news sanitarie dal mondo Marilab Trimestrale di informazione medico-scientifica_anno VII_n. 1_gennaio/marzo 2013_ distribuzione gratuita PERIODICO DI SALUTE E BENESSERE 1 DIETOLOGIA Attenzione all’insulina! GINECOLOGIA L’acqua: un’alleata per le future mamme MEDICINA ESTETICA Invecchiare con successo Photo Carlo Borlenghi A TU PER TU CON Martina e Matteo Miceli “Lo sport è la nostra medicina!” Sommario gennaio/marzo2013 Dica 33 - Il personaggio La salute vien mangiando Anno VII - numero 01 - gennaio/marzo 2013 6 20 Direzione - Redazione Intornoalsegno srl - Via Madonna delle Grazie, 125 Collevalenza - 06059 Todi (PG) Tel. 075 8870055 [email protected] [email protected] MARTINA E MATTEO MICELI “Lo sport è la nostra medicina” di Chiara Bilancioni Non è solo questione di calorie… Marilab per il sociale Novità salutari 21 Assistenza h24 10 Anche dimagrire è un problema genetico! 35 Conclusa la prima parte dei campionati 14 Passare le tube ai raggi X? Sì, ma senza radiazioni! 15 Crisi di panico 24 Global Aging Management: invecchiare con successo Diagnosi e terapia 26 Trombosi venosa profonda: una patologia da non trascurare Political screening Bene a sapersi 12 Parliamo di…sport-terapia 18 Venite con me a scoprire…le anemie 22 La magia dell’acqua in gravidanza 29 Problem Solving nelle relazioni di aiuto 32 “Vogliamo una sanitá a km zero” 33 Potenziare l’assistenza domiciliare Rubriche 17 Filo diretto 28 Varie e curiose 30 Infomarilab Oltre la medicina tradizionale 16 Comitato scientifico Luca Marino, Andrea Fabbri, Mario Pascone, Federica Razzi, Domenico Alberti Progetto grafico Intornoalsegno srl - Todi (PG) Art Director e impaginazione Silvia Celindano - [email protected] Stampa CTS Grafica srl - Città di Castello (PG) Marketing e pubblicità c/o Marilab srl rif. Valentina Ambrosio - tel. 06 56195133 [email protected] Elisa Cellizza - tel. 06 56195133 [email protected] Francesca Boldrini - tel. 06 56195107 [email protected] Sito Web Gaia Gentile - tel. 06 56195110 [email protected] La riproduzione e la ristampa, anche parziali, di articoli e immagini del giornale sono formalmente vietate senza la debita autorizzazione dell’editore. L’Editore è a disposizione di tutti gli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte, nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere debita autorizzazione. Foto: Depositphotos, Fotolia Un valido supporto alle discipline classiche 12 Direttore responsabile Luca Marino Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 423 del 19.10.2005 Finito di stampare nel mese di Gennaio 2013 10 15 VIVENDI è una rivista trimestrale a carattere medico-scientifico edita da: Marilab srl VIVENDI viene distribuita gratuitamente. PER CONTATTARE LA REDAZIONE DI VIVENDI, POTETE INVIARE UNA MAIL ALL’INDIRIZZO: [email protected] [email protected] [email protected] 22 Editoriale a cura di Luca Marino Cari lettori, prima di ogni cosa il Gruppo Marilab vi augura un 2013 ricco di novità e, si spera, di notizie positive per tutti! Quello che ci aspetta certamente non sarà un anno facile da affrontare e, proprio per questo, uno dei nostri obiettivi è continuare a sostenervi mediante progetti volti ad agevolare alcune fasce deboli della popolazione, per ciò che concerne l’assistenza sanitaria. In questo numero abbiamo dato, infatti, ampio spazio alla rubrica Infomarilab all’interno della quale troverete iniziative messe in atto per avvicinarci sempre di più a voi utenti, sia per quanto riguarda i singoli cittadini che le aziende. Ad introdurci nel nuovo anno due testimonial cresciuti nella nostra zona ma conosciuti a livello nazionale: gli sportivi Martina e Matteo Miceli, per i quali lo sport costituisce non solo uno stile di vita ed un lavoro ma anche una vera e propria medicina. Punto di vista, questo, confermato dal Dott. De Francesco che parla di sport-terapia per combattere le cosiddette “malattie del benessere” tipiche dei nostri tempi. Anno nuovo, vita nuova si suol dire! Dunque, abbiamo scelto di dare molto risalto alle novità: dalla Nutrigenetica per combattere i problemi di peso, di cui ci parla la Dott.ssa Baldi, ad un nuovo metodo non invasivo per l’esame delle tube, ben spiegato dal Dott. Lorido, alla scoperta del Global Aging Management, utile secondo quanto illustrato dal Dott. Fratto per conciliare durata e qualità della vita. Non mancano i consueti appuntamenti con la Bioenergetica della Dott.ssa Alborghetti e con il Prof. Colloca che prosegue l’argomento iniziato nel numero precedente: lo studio delle anemie. Di grande interesse la rubrica “Oltre la medicina tradizionale” nata nello scorso numero di Vivendi per dare voce ai sempre più numerosi sostenitori della medicina alternativa e che questa volta indaga sulla Medicina Tradizionale Cinese. Per tutte le nostre lettrici, inoltre, consigli utili per mantenere la linea e per far sì che uno dei periodi più belli della vita, la gravidanza, possa essere vissuto davvero nel migliore dei modi e in tranquillità. Un’edizione molto completa che spazia tra ambiti differenti e che ci auguriamo possa accontentare le esigenze di tutti! Intervista doppia a Martina e Matteo Miceli, due fratelli nati per vincere Photo Carlo Borlenghi DICA 33 - IL PERSONAGGIO di Chiara Bilancioni VIVENDI 6 “Lo sport è la nostra medicina” S olari e positivi. Non esistono aggettivi migliori per definire i fratelli Miceli, Martina e Matteo, velista lui e pallanuotista lei, campioni pluripremiati che hanno fatto dello sport una filosofia di vita e, quindi, una fonte di benessere. Noi di Vivendi non potevamo proprio lasciarceli scappare e li abbiamo catturati nel corso di una pausa dall’allenamento che continuano a praticare regolarmente, senza sosta lei prima da giocatrice oggi da allenatrice, con un po’ meno costanza lui, che si dice più stimolato in prossimità di eventi importanti. Entrambi, tuttavia, ammettono di avere un bel rapporto con la salute… Matteo: Esattamente. L’importante è mantenere la forma fisica. A volte mi faccio prendere in giro perché mi lascio andare e vado leggermente sovrappeso ma quando si avvicina il momento di partire per un’impresa mi concentro e raggiungo l’obiettivo. Mi sto preparando per il giro del mondo in barca a vela e sta per cominciare un periodo di duro allenamento: inizierò con il Giro di Sicilia che vuol dire 120 chilometri al giorno in bicicletta. Martina: Anch’io sono piuttosto serena nel relazionarmi con il mio corpo, ora che alleno continuo comunque a praticare sport, correndo e giocando a tennis. Tuttavia sono anche molto attenta alla nutrizione: mangio solo cibi biologici, prendo frutta e verdura sempre dal contadino e utilizzo integratori naturali. Ho sempre mangiato tutto, equilibrando carboidrati e proteine prima di entrare in acqua ed affrontare i duri allenamenti della pallanuoto. Medicina tradizionale o alternativa? Matteo: Preferisco non prendere medicine e affidarmi solo a ciò che è biologico e naturale. Credo nella medicina alternativa per il suo approccio olistico. Mi è capitato, per esempio, di avere dei problemi alla schiena dovuti, con molta probabilità, ad una cattiva postura e, dopo continue terapie che non riuscivano a mandare via il dolore, mi sono affidato ad un osteopata che in breve tempo mi ha rimesso al mondo. Martina: Anch’io credo che tutto ciò che arriva dalla natura non possa che farci bene. Ultimamente sto sperimentando i Semi di Chia, Salvia Hispanica, che sono la più pregiata e ricca fonte di Omega3 del regno vegetale. Insieme a crusca, avena e semi di lino mi aiutano a mantenere il benessere. 7 VIVENDI La vela e la pallanuoto come passione e terapia per mantenere il benessere psico-fisico DICA 33 - IL PERSONAGGIO Photo Santo Scardace Cosa pensate della sanità pubblica e di quella privata? Matteo: In Italia abbiamo una grande fortuna che non sappiamo né apprezzare né organizzare: quella di avere un sistema sanitario a disposizione di tutti, cosa che all’estero è del tutto inesistente. In Australia, America ed altri Paesi evoluti se non hai un’assicurazione privata sei praticamente spacciato. Qui da noi esiste un meccanismo pubblico che potrebbe funzionare molto meglio ma è fatto anche di tante persone che non ne comprendono il potenziale e fanno di tutto per mandarlo a rotoli. Il problema della sanità in Italia non è la qualità ma la gestione, che purtroppo si rispecchia nella cattiva organizzazione degli ospedali. Per quanto mi riguarda ho un ricordo traumatico legato a un nosocomio romano: nel 1996, al ritorno da un viaggio in India, soffrivo di disturbi particolari per i quali mi hanno rinchiuso nel reparto psichiatrico pensando che avessi fatto uso di sostanze stupefacenti. Nessuno aveva diagnosticato un’intossicazione causata da un medicinale antimalarico. Devo ringraziare i miei amici e mia sorella per aver fatto aprire gli occhi ai medici e avermi fatto uscire, vivo, da quell’incubo. Matteo Miceli con Tullio Picciolini a bordo di Biondina Nera durante un allenamento nel mare di Ostia Photo Santo Scardace DICA 33 - IL PERSONAGGIO Martina: Ricordo benissimo quell’esperienza e rimarrà per sempre un ricordo di malasanità. Per quanto mi riguarda sono sempre stata molto fortunata. Nel corso della mia carriera nel Setterosa non ho mai avuto grandi infortuni. Quando sono stata operata alla mano sinistra a Viterbo mi sono trovata benissimo. Penso che nel nostro Paese ci siano tanti medici eccezionali ma credo manchi un’organizzazione capace di ren- dere il sistema italiano un’eccellenza vera. Possiamo dire che lo sport è la vostra medicina che cercate di trasmettere agli altri? Martina: Sicuramente. Ora che ho smesso di giocare e che alleno le nuove leve della pallanuoto femminile la mia gioia più grande è veder crescere le mie ragazze, che seguo dalla pubertà ai 20 anni. Il duro allenamento in acqua, fino a dieci sessioni Un approccio sano allo sport è indubbiamente una fonte di benefici ineguagliabile. Matteo: Da appassionato di vela mi rendo conto perfettamente che non si tratta di uno sport nel senso canonico del termine, se non è praticato a livello olimpico o di grosse regate. Per me la vela è diventata una vera e propria terapia che somministro a me stesso e rivolgo agli altri: da tempo collaboro con il centro di solidarietà Onlus “Il Ponte” di Civitavecchia, aiutando minori e adolescenti ad acquisire consapevolezza di sé e a superare le proprie difficoltà attraverso le uscite in barca. Ragazzi molto giovani, spesso con difficoltà legate alla tossicodipendenza, hanno trovato così nella vela uno sfogo e un nuovo piacere di vivere. L’esperienza con loro mi arricchisce come uomo e come sportivo. Photo Bianca Gropallo VIVENDI 8 settimanali, una corretta alimentazione e il lavoro di squadra le forgiano nel corpo e nello spirito. Vedo che crescono con una marcia in più perché il contatto con l’acqua e con le compagne di squadra, la dimensione ludica dello sport e l’impegno costante fatto anche di tanti sacrifici conferiscono loro una