39 UNA MELA al giorno
MERCOLEDÌ
11. GIUGNO 2014
PAGINA SALUTE DE LA VOCE DI ROMAGNA
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Benessere fisico con le cure
di ossigeno ozono terapia
L’
Dottor
Alberto Borelli
Medico chirurgo, associato S.I.O.O.T
(Società Scientifica Italiana
di Ossigeno Ozono Terapia )
Esercita la metodica ossigeno-ozono
dal 1994, attualmente è consulente
della Società Scientifica.
Svolge la sua attività a Rimini
a Torre Pedrera
APPROFONDIMENTO
Fra le patologie
che si possono trattare
con questa metodica
spiccano l’ernia
del disco
e le lombosciatalgie
con l’82% dei casi
risolti. La tecnica
permette di affrontare
inoltre anche cefalee
a grappolo, l’acne
e la cellulite
La terapia consiste
in una serie di piccole
iniezioni non doloroso
ernia del disco e le lombosciatalgie sono
fra le patologie che possono essere risolte
con cure mirate di ossigeno-ozono terapia. La terapia ormai familiare a molti
consiste in una serie di piccole iniezioni paravertebrali
di miscela ossigeno-ozono. Già dal 2000, la S.I.O.O.T
(Società Scientifica di Ossigeno Ozono Terapia) unitamente all’Istituto di Farmacologia dell’Università di
Pavia promuovevano insieme un Congresso Internazionale a Verona col tema: “Ruolo dell’Ossigeno-Ozono
nelle lombalgie”.
La metodica è semplice e priva di effetti collaterali,
presenta inoltre il vantaggio di poter essere effettuata
a livello ambulatoriale, “ma a patto che venga eseguita
seguendo protocolli ben precisi”, come sottolineato
dal Professor Marianno Franzini Presidente della Società Scientifica, docente presso l’Ateneo di Pavia. Protocollo sanitario, che in termini tecnici si legge: “Protocollo di valutazione prospettica, controllata, randomizzata di efficacia e tollerabilità della ossigeno-ozono
terapia per iniezione nell’ernia discale lombare”. (Prot.
S.I.O.O.T n° 953902 )
Cos’è l’ozono. L’ozono è la forma nello stato instabile
(allotropico) dell’ossigeno, esso è presente negli strati
alti dell’atmosfera con il fine di filtrare le radiazioni solari nocive, in medicina viene chiamato invece “Ozono
Medicale” (nella foto in basso la macchina dell’ozono).
Metodi di utilizzo e applicazioni. L’ozono viene somministrato per piccola iniezione sottocutanea od intramuscolare nei casi d’ernia discale, con sacchetti di
plastica o campane in vetro specie nelle ulcere da decubito, nel piede diabetico, mentre per auto-emotrasfusione è indicato nelle patologie batterico-virali sistemiche, da cui benefici sul sangue come il miglioramento della possibilità del globulo rosso nel legarsi
alla molecola di ossigeno, fornendone in tal modo di
più ai distretti carenti. Da segnalare un significativo
ed importante miglioramento del sistema immunitario. L’Ozono-terapia essendo una pratica medica chiaramente può essere svolta solo da medici che devono
seguire i suddetti protocolli d’utilizzo depositati al Mi-
nistero della Salute, in parallelo anche i macchinari
produttori di ozono medicale debbono essere per norma certificati.
Ernia del disco Lo spostamento, come sappiamo, del
“cuscinetto ammortizzatore” cioè del disco intravertebrale, provocando una compressione sulle radici dei
nervi uscenti, scatena la sintomatologia dolorosa classica detta lombalgia o lombosciatalgia. La miscela Ozono agisce disidratando la parte esterna dell’ernia eliminando così l’acqua in esso contenuta. Per risolvere
saranno sufficienti in genere da 5 a 10 sedute di queste
“microiniezioni paravertebrali”. Anticipando la risposta
ad una domanda molto frequente affermiamo che le
piccole iniezioni non sono dolorose. In genere i primi
miglioramenti si percepiscono già dalla terza applicazione. Vista la casistica , il trattamento risulterebbe
uno dei più efficaci se gli alleghiamo anche il conclamato 82% di successo terapeutico. A trenta giorni
dall’ultima seduta si potrà valutare il risultato radiologico con una Risonanza o una TAC di controllo.
Ernie ma non solo Sono pubblicati altri protocolli specifici per diverse patologie trattabili con buoni risultati.
È doveroso almeno accennarle, ne segnalo alcune: cefalee a grappolo, sono sicuramente una delle forme
più dolorose ed in certi casi risultano intrattabili pure
farmacologicamente, le arteriopatie periferiche caratterizzate da una progressiva occlusione della parete
interna dei vasi. Poi, le forme di carattere reumatologico come le cervicalgie ed affezioni articolari.
Anche il Morbo di Crohn, malattia del tratto distale del
tubo digerente, risulta trattabile efficacemente tramite
l’utilizzo di questa miscela ozonizzata, evitando in vari
casi la via chirurgica. L’acne ne beneficia per la potente
attività antibatterica-antivirale della molecola ozono.
