Azienda USL 2 U.F. Prevenzione Igiene Sicurezza nei Luoghi di Lavoro Centro Sanitario di Capannori 6 novembre 2015 SEMINARIO “Valutazione dei rischi e sorveglianza sanitaria in edilizia” Le malattie professionali in edilizia dr. Roberto Taddeucci S.C. Medicina del lavoro Edilizia: cosa si dice in giro.. Possibile chiave di lettura per meglio comprendere le malattie professionali e lavoro-correlate ? Il settore dell'edilizia (costituito da PMI per il 99%) detiene uno dei peggiori record in materia di salute e sicurezza sul lavoro I dati più recenti dell'INAIL evidenziano che il comparto delle costruzioni si colloca ai primi posti per numero delle MP denunciate con un incremento del 69% dal 2009 al 2014 (da 4287 a 7240) a livello nazionale con un riconoscimento INAIL intorno al 40% “Un cantiere può essere simile ad un altro ma mai uguale” Complessa attività ad “alto rischio” per la salute con elevato numero di infortuni e malattie occupazionali I lavoratori del settore sono maggiormente esposti a FdR Circa il 45% dei lavoratori edili sostiene che il lavoro incide sul suo stato di salute L'edilizia è uno dei settori più usuranti dal punto di vista fisico I costi di infortuni e malattie sono enormi sia per il lavoratore che per il DL che per lo Stato Il settore non sempre è stato oggetto di “adeguata attenzione” Agenzia Europea per La Sicurezza e la Salute sul Lavoro DICHIARAZIONE DI BILBAO “COSTRUIRE IN SICUREZZA” Vertice europeo sulla sicurezza nell’edilizia 22 novembre 2004 Introduzione “Il settore è uno dei più problematici sotto il profilo della sicurezza e salute sul lavoro... Sebbene siano stati registrati progressi significativi per migliorare la situazione, si può e si deve ancora fare molto” “...La strategia dell’UE prevede che il settore... si attivi per giungere ad una riduzione continua e sostenuta degli infortuni sul lavoro e delle malattie occupazionali. In tal senso, è necessario l’impegno di tutte le persone coinvolte nelle attività del settore” … ANCHE DEL MC ! Agenzia Europea per La Sicurezza e la Salute sul Lavoro Criticità del lavoro in cantiere: le Condizioni di lavoro sono influenzate da "variabili" difficilmente controllabili: •le condizioni atmosferiche •la tipologia dei terreni •la natura chimica e modalità di utilizzo di applicazione dei materiali •dimensioni del cantiere, del manufatto • complessità dell'opera CANTIERE: ambiente di lavoro in continua evoluzione! …per cui resta difficile stabilire: “COSA”, “DOVE”, “COME”, “QUANDO” e “PER QUANTO TEMPO” il lavoratore sarà esposto Criticità del lavoro in cantiere: la Complessità del settore •tipologie di lavoro e tecniche costruttive numerose e molto diverse fra loro ed in rapida evoluzione •provvisorietà logistica dei cantieri •necessità di lavorare all'aperto •estrema diversificazione dei prodotti finiti •meccanizzazione nella movimentazione dei materiali •uso sempre più esteso dei prefabbricati •massiccio impiego di sostanze chimiche •introduzione di nuovi materiali •trasformazione dei materiali tradizionali L’attività di cantiere spesso si configura come la REALIZZAZONE di veri e propri.. “PROTOTIPI” (Macchia C.) Criticità del lavoro in cantiere Le disposizioni di legge Le “leggi che regolano il mercato del lavoro” (assegnazione appalti, contratti di lavoro…) e le norme che regolano la prevenzione e la sicurezza nel settore … il TESTO UNICO DL 81/08 e 106/09, quanto rispondono ai bisogni di tutela in edilizia? INADEGUATE Positivo il richiamo ad un ruolo Attivo degli Enti Bilaterali Criticità del lavoro in cantiere I Fattori di Rischio per la salute… Edilizia: elevato rischio professionale legato a pluralità e contemporaneità di esposizione a FdR