Le verifiche sull’impianto termico
- tutte le verifiche utili per l‘idraulico e il manutentore -
WIT Wöhler Institute of Technology
German Puntscher
Montegrotto Terme, giugno 2008
Le verifiche della ditta installatrice/manutenzione
Ogni ditta installatrice o di manutenzione deve eseguire le verifiche
necessarie per consegnare l’impianto con le migliori condizioni di:
• sicurezza
• ecologia
• risparmio energetico
Ogni ditta che installa un generatore di calore di qualunque tipo
(caldaia, scaldabagno, stufa, caminetto ecc.) e di ogni potenza
risponde della totalità dell’impianto collegato, dalle aperture di
ventilazione fino alla canna fumaria. La legislazione prevede di
allegare alla propria dichiarazione di conformità quella parziale degli
altri componenti.
Le responsabilità dell’installatore
Codice civile art. 2050:
Chiunque cagiona danno ad altri nello svolgimento di un'attività
pericolosa, per sua natura o per la natura dei mezzi adoperati, è tenuto al
risarcimento, se non prova di avere adottato tutte le misure idonee a
evitare il danno.
Codice penale art. 40:
Non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale
a cagionarlo
Le verifiche delle condizioni climatiche
Con termometro ambiente per controllare la qualità della
centralina di regolazione, il cronotermostato e le valvole
termostatiche dei radiatori. Durante il funzionamento
diurno la temperatura dovrebbe essere costante.
Con l’igrometro si controlla l’umidità dell’aria negli
impianti di ventilazione con l’umidificazione
Si può usare anche un termo-igrometro per entrambe le
misure
Se si deve certificare al committente la verifica si potrà
ricorrere anche a strumenti che memorizzano tali misure,
come il manometro Wöhler DC 100 o DC 2000
Le verifiche del pericolo muffe
Con termo-igrometro al laser è possibile eseguire le
verifiche per individuare eventuali pericoli di formazione di
muffe sulle pareti e pavimenti che possono avere diverse
origini:
• ponti termici
• mancata tenuta di infissi e porte
• raffreddamento eccessivo del condizionamento (per
es. a pavimento)
La verifica si dovrebbe eseguire sempre creando una
depressione nel locale d’installazione, perché solo così si
potrà osservare bene i punti critici dell’edificio.
Le verifiche dello scarico
Per le tubazioni di scarico esistono norme specifiche per i
controlli (UNI EN 1610) e per le modalità di controllo
l’industria offre:
• telecamere a tenuta stagna per la videoispezione e
registrazione delle immagini
• manometro per la prova di tenuta dello scarico
Le verifiche dell’impianto di ventilazione
Le norme d’installazione e della manutenzione (UNI 8364)
prevedono verifiche per i canali di ventilazione per
assicurare l’igiene (p. es. la videoispezione) e il risparmio
energetico (per es. la prova di tenuta). Per tali verifiche
l’industria offre:
• terlecamere per la videoispezione con aspi a spinta
• analizzatori di tenuta dei canali di ventilazione
• anemometri per la misura della portata
• sistemi di pulizia meccanica o motorizzata
Le verifiche della tenuta edificio
Il fabbisogno energetico dell’edificio dipende in grandissima parte dalla
tenuta dell’edificio stesso, cioè dalla qualità del cappotto e soprattutto dal
montaggio degli infissi e porte.
Per eseguire tali verifiche si usa il metodo
Blower-Check che con un analizzatore come
il Wöhler BC 21 mette in depressione e
pressione il locale d’installazione per
verificare il ricambio d’aria.
Il valore N50 che risulta da tale analisi indica
il numero dei ricambi d’aria con differenza di
pressione 50 Pa tra interno ed esterno che si
realizza per esempio con un vento di ca. 8
m/s.
Le verifiche delle aperture di ventilazione
La verifica della sufficiente ventilazione è necessaria
quando si installa una caldaia tipo B in un appartamento
dove esiste anche un caminetto aperto oppure una
potente cappa da cucina.
