Il Pronto Soccorso è l’intervento di emergenza operato da personale medico che utilizza tutte le tecniche medicochirurgiche disponibili Il Primo Soccorso è l’aiuto dato al soggetto infortunato o malato, da personale non sanitario, in attesa dell’intervento specializzato “Ma chi me lo fa fare? Omissione di soccorso (art. 593 C.P.) Il reato è consumato da chiunque”...trovando abbandonato...persona incapace di provvedere a se stessa omette di darne avviso all’Autorità. Alla stessa pena soggiace chi, trovando un corpo inanimato, ovvero una persona ferita o altrimenti in pericolo, omette di prestare l’assistenza occorrente o di darne immediato avviso alle Autorità.” STATO DI NECESSITÀ ARTICOLO 54 CODICE PENALE Non è punibile chi abbia commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo non da lui volontariamente causato né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionale al pericolo. LE FINALITÀ DEL PRIMO SOCCORSO • Mantenere le funzioni vitali • Prevenire eventuali peggioramenti della situazione • Migliorare, se possibile, le condizioni della persona infortunata • Prestare primo soccorso NON SIGNIFICA SOSTITUIRSI AL MEDICO ED INFERMIERE URGENZA: SITUAZIONE DI ESTREMA GRAVITA’ CHE ESIGE DECISIONI IMMEDIATE; SITUAZIONE DIRETTAMENTE PROPORZIONATE AL PERICOLO DI VITA DELL’INFORTUNATO GRAVITA’: SITUAZIONE CARATTERIZZATA DA CAUSE O CONSEGUENZE SFAVOREVOLI, NON NECESSARIAMENTE COMPORTANTI URGENZA In caso di infortunio grave, la Parola d’ordine per chi soccorre è P.A.S. PROTEGGI (eliminare la causa, o allontanare ) AVVERTI (telefonare al 118) SOCCORRI (attuare i primi interventi) PROTEGGERE Proteggere se stessi, la persona a cui si presta soccorso, eventuali persone presenti E’ necessario: • mantenere la calma • osservare bene se la situazione e l’ambiente sono sicuri • se vi sono rischi, adottare misure idonee per rimuoverli o evitarli AVVERTIRE Il numero telefonico unico per l’emergenza sanitaria è il 118 attivo su tutto il territorio regionale la chiamata è gratuita (dalle cabine telefoniche non sono necessarie monete o la scheda, il cellulare funziona anche se la scheda prepagata è esaurita) ATTIVAZIONE DELLA CENTRALE OPERATIVA fornire con calma le informazioni richieste dall’operatore Nome Località esatta 118 Via - Nr. Civico Riferimenti Telefono Evento: infortunio o malore, dinamica, eventuale pericolo di incendio, rischio di intossicazione, fuga di gas Infortunati: quanti sono, se sono incastrati, schiacciati, dove si trovano ATTIVAZIONE DELLA CENTRALE OPERATIVA Cosciente Respira Battito Cardiaco Dolore Torace Addome Altro Da quanto tempo 118 Età del paziente N.B. L’operatore telefonico che lavora in Centrale Operativa 118 è un Infermiere professionale esperto: quando risponde alla chiamata ha già iniziato ad aiutarti, rispondi alle sue domande con calma e precisione: NON IRRITARTI, NON STA PERDENDO TEMPO! SOCCORRERE in caso di infortunio agire con calma e determinazione iniziare i primi soccorsi salvaguardando la sicurezza dei soccorritori CENNI DI PRIMO SOCCORSO COSA FARE - indossare i guanti monouso - controllare la scena dell’infortunio e la pericolosità ambientale per l’infortunato, per sé e per gli altri - controllare le condizioni dell’infortunato - se la causa dell’infortunio agisce ancora, rimuoverla ovvero allontanare l’infortunato - se necessario, telefonare al 118, ovvero predisporre il trasporto in Ospedale con l’auto - attuare misure di sopravvivenza evitare l’aggravamento delle lesioni anche attraverso una corretta posizione rassicurare e confortare l’infortunato - fornire ai soccorritori ulteriori informazioni circa la dinamica dell’infortunio ed eventualmente consegnare le schede di sicurezza COSA NON FARE: - Correre rischi e agire senza precauzioni personali; evitare di diventare una seconda vittima - Agire d’impulso e perdere la calma - Muovere e sollevare l’infortunato qualora si sospetti lesione alla colonna vertebrale (eccetto che in caso di incendio o fuga di gas o altri pericoli imminenti) - Somministrare