chimici, fisici, biologici e di organizzazione del lavoro: Rumore MMC Posture incongrue Movimenti ripetitivi Vibrazioni Scuotimenti Fibre/Polveri Agenti chimici Agenti biologici Cancerogeni Condizioni climatiche sfavorevoli Fatica fisica Stress Ritmi di lavoro Nb: Profili di rischio diversi per mansione Ma… Scarsa conoscenza dei fattori di rischio Complessa organizzazione del lavoro Carenza nella adozione di misure di prevenzione primaria e secondaria Disattenzione alla applicazione delle norme di prevenzione e sicurezza Fattori di rischio particolari : Elevato rischio di infortuni sul lavoro Sforzo fisico e fatica - (elevato) rischio infortunistico - sforzo fisico e fatica - L’organizzazione del lavoro - Le maestranze! Criticità nella Valutazione del Rischio in cantiere “l’esposizione ai principali fattori di rischio occupazionali in un cantiere edile si caratterizza per essere incostante per intensità, durata e frequenza, mutabile, non sempre prevedibile, si ripete nel tempo ad intervalli molto variabili, con punte anche di elevata entità, è soggetta all’influenza di variabili ambientali (es. condizioni climatiche) ed organizzative(per es. esposizioni indirette) difficilmente controllabili, ma che ne possono amplificare anche in modo rilevante il rischio” (Mosconi G e coll., 2004). Altri due temi strategici Organizzazione del lavoro Maestranze L’Organizzazione del lavoro •imprese di piccole dimensioni (99% occupano meno di 10 dipendenti) •contemporanea presenza di più imprese •lavori in subappalto, per conto terzi, a cottimo •utilizzo promiscuo di strumenti, impianti, opere provvisionali •maestranze in continuo movimento in cantiere •elevato numero di ore lavorate (straordinari) •lavoro irregolare… “Influenza l’entità dell’esposizione ai diversi FdR presenti e rappresenta il maggiore ostacolo alla prevenzione!” “..incoherent system of working”(D.Snashall: Professor of Occupational medicine, Kings College, London) Per cui complessa Organizzazione del lavoro e… Complessa è la VdR e difficile la Prevenzione e la Vigilanza ! LE MAESTRANZE - molti sono lavoratori autonomi (38,4%) - elevata mobilità per raggiungere i cantieri di lavoro - stili di vita - bassa scolarità e scarsa cultura - scarsa professionalità (formazione!) -numerosi immigrati (lingua e formazione, abitudini) -appartengono a imprese diverse - prepensionamenti per motivi di salute… -propensione ad accettare il rischio come inevitabile La componente legata all’individuo quanto pesa? Aspetti socio culturali e pregiudizi ..lavoro faticoso e sporco, scarso contenuto intellettuale e professionale, mal pagato (?!), professione gregaria (subappalto, cottimo.. lavoro nero!), lavoratori di modesta estrazione sociale, bassa scolarità, “buoni mangiatori e bevitori”, non rispetto della legalità... LE MANI DELLA CRIMINALITÀ SULLE IMPRESE XIII Rapporto di SOS Impresa 2011 Bianca La Rocca, curatrice del rapporto Quali sono i settori nei quali la mafia investe di più? “Da anni al primo posto degli investimenti mafiosi c’è l’edilizia” (subito dopo gli autotrasporti, le energie e i rifiuti, il commercio, le aziende agricole, ma anche turismo e ristorazione). Se questo è il contesto.... Vediamo gli effetti sulla salute (e non parliamo di infortuni…) Esistono diverse definizioni di MP a seconda del contesto (epidemiologico, preventivo, assicurativo, ecc). Una definizione di carattere generale può essere la seguente : ” qualsiasi stato morboso che possa essere posto in rapporto causale con lo svolgimento di una qualsiasi attività lavorativa” E’ caratterizzata da una graduale e progressiva azione di fattori presenti nell'ambiente di lavoro che possono compromettere la salute dei lavoratori. Dunque