Per la verifica si potrà usare il metodo strumentale
descritto nella norma tedesca DVGW G 625 oppure il
metodo di prova 4PA certificato ultimamente dall’ente
tedesco. Questa ultima prova verrà eseguita con un
micromanometro “grafico”e 0,1 Pa che l’installatore usa
già per la misura del tiraggio canna fumaria.
1,8 Pa = OK
Il bilanciamento dell’impianto
Gli impianti moderni, sempre più sofisticati per
dare il massimo di resa con un minimo
d’inquinamento, hanno necessità di una
regolazione perfetta e per questo motivo si
consiglia di usare sempre le valvole di
bilanciamento che dovranno essere regolate
mediante un manometro di precisione tarato
direttamente in m/s o m3/h.
Tale manometro generalmente viene impiegato
anche per fare la prova di tenuta dei circuiti ad
acqua, del riscaldamento e dell’antincendio.
La prova di tenuta di tubazioni gas
Per la prova di tenuta normalmente si utilizza un unico
manometro per tutte le prove, che sono:
• impianto domestico nuovo UNI 7129:
prova su 15’ alla pressione 100 hPa
• impianto domestico esistente o manutenzione UNI 11137:
prova su 1’ alla pressione di rete oppure aria 50 hPa
• impianto di centrale termica D.M. 12 aprile 1996:
per metano fino 500 hPa prova su 4 o 24 ore a 1 bar,
oppure metano fino 40 hPa 30’ a 100 hPa o 1 bar
•manutenzione di centrale termica UNI 10345:
prova su 15’ alla pressione di rete
Prova di tenuta canna fumaria
La legislazione italiana prevede che l’installatore debba
eseguire una prova di tenuta della canna fumaria ad ogni
nuova installazione di un generatore di calore (UNI 10845).
La prova di tenuta si esegue con speciale analizzatore di
tenuta Wöhler DP 23, anche senza andare sul tetto usando
un soffietto telescopico.
A tale scopo esistono collaborazioni tra alcuni installatori
qualificati di canne fumarie ed alcuni produttori che
offrono questo servizio al prezzo di poche decine di Euro
o addirittura gratuiti.
La videoispezione
Anche la videoispezione ricade negli obblighi della ditta
installatrice del generatore di calore che deve accertarsi
che le caratteristiche strutturali siano adeguate al
generatore che deve collegare.
La misura del tiraggio
L’installatore dell’apparecchio dovrà controllare il tiraggio
con la procedura della norma UNI 10845 e potrà usare un
micromanometro con 0,1 Pa, oppure l’analizzatore di
combustione con risoluzione 0,1 Pa.
Le verifiche del rigurgito
La verifica del rigurgito si esegue con apposito strumento:
• generatori a gas con indicatore oppure specchio
• generatori a legna o pellet con misura CO ambiente,
Le verifiche di tenuta scarico fumi in pressione
La verifica dello scarico fumi in pressione si esegue nelle due tipologie:
1. Analisi di O2 nell’intercapedine dello scarico coassiale
2. Analisi CO e CO2 nelle vicinanze dello scarico sdoppiato.
Questa verifica viene eventualmente supportato da verifiche visive con
fumogeni
CO
Risultato OK se
caduta O2 non
maggiore di 0.5%
Temperatura canale da fumo
Per le centrali termiche si dovrà verificare la
temperatura della parete esterna del canale da fumo
che secondo il D.Legs. 152-06 non deve superare
50°C.
Questa misura sarà possibile con un termometro al
laser con l’aggiunta di una nastro adesivo opaco,
oppure con un termometro con sonda a contatto
Le verifiche fonometriche
Si consiglia di avvisare il committente già in fase di
offerta della possibilità che potrà aumentare il
rumore della caldaia/canna fumaria. Le caldaie
moderne hanno migliorato il tipo di combustione
spostando il campo del rumore nelle basse
frequenze, con punte su 150 fino 250 Hz.