bevande, soprattutto alcoliche - Permettere che si crei confusione attorno all’infortunato. Quindi allontanare i curiosi e chi crea confusione. Valutazione primaria VALUTAZIONE ISTINTIVA Ancor prima di toccare la vittima, il soccorritore tende a valutare istintivamente la gravità di un quadro. La vittima: – è cosciente? – si lamenta? – respira? – sanguina? – si muove spontaneamente? VALUTAZIONE DELLO STATO DI COSCIENZA Cosciente: reagisce agli stimoli esterni, risponde alle domande; se non è in grado di parlare dimostrerà in qualche modo di poter rispondere Incosciente: non risponde agli stimoli Come sta ? Tutto bene? ESAME DELLE FUNZIONI VITALI Monitorare l’ABC A = Airways: controllo delle vie aeree B = Breathing: controllo della respirazione C = Circulation controllo della circolazione CENNI DI ANATOMIA Sterno Coste Polmoni Processo xifoideo Cuore Colonna vertebrale Diaframma A - Airway (controllo delle vie aeree) Apertura vie aeree estrarre i corpi estranei inserendo lateralmente in bocca uno o due dita ad uncino (es protesi dentarie, residui di cibo, denti rotti) B - Breathing CONTROLLO DELLA RESPIRAZIONE Guarda: se il torace si alza e si abbassa Ascolta: se l’aria esce dalla bocca o dal naso Senti: sulla guancia se alita SE RESPIRA - presenta colorito normale - la gabbia toracica si muove più o meno ritmicamente (normalmente sono presenti 15-18 escursioni respiratorie al minuto) - la prova dello specchietto è positiva (mettendo uno specchio o un paio di occhiali o un pezzo di vetro sotto le narici dell’infortunato, o davanti alla bocca, questo si appannerà: vuol dire che c’è attività respiratoria) SE NON RESPIRA - il colorito del soggetto è cianotico - la gabbia toracica è immobile -prova dello specchietto negativa, non si ravvisa alcuna modificazione N. B. da quando la respirazione si ferma ci sono circa 3-4 minuti di tempo per salvare l’infortunato RESPIRAZIONE PRESENTE COSA FARE -metti la vittima in posizione laterale di sicurezza - controlla che continui a respirare Posizione laterale di sicurezza(PLS) RESPIRAZIONE ASSENTE APERTURA DELLE VIE AEREE NO SI sollevare il mento con due dita, estendere la testa, spingendo all’indietro la testa e appoggiando l’altra mano sulla fronte. N.B. Tale manovra non va effettuata in caso di sospetta frattura del rachide. C - Circulation Controllo della Circolazione Per valutare la presenza di attività cardiaca si dovrà palpare il polso (indice di presenza del battito cardiaco) o cercare le pulsazioni alla carotide per 10” Arteria radiale Arteria radiale Arteria carotide POSIZIONI DELL’INFORTUNATO • se il paziente è cosciente posizione supina • se il paziente è incosciente lasciarlo disteso; non alzargli le gambe • solo se vomita ed è in posizione supina adottare la posizione laterale di sicurezza (ruotarlo mantenendo testa-collo- tronco sullo stesso asse) •se non si può escludere una frattura della colonna vertebrale lasciarlo dove e come si trova; limitarsi a controllare le funzioni vitali POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA N.B.: In caso di sospetta lesione della colonna vertebrale NON SI DEVE PRATICARE LA PLS POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA - lesione arto inferiore: non sarà questo ad essere flesso, ma sarà quello sano: l’arto al suolo sarà quello leso - lesione arto superiore: non sarà quello ad essere ripiegato sul torace, ma sarà quello sano; quello al suolo sarà l’arto leso - lesione toracica: il paziente dovrà essere ruotato sul lato della lesione affinchè il polmone sano non sia compresso e possa espandersi bene - in caso di orecchio che sanguina è meglio che il sangue fuoriesca, quindi il paziente resti sul lato da cui esce il sangue MANOVRA DI PRONO-SUPINAZIONE MANOVRA DI PRONO-SUPINAZIONE - Incidente dubbio o l’infortunato è un grave traumatizzato non praticare la manovra di prono-supinazione impulsivamente, ma lasciare il soggetto nella posizione in cui si trova e dove si trova, provando a sentire se respira. Quindi: E’ possibile valutare l’attività respiratoria e l’infortunato respira, lasciarlo dove si trova e nella posizione in cui si trova, continuando a controllarlo - L’infortunato non respira, e si intende rianimarlo, bisogna attuare la manovra di pronosupinazione. POSIZIONE SUPINA A GAMBE FLESSE In caso di: - Traumi o ferite addominali - per rilassare i muscoli addominali Posizionare sotto le ginocchia un supporto (coperta arrotolata, cuscino) permettendo ai piedi di appoggiare al pavimento POSIZIONE SEMISEDUTA In caso di: - difficoltà respiratoria (pat. Respiratorie o cardiache - traumi toracici (ferite o fratture al torace) - dolore intenso al petto: sospetto infarto miocardico POSIZIONE ANTISHOCK In caso di: - shock - ustioni estese PRIMO SOCCORSO in caso di LESIONI OSTEOARTICOLARI (traumi cranici, lussazioni, contusioni, distorsioni e fratture) FERITE E AMPUTAZIONI USTIONI AVVELENAMENTI ELETTROCUZIONE LESIONI OSTEOARTICOLARI LUSSAZIONE E’ lo spostamento permanente delle estremità ossee di una articolazione per rottura dei legamenti. Segni e sintomi: deformazione anatomica dolore acutissimo impotenza funzionale completa ed immediata Non cercare mai di ridurre la lussazione CONTUSIONE La contusione è la lesione delle parti cutanee e muscolari, dovuta alla pressione o all’urto di un corpo estraneo, senza la rottura della parete cutanea e con la formazione di ematomi DISTORSIONE La distorsione è lo scostamento articolare temporaneo delle estremità delle ossa di una articolazione. CONTUSIONE E DISTORSIONE Sintomi: • dolore vivo e costante • gonfiore immediato • ecchimosi o ematomi • i movimenti possono essere possibili Trattamento: - immobilizzazione e messa a riposo - applicazione di ghiaccio sulla zona - se possibile, sollevare la parte lesa LE FRATTURE Rottura di un osso causata da una forza tale che supera la resistenza dell’osso stesso. Una frattura può essere: •composta: senza spostamento dei monconi •scomposta: con spostamento dei monconi •chiusa: l’osso non comunica con l’esterno •esposta: i muscoli e la pelle sono lacerati e le ossa fratturate comunicano con l’esterno Che tipo di frattura è questa? Che tipo di frattura è questa? Come riconoscerle • gonfiore, • dolore intenso nella zona di frattura • incremento del dolore con il movimento • deformazione della parte colpita • esposizione dei monconi ossei, se frattura esposta • gli arti fratturati si presentano di solito accorciati e in posizione anomala rispetto all’asse del corpo Una lesione scheletrica è a rischio per la vita se associata ad una emorragia importante Cosa fare • chiamare i soccorsi, 118 • non muovere il soggetto se non è strettamente necessario e in questo caso immobilizzare l’arto • tagliare delicatamente i vestiti sopra la frattura • tamponare altre emorragie associate • non muovere i monconi in caso di fratture esposte • non forzare la parte colpita • non tentare di riallineare i monconi • posizione antishock Cosa fare nelle sedi di frattura • vertebre o il bacino: evitare il più possibile movimenti; se necessario uno spostamento devono collaborare almeno tre persone ponendo sotto il soggetto una superficie dura e immobilizzare le varie parti del corpo al sostegno •Steccaggio: non deve tener bloccato solo l’osso fratturato ma deve comprendere anche le articolazioni a monte e a valle del punto di frattura; •I legacci, per fissare la steccatura, devono essere posti al di sotto e al di sopra del punto in cui il paziente denuncia il dolore CENNI DI ANATOMIA Il CERVELLO Contenuto nella scatola cranica, è avvolto da tre membrane chiamate meningi nel cui spazio è contenuto un liquido che, insieme alle meningi, costituisce un sistema di protezione del SNC Il cervello è sede di tutte le funzioni superiori e centro di regolazione metabolica TRAUMI CRANICI Sintomi nelle forme gravi : • sonnolenza, disorientamento • sangue che fuoriesce dal naso, dalla bocca, dall’orecchio • paralisi di un lato del corpo • vomito, vertigine, cefalea • perdita di coscienza Cosa