una condizione patologica la cui eziopatogenesi può essere ricondotta all'attività lavorativa svolta dal soggetto a seguito dell'esposizione ad uno o più fattori di rischio presenti nel ciclo lavorativo stesso o nell'ambiente di lavoro Le malattie professionali sono espressione del rischio che l’attività lavorativa comporta per la salute degli addetti. La tutela assicurativa contro gli infortuni e le malattie professionali ha la funzione di garantire una protezione sanitaria ed economica ai lavoratori colpiti da malattie professionali, nonché di fornire assistenza economica ai superstiti del lavoratore deceduto Il costo dell’assicurazione grava esclusivamente sul datore di lavoro mediante il pagamento di appositi premi. L'assicurazione obbligatoria D.P.R. 30 giugno 1965, n.1124. Testo unico delle disposizioni per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. Decreto legislativo 23 febbraio 2000, n. 38 Disposizioni in materia di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, a norma dell'articolo 55, comma 1, della legge 17 maggio 1999, n. 144 (G.U. 1° marzo 2000, n. 50). Tabella Malattie Professionali in allegato al DPR 1124/65 Aggiornamenti Tabella Malattie Professionali DPR 13 aprile 1994, n. 336 58 voci tabella industria 27 voci tabella agricoltura Nuove Tabelle delle Malattie Professionali dell’industria e dell’agricoltura DM 9 aprile 2008 (G.U. n. 169 del 21 luglio 2008): c.d. malatte tabellate 85 voci tabella industria 24 voci tabella agricoltura MALATTIA TABELLATA LA TABELLA COSTITUITA DA TRE COLONNE: • LE MALATTIE • LE LAVORAZIONI CHE PROVOCANO CIASCUNA MALATTIA • IL PERIODO MASSIMO DI INDENNIZZABILITĂ IL PERIODO DI TEMPO DALLA CESSAZIONE DELLA ESPOSIZIONE AL RISCHIO ENTRO IL QUALE DEVE MANIFESTARSI LA MALATTIA,PER ESSERE CONSIDERATA PROFESSIONALE E CIOE’ ASSICURATIVAMENTE TUTELATA QUINDI : Le malattie professionali sono tabellate se: 1.indicate nelle due tabelle (una per l’industria e una per l’agricoltura) 2.provocate da lavorazioni indicate nelle stesse tabelle 3.denunciate entro un determinato periodo dalla cessazione dell’attività rischiosa, fissato nelle tabelle stesse (“periodo massimo di indennizzabilità”). Nell'ambito del cosiddetto “sistema tabellare”, il lavoratore è sollevato dall’onere di dimostrare l’origine professionale della malattia. Infatti, una volta che egli abbia provato l’adibizione a lavorazione tabellata (o comunque l’esposizione a un rischio ambientale provocato da quella lavorazione) e l’esistenza della malattia anch’essa tabellata e abbia effettuato la denuncia nel termine massimo di indennizzabilità, si presume per legge che quella malattia sia di origine professionale. È questa la cosiddetta “presunzione legale d’origine”, superabile soltanto con la rigorosissima prova – a carico dell’Inail – che la malattia è stata determinata da cause extraprofessionali e non dal lavoro. La Corte Costituzionale, con la sentenza 179/1988, ha introdotto nella legislazione italiana il cosiddetto “sistema misto” in base al quale il sistema tabellare resta in vigore, con il principio della “presunzione legale d’origine”, ma è affiancato dalla possibilità (onere della prova) per l’assicurato di dimostrare che la malattia non tabellata di cui è portatore, pur non ricorrendo le tre condizioni previste nelle tabelle, è comunque di origine professionale. Obblighi del medico : Certificato medico di malattia professionale finalità assicurativa Denuncia-segnalazione di malattia professionale finalità epidemiologica Referto di malattia professionale finalità repressiva Le M.P. e Work-related diseases (certe, probabili, possibili: sulla base della normativa e letteratura scientifica) e relativi fattori