Le idee di Expo verso la Carta di Milano, Report tavolo tematico 30 AgriLAB: Innovazione in agricoltura Contributo n° 57 LE IDEE DI EXPO 2015 – VERSO LA CARTA DI MILANO Milano, 7 febbraio 2015 TAVOLO N° __30__ Tavolo di Lavoro:__ A griLAB: Innovazione in agricoltura_ Coordinatore: Dott. Raffaele Borriello, Vice Capo di Gabinetto, Delegato per EXPO 2015, Rapporti con le Regioni, Bilancio e allocazione risorse, Infrastrutture e sviluppo, Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali Rapporteur: Dott. Simone Sala, Direttore associato del Sensemaking Fellowship, NSRC Swansea University Partecipanti al Tavolo: 1. Carmelo Troccoli, Segretario Nazionale, Coldiretti Giovani Impresa 2. Raffaele Maria Maiorano, Presidente ANGA Associazione Nazionale Giovani Agricoltori, Confagricoltura 3. Maria Pirrone, Presidente nazionale AGIA Associazione Giovani della Cia, Confederazione italiana agricoltori 4. Giovanni Delle Donne, Promozione e Internazionalizzazione, ad interim Expo 2015 (Padiglione Corporate), Federalimentari 5. Gianluca Carenzo, Responsabile Esecutivo, Polo Tecnologico Padano 6. Matteo Bartolini, Presidente CEJA Consiglio Europeo Giovani Agricoltori European Council of Young Farmers 7. Andrea Sonnino, Scienziato, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) – ex Direttore della Divisione di Ricerca ed Extension presso FAO 8. Marco Bani, Capo segreteria tecnica, Agenzia per l'Italia digitale (AGID) 9. Salvatore Parlato, Commissario, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria 10. Vittorio Cino, Direttore Comunicazione e Relazioni Istituzionali, Coca Cola Italia 11. Cesare Ronchi, Coordinatore progetto agricoltura sostenibile, Barilla 12. Celmira Susana Sousa, Government Relations Plant Biotechnology Manager – South Europe, BASF 13. Andrea Cristini, Presidente Associazione Nazionale Allevatori Suini ANAS – AD di Suiseme (distribuzione materiale seminale in Italia) 14. [Vanni Bovi, Direttore, Casse di Risparmio dell’Umbria] 15. [Maria Letizia Gardoni, Delegato Nazionale di Coldiretti Giovani Impresa, Coldiretti 16. [Alex Giordano, Presidente e Direttore Scientifico, RuralHub Nota: gli invitati 1113 si sono aggiunti al tavolo di lavoro. Gli invitati 1416 non hanno potuto partecipare o hanno partecipato ad altri tavoli. SESSIONE MATTUTINA Il coordinatore apre i lavori descrivendo tema della carta di Milano e processo di sviluppo. Il coordinatore informa poi circa Il compito odierno dei partecipanti, e cioè fornire parole e concetti chiave che saranno inseriti nella Carta di Milano. Per agevolare ha precedentemente inviato un documento, così da favorire riflessioni sul tema, fondato su tre domande: cosa innovare in agricoltura, come innovare, e con chi innovare? I partecipanti forniscono almeno due commenti a testa, toccando i temi più disparati. Emerge che l’innovazione dovrebbe essere la traduzione in valore della conoscenza e che le specificità locali guidano sia il trasferimento tecnologico sia lo sviluppo di innovazione [Sonnino]. Si cita altresì la scala globale dell’innovazione, cercando di comprendere come posizionare il sistema-Italia in un mercato globale, individuandone necessità a fronte dell’offerta in termini di strumenti e risorse [Carenzo]. Si evidenzia la necessità di misurabilità e strategicità dell’investimento in innovazione in agricoltura [Parlato] nonché di programmare le strategie di innovazione [Maiorano] e razionalizzare le risorse investite in innovazione [Pirrone]. Si afferma la centralità del ruolo della Ricerca [Sousa] per l’innovazione, e allo stesso tempo si ricorda come il consumatore vada posto al centro del processo produttivo e delle relative innovazioni [Delle Donne]. Diversi partecipanti rilevano l’importanza della collaborazione tra i diversi attori del settore [Troccolo; Cino], citando l’esperienza positiva degli Erasmus [Cristini] oltre che l’esigenza di condivisione di informazioni tra operatori per una maggiore efficienza del sistema produttivo [Ronchi]. Si sottolinea l’importanza del ruolo dei giovani [Bartolini] nello stimolare l’innovazione in agricoltura, e di favorire il ricambio generazionale. Si definisce