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sanitarie
dal mondo
Marilab
Trimestrale di informazione medico-scientifica_anno VII_n. 1_gennaio/marzo 2013_ distribuzione gratuita
PERIODICO DI SALUTE E BENESSERE
1
DIETOLOGIA
Attenzione
all’insulina!
GINECOLOGIA
L’acqua: un’alleata
per le future mamme
MEDICINA
ESTETICA
Invecchiare
con successo
Photo Carlo Borlenghi
A TU PER TU CON
Martina e Matteo Miceli
“Lo sport è la nostra medicina!”
Sommario
gennaio/marzo2013
Dica 33 - Il personaggio
La salute vien mangiando
Anno VII - numero 01 - gennaio/marzo 2013
6
20
Direzione - Redazione
Intornoalsegno srl - Via Madonna delle Grazie, 125
Collevalenza - 06059 Todi (PG)
Tel. 075 8870055
[email protected]
[email protected]
MARTINA E MATTEO MICELI
“Lo sport è la nostra medicina”
di Chiara Bilancioni
Non è solo questione di calorie…
Marilab per il sociale
Novità salutari
21
Assistenza h24
10
Anche dimagrire
è un problema genetico!
35
Conclusa la prima parte
dei campionati
14
Passare le tube ai raggi X?
Sì, ma senza radiazioni!
15
Crisi di panico
24
Global Aging Management:
invecchiare con successo
Diagnosi e terapia
26
Trombosi venosa profonda:
una patologia da non trascurare
Political screening
Bene a sapersi
12
Parliamo di…sport-terapia
18
Venite con me
a scoprire…le anemie
22
La magia dell’acqua in gravidanza
29
Problem Solving
nelle relazioni di aiuto
32
“Vogliamo una sanitá a km zero”
33
Potenziare l’assistenza
domiciliare
Rubriche
17
Filo diretto
28
Varie e curiose
30
Infomarilab
Oltre la medicina
tradizionale
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Comitato scientifico
Luca Marino, Andrea Fabbri, Mario Pascone,
Federica Razzi, Domenico Alberti
Progetto grafico
Intornoalsegno srl - Todi (PG)
Art Director e impaginazione
Silvia Celindano - [email protected]
Stampa
CTS Grafica srl - Città di Castello (PG)
Marketing e pubblicità
c/o Marilab srl
rif. Valentina Ambrosio - tel. 06 56195133
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Francesca Boldrini - tel. 06 56195107
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Sito Web
Gaia Gentile - tel. 06 56195110
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La riproduzione e la ristampa, anche parziali, di articoli e immagini
del giornale sono formalmente vietate senza la debita autorizzazione
dell’editore. L’Editore è a disposizione di tutti gli eventuali proprietari
dei diritti sulle immagini riprodotte, nel caso non si fosse riusciti
a reperirli per chiedere debita autorizzazione.
Foto: Depositphotos, Fotolia
Un valido supporto
alle discipline classiche
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Direttore responsabile
Luca Marino
Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 423 del 19.10.2005
Finito di stampare nel mese di Gennaio 2013
10
15
VIVENDI è una rivista trimestrale a carattere
medico-scientifico edita da: Marilab srl
VIVENDI viene distribuita gratuitamente.
PER CONTATTARE LA REDAZIONE DI VIVENDI,
POTETE INVIARE UNA MAIL ALL’INDIRIZZO:
[email protected]
[email protected]
[email protected]
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Editoriale
a cura di Luca Marino
Cari lettori,
prima di ogni cosa il Gruppo Marilab vi augura un 2013 ricco di novità e, si spera,
di notizie positive per tutti! Quello che ci aspetta certamente non sarà un anno
facile da affrontare e, proprio per questo, uno dei nostri obiettivi è continuare a
sostenervi mediante progetti volti ad agevolare alcune fasce deboli della popolazione, per ciò che concerne l’assistenza sanitaria. In questo numero abbiamo
dato, infatti, ampio spazio alla rubrica Infomarilab all’interno della quale troverete iniziative messe in atto per avvicinarci sempre di più a voi utenti, sia per
quanto riguarda i singoli cittadini che le aziende.
Ad introdurci nel nuovo anno due testimonial cresciuti nella nostra zona ma
conosciuti a livello nazionale: gli sportivi Martina e Matteo Miceli, per i quali lo
sport costituisce non solo uno stile di vita ed un lavoro ma anche una vera e
propria medicina. Punto di vista, questo, confermato dal Dott. De Francesco che
parla di sport-terapia per combattere le cosiddette “malattie del benessere” tipiche dei nostri tempi.
Anno nuovo, vita nuova si suol dire! Dunque, abbiamo scelto di dare molto risalto alle novità: dalla Nutrigenetica per combattere i problemi di peso, di cui ci
parla la Dott.ssa Baldi, ad un nuovo metodo non invasivo per l’esame delle tube,
ben spiegato dal Dott. Lorido, alla scoperta del Global Aging Management, utile
secondo quanto illustrato dal Dott. Fratto per conciliare durata e qualità della
vita.
Non mancano i consueti appuntamenti con la Bioenergetica della Dott.ssa
Alborghetti e con il Prof. Colloca che prosegue l’argomento iniziato nel numero
precedente: lo studio delle anemie.
Di grande interesse la rubrica “Oltre la medicina tradizionale” nata nello scorso
numero di Vivendi per dare voce ai sempre più numerosi sostenitori della medicina alternativa e che questa volta indaga sulla Medicina Tradizionale Cinese.
Per tutte le nostre lettrici, inoltre, consigli utili per mantenere la linea e per far sì
che uno dei periodi più belli della vita, la gravidanza, possa essere vissuto davvero nel migliore dei modi e in tranquillità.
Un’edizione molto completa che spazia tra ambiti differenti e che ci auguriamo
possa accontentare le esigenze di tutti!
Intervista doppia
a Martina e Matteo Miceli,
due fratelli nati per vincere
Photo Carlo Borlenghi
DICA 33 - IL PERSONAGGIO
di Chiara Bilancioni
VIVENDI
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“Lo sport è la nostra medicina”
S
olari e positivi. Non esistono aggettivi migliori per definire i fratelli
Miceli, Martina e Matteo, velista lui
e pallanuotista lei, campioni pluripremiati che hanno fatto dello sport una filosofia di vita e, quindi, una fonte di benessere. Noi di Vivendi non potevamo proprio
lasciarceli scappare e li abbiamo catturati
nel corso di una pausa dall’allenamento
che continuano a praticare regolarmente,
senza sosta lei prima da giocatrice oggi
da allenatrice, con un po’ meno costanza
lui, che si dice più stimolato in prossimità
di eventi importanti. Entrambi, tuttavia,
ammettono di avere un bel rapporto con
la salute…
Matteo: Esattamente. L’importante è mantenere la forma fisica. A volte mi faccio
prendere in giro perché mi lascio andare e
vado leggermente sovrappeso ma quando si avvicina il momento di partire per
un’impresa mi concentro e raggiungo l’obiettivo. Mi sto preparando per il giro del
mondo in barca a vela e sta per cominciare
un periodo di duro allenamento: inizierò
con il Giro di Sicilia che vuol dire 120 chilometri al giorno in bicicletta.
Martina: Anch’io sono piuttosto serena nel
relazionarmi con il mio corpo, ora che alleno continuo comunque a praticare sport,
correndo e giocando a tennis. Tuttavia
sono anche molto attenta alla nutrizione:
mangio solo cibi biologici, prendo frutta
e verdura sempre dal contadino e utilizzo
integratori naturali. Ho sempre mangiato
tutto, equilibrando carboidrati e proteine
prima di entrare in acqua ed affrontare i
duri allenamenti della pallanuoto.
Medicina tradizionale o alternativa?
Matteo: Preferisco non prendere medicine e affidarmi solo a ciò che è biologico e
naturale. Credo nella medicina alternativa
per il suo approccio olistico. Mi è capitato,
per esempio, di avere dei problemi alla
schiena dovuti, con molta probabilità, ad
una cattiva postura e, dopo continue terapie che non riuscivano a mandare via il dolore, mi sono affidato ad un osteopata che
in breve tempo mi ha rimesso al mondo.
Martina: Anch’io credo che tutto ciò che arriva dalla natura non possa che farci bene.
Ultimamente sto sperimentando i Semi di
Chia, Salvia Hispanica, che sono la più pregiata e ricca fonte di Omega3 del regno
vegetale. Insieme a crusca, avena e semi di
lino mi aiutano a mantenere il benessere.
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VIVENDI
La vela e la pallanuoto
come passione e terapia
per mantenere
il benessere psico-fisico
DICA 33 - IL PERSONAGGIO
Photo Santo Scardace
Cosa pensate della sanità pubblica e di
quella privata?
Matteo: In Italia abbiamo una grande fortuna che non sappiamo né apprezzare né
organizzare: quella di avere un sistema
sanitario a disposizione di tutti, cosa che
all’estero è del tutto inesistente. In Australia, America ed altri Paesi evoluti se non hai
un’assicurazione privata sei praticamente
spacciato. Qui da noi esiste un meccanismo pubblico che potrebbe funzionare
molto meglio ma è fatto anche di tante
persone che non ne comprendono il potenziale e fanno di tutto per mandarlo a rotoli. Il problema della sanità in Italia non è
la qualità ma la gestione, che purtroppo si
rispecchia nella cattiva organizzazione degli ospedali. Per quanto mi riguarda ho un
ricordo traumatico legato a un nosocomio
romano: nel 1996, al ritorno da un viaggio in India, soffrivo di disturbi particolari
per i quali mi hanno rinchiuso nel reparto
psichiatrico pensando che avessi fatto uso
di sostanze stupefacenti. Nessuno aveva
diagnosticato un’intossicazione causata
da un medicinale antimalarico. Devo ringraziare i miei amici e mia sorella per aver
fatto aprire gli occhi ai medici e avermi fatto uscire, vivo, da quell’incubo.
Matteo Miceli con Tullio Picciolini a bordo di Biondina Nera
durante un allenamento nel mare di Ostia
Photo Santo Scardace
DICA 33 - IL PERSONAGGIO
Martina: Ricordo benissimo quell’esperienza e rimarrà per sempre un ricordo di
malasanità.
Per quanto mi riguarda sono sempre stata
molto fortunata. Nel corso della mia carriera nel Setterosa non ho mai avuto grandi
infortuni. Quando sono stata operata alla
mano sinistra a Viterbo mi sono trovata
benissimo. Penso che nel nostro Paese ci
siano tanti medici eccezionali ma credo
manchi un’organizzazione capace di ren-
dere il sistema italiano un’eccellenza vera.
Possiamo dire che lo sport è la vostra
medicina che cercate di trasmettere agli
altri?
Martina: Sicuramente. Ora che ho smesso
di giocare e che alleno le nuove leve della pallanuoto femminile la mia gioia più
grande è veder crescere le mie ragazze,
che seguo dalla pubertà ai 20 anni. Il duro
allenamento in acqua, fino a dieci sessioni
Un approccio sano allo sport è indubbiamente una fonte di benefici ineguagliabile.
Matteo: Da appassionato di vela mi rendo
conto perfettamente che non si tratta di
uno sport nel senso canonico del termine, se non è praticato a livello olimpico o
di grosse regate. Per me la vela è diventata una vera e propria terapia che somministro a me stesso e rivolgo agli altri:
da tempo collaboro con il centro di solidarietà Onlus “Il Ponte” di Civitavecchia,
aiutando minori e adolescenti ad acquisire consapevolezza di sé e a superare le
proprie difficoltà attraverso le uscite in
barca. Ragazzi molto giovani, spesso con
difficoltà legate alla tossicodipendenza,
hanno trovato così nella vela uno sfogo
e un nuovo piacere di vivere.
