ELEMENTI DI TECNOLOGIA DELL’ ARCHITETTURA A.A. 2007-2008 Prof. Luca Venturi LE COPERTURE PIANE I tetti piani sono caratterizzati da una pendenza molto contenuta, strettamente necessaria per assicurare l’allontanamento dell’acqua verso gli scarichi. Secondo la normativa, sono tetti piani quelli che hanno una pendenza minore del 5%. Per questo motivo, questo tipo di copertura, necessita di un sistema di impermeabilizzazione costituito da un insieme di strati integrati tra loro la cui scelta deve essere fatta tenendo conto di : - condizioni climatiche del luogo, che possono ripercuotersi sulla copertura attraverso l’irraggiamento solare; - grado di accessibilità alla copertura e conseguente entità e natura dei carichi agenti; - necessità di isolare termicamente l’ambiente interno. TETTI PIANI NON PRATICABILI (Quando non sono normalmente accessibili alle persone se non per operazioni di manutenzione) TERRAZZE TETTI PIANI PRATICABILI (quando sono accessibili alle persone perché perché adeguatamente protetti contro il rischio di cadute e dotati di pavimentazione) TETTI A GIARDINO PENSILE TETTI CARRABILI DEFINIZIONE DEGLI STRATI FUNZIONALI STRATO DI IMPERMEABILIZZAZIONE: a seconda delle tecniche e dei prodotti impiegati, può essere realizzato con: - impermeabilizzazione a caldo; - impermeabilizzazione a freddo; - impermeabilizzazione con membrane bituminose; - impermeabilizzazione con membrane sintetiche. Lo strato d’impermeabilizzazione va protetto dall’azione di eventuali carichi e da quella dei raggi ultravioletti: è perciò necessario sovrapporre uno strato di protezione superficiale di adeguate caratteristiche . STRATO DI PENDENZA: ha la funzione di consentire il corretto smaltimento delle acque meteoriche grazie alla sua pendenza che, a seconda dei casi, può variare dallo 0,5 % (5mm/m) fino al 5% (50mm/m). E’ realizzato con un getto di c.l.s. normale, oppure di aggregati leggeri, con uno spessore di almeno 3/5 cm e spianato in maniera da eliminare irregolarità che possano rendere difficile la posa degli strati sovrastanti. Se non vengono inseriti altri strati intermedi, lo strato di pendenza costituisce il supporto per lo strato impermeabilizzante. STRATO DI SEPARAZIONE: ha la funzione di rendere compatibili i movimenti relativi che si possono verificare tra il supporto e lo strato impermeabilizzante. DEFINIZIONE DEGLI STRATI FUNZIONALI STRATO DI ISOLAMENTO TERMICO: oltre alla coibenza termica, deve garantire una adeguata resistenza ai carichi di esercizio e ai pesi propri previsti sulla copertura. Per questo è generalmente realizzato con pannelli termoisolanti di bassa comprimibilità. BARIERA AL VAPORE: assume la duplice funzione di impedire la condensazione del vapore all’interno degli strati della copertura e di proteggere lo strato isolante dall’umidità contenuta negli strati sottostanti (per esempio, nei getti di calcestruzzo per lo strato di pendenza) non ancora sufficientemente asciutti. STRATO PORTANTE: ha la funzione di resistere ai carichi di esercizio della copertura e al peso proprio. Può essere costituito da una soletta in c.l.s. armato, da un solaio misto di latero-cemento, da pannelli di copertura prefabbricati, come anche da un tavolato di legno. STRATO IMPERMEABILIZZANTE Può essere realizzato con: - Prodotti sfusi, cioè prodotti che, dopo l’applicazione, eseguita a caldo o a freddo con sistemi abbastanza simili a quelli dei prodotti verniciati, costituiscono uno strato di un determinato spessore, impermeabile e senza giunti. Le impermeabilizzazioni eseguite con prodotti sfusi presentano in genere: - possibilità di adattamento a forme complesse e molto corrugate delle superfici di supporto, specialmente quando sono di dimensioni non rilevanti; - semplicità di applicazione, anche su superfici inclinate. - membrane per impermeabilizzazione, cioè prodotti forniti in rotoli oppure in teli di determinate dimensioni, che vengono adattati alle superfici da impermeabilizzare, saldati tra loro durante la posa in opera e fissati al supporto. Le membrane impermeabilizzanti, offrono i seguenti vantaggi: - maggior uniformità dello spessore e della composizione, poiché sono prodotte in stabilimento; - rapidità di posa su grandi superfici piane e regolari, anche