Queste basse frequenze disturbano maggiormente
e per eliminare i disagi non bastano più i semplici
silenziatori con matriale fonoassorbente ma si deve
ricorrere a silenziatori attivi o a camera di risonanza
Eseguire preventivamente una misura fonometria
prima di consegnare l’impianto-
Le verifiche degli apparecchi non impianto
Quando siamo nell’ambito dell’installazione non
soggetta ad analisi di combustione, come nel caso
di apparecchi domestici non considerati impianti
termici (scaldabagni, caminetti e stufe che non
rientrano nel D.Legs. 192.05) l’installatore, al posto
dell’analisi di combustione, dovrà come minimo
assicurarsi che la temperatura fumi sia inferiore alla
temperatura max. certificata della canna fumaria.
Si consiglia di controllare anche le temperature
delle superfici circostanti a stufe e caminetti o della
parete della canna fumaria per evitare incendi
In particolare vi ricordiamo la norma UNI TS 11278
che indica i requisiti minimi per le canne fumarie
inox (relazione nel pomeriggio).
Le analisi di combustione
L’analisi di combustione deve essere eseguita sempre prima della consegna
dell’impianto e solo con analizzatori di combustione che rispettano le
caratteristiche minime richieste dalla norma UNI 10389:
Temperatura aria comburente
Temperatura fumi
Ossigeno O2
Monossido di carbonio CO
-10…+50°C
0…500°C
0….21%
0…4.000ppm
incertezza mis. 2°C
incertezza mis. 5°C
incertezza mis. 0,5%
inc. mis. 20ppm o 5%
Calcoli secondo parametri UNI 10389
Esecuzione misura con 3 prove e calcolo valori medi
Ho voluto indicare queste caratteristiche, perché purtroppo esistono
ancora oggi venditori che vendono strumenti difformi da queste
prescrizioni, in quanto strumenti costruiti per altri paesi.
Le analisi di combustione
La procedura è riportata nella norma UNI 10389. Proprio sulla modalità di
misura si sentono spesso indicazioni contrastanti che sono tutte corrette,
perché dipendono solo dallo strumento che si usa:
strumenti manuali e semiautomatici: bisogna aspettare 2 minuti x 3 volte
strumenti automatici: si aspetta 2 minuti solo 1 volta
Le analisi di combustione
Analizziamo bene cosa dice l’articolo 5.5.2. della norma UNI 10389:
La misurazione di ogni singolo parametro deve essere effettuata almeno tre
volte,
a intervalli di tempo eguali
nel periodo di prova ritenuto necessario dall’operatore,
e ogni volta almeno 120 s (2 min.) dopo l’inizio del prelievo.
Questo significa che se lo strumento non permette di rispettare i “tempi
eguali”, allora bisogna fare 3 singole misure e calcolarne le medie, cioè
aspettare sempre 2 minuti ed è quello che fanno gli strumenti semiautomatici
o manuali, mentre
con strumenti automatici si dovrà attendere i 2 minuti solo la prima volta, poi
sarà l’operatore a decidere il tempo in funzione della velocità di risposta dello
strumento.
Gli analizzatori di combustione semiautomatici
Gli analizzatore semiautomatici funzionano nel seguente modo:
•
•
•
•
•
•
•
•
Accendere l’analizzatore e dare il via alla prima prova
Dopo 2 minuti lo strumento avvisa del tempo scaduto e l’operatore deve
indicare il codice o il posto dove memorizzare questa
L’operatore deve premere un pulsante per indicare allo strumento di
procedere con una nuova analisi
Dopo altri 2 minuti indicare nuovamente allo strumento dove
memorizzare la prova numero 2
Premere nuovamente un pulsante per attivare la 3. prova
Dopo altri 2 minuti indicare nuovamente allo strumento dove
memorizzare la prova numero 3
Indicare allo strumento che deve calcolare il valore medio delle 3 prove
eseguite, indicando di quali si tratta
Stampa di 3 singole prove e dei valori medi
Gli analizzatori di combustione automatici
Gli analizzatori automatici funzionano nel seguente modo:
•
•
•
•
•
L’operatore decide quale è il periodo di tempo ideale tra le 3 prove in
funzione della caldaia da analizzare e dello strumento in suo possesso.
