Gabriele d’Annunzio Le opere Le opere Romanzi Prosa Versi Novelle Teatro I romanzi Il Piacere Giovanni Episcopo L’Innocente Trionfo della morte Le Vergini delle rocce Il Fuoco Forse che sì, forse che no Le novelle Terra Vergine Novelle della Pescara Le opere teatrali La città morta La Gloria Francesca da Rimini La figlia di Iorio La fiaccola sotto il moggio Più che l’amore La nave Fedra Le raccolte poetiche Primo vere Canto novo Intermezzo Isottèo La Chimera Elegie romane Odi navali Poema Paradisiaco Laudi(Maya,Elettra,Alcyone) Lettura delle opere in versi La sera fiesolana La pioggia nel pineto La sera fiesolana Scritta il 17 giugno del 1899 Schema libero composto da tre strofe autonome di 14 versi endecasillabi, novenari, settenari, quinari intervallate da una lauda (una sorta di ritornello) Dagli appunti del poeta emerge un collegamento (evidente nel testo) con la contemplazione della campagna d’Assisi Queste sensazioni vengono trasferite alle colline di Fiesole che il poeta poteva ammirare dalla villa della Capponcina Considerata dalla critica (insieme a La poggia nel pineto) la massima espressione dela poetica dannunziana La sera fiesolana (I strofa) Natività della luna Rivolta ad un tu indefinito, caratteristica tipica dei poeti del Decadentismo Corrispondenza tra parola e natura Il valore magico di parole e suoni Una lunga sinestesia (accostamento di diverse sfere sensoriali: foniche, tattili e visive) Un quadro che parte dal particolare per estendersi al generale (dalla mano del contadino alla campagna) Apparizione della divinità lunare (teofania) che concede refrigerio alla campagna La religione primitiva del mito e la magica evocazione del Poeta: commistione tra la divinità lunare e la parola poetica La sera fiesolana (II strofa) La pioggia di giugno La parola diviene musica attraverso una articolata struttura metrica e sintattica L’immagine della pioggia I pallidi olivi richiamano alla pace e alla santità, concetti rinforzati dalle numerose evocazioni di origine francescana La sera fiesolana (III strofa) Il profumo della sera Il motivo amoroso Sensualità e voluttà Il culto antico delle fonti e dei boschi custode del “mistero sacro” I “reami d’amor”, la forza erotica della natura e dell’uomo Le “labbra che un divieto chiuda”, il compimento della metafora amorosa La pioggia nel pineto Quattro strofe di trentadue versi liberi Una struttura musicale: la parola come musica La parola rivelatrice dell’essenza stessa della natura e delle cose (concezione tipica del decadentismo) Il panismo: identificazione dell’uomo col mondo naturale È messa in versi la sinfonia generale della pioggia su cui emergono i canti “solisti” delle cicale e delle rane La donna diviene creatura vegetale che sembra uscire dalla corteccia degli alberi come le ninfe antiche Un lavoro metrico eccelso: questa lirica è considerata da molti critici come uno dei momenti più alti della poesia italiana ?Che cos’è una novella? La novella è una narrazione breve e semplice. I personaggi in essa presenti possono essere facilmente rintracciati nel vivere quotidiano. Nasce nel contesto della letteratura orale e non si sa con precisione dove o quando sia nata. Presente in Italia a partire dal Duecento