Asma bronchiale Asma: un drammatico aumento L’asma è una delle malattie croniche più comuni nel mondo, con una stima di circa 300 milioni di individui affetti da tale patologia La prevalenza dell’asma sta aumentando drammaticamente in molti paesi, insorgendo soprattutto nei bambini Ci si attende un aumento di altri 100 milioni di casi per il 2025 Masoli M, et al. Allergy 2004 Asma bronchiale • Definizione ed eziopatogenesi • Epidemiologia e fattori di rischio • Diagnosi • Classificazione Asma bronchiale: definizione L’asma è una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree caratterizzata da: • Episodi ricorrenti di dispnea, respiro sibilante, tosse e senso di costrizione toracica • Ostruzione bronchiale (di solito reversibile spontaneamente o dopo trattamento farmacologico) • Iperreattività bronchiale • Infiltrazione di cellule infiammatorie, rilascio di mediatori e rimodellamento strutturale delle vie aeree Asma bronchiale: definizione La gravità delle manifestazioni cliniche dell'asma é in genere correlata all’entità dell'ostruzione bronchiale, ma può essere percepita in modo diverso da diversi individui o nelle diverse fasi della malattia Distinzione fra asma allergico ed asma intrinseco Asma allergico: pazienti atopici (così definiti per la presenza di una o più positività allo skin prick test associata frequentemente, ma non invariabilmente, con elevate concentrazioni di IgE sieriche totali e specifiche per l’allergene) Asma intrinseco: pazienti non atopici (skin prick test negativo e concentrazioni di IgE sieriche totali specifiche per l’allergene nel range normale) IgE gioca un ruolo centrale nell’asma • Si stima che circa i due terzi dell’asma siano allergici1 • E’ stata riferita una correlazione fra i livelli di IgE ‘totali’ e il rischio di sviluppare asma negli adulti2 • Una recente pubblicazione nega l’opinione che la prevalenza dell’atopia declini con l’età3 – l’atopia è aumentata negli ultimi 30 anni – l’atopia non diminuisce con l’aumentare dell’età – le coorti di nascita più recenti sono quelle che più verosimilmente esprimono atopia • Più del 50% dei pazienti con asma grave ha asma allergico4 – prick test positivo ≥1 aeroallergeni comuni 1. Novak N, Bieber T. J Allergy Clin Immunol 2003; 2. Burrows B, et al. N Engl J Med 1989 3. Law M, et al. BMJ 2005; 4. ENFUMOSA. Eur Respir J 2003 Prevalence of asthma is related to the level of serum IgE 40 Asthma (odds ratio)* n=2,657 20 10 5.0 2.5 1.0 0.32 *Logarithmic scale 1 3.2 10 32 100 Serum IgE (IU/mL)* 320 1,000 3,200 Burrows B, et al. N Engl J Med 1989 Phases of allergic asthma • • • • Exposure to an allergen Sensitization Early-phase response Late-phase response The inflammatory cascade an antigen-presenting cell ingests and digests the allergen into small peptide fragments Allergen Antigen-presenting cell the peptide fragments are presented in concert with major histocompatibility complex molecules on the surface of the antigen-presenting cells The inflammatory cascade recognition of the fragments by T cells stimulates secretion of cytokines Allergen IL-4 IL-13 Th2-cell IL-5 Antigen-presenting cell The inflammatory cascade IgE the cytokines stimulate production of allergen-specific IgE antibodies by B cells that have recognised the same allergen B-cell Allergen IL-4 IL-13 Th2-cell IL-5 Antigen-presenting cell The inflammatory cascade IgE FceRI B-cell Allergen Mast cell IL-4 • The antibodies bind to highaffinity FCεRI receptors on mast cells and basophils IL-13 Th2-cell IL-5 Antigen-presenting cell The inflammatory cascade IgE FceRI B-cell Allergen Mast cell IL-4 IL-13 Th2-cell IL-5 Antigen-presenting cell Eosinophil Histamine Leukotrienes Prostaglandins Cytokines Atopic disease IgE-dependent release of inflammatory mediators Allergens IgE FceRI Immediate release Granule contents: Histamine, TNF-, Proteases, Heparin Sneezing Nasal congestion Itchy, runny nose Watery eyes Over hours Over minutes Lipid mediators: Prostaglandins Leukotrienes Wheezing Bronchoconstriction Cytokine production: Specifically IL-4, IL-13 Mucus production Eosinophil recruitment Interaction of IgE with high-affinity IgE receptors (FcRI) IgE Airway smooth muscle? Epithelial cell Platelets Eosinophil Mast cell/ Basophil Dendritic cell Lymphocyte Macrophage/ monocyte Binding of IgE to FcRI Allergen binding site VH VL F (ab’)2 Ce1 CL IgE IgE binds to chain b and g chains are involved in signal transduction C 2 FcRI 2 C 3 1 Fc C 4 Out In b g g Cell membrane Holgate S. QJM 1998 IgE upregulates basophil FcRI Fractional increase over Day 21 3.0 IgE (500 ng/mL) 2.5 Count 2.0 1.5 1.0 Log fluorescence 0.5 IgE absence 0 0 1 2 3 4 5 6 7 Incubation