l’innovazione come processo partecipativo, con agricoltori e aree rurali capaci di partecipare proattivamente allo sviluppo di soluzioni innovative [Pirrone]: l’80% del territorio europeo è rurale e dunque è sottolineata la necessità di innovare e reinventare in quei territori (smart farming, non solo smart city) [Bartolini] a dispetto del digital divide che le affligge [Pirrone]. Si citano dunque gli sforzi in tal senso dell’AGID, sia in termini di investimenti infrastrutturali che per lo sviluppo di competenze e cultura digitali [Bani]. Si rileva strategico puntare su innovazione in quei settori dove già l’Italia è eccellente (agricoltura, moda, turismo, etc.) [Bani]. Fondamentale è poi l’educazione, intesa come il doppio processo di aziendalizzazione delle scuole e scolarizzazione delle aziende [Maiorano], e la corretta informazione verso i cittadini sulle esternalità positive dell’agricoltura [Bartolini]. Elenco delle parole chiave/concetti raccolti e loro descrizione sintetica: 1. PAROLA/CONCETTO CHIAVE: Strumenti – parola che racchiude i seguenti concetti-guida: Posizionamento : come possiamo posizionare il sistema Italia in un mercato globale? Finanza e Liquidità : necessità di muoversi come sistema-paese in maniera sufficientemente elastica, mobilitando risorse in forme nuove (i.e. equity fund). Impatto e Strategicità : fondamentale è sviluppare la capacità di valutare la strategicità dell’innovazione a monte del processo decisionale e avere la abilità di misurare l’impatto dell’innovazione. Efficienza : necessità di rendere più efficienti i processi produttivi a livello di farming system. Ottimizzare : importante ottimizzare gli investimenti in ricerca per evitare duplicazioni e razionalizzare le risorse. Programmazione : fondamentale superare la leva dell’urgenza in favore delle priorità 2. PAROLA/CONCETTO CHIAVE: Partnership – parola che racchiude i seguenti concetti-guida: Condivisione – non basta il solo trasferimento tecnologico ma è necessaria anche costruzione di soluzioni in maniera concertata. Relazione - settore agricolo necessita relazionarsi anche con altri settori dell’economia (in particolare turismo, artigianato in Italia). Partecipazione – determinante sottolineare i processi di partecipazione nella creazione di innovazione: agricoltura non subisce l’innovazione ma ne è attore proattivo (gli agricoltori nel loro lavoro innovano ogni giorno). : collaborazione è essenziale tra operatori dello stesso settore (e.g. tra produttori, che non sono Partnership concorrenti ma colleghi, e collaborando possono meglio proporsi sui mercati e proteggersi dagli stress provenienti dal mercato stesso); è anche importante che il mondo agricolo non si chiuda su sé stesso, invitando i diversi componenti della filiera di partecipare. Consumatore : destinatario del prodotto finale va posto al centro della produzione e dei processi innovativi ad esso collegati. : interazione tra attori è centrale per trovare soluzioni concertate e sostenibili. Interazione 3. PAROLA/CONCETTO CHIAVE: Comunicazione – parola che racchiude i seguenti concetti-guida: Informazione : accesso all’informazione è chiave per poter trasferire al mondo agricolo le innovazioni, e dunque è determinante l’accessibilità dei produttori ad Internet e banda larga e servizi mobili. Educazione e Comunicazione : fondamentale attivare sistemi con cui comunicare cosa l’agricoltura realizza, a fini informativi ed educativi, al fine di produrre esternalità positive. e Scolarizzazione : necessità di scolarizzare le aziende e aziendalizzare le scuole, oltre che Aziendalizzazione favorire lo sviluppo di cultura di impresa nel paese. : la ricerca è imprescindibile per promuovere lo sviluppo di tutta la filiera agro-alimentare, coinvolgendo Ricerca produttori, consumatori e cittadini. Si sottolinea che in Italia la ricerca è principalmente finanziata dal pubblico (privato soggetto poco attivo). 