di rischio in edilizia, sono rappresentate da: l Sordità da rumore (ancora oggi patologia di frequente riscontro pur avendo “già dato”) Effetti extrauditivi del rumore provocate da utensili, macchine operatrici… EFFETTI EXTRAUDITIVI DA RUMORE anche per esposizioni inferiori agli 80 decibel Effetti neuropsichici: Irritabilità Ansia Stanchezza Riduzione del rendimento Effetti cardiovascolari: Aumento della pressione arteriosa Vasocostrizione Aumento della frequenza cardiaca Effetti respiratori: Aumento frequenza degli atti respiratori Diminuzione del volume corrente Effetti gastrointestinali: Aumento della secrezione e della motilità gastrica Disturbi digestivi Ulcera gastro-duodenale Effetti ormonali e bioumorali: Aumento ormoni surrenalici Aumento adrenalina e noradrenalina Aumento glicemia Aumento colesterolemia Aumento uricemia BPC e BPCO e Asma, AAE, Irritazione prime vie respiratorie: cemento, additivi del cemento, calcestruzzi e malte cementizie, adesivi, detergenti per murature, c. Portland, c. alluminoso, resine poliuretaniche, polveri silicee, fumi di saldatura, polveri inerti con SiO2 <1%, non silicee (gesso, calce, cemento), silicati e calcare, polveri di legno, fibre minerali artificiali e vetrose, pitture e vernici, condizioni climatiche sfavorevoli (caldo, freddo, sbalzi T°, umidità) Pneumoconiosi (silicosi e asbestosi). Patologie autoimmuni nei silicotici Fibrosi polmonare da fibre ceramiche Poliangite microscopica, Granulomatosi di Wegener (silice libera cristallina) Placche ed ispessimenti della pleura da amianto e da fibre ceramiche DIC/DAC/Follicoliti della cute additivi del cemento, malta cementizia, calcestruzzo, oli minerali distaccanti, lana di vetro o di roccia, solventi e diluenti, adesivi con resine epossidiche, pulenti per superfici con acido cloridrico e solforico. Patologia professionale da MMC, Microtraumi, Postura incongrua e Movimenti ripetuti o prolungati A carico di : colonna vertebrale e arti Coinvolti: ossa, muscoli, tendini, legamenti, vasi, nervi, articolazioni, dischi intervertebrali.. Arti superiori: tendinopatia cuffia rotatori spalla e clb, M. Duplay,borsite acromion deltoidea, borsite del sottospinato, borsite del sottoscapolare, borsite bicipitale, borsite sottocoracoidea, epicondilite, epitrocleite, borsite olecranica, tendinopatia inserzionale distale del tricipite, tendinopatia del capo lungo del bicipite e dei flesso-estensori polso e dita… S. di De Quervain, dita a scatto, M. di Dupuytren, S. dello stretto toracico (forma non vascolare), rizoartrosi o artrosi trapezometacarpale, hammer syndrome o s. dell'ipotenar, artrosi acromion claveare e gleno omerale, ganglio aspecifici stiloidite, carpale…ma anche cisti tendinee, sintomi m.s. Neuropatie periferiche da intrappolamento n. mediano e ulnare: STC o compressione del n. mediano al polso, S. del tunnel cubitale o compressione del n. ulnare al gomito, S. del pronatore rotondo o intrappolamento del n.mediano all’avambraccio, S. dell'arcata di Frose (n. interosseo anteriore), S. del canale di Guyon o compressione del n. ulnare al polso. Colonna Vertebrale Ernie discali Artrosi lombo-sacrale Discopatie croniche CARICHI DISCALI Soggetto supino 25 Kg sul disco Soggetto in piedi circa 80-100 Kg Soggetto seduto senza supporto circa 80 Kg Soggetto seduto con schienale circa 60-70 Kg Sollevamento da terra di 20 Kg circa 300 Kg con peso vicino al corpo Sollevamento di 20 Kg con peso circa 650 Kg distante dal corpo Valori limite: Maschio 300 Kg Femmina 200 Kg Per carichi discali maggiori di 600 Kg si possono avere danni anche gravi (ernia del disco !) Patologia ginocchio da sovraccarico biomeccanico del da prolungata postura