L’esperienza con loro mi arricchisce
come uomo e come sportivo.
Photo Bianca Gropallo
VIVENDI
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settimanali, una corretta alimentazione e
il lavoro di squadra le forgiano nel corpo
e nello spirito. Vedo che crescono con
una marcia in più perché il contatto con
l’acqua e con le compagne di squadra, la
dimensione ludica dello sport e l’impegno costante fatto anche di tanti sacrifici
conferiscono loro una sicurezza speciale.
Stella olimpica
OSTEOPATIA: è una medicina complementare che tratta disfunzioni fisiologiche attraverso un particolare tipo di manipolazione (manipolazione osteopatica). Lo scopo dell’Osteopatia è quello di riportare una situazione non fisiologica
entro dei limiti di normalità fisiologici. In generale, l’Osteopatia presuppone che il Sistema Nervoso Vegetativo svolga
costantemente un’autonoma azione di controllo dell’omeostasi corporea a tutti i livelli e che tale attività sia manifesta
somaticamente. La manipolazione osteopatica (OMT) è dunque rivolta all’evocazione di migliori condizioni di efficacia
del SNV del soggetto.
MALARIA (detta anche paludismo): è una parassitosi, ovvero una malattia causata da parassiti. Essa è provocata
da protozoi del genere Plasmodium. Fra le varie specie di parassita, quattro sono le più diffuse ma la più pericolosa
è la Plasmodium Falciparum, con il più alto tasso di mortalità fra i soggetti infettati. I vettori sono zanzare del genere
Anopheles. La malaria è la più diffusa fra tutte le parassitosi, con il suo quadro clinico di malattia febbrile acuta che si
manifesta con segni di gravità diversa a seconda della specie infettante. La sua diffusione attuale non si limita alle aree
tropicali dell’America del sud, dell’Africa e dell’Asia, ma interessa sporadicamente anche gli USA e altri paesi industrializzati, in cui casi clinici della malattia possono apparire a seguito di spostamenti di persone che la contraggono in zone
in cui essa è endemica.
CHIA (o Salvia hispanica): è una pianta floreale della famiglia Lamiaceae, nativa del Guatemala e del Messico centrale
e meridionale. Era coltivata dagli Aztechi in epoca precolombiana; viene ancora coltivata in Messico e Guatemala, sia
per la produzione di sfarinati che di semi interi ad uso alimentare. I semi, ricchi di omega-3, sono paragonabili dal punto
di vista nutrizionale a quelli del lino e del sesamo.
glossario
DICA 33 - IL PERSONAGGIO
Detentore di due record di traversata atlantica su un catamarano di 6 metri non abitabile in doppio e in solitaria. Velista dell’anno 2007, Medaglia d’oro al Valore Atletico
per meriti eccezionali nel 2008, Matteo inizia piccolissimo ad andare in barca a vela,
prima con il padre Enrico, poi frequentando i corsi della Lega Navale a Ostia d’estate e
sul Lago di Bracciano d’inverno. A nove anni scopre il windsurf e la sua grande manualità che lo portano a cimentarsi con le basi della costruzione nautica. Oggi nei Cantieri
d’Este a Fiumicino, oltre a costruire, continua a sperimentare sempre nuovi materiali
e tecniche. Fermo sostenitore dell’ecosostenibilità, sta perfezionando la EstEco, una
barca a impatto zero con pannelli solari ed equipaggiamenti all’avanguardia con la
quale, nell’ottobre 2013, affronterà il Roma Ocean World, un giro del mondo da Roma
a Roma in solitaria, senza assistenza. Preparazione atletica e psicologica, tecniche di
gestione della fatica, training per il controllo del sonno, studio minuzioso delle condizioni climatiche, capacità di adattamento, valutazione dei possibili imprevisti, alimentazione razionata, massima attenzione e costante assistenza da parte
di un’equipe di tecnici e meteorologi saranno gli ingredienti necessari per un viaggio non solo attraverso il mare, ma anche
attraverso se stesso.
9
VIVENDI
Recordman a impatto zero
glossario
Photo Carlo Borlenghi
Vincitrice della medaglia d’oro ai Giochi Olimpici di Atene 2004, Martina
Miceli è oggi allenatrice dell’Orizzonte Catania.
Classe 1973, inizia a giocare nella Polisportiva Casal Palocco di Roma,
dal 1988 al 1990 in Serie A. Dal 1990 al 1993 è alla Racing Roma per poi
passare all’Orizzonte Catania. Ottiene quattro scudetti e una coppa dei
campioni. Nel 1997 passa alla Polisportiva Mediterraneo Catania, con la
quale rimane fino al 2001 nel doppio incarico di allenatrice delle giovanili
e giocatrice. Nel 2002 è al Pescara, nel 2004 si trasferisce alla McDonald’s
Firenze e nel 2005 torna all’Orizzonte per vincere ancora cinque scudetti
e due coppe dei campioni. Atleta dal palmarès d’eccezione, capitano del
Setterosa dal 2005 al 2008, è stata insignita delle Onorificenze Cavaliere
Ordine al merito della Repubblica Italiana e Commendatore Ordine al
merito della Repubblica Italiana.
NOVITÀ SALUTARI
VIVENDI
10
Anche dimagrire
è un problema genetico!
Il nuovo approccio della Nutrigenetica, a metà
tra scienza dell’alimentazione e genetica,
per aiutarci a risolvere i problemi di peso
N
on si finisce mai di imparare...
come accade a tutte le persone
in sovrappeso, quando si rivolgono al medico ogni patologia
sembra sempre avere un’unica causa: il
peso! Ci si sente in colpa e in imbarazzo e
riuscire a raggiungere il peso forma sembra un traguardo impossibile. Eppure ci
sono persone che, pur mangiando molto,
non ingrassano. Ma per quali motivi gli
effetti dannosi di un’alimentazione squilibrata si manifestano in maniera diversa
da persona a persona? Ormai è chiaro:
nell’ambito della prevenzione delle malattie l’alimentazione gioca un ruolo importante che sempre di più si rivela basilare in tutti i settori medici, dall’obesità al
cancro, all’osteoporosi, al diabete.
È nata quindi una nuova branca, a metà
tra scienza dell’alimentazione e genetica,
la Nutrigenetica, che permette, mediante la creazione di diete personalizzate, di
neutralizzare l’effetto patogeno di alcuni
geni che in persone predisposte potrebbero causare più facilmente l’insorgenza
di alcune malattie.
Le scoperte più recenti sul genoma umano ci forniscono gli strumenti e le basi per
comprendere i meccanismi molecolari
attraverso i quali i singoli geni, o le loro
combinazioni, rispondono ai cambiamenti nella dieta e nello stile di vita (esposizione al fumo di sigaretta, consumo di alcool,
ecc.), rendendo un individuo particolarmente sensibile a contrarre un certo tipo
di patologia, e permettono, inoltre, di far
Dott.ssa Marina Baldi
Biologa - Specialista in genetica
medica
luce sui meccanismi attraverso i quali la
dieta, influenzando l’espressione genica,
può esercitare un effetto protettivo.
In definitiva, le potenzialità offerte da
questo approccio ci introducono in una
nuova era della scienza della nutrizione.
Le analisi che si possono eseguire nell’ambito della Nutrigenetica riguardano l’identificazione delle variazioni genetiche
nell’uomo che causano differenze nella risposta alle molecole introdotte con la dieta, al fine di valutare i rischi e i benefici per
l’individuo di determinate componenti
del regime alimentare. In termini pratici,
con la Nutrigenetica è possibile sviluppare una nutrizione personalizzata specifica
per la costituzione genetica di ogni individuo, tenendo conto della variabilità dei
NOVITÀ SALUTARI
Per quali motivi gli effetti
dannosi di un’alimentazione
squilibrata si manifestano
in maniera diversa
da persona a persona?
Con la Nutrigenetica
è possibile sviluppare
una nutrizione personalizzata
specifica per la costituzione
genetica di ogni individuo
VIVENDI
11
geni coinvolti nel metabolismo.
Le basi di questa nuova branca possono
essere riassunte nei seguenti punti chiave:
• I composti introdotti con la dieta possono esercitare a livello del genoma umano
effetti diretti o indiretti alterando l’espressione e/o la struttura dei geni;
• La dieta può rappresentare un fattore di
rischio o uno strumento di prevenzione
per le patologie degenerative;
• Il grado in cui la dieta può influenzare il
bilancio salute/malattia dipende dal corredo genetico di ciascun individuo;
• Un intervento nutrizionale basato sulla
conoscenza del genotipo e dello stato di
nutrizione dell’individuo può essere usato per prevenire o curare le patologie.
I nutrigenetisti ritengono che possano verificarsi o meno ripercussioni a livello medico in due individui che si nutrono con
i medesimi alimenti ma che possiedono
assetti genetici differenti. Tutto dipenderebbe da come la dieta interagisce con il
corredo genetico di ognuno e,
mentre questo concetto può risultare di facile e immediata comprensione per quanto riguarda situazioni come le carenze nutrizionali,
è certamente meno ovvio per un gruppo
di circa 50 malattie genetiche umane causate dalla presenza di varianti importanti in
quei geni coinvolti in specifiche vie metaboliche
e che riguardano i processi infiammatori, di detossificazione, l’attività antiossidante, la sensibilità all’insulina e lo stato di salute del cuore e delle ossa.
Le diete nutrigenetiche, molto diffuse negli Stati Uniti,
cominciano ora ad affacciarsi in Europa e, dunque, nel
nostro Paese anche se la scientificità delle ricerche
talvolta non è riconosciuta.
Esiste, tuttavia, la possibilità di effettuare, sempre su richiesta del proprio medico, la ricerca
di quei geni che solitamente sono responsabili
di problemi di salute e di seguire un regime alimentare che lo specialista avrà ritenuto adatto al
metabolismo del proprio paziente.
Chissà…diventeremo una popolazione più sana e
bella?
Parliamo di…sport-terapia
12
Dott. Antonino De Francesco
VIVENDI
BENE A SAPERSI
L’attività fisica
come mezzo
per combattere
i danni causati
dagli eccessi
della vita moderna
Cardiologo, specialista in Medicina
dello Sport e Medicina del nuoto
e delle attività subacquee
F
in dai tempi più remoti il genere umano ha constatato che nel
muoversi e nel lavorare era costretto a fare fatica, spesso non
indifferente ed accompagnata da profuso
sudore della fronte; per tale motivo sua
aspirazione è sempre stata quella di affrancarsi con ogni mezzo da tale condanna, ritenuta addirittura di natura divina per
quanto appariva inalienabile.
Tuttavia, grazie al proprio ingegno, capace di inventare strumenti di lavoro e di
trasporto sempre più sofisticati, a partire dalla semplice ruota e dall’altrettanto
semplice leva, con lo scorrere dei secoli
egli è pian piano riuscito a ridurre la fatica
legata alle varie attività lavorative.
Tali progressi scientifici, tesi alla ricerca di
sempre nuove scoperte, soprattutto negli
ultimi secoli, hanno assunto ritmi sempre
più accelerati e sono divenuti addirittura
frenetici negli ultimi decenni, portando
l’umanità a ritenere riuscito il proprio intento: la fatica muscolare nel lavoro è stata
praticamente debellata!
Un siffatto successo, che fino a non molti decenni or sono poteva ancora avere
dell’incredibile, ha però pian piano rivelato il suo lato oscuro, sicché il lasciarsi alle
proprie spalle la storia di disagi fisici ed
alimentari tipica di tanti millenni ha fatto
sì che si scoprisse in poco tempo come anche le comodità, la poca fatica fisica ed il
cibo ampiamente disponibile, senza limiti
di qualità e quantità, presentino inesorabilmente il loro conto, piuttosto salato.