sicurezza speciale. Stella olimpica OSTEOPATIA: è una medicina complementare che tratta disfunzioni fisiologiche attraverso un particolare tipo di manipolazione (manipolazione osteopatica). Lo scopo dell’Osteopatia è quello di riportare una situazione non fisiologica entro dei limiti di normalità fisiologici. In generale, l’Osteopatia presuppone che il Sistema Nervoso Vegetativo svolga costantemente un’autonoma azione di controllo dell’omeostasi corporea a tutti i livelli e che tale attività sia manifesta somaticamente. La manipolazione osteopatica (OMT) è dunque rivolta all’evocazione di migliori condizioni di efficacia del SNV del soggetto. MALARIA (detta anche paludismo): è una parassitosi, ovvero una malattia causata da parassiti. Essa è provocata da protozoi del genere Plasmodium. Fra le varie specie di parassita, quattro sono le più diffuse ma la più pericolosa è la Plasmodium Falciparum, con il più alto tasso di mortalità fra i soggetti infettati. I vettori sono zanzare del genere Anopheles. La malaria è la più diffusa fra tutte le parassitosi, con il suo quadro clinico di malattia febbrile acuta che si manifesta con segni di gravità diversa a seconda della specie infettante. La sua diffusione attuale non si limita alle aree tropicali dell’America del sud, dell’Africa e dell’Asia, ma interessa sporadicamente anche gli USA e altri paesi industrializzati, in cui casi clinici della malattia possono apparire a seguito di spostamenti di persone che la contraggono in zone in cui essa è endemica. CHIA (o Salvia hispanica): è una pianta floreale della famiglia Lamiaceae, nativa del Guatemala e del Messico centrale e meridionale. Era coltivata dagli Aztechi in epoca precolombiana; viene ancora coltivata in Messico e Guatemala, sia per la produzione di sfarinati che di semi interi ad uso alimentare. I semi, ricchi di omega-3, sono paragonabili dal punto di vista nutrizionale a quelli del lino e del sesamo. glossario DICA 33 - IL PERSONAGGIO Detentore di due record di traversata atlantica su un catamarano di 6 metri non abitabile in doppio e in solitaria. Velista dell’anno 2007, Medaglia d’oro al Valore Atletico per meriti eccezionali nel 2008, Matteo inizia piccolissimo ad andare in barca a vela, prima con il padre Enrico, poi frequentando i corsi della Lega Navale a Ostia d’estate e sul Lago di Bracciano d’inverno. A nove anni scopre il windsurf e la sua grande manualità che lo portano a cimentarsi con le basi della costruzione nautica. Oggi nei Cantieri d’Este a Fiumicino, oltre a costruire, continua a sperimentare sempre nuovi materiali e tecniche. Fermo sostenitore dell’ecosostenibilità, sta perfezionando la EstEco, una barca a impatto zero con pannelli solari ed equipaggiamenti all’avanguardia con la quale, nell’ottobre 2013, affronterà il Roma Ocean World, un giro del mondo da Roma a Roma in solitaria, senza assistenza. Preparazione atletica e psicologica, tecniche di gestione della fatica, training per il controllo del sonno, studio minuzioso delle condizioni climatiche, capacità di adattamento, valutazione dei possibili imprevisti, alimentazione razionata, massima attenzione e costante assistenza da parte di un’equipe di tecnici e meteorologi saranno gli ingredienti necessari per un viaggio non solo attraverso il mare, ma anche attraverso se stesso. 9 VIVENDI Recordman a impatto zero glossario Photo Carlo Borlenghi Vincitrice della medaglia d’oro ai Giochi Olimpici di Atene 2004, Martina Miceli è oggi allenatrice dell’Orizzonte Catania. Classe 1973, inizia a giocare nella Polisportiva Casal Palocco di Roma, dal 1988 al 1990 in Serie A. Dal 1990 al 1993 è alla Racing Roma per poi passare all’Orizzonte Catania. Ottiene quattro scudetti e una coppa dei campioni. Nel 1997 passa alla Polisportiva Mediterraneo Catania, con la quale rimane fino al 2001 nel doppio incarico di allenatrice delle giovanili e giocatrice. Nel 2002 è al Pescara, nel 2004 si trasferisce alla McDonald’s Firenze e nel 2005 torna all’Orizzonte per vincere ancora cinque scudetti e due coppe dei campioni. Atleta dal palmarès d’eccezione, capitano del Setterosa dal 2005 al 2008, è stata insignita delle Onorificenze Cavaliere Ordine al merito della Repubblica Italiana e Commendatore Ordine al merito della Repubblica Italiana. NOVITÀ SALUTARI VIVENDI 10 Anche dimagrire è un problema genetico! Il nuovo approccio della Nutrigenetica, a metà tra scienza dell’alimentazione e genetica, per aiutarci a risolvere i problemi di peso N on si finisce mai di imparare... come accade a tutte le persone in sovrappeso, quando si rivolgono al medico ogni patologia sembra sempre avere un’unica causa: il peso! Ci si sente in colpa e in imbarazzo e riuscire a raggiungere il peso forma sembra un traguardo impossibile. Eppure ci sono persone che, pur mangiando molto, non ingrassano. Ma per quali motivi gli effetti dannosi di un’alimentazione squilibrata si manifestano in maniera diversa da persona a persona? Ormai è chiaro: nell’ambito della prevenzione delle malattie l’alimentazione gioca un ruolo importante che sempre di più si rivela basilare in tutti i settori medici, dall’obesità al cancro, all’osteoporosi, al diabete. È nata quindi una nuova branca, a metà tra scienza dell’alimentazione e genetica, la Nutrigenetica, che permette, mediante la creazione di diete personalizzate, di neutralizzare l’effetto patogeno di alcuni geni che in persone predisposte potrebbero causare più facilmente l’insorgenza di alcune malattie. Le scoperte più recenti sul genoma umano ci forniscono gli strumenti e le basi per comprendere i meccanismi molecolari attraverso i quali i singoli geni, o le loro combinazioni, rispondono ai cambiamenti nella dieta e nello stile di vita (esposizione al fumo di sigaretta, consumo di alcool, ecc.), rendendo un individuo particolarmente sensibile a contrarre un certo tipo di patologia, e permettono, inoltre, di far Dott.ssa Marina Baldi Biologa - Specialista in genetica medica luce sui meccanismi attraverso i quali la dieta, influenzando l’espressione genica, può esercitare un effetto protettivo. In definitiva, le potenzialità offerte da questo approccio ci introducono in una nuova era della scienza della nutrizione. Le analisi che si possono eseguire nell’ambito della Nutrigenetica riguardano l’identificazione delle variazioni genetiche nell’uomo che causano differenze nella risposta alle molecole introdotte con la dieta, al fine di valutare i rischi e i benefici per l’individuo di determinate componenti del regime alimentare. In termini pratici, con la Nutrigenetica è possibile sviluppare una nutrizione personalizzata specifica per la costituzione genetica di ogni individuo, tenendo conto della variabilità dei NOVITÀ SALUTARI Per quali motivi gli effetti dannosi di un’alimentazione squilibrata si manifestano in maniera diversa da persona a persona? Con la Nutrigenetica è possibile sviluppare una nutrizione personalizzata specifica per la costituzione genetica di ogni individuo VIVENDI 11 geni coinvolti nel metabolismo. Le basi di questa nuova branca possono essere riassunte nei seguenti punti chiave: • I composti introdotti con la dieta possono esercitare a livello del genoma umano effetti diretti o indiretti alterando l’espressione e/o la struttura dei geni; • La dieta può rappresentare un fattore di rischio o uno strumento di prevenzione per le patologie degenerative; • Il grado in cui la dieta può influenzare il bilancio salute/malattia dipende dal corredo genetico di ciascun individuo; • Un intervento nutrizionale basato sulla conoscenza del genotipo e dello stato di nutrizione dell’individuo può essere usato per prevenire o curare le patologie. I nutrigenetisti ritengono che possano verificarsi o meno ripercussioni a livello medico in due individui che si nutrono con i medesimi alimenti ma che possiedono assetti genetici differenti. Tutto dipenderebbe da come la dieta interagisce con il corredo genetico di ognuno e, mentre questo concetto può risultare di facile e immediata comprensione per quanto riguarda situazioni come le carenze nutrizionali, è certamente meno ovvio per un gruppo di circa 50 malattie genetiche umane causate dalla presenza di varianti importanti in quei geni coinvolti in specifiche vie metaboliche e che riguardano i processi infiammatori, di detossificazione, l’attività antiossidante, la sensibilità all’insulina e lo stato di salute del cuore e delle ossa. Le diete nutrigenetiche, molto diffuse negli Stati Uniti, cominciano ora ad affacciarsi in Europa e, dunque, nel nostro Paese anche se la scientificità delle ricerche talvolta non è riconosciuta. Esiste, tuttavia, la possibilità di effettuare, sempre su richiesta del proprio medico, la ricerca di quei geni che solitamente sono responsabili di problemi di salute e di seguire un regime alimentare che lo specialista avrà ritenuto adatto al metabolismo del proprio paziente. Chissà…diventeremo una popolazione più sana e bella? Parliamo di…sport-terapia 12 Dott. Antonino De Francesco VIVENDI BENE A SAPERSI L’attività fisica come mezzo per combattere i danni causati dagli eccessi della vita moderna Cardiologo, specialista in Medicina dello Sport e Medicina del nuoto e delle attività subacquee F in dai tempi più remoti il genere umano ha constatato che nel muoversi e nel lavorare era costretto a fare fatica, spesso non indifferente ed accompagnata da profuso sudore della fronte; per tale motivo sua aspirazione è sempre stata quella di affrancarsi con ogni mezzo da tale condanna, ritenuta addirittura di natura divina per quanto appariva inalienabile. Tuttavia, grazie al proprio ingegno, capace di inventare strumenti di lavoro e di trasporto sempre più sofisticati, a partire dalla semplice ruota e dall’altrettanto semplice leva, con lo scorrere dei secoli egli è pian piano riuscito a ridurre la fatica legata alle varie attività lavorative. Tali progressi scientifici, tesi alla ricerca di sempre nuove scoperte, soprattutto negli ultimi secoli, hanno assunto ritmi sempre più accelerati e sono divenuti addirittura frenetici negli ultimi decenni, portando l’umanità a ritenere riuscito il proprio intento: la fatica muscolare nel lavoro è stata praticamente debellata! Un siffatto successo, che fino a non molti decenni or sono poteva ancora avere dell’incredibile, ha però pian piano rivelato il suo lato oscuro, sicché il lasciarsi alle proprie spalle la storia di disagi fisici ed alimentari tipica di tanti millenni ha fatto sì che si scoprisse in poco tempo come anche le comodità, la poca fatica fisica ed il cibo ampiamente disponibile, senza limiti di qualità e quantità, presentino inesorabilmente il loro conto, piuttosto salato. Questo si è rapidamente presentato sotto forma di quelle che oggi vengono chiamate “malattie del benessere” e che, nei secoli precedenti, non soltanto erano del tutto sconosciute ma addirittura impensabili. In precedenza dominavano, infatti, le cosiddette “malattie carenziali” come le avitaminosi, le anemie