4. PAROLA/CONCETTO CHIAVE: Sostenibilità – parola che racchiude i seguenti concetti-guida: Sostenibilità – sostenibilità non è basilare solamente a livello ambientale ma anche a livello economico. Pressioni su aziende e istituzioni sono molto forti, e tendono a far privilegiare i risultati a breve termine rispetto a quelli a lungo termine. Sociale – occore ripensare a l’intero rapporto tra agricoltura è società, entrando nel tema delle nuove relazioni tra mondo rurale e città, trovando nuovi modi per avvicinare agricoltore a consumatore. Valore : innovazione dovrebbe essere la traduzione in valore della conoscenza per cittadini, istituzioni, associazioni e imprese. Visione – necessaria una visione a lungo termine per affrontare le sfide correnti e future. Obama ha detto: chi punta tutto sull’innovazione avrà le chiavi dell’economia del futuro. Ed è fondamentale che la strategia abbia una visione a lungo termine, perché l’innovazione richiede tempo. 5. PAROLA/CONCETTO CHIAVE: Territorio – parola che racchiude i seguenti concetti-guida: Locale – a ogni paese corrisponde uno specifico sistema di innovazione in agricoltura: ci sono infatti fortissime specificità locali (i.e. ambientali, sociali, economiche e culturali). Non si può dunque pensare soltanto di attendere l’innovazione prodotta altrove e trasferirla a livello locale, ma è necessario favorire l’innovazione locale. Territorialità - innovazione deve partire dai territori, dalla loro storia, e poi crescere in scala. Descrizione delle case history segnalate: 1. Produzione di mele della provincia autonoma di Bolzano Un caso di eccellenza italiano è quello del sistema di produzione di mele nella provincia di Bolzano: 8'000 famiglie, con una media di 2 ettari di meleto a testa. Piccolissimi produttori, che rappresentano però il 50% della produzione di mele italiana, il 25% europea e il 5% mondiale. Finanziano la ricerca genomica sul melo, interagiscono con il globale innovando il locale. 2. Recupero del pastazzo per agroenergia in Sicilia La Coca-Cola Foundation e il Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia hanno avviato una collaborazione per il recupero degli scarti di lavorazione delle arance. In particolare, Coca-Cola Foundation finanzia un progetto per effettuare ricerca industriale su energia da biomassa prodotta con il pastazzo (prodotto di spremitura delle arance). Questo progetto pubblico-privato coinvolge la Cooperativa Empedocle, società impegnata nella produzione di energie alternative, e l’Università di Catania (Dipartimento di Gestione dei Sistemi Agroalimentari e Ambientali, Di.Ge.Sa.), e ha come obiettivo la realizzazione di un impianto di trasformazione dello scarto della lavorazione degli agrumi in biomassa, al fine di produrre energia. 3. Due filiere su cui investire in Italia: grano duro e latte Due filiere per cui l’Italia ha solido patrimonio ma per le quali l’innovazione è necessaria: grano duro e latte. Essendo l’Italia leader mondiale nella pasta servono decisioni e risorse per essere leader anche nel grano (i.e. investimenti in ricerca su genetica, etc), in modo tale da poter possedere il più alto numero di brevetti sulla mappatura genetica del grano duro. Per quanto concerne il latte si ravvisa la stessa necessità: diversi interventi di policy nel tempo senza però che fosse definita strategica l’innovazione come processo (i.e. selezione genetica in ambito zootecnico). 4. Filiere intelligenti per minori sprechi Il confezionamento di alimenti è una componente fondamentale per il cibo made in Italy. Anga-Giovani di Confagricoltura con i Giovani di Federalimentare (Federazione italiana dell'industria alimentare) e il Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche), in partnership con la Rete degli istituti agrari (Renisa) e degli Istituti alberghieri (Renaria), Unimed (Unione delle università del Mediterraneo), ItaliaCamp (Gruppo che collega 70 università italiane con aziende e istituzioni per realizzare idee innovative) e il Miur (ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca), hanno avviato un progetto per sviluppare “filiere intelligenti” affrontando i temi sui nuovi materiali del packaging, il riciclaggio, il riutilizzo, maggiore praticità e minori sprechi. 