MINO MILANI TESTIMONIANZA E CONTEMPORANEITÀ 10/14 ANNI INCONTRO D’AUTORE TEMI D’AUTORE TESTIMONIANZA / MEMORIA / STORIA AMICIZIA / AMORE / PAURA / CORAGGIO PAROLE D’AUTORE DOVERE / FAMIGLIA / LAVORO LIBERTÀ / LIBRO / SOGNO / STUDIO PUOI LEGGERE ANCHE MINO MILANI L’ultimo lupo, Piemme Sognando Garibaldi, Piemme Efrem soldato di ventura, Mursia Un angelo probabilmente, Einaudi Aka Hor, Fabbri L’uomo venuto dal nulla, Salani AIDAN CHAMBERS Cartoline dalla terra di nessuno, Fabbri EDWARD BLOOR London Calling, Fabbri ROBERT MULLER Il mondo quell’estate, Mondadori XAVIER-LAURENT PETIT Be safe, Rizzoli PUOI FARE ANCHE Se hai adottato Mino Milani puoi fare molte attività prima di incontrarlo a maggio. LEGGERE i suoi libri che trovi nelle biblioteche e nelle librerie della tua città. ASCOLTARE le storie di Mino Milani lette ad alta voce la domenica pomeriggio. Informazioni sulle date Libreria Le foglie d’oro 0721 371774 - 0721 831485 - 0722 317386 VISITARE la libreria Le foglie d’oro con la tua classe per giocare all’intervista impossibile. Info e prenotazioni Libreria Le foglie d’oro 0721 371774 - 0721 831485 - 0722 317386 PARTECIPARE al work shop di scrittura creativa a cura di Antonio Ferrara. Informazioni sulle date Libreria Le foglie d’oro 0721 371774 - 0721 831485 - 0722 317386 LINKS www.bibliotecasalborsa.it www.fuorilegge.org www.gianninostoppani www.hamelin.net DATE DEGLI INCONTRI RAGAZZI GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012 ORE 9:30 ORE 16.30 ORE 21.00 VENERDÌ 11 MAGGIO 2012 ORE 9:30 ORE 16.00 ORE 18:00 RAGAZZI E ADULTI GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012 ORE 21.00 LA GUERRA SIA CON VOI ENTE PROMOTORE PROVINCIA DI PESARO E URBINO ASSESSORATO POLITICHE CULTURALI VALORIZZAZIONE BENI STORICI ED ARTISTICI READING SEDUTO NELL'ERBA AL BUIO L’incontro alla presenza dell’autore Mino Milani prevede: Lettura ad alta voce di una riduzione del testo Seduto nell’erba al buio edito da Rizzoli. Voci recitanti Lucia Ferrati e Francesca Ferrante Libreria Le foglie d’oro. Intervista impossibile a cura delle classi che hanno aderito al progetto Adotta l’autore. Domande libere dal pubblico. Incontro per 120/200 ragazzi in teatro o sala con impianto audio e video. Durata dell’incontro 2 ore TESTO D’AUTORE Era buio, ormai, ma sono andato in bici lungo la strada statale, fino al punto da dove si vede la ferrovia. Mi sono seduto nell’erba. Non mi vergogno a dirlo, ho pianto. Ma questa guerra sarà finita,prima o poi, e allora potremo vivere da ragazzi. Il diario di Nino sembra aprirsi ad un orizzonte più vasto di quelli a cui ci hanno abituato le testimonianze vere o i romanzi creati su quegli anni. Nino sa che è tutto più complicato, intricato, dubbioso di come altri lo hanno raccontato. E, nel perdere Matilde, ribadisce l'amicizia con Franz, perché la guerra, l'amore, i nemici, la morte e la vita sono così complessi che si smette perfino di tenere un diario. (Antonio Faeti) BIO/BIBLIOGRAFIA D’AUTORE Guglielmo Milani detto Mino, anche conosciuto con gli pseudonimi di Stelio Martelli, Eugenio Ventura e Piero Selva , nasce a Pavia, 3 febbraio 1928, è giornalista, scrittore, autore di fumetti e storico italiano. La sua attività di giornalista e scrittore iniziò nel 1953 con saltuarie collaborazioni al Corriere dei Piccoli, periodico del quale divenne uno dei più importanti ed apprezzati redattori ed al quale collaborò fino al 1977. Tra i suoi libri per ragazzi si ricordano i volumi dedicati alle avventure del cow-boy Tommy River, di Martin Cooper e le collaborazioni con i più importanti disegnatori italiani, tra i quali Hugo Pratt, Milo Manara, Grazia Nidasio, Mario Uggeri, Aldo Di Gennaro, Dino Battaglia, Sergio Toppi e Attilio Micheluzzi. Terminata la collaborazione con il Corrierino, assunse la direzione del quotidiano La Provincia Pavese, incarico che lasciò ben presto per dedicarsi alla scrittura di romanzi e, soprattutto, di saggi e biografie di argomento storico. Notevole anche la produzione di genere fantasy per adulti, della quale occorre citare Fantasma d'amore, trasposto nell'omonima opera cinematografica di Dino Risi ed interpretato da Marcello Mastroianni e Romy Schneider, oltre a Selina, dal quale Carlo Lizzani ha tratto lo sceneggiato televisivo La formula mancata. Vincitore di numerosi premi letterari, in occasione dell'ottantesimo genetliaco, è stato