di vario tipo, le ca- restie ricorrenti e le cachessie individuali, con conseguenti e collegate malattie infettive, spesso ad esito infausto, come la tubercolosi. Al giorno d’oggi, pur nell’innegabile e tuttora progressivo allungamento di aspettativa della vita media, tra le malattie connesse all’eccessivo benessere predominano le malattie cardiovascolari, soprattutto quelle ischemiche; tuttavia, anche alcune malattie tumorali, l’osteoporosi ed altre patologie di non minore interesse si rivelano più o meno correlate alla sedentarietà e all’eccesso di alimentazione. Fortunatamente la maggiore disponibilità di tempo libero e di risorse economiche hanno fatto sì che l’uomo moderno abbia riscoperto l’attività fisica come mezzo di divertimento e d’occupazione del tempo, non più lavorativo, che si è trovato a disposizione. Contemporaneamente le ricerche scientifiche nel campo hanno documentato come il movimento regolare, soprattutto di tipo aerobico, effettuato in modo continuato, costante, nei limiti delle possibilità di ognuno e indipendentemente dalle patologie da cui si è affetti, possa rappresentare un mezzo terapeutico e di prevenzione a costo e rischio bassissimi e con innegabili benefici per tutte le patologie sopra elencate. Ciò è stato confermato recentemente, sia pure a titolo sperimentale, dal fatto che il Ministero della Salute ha inserito tra i L.E.A. (Livelli Essenziali di Assistenza) l’attività fisica. Infatti l’attività fisica (A.F.) è oggi universalmente considerata come un farmaco, una polipillola per la cura della sedentarietà, che agisce in senso positivo su questo Fattore di Rischio (F.d.R) e su tutti gli altri fattori di rischio e le patologie ad esso correlati: fumo, obesità, diabete, ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, ecc.. Trattandosi di un farmaco molto particolare, che non tutti i medici sono abituati a maneggiare con cura ed esperienza, è evidente che “il farmaco A.F.” deve necessariamente essere somministrato da uno specialista della materia. Assurgendola alla dignità di farmaco, infatti, l’A.F. non ha solo delle specifiche indicazioni, come appena sopra ricordato, ma anche delle vere e proprie controindicazioni, sia pur limitate. BENE A SAPERSI 13 VIVENDI Tra le malattie connesse all’eccessivo benessere predominano le malattie cardiovascolari, soprattutto quelle ischemiche, ma anche alcune malattie tumorali, l’osteoporosi ed altre patologie di non minore interesse che si rivelano più o meno correlate alla sedentarietà e all’eccesso di alimentazione NOVITÀ SALUTARI La sonoisterosalpingografia (SHSG) è il nuovo baluardo della ginecologia VIVENDI 14 Passare le tube ai raggi X? Sì, ma senza radiazioni! T utto quello che bisogna sapere su tube e utero, e che non è mai stato possibile conoscere fino ad oggi se non attraverso fastidiosi e invasivi esami clinici, è ora possibile grazie ad una semplice ecografia. Non è una chimera per le tante donne che ogni anno devono sottoporsi a un’indagine dei condotti, studiati fino a poco tempo fa esclusivamente utilizzando raggi x (l’isterosalpingografia), ma una nuova frontiera della ginecologia. Un baluardo il cui nome piuttosto lungo, sonoisterosalpingografia (SHSG), tradisce in realtà una procedura di rapida esecuzione, purché eseguita da mani esperte. Oltre a durare circa venti minuti e, come detto, a non esporre la paziente a radiazioni, che vengono sostituite da innocui ultrasuoni, questo metodo ha numerosi vantaggi: è ambulatoriale e non invasivo (permette quindi alla paziente di riprendere la quotidiana attività subito dopo l’esame) e ha effetti collaterali pressoché insignificanti (più frequentemente lieve dolore di tipo mestruale, mentre, in casi eccezionali, sanguinamenti uterini, abbassamento della pressione e sensazione di svenimento). Ad alleggerire la “pratica” è anche un aspetto organizzativo: la paziente, infatti, non ha bisogno di rivolgersi al ginecologo e, in un secondo momento, al radiologo che effettua l’esame, come avviene appunto per l’isterosalpingografia, perché è il primo ad accompagnare la donna in tut- to il percorso diagnostico. Da non sottovalutare il fatto che questo esame può essere in alcuni casi una valida alternativa all’isteroscopia, procedura più invasiva e quindi fastidiosa, poichè la SHSG oltre a studiare le tube (sonosalpingografia) è anche in grado di evidenziare patologie uterine (sonoisterografia), quali i polipi endometriali e i miomi sottomucosi, anch’essi a volte causa di infertilità e di sanguinamenti uterini anomali. Non si tratta neanche di una procedura indicata solo per una fortunata nicchia di pazienti, dal momento che anche le controindicazioni sono poche: infezione vaginale in corso (motivo per cui si richiede spesso un tampone vaginale), stenosi serrata dell’orifizio uterino esterno e, naturalmente, gravidanza. Per continuare a fare chiarezza e togliere qualche timore non c’è modo migliore che spiegare i singoli passi dell’esame. Dopo uno studio ecografico preliminare Presso il Marilab Center di Viale Zambrini (Ostia) è possibile effettuare questo tipo di esame. Per info e prenotazioni 06 561951 Dott. Luigi Lorido Ginecologo con sonda transvaginale e la disinfezione della vagina, si introduce uno speculum monouso, in modo da poter evidenziare la cervice uterina attraverso la quale si inserisce un piccolo catetere (di tipo pediatrico). Tramite esso, sempre sotto guida ecografica, si inietta il mezzo di contrasto che di solito non è altro che 20 ml di soluzione fisiologica mista ad aria e si segue il percorso di tale liquido, riuscendo a evidenziare sia la forma della cavità uterina, quindi la presenza o meno di miomi o polipi, che il passaggio attraverso le tube e, in seguito, nella cavità pelvica. A questo punto l’esame può dirsi concluso e il ginecologo deciderà, in caso di patologia, il percorso da seguire. La procedura può rivelarsi preziosa anche da un punto di vista terapeutico: in alcuni casi basta il passaggio del liquido ad eliminare l’ostruzione delle tube e permettere quindi alla donna di rimanere gravida anche dopo poche settimane. Psicoterapeuta, supervisore e local trainer in analisi Bioenergetica. Psicologa analista di formazione junghiana e training autogeno. Perito del tribunale penale e civile di Roma L a crisi di panico si presenta improvvisamente con forte ansia, angoscia, tachicardia e difficoltà respiratoria, talvolta con un’impossibilità a muoversi; il quadro completo conferisce un senso d’impotenza assoluta di fronte a ciò che rappresenta l’ostacolo esterno considerato l’oggetto scatenante. A differenza delle persone incapaci di realizzare i propri obiettivi a causa dei conflitti tra l’IO consapevole e l’inconscio, nella crisi di panico ci troviamo di fronte ad un sintomo che blocca completamente la vita dell’individuo che ne viene travolto. La respirazione di coloro che soffrono di crisi di panico è completamente bloccata nella gola. Precedentemente hanno sopravvissuto dando spazio alla razionalità che gli offriva un equilibrio illusorio. Lasciarsi sostenere fiduciosamente per aumentare il respiro Gli intellettuali cerebrali, ricchi di ideali dell’IO, eccellenti professionisti nel campo della matematica e della legislatura, statisticamente sono i più colpiti da crisi di panico. La loro intelligenza è di grande ausilio per riuscire a sentire che l’angoscia e l’ansia procurate dalla crisi di panico sono completamente avulse da un pericolo obiettivo. La parte inconsapevole che produce il sintomo è l’immagine del personale mondo interiore proiettata all’esterno. L’origine della reazione di angoscia è solitamente la rievocazione di uno shock della prima infanzia, congelata e totalmente negata all’IO cosciente. I pazienti affetti da crisi di panico hanno un forte bisogno di protezione e dipendenza, accompagnato anche dal desiderio di guarire, pertanto sono solerti alleati della terapia perché vogliono combattere i sintomi tormentosi, considerati estranei al proprio IO. L’analisi individuale e la comprensione dei meccanismi dinamici inconsci in sintonia con le tecniche bioenergetiche permettono al paziente di superare le resistenze, collaborare con costante solerzia, riuscire a sentirsi autonomamente sereno e abbandonare le difese che ha adottato per sopravvivere. L’immediatezza che offre l’analisi bioenergetica per agevolare la respirazione profonda senza il ricorso volitivo del pensiero è ciò che conferisce ulteriore fiducia e fedeltà alla psicoterapia. I pazienti colpiti da crisi di panico sono alacri nello svolgere quotidianamente tutti gli esercizi bioenergetici perché sentono che, attraverso i movimenti del volto, dei piedi e di tutta la motricità corporea accompagnata da spontanei suoni vocali, trovano il giusto aiuto per aumentare la respirazione profonda, sciogliere le contrazioni muscolari croniche, per armonizzare il corpo e la mente e radicarsi nella realtà interna ed esterna avvertendo i propri giusti confini. Inoltre, sono zelanti nel ricordare i sogni e nel fare le libere associazioni. La collaborazione totale alla psicoterapia li rende velocemente consolidati in se stessi per confrontarsi con la vita. Il desiderio profondo di trovare il vero Sé corporeo e la gioia di vivere in sintonia con le responsabilità della realtà adulta spingono queste persone a volersi associare anche alla classe di esercizi bioenergetici e al gruppo di dinamica a mediazione corporea bioenergetica. La condivisione delle forti emozioni con i partecipanti li aiuta a radicarsi nella concretezza quotidiana della vita interiore ed esteriore. I partecipanti al gruppo trovano sostegno sia nel liberarsi dalle false illusioni e dai grandi ideali dell’IO, che nel sentire l’accoglienza reciproca dei limiti personali e l’accettazione delle proprie emozioni talvolta rispecchiate sugli altri. L’integrazione delle ombre e delle luci che albergano in noi e tutto intorno a noi, è il punto di forza per una salute vibrante, dinamica e raggiante. NOVITÀ SALUTARI Dott.ssa Maria Stallone Alborghetti 15 VIVENDI Crisi di panico Come risolverle con le risorse della Bioenergetica Tutti i martedì, presso il Marilab Center di Viale Zambrini (Ostia), è possibile partecipare alle classi di esercizi di Bioenergetica e Training Autogeno per scaricare lo stress quotidiano, aumentare l’autostima e il benessere, superare l’ansia e le crisi di panico e migliorare la salute e la bellezza interiori ed esteriori. Per informazioni: Viale dei Promontori, 50 - 00122 Roma Tel. 06 86 00 922 - cell. 338 5438008 www.bioenergeticaonline.it OLTRE LA MEDICINA TRADIZIONALE VIVENDI 16 Un valido supporto alle discipline classiche Scopriamo le branche e le tecniche utilizzate dalla Medicina Tradizionale Cinese per prevenire e curare varie patologie L a Medicina Tradizionale Cinese (MTC) è un sistema medico che comprende differenti metodiche terapeutiche e che annovera tra le principali branche l’agopuntura, la moxibustione, l’auricoloterapia e la coppettazione. A queste