se inclinate. CRITERI DI COLLEGAMENTO DELLO STRATO IMPERMEABILIZZANTE AL SUPPORTO COLLEGAMENTO INDIPENDENTE; consiste nell’adagiare sul supporto una membrana la cui superficie inferiore sia rivestita di carta Kraft o di altro materiale che impedisca l’adesione. La membrana viene poi saldata al suoporto soltanto lungo il perimetro dell’area da impermeabilizzare, per una fascia di circa 1 m di larghezza. In tal modo viene garantito lo scorrimento dell’impermeabilizzazione sul supporto evitando il pericolo di danni causati da evetnuali deformazioni degli strati sottostanti. Il collegamento indipendente è possibile soltanto con inclinazioni inferiori al 5% e presuppone, l’esistenza di uno strato zavorra (protezione pesante) che impedisca al vento di sollevare la membrana impermeabilizzante. COLLEGAMENTO SEMIADERENTE; può essere realizzato incollando l’impermeabilizzazione al supporto in modo discontinuo, per punti o lungo strisce. Questo tipo di posa è possibile con pendenze fino a 40%, ma la superficie di collegamento non deve essere inferiore al 50% della superficie totale. COLLEGAMENTO ADERENTE; in questo caso l’impermeabilizzazione viene saldata al supporto, eventualmente pre-trattando con prodotti che favoriscano il collegamento. È un siostema realizzabile con ogni tipo di pendenza: esso richiede l’assenza di deformazioni, di dilatazioni o di altri movimenti del supporto che possano lacerare l’impermeabilizzazione. PROTEZIONE SUPERFICIALE SISTEMI DI REALIZZAZIONE Per rallentare il fenomeno di degrado delle membrane impermeabilizzanti, si possono adottare le membrane autoprotette in cui lo strato impermeabilizzante viene prodotto con la superficie ricoperta di scaglie di ardesia o lamine di alluminio o rame. Questa soluzione presenta il vantaggio di fornire falde di diversi colori, a seconda della scelta architettonica. Membrana autoprotetta con scaglie di ardesia È una membrana che ha un’ un’autoprotezione realizzata con ardesia in scaglie colorate. La massa impermeabilizzante è costituita da bitume e polimeri plastomerici, plastomerici, mentre l’armatura è un “tessuto non tessuto” tessuto” di tipo poliestere. Si applica con uno speciale adesivo bituminoso oppure scaldando i due lembi di guaina. La guaina guaina ardesiata è in rotoli da 10 m con altezza 1 m. Membrana autoprotetta con lamiera metallica Protezione con strato di ghiaietto (protezione pesante): è costituita da uno strato di ghiaietto di almeno 4/5cm di spessore, che consente anche l’accessibilità alla copertura per la manutenzione e, nel caso di posa indipendente, costituisce lo strato di zavorra. Il ghiaietto deve essere tondeggiante e posato sciolto sulla membrana, o meglio sullo strato di separazione filtrante (geotessuto o tessuto non tessuto). Questo sistema economico permette di ridurre gli effetti delle escursioni termiche sulle coperture. Protezione con strato di ghiaietto (1) posato su uno strato di separazione (2) e sull’ sull’impermeabilizzazione (3). Protezione mediante pavimentazione su massetto: è data da uno strato di sabbia dello spessore di circa cm2, disposto sulla membrana di impermeabilizzazione, e da uno stato di separazione, per esempio di cartonfeltro oppure film sottile in polietilene, su cui si getta un massetto. Protezione mediante pavimento su massetto: (1) pavimentazione; (2) strato di allettamento; (3) massetto di calcestruzzo; (4) strato di separazione; (5) strato di sabbia; (6) strato impermeabilizzante. Protezione con pavimentazione drenante: viene realizzata con lastre in c.l.s. o pietra, aventi in genere dimensioni di cm 50x50, poggiare sullo strato impermeabilizzante mediante elementi angolari di plastica, in modo che formino giunti aperti attraverso i quali l’acqua scola verso gli scarichi. Questa soluzione che permette la completa fruibilità della copertura, presenta anche il vantaggio di poter rimuovere facilmente gli elementi della pavimentazione per ispezionare la membrana impermeabilizzante. Protezione mediante pavimentazione drenante: (1) piastrelle di cemento; (2) supporti angolari di plastica; (3) strato impermeabilizzante. ISOLAMENTO TERMICO BARRIERA AL VAPORE E STRATO DI ISOLAMENTO TERMICO L’importanza della barriera al vapore è evidenziata dall’esame