time (days) MacGlashan D, et al. Blood 1998 Overall FcRI expression is upregulated in patients with allergic asthma Asthmatics 180 p=0.02 p=0.001 p=0.006 p=0.0006 160 160 FceRI+ (22E7) cells/mm2 FceRIa mRNA+ cells (x 106 cells) 170 Controls 30 20 10 140 120 100 80 60 40 20 0 0 Saline Allergen Saline Allergen Atopic Non-atopic Atopic Non-atopic asthmatics asthmatics controls controls Rajakulasingam K, et al. Am J Respir Crit Care Med 1998 Humbert M, et al. Am J Respir Crit Care Med 1996 Meccanismi cellulari coinvolti nell’infiammazione delle vie aeree RUOLO CENTRALE DEL LINFOCITA T NELLA PATOGENESI DELL’ASMA IFNg IFNg, IL - 12 Linfocita Th1 Monocita + Batteri Linfocita Th0 IL -4 Linfocita Thp Linfocita Th2 IL - 4 Mastocita + IgE + Allergene Th1 and Th2 balance W. Busse and R. Lemanske. Immunology of asthma NEJM 2001: 344:350 Differenze fra asma atopico ed asma intrinseco • Entrambe sono caratterizzate dall’espressione di citochine Th2 quali IL-4, IL-5 e IL13, l’infiltrazione di eosinofili e l’espressione di chemochine CC1 • In entrambe si osserva un’elevata espressione di FcεRI sulle cellule infiammatorie identificate dalle biopsie della mucosa bronchiale, rispetto alle cellule isolate da soggetti di controllo2 • Un’espressione locale di IgE, non riconoscibile mediante skin-prick test, può avere luogo nella mucosa bronchiale di soggetti asmatici atopici e non atopici3 1. Humbert et al, J Allergy Clin Immunol 1997 2. Humbert et al, Am J Respir Crit Care Med 1997 3. Yu et al, Nature 1994 Meccanismi alla base della definizione di Asma Fattori di rischio (per lo sviluppo di asma) INFIAMMAZIONE Iperreattività delle vie aeree Broncostruzione Fattori di rischio (per le riacutizzazioni) Sintomi Asma bronchiale • Definizione ed eziopatogenesi • Epidemiologia e fattori di rischio • Diagnosi • Classificazione Epidemiologia dell’asma Negli ultimi 20 anni la prevalenza di asma è aumentata considerevolmente in molti paesi, soprattutto nei bambini Variazione della prevalenza dei sintomi asmatici nel mondo International Study of Asthma and Allergies in Children (ISAAC) Differente prevalenza di asmarinocongiuntivite ed eczema atopico nel mondo 500000 bambini tra 13-14 anni 155 centri, 56 nazioni Lancet 1998;351:1225 Aumento della prevalenza di asma in bambini/adolescenti { 1966 1989 Svezia { 1979 1991 Giappone { 1982 1992 Scozia { 1982 1992 UK { 1989 1994 USA { 1982 1992 Nuova Zelanda { 1975 1989 Australia { 1982 1992 Finlandia (Haahtela et al) (Aberg et al) (Nakagomi et al) (Rona et al) (Omran et al) (NHIS) (Shaw et al) (Peat et al) 0 5 10 15 20 Prevalenza (%) 25 30 35 Fattori di rischio di asma Fattori individuali Fattori ambientali Allergeni Predisposizione Infezioni delle vie respiratorie genetica Inquinamento atmosferico Atopia Sensibilizzanti professionali Iperresponsività delle Fumo di tabacco vie aeree Fattori socio-economici Sesso Dimensioni del nucleo Razza/etnia familiare Additivi alimentari e farmaci Obesità Infezioni parassitarie ASMA = MALATTIA GENETICA COMPLESSA Iperreattività bronchiale Sintomi VEMS ? ? FENOTIPO IgE totali = GENOTIPO ? IgE specifiche Eosinofili ? ? Allergeni + Infezioni AMBIENTE ? Inquinanti atmosferici Sforzo fisico Dal genotipo al fenotipo AsmaFenotipo B A Ambiente C Genetica D Genetica E’ stata dimostrata una correlazione tra i cromosomi 5q, 6p, 11q, 13q, 16q e 20p e l’asma-atopia. Beghe B. Clin Exp Allergy. 2003 Aug;33(8):1111-7. Alcuni geni coinvolti nell’asma Nome(i) del gene Presunta funzione primaria Ruolo suggerito nell’asma Effetto dei polimorfismi ADAM33 Metalloproteinasi Rimodellamento delle vie aeree da parte dei fibroblasti ed iperreattività della muscolatura liscia Sostituzione di entrambi gli aminoacidi e modifiche non condificanti del tipo 3' PHF11 Fattore di trascizione delle proteine zinc finger Immunoregolazione, specialmente dei linfociti B, associato con i livelli di IgE Non codificante; regolazione di uno splicing alternativo DPP10, DRPR3 Dipeptidil peptidasi Elaborazione delle citochine, soprattutto nelle cellule T Non codificante; fattore di trascrizione legantesi al promoter alterato, splicing alternativo GPRA, GPR154, PGR14, VRR1 Recettore accoppiato alla Gproteina Recettore della superficie epiteliale e della muscolatura liscia bronchiale Non codificante; regolazione di uno splicing alternativo e del bilancimento delle isoforme Kere & Laitinen, Curr Opin Immunol 16:689,2004 Fattori in grado di indurre riacutizzazioni asmatiche Infezioni delle vie respiratorie Allergeni Inquinanti atmosferici interni (fumo, ecc..) ed esterni (urbani, industriali, ecc..) Esercizio fisico Fattori meteorologici Farmaci Alimenti Riacutizzazioni asmatiche