si aggiungono alcune tecniche specialistiche quali la scalpopuntura, l’addominopuntura, l’oculopuntura e la manopuntura. Andiamo ora ad esaminare nel dettaglio le branche. L’agopuntura e la moxibustione, chiamate agomoxibustione (zhenjiu), sono procedure usate per prevenire e trattare le malattie mediante la stimolazione di zone circoscritte della superficie cutanea, chiamate agopunti. L’agopuntura (zhenfa) è un presidio terapeutico tra i più antichi. La maggior parte degli scienziati in Cina concorda sul fatto che essa sia nata e si sia sviluppata nel periodo neolitico (8000-3000 a.C.) e che solo in seguito siano nate l’erboristeria e le altre branche della MTC. L’agopuntura tratta le malattie mediante infissione di aghi metallici filiformi in corrispondenza di agopunti selezionati; gli aghi filiformi comunemente usati sono di acciaio inossidabile, sterili e monouso. Un buon ago deve essere sottile, resi- stente e flessibile, con il corpo cilindrico perfettamente liscio e la punta ad “ago di pino”. Esso richiede una precisa pressione delle dita da parte del medico per essere infisso nella pelle e successivamente manipolato; per ridurre al minimo l’eventuale dolore avvertito dal malato è necessario dosare con perizia la forza delle dita, capacità che si può ottenere soltanto con una lunga e costante pratica. La posizione del paziente che si sottopone al trattamento di agopuntura deve essere tale da permettere che i punti selezionati siano posti bene in evidenza, che l’operatore possa lavorare senza ostacoli ed il malato si senta rilassato e a proprio agio. L’agopuntura utilizza varie tecniche di infissione ed estrazione dell’ago. Oltre agli aghi filiformi per la stimolazione degli agopunti possono essere impiegati: l’ago a tre fili per micro salassi, l’ago cutaneo o martelletto a sette stelle o ago “Fiore di prugno” con il quale si effettua una puntura superficiale e un picchiettamento su un’area cutanea o su singoli agopunti e l’ago intradermico o a dimora, usato per l’infissione stabile sottocutanea per un periodo di alcuni giorni. In tempi recenti all’agopuntura classica Dott.ssa Stefania Cuozzo Reumatologa, specialista in Omeopatia, Medicina Tradizionale Cinese e Agopuntura con l’ago filiforme si sono affiancate metodiche moderne di stimolazione quali l’elettroagopuntura, la laseragopuntura, ecc.. La moxibustione (jiu) cura e previene le malattie mediante l’applicazione di calore moderato generato dalla combustione di lana di moxa, materiale ricavato dalla manipolazione di foglie di Artemisia Vulgaris, pianta erbacea che cresce allo stato selvatico nella maggior parte dei paesi del mondo. Le foglie della pianta vengono finemente macinate e da esse viene estratta la parte lanosa. La moxibustione Cari lettori, in un periodo che difficilmente riserva pensieri positivi e grandi speranze, il Gruppo Marilab non ha rinunciato ad un importante appuntamento con la solidarietà, aderendo alla Decima Edizione del Torneo di Natale organizzato dalla Polizia Locale di Roma Capitale del XIII Gruppo. Partecipare, anche quest’anno, a tale evento è stato per me un grande onore, in quanto ho fatto parte della giuria che ha dovuto selezionare la migliore rappresentazione della solidarietà tra quelle proposte dai bambini delle scuole elementari del territorio. Il compito non è stato facile poichè, avendo molto apprezzato la sensibilità d’animo con la quale tutti gli alunni hanno trattato un tema così astratto e ampio, mi è costato tanto dare un voto ad uno dei lavori presentati. Mi preme precisare che il mio apprezzamento va a tutti questi bambini di 10 anni che sono riusciti, con la loro spontaneità, a far emozionare istituzioni e imprenditori. Questa iniziativa, che è durata diversi giorni e che si è conclusa con una cena di beneficenza, ha rappresentato per me un momento di profonda riflessione e di costatazione che forse in questo momento in cui lo Stato non è vicino ai cittadini è la parola solidarietà la via che può far superare le difficoltà. Me lo auguro di cuore per tutti! Con affetto, Daniele Marino Per contattare Daniele Marino si prega di inviare una e-mail a [email protected] o un fax al n° 0656195174 FILO DIRETTO La solidarietá per superare la crisi 17 VIVENDI ha la proprietà di riscaldare, rimuovere l’ostruzione e promuovere la circolazione dei fluidi, dell’energia vitale (qi) e del sangue; può essere applicata direttamente o indirettamente sulla pelle, a poca distanza dalla pelle, con sigaro di moxa o riscaldando l’ago filiforme. L’agopuntura è una disciplina polispecialistica, il cui campo di applicazione spazia dalle patologie dell’apparato neuromuscolare e muscoloscheletrico, alla terapia del dolore, alle sequele degli accidenti cerebrovascolari e le discipline che ne possono beneficiare sono la gastroenterologia, l’ostetricia e la ginecologia. Si rivela utile, inoltre, per le malattie da raffreddamento, l’asma, i disordini del metabolismo e i disordini di carattere psicologico e psichiatrico. L’auricoloterapia viene attualmente utilizzata per il trattamento delle fasi acute e croniche di alcune patologie, per la prevenzione e per l’analgesia. Secondo la teoria dei microsistemi l’orecchio è in stretta connessione energetica con organi e distretti anatomo-funzionali. Sui punti auricolari viene, dunque, infisso e manipolato un ago filiforme oppure si utilizzano dei semi di Vaccaria applicati con un cerotto e lasciati in situ per qualche giorno, che vengono stimolati dal paziente quotidianamente e rimossi dal medico al controllo successivo. La coppettazione consiste, invece, nell’applicazione cutanea su agopunti specifici di piccole coppe, di dimensioni e materiale variabili, all’interno delle quali viene creato con il calore un vuoto che permette alle coppette di aderire alla pelle e svolge un effetto di suzione sull’area cutanea selezionata per il trattamento. La coppettazione ha la funzione di riscaldare e promuovere la libera circolazione dell’energia vitale e del sangue e di diminuire gli edemi e il dolore. BENE A SAPERSI VIVENDI 18 Venite con me a scoprire…le anemie Proseguiamo il lavoro iniziato nel numero precedente e parliamo delle diverse tipologie di anemie A vendo trattato, nel numero precedente di Vivendi, le problematiche legate all’anemia da carenza di ferro, ritengo utile integrare e completare l’argomento esaminando brevemente tutte le altre condizioni ematologiche in cui il numero dei globuli rossi (G.R.) o il contenuto di emoglobina diminuiscono. Naturalmente, nella diagnostica delle anemie, la parte del leone (come si suol dire), la fa il laboratorio che, con le conoscenze e le tecnologie di cui dispone, è in grado di Fig.1 sfruttare al massimo le informazioni che si possono ricavare da un paziente anemico. A tale scopo, forse è bene ricordare che stiamo indagando i globuli rossi, elementi cellulari del sangue, a forma di disco biconcavo, privi di nucleo (fig.1), controllabili solo al microscopio o attraverso sensibili sistemi analitici elettronici (conta globuli). Di tali cellule dobbiamo ricercare ed identificare particolari caratteristiche presenti nei soggetti ammalati. La letteratura scientifica ha formulato recentemente una classificazione delle anemie usando come primo metro di valutazione due particolari aspetti dei globuli rossi: il Volume Globulare Medio (M.C.V.) e il conteggio dei reticolociti. La determinazione del M.C.V. (che è un indice volumetrico) ci dice quanto è grande un globulo rosso. In base a tale indicazione noi possiamo identificare i globuli rossi normali (nor- Prof. Alessandro Colloca Patologo clinico mociti) che sono compresi in un ambito di misura che va da 80 a 96 fl, i globuli rossi piccoli (microciti) con valori inferiori a 80 fl e quelli che superano i 96 fl considerati macrociti. Ne consegue che si possono definire tre particolari assetti: il microcitico, il normocitico e il macrocitico. Chiarito questo punto passiamo a valutare il conteggio dei reticolociti. Con questo nome vengono indicate le cellule rosse molto giovani, contenenti residui nucleari, identificabili con tecniche particolari e la cui presenza è in diretto riferimento alla capacità che ha il midollo di rispondere allo stimolo eritropoietinico, cioè alla richiesta di produzione di un maggior numero di globuli rossi. Anche per i reticolociti esistono dei valori di riferimento. Nei soggetti normali il numero oscilla tra 1 e 3 reticolociti per 100 globuli rossi. Fig.1 ANEMIE MICROCITICHE (M.C.V. < 80 fl, reticolociti) • Anemia da carenza di ferro; • Anemia da malattie infiammatorie o croniche; • Sindromi talassemiche (anemia mediterranea). ANEMIE NORMOCITICHE (M.C.V. 80-96 fl, reticolociti > 3%) • Anemie emolitiche (vita media dei G.R. ridotta). ANEMIE NORMOCITICHE IPOPROLIFERATIVE (M.C.V. 80-96 fl, reticolociti < 3%) • Anemia associata a malattie debilitanti (neoplasie, ecc.); • Anemia da insufficienza renale, epatica, da endocrinopatie, ecc.. ANEMIE MACROCITICHE (M.C.V. > 96 fl, reticolociti < 3%) • Anemia da carenza di Vit. B12 o Acido Folico. BENE A SAPERSI A questo punto qualcuno potrebbe pensare che le patologie ematologiche non abbiano più nessun segreto e che la diagnostica sia alla portata di tutti. Se queste dovessero essere le conclusioni allora credo sia giunto il momento di fermarsi e aprire una riflessione. Ho cercato di coinvolgervi, con questa informativa medica, in una specie di caccia al tesoro, non certo per creare l’illusione che sia molto semplice diagnosticare una malattia ricorrendo al “fai da te”! È giusto voi sappiate che è da questo momento in poi che, con la valutazione di tutta una serie di altri parametri, si sviluppa la vera fase diagnostica, nella quale il medico deve far ricorso a tutte le sue capacità e conoscenze per poter ottenere un successo diagnostico. Ma ritengo anche giusto esplicitare i motivi che mi hanno spinto a scrivere queste pagine: • È corretto, data la funzione di Vivendi, richiamare la vostra attenzione su alcune patologie che hanno una notevole rilevanza e una discreta incidenza; • È corretto cercare di informarvi in modo chiaro e semplice sui principi dei complessi meccanismi che governano il nostro organismo; • È corretto ricordarvi che in medicina, come già accennato, la variabilità biologica che caratterizza gli esseri viventi rende molto complesso e spesso difficile un iter diagnostico; • È corretto suggerirvi, ove dovesse sorgere un ragionevole dubbio sul vostro stato di salute, di affidarvi tranquillamente al vostro medico. Lui sicuramente dispone delle conoscenze e dei supporti necessari per tutelare al meglio la vostra salute. 