Questo si è rapidamente presentato sotto
forma di quelle che oggi vengono chiamate “malattie del benessere” e che, nei secoli precedenti, non soltanto erano del tutto
sconosciute ma addirittura impensabili.
In precedenza dominavano, infatti, le
cosiddette “malattie carenziali” come le
avitaminosi, le anemie di vario tipo, le ca-
restie ricorrenti e le cachessie individuali,
con conseguenti e collegate malattie infettive, spesso ad esito infausto, come la
tubercolosi.
Al giorno d’oggi, pur nell’innegabile e tuttora progressivo allungamento di aspettativa della vita media, tra le malattie
connesse all’eccessivo benessere predominano le malattie cardiovascolari, soprattutto quelle ischemiche; tuttavia, anche
alcune malattie tumorali, l’osteoporosi ed
altre patologie di non minore interesse si
rivelano più o meno correlate alla sedentarietà e all’eccesso di alimentazione.
Fortunatamente la maggiore disponibilità
di tempo libero e di risorse economiche
hanno fatto sì che l’uomo moderno abbia
riscoperto l’attività fisica come mezzo di
divertimento e d’occupazione del tempo,
non più lavorativo, che si è trovato a disposizione.
Contemporaneamente le ricerche scientifiche nel campo hanno documentato
come il movimento regolare, soprattutto
di tipo aerobico, effettuato in modo continuato, costante, nei limiti delle possibilità di ognuno e indipendentemente dalle patologie da cui si
è affetti, possa rappresentare un mezzo terapeutico e di prevenzione a
costo e rischio bassissimi e con innegabili benefici per tutte le patologie
sopra elencate.
Ciò è stato confermato recentemente, sia pure a titolo sperimentale, dal
fatto che il Ministero della Salute ha inserito tra i L.E.A. (Livelli Essenziali
di Assistenza) l’attività fisica.
Infatti l’attività fisica (A.F.) è oggi universalmente considerata come un
farmaco, una polipillola per la cura della sedentarietà, che agisce in senso positivo su questo Fattore di Rischio (F.d.R) e su tutti gli altri fattori di
rischio e le patologie ad esso correlati: fumo, obesità, diabete, ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, ecc..
Trattandosi di un farmaco molto particolare, che non tutti i medici sono
abituati a maneggiare con cura ed esperienza, è evidente che “il farmaco A.F.” deve necessariamente essere somministrato da uno specialista
della materia.
Assurgendola alla dignità di farmaco, infatti, l’A.F. non ha solo delle specifiche indicazioni, come appena sopra ricordato, ma anche delle vere e
proprie controindicazioni, sia pur limitate.
BENE A SAPERSI
13
VIVENDI
Tra le malattie connesse all’eccessivo benessere predominano le malattie cardiovascolari, soprattutto
quelle ischemiche, ma anche alcune malattie tumorali, l’osteoporosi ed altre patologie
di non minore interesse che si rivelano più o meno correlate alla sedentarietà e all’eccesso di alimentazione
NOVITÀ SALUTARI
La sonoisterosalpingografia
(SHSG) è il nuovo baluardo
della ginecologia
VIVENDI
14
Passare le tube ai raggi X?
Sì, ma senza radiazioni!
T
utto quello che bisogna sapere
su tube e utero, e che non è mai
stato possibile conoscere fino ad
oggi se non attraverso fastidiosi e invasivi esami clinici, è ora possibile
grazie ad una semplice ecografia. Non è
una chimera per le tante donne che ogni
anno devono sottoporsi a un’indagine dei
condotti, studiati fino a poco tempo fa
esclusivamente utilizzando raggi x (l’isterosalpingografia), ma una nuova frontiera
della ginecologia. Un baluardo il cui nome
piuttosto lungo, sonoisterosalpingografia
(SHSG), tradisce in realtà una procedura
di rapida esecuzione, purché eseguita da
mani esperte. Oltre a durare circa venti
minuti e, come detto, a non esporre la paziente a radiazioni, che vengono sostituite
da innocui ultrasuoni, questo metodo ha
numerosi vantaggi: è ambulatoriale e non
invasivo (permette quindi alla paziente
di riprendere la quotidiana attività subito
dopo l’esame) e ha effetti collaterali pressoché insignificanti (più frequentemente
lieve dolore di tipo mestruale, mentre, in
casi eccezionali, sanguinamenti uterini,
abbassamento della pressione e sensazione di svenimento).
Ad alleggerire la “pratica” è anche un
aspetto organizzativo: la paziente, infatti,
non ha bisogno di rivolgersi al ginecologo
e, in un secondo momento, al radiologo
che effettua l’esame, come avviene appunto per l’isterosalpingografia, perché è
il primo ad accompagnare la donna in tut-
to il percorso diagnostico.
Da non sottovalutare il fatto che questo
esame può essere in alcuni casi una valida alternativa all’isteroscopia, procedura
più invasiva e quindi fastidiosa, poichè la
SHSG oltre a studiare le tube (sonosalpingografia) è anche in grado di evidenziare
patologie uterine (sonoisterografia), quali
i polipi endometriali e i miomi sottomucosi, anch’essi a volte causa di infertilità e di
sanguinamenti uterini anomali.
Non si tratta neanche di una procedura
indicata solo per una fortunata nicchia di
pazienti, dal momento che anche le controindicazioni sono poche: infezione vaginale in corso (motivo per cui si richiede
spesso un tampone vaginale), stenosi serrata dell’orifizio uterino esterno e, naturalmente, gravidanza.
Per continuare a fare chiarezza e togliere
qualche timore non c’è modo migliore che
spiegare i singoli passi dell’esame.
Dopo uno studio ecografico preliminare
Presso il Marilab Center
di Viale Zambrini (Ostia)
è possibile effettuare
questo tipo di esame.
Per info e prenotazioni
06 561951
Dott. Luigi Lorido
Ginecologo
con sonda transvaginale e la disinfezione
della vagina, si introduce uno speculum
monouso, in modo da poter evidenziare la
cervice uterina attraverso la quale si inserisce un piccolo catetere (di tipo pediatrico).
Tramite esso, sempre sotto guida ecografica, si inietta il mezzo di contrasto che di
solito non è altro che 20 ml di soluzione fisiologica mista ad aria e si segue il percorso di tale liquido, riuscendo a evidenziare
sia la forma della cavità uterina, quindi la
presenza o meno di miomi o polipi, che il
passaggio attraverso le tube e, in seguito,
nella cavità pelvica. A questo punto l’esame può dirsi concluso e il ginecologo deciderà, in caso di patologia, il percorso da
seguire.
La procedura può rivelarsi preziosa anche
da un punto di vista terapeutico: in alcuni
casi basta il passaggio del liquido ad eliminare l’ostruzione delle tube e permettere
quindi alla donna di rimanere gravida anche dopo poche settimane.
Psicoterapeuta, supervisore e local trainer
in analisi Bioenergetica. Psicologa analista
di formazione junghiana e training autogeno.
Perito del tribunale penale e civile di Roma
L
a crisi di panico si presenta improvvisamente con forte ansia,
angoscia, tachicardia e difficoltà
respiratoria, talvolta con un’impossibilità a muoversi; il quadro completo
conferisce un senso d’impotenza assoluta
di fronte a ciò che rappresenta l’ostacolo
esterno considerato l’oggetto scatenante.
A differenza delle persone incapaci di realizzare i propri obiettivi a causa dei conflitti
tra l’IO consapevole e l’inconscio, nella crisi
di panico ci troviamo di fronte ad un sintomo che blocca completamente la vita
dell’individuo che ne viene travolto.
La respirazione di coloro che soffrono di
crisi di panico è completamente bloccata
nella gola. Precedentemente hanno sopravvissuto dando spazio alla razionalità
che gli offriva un equilibrio illusorio.
Lasciarsi sostenere fiduciosamente per aumentare il respiro
Gli intellettuali cerebrali, ricchi di ideali
dell’IO, eccellenti professionisti nel campo
della matematica e della legislatura, statisticamente sono i più colpiti da crisi di panico. La loro intelligenza è di grande ausilio
per riuscire a sentire che l’angoscia e l’ansia
procurate dalla crisi di panico sono completamente avulse da un pericolo obiettivo. La parte inconsapevole che produce il
sintomo è l’immagine del personale mondo interiore proiettata all’esterno. L’origine
della reazione di angoscia è solitamente
la rievocazione di uno shock della prima
infanzia, congelata e totalmente negata
all’IO cosciente.
I pazienti affetti da crisi di panico hanno un
forte bisogno di protezione e dipendenza,
accompagnato anche dal desiderio di guarire, pertanto sono solerti alleati della terapia perché vogliono combattere i sintomi
tormentosi, considerati estranei al proprio
IO. L’analisi individuale e la comprensione dei meccanismi dinamici inconsci in
sintonia con le tecniche bioenergetiche
permettono al paziente di superare le resistenze, collaborare con costante solerzia,
riuscire a sentirsi autonomamente sereno
e abbandonare le difese che ha adottato
per sopravvivere. L’immediatezza che offre l’analisi bioenergetica per agevolare
la respirazione profonda senza il ricorso
volitivo del pensiero è ciò che conferisce
ulteriore fiducia e fedeltà alla psicoterapia.
I pazienti colpiti da crisi di panico sono alacri nello svolgere quotidianamente tutti gli
esercizi bioenergetici perché sentono che,
attraverso i movimenti del volto, dei piedi
e di tutta la motricità corporea accompagnata da spontanei suoni vocali, trovano il
giusto aiuto per aumentare la respirazione
profonda, sciogliere le contrazioni muscolari croniche, per armonizzare il corpo e la
mente e radicarsi nella realtà interna ed
esterna avvertendo i propri giusti confini.
Inoltre, sono zelanti nel ricordare i sogni
e nel fare le libere associazioni. La collaborazione totale alla psicoterapia li rende
velocemente consolidati in se stessi per
confrontarsi con la vita.
Il desiderio profondo di trovare il vero Sé
corporeo e la gioia di vivere in sintonia con
le responsabilità della realtà adulta spingono queste persone a volersi associare
anche alla classe di esercizi bioenergetici
e al gruppo di dinamica a mediazione corporea bioenergetica. La condivisione delle
forti emozioni con i partecipanti li aiuta a
radicarsi nella concretezza quotidiana della vita interiore ed esteriore. I partecipanti
al gruppo trovano sostegno sia nel liberarsi dalle false illusioni e dai grandi ideali
dell’IO, che nel sentire l’accoglienza reciproca dei limiti personali e l’accettazione
delle proprie emozioni talvolta rispecchiate sugli altri. L’integrazione delle ombre e
delle luci che albergano in noi e tutto intorno a noi, è il punto di forza per una salute
vibrante, dinamica e raggiante.
NOVITÀ SALUTARI
Dott.ssa
Maria Stallone Alborghetti
15
VIVENDI
Crisi di panico
Come risolverle
con le risorse
della Bioenergetica
Tutti i martedì, presso il Marilab
Center di Viale Zambrini (Ostia),
è possibile partecipare alle classi
di esercizi di Bioenergetica e Training
Autogeno per scaricare lo stress
quotidiano, aumentare l’autostima
e il benessere, superare l’ansia e le
crisi di panico e migliorare la salute
e la bellezza interiori ed esteriori.
Per informazioni:
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OLTRE LA MEDICINA TRADIZIONALE
VIVENDI
16
Un valido supporto
alle discipline classiche
Scopriamo le branche e le tecniche utilizzate
dalla Medicina Tradizionale Cinese
per prevenire e curare varie patologie
L
a Medicina Tradizionale Cinese
(MTC) è un sistema medico che
comprende differenti metodiche
terapeutiche e che annovera tra
le principali branche l’agopuntura, la moxibustione, l’auricoloterapia e la coppettazione. A queste si aggiungono alcune
tecniche specialistiche quali la scalpopuntura, l’addominopuntura, l’oculopuntura
e la manopuntura. Andiamo ora ad esaminare nel dettaglio le branche.