di un tetto piano impermeabilizzato e isolato (fig. a). Durante la stagione invernale, il vapore risale attraverso la struttura portante e lo strato di pendenza e, in determinate condizioni, condensarsi all’interno dello strato impermeabilizzante. L’acqua, non potendo evaporare verso l’esterno a causa della membrana impermeabilizzante, in parte si accumula nella massa degli strati e in parte ridiscende verso il basso, trasudando dalla superficie inferiore. Durante la stagione estiva, poi, l’acqua di cui gli strati sono imbibiti si trasforma in vapore che, con il riscaldamento, si espande e causa la formazione di bolle sulla membrana impermeabile (fig. b). La barriera al vapore è in grado di evitare entrambi gli inconvenienti, poiché, se viene correttamente inserita, impedisce la formazione di condensa (fig. c). Occorre però sottolineare che la barriera al vapore è necessaria in tutti i casi in cui l’isolante possiede una forte permeabilità al vapore (lana di roccia, perlite espansa ecc.); può essere invece omessa se l’isolante non è permeabile al vapore (come per esempio il vetro cellulare) . Riguardo al suo posizionamento rispetto agli altri strati, soprattutto a quello di impermeabilizzazione, esistono diverse possibilità: Impermeabilizzazione realizzata in modo scorretto (a) e conseguenti conseguenti alterazioni (b). Corretto posizionamento della barriera al vapore. 1) Strato impermeabilizzante; (2) strato di isolamento termico; (3) barriera al vapore; (4) soletta. TETTO ROVESCIO In questo caso lo strato isolante risulta posizionato sopra lo strato d’ipermeabilizzazione. Si ha così una soluzione dotata di innegabili vantaggi economici e di praticità di esecuzione: non necessita infatti di barriera la vapore dal momento che tale funzione viene già svolta dallo strato impermeabilizzante. È però necessario l’impiego di materiale isolante a celle chiuse, insensibile all’azione dell’acqua e del gelo. Ad esso si deve sovrapporre uno strato di zavorra, per esempio di ghiaietto, sia per proteggerlo dall’irraggiamento diretto, sia per tenerlo a posto durante le precipitazioni atmosferiche. TIPI DI TETTI PIANI IN RELAZIONE ALLA DESTINAZIONE TETTO PIANO NON ISOLATO TETTO PIANO ISOLATO TETTO A GIARDINO PENSILE TETTO CARRABILE TETTO PIANO NON ISOLATO È il tipo di tetto piano normalmente impiegato nella copertura di locali non riscaldati di varia destinazione. L’assenza dello strato isolante permette di realizzare l’impermeabilizzazione con sistemi molto semplici. Pavimento drenato con piastrelle di cemento posate su supporti angolari angolari di plastica. TETTO PIANO ISOLATO Viene disposto a protezione di locali abitativi dei quali deve garantire, oltre alla tenuta all’acqua, l’isolamento termico e la creazione di sufficienti condizioni di benessere per l’utenza. Esistono diverse possibilità di composizione degli strati della copertura, a seconda che vengano adottate le soluzioni a tetto a caldo, a tetto a freddo o a tetto rovescio. Tetto piano isolato: a) non praticabile a tetto caldo; b) non praticabile praticabile a tetto rovescio. 1) Strato di ghiaietto; 2) strato di separazione filtrante; 3) strato impermeabilizzante; 4) strato di isolamento termico; 5) barriera al vapore; 6) pavimentazione in piastrelle di cemento; 7) strato di allettamento; 8) massetto in calcestruzzo; 9) strato di separazione; 10) strato di sabbia; 11) supporti angolari delle piastrelle della pavimentazione. Tetto piano isolato: c) terrazzo a tetto caldo; d) terrazzo a tetto tetto rovescio. 1) Strato di ghiaietto; 2) strato di separazione filtrante; 3) strato impermeabilizzante; 4) strato di isolamento termico; 5) barriera al vapore; 6) pavimentazione in piastrelle di cemento; 7) strato di allettamento 8) massetto in calcestruzzo; 9) strato di separazione; 10) strato di sabbia; 11) supporti angolari delle piastrelle della pavimentazione. TETTO A GIARDINO PENSILE I tetti piani vengono talvolta sistemati a giardino, disponendo al di sopra del sistema d’impermeabilizzazione uno strato di terra sufficiente per le colture vegetali previste (di solito erba, fiori e arbusti, più raramente alberi). La soluzione è particolarmente apprezzata sulle coperture dei bassi fabbricati o delle autorimesse interrate