5. Buone pratiche sulle valutazioni di carbon e water footprint Federalimentare e Ministero dell’Ambiente hanno avviato un programma di sperimentazione nazionale avviato dal Ministero finalizzato alla valutazione della carbon footprint e water footprint di prodotto e all’inventario GHG delle organizzazioni e alla promozione di tecnologie e “best practices” a basso contenuto di carbonio. 6. Reti peer-to-peer di scambio di conoscenze in Francia e Olanda Ottimi risultati riscuotono gli eventi di scambio di informazioni e conoscenze tra agricoltori e tra agricoltori, operatori e consumatori: per esempio in Francia ogni anno viene organizzata una conferenza su tutti gli attori della filiera del grano duro, fornendo a loro le informazioni; in Olanda incontri tra agricoltori e operatori sono organizzati periodicamente (Eecafe). 7. Open data e disciplinari dei prodotti Case study del futuro grazie ad AGID: previsto a breve il rilascio di un set di dati aperti relativi ai disciplinari dei prodotti a marchio di qualità in Italia. Questo allo scopo di favorire lo sviluppo di applicazioni e servizi nel mondo dell’agroalimentare. 8. Non solo cibo: api come bio-indicatore Grazie a collaborazioni tra università e settore pubblico-privato sono iniziate sperimentazioni che vedono l’utilizzo delle api come bio-indicatori di inquinamento ambientale: tra questi il progetto “Cara Terra” sui territori di quattro comuni del casertano. 9. Centri di innovazione in Belgio Interessante il caso dei Centri di supporto all’innovazione per agricoltura e sviluppo rurale nelle Fiandre, in Belgio – detti INNOVATIESTEUNPUNT. La loro missione è informare e ispirare gli agricoltori circa nuove criticità e opportunità, supportandoli nello sviluppo e implementazione di progetti concreti. Tra i servizi forniti agli agricoltori vi sono: attività di coaching; help desk; supporto nella creazione di partnership; supporto all’accesso a formazione ad hoc; organizzazione di bandi di gara per premiare attività innovative da parte degli agricoltori. 10. Catena del valore del Mediterraneo: la patata egiziana con il software italiano Al fine di garantire la corretta esportazione di patate dall’Egitto verso l’Unione Europea una software house (IT Synergy) fondata da un italiano (E. Puliatti) basata a Il Cairo ha sviluppato un sistema di geo-tracciabilità per il Ministero egiziano dell’Industria e del Commercio. L’applicazione ha consentito di garantire che le patate (trasportate al porto di Trieste, che smercia il 90% dei tuberi verso il Nord Europa) provengano da aree certificate “libere da pesticidi”, per evitare la diffusione di pesti, come imposto dalle norme UE impongono. Ogni appezzamento è identificato su una mappa GIS; durante il raccolto, gli ispettori identificano la fattoria in maniera univoca; secondo le caratteristiche della azienda il lotto di patate raccolte viene poi autorizzato all’esportazione o meno. SESSIONE POMERIDIANA Il coordinatore apre il dibattito chiedendo ai partecipanti se l’agricoltura possa rappresentare un nuovo modello di sviluppo (del nostro paese in primis e a livello mondiale poi) – specialmente alla luce di esperienze positive come quella dell’Istituto italiano di tecnologia di Genova (che dispone di brevetti altamente innovativi a partire da produzioni agricole su cosmetica, gestione di scarti alimentari, etc.). Si ricorda che il settore dell’agroalimentare in Italia è un’eccellenza, essendo l’Italia ai primi posti per numero di aziende biologiche, tasso di eco-sostenibilità, valore aggiunto [Carenzo]. Si ricorda la necessità di passare dall’agricoltura alle bio-filiere, i.e. una piattaforma aperta a diversi settori (che includa produzione di cibo, fibre, energia, etc.) [Carenzo]. Il coordinatore ricorda la necessità di armonizzare e rendere più flessibili gli aiuti di stato, non essendo possibile sviluppare innovazioni se legati a trattati degli anni ‘60. Fondamentale passare verso equity . investment Si ricorda come l’innovazione non necessariamente riguardi alta tecnologia, ma anche finalità più piccole e concrete: per esempio sprechi, ricambio generazionale, accesso alla terra e al credito. Esistenza ad esempio di fondi di investimento che possono essere adattati all’agricoltura [Bartolini]. Si ricorda la necessità di innovare: dobbiamo