L’agopuntura e la moxibustione, chiamate agomoxibustione (zhenjiu), sono procedure usate per prevenire e trattare le
malattie mediante la stimolazione di zone
circoscritte della superficie cutanea, chiamate agopunti.
L’agopuntura (zhenfa) è un presidio terapeutico tra i più antichi. La maggior parte
degli scienziati in Cina concorda sul fatto
che essa sia nata e si sia sviluppata nel periodo neolitico (8000-3000 a.C.) e che solo
in seguito siano nate l’erboristeria e le altre branche della MTC.
L’agopuntura tratta le malattie mediante
infissione di aghi metallici filiformi in corrispondenza di agopunti selezionati; gli
aghi filiformi comunemente usati sono di
acciaio inossidabile, sterili e monouso.
Un buon ago deve essere sottile, resi-
stente e flessibile, con il corpo cilindrico
perfettamente liscio e la punta ad “ago di
pino”. Esso richiede una precisa pressione
delle dita da parte del medico per essere
infisso nella pelle e successivamente manipolato; per ridurre al minimo l’eventuale dolore avvertito dal malato è necessario
dosare con perizia la forza delle dita, capacità che si può ottenere soltanto con una
lunga e costante pratica.
La posizione del paziente che si sottopone al trattamento di agopuntura deve
essere tale da permettere che i punti selezionati siano posti bene in evidenza, che
l’operatore possa lavorare senza ostacoli
ed il malato si senta rilassato e a proprio
agio.
L’agopuntura utilizza varie tecniche di infissione ed estrazione dell’ago. Oltre agli
aghi filiformi per la stimolazione degli
agopunti possono essere impiegati: l’ago
a tre fili per micro salassi, l’ago cutaneo o
martelletto a sette stelle o ago “Fiore di
prugno” con il quale si effettua una puntura superficiale e un picchiettamento su
un’area cutanea o su singoli agopunti e
l’ago intradermico o a dimora, usato per
l’infissione stabile sottocutanea per un
periodo di alcuni giorni.
In tempi recenti all’agopuntura classica
Dott.ssa Stefania Cuozzo
Reumatologa, specialista in Omeopatia,
Medicina Tradizionale Cinese
e Agopuntura
con l’ago filiforme si sono affiancate metodiche moderne di stimolazione quali
l’elettroagopuntura, la laseragopuntura,
ecc..
La moxibustione (jiu) cura e previene le
malattie mediante l’applicazione di calore moderato generato dalla combustione
di lana di moxa, materiale ricavato dalla
manipolazione di foglie di Artemisia Vulgaris, pianta erbacea che cresce allo stato
selvatico nella maggior parte dei paesi
del mondo. Le foglie della pianta vengono finemente macinate e da esse viene
estratta la parte lanosa. La moxibustione
Cari lettori,
in un periodo che difficilmente riserva pensieri positivi e grandi speranze, il
Gruppo Marilab non ha rinunciato ad un importante appuntamento con la
solidarietà, aderendo alla Decima Edizione del Torneo di Natale organizzato
dalla Polizia Locale di Roma Capitale del XIII Gruppo.
Partecipare, anche quest’anno, a tale evento è stato per me un grande onore, in quanto ho fatto parte della giuria che ha dovuto selezionare la migliore
rappresentazione della solidarietà tra quelle proposte dai bambini delle scuole
elementari del territorio. Il compito non è stato facile poichè, avendo molto
apprezzato la sensibilità d’animo con la quale tutti gli alunni hanno trattato
un tema così astratto e ampio, mi è costato tanto dare un voto ad uno dei lavori presentati. Mi preme precisare che il mio apprezzamento va a tutti questi
bambini di 10 anni che sono riusciti, con la loro spontaneità, a far emozionare
istituzioni e imprenditori.
Questa iniziativa, che è durata diversi giorni e che si è conclusa con una cena
di beneficenza, ha rappresentato per me un momento di profonda riflessione
e di costatazione che forse in questo momento in cui lo Stato non è vicino ai
cittadini è la parola solidarietà la via che può far superare le difficoltà.
Me lo auguro di cuore per tutti!
Con affetto, Daniele Marino
Per contattare Daniele Marino
si prega di inviare una e-mail a
[email protected]
o un fax al n° 0656195174
FILO DIRETTO
La solidarietá
per superare la crisi
17
VIVENDI
ha la proprietà di riscaldare, rimuovere
l’ostruzione e promuovere la circolazione
dei fluidi, dell’energia vitale (qi) e del sangue; può essere applicata direttamente o
indirettamente sulla pelle, a poca distanza dalla pelle, con sigaro di moxa o riscaldando l’ago filiforme.
L’agopuntura è una disciplina polispecialistica, il cui campo di applicazione spazia
dalle patologie dell’apparato neuromuscolare e muscoloscheletrico, alla terapia
del dolore, alle sequele degli accidenti cerebrovascolari e le discipline che ne possono beneficiare sono la gastroenterologia, l’ostetricia e la ginecologia. Si rivela
utile, inoltre, per le malattie da raffreddamento, l’asma, i disordini del metabolismo e i disordini di carattere psicologico
e psichiatrico.
L’auricoloterapia viene attualmente utilizzata per il trattamento delle fasi acute e croniche di alcune patologie, per la
prevenzione e per l’analgesia. Secondo
la teoria dei microsistemi l’orecchio è in
stretta connessione energetica con organi e distretti anatomo-funzionali. Sui
punti auricolari viene, dunque, infisso e
manipolato un ago filiforme oppure si utilizzano dei semi di Vaccaria applicati con
un cerotto e lasciati in situ per qualche
giorno, che vengono stimolati dal paziente quotidianamente e rimossi dal medico
al controllo successivo.
La coppettazione consiste, invece,
nell’applicazione cutanea su agopunti
specifici di piccole coppe, di dimensioni
e materiale variabili, all’interno delle quali viene creato con il calore un vuoto che
permette alle coppette di aderire alla pelle e svolge un effetto di suzione sull’area
cutanea selezionata per il trattamento.
La coppettazione ha la funzione di riscaldare e promuovere la libera circolazione
dell’energia vitale e del sangue e di diminuire gli edemi e il dolore.
BENE A SAPERSI
VIVENDI
18
Venite con me
a scoprire…le anemie
Proseguiamo il lavoro iniziato
nel numero precedente e parliamo delle
diverse tipologie di anemie
A
vendo trattato, nel numero
precedente di Vivendi, le problematiche legate all’anemia
da carenza di ferro, ritengo utile
integrare e completare l’argomento esaminando brevemente tutte le altre condizioni ematologiche in cui il numero dei
globuli rossi (G.R.) o il contenuto di emoglobina diminuiscono.
Naturalmente, nella diagnostica delle anemie, la parte del leone (come si suol dire),
la fa il laboratorio che, con le conoscenze e
le tecnologie di cui dispone, è in grado di
Fig.1
sfruttare al massimo le informazioni che si
possono ricavare da un paziente anemico.
A tale scopo, forse è bene ricordare che
stiamo indagando i globuli rossi, elementi
cellulari del sangue, a forma di disco biconcavo, privi di nucleo (fig.1), controllabili solo al microscopio o attraverso sensibili
sistemi analitici elettronici (conta globuli).
Di tali cellule dobbiamo ricercare ed identificare particolari caratteristiche presenti
nei soggetti ammalati.
La letteratura scientifica ha formulato recentemente una classificazione delle anemie usando come primo metro di valutazione due particolari aspetti dei globuli
rossi: il Volume Globulare Medio (M.C.V.) e
il conteggio dei reticolociti.
La determinazione del M.C.V. (che è un indice volumetrico) ci dice quanto è grande
un globulo rosso.
In base a tale indicazione noi possiamo
identificare i globuli rossi normali (nor-
Prof. Alessandro Colloca
Patologo clinico
mociti) che sono compresi in un ambito di
misura che va da 80 a 96 fl, i globuli rossi
piccoli (microciti) con valori inferiori a 80
fl e quelli che superano i 96 fl considerati
macrociti.
Ne consegue che si possono definire tre
particolari assetti: il microcitico, il normocitico e il macrocitico.
Chiarito questo punto passiamo a valutare
il conteggio dei reticolociti.
Con questo nome vengono indicate le
cellule rosse molto giovani, contenenti
residui nucleari, identificabili con tecniche
particolari e la cui presenza è in diretto riferimento alla capacità che ha il midollo
di rispondere allo stimolo eritropoietinico, cioè alla richiesta di produzione di un
maggior numero di globuli rossi.
Anche per i reticolociti esistono dei valori
di riferimento.
Nei soggetti normali il numero oscilla tra 1
e 3 reticolociti per 100 globuli rossi.
Fig.1
ANEMIE MICROCITICHE (M.C.V. < 80 fl, reticolociti)
• Anemia da carenza di ferro;
• Anemia da malattie infiammatorie o croniche;
• Sindromi talassemiche (anemia mediterranea).
ANEMIE NORMOCITICHE (M.C.V. 80-96 fl, reticolociti > 3%)
• Anemie emolitiche (vita media dei G.R. ridotta).
ANEMIE NORMOCITICHE IPOPROLIFERATIVE (M.C.V. 80-96 fl, reticolociti < 3%)
• Anemia associata a malattie debilitanti (neoplasie, ecc.);
• Anemia da insufficienza renale, epatica, da endocrinopatie, ecc..
ANEMIE MACROCITICHE (M.C.V. > 96 fl, reticolociti < 3%)
• Anemia da carenza di Vit. B12 o Acido Folico.
BENE A SAPERSI
A questo punto qualcuno potrebbe pensare che le patologie ematologiche non
abbiano più nessun segreto e che la diagnostica sia alla portata di tutti.
Se queste dovessero essere le conclusioni
allora credo sia giunto il momento di fermarsi e aprire una riflessione.
Ho cercato di coinvolgervi, con questa informativa medica, in una specie di caccia
al tesoro, non certo per creare l’illusione
che sia molto semplice diagnosticare una
malattia ricorrendo al “fai da te”!
È giusto voi sappiate che è da questo momento in poi che, con la valutazione di tutta una serie di altri parametri, si sviluppa la
vera fase diagnostica, nella quale il medico deve far ricorso a tutte le sue capacità e
conoscenze per poter ottenere un successo diagnostico.
Ma ritengo anche giusto esplicitare i motivi che mi hanno spinto a scrivere queste
pagine:
• È corretto, data la funzione di Vivendi,
richiamare la vostra attenzione su alcune
patologie che hanno una notevole rilevanza e una discreta incidenza;
• È corretto cercare di informarvi in modo
chiaro e semplice sui principi dei complessi meccanismi che governano il nostro organismo;
• È corretto ricordarvi che in medicina,
come già accennato, la variabilità biologica che caratterizza gli esseri viventi rende
molto complesso e spesso difficile un iter
diagnostico;
• È corretto suggerirvi, ove dovesse sorgere un ragionevole dubbio sul vostro stato
di salute, di affidarvi tranquillamente al
vostro medico. Lui sicuramente dispone
delle conoscenze e dei supporti necessari
per tutelare al meglio la vostra salute.
19
VIVENDI
Nei casi di anemia si usa stabilire come indice discriminante il 3% in quanto
valori più bassi si trovano in genere nelle anemie ipoproliferative oppure
con eritropoiesi inefficace (il midollo produce pochi G.R.) mentre valori superiori al 3% orientano verso le anemie emolitiche (i G.R. si rompono facilmente) o le forme post-emorragiche.
