ALCOOL E LAVORO Dr. Ferdinando Masala Medico Competente Specialista in Medicina del Lavoro DIPENDENZA E LAVORO Una dipendenza da una sostanza è un bisogno fisico e psichico di una sostanza che si assume in una forma qualsiasi. Le manie non legate a sostanze, come ad es. la mania del gioco o della televisione, non hanno praticamente ripercussioni sul posto di lavoro. DIPENDENZA E LAVORO Una droga è una sostanza che: non è necessaria per assicurare le funzioni biologiche vitali; non è utilizzata a fini terapeutici; ha effetti psicoattivi che almeno all’inizio sono vissuti come gratificanti; provoca sintomi di astinenza in caso di arresto del suo consumo. DIPENDENZA E LAVORO Certe sostanze (eroina, alcol) comportano anche una dipendenza fisica; alla loro soppressione l’organismo reagisce con sintomi spiacevoli che scompaiono ad una nuova assunzione della sostanza; molte sostanze esigono che si aumenti la dose per ottenere l’effetto desiderato. CONSUMO DI ALCOOL L’ alcool è la sostanza di uso voluttuario da più tempo e più largamente usata e l’Italia è fra i paesi europei a più alto consumo pro capite. L’ alcool, con la nicotina, è la sostanza psicotropa più diffusa nella nostra cultura. CONSUMO DI ALCOOL La possibilità di divenire dipendente da una sostanza è una predisposizione biologica di ogni persona. La legalità o meno di una droga non ha nulla a che fare con la sua pericolosità. La dipendenza è una malattia e può essere curata. CONSUMO DI ALCOOL Le bevande alcoliche più conosciute sono: la birra, con una conc. alcolica del 4-5 vol. %; il vino, con una conc. alcolica del 5-15 vol. %; i liquori, con una conc. alcolica del 20-40 vol. % i superalcolici, con una conc. di 30-50 vol.%. CONSUMO DI ALCOOL In Italia vengono consumati: birra, 21% dei consumi alcolici; vino, 60% dei consumi alcolici; EFFETTI DELL’ALCOOL L’alcool etilico subisce un rapido assorbimento a livello gastrico e raggiunge la massima concentrazione dopo circa 20 minuti dall’assunzione e viene metabolizzato in un periodo altamente variabile (fino a 6 ore) dovuto alla contemporanea assunzione di cibo, altre bevande, variabilità biologica. Pertanto già dopo 6 ore è possibile non trovare elevati livelli di alcool nell’organismo. EFFETTI DELL’ALCOOL In 1 ora si perde circa lo 0,1 per mille dell’alcol assunto. Il metabolismo non può essere accelerato in alcun modo (caffè, docce fredde ecc.). EFFETTI DELL’ALCOOL Dal metabolismo dell’alcool si forma acetaldeide, una sostanza tossica che esercita danni a livello di: Apparato gastrointestinale: gastrite, ulcera, fegato steatosico, pancreatiti. Sistema cardiovascolare: cardiopatie. EFFETTI DELL’ALCOOL Sistema nervoso: lesioni neuronali, lesione del nervo ottico e dei nervi periferici (visione offuscata, incapacità a riconoscere i colori, formicolii). EFFETTI DELL’ALCOOL • Perché si beve? L’alcool stimola la produzione di dopamina, un neurotrasmettitore che sta alla base neurochimica del piacere: informa il cervello quando un’esperienza è stata gratificante e andrebbe ripetuta. EFFETTI DELL’ALCOOL • Perché si beve? Le casalinghe tra i 40 e 55 anni sono una delle categorie più a rischio di alcolismo (Doxa). • I motivi? nel 24% dei casi per depressione; nel 18% dei casi per solitudine. EFFETTI DELL’ALCOOL Fenomeno sommerso: gli ubriaconi, cioè quelli che barcollano per le strade, sono solo il 5% degli alcolisti. Degli altri, bevitori occulti, non si sa nulla. EFFETTI DELL’ALCOOL Il consumo di alcol presenta tre rischi: 1) rischio acuto d’infortunio; 2) rischio di dipendenza; 3) rischio di danni alla salute in seguito ad abuso cronico. EFFETTI DELL’ALCOOL Esiste una soglia di sicurezza nei consumi alcolici e quindi la possibilità di distinguere i bevitori in "adeguati" ed "inadeguati", tra “uso” e “abuso” di alcool? EFFETTI DELL’ALCOOL In Italia, il Ministero della Sanità fissa in 44-55 g/settimana per l’uomo e 29-37 g/settimana per la donna in buona salute e con attività fisica moderata tale soglia. EFFETTI DELL’ALCOOL Per capirci: 12 grammi di alcool sono contenuti in: un bicchiere di vino da pasto; una lattina di birra chiara; un bicchierino di superalcolico. La cosa importante che si deve sapere è quindi la quantità di alcool contenuta nel proprio bicchiere 1 lattina di birra chiara 1 bicchiere