Gennaio-Febbraio 1997 Numero 2 Periodico informativo del Dibartimento della Protezione Civile Neijlm miik se i preannunciano i scossa simica. d f r e a l u t k inutile att& segnali premonitori, ma P invece importante conosccreprima quali sono i comportamenti h adomre in casa di terremoto e quali sono le stmtegrèper prevenire il rischio sismico. Neìi'immagine Chrk Gable esce i h o dai& macerie causate ahidisastroso terremoto cahfòrniano &I906 ricostruito nel lm "SanFrancisco" (ìY a n q*e, (I&,I93b) Pura fmtum o attenzione alle norme di comportamento? S ezmni da questo e altrifilm, dal & h o di Rodi a POTOdei Mackenna, h Most a Su -n, sono stati u t i h t i J S m i a M Shico Nazionale per la realizzazione di un audiovisivo drdicato agli f i t t i che si osservano durante un t m o t o , &'m atnnverso la iettum &i dodici r misura &U'intemennth sismica Ua Scala Mercdli. Fdind' I I Prevenzione: se spendiamo prima spendiamo meglio. E, sicuramente, meno! N ell'anno appena mcorso razione della Protezione Civile 2 stata messa a dura prova A una serie di calamità idrogeologche che, da giugno alfinizio del 199Z hanno duramente colpito varie zone del Paese. Inl/eniIia, in Frizlli Venezia Giulia, in Cahria (con una 'Feplica",nelgiro di pochi giorni, che ha messo letteralmente in ginocchio la città di Crotone), in Umbrìa, in Lombardia, in Piemonte, in Campania, il ripetersi di particolari condizioni atmosferhe (in molti casi assolutamente imprevedibili, nonostante i passi ah gigante compiuti nelgiro di poco meno di due anni nel campo delleprevisioni meteo "mirate"a h esigenze d e h protezione civile) accompagnate Alla situazione di enorme precarietà del nostro territorio, hanno causato Anni e vittime. Vale ka pena ribadiw che, in quelle situazioni, oltre ad una riconosciuta nuova p r o n t m di intervento delle varie componenti della protezione civile nel momento deII'emqenza (dzi Vigili deeoco alle Forze dell'ordine, Alle Forze armate al Volontariato), è stata completamente cambiata la metohlogia di approccio alproblema delpost emwgenza. In V m i h e in Friuli Venezia Giulia, la collaborazione tra Stato, Parlamento, Regione, Enti Locali, Forze operative e volontari, infitti, non solo ha comtito una gestione ej'ìcace dei momenti mmtici, m ha contemporaneamente gettato le basi per il '%po': Questo ha reso possibile ì'immediata entrata in cimito dei primi findi stanziati, e il conseguente, razionale piano dei successivi interventi necessari per riportare h normalità (segue a pag 3) EDITORJALE l Prevenzione: se spendiamo prima, spendiamo meglio. E, sicuramente, meno! di Franco Barberi PREVTSIONE E PREVENZIONE :. 4 I1 rischio e i programmi di previsione e prevenzione . di Cesare Landrini - s I RISCHIO IDROGEOLOGICO 11 I1 progetto AVI Censimento deiie aree vulnerate da frane inondazioni di Mauro Cardinali, Fausto Guzzetti e Paola Reichenbach 17 Ricerca finalizzata e protezione civile: "la fìiosofia del live . di base7' . RISCHIO SIMICO 23 I1 Servizio Sismico Nazionale e la cultura del terremoto di Sergio Castenetto DIPARTIMENTO 25 Progetto "Scuola sicura" di Roberta Serajni 27 Ufficio per le relazioni con il pubblico di Eugenia di Zenzo Paolo ~arne;i 30 Procedure per le ordinanze di GabrieIla Colombi Ca o Rehttore & e110 Raschi 30 Calendario deiie esercitazioni di protezione civile 1997/1! 31 Piani di emergenza nazionaii Ufficio Stampa e Reiazioni Esterne Dipartimento Protezione Civile Presidenza del Consiglio dei Ministri - Redazione: Via Ulpiano, 11 00193 Roma Tel. 06/6820373 - 6820409 - ELY O616820223 PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI La Protezione Civile in Italia grafia delle aree a rischio. La nuova mappatura del territorio promossa dal Dipanimento consente di localizzare tutte le aree a rischio. fornendo così gli scenari per la pianiticazione dell'emergenza e per gli intehrentidi pianificazione. 3000 le associazioni di volontariato operanti nel settore, dalle vogliano tutte le richieste di soccorso e da dove si diramano tutte le operazioni per la gestione dell'intcrvento. in maniera da poter raggiungerequalsiasi area in 90 minuti dal decollo. progetto AVI b dispo- II I h Tella foto aerea la base lonistiea e il centro di raccolta dei mezzi e materiali per l'emergenza a Castelnuovo di Porto, nei pressi di Roma. Nel centro si tengono regolamiente coni di forniazione e di per gli operatoridella ne civile ad ogni livello. sia centrale che periferico e per il volontariaio. l\ ' ' Italia. Una mappatura di Dase ai ronaamentale importanza per la riduzione del rischio idrogeologico. e non b possibile eliminare i rischi b perb possibik diiendersi: con lo studio e il monitoraggio del territorio, con la dotazione di m i kcnici. con la formazione professionale e con i'informazione. Per tutto questo il Dipanimento t a disposizione dei cittadini, che comunque devono conoscere i rischi del territorio dove abitano e sapere come reagire in c m di DIPARTIMENTO DEUA-E I - Via Uldano. 11 00193 ROMA Tel. 01 - L 'inf~rmazioneb slrumento di preven~ione. Su questo Una nazione non p& assunto b nato il periodico informativo del Dipartimento dini a tutti gli operatori di protezione civile. F ~ s i c u r ~di un egicenre uo flusso informativo costante e di qualith. CMLE