Per ultima, anche la cellulite riconosciuta oggi come
vera e propria malattia è sensibile al trattamento. Lavori scientifici randomizzati e protocollati, hanno messo in luce il meccanismo d’azione dell’ozono in questa
patologia, la molecola ozono induce lo scioglimento
della matrice grassosa, praticamente i grassi vengono
resi “idrofili” per cui più facilmente eliminabili” con
acqua, poi ancora l’effetto drenante sui liquidi ristagnanti ed il miglioramento diretto della “funzionalità
fisiologica generale con il vantaggio della riattivazione
del microcircolo”. Vale la pena allora di aggiornarsi
consultando il sito Internet sulle varie possibilità curative e sulle proposte terapeutiche qui non elencate.
Tollerabilità La molecola ozono non è una proteina e
non è un farmaco, pertanto non può causare reazioni
di tipo allergico, inoltre, contrariamente ai farmaci antinfiammatori tradizionali non ha neppure effetti collaterali, ma certamente è fondamentale prestare grande attenzione e valutare con cautela il rapporto rischio
beneficio.
Per approfondire il tema dell’ossigeno ozono terapia
è possibile seguire programmi televisivi dedicati, ad
esempio la rubrica “Esperienza Benessere” in onda su
Sky il lunedì, canale 913 alle 19,30 e sul digitale terre-
stre il mercoledì, canale 83 alle 19,30, il lunedì sul canale 284 alle 8. Ulteriori e precise informazioni si possono ottenere rivolgendosi alla segreteria di SIOOT e
consultando il sito www.ossigenoozono.it , dove è presente l’elenco dei i medici accreditati sul territorio italiano.
IL MEDICO RISPONDE
I lettori interessati possono rivolgere
domande sulle differenti problematiche
della salute, trattate ogni settimana da
medici autorevoli, scrivendo a:
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TUMORE AL COLON, DIAGNOSI PRECOCE E NUOVI STUDI
Possiamo sconfiggere il cancro dell’intestino? Questa domanda apre una profonda riflessione supportata
da alcuni dati che riguardano la diagnosi precoce del tumore del colon
che mi hanno colpito.
Siamo nel settore della diagnosi precoce, il settore della terapia ha fatto
passi in avanti ma non ancora soddisfacenti (il mio target naturalmente
per esprimere un giudizio positivo è
la guarigione di una parte importante di pazienti). Lo screening del tumore intestinale, nonostante le apparenze, appare fra quelli che dà risultati importanti.
Il calo del cancro del colon con lo
screening
Su ‘Ca a Cancer Journal for Clinicians’ è stata pubblicata l’informazione che l’incidenza (cioè il numero anno) dei cancri del colon è calato del
30% negli Stati Uniti. Un calo del 3%
all’anno in ragione della diagnosi
precoce che si svolge da anni. E all’incidenza in diminuzione si associa
anche un calo della mortalità del
30%, essendo le diagnosi maggiormente iniziali. Il calo dell’incidenza
naturalmente è dovuto alla asportazione dei polipi intestinali durante la
colonscopia.
Questi sono numeri e dati ed è sempre importante fare il sangue occulto
nelle feci dopo i 45 anni, ogni 2 anni.
Rispetto agli esami di controllo nei
pazienti operati di tumore un recente
lavoro apparso su Jama ha evidenziato che la determinazione del Cea
e una TAC ogni 12-18 mesi possono
risultare utili a recuperare pazienti alla guarigione nel cancro del colon operato. Fare controlli con equilibrio e
conoscenza della malattia è a mio
parere utile al paziente.
Prendo inoltre in considerazione uno
studio che mette in luce come la diagnosi precoce si possa fare con il dna. Lo studio è stato pubblicato sul
Nejm, prestigiosa rivista americana e
riguarda circa 10.000 persone sottoposte a colonscopia come esame
diagnostico per diagnosi precoce (in
assenza di qualsiasi sintomo, ma solo
con età da 50 a 80 anni). Alla colonscopia, esame al quale il cancro o i
polipi non possono sfuggire, sono
stati associati due test,uno per la ricerca del dna tumorale nelle feci e
un secondo per la ricerca del sangue
occulto, sempre nelle feci (è il test utilizzato anche dalla nostra Regione
per la diagnosi precoce). Il dna tumorale riguardava alcuni geni alterati
in tutti i tumori (Kras, BMP3,NDRG4,
e B-actina).
Ebbene i numeri: su 65 cancri trovati
dalla colonscopia, il test con il dna ne
ha trovati 60, 48 i cancri trovati dal
test al sangue occulto di cui 1 non
trovato con il test con dna. Quindi dna più sangue occulto 61 tumori su
65, solo 4 sfuggono. Il dna test ha
reperito 321 polipi su 757 trovati dalla
colonscopia e il sangue occulto 180
polipi di cui 29 non scoperti dal dna
test. Per cui dna e sangue occulto rilevano assieme 350 polipi su 757.
Questo è un test eseguito una volta
sola, non abbiamo esperienze a distanza di 2 anni più di una volta.
Non ho approfondito il problema dei
costi, ma dna test sommato a sangue
occulto diagnosticano il 93% dei tumori e il 46% dei polipi con un solo
passaggio, dando un risultato note-
vole.
Dottor Alberto Ravaioli
Specialista in Oncologia Generale, Igiene e Medicina Preventiva, Ematologia
Attività libero professionale: Clinica
Nuova Ricerca, Rimini
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