Se poi al M.C.V. e ai reticolociti affianchiamo la valutazione del contenuto
emoglobinico (normocromico o ipocromico), incrociando le informazioni (Fig. 2), possiamo provare a tracciare una schematizzazione, ricordando
sempre che, stante l’ampia variabilità biologica presente negli esseri viventi,
le classificazioni devono essere usate con molta cautela dagli addetti ai lavori e possibilmente solo a fini esplicativi.
LA SALUTE VIEN MANGIANDO
VIVENDI
20
Non è solo
questione
di calorie…
Sapevate che regolare l’insulina può
aiutarci a tenere sotto controllo il peso?
E
bbene sì…non è solo questione
di calorie!
Per dimagrire in modo efficace e
duraturo possiamo fare molto valutando altri aspetti oltre alla pura e semplice conta delle calorie assimilate.
Soprattutto nel complesso universo femminile i chili di troppo non sempre sono
conseguenza di una mancanza di disciplina o di forza di volontà. Esistono davvero
signore (e ne ho incontrate molte in anni
di professione) che “affamate” da anni
non riescono a perdere neanche 1 chilo.
Quanta delusione, sconforto e rabbia in
quei volti disperati che arrivano dicendomi: ‹‹Sono all’ultima spiaggia…››.
In effetti, per molte pazienti, un aspetto
fondamentale di cui tener conto per uscire da veri e propri drammi è la chimica ormonale. Proprio così, la chimica ormonale
femminile è in grado di creare sconvolgimenti radicali nell’equilibrio del peso.
Menarca, ovulazioni, mestruazioni, gravidanze, climateri, menopausa sono momenti in cui, indipendentemente dalla
disciplina alimentare, la donna spesso si
ritrova a combattere con un corpo che
inesorabilmente cambia.
Gli ormoni sessuali estrogeni, gestageni
e testosterone circolano nel sangue in
concentrazioni diverse in base ai diversi
momenti della vita di una donna, accompagnati sempre da un partner costante:
l’insulina.
Proprio quest’ultima e la sua conseguente
regolazione in base al quadro ormonale
complessivo può essere la chiave di volta
per risolvere definitivamente la questione dei chili di troppo. L’insulina è uno dei
principali ormoni responsabili dell’ingrassamento e riuscire a regolarla con una
corretta alimentazione in termini di distribuzione e combinazione dei pasti riesce a
risolvere anche i casi più resistenti.
Spuntini sì o spuntini no, carboidrati a
pranzo o a cena, sì o no alla dieta disso-
Dott.ssa Federica Razzi
Dietologia e Nutrizione
Terapista cognitivo-comportamentale
dell’obesità
Responsabile Doceo per il dimagrimento
ciata sono le scelte che occorre portare
avanti dopo aver inquadrato il tipo ormonale di paziente che si deve trattare (tipo
sensibile agli estrogeni o ai gestageni o al
testosterone).
Un’accurata anamnesi ed un accurato studio della composizione corporea, anche
in ordine alla distribuzione del tessuto
adiposo, forniscono per me già da soli la
risposta più idonea per la strategia dietetica da adottare al fine di poter garantire
alle pazienti un risultato da tempo sperato anche concedendosi qualche caloria in
più..!
Titolare e Direttore Sanitario
Gruppo Marilab
Delegato Unindustria per la
Diagnostica Ambulatoriale
C
ari lettori, approfitto di questa rubrica che mi tiene in contatto con
voi per trattare un’importante
questione che il Prof. Balduzzi ha
inserito nel suo ultimo decreto di riforma
del S.S.N..
Mi riferisco al tema dei poliambulatori h24
che il Ministro ha voluto riportare in auge
dopo la proposta fatta anni fa dall’allora
titolare del Dicastero della Sanità, Livia Turco, che parlava di “Case della salute”.
Senza dubbio, per quanto riguarda le cure
primarie, è necessario trovare una soluzione per l’assistenza sanitaria nel territorio.
Ritengo che il coinvolgimento dei Medici
di Medicina Generale (MMG) sia una mossa fondamentale per il raggiungimento
dell’obiettivo, in virtù della conoscenza
personale dei propri assistiti che consente
loro, più agevolmente rispetto a qualsiasi
altro medico, di fare una diagnosi rapida o
somministrare una terapia adeguata.
Tuttavia, la riforma ignora completamente
il fatto che una buona diagnosi necessita,
nell’80% dei casi, di un esame diagnostico
(esami di laboratorio, radiografie, ecografie, ecc.).
Su tutto il territorio nazionale è presente
una vasta rete, ampiamente distribuita in
prossimità del cittadino, di poliambulatori
privati accreditati che, da oltre 50 anni, ricoprono un importantissimo ruolo nell’ambito del S.S.N. fornendo un servizio altamente
qualificato e a basso costo.
Queste attività sanitarie che ormai da anni
sono organizzate sotto forma di vere e pro-
prie imprese, hanno sviluppato un know
how specifico nel settore che ha consentito
loro di superare le innumerevoli difficoltà
che il mercato e le sue regole burocratiche hanno imposto, nonché di rimanere
sempre aggiornate e al passo con l’avanzamento della tecnologia e degli standard di
qualità.
La presenza di queste imprese su tutto il
territorio nazionale ha permesso al S.S.N. di
fornire al cittadino un servizio qualificato e
a poca distanza da casa, evitando le lunghe
attese degli ambulatori ospedalieri, i quali
non sono mai stati progettati e strutturati
per soddisfare le esigenze di una medicina
ambulatoriale.
Tra l’altro, tutto ciò è stato garantito con un
costo per la PA assolutamente contenuto
e, ancor più importante, prevedibile e programmabile in quanto pagato a prestazione e senza nessuna possibile variabile.
Troviamo legittima e strategica l’esigenza del legislatore di trovare una migliore
organizzazione del S.S.N. che soddisfi in
maniera più adeguata, a livello territoriale,
la richiesta di prestazioni diagnostico-terapeutiche da parte del cittadino, senza che
questo impatti negativamente sui Pronto
Soccorso e sugli ospedali in genere.
Ancor di più, riteniamo che una maggiore
efficienza del sistema non possa assolutamente prescindere dalla presenza di strutture territoriali che garantiscano un’assistenza medica h24 e che siano in grado di
evadere una gran parte di quesiti diagnostici e terapeutici rientranti nei codici bianchi e verdi del Triage ospedaliero.
Un tale sistema terrebbe lontano dai Pronto Soccorso un gran numero di pazienti,
che peraltro troverebbero la soluzione al
loro problema, fungendo da filtro e selezione per quei casi che, invece, necessitano di
un intervento a carattere d’urgenza per cui
l’ospedale è, ovviamente, più strutturato.
Il risultato, pertanto, sarebbe duplice: da
una parte, una maggiore efficienza dal punto di vista del risultato della cura, dall’altra,
un notevole risparmio economico generato dal pagamento delle prestazioni a tariffa
senza variabile alcuna.
Per raggiungere tale obiettivo sono necessarie due componenti fondamentali: quella
medico-professionale e quella imprenditoriale-organizzativa. I MMG, i quali sono
stati giustamente coinvolti nel progetto in
causa, assolvono sicuramente al primo requisito mentre non potranno mai garantire
la stessa esperienza e preparazione che le
imprese di sanità hanno acquisito sul campo in più di 50 anni di attività.
Pertanto, la strada più logica e più facilmente realizzabile per perseguire l’obiettivo prefissato non è altro che una sapiente
integrazione tra queste due realtà che
operano nello stesso settore con ruoli ben
distinti ma complementari.
Una scelta in questa direzione, tra l’altro,
eviterebbe alla PA un notevole esborso
di capitali, necessario per la creazione di
strutture ex novo che soddisfino i requisiti richiesti per un poliambulatorio medico
ben strutturato.
Inoltre, le migliaia di ambulatori polispecialistici e diagnostici già esistenti sul territorio
nazionale negli ultimi anni hanno passato
il vaglio di tutte le ispezioni delle regioni
per l’ottenimento delle autorizzazioni e
degli accreditamenti istituzionali. L’utilizzo
di queste strutture preesistenti, già dotate
di idonei spazi ed attrezzature necessarie,
permetterebbe di realizzare il progetto
voluto dal Ministro in pochissimo tempo e
con tutte le garanzie di salvaguardia della
salute del cittadino.
MARILAB PER IL SOCIALE
Dott. Luca Marino
Assistenza h24
21
VIVENDI
Medici di base
e poliambulatori privati
per sostenere il cittadino
nel suo percorso sanitario
BENE A SAPERSI
La magia
dell’acqua
in gravidanza
VIVENDI
22
Scopriamo insieme le virtù dell’acqua per aiutare
le future mamme ad affrontare al meglio
il periodo di gravidanza
L
’
acqua è la sostanza inorganica più
importante ed abbondante che ci
sia al mondo ed è l’elemento essenziale della vita.
Quasi tutte le grandi civiltà del passato conoscevano le proprietà benefiche
dell’acqua e praticavano quella che oggi
viene chiamata idroterapia.
A partire dagli anni Sessanta i ginecologi
cominciarono a consigliare alle donne in
gravidanza di praticare nuoto. Le gestanti
spesso rifiutavano tale consiglio per pudore o per timore di nuocere a se stesse o
ai loro bambini.
Tra gli anni Settanta e Ottanta la semplice
lezione di nuoto venne modificata alternando momenti di attività aerobica a momenti di rilassamento presi in prestito da
tecniche di yoga, eutonia e watsu (shiatsu
in acqua).
Sono molti i vantaggi dell’immersione in
acqua durante la gravidanza; l’attività in
piscina previene e riduce molti disturbi
che possono comparire durante i nove
mesi di gestazione.
Il corpo della donna, infatti, subisce diverse modifiche. Le più significative
sono quelle legate al peso corporeo e ai
seguenti organi e sistemi: volume, composizione e coagulazione del sangue,
apparato cardiocircolatorio, apparato respiratorio, funzione renale, apparato digerente e sistema nervoso.
L’aumento del peso corporeo determina
un sovraccarico del sistema osteoarticolare, la colonna vertebrale tende ad aumentare la fisiologica lordosi, il bacino riduce,
con il progredire della gravidanza, la sua
mobilità.
Dott.ssa Maria Tecla Manci
Ginecologa
Operatore Watsu e Istruttore Ai Chi
La respirazione si avvale sempre più della
componente toracica e diventa più superficiale poiché l’aumento del volume uterino impedisce al diaframma di eseguire
escursioni profonde.
Le variazioni del volume ematico e della
funzione renale provocano ritenzione
idrica con sovraccarico del sistema cardiocircolatorio.
Nonostante l’organismo umano sia in
grado di bilanciare tali cambiamenti fisiologici nella gravidanza, la donna può
avere difficoltà a riconoscersi nel corpo
che cambia e la preoccupazione, se non
addirittura la paura, del parto può provocare tensioni muscolari non solo durante
la gravidanza ma anche durante il parto,
impedendo alla futura mamma di vivere
la sua grande avventura in tranquillità.
La sola immersione in piscina con altezza
dell’acqua 120-130 cm e temperatura di
33-34 gradi viene percepita dalla donna
come “momento magico”: le tensioni si riducono, soprattutto a gravidanza avanzata, ed è immediata la sensazione di essere
più leggera e poter fare movimenti che
a terra non erano più possibili, osando a
muoversi di più e aumentando, così, la fiducia nelle proprie possibilità.
Le attività che si possono proporre in acqua sono, pertanto, volte a mantenere ed
aumentare questo senso di benessere sia
fisico che psichico.
BENE A SAPERSI
Presso Victoria Regeneration SPA
ogni venerdì si organizzano corsi pre e post-parto.