e virus respiratori • Le infezioni virali sono causa frequente di riacutizzazioni asmatiche • I soggetti asmatici sono più suscettibili all’infezione da rinovirus • E’ dimostrato un sinergismo tra infezioni virali ed esposizione ad allergeni nell’indurre le riacutizzazioni e nel determinare la gravità delle riacutizzazioni Papi et al. FASEB J. 2002 Dec;16(14):1934-6. Epub 2002 Oct 04. Fattori di rischio che portano all’insorgenza di asma: allergeni Allergeni domestici Sono quelli liberati da: acari animali a pelo (gatto, cane, coniglio ecc..) scarafaggi miceti Allergeni degli ambienti esterni Sono quelli liberati da: piante erbacee (graminacee, urticacee, composite, ecc..) ed arboree (oleacee, betulacee, ecc..) miceti Allergeni professionali Erwin EA et al.J Allergy Clin Immunol. 2005 Jan;115(1):74-9. Asma bronchiale • Definizione ed eziopatogenesi • Epidemiologia e fattori di rischio • Diagnosi • Classificazione E’ Asma? Episodi ricorrenti di respiro sibilante Tosse notturna Tosse o respiro sibilante in seguito a sforzo Tosse,respiro sibilante o senso di costrizione toracica dopo esposizione ad allergeni o inquinanti aerei Le malattie da raffreddamento “vanno al petto” o richiedono più di 10 giorni per la guarigione Diagnosi di asma Anamnesi ed insieme dei sintomi Esame obiettivo Prove di funzionalità respiratoria Spirometria Test di reversibilità Test di provocazione bronchiale aspecifico Indagini per identificare i fattori di rischio Altre indagini Anamnesi • Le è mai capitato di avere mancanza di fiato dopo uno sforzo intenso? • Le è mai capitato di svegliarsi per la presenza di respiro sibilante? • Le è mai capitato di svegliarsi per un attacco di tosse? • Le è mai capitato di avere un episodio di mancanza di respiro durante il giorno a riposo? Esame obiettivo •Negativo •Sibili telespiratori •Broncospasmo serrato Prove di Funzionalità Respiratorie ( SPIROMETRIA ) Il sospetto diagnostico di asma impone la valutazione di VEMS,CVF,VEMS/CVF prima e dopo inalazione di broncodilatatore a breve durata d’azione (Bye e coll. 1992; Li e O’ Connel,1996) L’ostruzione è indicata da riduzione rispetto al valore di riferimento di : ► VEMS ► VEMS/CVF La REVERSIBILITA’ è significativa se VEMS>12% e a 200ml dopo b2 agonista a breve durata d’ azione ( ATS,1991 ) Diagnosi di asma: Prove di funzionalità respiratoria ►Test di reversibilità (incremento > 12% rispetto al teorico e variazione > 200 ml**). Da considerare anche in soggetti con VEMS % pred nei limiti della norma, in particolare in età giovanile ►Test con metacolina o test da sforzo *Rint: Airway resistance misurate con la interrupter technique **Criteri ERS 1993 CURVA FLUSSO - VOLUME Una curva flussovolume normale presenta un rapido picco di flusso espiratorio con un graduale declino a zero. FEV1e FVC >80% del predetto FEV1/FVC > 70% del predetto Curva flusso-volume di tipo ostruttivo • Morfologia tipica della curva con concavità verso l’alto • FEV1/FVC < 70% del predetto • FEV1 ( VEMS ): •Lieve > 80% •Moderata > 50% < 80% •Severa > 30 < 50% •Molto severa < 30% Curve Spirometriche (VEMS) Tipiche Volume VEMS Soggetto Normale Soggetto asmatico (dopo broncodilatatore) Soggetto asmatico (prima del broncodilatatore) 1 2 3 4 Tempo (sec) 5 Nota: Ciascuna curva di VEMS rappresenta il valore più alto tra tre misurazioni consecutive Prove di Funzionalità Respiratorie ( SPIROMETRIA ) • UN QUADRO OSTRUTTIVO REVERSIBILE E/O UN SINGOLO PARAMETRO CLINICO O FUNZIONALE E’ INSUFFICIENTE PER PORRE DIAGNOSI • E’ NECESSARIO CHE SIANO PRESENTI SINTOMI DI ASMA ALL’ANAMNESI • E CHE VENGANO ESCLUSE ALTRE DIAGNOSI Quando eseguirla? • al momento della prima valutazione • dopo un periodo di trattamento per documentare il raggiungimento della “normalità” di funzione respiratoria • almeno ogni anno per valutare la stabilità della funzione respiratoria DIAGNOSI DIFFERENZIALE NELL’ ASMA Neonati e Bambini • Malattie vie aeree superiori • Ostruzione vie aeree centrali • Ostruzione delle piccole vie Adulti • BPCO • Scompenso cardiaco • Ostruzione meccanica delle vie aeree • Embolia polmonare • Disfunzione laringea INDAGINI SUPPLEMENTARI • Variazioni circadiane del PEF (variabilità > 20%) • Radiografia del torace • Test allergologici • Valutazione ORL • Presenza eventuale di reflusso gastroesofageo Un indice semplice di variazione del PEF Highest PEF (670) PEF (L/min) 800 700 600 500 Morning PEF Evening PEF Lowest morning PEF (570) 400 300 0 7 14 Days Minimum morning PEF ( % recent best): 570/670 = 85% (From Reddel, H.K. et al. 1995) Puncture/Prick Testing • Disease-free site • Swipe with alcohol • Apply drop of antigen (1:10 or 1:20 conc.) • Prick skin at 45 to 