fare? • Valutare lo stato di coscienza; se cosciente posizione supina se è incosciente lasciarlo disteso; non alzargli le gambe •Accertare respiro e battito cardiaco •se vomita ed è in posizione supina adottare la posizione laterale di sicurezza (ruotarlo mantenendo testa-collo- tronco sullo stesso asse) •se si sospetta una frattura della colonna vertebrale lasciarlo dove e come si trova; limitarsi a controllare le funzioni vitali COSA FARE? • sorvegliare il paziente in attesa del 118 • effettuare rianimazione cardiopolmonare in caso di incoscienza e assenza di respirazione e circolazione COSA NON FARE? • non bloccare la fuoriuscita di sangue dagli orifizi • non rimuovere gli oggetti conficcati • non dare nulla da bere all’infortunato • non sollevare il capo ed eseguire altri movimenti bruschi; non dare schiaffi • non alzare gli arti inferiori CENNI DI ANATOMIA SNC (Sistema Nervoso Centrale) Cervello midollo spinale SNP (Sistema nervoso Periferico) LESIONI DELLA COLONNA VERTEBRALE può coinvolgere solo la struttura ossea oppure può interessare il midollo spinale contenuto all’interno del canale vertebrale QUANDO SOSPETTARLA: • l’infortunato lamenta dolore alla schiena • se lamenta formicolio, scosse elettriche, senso di caldo o freddo alle estremità; insensibilità agli arti • se è caduto in piedi da un’altezza superiore ai 4 metri • se ha riportato trauma cranico e/o facciale •l’assenza di dolore non esclude che vi possa essere una lesione della colonna Cosa fare ? Il soccorritore deve: • chiamare tempestivamente il 118 • non muovere l’infortunato Se cosciente: • immobilizzare la testa, tranquillizzare, coprire l’infortunato Se non cosciente: • verificare respirazione e circolazione nella posizione in cui si trova •Se assenti: posizionare tenendo allineati testa, tronco, gambe; liberare le vie respiratorie; effettuare la rianimazione cardiopolmonare Il 40% dei traumatizzati vertebro-midollari con deficit neurologici concomitanti ha un danno che si verifica in fase di trattamento preospedaliero e in Pronto Soccorso FERITE E AMPUTAZIONI CENNI DI ANATOMIA LE FERITE sono lesioni di continuo della cute, più o meno profonde, che possono interessare anche i muscoli e i vasi I SINTOMI: • cute lesa •fuoriuscita di sangue • dolore Abrasione: superficiale, da corpo tagliente che ha agito tangenzialmente (es. rasoio da barbiere) Escoriazione: superficiale, da corpo contundente ruvido, irregolare (es. ghiaia) La ferita può presentarsi di grosse dimensioni con notevole perdita di sangue, dolore, shock fino alla morte GRAVITÀ DELLE FERITE La gravità delle ferite si giudica da: • estensione • profondità • presenza di corpi estranei Sono sempre gravi e richiedono terapie ospedaliere le ferite: • • • • al viso agli orifizi naturali del corpo al torace all’addome FERITE LIEVI - Superficiali • Utilizzare i guanti • Risciacquare sotto l’acqua corrente oppure lavare con acqua e sapone attorno alla ferita per togliere polvere e terriccio • Versare acqua ossigenata sulla ferita possibilmente dal centro verso l’esterno • Disinfettare attorno alla ferita, dal centro verso l’esterno, con disinfettante usando garze sterili • Applicare ferita la medicazione sterile sulla Cosa fare? • se c’è emorragia, fare una compressione sul punto di sanguinamento •se vi sono corpi estranei conficcati non comprimere e non rimuovere il corpo estraneo (pericolo di emorragia) • Raccomandare di verificare lo stato della vaccinazione antitetanica N.B. Se profonda o lunga più di 1,5 cm o corpi estranei conficcati: trasportare al PS o chiamare tempestivamente il 118 Applicazione di garza e cerotto CORRETTA: i bordi sono stati chiusi bene Bendaggio Come si tiene e si gira una benda, ad un braccio articolazione FERITA CON OGGETTO CONFICCATO La rimozione dell’oggetto potrebbe causare un’emorragia o aggravare una lesione ai nervi e ai muscoli. Oggetto Piccolo: - immobilizzare l’oggetto: tenere fermo l’oggetto, posizionare strati di garze intorno per immobilizzarlo e fissare con bende Oggetto