19 VIVENDI Nei casi di anemia si usa stabilire come indice discriminante il 3% in quanto valori più bassi si trovano in genere nelle anemie ipoproliferative oppure con eritropoiesi inefficace (il midollo produce pochi G.R.) mentre valori superiori al 3% orientano verso le anemie emolitiche (i G.R. si rompono facilmente) o le forme post-emorragiche. Se poi al M.C.V. e ai reticolociti affianchiamo la valutazione del contenuto emoglobinico (normocromico o ipocromico), incrociando le informazioni (Fig. 2), possiamo provare a tracciare una schematizzazione, ricordando sempre che, stante l’ampia variabilità biologica presente negli esseri viventi, le classificazioni devono essere usate con molta cautela dagli addetti ai lavori e possibilmente solo a fini esplicativi. LA SALUTE VIEN MANGIANDO VIVENDI 20 Non è solo questione di calorie… Sapevate che regolare l’insulina può aiutarci a tenere sotto controllo il peso? E bbene sì…non è solo questione di calorie! Per dimagrire in modo efficace e duraturo possiamo fare molto valutando altri aspetti oltre alla pura e semplice conta delle calorie assimilate. Soprattutto nel complesso universo femminile i chili di troppo non sempre sono conseguenza di una mancanza di disciplina o di forza di volontà. Esistono davvero signore (e ne ho incontrate molte in anni di professione) che “affamate” da anni non riescono a perdere neanche 1 chilo. Quanta delusione, sconforto e rabbia in quei volti disperati che arrivano dicendomi: ‹‹Sono all’ultima spiaggia…››. In effetti, per molte pazienti, un aspetto fondamentale di cui tener conto per uscire da veri e propri drammi è la chimica ormonale. Proprio così, la chimica ormonale femminile è in grado di creare sconvolgimenti radicali nell’equilibrio del peso. Menarca, ovulazioni, mestruazioni, gravidanze, climateri, menopausa sono momenti in cui, indipendentemente dalla disciplina alimentare, la donna spesso si ritrova a combattere con un corpo che inesorabilmente cambia. Gli ormoni sessuali estrogeni, gestageni e testosterone circolano nel sangue in concentrazioni diverse in base ai diversi momenti della vita di una donna, accompagnati sempre da un partner costante: l’insulina. Proprio quest’ultima e la sua conseguente regolazione in base al quadro ormonale complessivo può essere la chiave di volta per risolvere definitivamente la questione dei chili di troppo. L’insulina è uno dei principali ormoni responsabili dell’ingrassamento e riuscire a regolarla con una corretta alimentazione in termini di distribuzione e combinazione dei pasti riesce a risolvere anche i casi più resistenti. Spuntini sì o spuntini no, carboidrati a pranzo o a cena, sì o no alla dieta disso- Dott.ssa Federica Razzi Dietologia e Nutrizione Terapista cognitivo-comportamentale dell’obesità Responsabile Doceo per il dimagrimento ciata sono le scelte che occorre portare avanti dopo aver inquadrato il tipo ormonale di paziente che si deve trattare (tipo sensibile agli estrogeni o ai gestageni o al testosterone). Un’accurata anamnesi ed un accurato studio della composizione corporea, anche in ordine alla distribuzione del tessuto adiposo, forniscono per me già da soli la risposta più idonea per la strategia dietetica da adottare al fine di poter garantire alle pazienti un risultato da tempo sperato anche concedendosi qualche caloria in più..! Titolare e Direttore Sanitario Gruppo Marilab Delegato Unindustria per la Diagnostica Ambulatoriale C ari lettori, approfitto di questa rubrica che mi tiene in contatto con voi per trattare un’importante questione che il Prof. Balduzzi ha inserito nel suo ultimo decreto di riforma del S.S.N.. Mi riferisco al tema dei poliambulatori h24 che il Ministro ha voluto riportare in auge dopo la proposta fatta anni fa dall’allora titolare del Dicastero della Sanità, Livia Turco, che parlava di “Case della salute”. Senza dubbio, per quanto riguarda le cure primarie, è necessario trovare una soluzione per l’assistenza sanitaria nel territorio. Ritengo che il coinvolgimento dei Medici di Medicina Generale (MMG) sia una mossa fondamentale per il raggiungimento dell’obiettivo, in virtù della conoscenza personale dei propri assistiti che consente loro, più agevolmente rispetto a qualsiasi altro medico, di fare una diagnosi rapida o somministrare una terapia adeguata. Tuttavia, la riforma ignora completamente il fatto che una buona diagnosi necessita, nell’80% dei casi, di un esame diagnostico (esami di laboratorio, radiografie, ecografie, ecc.). Su tutto il territorio nazionale è presente una vasta rete, ampiamente distribuita in prossimità del cittadino, di poliambulatori privati accreditati che, da oltre 50 anni, ricoprono un importantissimo ruolo nell’ambito del S.S.N. fornendo un servizio altamente qualificato e a basso costo. Queste attività sanitarie che ormai da anni sono organizzate sotto forma di vere e pro- prie imprese, hanno sviluppato un know how specifico nel settore che ha consentito loro di superare le innumerevoli difficoltà che il mercato e le sue regole burocratiche hanno imposto, nonché di rimanere sempre aggiornate e al passo con l’avanzamento della tecnologia e degli standard di qualità. La presenza di queste imprese su tutto il territorio nazionale ha permesso al S.S.N. di fornire al cittadino un servizio qualificato e a poca distanza da casa, evitando le lunghe attese degli ambulatori ospedalieri, i quali non sono mai stati progettati e strutturati per soddisfare le esigenze di una medicina ambulatoriale. Tra l’altro, tutto ciò è stato garantito con un costo per la PA assolutamente contenuto e, ancor più importante, prevedibile e programmabile in quanto pagato a prestazione e senza nessuna possibile variabile. Troviamo legittima e strategica l’esigenza del legislatore di trovare una migliore organizzazione del S.S.N. che soddisfi in maniera più adeguata, a livello territoriale, la richiesta di prestazioni diagnostico-terapeutiche da parte del cittadino, senza che questo impatti negativamente sui Pronto Soccorso e sugli ospedali in genere. Ancor di più, riteniamo che una maggiore efficienza del sistema non possa assolutamente prescindere dalla presenza di strutture territoriali che garantiscano un’assistenza medica h24 e che siano in grado di evadere una gran parte di quesiti diagnostici e terapeutici rientranti nei codici bianchi e verdi del Triage ospedaliero. Un tale sistema terrebbe lontano dai Pronto Soccorso un gran numero di pazienti, che peraltro troverebbero la soluzione al loro problema, fungendo da filtro e selezione per quei casi che, invece, necessitano di un intervento a carattere d’urgenza per cui l’ospedale è, ovviamente, più strutturato. Il risultato, pertanto, sarebbe duplice: da una parte, una maggiore efficienza dal punto di vista del risultato della cura, dall’altra, un notevole risparmio economico generato dal pagamento delle prestazioni a tariffa senza variabile alcuna. Per raggiungere tale obiettivo sono necessarie due componenti fondamentali: quella medico-professionale e quella imprenditoriale-organizzativa. I MMG, i quali sono stati giustamente coinvolti nel progetto in causa, assolvono sicuramente al primo requisito mentre non potranno mai garantire la stessa esperienza e preparazione che le imprese di sanità hanno acquisito sul campo in più di 50 anni di attività. Pertanto, la strada più logica e più facilmente realizzabile per perseguire l’obiettivo prefissato non è altro che una sapiente integrazione tra queste due realtà che operano nello stesso settore con ruoli ben distinti ma complementari. Una scelta in questa direzione, tra l’altro, eviterebbe alla PA un notevole esborso di capitali, necessario per la creazione di strutture ex novo che soddisfino i requisiti richiesti per un poliambulatorio medico ben strutturato. Inoltre, le migliaia di ambulatori polispecialistici e diagnostici già esistenti sul territorio nazionale negli ultimi anni hanno passato il vaglio di tutte le ispezioni delle regioni per l’ottenimento delle autorizzazioni e degli accreditamenti istituzionali. L’utilizzo di queste strutture preesistenti, già dotate di idonei spazi ed attrezzature necessarie, permetterebbe di realizzare il progetto voluto dal Ministro in pochissimo tempo e con tutte le garanzie di salvaguardia della salute del cittadino. MARILAB PER IL SOCIALE Dott. Luca Marino Assistenza h24 21 VIVENDI Medici di base e poliambulatori privati per sostenere il cittadino nel suo percorso sanitario BENE A SAPERSI La magia dell’acqua in gravidanza VIVENDI 22 Scopriamo insieme le virtù dell’acqua per aiutare le future mamme ad affrontare al meglio il periodo di gravidanza L ’ acqua è la sostanza inorganica più importante ed abbondante che ci sia al mondo ed è l’elemento essenziale della vita. Quasi tutte le grandi civiltà del passato conoscevano le proprietà benefiche dell’acqua e praticavano quella che oggi viene chiamata idroterapia. A partire dagli anni Sessanta i ginecologi cominciarono a consigliare alle donne in gravidanza di praticare nuoto. Le gestanti spesso rifiutavano tale consiglio per pudore o per timore di nuocere a se stesse o ai loro bambini. Tra gli anni Settanta e Ottanta la semplice lezione di nuoto venne modificata alternando momenti di attività aerobica a momenti di rilassamento presi in prestito da tecniche di yoga, eutonia e watsu (shiatsu in acqua). Sono molti i vantaggi dell’immersione in acqua durante la gravidanza; l’attività in piscina previene e riduce molti disturbi che possono comparire durante i nove mesi di gestazione. Il corpo della donna, infatti, subisce diverse modifiche. Le più significative sono quelle legate al peso corporeo e ai seguenti organi e sistemi: volume, composizione e coagulazione del sangue, apparato cardiocircolatorio, apparato respiratorio, funzione renale, apparato digerente e sistema nervoso. L’aumento del peso corporeo determina un sovraccarico del sistema osteoarticolare, la colonna vertebrale tende ad aumentare la fisiologica lordosi, il bacino riduce, con il progredire della gravidanza, la sua mobilità. Dott.ssa Maria Tecla Manci Ginecologa Operatore Watsu e Istruttore Ai Chi La respirazione si avvale sempre più della componente toracica e diventa più superficiale poiché l’aumento del volume uterino impedisce al diaframma di eseguire escursioni profonde. Le variazioni del volume ematico e della funzione renale provocano ritenzione idrica con sovraccarico del sistema cardiocircolatorio. Nonostante l’organismo umano sia in grado di bilanciare tali cambiamenti fisiologici nella gravidanza, la donna può avere difficoltà a riconoscersi nel corpo che cambia e la preoccupazione, se non addirittura la paura, del parto può provocare tensioni muscolari non solo durante la gravidanza ma anche durante il parto, impedendo alla futura mamma di vivere la sua grande avventura in tranquillità. La sola immersione in piscina con altezza dell’acqua 120-130 cm e temperatura di 33-34 gradi viene percepita dalla donna come “momento magico”: le tensioni si riducono, soprattutto a gravidanza avanzata, ed è immediata la sensazione di essere più leggera e poter fare movimenti che a terra non erano più possibili, osando a muoversi di più e aumentando, così, la fiducia nelle proprie possibilità. Le attività che si possono proporre in acqua sono, pertanto, volte a mantenere ed aumentare questo senso