Per esempio con caldaie murali modulanti deciderà per il tempo minimo
di risposta dello strumento, per es. 15 o 30 secondi
L’operatore inserisce questo tempo nell’analizzatore e fa partire l’analisi
Lo strumento esegue in automatico l’analisi con la prima attesa di 2
minuti e memorizzazione automatica delle 3 prove ai tempi eguali inseriti
Indicazione delle 3 prove e del calcolo dei valori medi sul display
Stampa delle 3 prove e dei valori medi su unica stampata
1
2
3
Medi
Gli analizzatori di combustione automatici
È chiaro che usare analizzatori automatici, che vengono offerti ormai da
diversi produttori, comportano diversi vantaggi per l’operatore:
•
•
•
•
tempi brevi per un’analisi di combustione (p.es. 150 secondi)
finire l’analisi di combustione prima che la caldaia vada in modulazione
eseguire un’analisi correttamente senza dover premere tanti pulsanti
consumare meno carta per la stampa e avere tutti i risultati delle 3
prove e dei valori medi su una unica stampa
Tali strumenti automatici spesso comunicano anche con programmi di
gestione da PC o palmare e questo permette un ulteriore risparmio di
tempo e mostra la professionalità della ditta di manutenzione.
La stampa dell’analisi come potrebbe essere:
• Norma di riferimento
• Combustibile impiegato
• Ora inizio analisi
• 3 prove nell’ordine come da libretto d’impianto
Oltre ai valori della norma:
• Pressione (tiraggio) della canna fumaria
• Temperatura di rugiada
• Rendimento di condensazione
• Ora per ogni singola prova (selezionabile)
• Valori medi
• Data della misura
• Tutti i valori medi
• Tiraggio medio di 3 prove (come da UNI 10845)
Per le caldaie a legna di centrali
Per le caldaie di centrali termiche che funzionano a legna, biomassa
oppure a combustibili solidi, l’installatore e il manutentore devono
eseguire le analisi di combustione, come previsto dal D.Legs. 152-06.
In mancanza della norma specifica, che è in elaborazione presso il CTI,
consigliamo usare per analogia i metodo indicato nella norma DIN 4792 o
Önorm 7510-4 che prevedono:
• misura dell’umidità della legna
• inizio analisi a regime di fiamma (ca. 20’)
• analisi di combustione di 15’ oppure
15 analisi, una ogni minuto
• valori medi rapportati all’umidità
effettiva della legna usata
Per le caldaie a legna di centrali
Inoltre si deve eseguire le analisi delle polveri totali ed in mancanza di
specifiche norme italiane consigliamo di usare la procedura della norma
tedesca BImSch con analizzatore gravimetrico portatile e pesatura.
Le offerte dell’industria
L’industria dell’attrezzatura supporta l’installatore, il manutentore e il
fumista nella ricerca di sempre nuove soluzioni, più sicure e più rapide.
Il tecnico è così libero di scegliere tra le diverse soluzioni:
• uno strumento per ogni impiego
• uno zaino completo che contiene tutti gli strumenti necessari
• uno strumento universale all-in-one gestito dal PC o dal palmare
I programmi a supporto degli analizzatori
Una semplificazione ulteriore del lavoro del manutentore viene offerta dai
programmi informatici che guidano l’operatore in tutte le operazioni. Essi
indicano al tecnico l’operazione che dovrà eseguire e si prendono i dati
autonomamente dagli strumenti.
Questo comporta un notevole risparmio di tempo e maggiore sicurezza di
non commettere errori.
Analizzatori e programmi informatici
L’industria ha creato anche appositi analizzatori all-in-one che permettono
tutta la gestione direttamente dal PC oppure dal palmare, come il Wöhler A
600 che usa la tecnologia bluetooth.
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