60 degree angle, or puncture at 90 degrees • Gently lift device, no bleeding should occur • Read positive control in Example of a skin prick/puncture 10 minutes epicutaneous test • Read allergens in 15-20 minutes Multiple Antigen Testing Example of multiple-puncture device allowing simultaneous placement of six allergens plus a positive and negative control Example of multiple-puncture device in its loading dock Multiple Antigen Testing Example of application of a multiple-puncture device to the forearm Example of positive and negative skin responses to allergens applied with a multiple-puncture device; note the positive and negative control sites Indications for In-Vitro Testing • Dermatographism • Eczema • Very young skin • Atrophic skin • Long-acting antihistamines • Beta blockers, ACE inhibitors, MAOs • Patients with poorly controlled asthma (70%) • History of anaphylaxis RAST (radioallergosorbent test) Procedure • Allergen coupled to paper disc • Add patient’s serum • Antigen-antibody complex formed • Radioactive anti IgE added • Anti IgE-antibody-allergen complex formed • Gamma counter scoring RAST Scoring Class 0 200-500 No allergy Class 0/1 500-750 Questionable allergy Class 1 750-1,600 Mild allergy Class 2 1,600-3,600 Moderate allergy Class 3 3,600-8,000 More allergic Class 4 8,000-18,000 More allergic Class 5 Over 18,000 Most allergic Disadvantages of In-Vitro • Patient does not experience the reaction • Less sensitive than skin tests (?) • Cost per test may be higher • RAST requires 3-14 days to get results PRIST test (paper radioimmunosorbent test) • The immunoassay most commonly used for measuring total IgE is called the PRIST test • This test is a double antibody sandwich type radioimmunoassay in which the IgE is the antigen. • Positive test for total IgE indicates a diagnosis of allergy when allergic symptoms are present. • However, serum IgE levels may be increased in persons with parasitic infections and malignant diseases in the absence of allergy. Smoking and airway inflammation in patients with mild asthma In addition to the eosinophilic airway inflammation observed in patients with asthma, smoking induces neutrophilic airway inflammation A relationship is apparent between smoking history, airway inflammation, and lung function in smoking asthmatics Chalmers GW et al. Chest 2001; 120:1917 ASMA Allergeni BPCO Fumo di sigaretta Infiammazione bronchiale Linfociti T CD4+ Eosinofili Infiammazione bronchiale Linfociti T CD8+ Macrofagi, neutrofili COMPLETAMENTE REVERSIBILE RIDUZIONE DEL FLUSSO NON COMPLETAMENTE REVERSIBILE AEREO ESPIRATORIO HIGH RESOLUTION COMPUTERIZED TOMOGRAPHY (HRCT) SCAN OF THE LUNGS IS DIFFERENT IN PATIENTS WITH FIXED AIRFLOW LIMITATION DUE TO SMOKING OR TO ASTHMA Patients with fixed airflow limitation due to asthma maintain distinct radiological and functional characteristics from patients with a history of smoking, even when they develop fixed airflow limitation, suggesting that fixed airflow limitation does not define a unique disease entity. Fabbri LM et al Am J Respir Crit Care Med 2003;167 418-424 Cigarette Smoking Impairs the Therapeutic Response to Oral Corticosteroids in Chronic Asthma We conclude that active smoking impairs the efficacy of short-term oral corticosteroid treatment in chronic asthma Chaudhuri R al. Am J Respir Cr Care Med (Dec 1)2003;168: 1308. Sintomi: tosse, sibili, dispnea, intolleranza allo sforzo Sospetto clinico di Asma Spirometria Test di broncostimolazione no Sindrome ostruttiva? sì Diagnosi alternative all’Asma no Test di reversibilità Iperreattività bronchiale? sì Trattamento ex adiuvantibus 46 settimane no Ostruzione no, dopo almeno 2 tentativi reversibile? sì Diagnosi alternative all’Asma Diagnosi di Asma Diagnosi di asma Indagini per identificare i fattori di rischio • Valutazione anamnestica allergologica approfondita. • Skin prick test come indagine di primo livello utilizzando estratti allergenici standardizzati. • Il dosaggio delle IgE specifiche sieriche è un esame di secondo livello. • Valutazione della presenza di rinite o rinosinusite. • Valutazione della presenza di reflusso gastroesofageo. • Valutazione sulla presenza di intolleranza ad aspirina, conservanti alimentari e rischi professionali ALTRE INDAGINI PER LA DIAGNOSI E IL MONITORAGGIO Markers Commenti Spirometria completa Diffusione polmonare Differenza Asma-BPCO Espettorato spontaneo o indotto Eosinofili Altre cellule inf. Contributo alla diagnosi Contributo alla caratterizzazione fenotipica Contributo al monitoraggio Aria esalata NO Contributo alla diagnosi (specialmente nel bambino) Contributo al monitoraggio Eosinofili Contributo alla diagnosi Contributo al monitoraggio Funzione polmonare Sangue periferico Smith et al.Curr Opin Allergy Clin Immunol. 