Corriere del Mezzogiorno Venerdì 23 Ottobre 2015 19 NA Sport Midtjylland battuto 4-1, azzurri primi nel girone. Qualificazione a un passo E al Plebiscito spuntano le ragazze della pallavolo Il migliore 7,5 Koulibaly Garanzia in difesa, dribbling audaci. Il taglio per il primo gol è da cineteca NAPOLI Lo spettacolo è valso tutto il prezzo del biglietto. Il Napoli è una macchina quasi perfetta in Danimarca, padroneggia nel primo tempo e corre qualche rischio di troppo nella ripresa. Finisce 1-4 e c’è anche il sigillo del Pipita nel finale. Sarri azzecca tutte le mosse, cambiando sei giocatori rispetto alla gara di domenica Spaccata La rete realizzata da Manolo Gabbiadini, che si ripeterà poco dopo con un tiro fenomenale da fuori area all’incrocio Macchina quasi perfetta Il peggiore 6 Lopez Una gara onesta, senza strafalcioni, nè giocate particolari. Generoso La squadra di B1 scorsa contro la Fiorentina. Giusto tenere fuori Gabriel e chiedere straordinari a Reina; giusto dare spazio a Gabbiadini che lo premia con due gol; giusto ancora riproporre Koulibaly al centro della difesa, il migliore. I tifosi danesi del Mjydtlland hanno fatto la ola nel gelo dello stadio Mch Arena, anche sotto di tre a zero. Sotto una pioggia incessante a guardare le meraviglie della squadra di Maurizio Sarri. Un quarto d’ora per contenere la foga agonistica dei danesi, per organizzarsi di fronte ad un avversario che aggrediva e pressava su tutte le palle. Quindici minuti in cui qualche lettura difensiva sbagliata aveva impensierito l’allenatore che Napoli, gol e spettacolo nonostante il turn over Prima Callejon poi doppio Gabbiadini Higuain chiude i conti continuava a stringere tra le labbra il filtro della sigaretta. E poi? E poi la magìa di Callejon: improvvisa, fulminante. Devastante e di una bellezza da lasciar senza fiato. Ancor più bello, se possibile, il taglio da olte venti metri di Koulibaly che disega una traiettoria perfetta per il pallonetto sensazionale dello spagnolo. E’ scoccata l’ora del Napoli, di quel Napoli bello e divertente che ormai sembra non porsi più alcun limite. E il Mjydtlland smarrisce di colpo la veemenza, la pressione dei primi minuti. Gli azzurri calcola geometrie e centimetri, giocano come sanno su tutte le palle. Uno due tocchi e arrivano dalle parti del portiere avversario. Il centravanti Gabbiadini che viene incontro, chiede l’uno-due con i compagni. Ha il volto del sostituto di lusso che ha deciso di met- tere in difficoltà il suo allenatore. Doppietta in nove minuti, Manolo il freddo fa due gol che poco invidiano alla perla di Callejon. Poi l’unico gol degli avversari porta la firma di Pusic sul finire. Nel secondo tempo il Napoli prima gestisce e quasi congela la partita, poi però deve arginare i pericoli di un avversario mai domo e soprattutto non stanco. C’è Reina che è una garanzia, ma soprattutto c’è il gigante d’ebano al centro della difesa. E Higuain subentrato a Callejon ha il tempo per chiudere i conti. Il Napoli, primo del girone, lascia la Danimarca a testa alta: undici gol in tre partite, uno solo subito e la qualificazione praticamente in tasca. Domenica si torna a combattere in campionato. C’è il Chievo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Le ragazze della pallavolo, anche senza Mimì - rievocando un cartoon cult degli anni 80 -, sono quelle del Napoli Volley che porta lo stesso titolo del club napoletano maschile dei Latella che negli anni 90 giocò in A1 al PalArgento. Oggi sopra la rete arrivano ad affondare i colpi le ragazze di Luca Loparco che domani esordiranno in casa nel campionato di B1 al Polifunzionale di Soccavo (ore 19) contro Isernia. Gli obiettivi sono ambiziosi: puntare dritto alla serie A. Il sogno è quello di trasferirsi a stretto giro al PalaBarbuto. Ma lo «switch» da Soccavo a Fuorigrotta è necessario: «E’ chiaro che ci darebbe una visibilità maggiore - spiega Mario Di Napoli, ds del Napoli Volley - ma il problema resta l’agibilità (capienza provvisoria fissata a 1200 spettatori) e i costi dei servizi che se accumulati durante l’anno raggiungono lo stipendio annuale di 2-3 giocatrici. Oggi per sopravvivere dobbiamo essere parsimoniosi e, anzi, ci apriamo ad eventuali sostenitori». Carmelo Prestisimone © RIPRODUZIONE RISERVATA