accovacciata/inginocchiata, frequenti flesso estensioni, mantenimento di posture incongrue : borsite, tendinopatia del quadricipite femorale, meniscopatia degenerativa, sindrome da compressione del nervo SPE. Patologia da sovraccarico biomeccanico del piede e caviglia: talalgia plantare (entesopatia), tendinopatia achillea, sindrome del tunnel tarsale MM.PP. da sovraccarico biomeccanico: le più denunciate! Notevole impatto sulla capacità lavorativa e sulla conseguente idoneità, assenze dal lavoro, costi sociali… ..costi elevati in termini di: assistenza sanitaria e previdenziale mancata produzione rimpiazzo produzione richieste di danno biologico maggior rischio per le donne (ripercussioni sul lavoro femminile) necessità di adeguati interventi ergonomici nei casi ad esposizione elevata (riduzione dal 30 a l 90% dell’incidenza dei disturbi MS) Evidenze diverse (forte/evidenza insufficiente) di relazione tra le varie patologie da sovraccarico biomeccanico ed i relativi fattori di rischio (ripetitività, MMC, postura incongrua, vibrazioni,combinazione) NIOSH 1997 Patologia Tumorale mesotelioma maligno e altre neoplasie da amianto (pleura, pericardio,peritoneo, tunica vaginale testicolo, polmone, laringe, ovaio, faringe, esofago, stomaco, colon retto) e fibre asbestiformi (erionite, fluoro edenite), tumori della cute (epitelioma, melanoma) da U.V -sole- e IPA in bitumi catrami e peci, oli minerali; del polmone da IPA in bitume, peci e catrame, da silice libera cristallina, radon e suoi prodotti del decadimento (anche linfomi e leucemie), scarico diesel, oli disarmanti, vernici, fumi saldatura, fibre ceramiche refrattarie… vescica da IPA, motori diesel e vernici; leucemia da IPA e benzene; naso e seni paranasali e naso faringe da polvere di legno duro; melanoma oculare da attività di saldatura; pulenti per superfici con acido solforico: K laringe; K fegato e vie biliari, LNH e K rene da solventi (tricloroetilene)... effetto sinergico legato allo stile di vita: dieta ipercalorica, fumo, consumo di alcol Patologia da WBV o Vibrazioni al corpo intero (guida macchine operatrici): DMS LS Dal punto di vista clinico, i lavoratori colpiti da sindrome da vibrazione a corpo intero accusano prevalentemente disturbi e lesioni a carico del rachide lombare (lombalgie e lombosciatalgie, alterazioni degenerative della colonna vertebrale quali spondiloartrosi, spondilosi, osteocondrosi intervertebrale, discopatie e ernie discali lombari e/o lombosacrali nei conducenti di veicoli industriali e di mezzi di trasporto rispetto a gruppi di controllo non esposti a vibrazioni meccaniche) Possono aversi anche disturbi e lesioni a carico di : apparato cervico-brachiale (mediante amplificazione della risposta muscolare collospalla) sistema nervoso periferico sistema cocleovestibolare (ipoacusia, iporeflettività vestibolare e turbe vestibolari) sistema circolatorio (emorroidi e varici venose degli arti inferiori)… ed in via meno frequente all’apparato gastroenterico (disturbi gastro-intestinali, gastrite e ulcera peptica) e dell’apparato riproduttivo femminile (disturbi del ciclo mestruale, processi infiammatori e anomalie del parto in donne esposte a vibrazioni con frequenze tra 40 e 55 Hz). Patologia agli vibranti: arti superiori da utensili angioneurosi dita mani, DMS mano/braccio/spalla (osteoartropatie polsogomito-spalla, neuropatie periferiche a carico n. mediano e ulnare, tendiniti e tenosinoviti mano-polso) Tossicità per fegato, reni, SNC/P da pitture e vernici (solventi, pigmenti, metalli, plastificanti, resine) Intossicazione da Pb (manutenzione di palazzi storici!) Patologia infettiva (tetano, epatite A, tifo e paratifo, leptospira, anchilostomiasi) A causa della