celebrato dalla sua Città con la mostra Le mani di Mino, curata da Grazia Nidasio e dal MUF, che ripercorre le tappe più significative della sua sterminata produzione letteraria. LA GUERRA SIA CON VOI: L’ALTRA SCUOLA DI MINO MILANI di Nicola Galli Laforest Non ci sono pasticci possibili quando si è davanti alle grandi scelte della vita. Nella sua postfazione a Crespi Jacopo, Antonio Faeti indica la strada maestra su cui ci fa incamminare, sempre, Mino Milani. Nei bivi esistenziali, come in quelli di tante fiabe, spesso ci si trova davanti a mulattiere che salgono rocciose, che non sceglieresti mai, perché hanno accanto sentieri morbidi e comodi; per lo più, a quegli incroci che incontriamo ogni giorno, facciamo scegliere agli occhi, ai piedi, cincischiamo un poco e imbocchiamo il percorso dolce. I ragazzi di Milani, gli eroi, i santi, i mascalzoni, invece, non sono fatti per il bilancino, sono devoti alla meta: sanno che le strade che non portano lì, dove bisogna andare, dove è giusto andare, non sono strade, e il discorso è chiuso. I suoi sono personaggi che si sono impantanati, come Dante all’inizio della Commedia, che senza accorgersi sono finiti nella stessa selva e hanno smarrito la via, forse la cercano, forse no: devono salvarsi, in qualche modo, e per farlo non ci sono compromessi possibili. C’è un appuntamento fisso, in tutti i suoi romanzi, che aspetto, sicuro che arriverà, piccolo e potente, e che ogni volta riesce a prendermi alla sprovvista, ad emozionarmi: a una richiesta, a un ordine che arriva dall’alto, da chi ha il coltello dalla parte giusta, a un imperativo che è immorale e che è molto facile eseguire, e comporta molti vantaggi, Mino va a capo, e il protagonista dice "No." Le due lettere, e il resto della riga che rimane bianca sono un’affermazione di identità sorprendente, non solo per chi le pronuncia, ma per l’uomo tutto; chi legge raddrizza la schiena, tira fuori il petto. Forse questa è una delle grandi armi pedagogiche dell’avventura tour court: chi parte, chi decide di lasciare la poltrona e andare per una strada nuova, non ha alibi, si assume tutte le responsabilità. Una volta scelta l’avventura, si ha costantemente la vita tra le proprie mani, si ha la responsabilità anche dell’incontro col mostro; Milani va oltre, carica tutto il peso anche sulle spalle di chi non ha scelto, ma è stato scelto. Come nei migliori episodi di Topolino, a volte il Destino chiama, altre bussa e rapisce. In Crespi Jacopo il giovane protagonista viene caricato su una diligenza e mandato lontano, in Guglielmo e la moneta d’oro basta un soldo trovato a terra per cambiare tutto, in L’ultimo lupo Enzo viene portato dalla città nel bosco per cacciare, Efrem da contadino è legato e trasformato in soldato di ventura, Luca ne L’uomo venuto dal nulla viene bloccato da due teppistelli prima di entrare a scuola, in Sognando Garibaldi Marco si risveglia nel 1843, su una nave che va in Uruguay... bastano tre secondi e la vita ha una virata che è totale, e il fatto che sia inaspettata non consente comunque di tornare indietro al via: come nella realtà, del resto. E il mondo stra-ordinario dell’avventura, che si oppone a quello ordinario di ogni giorno, scintilla, spalanca orizzonti, necessita di impegno continuo; coinvolge in una vita piena, certo, ma non solo quando si è pieni di entusiasmo, anche e soprattutto quando sarebbe bello impigrirsi, fermarsi, starsene in pace. Ed ecco, allora, che anche San Rocco, in una splendida vita immaginaria che Milani si inventa, va in giro a capovolgere le benedizioni, e ad augurarsi: La guerra sia con me. Non la guerra che combatteva da mercenario, nemmeno quella terribile e invisibile nell’Africa di Un angelo, probabilmente, ma la stessa dello zio Davide ne L’uomo venuto dal nulla e di Dick in Aka Hor: contro la disperazione, contro il mal di vivere, contro la morte interiore; contro la paura, in fondo, perché come ci ricorda sempre, il coraggio è la forza di vincerla. E qualora si trovi il coraggio, gli atti che ne seguono non premiano mai subito, non preparano immediate discese, non sono facili, si pagano duramente (… ) Articolo tratto dal n.14 della rivista Hamelin. ENTE CAPOFILA COMUNITÀ MONTANA ALTO E MEDIO METAURO ASSESSORATO CULTURA CON IL CONTRIBUTO REGIONE MARCHE LEGGE REGIONALE 4/10 PROGETTAZIONE E COORDINAMENTO ASSOCIAZIONE CULTURALE LE FOGLIE D’ORO