2005 Feb;5(1):49-56. Wenzel S. Clin Exp Allergy. 2003 Dec;33(12):1622-8. Asma bronchiale • Definizione ed eziopatogenesi • Epidemiologia e fattori di rischio • Diagnosi • Classificazione Classificazione di Gravità CLASSIFICAZIONE DI GRAVITA’ Caratteristiche cliniche in assenza di terapia Sintomi STEP 4 Grave Persistente STEP 3 Moderato Persistente Sintomi notturni Continui Attività fisica limitata Frequenti Quotidiani Attacchi che limitano L’attività 1 volta Alla settimana STEP 2 Lieve Persistente > 1 volta/settimana ma < 1 volta / giorno STEP 1 Intermittente < 1 volta/settimana Asintomatico e con normale PEF tra gli attacchi FEV1 o PEF 60% predetto > 2 volte al mese Variabilità > 30% 60 - 80% predetto Variabilità > 30% 80% predetto Variabilità 20 - 30% 2 volte al mese 80% predetto Variabilita < 20% La presenza di almeno uno dei criteri di gravità è sufficiente per classificare un paziente in un determinato livello di gravità Valutazione della gravità dell’asma • Asma intermittente – ~25–40% dei pazienti • Asma lieve o moderato persistente – ~25–40% dei pazienti • Asma grave persistente – ~20% dei pazienti • Malattia non controllata, anche se i pazienti sono trattati in maniera ottimale (asma difficile) – ~5–10% dei pazienti Asma difficile Malattia che causa attacchi gravi e pericolosi per la vita o frequenti ospedalizzazioni, o richiede l’uso cronico di corticosteroidi o che non può essere controllata anche dalle dosi massime dei farmaci inalatori I pazienti con ‘asma difficile’ possono avere una malattia lieve o moderata con riacutizzazioni gravi I pazienti con asma difficile o resistente alla terapia sono la minoranza, ma essi sono causa di elevati costi diretti ed indiretti correlati alla terapia dell’asma e consumano un’esagerata quantità di risorse sanitarie. Strek ME. Proc Am Thorac Soc 2006 Asma grave in Europa Occidentale Circa il 20% dei pazienti asmatici in Europa Occidentale hanno asma grave1 – il 20% è non controllato1 – il 50% ha asma allergico (prick test cutaneo positivo)2 Il 2% dei pazienti asmatici hanno asma allergico persistente grave controllato in maniera inadeguata 1. Rabe K, et al. Eur Respir J 2000; 2. ENFUMOSA. Eur Respir J 2003 Levelli dei controllo dell’asma Parzialmente controllato Caratteristica Controllato Sintomi diurni Nessuno (2 o meno / settimana) Più di due volte / settimana Limitationi di attività Nessuno Qualsiasi Sintomi notturni / risvegli Nessuno Qualsiasi Bisogno di trattamento al bisogno / “reliever” Nessuno (2 o meno / settimana) Più di due volte / settimana Funzione polmonare (PEF o FEV1) Normale < 80% del teorico o del migliore personale (se conosciuto) in qualsiasi giorno Riacutizzazione Nessuna Uno o più/anno (Qualsiasi presente in qualsiasi settimana) Non controllato 3 o più aspetti dell’asma parzialmente controllato presenti in qualsiasi settimana Una volta per settimana “It is reasonable to expect that in most patients with asthma, control of the disease can and should be achieved and maintained.” Global Initiative for Asthma. “... l’asma è controllato!” • Assenza di infiammazione • Buona funzione polmonare • Nessuna visita d’emergenza • Bassi costi Io posso... Io posso... • Giocare a pallone • Stare a casa di un mio amico che ha un cane o un gatto • Dimenticare i miei farmaci • Uscire per un drink • Fare il mio lavoro • Fare lo stupido con mia moglie • Dimenticare i miei farmaci Gravità dell’asma: percezione del paziente Chi sta sbagliando? Linee guida NAEPP Sintomi Grave Moderato Lieve Intermittente Nessuno 4,8% 10,4% 13,1% 48,6% Lieve 31,9% 47,2% 60,1% 42,3% Moderato 41,3% 36,3% 22,1% 8,1% Grave 21,9% 5,8% 4,5% 0,8% Asthma in America, 2001 The diagnosis and assessment of asthma has not been standardized Standardization has not occurred because of wide interindividual variation in the natural history of asthma, symptoms produced, and response to therapy Objective physiologic measures of the disease often do not correlate with symptoms, resulting in diverse clinical end points Although asthma is routinely classified as intermittent, mild, moderate, or severe, the severity of asthma changes over time Attaining Optimal Asthma Control: A Practice Parameter • Asthma symptoms do not always correlate with asthma severity. • Asthma control can be expected to change over time. • Asthma control should be assessed at every clinical encounter, and management decisions should be based on the level of asthma control. Attaining optimal asthma control: A practice parameter. J Allergy Clin Immunol. 