Per info e prenotazioni 06 56195137 o 366 6858266
Lungomare Paolo Toscanelli, 195 - Lido di Ostia
VIVENDI
23
Altri esercizi hanno effetto su una migliore
mobilizzazione della colonna vertebrale e
del bacino e permettono alla donna in gravidanza di saggiare l’ampiezza di quest’ultimo che viene spesso valutato piccolo o
non adeguato per il parto. Altri esercizi ancora aumentano il tono muscolare senza
forzare le possibilità di ciascuna gestante.
In tal modo si riducono contratture e tensioni che a terra rendono i movimenti più
lenti ed impacciati.
Inoltre, la piscina, sopratutto in ambiente
raccolto, è un luogo ideale per favorire
relazioni sociali: le gestanti possono confrontarsi e condividere i propri cambiamenti e scoprire che un disagio o una dif-
ficoltà che credevano solo propri possono
essere comuni alle altre donne del gruppo.
Infine, l’acqua può essere un mezzo per
immedesimarsi nella creatura all’interno
del grembo materno e per entrare in contatto più profondo con la stessa.
Quello che percepisce il bambino lo
percepisce anche la mamma andando
sott’acqua poiché la mancanza di gravità
in acqua è la stessa presente nell’ambiente
uterino contenente il liquido amniotico.
Farsi dondolare, trasportare e arrendersi
all’acqua permette alla futura mamma
di regredire, giocare, riconciliarsi con se
stessa e con la sua immagine di donna e
di madre.
NOVITÀ SALUTARI
Global Aging
Management:
invecchiare
con successo
VIVENDI
24
Come conciliare durata e qualità della vita
prevenendo i problemi legati all’invecchiamento
L
a longevità senza malattie croniche associate all’invecchiamento sembra essere diventata una
meta realistica. L’obiettivo che
l’uomo deve quindi cercare di conseguire
è la conciliazione tra durata e qualità della
vita.
Essere giovani è una questione mentale e
di stile di vita. Chi è naturalmente in forma
fa molto movimento, cura l’alimentazione, cura il proprio corpo come unità psicofisica e utilizza rimedi naturali si mantiene
cioè giovane all’interno, imparando ad
accettarsi com’è, sempre, anche se invecchia: questo il segreto.
I temi della prevenzione e dell’invecchiamento sono di estrema attualità in considerazione del sempre più alto interesse
della classe medica all’Anti-Aging come
movimento scientifico.
Un approccio multidisciplinare e interprofessionale permette di affrontare situazioni complesse che meritano un approfondimento.
Infiammazione cronica, Genomica, Medicina di genere, PNEI (psiconeuroendocrinoimmunologia), Fisiologia del tessuto
adiposo, sono solo alcuni ingranaggi di
questa macchina complessa che l’AntiAging tenta di chiarire.
Il ruolo dell’infiammazione nel processo
d’invecchiamento con le patologie connesse è emerso in diversi grandi studi
epidemiologici di anziani. Mentre l’infiammazione acuta è di norma strettamente
controllata ed è una parte del processo di
guarigione, il leggero aumento dei marker infiammatori presente negli anziani è
stato associato a varie condizioni croniche
d’invecchiamento, come malattie cardiovascolari, diabete, sarcopenia, fragilità,
disabilità fisica e declino cognitivo.
I più importanti fattori causali dell’infiammazione cronica e, in particolare, i predittori principali dell’incremento di IL-6
(interleuchina-6) nelle persone anziane
sono: aumento del BMI (Indice di Massa
Corporea) e della circonferenza vita (WC),
Dott. Nicola Fratto
Medico estetico, chirurgo
Specialista in malattie
infettive e medicina tropicale
più elevata incidenza di malattia e riduzione della deambulazione giornaliera.
I test genomici non consentono di stabilire con certezza se, quando e a quale livello di gravità una persona si ammalerà.
Sono però in grado di individuare i soggetti per i quali il rischio di ammalarsi è
significativamente più elevato.
Un referto medico specialistico contiene
quattro principali categorie d’informazioni:
• Approfondimenti diagnostici - Esami clinici per la valutazione dello stato di salute;
• Indicazioni su alimenti/principi attivi indispensabili;
• Indicazioni su attività e stili di vita;
• Trattamenti e terapie consigliati in accordo con il proprio medico curante.
La differenza tra sessi ci impone delle domande: uomo e donna devono avere lo
stesso regime alimentare? Le dosi di vitamine devono essere uguali nei due sessi?
Stessi ormoni hanno effetti differenti?
Inoltre, i nostri cervelli sono completa-
Per molto tempo abbiamo considerato
il grasso come un settore di stoccaggio
pressoché inerte. Sappiamo ora che si
tratta di un organo estremamente vivo
che influenza sfortunatamente il cervello,
i reni, il cuore, ecc..
Il grasso dialoga con tutto il sistema PNEI
e può contribuire notevolmente alla nostra rovina.
Ecco la necessità di una nuova figura professionale che possa operare oltre la visione olistica per raggiungere l’equilibrio
interiore e una bellezza autentica in tutte
le fasi della vita.
NOVITÀ SALUTARI
stemi psichici e biologici si condizionano
reciprocamente. Ciò fornisce la base per
prospettare nuovi approcci integrati alla
prevenzione e alla terapia delle più comuni malattie, soprattutto di tipo cronico e,
al tempo stesso, configura la possibilità di
andare oltre la storica contrapposizione
filosofica tra mente e corpo nonché quella scientifica, novecentesca, tra medicina
e psicologia, superandone i rispettivi riduzionismi che assegnano il corpo alla prima
e la psiche alla seconda.
Il 50% della popolazione dei paesi industrializzati è sovrappeso o obesa.
25
VIVENDI
mente diversi nel loro funzionamento e
nel modo di approvvigionarsi di energia.
Tutte queste recenti scoperte avranno
una notevole ripercussione sulla terapia e
sulla prevenzione delle malattie.
Il medico deve modulare le dosi secondo
i sessi poichè uomo e donna sono differenti:
• Le donne hanno un’incidenza 6 volte superiore rispetto agli uomini per le malattie della tiroide;
• Il polmone femminile è molto più sensibile agli ormoni sessuali femminili che
possono favorire il cancro del polmone;
• Il testosterone ha un effetto antinfiammatorio nell’uomo ma questo stesso effetto nella donna dopo la menopausa ha
azione infiammatoria;
• L’estradiolo ha effetto protettivo sulle arterie nella donna prima della menopausa,
mentre non ha assolutamente lo stesso
effetto nell’uomo;
• Uomini e donne sono molto differenti
per quel che riguarda l’ipertensione arteriosa.
Dunque, il nostro approccio ai trattamenti
ormonali, vitaminici e con integratori dovrà modularsi in base al sesso e all’età.
La PNEI è un modello di ricerca e d’interpretazione della salute e della malattia
che vede l’organismo umano come un’unità strutturata e interconnessa, in cui i si-
DIAGNOSI E TERAPIA
VIVENDI
26
Trombosi venosa
profonda:
una patologia
da non trascurare
Riconoscere i fattori di rischio di
una malattia troppe volte sottovalutata
per prevenirne i danni a tutte le età
P
er definizione, la trombosi venosa
profonda è la formazione di un
coagulo all’interno di una vena
della circolazione venosa profonda degli arti superiori e, ancora più
frequentemente, degli arti inferiori. Tale
evento provoca sia una spiccata reazione
infiammatoria nel tratto di vena colpita,
che si estende successivamente ai tessuti
circostanti, sia un ostacolo alla circolazione del sangue.
Negli ultimi anni sono stati effettuati studi
epidemiologici mirati che hanno rilevato
come l’incidenza di tale patologia, che
può colpire anche in età pediatrica, rappresenti l’evento trombotico, non solo
venoso ma anche arterioso, più frequente
prima della quarta decade di vita.
Vi è poi una netta differenza sull’incidenza
tra i due sessi, con un rischio di malattia
nelle donne 2/3 volte superiore rispetto
agli uomini.
È difficile parlare di patogenesi (ovvero
delle cause che provocano la trombosi venosa) senza rendere omaggio a Rudolph
Virchow, celebre anatomopatologo che
con i suoi studi individuò, circa 150 anni
fa, la così detta “Triade di Virchow”. Questa triade consiste nell’individuazione di
fattori come ipercoagulabilità del sangue,
lesione della parete venosa e rallentamento della circolazione sanguigna che,
attivandosi reciprocamente, creano il
trombo.
La trombosi venosa
profonda è la formazione
di un coagulo all’interno di
una vena della circolazione
venosa profonda degli arti
superiori e inferiori.
Dott. Riccardo Tomassini
Chirurgo vascolare
Studi successivi hanno confermato questa ipotesi che, dopo un secolo e mezzo,
rimane ancora oggi valida.
Di notevole importanza sono anche i
fattori di rischio che, interagendo con le
alterazioni suddette, contribuiscono alla
genesi della malattia.
Questi fattori possono essere genetici
(trombofilia ereditaria) o acquisiti (età,
aumento di peso, malattie neoplastiche
con la loro terapia radiante o antiblastica,
malattie autoimmuni, malattie mediche,
gravi alterazioni della deambulazione o
allettamento prolungato).
Da non sottovalutare sono anche gli interventi chirurgici, sia di chirurgia generale che ortopedica o ginecologica.
Tipici del sesso femminile sono poi i rischi legati all’uso di contraccettivi orali,
terapia ormonale sostitutiva, gravidanza
e puerperio.
Negli stadi precoci, specie se il paziente è
immobilizzato, la trombosi può risultare
27
VIVENDI
asintomatica nel 60% dei casi. Particolarmente a carico degli arti inferiori può
presentarsi solamente con un senso di
pesantezza dell’arto, accentuato poi dalla
posizione eretta.
In tutti gli altri casi una trombosi venosa profonda si manifesta con un dolore
acuto nella sede di insorgenza aggravato
dall’attività muscolare, con tumefazione
più o meno accentuata al di sotto del ginocchio o di tutto l’arto, con leggera cianosi e febbre generalmente poco elevata
accompagnata da tachicardia.
Attualmente una diagnosi accurata e precoce di trombosi venosa profonda, sia nel
paziente sintomatico che asintomatico
con rischio aumentato, si può eseguire con un elevato livello di specificità e
sensibilità utilizzando l’Ecocolordoppler,
il Power Doppler per lo studio dei flussi
lenti e la C.U.S..
Si tratta delle prime, e spesso uniche, indagini ultrasonografiche effettuate in associazione ad un’analisi del sangue quale
il D-Dimero, importante perché eseguibile in qualsiasi momento, che ha un’alta
sensibilità ed un alto valore predittivo nei
confronti dell’embolia polmonare.
Fino agli inizi degli anni Ottanta la terapia della trombosi venosa profonda era
legata soprattutto all’uso dell’Eparina
DIAGNOSI E TERAPIA
Attualmente, sia in caso di
trombosi prossimali che distali,
la terapia è stata rivoluzionata
dalle EBPM, farmaci che hanno
un effetto terapeutico
spiccatamente antitrombotico
e scarsamente anticoagulante.
Vengono somministrati
semplicemente per via
sottocutanea,
direttamente a domicilio
dal paziente e a dosi fisse
non frazionata e dei Trombolitici, farmaci
poco maneggevoli e usati esclusivamente
in ambito ospedaliero, e degli anticoagulanti orali.
Attualmente, sia in caso di trombosi prossimali che distali, la terapia è stata rivoluzionata dalle EBPM. Si tratta di farmaci
che utilizzano solo una frazione di peso
molecolare inferiore ai 5.400 Dalton della
grande molecola della Eparina e che hanno un effetto terapeutico spiccatamente
antitrombotico e scarsamente anticoagulante, inibendo solamente il fattore X.
Vengono somministrati semplicemente
per via sottocutanea, direttamente a domicilio dal paziente e a dosi fisse adattate
solamente in base al peso corporeo.
Per concludere, riporto all’attenzione
di voi lettori il titolo da cui siamo partiti
“Trombosi venosa profonda: una patologia da non trascurare”.