particolare pericolosità del tetano, la legge 5 marzo 1963 n. 292 ha previsto l’obbligatorietà della vaccinazione antitetanica per una molteplicità di lavoratori tra cui quelli edili, con obbligo di richiamo ogni 10 anni. • Cheratosi attiniche • Fotoinvecchiamento cutaneo Patologia (disturbi g.e, c,circolatori, psichici: DPTS, disturbo dell'adattamento cronico) da stress lavoro-correlato; da ritmi elevati, da rischio infortuni elevato, da comunicazione difficile, da alterazione del ritmo sonno veglia (pendolarismo-turni),da job insecurity, ma anche... da alimentazione scorretta e abuso alcolico, fumo …................................... In edilizia molte M.P. godono di “presunzione legale di origine” in quanto rappresentate nel DM 9/4/08 sia come patologia che come lavorazione. Non difficile l'onere probatorio per le malattie non tabellate, sia in quanto in gran parte ricomprese nell'ultimo aggiornamento (10/6/'14) dell'elenco delle malattie soggette a denuncia obbligatoria ex art. 139 T.U. (DPR 1124/65) sia in quanto il nesso causale/concausale trova accoglienza in letteratura Malattie professionali denunciate in Italia (tutte le MP in tutti i settori) Le denunce di malattia nel 2014 sono state circa 57 mila e 400 (circa 5 mila e 500 in più rispetto al 2013) vs 45000 in Industria e Servizi che corrispondono a 43 mila persone, con un aumento di poco più del 33% rispetto al 2010. Ne è stata riconosciuta la causa professionale nel 36% dei casi circa. Il 63% delle denunce è per malattie del sistema osteomuscolare (cresciute del 78% rispetto al 2010). Sono stati 1.700 i lavoratori con malattia asbesto-correlata. I lavoratori deceduti nel 2014 con riconoscimento di malattia professionale sono stati 1.488 (il 26% in meno rispetto al 2010). Si sono registrati 414 decessi per patologie asbesto-correlate protocollate nell’anno; l’analisi per classi di età mostra che l’85% dei decessi (avvenuti nel 2014) è con età al decesso maggiore di 74 anni. 15 milioni di lavoratori in 3.300.000 ditte Malattie professionali denunciate in Toscana (tutte le MP in tutti i settori) da n.4852 del 2010 a n.7684 del 2014 (+58%) n. 6521 (2014) in Industria e servizi di cui ca 63% da sovraccarico biomeccanico Riconoscimento Inail ca 50% (40% nel ‘14) 1 milione di lavoratori in 250.000 ditte MP (tutti i settori) in Toscana definite positivamente da Inail (ca 50%) a fronte di una denuncia crescente da 3025 nel 2008 a 7684 nel 2014 (+152%) Malattie professionali denunciate a Lucca provincia (tutte le MP in tutti i settori) da n.1487 nel 2010 a n.1780 nel 2014 (+19%) n. 1596 in Industria e Servizi (‘14) di cui ca 70% da sovraccarico (modesto incremento in quanto segnalazioni di MP già importanti da diversi anni) n.100.000 lavoratori in 28.800 ditte Riconoscimento INAIL in ca 50% (46% nel ‘14) Le MP (tutti i settori) in provincia di Lucca Rapporto MP denunciate/riconosciute da Inail (ca 50%) 2014 : 1780 / 822 2013 : 1483 / 718 2012: 1682 / 799 2011: 1903 / 1004 2010: 1410 / 721 Fonte: BDS Inail Epidemiologia delle MP in Edilizia Dati INAIL nazionali Dal 2009 (n.4287) al 2014 (n.7240) in edilizia (tutti i settori tariffari) l’aumento delle denunce è stato del 69% a livello nazionale. Le più denunciate le malattie da sovraccarico biomeccanico o. articolari e muscolo tendinee (ca 63% del totale) Riconosciute dall'INAIL nel 2014 nel comparto edile n.2752 (ca 40%) /7240 denunciate e 7105 definite Per rendersi conto del trend crescente basti pensare che nel periodo 1996-2000 le denunce di malattie da sovraccarico biomeccanico rappresentavano solo il 2-4% del totale delle malattie denunciate nel comparto delle costruzioni In Italia nel 2013 gli occupati nel settore sono