di vino (standard) 1 bicchierino di superalcolico CONTENGONO LA STESSA QUANTITÀ DI alcool (circa 12 gr) EFFETTI DELL’ALCOOL Quindi, nell’arco di una settimana potrebbero essere consumati: non più di 2-4 lattine di birra, oppure bicchieri di vino, oppure superalcolici. EFFETTI DELL’ALCOOL D’ altra parte, si afferma che "il concetto di bere moderato difende il consumo di bevande alcoliche" e "il consiglio di bere moderatamente non ha alcun significato poiché il cosiddetto “bere moderato” non è scientificamente definito e non può essere descritto né in base alla frequenza né in base alla quantità. EFFETTI DELL’ALCOOL Diversi studi scientifici hanno confermato che piccole dosi di alcol (1-2 bicchieri ogni due giorni di qualsiasi tipo di alcolico) fanno diminuire il rischio di affezioni delle coronarie. EFFETTI DELL’ALCOOL Ma farne derivare una raccomandazione generale a consumare più alcol è imprudente, in quanto gli altri effetti che l’alcol causa (lesioni epatiche, carcinoma gastrico ecc.) aumentano con il consumo. EFFETTI DELL’ALCOOL Per prevenire problemi circolatori è molto più sensato: niente fumo, alimentazione povera di grassi, attività fisica! EFFETTI DELL’ALCOOL Va da sé che ognuno considera il proprio bere “moderato"; Pur conoscendo che la probabilità di ammalarsi aumenta progressivamente con l’aumento del consumo non esiste un limite di consumo giornaliero al di sotto del quale si possa essere certi di non sviluppare malattia. EFFETTI DELL’ALCOOL ATTENZIONE alla PAUSA PRANZO ! Per smaltire dall’organismo l’alcool contenuto in un solo bicchiere di vino è necessaria almeno un’ora Il massimo livello di alcolemia consentito dalla legge per chi guida è di 0,5 grammi per litro di sangue IN RELAZIONE AL TASSO DI ALCOLEMIA, SIAMO: ALCOLEMIA: quantità di alcool puro calcolata in grammi per litro di sangue EUFORICI: 0,2–0,5 gr/l = circa 2 bicchieri di vino) Prestiamo meno attenzione all’ambiente che ci circonda, ridiamo o piangiamo più facilmente. IN RELAZIONE AL TASSO DI ALCOLEMIA, SIAMO: ALCOLEMIA: quantità di alcool puro calcolata in grammi per litro di sangue EBBRI: (0,5–1,5 gr/l = circa 3-6 bicchieri di vino) Diventiamo rossi, sudiamo, respiriamo più velocemente il cuore batte più forte, parliamo a vanvera, cominciamo ad essere scoordinati ed incerti nei movimenti, aumenta il nostro tempo di reazione. IN RELAZIONE AL TASSO DI ALCOLEMIA, SIAMO: ALCOLEMIA: quantità di alcool puro calcolata in grammi per litro di sangue UBRIACHI: (1,5–2 gr/l = oltre i 6 bicchieri di vino) Siamo incoerenti, totalmente scoordinati, diventiamo insensibili al dolore. ALCUNI LUOGHI COMUNI DA SFATARE Il vino fa buon sangue Il digestivo a fine pasto favorisce la digestione Bere alcolici quando fa freddo per riscaldarsi Freddo, sforzo fisico, caffè e una doccia fredda accelerano l’eliminazione dell’alcool dall’organismo MAI MISCELARE alcool e tranquillanti (sonniferi sedativi, ecc.) in quanto vengono accentuati disturbi quali: rallentamento della respirazione, delle pulsazioni cardiache e dei riflessi. alcool e stimolanti (cocaina, anfetamine) possono causare: nervosismo, minor concentrazione, difficoltà visive e capogiri. alcool e antistaminici l’alcool può amplificare la sonnolenza causata da questi farmaci. L’alcool NON AIUTA CHI L’alcool NON AIUTA CHI LAVORA LAVORA ALCOOL E MALATTIE PROFESSIONALI: rumore. aggrava i danni all’apparato uditivo ALCOOL E MALATTIE PROFESSIONALI: solventi aggrava i danni al sistema nervoso e al fegato ALCOOL E INFORTUNI SUL LAVORO L’assunzione di alcool aumenta i rischi di infortuni; è causa di pericolo per se stessi e per gli altri. ALCOOL E INFORTUNI SUL LAVORO ALCOOL E INFORTUNI SUL LAVORO La Legge 125/01 VIETA l’assunzione di bevande alcoliche nelle attività lavorative che comportano un elevato rischio di infortuni sul lavoro ALCOOL E LAVORO Il Provvedimento 16 marzo 2006 della Conferenza Stato-Regioni pubblicato in Gazzetta Ufficiale – Serie Generale n. 75 del 30/3/2006 ha identificato le attività lavorative che comportino un rischio elevato di infortuni sul lavoro ovvero per la sicurezza, l’incolumità o la salute di terzi ai sensi dell’art. 15 della Legge 30 marzo 2001, n. 125, pubblicata in G.U. n. 90 del 18 aprile 2001 (legge quadro in materia di alcool e problemi alcool