di benessere sia fisico che psichico. BENE A SAPERSI Presso Victoria Regeneration SPA ogni venerdì si organizzano corsi pre e post-parto. Per info e prenotazioni 06 56195137 o 366 6858266 Lungomare Paolo Toscanelli, 195 - Lido di Ostia VIVENDI 23 Altri esercizi hanno effetto su una migliore mobilizzazione della colonna vertebrale e del bacino e permettono alla donna in gravidanza di saggiare l’ampiezza di quest’ultimo che viene spesso valutato piccolo o non adeguato per il parto. Altri esercizi ancora aumentano il tono muscolare senza forzare le possibilità di ciascuna gestante. In tal modo si riducono contratture e tensioni che a terra rendono i movimenti più lenti ed impacciati. Inoltre, la piscina, sopratutto in ambiente raccolto, è un luogo ideale per favorire relazioni sociali: le gestanti possono confrontarsi e condividere i propri cambiamenti e scoprire che un disagio o una dif- ficoltà che credevano solo propri possono essere comuni alle altre donne del gruppo. Infine, l’acqua può essere un mezzo per immedesimarsi nella creatura all’interno del grembo materno e per entrare in contatto più profondo con la stessa. Quello che percepisce il bambino lo percepisce anche la mamma andando sott’acqua poiché la mancanza di gravità in acqua è la stessa presente nell’ambiente uterino contenente il liquido amniotico. Farsi dondolare, trasportare e arrendersi all’acqua permette alla futura mamma di regredire, giocare, riconciliarsi con se stessa e con la sua immagine di donna e di madre. NOVITÀ SALUTARI Global Aging Management: invecchiare con successo VIVENDI 24 Come conciliare durata e qualità della vita prevenendo i problemi legati all’invecchiamento L a longevità senza malattie croniche associate all’invecchiamento sembra essere diventata una meta realistica. L’obiettivo che l’uomo deve quindi cercare di conseguire è la conciliazione tra durata e qualità della vita. Essere giovani è una questione mentale e di stile di vita. Chi è naturalmente in forma fa molto movimento, cura l’alimentazione, cura il proprio corpo come unità psicofisica e utilizza rimedi naturali si mantiene cioè giovane all’interno, imparando ad accettarsi com’è, sempre, anche se invecchia: questo il segreto. I temi della prevenzione e dell’invecchiamento sono di estrema attualità in considerazione del sempre più alto interesse della classe medica all’Anti-Aging come movimento scientifico. Un approccio multidisciplinare e interprofessionale permette di affrontare situazioni complesse che meritano un approfondimento. Infiammazione cronica, Genomica, Medicina di genere, PNEI (psiconeuroendocrinoimmunologia), Fisiologia del tessuto adiposo, sono solo alcuni ingranaggi di questa macchina complessa che l’AntiAging tenta di chiarire. Il ruolo dell’infiammazione nel processo d’invecchiamento con le patologie connesse è emerso in diversi grandi studi epidemiologici di anziani. Mentre l’infiammazione acuta è di norma strettamente controllata ed è una parte del processo di guarigione, il leggero aumento dei marker infiammatori presente negli anziani è stato associato a varie condizioni croniche d’invecchiamento, come malattie cardiovascolari, diabete, sarcopenia, fragilità, disabilità fisica e declino cognitivo. I più importanti fattori causali dell’infiammazione cronica e, in particolare, i predittori principali dell’incremento di IL-6 (interleuchina-6) nelle persone anziane sono: aumento del BMI (Indice di Massa Corporea) e della circonferenza vita (WC), Dott. Nicola Fratto Medico estetico, chirurgo Specialista in malattie infettive e medicina tropicale più elevata incidenza di malattia e riduzione della deambulazione giornaliera. I test genomici non consentono di stabilire con certezza se, quando e a quale livello di gravità una persona si ammalerà. Sono però in grado di individuare i soggetti per i quali il rischio di ammalarsi è significativamente più elevato. Un referto medico specialistico contiene quattro principali categorie d’informazioni: • Approfondimenti diagnostici - Esami clinici per la valutazione dello stato di salute; • Indicazioni su alimenti/principi attivi indispensabili; • Indicazioni su attività e stili di vita; • Trattamenti e terapie consigliati in accordo con il proprio medico curante. La differenza tra sessi ci impone delle domande: uomo e donna devono avere lo stesso regime alimentare? Le dosi di vitamine devono essere uguali nei due sessi? Stessi ormoni hanno effetti differenti? Inoltre, i nostri cervelli sono completa- Per molto tempo abbiamo considerato il grasso come un settore di stoccaggio pressoché inerte. Sappiamo ora che si tratta di un organo estremamente vivo che influenza sfortunatamente il cervello, i reni, il cuore, ecc.. Il grasso dialoga con tutto il sistema PNEI e può contribuire notevolmente alla nostra rovina. Ecco la necessità di una nuova figura professionale che possa operare oltre la visione olistica per raggiungere l’equilibrio interiore e una bellezza autentica in tutte le fasi della vita. NOVITÀ SALUTARI stemi psichici e biologici si condizionano reciprocamente. Ciò fornisce la base per prospettare nuovi approcci integrati alla prevenzione e alla terapia delle più comuni malattie, soprattutto di tipo cronico e, al tempo stesso, configura la possibilità di andare oltre la storica contrapposizione filosofica tra mente e corpo nonché quella scientifica, novecentesca, tra medicina e psicologia, superandone i rispettivi riduzionismi che assegnano il corpo alla prima e la psiche alla seconda. Il 50% della popolazione dei paesi industrializzati è sovrappeso o obesa. 25 VIVENDI mente diversi nel loro funzionamento e nel modo di approvvigionarsi di energia. Tutte queste recenti scoperte avranno una notevole ripercussione sulla terapia e sulla prevenzione delle malattie. Il medico deve modulare le dosi secondo i sessi poichè uomo e donna sono differenti: • Le donne hanno un’incidenza 6 volte superiore rispetto agli uomini per le malattie della tiroide; • Il polmone femminile è molto più sensibile agli ormoni sessuali femminili che possono favorire il cancro del polmone; • Il testosterone ha un effetto antinfiammatorio nell’uomo ma questo stesso effetto nella donna dopo la menopausa ha azione infiammatoria; • L’estradiolo ha effetto protettivo sulle arterie nella donna prima della menopausa, mentre non ha assolutamente lo stesso effetto nell’uomo; • Uomini e donne sono molto differenti per quel che riguarda l’ipertensione arteriosa. Dunque, il nostro approccio ai trattamenti ormonali, vitaminici e con integratori dovrà modularsi in base al sesso e all’età. La PNEI è un modello di ricerca e d’interpretazione della salute e della malattia che vede l’organismo umano come un’unità strutturata e interconnessa, in cui i si- DIAGNOSI E TERAPIA VIVENDI 26 Trombosi venosa profonda: una patologia da non trascurare Riconoscere i fattori di rischio di una malattia troppe volte sottovalutata per prevenirne i danni a tutte le età P er definizione, la trombosi venosa profonda è la formazione di un coagulo all’interno di una vena della circolazione venosa profonda degli arti superiori e, ancora più frequentemente, degli arti inferiori. Tale evento provoca sia una spiccata reazione infiammatoria nel tratto di vena colpita, che si estende successivamente ai tessuti circostanti, sia un ostacolo alla circolazione del sangue. Negli ultimi anni sono stati effettuati studi epidemiologici mirati che hanno rilevato come l’incidenza di tale patologia, che può colpire anche in età pediatrica, rappresenti l’evento trombotico, non solo venoso ma anche arterioso, più frequente prima della quarta decade di vita. Vi è poi una netta differenza sull’incidenza tra i due sessi, con un rischio di malattia nelle donne 2/3 volte superiore rispetto agli uomini. È difficile parlare di patogenesi (ovvero delle cause che provocano la trombosi venosa) senza rendere omaggio a Rudolph Virchow, celebre anatomopatologo che con i suoi studi individuò, circa 150 anni fa, la così detta “Triade di Virchow”. Questa triade consiste nell’individuazione di fattori come ipercoagulabilità del sangue, lesione della parete venosa e rallentamento della circolazione sanguigna che, attivandosi reciprocamente, creano il trombo. La trombosi venosa profonda è la formazione di un coagulo all’interno di una vena della circolazione venosa profonda degli arti superiori e inferiori. Dott. Riccardo Tomassini Chirurgo vascolare Studi successivi hanno confermato questa ipotesi che, dopo un secolo e mezzo, rimane ancora oggi valida. Di notevole importanza sono anche i fattori di rischio che, interagendo con le alterazioni suddette, contribuiscono alla genesi della malattia. Questi fattori possono essere genetici (trombofilia ereditaria) o acquisiti (età, aumento di peso, malattie neoplastiche con la loro terapia radiante o antiblastica, malattie autoimmuni, malattie mediche, gravi alterazioni della deambulazione o allettamento prolungato). Da non sottovalutare sono anche gli interventi chirurgici, sia di chirurgia generale che ortopedica o ginecologica. Tipici del sesso femminile sono poi i rischi legati all’uso di contraccettivi orali, terapia ormonale sostitutiva, gravidanza e puerperio. Negli stadi precoci, specie se il paziente è immobilizzato, la trombosi può risultare 27 VIVENDI asintomatica nel 60% dei casi. Particolarmente a carico degli arti inferiori può presentarsi solamente con un senso di pesantezza dell’arto, accentuato poi dalla posizione eretta. In tutti gli altri casi una trombosi venosa profonda si manifesta con un dolore acuto nella sede di insorgenza aggravato dall’attività muscolare, con tumefazione più o meno accentuata al di sotto del ginocchio o di tutto l’arto, con leggera cianosi e febbre generalmente poco elevata accompagnata da tachicardia. Attualmente una diagnosi accurata e precoce di trombosi venosa profonda, sia nel paziente sintomatico che asintomatico con rischio aumentato, si può eseguire con un elevato livello di specificità e sensibilità utilizzando l’Ecocolordoppler, il Power Doppler per lo studio dei flussi lenti e la C.U.S.. Si tratta delle prime, e spesso uniche, indagini ultrasonografiche effettuate in associazione ad un’analisi del sangue quale il D-Dimero, importante perché eseguibile in qualsiasi momento, che ha un’alta sensibilità ed un alto valore predittivo nei confronti dell’embolia polmonare. Fino agli inizi degli anni Ottanta la terapia della trombosi venosa profonda era legata soprattutto all’uso dell’Eparina DIAGNOSI E TERAPIA Attualmente, sia in caso di trombosi prossimali che distali, la terapia è stata rivoluzionata dalle EBPM, farmaci che hanno un effetto terapeutico spiccatamente antitrombotico e scarsamente anticoagulante. Vengono somministrati semplicemente per via sottocutanea, direttamente a domicilio dal paziente e a dosi fisse non frazionata e dei Trombolitici, farmaci poco maneggevoli e usati esclusivamente in ambito ospedaliero, e degli anticoagulanti orali. Attualmente, sia