2005;116:S3-11. How Can Asthma Control Be Measured? Inflammation? Direct or indirect? Lung function? Utilization of healthcare resources? Satisfaction with care? Daytime symptoms? Nighttime awakenings? Asthma Control Functional status? Use of “quick relief” inhaler and/or nebulizer? Patient self-report of control? Missed work and/or school? Physiologic measures: What insight into clinical outcomes do we gain from evaluation of lung function? Physiological outcomes in 158 asthma studies 80 % of studies 70 60 50 40 30 20 10 0 PC D /P 20 75 5- F ar F2 FE Fv PE PE pm F v re C V /F 1 EV PE am V1 FE V1 FE F st 1 V FE C FV po e pr ATS/ERS Task Force Asthma Control, 2005 FEV1 and risk of 'attack of wheezing' during subsequent 12 months Fuhlbrigge et al. JACI 2001;107:61-67 Therapy-induced changes in FEV1 at 3 weeks after the initiation of treatment vs therapy-induced changes in FEV1 at 12 weeks after the initiation of treatment in asthmatics. Patients who had an 10% increase in FEV1 at week 3 had between a 50% decrease and a 75% increase in FEV1 at week 12 Zhang et al, Eur Respir J 2002; 20:1102-1109 Asthma Symptoms Correlate Poorly With FEV1 140 Overestimators Predicted FEV1 (%) 120 100 80 60 40 20 0 Underestimators 5 10 15 20 25 Total symptoms Teeter JG, et al. Chest. 1998;113:272-277 In subjects with moderate-severe asthma, there is a wide range of HRQL Overall scores for a given % predicted FEV1 Moy et al, Am J Respir Crit Care Med 2001; 163: 924-9 Does FEV1 provide unique information when compared to diary cards ? FEV1 vs PEF FEV1 vs symptoms FEV1 vs as needed β-agonist Shingo et al. ERJ 2001;17:220-224 Potential mechanisms to explain lack of concordance between FEV1 and patient symptoms Possible reasons for this discordance might be uncovered by considering what FEV1 is actually measuring versus what we now know about the pathophysiology of asthma. Two significant components in the pathogenesis of asthma, namely small peripheral airway reactivity and inflammation, might not be adequately gauged by FEV1. Recurrent exacerbations in severe asthma are associated with enhanced airway closure during stable episodes CV: closing volume CC: closing capacity in 't Veen et al, Am J Respir Crit Care Med 2000;161:1902-6 Small airways and asthma Symptoms might be influenced by accumulation of eosinophils and other inflammatory cells in the distal lung. Improvements seen in asthma symptoms might occur primarily because of dilation of small airways, which leads to decreased air trapping. FEV1 is relatively insensitive to changes in small airway caliber and thus might disproportionately represent larger airways. Physiologic correlates of distal lung inflammation in asthma Maximal midexpiratory flows, maximal:partial ratio, FEV1, and FVC were not significantly correlated with alveolar tissue inflammation. The degree of eosinophilic alveolar inflammation was significantly and positively correlated with both TLC and TGV. Correlation between eosinophils and other lung volumes was not observed. Other inflammatory cell types did not correlate with lung volumes. Sutherland et al. J Allergy Clin Immunol 2004:113:1046-1050 The discrepancy between events taking place within the tissue and what lung function studies can actually measure might account for discordance between lung function and clinical outcome Utility of FEV1 as a Clinical Marker in Asthma • Advantages – On average, predicts function and prognosis – Reproducible measure – Responsiveness to various therapies well established • Limitations – Marked individual variation in symptoms independent of FEV1 – Symptomatic and functional response to therapy may be independent of FEV1 – May not reflect changes in asthma control over time, which could lead to long term functional decline or increased frequency of exacerbations How should new research regarding assessment of inflammation, remodeling, and disease progression affect what we do in the clinic? A treatment strategy directed at normalisation of the induced sputum eosinophil count reduces asthma exacerbations Green et al, Lancet 2002;360:1715–1721 The implication for clinical practice from these studies is that the additional measurement of inflammation might confer an educational advantage; that is, knowing that inflammation is present in the airway might improve provider practice and patient adherence. Measuring Inflammation • As inflammation determines prognosis in asthma, there is a need to measure it • Bronchial biopsy has been the means of measuring inflammation but is invasive and unsuitable for repeated use • Non-invasive methods have been developed based on – Study of the cellular and soluble mediator content of induced sputum – Analysis of the exhaled constituents of breath – Circulating activation markers of eosinophils Exhaled Nitric Oxide • Patients with asthma have increased levels of eNO1 • Nitric oxide is produced by a variety of cell types such as airway epithelial cells, alveolar macrophages, and eosinophils2 • eNO was correlated with sputum eosinophilia and with BHR3 • Corticosteroids may reduce eNO by directly inhibiting iNOS or indirectly by suppressing proinflammatory cytokines2 • Treatment with inhaled corticosteroids (ICS) reduces eNO in most patients with asthma2 1. Dupont LJ, et al. Chest. 