produrre il 60% in più entro il 2050 consumando meno risorse naturali per sfamare il pianeta a livello locale e globale [Sonnino]. Si sottolinea che gli investimenti in innovazione dagli stati sono irrisori: Italia investe 2-3% totale tra pubblico e privato del Pil in Ricerca. Coca cola [V. Cino] e Basf [C.S. Sousa] confermano la spesa di circa il 3% in Ricerca. Si ricorda la bontà degli investimenti in agricoltura (ROI in agricoltura secondo la Banca Mondiale è circa il 43%), e la bontà dei pool mechanisms inventati in Italia (e.g. annuncio di acquisto di vaccini contro la bronchite prima che fossero prodotti a un prezzo fissato a monte) [Sonnino]. Si sottolineano alcuni limiti dell’attuale sistema: la necessità ad esempio di far sviluppare cultura d’impresa e favorire lo sviluppo di domanda di servizi innovativi [Maiorano], nonché l’importanza di sostenere le startup anche dopo il periodo di lancio se restano innovative [Carenzo]. Ci si interroga poi rispetto a quale sia la miglior strategia per favorire innovazione in impresa (i.e. formazione o creazione di servizi da parte di professionisti) [Bani]. Si evidenzia l’inutilità di sviluppare strumenti avanzati che restino sottoutilizzati, e la necessità per le aziende di figure quali gli innovation brokers per un accesso consapevole all’informazione [Ronchi]. Elenco degli impegni-raccomandazioni emersi nella discussione Cittadini ● Gli investimenti sono responsabilità dei cittadini, prima ancora che delle istituzioni: l’opinione pubblica deve essere consapevole della necessità di investire risorse in innovazione. ● Ai cittadini si raccomanda la necessità di mantenere una mente aperta e critica nei confronti dell’innovazione, sia quando appare positiva sia negativa. Può infatti capitare che i media influenzino i cittadini in maniera antiscientifica, pregiudicando così lo sviluppo di politiche innovative: i cittadini dovrebbero quindi informarsi attraverso più fonti. ● Responsabilità del cittadino è informarsi circa il ruolo dell’agricoltura non solo come produttore di cibo ma anche come custode del territorio. Associazioni ● Si raccomanda alle associazioni un ruolo di supporto agli altri attori: imprese, istituzioni, cittadini. ● Le associazioni possono e devono fungere da collante tra i diversi attori e da facilitatori, come nel caso di Napoli dove è stato promosso (da AGIA) l’incontro tra associazione giovanile e pensionati allo scopo di favorire il ricambio in agricoltura. ● Le associazioni dovrebbero favorire la connessione tra realtà diverse e la creazione di sinergie. ● Grande opportunità per le associazioni che diventino innovation broker, accompagnando imprese e istituzioni, creando lavoro per imprese e benessere per i cittadini. ● Favorire la generazione di fiducia e processi virtuosi tra pubblico e privato come forum neutrale e partner attivo degli uni e degli altri. Imprese ● Le imprese dovrebbero imparare a sfidare le istituzioni sul terreno delle proposte. Le imprese possono far leva sulle potenzialità che non sono espresse nelle istituzioni. ● Le imprese dovrebbero cercare di intercettare le risorse non spese e il capitale non sviluppato all’interno dei centri di ricerca pubblici ● Le imprese dovrebbero dialogare più con il pubblico e favorire lo sviluppo di partnership con esso. ● Si raccomanda alle imprese di aprirsi alle opportunità dalle nuove forme di agricoltura e raccontare ciò che fanno ai cittadini per creare modelli positivi. ● Favorire la creazione di uno spazio pre-competitivo grazie a cui sviluppare iniziative di carattere innovativo tra imprese e non solo. Evitare la concorrenza nella presentazione di progetti di innovazione tra aziende. ● Necessità di ragionare sulla scala di filiera, superando le singole necessità dei singoli settori: in un’ottica di innovazione c’è l’obbligo di creare rete. Istituzioni ● Necessità da parte delle istituzioni di aumentare gli investimenti e investire meglio, rendendosi responsabili del monitoraggio di processi e risultati, misurando l’impatto degli investimenti per dimostrare che il sistema di agricolo di innovazione rappresenti “value for money.” ● Essendoci una