Spero vivamente che quanto scritto possa
contribuire ancora di più alla prevenzione
di una malattia che, se trascurata o sottostimata, può arrecare gravi danni sia precoci che tardivi in ogni fascia di età (anche
in quella giovanile).
VARIE E CURIOSE
Curiose
VIVENDI
28
Beneficenza, divertimento
e tanti ospiti al party
natalizio del The Club Roma!
Giovedì 20 dicembre ha avuto luogo, presso il loft l’Ostiense, il tradizionale party natalizio del The Club Roma, associazione senza fine di lucro fondata ormai più di quattro
anni fa da un gruppo di giovani imprenditori e professionisti romani con l’obiettivo di creare un network all’insegna
dell’amicizia e della solidarietà tra i soci. La serata è stata dedicata alla raccolta fondi a favore di due associazioni capitoline, Luconlus e Kuore di Roma, entrambe impegnate nell’assistenza ai bambini. In particolare, il progetto che il The Club Roma ha deciso di sostenere a favore di Luconlus riguarda la costruzione di un reparto di maternità
completamente attrezzato per cercare di soddisfare le esigenze di
parte della popolazione del vasto territorio africano del Togo, in cui
le donne incinte non dispongono di nessuna struttura che le assista
al momento del parto.
Con l’associazione Kuore di Roma, invece, si è deciso di offrire sostegno in ambito locale ai bambini in condizioni di fragilità economica
e sociale, alle famiglie indigenti e agli anziani soli, sposando il Progetto Movimento Solidale Punto e a Capo, grazie al quale sono già
stati creati 20 nuclei familiari domiciliati nel XVI Municipio di Roma.
Il Vicesindaco Sveva Belviso, che ha partecipato alla serata, ha sottolineato l’importanza dell’impegno di realtà come il The Club Roma
che rappresentano un’alternativa alla drastica riduzione di fondi
destinati al sostegno delle persone disagiate attualmente a disposizione della Pubblica Amministrazione.
Le sorelle Simona e Fiamma Izzo hanno condotto l’estrazione della lotteria che ha visto la vincita di ricchi
premi, come settimane di vacanza offerte da noti tour operator, una bicicletta, un dipinto di Vincenzo Marsiglia e tanti altri bellissimi premi come bottiglie di vino pregiato, pacchetti wellness, check-up medici, un
Jamon Serrano e una maglia autografata del capitano della A.S. Roma Francesco Totti.
La cena offerta ai numerosi ospiti presenti, proseguita con party e DJ set, ha visto la partecipazione di diversi
VIP come Rosalinda Celentano, Enzo Salvi, Alma Manera, Simona Borioni, Christian Marazziti, Ricky Tognazzi
accompagnato da Simona e dalle sorelle Fiamma e Giuppy Izzo, Dario Bandiera, Beppe Convertini, Roberta
Scardola, Emanuela Aureli, Fanny Cadeo, Alex Partexano, Lallo Circosta e altri ancora. Hanno, inoltre, partecipato alcuni rappresentanti delle istituzioni come Piero Cucunato, Presidente della Commissione Riforme
Istituzionali della Provincia di Roma, Massimiliano Maselli, Presidente di Sviluppo Lazio e Stefano Cuzzilla,
Presidente del Fasi.
La serata ha consentito di raccogliere un’importante cifra che verrà devoluta alle Onlus prescelte.
Naturopata,
Counselor Psicosomatico
P
’roblem Solving significa letteralmente “risolvere problemi”.
Il termine è stato utilizzato originariamente soprattutto in riferimento ai problemi logico-matematici, ma
negli ultimi anni è stato adottato anche
in ambito psicologico e nelle relazioni di
aiuto.
I problemi esistono in quanto esistono
degli obiettivi.
Quando ci rendiamo conto di avere un
problema (sia perché ci accorgiamo di
uno specifico ostacolo, sia perché viviamo uno stato di disagio) ci ritroviamo di
fronte alla necessità, se vogliamo raggiungere i nostri obiettivi, di cambiare
qualcosa nel nostro modo di vedere, sentire e percepire la realtà.
Se non ci accorgiamo di questa necessità
si genera un opprimente paradosso: più
rimaniamo ancorati all’ostacolo o al disagio, concentrandoci su di essi nel tentativo di trovare soluzioni, meno ci riusciamo.
E ciò accade perché ripercorriamo mentalmente e con il comportamento sempre
Il cambiamento di prospettiva e la ricerca
di nuove alternative per risolvere
i problemi e raggiungere gli obiettivi
le stesse vie, che sono quelle che in realtà sostengono il problema. Per risolverlo
dobbiamo, invece, cambiare qualcosa.
È necessario inventare dei percorsi alternativi, nuovi, efficaci, per raggiungere i
nostri obiettivi.
Un processo di Problem Solving può essere suddiviso complessivamente in 4 fasi:
• Identificazione del problema/obiettivo Presuppone un atteggiamento osservativo o conoscitivo. Non si tratta però di conoscenza logico-scientifica, ma di accesso
agli aspetti più profondi della nostra vita,
si tratta di ri-conoscere ed accettare i nostri autentici bisogni, i nostri desideri, le
nostre esigenze e, perché no, le nostre
paure.
• Generazione delle possibili soluzioni È la fase più creativa del Problem Solving
in quanto ha come scopo quello di generare soluzioni possibili. In questa fase è
importante lasciare la mente libera di collegare tra loro elementi apparentemente
lontani, avere accesso alle nostre risorse
e formulare anche quelle ipotesi che nor-
malmente escluderemmo perché apparentemente poco realistiche o incompatibili con le nostre idee di fondo.
La ricerca di soluzioni, infatti, richiede a
volte l’abbandono di alcune convinzioni
che ci hanno guidato in precedenza, oppure la loro integrazione o modifica.
• Scelta, valutazione e pianificazione della soluzione - Ha lo scopo di produrre dei
veri e propri piani di azione dettagliati.
Presuppone un atteggiamento realistico
e critico. Quando le idee diventano progetti, è importante valutare il loro grado di
realismo, cioè il loro impatto con la realtà.
• Esecuzione del piano e valutazione dei
risultati - Lo scopo è di rendere effettivo il
progetto; include la valutazione empirica
della sua efficacia. È una fase caratterizzata da un atteggiamento mentale operativo, pratico, esecutivo.
Il Problem Solving può essere quindi considerato l’arte di armonizzare le nostre
parti creative con quelle osservative,
realistiche e pratiche e di orientarle agli
obiettivi che vogliamo raggiungere.
BENE A SAPERSI
Massimiliano Della Rocca
29
VIVENDI
Problem Solving
nelle relazioni
di aiuto
Marilab
INFOMARILAB
UNIRE LE COMPETENZE PROFESSIONALI PER MIGLIORARE I SERVIZI
Il Gruppo Marilab si avvale della collaborazione di uno staff di specialisti con il quale sta instaurando un rapporto di reciprocità
basato non solo sulla fiducia, ma anche sullo scambio di idee e punti di vista professionali volto al miglioramento dei servizi
offerti alla clientela.
Questo è il motivo per il quale, negli ultimi mesi, sono state convocate una serie di riunioni di settore con l’obiettivo di individuare tutte le figure professionali che ruotano attorno ad una specifica tematica e di offrire una panoramica dettagliata a tutti
i professionisti coinvolti. Conoscere i colleghi dello stesso reparto significa, infatti, poter mantenere il cliente all’interno delle
strutture Marilab e indirizzarlo verso lo specialista più competente, generando sinergie e collaborazioni fruttuose ed evitando
al paziente di perdere tempo alla ricerca di ciò di cui ha bisogno. Per il Gruppo è fondamentale poter gestire il cliente lungo un
percorso interdisciplinare e poter ottimizzare al meglio le valide risorse mediche presenti nelle sue strutture.
Durante tali incontri sono stati di fondamentale importanza lo scambio e la conoscenza approfondita di tutti i partecipanti,
nonché l’individuazione di linee guida univoche da rispettare prima di definire l’iter che il paziente dovrà seguire.
Fino ad ora, gli argomenti trattati hanno riguardato le branche di:
• Ortopedia e Riabilitazione
• Senologia
• Disturbi dell’equilibrio
• Medicina estetica
• Ginecologia
A questi meeting ne seguiranno molti altri per consentire ai titolari Marilab di individuare nuove aree in cui investire risorse
e di calibrare meglio le scelte aziendali, sempre considerando il cliente come il punto fermo attorno al quale fare ruotare le
decisioni finali.
VIVENDI
30
SERVIZIO AMBULANZA
Il Gruppo Marilab, in collaborazione con l’Associazione Onlus NOSE, mette a disposizione
il servizio di AMBULANZA per:
TRASPORTO SANITARIO • EVENTI SPORTIVI • MANIFESTAZIONI A CARATTERE LOCALE
Per info 06 56195133 / 333 2238026
IN UN PERIODO IN CUI IL TEMPO È UNA RISORSA PREZIOSA IL GRUPPO MARILAB SOSTIENE I LAVORATORI CON UN SERVIZIO AD HOC PER LE AZIENDE
Il Gruppo Marilab, da sempre interessato a far fronte alle diverse esigenze dei cittadini, mette a
disposizione dei lavoratori e delle imprese il servizio dei Check-Up Aziendali.
Presso il poliambulatorio di Via Caffaro 137 è, infatti, presente un’area interamente dedicata allo
svolgimento di questo servizio: sale d’attesa confortevoli, studi medici e uno staff di professionisti a completa disposizione in un ambiente elegante e cordiale. Durante la permanenza nel
poliambulatorio, che terminerà nell’arco di una mattinata, saranno messi a disposizione i servizi
di wi-fi, colazione e light brunch (in caso di visite prolungate).
Il Check-Up rappresenta un vero e proprio benefit finalizzato alla prevenzione e alla diagnosi
di eventuali patologie.
Il capitano della A.S. Roma ha inaugurato la stagione 2012-2013 della Totti Soccer School con oltre 500 ragazzi coinvolti tra settore agonistico e scuola calcio
e oltre mille presenti al Centro Sportivo Longarina.
Francesco Totti si è intrattenuto dall’inizio alla fine con i tanti piccoli calciatori
in erba tra foto, sorrisi e abbracci, in una giornata che gli stessi ragazzi difficilmente potranno dimenticare.
A suonare le note della presentazione la banda musicale di Ostia Antica, che ha
scandito i tempi all’ingresso in campo dei piccoli della scuola calcio e del settore agonistico e, tra una presentazione e l’altra, la nazionale di calcio freestlyle a
intrattenere gli ospiti.
Tanti i personaggi intervenuti, come Gianni Rivera (Presidente Nazionale FIGC Settore Giovanile Scolastico), Monica Picca (Presidente Commissione Cultura
e Politiche giovanili XIII Municipio) e Giancarlo Innocenzi (Assessore allo Sport
del XIII Municipio).
Marilab, partner della Totti Soccer School per la medicina sportiva, non poteva
mancare a questa importante inaugurazione; il Dott. Luca Marino ha dunque
presentato ai microfoni l’azienda e ha parlato dell’importanza che riveste l’assistenza sanitaria in strutture professionistiche non solo per gli atleti, ma anche per i familiari degli associati della scuola calcio.
INFOMARILAB
MARILAB ALLA TOTTI SOCCER SCHOOL PER L’INAUGURAZIONE
DELLA STAGIONE CON FRANCESCO TOTTI
VIVENDI
31
IL GRUPPO MARILAB PARTNER DI ROMA CAPITALE PER IL PROGETTO
“CARTA ROMA”
In un momento di crisi economica come quello attuale, Marilab rinnova il suo impegno
in ambito sociale e diventa protagonista, assieme ad altri gruppi commerciali appartenenti a differenti categorie merceologiche, del progetto “Carta Roma”.