stati ca 1.463.000 (vs 2 milioni ca nel 2008) pari a ca 28% dei lavoratori dell'industria e all’8% del totale degli occupati dell'intero sistema economico nazionale. Di cui ca 695.000 autonomi. In 656.000 ditte (vs 749.00 nel 2009) Denunce di malattie professionali in Italia per regione e definizione amministrativa Fonte: Rapporto INAIL 2012 Popolazione residente 32% 67% 4.374.052 42 % 55% 127.844 9.794.525 1.565.127 1.039.934 71 38 % 47 % 47 % 40 % 60% 51% 52% 4.881.756 1.221.860 4.377.487 54% 45 % 31 % 53% 67% 3.692.828 886.239 1.545.155 5.557.276 33% 63% 30% 19% 69% 79% 26% 71% 21% 30% 75% 67% 1.312.507 313.3 41 5.769.750 4.050.803 576.194 1.958.238 4.999.932 1.640.379 Per quanto riguarda le patologie da sovraccarico biomeccanico riconosciute dall’INAIL distinte per codice sanitario (dato medio relativo al periodo 20082012), la figura di seguito riportata evidenzia che le due categorie di malattie che contribuiscono in misura più rilevante sono le “malattie dei tendini ed affezioni delle sinoviali, tendini e borse” e le “affezioni dei dischi intervertebrali” (dato nazionale) Nelle due figure sottostanti si riportano la distribuzione per specifico gruppo di tariffa all’interno del macrogruppo “Costruzioni ed impianti” delle patologie da sovraccarico biomeccanico riconosciute dall’INAIL nell’anno 2012, e la suddivisione di tali patologie per mansione considerata la media del periodo 2008-2012(dato nazionale) Le MP in Edilizia in Toscana Numeri e Rapporto MP denunciate / riconosciute da Inail 2014: 1003 /519 (51%) 2013: 878 /519 (59%) 2012: 884 /507 (57%) 2011: 819 /487 (59%) 2010: 628 /344 (54%) Di cui ca 74% da sovraccarico biomeccanico Occupati ca 97.000 nel 2013 di cui metà autonomi in 57.000 ditte (vs ca 121.000 occupati nel 2009 in 59.000 ditte) Fonte: BDS Inail Malattie professionali in edilizia in provincia di Lucca Rapporto denunciate/riconosciute da Inail 2014: 300/180 (60%) 2013: 295/197 (66%) 2012: 334/208 (62%) 2011: 343/220 (64%) 2010: 276/162 (58%) di cui ca 76% da sovraccarico biomeccanico Nb: % di riconoscimento elevata stante settore “tabellato” per lavorazione e patologia correlata (presunuzione legale di origine) e con filtro di “scrematura” dei Patronati/MC 12.000 lavoratori in 6680 ditte vs 15.000 lav. e 8 mila ditte nel 2009 Fonte: BDS Inail Malattie professionali pervenute alla USL 2 Lucca (tutti i settori). Totali / da sovraccarico biomeccanico 2006: 249 / 123 (49%) 2007: 276 / 159 (57%) “ 2008: 364 / 271 (74%) “ 2009: 379 / 310 (81%) “ 2010: 408 /332 (81%) “ 2011: 563 / 464 (82%) “ 2012: 548 / 465 (85%) “ 2013: 412 / 344 (83%) “ ( % da sovraccarico biomeccanico) 2014: 310 / n.n. Nb: inferiori di oltre il 50% vs dato Inail anche moltiplicando x le 2 USL prov. Lu Malattie professionali riconosciute dall’Inail in edilizia in lavoratori di aziende del territorio della A.USL 2 Lucca 2010-2013 Totale M.P. 384 Dati stabilizzati Inail-Flusso Epiwork L'incremento del numero di denunce di M.P. risulta da una serie di motivazioni : Emersione delle malattie “perdute” grazie a maggiore consapevolezza dei lavoratori e DdL a seguito di iniziative informative intraprese da Soggetti istituzionali e non MP da sovraccarico biomeccanico inserite nell'elenco delle malattie a “presunzione legale di origine” dopo l'entrata in vigore del DM 9.4.2008 Un aumento delle denunce plurime dovuto alla elevata articolazione delle patologie “tabellate” in particolare da sovraccarico (il numero delle denunce di MP fa riferimento alle patologie e non alle persone; infatti si può arrivare a oltre 6 MP in un lavoratore specie quelle da sovraccarico biomeccanico. Per cui il n. delle denunce è > del numero dei lavoratori) Non è un’epidemia!