MANDAS
73
Mandas
Territorio
Mandas, con un territorio di 45,04 km2, è un
centro agro pastorale di circa 2.548 abitanti, situato a 55 km da Cagliari al confine tra le province di Cagliari e Nuoro e la sua altitudine è di 457
m. È un importante nodo ferroviario dal momento
che da Mandas la ferrovia si dirama in direzione
del “Mandrolisai” e dell’Ogliastra”, dove passano anche i treni turistici come “il trenino verde”.
Il centro è situato su un altopiano esposto a tutti
Campagne di Mandas
i venti, sono inoltre numerose le sorgenti da cui
nascono importanti affluenti del lago Mulargia e del Fluminimannu.
Archeologia e storia
La presenza di ben quarantotto rovine di nuraghi tra i quali “Riu Murtas”, “Ardiddi”, “Su Angiu”, e di due tombe dei giganti “Santa Barbara” e “Padu Nou”, nonché
alcuni bronzetti, di cui il prestigiosissimo nuraghe in bronzo con sacello sormontato da
colombe, dimostrano che Mandas fu abitata fin dall’età preistorica. Sia in epoca punica
che in epoca romana, il centro era attraversato da una strada che collegava Cagliari
a Sant’Andrea Frius e a Isili, per poi giungere sino ad Olbia. Durante il Medioevo
il villaggio appartenne al Giudicato di Cagliari e alla Curatoria di Seurgus di cui fu
capoluogo. Dopo la sconfitta di Cagliari (1257), venne incorporato al Giudicato di Arborea e quarant’anni dopo al Comune di Pisa.
Dopo la sconfitta di quest’ultimo da parte degli
Aragonesi, venne concesso in feudo prima ai
Desvall poi ai Carroz verso la metà del XIV
secolo. In quel periodo Mandas doveva avere
una certa importanza vista la presenza di alcuni suoi abitanti alla seduta del Parlamento del
1355. Ma nel XV secolo decade per le carestie
e le epidemie di peste. Nel 1604 divenne Ducato infeudato a Pietro Matza. Sotto i Savoia
appartenne ai Tellez Ciron d’Alcantara sino alVillaggio Nuragico “Ardiddi”
l’abolizione del feudalesimo nel 1839.
Architettura e arte
La chiesa principale è quella di San Giacomo Apostolo. Di architettura gotico catalana la sua costruzione risale al 1605. Di particolare interesse sono considerati i tre
altari in legno intagliato e policromo di stile barocco dove ci sono le statue del 400 raf74
figuranti San Giacomo, San Gioacchino e Sant’Anna.
Nel centro storico dell’abitato sorge la chiesa di Sant’Antonio Abate che risale al 1300. La chiesa rimane
aperta al pubblico il 17 di ogni mese per la celebrazione
della Santa Messa. Il Convento di San Francesco, anch’esso nel centro storico, si sviluppa intorno al chiostro e alla chiesa di San Cristoforo e conserva al suo
interno affreschi cinquecenteschi di maestranze locali.
Recentemente recuperato, ospita una mediateca e un
archivio storico di grande interesse. La chiesa di Santa
Vitalia, situata in centro, è stata costruita a metà degli
anni ‘50 ed ha una struttura abbastanza moderna.
Tradizioni popolari
Chiesa di San Giacomo
La festa più importante è quella di San Giacomo, il patrono, che si festeggia il 25
luglio. La festa religiosa inizia il 24 dove si svolge la processione con il simulacro del
santo, a cui partecipa tutto il paese ed alcuni suonatori di launeddas. Generalmente la
festa civile inizia qualche giorno prima e si svolge nella piazza del vecchio comune.
Altro festeggiamento è per onorare Sant’Antonio, il 16 e il 17 gennaio nell’omonima
chiesa, dove il 16, di pomeriggio, dopo la messa e la benedizione de “su pan’ e saba”,
che viene distribuito a tutti i presenti, si intonano “Is Goccius de Sant’Antonio” e si
accende “su fogadoni” un enorme falò dove la gente si raduna. La seconda domenica
di maggio si festeggia Sant’Isidoro (patrono degli agricoltori) con il simulacro del
santo trainato dai buoi addobbati con fiori e nastri colorati. Il 24 giugno si festeggia
San Giovanni Battista e si fa il falò in ogni vicinato, ma il più importante viene acceso in Piazza, accompagnato da canti e balli sardi. La seconda domenica del mese di
ottobre si festeggia Santa Vitalia compatrona del paese a cui è dedicata una chiesa,
una processione e la festa civile in piazza. Nel mese di agosto si svolge un’importante
sagra, quella del formaggio, che attira numerosi turisti non solo per la prelibatezza
dei prodotti, ma anche per le numerose lavorazioni artigianali dei diversi centri della
Sardegna che vengono esposte in questa occasione. Nel paese si svolgono diverse attività artigianali, come la lavorazione di marmi e graniti, esportati in diverse parti della
Sardegna e quella del ferro battuto anch’esso
molto conosciuto. Si fanno anche dolci tipici
sardi che vengono esportati anche in alta Italia. Alcune persone continuano a fare il pane
e il formaggio in casa, come si faceva una
volta. Altre fanno dei cestini tipici sardi ed
è presente anche la lavorazione dei coltelli.
Nel centro storico sorge un interessantissimo
museo “Is lollas de is aiaiusu” che riprende
le vecchie tradizioni contadine del paese.
Coltellinaio
75
Scarica

MANDAS