L’iniziativa, promossa dall’Assessorato alle Politiche Sociali di Roma Capitale, è rivolta ai cittadini romani appartenenti alle fasce sociali più deboli (pensionati e famiglie con minori a carico) e prevede l’utilizzo di una card circuito VISA,
creata in collaborazione con Poste Italiane, nominativa, prepagata e ricaricabile. Tale carta consentirà al possessore di usufruire di sconti e agevolazioni sugli acquisti effettuati presso i partner facenti parte del circuito.
In questo progetto di notevole rilevanza dal punto di vista sociale, il Gruppo Marilab si inserisce mettendo a disposizione i
propri servizi a prezzi economicamente vantaggiosi, mantenendo la qualità e la professionalità che lo hanno sempre contraddistinto.
Intervista a Emanuela Droghei,
responsabile per le Politiche Sociali e Salute
del Pd Roma
POLITICAL SCREENING
di Chiara Corso
VIVENDI
32
“Vogliamo una sanitá
a km zero”
Regione Lazio da ristrutturare attraverso una salute
che parta dal territorio, l’integrazione socio-sanitaria
e la maggiore attenzione alle donne
35 anni, fin da giovanissima politicamente impegnata, Emanuela Droghei è oggi responsabile per le Politiche Sociali e Salute del Pd romano.
Q
uale pensa sia lo stato della
sanità nella Capitale?
Ormai la cattiva gestione del
piano di rientro dal debito
operata dalla Regione Lazio e targata
Polverini sta facendo sentire i suoi effetti
devastanti. L’aver tagliato troppi servizi
nel territorio provinciale ha portato ad un
affollamento degli ospedali romani e, soprattutto, dei Pronto Soccorso, che sono
diventati dei gironi infernali di degenza
vera e propria, mentre dovrebbero recuperare il ruolo originario, ovvero gestire
le emergenze. A Roma c’è una situazione
anomala per cui, per un CTO chiuso dove
tuttavia è ancora operativa la piazzola per
l’atterraggio dell’eliambulanza, abbiamo
un San Camillo dove la stessa piazzola
stenta ad essere attivata.
della sanità. In questo modo si è letteralmente uccisa la medicina del territorio
e i cittadini stanno pagando un prezzo
troppo alto che non possono permettersi.
Il flusso di persone che dalla Provincia si
riversa a Roma non è sostenibile.
Quali sono stati meriti e demeriti della
politica regionale in questi due anni di
governo?
I tagli operati dalla Giunta Polverini hanno sicuramente dimezzato il disavanzo,
oggi pari a 800 milioni, ma è evidente che
la spesa pubblica è stata ridotta operando tagli drastici nei servizi, senza un programma integrato che tenesse conto del
blocco delle assunzioni per il personale
medico e gli infermieri, dei mancati rinnovi contrattuali, dei problemi endemici
Quale pensa sia la ricetta migliore per
rilanciare il comparto locale?
Una sanità che parta dal territorio, una
maggiore integrazione socio-sanitaria e
un’attenzione particolare alla salute delle donne. La salute deve essere a portata
di cittadino quindi abbiamo bisogno di
una sanità che potremmo definire a km
zero. Abbiamo visto che esistono molti
medici che vogliono organizzarsi creando
presidi territoriali aperti tutto il giorno.
Bisogna poter fare rete. Inoltre ci sono
Può la sanità pubblica interagire con
quella privata?
Nel Lazio c’è una forte presenza di privato e di privato convenzionato. Avevamo
esempi felici come il Campus Biomedico
o il Santa Lucia, dove i servizi di qualità
sono certificati e rispondono a standard
pubblici, ma è evidente che il privato
costituisce un valore aggiunto quando è
ben gestito. La sensazione che ho è che
la politica regionale abbia preferito i rapporti clientelari alle valutazioni di qualità.
troppe persone che utilizzano le strutture
sanitarie impropriamente perché non c’è
una corretta integrazione socio-sanitaria,
penso per esempio ai casi che riguardano
anziani soli o difficoltà legate ad handicap. Troppi interlocutori equivalgono a
nessuno se il sistema non funziona con
un’adeguata presa in carico anche del
sociale. Si moltiplicano i servizi o, magari, i camper che fanno analisi e controlli
spesso non utili. La Regione sperpera così
risorse mentre occorrerebbe ottimizzarle
e abbiamo ancora molto da fare in questo
senso. Non da ultimo, c’è la necessità di
porre attenzione alla salute delle donne,
settore in cui negli ultimi tempi la nostra
città e la nostra Regione hanno registrato
una regressione insensata. Penso al depotenziamento dei consultori, alla Legge
Tarzia che fortunatamente non è entrata
in vigore. Prendiamo, per esempio, il caso
dell’aborto terapeutico tutelato dalla Legge 194. A Frosinone, Rieti e Viterbo non è
possibile praticarlo e le donne si rivolgono a Roma dove solo 10 strutture su 31
ammettono l’aborto e il 91% dei medici è
costituito da obiettori di coscienza. È evidente che ciò costituisce un campanello
d’allarme e la situazione va recuperata. Le
donne devono poter riacquisire i propri
diritti tramite il servizio pubblico, senza
aver l’obbligo di rivolgersi al privato.
Intervista al capogruppo Udc di Roma Capitale
Alessandro Onorato
Per rivoluzionare il sistema sanitario laziale
occorre sostenere i malati cronici e gli anziani
garantendo lo svuotamento delle corsie ospedaliere
Alessandro Onorato, classe 1980, è oggi capogruppo Udc al Comune di Roma e tra i
promotori dell’associazione culturale Cambiare Davvero, nata nel 2011 per elaborare
proposte concrete che siano di spunto per
costruire una nuova alternativa politica italiana.
Q
pi di Marrazzo. I tagli, per quanto ragionati
e ponderati, sono stati obbligati da questa. Il lato positivo è che si è cominciato
a intaccare alcuni santuari, come baronati
e strutture private, ma servirebbe più coraggio anche in questo.
Certo oggi, senza governo regionale e in
attesa delle elezioni, la situazione continua a peggiorare.
uale pensa sia lo stato della
sanità nella nostra città?
A Roma abbiamo sicuramente grandi punti di eccellenza,
ma per il resto la situazione è drammatica.
Trovarsi bene o male troppo spesso per i
malati è una questione di fortuna. Pensiamo solo ai tempi di attesa: è inaccettabile,
per un paese civile, che si debbano aspettare mesi e mesi per un esame o una visita
specializzata, o attendere giornate intere
nei Pronto Soccorso.
Può il settore pubblico interagire col privato e viceversa?
Assolutamente sì. Il privato convenzionato è fondamentale per snellire i tempi ed
è un ausilio per la sanità pubblica che di
fatto rende più efficace l’intero settore.
Ma la sanità pubblica è insostituibile: rappresenta un pilastro del nostro Paese e
un sistema verso cui si stanno muovendo
anche nazioni storicamente votate al privato, come gli Stati Uniti.
Come definirebbe le politiche portate
avanti dalla Regione Lazio in questi due
anni di governo? Quali i punti di merito,
quali gli sbagli?
Si vive una vera emergenza. Purtroppo
la governatrice Polverini dal suo insediamento non ha avuto nemmeno la possibilità di nominare un assessore, dato che la
Sanità del Lazio è commissariata dai tem-
Quale pensa sia la ricetta per rilanciare il
comparto sanitario locale?
A Roma ci sono casi eclatanti che andrebbero risolti al più presto. Penso, per
esempio, al dramma dell’ospedale Grassi
di Ostia: il potenziamento della struttura
non è più rinviabile, soprattutto considerando il bacino d’utenza e l’estensione del
territorio a cui fa riferimento.
Purtroppo, da decenni non si ha il coraggio di fare investimenti in questo senso.
Se poi vogliamo fare un discorso più generale, una vera rivoluzione del sistema
sarebbe il potenziamento dell’assistenza
domiciliare per malati cronici ed anziani e
il conseguente svuotamento delle corsie
ospedaliere.
33
VIVENDI
Potenziare l’assistenza
domiciliare
POLITICAL SCREENING
di C. C.
Per informazioni
06 56195144 - 393 3329631
Bene l’ACEA San Saba,
poco continua la
De Sisti ACEA Roma.
Dopo la pausa invernale,
dedicata all’indoor,
si riprende a marzo
Conclusa
la prima parte dei campionati
S
ACEA SAN SABA ROMA
DE SISTI ACEA ROMA
ono ripartiti ad ottobre i campionati di hockey sul prato, sempre con
le due squadre romane dell’ACEA San Saba, femminile, e della De Sisti Acea Roma, maschile, in grande evidenza. Tante le novità nelle due
formazioni legate alla Marilab, con cui da anni esiste una solida partnership per la parte medico sportiva e gli accertamenti, temi di grande importanza
in squadre agonistiche di alto livello.
La Libertas San Saba femminile ha presentato una squadra ringiovanita nei ranghi e guidata da un nuovo coach: Mirko Chionna. Le ragazze sono partite con
umiltà, crescendo partita dopo partita fino a raggiungere, nell’ultimo turno, la
vetta della classifica, conquistando il “platonico” titolo di campione d’inverno.
Anche per l’Hockey Club Roma cambio di coach, con squadra affidata ad Andrea
Rossi, e cammino altalenante con luci ed ombre, frutto del cambio generazionale in atto nella squadra e dei nuovi schemi provati dal coach e non sempre
interpretati alla perfezione dalla squadra.
Alla fine di novembre c’è stato il passaggio dalla stagione all’aperto a quella
dedicata all’indoor. Si tornerà a giocare sul sintetico delle Tre Fontane da metà
febbraio, dove riprenderanno anche i corsi del Centro Giovanile. A disposizione
dei giovani e delle giovani interessati i migliori allenatori giovanili della società
come Pato Mongiano e Lilian Kimeu.
Per informazioni si può scrivere a [email protected] o telefonare al 348 5551094
oppure 347 7833860.
De Sisti ACEA Roma - H. Cernusco
SG Amsicora - De Sisti ACEA Roma
Pol. Valverde - De Sisti ACEA Roma
Cus Catania - De Sisti ACEA Roma
De Sisti ACEA Roma - Più Unica P. Bonomi
De Sisti ACEA Roma - ASD Tevere Eur H.
De Sisti ACEA Roma - Cus Cagliari
H.C. Bra - De Sisti ACEA Roma HC Suelli - De Sisti ACEA Roma
5-1
3-0
1-2
3-4
1-2
3-2
5-0
3-1
3-1
ACEA San Saba Roma - Ferrini Cagliari
Amsicora Cagliari - ACEA San Saba Roma
ACEA San Saba Roma - Villafranca
ACEA San Saba Roma - Cus Pisa
3-1
0-1
3-0
2-2
1-2
0-1
Catania - ACEA San Saba Roma
Lorenzoni Bra - ACEA San Saba Roma
VIVENDI
35
CLASSIFICA DOPO IL GIRONE DI ANDATA:
Bra 24, Amsicora Cagliari 21, Bonomi 17,
De Sisti ACEA Roma 15 , Suelli 14 , Valverde 10,
Tevere e Cus Cagliari 9, Catania* 4,
Cernusco* 2 (*Una partita in meno)
MARILAB PER IL SOCIALE
L’ACEA Libertas San Saba Roma
Elisabetta Pacella ed Aldana Lovagnini
CLASSIFICA DOPO IL GIRONE DI ANDATA:
ACEA San Saba Roma 16, Lorenzoni Bra 15,
Amsicora C agliari 12, Cus Pisa 10,
Ferrini Cagliari e Catania 3, Villafranca 0
la De Sisti ACEA Roma in campionato con il Cus Cagliari
Scarica

Martina e Matteo Miceli