stretta relazione tra brevetti e crescita, più che tra investimento finanziario e crescita, le istituzioni dovrebbero sforzarsi di governare le politiche di investimento puntando sui settori che si ● ● ● ● ● ● ritengono strategici, così da aggregare sufficienti risorse da investire in innovazione e tenendo presente che l’innovazione richiede molto tempo. Proteggere le varietà tipiche del territorio con ricerche che le tutelino a più livelli (da scala genetica a territoriale). Investire in comunicazione delle attività che il pubblico realizza. Tutta la ricerca che deve essere realizzata dalle istituzioni (e.g. ricerca di base) va promossa presso cittadini e imprese. E’ importante che i cittadini capiscano che vi sono attività di ricerca e innovazione con un’ottica di così lungo periodo che sfavoriscono l’investimento privato, e dunque il pubblico deve sostenere. Necessità di dotarsi di un quadro normativo per lo sviluppo di un sistema di innovazione basato su valori scientifici chiari e condivisi, coinvolgendo più e meglio la comunità scientifica per la definizione di politiche informate. Si raccomanda alle istituzioni di creare un sistema di promozione del paese coordinato: senza visione di insieme è impensabile creare massa critica per innovare su scala significativa. Necessità di creare un ecosistema per l’innovazione in agricoltura: non è pensabile utilizzare l’approccio della Silicon Valley, bisogna partire dalle specificità delle aziende agricole nel territorio italiano. Semplificare quanto possibile i diversi passaggi per consentire innovazione, dando le garanzie a cittadini e imprese che si possa sperimentare e fallire, favorendo l’ingresso dell’agricoltura nella produzione industriale del paese a pieno titolo. Eventi, iniziative, progetti, documenti segnalati durante i lavori del tavolo Tra i progetti segnalati: ● RuralHub: rete di ricercatori, attivisti, studiosi e manager interessati nel individuare nuovi modelli di sviluppo economico per trovare soluzioni ai bisogni sociali e di mercato che emergono dal mondo delle nuove imprese rurali. Link: http://www.ruralhub.it/progetto/ Tra i principali eventi nel campo delle tecnologie dell’informazione della comunicazione si segnalano i seguenti due gruppi internazionali: ● Global Forum for Innovations in Agriculture, tenutosi per la prima volta ad Abu Dhabi nel febbraio del 2014. La più grande esposizione di soluzioni innovative per la agricoltura sostenibile, con 3,200 partecipanti. Prossimo appuntamento: seconda edizione del forum, 9-10 Marzo 2015. Link: http://www.innovationsinagriculture.com/Home ● EFITA Federazione Europea per l’Information Technology in Agricoltura, che si riunisce ogni anno in una conferenza accademica per presentare le principali innovazioni (esiste corrispettivo mondiale, INFITA). Prossimo appuntamento (concomitante EFITA e INFITA): Poznan (Polonia), 29 giugno – 2 luglio 2015. Link: http://www.efita2015.org/ ● Club of Ossiach, gruppo internazionale che comprende operatori del settore agricolo, agribusiness, tecnologi agroalimentari e forestali, ambientalisti e specialist ICT. Il gruppo si riunisce periodicamente discutendo come promuovere l’utilizzo delle tecnologie informatiche per aumentare produttività Agricola, profittabilità, sicurezza alimentare e degli alimenti. Prossimo appuntamento: ND. Link: http://www.progis.com/events/coo/ ● Seeds and Chips: salone internazionale e conferenze dedicati a cibo e tecnologia. Appuntamento: 26-29 Marzo 2015 presso MICO – Milano Congressi. Link: http://www.seedsandchips.com/ ● 7th International Conference on Information and Communication Technologies in Agriculture, Food and Environment (HAICTA 2015) Conferenza organizzata dalla Hellenic Association for Information and Communication Technologies in Agriculture Food and Environment (HAICTA), con esperti e ricercatori sul tema di ICT in agricoltura, cibo e ambiente. Appuntamento: 17-20 settembre, 2015 (c/o Kavala, Grecia) Link: http://2015.haicta.gr/ Tra le pubblicazioni segnalate: ● Batterink, Maarten H., et al. "Orchestrating innovation networks: The case of innovation brokers in the agri-food sector." Entrepreneurship