in caso di trombosi prossimali che distali, la terapia è stata rivoluzionata dalle EBPM. Si tratta di farmaci che utilizzano solo una frazione di peso molecolare inferiore ai 5.400 Dalton della grande molecola della Eparina e che hanno un effetto terapeutico spiccatamente antitrombotico e scarsamente anticoagulante, inibendo solamente il fattore X. Vengono somministrati semplicemente per via sottocutanea, direttamente a domicilio dal paziente e a dosi fisse adattate solamente in base al peso corporeo. Per concludere, riporto all’attenzione di voi lettori il titolo da cui siamo partiti “Trombosi venosa profonda: una patologia da non trascurare”. Spero vivamente che quanto scritto possa contribuire ancora di più alla prevenzione di una malattia che, se trascurata o sottostimata, può arrecare gravi danni sia precoci che tardivi in ogni fascia di età (anche in quella giovanile). VARIE E CURIOSE Curiose VIVENDI 28 Beneficenza, divertimento e tanti ospiti al party natalizio del The Club Roma! Giovedì 20 dicembre ha avuto luogo, presso il loft l’Ostiense, il tradizionale party natalizio del The Club Roma, associazione senza fine di lucro fondata ormai più di quattro anni fa da un gruppo di giovani imprenditori e professionisti romani con l’obiettivo di creare un network all’insegna dell’amicizia e della solidarietà tra i soci. La serata è stata dedicata alla raccolta fondi a favore di due associazioni capitoline, Luconlus e Kuore di Roma, entrambe impegnate nell’assistenza ai bambini. In particolare, il progetto che il The Club Roma ha deciso di sostenere a favore di Luconlus riguarda la costruzione di un reparto di maternità completamente attrezzato per cercare di soddisfare le esigenze di parte della popolazione del vasto territorio africano del Togo, in cui le donne incinte non dispongono di nessuna struttura che le assista al momento del parto. Con l’associazione Kuore di Roma, invece, si è deciso di offrire sostegno in ambito locale ai bambini in condizioni di fragilità economica e sociale, alle famiglie indigenti e agli anziani soli, sposando il Progetto Movimento Solidale Punto e a Capo, grazie al quale sono già stati creati 20 nuclei familiari domiciliati nel XVI Municipio di Roma. Il Vicesindaco Sveva Belviso, che ha partecipato alla serata, ha sottolineato l’importanza dell’impegno di realtà come il The Club Roma che rappresentano un’alternativa alla drastica riduzione di fondi destinati al sostegno delle persone disagiate attualmente a disposizione della Pubblica Amministrazione. Le sorelle Simona e Fiamma Izzo hanno condotto l’estrazione della lotteria che ha visto la vincita di ricchi premi, come settimane di vacanza offerte da noti tour operator, una bicicletta, un dipinto di Vincenzo Marsiglia e tanti altri bellissimi premi come bottiglie di vino pregiato, pacchetti wellness, check-up medici, un Jamon Serrano e una maglia autografata del capitano della A.S. Roma Francesco Totti. La cena offerta ai numerosi ospiti presenti, proseguita con party e DJ set, ha visto la partecipazione di diversi VIP come Rosalinda Celentano, Enzo Salvi, Alma Manera, Simona Borioni, Christian Marazziti, Ricky Tognazzi accompagnato da Simona e dalle sorelle Fiamma e Giuppy Izzo, Dario Bandiera, Beppe Convertini, Roberta Scardola, Emanuela Aureli, Fanny Cadeo, Alex Partexano, Lallo Circosta e altri ancora. Hanno, inoltre, partecipato alcuni rappresentanti delle istituzioni come Piero Cucunato, Presidente della Commissione Riforme Istituzionali della Provincia di Roma, Massimiliano Maselli, Presidente di Sviluppo Lazio e Stefano Cuzzilla, Presidente del Fasi. La serata ha consentito di raccogliere un’importante cifra che verrà devoluta alle Onlus prescelte. Naturopata, Counselor Psicosomatico P ’roblem Solving significa letteralmente “risolvere problemi”. Il termine è stato utilizzato originariamente soprattutto in riferimento ai problemi logico-matematici, ma negli ultimi anni è stato adottato anche in ambito psicologico e nelle relazioni di aiuto. I problemi esistono in quanto esistono degli obiettivi. Quando ci rendiamo conto di avere un problema (sia perché ci accorgiamo di uno specifico ostacolo, sia perché viviamo uno stato di disagio) ci ritroviamo di fronte alla necessità, se vogliamo raggiungere i nostri obiettivi, di cambiare qualcosa nel nostro modo di vedere, sentire e percepire la realtà. Se non ci accorgiamo di questa necessità si genera un opprimente paradosso: più rimaniamo ancorati all’ostacolo o al disagio, concentrandoci su di essi nel tentativo di trovare soluzioni, meno ci riusciamo. E ciò accade perché ripercorriamo mentalmente e con il comportamento sempre Il cambiamento di prospettiva e la ricerca di nuove alternative per risolvere i problemi e raggiungere gli obiettivi le stesse vie, che sono quelle che in realtà sostengono il problema. Per risolverlo dobbiamo, invece, cambiare qualcosa. È necessario inventare dei percorsi alternativi, nuovi, efficaci, per raggiungere i nostri obiettivi. Un processo di Problem Solving può essere suddiviso complessivamente in 4 fasi: • Identificazione del problema/obiettivo Presuppone un atteggiamento osservativo o conoscitivo. Non si tratta però di conoscenza logico-scientifica, ma di accesso agli aspetti più profondi della nostra vita, si tratta di ri-conoscere ed accettare i nostri autentici bisogni, i nostri desideri, le nostre esigenze e, perché no, le nostre paure. • Generazione delle possibili soluzioni È la fase più creativa del Problem Solving in quanto ha come scopo quello di generare soluzioni possibili. In questa fase è importante lasciare la mente libera di collegare tra loro elementi apparentemente lontani, avere accesso alle nostre risorse e formulare anche quelle ipotesi che nor- malmente escluderemmo perché apparentemente poco realistiche o incompatibili con le nostre idee di fondo. La ricerca di soluzioni, infatti, richiede a volte l’abbandono di alcune convinzioni che ci hanno guidato in precedenza, oppure la loro integrazione o modifica. • Scelta, valutazione e pianificazione della soluzione - Ha lo scopo di produrre dei veri e propri piani di azione dettagliati. Presuppone un atteggiamento realistico e critico. Quando le idee diventano progetti, è importante valutare il loro grado di realismo, cioè il loro impatto con la realtà. • Esecuzione del piano e valutazione dei risultati - Lo scopo è di rendere effettivo il progetto; include la valutazione empirica della sua efficacia. È una fase caratterizzata da un atteggiamento mentale operativo, pratico, esecutivo. Il Problem Solving può essere quindi considerato l’arte di armonizzare le nostre parti creative con quelle osservative, realistiche e pratiche e di orientarle agli obiettivi che vogliamo raggiungere. BENE A SAPERSI Massimiliano Della Rocca 29 VIVENDI Problem Solving nelle relazioni di aiuto Marilab INFOMARILAB UNIRE LE COMPETENZE PROFESSIONALI PER MIGLIORARE I SERVIZI Il Gruppo Marilab si avvale della collaborazione di uno staff di specialisti con il quale sta instaurando un rapporto di reciprocità basato non solo sulla fiducia, ma anche sullo scambio di idee e punti di vista professionali volto al miglioramento dei servizi offerti alla clientela. Questo è il motivo per il quale, negli ultimi mesi, sono state convocate una serie di riunioni di settore con l’obiettivo di individuare tutte le figure professionali che ruotano attorno ad una specifica tematica e di offrire una panoramica dettagliata a tutti i professionisti coinvolti. Conoscere i colleghi dello stesso reparto significa, infatti, poter mantenere il cliente all’interno delle strutture Marilab e indirizzarlo verso lo specialista più competente, generando sinergie e collaborazioni fruttuose ed evitando al paziente di perdere tempo alla ricerca di ciò di cui ha bisogno. Per il Gruppo è fondamentale poter gestire il cliente lungo un percorso interdisciplinare e poter ottimizzare al meglio le valide risorse mediche presenti nelle sue strutture. Durante tali incontri sono stati di fondamentale importanza lo scambio e la conoscenza approfondita di tutti i partecipanti, nonché l’individuazione di linee guida univoche da rispettare prima di definire l’iter che il paziente dovrà seguire. Fino ad ora, gli argomenti trattati hanno riguardato le branche di: • Ortopedia e Riabilitazione • Senologia • Disturbi dell’equilibrio • Medicina estetica • Ginecologia A questi meeting ne seguiranno molti altri per consentire ai titolari Marilab di individuare nuove aree in cui investire risorse e di calibrare meglio le scelte aziendali, sempre considerando il cliente come il punto fermo attorno al quale fare ruotare le decisioni finali. VIVENDI 30 SERVIZIO AMBULANZA Il Gruppo Marilab, in collaborazione con l’Associazione Onlus NOSE, mette a disposizione il servizio di AMBULANZA per: TRASPORTO SANITARIO • EVENTI SPORTIVI • MANIFESTAZIONI A CARATTERE LOCALE Per info 06 56195133 / 333 2238026 IN UN PERIODO IN CUI IL TEMPO È UNA RISORSA PREZIOSA IL GRUPPO MARILAB SOSTIENE I LAVORATORI CON UN SERVIZIO AD HOC PER LE AZIENDE Il Gruppo Marilab, da sempre interessato a far fronte alle diverse esigenze dei cittadini, mette a disposizione dei lavoratori e delle imprese il servizio dei Check-Up Aziendali. Presso il poliambulatorio di Via Caffaro 137 è, infatti, presente un’area interamente dedicata allo svolgimento di questo servizio: sale d’attesa confortevoli, studi medici e uno staff di professionisti a completa disposizione in un ambiente elegante e cordiale. Durante la permanenza nel poliambulatorio, che terminerà nell’arco di una mattinata, saranno messi a disposizione i servizi di wi-fi, colazione e light brunch (in caso di visite prolungate). Il Check-Up rappresenta un vero e proprio benefit finalizzato alla prevenzione e alla diagnosi di eventuali patologie. Il capitano della A.S. Roma ha inaugurato la stagione 2012-2013 della Totti Soccer School con oltre 500 ragazzi coinvolti tra settore agonistico e scuola calcio e oltre mille presenti al Centro Sportivo Longarina. Francesco Totti si è intrattenuto dall’inizio alla fine con i tanti piccoli calciatori in erba tra foto, sorrisi e abbracci, in una giornata che gli stessi ragazzi difficilmente potranno dimenticare. A suonare le note della presentazione la banda musicale di Ostia Antica, che ha scandito i tempi all’ingresso in campo dei piccoli della scuola calcio e del settore agonistico e, tra una presentazione e l’altra, la nazionale di calcio freestlyle a intrattenere gli ospiti. Tanti i personaggi intervenuti, come Gianni Rivera (Presidente Nazionale FIGC Settore Giovanile Scolastico), Monica Picca (Presidente Commissione Cultura e Politiche giovanili XIII Municipio) e Giancarlo Innocenzi (Assessore allo Sport del XIII Municipio). Marilab, partner della Totti Soccer School per la medicina sportiva, non poteva mancare a questa importante inaugurazione; il Dott. Luca Marino ha dunque presentato ai microfoni l’azienda e ha parlato dell’importanza che