Voluminoso: -tenere fermo l’oggetto, tranquillizzare - chiamare il 118 Se c’è emorragia: pressione manuale su entrambi i lati dell’oggetto LESIONI PENETRANTI SE A CARICO DEL TORACE, DELL’ADDOME O DELLA RADICE DEGLI ARTI, COSTITUISCONO EMERGENZE ASSOLUTE E INDIFFERIBILI FERITA PROFONDA AL TORACE ( Rischio di asfissia per lesione polmonare) • Se è cosciente posizionarlo in modo da non avere difficoltà respiratorie (posizione semi-seduta) • Se è incosciente disporre con il lato ferito verso il basso • Coprire la ferita con garze sterili • Non versare disinfettanti • Non rimuovere corpi estranei • Coprire l’infortunato • Tenere sotto controllo stato di coscienza, respirazione e circolazione FERITA PROFONDA ALL’ADDOME (Rischio di emorragia interna) • Posizione flesse orizzontale • Non dare da bere con ginocchia COMPLICANZE DELLE FERITE • infezioni • tetano • emorragie • lesioni organi interni • shock Infezioni COMPLICANZE DELLE FERITE Quando i germi penetrano e si riproducono nella ferita si ha l’infezione Sintomi: • rossore, calore, tumefazione; •tumefazione delle linfoghiandole (collo, ascella, inguine). • a volte febbre; • a volte pus; COMPLICANZE DELLE FERITE Tetano È una malattia provocata da un microbo che vive in ambiente anaerobico (in assenza di ossigeno) Nelle ferite profonde, soprattutto se sono provocate da oggetti arrugginiti o sporchi, questo microrganismo trova terreno fertile per riprodursi L’incubazione va da 2 a 20 giorni COMPLICANZE DELLE FERITE VACCINAZIONE ANTITETANICA tempo 0 : dopo 4-6 settimane: dopo 6-12 mesi: dopo 10 anni: 1° dose 2° dose 3° dose richiamo I richiami successivi devono essere effettuati ogni 10 anni emorragie COMPLICANZE DELLE FERITE Fuoriuscita di sangue dai vasi sangugni: 1. emorragia esterna, il sangue fuoriesce direttamente all’esterno (arteriose, venose, capillari) 2. emorragia interna, con raccolta di sangue nelle cavità corporee (cranio, torace, addome) 3. emorragia interna esteriorizzata, con raccolta di sangue all’interno di organi che sono in comunicazione con l’esterno (orecchio, naso...) COMPLICANZE DELLE FERITE 1. emorragia arteriosa: perdita di sangue rapida e cospicua; solitamente esce a fiotti ed è pulsante in quanto segue i battiti cardiaci. Il colore è rosso vivo. 2. emorragia venosa: il sangue sgorga con flusso costante ed in quantità abbondante. Il colore è rosso scuro. 3. emorragia capillare: il flusso è lento; il colore è rosso ma di tonalità meno viva rispetto al sangue arterioso. LA GRAVITÀ DIPENDE DALLA QUANTITÀ DI SANGUE PERDUTO Cosa fare? Emorragia Esterna Semplice EMORRAGIA MODESTA, VENOSA O MISTA; CONTENIBILE;NON rischio di vita - sdraiare l’infortunato senza rialzare il capo. Nel caso di braccia e gambe sollevare l’arto sopra il livello del cuore; non sollevare in caso di sospetta frattura tamponamento semplice sulla ferita: compressione sul punto di uscita del sangue, seguita da un tamponamento compressivo; - bloccare il tampone con una fasciatura leggermente compressiva fatta con una benda larga e lunga, applicata sul tampone in giri successivi. - mantenere calmo il ferito, non dare alcolici - posizione antishock COMPLICANZE DELLE FERITE COMPLICANZE DELLE FERITE Cosa fare? Emorragia Esterna Gravissima EMORRAGIA PROVENIENTE DA UN’ARTERIA: il sangue zampilla. Rischio di Vita - Tamponare l’emorragia sui punti di compressione a distanza (sulla ferita non basta) - Sdraiare l’infortunato senza rialzare il capo. Nel caso di braccia e gambe sollevare l’arto sopra il livello del cuore; non sollevare in caso di sospetta frattura - Chiamare tempestivamente i soccorsi, 118 - Solo in situazioni di rischio per la vita, applicare un laccio (striscia di tessuto, cintura..) a monte della ferita (in caso di emorragia arteriosa) più vicino possibile alla radice dell’arto annotando l’ora di applicazione; a valle della ferita (in caso di emorragia venosa). COMPLICANZE DELLE FERITE COMPLICANZE DELLE FERITE Le emorragie tamponate esterne devono essere Nel caso di emorragie esterne da