and Regional Development 22.1 (2010): 47-76. ● Bocchi, Stefano, et al. "Research for the innovation of the agri-food system in international cooperation." Italian Journal of Agronomy 7.3 (2012): 36. ● Dogliotti, S., et al. "Co-innovation of family farm systems: A systems approach to sustainable agriculture." Agricultural Systems 126 (2014): 76-86. ● Fiore, Mariantonietta, Francesco Conto, and Piermichele La Sala. "The Role of Innovation in the Integration Processes of Integrated Projects of Food Chain: The Case of the Cherry Cultivation Chain in Apulia Region." Intelektinė ekonomika 7 (4 (2013): 467-485. ● Hermans, Frans, Dirk Roep, and Laurens Klerkx. "Upscaling grassroots innovation for sustainable agriculture: experiences from the Dutch dairy sector." Farming systems facing global challenges: Capacities and strategies, Proceedings of the 11th European IFSA Symposium, 1-4 April 2014 in Berlin, Germany. 2014. ● Giacomini, Corrado, and Filippo Arfini. "Nuova Pac e competitività dell’agricoltura italiana." agriregionieuropa (2012): 23. ● Ingram, Julie, et al. "Interactions between Niche and Regime: An Analysis of Learning and Innovation Networks for Sustainable Agriculture across Europe." The Journal of Agricultural Education and Extension 21.1 (2015): 55-71. ● Jespersen, Lizzie Melby, et al. "ICT and social media as drivers of multi-actor innovation in agriculture–barriers, recommendations and potentials." EU SCAR (2013). ● Knickel, Karlheinz, et al. "Towards a better conceptual framework for innovation processes in agriculture and rural development: from linear models to systemic approaches." Journal of Agricultural Education and Extension 15.2 (2009): 131-146. ● Lamprinopoulou, Chrysa, et al. "A Systemic Innovation Policy Framework: The Cases of Scottish and Dutch Agrifood Innovation Systems." 131st Seminar, September 18-19, 2012, Prague, Czech Republic. No. 135794. European Association of Agricultural Economists, 2012. ● Vona, Roberto, and Nadia Di Paola. "Management dell’innovazione in agricoltura e relazioni di canale in una prospettiva teorica" grounded"." Mercati e competitività (2013). SINTESI COMPLESSIVA dei lavori della giornata max.2000 caratteri spazi inclusi Grazie al lavoro del coordinatore sono emersi diversi dati importanti sul tema trattato. Circa la necessità di innovare in agricoltura si rammenta la bontà dell’investimento nel settore, con ROI elevati come certificato dalla Banca Mondiale, e diverse forme di investimento disponibili (e.g. pull mechanism, non solo investimenti diretti). D’altra parte si ravvisa un limitato investimento dei privati in ricerca in Italia, e la necessità di stimolare la nascita di fondi di equity. Si riconosce poi una scarsa tendenza all’indebitamento dell’azienda agro-alimentare media italiana, possibile indicatore di un basso investimento: ciononostante vi è una spesa di circa 2 miliardi di euro l’anno del settore in R&S, con l’industria agroalimentare sempre impegnata nel lancio di nuovi prodotti (rispetto a 30 anni fa più del 25% dei prodotti sono frutto di R&S). L’agricoltura è una leva importante di sviluppo e di innovazione ma le risorse non sono sufficienti, ed esiste una mancanza di incrocio tra domanda e offerta: nonostante i 10 miliardi di investimenti in Italia della BEI pochi di questi raggiungono il settore agricolo, anche perché le aziende sono relativamente trasparenti in termini di bilancio. Vanno poi identificate priorità d’investimento su ricerca e innovazione da parte del settore pubblico, realizzate opere di semplificazione e razionalizzazione, e sviluppate adeguate metriche per il monitoraggio degli investimenti stessi. Il ruolo dei giovani emerge infine quale fattore guida essenziale per sviluppare innovazione in agricoltura, e per questa ragione preoccupa lo scarso numero percentuale di giovani in agricoltura in Italia. Si ricorda però che in termini assoluti il numero di giovani in agricoltura è alto, pari a 80'000 unità secondo Eurostat. Grazie alle recenti modifiche della PAC si figura poi la possibilità di generare servizi di innovation brokerage, stimolo per imprese e associazioni (giovani e non).