riveste l’assistenza sanitaria in strutture professionistiche non solo per gli atleti, ma anche per i familiari degli associati della scuola calcio. INFOMARILAB MARILAB ALLA TOTTI SOCCER SCHOOL PER L’INAUGURAZIONE DELLA STAGIONE CON FRANCESCO TOTTI VIVENDI 31 IL GRUPPO MARILAB PARTNER DI ROMA CAPITALE PER IL PROGETTO “CARTA ROMA” In un momento di crisi economica come quello attuale, Marilab rinnova il suo impegno in ambito sociale e diventa protagonista, assieme ad altri gruppi commerciali appartenenti a differenti categorie merceologiche, del progetto “Carta Roma”. L’iniziativa, promossa dall’Assessorato alle Politiche Sociali di Roma Capitale, è rivolta ai cittadini romani appartenenti alle fasce sociali più deboli (pensionati e famiglie con minori a carico) e prevede l’utilizzo di una card circuito VISA, creata in collaborazione con Poste Italiane, nominativa, prepagata e ricaricabile. Tale carta consentirà al possessore di usufruire di sconti e agevolazioni sugli acquisti effettuati presso i partner facenti parte del circuito. In questo progetto di notevole rilevanza dal punto di vista sociale, il Gruppo Marilab si inserisce mettendo a disposizione i propri servizi a prezzi economicamente vantaggiosi, mantenendo la qualità e la professionalità che lo hanno sempre contraddistinto. Intervista a Emanuela Droghei, responsabile per le Politiche Sociali e Salute del Pd Roma POLITICAL SCREENING di Chiara Corso VIVENDI 32 “Vogliamo una sanitá a km zero” Regione Lazio da ristrutturare attraverso una salute che parta dal territorio, l’integrazione socio-sanitaria e la maggiore attenzione alle donne 35 anni, fin da giovanissima politicamente impegnata, Emanuela Droghei è oggi responsabile per le Politiche Sociali e Salute del Pd romano. Q uale pensa sia lo stato della sanità nella Capitale? Ormai la cattiva gestione del piano di rientro dal debito operata dalla Regione Lazio e targata Polverini sta facendo sentire i suoi effetti devastanti. L’aver tagliato troppi servizi nel territorio provinciale ha portato ad un affollamento degli ospedali romani e, soprattutto, dei Pronto Soccorso, che sono diventati dei gironi infernali di degenza vera e propria, mentre dovrebbero recuperare il ruolo originario, ovvero gestire le emergenze. A Roma c’è una situazione anomala per cui, per un CTO chiuso dove tuttavia è ancora operativa la piazzola per l’atterraggio dell’eliambulanza, abbiamo un San Camillo dove la stessa piazzola stenta ad essere attivata. della sanità. In questo modo si è letteralmente uccisa la medicina del territorio e i cittadini stanno pagando un prezzo troppo alto che non possono permettersi. Il flusso di persone che dalla Provincia si riversa a Roma non è sostenibile. Quali sono stati meriti e demeriti della politica regionale in questi due anni di governo? I tagli operati dalla Giunta Polverini hanno sicuramente dimezzato il disavanzo, oggi pari a 800 milioni, ma è evidente che la spesa pubblica è stata ridotta operando tagli drastici nei servizi, senza un programma integrato che tenesse conto del blocco delle assunzioni per il personale medico e gli infermieri, dei mancati rinnovi contrattuali, dei problemi endemici Quale pensa sia la ricetta migliore per rilanciare il comparto locale? Una sanità che parta dal territorio, una maggiore integrazione socio-sanitaria e un’attenzione particolare alla salute delle donne. La salute deve essere a portata di cittadino quindi abbiamo bisogno di una sanità che potremmo definire a km zero. Abbiamo visto che esistono molti medici che vogliono organizzarsi creando presidi territoriali aperti tutto il giorno. Bisogna poter fare rete. Inoltre ci sono Può la sanità pubblica interagire con quella privata? Nel Lazio c’è una forte presenza di privato e di privato convenzionato. Avevamo esempi felici come il Campus Biomedico o il Santa Lucia, dove i servizi di qualità sono certificati e rispondono a standard pubblici, ma è evidente che il privato costituisce un valore aggiunto quando è ben gestito. La sensazione che ho è che la politica regionale abbia preferito i rapporti clientelari alle valutazioni di qualità. troppe persone che utilizzano le strutture sanitarie impropriamente perché non c’è una corretta integrazione socio-sanitaria, penso per esempio ai casi che riguardano anziani soli o difficoltà legate ad handicap. Troppi interlocutori equivalgono a nessuno se il sistema non funziona con un’adeguata presa in carico anche del sociale. Si moltiplicano i servizi o, magari, i camper che fanno analisi e controlli spesso non utili. La Regione sperpera così risorse mentre occorrerebbe ottimizzarle e abbiamo ancora molto da fare in questo senso. Non da ultimo, c’è la necessità di porre attenzione alla salute delle donne, settore in cui negli ultimi tempi la nostra città e la nostra Regione hanno registrato una regressione insensata. Penso al depotenziamento dei consultori, alla Legge Tarzia che fortunatamente non è entrata in vigore. Prendiamo, per esempio, il caso dell’aborto terapeutico tutelato dalla Legge 194. A Frosinone, Rieti e Viterbo non è possibile praticarlo e le donne si rivolgono a Roma dove solo 10 strutture su 31 ammettono l’aborto e il 91% dei medici è costituito da obiettori di coscienza. È evidente che ciò costituisce un campanello d’allarme e la situazione va recuperata. Le donne devono poter riacquisire i propri diritti tramite il servizio pubblico, senza aver l’obbligo di rivolgersi al privato. Intervista al capogruppo Udc di Roma Capitale Alessandro Onorato Per rivoluzionare il sistema sanitario laziale occorre sostenere i malati cronici e gli anziani garantendo lo svuotamento delle corsie ospedaliere Alessandro Onorato, classe 1980, è oggi capogruppo Udc al Comune di Roma e tra i promotori dell’associazione culturale Cambiare Davvero, nata nel 2011 per elaborare proposte concrete che siano di spunto per costruire una nuova alternativa politica italiana. Q pi di Marrazzo. I tagli, per quanto ragionati e ponderati, sono stati obbligati da questa. Il lato positivo è che si è cominciato a intaccare alcuni santuari, come baronati e strutture private, ma servirebbe più coraggio anche in questo. Certo oggi, senza governo regionale e in attesa delle elezioni, la situazione continua a peggiorare. uale pensa sia lo stato della sanità nella nostra città? A Roma abbiamo sicuramente grandi punti di eccellenza, ma per il resto la situazione è drammatica. Trovarsi bene o male troppo spesso per i malati è una questione di fortuna. Pensiamo solo ai tempi di attesa: è inaccettabile, per un paese civile, che si debbano aspettare mesi e mesi per un esame o una visita specializzata, o attendere giornate intere nei Pronto Soccorso. Può il settore pubblico interagire col privato e viceversa? Assolutamente sì. Il privato convenzionato è fondamentale per snellire i tempi ed è un ausilio per la sanità pubblica che di fatto rende più efficace l’intero settore. Ma la sanità pubblica è insostituibile: rappresenta un pilastro del nostro Paese e un sistema verso cui si stanno muovendo anche nazioni storicamente votate al privato, come gli Stati Uniti. Come definirebbe le politiche portate avanti dalla Regione Lazio in questi due anni di governo? Quali i punti di merito, quali gli sbagli? Si vive una vera emergenza. Purtroppo la governatrice Polverini dal suo insediamento non ha avuto nemmeno la possibilità di nominare un assessore, dato che la Sanità del Lazio è commissariata dai tem- Quale pensa sia la ricetta per rilanciare il comparto sanitario locale? A Roma ci sono casi eclatanti che andrebbero risolti al più presto. Penso, per esempio, al dramma dell’ospedale Grassi di Ostia: il potenziamento della struttura non è più rinviabile, soprattutto considerando il bacino d’utenza e l’estensione del territorio a cui fa riferimento. Purtroppo, da decenni non si ha il coraggio di fare investimenti in questo senso. Se poi vogliamo fare un discorso più generale, una vera rivoluzione del sistema sarebbe il potenziamento dell’assistenza domiciliare per malati cronici ed anziani e il conseguente svuotamento delle corsie ospedaliere. 33 VIVENDI Potenziare l’assistenza domiciliare POLITICAL SCREENING di C. C. Per informazioni 06 56195144 - 393 3329631 Bene l’ACEA San Saba, poco continua la De Sisti ACEA Roma. Dopo la pausa invernale, dedicata all’indoor, si riprende a marzo Conclusa la prima parte dei campionati S ACEA SAN SABA ROMA DE SISTI ACEA ROMA ono ripartiti ad ottobre i campionati di hockey sul prato, sempre con le due squadre romane dell’ACEA San Saba, femminile, e della De Sisti Acea Roma, maschile, in grande evidenza. Tante le novità nelle due formazioni legate alla Marilab, con cui da anni esiste una solida partnership per la parte medico sportiva e gli accertamenti, temi di grande importanza in squadre agonistiche di alto livello. La Libertas San Saba femminile ha presentato una squadra ringiovanita nei ranghi e guidata da un nuovo coach: Mirko Chionna. Le ragazze sono partite con umiltà, crescendo partita dopo partita fino a raggiungere, nell’ultimo turno, la vetta della classifica, conquistando il “platonico” titolo di campione d’inverno. Anche per l’Hockey Club Roma cambio di coach, con squadra affidata ad Andrea Rossi, e cammino altalenante con luci ed ombre, frutto del cambio generazionale in atto nella squadra e dei nuovi schemi provati dal coach e non sempre interpretati alla perfezione dalla squadra. Alla fine di novembre c’è stato il passaggio dalla stagione all’aperto a quella dedicata all’indoor. Si tornerà a giocare sul sintetico delle Tre Fontane da metà febbraio, dove riprenderanno anche i corsi del Centro Giovanile. A disposizione dei giovani e delle giovani interessati i migliori allenatori giovanili della società come Pato Mongiano e Lilian Kimeu. Per informazioni si può scrivere a [email protected] o telefonare al 348 5551094 oppure 347 7833860. De Sisti ACEA Roma - H. Cernusco SG Amsicora - De Sisti ACEA Roma Pol. Valverde - De Sisti ACEA Roma Cus Catania - De Sisti ACEA Roma De Sisti ACEA Roma - Più Unica P. Bonomi De Sisti ACEA Roma - ASD Tevere Eur H. De Sisti ACEA Roma - Cus Cagliari H.C. Bra - De Sisti ACEA Roma HC Suelli - De Sisti ACEA Roma 5-1 3-0 1-2 3-4 1-2 3-2 5-0 3-1 3-1 ACEA San Saba Roma - Ferrini Cagliari Amsicora Cagliari - ACEA San Saba Roma ACEA San Saba Roma - Villafranca ACEA San Saba Roma - Cus Pisa 3-1 0-1 3-0 2-2 1-2 0-1 Catania - ACEA San Saba Roma Lorenzoni Bra - ACEA San Saba Roma VIVENDI 35 CLASSIFICA DOPO IL GIRONE DI ANDATA: Bra 24, Amsicora Cagliari 21, Bonomi 17, De Sisti ACEA Roma 15 , Suelli 14 , Valverde 10, Tevere e Cus Cagliari 9, Catania* 4, Cernusco* 2 (*Una partita in meno) MARILAB PER IL SOCIALE L’ACEA Libertas San Saba Roma Elisabetta Pacella ed Aldana Lovagnini CLASSIFICA DOPO IL GIRONE DI ANDATA: ACEA San Saba Roma 16, Lorenzoni Bra 15, Amsicora C agliari 12, Cus Pisa 10, Ferrini Cagliari e Catania 3, Villafranca 0 la De Sisti ACEA Roma in campionato con il Cus Cagliari