amputazione completa o parziale di un arto praticare una medicazione compressiva del moncone e si può applicare un laccio a monte della lesione (anche un pezzo di stoffa può fare da laccio e consente il passaggio di un po’ di sangue e una parziale ossigenazione) LACCIO EMOSTATICO UTILIZZO - Stringere fino alla riduzione dell’emorragia - Annotare l’orario di applicazione sul corpo della vittima Una volta messo il laccio non va rimosso ALLENTARE PARZIALMENTE OGNI 15 MINUTI Emorragie esteriorizzate Cosa fare? Otorragia (fuoriuscita di sangue dall’ orecchio): • porre l’infortunato in posizione laterale di sicurezza, sul lato leso, se non vi sono controindicazioni • non utilizzare cotton fiock • allertare il 118 Emorragie esteriorizzate Cosa fare? Epistassi (fuoriuscita di sangue dal naso): • far sedere la persona con la testa in avanti • comprimere il naso tra due dita • applicare garze di acqua fredda alla radice del naso AMPUTAZIONE Distacco traumatico di parti anatomiche • tamponare l’emorragia • tenere l’arto sollevato • far sdraiare il paziente (posizione antishock) • coprirlo MONCONE STACCATO • Raccogliere il moncone • Avvolgerlo in telini o garze sterili, se possibile • Metterlo in un sacchetto di plastica e chiuderlo ermeticamente • Tale sacchetto, contenente il moncone, va conservato al freddo, in un contenitore contenente ghiaccio •Evitare immersione in acqua e diretto contatto del moncone con il ghiaccio • Scrivere data e ora sul sacchetto LE USTIONI LE USTIONI Un ustione è un danno della cute o dei tessuti sottostanti causato dal contatto con una fonte di calore o da una corrente elettrica e rappresenta una delle esperienze più dolorose che una persona possa provare Cause TERMICA- da fiamme , liquidi bollenti ed oggetti roventi CHIMICA- da vari acidi , basi e sostanze caustiche ELETTRICAe di tipo nucleare da corrente elettrica Possono essere classificate in tre gradi in base alla profondità della lesione I° grado: ustione superficiale, si presenta come un arrossamento cutaneo (eritema) 2° grado: compaiono bolle o/e vescicole e dolore 3° grado:distruzione di tutti gli strati della cute ed anche dei tessuti sottostanti (cute carbonizzata) 9% 9% 1% 18% • ustione localizzata quella che non supera nell’adulto il 18-20% e nel 36% bambino il12-15% e provoca fenomeni locali, per lo più di tipo infiammatorio • ustione gravissima quando supera il 30% della superficie corporea • ustione mortale se supera il 60% è mortale Sono considerate gravi: • le ustioni che interessano il tratto respiratorio, i tessuti molli e le ossa • le ustioni di 2° e 3° al viso, inguine, mani, piedi e articolazioni principali • le ustioni in persone di età > 60 anni ed < a 8 anni Nelle ustioni esiste il pericolo di : • infezioni • shock • disidratazione Cosa fare? Ustioni di 1° : - bagnare con acqua fredda Ustioni di 2° (piccole dimensioni): • raffreddare la parte in acqua fredda • non bucare la bolla • medicare asetticamente, usare garze mai cotone • non applicare pomate o sostanze grasse •Ustioni di 2° (grandi dimensioni): • versare acqua fredda sulla parte o immergere la parte in acqua • coprire con garza sterile e proteggere con telo sterile • portare l’ustionato in Ospedale in posizione antishock USTIONI GRAVI Cosa fare? Limitare il tempo di contatto dell’agente ustionante • ustione provocata da fuoco: soffocare eventuali fiamme presenti sul corpo avvolgendo la vittima in una coperta (attenzione ai tessuti sintetici) e rotolandolo al suolo • ustione provocata da liquido caldo: raffreddare il soggetto sia immergendolo in acqua fresca, sia dirigendogli addosso un getto d’acqua. • ustioni da corrente elettrica cercare sia l’ustione d’entrata che d’uscita della corrente e trattarle entrambe come ustioni di 3° • ustioni chimiche Consultare l’etichetta e la scheda di sicurezza poi se non ci sono controindicazioni lavare con acqua corrente in abbondanza, per almeno 10 minuti USTIONI GRAVI COSA FARE? • Limitare il tempo di contatto dell’agente ustionante • verificare se il paziente è cosciente • attivare tempestivamente il 118 • non rimuovere abiti che aderiscono alle ustioni, non applicare pomate o sostanze grasse o ghiaccio; • posizione antishock • coprire corporeo per evitare il raffreddamento • se è il caso, valutazioni come da BLS AVVELENAMENTI AVVELENAMENTI In seguito all’introduzione nel corpo di sostanze estranee ad esso ENTITÀ DELLA LESIONE dipende da: caratteristiche dell’agente chimico quantità di sostanza assorbita durata dell’esposizione CENTRI ANTIVELENI Esiste sul territorio un Servizio preposto a fornire informazioni per tutto ciò che concerne gli avvelenamenti Torino: 011 - 6637637 Pavia: 0382 - 24444 Milano - Niguarda: 02 - 66101029 Avvelenamento - Principi Generali Controllare il luogo dove è stata ritrovata la vittima attentamente per verificare che sia sicuro e per raccogliere eventuali indizi in grado di spiegare l’accaduto Allontanare la vittima dalla fonte del veleno se possibile e necessario Effettuare una sorveglianza primaria per assicurare la pervietà delle vie aeree, la presenza del respiro e della circolazione (ABC) Far fronte ad ogni situazione che possa mettere in pericolo la vita del soggetto Avvelenamento - Principi Generali Se la vittima è cosciente effettuare una sorveglianza secondaria per raccogliere ulteriori informazioni Cercare ogni tipo di contenitore che possa avere relazione con il veleno e portarlo vicino al telefono Chiamare il più vicino centro Antiveleni (od il Servizio Medico Specializzato) Seguire scrupolosamente le indicazioni fornite dagli esperti del Centro Non si deve assolutamente dare da bere o da mangiare alla vittima INGESTIONE DI SOSTANZE TOSSICHE Il latte non è un antidoto universale, piuttosto somministrare carbone attivo sospeso in acqua (2 cucchiai in un bicchiere) Vomito provocato: in caso di tossici allo stato solido. Far bere 1-2 bicchieri d’acqua, meglio se calda e un po’ salata. Stimolare poi il fondo della gola con le dita. Raccogliere il materiale espulso in una bacinella o su un telo; conservare e portare in pronto soccorso l’eventuale vomito per l’identificazione della sostanza tossica ingerita Non provocare mai il vomito: Se il soggetto ha bruciore o dolore alla bocca, in gola e dietro il petto, e soprattutto se ha segni di ustioni al cavo orale; Se si sa o si sospetta che abbia ingerito benzina o kerosene, petrolio o simili, smacchiatori, solventi, etc. Se si sa o si sospetta che abbia ingerito sostanze schiumogene; Se il soggetto è in coma o in convulsione Se vi è vomito spontaneo ed il paziente è privo di coscienza, tenere il paziente coricato su un fianco per facilitare la fuoriuscita del vomito ELETTROCUZIONE ELETTROCUZIONE Si verifica quando il corpo umano interrompe il flusso di corrente tra due punti in tensione (differenza di potenziale) in un circuito elettrico La quantità di corrente è direttamente proporzionale alla tensione e inversamente proporzionale alla resistenza elettrica tra i due punti I fattori che determinano la gravità e il tipo di lesione da elettricità sono: - la sede colpita - l’umidità del tessuto colpito - il percorso della corrente elettrica - il tipo di corrente (alternata è più pericolosa della corrente continua) - il voltaggio - la durata del contatto FOLGORAZIONE Contratture muscolari o tetanizzazione Effetti cardiaci (arresto cardiaco e aritmie) Elettroshock Ustioni Lesioni muscolari da calore Manifestazioni cliniche tardive - lesioni agli organi di senso - turbe del ritmo cardiaco COSA FARE? essere prudenti, eliminare la causa. Se il soggetto è incollato alla sorgente elettrica: interrompere la corrente immediatamente oppure staccare il soggetto con tela gommata o un palo di legno, cioè con oggetto non conduttore valutazione delle condizioni vitali valutazione di eventuali fratture valutazione e primo trattamento di eventuali ustioni ventilazione/massaggio cardiaco se è in arresto cardiorespiratorio (BLS) allertare o far allertare il 118 MANOVRE RIANIMATORIE DI BASE (vedi BLS)