylene 2-Butene, 1,4-dichloro-, (E)Benzene, propylBenzaldehyde 4-Heptanone, 2,6-dimethylBenzene, 1-ethyl-2-methylPhenol, 2-chloroBenzene, 1,2,4-trimethylBenzene, 1,4-dichloroBenzene, 1,3-dichloroBenzyl chloride Indane Benzene, 1,2,3-trimethylBenzoyl chloride Benzene, 1-methyl-4-(1-methylethyl)Naphthalene, 1,2,3,4-tetrahydroPhenol, 2,4-dichloro1,2,4-Trichlorobenzene Naphthalene 1,3-Butadiene, 1,1,2,3,4,4-hexachloroPhenol, 3-chloro1-Propene, 1,1,2,3,3,3-hexachloroBenzene, 1,2,3-trichloro1,3-Butadiene, 1,1,2,3,4,4-hexachloroBenzene, (trichloromethyl)2-Propenal, 3-phenylNaphthalene, 2-methylNaphthalene, 1-methylBenzene, 1,2,4,5-tetrachloroHexachlorocyclopentadiene Phenol, 2,4,6-trichloroNaphthalene, 2-chloroBiphenyl Naphthalene, 1-chloro1,4-Naphthalenedione Diphenylmethane Dibenzofuran Benzene, pentachloro1,1'-Biphenyl, -chloroFluorene Diethyl Phthalate Benzophenone Chlorobiphenyl C12H9Cl MW 188 Benzene, hexachloroDichlorobiphenyl C12H8Cl2 MW 222 Phenol, pentachloroDichlorobiphenyl C12H8Cl2 MW 222 Phenanthrene Anthracene Dichlorobiphenyl C12H8Cl2 MW 222 Dichlorobiphenyl C12H8Cl2 MW 222 n-Hexadecanoic acid Dibutyl phthalate PVC C om pos izione % C onde ns a to PVC: Confronto dato sperimentale vs dato pesato con l’indice di pericolosità 15 Istogramma della composizione percentuale per le sostanze per le quali è stato possibile reperire i valori dei TEELs 16 14 12 10 PVC D a to Pe s a to Indic e di pe ric olos ita ' TE EL-3 1 1 0 2 H ex ac hloroc y c lopentadiene 2 Phenol, 2,4,6-tric hloroN aphthalene, 2-c hloroBipheny l N aphthalene, 1-c hloro1,4-N aphthalenedione D ipheny lm ethane D ibenz ofuran Benz ene, pentac hloro1,1'-Bipheny l, -c hloroF luorene D iethy l Phthalate Benz ophenone C hlorobipheny l C 12H 9C l M W 188 Benz ene, hex ac hloroD ic hlorobipheny l C 12H 8C l2 M W 222 Phenol, pentac hloroD ic hlorobipheny l C 12H 8C l2 M W 222 Phenanthrene Anthrac ene D ic hlorobipheny l C 12H 8C l2 M W 222 D ic hlorobipheny l C 12H 8C l2 M W 222 n-H ex adec anoic ac id D ibuty l phthalate F luoranthene Py rene p-T erpheny l Benz [a]anthrac ene C hry s ene Benz [e]ac ephenanthry lene Benz o[k ]fluoranthene Indeno[1,2,3-c d]py rene ac etone Ethene, 1,2-dic hloro-, (E)H ex ane T ric hlorom ethane F uran, tetrahy droBenz ene C arbon T etrac hloride Propane, 1,2-dic hloroT ric hloroethy lene M ethy l Is obuty l Ketone T oluene Ethane, 1,1,2-tric hloro3-Penten-2-one, 4-m ethy lIs opropy l Alc ohol T etrac hloroethy lene Benz ene, c hloroEthy lbenz ene m -Xy lene + p-Xy lene Pheny lethy ne o-Xy lene 2-Butene, 1,4-dic hloro-, (E)Benz ene, propy lBenz aldehy de 4-H eptanone, 2,6-dim ethy lBenz ene, 1-ethy l-2-m ethy lPhenol, 2-c hloroBenz ene, 1,2,4-trim ethy lBenz ene, 1,4-dic hloroBenz ene, 1,3-dic hloroBenz y l c hloride Indane Benz ene, 1,2,3-trim ethy lBenz oy l c hloride Benz ene, 1-m ethy l-4-(1-m ethy lethy l)N aphthalene, 1,2,3,4-tetrahy droPhenol, 2,4-dic hloro1,2,4-T ric hlorobenz ene N aphthalene 1,3-Butadiene, 1,1,2,3,4,4-hex ac hloroPhenol, 3-c hloro1-Propene, 1,1,2,3,3,3-hex ac hloroBenz ene, 1,2,3-tric hloro1,3-Butadiene, 1,1,2,3,4,4-hex ac hloroBenz ene, (tric hlorom ethy l)2-Propenal, 3-pheny lN aphthalene, 2-m ethy lN aphthalene, 1-m ethy lBenz ene, 1,2,4,5-tetrac hloro- 3 Istogramma del dato sperimentale pesato con il TEEL-3 10.0 CONCLUSIONI E OBBIETTIVI FUTURI Queste prove hanno permesso di programmare anche alcune procedure di campionamento e analisi chimiche adeguate alle condizioni di emergenza che saranno illustrate e commentate all’interno della presentazione Prospettive future: si cerca di verificare la attendibilità dei dati di laboratorio con quelli ricavabili dal campionamento sul campo. L’attività da un lato ha permesso di implementare la banca dati di primo impiego UORECI con i dati ricavati dalla combustione dei cinque polimeri di uso commerciale, banca dati utile per gli operatori dell’emergenza e contemporaneamente ha permesso di ottimizzare le metodologie di analisi e campionamento necessari per il completamento del quadro dell’emergenza assieme ai dati di primo impiego tabellari. L’attività sarà completata e integrata da una seconda fase in cui squadre VVF opportunamente formate (a seguito della definizione di protocolli specifici) effettueranno prelievi degli aerosol emessi negli incendi di aziende industriali di varia tipologia.