2003;123:751-756. 2. Kharitonova SA, et al. Am J Respir Crit Care Med. 2001;163:1693-1722. 3. Jatakanon A, et al. Thorax. 1998;53:91-95. Use of exhaled nitric oxide measurements to guide treatment in chronic asthma Smith et al, NEJM 2005; 352:2163-73 1.0 1.0 0.8 0.8 0.6 Sensitivity Sensitivity Sensitivity/Specificity of eNO and Alternative Markers of Asthma Control 0.4 eNO % Eosinophils PD 15 0.2 0.0 0.6 0.4 eNO FEV1 PEFR Bronchodilator use Symptoms 0.2 0.0 0.0 0.2 0.4 0.6 1-Specificity 0.8 1.0 0.0 0.2 0.4 0.6 0.8 1.0 1-Specificity Jones SL. Am J Respir Crit Care Med. 2001;164:738-743. Utility of Exhaled Nitric Oxide as a Biomarker in Asthma • Advantages – Reliable, noninvasive and easily measured – Positive predictive value for loss of asthma control is 80% to 90%1 – Response of eNO to ICS was dose dependent and reproducible2 • Limitations – Nonspecific marker that is increased in conditions other than asthma such as bronchiectasis and viral infections3 – Several factors can affect eNO measurements such as cigarette smoking, spirometric maneuvers, sputum induction, and alcohol3 – There is a wide range of eNO levels in patients with asthma3 – eNO levels are often normal in ICS-treated patients and thus would have less utility in that patient group3 – Expensive 1. Jones SL, et al. Am J Respir Crit Care Med. 2001;164:738-743. 2. Kharitonov SA, et al. Thorax. 2002;57:889-896. 3. Kharitonov SA, et al. Am J Respir Crit Care Med. 2001;163:1693-1722. Assessing Asthma Control Using Tests of Bronchial Hyperreactivity Bronchial Hyperresponsiveness • BHR is a hallmark feature of asthma1 • Inflammation increases airway reactivity2 • Results in airflow limitation and asthma symptoms following exposure to stimulus1 • Can be assessed by direct or indirect stimuli1 – Direct stimuli (eg, methacholine) act directly on airway smooth muscle – Indirect stimuli (eg, adenosine monophosphate [AMP]) act indirectly by releasing mediators 1. Currie GP, et al. J Asthma. 2004;41:247-258. 2. Shelhamer JH, et al. Ann Intern Med. 1995;123:288-304. Change in FEV1 and PD20 Over Time With FP Therapy FP MDI 750 mcg b.i.d. Placebo P<0.001 12 vs 3 months 1 P<0.01 110 105 * 100 95 Baseline 3 P<0.01 P=0.30 log10 PD20 (mg) FEV1.0 (% baseline) P<0.01 0 † P<0.001 † † † -1 -2 6 Time (months) 12 1 Month After Treatment Baseline 3 6 Time (months) 12 1 Month After Treatment n=35 * P<0.05 vs placebo. † P<0.001 vs placebo. Ward et al. Thorax. 2002;57:309-316. Actual daily doses of inhaled steroids and cumulative incidence of first mild asthma exacerbations according to the AHR strategy and the reference strategy Sont et al. AJRCCM 1999;159:1043-1051 Utility of BHR as a Biomarker in Asthma • Advantages – Asthma severity is related to the severity of BHR1 – BHR can be utilized as a diagnostic tool for asthma • Limitations – BHR can be abnormal even in the absence of asthma symptoms or when lung function is normal – Baseline FEV1 <60% of predicted or <1.5 L is a relative contraindication to performing BHR2 – Time course of normalization of BHR is long 1. National Asthma Education and Prevention Program, National Institutes of Health. Expert Panel Report 2. Guidelines for the Diagnosis and Management of Asthma. 1997. 2. American Thoracic Society. Guidelines for Methacholine and Exercise Challenge Testing–1999. Am J Respir Crit Care Med. 2000;161:309-329. Questionnaires for Defining Asthma Control Asthma Quality of Life (AQLQ) Questionnaire 32 items; 4 domains 7 Activity limitations Asthma symptoms Emotional function Environmental exposure Clinical relevance Score + 1.5 large + 1.0 moderate + 0.5 small 6 5 4 3 2 1 Higher Scores = Less Impairment in AQoL 0 Juniper E, et al. Am Rev Respir Dis. 1993;147:832-838 Asthma Therapy Assessment Questionnaire (ATAQ) • 5 questions designed to – Assess level of asthma control – Identify possible disease management problems • Control index ranges from 0 to 4 – Reflects level of control in last 4 weeks • Asthma control index predicted need for both acute and routine hospital care for asthma • Control measure for individual clinician and population-based disease management Vollmer WM, et al. Am J Respir Crit Care Med. 2002;165:195-199. Asthma Control Test™ (ACT) 1. In the past 4 weeks, how much of the time did your asthma keep you from getting as much done at work, school or at home? Score 2. During the past 4 weeks, how often have you had shortness of breath? 