correlati). ALCOOL E LAVORO Le categorie identificate spaziano dai conducenti di mezzi di trasporto pubblico e privato, agli edili, ai controllori di impianti pericolosi, a coloro i quali lavorano in altezza superiore a due metri, alle guardie giurate, insegnanti, medici, ecc. Si contano una settantina di mansioni identificate come pericolose per sé e per gli altri. ALCOOL E LAVORO Per tutte queste categorie vige il divieto di somministrazione e assunzione di bevande alcolica nei luoghi di lavoro e possono essere sottoposti a controlli alcolimetrici da parte del Medico Competente o di medici del lavoro dei servizi di prevenzione e sicurezza con funzioni di vigilanza appartenenti alle ASL territorialmente competenti (art. 15). ALCOOL E LAVORO La lettura dell’art. 15 induce le seguenti riflessioni: I lavoratori appartenenti alle categorie elencate “possono” e non “devono” essere sottoposte a controlli e quindi si concede una discrezionalità al Medico Competente. Gli unici autorizzati ai controlli sono il Medico Competente ed i “medici del lavoro” (quindi specialisti in medicina del lavoro) dei servizi di prevenzione delle ASL. ALCOOL E LAVORO Per la prima volta nella normativa, si incarica il Medico Competente di rendersi garante del controllo della salute non solo del lavoratore ma anche delle conseguenze che il suo stato di salute può determinare sulla incolumità di altri soggetti (colleghi di lavoro, utenti, ecc.). ALCOOL E LAVORO Quindi il Medico Competente, nel corso della sua attività di visite preventive, periodiche o su richiesta del lavoratore può introdurre controlli alcolimetrici per le categorie di lavoratori indicate. Al di fuori di queste tipologie di visite il medico competente non può eseguire i controlli alcolimetrici. ALCOOL E LAVORO Il sospetto di ebbrezza alcolica segnalato al Medico Competente da parte del datore di lavoro non può essere oggetto di controlli alcolimetrici al di fuori di visita periodica o richiesta da lavoratore ma potrà essere gestito con l’invio, ai sensi dell’art. 5 della Legge 300/70 alla commissione ASL. ALCOOL E LAVORO Le metodiche di misurazione nell’aria alveolare, il saliva alcool test o la misurazione ematica svolte durante gli accertamenti integrativi alla visita preventiva o periodica sarebbero tra l’altro inutili, a meno che non sia recentissima l’assunzione di alcolici. ALCOOL E LAVORO Nelle aziende in cui non è presente il Medico Competente il lavoratore sospettato di abuso alcolico può essere inviato alla ASL territorialmente competente ai sensi dell’art. 5 della Legge 300/70. ALCOOL E LAVORO Da notare che l’alcoolista può usufruire dei benefici previsti per i lavoratori tossicodipendenti (art. 29 della Legge 26 giugno 1990, n. 162). Al termine del programma riabilitativo il lavoratore potrà essere reinserito con la piena idoneità. Viceversa in caso di prosecuzione dell’abuso alcolico ed abbandono dei programmi riabilitativi il lavoratore potrà essere giudicato permanentemente non idoneo alle mansioni o COME USCIRNE Cura del corpo: Terapia diretta a curare i danni che la dipendenza ha creato. Trattare la sindrome di astinenza acuta: benzodiazepine, antiepilettici, vitamina B1 COME USCIRNE Trattare la sindrome di astinenza protratta, utilizzando medicinali efficaci nel ridurre il rischio di ricaduta, caratterizzata dal craving, cioè improvvise crisi di voglia di bere: gammaidrossibutirrato. Associato a questi farmaci: Antabuse (disulfiram): bere dopo averlo assunto causa vomito, nausea, rossori e palpitazioni. COME USCIRNE Cura della mente: sostegno psicologico con terapia sia individuale che di gruppo. COME USCIRNE Osservatorio fumo, alcool e droga. Fornisce informazioni su strutture e terapia: 800632000. alcoolisti anonimi: 066636629 COME USCIRNE Prevenzione a livello aziendale. 1) Togliere il tabù: Un clima aziendale aperto permette di affrontare un collega per dirgli “negli ultimi tempi brevi troppo, posso aiutarti?” COME USCIRNE Prevenzione a livello aziendale. 1) Sdramattizzare: la malattia da dipendenza è un problema che può essere risolto. 2) Corresponsabilizzare e non compatire: mostrare all’altro che il suo benessere non ci è indifferente. Deve notare che abbiamo notato! COME USCIRNE Prevenzione a livello aziendale. 3) Aiutare e non punire.