e contribuisce a rendere più gradevoli i cortili interni degli isolati e taluni spazi urbani.La realizzazione di questi giardini, comunemente detti pensili, richiede però grande cura nella sistemazione degli strati impermeabilizzanti, che possono essere danneggiati dalle radici, e nella costituzione di strati di drenaggio che impediscano il ristagno dell’acqua nel terreno. Tetto a giardino pensile, non isolato (a) costituito dai seguenti seguenti strati: 1) terreno di coltura; 2) rete a maglia larga per stabilizzare lo strato di coltura; 3) strato filtrante; 4) strato drenante; 5) strato di protezione dalle radici; 6) strato impermeabilizzante; 7) strato di pendenza. Per realizzare il tetto a giardino pensile isolato b) devono essere essere aggiunti: 8) strato di separazione; 9) strato di isolamento termico; 10) barriera al vapore. TETTO CARRABILE Non si differenzia particolarmente dal tetto piano di una terrazza se non per lo strato superficiale della pavimentazione che deve essere realizzato in conglomerato cementizio armato o con altro materiale di adeguata resistenza al passaggio dei veicoli. Un accorgimento importante è quello di posare in semiaderenza la membrana impermeabilizzante per evitare eventuali effetti dannosi provocati dalle vibrazioni del traffico dei veicoli. PARTICOLARITA’ ESECUTIVE IMPERMEABILIZZAZIONE DEI CORNICIONI E IMBOCCHI DEI PLUVIALI La corretta impermeabilizzazione dei tetti piani presuppone il rispetto di specifici accorgimenti esecutivi riguardanti in particolare i cornicioni, gli imbocchi dei pluviali, i risvolti verticali e i giunti di dilatazione. L’impermeabilizzazione dei cornicioni deve essere realizzata con una membrana posata in aderenza e dotata di risvolti per la sovrapposizione del manto del tetto piano e per l’imbocco dei pluviali di scarico. Impermeabilizzazione dei cornicioni: 1) imprimitura del supporto; 2) strato impermeabilizzante della copertura; 3) striscia longitudinale di manto impermeabile; 4) copertina. Imbocchi dei pluviali di scarico dei cornicioni: ) strato impermeabilizzante corrente del cornicione; 2) riquadro di membrana impermeabilizzante; 3) bocchettone. Una soluzione particolare per l’imbocco dei pluviali è richiesta nel caso dei giardini pensili, allo scopo di scaricare l’acqua presente in superficie e quella infiltrata attraverso gli strati, senza che avvenga un dilavamento del terreno di coltura. Imbocchi di tipo ispezionabile (a) e di tipo interrato (b) per pluviali dei tetti a giardino pensile: 1) piastra asportabile; 2) elemento paraghiaia; 3) bocchettone; 4) pluviale. PARTICOLARITA’ ESECUTIVE RISVOLTI VERTICALI Sulle linee di raccordo del manto impermeabilizzante con le superfici verticali di pareti, parapetti, e bordi di lucernari, canne fumarie ecc., è necessario predisporre una sede incassata per raccogliere il risvolto dell’impermeabilizzazione e per proteggerlo dalle infiltrazioni di acqua oppure sovrapporre un grembiule di lamiera metallica (scossalina) opportunamente sigillato lungo la linea di contatto con la superficie verticale. Risvolti verticali contro pareti e parapetti: a) con sede incassata; b) con grembiule (o scossalina): scossalina): 1) manto impermeabilizzante; 2) striscia di rinforzo; 3) scossalina); scossalina); 4) sigillatura; 5) copritassello saldato; 6) tassello di fissaggio. PARTICOLARI COSTRUTTIVI Copertura non praticabile, costituita da manto bitumebitumepolimero plastomerico (Bpp) Bpp) e protezione leggera su massetto di pendenza il c.l.s. alleggerito. Copertura non praticabile, costituita da manto bitumebitumepolimero plastomerico (Bpp), Bpp), pannelli in polistirene estruso e protezione in ghiaia. PARTICOLARI COSTRUTTIVI Copertura non praticabile, costituita da manto bitumebitumepolimero plastomerico (Bpp), Bpp), pannelli in schiuma poliuretanica e protezione i ghiaia Copertura praticabile, costituita da manto bitumebitumepolimero plastomerico (Bpp), Bpp), pannelli termoisolanti e protezione in piastrelle Klinker PARTICOLARI COSTRUTTIVI Particolare scarico acque piovane tramite “piletta” piletta” Particolare piletta di scarico per copertura con finitura in ghiaia DOCUMENTAZIONE DI CANTIERE Pavimentazione per terrazzi con sistema di scarico delle acque piovane