3. During the past 4 weeks, how often did your asthma symptoms (wheezing, coughing, shortness of breath, chest tightness or pain) wake you up at night or earlier than usual in the morning? 4. During the past 4 weeks, how often have you used your rescue inhaler or nebulizer medication (such as albuterol)? 5. How would you rate your asthma control during the past 4 weeks? A score of ≤19 means your patient’s asthma may not be under control ACT is for patients with asthma 12 years and older. Asthma Control Test is a trademark of QualityMetric Incorporated. Copyright 2002, by QualityMetric Incorporated. TOTAL Utilization of the Asthma Control Test in the Community Asthma Status Based on 2 Measures of Disease Control % of Patients 70% 60% 50% 43% 40% 30% 20% 17% 10% 10% 0% ACT ≤19 and FEV1 ≥80% Predicted ACT ≤19 and FEV1 <80% Predicted 16% ACT ≥20 and FEV1 <80% Predicted ACT ≤19 and/or FEV1 <80% Predicted The combined use of ACT and FEV1 may increase identification of asthma that is not controlled as well as it could be. LeNoir M et al. Curr Med Res Opin. 2006;22:17-22. Comparison of Three Asthma Control Questionnaires ACT1 ATAQ2 ACQ3 Limits daily activities YES YES YES Shortness of breath YES Disrupts sleep YES YES YES Albuterol use YES YES YES Effect on global control YES YES Frequency of wheeze YES YES 1. Nathan et al. J Allergy Clin Immunol. 2004;113:59-65. 2. Vollmer et al. Am J Respir Crit Care Med. 1999;160:1647-1652. 3. Juniper et al. Eur Respir J. 1999;14:902-907. Patients Who Thought Their Asthma Was "Well/Completely" Controlled (%) Many Patients With Frequent Symptoms Consider Their Asthma “Well/Completely” Controlled 70% 60% 61% 50% 40% 32% 30% 20% 10% 0% Moderate • Daily daytime symptoms • Nighttime symptoms >1 night/week Severe • Continual daytime symptoms • Frequent nighttime symptoms Asthma in America. A Landmark Survey. Executive Summary. SRBI. 1998. Results of a large, national telephone survey of 2,509 adults with asthma or parents of children with asthma. Assessing Asthma Control Lung Function Measures QOL Measures Exacerbation Rates and Severity of Exacerbations Symptom Scores Impact of Therapy on Underlying Inflammation ATS Workshop consensus for definition of severe/refractory asthma Definition requires one or both major criteria and two minor criteria Major characteristics • • Treatment with continuous or near continuous (≥50% of year) OCS Requirement for treatment with high-dose ICS Minor characteristics • • • • • • • Requirement for additional daily treatment with a controller medication (e.g. LABA, theophylline, or leukotriene antagonist) Asthma symptoms requiring short-acting β-agonist use on a daily or near-daily basis Persistent airway obstruction (FEV1 <80% predicted, diurnal PEF variability >20%) One or more urgent care visits for asthma per year Three or more oral steroid bursts per year Prompt deterioration with ≤25% reduction in oral or ICS dose Near-fatal asthma event in the past ATS Workshop on Refractory Asthma. Am J Respir Crit Care Med 2000 The most severe group of patients have the highest incidence of hospitalization and emergency visits Patients (%) 25 Mild (n=219) Moderate (n=2,285) Severe (n=2,285) 21 20 15 11 10 6 3 5 0 10 1 Emergency department visit Hospitalization Dolan CM, et al. Ann Allergy Asthma Immunol 2004 Prior exacerbations are a significant risk factor for future exacerbations: TENOR Patients (%) with outcome in Year 2 60 Yes No 54.0 50 37,6 40 30 26,1 22,3 20 10 5.6 2,3 0 Hospitalization in Year 1 Exacerbation in Year 1 5 exacerbations in Year 1 L’asma grave non controllato può essere fatale I pazienti a maggiore rischio di attacchi d’asma fatali sono quelli con asma grave instabile1–3 – l’asma grave non controllato incide per lo 80–85% delle morti da asma3 – mancato riconoscimento della gravità dell’attacco2 – inappropriato o inadeguato trattamento dell’episodio fatale2 Rispetto ai pazienti con asma lieve, quelli con l’asma più grave hanno4 – un aumento di 4 volte delle ospedalizzazioni – un aumento di più di 2 volte delle visite di pronto soccorso 1. NHLBI/WHO Global Strategy for Asthma Management and Prevention Workshop 2002 2. McFadden ER Jr, et al. Ann Intern Med 1997; 3. Papiris S, et al. Crit Care 2002 4. Fuhlbrigge AL, et al. Am J Respir Crit Care Med 2002